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martedì 26 febbraio 2013

Le caramelle alla cassa

Imparare a fare la spesa è molto importante per mangiare in modo sano, e il mio settimo articolo pubblicato su La Scuola di Ancel ci insegna qualche trucco!
Tratto dal NEJM


Aggiornamento 21/6/2017

Su JAMA, giornale dei medici americani, si mette in guardia dalla pubblicità per il junk food, che stimola i bambini a desiderarli.

Aggiornamento 26/1/2019

Uno studio di PLOS One conferma gli acquisti fatti d'impulso e che la rimozione delle caramelle alla cassa ne riduce il loro consumo.


Aggiornamento 2/4/2020
Il rischio di contrarre il coronavirus dal cibo appare basso, è consigliabile lavare le mani dopo aver fatto la spesa
Aggiornamento 3/10/2020

L'etichetta nutrizionale che avverte della nocività degli alimenti spazzatura è risultata efficace nel ridurre il loro consumo, nei paesi dove è stata adottata (In Sudamerica per esempio). Avvisi semplici come "ricco in sale"o "contiene molti zuccheri" scoraggiano le persone a consumarli. "Gli avvertimenti sui nutrienti sono una strategia importante che dovrebbe essere sfruttata il prima possibile. Le avvertenze sui nutrienti potrebbero aiutare a informare i consumatori, incoraggiare l'industria alimentare a realizzare prodotti più sani, favorire la salute pubblica, contrastare alcune pratiche di marketing del settore e potenzialmente migliorare l'equità sanitaria".

Aggiornamento 17/4/2023

La legge in vigore sul divieto di esporre cibi spazzatura alla cassa è risultata efficace. Ovviamente è successo in UK e non in Italia

Aggiornamento 10/7/2023

L'OMS raccomanda di evitare le pubblicità di cibo spazzatura (definito come "alimenti e bevande analcoliche ad alto contenuto di acidi grassi saturi, acidi grassi trans, zuccheri liberi e sale") durante i programmi tv per bambini e adolescenti. 

sabato 23 febbraio 2013

Gli ingredienti del dado


Dopo il mio recente post, il sito saicosamangi.org fa un ottimo articolo mettendo a confronto i diversi dadi Star. Sono riportati molto bene pregi e difetti.
Il dado è molto comodo per chi deve cucinare velocemente e con gusto, ma è meglio in ogni caso destinarlo a situazioni d'emergenza: il suo uso deve essere un'eccezione e non una regola.
Non usiamolo quindi per insaporire la carne, il sugo o altri alimenti di consumo quotidiano, ma magari solo il giorno che siamo tornati tardi e ci facciamo una minestra veloce.
E, per chi ha tempo, con un giro su Internet troviamo buone ricette per un dado fatto in casa, sano ed equilibrato nel sapore, e in cui soprattutto sappiamo bene cosa c'è dentro.

http://leganerd.com/2011/05/03/my-food-looks-funny/funny-food-photos-pervy-soup/

domenica 10 febbraio 2013

Ancora sulle uova

Il bravo medico Attilio Speciani segnala, a conferma del mio recente post, un articolo del BMJ che conferma  che le uova non sono collegate ad aumento del colesterolo plasmatico. Solo i soggetti con diabete grave possono avere un maggior rischio di infarto, ma netta riduzione del pericolo di ictus. Insomma una ottima fonte di proteine ad un costo risibile. 
Per un effetto ancora migliore, consiglio uova biologiche e allevate a terra, da galline nutrite con olio di lino; in questo modo saranno ricche di omega 3 preziosi per la salute!


http://www.holytaco.com/25-egg-sharpie-faces/

Update  3/7/2016

Interessante articolo di authoritynutrition.com, dove viene spiegato come le uova non siano un fattore di rischio cardiovascolare, anche se non esistono grandi studi sul mangiare più di 3 uova al giorno. E viene ribadita la prudenza da usare con i diabetici.

Update  12/1/2017

Alcuni consigli su come ridurre il colesterolo.
Una metanalisi, parzialmente finanziata dall'industria dell'uovo, non trova legami tra malattie cardiovascolari e consumo di uova, anche uno al giorno. Il rischio di ictus è addirittura ridotto.

Aggiornamento 15/1/2017

Lo stretto legame tra latticini, uova e artrite reumatoide.

Aggiornamento 12/3/2017

In un gruppo di giovani sani, fino a 3 uova al giorno, grazie ai loro nutrienti, hanno favorito un profilo antiaterogenico delle lipoproteine plasmatiche (più colesterolo buono, meno cattivo).

Aggiornamento 10/5/2017

Secondo una revisione degli RCT sul consumo di uova, da uno a 2 uova al giorno non creano rischi cardiovascolari, anche in chi abbia diabete, o rischio di sviluppare diabete. Tutto questo nel contesto di una dieta sana, ossia consumando buone quantità di antiossidanti da vegetali ecc.
L'eterogeneità delle popolazioni studiate e dei risultati precludono però di poter dare indicazioni chiare sul tema.

Aggiornamento 17/10/2017

A parità di quantitativo proteico totale, mangiare uova intere nel post allenamento stimola maggiormente la crescita muscolare rispetto ai soli bianchi 🔝🔝🍳🍳

Aggiornamento 5/4/2018
Continuano le assoluzioni per le uova, anche se la review è sponsorizzata dai produttori.
L'aumento di LDL è presente negli iperresponsivi, ma minimizzato in caso di dieta dimagrante, e nel complesso non sembra aumentare il rischio cardiovascolare grazie all'aumento di LDL grandi e di HDL.
Aggiornamento 8/5/2018
3 mesi ad alto consumo di uova non peggiorano i parametri di rischio cardiovascolare in persone diabetiche o prediabetiche
Aggiornamento 8/5/2018
Un uovo (o più) al giorno riduce di circa il 20% le malattie cardiovascolari (ictus e infarti) nella popolazione cinese
Aggiornamento 23/5/2019
Le uova e/o il colesterolo alimentare non sono risultati associati al rischio di ictus, anche in presenza del fenotipo APOE4, che aumenta i livelli di colesterolo plasmatico
Aggiornamento 29/1/2020
L'assunzione moderata di uova 🍳🍳 (circa un uovo al giorno) nella maggior parte delle persone non sembra aumentare il rischio di malattie cardiovascolari o la mortalità anche in persone con storia di malattie cardiovascolari 💔 o diabete 🍰. Questo emerge da un'analisi dello studio PURE (quello che metteva sotto accusa i carboidrati) assieme ad altri 2 studi.
Aggiornamento 25/6/2020
Una nuova posizione dei cardiologi americani che farà molto discutere. "Il pregiudizio di vecchia data nei confronti degli alimenti ricchi di grassi saturi (SFA) dovrebbe essere cambiato al fine di raccomandare diete costituite da alimenti sani". Infatti l'evidenza scientifica attuale appare essere che i grassi saturi non aumentano il rischio cardiovascolare né di diabete se provengono da cibi non processati. "Le diete povere di carboidrati e ad alto contenuto di grassi saturi (lowcarb), che sono popolari per la gestione del peso corporeo, possono anche migliorare gli endpoint delle malattie metaboliche in alcuni individui, ma [bisogna sottolineare] che gli effetti sulla salute dei carboidrati alimentari, proprio come quelli dei grassi saturi, dipendono dalla quantità, dal tipo e qualità dei carboidrati, fonti alimentari, grado di lavorazione, ecc". Insomma bisogna abbandonare il paradigma della quantità dei grassi saturi, passando alla loro qualità e origine alimentare. In sintesi:
-Diversi SFA hanno diversi effetti biologici, che sono ulteriormente modificati dalla matrice alimentare e dal contenuto di carboidrati nella dieta
-Diversi alimenti relativamente ricchi di SFA, come latte intero, cioccolato fondente, uova e carne non trasformata, non sono associati ad un aumento del rischio cardiovascolare o diabete
-Non ci sono prove concrete che gli attuali limiti superiori arbitrari a livello di popolazione sul consumo di grassi saturi negli Stati Uniti ridurranno la mortalità o il rischio cardiovascolare.
Aggiornamento 9/8/2020

Alcuni sostengono che il colesterolo alto non possa essere un problema perché la natura non ha previsto una via per il suo catabolismo (distruzione). Oltre a essere un'idea bizzarra, abbiamo scoperto che non è proprio così. Alcuni microbi intestinali (ismA+) possono degradare il colesterolo a coprostanolo e permettere la sua espulsione, e nel bilancio totale favoriscono l'abbassamento del colesterolo plasmatico.

"Gli individui che ospitano microbi che formano il coprostanolo hanno livelli di colesterolo fecale significativamente più bassi e colesterolo totale sierico più basso con effetti paragonabili a quelli attribuiti alle varianti genetiche di chi ha il colesterolo basso. Pertanto, il metabolismo del colesterolo da parte di questi microbi può svolgere un ruolo importante nel ridurre le concentrazioni di colesterolo intestinale e sierico, con un impatto diretto sulla salute umana".
Aggiornamento 29/9/2021

La letteratura scientifica su uova e aumento della massa muscolare non è tantissima, attualmente questo è quello che si sa:

▸L'uovo intero è una potenziale fonte di cibo per aumentare la massa muscolare, indipendentemente dal suo contenuto proteico, grazie ai suoi nutrienti.
▸Il tuorlo d'uovo contiene diversi componenti non proteici che possono avere proprietà anaboliche (vitamina D, omega 3, fosfolipidi, microRNA).
▸L'assunzione di colesterolo dalle uova può esercitare una certa influenza sui livelli di testosterone, ma il suo effetto anabolico sembra essere minimo per promuovere l'ipertrofia muscolare.
▸L'assunzione di uova intere sembra promuovere una maggiore risposta acuta della sintesi proteica muscolare (MPS) rispetto al solo albume nei giovani.
▸Evidenze limitate mostrano che l'assunzione di uova intere non promuove aumenti di massa muscolare più elevati rispetto all'assunzione di bianchi nei giovani (nonostante lo stimolo della sintesi proteica).

In generale 3 uova al giorno in persone sane non sono associate ad aumentato rischio cardiovascolare.

Aggiornamento 4/12/2023

TMAO è un metabolita infiammatorio legato alla colina e alla carnitina che si forma soprattutto in seguito all'introduzione di alimenti animali. I suoi livelli sono associati a malattie cardiovascolari, diabete e tumori.
Nel modello animale i mirtilli (ma non le fragole) modulano il microbiota in modo da ridurre la quantità di TMAO.

venerdì 8 febbraio 2013

Magri con l'alcol

Torna in questi giorni la notizia di una moda, definita in gergo scientifico drunkoressia, che si sta diffondendo tra i giovani, soprattutto tra le ragazze. Si tratta in pratica di bere alcolici in modo da non sentire il senso della fame e rimanere magri (o dimagrire). Spesso viene associata ad attività fisica compulsiva.
Il Ministero della Salute stima in 300mila i potenziali affetti, e i più giovani hanno 12 anni; numeri da mani nei capelli.


http://www.fashionmagazine.com/blogs/society/2011/10/19/snps-word-of-the-day-drunkorexia/


La dipendenza dall'alcol e il suo trattamento hanno costi sociali molto alti. Le conseguenze dell'abuso di alcol sono, tra gli altri, tumori (soprattutto orali, gastrointestinali, mammari, pancreatici ed epatici), problemi psichiatrici e neurologici (demenza, allucinazioni, depressione, delirio, paranoia, panico, agorafobia), carenze nutrizionali.
Meglio pensarci prima! 
La dose di sicurezza è di 2 bicchieri al giorno per l'uomo, uno per la donna. Anche se le linee guida americane sono in realtà più restrittive.

Update 1/7/2016

L'obesità e il diabete sono peggio dell'alcol per il fegato. Questo non significa che dobbiate bere per rimanere magri però!
L'alcol aumenta la produzione di estrogeni e quindi la deposizione di grasso.

Update 7/7/2016

Nuovo studio sulla drunkoressia.


Update 17/11/2016

Avere comportamenti di dipendenza dall'alcol da adolescenti porta modificazioni epigenetiche nel DNA tali da influenzare negativamente la prole, aumentando il rischio di ansia, depressione e problemi metabolici.

Update 13/1/2017

Abusare di alcol porta nel modello animale ad avere più fame, facilitando l'aumento di peso

Aggiornamento 9/11/2017

L'alcol è un pericoloso cancerogeno e distrugge le cellule cerebrali negli adulti

Aggiornamento 9/1/2018
Scoperti i meccanismi che rendono l'alcol cancerogeno: le aldeidi che si formano dal suo metabolismo danneggiano il DNA. Chi ha scarse capacità enzimatiche di degradare l'acetaldeide ha maggiore rischio
Aggiornamento 2/2/2018

L'alcol è indicato dallo IARC come cancerogeno certo. Fino a un quarto dei tumori sono attribuibili al consumo di alcol. Le cause sono probabilmente attribuibili al danno al DNA, alla riduzione nell'assorbimento di folati e all'aumento dell'assorbimento degli altri cancerogeni. L'AICR sconsiglia il consumo di alcol per prevenire i tumori, ma considera modeste quantità (un drink al giorno per le donne e 2 per gli uomini) protettive per il cuore. L'effetto cancerogeno dell'alcol è potenziato dal fumo.


Aggiornamento 12/5/2018


L'alcol, si sa, è un ottimo disinfettante, purtroppo però nei forti bevitori fa fuori i batteri buoni e favorisce la crescita di quelli cattivi a livello orale. In questo modo può promuovere le malattie dei denti e altre condizioni patologiche, per esempio quelle autoimmuni. Questi i risultati di uno studio fatto su oltre 1000 americani. Anche i collutori a base alcolica sono probabilmente da evitare

Aggiornamento 20/5/2018
L'alcol riduce la sintesi proteica muscolare bloccando mTOR, sia in acuto che in cronico, e l'effetto dura molto tempo.

Aggiornamento 25/8/2018

Secondo una nuova revisione degli studi, l'alcol è responsabile di 3 milioni di morti all'anno, e del 12% di quelle tra i 15 e i 49 anni. Non sono stati individuati livelli di alcolici che migliorano la salute, né vino, né birra, né altro, quindi il consiglio di bere uno o 2 bicchieri al giorno si declassa a semplice mito. L'unico livello di alcol che non fa male è zero. Le politiche del futuro si dovranno incentrare sullo scoraggiamento dell'assunzione di alcolici


Aggiornamento 8/12/2018


Spesso si ritiene l'alcol un nutriente che non crea problemi. Ma l'alcol apporta calorie vuote, ed è un cancerogeno certo. Risulta sempre un qualcosa di troppo, e nessuno ha stabilito una soglia di alcol che non sia dannosa. Questo studio dimostra come eliminare gli alcolici possa essere una delle chiavi per il mantenimento della perdita di peso a lungo termine, soprattutto nei diabetici


Aggiornamento 13/1/2019


Un consumo moderato di alcol, indicato come 2 porzioni al giorno, è sufficiente a indurre rimodellamenti cardiaci tali da alzare il rischio di fibrillazione atriale

Aggiornamento 14/3/2019

Anche un moderato uso di alcolici (1 o 2 drink al giorno) può aumentare il rischio di ipertensione

Aggiornamento 10/4/2019

I circuiti nervosi della dipendenza da alcol e da cibo spazzatura sono gli stessi

Aggiornamento 11/4/2019

Una bottiglia di vino a settimana incrementa il rischio tumorale globale dell'1% circa (1,4% per le donne), corrispondente più o meno a quello di 10 sigarette a settimana.
Aggiornamento 4/9/2020

Il trapianto di microbiota può aiutare a guarire la dipendenza da alcol. Scrivono gli autori: "questo lavoro conferma che la via per il cervello passa attraverso l'intestino"

Aggiornamento 13/4/2021

La dieta chetogenica potrebbe aiutare nella disintossicazione dall'alcol, e nei topi riduce l'induzione di dipendenza. Gli effetti sembrano dovuti alla riduzione della neuroinfiammazione e alla variazione nei substrati energetici (meno acetato e glucosio)

Aggiornamento 14/10/2021

L'aderenza allo stile di vita migliora il rischio cardiovascolare in persone con fibrillazione atriale. Dimagrimento, uso della CPAP (respiratore notturno), attività fisica, controllo del diabete, dell'ipertensione e dei lipidi plasmatici sono tutti utili. Inoltre l'astensione dall'alcol in persone che ne fanno uso può ridurre il rischio di ictus del 14%. I consumatori di alcol hanno invece rischio significativamente superiore.
L'alcol infatti può dare alterazioni nella conducibilità elettrica del cuore. Inoltre chi smette di bere spesso adotta anche gli altri comportamenti (dimagrimento, abbandono del tabagismo ecc.) che riducono il rischio, e favorisce una migliore adesione ai farmaci, per esempio la terapia anticoagulante.

Aggiornamento 26/12/2021

Anche quantità moderate di alcol consumate giornalmente appaiono dannose per la salute, secondo un articolo di Medscape.
Purtroppo la pandemia ha aumentato il consumo di alcolici e nel breve termine questo ha significato aumento di malattie epatiche, intestinali e della violenza domestica.
Spesso si rappresentano gli effetti dell'alcol con una curva a J, in cui i bevitori moderati (uno-due porzioni al giorno) hanno un rischio di malattia inferiore dei non bevitori.
"In realtà, questa associazione è più probabilmente "un artefatto statistico" in gran parte derivato da studi osservazionali di bassa qualità, secondo il dr. Christopher Labos, epidemiologo e cardiologo presso il Queen Elizabeth Health Complex di Montreal.
"Quando si guarda agli studi che tengono conto della causalità inversa, o il fatto che alcune persone astemie sono ex consumatori di alcol, allora ci si rende conto che il beneficio protettivo dell'alcol è minimo o inesistente e che l'alcol fa più male che bene alla nostra società".
Un recente studio ha mostrato come smettere di bere riduca la fibrillazione atriale, mentre un altro ha mostrato che il rischio si riduce con 56g a settimana, mettendo ancora in risalto l'"effetto a J".
L'alcol è un cancerogeno e si stima sia responsabile da solo del 4% dei tumori, in particolare nelle donne e anche nei bevitori moderati. L'ACR consiglia per questo "è meglio non assumere alcolici".
L'alcol è neurotossico e ha effetti sulla cognizione.
L'uso eccessivo di alcol è uno dei maggiori fattori causali per la demenza.
"Mewton e colleghi hanno recentemente pubblicato dati che suggeriscono che ci sono tre periodi in cui il cervello potrebbe essere particolarmente suscettibile agli effetti neurotossici dell'alcol: la gestazione (dal concepimento alla nascita), l'adolescenza (15-19 anni) e l'età adulta (oltre 65 anni). Fare particolarmente attenzione in queste fasi può quindi essere utile" suggerendo anche che la terapia cognitivo-comportamentale e motivazionale sono molto efficaci nel ridurre il consumo.
Il dr. Labos suggerisce di chiarire questi aspetti ai pazienti e usare gli alcolici come il cibo spazzatura: qualcosa da consumare occasionalmente

Aggiornamento 13/3/2022

Cattive notizie per i moderati consumatori di alcol.
L'alcol porta a riduzione del volume e invecchiamento del cervello, anche in dosi basse.
In uno studio su 36 mila americani è stato stimato che in un 50enne il consumo giornaliero tra un'unità di alcol (circa mezza birra) al giorno e due unità (mezzo litro di birra o un bicchiere di vino) porta a cambiamenti associati nel cervello equivalenti all'invecchiamento di due anni. Il consumo compreso tra due e tre unità alcoliche alla stessa età corrispondeva invece a un invecchiamento di tre anni e mezzo.
La relazione inoltre non è lineare ma esponenziale e i danni aumentano maggiormente in chi beve di più.

Aggiornamento 24/2/2023

Il consumo di quantità notevoli di alcol riduce la crescita muscolare dopo l'allenamento.

Aggiornamento 7/4/2023

Continuano a non esistere livelli sicuri di consumo di alcol. Lo conferma una metanalisi che ha escluso alcuni errori metodologici spesso presenti in altri lavori. Gli effetti sulla mortalità sono evidenti a partire dalle 3 unità settimanali.

Aggiornamento 10/4/2023

In uno studio si è messo in evidenza come la rifaximina, un antibiotico usato per i diverticoli e la SIBO perché agisce solo sull'intestino, possa prevenire la progressione della malattia epatica a fibrosi. Questo conferma l'importanza di un microbiota infiammatorio nella malattia. Secondo i ricercatori il trattamento può essere utile soprattutto in chi non riesce ad abbandonare l'alcol.
"La malattia epatica associata all'alcol è la causa più comune di cirrosi e una delle principali indicazioni per il trapianto di fegato negli Stati Uniti e nel mondo. Un problema di salute pubblica, la morbilità e la mortalità delle malattie epatiche associate all'alcol è aumentata a livello globale dalla pandemia di COVID-19 a causa dell'aumento del consumo di alcol. L'alcol provoca fibrosi epatica a causa delle specie reattive dell'ossigeno generate attraverso il suo metabolismo epatico e indirettamente attraverso il suo effetto sull'asse intestino-fegato, portando a disbiosi e aumento della permeabilità intestinale con conseguente traslocazione batterica. Insieme, questi effetti alterano le risposte immunitarie innate, risultando in un ambiente infiammatorio epatico e sistemico con il rilascio di citochine e chemochine, che interagiscono con le cellule epatiche promuovendo la fibrosi attraverso l'attivazione delle cellule stellate epatiche".

Aggiornamento 19/1/2024

L’OMS ha redatto un documento in cui dichiara che tassare alcolici e bibite zuccherate può aiutare le persone ad avere stili di vita più sani e meno patologie, riducendo così i costi collettivi della sanità pubblica.

Aggiornamento 7/2/2024

Il modello animale mostra che il binge drinking, il forte consumo di alcol in una sola occasione, in topi adolescenti predispone fortemente per l'insulinoresistenza e le malattie metaboliche e cardiovascolari. Questo avviene inducendo stress ossidativo e infiammazione