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domenica 2 agosto 2015

Chiedi all'oste se il vino è buono


Cosa succede quando l'arbitro e i giocatori di una delle 2 squadre sono amici? Nessuno si fiderebbe delle sue decisioni. Mi sono già occupato di conflitto d'interessi, per i latticini, per l'EFSA e per lo zucchero. Purtroppo in Italia dovremmo sapere bene cos'è, con la classe politica che abbiamo, che a destra e a sinistra non fa altro che interessarsi di sé e non di noi.
Invece continuiamo ad avere le fette di prosciutto sugli occhi.


http://orizzonte48.blogspot.it/2014/12/il-debito-le-riforme-e-il-bis.html


L'EFSA, l'autorità europea di sorveglianza sul cibo, è così limpida che il parlamento europeo, non certo un covo di santi, si rifiutò qualche anno fa di approvarne il bilancio, a causa della presenza tra i suoi membri di lobbisti delle industrie.
La presidentessa fu in pratica costretta alle dimissioni, dopo che si scoprì essere assunta all'ILSI (istituto finanziato dalle maggiori multinazionali del cibo, Coca Cola, Kraft ecc).
Ma questa è solo la punta dell'iceberg. La responsabile di un ente indipendente di sorveglianza, il CEO (Corporate Europe Observatory), Nina Holland, dichiarò: "Gli stretti legami dell'EFSA con le lobby del cibo minano la sua capacità di agire nell'interesse pubblico."
Insomma ce n'è abbastanza per diffidare, in particolare per quanto riguarda argomenti delicati quali l'approvazione degli OGM. Infatti proprio da questo argomento è partita la richiesta di revisione da parte dell'European Ombudsman (Mediatore Europeo, un corpo indipendente e imparziale che risolve le controversie in Europa) al regolamento di trasparenza dell'autorità. I membri EFSA non chiariscono tutti i rapporti finanziari con l'industria biotech.

La corrispondente dell'EFSA negli Stati Uniti, l'FDA, non scherza pure lei. Una recente indagine ha dimostrato che i suoi membri che in passato sono stati dipendenti o finanziati da case farmaceutiche, industrie alimentari ecc sono più propensi a votare in loro favore nelle decisioni. Chi l'avrebbe mai detto?
Denuncia JAMA (la rivista dei medici USA) che dagli anni '90 a oggi il conflitto d'interesse è stato ubiquitario nel decidere cosa fosse "GRAS" (generally recognized as safe, cioè sicuro) e cosa no. Persino i dannosissimi grassi trans furono dichiarati sicuri, salvo fare retromarcia recentemente, con solo 50 anni di ritardo circa.

http://radiofreethinker.com/2012/03/16/killer-caramel-coke-and-pepsi-may-stop-trying-to-poison-you/
Anche il famoso CDC (Center for Disease Control) è stato accusato di accettare finanziamenti dall'industria farmaceutica dal BMJ (la rivista dei medici britannici).

L'avvocato Jeff Herman, in un articolo, ha spulciato i vari conflitti d'interesse di alcuni dei relatori delle linee guida dietetiche americane: alcuni figuravano collaboratori di Kraft, McDonalds, Kellog's, Pepsi, Coca Cola (per la par condicio), Procter & Gamble, Nestlè, SlimFast Nutrition Institute, Dannon Institute (Danone), New England Dairy Promotion Board (associazione promotrice dei latticini), American Meat Insitute (associazione promotrice del consumo di carne), Sugar Association (lobby dello zucchero), ecc ecc, nonché svariate case farmaceutiche.
Anche all'ADA (American Dietetic Association) e all'AAFP (medici di famiglia americani) non scherzano, tra Coca e Mac, e concludendo col solito salomonico "non esistono cibi buoni e cibi cattivi". Come se fumare poco non facesse male, osserva il dott. Greger nel video.






Insomma viene da pensare che le linee guida siano più un accordo al ribasso per non fare troppo male all'industria alimentare e non danneggiare troppo la nostra salute.

Un articolo pubblicato recentemente sulla rivista scientifica Health Policy spiega quali dovrebbero essere i criteri inclusivi ed esclusivi per la partecipazione alle autorità di decisione, compresa soprattutto la dimostrazione di applicare i criteri evidence-based (basati sulla prova scientifica) alla quotidianità.

Un recente lavoro italiano sostiene che sarà la rete a denunciare l'inattendibilità delle persone, ma attenzione ovviamente a non cascare in facili associazioni senza causa. Ogni affermazione deve essere sempre supportata da fatti e studi scientifici, così come nell'articolo che avete appena letto; solo così le opinioni potranno essere corrette e non inficiate.

http://www.averagemarrieddad.com/?m=qmeoxcwlr&paged=31

Aggiornamento 13/8/2015

Coca Cola paga gli scienziati per minimizzare gli effetti negativi del suo prodotto. Notizia segnalata dal buon Gianpaolo Usai.
Aggiornamento 25/8/2015

Anche Nature critica la FDA a proposito dell'approvazione del "viagra rosa".
Aggiornamento 7/9/2015

Il Fatto Alimentare fa un buon articolo sul conflitto d'interessi, in particolare sul dott. Ghiselli, personaggio di cui ho già parlato. Figura tra l'altro anche tra gli esperti dell'istituto del gelato, insieme a Giampietro, Migliaccio e Maffeis. Casualmente il dott. Migliaccio indica come modo per perdere peso la dieta del gelato. Si avrà mai fine a questa farsa? 
Ringrazio la collega e amica Chiara Cevoli per la segnalazione.

Aggiornamento 13/9/2015

Per informazioni sulla lobby farmaceutica, segnalo un articolo che recensisce un libro di denuncia. Il Fatto Alimentare insiste su Ghiselli, e cita una new entry del conflitto d'interessi, il prof Del Toma (grazie per la segnalazione alla collega Luciana Miglioli).
Aggiornamento 24/9/2015

Il dott Luchi segnala che il BMJ si chiedese le linee guida scientifiche americane siano "scientifiche". Il fatto alimentare continua a perculare sull'argomento.

Aggiornamento 10/10/2015

Una pagina Facebook, tale Informati di zucchero, diffonde una serie di video in cui dei personaggi col doppio mento parlano delle virtù dello zucchero. In particolare quelle per il PIL e il portafoglio. Ma anche per l'intelligenza a quanto pare. Fortunatamente sono tutte cose smentite dalla scienza.

Aggiornamento 20/10/2015

Medici americani che chiedono alla politica di stare fuori dalle linee guida.

Aggiornamento 8/11/2015
Ogni lobby americana ha protestato per le linee guida, che comunque paiono essere fin troppo indulgenti.
Aggiornamento 27/11/2015

Conflitti d'interessi nei farmaci in Italia. Marion Nestle (non è padrona dell'industria, ma una famosa ricercatrice) si chiede se sia giusto che i ricercatori in nutrizione siano finanziati dai produttori di cibo. Ovviamente è una domanda retorica.

Aggiornamento 27/12/2015

Nuovi conflitti d'interesse nell'industria casearia USA.
Aggiornamento 6/2/2016

Nuovi conflitti d'interesse di Big Dairy (latticini) e Big Meat (carne). Segnalo un libro di un bravo ricercatore, Piccini, che cerca di fare un po' di chiarezza.

Aggiornamento 19/2/2016

La mia amica e collega Chiara Cevoli segnala l'articolo del Fatto Alimentare sul silenzio di Ghiselli sul suo conflitto d'interesse. 
Aggiornamento 23/2/2016
Gli studi finanziati dalle industrie mostrano benefici 8 volte maggiori di quelli indipendenti, come segnala Mark Hyman.

Aggiornamento 23/2/2016

L'industria alimentare utilizza le stesse strategie di vendita e di propaganda di quella del tabacco e degli alcolici: indurre confusione nei lavori scientifici in modo da sminuire la pericolosità.


Aggiornamento 29/2/2016

A quanto pare l'EFSA trova molto opportuno, dopo aver bocciato claim su antiossidanti, omega 3, probiotici, phytochemicals  e qualsiasi altra cosa, promuovere il consumo di glucosio. Per fortuna a essere bocciata stavolta è stata proprio lei.


Aggiornamento 5/5/2016

Interessante articolo del Fatto Alimentare sulla Società di Nutrizione Svizzera che denuncia i finanziamenti di BigFood.
L'industria farmaceutica americana spende 24 miliardi di dollari in un anno per marketing nei confronti dei medici.
La Disney (!) richiede il ritiro di una ricerca in cui si evidenzia la nocività dei cibi venduti nei suoi parchi.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=570494629777452&set=gm.10153562403802047&type=3&theater

Aggiornamento 31/5/2016

Quando lo studio è finanziato dall'industria casearia, non si trova mai legame con l'aumento di peso. Quando è indipendente, il contrario.
Aggiornamento 3/6/2016

Ma come si può affidare una campagna di promozione del latte fresco ad uno che dovrebbe fare prevenzione? Se lo chiede il Fatto Alimentare.
Uno studio finanziato da produttori di caramelle conclude che chi ne mangia di più ha meno probabilità di essere obeso. Ridicolo.
Aggiornamento 7/6/2016

Stranamente se un'industria paga un medico, quello è più portato a prescrivere la sua statina. O qualsiasi altro farmaco.
Aggiornamento 6/7/2016

Il dott Greger spiega come praticamente nessuna scelta della FDA sull'approvazione degli additivi alimentari sia fatta in maniera indipendente.
Aggiornamento 14/7/2016

Coca Cola investe in Italia: alcuni nutrizionisti infatti ricevono finanziamenti. Vedremo se riusciranno a dire che è un alimento superfluo o cominceranno a oscillare tra il "all'interno di una dieta equilibratablablabla".
Aggiornamento 1/8/2016

I nuovi dipendenti universitari di Coca Cola, segnalato dalla dott.ssa Chiara Cevoli.
Che tra l'altro ha infiltrato pure il CDC (diciamo l'ISS statunitense), tentando di focalizzare il problema sul bilancio energetico e non sulla qualità delle calorie. Questo fatto accomuna tutti i dipendenti di Big Food: ad esempio un autore ci avverte che lo zucchero non è affatto un pericolo, soprattutto per lui che è stato finanziato da Pepsi, Coca Cola, Kraft ecc
Ogni tanto la scienza sa anche essere divertente.
Aggiornamento 2/8/2016

Pare che pure Michelangelo Giampietro sia a favore delle merendine, il Fatto Alimentare spiega perché.

Aggiornamento 6/8/2016

Il CEO denuncia le pressioni delle lobby per la regolamentazione sull'uso dello zucchero. Old story.
Quando l'industria finanzia la ricerca, spesso induce errori nei risultati.

Aggiornamento 2/9/2016

Continuano le denunce del dott. Greger sul conflitto di interesse dei medici.
La AHA, associazione dei cardiologi americani, e non una rivista complottista, sostiene che lo zucchero andrebbe vietato ai minori di 2 anni e fortemente ridotto nei giovani, anche perché fonte di calorie vuote. Un grosso abbraccio ai vari Calabrese, Del Toma, Bressanini ecc.

Casualmente la Sugar Association non concorda, appena daranno un altro po' di soldi ai ricercatori ne sentiremo delle belle.
Aggiornamento 13/9/2016

Le rivelazioni di come l'industria dello zucchero corruppe i vertici responsabili delle linee guida per sminuire gli effetti negativi dello zucchero. Sarebbe interessante sentire il parere dei vari "consulenti scientifici" al servizio dell'industria dolciaria italiana.
Aggiornamento 20/9/2016

"Gli studi dimostrano che se riduciamo lo zucchero al 5% delle calorie, il rischio di diabete e prediabete si abbassa del 50%. Questo si sa dai primi anni '80. Ma le linee guida a quel tempo ci dicevano che lo zucchero non causa il diabete, nonostante l'evidenza del contrario. In pratica le linee guida ci hanno mentito".
Dr James J DiNicolantonio, sugli studi tenuti nascosti perché finanziati dalle industrie.
Il 90% degli studi sullo zucchero finanziati dalle industrie ha un bias (errore) e favorisce le conclusioni a loro favore.
Aggiornamento 26/9/2016

I giornalisti scientifici americani denunciano la manipolazione delle notizie da parte della FDA.
Aggiornamento 3/10/2016

Una metanalisi su Plos ONE denuncia che i lavori che evidenziano gli effetti collaterali dei farmaci spesso non vengono pubblicati, portando l'opinione scientifica a sottovalutarli. Tutto questo sotto la gestione delle case farmaceutiche.

Secondo l'inchiesta di Petrolio, al minuto 40 circa, Ancel Keys, il "creatore" della dieta mediterranea, avrebbe avuto legami con l'industria alimentare che lo portarono a minimizzare la pericolosità dello zucchero.
Contemporaneamente si lavorò per screditare i lavori di Yudkin, che già 40 anni fa aveva capito la pericolosità di questo dannoso cibo (si fa per dire).

Aggiornamento 8/10/2016

Pare che Coca Cola voglia pagare i dietisti USA per twittare contro la tassa sugli zuccheri.
Aggiornamento 11/10/2016

"L'FDA è il cane da compagnia delle ditte farmaceutiche, non quello da guardia"
Una metanalisi chiarisce che i latticini vanno bene per prevenire le malattie cardiovascolari. Solo che è finanziata dai produttori di latte.
Aggiornamento 15/10/2016

L'"esperto" Giampietro continua con l'argomento "lo zucchero è innocente", come se non fosse già stato smentito abbastanza.
Coca e Pepsi sponsorizzano gli eventi sulla salute, dove sono i benvenuti nonostante i noti danni creati. In questo modo si partecipa consapevolmente ai loro piani commerciali.

Aggiornamento 21/10/2016

Il Fatto Alimentare chiede chiarimenti a Calabrese: aspettiamo risposta.
Aggiornamento 31/10/2016

L'industria dolciaria continua a sponsorizzare per evitare che venga messa la tassa sullo zucchero: la Clinton ha ricevuto almeno 5 milioni di dollari per la sua campagna elettorale.
Gli studi dimostrano che le bibite gassate fanno male? No, ma solo se sono finanziati dall'industria dello zucchero.

Aggiornamento 5/11/2016
Secondo una metanalisi di JAMA gli studi sponsorizzati dalle industrie hanno più probabilità di essere favorevoli ad esse, ma non in modo statisticamente significativo, per cui si chiedono maggiori ricerche.
Aggiornamento 25/11/2016

Importanti medici denunciano le forzature di Big Pharma per l'approvazione di farmaci poco testati e dai considerevoli effetti collaterali.
La cultura del "meglio sempre una pillola in più" va per la maggiore.

Aggiornamento 19/12/2016
Dal diario del dott Luchi:
Mai letto nulla del genere in una rivista scientifica. Uno scienziato impegnato nella cura dei tumori lancia un pesantissimo atto di accusa nei confronti dell'industria/medici che si occupano di tumori (definita uno schema truffaldino tipo catena di Sant'Antonio). 
Un pesantissimo atto di accusa anche contro la diffusione dei vaccini antivirali per la prevenzione dei tumori. 
Non concordo, nè dissento. Leggete e fatevi un'idea.
Aggiornamento 21/12/2016
Secondo una nuova revisione dei dati, i consigli delle linee guida di ridurre lo zucchero sono basati su studi di scarsa qualità. Peccato che sia finanziata dalle industrie dello zucchero stesse. Ci sarebbe da ridere se non fosse una cosa seria.



Subito i dietisti per l'integrità professionale e la ricercatrice Marion Nestle denunciano questi rapporti, e il New York Times fa bene il punto della situazione.
Aggiornamento 2/1/2017

Il riassunto della storia del conflitto d'interesse nella scienza dell'alimentazione: dagli OGM allo zucchero, dalle bibite gassate ai succhi di frutta, dai cereali per colazione a latticini e carne. Chi finanzia gli studi ha risultati migliori.

Aggiornamento 15/1/2017

Chi sono i migliori amici di Big Sugar (la lobby dello zucchero)? I nutrizionisti che ancora credono che "di tutto un po'" non faccia male, sia tutta una questione di calorie ecc, sebbene questa visione sia stata smentita dalla fisiologia. Finché si difende questo dogma, l'industria può legittimamente propinare i suoi prodotti, salvata dal "solo l'eccesso di calorie fa ingrassare"
La visione che lo zucchero fosse necessario alla dieta dell'uomo è un concetto di quasi 50 anni fa, dovuto al pagamento di tangenti nei confronti di alcuni ricercatori. 
Una metanalisi ha chiarito che gli unici studi che assolvono gli zuccheri sono quelli pagati dalle industrie: le revisioni sistematiche con conflitti di interessi finanziari hanno cinque volte più probabilità di presentare una conclusione senza associazione positiva tra il consumo di bibite gassate e obesità rispetto a quelli senza finanziamento.
Aggiornamento 19/1/2017

Quasi la metà degli autori delle linee guida, tra cui quelle sulla colesterolemia, ha finanziamenti dalle industrie e praticamente nessuno aderisce agli standard dell'Institutes of Medicine. Questo mina la credibilità delle linee guida.
I comitati etici invitano ad una gestione più chiara dei finanziamenti negli studi

Aggiornamento 23/1/2017

Vediamo come rispondono i difensori dell'industria alimentare a tutti i costi a questo libro di denuncia, scritto da un ex manager, che chiarisce che l'unico obiettivo è fare profitto, a discapito della qualità

Aggiornamento 13/2/2017

Un'interessante storia che viene dagli USA, in cui un dirigente della Coca Cola venne messo a decidere se disincentivare le bibite gassate


Aggiornamento 26/2/2017

Buone notizie dagli USA: l'Academy ha eletto come presidente una persona integra, Mary Russel, bocciando una ex dipendente dell'industria alimentare, consulente per qualsiasi compagnia produttrice di cibo spazzatura, Neva Cochran
Aggiornamento 6/3/2017

Alcuni dei componenti della commissione sugli OGM statunitense non hanno chiarito il loro conflitto d'interesse
Update  8/3/2017

I comitati che redigono le linee guida sul colesterolo non coprono gli standard sul conflitto d'interessi
Aggiornamento 14/3/2017

Interessante articolo sul conflitto d'interessi dei chimici dell'EFSA segnalato da Presa Diretta nella puntata sugli interferenti endocrini
Aggiornamento 10/4/2017

Come si fa a far credere alla gente che l'obesità non dipende dallo zucchero ma solo dalla sedentarietà? basta pagare gli scienziati per diffondere la bufala
Aggiornamento 21/4/2017

Pubmed, il sito di ricerca scientifica, includerà il conflitto d'interessi nei lavori pubblicati.
Aggiornamento 25/4/2017
Gli studi che suggeriscono l'uso dei cereali al mattino sono frutto della corruzione.
Aggiornamento 28/4/2017

Gli USA fanno un bel passo indietro col geniale Trump. Dopo che le industrie gli hanno pagato la campagna elettorale, lui le ripaga riducendo le informazioni nell'etichetta nutrizionale.
Aggiornamento 3/5/2017

JAMA dedica un intero numero al conflitto d'interesse, anche in nutrizione.
Aggiornamento 4/5/2017

La sedentarietà da sola non spiega il sovrappeso nei giovani: l'evidenza che ci sia un collegamento è soltanto debole. Questo non significa che non ci si debba muovere, ma che altri fattori, come il poco sonno e la dieta di scarsa qualità, sono altrettanto importanti. Aspettiamo che i tizi pagati dalle industrie alimentari per dire che lo zucchero non fa ingrassare chiedano scusa.
Aggiornamento 9/5/2017

Una giornalista scozzese pagata dalla Ferrero. Ne conosco più di un caso anche in Italia, peccato non possa fare il nome perché rischierei una denuncia al comitato etico del mio Ordine...

Aggiornamento 20/5/2017
I soliti noti, soprattutto per i conflitti d'interessi, si sono riuniti per sfornare un documento che dice sostanzialmente che la gente ingrassa perché non si muove, e non perché mangia male. Ignorando la fisiologia e tutta la letteratura recente
Aggiornamento 28/5/2017
Un articolo che fa a pezzi le pubblicazioni scientifiche, tra riproducibilità, assenze di evidenze trasformate, rischio relativo che mistifica le conclusioni, lobby, ecc

Aggiornamento 21/6/2017

Su JAMA, giornale dei medici americani, si mette in guardia dalla pubblicità per il junk food, che stimola i bambini a desiderarli.
Aggiornamento 26/6/2017

Marion Nestle, docente di nutrizione, chiarisce che  "il latte è il cibo ideale, ma per i vitelli". "Non c'è dubbio su questo.
Ma per gli esseri umani, potrebbe non esserlo, e può non essere necessario, e ci sono molte prove che non sia necessario".
Insomma non abbiamo bisogno assoluto del latte per vivere. Le alternative sono più che sane. Il principale problema sono le industrie che fanno opposizione, per interessi economici, alla vera informazione.
Aggiornamento 13/7/2017

Un'associazione americani sta "controllando i cani da guardia", ossia sta osservando i giornalisti scientifici che supportano senza criticarli i medici e gli altri operatori sanitari.

Una revisione Cochrane (il più importante istituto indipendente al mondo) certifica il "bias" (errore) in favore della ricerca condotta dalle industrie farmaceutiche, spiegando che non può essere dovuto al normale rischio di errore di valutazione (è in pratica voluto)
Aggiornamento 4/9/2017
Il nuovo capo della CDC (Centro per il controllo delle malattie USA) pensa che Coca Cola sia un alleato nella lotta all'obesità. Forse hanno intenzione di chiudere.
Le metanalisi sui farmaci antidepressivi hanno spesso tra gli autori le persone stesse che scrivono i paper inclusi, e difficilmente inseriscono avvertimenti sui possibili effetti collaterali, avverte una revisione

Aggiornamento 13/9/2017

I metodi utilizzati dall'industria alimentare per distorcere l'opinione scientifica e pubblica sui danni dei cibi non sani e quelli per influenzare le politiche.

Aggiornamento 27/9/2017
L'EFSA si conferma un'ente quanto meno discutibile, e il suo rapporto sul glifosato è una copia della richiesta di autorizzazione della casa produttrice dell'erbicida, la famigerata Monsanto.
Aggiornamento 4/11/2017
Basta un pasto del valore di meno di 20$ per influenzare (e aumentare) la prescrizione di un farmaco, secondo un recente studio
Un altro evidenzia che gli editori dei giornali scientifici sono molto sensibili ai regalini delle case farmaceutiche, e probabilmente allargano le maglie quando c'è bisogno di facilitare una pubblicazione

Aggiornamento 23/11/2017
Si è scoperto che un esperimento dell'industria dolciaria evidenziò, 50 anni fa, che lo zucchero nei topi aumenta la trigliceridemia e il rischio di tumori. L'esperimento venne interrotto e nascosto.
"Questa scoperta accidentale del Progetto 259 ha dimostrato all'ISRF che il consumo di saccarosio e amido ha causato diversi effetti metabolici", sostengono Kearns e i suoi colleghi, "e ha suggerito che il saccarosio, stimolando la beta-glucuronidasi urinaria, potrebbe avere un ruolo nella patogenesi del cancro alla vescica.

Aggiornamento 27/12/2017
Cosa succede se nel paese asiatico col più alto tasso di incremento dell'obesità la Nestlè finanzia uno studio sui bambini? Magicamente quelli che assumono cereali zuccherati e vitaminizzati diventano i più attivi e quelli che passano meno tempo alla televisione, senza rischio di sovrappeso
Aggiornamento 8/1/2018
Un ex dirigente CocaCola spiega i trucchi usati dall'industria alimentare per minimizzare gli effetti negativi: testimonial famosi, confezioni attraenti ecc.
Aggiornamento 8/4/2018

Da un articolo di Nature​ sulla lobby del cibo "Esistono differenze cruciali [tra le lobby]. A differenza di Big tobacco, Big food non è l'unico "giocatore". Ci sono anche piccole e medie imprese. E Big tobacco non può produrre tabacco che promuova la salute pubblica, mentre l'industria alimentare può produrre e produce alimenti nutrienti e sostenibili. Motivati da chi compra carote o bastoncini, l'industria può produrre di più [cibo sano] a un prezzo inferiore". La produzione verrà quindi influenzata dai nostri consumi, ma attenzione ai falsi cibi sani come i cracker integrali o il sale rosa, che non danno un vero apporto di nutrienti, ma sono solo costose e inutili opzioni.

Aggiornamento 4/5/2018

Le tecniche di Big Food per farci mangiare più zucchero.


Aggiornamento 17/5/2018
Il Fatto Alimentare dà una bella sberla al solito Ghiselli, ricordando che da anni non chiarisce le sue posizioni in materia di conflitto d'interessi su zucchero e latticini

Aggiornamento 28/6/2018

Mentre in Italia si organizzano convegni per chiarire che lo zucchero è una cosa buona in Inghilterra si organizza un piano per bloccare la vendita di bibite ai giovani, farli camminare un miglio al giorno e disincentivare il cibo spazzatura
Aggiornamento 4/7/2018

Nuova puntata dello scontro sul conflitto d'interessi. Gli studiosi si accusano a vicenda di non fare nulla e farsi influenzare chi dall'industria, chi dalle opinioni personali.
Aggiornamento 14/7/2018

La nota rivista complottista Science (tra le prime 3 per importanza scientifica) parla di porte girevoli tra FDA e industria farmaceutica: i suoi dirigenti passano al soldo delle case farmaceutiche molto spesso.
Si fa l'esempio del Seroquel, farmaco antipsicotico che non ha dato nessun risultato superiore al placebo, ma è stato inserito nel mercato lo stesso.
Ecco dove si perde la fiducia nei professionisti della salute.

Aggiornamento 24/8/2018

Un'inchiesta sul conflitto d'interessi tra gli oncologi italiani mette in evidenza che, tra chi ha compilato i questionari anonimi (circa 300 medici), il 62% ha ammesso di aver ricevuto benefit dall'industria farmaceutica (viaggi, congressi, pagamenti ecc).
Un'altra evidenzia che le sponsorizzazioni di congressi e corsi sono poco regolamentate e rischiano di inficiare le dichiarazioni.

Aggiornamento 14/9/2018

Oggi sono io che dichiaro il mio conflitto d'interessi. Ho preso un contributo da Erbenobili e SNS per un corso su un loro prodotto. Cercherò di non prescriverlo, per quanto buono, per evitare cattivi pensieri 😉

Aggiornamento 18/9/2018

Coca Cola investe 8 milioni di euro in 8 anni per spingere i ricercatori spagnoli a minimizzare l'impatto della nutrizione ed esaltare quello dell'inattività fisica tra le cause dell'obesità infantile. A me ricorda qualcosa, tipo questo documento di NutritionFoundation, ossia i soliti noti Ghiselli, Del Toma e compagnia bella.
Ecco invece alcuni italiani che hanno dichiarato di ricevere fondi da Coca Cola (molti hanno preferito non comparire in lista, chissà perché)
Aggiornamento 29/10/2018

Il sito informatidizucchero fa l'ennesima figuraccia, smentita su tutta la linea dal medico Pratesi su il Fatto Alimentare

Aggiornamento 18/11/2018

Un articolo su JAMA riprende il tema del conflitto d'interessi, sottolineando come sia molto sentito dall'opinione pubblica, e citando una frase di Harry Y. Benedict: "La più grande dotazione di un'istituzione è la fiducia pubblica"
Una dura accusa all'EBM, un obiettivo mai centrato e troppo influenzato dai finanziamenti e dagli interessi e dai soldi che girano

Aggiornamento 28/11/2018

Spesso la dichiarazione sul conflitto d'interesse manca nei lavori pubblicati, JAMA invita a maggior rigore.

Aggiornamento 28/12/2018

Il 57% dei medici americani che scrivono le linee guida sui farmaci ha un conflitto di interesse, in media di circa 500 dollari.
Aggiornamento 14/1/2019

Il sito Civileats.com mette a disposizione un archivio sugli studi finanziati dall'industria alimentare  e spiega come Big Sugar tenti di minimizzare gli effetti negativi dello zucchero, anche facendo sparire studi scientifici.
L'ILSI, l'istituto che comprende accademici ma è finanziato dall'industria alimentare, con palese conflitto d'interessi, è capace di influenzare le scelte in materia sanitaria in Cina
Aggiornamento 19/1/2019

Quanto spendono le case farmaceutiche nel congresso americano, pagando campagne elettorali ai rappresentanti.

La storia di come lo zucchero ci faccia ammalare e come l'industria abbia pagato per tenercelo nascosto
Aggiornamento 24/1/2019

Negli USA, nelle zone dove c'è maggiore finanziamento dei medici (attraverso viaggi, congressi ecc) da parte dei produttori di oppiacei, c'è anche maggior uso e maggior mortalità per questi farmaci

Aggiornamento 20/2/2019

Alcune segnalazioni di conflitto d'interesse nelle recenti ricerche su omega 3 e altro.
Aggiornamento 10/3/2019

Il conflitto d'interesse tra medici e case farmaceutiche denunciato  da PresaDiretta

Aggiornamento 10/5/2019

Quando la CocaCola sponsorizza uno studio, per contratto può avere l'ultima parola sulla pubblicazione, e bloccarla (o bloccare lo studio) in caso di risultati negativi. Questo è emerso dall'esame di documenti riservati resi pubblici solo grazie a una speciale legge che ha dato il diritto di accesso. "Prese insieme, queste clausole potrebbero sopprimere "informazioni critiche sulla salute", e probabilmente lo hanno già fatto, secondo gli autori dello studio. Gran parte dei supporti della ricerca Coca-Cola riguarda i settori della nutrizione, dell'inattività fisica e del bilancio energetico", concludendosi con il classico "all'interno di una dieta bilanciata il prodotto non è dannoso". Gli autori sostengono che "le clausole contravvengono agli impegni di Coca-Cola per un sostegno trasparente e "illimitato" alla scienza, che è arrivato dopo aver criticato l'opaco modo in cui alcune grandi aziende alimentari finanziano la ricerca sanitaria.". 

Da anni molti "scienziati" sono nel suo libro paga, ma tutti fanno finta di nulla.  

"Stiamo già ascoltando accuse da parte di esperti in nutrizione che l'industria alimentare sta copiando le tattiche delle industrie del tabacco. La responsabilità sociale delle imprese deve essere molto più di semplici siti Web che affermano politiche progressiste che vengono ignorate".
Il consumo di cibi e bevande ad alto contenuto calorico e basso contenuto di nutrienti è considerato un fattore importante nell'epidemia di obesità infantile. L'anno scorso, il governo del Regno Unito ha introdotto una "tassa sullo zucchero" su molte bevande analcoliche, tra cui il prodotto di punta della Coca-Cola, con documentati vantaggi sulla salute e le casse dello stato.

I ricercatori premono perché l'industria alimentare  aggiorni i contratti di ricerca in linea con i nuovi impegni pubblici.
"Il caso della Coca-Cola suggerisce una continua mancanza di trasparenza a cui si dovrebbe porre rimedio con informazioni sui finanziamenti, piuttosto che basarsi su conflitti di interesse auto-dichiarati".
"La mancanza di informazioni attendibili  da parte dell'industria e sugli studi terminati prima della pubblicazione dei risultati, rende impossibile sapere quanta parte della ricerca che entra nel dominio pubblico riflette le posizioni dell'industria".
Aggiornamento 15/5/2019

La CocaCola ha versato 8 milioni di euro negli scorsi anni a ricercatori e medici per tentare di smentire o attenuare il legame tra bibite zuccherate e obesità.
Ogni volta che un medico vi dice che la Coca Cola non fa ingrassare, ma che il vostro bambino è grasso perché sedentario, potrebbe essere dovuto al fatto che ha preso i soldi dall'industria. La sfiducia delle persone nella scienza nasce da queste cose.
Aggiornamento 16/5/2019

Alcuni documenti pubblicati per volere della Corte Europea evidenziano la potenza delle lobby chimiche per alterare i risultati delle indagini sugli interferenti endocrini.
Aggiornamento 10/6/2019

Marion Nestle ha deciso di segnalare gli articoli in conflitto d'interesse. Questa settimana segnala una revisione finanziata dai produttori di latte in cui si dimostra che i latticini  proteggono dal diabete, scrivendo che "è possibile prevedere le conclusioni di uno studio conoscendo lo sponsor".
Approfondimenti nel suo libro "The unsavory truth"

Aggiornamento 24/6/2019

Le metanalisi possono avere un "metaconflitto" d'interesse, quando i loro autori hanno interessi finanziari o discutono i i loro stessi lavori

Aggiornamento 30/6/2019

Purtroppo gli scienziati sono corruttibili, e pare che abbiano aggiustato qualche pubblicazione per avere accesso ai fondi. Purtroppo il caso è stato archiviato per legislazione carente.
Aggiornamento 2/7/2019

I produttori di cereali USA cercano di far passare i colpevoli cereali raffinati per innocenti, e dannosi solo perché associati ad altri alimenti come carni rosse processate ecc. Marion Nestle li mette al loro posto.
Aggiornamento 14/7/2019

Boris Johnson, candidato conservatore in Inghilterra, ha dichiarato che rimuoverà la sugartax, sostenendo che la gente ha solo bisogno di muoversi di più. Nonostante sia sostenuta dall'OMS e da qualsiasi organizzazione scientifica, che infatti hanno bacchettato il candidato, il sostenitore della Brexit ha preferito spostarsi sulle posizioni tipiche dei nutrizionisti pagati dalla Coca Cola. Sarebbe interessante sapere chi gli paga la campagna elettorale.
Aggiornamento 23/7/2019
Nuovi dubbi sulla sicurezza dell'aspartame, in particolare si accusa di conflitto d'interessi l'EFSA e chi ha fatto le revisioni

Aggiornamento 13/8/2019

Stralci di un articolo scritto tra gli altri dal prof Ludwig, che da anni si batte per una migliore ricerca in nutrizione, e spiega come sia estremamente complicato dimostrare i fatti in nutrizione.

"Rispetto alla ricerca farmaceutica, gli studi che valutano la dieta o gli interventi dietetici per malattie croniche come l'obesità (da distinguere dalle sindromi da carenza di micronutrienti come lo scorbuto o il rachitismo) hanno sfide molto maggiori in termini di coerenza, controllo di qualità, possibili dati confondenti e interpretazione. Ad esempio, un placebo per un farmaco attivo può essere facilmente preparato, ma l'assegnazione a un particolare regime dietetico raramente può essere realmente mascherata. Inoltre, la dieta è altamente eterogenea, con una miriade di fattori interagenti e potenzialmente confondenti. Se un intervento aumenta l'assunzione da una categoria di alimenti, i partecipanti possono mangiare di meno da altre categorie di alimenti.

Inoltre, per qualsiasi tipo di dieta, esistono molte possibili variazioni. Ad esempio, una dieta povera di grassi include elevate quantità di zucchero? Una dieta ricca di proteine ​​è a base vegetale o animale? Una dieta chetogenica ha un contenuto di grassi saturi irrealisticamente basso? Considerando che un farmaco in genere agisce attraverso uno o un numero limitato di vie biologiche, anche i cambiamenti discreti nella dieta (come il rapporto tra grassi e carboidrati) influenzeranno direttamente numerosi ormoni e percorsi metabolici che coinvolgono molti sistemi di organi".
"Cambiare una dieta è molto più difficile che prendere una pillola e l'aderenza agli interventi dietetici è più difficile da valutare (cioè, rispetto alla misurazione dei livelli di farmaco nel siero o nelle urine). Gli studi sull'alimentazione condotti negli ambulatori di metabolismo forniscono un'osservazione continua dei partecipanti a un'unità di ricerca e mirano a aggirare questo problema, ma lo fanno in condizioni ambientali artificiali che influenzano il comportamento alimentare, l'attività fisica, il livello di stress e probabilmente altri fattori che influenzano i risultati correlati alla dieta".
"Inoltre, molti fattori ambientali, psicologici e comportamentali possono influenzare il comportamento alimentare a breve termine, ma a lungo termine probabilmente prevalgono fattori biologici. Con la restrizione calorica, la fame aumenta e il tasso metabolico rallenta, e queste risposte biologiche adattive si oppongono alla perdita di peso in corso e minano l'aderenza dietetica a lungo termine. Per questo motivo, gli studi a breve termine (<1 mese per la ricerca meccanicistica e <1 anno per comportamentale studi), la stragrande maggioranza della nutrizione, possono rivelare solo fenomeni transitori di significato poco chiaro alla comprensione di come una dieta specifica moderi una malattia cronica per molti anni".
Si conclude spiegando come spesso gli studi non si inseriscano in un contesto di mondo reale ma sperimentale, e i finanziamenti siano molto bassi rispetto a quelli dell'industria farmaceutica. Che sarebbero comunque un investimento sulla salute e sulla prevenzione.Un
Aggiornamento 23/8/2019
La Bayer pagava per screditare giornalisti e attivisti che pubblicavano contro di lei. Si è arrivati addirittura a spiare il cantante Neil Young. Anche Google ha preso soldi per indirizzare le ricerche, sfavorisce siti non mainstream. A volte sembra che i colleghi prendano soldi, ma semplicemente qualcuno è così scemo che fa le parti di Monsanto anche gratis.

Aggiornamento 25/8/2019
Lo "spin", ossia "l'uso di strategie di report specifiche, per qualsiasi motivo, per evidenziare che il trattamento sperimentale è vantaggioso, nonostante una differenza statisticamente non significativa nel risultato primario, o per distrarre il lettore da risultati statisticamente non significativi", è stato riscontrato in oltre la metà (56%) degli RCT (studi di intervento) pubblicati dai giornali di psichiatria. La scoperta desta molta preoccupazione perché sono gli studi utilizzati per le linee guida sui farmaci.
Lo spin non è apparso associato al finanziamento dell'industria farmaceutica
Aggiornamento 30/8/2019
L'ACP, associazione dei medici americani, ha emesso nuove linee guida per evitare i conflitti d'interesse. chi ha ricevuto soldi nei 3 anni precedenti non potrà partecipare alla stesura, chi ha interessi intellettuali non potrà votare l'approvazione.
Aggiornamento 20/9/2019
Le prossime linee guida alimentari per gli americani rischiano di essere pesantemente influenzate da Trump e la sua cricca di finanziatori che sostengono Big Food, dimenticando le indicazioni sulla salute e sul clima (ridurre la carne rossa).
Aggiornamento 5/10/2019
Interessante articolo de Il Fatto Alimentare sulla sugartax, da cui riassumo i passaggi più importanti
Tante società scientifiche e molti nutrizionisti hanno aderito [...] Altre società hanno preferito non aderire all’iniziativa, tra queste citiamo: l’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), l’Ordine nazionale biologi (Onb) e la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg). La stessa Società italiana di nutrizione umana (Sinu), leader in Italia in quanto cura la stesura dei Larn (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana) che dovrebbe essere la paladina di questa iniziativa in linea con le indicazioni delle più importanti autorità mondiali – Oms, World cancer research fund (Wcrf), World Obesity (WO) – è stranamente assente.
Al riguardo vale la pena curiosare nel sito della Sinu. Tra gli sponsor troviamo Ferrero (Soremartec) e Nfi, una società scientifica privata che è a sua volta finanziata da Barilla (Mulino Bianco), Ferrero e Nestlè nonché decine di altre aziende alimentari. La Sinu non ha alcuna politica di trasparenza e di disclosure sulla questione del conflitto di interesse degli autori che hanno partecipato alla stesura dei Larn, e a quanto pare non c’è alcuna intenzione di cambiare nel futuro. Al contrario l’Oms, il Wcrf, WO e le più importanti riviste medico scientifiche affrontano molto seriamente il problema del conflitto di interessi perché può stravolgere le pubblicazioni.
In Italia il conflitto di interessi è un tabù. Come mai le indicazioni sugli zuccheri riportate dai Larn sono diverse rispetto a quelle dell’Organizzazione mondiale della sanità? Perché i nutrizionisti più presenti in televisione continuano a ripetere il mantra tanto caro all’industria alimentare secondo cui “non ci sono alimenti buoni o cattivi”? Perché si continua ad enfatizzare il ruolo dell’educazione alimentare, la responsabilità dei genitori sulle scelte alimentari dei bambini, altro mantra tanto caro all’industria alimentare, quando i dati a disposizione dicono chiaramente che questa strada non funziona? Come mai si continua a osteggiare qualsiasi intervento delle autorità sul consumo dello zucchero (sugar tax) e l’etichetta a semaforo, che invece viene adottata con successo da diverse nazioni al mondo per la sua chiarezza e semplicità?
Una delle prime nozioni elementari che viene data allo studente che deve occuparsi di nutrizione (in Gran Bretagna, USA, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Canada, Oms) è la distinzione tra zuccheri aggiunti agli alimenti e quelli naturalmente presenti. In Italia invece gli zuccheri contenuti all’interno di una lattina di Coca-Cola sono considerati come quelli naturali contenuti nella frutta (circa quattro arance). Ci sarà una differenza tra una bevanda gassata e quattro arance, visto che gli zuccheri della frutta sono accompagnati da fibra alimentare, vitamine, minerali e fitocomposti, mentre nelle bibite zuccherate questi nutrienti non ci sono.
[...]
L’ostilità che l’Italia ha verso la sugar tax e il Nutri-Score può essere in parte dovuta all’influenza degli sponsor dell’industria alimentare ai massimi livelli delle istituzioni scientifiche della nutrizione. È necessario allinearsi agli standard internazionali di trasparenza e risolvere il problema del conflitto di interessi. Così facendo potremo finalmente adeguare le nostre linee guida a quelle del resto del mondo e migliorare le indicazioni nutrizionali per la popolazione generale. Oggi chi è contro la sugartax o ha qualcosa da nascondere o ignora l'evidenza scientifica
Aggiornamento 6/10/2019
In questi giorni si discute molto su una linea guida emessa da un gruppo di ricercatori indipendenti secondo cui non vale la pena modificare il consumo di carne rossa e/o processata, perché tali modifiche avrebbero basso impatto sulla salute pubblica e le persone non avrebbero tanta voglia di farle. Secondo un documento di Harvard T.H. Chan School of Public Health queste raccomandazioni non sono il linea con l'evidenza scientifica attuale, sia per quanto riguarda la salute sia l'ambiente."Per migliorare sia la salute umana che la sostenibilità ambientale, è importante adottare modelli dietetici ricchi di cibi sani a base vegetale e relativamente bassi in carni rosse e trasformate". Lo stimato collega Maurizio Tommasini prova a fare un po' di chiarezza.
Mi segnala inoltre Renata Alleva che il principale autore non ha segnalato di esser stato dipendente dell'industria della carne. Un articolo in pieno conflitto d'interessi insomma.
Aggiornamento 8/10/2019
L'intervista di Antonio Pratesi sulla sugartax e il conflitto d'interessi in nutrizione
Aggiornamento 15/10/2019
Continuano le critiche al lavoro sull'innocuità della carne rossa: l'esclusione dei lavori da considerare nella metanalisi è stata fatta in modo da eliminare i risultati contrari alla carne rossa.
Aggiornamento 25/10/2019

"Le fake news rimbalzate nelle ultime settimane sui giornali e in rete dicono che la sugar tax non funziona. Si tratta di bugie utilizzate per giustificare la posizione contraria ribadita dall’industria alimentare, dalle lobby e da alcuni ministri del governo Conte".Una
Aggiornamento 9/1/2020
Vengono pubblicate le correzioni al lavoro sulla carne rossa, che affermava la sua innocuità. Un autore non aveva dichiarato il suo conflitto d'interesse.
Aggiornamento 15/1/2020
Anche JAMA parla del caso di Annals sulla carne rossa, chiarendo perché è difficile fare ricerca sulla nutrizione e insistendo sul conflitto d'interessi, che probabilmente colpisce anche chi sembra indipendente (Harvard)
Aggiornamento 17/2/2020
I problemi di trasparenza nella scienza
Aggiornamento 25/3/2020
In un campione di oncologi americani, 2/3 di essi hanno ricevuto compensi dall'industria. Il 10% ha preso più dall'industria più di quanto prendesse come medico. Lo studio si conclude col consiglio di limitare i compensi
Aggiornamento 31/3/2020
L'articolo di JASN sul conflitto d'interessi in nutrizione
Aggiornamento 15/5/2020
Il giornale dei medici americani denuncia quanto le case farmaceutiche pagano ai politici USA
Aggiornamento 22/5/2020
Pesanti critiche dall'ISDE sul report dell'EFSA sulla sicurezza del multiresiduo di pesticidi nel cibo. Il report, in ritardo di diversi mesi, appare rassicurante, ma le carenze metodologiche emerse continuano a minare la credibilità dell'ente.
Aggiornamento 13/6/2020
L'industria alimentare ha delle colpe nella severità della COVID19, essendo una creatrice dell'ambiente obesogeno e l'obesità tra i fattori di rischio per severità e mortalità del coronavirus. I governi devono fare di più per contrastare questo ambiente, e la tassa sugli zuccheri è solo un piccolo passo. "Le industrie alimentari di tutto il mondo devono immediatamente smettere di promuovere [i loro cibi] e i governi devono forzare la riformulazione di cibi e bevande non salutari. Nel Regno Unito, gli obiettivi incrementali hanno già gradualmente ridotto la quantità di sale aggiunto agli alimenti, con conseguente riduzione dell'assunzione di sale, pressione sanguigna e mortalità cardiovascolare".
Aggiornamento 30/6/2020
Tim Spector sul conflitto d'interessi, la correttezza degli studi scientifici sulla nutrizione e soprattutto sulla prevalenza della qualità del cibo sulla sua quantità (non tutte le calorie sono uguali)
Aggiornamento 3/9/2020

Come mai alcuni studi dicono che le bibite gassate non fanno male, nell'ambito di una dieta bilanciata, o che i bambini che mangiano caramelle sono più magri? Semplicemente questi dati vengono da studi pagati dall'industria alimentare

Aggiornamento 20/12/2020

Gli studi pubblicati che sono finanziati dall'industria alimentare hanno più probabilità di dar risultati favorevoli all'industria stessa.
"Il 13,4% degli articoli di ricerca sottoposti a revisione paritaria nelle prime 10 riviste di nutrizione e dietetica più citate del 2018 riportava il coinvolgimento dell'industria alimentare. Il coinvolgimento dell'industria alimentare ha abbracciato una serie di settori industriali, con la produzione di alimenti trasformati, la produzione di integratori alimentari e il latte più spesso rappresentati. La stragrande maggioranza del coinvolgimento dell'industria proveniva da grandi società e associazioni di categoria/industria, piuttosto che da piccole società. La proporzione di articoli con risultati considerati favorevoli all'industria alimentare era sostanzialmente più alta tra gli articoli con coinvolgimento dell'industria alimentare (55,6%) rispetto a un campione casuale di quelli senza (9,7%), con la differenza ancora più marcata dove il coinvolgimento dell'industria negli studi era più diretto (affiliazioni di autori o finanziamenti diretti per lo studio). La percentuale di articoli considerati sfavorevoli agli interessi dell'industria alimentare era simile tra gli articoli con il coinvolgimento dell'industria alimentare e il campione casuale di quegli articoli senza. [...] Il coinvolgimento dell'industria alimentare nella ricerca nutrizionale sottoposta a revisione tra pari è comune e i risultati della maggior parte degli studi con il coinvolgimento dell'industria alimentare favoriscono gli interessi dell'industria alimentare. Dati i potenziali interessi concorrenti dell'industria alimentare da un lato, e gli interessi scientifici e di salute della popolazione dall'altro, è importante esplorare i meccanismi che possono salvaguardare l'integrità e la rilevanza pubblica della ricerca nutrizionale e garantire che non siano minati dall'influenza dell'industria alimentare".

Aggiornamento 27/2/2021

L'industria alimentare spende ogni anno milioni di dollari negli USA per cercare di far passare per inutile la sugartax, la tassa sugli zuccheri aggiunti che si è dimostrata efficace nel ridurre la prevalenza di obesità. La strategia è ben conosciuta dalle compagnie del tabacco

Aggiornamento 7/5/2022

I conflitti d'interesse dei redattori delle linee guida 2020 USA. Il 95% di loro ha avuto rapporti con industria farmaceutica o alimentare. Gli autori ritengono le linee comunque affidabili e scientifiche.

Aggiornamento 17/7/2022

Le nuove linee guida sul conflitto d'interesse nelle pubblicazioni sulla nutrizione

Aggiornamento 1/11/2022

L'Academy of Nutrition and Dietetics viene accusata di rapporti con l'industria alimentare, con influenze sulla redazione delle linee guida. Questo può influire negativamente sulla salute delle persone.

Lo studio descrive una "relazione simbiotica" tra l'Accademia e le società e ha scoperto che l'Accademia agisce come una "voce pro-industria" con posizioni politiche che a volte si scontrano con la sua missione di migliorare la salute a livello globale.

Aggiornamento 10/11/2022

In un nuovo studio si mette in mostra come il cibo spazzatura crei dipendenza in maniera simile al tabacco. L'azione sui centri cerebrali della dipendenza e della ricompensa è simile. Inoltre le compagnie del tabacco hanno comprato alcune grandi compagnie alimentari, in un certo senso attaccandoci da più fronti e usando tecniche di marketing e di lobbying simili a quelle usate per il fumo.
Questo può essere problematico per quanto riguarda la ricerca e la messa in pratica di politiche sanitarie utili alla popolazione.
Gli autori concludono osservando "Ciò ha ritardato l'attuazione di strategie efficaci per affrontare questa crisi di salute pubblica, che è costata milioni di vite. A differenza del fumo, tutti abbiamo bisogno di mangiare. Negli ultimi 40 anni, gli alimenti processati sono diventati di uso comune e dominano l'ambiente alimentare, ma non possiamo trascurare loro potenziale di creare dipendenza e dannoso".

Aggiornamento 14/4/2023

Non è facile fare scienza sulla nutrizione a causa della sua complessità: molti fattori (tipi di studi osservazionali, conflitto d'interessi, difficoltà a standardizzare i metodi di rilevamento, disinformazione, informazione più o meno corretta che viene da professionisti o non professionisti, mancanza di consenso tra esperti sull'effetto di alcuni nutrienti) influenzano le scelte. Gli alimenti non hanno un comportamento "binario" come per esempio il fumo. Il fumo fa sempre male, dalla prima sigaretta. Nel caso del cibo ci possono essere alimenti che creano problemi oltre una certa dose, che può essere difficile da stabilire e non uguale per tutti. Questi alimenti fanno parte di un "pattern" in cui possono essere più o meno presenti e solo l'insieme di questi alimenti può determinare salute o malattia, risulta difficile considerare un alimento "da solo". Anche focalizzarsi solo sulla quantità di cibo è sicuramente un approccio sbagliato.
L'approccio "cibo come medicina" può essere utile in persone che hanno alimentazione di scarsa qualità, diabete e obesità, aiutandoli a migliorare i parametri metabolici, la salute e la qualità della loro vita.
Tra i campi più promettenti troviamo la crononutrizione e la nutrizione di precisione, dato che le linee guida sono basate su persone medie, ma servono ulteriori studi per confermare i dati, integrarli e applicarli.

Aggiornamento 30/10/2023

Una pubblicazione del BMJ, tra i cui autori compare anche il noto epidemiologo D. Mozaffarian, esorta la politica a prendere provvedimenti per avvertire il pubblico dei problemi legati al consumo di cibo ultraprocessato, affinché se ne riduca il consumo e le persone possano essere informate dei danni.
Da noi invece ci si oppone alla sugartax e all'etichetta europea e alcuni "esperti" sono a libro paga delle industrie alimentari.
Il maggiore rischio è legato alle malattie cardiovascolari, ma anche il rischio di quelle neurodegenerative e oncologiche aumenta.
Tra le sostanze dannose presenti nel cibo spazzatura troviamo furani, ammine eterocicliche, idrocarburi policiclici aromatici, acroleina, prodotti finali della glicazione avanzata (AGES), acidi grassi trans industriali e acrilammide.
Le confezioni possono apportare ftalati, bisfenoli, oli minerali e microplastiche dall'imballaggio o dal rivestimento interno delle lattine.
Gli additivi inducono infiammazione e danni al DNA, modificano il microbiota e favoriscono la permeabilità intestinale, alterando il rapporto tra microbi e sistema immunitario.
Spesso non si considerano gli effetti additivi tra sostanza nei test tossicologici. Per altri invece, come il biossido di titanio e i dolcificanti artificiali, sono emerse prove di tossicità inizialmente non evidenziate.
L'articolo si conclude con questi punti:
§ Le prove esistenti sono sufficientemente forti da giustificare azioni immediate di sanità pubblica per aiutare i cittadini a identificare gli alimenti ultra-processati e a limitare la loro esposizione
§ È necessaria una ricerca multidisciplinare, indipendente dall’industria, per rivalutare la sicurezza degli additivi alimentari e degli ingredienti trasformati industrialmente, nonché dei contaminanti legati al processo
§ Le normative fiscali, di marketing e di etichettatura dovrebbero essere utilizzate per trasformare l’attuale sistema alimentare e facilitare l’abbandono della dieta dagli alimenti ultra-processati in tutta la popolazione.


Aggiornamento 4/2/2024

L'applicazione della sugartax in alcuni stati degli USA ha portato a un aumento del prezzo del 33% e una contemporanea riduzione degli acquisti del 33% delle bibite zuccherate. Questo testimonia come la facile reperibilità a prezzi bassi sia un motivo di incentivo al consumo.
La tassa porterebbe a una riduzione dei costi sanitari e sarebbe quindi un guadagno per tutti, tranne che l'industria alimentare.

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