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venerdì 21 febbraio 2014

Okkio alla salute


Come previsto dai dati preliminari dello studio OKkio alla salute 2012, la situazione dell'obesità infantile in Italia è lievemente migliorata. Queste sono buone notizie, anche se avremmo bisogno di ben altri cambiamenti nei numeri.
Infatti un bambino obeso sarà molto probabilmente un adulto obeso, e prima si instaura questa condizione, prima arriveranno le complicanze di salute (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, autoimmuni, respiratorie, nefrologiche ecc ecc ecc), più dovremo prendere (e spendere per) farmaci, per non parlare di ricoveri, giornate lavorative perse, invalidità ecc.
Ecco i fattori di rischio predisponenti all'obesità infantile: etnia (anche se sembra meno importante del previsto), genitori sovrappeso, diabete gestazionale, fumo in gravidanza (come ho già detto), basso peso alla nascita, ridotta crescita in altezza durante l'infanzia. Esiste anche una predisposizione genetica all'obesità, ma, come ho scritto tempo fa, sono più importanti i fattori comportamentali. 


http://www.funnyjunk.com/funny_pictures/3774649/Obesity+is+genetic/


Come possiamo ridurre l'incidenza di questa terribile condizione?
Senza arrivare a togliere i figli ai genitori, si dovrebbe cominciare a educarli (i genitori) in modo che trasmettano sane abitudini (ai figli).
Uno studio pubblicato su Nature invita a suddividere i pasti giornalieri in porzioni più piccole, e a mantenere questa abitudine anche andando avanti con l'età. Un buon inizio.
Importantissima sicuramente rimane la prima colazione, senza la quale non si attiva il metabolismo e i grassi verranno accumulati e non ossidati.
Ma l'intervento più importante sarebbe sicuramente quello di farli muovere, magari rinunciando a qualche comodità della vita moderna. Accompagnare i figli a scuola a piedi (anziché entrare in aula con la macchina come vorrebbe fare qualcuno), non prendere l'ascensore, uscire per una passeggiata ogni tanto, sono tutti piccoli accorgimenti che possono fare la differenza.
Nel mentre, le palestre delle scuole sono inutilizzate nelle ore serali, i parchi non sono facilmente utilizzabili, mentre i videogiochi sono sempre a portata di mano. I nostri politici dovrebbero farsi promotori di questo importantissimo farmaco privo di controindicazioni. Sfortunatamente la lobby dei laureati in Scienze Motorie non ha la stessa potenza di quella farmaceutica...


http://www.someecards.com/usercards/viewcard/MjAxMi1mMTVmNWJkZDAyY2ZkM2Ri


A parte la sedentarietà, una delle principali cause, a mio parere, è la persistente e cronica disponibilità di cibo spazzatura, a causa del suo costo ormai ridicolo. Se le bibite zuccherate venissero tassate come accade per alcolici e tabacco, forse non sarebbero così disponibili. Ogni tanto sento parlare di famiglie che non bevono acqua, ma solo intrugli gassati e colorati: roba da brividi.


http://www.afuntab.com/funny-quotes-obesity/funny-quotes-about-obesity-5/


Vale il consiglio: se viene pubblicizzato in televisione, non è indicato per tuo figlio. Se il nuovo ministro delle politiche forestali facesse in modo che in televisione ci fosse la pubblicità della frutta e della verdura, forse i bambini la mangerebbero più volentieri. E sfido chiunque a mangiare così tanta frutta da ingrassare. Ma la lobby di Coldiretti non è forte come quella dello sciroppo di glucosio-fruttosio.
Quindi per mantenere il peso corretto, alimentazione corretta abbinata ad attività fisica.
E, per chi avesse qualche chilo da perdere, attenzione a non cadere nella tentazione delle finte diete alla moda!

Aggiornamento 27/4/2016

La prevalenza dell'obesità infantile non cala negli USA. Vi è necessità di politiche adeguate, a partire dal divieto di pubblicità del cibo spazzatura diretto ai bambini.

Aggiornamento 12/5/2016

Secondo nuovi studi, per la prevenzione cardiovascolare i bambini dovrebbero pesare meno di quanto ipotizzato (i famosi percentili sono troppo alti).

Aggiornamento 11/7/2016

 Tra le cause dell'obesità e delle malattie occidentali vi sono i sussidi per la produzione di certi alimenti insalubri, che così possono entrare nelle nostre tavole a prezzi relativamente stracciati: grani, mais e i loro derivati (HFCS), carni e latticini di pessima qualità.

Aggiornamento 14/7/2015

Volete far mangiare ai bambini l'insalata? usate le stesse tecniche dei fast-food: abbinatela ai supereroi.
La tassa sul junk food appare funzionare, almeno in Messico.

Aggiornamento 29/7/2016

Mangiare in famiglia più spesso si associa con minor rischio di problematiche psicosociali tra i giovani.

Aggiornamento 12/10/2016

Negli USA molti bambini senzatetto sono obesi. Questo può sembrare strano, ma la scarsa qualità del cibo, assenza di cibo fresco e precarietà della vita contribuiscono all'aumento di peso.

Aggiornamento 16/10/2016

Pessime prospettive per la salute dei bambini obesi.

Aggiornamento 6/11/2016

Niente da fare, i bambini italiani sono tra i peggiori al mondo.


Aggiornamento 11/2/2017
Una proposta che sarebbe ottima, al parlamento europeo: la limitazione della pubblicità del cibo spazzature
Aggiornamento 16/2/2017

Gli interventi col migliore rapporto costo-benefici per quanto riguarda la prevenzione dell'obesità: tassa sulle bibite gassate, rimozione dei sussidi per il cibo non salutare, mense scolastiche e soprattutto distributori con cibo sano


Aggiornamento 18/7/2017

Gli anni in sovrappeso si associano a più alta probabilità di problemi di salute, come se il grasso in eccesso fosse uno stress per l'organismo. In pratica prima si diventa sovrappeso, più salgono i rischi cardiovascolari, tumorali ecc.


Aggiornamento 3/9/2017

Avere un peso eccessivo da bambini aumenta il rischio di ictus da adulti.ù
Aggiornamento 24/9/2017

Come mai i bambini di oggi sono più grassi? oltre a muoversi poco e mangiare male, spesso dormono poco, e questo influenza negativamente gli ormoni che gestiscono sazietà e spesa energetica


Aggiornamento 21/10/2017
Negli ultimi 40 anni il tasso di obesità infantile è aumentato nel mondo di 8 volte, e il cibo processato ha avuto un ruolo fondamentale:
"Una caratteristica generale delle politiche contro il sovrappeso e l'obesità nei bambini e negli adolescenti nei paesi ad alto reddito è una riluttanza ad utilizzare le tasse e le normative del settore per cambiare comportamenti alimentari. Alcuni paesi a reddito medio stanno adottando anche politiche per combattere il sovrappeso e l'obesità nei bambini e negli adolescenti, in alcuni casi con una maggiore enfasi sulla regolamentazione e sulle imposte rispetto ai paesi ad alto reddito. Sebbene la quantità di energia che si possa raccogliere per utilizzare le tasse e le normative per ridurre il consumo di alimenti ad alta densità energetica, poche politiche e programmi tendono a rendere più convenienti cibi sani come cereali integrali, frutta e verdura fresca grazie a sovvenzioni ,prezzi mirati, e buoni-pasto, o pasti sani a scuola. L'indisponibilità delle opzioni alimentari sane non solo porta a disuguaglianze sociali (persone povere con sovrappeso e obesità), ma potrebbe anche limitare l'effetto delle politiche che prendono di mira alimenti non sani".
Aggiornamento 5/12/2017
Il sindaco di Londra vieta i fast-food vicino alle scuole
Aggiornamento 6/9/2018

Chi ha evitato di seguire le indicazioni dell'OMS sullo zucchero (meno del 10% e possibilmente arrivare al 5% delle calorie)? USA (il paese più obeso del mondo) e Italia (campionessa europea di obesità infantile) Nonostante sia noto che l'eccesso di zuccheri aggiunti sia nocivo, l'Italia non farà nulla per disincentivarne il consumo, neanche applicare una tassa che in molti paesi ha dimostrato di funzionare. Tasse su tutto, ma guai a metterla su questa sostanza che sta facendo allargare il girovita di bambini e adulti. E tutto questo perché si "rovinerebbero le nostre aziende" (notoriamente lo zucchero fa parte della dieta mediterranea e la CocaCola è un'azienda italiana)
Aggiornamento 18/9/2018

Una revisione degli studi conclude che i latticini non sono associati con obesità infantile. Comunque si specifica che la qualità degli studi non è stata considerata, inoltre non è un lavoro peer-reviewed ma solo un comunicazione ad un congresso.
Mi pare più attendibile questo recente lavoro fatto su gemelli che dice che diversificare le fonti proteiche, riducendo i latticini e includendo quelle vegetali, sia associato a minor rischio di sovrappeso


Aggiornamento 15/11/2018
Un post molto interessante di una collega sul gusto dolce e le verdure

Aggiornamento 27/2/2019

Dare delle buone abitudini alimentari ai giovani è fondamentale perché le abbiano anche da grandi.
"Formare buone abitudini alimentari durante  l'infanzia e l'adolescenza può aiutare a preparare un'alimentazione sana per la vita (e ridurre il rischio di obesità) e assicurare che la corteccia prefrontale funzioni correttamente", afferma Amy Reichelt, della Western University, co-autore dell'articolo. "A questa età, la corteccia prefrontale di un adolescente non è completamente sviluppata, il che spiega in parte il processo decisionale impulsivo  dei  giovani - il sistema di controllo non è ancora pienamente formato. Anche la decisione su cosa mangiare vengono prese in maniera "immatura", e gli adolescenti  consumano più calorie dai cibi spazzatura rispetto agli altri, un'abitudine che può durare fino all'età adulta. "

Aggiornamento 18/3/2019

I bambini calmi hanno più rischio di obesità, soprattutto in caso di gravidanza con diabete gestazionale. I ricercatori giustificano questa associazione col fatto che "gli operatori sanitari (e i genitori) usano bevande zuccherate per calmare i neonati". 
E aggiungono "Il temperamento calmo può essere un nuovo obiettivo di screening per gli interventi di prevenzione dell'obesità precoce che coinvolgono l'alimentazione istintiva e la regolazione delle emozioni". Ricordiamo che le linee guida sconsigliano alimenti zuccherati nel primo anno (i cardiologi americani nei primi 2 anni)


Aggiornamento 21/4/2019

Fornire voucher utilizzabili per acquistare cibo sano (frutta, verdura, cereali integrali) è efficace nel ridurre il tasso di obesità tra i bambini

Aggiornamento 16/7/2019

I bambini obesi hanno maggiore rischio di ammalarsi di sclerosi multipla e rispondono meno alle terapie

Aggiornamento 20/7/2019
Secondo l'OMS World Health Organization (WHO)​ molti cibi indicati per bambini non lo sono affatto, avendo zuccheri aggiunti che sono dannosi per il futuro del bambino e non vanno introdotti così presto. Gli alimenti che contengono naturalmente zuccheri come frutta e verdure vanno invece bene.
Aggiornamento 22/8/2019
Al crescere del peso corporeo medio della popolazione, si riduce l'età media alla quale si sviluppano i tumori
Aggiornamento 29/9/2019

I probiotici possono aiutare i bambini a dimagrire rispetto alla sola dieta

Aggiornamento 8/10/2019
Aumentare il consumo di bibite zuccherate di mezza lattina al giorno aumenta il rischio di diabete del 16% nei 4 anni successivi. Le bevande con dolcificanti artificiali lo aumentano del 18% (anche se può essere una causalità inversa). Sostituire una porzione con bevande non zuccherate (acqua, caffè o tè) riduce il rischio fino al 10%
Aggiornamento 9/10/2019
Molti bambini italiani sono malnutriti. Malnutriti per eccesso, in quanto introducono troppi grassi saturi, proteine, sale e zuccheri, e malnutriti per difetto per quanto riguarda vitamine, minerali, fibre e grassi polinsaturi.
Questo è dovuto al fatto che si introducono eccessi di alimenti raffinati e impoveriti di nutrienti e troppo pochi alimenti veri che contengono apportano tali nutrienti (frutta, verdura, cereali integrali, carne e pesce non intensivi). I risultati? Obesità, allergie, diabete, ecc.
Aggiornamento 1/11/2019
Negli USA la situazione dell'obesità infantile è così tragica che i pediatri raccomandano la chirurgia bariatrica per l'obesità severa anche negli adolescenti.
Nonostante si sia specificato "[...]Giusto per essere chiari, l'Accademia continua assolutamente a sostenere gli sforzi per migliorare l'accesso al cibo sano e l'attività fisica per tutti i bambini. La chirurgia per la perdita di peso non è mai stata pensata come una strategia di salute pubblica", si è arrivati a questo livello, perché purtroppo "abbiamo scoperto che è molto improbabile che i bambini con grave obesità invertano la loro obesità nell'età adulta attraverso i tradizionali cambiamenti comportamentali e dello stile di vita". L'indicazione è non prima dei 14 anni. In Italia abbiamo i bambini tra i più grassi d'Europa, e ancora si dubita se prendere provvedimenti
Aggiornamento 7/11/2019

Il microbiota intestinale, al di là delle calorie, si sta rivelando più importante di quanto ipotizzato nei confronti dell'obesità infantile.
Alimentazione sbagliata (iperproteica o ipercalorica), disbiosi, carenze nutrizionali, uso di antibiotici, parto cesareo, sovrappeso della mamma, uso di latte artificiale sono fattori che aumentano il rischio.
Allattamento prolungato, parto naturale, microbiota bilanciato, uso corretto degli integratori, sono invece fattori protettivi, perché bilanciano il sistema immunitario e l'infiammazione e aumentando il grasso bruno.
Aggiornamento 10/11/2019
Secondo una posizione dell'Accademia dei Pediatri Americani non esistono prove a lungo termine sulla sicurezza dei dolcificanti artificiali nei bambini, sebbene non sia stata neanche dimostrata in maniera incontrovertibile pericolosità. Negli studi su animali non aiutano nella perdita di peso e possono creare problemi metabolici. Viene inoltre sottolineato che non sono chiaramente indicati in etichetta (almeno negli USA).
Aggiornamento 18/8/2020

Quanto è importante per i bambini dormire e mangiare agli orari giusti? I bambini obesi hanno alterazione del ritmo del cortisolo (basso al mattino e alto la sera), disturbando l'attenzione a scuola e il sonno la notte, insieme alla deposizione del grasso. "Sincronizzare l'esercizio fisico e gli interventi nutrizionali con l'orologio circadiano potrebbe massimizzare i benefici di promozione della salute degli interventi per prevenire e curare le malattie metaboliche. Pertanto, approcci "cronoterapeutici" mirati al mantenimento dei ritmi normali attraverso uno stile di vita sano possono essere efficaci nel contrastare l'obesità e altre malattie metaboliche nei bambini e negli adolescenti".

Aggiornamento 30/8/2020

Il fagoma (traduzione in italiano di phageoma), l’insieme dei fagi, i virus che infettano i batteri, è particolare nell'intestino dei bambini obesi e con sindrome metabolica. “Una migliore conoscenza della composizione del fagoma intestinale e della sua interazione con il microbiota e il sistema immunitario dell'ospite consentirà di diminuire la prevalenza dell'obesità infantile e della sindrome metabolica”.

Aggiornamento 20/9/2020

Il probiotico Bifidobacterium breve (BR03 e B632) può aiutare bambini e adolescenti obesi a dimagrire. Chi ha assunto il probiotico ha perso 3,5 cm in più di circonferenza, rispetto alla sola dieta. Anche il peso aggiustato per l'età, la resistenza insulinica, la pressione e la presenza di batteri patogeni sono migliorate.

Aggiornamento 17/3/2021

Una posizione ufficiale dell'ESPGHAN valuta le cause dell'obesità infantile.
I comportamenti alimentari dei genitori sono un fattore determinante.
Nei primi 2 anni di vita, l'allattamento è protettivo, mentre il latte in formula è associato con alterata composizione corporea. Un elevato apporto proteico durante lo svezzamento aumenta il rischio obesità. Il latte intero, dopo l'anno di vita, appare ridurre il rischio di sovrappeso rispetto al latte a ridotto contenuto di grassi. Se i genitori intervengono, migliorando l'alimentazione, il rischio scende.
Dai 2 anni, la dieta mediterranea e nordica riducono il rischio di obesità, su quella vegetariana non ci sono conclusioni. Le bibite gassate aumentano il rischio.
Sul comportamento alimentare, saltare la colazione è associato all'obesità, forse a causa del suo ruolo nell'equilibrio energetico e nella regolazione dell'appetito, i pasti regolari consumati in famiglia sono associati a migliore salute e alla prevenzione dell'eccesso di peso.
Un numero maggiore di pasti giornalieri è associato a un minor rischio di obesità nei bambini forse a causa di una migliore modulazione della fame
 Durante gli spuntini, il consumo di cibi ad alta densità energetica contribuisce all'obesità nell'infanzia, aumentando l'apporto energetico giornaliero.
 Porzioni più grandi, soprattutto di cibi densi di energia, sono associate a un maggiore apporto energetico giornaliero, un fattore predittivo dell'eccesso di peso corporeo.
 I bambini possono autoregolare efficacemente l'assunzione di energia tra i 4 e i 12 anni almeno, sebbene l'assunzione di energia tenda ad aumentare con l'aumentare delle dimensioni della porzione (perdita del controllo)
 Una combinazione di maggiore attività fisica e riduzione del tempo passato seduti può avere un ruolo importante nella prevenzione dell'obesità.
Come raccomandazioni, si dovrebbe promuovere l'allattamento al seno il più possibile, e non esistono evidenze per consigliare il latte scremato prima dei 2 anni. Favorire il consumo della sola acqua ed evitare la presenza di distributori di bibite nelle scuole. Incoraggiare il consumo della colazione e dei pasti in famiglia, insieme a merende con cibi salutari, freschi e vegetali.

Aggiornamento 23/4/2021

Le donne che hanno diabete gestazionale hanno figli particolarmente predisposti a ingrassare. Uno studio a rilevato che "La combinazione di ridotto allattamento al seno e l'esposizione a bibite zuccherate e/o succhi di frutta durante il primo anno di vita è stata associata a probabilità di obesità da sei a 12 volte più elevate nei bambini. Ciò indica che l'alimentazione del neonato, comprese le bevande zuccherate, può svolgere un ruolo importante nel contrastare la programmazione della vita fetale e che la modifica delle abitudini alimentari postnatali precoci può essere utile per migliorare i rischi per il bambino derivanti dall'esposizione intrauterina all'iperglicemia materna". Invece un allattamento più lungo e duraturo riduce il rischio, specie se abbinato all'esclusione degli zuccheri aggiunti.

Aggiornamento 10/5/2021

La pandemia di COVID19 sembra aver aumentato, almeno nelle ragazze italiane, la pubertà precoce. L'effetto potrebbe essere dovuto all'aumento di peso, legato alla minore attività fisica e all'aumento del consumo di cibo spazzatura, e allo stress legato ai lockdown

Aggiornamento 13/5/2021

I dolcificanti artificiali (NNS) possono essere correlati all'obesità infantile con diversi meccanismi, tra cui il fatto che stimolano a mangiare di più.
"La sostituzione dello zucchero da tavola con gli NNS è stata utilizzata per combattere la crescente pandemia di obesità. Gli effetti acuti e a lungo termine degli NNS possono contribuire a esiti metabolici negativi, inclusi aumento di peso e adiposità, riscontrati in studi osservazionali su bambini e adulti. Studi su animali suggeriscono che i possibili meccanismi per questi risultati metabolici includono la modifica della risposta della fase cefalica al gusto dolce con apporto calorico e alterazione dei percorsi di ricompensa. Gli studi devono essere condotti nelle popolazioni pediatriche per capire come i meccanismi fisiologici che gli NNS promuovono possono modificare il sistema comportamentale della ricompensa e portare ad un aumento del consumo di cibi dolci e ipercalorici. La dieta gioca un ruolo chiave nello spostamento dell'equilibrio del microbiota intestinale e gli NNS hanno dimostrato di promuovere la crescita della microflora che assomiglia a quelli con un fenotipo obeso. La maggiore concentrazione di SCFA riscontrata nei modelli animali esposti a NNS suggerisce che esercitano un effetto indiretto di regolazione del metabolismo. Gli NNS attivano i recettori del gusto dolce e stimolano le cellule beta pancreatiche a secernere quantità maggiori di insulina. Tuttavia, le vie attraverso le quali l'esposizione a lungo termine a NNS avvia la resistenza all'insulina e l'interconnessione con lo squilibrio del microbiota intestinale che porta alla disregolazione metabolica resta da indagare".

Aggiornamento 11/8/2021

Il consumo di junkfood tra i giovani USA è cresciuto negli ultimi 20 anni fino a rappresentare oltre la metà delle calorie consumate quotidianamente

Aggiornamento 30/12/2022

La supplementazione con butirrato sembra poter aiutare i bambini a dimagrire, modula inoltre l'infiammazione e il metabolismo glucidico

Le nuove linee guida europee su come gestire l'obesità infantile. Si consiglia di utilizzare l'attività fisica e un'educazione che riguardi tutta la famiglia, insieme a un percorso con esperti nutrizionisti che possa durare a lungo dando supporto per tutto il tempo necessario. Abbassare l'indice glicemico è efficace.

Aggiornamento 10/1/2023

La sindrome di Prader-Willi è una rara malattia genetica che porta a obesità e problemi nello sviluppo del bambino. In un piccolo studio (solo 10 pazienti) la dieta chetogenica ipocalorica ha favorito il dimagrimento e regolato meglio le sensazioni di fame e sazietà, riducendo l'introito totale. I bambini non hanno riscontrato problemi, un paio hanno avuto aumento della colesterolemia e uricemia, ridottesi con aggiustamenti nella dieta. La dieta ha avuto anche effetti sul sistema nervoso centrale migliorando aspetti neurologici, comportamento e sonno.

Aggiornamento 11/1/2023

Sono uscite le nuove linee guida pediatriche per l'obesità negli USA, rivolte a bambini e adolescenti. Chiariscono che questo problema è legato spesso all'ambiente, al razzismo, alle esperienze avverse e chi ne è affetto è vittima di stigma. Raccomandano di "comprendere e indagare i determinanti genetici, biologici, ambientali e sociali sottostanti che rappresentano un rischio per l'obesità" perché sono "il fondamento di ogni valutazione e intervento". Bisogna inoltre "consentire alla famiglia di avere uno spazio sicuro per comprendere ed elaborare la complessità dell'obesità e la sua cronicità, trattando le persone con tatto, empatia e umiltà".
L'obesità infantile aumenta il rischio di gravi esiti avversi per la salute a breve e lungo termine negli anni successivi, comprese le malattie cardiovascolari, ipertensione, dislipidemia, resistenza all'insulina, diabete e steatosi epatica. Aumenta anche il rischio di problematiche psicologiche (bassa autostima, depressione, stress, problemi emotivi).

Tre fattori chiave possono facilitare una conversazione non stigmatizzante sul peso con i pazienti e le famiglie: 1) Chiedere il permesso di discutere del BMI e/o del peso del paziente. 2) Evitare di etichettare utilizzando un linguaggio incentrato sulla persona (“Bambino con obesità”; non “bambino obeso” o “il mio paziente è affetto da obesità; non “il mio paziente è obeso”). 3) Usare parole che sono percepite come neutre da genitori, adolescenti e bambini. In diversi studi che includono diverse popolazioni razziali, etniche, rurali e urbane, le parole preferite includono: "peso malsano, aumento di peso eccessivo per età, altezza o salute”. Le parole percepite come più offensive includono: “obeso, patologicamente obeso, grande, grasso, sovrappeso, paffuto o sovrappeso".
Le scelte politiche hanno forte influenza nel creare l'ambiente obesogeno.

Un'analisi dell'efficacia dei costi basata sulla simulazione di più interventi per l'obesità infantile ha rilevato che 3 scelte politiche possono far risparmiare sui costi; in altre parole, si risparmierebbe di più sui costi dell'assistenza sanitaria attraverso la riduzione della prevalenza dell'obesità di quanto costerebbe implementarle. Questi interventi sono: (1) introdurre la soda-tax (2) eliminare la detrazione fiscale per le aziende che pubblicizzano alimenti poco salutari per i bambini; e (3) migliorare gli standard nutrizionali per cibi e bevande venduti nelle scuole. Un’altra simulazione ha previsto che la tassa sulle bibite, il divieto della pubblicità di fast food rivolta ai bambini e la fornitura di programmi di attività fisica dopo la scuola ridurrebbero la prevalenza dell'obesità.

La vendita di cibi non salutari, economici e non nutrienti è direttamente correlata con l'obesità, così come la loro promozione con TV, internet ecc.
Anche le basse condizioni economico-sociali aumentano il rischio di obesità perché rendono più difficile l'accesso ai cibi salutari.
L'insicurezza alimentare (definita come "non avere un accesso coerente a cibo sufficientemente nutriente, economico e culturalmente appropriato a causa della mancanza di denaro e altre risorse") è spesso presente nelle fasce più povere e questo facilita la presenza di cibo non salutare e la mancanza di cibo nutriente come frutta e verdura, insieme ad altre abitudini non corrette come la mancanza di colazione o consumare i pasti non in famiglia.
Tra gli altri fattori che vengono certamente legati all'obesità infantile troviamo: l'ambiente scolastico, mancanza di accesso al cibo fresco, vicinanza ai fast food, accesso ad un'attività fisica sicura, fattori dell'ambiente familiare e domestico (stile di alimentazione dei genitori, presenza di bevande zuccherate, dimensioni delle porzioni, mangiare fuori e non in famiglia, tempo passato sugli schermi, durata del sonno, esposizione ambientale al fumo, stress psicosociale, esperienze infantili avverse), fattori genetici (sindromi monogeniche ed effetti poligenici) ed epigenetici, fattori di rischio prenatale (obesità dei genitori, peso materno in gravidanza, diabete gestazionale, fumo materno) e postnatale (peso alla nascita, interruzione precoce dell'allattamento al seno e alimentazione artificiale, rapido aumento di peso durante l'infanzia, uso precoce di antibiotici), rischi legati al bambino (disturbi endocrini, disturbi del comportamento e dell'apprendimento, uso di farmaci che aumentano il peso come cortisonici e antistaminici, alcuni antipsicotici, alcuni antidepressivi, alcuni antiepilettici e antiemicranici), depressione.
Dal punto di vista nutrizionale le linee guida per i diversi problemi (dislipidemia, diabete, steatosi e ipertensione) raccomandano tutte il cambiamento dello stile di vita della gestione primaria delle comorbidità. "Sebbene le raccomandazioni dietetiche specifiche possano differire leggermente (p. es., CHILD-1 e 2 per la dislipidemia, dieta a basso indice glicemico per il prediabete, la limitazione delle bevande zuccherate per la steatosi e la dieta Dietary Approaches to Stop Hypertension [DASH] per la pressione arteriosa elevata), vi è una sovrapposizione tra le raccomandazioni dietetiche (ridurre il cibo processato, aumentare gli alimenti non industriali) e tutte le comorbidità migliorano con la stabilizzazione e la riduzione del peso".
Numerosi studi hanno dimostrato che la partecipazione a programmi di gestione del peso strutturati e supervisionati riduce i sintomi presenti e futuri di disturbo del comportamento alimentare (inclusi sintomi bulimici, alimentazione emotiva, abbuffate e ricerca della magrezza eccessiva).
Vengono riassunti i consigli per la gestione alimentare di diverse società scientifiche ed enti. Queste prevedono uno scoraggiamento dell'uso di bibite zuccherate, compreso succhi di frutta, energy drink e sport drink. Un'alimentazione a basso contenuto di zuccheri aggiunti, a basso contenuto di grassi concentrati, denso di nutrienti ma non denso di calorie, all'interno di un intervallo calorico appropriato senza restrizione calorica definita e con proteine ​​e carboidrati bilanciati. Questi principi possono essere adattati a diverse culture alimentari.
Altre problematiche individuate sono la mancanza di colazione, l'eccesso di utilizzo degli schermi (max 2 ore concesse) e la non corretta igiene del sonno.
Probabilmente la cosa che impressiona di più è che queste linee guida autorizzano e caldeggiano l'utilizzo di chirurgia bariatrica e trattamenti farmacologici per l'obesità negli adolescenti. Tuttavia esistono ormai prove scientifiche della loro efficacia e del loro favorevole rapporto rischi/benefici.

Aggiornamento 16/5/2023

Il consumo di cibo processato è associato alle componenti della sindrome metabolica (colesterolo, trigliceridi circonferenza addominale, peso aumentato, percentuale di grasso, pressione alta) in bambini e adolescenti.

Aggiornamento 22/5/2023

Le nuove linee guida italiane sull'obesità pediatrica prevedono innanzitutto di focalizzarsi sullo stile di vita, ossia migliorare l'alimentazione e l'attività fisica, senza per forza focalizzarsi sulle calorie ma più che altro sulla qualità dietetica (cibi ricchi di nutrienti e non industriali). Questo perché l'approccio calorico spesso non permette di mantenere il risultato.
Eventuali approcci lowcarb o cheto hanno dato risultati all'inizio ma sul lungo termine comparabili a quelli delle diete classiche.
In caso non si raggiunga l'obiettivo è possibile usare i farmaci e la chirurgia bariatrica.

Aggiornamento 20/7/2023

Le indicazioni per gli adolescenti con obesità non dicono "dategli una bibita ogni tanto", ma "escludete le bevande zuccherate". Raccomandano di ridurre la frequenza di consumo degli alimenti processati, questo perché si tratta di alimenti a basso quantitativo di nutrienti. I concetti secondo cui tutte le calorie sono uguali o che non esistono le calorie vuote appartengono al passato, nonostante alcuni brontonutrizionisti continuino a portarli avanti.
Quale dieta usare allora?
"I modelli dietetici che enfatizzano gli alimenti a base vegetale (ad esempio verdure, frutta e cereali integrali), fonti magre di proteine, un'elevata assunzione di fibre e un basso consumo di grassi saturi sono associati a migliori profili di rischio cardiometabolico. Le diete chetogeniche, utilizzate per il trattamento di alcuni disturbi convulsivi nei bambini, sono state incorporate in alcuni programmi di trattamento dell'obesità per adolescenti e hanno mostrato sicurezza ed efficacia a breve termine (perdita di peso dal 7 al 9% del peso corporeo di base a 3-4 mesi di follow-up)".
[tuttavia] La marcata restrizione calorica supervisionata (diete a bassissimo contenuto calorico) per la perdita di peso negli adolescenti non è raccomandata. Gli studi hanno mostrato risultati contrastanti con l'uso di queste diete; il recupero del peso è diffuso e potrebbero aumentare il rischio di disturbi del comportamento alimentare.
Si consiglia inoltre di avere pasti regolari, senza saltarli, evitare di spizzicare, in particolare alimenti pronti, fare attenzione alle porzioni, avere corrette regole a tavola, preparando i pasti e mangiandoli insieme in famiglia. Evitare gli alimenti ricchi di calorie e poveri di nutrienti.


Aggiornamento 25/9/2023

Le bibite zuccherate nei bambini aumentano il rischio, oltre che di sovrappeso, anche di fragilità ossea, predisponendo così per l'osteoporosi.
Il loro consumo va a ridurre quello di alimenti sani e riduce l'assorbimento di altri nutrienti.
La presenza di eccesso di fosforo in confronto al calcio stimola le paratiroidi a far rilasciare il calcio dalle ossa. Anche la caffeina potrebbe avere un effetto di riduzione della massa ossea.
L'acidità delle bibite riduce l'assorbimento di calcio e favorisce l'uso del calcio osseo come tampone.
Il rilascio di insulina in eccesso legato agli zuccheri delle bibite altera ulteriormente il metabolismo osseo, aumentando l'attività degli osteoclasti e il riassorbimento osseo nelle persone sovrappeso.
Altri dati mostrano che i bambini che consumano più bibite hanno maggiore rischio di fratture.
L'articolo conclude invitando le autorità a sconsigliare il consumo delle bevande.

Aggiornamento 5/3/2024

Il rapporto tra altezza e circonferenza addome appare nei bambini e negli adolescenti più efficace per individuare l'eccesso di grasso rispetto al rapporto tra peso e altezza (BMI), che non distingue tra massa muscolare e massa grassa.