Forse non son o più di moda come qualche anno fa, ma si continuano ad utilizzare alla grande gli
energy drink, bibite solitamente zuccherate o dolcificate con aggiunta di caffeina e altri stimolanti nervini, come le vitamine del gruppo B, e utilizzati per migliorare l'attenzione, le capacità cognitive e le performance sportive.
In realtà
dati recenti indicano un aumento di consumo, negli USA almeno. Esistono
almeno 500 tipi di queste bevande nel mercato.
Tuttavia già da qualche anno gli esperti
hanno lanciato un allarme sui possibili effetti avversi riconducibili alla loro composizione.
Come ci chiarisce l'
articolo di Healthline.com, è vero che queste bevande incrementano attenzione e funzione cerebrale in persone stanche e che hanno dormito poco. Ma il modo per recuperare dalla stanchezza non è assumere stimolanti, ma riposare.
Il sonno è fondamentale per la salute.
La caffeina può inoltre favorire la disidratazione, e le bibite zuccherate sono note per aggravarla dopo l'attività fisica, aumentando anche i marker di danno renale. Andrebbero quindi sicuramente evitati dopo l'allenamento.
Gli energy drink aumentano la pressione a riposo, anche nei ragazzi sani e soprattutto nelle persone che non sono abituate a introdurre caffeina.
In particolare l'assunzione di queste bevande porta, in acuto in persone giovani e sane, ad una perdita della funzione endoteliale (la capacità dei nostri vasi di rilassarsi e così di tenere la pressione corretta) del 50%. Questo si manifesta con tachicardia e aumento della pressione, ed è probabilmente dovuto alla combinazione di zuccheri, stimolanti e caffeina.
L'uso di energy drink porta ad anomalie elettrocardiografiche superiori all'uso di bibite che contengano solo caffeina. Questa situazione è potenzialmente pericolosa durante lo sport, e questo studio ha portato anche ad un comunicato ufficiale dell'AHA (cardiologi americani). Il rischio è anche di aritmie e morti improvvise.
L'uso degli energy drink potrebbe essere particolarmente dannoso per il cervello in formazione degli adolescenti.
Mescolare alcol ed energy-drink ha un effetto simile a quello della cocaina nell'architettura cerebrale degli adolescenti ed è indicato dai medici come reale pericolo tra le abitudini dei giovani, anche se una metanalisi lo mette in dubbio.
L'uso frequente di energy drink sembra favorire l'utilizzo di altre sostanze da abuso, e in generale il cervello viene influenzato negli anni a venire.
Gli esperti canadesi hanno emesso un parere ufficiale nel quale informano che queste bevande non sono necessarie né benefiche.
Aggiornamento 4/9/2019
Hanno studiato il rapporto tra consumo di bibite e mortalità. "L'alto livello di consumo di bevande analcoliche totali, zuccherate e dolcificate artificialmente è risultato associato a più alto rischio di morte per tutte le cause. Sono state osservate associazioni positive tra bibite zuccherate e decessi per malattie digestive, nonché tra bibite zuccherate artificialmente e decessi per malattie circolatorie. Sono necessari ulteriori studi per verificare i possibili effetti negativi sulla salute degli edulcoranti artificiali".
Aggiornamento 19/9/2019
La carnitina riduce la pressione minima
La vitamina K2 migliora la glicemia aumentando la carbossilazione delll'osteocalcina. Questa vitamina si trova nel grasso di animali alimentati a erba e viene prodotta da alcuni batteri intestinali, quindi alimenti di qualità e/o un microbiota bilanciato sono fondamentali per avere corretti livelli di questa vitamina.
Aggiornamento 29/9/2019
Le donne dovrebbero considerare di limitare il consumo di zuccheri aggiunti durante la gravidanza, e anche le bibite light non sono un'alternativa ideale.
In uno studio fatto su oltre 1200 donne, un maggiore consumo di saccarosio (zucchero) in gravidanza e l'assunzione di bibite zuccherate da parte delle madri erano associati a una scarsa funzione cognitiva della prole. "Il consumo materno di saccarosio è stato associato a scarse capacità non verbali per risolvere nuovi problemi e scarsa memoria verbale, memoria visiva e apprendimento; il consumo materno di bibite gassate (SSB) è stato associato a minore intelligenza globale associata sia alla conoscenza verbale che alle abilità non verbali. Inoltre, il consumo di SSB nella dieta materna è stato associato a scarse capacità motorie, visive spaziali e motorie visive nella prima infanzia e scarse capacità verbali più avanti. Il consumo di SSB nell'infanzia era associato a una minore intelligenza verbale nell'infanzia". Il consumo di frutta nei bambini è invece risultato associato con maggiore intelligenza.
La caffeina stimola la produzione di cortisolo quindi chi è molto stressato farebbe bene ad eliminarla.
Aggiornamento 5/11/2019
Il consumo di bibite, sia zuccherate che dolcificate, aumenta il rischio di morte da ogni causa, in particolare tumore del colon, Parkinson, infezioni intestinali. Lo studio si conclude raccomandando politiche per la riduzione del consumo delle bevande zuccherate
L'insulina in eccesso stimola la vasocostrizione e quindi l'ipertensione
Appena uno scrive che lo zucchero non fa male, ecco che appare lo studio che lo smentisce. Sempre più prove ad esempio legano zucchero e ipertensione, mentre solitamente ci si preoccupa solo del sale.
Il fruttosio ad esempio stimola la ritenzione di sodio tramite l'angiotensina II (guarda un po' proprio l'ormone bloccato dai farmaci antipertensivi), e il suo assorbimento a livello intestinale, aumentando la pressione (e la cellulite...).
Inoltre lo zucchero è ben noto per stimolare l'aumento di peso e il grasso, soprattutto viscerale, aumenta la pressione. Invece la frutta, che contiene fibre, vitamine, sostanze fitochimiche e minerali (soprattutto potassio) ma anche naturalmente zuccheri è associata a riduzione della pressione
Aggiornamento 31/1/2020
Nelle persone con lieve ipertensione non si capisce esattamente se è conveniente trattare farmacologicamente, per cui la Società Europea dell'Ipertensione ha emesso una posizione ufficiale sull'uso di cibo, integratori e nutraceutici in questa condizione. La barbabietola grazie ai suoi nitrati naturali appare il cibo più efficace. Tè ricco in catechine, karkadè, sesamo e melagrana hanno effetto più limitato.
Tra gli integratori, vitamina C, magnesio e potassio (attenzione a quest'ultimo in alcune patologie) sono i migliori, tra i nutraceutici gli isoflavoni della soia (in donne postmenopausa), il resveratrolo (nei diabetici) e la melatonina (in chi soffre di ipertensione notturna). Anche probiotici e prebiotici hanno discreta efficacia.
Molti altri funzionano (cacao, taurina, omega 3, ecc) ma a dosi elevate e a costi non bassi.
In ogni caso non si consiglia di rimuovere gli eventuali farmaci prescritti.
In uomini con ipertensione, 6 settimane con allenamento HIIT per 20 minuti riducono la pressione sistolica e diastolica di circa 10mmHg, riducendo il rischio di morte cardiovascolare del 30% e di ictus del 40%. L'effetto è dovuto alla risposta delle cellule muscolari dei vasi arteriosi delle gambe.Aggiornamento 6/5/2020
Mezzo litro di bibita zuccherata con fruttosio (HFCS) porta all'attivazione del sistema simpatico e all'aumento della resistenza vascolare a livello renale, grazie all'aumento di acido urico e vasopressina (ADH). Questo si traduce alla lunga in ipertensione e danno renale
Aggiornamento 13/5/2020
L'estratto di caffè verde riduce la pressione sanguigna
Una lattina al giorno di bibita zuccherata aumenta il rischio di ictus del 19% e di infarto del 25%, e del 26% di necessità di angioplastica
il consumo di bibite zuccherate è associato (indipendentemente da altri fattori) ad aumento dell'adiposità viscerale, infiammazione sistemica, livelli di trigliceridi nel sangue e sviluppo di ipertensione e iperuricemia. In Messico, nonostante la riduzione del consumo grazie alla sugartax del 7,6% negli ultimi anni, le bibite sono responsabili del 6,9% delle morti (circa 41 mila all'anno). Aggiornamento 23/6/2020
La caffeina migliora la prestazione (effetto ergogenico) negli sport di endurance e la forza massima nella bench press
Aggiornamento 4/7/2020
Il fruttosio quando arriva al fegato stimola la lipogenesi, ossia la produzione di grassi a partire da altre molecole (solitamente metaboliti dei carboidrati). Questo non succede se le quantità di fruttosio sono piccole, perché l'intestino lo catabolizza e gli impedisce di arrivare al fegato. Se invece le quantità sono alte (dolci, zucchero, bibite zuccherate) si supera la capacità di "scudo" dell'intestino. E così le calorie vengono più facilmente immagazzinate Nell'uomo sano questa via metabolica è poco attiva, ma in una persona con steatosi il grasso endogeno epatico può essere fino al 38%. Anche l'infiammazione intestinale (colite) può ridurre la funzione di scudo. Non a caso MICI, diabete e steatosi vanno spesso a mano presa, e per queste persone evitare il fruttosio industriale è d'obbligo. Nonostante contenga fruttosio, la frutta sembra essere salutare, probabilmente perché il suo contenuto di fibre rallenta l'assorbimento del fruttosio. Una teoria simile è stata formulata dal prof Dioguardi per l'aminoacido glutammina.
Aggiornamento 29/8/2020
Il fruttosio in dosi eccessive, quali quelle di una bibita zuccherata per esempio, è la tempesta perfetta per creare steatosi epatica (fegato grasso). La sua ingestione blocca una proteina che tiene le giunzioni intestinali vicine, creando permeabilità intestinale. In questo modo tutte le endotossine intestinali arrivano ai macrofagi, infiammandoli. Inoltre il fruttosio che arriva al fegato spinge la lipogenesi (produzione endogena dei grassi, ulteriormente stimolata dall'infiammazione), che si accumulano nel fegato. In Messico, che ha già avuto risultati grazie alla tassa sul cibo spazzatura, alcuni stati vietano la vendita di junkfood ai minori. Questo può salvare la vita a diverse persone. In passato sappiamo che il proibizionismo non ha prodotto risultati, staremo a vedere in questo caso Il fruttosio industriale è noto per i suoi danni. Lo sciroppo di glucosio-fruttosio (HFCS) è fatto dal mais (o altre fonti di amido) e i 2 zuccheri sono circa equivalenti come quantità, ed è probabilmente il dolcificante più utilizzato (lo trovate in qualsiasi etichetta di bibite, merendine ecc). Mentre il fruttosio va ad affaticare il fegato e aumentare la lipogenesi e l'uricemia, portando al rilascio di lipoproteine, il glucosio alza la glicemia e favorisce la glicazione (legame dello zucchero con alterazione della funzione) delle lipoproteine, che non vengono eliminate dal sangue e portano al famoso colesterolo cattivo alto (altro che preoccuparsi delle uova), che più rimane in circolo e più diventa ossidato e infiammatorio. Questo in pratica porta a un effetto sinergico tra i 2 zuccheri che aumenta i danni. Lo studio si conclude invitando a tenere conto nelle linee guida di questi problemi. Il fruttosio industriale aumenta il rischio di IBD (colite ulcerosa e Crohn) alterando la flora intestinale, in particolare riducendo lattobacilli e bifidi e alterando le funzioni metaboliche del microbiota
La caffeina in dosi e modi appropriati è consigliata dalla International Society of Sports Nutrition per migliorare performance sportive, insieme alle capacità cognitive
Il fruttosio industriale ha un effetto infiammatorio che interferisce con il sistema immunitario, e la sua esposizione cronica sembra favorire steatoepatite non alcolica e carcinogenesi, soprattutto in presenza di LPS. Riduce inoltre la flessibilità metabolica, la capacità di bruciare grassi, interferendo con i mitocondri e il metabolismo della glutammina. "L'esposizione al fruttosio riprogramma le vie cellulari per favorire la glutaminolisi e il metabolismo ossidativo, che supportano un fenotipo infiammatorio nei fagociti sia umani che murini".
La caffeina aumenta l'ossidazione dei grassi, in particolare se assunta nel pomeriggio, un'ora e mezza prima dell'allenamento. "Rispetto al placebo, la caffeina ha aumentato l'ossidazione dei grassi del 10,7% al mattino e del 29% al pomeriggio. La caffeina ha anche aumentato l'intensità dell'esercizio dell'11% al mattino e del 13% nel pomeriggio".
2 litri al giorno di energydrink hanno portato un 21enne all'insufficienza cardiaca "Il giovane in questione è finito in terapia intensiva dopo 4 mesi di progressiva mancanza di respiro da sforzo, affanno da sdraiato (ortopnea) e calo ponderale". Altri sintomi erano indigestione, tremore e palpitazioni, insonnia, ansia e depressione.
"Gli esami del sangue, le scansioni e le letture dell'ECG hanno rivelato che aveva un'insufficienza sia cardiaca che renale, abbastanza grave da giustificare che fosse considerato per un doppio trapianto d'organo". Mentre il cuore grazie alle cure ha recuperato, potrebbe esser ancora necessario il trapianto renale, anche per altre cause.
"La sovrastimolazione del sistema nervoso simpatico da parte della caffeina può essere un fattore; Le bevande energetiche sono anche note per aumentare la pressione sanguigna e possono innescare anomalie del ritmo cardiaco, affermano gli autori, a titolo di spiegazione per i risultati pubblicati fino ad oggi.
"Dovrebbero essere forniti avvertimenti chiari sui potenziali pericoli cardiovascolari del consumo di bevande energetiche in grandi quantità", concludono.
"Penso che dovrebbe esserci una maggiore consapevolezza sulle bevande energetiche e sull'effetto del loro contenuto", aggiunge il soggetto di questo caso clinico. "Credo che diano molta dipendenza e siano troppo accessibili ai bambini piccoli".
Scoperte dopo 60 anni che si cercavano le cellule renali, chiamate renine, che regolano la pressione, il "barocettore". Trasduce il segnale meccanico di pressione sanguigna in trascrizione genica del gene della renina. Che figata la fisiologia
Se ancora ci fosse qualche nutrizionista che va in giro a dire "lo zucchero serve per dare energia", è arrivato lo studio che lo smentisce definitivamente. Infatti lo zucchero ostacola l'attività mitocondriale.
"Un team guidato dagli scienziati del Van Andel Institute ha scoperto che lo zucchero in eccesso può far sì che le nostre centrali elettriche cellulari, chiamate mitocondri, diventino meno efficienti, riducendo la loro produzione di energia.
Abbiamo scoperto che troppo glucosio nelle cellule, che è direttamente collegato alla quantità di zucchero consumata nella propria dieta, influisce sulla composizione lipidica in tutto il corpo, che a sua volta influisce sull'integrità dei mitocondri. L'effetto complessivo è una perdita della funzione ottimale" e quindi riduzione della produzione di ATP (energia per la cellula).
"L'eccesso di glucosio riduce la concentrazione di acidi grassi polinsaturi (PUFA) nella membrana mitocondriale e rende i mitocondri meno efficienti. I PUFA sono attori vitali nel supportare la funzione mitocondriale e nel mediare una serie di altri processi biologici come l'infiammazione, la pressione sanguigna e la comunicazione cellulare.
Invece, il glucosio in eccesso viene convertito in una diversa forma di acido grasso (acido palmitico , grasso saturo) che non è efficiente o flessibile come i PUFA. Questo inverte la composizione lipidica della membrana e mette sotto stress i mitocondri, danneggiandoli e impattando sulle loro prestazioni".
Utilizzando una dieta chetogenica il problema è stato risolto, ripristinando la normale composizione lipidica, e confermando che questa dieta può avere un effetto benefico grazie al suo impatto sui mitocondri. Inoltre l'eccesso di carboidrati riduce anche l'effetto benefico dei supplementi di PUFA sui mitocondri.
"Anche se non possiamo sempre notare subito la differenza nelle prestazioni mitocondriali, il nostro corpo lo fa", ha spiegato il ricercatore Wu "Se l'equilibrio lipidico viene alterato abbastanza a lungo, potremmo iniziare a sentire sottili cambiamenti, come stancarci più rapidamente. Sebbene il nostro studio non offra raccomandazioni mediche, evidenzia le prime fasi della malattia metabolica e fornisce approfondimenti che possono modellare futuri sforzi di prevenzione e terapia”.
Il fruttosio in quantità innaturali come quello in sciroppo (HFCS), e non quello della frutta, stimola la crescita dei villi intestinali e aumenta l'assorbimento dei nutrienti, che vanno tutti velocemente al fegato e si accumulano sotto forma di grasso (steatosi epatica). E poi vi lamentate dicendo "tutto quello che mangio si accumula!" Il fruttosio migliora la sopravvivenza cellulare in caso di ipossia (poco ossigeno), e questo spiegherebbe anche la maggiore sopravvivenza delle cellule tumorali.
In condizioni normali il fruttosio è in quantità scarse nel sangue, sia prodotto endogenamente che ingerito col cibo, e per questo "potrebbe servire come segnale altamente specifico per riprogrammare il metabolismo cellulare in risposta all'ipossia, un meccanismo che proponiamo è
sfruttato (e mirabile) quando tessuti come i villi intestinali e i tumori sono esposti al fruttosio esogeno. Inoltre, troviamo che la conseguenza della sopravvivenza delle cellule intestinali è un'espansione della superficie intestinale, che migliora l'assorbimento dei nutrienti. Questa scoperta può aiutare a spiegare gli effetti di promozione della crescita del fruttosio nei bambini allattati al seno, l'aumento dell'adiposità che si verifica negli animali in letargo che si nutrono di frutta e le proprietà obesogeniche di una dieta in stile occidentale".
Che legame c'è tra bibite zuccherate e salute?
Introdurre calorie in forma liquida è meno saziante per cui l'appetito è maggiore. Il fruttosio riduce il consumo basale e induce resistenza leptinica, riducendo la termogenesi, e promuove la deposizione di grasso viscerale ed ectopico (interno agli organi).
La presenza di forti quantità di zucchero stimola l'iperinsulinemia e e aumenta il rapporto col glucagone, promuovendo l'ingresso di glucosio nella cellula ma riducendo il consumo energetico e in particolare quello di grassi.
Lo zucchero stimola inoltre il sistema dopaminergico inducendo benessere temporaneo e dipendenza.
Le bibite gassate contribuiscono al rischio di malattie croniche attraverso l'aumento di peso, allo sviluppo di fattori di rischio dovuti all'iperglicemia attraverso il metabolismo epatico, che deve metabolizzare il fruttosio.
Il consumo aumenta la mortalità, il rischio di malattie cardiometaboliche (obesità, diabete, fegato grasso, gotta) e tumori, attraverso l'aumento di peso, ma probabilmente anche mediante altri meccanismi, come l'infiammazione, l'insulinoresistenza, l'iperinsulinemia e lo stimolo continuo dell'asse somatotropo (IGF1)
Diversi studi mostrano che la riduzione del consumo, anche attraverso politiche di disincentivo (sodatax), può migliorare la salute.
Il tumore del colon (CRC) è uno dei più diffusi. Negli ultimi anni studi su animali e sull’uomo hanno mostrato come gli zuccheri aggiunti e in particolare il fruttosio industriale aumentino il rischio di CRC e anche la sua ricorrenza.
L’effetto diretto è osservabile nei modelli animali, con alterazioni nel metabolismo cellulare e stimolazione della crescita del tumore.
Questo effetto si ha però solo con quantità alte, per esempio quelle contenute nelle bibite zuccherate, che riescono a saturare l’assorbimento nell’intestino tenue e fanno arrivare il fruttosio non assorbito al colon. Nella prima parte del colon sono infatti presenti dei trasportatori per il fruttosio che permettono l’ingresso nei colonociti.
Analizzando i dati del Nurses’ Health Study (1984–2014) su oltre 120 mila persone, i ricercatori hanno appurato che il consumo di bibite zuccherate, saccarosio, zuccheri aggiunti e di fruttosio erano associati con una maggiore incidenza e mortalità del cancro del colon prossimale (la parte che assorbe il fruttosio in eccesso), e in particolare alle fasi tardive della tumorigenesi.
La principale differenza nel consumo tra comune zucchero da tavola (saccarosio) e il fruttosio industriale appare essere l'aumento dei parametri infiammatori indotto dal fruttosio, mentre non ci sono differenze significative nei parametri metabolici (glicemia, colesterolo ecc.), pressori o antropometrici.
Bere 2 o più tazze di caffè al giorno è associato con aumentata mortalità cardiovascolare in persone con ipertensione severa in uno studio giapponese. Questo si rileva in persone con pressione maggiore di 160/100 mmHg, ma non in persone ipertese con valori inferiori. Il tè verde invece non aumenta il rischio anche con pressione elevata.
"È stato dimostrato che il caffè con caffeina, che contiene ingredienti come acido clorogenico e altri composti fenolici, magnesio e trigonellina, abbassa i livelli sierici di colesterolo, migliora la funzione endoteliale e riduce l'infiammazione nelle donne con diabete. Anche i bevitori abituali di caffè possono sviluppare tolleranza alla caffeina, che può ridurre gli effetti avversi della caffeina sugli esiti cardiovascolari. Gli effetti cardiovascolari dannosi della caffeina (ad es. aumento transitorio della pressione arteriosa) sarebbero compensati dagli effetti benefici di questi altri componenti e dalla tolleranza alla caffeina nella popolazione generale. Tuttavia, poiché le persone con ipertensione sono più suscettibili agli effetti della caffeina, gli effetti dannosi della caffeina possono superare i suoi effetti protettivi e aumentare il rischio di mortalità nelle persone con ipertensione grave.
Al contrario, il meccanismo alla base degli effetti benefici del tè verde può essere spiegato dall'effetto dell'epigallocatechina3-gallato, il polifenolo più abbondante nel tè verde. Precedenti studi sugli animali hanno suggerito che l'EGCG può ridurre significativamente i livelli di pressione arteriosa e migliorare la funzione endoteliale nei ratti ipertesi. L'EGCG può anche ridurre lo stress ossidativo, attenuare l'infiammazione e migliorare il profilo lipidico plasmatico. Questi effetti benefici delle catechine del tè verde possono in parte spiegare perché solo il consumo di caffè è stato associato a un aumento del rischio di mortalità nelle persone con ipertensione grave nonostante sia il tè verde che il caffè contengano caffeina".
Secondo una revisione degli studi, ogni porzione di bibita zuccherata (SSB) è associata a un aumento di peso di 0,42 kg in bambini e adolescenti. I risultati sono in linea con quelli di altri studi e forniscono l'evidenza che il consumo di queste bevande promuova l'aumento di peso e che ridurre il loro consumo sia associato con un calo del peso.
"Si ritiene che le SSB contribuiscano a un peso maggiore e all'aumento di peso attraverso diversi meccanismi. In primo luogo, possono portare ad un aumento di peso attraverso una bassa sazietà e una ridotta termogenesi nei pasti successivi legata all'ingestione di calorie liquide. Il consumo eccessivo di bevande zuccherate altamente appetibili può determinare un eccesso di energia (introdotta) e, quindi, uno squilibrio energetico e un aumento di peso se l'apporto energetico non viene regolato ai pasti successivi. Gli studi hanno anche suggerito un aumento di peso maggiore dopo il consumo isocalorico di bevande rispetto a quello di cibi solidi. Ciò suggerisce che bere zuccheri liquidi contribuisce a un maggiore apporto energetico rispetto alle calorie dello zucchero solido. Le SSB possono anche contribuire all'aumento di peso dovuto alla risposta metabolica del fruttosio se consumati in eccesso calorico. Queste bevande sono spesso addolcite con HFCS o saccarosio, entrambi zuccheri contenenti fruttosio. Un'ipotesi che collega il fruttosio all'aumento di peso e all'obesità suggerisce che il fruttosio non stimola la leptina, l'ormone della sazietà, né sopprime la grelina, l'ormone della fame. La ridotta segnalazione di sazietà dovuta al fruttosio può promuovere un bilancio energetico positivo. Se consumato in eccesso, il fruttosio ha dimostrato di aumentare i fattori di rischio cardiometabolico, tra cui obesità, ipertensione, insulino-resistenza e dislipidemia. Tuttavia, gli effetti metabolici dannosi del fruttosio sull'aumento di peso sembrano essere in gran parte guidati da condizioni di surplus energetico. Il fruttosio, a differenza del glucosio, ha una sua via di metabolizzazione unica in cui viene preferenzialmente processato nel fegato. Se consumato in eccesso, il fruttosio può portare alla lipogenesi de novo epatica, che può portare alla produzione di lipoproteine a bassissima densità e trigliceridi postprandiali. I potenziali effetti deleteri dell'eccesso di fruttosio possono essere ulteriormente esacerbati da una scarsa attività fisica, che è spesso associata a cattive abitudini di vita, incluso il consumo di SSB".
Una revisione degli studi sullo zucchero ha trovato che il consumo elevato è associato con 45 effetti negativi sulla salute:
🍬 Un elevato consumo di zucchero nella dieta è generalmente più dannoso che benefico per la salute, specialmente in caso di malattie cardiometaboliche
❤️🩹 Il consumo di zucchero potrebbe avere effetti negativi sulla salute, in particolare obesità, diabete, malattie cardiovascolari, iperuricemia, gotta, accumulo di grasso ectopico, carie dentale e alcuni tipi di cancro
🦀 Le prove dell'associazione tra consumo di zucchero nella dieta e cancro rimangono limitate ma richiedono ulteriori ricerche
🧋 Si raccomanda di ridurre il consumo di zuccheri liberi o zuccheri aggiunti al di sotto di 25 g/giorno (circa 6 cucchiaini/giorno) e di limitare il consumo di bevande zuccherate a meno di una porzione/settimana (circa 200-355 ml/settimana) per ridurre l'effetto negativo degli zuccheri sulla salute.
Il fruttosio industriale appare particolarmente dannoso. "Rispetto ad altri carboidrati, il fruttosio potrebbe aumentare la capacità lipogenica epatica inducendo fattori di trascrizione epatici. Inoltre, uno studio sugli animali ha scoperto che il fruttosio alimentare potrebbe essere convertito in acetato dal microbiota intestinale, che può aumentare la lipogenesi epatica fornendo acetil-CoA lipogenico indipendentemente dall'ATP citrato liasi. I prodotti intermedi come i diacilgliceroli generati durante il processo di lipogenesi possono compromettere la segnalazione dell'insulina nel fegato e nei tessuti periferici e quindi portare all'insulino-resistenza. Successivamente, può promuovere la deposizione di grasso ectopico nel fegato e nei muscoli. Il fruttosio alimentare può anche inibire l'ossidazione degli acidi grassi nel fegato compromettendo le dimensioni e la funzione mitocondriale e l'acetilazione dell'enzima limitante. Inoltre, si suggerisce che il fruttosio contenuto nelle bevande zuccherate induca probabilmente l'insorgenza dell'obesità riducendo il dispendio energetico a riposo e promuovendo la resistenza alla leptina, stimolando l'appetito e inducendo un introito eccessivo di calorie, accumulo di grasso nel fegato e insulino-resistenza a lungo termine. Questa ipotesi è confermata da diversi studi clinici condotti su adulti sani, che hanno scoperto che il consumo di bevande zuccherate si traduce in un maggiore apporto calorico e aumento del peso rispetto alle bevande con dolcificanti. Inoltre, un recente studio controllato randomizzato in doppio cieco condotto su 94 uomini sani ha suggerito che il consumo di bevande zuccherate contenenti fruttosio potrebbe indurre un cambiamento significativo nel quadro del colesterolo, con una distribuzione delle particelle di lipoproteine a bassa densità verso particelle più piccole e più aterogene, mediando parzialmente le associazioni del consumo di bevande zuccherate con la dislipidemia e le malattie cardiovascolari". Anche la produzione di acido urico (causa della gotta e di danni renali e cardiovascolari) aumenta grazie al fruttosio, che agisce anche nell'intestino alterando il microbiota, la permeabilità intestinale e l'infiammazione. Anche patologie neurologiche come depressione e ADHD possono essere associate allo zucchero, così come l'aumento di escrezione di calcio che può favorire l'osteoporosi.
Per persone con diabete assumere bibite zuccherate è un po' come buttare benzina sul fuoco.
🥤 Tra gli adulti con diabete di tipo 2, una maggiore assunzione di bevande zuccherate (SSB) è associata a una maggiore mortalità per tutte le cause e incidenza di malattie cardiovascolari, mentre l'assunzione di caffè, tè, acqua naturale o latte scremato è stata inversamente associata a mortalità per tutte le cause
☕ Un maggiore aumento del consumo di caffè e tè dopo la diagnosi di diabete è stato significativamente associato a una minore mortalità per tutte le cause
💧 La sostituzione delle SSB con caffè, tè o acqua naturale è stata associata in modo statisticamente significativo a una minore mortalità per tutte le cause tra gli adulti con diabete.
Il loro consumo va a ridurre quello di alimenti sani e riduce l'assorbimento di altri nutrienti.
La presenza di eccesso di fosforo in confronto al calcio stimola le paratiroidi a far rilasciare il calcio dalle ossa. Anche la caffeina potrebbe avere un effetto di riduzione della massa ossea.
L'acidità delle bibite riduce l'assorbimento di calcio e favorisce l'uso del calcio osseo come tampone.
Il rilascio di insulina in eccesso legato agli zuccheri delle bibite altera ulteriormente il metabolismo osseo, aumentando l'attività degli osteoclasti e il riassorbimento osseo nelle persone sovrappeso.
Altri dati mostrano che i bambini che consumano più bibite hanno maggiore rischio di fratture.
L'articolo conclude invitando le autorità a sconsigliare il consumo delle bevande.
L'ipertensione, la pressione alta, è uno stress per il corpo.
Le conseguenze sono danni per il sistema cardiocircolatorio e gli organi strettamente legati, come cuore, occhi, reni e cervello.
Tra le cause ambientali, il sonno alterato, l'inquinamento atmosferico e acustico, bullismo e violenza, alimentazione (soprattutto troppo sodio e poco potassio), sovrappeso, uso di alcolici.
La maggior parte del sodio è assunta in maniera discrezionale (aggiunta) o presente negli alimenti industriali. Il potassio invece si trova soprattutto in frutta e verdura o il suo apporto può essere aumentato usando il sale arricchito in potassio.
Il dimagrimento tramite dieta e attività fisica favorisce un abbassamento della pressione.
Il caffè non è associato con rischio di ipertensione nella popolazione generale, mentre energy drink, bibite zuccherate e fumo lo aumentano.
Insieme alla gestione farmacologica, il miglioramento dello stile di vita (compreso l'approccio sociale, insieme ad alimentazione e movimento) è un approccio fondamentale per controllare la pressione.
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