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lunedì 8 luglio 2013

Fast food baby


Qualche settimana fa ho visto un nuovo programma in onda su Real Time, Fast Food Baby, dove sostanzialmente viene descritta la vita di molti bambini e adolescenti e delle loro famiglie, ovvero un continuo ricorso al fast food e al cibo spazzatura.
Sembra che il programma sia stato velocemente tagliato dal palinsesto, evidentemente non tirava molto.
Magari perché molti italiani già se lo vedono in casa.
Penso che questo stile di vita sia ormai imposto dal modo di vivere odierno: mai un attimo di calma, sempre di fretta, ore e ore di lavoro, e chi ha voglia e tempo di cucinare poi?
Molto più comodo ricorrere a cibi già pronti, ad un costo tutto sommato basso, ma con qualità nutritive infime.
Il risultato è che, nonostante un piccolo miglioramento, siamo sempre ai primi posti in Europa per obesità infantile.
Il cibo spazzatura è capace di alterare la percezione del gusto e il corretto senso di sazietà, facilitando l'introduzione dell'eccesso di calorie che fa ingrassare. Se poi viene abbinato alle giornate passate a guardare la televisione il risultato è facilmente immaginabile.  

http://youthvoices.net/discussion/childhood-obesity

Questo, purtroppo per lui, è ormai uno dei bambini più famosi su Internet.

Nel modello animale, se diamo cibo-spazzatura alla mamma, i figli nascono con una predisposizione a gradirlo e quindi ad ingrassare; questo perché il gusto e il sistema di reward (di ricompensa, cioè tutto ciò che ci da piacere) vengono alterati in direzione di preferenza di grassi e zuccheri.

 2011 Jul;25(7):2167-79

Il cibo spazzatura è troppo facilmente alla portata di tutti. Se una bottiglia di Coca Cola venisse tassata e costasse come una di whisky forse non sarebbe così. 
L'obesità e il diabete diventerebbero nuovamente un problema della classe abbiente, l'unica che un tempo poteva permettersi il pane bianco e aveva una vita sedentaria. Questo succedeva solo fino a poche decenni fa!

Aggiornamento 2/6/2016

Per fare il pieno di ftalati, sostanze perturbatrici dell'equilibrio endocrino, è consigliabile mangiare al fastfood.

Aggiornamento 14/7/2015

La tassa sul junk food appare funzionare, almeno in Messico.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=570494629777452&set=gm.10153562403802047&type=3&theater

Aggiornamento 29/7/2016

Mangiare in famiglia più spesso si associa con minor rischio di problematiche psicosociali tra i giovani

Update 3/10/2016

L'infiammazione correlata all'obesità appare reversibile nei bambini: meglio pensarci finché si è ancora in tempo!

Update 13/10/2016

L'OMS chiarisce che la tassa sullo zucchero è utile per la riduzione dell'epidemia di obesità. Aspettiamo la risposta degli esperti nutrizionisti dal sito merendineitaliane.it

Aggiornamento 6/11/2016

Niente da fare, i bambini italiani sono tra i peggiori al mondo.

Aggiornamento 16/12/2016

Gli adolescenti obesi hanno un rischio molto più alto di malattie cardiache in età relativamente giovane.
Aggiornamento 3/2/2017
Del fast food non fa male solo il cibo, ma anche il packaging. Nelle confezioni sono infatti presenti i PFAS, gli stessi delle pentole antiaderenti rovinate per capirci, che passano nel cibo in maniera significativa

Aggiornamento 16/2/2017

Gli interventi col migliore rapporto costo-benefici per quanto riguarda la prevenzione dell'obesità: tassa sulle bibite gassate, rimozione dei sussidi per il cibo non salutare, mense scolastiche e soprattutto distributori con cibo sano
Anche in Australia si scrive a favore della tassa sul cibo spazzatura

Aggiornamento 8/3/2017

La tassa sulle bevande zuccherate in Messico continua a dare buoni risultati

Aggiornamento 21/3/2017

Come fa il cibo spazzatura ad abbassare il metabolismo? Richiede meno calorie per essere digerito rispetto ai cibi veri, induce insulinoresistenza e quindi tende a essere immagazzinato, riduce i segnali di sazietà.

Aggiornamento 4/5/2017

La sedentarietà da sola non spiega il sovrappeso nei giovani: l'evidenza che ci sia un collegamento è soltanto debole. Questo non significa che non ci si debba muovere, ma che altri fattori, come il poco sonno e la dieta di scarsa qualità, sono altrettanto importanti. Aspettiamo che i tizi pagati dalle industrie alimentari per dire che lo zucchero non fa ingrassare chiedano scusa.

Aggiornamento 23/7/2017

L'immagine dell'AICR spiega bene perché gli alimenti più sono processati meno sono nutrienti, ma semplicemente ricchi di calorie vuote e componenti non salutari.



Aggiornamento 19/9/2017
Contrariamente a quanto molti pensano, esiste un meccanismo fisiologico che si chiama "compensazione calorica", che serve a mantenere la composizione corporea stabile nel tempo. Mangiare più calorie viene compensato con un aumento della spesa energetica, e il peso non aumenta.
Questo meccanismo si perde nei bambini sovrappeso, soprattutto se assumono cibi spazzatura.

Aggiornamento 24/9/2017

Come mai i bambini di oggi sono più grassi? oltre a muoversi poco e mangiare male, spesso dormono poco, e questo influenza negativamente gli ormoni che gestiscono sazietà e spesa energetica.

Aggiornamento 3/10/2017

Lo sport ad alta intensità protegge dai danni della cucina fastfood. Se non siete supersportivi siate quindi rigorosi

Aggiornamento 20/10/2017

Grandi quantità di zucchero aumentano il rischio cardiovascolare anche nelle persone apparentemente sane, alterando il metabolismo epatico dei grassi

Nei giovani il diabete di tipo 2 è una malattia legata alla povertà: infatti nelle famiglie meno abbienti è più facile avere una dieta ricca di calorie ma povera di nutrienti. Questo è anche colpa delle politiche di sussidi statali che finanziano cibo insalubre come i cereali raffinati e le carni processate

Aggiornamento 21/10/2017
Negli ultimi 40 anni il tasso di obesità infantile è aumentato nel mondo di 8 volte, e il cibo processato ha avuto un ruolo fondamentale:

"Una caratteristica generale delle politiche contro il sovrappeso e l'obesità nei bambini e negli adolescenti nei paesi ad alto reddito è una riluttanza ad utilizzare le tasse e le normative del settore per cambiare comportamenti alimentari. Alcuni paesi a reddito medio stanno adottando anche politiche per combattere il sovrappeso e l'obesità nei bambini e negli adolescenti, in alcuni casi con una maggiore enfasi sulla regolamentazione e sulle imposte rispetto ai paesi ad alto reddito. Sebbene la quantità di energia che si possa raccogliere per utilizzare le tasse e le normative per ridurre il consumo di alimenti ad alta densità energetica, poche politiche e programmi tendono a rendere più convenienti cibi sani come cereali integrali, frutta e verdura fresca grazie a sovvenzioni ,prezzi mirati, e buoni-pasto, o pasti sani a scuola. L'indisponibilità delle opzioni alimentari sane non solo porta a disuguaglianze sociali (persone povere con sovrappeso e obesità), ma potrebbe anche limitare l'effetto delle politiche che prendono di mira alimenti non sani".

Aggiornamento 16/11/2017

"Il basso stato socio-economico è ripetutamente stato indicato come un fattore di rischio per numerosi condizioni metaboliche, compresa l'obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. Mentre decenni fa l'obesità era un problema che riguardava le persone ricche, oggi colpisce le fasce più deboli economicamente perché utilizzano maggiormente cibi ad alta densità energetica ma bassa nutrizionale, e che contengono emulsionanti o altre sostanze capaci di peggiorare lo stato del microbiota. La somministrazione di antibiotici nei primi   anni di vita è stata ripetutamente associata all'obesità infantile, e l'esposizione agli antibiotici materni durante la gravidanza è stata associata con basso peso alla nascita, che può essere un fattore di rischio per l'obesità. È importante notare che queste alterazioni potrebbero essere più comuni tra le popolazioni a basso reddito a causa della minore prevalenza dell'allattamento al seno, l'uso improprio di antibiotici e pratiche guidate dalla povertà come la condivisione di farmaci, anche se più studi epidemiologici sull'abuso di gli antibiotici sarebbero necessari".
Aggiornamento 3/12/2017

Secondo una nuova metanalisi, tra l'altro fatta da Mozaffarian, uno dei migliori epidemiologi nutrizionali al mondo, il costo del cibo sano non è poi così più alto di quello spazzatura. Non abbiamo più neanche quella scusa.

Aggiornamento 5/12/2017
Il sindaco di Londra vieta i fast-food vicino alle scuole

Aggiornamento 17/1/2018

L'alimentazione di tipo occidentale aumenta la reazione infiammatoria delle cellule immunitarie, aumentando così il rischio di tutte le malattie connesse con la condizione di infiammazione: diabete, aterosclerosi, malattie neurodegenerative  e autoimmuni."Il cibo non salutare sembra rendere le difese del corpo più aggressive a lungo termine"
È stato in pratica individuato un "sensore" del cibo fast food nelle cellule immunitarie.
"Questi risultati hanno quindi un'importanza sociale rilevante", spiega Latz, autore dello studio. "Le basi di una dieta sana devono diventare una parte dell'educazione molto più importante di quella attuale, solo così possiamo "immunizzare" i bambini in una fase precoce contro le tentazioni dell'industria alimentare. I bambini devono scegliere cosa mangiare ogni giorno, dovremmo consentire loro di prendere decisioni consapevoli riguardo alle loro abitudini alimentari ".

Aggiornamento 21/2/2018

L'HIIT fatto prima di mangiare cibo spazzatura riduce, senza eliminare totalmente, la disfunzione endoteliale postprandiale indotta da quel tipo di alimentazione.
Aggiornamento 14/3/2018
Le nuove linee guida pediatriche di prevenzione e cura dell'obesità forniscono sorprendenti consigli. Si consiglia l'integrazione di vitamina D, di limitare al massimo l'uso di cibo fastfood e si vietano le bevande zuccherate prima dei 2 anni (che sono sconsigliate anche negli anni successivi).
Aggiornamento 3/4/2018

Il cibo fastfood, essendo meno nutriente, è legato a minor quoziente intellettivo nei bambini

Aggiornamento 17/5/2018

10 abitudini per prevenire l'obesità infantile
incoraggiare, essere d'esempio, portarli a fare la spesa per scegliere le verdure, cucinare insieme, mangiare insieme, non esagerare con le porzioni, non usare il cibo come premio, bere acqua e non bibite, ridurre l'uso degli schermi e dormire a sufficienza.

Aggiornamento 11/6/2018

Guardare cartoni animati che mostrano la corretta alimentazione è efficace nell'indurre i bambini a mangiare bene.

Aggiornamento 28/6/2018

Mentre in Italia si organizzano convegni per chiarire che lo zucchero è una cosa buona in Inghilterra si organizza un piano per bloccare la vendita di bibite ai giovani, farli camminare un miglio al giorno e disincentivare il cibo spazzatura


Aggiornamento 15/11/2018

Un post molto interessante di una collega sul gusto dolce e le verdure

Aggiornamento 27/1/2019

Un'alta frequenza di consumo di cibi fritti, particolarmente pollo e prodotti ittici, aumenta la mortalità da qualsiasi causa, soprattutto cardiovascolare, nelle donne in postmenopausa. Questo può essere dovuto alla formazione di grassi trans, di acrilammide e di AGEs con le alte temperature, che determinano stress ossidativo e infiammazione, all'aumento della densità energetica, all'aumentato consumo di sale, al riutilizzo dell'olio che agisce sull'enzima paraoxonasi e inibisce il metabolismo del colesterolo.

Aggiornamento 17/2/2019

Aumentare del 10% il consumo di cibo industriale aumenta del 14% il rischio di morte da qualsiasi causa in uno studio francese effettuato su oltre 40 mila persone con più di 45 anni.

Aggiornamento 5/3/2019

Con grande prontezza il commissario UE alla salute e la SINPE si rendono conto che i fastfood sono obesogeni e si dovrebbe cercare di sfavorire le loro politiche di marketing.

Aggiornamento 9/3/2019

In uno studio fatto su 219 bambini con sclerosi multipla recidivante intermittente, ogni 10% di aumento di calorie da grassi saturi triplica il rischio di ricaduta, mentre ogni porzione di vegetali lo dimezza.

Aggiornamento 21/4/2019

Fornire voucher utilizzabili per acquistare cibo sano (frutta, verdura, cereali integrali) è efficace nel ridurre il tasso di obesità tra i bambini
Aggiornamento 18/5/2019
Che succede se si dividono 20 volontari sani in 2 gruppi, uno che mangia cibo spazzatura e l'altro cibo non industriale? Anche se le diete sono parificate per calorie e nutrienti, le persone sono lasciate libere di mangiare a volontà, e il primo gruppo mangia di più e aumenta di peso, mentre nel secondo dimagriscono.
Questo può essere dovuto alla minor sazietà, alla maggior velocità del consumo di cibo, al maggior consumo di energia indotto dal cibo non industriale (quoziente respiratorio inferiore nel secondo gruppo, ossia maggiore ossidazione dei grassi).
"In conclusione, i nostri dati suggeriscono che l'eliminazione degli alimenti ultra-elaborati dalla dieta diminuisce l'apporto energetico e facilita la perdita di peso, mentre una dieta con una grande percentuale di alimenti ultra-elaborati aumenta l'apporto energetico e porta all'aumento di peso. Limitare il consumo di alimenti ultra-elaborati può essere una strategia efficace per la prevenzione e il trattamento dell'obesità. Tuttavia, le politiche che scoraggiano il consumo di cibi ultra-elaborati dovrebbero tenere conto del tempo, delle capacità, delle spese e dello sforzo richiesto per preparare i pasti dagli alimenti minimamente trasformati, risorse che sono spesso scarsamente disponibili per coloro che non sono membri delle classi socioeconomiche superiori".
Aggiornamento 25/6/2019
Quali sono i provvedimenti che funzionano a livello politico per prevenire obesità e sue complicanze?
Il cambio dell'ambiente alimentare: la tassa sullo zucchero; l'etichettatura che metta bene in evidenza grassi, zucchero, calorie e grassi saturi; rimuovere i personaggi dei cartoni dalle confezioni; togliere i regali dalle confezioni (tipo happy meal o Kinder sorpresa); togliere la pubblicità del cibo spazzatura. L'industria alimentare è una specie di "tata", che si preoccupa però di promuovere i suoi guadagni, non la salute.
Aggiornamento 9/7/2019
L'obesità infantile è un problema mondiale, perché chi ha questa condizione sarà probabilmente un adulto sovrappeso o obeso e maggiori sono gli anni con eccesso ponderale maggiore è il rischio per la salute.  Tra i fattori che aumentano il rischio, l'eccesso ponderale della madre e l'aumento di peso in gravidanza, il diabete gestazionale.
"Le donne incinte dovrebbero seguire uno stile di vita sano, evitare la malnutrizione e il fumo e moderare l'assunzione di zucchero per ridurre il rischio di adiposità infantile".
L'allattamento al seno dovrebbe essere incoraggiato per i suoi numerosi effetti benefici. Le evidenze non sono conclusive sui tempi di svezzamento, probiotici e prebiotici.
Nei bambini, l'eccesso di assunzione di proteine, il consumo di bevande zuccherate e il sonno ridotto sono associati a maggiore adiposità durante i primi 2 anni di vita.

Aggiornamento 16/7/2019

I bambini obesi hanno maggiore rischio di ammalarsi di sclerosi multipla e rispondono meno alle terapie

Aggiornamento 3/8/2019
Marion Nestle, docente di nutrizione e in prima linea per una scienza dell'alimentazione libera dal conflitto d'interessi, riassume così gli ultimi studi sul junk food: "Il messaggio è chiaro: il cibo spazzatura incoraggia l'introduzione dell'eccesso di cibo; mangiare troppo significa assumere più calorie; più calorie significa più peso. Mangiare un sacco di cibo spazzatura è sufficiente a causare l'obesità".
Aggiornamento 29/9/2019

I probiotici possono aiutare i bambini a dimagrire rispetto alla sola dieta
Aggiornamento 1/11/2019
Negli USA la situazione dell'obesità infantile è così tragica che i pediatri raccomandano la chirurgia bariatrica per l'obesità severa anche negli adolescenti.
Nonostante si sia specificato "[...]Giusto per essere chiari, l'Accademia continua assolutamente a sostenere gli sforzi per migliorare l'accesso al cibo sano e l'attività fisica per tutti i bambini. La chirurgia per la perdita di peso non è mai stata pensata come una strategia di salute pubblica", si è arrivati a questo livello, perché purtroppo "abbiamo scoperto che è molto improbabile che i bambini con grave obesità invertano la loro obesità nell'età adulta attraverso i tradizionali cambiamenti comportamentali e dello stile di vita". L'indicazione è non prima dei 14 anni. In Italia abbiamo i bambini tra i più grassi d'Europa, e ancora si dubita se prendere provvedimenti
Aggiornamento 7/11/2019
Il microbiota intestinale, al di là delle calorie, si sta rivelando più importante di quanto ipotizzato nei confronti dell'obesità infantile.
Alimentazione sbagliata (iperproteica o ipercalorica), disbiosi, carenze nutrizionali, uso di antibiotici, parto cesareo, sovrappeso della mamma, uso di latte artificiale sono fattori che aumentano il rischio.
Allattamento prolungato, parto naturale, microbiota bilanciato, uso corretto degli integratori, sono invece fattori protettivi, perché bilanciano il sistema immunitario e l'infiammazione e aumentando il grasso bruno.

Aggiornamento 10/11/2019

Secondo una posizione dell'Accademia dei Pediatri Americani non esistono prove a lungo termine sulla sicurezza dei dolcificanti artificiali nei bambini, sebbene non sia stata neanche dimostrata in maniera incontrovertibile pericolosità. Negli studi su animali non aiutano nella perdita di peso e possono creare problemi metabolici. Viene inoltre sottolineato che non sono chiaramente indicati in etichetta (almeno negli USA).

Aggiornamento 17/12/2019
Ogni 10% di cibo spazzatura in più consumato sale del 15% il rischio di diabete di tipo 2
Aggiornamento 18/8/2020

Quanto è importante per i bambini dormire e mangiare agli orari giusti? I bambini obesi hanno alterazione del ritmo del cortisolo (basso al mattino e alto la sera), disturbando l'attenzione a scuola e il sonno la notte, insieme alla deposizione del grasso. "Sincronizzare l'esercizio fisico e gli interventi nutrizionali con l'orologio circadiano potrebbe massimizzare i benefici di promozione della salute degli interventi per prevenire e curare le malattie metaboliche. Pertanto, approcci "cronoterapeutici" mirati al mantenimento dei ritmi normali attraverso uno stile di vita sano possono essere efficaci nel contrastare l'obesità e altre malattie metaboliche nei bambini e negli adolescenti".

Aggiornamento 3/9/2020

In Messico, che ha già avuto risultati grazie alla tassa sul cibo spazzatura, alcuni stati vietano la vendita di junkfood ai minori. Questo può salvare la vita a diverse persone. In passato sappiamo che il proibizionismo non ha prodotto risultati, staremo a vedere in questo caso

Aggiornamento 17/3/2021

Una posizione ufficiale dell'ESPGHAN valuta le cause dell'obesità infantile.
I comportamenti alimentari dei genitori sono un fattore determinante.
Nei primi 2 anni di vita, l'allattamento è protettivo, mentre il latte in formula è associato con alterata composizione corporea. Un elevato apporto proteico durante lo svezzamento aumenta il rischio obesità. Il latte intero, dopo l'anno di vita, appare ridurre il rischio di sovrappeso rispetto al latte a ridotto contenuto di grassi. Se i genitori intervengono, migliorando l'alimentazione, il rischio scende.
Dai 2 anni, la dieta mediterranea e nordica riducono il rischio di obesità, su quella vegetariana non ci sono conclusioni. Le bibite gassate aumentano il rischio.
Sul comportamento alimentare, saltare la colazione è associato all'obesità, forse a causa del suo ruolo nell'equilibrio energetico e nella regolazione dell'appetito, i pasti regolari consumati in famiglia sono associati a migliore salute e alla prevenzione dell'eccesso di peso.
Un numero maggiore di pasti giornalieri è associato a un minor rischio di obesità nei bambini forse a causa di una migliore modulazione della fame
 Durante gli spuntini, il consumo di cibi ad alta densità energetica contribuisce all'obesità nell'infanzia, aumentando l'apporto energetico giornaliero.
 Porzioni più grandi, soprattutto di cibi densi di energia, sono associate a un maggiore apporto energetico giornaliero, un fattore predittivo dell'eccesso di peso corporeo.
 I bambini possono autoregolare efficacemente l'assunzione di energia tra i 4 e i 12 anni almeno, sebbene l'assunzione di energia tenda ad aumentare con l'aumentare delle dimensioni della porzione (perdita del controllo)
 Una combinazione di maggiore attività fisica e riduzione del tempo passato seduti può avere un ruolo importante nella prevenzione dell'obesità.
Come raccomandazioni, si dovrebbe promuovere l'allattamento al seno il più possibile, e non esistono evidenze per consigliare il latte scremato prima dei 2 anni. Favorire il consumo della sola acqua ed evitare la presenza di distributori di bibite nelle scuole. Incoraggiare il consumo della colazione e dei pasti in famiglia, insieme a merende con cibi salutari, freschi e vegetali.

Aggiornamento 23/4/2021

Le donne che hanno diabete gestazionale hanno figli particolarmente predisposti a ingrassare.
Uno studio a rilevato che "La combinazione di ridotto allattamento al seno e l'esposizione a bibite zuccherate e/o succhi di frutta durante il primo anno di vita è stata associata a probabilità di obesità da sei a 12 volte più elevate nei bambini. Ciò indica che l'alimentazione del neonato, comprese le bevande zuccherate, può svolgere un ruolo importante nel contrastare la programmazione della vita fetale e che la modifica delle abitudini alimentari postnatali precoci può essere utile per migliorare i rischi per il bambino derivanti dall'esposizione intrauterina all'iperglicemia materna". Invece un allattamento più lungo e duraturo riduce il rischio, specie se abbinato all'esclusione degli zuccheri aggiunti.

Aggiornamento 25/5/2021

L'uso della frutta secca oleosa contribuisce nei bambini a migliorare la qualità della loro dieta, apportando nutrienti, fibre e vitamine, e dovrebbe essere raccomandato come snack salutare al posto dei cibi confezionati

Aggiornamento 11/8/2021

Il consumo di junkfood tra i giovani USA è cresciuto negli ultimi 20 anni fino a rappresentare oltre la metà delle calorie consumate quotidianamente

Aggiornamento 2/7/2022

I valori plasmatici di perfluoroalchili (PFAS), sostanze chimiche che non si degradano e contaminano l'acqua potabile, sono associati ad aumentato rischio di diabete nelle donne.
Tra di loro hanno anche un effetto sinergico, ossia si potenziano se vengono introdotti i diversi tipi. Il motivo potrebbe essere la loro somiglianza strutturale con gli acidi grassi.
Evitarli o diminuire l'introduzione ridurrebbe l'incidenza di diabete in modo significativo.
Le principali fonti sono acqua e cibo contaminati (pesce soprattutto), le vecchie pentole antiaderenti, alcuni contenitori di cibi come quelli del fast-food, pellicola, pop-corn per il microonde), moquette e tappezzeria antimacchia, abiti impermeabili, alcuni cosmetici e prodotti per l'igiene.

Aggiornamento 11/1/2023

Sono uscite le nuove linee guida pediatriche per l'obesità negli USA, rivolte a bambini e adolescenti. Chiariscono che questo problema è legato spesso all'ambiente, al razzismo, alle esperienze avverse e chi ne è affetto è vittima di stigma. Raccomandano di "comprendere e indagare i determinanti genetici, biologici, ambientali e sociali sottostanti che rappresentano un rischio per l'obesità" perché sono "il fondamento di ogni valutazione e intervento". Bisogna inoltre "consentire alla famiglia di avere uno spazio sicuro per comprendere ed elaborare la complessità dell'obesità e la sua cronicità, trattando le persone con tatto, empatia e umiltà".
L'obesità infantile aumenta il rischio di gravi esiti avversi per la salute a breve e lungo termine negli anni successivi, comprese le malattie cardiovascolari, ipertensione, dislipidemia, resistenza all'insulina, diabete e steatosi epatica. Aumenta anche il rischio di problematiche psicologiche (bassa autostima, depressione, stress, problemi emotivi).

Tre fattori chiave possono facilitare una conversazione non stigmatizzante sul peso con i pazienti e le famiglie: 1) Chiedere il permesso di discutere del BMI e/o del peso del paziente. 2) Evitare di etichettare utilizzando un linguaggio incentrato sulla persona (“Bambino con obesità”; non “bambino obeso” o “il mio paziente è affetto da obesità; non “il mio paziente è obeso”). 3) Usare parole che sono percepite come neutre da genitori, adolescenti e bambini. In diversi studi che includono diverse popolazioni razziali, etniche, rurali e urbane, le parole preferite includono: "peso malsano, aumento di peso eccessivo per età, altezza o salute”. Le parole percepite come più offensive includono: “obeso, patologicamente obeso, grande, grasso, sovrappeso, paffuto o sovrappeso".
Le scelte politiche hanno forte influenza nel creare l'ambiente obesogeno.

Un'analisi dell'efficacia dei costi basata sulla simulazione di più interventi per l'obesità infantile ha rilevato che 3 scelte politiche possono far risparmiare sui costi; in altre parole, si risparmierebbe di più sui costi dell'assistenza sanitaria attraverso la riduzione della prevalenza dell'obesità di quanto costerebbe implementarle. Questi interventi sono: (1) introdurre la soda-tax (2) eliminare la detrazione fiscale per le aziende che pubblicizzano alimenti poco salutari per i bambini; e (3) migliorare gli standard nutrizionali per cibi e bevande venduti nelle scuole. Un’altra simulazione ha previsto che la tassa sulle bibite, il divieto della pubblicità di fast food rivolta ai bambini e la fornitura di programmi di attività fisica dopo la scuola ridurrebbero la prevalenza dell'obesità.

La vendita di cibi non salutari, economici e non nutrienti è direttamente correlata con l'obesità, così come la loro promozione con TV, internet ecc.
Anche le basse condizioni economico-sociali aumentano il rischio di obesità perché rendono più difficile l'accesso ai cibi salutari.
L'insicurezza alimentare (definita come "non avere un accesso coerente a cibo sufficientemente nutriente, economico e culturalmente appropriato a causa della mancanza di denaro e altre risorse") è spesso presente nelle fasce più povere e questo facilita la presenza di cibo non salutare e la mancanza di cibo nutriente come frutta e verdura, insieme ad altre abitudini non corrette come la mancanza di colazione o consumare i pasti non in famiglia.
Tra gli altri fattori che vengono certamente legati all'obesità infantile troviamo: l'ambiente scolastico, mancanza di accesso al cibo fresco, vicinanza ai fast food, accesso ad un'attività fisica sicura, fattori dell'ambiente familiare e domestico (stile di alimentazione dei genitori, presenza di bevande zuccherate, dimensioni delle porzioni, mangiare fuori e non in famiglia, tempo passato sugli schermi, durata del sonno, esposizione ambientale al fumo, stress psicosociale, esperienze infantili avverse), fattori genetici (sindromi monogeniche ed effetti poligenici) ed epigenetici, fattori di rischio prenatale (obesità dei genitori, peso materno in gravidanza, diabete gestazionale, fumo materno) e postnatale (peso alla nascita, interruzione precoce dell'allattamento al seno e alimentazione artificiale, rapido aumento di peso durante l'infanzia, uso precoce di antibiotici), rischi legati al bambino (disturbi endocrini, disturbi del comportamento e dell'apprendimento, uso di farmaci che aumentano il peso come cortisonici e antistaminici, alcuni antipsicotici, alcuni antidepressivi, alcuni antiepilettici e antiemicranici), depressione.
Dal punto di vista nutrizionale le linee guida per i diversi problemi (dislipidemia, diabete, steatosi e ipertensione) raccomandano tutte il cambiamento dello stile di vita della gestione primaria delle comorbidità. "Sebbene le raccomandazioni dietetiche specifiche possano differire leggermente (p. es., CHILD-1 e 2 per la dislipidemia, dieta a basso indice glicemico per il prediabete, la limitazione delle bevande zuccherate per la steatosi e la dieta Dietary Approaches to Stop Hypertension [DASH] per la pressione arteriosa elevata), vi è una sovrapposizione tra le raccomandazioni dietetiche (ridurre il cibo processato, aumentare gli alimenti non industriali) e tutte le comorbidità migliorano con la stabilizzazione e la riduzione del peso".
Numerosi studi hanno dimostrato che la partecipazione a programmi di gestione del peso strutturati e supervisionati riduce i sintomi presenti e futuri di disturbo del comportamento alimentare (inclusi sintomi bulimici, alimentazione emotiva, abbuffate e ricerca della magrezza eccessiva).
Vengono riassunti i consigli per la gestione alimentare di diverse società scientifiche ed enti. Queste prevedono uno scoraggiamento dell'uso di bibite zuccherate, compreso succhi di frutta, energy drink e sport drink. Un'alimentazione a basso contenuto di zuccheri aggiunti, a basso contenuto di grassi concentrati, denso di nutrienti ma non denso di calorie, all'interno di un intervallo calorico appropriato senza restrizione calorica definita e con proteine ​​e carboidrati bilanciati. Questi principi possono essere adattati a diverse culture alimentari.
Altre problematiche individuate sono la mancanza di colazione, l'eccesso di utilizzo degli schermi (max 2 ore concesse) e la non corretta igiene del sonno.
Probabilmente la cosa che impressiona di più è che queste linee guida autorizzano e caldeggiano l'utilizzo di chirurgia bariatrica e trattamenti farmacologici per l'obesità negli adolescenti. Tuttavia esistono ormai prove scientifiche della loro efficacia e del loro favorevole rapporto rischi/benefici.

Aggiornamento 24/1/2023

In una ricerca è stato stimato che se si applicasse la tassa sulle bibite zuccherate e i proventi si utilizzassero per ridurre i costi di frutta e verdura si preverrebbero 29 mila eventi cardiovascolari nei prossimi 10 anni nella città di New York.

Aggiornamento 28/1/2023

Far partecipare i bambini alla preparazione dei piatti riduce la neofobia, la paura di assaggiare nuovi alimenti, e può aiutare a fargli consumare frutta e verdura

Aggiornamento 26/4/2023

"Gli antibiotici sono molto comunemente usati nei primi anni di vita di un bambino e ci sono molte ipotesi che collegano l'esposizione precoce agli antibiotici all'obesità infantile. Gli antibiotici hanno un impatto principalmente sul microbiota intestinale e questo microbiota intestinale alterato è associato ad aumentato indice di massa corporea e obesità negli anni successivi. In questa revisione, 17 studi hanno mostrato un'associazione tra l'uso di antibiotici nei primi anni di vita e l'obesità nelle fasi successive della vita. I lieviti probiotici S. boulardii CNCM I 745 possono essere coadiuvanti della terapia antibiotica per modulare il microbiota intestinale".

Aggiornamento 16/5/2023

Il consumo di cibo processato è associato alle componenti della sindrome metabolica (colesterolo, trigliceridi circonferenza addominale, peso aumentato, percentuale di grasso, pressione alta) in bambini e adolescenti.

Aggiornamento 23/5/2023

L'esposizione agli ftalati in gravidanza è neurotossica per il cervello in formazione del nascituro, aumentando il rischio di ADHD e altri problemi comportamentali e di apprendimento. La flora intestinale può fare la differenza nella sua detossificazione ma nel mentre è molto più semplice ridurre l'esposizione per esempio evitando smalti e alimenti a contatto con la plastica.

Aggiornamento 22/5/2023

Le nuove linee guida italiane sull'obesità pediatrica prevedono innanzitutto di focalizzarsi sullo stile di vita, ossia migliorare l'alimentazione e l'attività fisica, senza per forza focalizzarsi sulle calorie ma più che altro sulla qualità dietetica (cibi ricchi di nutrienti e non industriali). Questo perché l'approccio calorico spesso non permette di mantenere il risultato.
Eventuali approcci lowcarb o cheto hanno dato risultati all'inizio ma sul lungo termine comparabili a quelli delle diete classiche.
In caso non si raggiunga l'obiettivo è possibile usare i farmaci e la chirurgia bariatrica.

Aggiornamento 10/7/2023

L'OMS raccomanda di evitare le pubblicità di cibo spazzatura (definito come "alimenti e bevande analcoliche ad alto contenuto di acidi grassi saturi, acidi grassi trans, zuccheri liberi e sale") durante i programmi tv per bambini e adolescenti. 


Aggiornamento 20/7/2023

Le indicazioni per gli adolescenti con obesità non dicono "dategli una bibita ogni tanto", ma "escludete le bevande zuccherate". Raccomandano di ridurre la frequenza di consumo degli alimenti processati, questo perché si tratta di alimenti a basso quantitativo di nutrienti. I concetti secondo cui tutte le calorie sono uguali o che non esistono le calorie vuote appartengono al passato, nonostante alcuni brontonutrizionisti continuino a portarli avanti.
Quale dieta usare allora?
"I modelli dietetici che enfatizzano gli alimenti a base vegetale (ad esempio verdure, frutta e cereali integrali), fonti magre di proteine, un'elevata assunzione di fibre e un basso consumo di grassi saturi sono associati a migliori profili di rischio cardiometabolico. Le diete chetogeniche, utilizzate per il trattamento di alcuni disturbi convulsivi nei bambini, sono state incorporate in alcuni programmi di trattamento dell'obesità per adolescenti e hanno mostrato sicurezza ed efficacia a breve termine (perdita di peso dal 7 al 9% del peso corporeo di base a 3-4 mesi di follow-up)".
[tuttavia] La marcata restrizione calorica supervisionata (diete a bassissimo contenuto calorico) per la perdita di peso negli adolescenti non è raccomandata. Gli studi hanno mostrato risultati contrastanti con l'uso di queste diete; il recupero del peso è diffuso e potrebbero aumentare il rischio di disturbi del comportamento alimentare.
Si consiglia inoltre di avere pasti regolari, senza saltarli, evitare di spizzicare, in particolare alimenti pronti, fare attenzione alle porzioni, avere corrette regole a tavola, preparando i pasti e mangiandoli insieme in famiglia. Evitare gli alimenti ricchi di calorie e poveri di nutrienti.

Aggiornamento 23/10/2023

Oltre alla sugartax, anche una tassa sui grassi è in grado di ridurre il consumo di cibo fast-food, almeno in uno studio condotto in India

Aggiornamento 18/11/2023

La sugartax, la tassa sulle bibite zuccherate, non fa male solo all'industria alimentare ma anche ai dentisti. In Gran Bretagna negli ultimi 2 anni le estrazioni di denti cariati sono scese del 12%. Indovinate quale stato sta ritardando la sua applicazione.

Aggiornamento 30/12/2023

Uno studio in preprint spiega perché il fruttosio industriale è particolarmente pericoloso nei bambini, ossia in individui in crescita. Il fruttosio arriva facilmente a livelli eccessivi se si ingeriscono bibite gassate o altre fonti di HFCS, mentre quello contenuto nella frutta è poco e si assorbe lentamente.
"La maggior parte del fruttosio che supera la capacità intestinale di assorbire e metabolizzare questo nutriente verrà trasportato al fegato, stimolando vie metaboliche che porteranno contemporaneamente all'accumulo di grasso epatico e alla riduzione della rimozione del grasso epatico. Il fruttosio stimola le proteine SREBP-1c e ChREBP, entrambe regolatrici trascrizionali chiave della lipogenesi epatica de novo (e del colesterolo). D’altra parte, il fruttosio aumenta la sintesi di acetil-CoA, che viene poi convertito in malonil-CoA portando all’inibizione della β-ossidazione limitando l’azione della carnitina palmitoil transferasi. La produzione di VLDL e trigliceridi (TG) è accentuata dalla formazione di gliceraldeide-3-fosfato, un substrato per la sua sintesi a partire dal fruttosio-1-fosfato". In pratica il fegato usa le calorie per produrre grassi lui stesso, che in parte andranno nel sangue e in parte si accumuleranno nel fegato.
Anche l'acido urico aumenta, con aumento dell'infiammazione, della disfunzione endoteliale e dello stress ossidativo.
A livello del tessuto adiposo, il fruttosio stimola l'adipogenesi, ossia la maturazione dei preadipociti a cellule adipose che saranno come dei magazzini nuovi per stipare il grasso. L'effetto è mediato anche dai glucocorticoidi (cortisonici esogeni o rilasciati sotto stress) e per questo consiglio sempre di fare attenzione all'alimentazione in caso di terapie. Il fruttosio stesso aumenta la produzione di cortisolo. Anche le proteine che favoriscono la mobilizzazione dei grassi si riducono, rendendo più difficile la loro fuoriuscita.
Il fruttosio aumenta anche il rilascio di leptina dagli adipociti, favorendo la resistenza leptinica e così facendo perdere la corretta funzione ipotalamica che permette di gestire il bilancio energetico. Viene così facilitato l'accumulo di grassi perché non vengono ossidati agevolmente. Anche la produzione di calore dal grasso bruno si riduce, limitando il consumo calorico durante la giornata.
Gli studi mostrano che anche l'uso in gravidanza e allattamento è pericoloso per il nascituro/lattante, dato che è associato con alterazioni nel tessuto adiposo e nei grassi circolanti, riduzione dell'ossidazione dei grassi nel tessuto adiposo bruno e in generale con maggiore adiposità.
In conclusione i ricercatori sottolineano la necessità di etichette che informino sui pericoli di questo ingrediente in modo da prevenire l'obesità, in particolare quella pediatrica.

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