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mercoledì 30 marzo 2016

Utilizzo corretto del BMI


Arriva la conferma, ma era nell'aria da anni: il BMI (rapporto tra peso e altezza al quadrato, kg/m^2) è solo un'indicazione molto generica sullo stato di salute di una persona. 

Ha un buon valore a livello di popolazione, ma nel singolo molto meno: quindi smettete di chiedere qual è il vostro peso ideale, si può stare bene con peso in più, se distribuito bene, e male con peso in meno.

Cercate di avere una buona composizione corporea, indicata dalla percentuale di grasso, grazie ad alimentazione corretta e attività fisica costante, meglio se ad alta intensità, anche se per periodi brevi!

http://www.my-personaltrainer.it/bmi.htm

Aggiornamento 11/5/2016

Un ulteriore studio conferma che la previsione di malattia cardiovascolare col BMI non è più valida quando si corregge per la massa magra (muscolatura). Insomma meglio pesare un po' di più con più muscoli.

Aggiornamento 18/6/2016

Tanto per confermare la scarsa significatività del BMI, negli USA si osserva che il suo valore nei bambini rimane molto simile da anni, ma cresce la circonferenza addominale, indice di rischio cardiovascolare. I bambini hanno più grasso e meno muscoli rispetto a prima e le tabelle dei percentili sono da rinnovare.

Aggiornamento 30/6/2016

Un BMI oltre il 50° percentile da adolescenti è associato fortemente al rischio cardiovascolare in età adulta: ulteriore conferma di come funzioni molto bene a livello di popolazione.
I ragazzi di oggi sono troppo grassi, anche quelli che vengono normalmente ritenuti in linea, questo perché vi è una vecchia usanza di ritenere un bambino magrolino come malaticcio e gracile e uno sovrappeso come pieno di salute.

Aggiornamento 17/7/2016

Il BMI viene confermato come valido a livello di popolazione, più si è sovrappeso più cresce la mortalità per ogni causa.
Un particolare recettore, LR11/SorLA, appare correlato col BMI e riduce la termogenesi del tessuto adiposo, favorendo l'aumento di peso.

Aggiornamento 2/8/2016

Anche tra chi ha un BMI corretto il diabete è in aumento, e questo non sembra dovuto solamente al grasso addominale. 
Qualità dell'alimentazione, sonno corretto, gestione dello stress e attività fisica costante sono fondamentali per prevenirlo.


Aggiornamento 20/12/2016

Si ribadisce che l'obesità sarcopenica è un pericolo per la salute: si introducono i concetti di carico metabolico (che aumenta con la massa grassa) e capacità metabolica (che aumenta con la massa muscolare).

Il rapporto tra queste 2 è legato all'aspettativa di vita: il BMI ha fatto il suo tempo.

Aggiornamento 3/1/2017

Un nuovo lavoro mette in discussione l'uso dei termini sovrappeso e sottopeso, proponendo la percentuale e la distribuzione di grasso, come sarebbe molto più corretto. I nuovi termini proposti sono overfat e underfat (sovragrasso e sottograsso), in cui il rischio di malattia è correlato alla percentuale di grasso e non al BMI.

Aggiornamento 10/1/2017

Più del BMI funziona molto meglio il rapporto tra vita e altezza, ottimo predittore di rischio cardiovascolare e di mortalità in generale


Aggiornamento 23/4/2017

Le etnie di non bianchi dovrebbero avere limiti di BMI inferiori a 25 per avere gli stessi livelli di salute, perché tendono ad avere grasso viscerale anche con minor peso.

Anche gli obesi "metabolicamente sani" sono a forte rischio cardiovascolare e di declino cognitivo
Aggiornamento 2/5/2017

Il dott. Speciani segnala che i bambini asmatici hanno spesso una composizione corporea alterata più che un BMI alto.

Aggiornamento 20/5/2017
La Mayo Clinic invita a usare il BVI (indicatore di volume corporeo) al posto del BMI.

Aggiornamento 31/7/2017
Perdere peso fa bene, ma se si perdono soprattutto muscoli può fare molto male: aumenta infatti la mortalità. Il BMI non è un significativo indicatore di mortalità.
Aggiornamento 10/9/2017
Circa il 20% delle persone normopeso ha un rischio cardiovascolare triplo a causa del grasso viscerale
Aggiornamento 31/10/2017
Quasi il 40% degli adulti statunitensi è obeso

Aggiornamento 1/11/2017

L'obesità sarcopenica è un fenomeno per cui, nonostante un peso apparentemente normale, si ha mancanza di muscolatura e un eccesso di grasso, spesso concentrato nell'addome. Le persone che ne sono affette hanno un rischio cardiovascolare paragonabile a quello delle persone sovrappeso. Per prevenirla e gestirla, oltre a un sufficiente quantitativo proteico e di attività fisica, una conferenza scientifica ha stabilito di consigliare alimenti densi di nutrienti come polifenoli, alcaloidi, caroteni e omega 3
Aggiornamento 23/11/2017
Perdere peso riduce effettivamente la mortalità cardiovascolare e tumorale.

Si propone il termine "sovragrasso" al posto di sovrappeso, visto che il problema non è il peso in più ma l'eccesso di grasso
Aggiornamento 3/12/2017

Ricercatori inglesi segnalano che ci si concentra troppo sulla riduzione di peso e poco sul miglioramento della salute

Aggiornamento 10/12/2017
La mortalità dovuta all'eccesso di peso è probabilmente sottostimata, mentre è sovrastimata quella legata al sottopeso.


Aggiornamento 16/3/2018
La validità del BMI torna in discussione. Infatti nelle donne in post menopausa, che tendono a mettere grasso sull'addome e perdere muscolatura, i valori di sovrappeso (25) e obesità (30) sono probabilmente da abbassare.

Aggiornamento 24/3/2018

Tre parametri migliori del BMI: rapporto vita/fianchi, circonferenza e percentuale di grasso.
Aggiornamento 16/9/2018

La diagnosi di malnutrizione è legata solitamente a: perdita di peso involontaria, basso BMI, bassa massa magra, ridotta introduzione o assimilazione di cibo, malattie infiammatorie, croniche o acute.
Aggiornamento 13/10/2018

Un nuovo studio mette in correlazione il "metaboloma" (insieme dei metaboliti, tra cui peptidi, lipidi, carboidrati, xenobiotici ecc) con il rischio cardiovascolare, evidenziando che ci sono persone magre con metaboloma da obeso e viceversa obesi con metaboloma relativamente sano.
Aggiornamento 3/11/2018

Ottimo articolo sui limiti del BMI

Aggiornamento 9/12/2018

Le donne in menopausa con BMI da normopeso ma anche solo lieve eccesso di grasso hanno aumentato rischio di tumore al seno
Aggiornamento 26/7/2019
Il grassi viscerale contribuisce alle malattie cardiovascolari riducendo il glutatione e aumentando lo stress ossidativo

Aggiornamento 29/7/2019

Alti livelli di estrogeni in gravidanza, soprattutto estradiolo, sembrano legati al rischio di autismo
Le donne con un peso normale ma aumentata circonferenza addominale hanno mortalità simile alle donne obese
Aggiornamento 1/8/2019

La qualità del microbiota intestinale sembra più importante dei fattori dietetici nel determinare il grasso viscerale (quello dannoso per la salute).
Alcuni nutrienti associati con la salute, come magnesio, fibre, biotina e vitamina E hanno necessità di un buon microbiota per essere "utilizzabili".
"il nostro lavoro suggerisce che la modulazione della composizione del microbiota intestinale potrebbe essere un obiettivo efficace per la riduzione del grasso viscerale nelle donne anziane".
Aggiornamento 3/1/2020
Bell'articolo di Today's Dietitian sul grasso viscerale e sull'inconsistenza del BMI come parametro

Aggiornamento 18/11/2020

Secondo una revisione sistematica, la circonferenza addominale è associata a maggiore mortalità per tutte le cause, evidenziando come la presenza del grasso viscerale aumenti il rischio cardiovascolare, tumorale ecc. Inoltre una maggiore circonferenza a livello dell'anca e della coscia, indicative di maggiore muscolatura e deposizione di grasso nella parte inferiore del corpo, si sono dimostrate associate a un minor rischio di mortalità per tutte le cause

Aggiornamento 3/2/2020

Non sempre esiste una relazione lineare tra aumento di peso e FM + FFM, e l’obesità può essere vista come una difficoltà a mettere muscolo piuttosto che facilità a mettere grasso

Aggiornamento 25/3/2020

Per avere muscoli in forma le verdure, e in particolare quelle ricche di nitrati, sono essenziali. Un apporto di 90mg al giorno è sufficiente, e si trovano particolarmente nei vegetali a foglia (lattuga, spinaci, rucola) e nelle bietole rosse. Avere muscoli in forma significa ridurre mortalità e morbilità, e l'effetto è dovuto alla produzione di ossido nitrico (NO). L'NO è coinvolto nella modulazione della funzione muscolare scheletrica, specificamente collegata a una riduzione del "costo energetico" dell'ATP nella produzione di forza muscolare e all'aumento dell'efficienza della respirazione mitocondriale e del flusso sanguigno al muscolo. Altri vantaggi dell'assunzione di nitrati possono includere una migliore regolazione della pressione sanguigna e la funzione vascolare.

Aggiornamento 1/10/2021

Il microbiota influenza la massa magra nei topi. Si chiama asse intestino-muscolo.
I batteri rilasciano metaboliti che promuovono o bloccano la trofia muscolare, come alcuni sali biliari.
La disbiosi induce infiammazione e permeabilità intestinale che determinano resistenza anabolica. Potete anche andare sollevare il mondo che la muscolatura tenderà ad atrofizzarsi.
Si riducono le cellule satellite (che supportano la crescita muscolare), si blocca l'ipertrofia delle fibre lente e veloci.
Taylor Valentino, primo autore dell'articolo, ha dichiarato: "Essendo in grado di identificare le sostanze che i batteri intestinali producono per aiutare la crescita muscolare dopo l'esercizio, potremmo essere in grado di utilizzare alcune di queste sostanze per promuovere la crescita dei muscoli nelle persone che soffrono di sarcopenia (perdita di muscolo) come si vede tipicamente con l'invecchiamento o il cancro ".

Aggiornamento 14/12/2021

Il rapporto tra circonferenza e altezza appare migliore nel predire il rischio cardiovascolare rispetto alla sola circonferenza, al rapporto vita fianchi e al BMI (rapporto peso/altezza) nei diabetici

Aggiornamento 3/3/2022

L'attività fisica di potenza (coi carichi) è associata a maggiore sopravvivenza e minor rischio di malattie cardiovascolari, tumori, diabete, secondo una metanalisi degli studi.
La riduzione del rischio è stimato fino al 17% e potrebbe essere maggiore con l'abbinamento di attività aerobica.
Questi risultati giustificano le recenti linee guida sull'attività motoria che consigliano anche l'attività coi pesi.

Aggiornamento 18/9/2022

Il BMI è stato inventato nell''800 da un matematico e ripreso nel 1972 da Ancel Keys. Oggi si possono ritenere alcune persone obese indipendentemente dal BMI. Un'analisi più accurata e una carta del BMI dovrebbero considerare età, razza, etnia, sesso biologico e condizioni legate all'obesità

Aggiornamento 12/5/2023

Il BMI rimane un parametro interessante ma non è corretto prendere decisioni solo in base ad esso

Aggiornamento 5/3/2024

Il rapporto tra altezza e circonferenza addome appare nei bambini e negli adolescenti più efficace per individuare l'eccesso di grasso rispetto al rapporto tra peso e altezza (BMI), che non distingue tra massa muscolare e massa grassa.

venerdì 25 marzo 2016

Carne rossa e menarca


Un aumentato consumo di carne rossa anticipa l'arrivo della pubertà nelle bambine. Questo il risultato dello studio pubblicato su JN. Questo non capita con il pesce. La pubertà precoce è associata ad aumento della mortalità per diverse cause.


I soliti pompieri si sbrigano a dire che nessuno consuma 2 porzioni di carne al giorno, minimizzando l'esito dello studio. 
Innanzitutto perché sia fatto uno studio retrospettivo qualcuno che lo fa ci deve essere, e anche numeri abbondanti, quindi non può essere una situazione così rara.

Forse non conoscono la giornata tipica di alcuni bambini italiani (solitamente sovrappeso): a colazione toast con prosciutto; a pranzo la fettina di manzo (quando va bene), e magari la carbonara di primo (siamo a 3); poi per cena (o per merenda) un panino con wurstel. 
E si è arrivati a 4 senza troppo sforzo, il doppio della situazione pericolosa descritta nella pubblicazione scientifica.
Certo è un esempio estremistico di come sbagliare alimentazione, ma non è per nulla una rarità.

Nelle pubblicazioni scientifiche per avere dati "statisticamente significativi" si devono cercare differenze importanti.
Ma questo non vuol dire che tra la carne 4 volte a settimana e 2 volte al giorno non ci sia tutta una serie di situazioni intermedie che non si devono considerare.

La carne rossa, soprattutto se processata (ossia trattata con conservanti: wurstel, pancetta, salumi in genere tranne prosciutti particolari, Parma e San Daniele), è associata ad aumento di peso, e l'aumento di peso anticipa la pubertà.


La carne è un'ottima fonte di nutrienti, ma il suo consumo fa salire la mortalità per diverse cause (non solo tumore); a mio parere questo è dovuto soprattutto alla qualità della carne, oltreché ai conservanti presenti in quella processata.
Quella allevata in maniera decente, senza che l'animale soffra e in modo da fargli mangiare quello che dovrebbe in natura (per il manzo erba e non certo cereali) sta iniziando a manifestare la sua salubrità rispetto a quella allevata in maniera intensiva.


https://it.pinterest.com/pin/448811919087570792/

Aggiornamento 1/9/2016

Spesso si dà la colpa a zuccheri e grassi. Ma la carne viene indicata come una concausa di aumento di peso, anche nei giovani.
L'aumento di mortalità riscontrato con alto consumo di carne non sembra ridursi, nonostante quanto si pensava prima, con alti consumi di frutta e verdura.

Aggiornamento 28/2/2017

La carne rossa, specie se processata, aumenta il rischio di mortalità da qualunque causa, in particolare ictus. Tuttavia il suo consumo dopo i 70 anni in quantità superiori a quelle indicate nelle linee guida, può fornire una fonte di proteine e ferro senza troppe conseguenze negative

Aggiornamento 24/9/2017

L'OMS ha dichiarato che la carne processata è un cancerogeno, mentre la carne rossa è tra i "probabili cancerogeni". Ma quanto lo è veramente? Mangiando PER ANNI 1 hot dog e un quarto + 6 fette di prosciutto + 3 fettine di pancetta AL GIORNO il rischio di tumore al colon si alza del 18%
È paragonabile al fumo di sigaretta? Il fumo causa il 90% dei tumori polmonari, mentre la carne l'11% di quelli al colon. In totale il fumo causa il 33% dei tumori, la carne l'1%
Vi è comunque una risposta dose dipendente, e più se ne mangia più sale il rischio
La conclusione degli esperti è comunque di evitare le carni processate, limitare quelle rosse e incoraggiare il consumo di pesce e soprattutto vegetali
Ricordiamo inoltre che queste linee guida valgono a  maggior ragione in persone che abbiano un tumore in cura o sopravvissute ai tumori, in cui si incoraggia una dieta plant-based

Vi è inoltre la necessità di ridurre il consumo di carne anche per motivi ecologici

Aggiornamento 12/10/2018

L'espressione delle sirtuine ritarda l'arrivo della pubertà nelle ragazze, interagendo con la proteina Kiss1. Si può speculare che l'alimentazione troppo ricca in calorie reprima le sirtuine (come nel modello di invecchiamento precoce) e faciliti una pubertà precoce, che è notoriamente associata con più breve aspettativa di vita

Aggiornamento 19/11/2018
Le neonate che assumono latte in formula derivato dalla soia hanno aumentato rischio di mestruazioni dolorose da ragazze
Aggiornamento 30/4/2019

Chi mangia 500g di carne rossa a settimana ha il 20% di rischio in più di tumore al colon-retto rispetto a chi ne mangia 150g. Per la carne processata lo stesso incremento del rischio si ha confrontando 35g e 200g a settimana.

Cereali e pane con fibre appaiono protettivi.

Aggiornamento 16/6/2019

Ogni porzione giornaliera in più di carne rossa processata aumenta il rischio di morte per qualsiasi causa del 17% a 8 anni di distanza. Il rischio di morte cardiovascolare cresce del 19% e quello di morte legata a malattie neurodegenerative del 57%. I risultati per la carne rossa non processata sono di lieve incremento non significativo.

Aggiornamento 14/3/2021

Come mai tante variazioni fisiologiche durante il ciclo mestruale in alcune donne? potrebbero dipendere dall'intestino. "In conclusione, durante il ciclo mestruale ci sono cambiamenti significativi nelle risposte IgA all'LPS dei batteri Gram-negativi con picchi nella fase luteale tardiva e minimi dalla settimana 1 all'ovulazione. Incrementi del progesterone durante il ciclo mestruale sovrapposti a livelli ridotti di progesterone allo stato stazionario durante il ciclo possono guidare quelle alterazioni associate al ciclo mestruale nelle risposte delle IgA all'LPS contribuendo così alla gravità dei sintomi perimestruali, come ansia, dolori, voglie di cibo e gonfiore".

Aggiornamento 10/5/2022

L'equilibrio estrogenico è direttamente correlato al progesterone (e al testosterone, specialmente negli uomini).
L'equilibrio è fondamentale perché estrogeni e progesterone hanno effetti opposti ma interdipendenti.
👉Gli estrogeni stimolano la crescita del rivestimento dell'utero. Il progesterone blocca la crescita, la stabilizza e quindi la rilascia in modo coordinato (mestruazione).
👉Gli estrogeni stimolano la crescita delle cellule mammarie; il progesterone impedisce lo sviluppo di cisti doloranti nei seni.
👉Gli estrogeni ti fanno trattenere sale e acqua; il progesterone è un diuretico naturale.
Lavorano in tandem, mantenendo il delicato equilibrio del corpo.
I problemi possono sorgere quando un partner domina… e l'altro non segue.
L'estrogeno è l'ormone che domina, non il progesterone.
L'eccesso di estrogeni può portare a
Ritenzione idrica
Consistenza morbida del seno
Cicli dolorosi, endometriosi o fibromi
Sbalzi d'umore, irritabilità, ansia o depressione
Nebbia mentale
Aumento della frequenza dell'emicrania
La dominanza estrogenica è uno stato in cui si hanno troppi estrogeni rispetto al suo contro-ormone, il progesterone.
Le donne a maggior rischio di predominanza di estrogeni sono tra i 35 e i 50 anni, quando le ovaie producono meno progesterone, consentendo agli estrogeni di dominare.
Anche la riduzione della libido e la difficoltà a perdere peso possono essere segni di eccesso di estrogeni.
Segni di basso progesterone invece possono essere difficoltà nel sonno, cisti nel seno, ansia, sudorazione notturna, ciclo mestruale corto,

domenica 20 marzo 2016

L'origine dei disturbi del comportamento alimentare

Dalla pagina del dott. Andrea Luchi


Diete? Anoressia? Bulimia? Disturbi del comportamento alimentare? 

Invece che scatenare una torma di psicologi dietro ai "perennemente a dieta" o agli anoressici e bulimici forse sarebbe bene riguardare i risultati di uno dei più importanti esperimenti mai fatti nel campo nutrizionale e risalente a circa 70 anni fa.

Contare le calorie e stare a dieta è il modo più veloce e sicuro per "fare uscire pazza" la persona più normale di questo mondo.

In pratica la restrizione calorica aumenta la propensione (in persone predisposte geneticamente ed epigeneticamente) a bramare il cibo, e, quando non lo si ha a disposizione, nascono le psicosi.

Congratulazioni a tutti quei nutrizionisti che, puntando solo su una restrizione calorica e non sui cibi "veri", ricchi di nutrienti e sazianti, causano queste malattie.

Aggiornatevi un po'!

Aggiornamento 20/5/2017

Secondo un articolo di Authoritynutition.com il craving (desiderio impellente) di certi cibi non è legato alle carenze nutrizionali, se non in casi non frequenti.

Molto meglio comunque mangiare cibi nutrizionalmente densi, dormire bene, idratarsi, mangiare abbastanza fibre e proteine, non stressarsi.

Aggiornamento 6/7/2017

Una ragazza anoressica intervistata a TG2 Salute: "All'inizio tu controlli la malattia, poi è lei che controlla te".

Aggiornamento 23/7/2018

La scarsità di micronutrienti può essere vista come uno dei fattori inducenti il craving, soprattutto in persone che si sottopongono a chirurgia bariatrica: il corpo va alla ricerca di nutrimento (vitamine e sali minerali) perché non ne trova a sufficienza nei cibi industriali e ci spinge a mangiare ulteriormente. questo giustifica l'utilizzo di supplementi.

Aggiornamento 12/11/2018

Le persone con disturbi del comportamento alimentare, come perdita di controllo, alimentazione senza fame e simili sembrano quelli che più traggono vantaggio dalla chirurgia bariatrica


Aggiornamento 13/2/2019
Secondo un trial in cui le persone erano lasciate libere di mangiare senza limiti (ma con pasti con le stesse calorie e gli stessi macronutrienti) "Eliminare gli alimenti industriali dalla dieta riduce l'assunzione di calorie e determina perdita di peso, mentre grandi quantità di alimenti ultra-elaborati nella dieta aumentano l'assunzione di energia e il peso. Limitare il consumo di alimenti ultra-elaborati può essere una strategia efficace per la prevenzione e il trattamento dell'obesità". La differenza era quindi rappresentata da minerali e vitamine, che si perdono nel processo industriale e sono importanti per la sazietà.
Aggiornamento 17/7/2019
La taurina aumenta la possibilità di guarigione al primo episodio di psicosi. Vitamine, antiossidanti e omega 3 sembrano efficaci in  particolare se c'è stress ossidativo. Vitamine del gruppo B e minerali possono migliorare lo stato delle persone con schizofrenia
Aggiornamento 19/4/2020
Un periodo di severa restrizione calorica può attivare il sistema renina-angiotensina (ipertensione) e aumentare la suscettibilità alla sua alterazione, portando a malattie renali e cardiovascolari.
Aggiornamento 28/6/2020
Consumare Gymnema sylvestre, una pianta della tradizione ayurvedica, riduce il desiderio di zucchero e dolci, aumentando la soddisfazione che si ottiene da tali alimenti. Questo accade grazie alla "soppressione selettiva delle risposte gustative ai composti dolci senza influire sulla percezione di altri elementi gustativi", per cui ci si accontenta di porzioni inferiori.
Aggiornamento 4/7/2020
Alimentazione e benessere mentale
Le attuali conoscenze "supportano l'idea che la creazione di ambienti e lo sviluppo di misure che promuovano diete sane e nutrienti, riducendo al contempo il consumo di alimenti "spazzatura" altamente elaborati e raffinati possano fornire benefici anche al di là dei ben noti effetti sulla salute fisica, incluso un miglioramento del benessere psicologico. I modelli alimentari sani, come la dieta mediterranea, sono associati a una migliore salute mentale rispetto ai modelli alimentari "non salutari", come la dieta occidentale. Gli effetti di determinati alimenti o schemi dietetici sulla glicemia, sull'attivazione immunitaria e sul microbioma intestinale possono svolgere un ruolo nelle relazioni tra cibo e umore. Infatti il cibo ha un effetto sul sistema immunitario e sui livelli di infiammazione, e le malattie mentali sono influenzate anche da questi fattori
Aggiornamento 12/9/2020

Ridurre l'introito energetico nello sportivo può essere deleterio per la sua massa magra, l'assetto ormonale, l'umore, il sistema cardiovascolare. Secondo questa review il bodybuilder non dovrebbe mai scendere sotto 25 Kcal/kg di massa muscolare

Aggiornamento 4/2/2021

Sta emergendo l'importanza del microbiota intestinale anche nell'anoressia nervosa. Il microbiota influenza, grazie ai suoi effetti neuroendocrini, sia l'appetito che la spesa energetica, e la sua correzione può essere uno degli aspetti da tenere in considerazione

Aggiornamento 5/6/2021

Esistono dei collegamenti tra anoressia nervosa (AN) e microbiota, e stimolare un cambiamento dei batteri intestinali con alimenti e probiotici può potenzialmente aiutare la guarigione.
Con i loro metaboliti (LPS, SCFA, microRNA) i batteri intestinali influenzano comportamenti, pensieri e azioni (asse intestino-cervello). I batteri che rilasciano LPS stimolano l'infiammazione e la permeabilità intestinale, e vanno contrastati. Le pazienti con AN hanno abbondanza di batteri degradatori di mucina, e in questo modo la parete intestinale è esposta e diventa ancora più permeabile. In questo modo il sistema immunitario viene stimolato eccessivamente da frammenti batterici, e si producono (auto)anticorpi, così come accade per esempio nelle malattie autoimmuni.
"In alcuni casi, questi anticorpi possono agire come omologhi parziali dei neuropeptidi e reagire in modo incrociato con i recettori degli ormoni che regolano l'appetito e la sazietà, come l'ormone alfa-MSH e la grelina, alterando successivamente il comportamento alimentare. Ancora più interessante, è stato anche dimostrato che questi anticorpi sono elevati nei pazienti con AN e bulimia nervosa e correlati con la psicopatologia del disturbo alimentare. Gli autoanticorpi dovuti all'aumento della permeabilità intestinale potrebbero quindi svolgere un nuovo ruolo importante nella fisiopatologia dell'AN e aiutare a spiegare la riduzione della fame, l'aumento della sazietà e la ridotta ricompensa edonistica legata al cibo, come comunemente riportato dai pazienti con AN. Infine, i pazienti con AN hanno mostrato un interessante aumento delle malattie autoimmuni; in particolare, i pazienti con AN mostrano un aumento di circa due volte delle malattie autoimmuni gastrointestinali ed endocrine, incluso il diabete di tipo 1, e persino un aumento di quattro volte della malattia di Crohn."
Inoltre l'AN spesso si accompagna a sintomi da intestino irritabile, come gonfiore, stitichezza ecc.
Probabilmente i probiotici che possono aiutare sono i lattobacilli, assieme agli omega 3.

Aggiornamento 12/9/2022

Il microbiota, grazie alla sua influenza su nervo vago, sugli ormoni intestinali, su infiammazione, endocannabinoidi e grazie alla produzione di metaboliti (SCFA), può influenzare l'appetito e la voglia di cibo e quindi essere un target per i disturbi del comportamento alimentare con eccesso di introduzione di cibo come la bulimia. Gli esperimenti per ora sono prevalentemente su modelli animali.
Tra i batteri interessati, B. infantis ha effetto antinfiammatorio ma non è ancora dimostrato un effetto sul reward (sistema della ricompensa). Akkermansia muciniphila appare essere il più interessante perché "agisce su molteplici percorsi coinvolti nel sistema di ricompensa tra cui l'infiammazione, la produzione di SCFA, il tono endocannabinoide, rendendolo un buon candidato nella regolazione delle alterazioni della ricompensa alimentare".
Bacteroides uniformis invece può aumentare la dopamina e ridurre le #abbuffate.
Anche i prebiotici (fibre), grazie alla modulazione sul microbiota, possono avere interessanti prospettive.

Aggiornamento 12/5/2023

Le persone con anoressia nervosa hanno un particolare microbiota che contribuisce alla patologia, aumentando la sazietà, riducendo l'appetito, alterando la termogenesi e la spesa energetica, favorendo la degradazione dei neurotrasmettitori e così modificando la comunicazione tra intestino e cervello