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domenica 11 settembre 2016

Soffrire "D"'Asma



Problemi di asma? Sono dovuti ad uno  sbilanciamento del sistema immunitario.

E una fantastica vitamina che lo modula è la D.

Spesso questa vitamina si riscontra bassa, soprattutto nel nord del mondo. Ma adesso si scopre che, oltre ad essere preventiva, appare anche terapeutica nei confronti dell'asma.

Ogni giorno cerchiamo quindi di prendere il sole senza schermi per alcuni minuti, e assumiamo cibi che la contengano, che non sono i latticini.


http://www.memecenter.com/fun/4248437/if-you-want-the-d-he-will-give-it-to-you

Qui un approfondimento aggiornato sulla vitamina D.

Aggiornamento 15/10/2016

Anche la diversità batterica è associata con minor incidenza di asma. Infatti la funzionalità del muco appare fondamentale per evitare asma e allergie. Per aumentarla dieta ricca di fibre amiche (frutta e verdura).
Più è alto il BMI da bambini, più aumenta la probabilità di soffrire d'asma da adulti.

Update 19/12/2016

L'EFSA ha stabilito che il nuovo target di vitamina D per la prevenzione delle malattie è 50 nmol/L. Oggi è 30, ma la maggior parte della popolazione è sotto questo livello. Il documento ribadisce anche che i latticini NON sono una fonte apprezzabile di vitamina D.

Update 29/12/2016

Per ridurre gli attacchi di asma, meglio una dieta con poche carni lavorate.
In uno studio RCT la supplementazione con omega 3 nell'ultimo trimestre di gravidanza previene asma e infezioni del tratto respiratorio. Speculando si può ipotizzare che queste e altre malattie infiammatorie siano solo lo specchio di carenze nutrizionali, così come il rachitismo è lo specchio della carenza di vitamina D


Aggiornamento 7/1/2017


Il trattamento con omega 3 e vitamina D guarisce la steatosi epatica nei bambini. La cosa scandalosa è però che i bambini abbiano il fegato grasso. Questo è dovuto ai kg di merendine, biscotti, gelati ecc ricchi di oli vegetali, zucchero, HFCS (fruttosio), addensanti, emulsionanti ecc e dall'altra parte alla mancanza di cibi nutrienti o vita all'aria aperta.

Aggiornamento 8/1/2017
15 motivi per avere valori di vitamina D corretti: migliora la salute ossea, cardiovascolare e del nascituro, riduce il rischio di diabete, di alcuni tumori, di morte prematura, di depressione, di malattie infettive, di asma, di dolore cronico, di Parkinson e malattie neurodegenerative, aumenta la forza muscolare e il recupero post-chirurgico, previene e tratta le malattie autoimmuni come la sclerosi multipla

Aggiornamento 4/2/2017

I bambini asmatici sono più a rischio di calcoli renali, il meccanismo non è chiaro
Aggiornamento 18/2/2017

La vitamina D si conferma anche in una revisione Cochrane molto importante per l'asma

La supplementazione di vitamina D potrebbe prevenire oltre 3 milioni di casi di malattie respiratorie (raffreddore e influenza) all'anno nel solo Regno Unito. In particolare se somministrata a piccole dosi.

Aggiornamento 4/3/2017
La vitamina D va sempre abbinata alla K2? sicuramente bisogna fare in modo di avere sufficienti introiti di entrambe, e la K2, sebbene sia ancora allo studio, fa in modo che il calcio sia depositato a livello osseo e non vascolare


Aggiornamento 18/3/2017
Un mix di bifidobatteri è efficace nel ridurre i sintomi asmatici nei bambini

Aggiornamento 30/4/2017

Continuano le prove sull'inutilità (per non dire il danno) delle integrazioni con megadosi di vitamina D. E dire che basterebbe solo studiare un po' la fisiologia. Segnalato da Lorenzo Zarone​

Aggiornamento 7/8/2017
Hai frequenti mal di testa? potrebbe essere dovuto a una carenza di vitamina D
Aggiornamento 19/8/2017

Alcune persone hanno varianti nel recettore della vitamina D, che lo rendono meno attivo (meno affine e quindi meno "disposto" ad attivarsi quando entra in contatto con la molecola). Queste persone hanno più alto rischio di sclerosi multipla, artrite reumatoide, psoriasi, densità ossea, colesterolo, forse Hashimoto ecc.
Non è chiaro se livelli più alti di vitamina possano agire meglio, ma è probabile.

Aggiornamento 17/10/2017

Una revisione dei dati dimostra che la supplementazione di vitamina D è efficace contro l'asma e riduce il ricorso ad un farmaco come il cortisone
Aggiornamento 13/11/2017

La carenza di vitamina D è molto diffusa anche nel sud Europa, dove il sole è abbondante. Questo giustificherebbe politiche di integrazione e fortificazione dei cibi.

La medicina integrativa appare d'aiuto per l'asma (e per la COPD, o BPCO, broncopneumopatia cronico-ostruttiva)
Aggiornamento 28/11/2017

Le donne soffrono maggiormente d'asma a causa degli ormoni femminili, mentre il testosterone è protettivo

Aggiornamento 10/12/2017

Tutto quello che si sa sulla vitamina D

Il montelukast, farmaco per l'asma, aumenta il rischio di eventi psicotici quali incubi notturni.

Aggiornamento 23/12/2017

Il consumo di fruttosio da fonti raffinate (bibite gassate, succhi di frutta ecc) in gravidanza è associato con il rischio di asma nei bambini. Sebbene lo studio sia osservazionale e non possa stabilire un legame causa-effetto certo, si nota che, oltre all'aumento di adiposità, l'effetto non sembra legato all'aumento delle citochine infiammatorie, ma probabilmente ad una alterazione innata dell'infiammazione basale del tessuto polmonare.

Aggiornamento 29/12/2017

I cortisonici, anche nel breve termine, aumentano i rischi di fratture, tromboembolismo venoso e sepsi, e vengono prescritti con troppa leggerezza.

Aggiornamento 26/1/2018
L'uso di antiacidi in gravidanza sembra aumentare il rischio di asma nella prole

Aggiornamento 18/2/2018

Le sostanze presenti nei detergenti utilizzati in casa sono una probabile causa di declino della funzione respiratoria

Aggiornamento 6/4/2018

L'effetto antitumorale della vitamina D si esplica anche mediante l'inibizione dell'angiogenesi, il processo con cui le cellule, tra cui quelle cancerogene, stimolano la nascita di nuovi vasi sanguigni per potersi "nutrire"
Aggiornamento 3/5/2018

Vitamina A e D funzionano molto bene nei modelli animali di asma, gli esperimenti su umani sono ancora pochi
Aggiornamento 23/5/2018

La supplementazione con vitamina D nei bambini nati pretermine riduce i problemi respiratori (dispnea) nel primo anno di vita
Aggiornamento 18/9/2018

Il paracetamolo usato in gravidanza e nella prima infanzia potrebbe aumentare il rischio di asma nei bambini e adolescenti

Nella BPCO, omega 3, licopene e statine potrebbero ridurre l'infiammazione, ma non la rosuvastatina che invece l'aumenta (aumento dei neutrofili)

Aggiornamento 27/9/2018
La sovracrescita intestinale di candida può aumentare la risposta asmatica. Anche un altro fungo (W. mellicola) pare avere lo stesso effetto


Aggiornamento 1/10/2018

Nel modello animale, esporre i topolini ai batteri tipici degli animali da fattoria riduce la tendenza all'asma, "addomesticando" il sistema immunitario
Aggiornamento 5/10/2018
Alcuni estratti da un articolo sull'utilizzo dell'aerosolterapia: «Ha senso per la cura della bronchiolite, della bronchite asmatica e della laringite - spiega l’infettivologa -, al contrario non serve nella rinofaringite, nella faringo/tonsillite e nell’otite media acuta, i comuni malanni di stagione. Se c’è eccesso di catarro nelle alte vie aeree l’unica pratica efficace sono i lavaggi nasali con una siringa riempita di soluzione fisiologica»
«L’uso del cortisone per via aerosolica è largamente diffuso, nel nostro Paese, per il trattamento delle patologie delle alte vie respiratorie e per il controllo del sintomo tosse a esse correlato, sebbene non esistano prove della sua efficacia. Tale pratica, se prolungata nel tempo, è associata a effetti collaterali».
" A volte i pediatri prescrivono terapie in aerosol per placare l’ansia dei genitori, che vogliono fare per forza qualcosa sperando di accelerare la guarigione del figlio. Ma in questo modo arriviamo ad avere bambini rassegnati all’idea di prendere farmaci, che non si ribellano più, e questo non è normale."
Nel modello animale, esporre i topolini ai batteri tipici degli animali da fattoria riduce la tendenza all'asma, "addomesticando" il sistema immunitario

Aggiornamento 9/10/2018
Si sa da tempo che asma e obesità infantile vanno di pari passo. Un nuovo studio ipotizza legami causali, dovuti alla riduzione dell'attività fisica tra i bambini asmatici e all'utilizzo dei cortisonici, che favoriscono la deposizione di grasso, e infatti i bambini che li usano sono quelli più a rischio.
Inoltre entrambe le condizioni possono essere favorite nella "finestra temporale" della gravidanza da una dieta sbagliata.
Aggiornamento 15/10/2018
I legami tra microbioma e asma sono sempre più evidenti

Aggiornamento 1/11/2018

Ancora convinti che asma e alimentazione non siano collegate? Un team di ricercatori ha messo a punto una barretta ricca di nutrienti e l'ha data a dei ragazzi obesi con l'asma. La loro funzionalità respiratoria è migliorata e lo stato infiammatorio ridotto, indipendentemente dal dimagrimento. Sicuramente sarebbe meglio una dieta adeguata, ma viene sottolineata l'importanza della dieta nella gestione della malattia, e le carenze nutrizionali che spesso hanno le persone con una dieta ricca di cibi industriali e impoveriti, e la non necessità di ricorrere a farmaci che hanno sempre effetti collaterali (cortisone ecc). Composizione della barretta "CHORI": contenuto moderato in calorie (130 kcal / 36g), ma nutrizionalmente densa, con una matrice polifenolica, ricca di frutta, noci, e cioccolato fondente non trattato, vitamine, minerali, acido docosaesaenoico (omega 3), fibre solubili e insolubili, proteine e altre piccole molecole benefiche per la salute dell'intestino

Aggiornamento 4/11/2018

La supplementazione con vitamina D ha aiutato dei bambini (età media 10 anni) obesi a dimagrire rispetto al gruppo placebo. Anche il colesterolo buono (HDL) è aumentato. Lo studio conclude consigliando di verificare sempre i livelli di vitamina D.


Aggiornamento 8/11/2018
2 porzioni a settimana di pesce grasso, abbinati ad una dieta mediterranea ricca in vegetali, migliorano significativamente l'infiammazione polmonare in bambini asmatici

Aggiornamento 13/11/2018
La broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO o COPD) è una condizione progressiva cronica.
L'alimentazione è un fattore significativo in tutte le fasi della malattia, inclusa la riabilitazione polmonare. Il rischio di malnutrizione aumenta con il progredire della malattia.
Le carenze più comuni sono vitamine C, D ed E, calcio, e i fluidi (disidratazione). Una dieta ricca in frutta e verdura e latticini può aiutare a coprire i fabbisogni.
Possono essere consigliati dei supplementi che salvaguardino la massa muscolare
Le conseguenze della malnutrizione sono:
- Aumento della mortalità e complicazioni durante l'ospedalizzazione
- Aumento del rischio di ricovero in ospedale, ricoveri più lunghi e complicazioni alla dimissione
- Funzione immunitaria ridotta, quindi meno in grado di combattere le infezioni
- La ridotta capacità di tossire può aumentare le infezioni del torace e la polmonite
- Aumento del rischio di cadute
- Aumento del rischio di osteoporosi
- Perdita di attività muscolare e ridotta capacità di lavorare, acquistare, cucinare e curarsi di sé
- La perdita di massa muscolare può portare a ulcere da pressione e coaguli di sangue
- Insufficienza cardiaca
- L'incapacità dei reni di regolare il sale e il fluido può portare a un'iperidratazione o disidratazione
- Apatia, depressione, introversione, auto-abbandono e deterioramento nel ontatti e interazioni
- La regolazione della temperatura compromessa può portare a ipotermia
- Alterata struttura e funzione gastrointestinale, compromissione della digestione, assorbimento e funzione della barriera intestinale.
Aggiornamento 30/11/2018
2 ceppi di lattobacilli (fermentum e paracasei) riducono l'asma nei bambini. Altri nutrienti utili sono vitamina C, D, magnesio e omega 3.

Aggiornamento 20/1/2019

In persone con BPCO, (broncopneumopatia cronico-ostruttiva) alzare i livelli di vitamina D riduce la severità della malattia
Aggiornamento 3/2/2019
Un microbiota polmonare alterato e proinfiammatorio può promuovere il tumore polmonare
Aggiornamento 1/3/2018

Avere una sovracrescita intestinale di Candida può peggiorare malattie respiratorie come asma e broncopneumopatia (BPCO) tramite crossreazione con un altro fungo (Aspergillus)

Aggiornamento 10/3/2019

Ieri una bella puntata (a parte questo) di PresaDiretta raccontava che la vitamina D non serve a nulla, ma ovviamente non è vero. Serve (anche) per prevenire la degenerazione cerebrale. Nei modelli animali la sua carenza è legata a perdita di cellule dell'ippocampo (centro della coordinazione e della memoria) e deficit cognitivi e di plasticità neuronale che causano malattie come schizofrenia e depressione

Aggiornamento 11/3/2019

Bassi livelli di vitamina D peggiorano l'asma legata ad inquinamento atmosferico nei bambini obesi, e avere livelli corretti può migliorare la condizione. 

Una madre che assume quantità corrette di  una particolare forma di vitamina E (alfa-tocoferolo) può proteggere la prole dall'asma

Aggiornamento 18/3/2019

La vitamina D riduce i sintomi gravi nell'asma, e migliora genericamente la funzionalità polmonare in chi abbia problemi respiratori

Aggiornamento 21/3/2019

L'uso cronico dei cortisonici ha un costo nascosto, quello per gli effetti collaterali. Il cortisone, come il suo similare cortisolo, ormone dello stress, distrugge molte strutture corporee, dai muscoli alle ossa e rovina la salute. 

Aggiornamento 29/3/2019

Lactobacillus paracasei LP-33 migliora i sintomi nasali e/o oculari della rinite in persone con allergia ai pollini. I risultati sono confermati anche da una metanalisi.

Aggiornamento 31/3/2019

L'asma peggiora spesso per cause ambientali come acari della polvere, muffe, scarafaggi, peli di animali domestici e fumo passivo. Un nuovo studio mette in relazione l'asma pediatrica con l'introduzione di grassi omega 3 o omega 6: i primi sono protettivi, i secondi esacerbano i sintomi.

Aggiornamento 3/4/2019

La quantità di glucosio nei polmoni sono inferiori ma proporzionali a quelle sanguigne, e possono influenzare la risposta immunitaria e quindi le malattie polmonari. In particolare lo zucchero nutre i macrofagi, globuli bianchi specializzati. Così in caso di asma i livelli postprandiali di zucchero potrebbero essere dannosi, mentre in caso di infezione aiutare a combatterla.

Aggiornamento 8/4/2019

Le persone in cura con cortisonici dovrebbero assumere calcio e vitamina D per proteggersi dall'osteoporosi

Aggiornamento 26/5/2019
Per migliorare i sintomi delle allergie stagionali, come la rinocongiuntivite, ci si può aiutare con l'estratto di ortica,  il guduchi (Tinospora cordifolia) e i probiotici come L. gasseri KS-13, B. bifidum G9-1, and B. longum MM-2
Aggiornamento 29/5/2019
Che legame c'è tra l'inquinamento, cibo e asma? Il benzo(a)pirene, componente degli idrocarburi ma anche della carne e della pizza bruciacchiate, attiva un recettore (detto degli arili) che potenzia la risposta allergica infiammatoria, per esempio agli acari, e lo stress ossidativo.
L'uso di NAC, usato come mucolitico e precursore del glutatione, riduce questa risposta.
Aggiornamento 5/7/2019
Anche bassi livelli di inquinamento domestico, soprattutto da interferenti endocrini, favoriscono asma, allergie e obesità nei bambini.
Aggiornamento 12/7/2019
Fumo, interferenti endocrini e inquinamento riducono i livelli di vitamina D attiva, impedendo la sua trasformazione.
Aggiornamento 7/8/2019
Esiste una relazione lineare tra antibiotici prescritti nell'infanzia e sviluppo di asma. Ogni ciclo di antibiotici aumenta il rischio del 20% e la severità dell'asma.
"i nostri risultati sono in linea con l'ipotesi del microbiota, che suggerisce che la disbiosi causata dagli antibiotici può alterare la maturazione del sistema immunitario e aumentare il rischio di sviluppare malattie allergiche ... "
"... Alla luce delle crescenti prove a sostegno dell'effetto dannoso dell'uso di antibiotici sull'asma infantile, i pazienti e gli operatori sanitari dovrebbero valutare criticamente i rischi e i benefici dell'uso di antibiotici nei neonati prima della somministrazione e considerare possibili strategie di trattamento alternative quando disponibili, e la ricerca dovrebbe concentrarsi su come gli effetti collaterali degli antibiotici possano essere prevenuti quando è necessario il loro uso".
Aggiornamento 9/8/2019
In soli 7 giorni, la supplementazione con inulina porta a un miglioramento dell'asma, anche più dei cortisonici. Questo avviene mediante variazione del microbiota.
"... L'integrazione di fibre solubili modula il microbioma intestinale e l'analisi post-hoc ha identificato le azioni anti-infiammatorie nelle vie aeree, che potrebbero fornire un'opzione non farmacologica alla gestione dell'asma."
Aggiornamento 9/10/2019
Molti bambini italiani sono malnutriti. Malnutriti per eccesso, in quanto introducono troppi grassi saturi, proteine, sale e zuccheri, e malnutriti per difetto per quanto riguarda vitamine, minerali, fibre e grassi polinsaturi.
Questo è dovuto al fatto che si introducono eccessi di alimenti raffinati e impoveriti di nutrienti e troppo pochi alimenti veri che contengono apportano tali nutrienti (frutta, verdura, cereali integrali, carne e pesce non intensivi). I risultati? Obesità, allergie, diabete, ecc.
Aggiornamento 16/10/2019
Specifici microbi e pattern nutrizionali sono associati a un ridotto rischio di sviluppare allergie e asma
Aggiornamento 5/11/2019
La nuova "nota96" dell'AIFA Agenzia Italiana del Farmaco chiarisce che "l’approccio più fisiologico della supplementazione con vitamina D è quello giornaliero col quale sono stati realizzati i principali studi che ne documentano l’efficacia; tuttavia al fine di migliorare l’aderenza al trattamento il ricorso a dosi equivalenti settimanali o mensili è giustificato da un punto di vista farmacologico". Alte dosi (oltre 100 mila unità) possono avere effetti paradossi di perdita di osso e aumentato rischio di fratture.
Io continuerò a consigliare dosi giornaliere.
Aggiornamento 16/12/2019
Il microbiota delle vie aeree influenza il rischio di asma e l'esacerbazione degli attacchi
Aggiornamento 26/12/2019
L'obesità riduce l'effetto della supplementazione della vitamina D, e anche aumentando la dose non si ha un incremento corrispondente della concentrazione sanguigna di questa importante vitamina-ormone. Sono necessari altri studi per individuare la dose ideale.
Aggiornamento 5/1/2020
La citrullina può migliorare i sintomi asmatici nelle persone sovrappeso, soprattutto donne.
Aggiornamento 17/1/2020
In diversi studi la vitamina D è risultata inefficace e quindi molti l'hanno bollata come una moda, nonostante si sappia che moduli migliaia di geni.
Ci si dimentica però che questa vitamina con azione ormonale ha bisogno del magnesio come cofattore per essere trasportata, attivata e funzionare correttamente.
In questo studio su persone sovrappeso la vitamina D non riesce ad abbassare il PTH (uno dei suoi principali compiti) proprio perché hanno carenza di magnesio. Il PTH alto provoca stress ossidativo, è legato ad aumento di peso, infiammazione, rischio cardiovascolare.
Aggiornamento 31/1/2020
Esiste un'interazione reciproca tra intestino, immunità, microbiota e vitamina D. In particolare la vitamina D stimola l'espressione delle alfa-difensine da parte delle cellule di Paneth e mantiene le giunzioni intestinali strette (riducendo la permeabilità intestinale). Così sta emergendo l'ipotesi secondo cui la carenza di vitamina D può compromettere l'immunità innata intestinale riducendo le defensine delle cellule di Paneth, portando a traslocazione batterica, endotossemia, infiammazione sistemica, insulino-resistenza e steatosi epatica.
"Gli studi sugli animali dimostrano che la carenza di Vitamina D o difetti nella sua segnalazione (trasduzione) compromettono l'immunità innata, portando alla disbiosi intestinale e all'infiammazione sistemica di basso grado, una fattore chiave per l'insulino-resistenza e i disordini metabolici. Sta anche emergendo che l'integrazione di vitamina D migliora la sindrome metabolica, sebbene l'impatto sulla malattia epatica (NAFLD) non sia noto".
Aggiornamento 3/3/2020

Il dr. Vasquez ricorda l'efficacia della vitamina D nella prevenzione delle infezioni respiratorie; nella revisione sistematica si sottolineò che l'uso di grandi boli mensili, come spesso accade oggi, non è efficace, mentre vi è necessità dell'integrazione giornaliera o settimanale. Aggiunge il dottore che spesso ci si dimentica che la vitamina D agisce correttamente quando abbinata a vitamina A, magnesio e probabilmente cisteina.
Aggiornamento 10/3/2020

La severità dell'asma è inversamente proporzionale ai livelli di vitamina D e magnesio
Aggiornamento 16/3/2020
Si confermano i legami tra asma e alimentazione. "Numerosi studi hanno dimostrato una concomitante riduzione delle citochine proinfiammatorie e un aumento dei marker antinfiammatori associati all'assunzione di frutta e verdura. Il consumo di frutta e verdura è inversamente associato ai neutrofili delle vie aeree negli adulti asmatici". Le diete a base vegetale, grazie alla presenza di antiossidanti, come vitamine E e C, carotene, ubichinone, flavonoidi e selenio, migliorano le condizioni degli asmatici. In particolare "la vitamina C influenza il rilascio di acido arachidonico, un precursore delle prostaglandine, che impedisce la sintesi della prostaglandina E2 (PGE2), che aumenta infiammazione e broncocostrizione. La vitamina C svolge anche diversi ruoli nella funzione immunitaria contribuendo alla fagocitosi e alla funzione linfocitaria e modulando le concentrazioni di citochine e istamina". Gli antiossidanti possono ridurre lo stress ossidativo e potenzialmente ridurre i sintomi asmatici. L'aumento dell'assunzione di magnesio è associato ad un effetto positivo sull'asma. Una dieta a basso contenuto di sale migliora la funzione polmonare nei pazienti con asma indotto dall'esercizio. La fibra modula positivamente il microbiota, che produce butirrato antinfiammatorio, e riduce la permeabilità intestinale. Inoltre riduce l'iperglicemia postprandiale, che si associa a maggiore infiammazione. In generale la dieta di tipo occidentale e i latticini appaiono peggiorare l'asma. Tra i grassi, il rapporto tra omega 3 e omega 6 deve rimanere alto per inibire la produzione di acido arachidonico e citochine infiammatorie, mentre i grassi saturi sembrano associati a peggioramento. La vitamina D ha un effetto antinfiammatorio e immunomodulante, bilanciando il rapporto tra Th1 e Th2.
Nelle persone sovrappeso il dimagrimento gioca un ruolo importante nel miglioramento dei sintomi. In conclusione "l'assunzione di frutta e verdura è stata associata a un ridotto rischio di asma e ad un migliore controllo dell'asma, mentre il consumo di prodotti lattiero-caseari è associato ad un aumentato rischio e potrebbe esacerbare i sintomi asmatici. Componenti dietetici come antiossidanti, fibre, acidi grassi polinsaturi, grassi totali e saturi e consumo di vitamina D probabilmente influenzano le vie immunitarie coinvolte nella fisiopatologia dell'asma". Si rilevano però pochi trial clinici.
Aggiornamento 26/3/2020
Anche un lavoro dell'Università di Torino conferma che chi ha livelli di vitamina D più bassi ha rischio più alto di COVID19 e mortalità più alta
Aggiornamento 24/4/2020
Secondo un report preliminare, i raggi solari UV possono inattivare il coronavirus in pochi minuti, cosa che avviene con quasi qualsiasi essere vivente, tant'è che le cappe da laboratorio per essere sterili vengono illuminate con lampade UV. La sanificazione delle strade è del tutto inutile, ci pensa già il sole. In condizioni di umidità invece il virus sopravvive diverse ore. Questi dati sono riservati ovviamente al virus presente nell'aria, e non certo nei polmoni o nel cavo orale, che non possono essere irraggiati come suggerisce Trump. Anche il Ministero della Salute sconsiglia di usare i raggi sulla pelle.
Aggiornamento 9/6/2020
Asma, allergie e dermatite atopica sono tutte caratterizzate in genere da una risposta immunitaria di tipo 2 (citotossica). Le cellule dendritiche (DC), se stimolate da vitamina D, retinolo (vitamina A), adenosina, un microbiota normale e loro prodotti (SCFA) e flavonoidi (antiossidanti delle piante) egli stessi allergeni, portano alla generazione di Treg, cellule immunitarie che danno tolleranza. In caso contrario (scarsa esposizione agli allergeni, infezioni virali e di vermi, disbiosi) stimolano le cellule Th2 che non hanno tolleranza e provocano infiammazione
Aggiornamento 21/6/2020
Secondo una revisione sugli effetti dei nutrienti in gravidanza, fino a 4000 UI al giorni di vitamina D possono prevenire l'asma nella prole. Per gli altri fattori (zinco, omega 3, vitamina A ed E ecc) esistono prove inferiori da confermare.
Aggiornamento 2/11/2020

Chi ha un maggiore apporto di vitamine A, D e E, sia dalla dieta che con integratori, sembra avere minor rischio di problemi respiratori, come asma o infezioni

Aggiornamento 12/2/2021

La Nigella sativa (cumino nero) ha note proprietà medicinali. A livello respiratorio, il suo effetto broncodilatatore può migliorare asma e malattie legate all'ostruzione polmonare (BPCO).
Le proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e immunomodulatorie possono migliorare fibrosi polmonare, tumore polmonare e altri disordini respiratori.

Aggiornamento 20/6/2021

Il metabolismo della vitamina D e il suo recettore sono influenzati dal glutatione, il principale antiossidante intracellulare. Questo significa che anche livelli corretti di vitamina D possono essere inefficaci in caso di stress ossidativo, e che aumentare i livelli di glutatione può essere efficace per ottimizzare gli effetti della vitamina D, particolarmente nelle persone sovrappeso.

Aggiornamento 4/3/2022

La vitamina D3 (colecalciferolo) ha proprietà superiori rispetto alla forma D2 (ergocalciferolo), in particolare per quanto riguarda l'effetto sul sistema immunitario. Infatti la D3 riesce a stimolare l'espressione dei geni correlati con le difese immunitarie, come l'interferone, una prima linea di difesa contro batteri e virus.
Dopo l'integrazione di vitamina D3, la maggior parte dei cambiamenti nell'espressione genica rifletteva una down-regulation nell'attività dei geni "che potenzialmente portano il sistema immunitario a uno stato più tollerogenico".

Aggiornamento 10/2/2023

Una revisione Cochrane, al contrario di quella di 7 anni prima, non ha trovato efficacia nella supplementazione di vitamina D nell'asma. Solo il calcidiolo, metabolita attivo, ha mostrato efficacia. Non si è tenuto conto dei livelli basali e questo può aver influenzato l'esito.

Aggiornamento 13/3/2023

I bambini con asma hanno spesso vitamina D bassa e la sua somministrazione riduce la ricorrenza negli anni, senza per apparente miglioramento della funzione polmonare.