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giovedì 28 giugno 2012

Sale maledetto


Benedetta Parodi sta saltando il radicchio in padella. Ad un certo punto dice: "mettiamo un po' di sale". Riempie la mano e sala. Sarà mica un po' in  eccesso? Direi proprio di sì! Come ci indicano semplicemente le linee guida Inran è bene abituare sempre il palato a un gusto poco salato, magari gradualmente, e utilizzare il sale iodato per prevenire il gozzo tiroideo. Un modesto introito giornaliero (entro i 4 grammi, un cucchiaino raso) di sale è associato con riduzione della pressione, della mortalità e dei costi sanitari.

Aggiornamento 5/6/2017

Ridurre il sodio sotto i 2,3 g al giorno non sembra essere associato con riduzione della pressione. Invece aumentare potassio, magnesio e calcio risulta molto più utile


Aggiornamento 18/6/2017

Chi si alza più di una volta a notte per urinare ha probabilmente necessità di ridurre il sale


Aggiornamento 19/8/2017

In alcune circostanze (dieta low carb o chetogenica, antidepressivi, sport) è necessario assumere più sale (sodio) per consentire un corretto funzionamento dell'organismo

L'integrazione con magnesio si conferma utile per abbassare la pressione, soprattutto in chi abbia problemi metabolici (diabete o prediabete)

Aggiornamento 19/9/2017

Si conosceva già il ruolo dannoso del sale nella sclerosi multipla, ora si ipotizza che si possa estendere anche a lupus e artrite reumatoide

Aggiornamento 16/1/2018

Il sale, tramite l'azione sui th-17, sembra aumentare in un modello animale il rischio di demenza e problemi cerebrovascolari.


Aggiornamento 2/5/2018

Ridurre il sale rimane probabilmente il miglior modo per abbassare la pressione e ridurre le malattie cardiovascolari


Aggiornamento 16/7/2018

Contrariamente a quanto si pensava, il sodio può essere temporaneamente stipato nel corpo, e non viene necessariamente espulso con le urine: il suo legame con la riduzione di lattobacilli e l'attivazione dei Th-17 è sempre più evidente

Aggiornamento 20/8/2018

Un altro studio documenta che l'eccessiva riduzione del sale (sodio sotto i 5 grammi) aumenta il rischio cardiovascolare. Già l'anno scorso l'American Heart Association​ rigettò le conclusione di uno studio simile, continuando a consigliare una maggiore limitazione del sodio (2 grammi al giorno). Quello che è emerso però senza dubbio e su cui tutti concordano è che il potassio sia un indicatore di qualità della dieta, trovandosi soprattutto in frutta e verdura, e possa limitare i danni dovuti al sale (che, senza eccessi, potrebbe essere protettivo)

Aggiornamento 26/1/2019

Ridurre il sodio (sale da cucina) e aumentare il potassio (frutta e verdura) riduce il rischio di ictus


Aggiornamento 11/2/2019
Il sale stimola la ritenzione di liquidi e l'aumento dei volumi plasmatici anche grazie allo stress ossidativo. Un'elevata assunzione di sale porta alla mancanza di fattore di crescita epidermico (EGF) nel tessuto corticale, bassa abbondanza di RhoGDIα e attivazione anomala dei recettori mineralcorticoidi (MR) tramite l'alta attività di Rac1, che funge anche da unità strutturale della NADPH ossidasi. La produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS) aumenta l'attività di ENaC, che, a sua volta, contribuisce all'espansione del volume del liquido corporeo richiesta per lo sviluppo dell'"ipertensione sensibile al sale"

Aggiornamento 21/2/2019

Il sale da cucina (cloruro di sodio) sembra avere inaspettate conseguenze nelle allergie.
Agisce aumentando l'aggressività delle cellule TH2, quelle tipiche della reazione allergica (atopia), attivando alcuni fattori di trascrizione.
La pelle delle persone con dermatite atopica ha maggiori quantità di sodio del normale, e questo aumenta la risposta allergica e favorisce la crescita di Staphylococcus aureus, batterio tipicamente collegato con la dermatite


Aggiornamento 21/3/2019

Il consumo di sodio e potassio è essenziale per la salute, in quanto nessuno dei due è prodotto dall'organismo ed entrambi sono necessari per i processi fisiologici critici. La nostra alimentazione è comunque spesso caratterizzata da un eccesso del primo e una carenza del secondo (presente in frutta e verdura). Non bisogna però ridurre eccessivamente il sodio, presente nel sale da cucina. "La combinazione di un apporto moderato di sodio (3-5 g / die) con un'assunzione elevata di potassio è associata al più basso rischio di mortalità ed eventi cardiovascolari, mentre gli eccessi di assunzione di sodio combinati con una bassa escrezione urinaria di potassio sono associati al più alto rischio cardiovascolare. I nostri dati evidenziano la necessità di un forte aumento nell'assunzione di potassio nella dieta nella popolazione generale, con la contemporanea riduzione dell'assunzione di sodio".

Aggiornamento 3/7/2019

Come fanno i batteri intestinali a modulare la pressione sanguigna? I loro metaboliti (SCFA, soprattutto butirrato, e kinurenina, prodotto dal triptofano) derivati dalla dieta influenzano il sistema nervoso simpatico, quello che se troppo attivo tende ad aumentare la pressione.
Ecco perché un'alimentazione in grado di correggere la disbiosi dovrebbe essere il primo consiglio.
Aggiornamento 13/7/2019
Può il sale agire da antigene? In un certo senso sì, perché capace di attivare molti tipi di cellule immunitarie. Inoltre aumenta la produzione di un composto (IsoLG) che stimola le cellule dendritiche.
In ultimo determina disbiosi, con aumento dei Firmicutes e riduzione dei Bacteroidetes.
Tutto questo porta ad uno stato di infiammazione e predispone per l'ipertensione, il principale fattore di rischio cardiovascolare.
Aggiornamento 4/9/2019

È possibile mettere in relazione l'escrezione degli elettroliti urinari con l'umore. I ragazzi che avevano molto sodio rispetto al potassio (che significa eccessiva introduzione di sale) avevano maggiore manifestazione di sintomi depressivi rispetto a quelli che avevano il rapporto invertito (che rappresenta un maggior consumo di alimenti vegetali non raffinati e minore di cibo spazzatura).
Aggiornamento 8/9/2019


In un trial è stato utilizzato un sale con un 25% di sodio sostituito dal potassio. La pressione sanguigna è scesa leggermente, in modo da ridurre il rischio di ictus del 10% e di altre malattie cardiovascolari del 7%.
Qual è tuttavia il miglior modo di aumentare l'introito di potassio? Assumere più frutta e verdura!

Aggiornamento 24/10/2019

Il sale in eccesso induce demenza riducendo il flusso di sangue ai neuroni, in particolare attivando la proteina detta tau che blocca il rilascio di ossido nitrico, potente vasodilatatore.

Aggiornamento 24/11/2019

Il legame bidirezionale tra ipertensione, infiammazione e microbiota.

Aggiornamento 12/2/2020
Il sale alza la pressione sanguigna perché stimola alcune cellule immunitarie che rispondono rilasciando ROS (specie reattive dell'ossigeno), che infiammano il rene e gli fanno trattenere più sodio

Aggiornamento 4/3/2020

Ridurre il sale fa bene anche nelle persone con pressione normale
Aggiornamento 9/3/2020

"I livelli di recettori ACE2 possono essere aumentati mediante l'uso di inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ACE inibitori, farmaci per l'ipertensione che finiscono in -pril). Dato che l'ACE2 è un recettore funzionale per la SARS-CoV-2, la sicurezza e i potenziali effetti della terapia antiipertensiva con ACE-inibitori o bloccanti del recettore dell'angiotensina nei pazienti con COVID-19 devono essere attentamente considerati. Se i pazienti con COVID-19 e ipertensione che assumono un ACE-inibitore o un bloccante del recettore dell'angiotensina devono passare a un altro farmaco antiipertensivo rimane controverso e sono necessarie ulteriori prove".

Aggiornamento 26/3/2020

L'eccesso di sale indebolisce il sistema immunitario, aumentando i glucocorticoidi (cortisolo), che rendono meno attivi i globuli bianchi. "Questi risultati portano prove contro il consumo elevato di sale durante le infezioni batteriche".

Aggiornamento 23/4/2020

Usare sale a ridotto contenuto di sodio (e arricchito in potassio) salverebbe mezzo milione di vite all'anno in Cina, dovute a malattia cardiovascolare. Il principale effetto è l'abbassamento della pressione, principale causa di infarto acuto. Anche le persone con insufficienza renale possono trarne vantaggio, ma vi è pericolo di iperkaliemia
Aggiornamento 5/8/2021

Scoperte dopo 60 anni che si cercavano le cellule renali, chiamate renine, che regolano la pressione, il "barocettore". Trasduce il segnale meccanico di pressione sanguigna in trascrizione genica del gene della renina. Che figata la fisiologia

Aggiornamento 2/9/2021

L'uso di un sostituto del sale (sale iposodico al 25% di cloruro di potassio al posto del classico cloruro di sodio) ha ridotto il rischio di eventi cardiovascolari in uno studio su 21mila persone condotto in Cina, senza eventi avversi degni di nota (non c'è stata iperkaliemia). Lo studio ha trattato persone con ictus pregresso, con ipertensione non controllata o con almeno 60 anni. Nel gruppo trattato si è rilevata una riduzione del 14% dell'ictus, del 13% degli eventi cardiovascolari maggiori e del 12% dei decessi.
Aumentando il potassio e diminuendo il sodio, ad un costo irrisorio (un dollaro all'anno per persona), si potrebbero risparmiare in Cina 460 mila morti e 1,2 milioni di eventi cardiovascolari.
"Questo studio fornisce una forte evidenza da fornire all'industria alimentare", ha concluso uno dei ricercatori. "Vorremmo che i produttori alimentari passassero all'uso dei sostituti del sale e che i prodotti sostitutivi del sale fossero ampiamente disponibili sugli scaffali dei supermercati. Esortiamo inoltre i governi ad agire per promuovere l'uso di sostituti del sale rispetto al sale normale. Ciò potrebbe realizzarsi tramite tassazione del sale regolare o sussidi per l'uso di sostituti del sale."
Ma c'è un altro semplice modo per aumentare l'apporto di potassio: mangiare più frutta e verdura (riducendo contemporaneamente il sale).

Aggiornamento 2/10/2021

Ci sono persone su cui i farmaci per la pressione non funzionano. Si parla di ipertensione resistente quando si assumono almeno 3 farmaci di cui un diuretico e la pressione rimane sopra i 130/80.
L'ipertensione è probabilmente il maggiore fattore di rischio cardiovascolare.
La dieta DASH, con perdita di peso, riduzione del sale ed esercizio aerobico, ha permesso a persone che non riuscivano ad avere risultati coi farmaci di ridurre la pressione.
Lo studio evidenzia l'importanza di un team disciplinare e di un cambiamento dello stile di vita per la gestione della patologia

Aggiornamento 20/8/2022

Si è scoperto un meccanismo che spiega l'aumento di pressione legato all'ingestione di sale (ipertensione sodio-sensibile). Infatti non in tutti la pressione aumenta all'ingestione di sale, ma solo in quelli che hanno una certa predisposizione, circa la metà.
In questi il sodio entra nelle cellule immunitarie legate all'allergia (APC) e mediante una cascata di attivazioni si arriva a stimolare NLRP3, un mediatore dell'infiammazione.
Questo porta all'attivazione delle cellule T e alla produzione di citochine proinfiammatorie tra cui IFN (interferone)-γ e IL-17A. I linfociti T si infiltrano nei reni e nello spazio perivascolare e promuovono la ritenzione di sodio renale e la disfunzione vascolare che alla fine mediano l'ipertensione sale-sensibile.
"La sensibilità al sale della pressione sanguigna espone sia gli individui normotesi che quelli ipertesi a un rischio maggiore di morbilità e mortalità cardiovascolare". La scoperta di questo meccanismo potrà portare a sviluppare terapie apposite, nel mentre cercate di ridurre il consumo di sale.

Aggiornamento 12/2/2023

Il sodio in eccesso altera l'attività mitocondriale delle cellule immunitarie Tregs, importanti per la tolleranza immunitaria, interferendo con la loro funzione. Il sale in eccesso può così essere correlato con malattie autoimmuni, infiammatorie e altre alterazioni del sistema immunitario.

Aggiornamento 9/4/2023

Il sale in eccesso è noto per il suo effetto sulla pressione sanguigna, favorendo l'ipertensione.
In uno studio svedese è stato evidenziato che, oltre all'effetto sulla pressione, il sale favorisce anche l'aterosclerosi, la formazione della placca ateromatosa che, rompendosi, determina occlusione del vaso e quindi infarti e ictus. L'effetto potrebbe essere dovuto sia all'eventuale pericolosità di livelli di pressione ritenuti normali ma in realtà dannosi, sia a altri effetti come danneggiamento dell'endotelio, indurimento dei vasi, induzione di danno vascolare dovuto allo stress ossidativo. Esiste inoltre un effetto sul sistema immunitario e sull'infiammazione, con coinvolgimento del TGFbeta che riduce il rilassamento dei vasi e modifica le cellule in modo da irrigidirle.
"Ogni aumento di 1000 mg dell'escrezione di sodio è stato associato a un aumento del 9% del riscontro con gli ultrasuoni di placca carotidea, un più alto punteggio di calcificazione dell'arteria coronarica (+16%) e un aumento del 17% dell'incidenza di stenosi coronarica".

Aggiornamento 15/4/2023

Con quali meccanismi il sale da cucina (cloruro di sodio) aumenta la pressione sanguigna?
In realtà ci sono solo ipotesi. Le principali indicano induzione di disfunzione vascolare primaria, di disfunzione primaria del sistema nervoso simpatico e di attivazione immunitaria, forse correlata all'ipertono cutaneo. La ritenzione di sodio è una delle spiegazioni per l'ipertensione responsiva al sale, ma non è valida per tutti. È probabile una componente renale che spiega la ritenzione e l'aumento dei liquidi; in queste persone si è solitamente responsivi ai farmaci diuretici. Vi sono crescenti prove che l'ipertensione sia dovuta anche alla stimolazione del sistema immunitario da parte del sodio.
Il tono vascolare e i liquidi extracellulari sono collegati, ma il meccanismo rimane ancora dubbio.
Quale dieta per ridurre la pressione?
La dieta DASH, simile alla mediterranea, è solitamente l'approccio consigliato. Aumentare il potassio, che si trova in frutta e verdura, riduce sia la pressione che la sensibilità al sale.
"Questa riduzione è probabilmente dovuta in parte agli effetti diretti del potassio sull'endotelio vascolare, possibilmente mediati dall'attivazione di Na+/K+ ATPasi ​​o dai cambiamenti nella deformabilità delle cellule endoteliali e dal rilascio di ossido nitrico".
Una scarsa introduzione di potassio porta all'attivazione di canali che determinano la sensibilità al sale e il riassorbimento del sodio nei reni, che così non viene escreto con le urine e rimane nel corpo, trattenendo liquidi. Invece grazie a una sorta di "interruttore" (switch) sensibile al potassio l'escrezione del sodio con le urine viene attivata.
"Lo switch sembra essere idealmente adattato per i tempi antichi in cui l'introduzione di sodio e potassio era diversa e altalenante: il consumo di sale nella dieta era spesso basso ma i carichi di potassio si verificavano in modo intermittente. Lo switch dà la priorità alla ritenzione di potassio rispetto all'escrezione di sodio, tuttavia non è adatto per una dieta occidentalizzata, caratterizzata da un'assunzione giornaliera ricca di sodio e bassa di potassio. Dal momento che un basso consumo di potassio stimola una condizione che lo faccia risparmiare a scapito dell'aumento del sodio, può stimolare la sensibilità al sale, fornendo una spiegazione del modo in cui il potassio nella dieta mitiga la sensibilità al sale".
Un altro fattore che riduce la pressione è la fibra alimentare, agendo sul microbiota e promuovendo la produzione di SCFA, grassi a catena corta che attivano recettori capaci di modulare il sistema immunitario e ridurre l'infiammazione che può stimolare l'ipertensione. Il sale agisce negativamente sui lattobacilli.

Aggiornamento 13/11/2023

Ridurre il sale in persone con pressione alta può avere un effetto paragonabile a quello di un comune farmaco antipertensivo

mercoledì 27 giugno 2012

La pubblicità è quello che (non) serve

Recentemente si parlato di mettere una tassa sul cibo spazzatura. In linea di massima non sono contrario: in Danimarca è stata messa sui grassi saturi, notoriamente associati ad infiammazione e aumento di peso, mentre in Francia è stata messa sulle bibite gassate, altro esempio di veleno legalizzato.
Nei paesi in cui è stata messa però ha portato, paradossalmente, i consumatori a risparmiare sul cibo sano (frutta e verdura) perchè i prezzi del junk-food erano aumentati!
Come ci informa il Fatto alimentare la tassa deve essere abbastanza alta per scoraggiare veramente i consumatori.
A mio parere, come già avviene ad esempio per le sigarette o si propone per gli alcolici, è la pubblicità dei cibi spazzatura che dovrebbe essere vietata, soprattutto nelle fasce orarie seguite dai più piccoli! Oltre ovviamente a campagne di educazione alimentare.

Aggiornamento 11/2/2017

Una proposta che sarebbe ottima, al parlamento europeo: la limitazione della pubblicità del cibo spazzature

Aggiornamento 5/3/2019

Con grande prontezza il commissario UE alla salute e la SINPE si rendono conto che i fastfood sono obesogeni e si dovrebbe cercare di sfavorire le loro politiche di marketing

Aggiornamento 25/6/2019

Quali sono i provvedimenti che funzionano a livello politico per prevenire obesità e sue complicanze?
Il cambio dell'ambiente alimentare: la tassa sullo zucchero; l'etichettatura che metta bene in evidenza grassi, zucchero, calorie e grassi saturi; rimuovere i personaggi dei cartoni dalle confezioni; togliere i regali dalle confezioni (tipo happy meal o Kinder sorpresa); togliere la pubblicità del cibo spazzatura. L'industria alimentare è una specie di "tata", che si preoccupa però di promuovere i suoi guadagni, non la salute.

Aggiornamento 1/3/2020
I bambini sono vittime della pubblicità, su cibo, alcol e sigarette

Aggiornamento 18/3/2020
Il ruolo delle industrie alimentari, che hanno come obiettivo primario il profitto, nel mettere in pericolo la salute è cruciale. I loro profitti si trasformano in costi per la salute pubblica. La tassazione del cibo non salutare è un'arma efficace per contrastarle, insieme a educazione, riduzione della pubblicità, etichette informative.
Aggiornamento 3/10/2020

L'etichetta nutrizionale che avverte della nocività degli alimenti spazzatura è risultata efficace nel ridurre il loro consumo, nei paesi dove è stata adottata (In Sudamerica per esempio). Avvisi semplici come "ricco in sale"o "contiene molti zuccheri" scoraggiano le persone a consumarli. "Gli avvertimenti sui nutrienti sono una strategia importante che dovrebbe essere sfruttata il prima possibile. Le avvertenze sui nutrienti potrebbero aiutare a informare i consumatori, incoraggiare l'industria alimentare a realizzare prodotti più sani, favorire la salute pubblica, contrastare alcune pratiche di marketing del settore e potenzialmente migliorare l'equità sanitaria".

martedì 19 giugno 2012

Lo scaldasedere

Nonostante si sappia che l'uso eccessivo del riscaldamento sia tra le cause di aumento di peso e che rinfrescarsi faccia consumare più calorie, si continua a pubblicizzare dei pantaloncini che, riscaldandosi, ti aiuterebbero a dimagrire! Ma com'è possibile che qualcuno ancora ci caschi? Svegliatevi! Si perde solo acqua e non grasso.

lunedì 18 giugno 2012

La taglia dei pantaloni

Come dice un bravo medico, il dottor Oz, dopo i 40 anni gli uomini non cambiano mai taglia dei pantaloni, semplicemente li abbottonano più in basso.
In realtà c'è poco da ridere, perché la circonferenza addominale è un ottimo indice della deposizione di grasso viscerale, e di conseguenza del livello di  infiammazione sistemica, quella che predispone per le malattie cardiovascolari.

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Quando si migliora l'alimentazione, e si intraprende attività fisica, a prescindere dalla perdita di peso effettiva, la circonferenza addominale si riduce, e parallelamente il rischio cardiovascolare.
Ma perché aspettare di assomigliare ad uno struzzo?
Meglio non far mai mancare una passeggiata ogni giorno, ed evitare dolci, insaccati e prodotti industriali, favorendo frutta, verdura, pesce, pasta e pane preferibilmente integrali.



Aggiornamento 7/3/2017

Un lieve sovrappeso, ma con concentrato nella zona addominale, appare più pericoloso per la salute dell'obesità, in uno studio condotto su oltre 160 mila donne in post-menopausa

Aggiornamento 16/10/2017

Il grasso addominale genera grasso: influisce negativamente sulla spesa energetica, favorendo l'accumulo ulteriore di kg

Aggiornamento 1/11/2017

L'obesità sarcopenica è un fenomeno per cui, nonostante un peso apparentemente normale, si ha mancanza di muscolatura e un eccesso di grasso, spesso concentrato nell'addome. Le persone che ne sono affette hanno un rischio cardiovascolare paragonabile a quello delle persone sovrappeso. Per prevenirla e gestirla, oltre a un sufficiente quantitativo proteico e di attività fisica, una conferenza scientifica ha stabilito di consigliare alimenti densi di nutrienti come polifenoli, alcaloidi, caroteni e omega 3

Aggiornamento 10/5/2018

Gli omega 3 si associano a riduzione della circonferenza vita ma non del peso totale

Aggiornamento 30/12/2018

L'attività fisica riduce il grasso viscerale, quello più pericoloso per la salute, attraverso il rilascio di una proteina, chiamata interleuchina 6, che stimola la lipolisi. Utilizzando un farmaco che blocca IL6, usato normalmente nell'artrite reumatoide, si evita la perdita di grasso viscerale. Questo dimostra che l'effetto di questa molecola è dipendente dallo stato infiammatorio e di salute.

Aggiornamento 2/1/2019

Durante la gravidanza si va ad accumulare grasso viscerale, indipendentemente dall'aumento di peso, che servirà nei mesi successivi per l'allattamento. Allattare per almeno 6 mesi riduce negli anni successivi la circonferenza vita (indicatore di grasso viscerale) e il rischio di malattie cardiovascolari

Aggiornamento 26/1/2019

L'eccesso di grasso, soprattutto se concentrato nell'addome, aumenta il rischio di insufficienza renale
Aggiornamento 26/7/2019
Il grassi viscerale contribuisce alle malattie cardiovascolari riducendo il glutatione e aumentando lo stress ossidativo
Aggiornamento 1/8/2019
La qualità del microbiota intestinale sembra più importante dei fattori dietetici nel determinare il grasso viscerale (quello dannoso per la salute).
Alcuni nutrienti associati con la salute, come magnesio, fibre, biotina e vitamina E hanno necessità di un buon microbiota per essere "utilizzabili".
"il nostro lavoro suggerisce che la modulazione della composizione del microbiota intestinale potrebbe essere un obiettivo efficace per la riduzione del grasso viscerale nelle donne anziane".

Aggiornamento 9/8/2019

Un consensus statement per ribadire l'importanza del grasso viscerale nei problemi di salute

Aggiornamento 25/9/2019

Il grasso addominale sottocutaneo, quello che possiamo "pinzare" sull'addome, appare essere neutro nei confronti del rischio cardiovascolare. Quello femorale viene considerato protettivo, mentre quello viscerale ed ectopico (che circonda/infiltra i vari organi come cuore, fegato e muscolo) è quello più pericoloso, soprattutto perché induce insulinoresistenza
Aggiornamento 13/11/2019
Una miscela di aminoacidi essenziali (20g al giorno), creatina, vitamina D, acido alfalipoico, Coenzima Q10 e resveratrolo aumenta la muscolatura e la forza e diminuisce il grasso viscerale in anziani debilitati sarcopenici
Aggiornamento 19/11/2019
L'inflammaging, l'infiammazione di basso grado che arriva con l'invecchiamento, è il terreno comune da cui dipendono sarcopenia (perdita di muscolo), aumento di grasso, problemi cardiovascolari e disbiosi. In realtà si tratta di "crosstalk", ossia di rapporti bidirezionali in cui i fattori si influenzano a vicenda.
Aggiornamento 16/2/2020
Lo stress ossidativo e l'infiammazione legati all'obesità alterano la fertilità maschile, rendendo meno efficaci anche le tecniche di riproduzione assistita
Aggiornamento 23/7/2020
L'aglio può favorire la riduzione della circonferenza addominale

Aggiornamento 4/8/2020
La circonferenza addominale (espressione del grasso viscerale, quello più infiammatorio) è correlata con la severità di COVID19. Non conta solo la quantità di grasso ma anche la sua distribuzione

Aggiornamento 29/8/2020

"Le persone con obesità mostrano un rischio più elevato di mortalità e morbilità nel COVID-19 a causa dello stato infiammatorio esacerbato e della tendenza all'ipercoagulazione. Gli individui con obesità mostrano un'infiammazione cronica sistemica, che favorisce l'attivazione dei macrofagi, la comparsa di tempeste di citochine (secrezione aberrante di citochine pro-infiammatorie IL-6, IL-1 e TNF) e citotossicità (rilascio di LDH). Questo stato infiammato si associa all'aumento del rischio di coagulazione (ipercoagulazione) presentato da questi pazienti. Tutte queste caratteristiche rendono i soggetti con obesità più inclini a sviluppare alterazioni patologiche di polmoni, tessuto adiposo, fegato, cuore e intestino, che influenzano negativamente la composizione del microbiota intestinale. L'impatto sulla fisiologia dei sistemi dell'infiammazione cronica associata all'obesità, comprese le risposte immunitarie antivirali, e gli aumentati livelli di mediatori che inducono la coagulazione (fibrinogeno e D-dimero) nei pazienti COVID-19 aiutano a spiegare la mortalità più elevata in questi individui rispetto agli individui non obesi".

Aggiornamento 25/4/2021

La sarcopenia e la capacità di movimento sono legati alla sopravvivenza nel tumore al polmone. La prima aumenta la mortalità, la seconda la riduce.
Si dovrebbe quindi sempre tenere in considerazione di mantenere una buona capacità fisica e contrastare la perdita di muscolo, eventualmente con integrazione di aminoacidi, vitamina D, proteine ​​del siero del latte e idrossimetilbutirrato.

Aggiornamento 6/5/2021

L'obesità riduce il flusso di sangue al cervello e così la sua fornitura di nutrienti, favorendo la neurodegenerazione. Ogni centimetro di circonferenza addominale in più invecchia il cervello di un anno. La buona notizia è che l'attività fisica ripristina condizioni di normale flusso sanguigno.

Aggiornamento 7/9/2021

La distribuzione del grasso è strettamente legata alla salute e alla qualità del cibo che ingeriamo. Il cibo spazzatura favorisce l'accumulo viscerale (al di sotto della fascia addominale, in blu), il grasso legato ai maggiori problemi metabolici.
In questo studio mangiare un avocado (circa 130g) al giorno per 3 mesi ha ridistribuito il grasso viscerale (VAT) al distretto sottocutaneo dell'addome (in giallo) in persone sovrappeso. L'effetto è più marcato nelle donne. Non ci sono state però variazioni rilevanti nei parametri metabolici (resistenza insulinica).

"Il consumo regolare di cibi integrali ricchi di nutrienti può servire come approccio non farmacologico per modificare la distribuzione del tessuto adiposo e alleviare gli effetti metabolici dell'adiposità".
I meccanismi responsabili possono essere la presenza di acido oleico (grassi monoinsaturi), fibre, riduzione della glicemia postprandiale e dell'insulina, fattori capaci di "indirizzare" i nutrienti nei diversi distretti, con il VAT più sensibile in caso di iperinsulinemia e di maggiore introduzione di grassi saturi.

Aggiornamento 14/12/2021

Il rapporto tra circonferenza e altezza appare migliore nel predire il rischio cardiovascolare rispetto alla sola circonferenza, al rapporto vita fianchi e al BMI (rapporto peso/altezza) nei diabetici

Aggiornamento 23/1/2022

L'urolitina A, un composto presente nella melagrana, migliora i marker di salute mitocondriale e la funzione muscolare negli anziani. Questa sostanza è un trattamento promettente nei confronti della sarcopenia e della ridotta funzione muscolare negli anziani.

Aggiornamento 4/4/2022

Il rumore del traffico, come altri tipi di stress, è legato ad aumentato rischio di obesità, in particolare con grasso depositato nell'addome.
Si presume che il "meccanismo sia quello di risposta allo stress, per cui il rumore del traffico agisca continuamente come stressor fisiologico sull'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e sull'asse simpatico-surrene-midollare, corrispondenti alla produzione di ormoni dello stress e producono eccessi di ormoni inclusi come adrenalina, noradrenalina e corticosteroidi, che aumentano la distribuzione del grasso addominale e il consumo di cibo e quindi provocano l'obesità.
Un altro meccanismo presuppone che l'esposizione al rumore causi privazione del sonno e stress da rumore, favorendo lo sviluppo di cambiamenti metabolici che possono alterare i livelli di leptina e grelina, quindi portando ad un aumento di peso con aumento dell'appetito ma diminuzione del dispendio energetico. Inoltre, ciò può portare ad alterazioni croniche del sistema endocrino e del sistema nervoso autonomo e aumentare lo stress ossidativo, l'infiammazione o le alterazioni del sistema immunitario". Un altro potenziale meccanismo sociale è rappresentato dai livelli più bassi di attività fisica che tendono ad avere le persone sotto stress

Aggiornamento 16/5/2022

L'uso di alcuni antiossidanti può migliorare la fertilità maschile secondo una revisione della Cochrane, ma sono necessari ulteriori studi

Aggiornamento 17/7/2022

In uno studio randomizzato un gruppo di persone ha aggiunto un avocado al giorno per 6 mesi alla propria dieta, mentre l'altro gruppo ha proseguito con la solita dieta.
Nel primo gruppo non vi è stato aumento di peso, nonostante le calorie in più, ma non è cambiato il quantitativo di grasso viscerale.
Inoltre sono migliorati lievemente il punteggio sulla qualità della dieta e il colesterolo totale e LDL.
La conclusione dello studio è che, sebbene l'avocado possa avere effetti positivi, non basta un singolo ingrediente per avere miglioramenti eclatanti nella propria salute ma è necessario migliorare la dieta nel proprio insieme.

Aggiornamento 10/10/2022

Una dieta mediterranea "verde", arricchita con tè verde e una particolare pianta acquatica, Wolffia globosa, conosciuta come lenticchia d'acqua, è più efficace di una dieta classica o mediterranea classica per ridurre il grasso addominale, quello più pericoloso per la salute. L'effetto è probabilmente dovuto alla maggiore ricchezza di polifenoli.

Aggiornamento 7/11/2022

Un articolo sul supporto in caso di sarcopenia

Chi è sovrappeso ha aumentato rischio tumorale.
Questo è dovuto a diverse cause e i meccanismi sono in generale noti.
"L'eccesso di grasso corporeo è associato a notevoli aberrazioni metaboliche ed endocrine che possono contribuire allo sviluppo e alla progressione del cancro. Esistono diverse vie metaboliche collegate in base alle quali l'eccesso di grasso corporeo può aumentare il rischio di cancro. I meccanismi biologici più credibili sono attraverso le alterazioni dei livelli circolanti di adiponectina e altre adipocitochine e l'infiammazione cronica di basso grado; livelli elevati di insulina e fattore di crescita simile all'insulina I (IGF-I); aumento dei livelli e della biodisponibilità degli ormoni sessuali. Altri meccanismi biologici emergenti ma non consolidati che potrebbero contribuire alle relazioni obesità-cancro includono alterazioni del microbiota intestinale e degli ormoni intestinali."
L'infiammazione di basso grado e le alterazioni degli ormoni, con eccessi di ormoni che incidono sulla proliferazione cellulare, sono infatti condizioni importanti per le prime trasformazioni cellulari e per la progressione dei tumori. Il grasso viscerale, essendo più infiammatorio, ha maggiore pericolosità.


Aggiornamento 3/4/2023

In uno studio che ha investigato il legame tra durata del sonno e composizione corporea in statunitensi di età compresa tra 18 e 59 anni, dormire poco è associato a maggiore tessuto adiposo viscerale (quello più pericoloso per la salute).
"Non sono state trovate associazioni tra la durata del sonno e la massa grassa di braccia, gambe, tronco (androide e ginoide) e addominale (sottocutanea). Gli effetti della durata del sonno sull'accumulo di massa grassa viscerale possono essere spiegati dall'attività cerebrale alterata da uno squilibrio neuroormonale". 

Aggiornamento 27/12/2023

Il sovrappeso riduce la fertilità sia nelle donne che negli uomini. Da una parte si verificano "scarsi esiti riproduttivi con mestruazioni irregolari, anovulazione, infertilità, aborto spontaneo e complicazioni durante la gravidanza", dall'altra scarsa qualità del seme, disfunzione erettile e squilibri ormonali. Questo accade perché l'eccesso di tessuto adiposo influenza negativamente diversi processi fisiologici. Anche l'alterazione del microbiota gioca un ruolo.
"Iperinsulinemia, iperleptinemia, infiammazione cronica e stress ossidativo sono importanti mediatori dell'obesità, che possono portare a disfunzione erettile ed epididimite negli uomini e a cicli mestruali irregolari, sindrome dell'ovaio policistico, endometriosi, fibromi uterini e preeclampsia nelle donne, portando infine alla sterilità".
La modulazione del microbiota con dieta e supplementi appare utile nel modello animale, migliorando le condizioni testicolari e l'assorbimento di nutrienti utili. Migliorano anche i livelli di testosterone ed estrogeni.
Anche l'uso dei nutraceutici fitoterapici è un approccio che può migliorare la condizione di infertilità legata al sovrappeso.
Tra i meccanismi dei fitoterapeutici, "ridotto assorbimento dei lipidi, ridotto apporto energetico, blocco dell'assorbimento dei grassi dal cibo, aumento della sazietà, aumento del dispendio energetico, diminuzione della differenziazione e proliferazione dei preadipociti o diminuzione della lipogenesi e aumento della lipolisi, modulazione del metabolismo dei carboidrati, inibizione della lipasi pancreatica, riduzione dei liquidi, miglioramento dell'umore, diminuzione dell'accumulo di tessuto adiposo bianco, inibizione della grelina, aumento dell'espressione dei recettori PPAR".
In breve, "Abelmoschus esculentus, Cinnamomum verum, Citrullus colocynthis, Matricaria chamomilla, Trigonella foenum-graceum L., Glucomannano, una fibra alimentare da Amorphophallus konjac, Punica granatum, i flavonoidi dell'Eucommia ulmoides, il decotto Cangfu Daotan e le catechine del tè Oolong hanno migliorato l'equilibrio degli ormoni sessuali, la disfunzione ovarica, la ciclicità mestruale e la funzione ovarica e hanno inibito l'iperplasia ovarica nelle donne con PCOS, riducendo apoptosi ovarica, infiammazione, stress ossidativo e migliorando il controllo della disfunzione metabolica nelle donne obese. Acacia senegal, Aloe barbadensis Mill, Ficus asperifolia, ficocianina da Spirulina platensis, Salvia officinalis, Urtica dioica e formulazioni Unani da Apium graveolans, Pimpinella anisum, Ptychotis ajowan, Trigonella foenum, Valeriana wallichii hanno migliorato l’infertilità aumentando la sensibilità all’insulina, migliorando la ciclicità mestruale e la funzione ovulatoria e hanno parzialmente aumentato la qualità delle ovaie e degli ovociti nelle donne obese attenuando la dislipidemia e lo stress ossidativo".
Per quanto riguarda l'uomo, "tè nero e verde, Caralluma fimbriata, Cistanche Tubulosa, Succo di frutta Citrus maxima, Cuminum cyminum L, Foeniculum vulgare, Curcumina, Echinacea purpurea, Glicoproteina da estratto di Mytilus edulis, Glycyrrhiza glabra, estratto di semi d'uva, Guibourtia tessmannii, Hibiscus sabdariffa, decotto Huaji Jianpi, decotto di Huatan Qushi, indolo-3 -carbinolo, licopene e moring, olio essenziale di maggiorana (Origanum majorana), Moringa oleifera, olio di Nigella sativa, formulazione polierboristica a base di radici di Withania somnifera, radici di Asparagus racemosus e Andrographis foglie di panicolata, Polisaccaridi da Lycium barbarum, Quercetina, Olio di palma rosso ed estratti di tè Rooibos, Resveratrolo, Acido asiatico [centella], isoflavoni di Glycine max, Syzygium aromaticum, Tamarindus indica L., timochinone e rizoma di Zingiber zerumbet hanno il potenziale di combattere l’infertilità maschile sopprimendo la lipogenesi, aumentando i livelli di testosterone e altri ormoni come 3β-HSD e 17β-HSD, migliorando la conta degli spermatozoi, la motilità, lo spessore del tubulo testicolare e la steroidogenesi, regolando le vie di segnalazione PPAR e AMPK, attenuando la dislipidemia testicolare, lo stress ossidativo, l'infiammazione e sopprimendo l'apoptosi delle cellule germinali".


Aggiornamento 13/3/2024

La sindrome metabolica, quell'insieme di caratteristiche che configura un'alterazione del metabolismo come presenza di grasso viscerale, ipertensione, iperglicemia e alterazione dei lipidi, è associata linearmente al rischio tumorale, in particolare tumori al seno, all’endometrio, ai reni, al colon-retto e al fegato.
In caso di presenza di infiammazione il rischio aumenta ed è probabile che migliorando la condizione si riduca.