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domenica 20 marzo 2016

L'origine dei disturbi del comportamento alimentare

Dalla pagina del dott. Andrea Luchi


Diete? Anoressia? Bulimia? Disturbi del comportamento alimentare? 

Invece che scatenare una torma di psicologi dietro ai "perennemente a dieta" o agli anoressici e bulimici forse sarebbe bene riguardare i risultati di uno dei più importanti esperimenti mai fatti nel campo nutrizionale e risalente a circa 70 anni fa.

Contare le calorie e stare a dieta è il modo più veloce e sicuro per "fare uscire pazza" la persona più normale di questo mondo.

In pratica la restrizione calorica aumenta la propensione (in persone predisposte geneticamente ed epigeneticamente) a bramare il cibo, e, quando non lo si ha a disposizione, nascono le psicosi.

Congratulazioni a tutti quei nutrizionisti che, puntando solo su una restrizione calorica e non sui cibi "veri", ricchi di nutrienti e sazianti, causano queste malattie.

Aggiornatevi un po'!

Aggiornamento 20/5/2017

Secondo un articolo di Authoritynutition.com il craving (desiderio impellente) di certi cibi non è legato alle carenze nutrizionali, se non in casi non frequenti.

Molto meglio comunque mangiare cibi nutrizionalmente densi, dormire bene, idratarsi, mangiare abbastanza fibre e proteine, non stressarsi.

Aggiornamento 6/7/2017

Una ragazza anoressica intervistata a TG2 Salute: "All'inizio tu controlli la malattia, poi è lei che controlla te".

Aggiornamento 23/7/2018

La scarsità di micronutrienti può essere vista come uno dei fattori inducenti il craving, soprattutto in persone che si sottopongono a chirurgia bariatrica: il corpo va alla ricerca di nutrimento (vitamine e sali minerali) perché non ne trova a sufficienza nei cibi industriali e ci spinge a mangiare ulteriormente. questo giustifica l'utilizzo di supplementi.

Aggiornamento 12/11/2018

Le persone con disturbi del comportamento alimentare, come perdita di controllo, alimentazione senza fame e simili sembrano quelli che più traggono vantaggio dalla chirurgia bariatrica


Aggiornamento 13/2/2019
Secondo un trial in cui le persone erano lasciate libere di mangiare senza limiti (ma con pasti con le stesse calorie e gli stessi macronutrienti) "Eliminare gli alimenti industriali dalla dieta riduce l'assunzione di calorie e determina perdita di peso, mentre grandi quantità di alimenti ultra-elaborati nella dieta aumentano l'assunzione di energia e il peso. Limitare il consumo di alimenti ultra-elaborati può essere una strategia efficace per la prevenzione e il trattamento dell'obesità". La differenza era quindi rappresentata da minerali e vitamine, che si perdono nel processo industriale e sono importanti per la sazietà.
Aggiornamento 17/7/2019
La taurina aumenta la possibilità di guarigione al primo episodio di psicosi. Vitamine, antiossidanti e omega 3 sembrano efficaci in  particolare se c'è stress ossidativo. Vitamine del gruppo B e minerali possono migliorare lo stato delle persone con schizofrenia
Aggiornamento 19/4/2020
Un periodo di severa restrizione calorica può attivare il sistema renina-angiotensina (ipertensione) e aumentare la suscettibilità alla sua alterazione, portando a malattie renali e cardiovascolari.
Aggiornamento 28/6/2020
Consumare Gymnema sylvestre, una pianta della tradizione ayurvedica, riduce il desiderio di zucchero e dolci, aumentando la soddisfazione che si ottiene da tali alimenti. Questo accade grazie alla "soppressione selettiva delle risposte gustative ai composti dolci senza influire sulla percezione di altri elementi gustativi", per cui ci si accontenta di porzioni inferiori.
Aggiornamento 4/7/2020
Alimentazione e benessere mentale
Le attuali conoscenze "supportano l'idea che la creazione di ambienti e lo sviluppo di misure che promuovano diete sane e nutrienti, riducendo al contempo il consumo di alimenti "spazzatura" altamente elaborati e raffinati possano fornire benefici anche al di là dei ben noti effetti sulla salute fisica, incluso un miglioramento del benessere psicologico. I modelli alimentari sani, come la dieta mediterranea, sono associati a una migliore salute mentale rispetto ai modelli alimentari "non salutari", come la dieta occidentale. Gli effetti di determinati alimenti o schemi dietetici sulla glicemia, sull'attivazione immunitaria e sul microbioma intestinale possono svolgere un ruolo nelle relazioni tra cibo e umore. Infatti il cibo ha un effetto sul sistema immunitario e sui livelli di infiammazione, e le malattie mentali sono influenzate anche da questi fattori
Aggiornamento 12/9/2020

Ridurre l'introito energetico nello sportivo può essere deleterio per la sua massa magra, l'assetto ormonale, l'umore, il sistema cardiovascolare. Secondo questa review il bodybuilder non dovrebbe mai scendere sotto 25 Kcal/kg di massa muscolare

Aggiornamento 4/2/2021

Sta emergendo l'importanza del microbiota intestinale anche nell'anoressia nervosa. Il microbiota influenza, grazie ai suoi effetti neuroendocrini, sia l'appetito che la spesa energetica, e la sua correzione può essere uno degli aspetti da tenere in considerazione

Aggiornamento 5/6/2021

Esistono dei collegamenti tra anoressia nervosa (AN) e microbiota, e stimolare un cambiamento dei batteri intestinali con alimenti e probiotici può potenzialmente aiutare la guarigione.
Con i loro metaboliti (LPS, SCFA, microRNA) i batteri intestinali influenzano comportamenti, pensieri e azioni (asse intestino-cervello). I batteri che rilasciano LPS stimolano l'infiammazione e la permeabilità intestinale, e vanno contrastati. Le pazienti con AN hanno abbondanza di batteri degradatori di mucina, e in questo modo la parete intestinale è esposta e diventa ancora più permeabile. In questo modo il sistema immunitario viene stimolato eccessivamente da frammenti batterici, e si producono (auto)anticorpi, così come accade per esempio nelle malattie autoimmuni.
"In alcuni casi, questi anticorpi possono agire come omologhi parziali dei neuropeptidi e reagire in modo incrociato con i recettori degli ormoni che regolano l'appetito e la sazietà, come l'ormone alfa-MSH e la grelina, alterando successivamente il comportamento alimentare. Ancora più interessante, è stato anche dimostrato che questi anticorpi sono elevati nei pazienti con AN e bulimia nervosa e correlati con la psicopatologia del disturbo alimentare. Gli autoanticorpi dovuti all'aumento della permeabilità intestinale potrebbero quindi svolgere un nuovo ruolo importante nella fisiopatologia dell'AN e aiutare a spiegare la riduzione della fame, l'aumento della sazietà e la ridotta ricompensa edonistica legata al cibo, come comunemente riportato dai pazienti con AN. Infine, i pazienti con AN hanno mostrato un interessante aumento delle malattie autoimmuni; in particolare, i pazienti con AN mostrano un aumento di circa due volte delle malattie autoimmuni gastrointestinali ed endocrine, incluso il diabete di tipo 1, e persino un aumento di quattro volte della malattia di Crohn."
Inoltre l'AN spesso si accompagna a sintomi da intestino irritabile, come gonfiore, stitichezza ecc.
Probabilmente i probiotici che possono aiutare sono i lattobacilli, assieme agli omega 3.

Aggiornamento 12/9/2022

Il microbiota, grazie alla sua influenza su nervo vago, sugli ormoni intestinali, su infiammazione, endocannabinoidi e grazie alla produzione di metaboliti (SCFA), può influenzare l'appetito e la voglia di cibo e quindi essere un target per i disturbi del comportamento alimentare con eccesso di introduzione di cibo come la bulimia. Gli esperimenti per ora sono prevalentemente su modelli animali.
Tra i batteri interessati, B. infantis ha effetto antinfiammatorio ma non è ancora dimostrato un effetto sul reward (sistema della ricompensa). Akkermansia muciniphila appare essere il più interessante perché "agisce su molteplici percorsi coinvolti nel sistema di ricompensa tra cui l'infiammazione, la produzione di SCFA, il tono endocannabinoide, rendendolo un buon candidato nella regolazione delle alterazioni della ricompensa alimentare".
Bacteroides uniformis invece può aumentare la dopamina e ridurre le #abbuffate.
Anche i prebiotici (fibre), grazie alla modulazione sul microbiota, possono avere interessanti prospettive.

Aggiornamento 12/5/2023

Le persone con anoressia nervosa hanno un particolare microbiota che contribuisce alla patologia, aumentando la sazietà, riducendo l'appetito, alterando la termogenesi e la spesa energetica, favorendo la degradazione dei neurotrasmettitori e così modificando la comunicazione tra intestino e cervello

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