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mercoledì 25 giugno 2014

Alluminio e salute


L'alluminio è un materiale molto diffuso nella nostra vita. Leggero e facilmente lavorabile, molte cose sono fatte con questo metallo.

Sfortunatamente è abbastanza tossico per l'organismo umano, essendo legato a problemi neurologici (Alzheimer e disturbi dello spettro autistico), ossei, epatici, anemia. Questo avviene spesso mediante la generazione di ROS (specie reattive dell'ossigeno), il che implica anche l'alterazione del metabolismo energetico e potrebbe quindi favorire l'aumento di peso. Altri meccanismi possibili sono la riduzione della fluidità di membrana e la perturbazione dell'omeostasi di calcio, ferro e magnesio. Non sembra avere effetto negativo sulla tiroide.



Effects of aluminum on the central nervous system. Major biological effects of Al on the central nervous system are depicted.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3056430/



La neurotossicità può manifestarsi mediante una malattia autoimmune nota come sindrome ASIA (Autoimmune/Inflammatory Syndrome Induced by Adjuvants), ovvero una reazione autoimmune dovuta a sostanze accessorie, come ad esempio l'alluminio contenuto nei vaccini, o di cui possono soffrire i figli dei soldati della guerra nel Golfo Persico. L'alluminio viene inserito nei vaccini perché potenzia la risposta immunitaria.
Questo non vuole essere un articolo che sconsiglia di vaccinarsi, ma solo la constatazione che, in certe persone con una predisposizione genetica e certe influenze ambientali, si potrebbero manifestare reazioni avverse con conseguenze pericolose. Nel mentre lo studio che collegava thimerosal (conservante dei vaccini al mercurio) e autismo è stato smentito pare definitivamente.

Per ora si ritiene che il rischio dato dalla presenza di alluminio nei vaccini sia notevolmente inferiore a quello dato dal non vaccinare i bambini. I bambini nati sottopeso possono avere qualche problema in più, in accordo con uno studio pubblicato su JAMA.
Nel mentre sono allo studio vaccini con meno alluminio o con altri adiuvanti (come la vitamina D), a dimostrazione che l'idea che siano potenzialmente dannosi non è così campata per aria.



l'uomo do latta del Mago di Oz http://cheezburger.com/2920070144


Anche il cibo è tra le fonti di alluminio. La FAO ha stimato in 2mg/kg di peso corporeo la dose tollerabile settimanale. Una persona di 65 kg può introdurre circa 1 grammo ogni 2 mesi insomma.
In generale i prodotti inscatolati sono la maggior fonte di alluminio con l'alimentazione, ma in uno studio greco sembrano essere i cereali e i vegetali. L'acqua potabile non sembra essere una fonte rilevante.
Le bibite in lattina rilasciano una certa quantità di alluminio. In 7 mesi la birra 0,14mg/L e il tè 0,6. Le lattine ammaccate molto di più. Lo studio conclude che per minimizzare la contaminazione si dovrebbero usare lattine confezionate da meno di due mesi e non danneggiate.
Anche i prodotti per l'infanzia potrebbero essere fatti con più attenzione, perché rivolti ad un pubblico molto vulnerabile, i cui reni non sono in grado di smaltire quantità anche minime di contaminanti. In particolare è stato segnalato un eccesso del metallo nel latte in formula.
Un'altra fonte di alluminio per l'organismo sono alcuni antiacidi utilizzati per la cura del reflusso gastroesofageo. In realtà non curano il problema, ma lo mascherano togliendo il dolore ma non la causa del reflusso, e facilitano l'insorgenza di allergie alimentari perché le proteine non vengono denaturate e digerite dallo stomaco.

Tuttavia la principale fonte di alluminio per il corpo potrebbe essere rappresentata dai deodoranti, nei quali agisce per ridurre la sudorazione. Le ricerche concordano sul fatto che si debba ridurre il suo uso. Si sospetta che l'alluminio sia assorbito dalla pelle e possa, tramite il suo effetto genotossico di interferenza col DNA, aumentare il rischio di tumore al seno. Sarebbe quindi molto meglio usare deodoranti che non lo contengono.
Come fare a proteggersi? Nel modello animale la taurina sembra essere neuroprotettiva, così come la curcuma, e il fieno greco lo è contro i danni renali, mentre i danni genotossici sono ridotti dal solfato di zinco e dalla vitamina E. Sono allo studio terapie chelanti, ossia con sostanze che riescono ad estrarre il metallo dal corpo e ne faciliano l'eliminazione.

Aggiornamento giugno 2015

Secondo il sito realpharmacy.com le acque ricche in silicati aiutano a disintossicarsi dall'alluminio

Aggiornamento febbraio 2016

Qualche indicazione sull'uso della carta di alluminio



Aggiornamento maggio 2016

Gli antiacidi causano invecchiamento dei vasi sanguigni e un sacco di altre cose brutte.

Aggiornamento settembre 2016

Gli inibitori di pompa protonica ("antiacidi") si confermano deleteri per il rene. Aumentano in generale anche la mortalità.
Possibili conferme per il legame tra malattie autoimmuni e vaccini.
Se la madre ha avuto malattie infettive nei primi mesi di gravidanza, questo può aumentare il rischio di autismo nel figlio. L'alluminio si conferma capace di arrivare al cervello.


Aggiornamento novembre 2016

L'alluminio, in persone predisposte, è un cancerogeno mammario.
Il potenziale effetto negativo (risposta infiammatoria eccessiva) in seguito ai vaccini può essere mediato dal microbiota e dall'epigenetica.
Gli eventi avversi dovuti all'alluminio nei vaccini non sono frequenti ma esistono: è tempo di trovare altri adiuvanti.

Aggiornamento gennaio 2017

Alcune reazioni negative alla somministrazione di vaccini: sono rare ma esistono.

Aggiornamento 6/3/2017

L'uso a lungo termine di farmaci inibitori di pompa ("antiacidi") può aumentare il rischio di tumore pancreatico


Aggiornamento 27/4/2017

Il ruolo dell'alluminio nell'alimentazione rimane controverso, non è chiaro se aumenti le malattie neurodegenerative o intestinali, tuttavia è consigliabile evitare il contatto di cibi salati o acidi (pomodoro, cavolo, limone) e cucinati ad alte temperature (carne, pesce) quando si usa la carta argentata

Aggiornamento 27/5/2017

Gli ormoni tiroidei sono estremamente importanti per lo sviluppo cerebrale del feto. E la tiroide è molto suscettibile alle sostanze chimiche (pesticidi, PCB, BPA, ecc in generale chiamati perturbatori endocrini).

L'esposizione ad alte dosi di queste sostanze, che non sono mai testati in "cocktail" nelle prove di sicurezza, è legata a difetti neurologici come riduzione del QI, autismo e ADHD
Aggiornamento 6/11/2017

Il mercurio è un importante fattore eziologico nell'autismo, soprattutto in gravidanza. Difetti nella detossificazione corporea possono aumentare il rischio


Aggiornamento 22/11/2017

Il mercurio, un elemento tossico, inquina tutto il mondo.

Aggiornamento 26/11/2017

Forse si è scoperto perché l'autismo si trova molto più nei maschi che nelle femmine, o almeno una delle tante cause di questa malattia multifattoriale.
La colpa potrebbe essere del mercurio, che inattiva un enzima (chiamato PON1) capace di detossificare il corpo, in particolare dai pesticidi organofosfati. Però questa inattivazione è stata osservata solo nei maschi. Le femmine mantengono la capacità di liberarsi dei pesticidi e si ammalano meno.
Aggiornamento 31/1/2018

Il mercurio può essere uno stimolo ambientale per l'autoimmunità. Questo capita con le amalgame in caso di sensibilità individuale, e col mercurio inorganico in maniera maggiore rispetto al mercurio organico.

Alcuni casi illustrati di collegamenti tra Hashimoto e ASIA, sindrome da adiuvanti dei vaccini.


Aggiornamento 21/2/2018

Il thimerosal viene indicato come obesogeno da alcuni ricercatori. Non è più presente nei vaccini (tranne quello influenzale, pare) da molti anni, almeno nel mondo occidentale.



Aggiornamento 3/5/2018

L'alluminio assunto in gravidanza può essere correlato con il rischio di autismo

Aggiornamento 16/5/2018

Fluoro e alluminio come possibili cause ambientali di eccitotossicità nell'autismo.

Aggiornamento 26/5/2018

Il contatto con inquinanti ambientali (pesticidi, residui di combustione, interferenti endocrini, titanio biossido, metalli pesanti ecc) e infezioni in gravidanza sono probabili agenti causali dell'autismo, influenzando alcuni geni


Aggiornamento 24/6/2018

Una bella revisione sui danni da alluminio, che non ha alcuna funzione fisiologica nell'organismo


Aggiornamento 31/7/2018

Gli impianti ginecologici fatti con reticelle per le ernie del pavimento pelvico o simili possono aumentare il rischio di malattie autoimmuni come lupus e artrite reumatoide o altre come fibromialgia, alterazione della cognizione ecc.
Lo studio è piccolo ma significativo, e si può trovare una somiglianza con i dati trovati sugli impianti mammari al silicone, che aumentano il rischio di ASIA. Altri motivi per vivere più vicini alla natura
Aggiornamento 2/12/2018
Il selenio è importante per la detossificazione del metilmercurio. È presente naturalmente nel pesce, e questo ne riduce la sua pericolosità, ma in caso scarseggi la sua disponibilità nei mari il pesce diventa pericoloso, soprattutto per lo sviluppo cerebrale dei bambini.

Aggiornamento 14/12/2018
Il solito Shoenfeld (ma non soloparla della predisposizione tra vaccino  HPV e LES (lupus), suggerendo l'uso di meno proteine e meno adiuvanti che, in persone predisposte, tramite mimetismo molecolare, possono attivare l'autoimmunità
Aggiornamento 30/12/2018
Un effetto raro, ma la vaccinazione per il meningococco può indurre lupus.
Aggiornamento 2/1/2019
Peter C. Gøtzsche, ex fondatore della Cochrane, insiste sulla sua persecuzione fatta a causa delle denunce sulle reazioni avverse neurologiche del vaccino HPV

Aggiornamento 13/1/2019

L'alluminio come agente eziologico primario nell'Alzheimer

Aggiornamento 28/1/2019

Porphyromonas gingivalis, l'agente patogeno chiave nella parodontite cronica, è stato identificato nel cervello dei pazienti con malattia di Alzheimer. Le proteasi tossiche del batterio sono state identificate anche nel cervello dei pazienti di Alzheimer, e i livelli correlano con la proteina tau, quella che si altera nella malattia. Bloccando queste proteasi si può rallentare e prevenire la malattia

Un altro motivo per avere una buona igiene orale e usare probiotici orali.

Aggiornamento 2/2/2019

Alcune nanoparticelle come titanio diossido, silice diossido, oro e argento, contenuti in cibo processato,
creme solari, medicine, possono, se iniettati in vena, favorire la propagazione delle metastasi tumorali

Aggiornamento 28/2/2019


Alti livelli di sostanze inquinanti come pesticidi, PCB e ritardanti di fiamma contribuiscono alla progressione della SLA (sclerosi laterale amiotrofica)

Aggiornamento 8/4/2019

Il fluoro in piccole dosi può essere utile per ossa e denti, ma una dose poco più alta crea problemi neurologici. La fluorosi può portare all'apoptosi dei neuroni spinali nei ratti.
Il fluoro può entrare nel cervello attraverso la barriera emato-encefalica. L'assunzione a lungo termine di fluoro può causare la ritenzione di fluoruro eccessivo nel cervello e influire sulla normale funzione fisiologica delle cellule cerebrali. Inoltre, il fluoruro può accumularsi nel tessuto cerebrale fetale attraverso la barriera placentare.
il fluoruro esercita il suo effetto tossico sullo sviluppo e sulla differenziazione delle cellule nervose del cervello della prole e porta a disturbi mentali della prole. Recenti studi hanno dimostrato che l'assunzione di fluoro è significativamente (e inversamente) correlata con l'intelligenza dei bambini.

Aggiornamento 15/6/2019

I dubbi sulla sicurezza dell'alluminio nei vaccini e la proposta di usare adiuvanti più sicuri

Aggiornamento 8/7/2019

Il microbiota può influenzare la risposta e l'efficacia dei vaccini, e i probiotici possono migliorarla

Aggiornamento 1/8/2019

Le persone con sensibilità al mercurio che rimuovono le otturazioni in amalgama hanno riduzione degli anticorpi contro la tiroide. Anche il BPA (bisfenolo A) può determinare aumento degli anticorpi
Aggiornamento 7/9/2019

Un microbiota impoverito dagli antibiotici (e presumibilmente anche da dieta squilibrata) riduce la risposta al vaccino influenzale

Aggiornamento 25/9/2019
L'alluminio come causa di encefalite mialgica, CFS e mialgia.

Aggiornamento 27/9/2019

L'alluminio come adiuvante può portare a eosinofilia, allergie e alterata risposta delle cellule T in soggetti predisposti

Aggiornamento 21/10/2019

Le prove di sicurezza su molti additivi alimentari sono state fatte alcuni decenni fa, senza andare a rinnovare le autorizzazioni, ma prove crescenti suggeriscono che essi possono perturbare l'omeostasi intestinale, contribuendo così a promuovere risposte infiammatorie dannose per i tessuti, specialmente in soggetti con disturbi intestinali o sistemici (ad es. pazienti con IBD, pazienti con sindrome metabolica) o suscettibili a condizioni patologiche (ad es. parenti di pazienti con cancro del colon, parenti di pazienti con IBD).
[Di recente] molti studi preclinici hanno collegato il consumo aumentato e prolungato di additivi alimentari con lo sviluppo e la progressione di varie forme di colite, carcinoma del colon-retto e sindrome metabolica, che è caratterizzata da un aumento di adiposità, disglicemia e infiammazione basale.
Dolcificanti, maltodestrine, emulsionanti, biossido di titanio, nanoparticelle, possono tutti agire alterando la fisiologia intestinale e il microbiota.
"I disinfettanti come il triclosan possono promuovere l'infiammazione intestinale di basso grado, la colite e la carcinogenesi del colon associata a colite nei topi anche a basse dosi", attivando i TLR4.
Quindi è probabile un legame tra consumo di queste sostanze e sviluppo/peggioramento delle malattie intestinali e metaboliche nell'uomo, anche se "sarebbe importante accertare se gli stessi effetti si verificano anche negli esseri umani prima di trarre conclusioni sugli effetti deleteri degli additivi sull'omeostasi intestinale".
Aggiornamento 23/10/2019

Nelle donne in gravidanza è meglio non superare il consumo di pesce consigliato (3-4 porzioni a settimana) perché si rischia di eccedere nell'introito di PCB (plastiche), PFA, arsenico e mercurio. Anche la frutta risulta una fonte di pesticidi organoclorurati, e non dovrebbe essere consumata in eccesso. Consumare cibo biologico ha ridotto le esposizioni. Queste sostanze possono influire negativamente sulla salute dei bambini.

Aggiornamento 9/11/2019

La comunità scientifica critica Shoenfeld, citandolo comunque come top scientist
Aggiornamento 10/11/2019
Un batterio probiotico (L. rhamnosus GR-1) riduce l'assimilazione dei metalli pesanti e tossici come mercurio e piombo nelle donne in gravidanza e nei bambini
Una critica al lavoro che nega il legame tra MMR e autismo a causa di un'errata interpretazione dei dati
Aggiornamento 7/12/2019
Gli antibiotici e la disbiosi conseguente possono alterare la risposta ai vaccini
Aggiornamento 6/1/2020
Il tallio, un metallo pesante, può essere un problema maggiore di altri metalli
Aggiornamento 18/1/2020
Gli antiacidi possono dare problemi cognitivi (memoria, concentrazione e in generale qualità della vita) alle donne in cura per tumore al seno
Aggiornamento 6/2/2020
Secondo alcuni ricercatori bisogna considerare tutte le fonti di esposizione all'alluminio per essere sicuri che i vaccini siano appropriati, inclusa la quantità assunta dalle madri. L'FDA dovrebbe riconsiderare il calendario vaccinale
Aggiornamento 11/3/2020
Gli antiacidi si confermano aumentare il rischio di demenza, del 28% a 5 anni. Se si prendono in considerazione solo gli studi fatti in Europa il rischio sale al 46%. Questo succede probabilmente perché stimolano la deposizione di beta-amiloide (cambiando il pH cellulare) e riducono i livelli di B12, vitamina fondamentale per i nervi.
Aggiornamento 21/4/2020
La revisione della Cochrane sull'efficacia e sicurezza del vaccino MMRV: a fronte di pochi svantaggi molti aspetti positivi
Aggiornamento 27/4/2020

Può la dieta aiutare nei confronti della perdita di capelli? Secondo una revisione degli studi ci sono indicazioni per un effetto preventivo e come terapia complementare. Una dieta mediterranea, con effetto antinfiammatorio, grazie ai suoi antiossidanti e polifenoli, protegge in particolare dall'alopecia androgenetica. I prodotti della soia grazie agli isoflavoni possono essere efficaci. Tra quelli da evitare, pesce ricco in mercurio, miglio e grano saraceno. Anche i prodotti confezionati, a causa del contenuto in BPA, possono essere dannosi. La dieta ipocalorica può promuovere la perdita di capelli.
Aggiornamento 11/5/2020
Esiste un legame tra autoimmunità tiroidea e interferenti endocrini (sostanze chimiche, solitamente artificiali, che interferiscono con gli ormoni). La prevalenza di Hashimoto aumenta vicino agli stabilimenti petrolchimici, dell'alluminio e nelle zone contaminate da pesticidi e PCB. Anche il mercurio (consumatori di pescespada e lavoratori industrie chimiche) ha questo effetto. Il vanadio (zone vulcaniche) aumenta la risposta infiammatoria dei tireociti. Gli omega-3, il mioinositolo e il selenio esercitano un effetto protettivo contro queste sostanze, contrastando la comparsa dell'autoimmunità nei soggetti esposti all'inquinamento ambientale o professionale.
Aggiornamento 19/5/2020
Meglio non usare l'alluminio in fogli per cucinare, soprattutto in presenza di cibi acidi
Aggiornamento 25/5/2020
L'alterazione del microbiota causata dalle tossine esogene, tra cui pesticidi, ftalati, metalli pesanti, bisfenoli, POPs (inquinanti organici persistenti come IPA, PCD, PCB, PFC)
Aggiornamento 11/6/2020

Alcune persone possono essere ipersensibili al mercurio a causa della loro genetica (PON1 e MTHFR). Questo può portare a problemi mentali, immunologici, stanchezza, depressione, cecità, autismo, malattie autoimmuni, ASIA ecc.
Aggiornamento 20/6/2020
I metalli (cadmio, alluminio, nickel, oro, argento, stagno e soprattutto mercurio e piombo) possono essere attivatori delle malattie autoimmuni. Perché alcuni le sviluppano e altri no? "Nell'uomo, la suscettibilità agli effetti degli xenobiotici può essere dovuta alle disfunzioni geneticamente determinate nei sistemi di disintossicazione, tra cui la coniugazione con glutatione, l'acetilazione e altri sistemi dipendenti dal citocromo P450, e dal fenotipo della metallotioneina (proteine che legano i metalli pesanti)". Tenendo conto della suscettibilità del sistema immunitario, "la capacità di disintossicare gli xenobiotici, insieme alla suscettibilità individuale al metallo, è probabilmente il fattore più critico nel risultato dell'esposizione al metallo". Il fatto che l'uomo non produca vitamina C, che allevia lo stress ossidativo, può differenziarlo dai modelli animali. "L'infiammazione indotta da metallo può alterare l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) e quindi contribuire alla fatica e ad altri sintomi non specifici che caratterizzano i disturbi legati alle malattie autoimmuni. Gli effetti tossici di diversi metalli sono mediati attraverso la formazione di radicali liberi, disturbi della membrana cellulare o inibizione degli enzimi". Mercurio e piombo alterano anche il sistema dopaminergico (ricompensa), potenziando l'effetto. Inoltre, [Ad esempio,] la tossicità del mercurio può influenzare l'asse cerebrale del microbiota intestinale (GMBA), e quindi lo sviluppo neuronale ... e ... Ciò potrebbe verificarsi perché il microbiota intestinale è un attore attivo nella regolazione della proprietà tossica di molte specie metalliche, incluso il mercurio".
Aggiornamento 6/10/2020

Dopo anni (se non decenni) di discussione, in cui molti dentisti minimizzavano/smentivano e garantivano la sicurezza mentre alcuni avevano già intuito la pericolosità, la U.S. Food and Drug Administration ha finalmente preso posizione contro l'amalgama al mercurio per la cura delle carie dentali. Si chiarisce che il problema riguarda sottogruppi di popolazione, e se ne sconsiglia l'uso a "donne incinte e loro feti in via di sviluppo; donne che stanno pianificando una gravidanza; donne che allattano, loro neonati e bambini piccoli; bambini, in particolare quelli di età inferiore ai 6 anni; persone con malattie neurologiche preesistenti, come la sclerosi multipla, il morbo di Alzheimer o il morbo di Parkinson; persone con funzionalità renale compromessa; e quelli che sono noti per avere una maggiore sensibilità al mercurio o ad altri componenti dell'amalgama dentale". Per un semplicissimo principio di precauzione andrebbero semplicemente eliminate visto che al giorno d'oggi abbiamo altri materiali a disposizione.
"Il mercurio è un noto agente tossico per il sistema nervoso e l'esposizione a lungo termine ad alte dosi di mercurio, come può verificarsi in alcuni contesti professionali, può essere associata a segni o sintomi come:

Disturbi dell'umore (ad esempio ansia, depressione, irritabilità)
Difficoltà o disturbi del sonno
Stanchezza (sensazione di stanchezza)
Problemi o disturbi della memoria
Tremori
Difficoltà con la coordinazione
Problemi visivi
Problemi nell'udito
Danno renale"
e possono essere proporzionali all'esposizione (e quindi al numero di otturazioni).

Aggiornamento 23/1/2021

L'approccio funzionale è efficace nelle artriti infiammatorie.
Secondo uno studio retrospettivo, in cui un gruppo di persone con artrite psoriasica o artrite reumatoide che è stato seguito secondo la medicina funzionale, si riducono i dolori e migliorano i test sulla qualità della vita e di salute globale.
"Tutti i pazienti sono stati istruiti a seguire una dieta di eliminazione antinfiammatoria (in particolare senza alimenti trasformati, zucchero, glutine e latticini) basata in maggior parte su cibi integrali a basso indice glicemico, grassi buoni (grassi MUFA e omega 3), fibre e fitonutrienti. I livelli di nutrienti sono stati ottimizzati e guidati da risultati di laboratorio come la vitamina D o gli acidi grassi omega 3. È stato valutato attraverso test delle feci o anticorpi al lipopolisaccaride se i pazienti avevano alterata permeabilità intestinale. Inoltre, i pazienti con livelli elevati di metalli pesanti come il mercurio o il piombo (misurati nel sangue intero o nelle urine) sarebbero trattati per rimuovere i metalli pesanti.
Questo studio rappresenta il primo rapporto sull'impatto positivo della medicina funzionale nei pazienti con artrite infiammatoria. Questi risultati indicano che la medicina funzionale può avere un ruolo importante come terapia aggiuntiva per affrontare la salute fisica e mentale del paziente, nonché il dolore, in coloro che non hanno visto miglioramenti con la cura standard. A causa della natura individualizzata dei piani di cura del paziente nel Center for Functional Medicine, è difficile ipotizzare quale particolare componente del trattamento di medicina funzionale abbia avuto il maggiore impatto sui risultati riferiti dal paziente o se fosse dovuto ad altre variabili di trattamento personalizzato. Sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire quali aspetti della medicina funzionale sono responsabili dei risultati positivi visti nel nostro studio".
"Il modello di cura della medicina funzionale espande il modello di cura della medicina convenzionale affrontando le cause sottostanti, i sintomi e gli squilibri funzionali associati a varie funzioni biologiche. Per rimediare agli squilibri, la medicina funzionale utilizza il cibo come terapia di prima linea per prevenire, curare e invertire le malattie croniche. Fornisce un modello di cura personalizzato e incentrato sul paziente che organizza i segni e i sintomi del paziente insieme al suo stile di vita, fattori ambientali e genetici per identificare i driver alla base della loro malattia cronica".
Aggiornamento 1/4/2021

Uno studio mette in correlazione i livelli urinari gravidici di BPA, alcuni metalli pesanti (piombo e cadmio) e ftalati con il rischio di autismo riscontrato negli anni successivi. Meglio evitare alimenti conservati nella plastica in gravidanza
Aggiornamento 30/7/2022

L'esposizione durante la gravidanza a metalli pesanti (mercurio, cadmio e piombo) aumenta il rischio di obesità nella prole. Adeguati livelli di folati e selenio proteggono da questo effetto.

Aggiornamento 24/4/2023

Il mercurio, sostanza altamente tossica, e il selenio, elemento essenziale per la vita, sono legati in maniera complessa.
Il mercurio crea stress ossidativo e in alcune forme (metilmercurio) è altamente neurotossico. L'alta affinità del selenio per il mercurio fa sì che la disponibilità del primo sia ridotta dal secondo, creando così una carenza.
Uno dei problemi indotti dal mercurio è la tossicità per i mitocondri. In questi organelli vengono inibite la tioredossina-reduttasi e la glutatione perossidasi, con aumento dello stress ossidativo e danno alle proteine e ai lipidi. Gli astrociti, cellule di protezione dei neuroni, trattengono il mercurio ma una volta saturata la capacità questo metallo entra nei neuroni e crea danno alterando il metabolismo del calcio. Anche il rene è danneggiato dal mercurio.
"Vecchie ricerche hanno suggerito che il selenio può fornire un ruolo protettivo nell'avvelenamento da mercurio, e, con alcune limitazioni, questo è vero. Il ruolo svolto dal selenio in questa riduzione della tossicità del mercurio dipende in parte dalla forma del mercurio e può essere multisfaccettato: 1) facilita la demetilazione del mercurio organico in mercurio inorganico; 2) ridistribuisce il mercurio agli organi bersaglio meno sensibili; 3) si lega al mercurio inorganico e forma un complesso Hg:Se insolubile, stabile e inerte; 4) riduce l'assorbimento di mercurio dal tratto gastrointestinale; 5) ripristina l'attività della selenoproteina bersaglio e ripristina l'ambiente redox intracellulare". La presenza di mercurio però può esaurire le riserve di selenio. La supplementazione ripristina in parte le scorte e può mitigare la tossicità del mercurio.

Aggiornamento 13/8/2023

La curcumina ha un effetto sulla dispepsia funzionale paragonabile a quello dell'omeprazolo, antiacido con noti effetti collaterali sul lungo termine (aumento del rischio di fratture, carenze di micronutrienti e aumento del rischio di infezioni). Lo studio effettuato su circa 200 pazienti in Tailandia ha necessità di essere replicato su numeri più grandi per conferme, ma ha evidenziato riduzione dei sintomi tra cui il dolore digestivo. L'azione è probabilmente dovuta all'attivazione dei recettori TRPV1 che regolano la sensibilità viscerale.

Aggiornamento 27/10/2023

L'ultima revisione sistematica sui metalli neurotossici (cadmio, piombo, arsenico, mercurio) conferma che le persone con autismo possono avere livelli più alti di questi elementi, che possono giocare un ruolo nell'eziopatogenesi della malattia e nella sua progressione e che è bene ridurre al massimo l'esposizione in gravidanza e durante lo sviluppo.

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