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martedì 10 giugno 2014

Il mito del colesterolo


Il colesterolo è una molecola fondamentale della vita animale, componente essenziale della membrana cellulare, in particolare dei neuroni (nel cervello risiede la maggior parte del colesterolo dell'organismo), precursore della vitamina D endogena, dei sali biliari e degli ormoni steroidei; è importantissimo per l'omeostasi energetica, tiroidea, sessuale, per la risposta immunitaria e allo stress. Non è presente negli alimenti vegetali.

Come spiega un bel libro, sul colesterolo sono diffuse molte bugie.
Iniziamo col dire che tra i fattori di rischio cardiovascolare, una rivista serissima come Nature mette il colesterolo all'ultimo posto, dopo ipertensione, fumo, diabete, inattività fisica, obesità. Cominciamo a cambiare questi, possibilmente senza farmaci, e poi potremo pensare al colesterolo.




Breve cronistoria

Negli anni 40 (credo) del secolo scorso si scoprì che il colesterolo si accumula nelle placche aterosclerotiche. Grazie a degli studi risalenti agli anni 60 invece, si trovò una correlazione tra grassi saturi, colesterolo plasmatico e malattie cardiovascolari (CVD). Purtroppo quegli studi furono fatti prendendo in considerazione i dati che facevano comodo ed escludendo quelli fastidiosi.
Si pensò quindi che, introducendo colesterolo con l'alimentazione (quindi con grassi di origine animale), si facesse salire quello plasmatico, aumentando il rischio cardiovascolare.
Si introdussero così i grassi trans, la peggiore invenzione dell'umanità insieme alla sedia elettrica e alla macchina macella-polli, ottenuti col trattamento industriale degli oli vegetali di scarto (e quindi privi di colesterolo), per sostituire burro, strutto ecc, credendo di fare del bene ma creando solo un aumento della prevalenza delle CVD.





Ci si concentrò quindi su un altro punto: ridurre il colesterolo plasmatico coi farmaci.
Qualche settimana fa non ho fatto altro che vedere cardiologi che descrivevano le statine come il farmaco migliore al mondo, e l'uovo come responsabile di tutti i casi di aterosclerosi dell'umanità.
Ad Elisir fior di professoroni che parlano del colesterolo alimentare, in particolare di uova e crostacei, come il peggior nemico. In realtà i crostacei prevengono il diabete, un fattore di rischio cardiovascolare. Per non parlare di una diabetologa che parla della frutta secca come fonte di colesterolo (ovviamente è vero il contrario, cioè la frutta secca non ha colesterolo e oltretutto migliora il quadro lipemico). Un problema è rappresentato nelle carni semmai dai conservanti (sale, nitriti).
Bisogna però segnalare che il colesterolo alimentare sembra correlato con tumore al seno (è difficile però capire se è dovuto alla contemporanea presenza di grassi saturi o no).

Il colesterolo plasmatico è regolato da un'omeostasi molto complessa che rappresenta un equilibrio tra produzione endogena, assorbimento intestinale, necessità dell'organismo ed escrezione epatica. Alimenti e farmaci influenzano questo equilibrio.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3965667/


L'organismo sano produce da 1000 a 2000 mg di colesterolo al giorno (attenzione alle unità di misura). Un uovo di gallina (circa 60 grammi) ne contiene circa 220mg, cioè un decimo della produzione, 100 grammi di bistecca di maiale 62 mg. Questo chiarisce abbastanza intuitivamente che all'organismo non gliene frega nulla se lo introduciamo o no, la grandissima parte se lo sintetizza da sé. E in ogni caso non esiste correlazione tra colesterolo alimentare e quello del sangue, si sa da 20 anni. In alcune persone (un quarto della popolazione circa) il colesterolo alimentare provoca un aumento di LDL, ma della frazione non aterogena (quelle grandi, vedi seguito), e contemporaneamente dell'HDL (quindi il rapporto rimane uguale). Gli studi che mettono in relazione colesterolo alimentare e malattie cardiovascolari sono poco attendibili.
I diabetici devono probabilmente fare attenzione al colesterolo alimentare a causa della perdita del meccanismo di controllo della produzione.

Come dice il dottor Bowden, "eliminare il colesterolo alimentare è come tagliare le calorie togliendo la lattuga dall'hamburger".
C'è invece correlazione tra uso di zucchero (fruttosio e glucosio, privi di grassi e colesterolo) e aumento di colesterolo. Questo perché la sua produzione è sotto il controllo dell'insulina, l'ormone rilasciato in seguito all'introduzione di nutrienti, soprattutto carboidrati.
Quindi qualunque eccesso alimentare stimola la produzione, ma in particolare quella di carboidrati raffinati.
L'unico colesterolo alimentare di cui dobbiamo aver paura è quello perossidato (in pratica irrancidito), così come i grassi, che troviamo nelle carni e pesci conservati male o non freschi, o nelle uova stracotte (le istruzioni per cuocerle al meglio), e che contribuisce all'ossidazione e alla progressione delle placche, soprattutto se non abbinato agli antiossidanti di frutta, verdura e spezie come spesso capita nella tipica dieta occidentale.

Tornando alle statine, sono farmaci usati per ridurre la produzione endogena del colesterolo. Le prime lanciate negli anni 70 hanno proprio fatto una strage (fu uno scandalo), le ultime hanno ridotto di pochissimo la mortalità e hanno molti effetti collaterali: accelerano la calcificazione della placca (e quindi possono aumentare la pericolosità dell'aterosclerosi), soprattutto in chi ha diabete, sono associate con riduzione del desiderio sessuale, malattie polmonari, cataratta, miopatia (dolori muscolari) e aumentano il rischio di diabete. Affaticano fegato e reni (e muscoli ovviamente) e hanno numerose interazioni con farmaci e alimenti (succo di pompelmo ad esempio).  Mica male eh?
Inoltre prendendo farmaci le persone sono portate a pensare di potersi permettere più libertà nel cibo, e questo le porta a non controllarsi più (una delle cause dell'aumentata incidenza di diabete e aumento di peso in chi prende statine).
Questi effetti sono segnalati anche dall'FDA, l'autorità di controllo USA.



http://authenticmedicine.com/why-statins-cause-diabetes-by-steven-mussey-md/


Il migliore tra i farmaci per la prevenzione cardiovascolare è la comunissima (cardio)aspirina (vedi l'update a fine articolo), che previene la formazione dei coaguli (trombi) che ostruiscono le arterie.
Chi assume statine le dovrebbe almeno abbinare ad un integratore di coenzima Q10 (la cui produzione endogena viene ridotta dalle statine) per prevenire i dolori muscolari.
Ma le statine sono molto utili in poche sottopopolazioni limitate, ovvero le donne attorno ai 40 anni che abbiano già avuto malattie cardiovascolari e chi soffre di ipercolesterolemia familiare. Nelle altre, incluso i bambini, pochi ne hanno mai dimostrato benefici.


La verità è che l'aterosclerosi, la formazione progressiva della placca di colesterolo nelle arterie che, staccandosi, origina i trombi (e quindi infarti e ictus), è una malattia a carattere sostanzialmente infiammatorio. Il colesterolo, alto o basso nel sangue, tende a depositarsi solo in caso di stato infiammatorio, come succede nell'obesità viscerale. Stiamo allora molto più attenti ai valori degli indici di infiammazione (VES e PCR ad esempio): quelli sì che indicano pericolo, aumentando l'aggressività dei globuli bianchi. Attenzione pure al grado di calcificazione della placca.

http://healthyprotocols.com/2_athero.htm


http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1767836/

Sono quindi pericolose le situazioni che determinano un innalzamento del tono infiammatorio dal punto di vista alimentare. Classicamente una dieta con cibi raffinati, in particolare carboidrati, grassi e molecole proossidanti (tra cui il colesterolo perossidato come dicevo prima), povera di antiossidanti e fibre.
Qualunque picco glicemico (dato dall'introduzione di farine o zuccheri raffinati) è visto dal nostro organismo come una reazione infiammatoria, come se stessimo mettendo benzina sul fuoco. Questo non succede con la frutta, nonostante sia moderatamente ricca di zuccheri. Con buona pace di quelli che dicono che tra un cucchiaino di zucchero nel caffè e una mela non c'è differenza perché le calorie son simili. A mediare la risposta infiammatoria partecipano anche le caveoline, molecole rilasciate in caso di alimentazione "occidentale".



http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3139026/


Per quanto riguarda gli esami ematochimici, è importante saper interpretare i numeri. Il quadro di pericolo è dato da basso HDL, elevati trigliceridi, alto rapporto LDL/HDL. L'LDL in sé (il colesterolo cattivo) da solo è poco indicativo, il suo valore troppo basso è stato addirittura messo in relazione con scarsa sopravvivenza dell'anziano con insufficienza cardiaca.
Il colesterolo HDL riesce addirittura a invertire la progressione della placca aterosclerotica, per questo più alto è meglio è. Inoltre sembra essere protettivo anche nei confronti del diabete e delle malattie infettive, è antinfiammatorio.
Il colesterolo totale troppo basso è associato con depressione, morbo di Parkinson, emorragia cerebrale e tumori.
Il colesterolo LDL di cui si dovrebbe tener veramente conto è quello fatto da particelle piccole, dense e ossidate. Sono in questo stato perché in circolazione da parecchio, cioè sono quelle grandi che mano a mano vengono svuotate. Il colesterolo che rimane è così "più vecchio" e ossidato, e quindi molto infiammante, irritante delle arterie e aterogeno, e forse legato con alterazioni dell'immunità (malattie autoimmuni). Anche in questo caso l'HDL agisce positivamente contrastando l'ossidazione.

http://eatingacademy.com/nutrition/the-straight-dope-on-cholesterol-part-v

Secondo alcuni gli esami non sono ancora pronti a distinguere questa particolare frazione delle lipoproteine, ma presto lo saranno.
Inoltre sarebbe interessante andare a verificare una particolare lipoproteina nota come Lp(a), un fattore di rischio molto importante, anch'essa innalzata dal consumo di grassi trans.




http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2794466/



I grassi saturi fanno salire l'LDL, ma contemporaneamente pure l'HDL, cosicché sono stati recentemente scagionati dall'accusa di essere pericolosi (o meglio la loro posizione si è alleggerita). I tanto lodati pasta e pane (raffinati) della dieta "mediterranea" (presunta tale dai soliti geni, in realtà è ben diversa) sono decisamente più temibili.
Un approccio nutrizionale con sostanze antiossidanti (omega 3, resveratrolo, cumarina, flavonoidi), diselenio difenile e niacina, insieme alle solite raccomandazioni di ridurre il più possibile tutto ciò che è industriale e raffinato, può essere un buon modo per ridurre il rischio cardiovascolare.
Il cacao amaro sembra ridurre le LDL ossidate.

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http://www.mercola.com/infographics/cholesterol-levels.htm?x_cid=20140518_infographiclink

Complimenti a chi è arrivato fino a qui, non pubblicavo un articolo impegnativo da un sacco perché quest'argomento mi ha preso moltissimo tempo, tra evitare denunce, rischi di scrivere cavolate e riletture/correzioni varie. Vi ringrazio per la fiducia.

Update 18/7/2014

Un cardiochirurgo americano sostanzialmente conferma la mia visione dei fatti, sul sito del mio amico Antonello Vargiu. E lo stesso fa un cardiologo.

Update 4/8/2014

Il dottor Mercola segnala che la FDA ha rivisto la propria posizione sulla cardioaspirina, perché legata a rischi opposti a quelli aterosclerotici, ossia di sanguinamento (che portano ictus emorragico e aneurismi), oltreché diversi problemi tra cui quelli intestinali.

Update 28/11/2014

Il farmacologo Garattini, non certo noto complottista, denuncia la lobby farmaceutica sul colesterolo.

 Update 27/2/2015

Pare che le linee guida americane 2015 si ammorbidiranno sul colesterolo alimentare… era ora! Attenzione sempre per chi soffre di diabete.

Update  10/04/2015

Una revisione Cochrane, uno dei migliori e forse il più indipendente istituto che si occupa della revisione dei dati di letteratura, riporta sostanzialmente la convenienza ad usare le statine rispetto agli effetti collaterali. Lancet conferma questo tipo di approccio. In realtà la stessa Cochrane evidenziò l'interesse dell'industria farmaceutica e la sua influenza nella pubblicazione dei dati e sui professionisti della salute. Un gruppo di ricercatori giapponesi sostiene la dannosità delle statine, che aumentano il rischio cardiovascolare favorendo la calcificazione della placca aterosclerotica, la deplezione delle selenoproteine e della produzione di ATP, causando così insufficienza cardiaca.
Un commento su JACN raccomanda ai medici di selezionare i casi in cui dare statine e non curare un numero (il colesterolo) di per sé.


Update  29/04/2015

Luca Speciani segnala un nuovo studio che collega l'uso di statine e rischio di diabete. Secondo il NEJM l'uovo incrementa il rischio cardiovascolare ma non a causa del colesterolo, bensì per la trasformazione di un altro suo componente, la fosfatidilcolina, che viene metabolizzata dalla flora intestinale in trimetilammina. L'effetto viene a parere mio mitigato da una forte introduzione di fibra che modifica la flora.


Update  5/5/2015

Un commento su Lancet consiglia indagini genetiche per la prescrizione dell'uso di statine. In pratica chi ha un certo tipo di genoma può averne beneficio, per altri invece sono più i rischi.

Update  20/6/2015

Una ricerca pubblicata su JAMA dimostra l'effetto dannoso delle statine, così come degli altri farmaci ipolipidemizzanti, nei confronti della memoria a breve termine. Questo dimostra una volta di più l'importanza del colesterolo per le membrane cellulari, in particolare per quelle nervose. Le statine inoltre sembrano aumentare il rischio di cataratta, ma ridurre quello di depressione.


Update  12/7/2015

Una metanalisi pubblicata su AJCN continua a dire che non è possibile stabilire un legame tra colesterolo alimentare e malattia cardiovascolare. Tuttavia si sta ipotizzando un legame tra colesterolo alimentare e tumori. Il sito evolutamente.it segnala un lavoro che mette in evidenza interpretazioni sbagliate dei dati sull'efficacia delle statine.


Update  2/9/2015

Le statine vengono definite da un nuovo studio un'arma a doppio taglio, inutili nella prevenzione primaria (cioè quando ancora non vi è malattia) e dannose per le cellule staminali. Una review descrive il processo di induzione di calcificazione della placca e gli altri danni creati dalle statine, tra cui l'insufficienza cardiaca.



Update  24/9/2015

Una review spiega gli effetti negativi delle statine attraverso i loro meccanismi: inibizione della produzione di vitamina K2 che protegge dalla calcificazione della placca, riduzione della produzione di ATP attraverso la distruzione dei coenzimi Q10 ed emeA, deplezione delle selenoproteine.
Altri 2 studiosi riconducono i dati positivi sull'uso delle statine ad un errore statistico dovuto all'uso del RRR (riduzione del rischio relativo), e accusano i ricercatori di sottovalutare gli effetti negativi.


Update  3/10/2015

L'importanza dei nostri batteri intestinali per i livelli di colesterolo. Le statine se usate nel trattamento acuto della malattia cardiovascolare in atto non riducono la possibilità di infarti e ictus successivi e quindi il tasso di mortalità e non prevengono la demenza senile.

Update  7/11/2015

Le statine non hanno un buon rapporto rischi/benefici (cioè non sono utili) in caso di donne asintomatiche, età maggiore di 80 anni, condizioni quali l'insufficienza cardiaca.
Viene ipotizzato un nuovo meccanismo immunitario che lega statine e diabete.

Le statine notoriamente danno problemi se associate al succo di pompelmo, a causa di un'interazione con un enzima epatico che ne prolunga l'emivita (in parole povere ne prolunga e amplifica l'effetto perché rimane più a lungo). Ora si scopre che anche molti cibi ricchi in antiossidanti possono interagire con questi farmaci.

Update  18/11/2015

Segnalo un lavoro analizzato da Angelo Rossiello nel suo blog, su associazione di statine e aspirina.


Update  4/2/2016

Rapporto rischi/benefici potrebbe essere sfavorevole alle statine: sono associate ad aumento di peso, di rischio di diabete e di sue complicanze.


Update  11/3/2016

Una rara variante genetica mette a rischio cardiovascolare anche chi ha il colesterolo "buono" alto. Le statine non sembrano ridurre le LDL piccole, quelle più pericolose, e sono da usare con cautela in chi ha danno epatico.

Update  27/3/2016

Nuovi consigli dal dott Mercola sul colesterolo.
Volete migliorare il colesterolo con la dieta? Provate (e trovate) quella che fa per voi. Parola di Harvard.

Update  10/4/2016

"Gli scienziati concludono che le statine causano dolori muscolari"

Update  14/4/2016

Le omissioni di Ancel Keys nel suo esperimento che demonizzò i grassi saturi e il colesterolo e santificò gli oli vegetali.

Update  27/4/2016

Secondo lo studio MESA la metà delle persone che prende statine lo fa senza vantaggi per la salute.

Update  30/4/2016

Secondo JAMA cardioaspirina, farmaci contro l'ipertensione, statine e abbandono del fumo sono le migliori cose da fare per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari.
Il licopene (antiossidante dei pomodori) e una buona flora intestinale hanno effetti ipocolesterolemizzanti.



Update  6/5/2016

Secondo Harvard il biancospino può aiutare a gestire i livelli di colesterolo, mentre aglio, olio di pesce e riso rosso fermentato hanno effetti dubbi.
Anche in persone con una variazione genetica (ApoE4) che predispone all'innalzamento del colesterolo plasmatico con l'introito di colesterolo alimentare, le uova (grande fonte di colesterolo) non sembrano associate ad aumentato rischio cardiovascolare.
I cibi ricchi in colesterolo ma molto salutari secondo authoritynutrition.com : frutti di mare, alcuni formaggi, interiora, fegato, olio di fegato di merluzzo, sardine, uova.

Update  20/5/2016

Si segnalano i problemi di riduzione del testosterone dovuti all'uso di statine. Il testosterone è un marker di buona salute.
Sta crescendo la comprensione dell'effetto modulatorio della dieta a seconda delle varianti genetiche, ma è ancora presto per le conclusioni.

Update  2/6/2016

L'importanza dei trigliceridi nella genesi della malattia cardiovascolare.

Update  13/6/2016

Nuove notizie su colesterolo e statine segnalate dal dott. Speciani.
Come segnala il dott Hyman, non vi è nessun aumento della mortalità con l'aumento del colesterolo oltre i 60 anni in una nuova metanalisi pubblicata su BMJ, e si raccomanda di tenerne conto per le prossime linee guida sulle statine.
La supplementazione con N-acetilcisteina riduce l'omocisteina, fattore di rischio cardiovascolare.
Nei topi il colesterolo, o meglio un suo metabolita, ha effetto procancerogeno a livello del tessuto mammario.
I danni di statine e oli vegetali in una review.

Update  25/6/2016

L'"aspirinetta" ha bisogno di una terapia individualizzata per bilanciare gli effetti anticoagulanti col pericolo di sanguinamento.
Un interessante articolo sull'omocisteina e la vitamina B12 e il loro legame col rischio cardiovascolare e altro.

Update  30/6/2016

Ulteriori conferme sul buon lavoro fatto dal colesterolo HDL nel sopprimere l'aterogenesi. Questo non accade in persone con disfunzione endoteliale (il tessuto vascolare non risponde correttamente agli stimoli ad esempio di vasodilatazione e quindi rilassamento).
L'importanza di dormire correttamente e non sconvolgere i ritmi circadiani per prevenire le malattie cardiovascolari.

Update  3/7/2016

Interessante articolo di authoritynutrition.com, dove viene spiegato come le uova non siano un fattore di rischio cardiovascolare, anche se non esistono grandi studi sul mangiare più di 3 uova al giorno. E viene ribadita la prudenza da usare con i diabetici.
Conferme sul ruolo deleterio di Lp(a), forse associato a PCSK9, un obiettivo dei nuovi farmaci.

Il TMAO, un prodotto della flora intestinale che favorisce l'aterosclerosi, è dovuto soprattutto al cibo di origine animale, e altera il trasporto inverso del colesterolo, limitando la pulizia delle arterie da parte dell'HDL, giustificando possibilmente il buon esito delle diete veg nei confronti delle malattie cardiovascolari.

Update  7/7/2016

Secondo Nature i nutraceutici per il colesterolo hanno necessità di ulteriori studi per essere validati.

Update  17/7/2016

Più c'è infiammazione, più c'è calcificazione della placca e pericolo cardiovascolare, indipendentemente dai livelli di colesterolo.

Update  20/7/2016

Conferme su un potenziale effetto infiammatorio del colesterolo alimentare. Uno studio suggerisce che, in persone sovrappeso e che assumono poca insalata (che contiene molecole antinfiammatorie) l'assunzione di uova aumenti la calcificazione della placca coronarica. La chiave quindi potrebbe essere, come già spiegato, la contemporanea assunzione di alimenti ricchi di antiossidanti.
Tutta la storia del mito del colesterolo.

Update  1/8/2016

Nuova review sull'effetto diabetogenico delle statine.

Update  6/8/2016

Le frazioni di colesterolo LDL, HDL e i trigliceridi in uno studio in cui si tiene conto dei sottotipi genetici sono associati in maniera contrastante a malattie coronariche e diabete.
Le HDL piccole e dense sembrano particolarmente associate con la protezione cardiovascolare.
Oltre che con la sintesi di Q10, le statine interferiscono con quella di vitamina K2, molto importante per la salute ossea.

Update  22/8/2016

Anche livelli troppo alti di HDL, il colesterolo buono, non sembrano protettivi nei confronti di tutte le cause di mortalità: si parla di curva a U.

Update  30/8/2016

Pessime notizie sul fronte colesterolo: pare che i cardiologi vorranno tenere l'LDL sotto i 100. Non stupitevi se desiderio sessuale e umore vi vanno a terra. Di individuazione dei sottotipi di LDL manco l'ombra.

Update  9/9/2016

Secondo Lancet il bilancio tra effetti positivi e effetti collaterali pende sempre a favore delle statine. Io propendo per una maggior attenzione allo stile di vita.

Update  13/9/2016

Una nuova metanalisi non  trova legami tra il colesterolo LDL e la mortalità, soprattutto negli anziani: viene anche speculato che le statine siano una perdita di tempo, ma lo studio non era designato per questo.

Update  6/10/2016

Identificate le varianti geniche che legano le statine e altre terapie ipocolesterolemizzanti al rischio di diabete.
L'uso di statine riduce l'aggressività del tumore prostatico: perché? Perché riducendo il colesterolo abbattiamo anche il testosterone, ormone che è come benzina per questo tumore. I carboidrati sembrano ridurlo. Presto studi per determinare l'utilità.

Update  13/10/2016

Interessantissimo articolo sulle uova, che chiarisce che la maggior parte delle persone non ha problemi col colesterolo alimentare; questo può comunque riguardare qualcuno, visto che siamo tutti diversi.
Il dibattito sulle statine continua.
Secondo il PCRM, l'industria delle uova avrebbe pagato, sotto forma di finanziamenti, per rimuovere il limite di 300mg di colesterolo dalle linee guida USA.
La terapia di privazione degli androgeni (testosterone) che si fa in caso di tumore prostatico aumenta il rischio di Alzheimer. Questo conferma l'importanza dell'ormone per mantenere il cervello giovane.
L'effetto di alcuni metaboliti degli alimenti sull'aterosclerosi: ovviamente quelli più dannosi sono dovuti allo zucchero.


Update  19/10/2016

Il colesterolo alto può impattare negativamente sui dolori di tipo artropatico, anche a causa dell'effetto proossidante sui mitocondri. Una dieta ricca di antiossidanti può dunque aiutare.
L'aterosclerosi progredisce in base al bilanciamento tra fattori pro e contro: alcuni lipidi aiutano a ridurre la placca. La sua stabilità è più complicata di quanto pensato.

Update  22/10/2016

Pressare il caffè può portare alla formazione di diterpeni che alzano il colestrolo LDL.

Update  25/10/2016

9 modi per alzare il colesterolo buono.

Update  29/10/2016

L'uso di statine sembra ridurre i tumori correlati all'iperinsulinemia, come pancreas, cervello, colon, polmoni e fegato. Questi aumentano fino a 9 volte con cure come insulina esogena e secretagoghi (sulfoniluree e glitazoni).

Update  2/11/2016

Una nuova metanalisi conclude per una non associazione tra uova e malattie cardiovascolari e addirittura riduzione del pericolo di ictus. Viene anche specificato che potrebbe non essere valido per i diabetici. Il dott. Barnard, fervente vegano, parla di studi finanziati dai produttori di uova.

Un basso colesterolo HDL sembra connesso, oltre che con le malattie cardiache, anche col pericolo tumorale, e appare in generale un marker di scarsa salute.

Update  4/11/2016

La rivista dei medici britannici denuncia una mancanza di trasparenza nell'accesso ai dati resi anonimi delle persone nei trial con statine: non tutti i ricercatori li hanno resi disponibili. Insomma rimangono farmaci controversi.
Il colesterolo può nutrire alcuni tumori.

Update  14/11/2016

Un numero di JAMA quasi interamente dedicato alle statine: non mancano le controversie, secondo alcuni sono utilissime in prevenzione primaria, secondo altri non vengono considerati correttamente gli aspetti negativi. 
Per gli anziani (dopo i 76 anni) senza storia di malattia cardiovascolare non c'è evidenza che assumere statine riduca il rischio cardiovascolare.
Secondo le nuove linee guida chiunque sia over 40 potrebbe potenzialmente prendere statine.

Update  18/11/2016

Lancet insiste sulla bontà della prescrizione delle statine: gli effetti collaterali (aumento del rischio di diabete, ictus emorragico e dolori muscolari) sono molto inferiori alla prevenzione cardiovascolare che conferiscono.

Update  24/11/2016

Dal post del prof Ludwig

Il rischio cardiovascolare è scritto nei geni? Un nuovo studio dimostra che uno stile di vita sano può abbattere il rischio genetico. Il rischio di malattie cardiache può essere ridotto in misura considerevole con almeno tre di questi quattro fattori: 1) non fumare; 2) mantenere un peso sano; 3) essere fisicamente attivi; e 4) avere una dieta salutare, compresi gli alimenti ad alto contenuto di grassi (ad esempio frutta secca e pesce) ed evitare i carboidrati raffinati.

Importanti medici denunciano le forzature di Big Pharma per l'approvazione di farmaci poco testati e dai considerevoli effetti collaterali. Statine in primis.
La cultura del "meglio sempre una pillola in più" va per la maggiore.

Update  2/12/2016

Il parere sul colesterolo e sulle statine del dott. Kresser: ad alzarlo possono essere anche infezioni, permeabilità intestinale e problemi tiroidei.

Aggiornamento 7/12/2016

Problemi di colesterolo? il cioccolato può aiutare, però fondente!

L'ictus era fino a poco tempo fa una malattia tipica dell'anziano. Oggi, anche grazie alla scarsa qualità della dieta, si sta diffondendo anche negli adulti relativamente giovani.

Update  12/12/2016

Una nuova revisione dei dati smentisce palesemente la diet-heart hypothesis di Ancel Keys, ossia la parallela riduzione delle malattie cardiovascolari con la riduzione del colesterolo plasmatico.
Infatti la sostituzione dei grassi saturi con acido linoleico, omega 6 fortemente suscettibile di perossidazione, appare essere particolarmente pericolosa in persone fumatrici, bevitrici o anziane. Inoltre aumenta la produzione di endocannabinoidi ed eicosanoidi infiammatori, molecole mediatrici di molte malattie.
Lo studio si conclude con l'invito alla moderazione, visto le incognite nelle vie biochimiche che si vanno a stimolare, e a puntare sul cibo più naturale possibile. Quindi appare opportuno assumere omega 6 da seme intero, ossia col loro contenuto di antiossidanti e fibre, e non dalla fonte raffinata.

Update  14/12/2016

Secondo un nuovo studio le statine ridurrebbero il rischio di Alzheimer, ma forse è dovuto al fatto che chi prende statine ha il colesterolo più alto, che può proteggere dal declino cognitivo.

Update  3/1/2017

Un nuovo editoriale su JAMA critica l'uso improprio di statine e chiarisce che per l'uso in prevenzione primaria l'evidenza è debole


Update  8/1/2017

Alcuni consigli su come ridurre il colesterolo.
Una metanalisi, parzialmente finanziata dall'industria dell'uovo, non trova legami tra malattie cardiovascolari e consumo di uova, anche uno al giorno. Il rischio di ictus è addirittura ridotto.



Update  13/1/2017

La vitamina D migliora il profilo lipidico nei diabetici
Il TMAO si conferma prognostico di rischio cardiovascolare, ma la sua formazione dipende sia dall'alimentazione (prodotti animali) che dal tipo di microbiota, oltreché dalla predisposizione genetica (enzimi epatici con sensibilità diversa)


Update  15/1/2017

I "nuovi" fattori di rischio cardiovascolari: l'infiammazione è il principale.

Aggiornamento 19/1/2017


Quasi la metà degli autori delle linee guida, tra cui quelle sulla colesterolemia, ha finanziamenti dalle industrie e praticamente nessuno aderisce agli standard dell'Institutes of Medicine. Questo mina la credibilità delle linee guida.


Update  23/1/2017

Il colesterolo potrebbe essere un'arma a doppio taglio: cattivo per le arterie ma buono per il cervello. Infatti il colesterolo non attraversa facilmente la barriera ematoencefalica, per cui deve essere prodotto in situ. Con i farmaci si rischia quindi di ridurre la funzionalità cognitiva.
Nel mente, le statine vengono di nuovo santificate


Update  31/1/2017

Il lievito di riso rosso fermentato (monacolina K), che spesso viene dato come "statina naturale", ha un profilo di rischio simile a quello dei farmaci veri e propri, con gli stessi effetti collaterali.
La mortalità cardiovascolare appare in calo.


Update  8/2/2017

Un articolo del dott Speciani sul colesterolo e i grassi saturi

Update  15/2/2017

Le controversie sul colesterolo vengono pubblicate su New Scientist: come dice Tiziana Stallone è più importante ridurre grassi trans, picchi glicemici, sovrappeso e grassi saturi.
Esiste un'organizzazione di scienziati scettici sul legame tra colesterolo e malattie cardiovascolari.

Le buone azioni del colesterolo HDL

Update  20/2/2017



Qualche indicazione sulle cotture: quella al microonde è quella che crea più colesterolo ossidato. 
Le aldeidi che si formano dai grassi insaturi raffinati sono più dannose dei grassi saturi, quindi probabilmente sostituire nei biscotti il grasso di palma con altri oli di semi potrebbe essere peggio. Meglio l'olio extravergine d'oliva.


Update  25/2/2017

Con farmaci e diete sbagliate, i costi sanitari e le malattie cardiovascolari non fanno altro che aumentare: non possono sostituire infatti nel lungo periodo gli effetti di uno stile di vita corretto
La vitamina D spesso è associata a dislipidemia e malattie cardiovascolari, ma non si sa se l'effetto è causale

Trigliceridi alti e HDL basso si confermano aumentare il rischio di ictus, soprattutto nei diabetici.

Update  8/3/2017

I comitati che redigono le linee guida sul colesterolo non coprono gli standard sul conflitto d'interessi

I dolori attribuiti alle statine possono anche essere dovuti a effetto nocebo

Aggiornamento 12/3/2017


Qual è una delle vere cause delle malattie cardiovascolari? la disfunzione endoteliale, che non permette alle arterie di rilassarsi e crea ipertensione. E una delle sue determinanti è l'alterazione delle proteine prodotte, causate dallo stress degli organelli cellulari chiamati reticoli endoplasmatici. Anche i mitocondri collaborano.

In un gruppo di giovani sani, fino a 3 uova al giorno, grazie ai loro nutrienti, hanno favorito un profilo antiaterogenico delle lipoproteine plasmatiche (più colesterolo buono, meno cattivo).


Aggiornamento 18/3/2017


Secondo una nuova ricerca, negli USA si hanno 600 mila morti per malattie cardiovascolari all'anno, di cui 400 mila prevenibili con una dieta salutare, ossia riducendo i cibi non salubri, generalmente quelli processati, e favorendo quelli salutari, quelli vegetali non raffinati.

Le statine incrementano significativamente il rischio di diabete in donne anziane, e lo studio chiede di prendere in considerazione la deprescrizione. Gli afroamericani potrebbero avere incremento del rischio di calcificazione delle arterie.

Harvard ci ricorda che la maggior parte del colesterolo è prodotta dal corpo


Aggiornamento 21/3/2017

Sale l'evidenza sull'integrazione di omega 3: possono essere consigliati a quelli con alto rischio cardiovascolare, diabetici, persone con fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca

Un nuovo studio sugli inibitori del PCSK9, ipocolesterolemizzanti di nuova generazione, che sembrano più efficaci delle statine. La cosa ha già destato sospetti di conflitto d'interesse. Soprattutto sull'efficacia

Aggiornamento 22/3/2017

Nella popolazione con meno aterosclerosi del mondo, il 72% delle calorie introitate vengono da carboidrati da fonti non raffinate (riso integrale, tapioca, platano, mais) quindi ricche in fibre. La loro dieta ha pochi grassi, e nessuno trans. Le proteine (poche, circa 14% delle calorie totali) vengono dalla caccia e dalla pesca. Morale della favola: non sono per forza i carboidrati a creare problemi. I loro parametri metabolici rimangono ottimali perché non fumano, si muovono tutto il giorno, mangiano cibi veri, sono meno stressati di noi.

Aggiornamento 28/3/2017

Conferme sul legame tra statine e diabete, in particolare nelle donne anziane

Aggiornamento 2/4/2017

Le statine riducono il rischio di malattia cardiovascolare del 30%. Detto in questo modo il numero è impressionante. In realtà riducono il rischio relativo, ossia se uno ha una possibilità su 200 di avere un evento cardiovascolare, con le statine quel rischio diventa una su 285. In questi termini diventa molto meno attraente 😏

Aggiornamento 8/4/2017

Scoperto il metabolismo di Lp(a): si tratta di un derivato delle LDL particolarmente pericoloso perché affine al plasminogeno

Una critica di Mark Sisson ai nuovi farmaci anticolesterolo.

Aggiornamento 12/4/2017

Scoperta una nuova causa di ipertrigliceridemia: una malattia autoimmune in cui si producono anticorpi contro una proteina (LPL) che "svuota" il sangue dai trigliceridi.

Aggiornamento 25/4/2017

Circa metà degli ictus e degli infarti sono dovuti all'ipertensione. Aumentare il potassio è importante come ridurre il sodio per mantenere la corretta pressione sanguigna. Ha un effetto simile a quello di un farmaco diuretico.

Aggiornamento 2/5/2017

La vitamina D può ridurre i dolori da statine.

Aggiornamento 7/5/2017

Darius Mozaffarian, il più famoso epidemiologo nutrizionale del mondo:
"Alla fine dei conti, la moderna scienza nutrizionale ci mostra che, con alcune eccezioni come i grassi trans e il sodio (sale da cucina), gli effetti sulla salute di ciò che mangiamo dipendono dai tipi di alimenti che mangiamo, non dai nutrienti singoli".
Semplificato, non importa così tanto se i grassi sono saturi o insaturi, conta se sono accompagnati da fibre, vitamine, micronutrienti, e non privati del loro contenuto.
Ancel Keys nascose i dati scomodi, probabilmente per dare più importanza alle sue teorie.

Aggiornamento 10/5/2017

Secondo una revisione degli RCT sul consumo di uova, da uno a 2 uova al giorno non creano rischi cardiovascolari, anche in chi abbia diabete, o rischio di sviluppare diabete. Tutto questo nel contesto di una dieta sana, ossia consumando buone quantità di antiossidanti da vegetali ecc.
L'eterogeneità delle popolazioni studiate e dei risultati precludono però di poter dare indicazioni chiare sul tema.

Update  11/5/2017


I grassi trans si trovano facilmente in prodotti da forno, fritti fatti con oli vegetali, crackers ecc. In 11 contee dello stato di New York sono stati messi al bando, e questo in pochi anni (dal 2002 al 2013) ha causato una riduzione del 6% degli eventi cardiovascolari


Aggiornamento 17/5/2017

L'acido palmitoleico pare efficace nel ridurre la trigliceridemia e l'infiammazione

Aggiornamento 20/5/2017

Continuano i dubbi sui reali vantaggi dati dalle statine: i dolori sono più presenti di quanto ipotizzato.

I veri test per verificare il pericolo cardiovascolare: omocisteina, LDL ossidate, subfrazioni di lipoproteine, PCR ecc

Il dott Mercola ancora sul colesterolo

Gli antidolorifici, in particolare gli inibitori COX2, sono associati a un immediato aumento del rischio cardiovascolare.


Aggiornamento 27/5/2017

Un RCT, quindi molto affidabile, ha concluso che "Nessun beneficio è stato trovato quando una statina è stata somministrata per la prevenzione primaria (quando non vi è ancora malattia, ndr) agli adulti più anziani (oltre i 65 anni). Le raccomandazioni sul trattamento dovrebbero essere individualizzate per questa popolazione".
La pravastatina ha causato anche un lieve aumento della mortalità tra gli ultra 75enni.

Aggiornamento 4/6/2017


L'ipertensione si conferma il fattore di rischio cardiovascolare principale, e forse servirebbe un miglior controllo con un abbassamento ulteriore del target.


Aggiornamento 18/6/2017

Sembra probabile che l'inquinamento atmosferico riduca le dimensioni delle HDL e così aumenti il rischio cardiovascolare

Aggiornamento 8/7/2017

Una revisione dei fattori di rischio ambientali sulle malattie cardiovascolari, oltre alle novità introdotte (cicli stagionali e circadiani, temperature, altitudine, stato socioeconomico, inquinamento, sole, spazi verdi ecc), rimarca l'uso di una dieta prudente (ricca in alimenti vegetali), raccomandando di evitare i grassi trans e ridurre i saturi.
Se il 2% delle calorie totali viene da grassi trans, il rischio cardiovascolare si alza del 23%.

Conclude però dicendo "tuttavia, i meccanismi molecolari e cellulari con cui i costitutivi degli alimenti si intersecano coi fattori di rischio cardiovascolare sono molto complessi e non completamente compresi". 


Aggiornamento 11/7/2017

Il trealosio, uno zucchero che troviamo nei lieviti, nei funghi e negli insetti, previene nel modello animale la formazione della placca aterosclerotica.

Il metabolita batterico TMAO è associato agli eventi cardiovascolari indipendentemente da altri fattori di rischio


Aggiornamento 25/7/2017

Si conferma un'associazione tra statine, in particolare lipofiliche, e rischio di Parkinson.

Un nuovo documento di consenso stabilisce "l'inequivocabile e causale ruolo del colesterolo LDL nel provocare malattia cardiovascolare".
Però andando a guardare meglio, leggiamo "Tuttavia, in determinate condizioni (ad es. sindrome metabolica, diabete e ipertrigliceridemia), la concentrazione plasmatica di LDL e il numero di particelle LDL possono discordare, in conseguenza della predominanza di LDL piccole e dense, e quindi LDL plasmatico può non riflettere accuratamente la concentrazione di particelle LDL o il suo effetto sul rischio cardiovascolare.
In queste condizioni, la misura diretta del numero di particelle LDL o della concentrazione di apoB (riconoscendo che ciascuna particella LDL contiene una singola molecola apoB) può riflettere più accuratamente l'effetto causale di LDL sul pericolo cardiovascolare."

Aggiornamento 28/7/2017


La variante di un certo gene (APOA2) è associata ad aumento di peso e problemi metabolici in caso di forte introduzione di grassi saturi


Aggiornamento 31/7/2017

Un enzima che produce TMAO (un derivato del metabolismo di colina e carnitina, responsabile dell'aterosclerosi e dell'infiammazione) influenza la spesa energetica e la produzione di grasso beige, riducendoli e favorendo l'aumento di peso. Inibire la produzione di queste sostanze, modulando il microbiota, può aumentare la spesa energetica.

Poco calcio potrebbe essere inteso dalla cellula come poco colesterolo e così incrementare la produzione endogena.

Aggiornamento 4/8/2017

Il prof Kummerow spiega l'interazione tra colesterolo ossidato e infarti. I grassi saturi non hanno grosse colpe


Gli effetti particolarmente negativi dei grassi trans sono dovuti soprattutto, tra le altre cose, all'inibizione della produzione cellulare di prostacicline, molecole essenziali per la regolazione delle funzioni fisiologiche come il flusso di sangue. Queste molecole hanno una durata media di circa 10 secondi, per cui devono essere sempre rimpiazzate, e anche una breve interruzione determina forti squilibri.

Un articolo che spiega come il vero pericolo cardiovascolare non sia dato dal colesterolo ma dall'insulino-resistenza, e riprende i concetti di scarsa evidenza di efficacia sulle statine.

Gli acidi biliari hanno rivelato un inaspettato ruolo nel metabolismo: con l'esposizione al freddo il microbiota cambia e così gli acidi biliari, che vengono maggiormente espulsi (calo del colesterolo plasmatico) e stimolano il tessuto adiposo bruno.

Aggiornamento 8/9/2017

Cosa fare col testosterone basso e perché l'introduzione esogena può non essere una buona idea.
Si conferma che l'azione di riduzione degli eventi cardiovascolari delle statine è dovuta soprattutto al loro effetto antinfiammatorio più che alla riduzione del colesterolo. Dovremmo iniziare a non darle più per la prevenzione primaria.

Il colesterolo cristallizzato nelle placche (calcificato) appare essere un forte determinante dell'infiammazione e dell'esito infausto in caso di rottura della placca

Aggiornamento 4/10/2017

Conferme sul legame tra dolori muscolari e statine. Altre persone con dolori reumatici possono avere sollievo per l'effetto antinfiammatorio.

Chi non fa colazione ha rischio più alto di aterosclerosi, indipendentemente da altri fattori di rischio.

Aggiornamento 7/10/2017

Soprattutto negli uomini, ma anche nelle donne, un HDL molto alto si associa a più alta mortalità. Le cause (se ci sono) sono ignote.

Nel modello animale il potassio (frutta e verdura) riduce la calcificazione delle arterie, evento che predispone per le malattie cardiovascolari


Aggiornamento 31/10/2017

Le statine aumentano il rischio di diabete in persone che hanno già alti livelli di tale rischio

Secondo uno studio i medici britannici danno le statine a vanvera, senza valutare il rischio cardiovascolare effettivo


Aggiornamento 7/11/2017

Forse abbiamo sbagliato tutto, e a stimolare l'aterosclerosi non sono i grassi alimentari ma quelli della membrana dei nostri batteri.
In particolare alcuni batteri del phylum Bacteroidetes, avendo particolari grassi ramificati, aumentano l'infiammazione correlata ai recettori TLR2, che aumenta l'aterosclerosi (anche se non è l'unica). Il microbiota si rivela una volta di più importante per la prevenzione delle malattie, ed è modulabile con la dieta

Aggiornamento 21/11/2017

Ottima revisione su TMAO, la molecola infiammatoria derivata da alimenti animali. I mezzi migliori per abbassarla appaiono le diete plant-based, i probiotici non sembrano efficaci nell'uomo

Alzare farmacologicamente le HDL senza abbassare le LDL non ha portato a riduzione delle malattie cardiovascolari in uno studio fatto su 150 mila cinesi.

Aggiornamento 24/11/2017

Individuata una proteina che serve per gestire la quantità di colesterolo all'interno della cellula, molto più infiammatorio di quello che troviamo nel sangue

Alcuni rimedi casalinghi per gli xantelasmi, le formazioni attorno agli occhi che si creano per colpa del colesterolo alto

Aggiornamento 7/12/2017


Misurare ApoB e non il colesterolo LDL per una personalizzazione della stima del rischio cardiovascolare, questo indicano alcuni scienziati.

"Il numero e le dimensioni delle particelle  lipoproteiche sono più strettamente correlate alla struttura e alla funzione vascolare rispetto ai valori lipidici tradizionali. Queste misure lipidiche possono essere un indicatore migliore del rischio di danno d'organo rispetto alle tradizionali misure lipidiche negli adolescenti e nei giovani adulti, anche prediabetici".
Alcune cause dell'aumento del numero di particelle LDL: infezioni, tiroide malfunzionante, permeabilità intestinale ecc.


Aggiornamento 30/12/2017

Una riduzione della sintesi di colesterolo potrebbe essere un fattore chiave nella sclerosi multipla

Aggiornamento 3/1/2018

L'importanza della flora intestinale nel metabolismo del colesterolo

Aggiornamento 10/1/2018

Permangono i dubbi sulla necessità di dare le statine agli ultrasettantenni: uno studio ha mostrato un miglioramento del 18% sulla mortalità, che in cardiologia è praticamente nullo, e probabilmente gli anziani possono beneficiare di un colesterolo totale più alto.

Aggiornamento 13/1/2018

Scrive Andrea Luchi:

Dopo un INFARTO: STATINE o MULTIVITAMINICO?
Domanda ingenua direte voi.
Eppure i ricercatori autori dello studio che si sono fatti la stessa domanda sono rimasti a bocca aperta. 

I soggetti che dopo l’infarto prendevano vitamine ad alte dosi avevano una riduzione della mortalità cardiovascolare del 38%!!!
Ma se assieme alle vitamine venivano date le Statine questo beneficio scompariva completamente. 
Avete letto bene: aggiungere le statine negava tutti i benefici.
Le vitamine mostravano grande beneficio anche rispetto al gruppo che prendeva soltanto il placebo. 
L’incredulità è stata tale che i ricercatori hanno detto: “Fermi tutti, dobbiamo fare un altro studio perché non ci crediamo.”

Aggiornamento 13/1/2018

I livelli alti di Lp(a) aumentano il rischio di malattia cardiovascolare di 3 volte in età attorno ai 40 anni.

Aggiornamento 19/1/2018

rischi per la funzione cerebrale dati dall'abbassamento del colesterolo

Aggiornamento 2/2/2018

Nel modello animale si spiega perché il colesterolo della dieta aumenta il rischio di tumore al colon

Aggiornamento 3/2/2018
La vitamina D può avere un vero e proprio effetto terapeutico sulle malattie cardiovascolari. Può infatti ripristinare la produzione di ossido nitrico, un segnale di rilassamento per le arterie, la cui alterazione porta all'ipertensione.
L'effetto positivo può estendersi ad altre malattie cardiovascolari, come l'insufficienza cardiaca, o a quelle correlate come vasculopatie e diabete

Aggiornamento 4/2/2018

Nelle persone con malattia renale, le statine non sembrano tanto efficaci. Questo perché il metabolismo delle lipoproteine è particolare, e il rene è responsabile della degradazione di Lp(a), la lipoproteina particolarmente aterogena.
Inoltre abbassare eccessivamente il colesterolo appare dannoso, può formare composti molto infiammatori combinandosi con le tossine uremiche (LDL carbamilate), e addirittura le HDL possono diventare dannose.

La curcuma potenzia il potere ipocolesterolemizzante dei fitosteroli

Aggiornamento 17/2/2018
Una revisione degli studi mette in dubbio l'idea che il colesterolo alto sia associato a malattie cardiovascolari (CVD) negli ultrasessantenni (in pratica ancora giovani oggi).
Queste le conclusioni dello studio:
"L''ipotesi del colesterolo' sembra essere in conflitto con la maggior parte dei criteri di causalità di Bradford-Hill, a causa della sua mancanza di gradiente biologico e coerenza. La nostra revisione fornisce la base per ulteriori ricerche sulla causa dell'aterosclerosi e delle CVD e anche per una nuova valutazione delle linee guida per la prevenzione cardiovascolare, in particolare perché i benefici del trattamento con statine possono essere stati ingigantiti"

Aggiornamento 19/2/2018

I gamberi sono ricchi in colesterolo ma anche in nutrienti benefici come l'astaxantina
Aggiornamento 7/3/2018


Il colesterolo alto può essere un segno di problemi tiroidei. In caso di steatosi epatica il segnale tiroideo può non essere colto correttamente e livelli normali di ormoni non corrispondono a funzionalità corretta del fegato

Aggiornamento 14/3/2018

È difficile capire se le statine sono realmente efficaci, in particolare fare un bilancio dei rischi e dei benefici, perché non sarebbe eticamente corretto fare dei trial molto lunghi con placebo. La chiave dovrebbe sempre essere la individualizzazione del trattamento

Aggiornamento 31/3/2018

Un pasto ipercalorico lipidico, come per esempio un milkshake fatto da gelato, latte intero e panna, attiva un rimodellamento dei globuli rossi che li predispone per favorire le malattie cardiache. In particolare cambia l'espressione dell'enzima mieloperossidasi, notoriamente legato alla riduzione di elasticità delle arterie e aumento dello stress ossidativo (che altera la funzione dei globuli rossi grazie alla generazione di ROS). Avviene anche l'attivazione delle vie infiammatorie nei globuli bianchi, che favorisce l'aterosclerosi. La risposta immunitaria è simile a quella di un'infezione (VES alta). Questo non succede con un pasto con simile quantità di calorie ma fatto solo da cereali (senza grassi). L'esperimento è stato fatto su maschi sani e attivi. Gli scienziati concludono che "questi risultati danno nuove informazioni sui meccanismi in base ai quali il consumo di pasti arricchiti in grassi può promuovere la destabilizzazione delle placche vulnerabili che portano a un infarto miocardico acuto".

Aggiornamento 5/4/2018
Continuano le assoluzioni per le uova, anche se la review è sponsorizzata dai produttori.
L'aumento di LDL è presente negli iperresponsivi, ma minimizzato in caso di dieta dimagrante, e nel complesso non sembra aumentare il rischio cardiovascolare grazie all'aumento di LDL grandi e di HDL.
Aggiornamento 23/4/2018

Il tanto temuto colesterolo alimentare può essere fondamentale per riparare la mielina nelle persone con sclerosi multipla

Aggiornamento 24/4/2018

I curcuminoidi migliorano il profilo lipoproteico (soprattutto il colesterolo Lp(a), quello più aterogenico) nei diabetici

Aggiornamento 27/4/2018

I trigliceridi oltrepassano la barriera ematoencefalica inducendo insulino e leptino-resistenza, peggiorando il consumo di energia e il metabolismo.


Aggiornamento 2/5/2018

Ridurre il sale rimane probabilmente il miglior modo per abbassare la pressione e ridurre le malattie cardiovascolari

Aggiornamento 3/5/2018

"Il microbiota intestinale sembra svolgere un ruolo importante nell'aterosclerosi. Questi risultati sollevano la possibilità di nuovi approcci per il trattamento dell'aterosclerosi come trapianto fecale e somministrazione di probiotici".
Il rilascio di TMAO e p-cresilsulfato sono le sostanze più stimolanti.

Aggiornamento 5/5/2018

In persone con psoriasi si usa consigliare una dieta a basso contenuto di carboidrati. Una delle ragioni è che il glucosio (zucchero) stimola la crescita delle cellule epidermiche e favorisce così la malattia.
Anche il colesterolo alto può favorire alterazioni immunitarie che infiammano la pelle e aumentano la malattia

Aggiornamento 8/5/2018

3 mesi ad alto consumo di uova non peggiorano i parametri di rischio cardiovascolare in persone diabetiche o prediabetiche

Aggiornamento 10/5/2018

La diversità batterica si associa ad arterie più sane

Gli omega 3 migliorano la composizione del microbiota e favoriscono la produzione di una molecola benefica per l'intestino

Aggiornamento 15/5/2018

Secondo l'OMS 500 mila morti all'anno sono dovuti al consumo di grassi trans

"Non sono le calorie che ingeriamo a influenzare il peso: sono le calorie che digeriamo (assorbite dall'intestino). Aumentando o diminuendo la quantità di fonti di energia digeribili, in particolare i monosaccaridi e gli acidi grassi a catena corta, i batteri intestinali influenzano il numero di calorie assorbite dall'uomo".
L'articolo prosegue legando al microbiota diabete, aterosclerosi e pressione alta.

Le statine potrebbero ridurre la proteinuria in chi ha problemi renali secondo una metanalisi

Aggiornamento 17/5/2018

Il dosaggio dell'omocisteina è un esame che i medici raramente prescrivono, ma arrivano ulteriori prove del suo legame, oltre che con malattie cardiovascolari, con le malattie neurodegenerative. Per gestire l'iperomocisteinemia solitamente basta l'integrazione con vitamine del gruppo B in forma metilata. 
Il giorno che troveranno un farmaco per abbassarla ne parleranno come se fosse il nuovo colesterolo

Aggiornamento 8/5/2018

Un uovo (o più) al giorno riduce di circa il 20% le malattie cardiovascolari (ictus e infarti) nella popolazione cinese

Aggiornamento 2/6/2018

Un post di Project Diet, che stranamente mi trova d'accordo (va be' son cose che ho scritto anni fa....).

[CHE EFFETTO HANNO LE UOVA SUL COLESTEROLO?]
Per spiegare l'immagine c'è bisogno di chiarire alcuni aspetti, ma in questo post sarò estremamente breve e schematico perché mi interessa far passare il messaggio finale (i dettagli li trovate tranquillamente in Project Diet Volume 1 e 2).
• LDL-C = colesterolo cattivo
• HDL-C = colesterolo buono
• LDL/HDL = rapporto LDL/HDL e si utilizza per stimare il rischio cardiovascolare in base al profilo lipidico. Cioè, maggiore è LDL e minore HDL e peggio è.
• LDL si divide in varie sottoclassi (le LDL non sono tutte uguali) e ci sono LDL più dannose (ossidate) e LDL meno dannose
Ok, chiarito un po' la legenda. Vediamo da tutti gli studi clinici, fino al 2018, che effetto ha il consumo di uova e in generale di colesterolo con gli alimenti sul profilo lipidico (l'img descrive ciò).
1. Il consumo di uova/colesterolo in realtà aumenta LDL (colesterolo cattivo) in un piccolo sotto-gruppo di persone (percentuale bassa) che vengono identificati come "iper-responder", perché il colesterolo ematico "risponde" all'assunzione di colesterolo esogeno (cioè si fa influenzare)
2. Il consumo di uova/colesterolo invece NON aumenta LDL (a volte lo diminuisce addirittura) negli individui ipo-responder/non responder (la maggior parte delle persone)
3. Il consumo di uova/colesterolo, ad ogni modo, NON aumenta le LDL ossidate (quelle più dannose in assoluto)
4. Il consumo di uova/colesterolo aumenta, in concomitanza, HDL (colesterolo buono), per cui il rapporto LDL/HDL non varia. Per cui le UOVA non sono dannose per il colesterolo o il profilo lipidico.
Se poi il consumo di uova/colesterolo si ha in periodi durante la quale si perde peso (quindi in diete ipocaloriche), il profilo lipidico migliora a prescindere, anche negli iper-responder (quella piccola parte della popolazione che dovrebbe star più attenta al consumo di uova e all'assunzione di colesterolo esogeno in generale).

Spero di esser stato chiaro, perché è tutto quello che dovete sapere per quanto riguarda la questione: consumo di uova-colesterolo).

Aggiornamento 7/6/2018

I fosfolipidi ossidati sono infiammatori e aterogeni nel modello animale.

Aggiornamento 11/6/2018

L'aterosclerosi si conferma una malattia infiammatoria guidata dallo scorretto stile di vita (diabete, dieta, sedentarietà).

Aggiornamento 14/6/2018

Com'è possibile ridurre i dolori articolari (osteoartrite) con l'alimentazione? La cosa più importante è ridurre il peso e fare attività fisica appropriata, ma alcuni accorgimenti migliorano ulteriormente la situazione.

Una dieta ricca in omega 3 e antiossidanti antinfiammatori, ridurre il colesterolo che si insinua nelle articolazioni aumentando l'infiammazione, corretti livelli di vitamine D e K (1 e 2)

Aggiornamento 20/6/2018

Il colesterolo alto, anche dietetico, può essere un fattore protettivo per SLA e sclerosi multipla, e quello basso è pericoloso per la salute mentale (può aumentare il rischio di suicidio, violenza e depressione)

Il legame tra aterosclerosi e microbioma

Aggiornamento 21/6/2018

Alcuni RCT (studi) o lavori prospettici che mettono in dubbio la soglia di utilizzo delle statine (troppo bassa in particolare nei giovani).

Le statine possono determinare un abbassamento del testosterone che riduce la funzionalità sessuale


Aggiornamento 7/7/2018

Per chi non tollera le statine, i cardiologi americani hanno emesso una posizione ufficiale per l'uso dei nutraceutici: berberina, monacolina, bergamotto, luteolina, aglio, tè verde, lupini, steroli vegetali, omega 3, spirulina, proteine della soia hanno tutti un effetto discreto, da soli o in combinazione, senza generalmente effetti collaterali

Aggiornamento 9/7/2018

La SIBO aumenta il rischio di aterosclerosi riducendo la disponibilità di vitamina K2


Aggiornamento 23/7/2018

Una metanalisi di 79 RCT, includenti studi con cibi ricchi in omega 3, cibi arricchiti e soprattutto integratori ha concluso che  non vi sono grosse prove della prevenzione cardiovascolare né della riduzione della mortalità con gli omega 3, nonostante quelli a lunga catena riducano i trigliceridi e aumentino l'HDL
Aggiornamento 29/7/2018

La supplementazione con aminoacidi essenziali riduce l'ipertrigliceridemia attraverso l'aumento dell'ossidazione dei grassi e una maggiore efficienza del ciclo di Krebs


Il fegato potrebbe essere uno dei responsabili dell'Alzheimer. Infatti nel fegato nascono i plasmalogeni, composti derivati dai trigliceridi che trasportano i grassi, e per motivi ignoti (forse il semplice invecchiamento) quest'organo non riesce più a sintetizzarli correttamente, e non inserisce i preziosi omega 3  che così non arrivano al cervello. Questo può spiegare anche perché la somministrazione di omega 3 in diversi casi non migliora la situazione.
Aggiornamento 21/5/2018


Mentre in Europa ci chiediamo ancora se facciano bene o male, in Canada mettono al bando i grassi trans e l'OMS ha l'obiettivo di eliminarli entro il 2023

Aggiornamento 4/9/2018

Quanto sono importanti i ritmi circadiani per la salute cardiovascolare? Tanto, eppure "Sebbene prove convincenti abbiano dimostrato che il ritmo circadiano esercita effetti importanti su praticamente tutti i processi (pato)fisiologici cardiovascolari, sembra che la comunità medica abbia scelto di trascurare la cronobiologia e  le terapie fino ad oggi. È giunto il momento di considerare seriamente quest'argomento!"
Infatti ci sono proteine che devono essere prodotte al mattino, altre alla sera, altre di notte, e il "disallineamento" di questa ciclicità altera la nostra salute. 

Nella pratica ad esempio l'ora dell'intervento post ischemia (infarto) influenza  la capacità di recupero. La cardioaspirina e l'antiipertensivo sono più efficaci se presi di notte. 


Aggiornamento 5/9/2018

I dolori muscolari dovuti alle statine non sono un'invenzione, in particolare ne esistono di diversi tipi tra  cui la miosite infiammatoria idiopatica.

Aggiornamento 11/9/2018

Le statine non sembrano utili nelle persone con più di 75 anni, in particolare se non in chi abbia già malattia cardiovascolare (prevenzione secondaria) o diabete. Oltre gli 85 anni sparisce anche l'effetto positivo sui diabetici

Aggiornamento 25/9/2018

Un editoriale che mette in evidenza i conflitti d'interesse, gli errori nell'interpretazione dei dati, gli scandali degli studi contraffatti, gli studi troppo corti per mettere in evidenza i danni a lungo termine, l'applicazione a persone sbagliate (zero calcio nella placca, quindi zero rischio) e infine la conclusione (è più facile dare una pillola che convincere le persone a cambiare stile di vita)

Aggiornamento 5/10/2018


Per la serie "la medicina è complicata",  dosi minime di TMAO riducono la disfunzione cardiaca nei rati ipertesi

Identificati 118 nuovi geni connessi con il metabolismo del colesterolo

Lp(a) si conferma pericolosa per le malattie cardiovascolari

Aggiornamento 10/10/2018

Un nuovo approccio conferma che gli oli di semi, compresi quelli a più alto contenuto di grassi saturi come cocco e palma, riducono il colesterolo LDL in confronto ai grassi animali. Ma questo non significa automaticamente ridurre le malattie cardiovascolari, che sono legate anche a HDL e trigliceridi, che invece sono più influenzati da altri grassi

Secondo una nuova metanalisi il rischio cardiovascolare si riduce solo sotto i 100mg/dL di LDL e dipende dal valore di partenza.

Aggiornamento 18/10/2018

Il coenzima Q10 abbassa il colesterolo totale e aumenta quello HDL, ma non sembra efficace sulle altre frazioni lipidiche (Lp(a), LDL, trigliceridi)

Sostituire i cereali raffinati con quelli integrali e i legumi riduce PLA2, un enzima che produce citochine infiammatorie (prostaglandine). Il risultato è una diminuzione significativa di glicemia a digiuno, insulina, indice HOMA, emoglobina glicata, malondialdeide, attività plasmatica di Lp-PLA2 e LDL ossidate (ox-LDL) e un aumento delle dimensioni delle particelle LDL, che risultano così meno aterogene.
Volete conoscere il vostro rischio cardiovascolare? Misurate PLA2 associata alle lipoproteine (Lp-PLA2).

Aggiornamento 24/10/2018

Il ruolo del colesterolo dietetico nelle malattie infettive e autoimmuni è particolarmente complesso, per cui in alcune persone un'alta introduzione potrebbe essere benefica mentre in altre dannosa

Aggiornamento 8/11/2018


Una revisione degli studi pubblicata nella rivista dei cardiologi americani dimostra l'efficacia del coenzima Q10 nella miopatia (dolori muscolari) legata all'uso di statine

Aggiornamento 9/11/2018

L'aterosclerosi è una malattia infiammatoria cronica con una componente autoimmune secondaria. Chi ha psoriasi ha forte rischio di aterosclerosi e malattie cardiovascolari


Aggiornamento 12/11/2018
"Nonostante l'importanza clinica del microbioma nella fisiologia umana e nelle patologie, come quelle cardiovascolari, stiamo solo iniziando ad apprezzare i potenziali meccanismi di interazione"
In questo esperimento si è dimostrato come un particolare batterio, C. sporogenes, che possiede l'enzima per produrre TMA, aumenti l'aggregazione delle piastrine e quindi il rischio di trombosi e malattia cardiovascolare. I ricercatori concludono chiarendo che il batterio può essere un target nella prevenzione delle malattie metaboliche e connesse.
Aggiornamento 18/11/2018

Volete qualcosa di molto più salutare delle statine per modulare l'attività dell'HMGCoA reduttasi e così il colesterolo? provate il magnesio.
Aggiornamento 8/12/2018

Le statine non sono necessariamente idonee oltre i 65 anni di età, e vengono sovraprescritte, come evidenzia una nuova ricerca:
"Le linee guida sottolineano i benefici e, sebbene i danni non sono ignorati, sembrano essere poco considerati nelle raccomandazioni. Il problema con un tale approccio è che l'ammissibilità per le statine aumenta con l'età perché più eventi possono essere prevenuti negli anziani che hanno un rischio CVD più elevato, come uno studio recente mostrato. Tuttavia, quando si considerano i risultati negativi, che anche loro aumentano con l'età, e il bilancio tra benefici e danni delle statine diventa meno favorevole.
Infatti, i nostri risultati mostrano che le soglie a 10 anni di rischio CVD al di sopra del quale le statine forniscono maggiori benefici che danni sono più alti negli anziani rispetto ai giovani.
Precauzioni devono essere prese quando si prescrivono statine alle persone anziane, specialmente quelle con più di 65 anni, perché i modelli di previsione del rischio a 10 anni sono pesantemente influenzati dall'età, che è un fattore di rischio non modificabile, e quindi molti in questa fascia di età appaiono essere idonei per le statine anche in assenza di altri fattori di rischio, tali come l'iperlipidemia
Le statine riducono realmente il Q10 nel sangue, e questo conferma che può essere uno dei legami con i dolori muscolari eventuali
Aggiornamento 12/12/2018

La carne rossa alza il rischio cardiovascolare perché aumenta la concentrazione di un composto, chiamato TMAO. 
"Lo studio ha mostrato che il consumo cronico di carne rossa ha aumentato la produzione di TMAO da parte dei microbi intestinali e ridotto l'efficienza  dei reni nell'espellere la carnitina e i suoi derivati (precursori di TMAO). Sia la maggiore produzione che la riduzione dell'eliminazione causata da una dieta a base di carne rossa contribuiscono all'aumento dei livelli di TMAO, che è stato collegato allo sviluppo di aterosclerosi e complicanze della malattia cardiaca".
I meccanismi esatti con cui  TMAO agisca sulle malattie cardiache sono complessi. Ricerche precedenti hanno dimostrato che  TMAO aumenta i depositi di colesterolo nelle cellule della parete arteriosa. Studi condotti dai ricercatori suggeriscono anche che la sostanza chimica interagisce con le piastrine, le cellule del sangue responsabili delle normali risposte della coagulazione, in modo da aumentare il rischio di  coaguli e  quindi infarti e ictus.
È probabile che una generosa introduzione di vegetali moduli il microbiota in modo da ridurre la formazione di TMAO


Aggiornamento 20/12/2018

Secondo uno studio comparativo piccole modifiche dietetiche come mangiare una mela al giorno hanno lo stesso impatto salutistico di una statina, ma con meno effetti collaterali.

Aggiornamento 26/12/2018

Una serie di revisioni sistematiche di trial RCT mostra l'efficacia del resveratrolo in differenti situazioni: riduzione dei marker di infiammazione e stress ossidativo, riduzione del colesterolo cattivo, dell'emoglobina glicata, della pressione nei diabetici, aumento dell'adiponectina (citochina antinfiammatoria), miglioramento della composizione corporea.

Aggiornamento 27/12/2018

Avere betacarotene alto nel sangue è associato a una riduzione generale delle malattie cardiovascolari, delle cardiopatie, dell'ictus, del cancro e di altre cause di mortalità, secondo uno studio prospettico realizzato sui dati del vecchio ATBC.
Ciò non significa integrare caroteni, che come abbiamo visto potrebbe essere pericoloso, soprattutto nei fumatori ma assumere frutta e verdura che sono le migliori fonti.
La frutta e la verdura sono le fonti predominanti di molti altri micronutrienti bioattivi, tra cui polifenoli, vitamina C, fibre, folati, flavonoidi, altri carotenoidi e diversi minerali che hanno molteplici meccanismi biologici oltre le proprietà antiossidanti, compresa la regolazione degli enzimi di disintossicazione (monoossigenasi CYP), attivazione del sistema immunitario, modulazione del metabolismo ormonale e effetti antibatterici e antivirali.
Quindi, il beta-carotene sierico può essere usato come biomarcatore degli effetti benefici dell'assunzione di vegetali.
Si suppone che, essendo il beta carotene trasportato esclusivamente dalle lipoproteine ​​nel sangue ed essendo principalmente associato alle LDL (lipoproteine ​​a bassa densità), esso possa giocare un ruolo nella modificazione dell'ossidazione delle LDL e della perossidazione lipidica, riducendo conseguentemente il rischio di CVD e la mortalità. Infatti l'ossidazione delle LDL è considerata avere un ruolo importante nell'aterogenesi.

Aggiornamento 30/12/2018

La fibra alimentare protegge il sistema cardiovascolare perché viene fermentata dai nostri batteri a propionato, che riduce l'infiammazione e modula il sistema immunitario in modo da ridurre ipertrofia cardiaca e fibrosi, suscettibilità alle aritmie cardiache e lesioni aterosclerotiche.
"Il proponiato potrebbe essere importante nel migliorare la salute cardiovascolare, poiché sia ​​l'aterosclerosi che il rimodellamento cardiaco ipertensivo sono stati significativamente ridotti nel trattamento con propionato nel nostro studio. È interessante notare che diversi sottogruppi di batteri intestinali sono in grado di produrre propionato, alcuni dei quali sono stati mostrati essere meno abbondanti nell'ipertensione sperimentale e nei pazienti ipertesi.
Di conseguenza, l'integrazione orale con propionato o suoi precursori può essere utile in individui ipertesi per prevenire danni agli organi bersaglio. Le attuali linee guida sull'ipertensione raccomandano modifiche dello stile di vita prima dell'inizio di qualsiasi trattamento farmacologico antiipertensivo.
L'aumento dietetico del propionato è un intervento accessibile, e le nostre osservazioni suggeriscono che questo potrebbe essere un nuovo approccio per prevenire i danni da ipertensione agli organi bersaglio".

Aggiornamento 8/1/2019

La colina è un nutriente essenziale ma riconosciuto tale da appena 20 anni. Si trova in alcuni prodotti di origine animale come fegato, uova, salmone, carne alimentata a erba, e vegetale come crucifere (cavoli e simili), mandorle e germe di grano.
In particolare è indispensabile per le future mamme per la formazione delle strutture neurologiche del nascituro, ed è importante negli anziani per proteggere dalla neurodegenerazione.
La tavola rotonda degli esperti ha concluso che: "negli USA c'è generalmente una carenza di introduzione di colina. Il fabbisogno di colina di un individuo dipende dal proprio genotipo e si dovrebbe fare di più per educare i consumatori e gli operatori sanitari sull'importanza degli alimenti ricchi di colina nella dieta. La colina deve essere integrata nel regime di integrazione prenatale.
La ricerca attuale suggerisce che il mancato raggiungimento dei livelli di adeguatezza è probabilmente dannoso per la salute, in particolare per quanto riguarda la funzionalità epatica e muscolare negli adulti sani, così come la funzione cognitiva nel feto in via di sviluppo e nel bambino. Le future conseguenze neurologiche dovute a introiti subottimali della colina materna potrebbero essere identificate nella ricerca clinica umana futura.
Si devono aggiornare e rivalutare i fabbisogni di questo nutriente".

Aggiornamento 11/1/2019

I grassi a catena corta (SCFA) influenzano l'attivazione di alcuni recettori: a seconda dei batteri presenti nell'intestino, riusciamo a favorire (BilophilaStreptococcus, e Mucispirillum), o a inibire  (Akkermansia muciniphila) l'aterosclerosi.
"Il microbiota intestinale sembra contribuire allo sviluppo di placche aterosclerotiche attraverso la ridotta abbondanza di batteri produttori di SCFA, inferiore produzione di SCFA, e maggiore abbondanza di batteri proinfiammatori che possono alterare i livelli di citochine circolanti e stimolare l'attivazione dei neutrofili. 

L'apporto dietetico di grassi e colesterolo può influenzare la progressione dell'aterosclerosi, almeno in parte, modificando la composizione e il rilascio di metaboliti dal microbiota intestinale".


Aggiornamento 13/1/2019

Una revisione dell'"ipotesi del colesterolo" la fa a pezzi. 
Non esiste rapporto diretto tra colesterolo totale e aterosclerosi, né col colesterolo LDL. Spesso chi arriva in ospedale con infarto ha LDL basse, e gli anziani col colesterolo alto hanno minore mortalità.
Le statini non hanno un effetto dose-risposta  e i loro effetti buoni sono esagerati, gli effetti collaterali trascurati (dolori, perdita di memoria, diabete), e la mortalità cardiovascolare non si è ridotta considerevolmente dalla loro introduzione.
Concludono i revisori con "L'ipotesi del colesterolo è stata mantenuta in vita per decenni dai revisori che hanno utilizzato statistiche ingannevoli, escluso i risultati di prove infruttuose e ignorato numerose osservazioni contraddittorie".


Aggiornamento 16/1/2019


Nonostante sia stato sconsigliato da recenti pubblicazioni, l'olio di cocco migliora la composizione corporea, il colesterolo buono, la sensibilità insulinica e i markers di infiammazione in persone sane, paragonato all'olio di arachidi

Aggiornamento 17/1/2019
Nelle nuove linee guida sul trattamento del colesterolo alto si insiste sulla raccomandazione di seguire un modello di dieta salutare, come quello mediterraneo, che privilegi i cibi vegetali e i cereali non raffinati, insieme alle fonti di proteine magre. Non si dà importanza al colesterolo dietetico (uova), ma si raccomanda di limitare i grassi saturi e gli zuccheri, insieme a grassi trans e sale.
I prodotti "a basso contenuto di grassi" e "non grassi" con elevate quantità di carboidrati raffinati e zuccheri aggiunti dovrebbero essere sostituiti con cereali integrali, legumi, verdure, frutta e fonti salutari di grassi come noci, semi e oli vegetali non idrogenati.
Possono essere consumate da 3 a 5 tazzine di caffè al giorno, ma non si consiglia di aggiungere zucchero o grassi.
Gli zuccheri aggiunti vanno limitati, e poiché gli effetti a lungo termine dei dolcificanti artificiali sono incerti, non sono raccomandati per l'uso come sostituto negli alimenti e nelle bevande.
Apo-B e Lp(a) dovrebbero essere considerate fattori di rischio aggiuntivi.

Aggiornamento 21/1/2019

Esiste da tempo una disputa sull'effetto di alcuni oli. Alcuni parteggiano per i saturi, perché tendono a non ossidarsi, e gli omega 3 a lunga catena, che sono antinfiammatori, tipici del mondo animale, mentre altri, e solitamente le linee guida, ci invitano a privilegiare gli oli vegetali ricchi di monoinsaturi e polinsaturi, tra cui l'acido linoleico (omega 6), che secondo gli studi epidemiologici riducono il rischio di malattie cardiovascolari, ma secondo la biochimica sono precursori di molecole proinfiammatorie (acido arachidonico ed eicosanoidi).
Grazie a questo studio ora sappiamo che la variante di un gene (FADS1) influenza la risposta all'acido linoleico (LA). Chi ha la variante "TT omozigote" ha più conversione in acido arachidonico e quindi maggiore infiammazione, evidenziata dalla proteina C reattiva. Chi possiede la variante "CC omozigote" ha ridotta conversione e quindi tollera livelli più alti di LA.


Aggiornamento 26/1/2019
I meccanismi che portano alla rottura della placca aterosclerotica e all'evento cardiaco acuto
Aggiornamento 27/1/2019

Un'alta frequenza di consumo di cibi fritti, particolarmente pollo e prodotti ittici, aumenta la mortalità da qualsiasi causa, soprattutto cardiovascolare, nelle donne in postmenopausa. Questo può essere dovuto alla formazione di grassi trans, di acrilammide e di AGEs con le alte temperature, che determinano stress ossidativo e infiammazione, all'aumento della densità energetica, all'aumentato consumo di sale, al riutilizzo dell'olio che agisce sull'enzima paraoxonasi e inibisce il metabolismo del colesterolo.

Aggiornamento 28/1/2019

Sebbene si specifichi che rimangono importanti nella prevenzione cardiovascolare, l'articolo esamina gli effetti collaterali. delle statine che si riscontrano in una parte ristretta della popolazione.
Attualmente non esiste una definizione universalmente accettata di tossicità/intolleranza alle statine.
Il problema più diffuso sono sicuramente i dolori muscolari, che gli studi osservazionali suggeriscono verificarsi nel 10-15% dei pazienti, con dati clinici che arrivano fino al 30%. Negli studi randomizzati controllati, l'incidenza va da 1,5% al 5% dei pazienti, anche se si ritiene che questa sia una sottostima poiché la maggior parte degli studi esclude pazienti con una storia di intolleranza alle statine.
In generale i problemi sono legati all'alterata funzione mitocondriale e di membrana. Possono aumentare il rischio di diabete, problemi epatici e proteinuria. Le condizioni neurologiche associate all'uso di statine includono ictus emorragico, declino cognitivo, neuropatia periferica, depressione, confusione/perdita di memoria, aggressività e cambiamenti di personalità.
Inoltre problemi legati alla riduzione del testosterone come ginecomastia e problemi riproduttivi.
La carenza di vitamina D può aumentare gli effetti.
Aggiornamento 1/2/2019
È probabile che la lipoproteina (a) sia un fattore che protegge il corpo in assenza di vitamina C. I nostri antenati ne avevano giovamento, ma ai nostri giorni è probabilmente la prima causa di aterosclerosi.

Aggiornamento 11/2/2019

L'integrazione di magnesio e vitamina E riduce le ulcere nelle persone con piede diabetico. Migliora inoltre i parametri metabolici (trigliceridi, glicemia, colesterolo), lo stato degli antiossidanti e l'infiammazione.

Da una revisione generale sugli effetti del magnesio emerge che riduce fortemente il rischio di ospedalizzazione nelle donne in gravidanza e sia l'intensità che la frequenza dell'emicrania. Riduce inoltre il rischio di diabete e ictus come già noto.

Il 75% delle persone ha livelli inadeguati di vitamina D, per questo molti ricorrono all'integrazione. Il magnesio (Mg) è essenziale nel metabolismo della vitamina D, e l'assunzione di grandi dosi di vitamina D può indurre una grave deplezione di Mg. L'integrazione di magnesio deve essere considerata insieme alla terapia con vitamina D. Infatti la sua carenza causa riduzione dei recettori per la vitamina D, del PTH, aterosclerosi e ipocalcemia. Non esiste un metodo affidabile per verificare i livelli di magnesio nel sangue, ma assumerlo è facile sia con cibi di qualità che con integratori. La supplementazione va ridotta o evitata in caso di problemi renali.


Aggiornamento 21/2/2019


Il declino degli ormoni sessuali (testosterone ed estrogeni) può contribuire all'invecchiamento del sistema cardiovascolare anche tramite l'aumento dello stress ossidativo

Aggiornamento 7/3/2019

Nelle persone con fegato grasso, la curcumina è efficace nell'abbassare i livelli di colesterolo LDL, trigliceridi, glicemia a digiuno, indice HOMA (insulinoresistenza) peso ed enzimi  AST

Il trattamento con melatonina migliora sonno, umore e ansia, parametri metabolici (insulina, sensibilità all'insulina, colesterolo, espressione genica di PPAR e recettore LDL) in donne con PCOS (ovaio policistico). Ma forse è solo l'effetto del sonno ritrovato!

Aggiornamento 9/3/2019

Secondo l'ultimo studio prospettico che ha revisionato i dati su oltre mezzo milione di persone, la sostituzione isocalorica del 5% dell'energia degli SFA (grassi saturi) con i MUFA (monoinsaturi) vegetali è stata associata  alla riduzione del 15%, 10%, 11% e 30% di mortalità totale, cardiovascolare (CVD), cancro e malattia respiratoria rispettivamente. La sostituzione isocalorica del 2% di SFA con acido linoleico è stata associata a mortalità totale inferiore (8%), CVD (6%), cancro (8%), malattia respiratoria (11%) e diabete mellito (9%).
L'assunzione di SFA, acidi grassi trans (TFA), MUFA  di origine animale, acido α-linolenico (ALA, omega 3 a catena corta) e acido arachidonico (AA, omega 6 a catena lunga) è stata associata a mortalità più elevata. L'apporto dietetico di PUFA (grassi polinsaturi) marini omega-3 e la sostituzione di SFAs con MUFA di origine vegetale o acido linoleico (LA) sono stati associati a una mortalità totale inferiore da CVD e altre cause specifiche. L'effetto protettivo di LA non sembra valere nelle persone con malattia cardiovascolare.
L'assunzione di AA è stata associata a mortalità totale, CVD, cancro e per malattia respiratoria più elevate. Sebbene sia un derivato di LA, l'assunzione di AA in eccesso può indurre effetti proinfiammatori e protrombotici, e quindi alla base di cambiamenti patofisiologici
Il rischio per la salute osservato con ALA può essere ascritto alla presenza di trans-ALA nel cibo, in particolare quello cotto. A causa della natura della sua struttura (molti doppi legami), l'ALA è da 12 a 15 volte più facilmente trasformabile in trans rispetto a LA e fino al 40% di ALA può essere presente come isomero trans.
"Questi risultati supportano le recenti linee guida dietetiche del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, che raccomandano di eliminare l'assunzione di TFA da alimenti trasformati come cibi fritti, cracker e margarina e di sostituire gli SFA (principalmente da carni rosse) con MUFA e PUFA (presenti negli oli vegetali). Inoltre, i nostri risultati suggeriscono che il consumo di MUFA da fonti vegetali e PUFA da alimenti ricchi di LA e di acidi grassi marini omega-3 dovrebbe essere incoraggiato per la salute generale e il controllo di varie malattie croniche".


Aggiornamento 10/3/2019


L'olio extravergine d'oliva è uno dei cardini della dieta mediterranea. 
I suoi effetti preventivi sono evidenti per quanto riguarda la protezione dalle malattie cardiovascolari e neurodegenerative, dal tumore al seno e dal diabete,  e sono dovuti alla ricchezza in grassi monoinsaturi e alcuni antiossidanti come idrossitirosolo e oleuropeina. Il claim di protezione dall'ossidazione delle LDL è stato approvato dall'EFSA


Aggiornamento 14/3/2019

Nella giornata mondiale del rene, una review ci chiarisce le ragioni della malattia renale.
I problemi renali sono legati alle tossine uremiche, che il rene non riesce più a smaltire, e provengono soprattutto dall'intestino, a causa di una flora alterata e un'alimentazione inadeguata. Questo causa la cosiddetta sindrome cardiorenale, ossia rischio aumentato di aterosclerosi, dovuto allo stress ossidativo e all'infiammazione.
N-acetil cisteina (precursore del glutatione), vitamina E, selenometionina, folati, vitamina B12, probiotici sono tutti in grado di ridurre la degenerazione renale, aiutando l'organismo nella detossificazione.
Aggiornamento 15/3/2019
Un nuovo studio americano, fatto su quasi 30 mila persone, evidenzia una correlazione dose risposta tra assunzione di uova e  mortalità cardiovascolare. Qualcuno minimizza, ma un editoriale allegato invita a riconsiderare le linee guida, e in particolare in persone diabetiche (con le solite contraddizioni).
Aggiornamento 19/3/2019
Quali sono gli alimenti che alzano l'HDL, il colesterolo buono?
Olio d'oliva, cereali integrali, legumi, semi oleosi, avocado.

Aggiornamento 21/3/2019
Anche la cardioaspirina è un farmaco, e non va preso senza una valutazione medica. Nelle persone sane può alzare il rischio di emorragia.
"L'ACC e l'AHA (cardiologi americani) dicono che fare attività fisica regolare, mantenere un peso sano, evitare il tabacco e mangiare una dieta ricca di verdure e povere di zuccheri e grassi trans sono tra i modi migliori per prevenire le malattie cardiovascolari".

L'uso di statine aumenta il rischio di diabete del 38%, e questo è maggiore in persone che abbiano già problemi col metabolismo glucidico o sovrappeso. I ricercatori suggeriscono quindi di far perdere peso insieme alla terapia, "sottolineando la necessità concomitante di misure dietetiche ed esercizio fisico". I cardiologi insistono sulla loro utilità  e minimizzano gli effetti collaterali.

Aggiornamento 26/3/2019

L'olio di mandorla può ridurre il colesterolo totale e LDL nelle persone con iperlipidemia 

Aggiornamento 14/4/2019

Il rischio di diabete con le statine sale nelle persone che iniziano la terapia da giovani e in caso di colesterolo LDL più basso


Aggiornamento 15/4/2019

Sostituire la carne rossa con proteine vegetali porta ad un miglioramento del quadro lipidico. 
"Chiedere 'La carne rossa è buona o cattiva?' è inutile ", ha detto Meir Stampfer, professore di epidemiologia e nutrizione e coautore  dello studio. "Ci si deve chiedere: rispetto a cosa? " Se sostituisci gli hamburger con biscotti o patatine fritte, non diventi più sano, ma se sostituisci la carne rossa con fonti di proteine vegetali sane, come noci e fagioli, ottieni un beneficio per la salute", consigliando in sostanza una dieta mediterranea

Aggiornamento 21/4/2019

Critiche all'uso delle statine sugli over 75

Aggiornamento 27/4/2019

Microbiota, cibo e metaboliti batterici interagiscono per influenzare il rischio cardiovascolare.

Aggiornamento 14/5/2019

Alzare il colesterolo HDL rimane probabilmente il miglior modo per bloccare la progressione dell'aterosclerosi e potenzialmente indurre regressione.

Aggiornamento 23/5/2019

Le uova e/o il colesterolo alimentare non sono risultati associati al rischio di ictus, anche in presenza del fenotipo APOE4, che aumenta i livelli di colesterolo plasmatico

Aggiornamento 26/5/2019

L'alterazione del sonno favorisce la produzione di microRNA proaterogeni e inibitori del rilassamento dei vasi (proipertensivi)

Aggiornamento 29/5/2019

Nel modello animale l'eccesso di acido linoleico (omega 6) in gravidanza riduce la produzione di colesterolo e aumenta le citochine infiammatorie (PGE2), risultando in una ridotta crescita della prole.

Aggiornamento 30/5/2019

L'aterosclerosi può avere un'origine da diversi tipi di infiammazione, coinvolgente le cellule T, tra cui quella favorita dai cibi infiammatori come cereali, uova, latticini, soia ecc. e legati alle Ig-G


Aggiornamento 1/6/2019

L'immunonutrizione e l'aterosclerosi: come antiossidanti, vitamine, grassi possono modulare e ridurre l'aterosclerosi.




Il coenzima Q10 riduce l'infiammazione se somministrato per almeno 3 mesi in persone con malattia cardiovascolare


Aggiornamento 2/6/2019

150 g al giorno di mirtilli per 6 mesi hanno migliorato la funzione vascolare attraverso l’aumento di ossido nitrico e ridotto il rischio cardiovascolare stimato del 15% in persone ad alto rischio.
75g (metà porzione) invece non hanno portato benefici rilevanti.
I ricercatori concludono che il consumo di mirtilli dovrebbe essere incluso nelle strategie dietetiche per ridurre il rischio cardiovascolare.

Aggiornamento 5/6/2019
Il microbiota tipico delle persone con colesterolo alto

Aggiornamento 9/6/2019


Secondo l'analisi di più studi, le statine aumentano il rischio di diabete fino al 20% nei trial e fino al 99% negli studi di popolazione. Il meccanismo è la riduzione della secrezione di insulina.
Simvastatina, atorvastatina e rosuvastatina appaiono le statine più diabetogene.
Secondo le conclusioni degli autori la protezione cardiovascolare conferita dalle statine supera il rischio di diabete.
I valori di colesterolo troppo bassi nei diabetici possono aumentare il rischio di neuropatia diabetica. Infatti il colesterolo è necessario per la riparazione dei nervi.
Le statine potrebbero alzare il rischio di tumore prostatico

Aggiornamento 10/6/2019

Ridurre pressione sanguigna, sale da cucina (del 30%) ed eliminare i grassi trans potrebbe risparmiare quasi 100 milioni di morti nei prossimi 25 anni.


Aggiornamento 16/6/2019


Sostituire la carne rossa con alimenti proteici vegetali di buona qualità (legumi e frutta oleosa) migliora il quadro lipidico (colesterolo totale e LDL)

Aggiornamento 29/6/2019

I lipidi plasmatici dopo il pasto possono indicare anche meglio del prelievo a digiuno il rischio cardiovascolare

Sebbene non ci siano dubbi sull'efficacia preventiva della cardioaspirina, il rischio di sanguinamento c'è e non sappiamo ancora a chi darla e a chi no.

Aggiornamento 2/7/2019

Un livello di colesterolo troppo basso potrebbe alzare il rischio di ictus emorragico
Aggiornamento 10/7/2019

L'acido alfalipoico riesce ad abbassare trigliceridi e colesterolo totale e LDL

Aggiornamento 12/7/2019

L'incertezza economica attiva l'amigdala (il centro della paura) e l'attività del sistema simpatico, predisponendo il tessuto midollare a produrre cellule linfocitarie più infiammatorie e così favorendo aterosclerosi e malattie cardiovascolari


Aggiornamento 13/7/2019

Lp(a) è una lipoproteina aterogena, molto più pericolosa del famoso colesterolo LDL. Grazie alla sua somiglianza col plasminogeno, la proteina che scioglie i coaguli, inibisce la fibrinolisi e causa calcificazione dei vasi e aumento della placca aterosclerotica. Il giorno che si troverà un farmaco per abbassarla diventerà il nuovo colesterolo. Per ora alcune evidenze suggeriscono che la terapia con estrogeni può abbassarla, ma non si sa se con riduzione del rischio cardiovascolare.
Aggiornamento 24/7/2019

La carenza subclinica di magnesio è il principale fattore responsabile di malattie cardiovascolari come aritmie, calcificazioni arteriose, aterosclerosi, insufficienza cardiaca, ipertensione e trombosi, ed è legata oltre che a scarsa introduzione anche a uso cronico di diuretici e antiacidi.
Aggiornamento 25/7/2019

La supplementazione con selenio è capace di abbassare colesterolo totale e trigliceridi

Aggiornamento 26/7/2019

Qualche medico vi ha mai suggerito di controllare lo stress per prevenire le malattie cardiovascolari?
"Lo stress cronico è un fattore di rischio indipendente per l'aterosclerosi. Lo stress cronico aumenta gli ormoni dello stress come il cortisolo e le catecolamine per regolare il flusso sanguigno e la pressione sanguigna, portando a lesioni endoteliali, infiltrazione piastrinica e proliferazione delle cellule staminali ematopoietiche. Il rilascio di catecolamine a causa dell'eccitazione simpatica non solo provoca la contrazione delle arterie coronarie, ma provoca anche la rottura di placche vulnerabili. Lo stress cronico porta a uno squilibrio del metabolismo lipidico, influenza l'epigenetica, induce la depressione, attiva direttamente i macrofagi e favorisce la formazione di cellule schiumose, inducendo la formazione di placca aterosclerotica. Il meccanismo dello stress cronico sull'aterosclerosi dovrebbe essere ulteriormente studiato per fornire una base teorica agli sforzi per eliminare l'effetto dello stress cronico sul sistema vascolare cardiocerebrale. Oltre al controllo positivo dei fattori di rischio, i dati mostrano che la riduzione dello stress cronico può effettivamente ridurre l'incidenza di ictus. Ad esempio, sono necessari regolari esami sanitari per chi soffre di stress cronico, anche se il concetto di stress cronico viene raramente applicato nel lavoro clinico e nella vita quotidiana".
Aggiornamento 4/8/2019
Sostituire le fonti di grassi saturi con le noci o altre fonti di grassi monoinsaturi e polinsaturi migliora il quadro lipidico e la pressione diastolica (minima)

Aggiornamento 9/8/2019

I batteri streptococcici, principalmente di origine orale, possono contribuire alla progressione e agli eventi trombotici delle malattie cerebrovascolari.

Aggiornamento 10/8/2019
L'epatologo vi ha mai invitato a considerare il microbiota intestinale in caso di steatosi epatica (fegato grasso)?
Eppure ci sono molti collegamenti.
La colina è un nutriente fondamentale per il fegato. La sua carenza riduce la fuoriuscita dei grassi dal fegato, che così rimangono all'interno determinando steatosi. Se la flora non è corretta, la colina, pur introdotta con l'alimentazione (o magari carente), viene trasformata in altre sostanze (TMAO), tra l'altro correlate con le malattie cardiovascolari.
Inoltre la colina è fondamentale per le membrane mitocondriali, e la sua carenza porta a stress ossidativo.
In certe condizioni E. coli, un normale abitante dell'intestino, produce acetaldeide (che diventa alcol) dai carboidrati, con tutte le conseguenze del caso per intestino (permeabilità), fegato, sistema immunitario e infiammazione sistemica.
Aggiornamento 21/8/2019  
Secondo un nuovo statement dei cardiologi americani, l'ipertrigliceridemia può essere trattata con gli omega 3, con una dose di 4g al giorno (EPA e DHA o solo EPA), per la loro efficacia nel prevenire gli eventi cardiovascolari, con o senza farmaci associati.
Non sono allergenici se altamente purificati, quindi anche chi ha allergia al pesce li può assumere
L'aterosclerosi è "la formazione di lesioni fibrolipidiche nella parete dell'arteria".

Aggiornamento 26/8/2019  

Più che la quantità di colesterolo contano il numero di particelle, conferma uno studio

Aggiornamento 30/8/2019

Rielaborare il microbiota con dieta e integrazione riduce il colesterolo e l'aterosclerosi, sopprime la produzione dei messaggeri infiammatori, migliora l'integrità della barriera intestinale, ribilancia acidi grassi e sali biliari in maniera positiva

Aggiornamento 6/9/2019

L'efficacia delle statine messa in forte dubbio da alcuni scienziati, con effetti collaterali annessi
Oggi non si usa più tanto, grazie ai nuovi anticoagulanti. Però alcuni sono ancora costretti a prendere il warfarin, farmaco che blocca l'azione della vitamina K e così rallenta la coagulazione, riducendo il rischio di trombi. Spesso ci si scontra con la vitamina K alimentare, e si raccomandava di minimizzare l'introduzione di verdure a foglia soprattutto. Un nuovo studio ha però mostrato come aumentare l'introito di vegetali ricchi in vitamina K aiuti a stabilizzare il valore (PT) che indica la coagulazione, ed è probabilmente benefico per la salute, vista la ricchezza di nutrienti di questi alimenti.

Aggiornamento 14/9/2019

La carenza di magnesio (MgD) è un fattore stabilito per il rischio cardiovascolare, perché promuove l'ipertensione e l'aterosclerosi.
"Il magnesio è un calcio-antagonista naturale. Potenzia la produzione di mediatori vasodilatatori locali (prostacicline e ossido nitrico) e altera le risposte vascolari a una varietà di sostanze vasoattive (endotelina-1, angiotensina II e catecolamine). La MgD stimola la produzione di aldosterone e potenzia la risposta infiammatoria vascolare, mentre diminuiscono l'espressione e l'attività di vari enzimi antiossidanti (glutatione perossidasi, superossido dismutasi e catalasi) e i livelli di importanti antiossidanti (vitamina C, vitamina E e selenio). Il magnesio equilibra gli effetti delle catecolamine nello stress acuto e cronico. La MgD può essere associato allo sviluppo di insulino-resistenza, iperglicemia e cambiamenti nel metabolismo lipidico, che aumentano i cambiamenti aterosclerotici e la rigidità delle arterie. Il magnesio regola il turnover di collagene ed elastina, proteine della parete vascolare, e l'attività delle metalloproteinasi della matrice. Il magnesio aiuta a proteggere le fibre elastiche dalla deposizione di calcio e mantiene l'elasticità dei vasi".
Per questo è importante assumerlo con quantità idonee di frutta e verdura ed eventualmente integrare.

Aggiornamento 3/10/2019
Il potenziale terapeutico delle sostanze naturali nell'aterosclerosi
Aggiornamento 8/10/2019

Uno dei motivi degli effetti negativi della carne rossa è Neu5Gc, un particolare zucchero presente in quel tipo di carne che crea infiammazione e reazione immunitaria agli umani, che non sono in grado di degradarlo. Questo zucchero pare implicato anche nell'iniziazione e progressione tumorale. Alcuni batteri però sono capaci di degradarlo, e la loro presenza nell'intestino potrebbe ridurre la pericolosità dell'alimento, mentre chi non li possiede potrebbe avere maggior rischio di tumore, diabete e aterosclerosi.
Livelli troppo bassi di colesterolo sono associati a maggiore rischio cardiovascolare, tumorale e di morte a tutte le cause nelle persone che non prendono statine

Aggiornamento 28/10/2019
Il legame tra microbiota e malattie cardiovascolari
Aggiornamento 30/10/2019

Secondo le ultime linee guida sulla gestione del colesterolo anche integratori e cibo funzionale sono utili. In particolare fitosteroli, fibre, monacolina, policosanolo, berberina sono moderatamente efficaci. La base rimane comunque sempre una dieta sana con riduzione degli alimenti industriali e prevalenza di quelli non processati.
Aggiornamento 2/11/2019
Un avocado al giorno abbassa il colesterolo LDL, e in particolare le LDL piccole, dense e ossidate (quelle realmente aterogene) rispetto a una dieta di controllo. Aumenta inoltre la luteina, prezioso nutriente antiossidante per gli occhi.
Aggiornamento 9/11/2019
Gli omega 3 ad alte dosi (>3g al giorno) sono in grado di rallentare la progressione dell'aterosclerosi e probabilmente a questo è dovuta la riduzione del rischio cardiovascolare vista nel trial REDUCE-IT
Aggiornamento 21/11/2019
Il colesterolo LDL è formato da diverse sottoclassi, di cui solo il tipo B sembra veramente aterogena e aumentare il rischio cardiovascolare
Aggiornamento 23/11/2019

La U.S. Food and Drug Administration​ ha approvato, con un po' di polemiche, l'uso di omega 3 in una particolare forma (icosapent etile) per la riduzione dei trigliceridi, associato alle statine. Può aumentare il rischio di sanguinamento e fibrillazione atriale, ma non delle malattie legate (ictus). La riduzione del rischio di infarto si abbassa del 35% nelle persone ad alto rischio.
Aggiornamento 30/11/2019
Il danno progressivo al podocita tipico della nefropatia diabetica si associa ad acidi grassi liberi, colesterolo e ceramidi, che entrano nella cellula e provocano danno mitocondriale
Aggiornamento 19/12/2019

La vitamina D (2000 UI al giorno) riduce la rigidità arteriosa, concausa di malattie cardiovascolari, in persone carenti.
Una review sui meccanismi omeostatici del colesterolo
Aggiornamento 29/12/2019
I β-glucani dell'avena riducono TMAO, un derivato batterico che stimola l'infiammazione, in persone con insufficienza renale

Aggiornamento 2/1/2020

Omega 3 e vitamina E riducono trigliceridi e colesterolo LDL in persone con sindrome metabolica

Aggiornamento 5/1/2020
grassi trans, a parte rare eccezioni (alcuni presenti nei latticini come il CLA), non esistono in natura, ma si formano dai grassi insaturi (oli vegetali e carni) durante la cottura (prodotti da forno, fritture), o per idrogenazione (processo industriale per la produzione di margarina). All'inizio si pensava che fossero più salutari dei grassi saturi, poi si scoprì che sono deleteri per la salute, tant'è che gli ultimi LARN consigliano di consumarli "il meno possibile". Perché fanno male? Non esistendo in natura le nostre cellule e i nostri enzimi non sono "preparati" a metabolizzarli, semplice. Mentre qualcuno ancora parla di "illusione del cibo naturale" o altre cretinate del genere.
È come mettere gasolio in una macchina a benzina, non può funzionare.
Come creano problemi? Per esempio il fegato, non riuscendo a processarli, altera il suo metabolismo, e riduce l'HDL (colesterolo buono) e aumenta l'LDL (colesterolo cattivo). A livello cellulare viene stimolato NFkB, mediatore dell'infiammazione. Il reticolo endoplasmatico, che produce le proteine, va sotto stress (reazione UPR), producendo e non eliminando proteine aberranti. Viene attivata l'autofagia (morte) delle fibrille muscolari. Aumentano i geni della lipogenesi e i mitocondri producono più ROS, con minore ossidazione dei grassi (accumulo di grasso).
Il risultato è ovviamente un aumento delle malattie, in particolare quelle cardiovascolari
Un nuovo farmaco abbassa Lp(a), ma non si sa se riduce pure la mortalità.

Aggiornamento 9/1/2020

L'apolipoproteina B (ApoB) è più precisa del colesterolo LDL per predire il rischio cardiovascolare, perché sono le particelle che tendono a depositarsi maggiormente nelle arterie causando aterosclerosi

Aggiornamento 12/1/2020

Un nuovo farmaco abbassa Lp(a), ma non si sa se riduce pure la mortalità.
Aggiornamento 13/1/2020

Chi era sveglio sapeva già del legame tra microbiota, permeabilità intestinale e malattie cardiovascolari, ma ora ne abbiamo la prova inoppugnabile. La condizione di endotossemia, data dai metaboliti di E. coli che passano nel sangue, caratterizza molti infarti, perché stimola la formazione del trombo. PS: Il microbiota si modula più con la dieta che con le statine...
Aggiornamento 23/1/2020
Secondo una revisione degli studi, l'olio di cocco alza il pericolo cardiovascolare perché aumenta il colesterolo cattivo, assieme a quello buono, rispetto ad altri oli non tropicali o anche all'olio di palma. C'è da specificare che comunque non alza il rapporto tra LDL e HDL (visto che aumentano entrambi) e non si è esaminato la forma di LDL coinvolta (visto che quelle pericolose sono quelle piccole, ossidate e dense). Insomma si ipotizza un aumento del rischio di malattie cardiovascolari senza andare a verificare se in realtà ci sono stati più eventi tra chi ha consumato un olio e non un altro, solo in base ai valori del colesterolo. Inoltre lo studio non ha distinto tra l'uso di olio vergine e di quello raffinato (che perde i suoi antiossidanti). Per la cronaca: i 2 studi (su 16) considerati) in cui è stato usato olio vergine non hanno dato innalzamento dell'LDL.
Indici di adiposità, glicemia e infiammazione non sono cambiati (smentendo i presunti claim dell'olio di cocco su questi temi).
In conclusione "Non ci sono prove di benefici dell'olio di cocco sugli oli vegetali non tropicali" e "non dovrebbe essere considerato un olio salutare per la riduzione del rischio CVD" a causa del suo contenuto in grassi saturi, ma questo è fondamentalmente riferito a oli raffinati, ossia quelli analizzati nello studio

Aggiornamento 29/1/2020
L'assunzione moderata di uova 🍳🍳 (circa un uovo al giorno) nella maggior parte delle persone non sembra aumentare il rischio di malattie cardiovascolari o la mortalità anche in persone con storia di malattie cardiovascolari 💔 o diabete 🍰. Questo emerge da un'analisi dello studio PURE (quello che metteva sotto accusa i carboidrati) assieme ad altri 2 studi.

Sarebbe interessante studiare gli sfingolipidi e in particolare i ceramidi per capire il rischio cardiovascolare.
Aggiornamento 1/2/2020
Cosa lega inquinamento e malattie cardiovascolari? Alcune sostanze derivate dalla combustione attivano particolari recettori (detti degli arili), inducono aterosclerosi , ipertrofia cardiaca e aritmie.
Aggiornamento 10/2/2020
"Sebbene uno stile di vita salutare per il cuore sia una potente medicina nella gestione del rischio cardiovascolare, un ampio studio finlandese rileva che molti pazienti, ma non tutti, non seguono abitudini sane dopo aver iniziato un trattamento con statine o antiipertensivi". Le persone credono infatti di poter aggiustare tutto con i farmaci, che sono però meno efficaci senza adeguate alimentazione e attività fisica.
Aggiornamento 15/2/2020
L'uso dei probiotici per abbassare il colesterolo

Aggiornamento 29/2/2020

Se volete gestire il colesterolo, forse è meglio preoccuparsi più delle bibite zuccherate che delle uova: l’uso di bibite è infatti associato con dislipidemia aterogena (trigliceridi alti e HDL basse)

Aggiornamento 2/3/2020
Le ultime 2 grandi revisioni sugli effetti degli omega 3 evidenziano una lieve riduzione del rischio cardiovascolare e un lieve incremento di quello tumorale, in particolare della prostata
Aggiornamento 18/3/2020
Le statine possono aumentare la calcificazione della placca aterosclerotica attivando RAC-1 nei macrofagi

Aggiornamento 19/3/2020
Un nuovo composto scoperto che, prodotto dai batteri intestinali e poi modificato dal fegato, in maniera simile a TMAO, agisce sulle piastrine aumentando la loro aggregazione (tramite recettori per l'adrenalina) e così il rischio di eventi cardiovascolari. Non si capisce dallo studio se e quali batteri possano aumentare la produzione. I β-bloccanti, farmaci per l'ipertensione, appaiono ridurre il rischio nel modello animale

Aggiornamento 22/3/2020
Un probiotico misto (Lactobacillus acidophilusBifidobacterium bifidum, Bifidobacterium animalis subsp. lactis e Lactobacillus plantarum), somministrato per 6 mesi, ha portato alla riduzione del peso, delle circonferenze e del colesterolo LDL, nonché un miglioramento delle infezioni respiratorie in persone sovrappeso e obese. I miglioramenti sono stati più evidenti in chi aveva peso e colesterolo maggiori. Alle persone è stato chiesto di non cambiare le proprie abitudini nei 6 mesi.
Aggiornamento 30/3/2020
L'infiammazione, non il colesterolo, come causa delle malattie croniche
Aggiornamento 15/4/2020
Segnalato dal dott Luca Speciani - DietaGIFT​, un medico svedese ipotizza l'importanza di bassi livelli di colesterolo nel peggioramento dell'infezione COVID19, perché il colesterolo LDL ha un effetto antivirale, e suggerisce la sospensione dei trattamenti ipocolesterolemizzanti in fase di malattia. Probabilemente ora le società scientifiche, come già per gli ACE-inibitori, si precipiteranno a dire di non sospendere alcun trattamento
La COVID19 come malattia da trombosi e ipercoaugulabilità, in particolare nei diabetici
Aggiornamento 30/4/2020
Una review sull''HDL: ossidazione e glicazione le rendono disfunzionali e incapaci di ripulire le arterie

Aggiornamento 4/5/2020
La disbiosi intestinale, tramite l'alterazione del metabolismo osseo, la riduzione della vitamina K2, la ridotta produzione di SCFA e l'infiammazione promuove la calcificazione delle arterie (e così le malattie cardiovascolari) rimuovendo il calcio dalle ossa.
Aggiornamento 7/5/2020

I simbiotici (probiotici + prebiotici) sono efficaci per ridurre il profilo lipidico (colesterolo totale, LDL, trigliceridi) e aumentare l'HDL. Questo soprattutto se presi per almeno 2 mesi.

Aggiornamento 15/5/2020

Gli omega 3 in forma di fosfolipidi, anziché trigliceridi, che si trovano nell'olio di krill, sono più biodisponibili. Il 20% viene assorbito senza digestione, e favoriscono la formazione dell'HDL (colesterolo buono) e superano più facilmente la barriera ematoencefalica, favorendo la formazione dei nervi. Il loro effetto antitrombotico e antinfiammatorio può essere superiore, riducendo così il rischio cardiovascolare.
Aggiornamento 7/6/2020
È stato individuato un collegamento tra sistema immunitario e sonno. Il sonno frammentato o l'alterazione dei ritmi circadiani stimolano i neutrofili e l'infiammazione, aprendo le porte alle malattie cardiovascolari (indurimento delle arterie e aterosclerosi) e possibilmente neurologiche. Per questo si consiglia di avere una routine del sonno, rispettando orari sempre uguali, esporsi alla luce naturale, soprattutto nella prima parte della giornata, spegnere gli schermi un'ora prima di andare a letto, evitare sedativi (alcol) o eccitanti (caffeina) nella seconda parte della giornata.
Aggiornamento 21/6/2020

Esiste "una forte relazione tra l'integrazione di acidi grassi omega-3 e l'inibizione della calcificazione ectopica (in tessuti che non ne dovrebbero avere) in vari tessuti. Pertanto, si può dedurre che gli acidi grassi omega-3 sono inibitori naturali non tossici della calcificazione. Inoltre, mediano la preservazione dell'osso stimolando una maggiore attività degli osteoclasti durante il rimodellamento osseo". In questo modo si protegge dall'osteoporosi e dalla calcificazione vascolare. Gli omega 3 possono anche ridurre la calcificazione dei tessuti tumorali trattati con chemioterapia, migliorando sopravvivenza e salute ossea.
Aggiornamento 25/6/2020
Una nuova posizione dei cardiologi americani che farà molto discutere. "Il pregiudizio di vecchia data nei confronti degli alimenti ricchi di grassi saturi (SFA) dovrebbe essere cambiato al fine di raccomandare diete costituite da alimenti sani". Infatti l'evidenza scientifica attuale appare essere che i grassi saturi non aumentano il rischio cardiovascolare né di diabete se provengono da cibi non processati. "Le diete povere di carboidrati e ad alto contenuto di grassi saturi (lowcarb), che sono popolari per la gestione del peso corporeo, possono anche migliorare gli endpoint delle malattie metaboliche in alcuni individui, ma [bisogna sottolineare] che gli effetti sulla salute dei carboidrati alimentari, proprio come quelli dei grassi saturi, dipendono dalla quantità, dal tipo e qualità dei carboidrati, fonti alimentari, grado di lavorazione, ecc". Insomma bisogna abbandonare il paradigma della quantità dei grassi saturi, passando alla loro qualità e origine alimentare. In sintesi:
-Diversi SFA hanno diversi effetti biologici, che sono ulteriormente modificati dalla matrice alimentare e dal contenuto di carboidrati nella dieta
-Diversi alimenti relativamente ricchi di SFA, come latte intero, cioccolato fondente, uova e carne non trasformata, non sono associati ad un aumento del rischio cardiovascolare o diabete
-Non ci sono prove concrete che gli attuali limiti superiori arbitrari a livello di popolazione sul consumo di grassi saturi negli Stati Uniti ridurranno la mortalità o il rischio cardiovascolare.
Il tè verde ha un effetto benefico su colesterolo totale e LDL
Aggiornamento 3/7/2020
I probiotici possono abbassare il colesterolo, soprattutto nei diabetici, intervenendo sul suo metabolismo. L'organismo umano non ha una via di "demolizione" del colesterolo, ma alcuni batteri possono farlo per lui. I meccanismi coinvolti sono: incorporazione del colesterolo nella membrana cellulare dei batteri, conversione del colesterolo in coprostanolo, deconiugazione degli acidi biliari coniugati per attività dell'idrolasi dei sali biliari, legame del colesterolo alla membrana cellulare e precipitazione del colesterolo con acidi biliari deconiugati. Perciò è probabile che una persona con ipercolesterolemia abbia anche disbiosi
Aggiornamento 11/7/2020
Le statine possono favorire l'insorgere del diabete alterando il segnale mTOR e p38 e attivando l'inflammasoma NLRP3
Aggiornamento 15/7/2020
Da decenni si consigliano diete a basso contenuto di grassi e colesterolo alimentare per l'ipercolesterolemia familiare. Queste indicazioni sembrano avere davvero poco di scientifico, si dovrebbero considerare altri parametri di rischio (ipercoagulabilità rispetto al colesterolo) nei trial. Le diete low carb sembrano funzionare bene soprattutto nello stato di insulinoresistenza.
Aggiornamento 25/7/2020
L'aterosclerosi è una malattia infiammatoria cronica con una componente autoimmune, dovut ad alterazione dei globuli bianchi. La rottura delle placche aterosclerotiche nelle arterie si può manifestare come infarto del miocardio e ictus. A un certo punto le cellule immunitarie (Treg reattive contro ApoB) cambiano da antinfiammatorie a proinfiammatorie, favorendo la malattia.

Aggiornamento 6/8/2020
Diversi meccanismi sembrano implicati nella fisiopatologia dei dolori muscolari legati alle statine, in particolare l'attivazione del sistema dell'ubiquitina, che porta alla degradazione delle proteine (catabolismo proteico stimolato dalla contrazione eccentrica muscolare) e il blocco di IGF1, che sostiene la crescita muscolare. Altri fattori genetici e mancanza di carnitina possono essere implicati. La supplementazione con carnitina, creatina, aminoacidi essenziali e vitamina D può parzialmente contrastare questi effetti

Le vitamine del gruppo B migliorano infiammazione, omocisteina e profilo lipidico in persone con malattia coronarica stabile

Aggiornamento 9/8/2020

Alcuni sostengono che il colesterolo alto non possa essere un problema perché la natura non ha previsto una via per il suo catabolismo (distruzione). Oltre a essere un'idea bizzarra, abbiamo scoperto che non è proprio così. Alcuni microbi intestinali (ismA+) possono degradare il colesterolo a coprostanolo e permettere la sua espulsione, e nel bilancio totale favoriscono l'abbassamento del colesterolo plasmatico.

"Gli individui che ospitano microbi che formano il coprostanolo hanno livelli di colesterolo fecale significativamente più bassi e colesterolo totale sierico più basso con effetti paragonabili a quelli attribuiti alle varianti genetiche di chi ha il colesterolo basso. Pertanto, il metabolismo del colesterolo da parte di questi microbi può svolgere un ruolo importante nel ridurre le concentrazioni di colesterolo intestinale e sierico, con un impatto diretto sulla salute umana".

Aggiornamento 16/8/2020

Il microbiota intestinale influenza la salute cardiovascolare coi suoi metaboliti, con la sua opera di disintossicazione da alcune sostanze (TMAO, tossine uremiche, PAG), influenzando aterosclerosi, pressione sanguigna, infiammazione, riparazione dei tessuti lesi, immunità ecc. La dieta è il primo fattore a influenzare la flora, ma prebiotici e probiotici possono essere importanti. Gli antibiotici e altri farmaci possono influenzare negativamente.

Aggiornamento 19/8/2020

Lo stress induce disfunzione endoteliale e aterosclerosi aumentando cortisolo e catecolamine

Aggiornamento 28/8/2020

Le malattie croniche hanno spesso un terreno comune: mitocondri che funzionano male. Le nostre centrali energetiche perdono efficienza. Per esempio nel diabete la secrezione di insulina è alterata perché dipende (anche) dai mitocondri. Nei tumori si trovano alterazioni dei geni mitocondriali. Nelle malattie cardiovascolari, il danno al DNA mitocondriale favorisce la proliferazione del muscolo endoteliale e così l'aterosclerosi. Inoltre l'insufficiente energia prodotta è alla base della cardiomiopatia dilatativa e dell'insufficienza cardiaca. La restrizione calorica, l'aumento del rapporto NAD+/NADH, l'attivazione delle sirtuine, l'esercizio fisico con l'attivazione dell'AMPK, il mitoquinone (MitoQ), sono potenziali modi per ridurre la disfunzione mitocondriale. "Indubbiamente, le terapie mitocondriali sono promettenti e rappresentano una nuova prospettiva per il trattamento di malattie di lunga durata. [...] Ad oggi, la maggior parte delle prove suggerisce un modello comune di alterazioni mitocondriali sebbene il contributo di ciascuna di esse alla progressione della malattia possa variare. Di conseguenza, il controllo terapeutico di specifiche alterazioni mitocondriali è un passaggio cruciale nella fisiologia mitocondriale e la sua applicazione può dipendere dal contesto patologico. Nuovi strumenti per l'analisi e l'applicazione terapeutica devono essere perseguiti in modo aggressivo". Un altro antiossidante mitocondriale (MitoTempo) riduce lo stress ossidativo e modula il microbiota

Aggiornamento 9/9/2020

I probiotici si confermano poter ridurre il colesterolo plasmatico, in particolare totale e LDL. HDL e trigliceridi invece non sembrano influenzati. Dosi alte sono più efficaci

Aggiornamento 15/9/2020

Secondo una revisione degli studi, l'olio di cocco è più salutare dei grassi animali perché aumenta HDL e riduce LDL. Tuttavia il suo uso non dovrebbe eccedere quello degli oli ricchi in grassi insaturi. Infatti aumenta LDL rispetto ai ricchi in polinsaturi, mentre non ha effetto rispetto ai monoinsaturi

Aggiornamento 17/9/2020

L'invecchiamento è associato a un declino della funzione mitocondriale e ad un aumento dei livelli di IL-6 nel sistema vascolare, ed entrambi gli effetti probabilmente accelerano l'aterosclerosi indipendentemente dall'iperlipidemia cronica. In pratica avere mitocondri sani è importante quanto i valori di colesterolo per prevenire le malattie cardiovascolari

Aggiornamento 21/9/2020

Il fruttosio industriale è noto per i suoi danni. Lo sciroppo di glucosio-fruttosio (HFCS) è fatto dal mais (o altre fonti di amido) e i 2 zuccheri sono circa equivalenti come quantità, ed è probabilmente il dolcificante più utilizzato (lo trovate in qualsiasi etichetta di bibite, merendine ecc). Mentre il fruttosio va ad affaticare il fegato e aumentare la lipogenesi e l'uricemia, portando al rilascio di lipoproteine, il glucosio alza la glicemia e favorisce la glicazione (legame dello zucchero con alterazione della funzione) delle lipoproteine, che non vengono eliminate dal sangue e portano al famoso colesterolo cattivo alto (altro che preoccuparsi delle uova), che più rimane in circolo e più diventa ossidato e infiammatorio. Questo in pratica porta a un effetto sinergico tra i 2 zuccheri che aumenta i danni. Lo studio si conclude invitando a tenere conto nelle linee guida di questi problemi.

Aggiornamento 7/10/2020

Mentre anni fa si era costretti a discutere sull'esistenza o meno della permeabilità intestinale, vista come cosa antiscientifica, come se al primo anno di università non ci insegnassero della presenza dei desmosomi e delle giunzioni strette e serrate, oggi si parla tranquillamente del suo legame con le malattie cardiovascolari (insufficienza cardiaca, infarto acuto, aterosclerosi e ipertensione) e non solo, e si propone la sua gestione come opzione terapeutica.

Aggiornamento 15/10/2020

Da anni sappiamo che il vero colesterolo pericoloso è rappresentato dalle LDL piccole e dense (sdLDL), che rimanendo in circolo molto a lungo risultano più ossidate e quindi infiammatorie. Purtroppo nella routine si utilizza solo il colesterolo LDL, anche perché non esistono ancora range validati. Come si fa ad abbassarlo? Oli vegetali non raffinati ricchi in stanoli, omega 3 a catena lunga, frutta sia zuccherina che oleosa, curcumina Questi alimenti o nutraceutici portano a ridurre la permeabilità vascolare, ridurre i trigliceridi e aumentare HDL, aumenta l'affinità per il recettore LDL, togliendo il colesterolo dalla circolazione e riducendo la sua ossidazione.

Aggiornamento 22/10/2020

L'uso del grano antico "verna" riduce il colesterolo LDL, indipendentemente dalla fermentazione con lievito madre o lievito di birra. Invece quello fermentato con lievito di birra si associa a glicemia a digiuno più alta. L'uso del lievito madre riduce anche VEGF

La dieta ottimale per i pazienti con ipertrigliceridemia dovrebbe favorire la perdita di peso, consistere in non più del 50-60% di fonti di carboidrati comprendenti principalmente carboidrati complessi come cereali integrali e frutta e verdura, ed essere ricca di fibre (20-30 g / giorno). Il fruttosio industriale insieme ad altre fonti glucidiche è probabilmente il peggior fattore. I grassi saturi devono essere limitati al di sotto del 7% dell'apporto energetico totale e si raccomanda un maggiore apporto di MUFA (noci, olio d'oliva) e acidi grassi polinsaturi omega-3 marini (pesce azzurro). Tuttavia, queste raccomandazioni generali devono essere modificate nei pazienti con ipertrigliceridemia estrema dovuta a familiarità che necessitano di una restrizione dei grassi alimentari al di sotto del 10-15% dell'apporto energetico totale (15-20 g / giorno). Dati limitati suggeriscono anche un beneficio di trigliceridi a catena media in questi pazienti, poiché vengono assorbiti e trasportati senza essere incorporati nei chilomicroni. L'alcol è un altro fattore che aumenta i trigliceridi e le persone con ipertrigliceridemia importante dovrebbero astenersi


Aggiornamento 2/11/2020

Si suppone che le diete ricche in prodotti animali aumentino il rischio cardiovascolare (anche) tramite TMAO, un metabolita che deriva elementi tipici dei prodotti animali (carnitina, colina ecc). Un genere batterico, Bilophila, impedisce la produzione di TMAO, aumenta con l'introduzione di carne, ed è negativamente correlata con le malattie cardiovascolari (riduce il rischio). Probabilmente Bilophila, visto come un patobionte, è uno dei "ponti" tra dieta e longevità

Aggiornamento 7/12/2020

"La metilazione del DNA è il meccanismo epigenetici più importanti e influisce in modo significativo sulla patogenesi dell'aterosclerosi. La carenza di folati può favorire la metilazione, aumentare i livelli di omocisteina, danneggiare le cellule endoteliali vascolari e promuovere l'aterosclerosi. Inoltre, nei mammiferi, i metaboliti microbici influenzano la produzione di folati e la modulazione della biologia del trasportatore di folati. L'ottimizzazione del metabolismo microbico e vitaminico intestinale può migliorare la salute umana".

Aggiornamento 16/12/2020

ll coenzima Q10 è ritenuto genericamente sicuro fino alla dose di 1200mg al giorno. Attenzione alla forma utilizzata. "È stato suggerito che possa essere un promettente agente terapeutico per prevenire e rallentare la progressione di malattie come malattie cardiovascolari, miopatia indotta da statine, malattie neurodegenerative, cancro, diabete, carenze di CoQ10, emicrania e infertilità maschile, e migliorare le prestazioni atletiche. Devono fare attenzione le persone in terapia anticoagulante o che assumono chemioterapici e teofillina perché può ridurre l'effetto dei farmaci, e antipertensiva perché si può ridurre eccessivamente la pressione.

L'aterosclerosi, la base delle malattie cardiache, è legata al microbiota e all'alimentazione. Una buona alimentazione, ricca di polifenoli, fibre e altri composti naturali presenti nei vegetali è amica del microbiota, creando le condizioni per rallentare la malattia.
I meccanismi coinvolti sono almeno 2:
1. Inibizione selettiva ed eliminazione di taxa batterici pro-aterogenici e "invasori" batterici intestinali.
2. Promozione o aumento dell'abbondanza di commensali intestinali benefici.
Insomma, contrariamente a quanto vi dicono alcuni, mangiare naturale è sempre meglio che aggiungere alimenti alterati da aggiunte o trattamenti.

"Le famiglie Lachnospiraceae, Neisseriaceae, Coriobacteriaceae, Clostridiaceae, Peptococcaceae, Christensenellaceae e Clostridiaceae e Desulfovibrio, Prevotella, Clostridium, tra gli altri generi, sono state associate a maggiori dimensioni della placca aterosclerotica, a mediatori di malattie cardiovascolari e metaboliti pro-batterici nei modelli animali di aterosclerosi ... "

"…1). I Bacteroides - membri del phylum Bacteroidetes - sono i più abbondanti tra i microbi intestinali e il loro arricchimento mostra una migliore prognosi nell'aterosclerosi ... "
"... L'enterotipo Bacteroides è associato a una dieta ricca di grassi e proteine ​​e ospita gli enzimi necessari utili contro l'aterosclerosi ..."
"... La loro abbondanza è inversamente correlata ai parametri biochimici lipidemici e all'infiammazione sistemica ..."
"... I prodotti naturali promuovono in modo univoco questo gruppo (taxon) ..."
“...2) I bifidobatteri, correlano alla placca aterosclerotica e all'area del lume ... "
"... Le modifiche della loro abbondanza sono ugualmente correlate ai biomarcatori clinici della malattia cardiovascolare aterosclerotica ..."
"... i Bifidobatteri sono correlati negativamente al TMAO nei topi e negli esseri umani, e la loro abbondanza è riportata ridotta nel consumo di diete a base animale ..."
“… 3). Le specie Lactobacillus sono state utilizzate come probiotici classici ... "
"... Un aumento della loro abbondanza promuove la ricchezza e la diversità dei batteri intestinali, regola la concentrazione di SCFA e TMAO ed esercita effetti ateroprotettivi ..."
“... 4) I livelli di R. intestinalis, F. prausnitzii, A. muciniphila, ecc. Sono profondamente ridotti nei pazienti con malattie cardiovascolari aterosclerotiche ... "

Aggiornamento 5/1/2021

Il tipo di grassi saturi (SFA) può influenzare il rischio cardiovascolare, e recentemente i cardiologi americani hanno confermato di consigliare una riduzione di questi nutrienti, senza però tenere conto del tipo di SFA. Per esempio "Il manzo e le altre carni rosse contengono principalmente gli acidi grassi saturi a catena più lunga mentre il cocco contiene quelli a catena media (MCFA). Gli acidi grassi a catena media vengono assorbiti in modo diverso e sono stati associati a numerosi benefici per la salute tra cui miglioramenti nella funzione cognitiva e un profilo lipidico più favorevole rispetto agli acidi grassi a catena più lunga. Nel contesto di un modello alimentare che è stato associato a benefici per la salute come la dieta mediterranea, le noci di cocco possono quindi fornire una fonte salutare di grassi saturi fornendo allo stesso tempo fenoli e antiossidanti" (se vengono dal frutto intero o da olio non raffinato ma vergine). In generale comunque la nocività dei grassi saturi rimane sempre dubbia.
Sono allo studio le proprietà anti-Alzheimer del cocco e dei suoi grassi, con interessanti studi preliminari.
Il cocco è anche noto per la sua attività antibatterica, antivirale e antifungina, soprattutto nei confronti dei patogeni P. aeruginosa, E. coli, Proteus vulgaris e Bacillus subtilis, e dei patogeni orali.
Per correttezza è giusto dire che la review è stata finanziata dai produttori di cocco.

Aggiornamento 9/1/2021

Secondo una nuova ricerca, il colesterolo VLDL e quello "remnant" (residuo, che rimane più in circolo) e i trigliceridi sono maggiormente associati al rischio cardiovascolare rispetto al colesterolo LDL che normalmente viene preso come parametro, e anche se è tenuto sotto controllo.
"Il colesterolo residuo è il colesterolo contenuto nelle lipoproteine ​​ricche di trigliceridi, costituito da VLDL e IDL a digiuno, più il residuo dei chilomicroni dopo i pasti. Se sostenuta nel tempo, la concentrazione circolante di colesterolo residuo (altamente correlata con i trigliceridi) contribuisce al rischio cardiovascolare residuo anche quando i livelli di colesterolo LDL sono controllati. Queste lipoproteine ​​ricche di trigliceridi parzialmente catabolizzate si arricchiscono di colesterolo nella circolazione a causa del metabolismo ritardato e sono altamente aterogene. Inoltre, nella dislipidemia aterogena, le lipoproteine ​​ricche di trigliceridi sono più abbondanti e più grandi e possono trasportare più colesterolo delle LDL. Poiché la maggior parte delle cellule può degradare i trigliceridi e nessuna può degradare il colesterolo, i resti di colesterolo possono essere depositati nell'intima delle arterie in misura simile, se non maggiore, del colesterolo LDL. Il colesterolo residuo al basale era associato a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari maggiori, indipendentemente dai livelli di C-LDL alti o bassi nella coorte di prevenzione primaria dello studio PREDIMED, che comprendeva partecipanti con sovrappeso/obesità e diabete che erano inclini a catabolismo dei trigliceridi ritardato". Allo stesso modo il colesterolo VLDL aumenta il rischio perché viene inglobato più facilmente dai macrofagi, cellule che mediano l'aterosclerosi, aumentando così il rischio di infarto.

Aggiornamento 22/1/2021

I polifenoli agiscono riducendo il rischio cardiovascolare migliorando il trasporto inverso del colesterolo, ossia, aumentando la rimozione del colesterolo dai macrofagi nella placca aterosclerotica (attraverso LXR) e aumentando l’efficienza dell’HDL (il colesterolo buono) che riporta il colesterolo al fegato. Agiscono anche proteggendo dall’ossidazione le lipoproteine


Quando ci sono molti grassi saturi nella dieta, si riducono i recettori per LDL e il colesterolo nel sangue si alza. Il contrario capita quando prevalgono i PUFA. Questo capita forse per assicurare sempre la giusta fluidità alle membrane, che il colesterolo assicura. L'infiammazione e il microbiota possono giocare un ruolo fondamentale se questo si traduce in malattia cardiovascolare

Aggiornamento 2/2/2021

Le statine in prevenzione primaria non danno benefici sulla mortalità, e bisogna trattare 100 persone per avere un infarto in meno

Aggiornamento 2/3/2021

Il colesterolo HDL può non essere buono se è formato da particelle grandi (il contrario dell'LDL)

Secondo uno studio le statine non inducono dolori, ma sarebbero comuni in persone di una certa età 😑

Aggiornamento 19/4/2021

Stiamo sempre a dire: per ridurre il colesterolo evita i grassi saturi, gli zuccheri, ecc. Ma in nutrizione l'unità di misura dovrebbe essere l'alimento, e così alcuni ricercatori hanno scelto di rilevare quali alimenti hanno effetto sul colesterolo. Oggi sarebbe meglio comunque, con quello che sappiamo, andare a vedere l'effetto sulle sottoparticelle di LDL, la vera causa dell'aterosclerosi, insieme all'infiammazione.
Cacao, frutta, vegetali (in particolare pomodoro), aglio, frutta oleosa lieve effetto di riduzione.
Le controverse uova hanno un effetto molto soggettivo, dipendente dalla capacità di assorbire il colesterolo alimentare.
Latticini hanno effetto neutro, così come in generale altri cibi proteici, perfino la carne rossa.
Le spezie, zenzero cumino e soprattutto curcuma, hanno un effetto riduttivo da piccolo a moderato.
Lo zucchero aumenta il colesterolo, così come il caffè se non filtrato. Il tè, in particolare verde, riduce il colesterolo
Fibre, cereali integrali e legumi hanno effetto riduttivo.
Effetto moderato per steroli vegetali, probiotici e prebiotici.
Per i cibi grassi, vi è una riduzione se i grassi saturi sono rimpiazzati da insaturi o polinsaturi.

Aggiornamento 23/4/2021

Una review di Nature evolve alcuni concetti sull'aterosclerosi.
Ci sono dubbi sull'azione delle LDL ossidate nella genesi dell'aterosclerosi. Le LDL native sembrano essere responsabili del processo immunitario. "Il modo in cui le LDL causano l'aterosclerosi non è completamente compreso e dovremmo cercare spiegazioni ulteriori all'ipotesi dell'ossidazione. Quando i lipidi ossidati si legano al plasminogeno, possono attivare la fibrinolisi. Pertanto, i lipidi ossidati possono promuovere l'aterogenesi ma aumentare la trombolisi, un effetto opposto che potrebbe contribuire alla netta mancanza di beneficio negli studi con gli antiossidanti. Le LDL che si aggregano nell'intima in associazione con il proteoglicano, o le risposte immunitarie adattative alle LDL native, forniscono meccanismi alternativi attraverso i quali questa lipoproteina promuove l'aterogenesi".
L'aterosclerosi può non procedere continuamente, ma piuttosto in fasi di relativa quiescenza alternate a periodi di rapida crescita.
Non si dovrebbe parlare di instabilità della placca, ma di erosione superficiale che stimola l'evento trombotico. L'aterosclerosi può regredire episodicamente grazie allo stile di vita. Quello che non è cambiato è la natura della malattia, sempre sostenuta dall'infiammazione, in particolare dovuta ai trigliceridi.

Aggiornamento 14/5/2021


Il succo di barbabietola assunto per 6 mesi riduce, in persone con diabete o prediabete, lo spessore intima-media carotideo, un marker di aterosclerosi e rischio cardiovascolare.
"I nostri risultati suggeriscono che i nitrati alimentari potrebbero avere un effetto benefico sul rimodellamento dell'intima-media, che è coinvolto nell'aterogenesi, e quindi rappresentare un potenziale intervento per prevenire o curare l'aterosclerosi".

Aggiornamento 31/5/2021


Aggiungere gli omega 3 alle statine non cambia i valori di colesterolo, ma riduce l'infiammazione e la progressione della placca e del cappuccio fibroso, tutte caratteristiche che aumentano il rischio cardiovascolare.

Aggiornamento 16/6/2021

L'eccesso di grasso circolante (LDL ossidate) aumenta il rischio di tumori, e uno dei motivi è che il grasso ossidato "disturba" l'azione di alcune cellule immunitarie (T) che hanno, tra gli altri compiti, quello di sopprimere le cellule tumorali quando sono ancora in fase iniziale.

Aggiornamento 28/7/2021

Alcune notizie sulla lipoproteina A, che ha un ruolo causale nelle malattie cardiovascolari



Aggiornamento 18/8/2021

La nutraceutica può aiutare nella gestione delle dislipidemie (colesterolo e trigliceridi), specificando che, ove previsto, si deve usare il farmaco, secondo la revisione degli studi del prof. Arrigo FG Cicero​ e colleghi. Steroli e stanoli vegetali, fibre solubili come quelle dell'avena, betaglucani, psillio, glucomannano conferiscono sazietà e riducono l'assorbimento intestinale di colesterolo, con riduzione dei valori ematici di LDL e in alcuni casi anche di trigliceridi. Alcune specie di lattobacilli e bifidi tra i probiotici possono essere utili. La monacolina K è una statina naturale, e con questi farmaci condividono meccanismo d'azione ed effetti collaterali. L'allicina, molecola presente nell'aglio, inibisce gli stessi enzimi delle statine, e promuove l'escrezione dei sali biliari. Tuttavia è più nota per il suo effetto antipertensivo. Questi effetti sono presenti anche nel bergamotto, insieme all'attivazione dell'AMPK e alla riduzione dell'ossidazione delle LDL (il vero fattore di pericolo cardiovascolare). Anche l'estratto di carciofo riduce la produzione endogena di colesterolo, e migliora la funzionalità epatica. Berberina, proteine della soia ed estratto di tè verde aumentano l'escrezione fecale di colesterolo e possono avere effetto antiossidante. Tra gli omega 3 è riconosciuto l'effetto ipotrigliceridemizzante di quelli a catena lunga (EPA e DHA) ma a dosi alte, mentre l'ALA (catena corta) può abbassare il colesterolo in donne in postmenopausa soprattutto. La spirulina può migliorare il quadro lipemico ma i meccanismi non sono chiari, a parte quelli antiossidanti. L'uso di questi nutraceutici può essere utile in persone che non vogliono o non possono essere trattati con statine o altri farmaci, anche in combinazione tra loro o con i farmaci, assicurando un effetto additivo.

Aggiornamento 12/9/2021

I probiotici si confermano efficaci, in particolare quelli multiceppo, nel migliorare il quadro lipidico (colesterolo, trigliceridi e LDL) in persone sovrappeso, aumentando la produzione di sali biliari e riducendo l'assorbimento intestinale. L'intervento deve durare alcuni mesi e non essere breve.

Aggiornamento 29/9/2021

La letteratura scientifica su uova e aumento della massa muscolare non è tantissima, attualmente questo è quello che si sa:

▸L'uovo intero è una potenziale fonte di cibo per aumentare la massa muscolare, indipendentemente dal suo contenuto proteico, grazie ai suoi nutrienti.
▸Il tuorlo d'uovo contiene diversi componenti non proteici che possono avere proprietà anaboliche (vitamina D, omega 3, fosfolipidi, microRNA).
▸L'assunzione di colesterolo dalle uova può esercitare una certa influenza sui livelli di testosterone, ma il suo effetto anabolico sembra essere minimo per promuovere l'ipertrofia muscolare.
▸L'assunzione di uova intere sembra promuovere una maggiore risposta acuta della sintesi proteica muscolare (MPS) rispetto al solo albume nei giovani.
▸Evidenze limitate mostrano che l'assunzione di uova intere non promuove aumenti di massa muscolare più elevati rispetto all'assunzione di bianchi nei giovani (nonostante lo stimolo della sintesi proteica).

In generale 3 uova al giorno in persone sane non sono associate ad aumentato rischio cardiovascolare.

Aggiornamento 4/12/2021

La proteina ApoB trasporta LDL, IDL e VLDL, mentre ApoA1 trasporta HDL. Entrambe le proteine ​​possono attraversare la parete arteriosa, ma con effetti diversi: le prime rilasciano colesterolo, le seconde lo portano via. Il rapporto tra queste proteine è sbilanciato già 20 anni prima di un evento cardiovascolare e potrebbe essere usato come predittore migliore rispetto ai semplici valori usati oggi.

Aggiornamento 7/3/2022

La prevalenza dell'intolleranza alle statine, farmaci ipocolesterolemizzanti, va dal 5,9 al 9,1% a seconda della definizione usata. Le persone più a rischio appaiono essere quelle di sesso femminile, con ipotiroidismo, sotto alte dosi di statine, in età avanzata, che usano antiaritmici e affette da obesità.

Aggiornamento 19/3/2022

Una ricerca indipendente dubita che i vantggi delle statine siano così ampi. Secondo una nuova revisione sistematica sull'effetto delle statine infatti la riduzione del rischio assoluto (ARR) è bassa rispetto a quello relativo (RRR), inferiore a quanto ipotizzato prima e non proporzionale alla riduzione delle LDL. In pratica gli eventi cardiovascolari non si riducono in maniera proporzionale a quanto si abbassa il colesterolo cattivo.
"La comunicazione trasparente di RRR e ARR da parte dei medici, così come il potenziale danno ai loro pazienti, può portare a un processo decisionale più informato sui veri benefici e rischi delle statine. Inoltre, i nostri risultati hanno implicazioni per lo sviluppo delle future linee guida cliniche e per i responsabili politici e i contribuenti considerando il rapporto costo/opportunità della terapia con statine".

Aggiornamento 1/4/2022

Interessante articolo che spiega perché i grassi saturi aumentano le HDL, il cosiddetto colesterolo buono.
Quando assumiamo grassi saturi, aumenta la permeabilità intestinale e l'infiammazione. La stessa cosa fa l'alcol. I grassi arriverebbero direttamente al fegato attraverso la vena porta, sotto forma di LPS, provocando l'infiammazione epatica. Ma le HDL prodotte dall'intestino legano LPS. In pratica l'aumento di HDL è in realtà una strategia per proteggere il fegato dall'eccesso di grassi saturi che lo infiammerebbero.
"Può essere vantaggioso aumentare l'HDL con una maggiore assunzione di grassi saturi per proteggere il fegato. Ma quasi certamente non è una buona idea aumentare la permeabilità intestinale quando non è necessario.
Questa idea supporta l'idea che un'elevata assunzione di grassi saturi potrebbe non essere l'idea migliore per la salute e il benessere a parità di calorie, BMI, ecc."

Aggiornamento 24/11/2022

La vitamina D in dosi fisiologiche (2000UI) non sembra poter ridurre i dolori muscolari associati alle statine

Aggiornamento 15/2/2023

La carenza di vitamine del gruppo B, necessarie per abbassare i livelli di omocisteina, accelera l'aterosclerosi indipendentemente dai livelli di colesterolo

Aggiornamento 27/2/2023

La proteina Lp(a) si conferma associata a mortalità cardiovascolare e per tutte le cause, sia nella popolazione generale che nelle persone con malattia cardiovascolare già in atto. Gli autori concludono scrivendo "Questi risultati supportano le linee guida ESC/EAS che raccomandano che la Lp(a) dovrebbe essere misurata almeno una volta nella vita di ogni persona adulta, poiché il nostro studio suggerisce che anche le persone con Lp(a) più elevate potrebbero avere un rischio più elevato di mortalità". Non ricordo di aver mai visto la prescrizione di questo esame del sangue da parte di un medico.

Gli AGEs, elementi glicati presenti nel sangue anche a causa dell'alimentazione ricca di prodotti da forno, sono associati all'insufficienza cardiaca sia nei diabetici che nei non diabetici. I loro danni cardiovascolari sono molteplici. Alterano il colesterolo rendendolo più aterogenico e più difficile la sua "clearance" (rimozione). Inducono aterosclerosi e vasocostrizione. Riducono la contrattilità cardiaca alterando il calcio intracellulare, la flessibilità della matrice e la rigidità cellulare.

Aggiornamento 8/3/2023

Tra le persone che assumono statine, chi ha livelli di infiammazione alti (riscontrabili col semplice esame della PCR) ha ancora rischio cardiovascolare "residuo".
"[…] i dati (potrebbero suggerire) che è improbabile che raggiungere il target dell'LDL da solo riduca completamente il rischio aterosclerotico e che le vie infiammatorie devono ancora essere completamente "utilizzate" per ridurre i tassi di eventi cardiovascolari fatali e non fatali. Riteniamo che l'uso combinato di terapie ipolipemizzanti e antinfiammatorie aggressive potrebbe diventare in futuro uno standard di cura per la malattia aterosclerotica".
L'alimentazione è uno dei principali determinanti dell'infiammazione, quindi per ridurre il rischio cardiovascolare non basta spolverare le statine sopra i fritti.

Aggiornamento 2/4/2023

Un eccesso di sport aerobico appare associato con un profilo cardiovascolare più rischioso (maggiore aterosclerosi). Si definisce con una curva a J in cui una corretta quantità di sport è protettiva mentre un'esagerata quantità può essere pericolosa.

Aggiornamento 9/4/2023

Il sale in eccesso è noto per il suo effetto sulla pressione sanguigna, favorendo l'ipertensione.
In uno studio svedese è stato evidenziato che, oltre all'effetto sulla pressione, il sale favorisce anche l'aterosclerosi, la formazione della placca ateromatosa che, rompendosi, determina occlusione del vaso e quindi infarti e ictus. L'effetto potrebbe essere dovuto sia all'eventuale pericolosità di livelli di pressione ritenuti normali ma in realtà dannosi, sia a altri effetti come danneggiamento dell'endotelio, indurimento dei vasi, induzione di danno vascolare dovuto allo stress ossidativo. Esiste inoltre un effetto sul sistema immunitario e sull'infiammazione, con coinvolgimento del TGFbeta che riduce il rilassamento dei vasi e modifica le cellule in modo da irrigidirle.
"Ogni aumento di 1000 mg dell'escrezione di sodio è stato associato a un aumento del 9% del riscontro con gli ultrasuoni di placca carotidea, un più alto punteggio di calcificazione dell'arteria coronarica (+16%) e un aumento del 17% dell'incidenza di stenosi coronarica".

Aggiornamento 22/4/2023

I trigliceridi alti nel sangue sono associati a maggior rischio cardiovascolare. Esistono farmaci capaci di abbassare il valore (i fibrati per esempio) ma il loro utilizzo in recenti studi non ha evidenziato riduzione del rischio cardiovascolare. Per questo suggerisce il dott. Christopher Labos, cardiologo, è meglio farli abbassare non solo coi farmaci.
"Se vedi un paziente con trigliceridi alti, trattarlo con farmaci per abbassare i trigliceridi probabilmente non ridurrà il suo rischio cardiovascolare. Interventi dietetici, incoraggiamento all'esercizio fisico e riduzione del consumo di alcol sono opzioni migliori. Non solo porteranno ad abbassare i livelli di colesterolo, ma ridurranno anche il rischio cardiovascolare".

Aggiornamento 8/7/2023

Le escursioni glicemiche possono essere una causa di aterosclerosi perché determinano stress ossidativo. Ecco perché un'alimentazione che tenga la glicemia più costante possibile è amica delle arterie. Lo stress ossidativo consuma l'ossido nitrico e annulla il suo effetto di rilassamento dei vasi. Questo processo si chiama "disfunzione endoteliale" e porta all'ingresso di piastrine e monociti nell'intima dei vasi, con la crescita dell'ateroma.
L'alimentazione ricca di fibra e antiossidanti può tenere la glicemia sotto controllo, senza eccessi né cadute eccessive.

Aggiornamento 21/10/2023

Una delle cause di livelli alti di colesterolo e trigliceridi potrebbe essere la presenza di inquinanti come i PFAS nel sangue. Queste sostanza interferiscono con l'ingresso nelle cellule del colesterolo, che così rimane nel sangue.

Aggiornamento 4/12/2023

TMAO è un metabolita infiammatorio legato alla colina e alla carnitina che si forma soprattutto in seguito all'introduzione di alimenti animali. I suoi livelli sono associati a malattie cardiovascolari, diabete e tumori.
Nel modello animale i mirtilli (ma non le fragole) modulano il microbiota in modo da ridurre la quantità di TMAO.

Aggiornamento 14/1/2024

Scoperta una proteina negli enterociti che facilita il passaggio dall'intestino al sangue del colesterolo. Inibirla porta a minori valori sanguigni, almeno in laboratorio

Aggiornamento 6/3/2024

È noto che l'assunzione di statine può aumentare il rischio di diabete di tipo 2 in alcune persone. Il legame può essere dato da alcuni batteri intestinali e dal loro effetto sul metabolismo.

"Uno è l’effetto dei metaboliti microbici: aumento dell’imidazolo propionato, degli aminoacidi a catena ramificata (BCAA) e diminuzione degli acidi grassi a catena corta (SCFA) che possono influenzare la secrezione di insulina, la resistenza all’insulina e il bilancio energetico. Gli altri sono l’interruzione della funzione della barriera intestinale che causa l’entrata in circolo di LPS (lipopolisaccaride) e l’aumento indotto dai polisaccaridi batterici di TNF-α (fattore di necrosi tumorale alfa) e IL-6 (interleuchina-6) circolanti, che portano a infiammazione cronica e esacerbazione della resistenza all’insulina".

Aggiornamento 21/3/2024

I livelli alti di insulina, sia a digiuno che postprandiali, possono essere associati al rischio cardiovascolare e alla malattia metabolica. Questo avviene aumentando infiammazione, disfunzione endoteliale e aggregazione piastrinica.

Aggiornamento 9/4/2024

Da tempo si parla di un'associazione tra uso di statine, farmaci per il colesterolo, e diabete. Esiste veramente?
Secondo una metanalisi le statine possono indurre un aumento delle diagnosi di diabete di circa il 10%, in particolare nelle persone già a rischio.
L'effetto è proporzionale alla dose.
Questo aumento comunque non supera i benefici cardiovascolari delle statine, secondo gli scienziati.

Aggiornamento 9/4/2024

Alcune specie di batteri, gli Oscillobacter, sono associati a minor quantità di colesterolo nel sangue e nelle feci, grazie alla loro capacità di degradare questa molecola. Il corpo non ha capacità di catabolizzare il colesterolo, quindi la sua riduzione dipende dall'escrezione dei sali biliari o da questi batteri (o in alternativa da farmaci che ne riducono la produzione endogena o il suo assorbimento).

Aggiornamento 23/4/2024

È noto che i livelli di colesterolo nel sangue sono influenzati da diversi fattori, tra cui la quantità di colesterolo ingerito con gli alimenti che inibisce la produzione endogena.
In particolare è stata scoperta una molecola con funzione ormonale rilasciata dall'intestino, chiamata colesina, che risponde all'ingestione di colesterolo, riducendo i livelli di cAMP nella cellula e così bloccando la produzione epatica del lipide.
La somministrazione di questo ormone riduce il colesterolo sia nel topo che nell'uomo ed è quindi un potenziale target terapeutico.

Aggiornamento 19/5/2024

La dieta chetogenica può far aumentare i valori dei lipidi plasmatici, in particolare LDL, il famoso colesterolo cattivo. Questa variazione è collegata a un aumento del rischio cardiovascolare? In realtà sembrerebbe di no. Infatti ad aumentare non sono le frazioni aterogene dei lipidi plasmatici, le LDL piccole, dense e ossidate, ma le LDL di grandi dimensioni e l'HDL (il colesterolo buono) e si riducono i trigliceridi. Inoltre si abbassano la pressione, la glicemia e l'infiammazione, completando un quadro a basso rischio cardiovascolare. Questo mostra che i vantaggi in termini di peso o salute mentale/nervosa delle diete chetogeniche non sono compensati da svantaggi in termini di pericolo cardiovascolare.

Aggiornamento 19/7/2024

Il nuovo calcolatore di rischio cardiovascolare diventa maggiormente personalizzato (tiene conto anche delle malattie renali e metaboliche). Se verrà incorporato nelle linee guida, ridurrà il numero di persone elegibili per l'uso di statine.

Aggiornamento 19/8/2024

L'assunzione di omega3 riduce i valori di lipidi (colesterolo totale, LDL, trigliceridi) e aumenta l'HDL (colesterolo buono) rispetto ai valori previsti in persone con predisposizione genetica a valori alti di colesterolo.
I meccanismi ipotizzati sono "l’inibizione della sintesi dei trigliceridi delle VLDL, la diminuzione della sintesi dell’apoproteina B, l’aumento del turnover delle VLDL attraverso un aumento del tasso catabolico frazionario delle VLDL, la riduzione della sintesi delle LDL e la riduzione della lipemia postprandiale, insieme all'influenza su diversi fattori implicati nella salute cardiovascolare, inclusi parametri infiammatori, ossidativi, trombotici, vascolari e aritmogeni".

Aggiornamento 29/9/2024

La lipoproteina (a) (lpA) è una particolare lipoproteina particolarmente aterogena.
Si lega alla fibrina del trombo bloccando la fibrinolisi indotta dalla plasmina. Questo permette al trombo di ingrandirsi e favorisce la malattia cardiovascolare.
La niacina la riduce ma, dati alcuni effetti collaterali e la mancanza di riduzione di eventi cardiovascolari, difficilmente viene consigliata.


Aggiornamento 4/10/2024

La frutta secca, e in particolare i pistacchi, sono in grado di ridurre il colesterolo LDL ossidato, quello che più tende a depositarsi nelle placche e causare aterosclerosi.
Questo meccanismo dovrebbe prevenire l'aterosclerosi e ridurre la progressione della malattia.
I dati sulla riduzione dello stress ossidativo sono ugualmente promettenti.
L'effetto sembra legato all'alto contenuto di molecole antiossidanti come tocoferoli, fillochinone, clorofilla, flavonoidi, luteina e zeaxantina.

2 commenti:

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