Cerca nel blog

mercoledì 24 giugno 2015

Effetti poco dolci dello zucchero


Sono state emesse dall'OMS nuove linee guida sul consumo di zucchero, che in pratica sconsigliano l'uso di quello aggiunto, per questioni di salute orale e soprattutto aumento di peso, con tutte le sue conseguenze. Lo zucchero aggiunto non deve superare il 5% delle calorie totali, e c'è evidenza che meno ne assumiamo meglio è. In pratica bastano uno yogurt zuccherato a colazione o qualche biscotto per arrivare al limite giornaliero.
Casualmente l'industria dolciaria non è d'accordo, e accusa i comitati delle Linee guida di essere troppo prudenti, e l'intellighenzia italiota si schiera con loro.
L'Italia si è infatti voluta distinguere e, per non rovinare la propria tradizione notoriamente fatta di cornetti, biscotti, nutella, torte ecc e non di dieta mediterranea, non si è adeguata, lasciando dei limiti più alti. Tutto questo grazie al ministro Lorenzin, forte del suo diploma di maturità classica, che ci ha informato che gli studi non sono attendibili. E al sostegno dell'onnipresente Ghiselli.


Consumo mondiale di zucchero. The toxic truth about sugar, Nature 2012
incremento del consumo di zucchero negli USA http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0092867415003037#


La realtà è che c'è una relazione lineare tra consumo di zuccheri aggiunti e rischio cardiovascolare. Più se ne consuma, più sale. Lo studio Norfolk (citato da Berrino) ha messo in evidenza che il saccarosio che si ritrova nelle urine (in piccolissime quantità proporzionali al consumo) è legato all'aumento di peso. Nessuno può più dire che non ci sia un legame insomma, e questo legame è indipendente dalle calorie introdotte, ossia a parità di calorie chi assume più zucchero ha il rischio più alto. Insomma le calorie da zucchero hanno un effetto, le calorie di altri cibi ne hanno un altro.





Un altro dibattito riguarda se ridurre il consumo di bibite gassate sarebbe sufficiente a ridurre la prevalenza di obesità, dato che gli studi vengono dati per "controversi", "fatti male", "contradditori tra loro", "deboli", "non sufficientemente provati" ecc. La risposta è sì, non esistono più dubbi. Così come è provato il legame col diabete di tipo 2. I succhi di frutta sono praticamente uguali alle bibite gassate, mentre dovrebbe essere incoraggiato l'uso delle alternative non zuccherate, intese come acqua, caffè o tè. Le morti stimate nel mondo dovute al consumo di bibite zuccherate sono 180 mila.

Nel modello animale lo zucchero provoca alterazione della flora proporzionalmente al suo introito. E alterazione del suo comportamento e della funzione cognitiva.

Ci sono differenze tra i diversi tipi di zucchero? Particolarmente nocivo appare il fruttosio di origine industriale, tra le altre cose perché non è saziante e inibisce il consumo dei grassi, mentre deve essere incoraggiato il consumo di quello presente nella frutta. Ma qual è la differenza? Quando noi assumiamo il fruttosio con la frutta, esso possiede un "contorno" di minerali, vitamine e antiossidanti che inibiscono le proprietà nocive di questo zucchero. Inoltre è legato alle fibre, che ne rallentano l'assorbimento. Insomma quando l'uomo assume qualcosa che in natura non esiste, solitamente fa danni. Uno studio sui topi ha messo a paragone lo zucchero con succo d'agave grezzo, ricco in fruttosio ma contenente anche fibra, dando buoni risultati. Tuttavia non vi è ancora la certezza che sia un sostituto sicuro.

E per chi ha problemi di glicemia?
Il glucosio alto nel sangue è un fattore epigenetico, ossia influenza l'espressione genica, in particolare dei geni delle vie infiammatorie.
Sicuramente lo studio EPIC ha messo in evidenza che la frutta, così come gli altri cibi ricchi in fibre, prevengono il diabete. La frutta ricca in antiossidanti deve essere usata anche dai diabetici, perché riduce l'infiammazione che è alla base della malattia. Come segnala la redazione Eurosalus, il temutissimo e superdiabetogeno kaki fa benissimo ai ratti diabetici (vedremo sull'uomo), riducendo l'infiammazione attraverso AMPK. Effetto simili stanno emergendo per albicocche, mirtilli e i vietatissimi fichi. I flavonoidi in particolare hanno proprietà simili a quelle dei farmaci antidiabetici. Aumentare la frutta anche in chi ha problemi di glicemia non peggiora i parametri di rischio cardiovascolare, anche se per maggiore sicurezza si sottolinea che servono studi più approfonditi. Un buon apporto di frutta riduce anche l'incidenza di retinopatia diabetica se accompagnato ad una buona dieta.
Per ulteriore approfondimento sul fruttosio consiglio l'articolo dei miei amici di Scienza, Dieta e Corretta Alimentazione.
Oltre ai danni ben noti sull'endotelio vasale (il glucosio viene paragonato a delle schegge di vetro che scorrono nelle arterie), la glicazione di qualunque struttura proteica a contatto con il sangue, che si realizza quando la glicemia è costantemente alta come nel diabete o nel pre-diabete, è un generale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
Anche le HDL (lipoproteine ad alta densità) vengono "glicate", così come accade per l'emoglobina glicata che viene usata come parametro di controllo per i diabetici. La conseguenza è che le HDL sono meno efficaci (meno buone verrebbe da dire) e così non sono un parametro affidabile di minor rischio cardiovascolare.
Sempre a proposito di HDL, lo zucchero alimentare viene trasformato in una sostanza, il metilgliossale, che riduce l'efficacia di questo colesterolo buono, aumentando ancora una volta il pericolo cardiovascolare.

Zucchero e dipendenza

Sappiamo che con lo zucchero tutto è più buono, soprattutto farine e grassi di pessima qualità. Questo capita perché il nostro organismo impara a riconoscere che dove c'è zucchero c'è possibilità di avere calorie.
I circuiti della dipendenza da cibo sono gli stessi che si attivano con la cocaina e l'eroina, tanto per capirci, e per gli studi vengono usati ad esempio i famosi biscotti Oreos. La percezione del gusto dolce viene influenzata dagli ormoni e dallo stato nutrizionale. Aumenta ad esempio a stomaco vuoto. Ma c'è sempre spazio per un dolce in più, soprattutto se ci si è abituati.

Per chi ancora pensasse che l'indice glicemico non conta nulla, i cibi che lo hanno alto attivano specifiche aree cerebrali, fanno tornare prima la fame, aumentano l'insulina.  Chi ha dipendenza da cibo ha proprio un cervello differente, modificato dall'eccessivo uso di junk-food. E chi è predisposto geneticamente all'obesità ha maggiore risposta al gusto dolce e attivazione di particolari aree cerebrali. Anche i dolcificanti non calorici attivano le stesse aree, e questa è una delle spiegazioni per cui non hanno nessun vantaggio nei confronti dello zucchero. E non sono dei composti inerti come si pensava, ma vengono metabolizzati a sostanze potenzialmente nocive.
Insomma le comode vie dei dolcificanti a zero calorie non sono per niente la risposta giusta, soprattutto nelle gestanti e nei bambini.
Il suggerimento in caso di dipendenza è quello di evitare l'alimento, non di consumarlo ogni tanto. A nessun alcolista si direbbe "fatti un cicchetto ogni tanto", e a nessun eroinomane "accontentati di una pera a settimana".
Lo zucchero è così necessario per il cervello che aumenta il rischio di depressione e malattie psichiatriche.

 Zucchero e giovani

A proposito dei bambini, il loro cervello  è ancora più reattivo e sensibile allo zucchero, è questa è un'altro motivo per limitarne l'uso in tenera età, ma anche le donne gravide, assumendo zucchero, predispongono il bambino a gradire il gusto dolce, oltreché a una serie di rischi quali alterazioni dei circuiti ormonali e dello sviluppo neuronale. Nel modello animale lo zucchero provoca infiammazione ipotalamica nei topi neonati, predisponendo per il successivo aumento di peso
Ogni singolo pasto effettuato con cibi-spazzatura ad alta palatabilità è associato nei bambini a un peggioramento della composizione corporea e deposizione di grasso, e il nostro corredo di enzimi antiossidanti che rispondono a questi pasti viene messo a dura prova dai pasti ipercalorici ripetuti, che generano stress ossidativo.
Inoltre ci sono crescenti prove secondo cui il consumo di zuccheri riduca l'attenzione nei bambini, caratteristica dell'ADHD, malattia ancora poco chiara ma che si manifesta con iperattività. Non è ancora provato che la supplementazione possa migliorare la condizione, se non quella con omega 3 che ha dato modesti risultati.

Consumare zuccheri aggiunti è associato già negli adolescenti con la riduzione dell'HDL e l'aumento della pressione e dei trigliceridi. Insomma la tempesta perfetta per il nostro sistema circolatorio, indipendentemente dall'aumento di peso. Infatti la mortalità per eventi cardiovascolari sale nel lungo periodo. 

Spesso si associa l'essere grassi ad un forte consumo di grassi. Ciò non è necessariamente vero: anche non introducendo grassi ma solo zuccheri, questi ultimi possono fornire tramite la lipogenesi (trasformazione degli zuccheri in grassi) tutti i grassi necessari a "riempire" i nuovi adipociti, processo che, contrariamente a quanto si crede, può avvenire in qualunque fase della vita, in particolare quando gli adipociti raggiungono una dimensione critica.


Zucchero e adulti


Il consumo regolare di zucchero accelera l'invecchiamento cellulare e la dieta ricca di AGE (specie reattive che si formano dall'alterazione dello zucchero) quello della pelle.
I pasti ad alto indice glicemico sono correlati nelle donne in postmenopausa con depressione dell'umore.
Qualche mese fa ospite di Elisir, un prof di "ortogeriatria" (così si è definito), molto geriatrico (nel senso di antico) nelle sue affermazioni, sosteneva che lo zucchero va bene nel diabete controllato. Purtroppo è molto diffuso un approccio sul diabete che tende a non far rinunciare a nulla, in nome di chissà quale tradizione italiana che prevede di prendere il caffè zuccherato in compagnia. In pratica si pensa di "gestire" il diabete, e ritardare la comparsa delle sue complicanze, quando è possibile con approcci più impegnativi e se preso in tempo guarire da questa malattia per molte persone. Il caffè sembra avere effetti favorevoli sulla salute, ma lo zucchero rovina tutto! Non serve solo perdere peso e gestirlo, ma bisogna accompagnarlo ad una dieta sana, non solo "di tutto un po'", che non fa bene a nessuno, ma molto di sano e poco di insano! 
L'ortogeriatria è così moderna che i suoi professori sono ancora al secolo scorso.


Come contrastare allora l'epidemia di obesità? Tassare gli alimenti meno sani potrebbe dare una mano, ma sarebbe sicuramente osteggiato dalle lobby (Big Food) per le quali l'unico obiettivo è massimizzare il PIL. Inoltre è capitato di osservare che le persone preferissero spendere di più per cibi spazzatura e così avere meno soldi per comprare frutta e verdura.
È stata inoltre osservata una correlazione inversa tra costo del cibo e pericolo cardiovascolare, ossia i cibi meno cari (e processati) sono i più pericolosi.
Altre possibili vie sono ovviamente le politiche di educazione alimentare, i sussidi per la produzione di cibi sani, una maggiore informazione tramite le etichette.

Intanto, come consigliano alcuni ricercatori su Lancet, gli zuccheri aggiunti meno sono meglio è. Impariamo a gustare i sapori naturali dei cibi, il nostro organismo ce ne sarà grato!


Aggiornamento 28/7/2015

I miti sullo zucchero secondo IFLscience.com

Aggiornamento 7/9/2015

Ridurre le bibite zuccherate nei ragazzi migliora il colesterolo "buono" (HDL), che se basso è segno precoce di futura malattia cardiaca. Oltre a migliorare pressione, trigliceridi e tolleranza al glucosio. E tutto questo in soli 10 giorni!

Aggiornamento 1/12/2015


L'ennesima bocciatura per le idee di Ghiselli, Calabrese e compagnia viene dal comitato Public Health England, che raccomanda di ridurre, per favorire la salute, lo zucchero a non più del 5% delle calorie giornaliere, in linea con le raccomandazioni OMS. Tale riduzione deve rappresentare una priorità per i governi.
Aggiornamento 12/1/2016

La bravissima Renata Alleva parla del rapporto tra zuccheri e tumori.

Aggiornamento 23/1/2016

Una rassegna degli effetti negativi dello zucchero.
Aggiornamento 28/1/2016

Lo zucchero fa così bene al cervello che inibisce le cellule staminali coinvolte nella memoria e nell'apprendimento

Aggiornamento 14/2/2016

Insulina e zucchero stimolano cambiamenti nel citoscheletro (l'architettura della cellula) che aiutano il tumore a sopravvivere.
Aggiornamento 16/3/2016

Secondo l'autorevole rivista NEJM tassando le bibite zuccherate si avrebbe un miglioramento della salute pubblica. Io inizierei vietando la pubblicità del cibo-spazzatura

Aggiornamento 12/7/2017

Per i fan de "gli zuccheri sono tutti uguali" (pensiero tipico dei chimici che si dedicano alla nutrizione), il miele, confrontato con glucosio e saccarosio (zucchero da tavola puri) riduce l'infiammazione postprandiale, la glicemia, il colesterolo ecc, probabilmente grazie alla presenza di antiossidanti.
Questo capita anche nei diabetici e nelle persone iperlipidemiche e con rischio cardiovascolare, sebbene non ne dovrebbero abusare ma usarlo saltuariamente

Aggiornamento 12/12/2017
Il legame tra fruttosio e tumori, mediante la proteina RAS mutata

Aggiornamento 21/2/2018

Sia lo #zucchero che i #dolcificanti sembrano impattare negativamente nella procreazione medicalmente assistita 

Aggiornamento 29/4/2018

Quante volte si dice "che sarà mai lo #zucchero nel caffè?" Bene un team ha messo a confronto, in persone con necessità di #dimagrire, colazioni fatte con caffè zuccherato, succo d'arancia, latte e acqua, e il primo è quello che ha alzato maggiormente #glicemia e #insulina, ossia il miglior modo per favorire l'accumulo dei grassi. 

Aggiornamento 18/5/2018

Finalmente una società scientifica mette nero su bianco che le calorie da zucchero sono più dannose delle altre per la salute cardiovascolare, anche senza aumento di #peso.
Questo perché stimolano la produzione endogena di #grassi (#lipogenesi) e la deposizione di #grassoviscerale.
Aspettiamo l'intervento del nostro ministro della salute che ci avvertirà che tagliare lo zucchero danneggia le industrie (soprattutto quelle farmaceutiche).
Inoltre, dopo il #dimagrimento, la #dieta ad alto #indiceglicemico (pur facendo perdere ugualmente peso) facilita il recupero del peso perso, a causa della ipersecrezione di #insulina.
Le conclusioni del Position Statement consigliano politiche per la prevenzione dell'#obesità (favorire la diffusione dei #cibisalutari rispetto a quelli insalubri e poveri di #nutrienti) e la personalizzazione dell'#alimentazione, in particolare a seconda del metabolismo glucidico

Aggiornamento 19/5/2018

Reflusso gastroesofageo (GERD)? prova con una dieta lowcarb
"Contrariamente alla convinzione sostenuta da lungo tempo che l'assunzione di #grassi promuova i sintomi di GERD, i dati rappresentativi a livello nazionale non mostrano una forte associazione tra grassi alimentari e la malattia. Pertanto, il presente studio fornisce dati che contribuiscono alla comprensione di un ruolo dei #carboidrati semplici nella patofisiologia del GERD. Abbiamo scoperto che i carboidrati semplici, in particolare il #saccarosio, contribuiscono al GERD nelle donne obese e che la probabilità di avere GERD è stata predetta dall'assunzione di #carboidratisemplici(#zuccheri totali). "


Aggiornamento 14/6/2018

Purtroppo sono spariti un sacco di aggiornamenti, forse a causa di un errore nel salvataggio ☹️ o magari per colpa della lobby dello zucchero😃 fatto sta che sono spariti e ne ho recuperato solo qualcuno.
Una cattiva notizia proprio quando Ghiselli e la SINU sentono il bisogno di chiarire che gli zuccheri aggiunti sono delle innocenti sostanze

Aggiornamento 15/6/2018
Gli zuccheri aggiunti alle sostanze liquide sono associati a infiammazione e metabolismo alterato
In biologia spesso accade che 1 + 1 non faccia 2
I cibi che contengono sia grassi che carboidrati attivano maggiormente i circuiti della ricompensa (reward) e del piacere rispetto ai carboidrati o ai grassi assunti da soli. Le industrie ben conoscono questa situazione e per questo li inseriscono accoppiati nei loro prodotti.
"I nostri antenati cacciatori-raccoglitori mangiavano principalmente piante legnose e carne animale, hanno osservato i ricercatori. "In natura, i cibi ricchi di grassi e carboidrati sono molto rari e tendono ad avere fibre che rallentano il metabolismo", afferma Small. "Al contrario, è molto comune per gli alimenti trasformati avere alto contenuto di carboidrati e grassi."
Dopo l'addomesticamento di piante e animali e lo sviluppo della produzione di cereali e latticini circa 12.000 anni fa, aumentarono le opportunità di consumare grassi e carboidrati, ma i cibi industriali come le ciambelle, che possono contenere 11 grammi di grassi e 17 di carboidrati, esistono da solo 150 anni, non abbastanza a lungo per permetterci di sviluppare una nuova risposta cerebrale.

Gli scienziati ritengono che la nostra esperienza passata con le proprietà nutritive dei carboidrati stimoli il rilascio di dopamina nel cervello (si impara con l'esperienza) attraverso un segnale metabolico ancora sconosciuto. Questi tipi di segnali sembrano aiutare a regolare cosa e quanto mangiamo.
Aggiornamento 28/6/2018

Mentre in Italia si organizzano convegni per chiarire che lo zucchero è una cosa buona in Inghilterra si organizza un piano per bloccare la vendita di bibite ai giovani, farli camminare un miglio al giorno e disincentivare il cibo spazzatura
Aggiornamento 29/6/2018
Arriva uno studio epidemiologico secondo cui l'unico male sarebbe l'eccesso calorico, e lo zucchero chi se ne frega. Il suo valore è trascurabile: è uno studio osservazionale, e già questo ne sminuisce il valore. Inoltre "Gli zuccheri sono considerati nella loro totalità", non separando quelli aggiunti da quelli naturali, come se lo zucchero della frutta avesse lo stesso valore di quello aggiunto

Il miglioramento della salute globale passa dall'applicazione della tassa sugli zuccheri, la riduzione del sale, la scelta di opzioni alimentari più salutari
Aggiornamento 28/7/2018

L'acido urico inibisce in maniera quasi diretta il segnale insulinico favorendo l'insulinoresistenza
Aggiornamento 30/7/2018

Le persone che hanno avuto un tumore al colon mangiando alimenti che stimolano particolarmente l'insulina hanno più alta probabilità di reincorrere nella malattia. L'insulina è infatti un ormone che stimola la riproduzione cellulare, e che aumenti il rischio tumorale dovrebbe capirlo chiunque abbia dato un esame di biologia di base, sebbene molti continuino a dire "mangi quel che vuole"

Aggiornamento 3/8/2018
Non ci sono forti prove che lo zucchero sia cancerogeno in senso stretto, ma il suo uso è fortemente legato all'aumento di peso, che è associato almeno a 12 tipi di tumore. Per questo l'American Institute for Cancer Research consiglia l'utilizzo di bibite non zuccherate

Aggiornamento 6/9/2018
Chi ha evitato di seguire le indicazioni dell'OMS sullo zucchero (meno del 10% e possibilmente arrivare al 5% delle calorie)? USA (il paese più obeso del mondo) e Italia (campionessa europea di obesità infantile)
Nonostante sia noto che l'eccesso di zuccheri aggiunti sia nocivo, l'Italia non farà nulla per disincentivarne il consumo, neanche applicare una tassa che in molti paesi ha dimostrato di funzionare. Tasse su tutto, ma guai a metterla su questa sostanza che sta facendo allargare il girovita di bambini e adulti. E tutto questo perché si "rovinerebbero le nostre aziende" (notoriamente lo zucchero fa parte della dieta mediterranea e la CocaCola è un'azienda italiana)
Aggiornamento 7/9/2018

I tumori sono dipendenti dallo zucchero, e privandoli di questo nutriente li si fa morire. Spesso capita di leggere questo. Ma lo zucchero da cui dipendono non è il saccarosio (zucchero da tavola) che utilizziamo, ma il glucosio presente nel sangue (glicemia), che deriva dallo zucchero alimentare, dalle fonti di carboidrati (cereali, patate, ecc), dalle proteine che possono essere trasformate in glucosio (gluconeogenesi) e dai grassi che possono favorire l'insulinoresistenza e quindi determinare una glicemia alta. Quindi genericamente dagli eccessi di nutrienti, e non solo dallo zucchero. Inoltre alcuni tumori sono dipendenti invece da glutammina, acetato, lattato, acidi grassi. Tuttavia "Un aumentato metabolismo dello zucchero (glicolisi) può avviare cambiamenti maligni nelle cellule non maligne e la glicolisi mediata dalle proteine regolatrici HBP, GAPDH, EPAC e RAP1 sostiene fenotipi maligni in cellule maligne" Quindi per sfavorire sia la formazione che la proliferazione dei tumori è necessario tenere bassa la glicemia non (solo) riducendo lo zucchero alimentare, ma mangiando correttamente e muovendosi.

Aggiornamento 15/9/2018
A seconda della flora che abbiamo, il triptofano della dieta può diventare serotonina o indolo. Chi ha microbi produttori di indolo tende ad essere più dipendente dal cibo perché vengono attivate specifiche aree cerebrali
Aggiornamento 17/9/2018


Il consumo esagerato di zucchero in gravidanza o durante la prima infanzia, soprattutto di bibite gassate o dolcificate, influenza negativamente le performance cognitive del bambino. Lo zucchero della frutta invece le migliora. Morale della favola: non fidatevi di chi dice è sempre zucchero

Aggiornamento 18/9/2018

Coca Cola investe 8 milioni di euro in un anno per spingere i ricercatori spagnoli a minimizzare l'impatto della nutrizione ed esaltare quello dell'inattività fisica tra le cause dell'obesità infantile. A me ricorda qualcosa, tipo questo documento di NutritionFoundation, ossia i soliti noti Ghiselli, Del Toma e compagnia bella.

Ecco invece alcuni italiani che hanno dichiarato di ricevere fondi da Coca Cola (molti hanno preferito non comparire in lista, chissà perché)
Aggiornamento 26/9/2018
Chi mangia alimenti con bassa qualità nutrizionale (tipicamente quelli processati e industriali) ha maggior rischio di tumore. Questo studio conferma i risultati di pochi mesi fa.

Aggiornamento 29/9/2018

La dieta ricca di grassi e zuccheri (HFS) favorisce l'atrofia dei muscoli scheletrici e induce la degradazione delle proteine e infiammazione periferica. Una dieta HFS prolungata accelera l'atrofia dei muscoli scheletrici, la funzionalità e altera il trasporto periferico del glucosio. Ciò implica che non vi è alcuna compensazione pertinente tra domanda di energia e disponibilità energetica (perdita di flessibilità metabolica, ossia della normale ossidazione nei cicli di glucosio e acidi grassi), come è evidente dall'aumento di peso e dalla perdita accelerata di massa muscolare. È interessante notare che l'attenuazione della sintesi proteica in risposta all'obesità è stata associata all'insulino-resistenza causata dall'HFS. Inoltre, l'HFS riduce anche il tasso di sintesi dell'ATP e la capacità del muscolo di rispondere ai segnali di crescita, che ostacola il recupero dalle lesioni, accelera gli effetti dell'invecchiamento e influisce negativamente sull'omeostasi del glucosio. L'HFS ha un potenziale di induzione dell'atrofia muscolare scheletrica e può portare alla miosite (infiammazione muscolare)
Aggiornamento 30/9/2018

Alcuni tumori, in questo caso la leucemia, sono molto avidi di zucchero, e utilizzano delle strategie per ridurre il consumo di glucosio delle altre cellule per averne di più per loro. Sono dei veri e propri parassiti.
Ad esempio spingono gli adipociti a produrre IGFBP1, una proteina che induce insulinoresistenza e impedisce alle cellule di far entrare lo zucchero. Più si ha grasso più si esacerba questo meccanismo.
L'altra strategia coinvolge il microbiota. Infatti i topi leucemici hanno pochi Bacteroides, un genere benefico per l'intestino, e in questo modo si bloccano le incretine, ormoni intestinali che riducono la glicemia, e questa rimane alta, favorendo la crescita delle cellule tumorali; si riduce inoltre la serotonina, che è fondamentale per la produzione di insulina dal pancreas.
Migliorando il metabolismo glucidico, tramite serotonina e tributirina, i ricercatori sono stati in grado di rallentare la crescita tumorale.
Questi sono probabilmente anche meccanismi che inducono la malnutrizione tipica del paziente neoplastico, e che va contrastata con appositi protocolli
Aggiornamento 5/10/2018

Per anni ci hanno detto di mangiare "tutto in moderazione", ma oggi si scopre che questo consiglio non aveva nessun supporto scientifico. Che vuol dire moderazione? Per qualcuno può essere una volta al giorno, per altri una volta a settimana, per altri ancora una al mese.
L'evidenza attuale, riportata da un'indicazione ufficiale della American Heart Association, dimostra che un'alta diversità di alimenti non significa maggiore salute né nutrizione ottimale. Anzi può significare introduzione di cibi poco sazianti che ci portano a mangiare di più, ridurre i nutrienti e favorire l'aumento di peso soprattutto negli adulti . In pratica è finita l'epoca di tutte le calorie sono uguali.

Quindi le nuove indicazioni si concentrano sul privilegiare i gruppi di alimenti ricchi di nutrienti (frutta e verdura, cereali integrali, latticini sgrassati, pollame e pesce, oli vegetali non tropicali) e ridurre cibi preparati e poveri di nutrienti, contenenti grassi saturi o peggio trans, sodio, carni rosse, dolci e bevande zuccherate.
Aggiornamento 8/10/2018

Nel modello animale lo zucchero è infiammatorio per le articolazioni, e una dieta ricca in saccarosio è sufficiente per indurre osteoartrite

Aggiornamento 15/10/2018

Nel modello animale, la dieta con cibo spazzatura altera i circuiti nervosi della ricompensa (dopaminergici mesolimbici) per le 3 generazioni successive, in modo da essere propensi a sviluppare obesità dovuta alla dipendenza da cibo.

Aggiornamento 29/10/2018


Il sito informatidizucchero fa l'ennesima figuraccia, smentita su tutta la linea dal medico Pratesi su il Fatto Alimentare
Aggiornamento 2/11/2018

Da un articolo di Willet e Hu, probabilmente i più famosi epidemiologi nutrizionali al mondo (assieme a Mozaffarian).
Un buon esempio di politica nutrizionale per l'epidemiologia è la sostanziale riduzione degli acidi grassi trans dagli oli parzialmente idrogenati. La combinazione di risultati coerenti di studi epidemiologici che dimostrano un'associazione tra grassi trans e malattie coronariche insieme a prove di studi controllati sull'alimentazione che mostrano effetti avversi sui lipidi nel sangue hanno fornito una sufficiente certezza del danno da vietare i grassi trans prodotti industrialmente. Questo è auspicabile anche per le bibite zuccherate.
L'epidemiologia nutrizionale è stata spesso criticata per l'imprecisa valutazione dietetica e l'utilizzo di studi osservazionali. La dieta umana è un'esposizione complessa e dinamica senza un metodo perfetto per quantificare tutti gli aspetti delle prese della dieta e dei comportamenti alimentari. Le preoccupazioni in merito alla misurazione della dieta sono state affrontate in molti studi che hanno confrontato questionari standardizzati con pesatura dettagliata e misurazione degli alimenti e con biomarker di assunzione. Per la maggior parte dei nutrienti e alimenti, i questionari di frequenza alimentare attentamente studiati funzionano sufficientemente bene da rilevare le associazioni importanti se esistono veramente Misurazioni ripetute della dieta sono particolarmente utili per ridurre gli errori casuali mentre rappresentano le abitudini alimentari a lungo termine e sono stati sviluppati metodi statistici per tenere conto degli errori sistematici.
Aggiungono sulla necessità di interventi politici: "Miglioramenti significativi nelle abitudini alimentari a lungo termine richiederanno cambiamenti politici tra cui tasse sulla bibite zuccherate, incentivi finanziari per la produzione e l'acquisto di alimenti sani, etichettatura degli alimenti, regolamentazione del marketing alimentare e creazione di ambienti scolastici e di lavoro sani.
La nutrizione nei programmi universitari di medicina è estremamente necessaria"
Viene inoltre chiarito come il futuro della nutrizione sarà l'approccio personalizzato

Aggiornamento 15/11/2018
Un post molto interessante di una collega sul gusto dolce e le verdure
Aggiornamento 19/11/2018
Anche se non è stato determinato un ruolo necessariamente causale, gli anziani che assumono più zuccheri aggiunti sono a maggiore rischio di debolezza fisica.
L'iperuricemia è dovuta ad una aumentata produzione e ridotta escrezione di acido urico.
Le conseguenze sono un incremento del rischio di malattia cardiovascolare e renale, a causa dello stress ossidativo e dell'infiammazione vascolare.
Dal punto di vista dietetico si consiglia riduzione di carne rossa, pesce, alcolici, fruttosio e bibite zuccherate.
Abbassano l'acido urico invece caffè, ciliege, latticini e vitamina C.
Perdere peso e attività fisica sono ugualmente efficaci.
Aggiornamento 21/11/2018

In ragazzi obesi, abbandonare le bibite gassate per 3 giorni porta a dei veri e propri sintomi da dipendenza e astinenza: mal di testa, diminuzione della motivazione al lavoro, umore depresso e scarsa capacità di concentrazione, desiderio di bevande zuccherate e valutazioni più basse del proprio benessere generale.
Aggiornamento 29/11/2018

In una revisione degli studi si conclude col consigliare di limitare il più possibile sia zuccheri aggiunti che dolcificanti artificiali. Il craving per il dolce ha probabili cause genetiche in una sottopopolazione di persone

Aggiornamento 5/12/2018

Spesso le persone sono preoccupate, per non dire terrorizzate, dallo zucchero della frutta. Ma gli studi mostrano sempre più che lo zucchero da temere è quello aggiunto, presente nei biscotti, prodotti da forno, bibite gassate (soprattutto) ecc  o aggiunto da noi.
"L'evidenza indica che il fruttosio, specialmente a piccole dosi fino a 10 g / pasto (un livello ottenibile dalla frutta), potrebbe migliorare la glicemia grazie alla capacità del fruttosio-1-fosfato di regolare l'attività della glucochinasi attraverso la sua proteina regolatrice, con conseguente riduzione della produzione di glucosio epatico (gluconeogenesi) e aumento della sintesi del glicogeno".

L'analisi di alimenti specifici suggerisce che frutta e succhi di frutta non zuccherati, quando questi alimenti non forniscono calorie in eccesso, possono avere effetti benefici sul controllo glicemico e dell'insulina, specialmente nelle persone con diabete, mentre molti alimenti che aggiungono energia "povera di nutrienti" (calorie vuote) alla dieta, soprattutto bevande zuccherate e succhi di frutta, sembrano avere effetti dannosi.

Il basso indice glicemico (GI) del fruttosio rispetto ad altri carboidrati e un maggiore contenuto di fibre nella frutta, può aiutare a spiegare i miglioramenti dei livelli di glucosio nel sangue, rallentando il rilascio di zuccheri, affermano i ricercatori.
La metanalisi ha alcuni limiti, come piccole dimensioni del campione, brevi periodi di follow-up e una limitata varietà di alimenti in alcuni studi. Tuttavia, i punti di forza comprendono un processo di ricerca e selezione approfondito e una valutazione approfondita della qualità delle prove.

Come tali, concludono: "Fino a quando non saranno disponibili maggiori informazioni, i professionisti della sanità pubblica dovrebbero essere consapevoli che gli effetti dannosi del fruttosio sulla glicemia sembrano essere mediati dall'energia e dalla fonte di cibo".

Aggiornamento 23/12/2018
Bacteroides thetaiotaomicron è un batterio simbionte benefico che risiede nel colon ed è associato con una dieta ricca in vegetali. Nel modello animale lo zucchero impedisce la sua colonizzazione inibendo una proteina chiamata Roc
Aggiornamento 30/12/2018

C'è un legame tra "soft drinks" e "soft penises": le bevande zuccherate portano ad una lenta e progressiva disfunzione erettile


Aggiornamento 31/12/2018
Le bibite zuccherate aumentano il rischio di malattia renale (CKD) in una coorte di afroamericani.
In un editoriale abbinato allo studio hanno scritto gli autori: "Mentre alcune città statunitensi selezionate hanno ridotto con successo il consumo di SSB [bibite zuccherate] attraverso la tassazione, altre città hanno resistito agli sforzi di sanità pubblica per ridurre il consumo di SSB". "Questa resistenza culturale alla riduzione del consumo di SSB può essere paragonata alla resistenza culturale alla cessazione del fumo negli anni '60 dopo la pubblicazione del rapporto che dimostrava i suoi danni: negli anni '60 l'uso del tabacco era considerato una scelta sociale e non un problema di salute pubblica o sociale ".
In un editoriale di accompagnamento riservato alla "voce dei pazienti", Duane Sunwold ha spiegato di essere un paziente affetto da CKD che ha cambiato il suo modo di mangiare e bere per mettere la sua malattia in remissione.
Aggiornamento 2/1/2019
Quando ingeriamo cibo palatabile, come il milkshake, il cervello ha 2 "botte" di dopamina: quando ingeriamo e quando il cibo raggiunge lo stomaco. Questo rilascio correla con la dipendenza da cibo


Aggiornamento 9/1/2019

Numerosi tipi di tumore sono correlati con l'eccesso di peso. Questo è dovuto soprattutto al carattere endocrino del tessuto adiposo, che aumenta o altera la funzionalità di alcuni ormoni (IGF, insulina, ormoni sessuali) e aumenta l'infiammazione. Mantenere un peso adeguato e ridurlo in caso di malattia sono associati a maggiore sopravvivenza. 

Gli autori inoltre elencano i provvedimenti necessari per ridurre l'incidenza dei tumori mantenendo un peso adeguato, individuati dall'OMS: oltre a praticare costantemente attività sportiva, le scelte politiche dovrebbero: eliminare i grassi trans, ridurre l'uso dello zucchero attraverso la tassazione, sovvenzionare i produttori di frutta e verdura per ridurne il prezzo, ridurre le porzioni degli alimenti pronti e indicare in etichetta le quantità di nutrienti insalubri. Inoltre promuovere l'allattamento esclusivo nei primi 6 mesi, promuovere l'educazione alimentare.
Aggiornamento 13/1/2019

Secondo una revisione degli studi, la certezza dell'evidenza delle relazioni tra la qualità delle fonti di carboidrati e la prevenzione delle malattie è stata classificata come moderata per le fibre alimentari, da bassa a moderata per i cereali integrali, e da bassa a molto bassa per l'indice glicemico e il carico glicemico. "Le curve dose-risposta hanno suggerito che l'assunzione maggiore di fibre alimentari può conferire un beneficio a protezione dalle malattie cardiovascolari, dal diabete di tipo 2 e dal cancro del colon-retto e della mammella, oltreché dall'aumento di peso, di pressione e di colesterolo. Sono stati osservati risultati simili per l'assunzione di cereali integrali". La dose ideale è stata determinata tra i 25 e i 29g al giorno. "Le raccomandazioni per aumentare l'apporto di fibre alimentari e sostituire i cereali raffinati con cereali integrali dovrebbe portare benefici alla salute umana. Uno dei principali punti di forza dello studio è stata la capacità di esaminare gli indicatori chiave della qualità dei carboidrati in relazione a una serie di esiti di malattie non trasmissibili da studi di coorte e studi randomizzati in un singolo studio. I nostri risultati sono limitati alla riduzione del rischio nella popolazione in generale piuttosto che in quelli con malattia cronica". Ciò indica che funzionano bene in fase di prevenzione ma non necessariamente dopo che si è arrivati alla malattia.
In un editoriale allegato si invita a ridurre gli zuccheri aggiunti e tassare alimenti che li contengono per prevenire i danni alla salute

Nonostante quello che vi dicono gli esperti in nutrizione dipendenti delle industrie dolciarie, il consumo di zucchero è direttamente proporzionale al peso dei bambini. In Inghilterra si stima che i bambino a 10 anni abbiano già consumato lo zucchero che avrebbero dovuto assumere a 18 anni
Aggiornamento 17/1/2019
Nelle nuove linee guida sul trattamento del colesterolo alto si insiste sulla raccomandazione di seguire un modello di dieta salutare, come quello mediterraneo, che privilegi i cibi vegetali e i cereali non raffinati, insieme alle fonti di proteine magre. Non si dà importanza al colesterolo dietetico (uova), ma si raccomanda di limitare i grassi saturi e gli zuccheri, insieme a grassi trans e sale.
I prodotti "a basso contenuto di grassi" e "non grassi" con elevate quantità di carboidrati raffinati e zuccheri aggiunti dovrebbero essere sostituiti con cereali integrali, legumi, verdure, frutta e fonti salutari di grassi come noci, semi e oli vegetali non idrogenati.
Possono essere consumate da 3 a 5 tazzine di caffè al giorno, ma non si consiglia di aggiungere zucchero o grassi.
Gli zuccheri aggiunti vanno limitati, e poiché gli effetti a lungo termine dei dolcificanti artificiali sono incerti, non sono raccomandati per l'uso come sostituto negli alimenti e nelle bevande.
Apo-B e Lp(a) dovrebbero essere considerate fattori di rischio aggiuntivi.

Aggiornamento 19/1/2019

La storia di come lo zucchero ci faccia ammalare e come l'industria abbia pagato per tenercelo nascosto
Aggiornamento 23/1/2019

Che succede se dei ragazzi con fegato grasso vengono suddivisi in 2 gruppi, al primo viene data una dieta normale, e al secondo una dieta senza zucchero? Il secondo ha una riduzione degli enzimi epatici del 40% (contro il 10% del primo gruppo) e ha un miglioramento del grado di steatosi evidenziabile da risonanza magnetica
Aggiornamento 26/1/2019
Bere bibite zuccherate dopo l'attività fisica può portare a ulteriore disidratazione e aumenta i marker di danno renale

Aggiornamento 17/2/2019

Aumentare del 10% il consumo di cibo industriale aumenta del 14% il rischio di morte da qualsiasi causa in uno studio francese effettuato su oltre 40 mila persone con più di 45 anni

Aggiornamento 15/3/2019
Il consumo di bibite gassate zuccherate si associa a un peggiore stato nella sclerosi multipla


Aggiornamento 17/3/2019

L'uso di bibite zuccherate durante o dopo esercizio fisico, soprattutto con alte temperature, determina un danno renale acuto. Questo può portare nel tempo alla malattia cronica (insufficienza renale).

Il fruttosio industriale è legato a molte malattie, dalla steatosi epatica all'ipertensione. Sfortunatamente, più se ne introduce più si stimola il rene a "recuperarlo" dal filtrato glomerulare e questo può contribuire alle patologie causate dalla dieta ricca in fruttosio


Aggiornamento 23/3/2019


Più si beve bibite zuccherate (SSB), più sale il rischio di morte prematura. Il legame è proporzionale. Nello studio bere da una a quattro bevande al mese è legato ad un aumento del rischio dell'1%; da due a sei a settimana con un aumento del 6%; da uno a due al giorno con un aumento del 14%; e due o più al giorno con un aumento del 21%. Inoltre si è dimostrato un modesto legame tra il consumo di SSB e il rischio di morte precoce da cancro. "Questi risultati sono coerenti con i noti effetti avversi dell'alta assunzione di zuccheri sui fattori di rischio metabolici e la forte evidenza che bere bevande zuccherate aumenti il rischio di diabete di tipo 2, a sua volta un importante fattore di rischio per morte prematura. Supportano inoltre le politiche di limitazione della pubblicità delle bevande zuccherate a bambini e adolescenti e per l'attuazione della soda-tax perché il prezzo corrente delle bevande zuccherate non include gli alti costi di trattamento delle conseguenze ", ha detto Walter Willett, professore di epidemiologia e nutrizione.


Aggiornamento 24/3/2019
Nel modello animale, un quantitativo di HFCS (sciroppo di glucosio-fruttosio, mix dei 2 zuccheri usato come dolcificante nelle merendine e nelle bibite) corrispondente a una lattina di bevanda zuccherata al giorno stimola la crescita dei tumori intestinali, anche senza sovrappeso.
"I nostri risultati suggeriscono che il ruolo del fruttosio nei tumori è quello di migliorare il ruolo del glucosio nel dirigere la sintesi degli acidi grassi.La conseguente abbondanza di acidi grassi può essere potenzialmente utilizzata dalle cellule tumorali per formare le membrane cellulari e le molecole di segnalazione, per crescere o influenzare l'infiammazione".
"A differenza del glucosio, il fruttosio non è essenziale per la sopravvivenza e la crescita delle cellule normali, il che suggerisce che le terapie rivolte al metabolismo del fruttosio vadano esplorate. In alternativa, evitare di consumare bevande zuccherate il più possibile invece di fare affidamento sui farmaci ridurrebbe significativamente la disponibilità di zucchero nel colon".
Questo può spiegare l'impennata di casi di tumori intestinali tra i giovani, che normalmente colpiscono una fascia di età più avanzata.
Aggiornamento 26/3/2019
In una revisione degli studi prospettici, indice glicemico e carico glicemico sono proporzionali all'incidenza di malattie cardiovascolari. I criteri di causalità sono soddisfatti, quindi utilizzare fonti di carboidrati raffinati probabilmente aumenta il rischio cardiovascolare.
Gli autori concludono con "Le prove presentate supportano l'uso di questi marcatori di qualità alimentare delle fonti di carboidrati nelle linee guida dietetiche per la popolazione generale".
Aggiornamento 3/4/2019

La quantità di glucosio nei polmoni sono inferiori ma proporzionali a quelle sanguigne, e possono influenzare la risposta immunitaria e quindi le malattie polmonari. In particolare lo zucchero nutre i macrofagi, globuli bianchi specializzati. Così in caso di asma i livelli postprandiali di zucchero potrebbero essere dannosi, mentre in caso di infezione aiutare a combatterla.
Aggiornamento 6/4/2019

Il cibo spazzatura stimola la deposizione di grasso addominale. Per ogni 10% di calorie in più da cibo industriali, la circonferenza addominale di un bambino aumenta di 0,7 cm tra i 4 e gli 8 anni.
I problemi al metabolismo glucidico solitamente si manifesteranno dopo gli 8 anni.
"Diversi meccanismi possono spiegare la relazione tra un consumo maggiore di cibi ultra-elaborati e l'obesità addominale. Tali prodotti sono squilibrati dal punto di vista nutrizionale e contribuiscono ad un aumento significativo dell'apporto energetico quotidiano a causa del loro contenuto eccessivo di zuccheri, grassi trans e saturi, e determinano minore stimolo della termogenesi se confrontati con alimenti non elaborati. Inoltre, i cibi ultra-elaborati sono altamente appetibili e possono portare all'interruzione dei segnali di fame e sazietà.
Un altro aspetto preoccupante è l'aumento dell'assunzione di sostanze artificiali aggiunte ai prodotti alimentari ultra-trasformati dall'industria. La ricerca indica che il fruttosio artificiale può contribuire all'obesità modulando il microbiota intestinale, i dolcificanti artificiali possono contribuire all'aumento di peso stimolando la secrezione basale di insulina e il solfito di sodio, il benzoato di sodio e la curcumina possono promuovere l'obesità diminuendo la secrezione di leptina".
Aggiornamento 10/4/2019
I circuiti nervosi della dipendenza da alcol e da cibo spazzatura sono gli stessi
Aggiornamento 21/4/2019
Mentre in Italia i produttori di zucchero sponsorizzano convegni e stipendiano "esperti" di alimentazione, nel Regno Unito si stima che il programma di riduzione del consumo di zucchero possa portare a 155 mila diabetici in meno nei prossimi 10 anni e un risparmio di 650 milioni di euro/anno per lo sanità pubblica, con un incasso dalla sugartax di circa 300 milioni.



Aggiornamento 25/4/2019
Nonostante quello che vi dicono alcuni medici con triplo mento e il diabete, ossia che se mangiate male è colpa vostra e non dell'industria, etichettare gli alimenti con zucchero aggiunto eviterebbe 350 mila malattie cardiovascolari, 600 mila casi di diabete e farebbe risparmiare 62 miliardi di dollari alla sanità nei prossimi 20 anni negli USA.

Aggiornamento 1/5/2019

Il consumo di bibite gassate aumenta il rischio cardiovascolare in maniera proporzionale al consumo. Questo è valido anche per le bevande "zero". Lo studio evidenzia anche un modesto legame con tutti i tipi di tumore, e raccomanda interventi politici per ridurre il consumo di queste bevande e favorire il consumo di acqua.


Aggiornamento 2/5/2019

Nei topi il digiuno intermittente insieme alla metformina (farmaco ipoglicemizzante) riduce la crescita dei tumori. In pratica la disponibilità di glucosio è uno dei fattori che nutre il cancro.
Nei prossimi mesi partirà la sperimentazione sull'uomo, con l'applicazione del protocollo dietetico da sommare alle terapie tradizionali come la chemio.
Aggiornamento 10/5/2019

Quando la CocaCola sponsorizza uno studio, per contratto può avere l'ultima parola sulla pubblicazione, e bloccarla (o bloccare lo studio) in caso di risultati negativi. Questo è emerso dall'esame di documenti riservati resi pubblici solo grazie a una speciale legge che ha dato il diritto di accesso. "Prese insieme, queste clausole potrebbero sopprimere "informazioni critiche sulla salute", e probabilmente lo hanno già fatto, secondo gli autori dello studio. Gran parte dei supporti della ricerca Coca-Cola riguarda i settori della nutrizione, dell'inattività fisica e del bilancio energetico", concludendosi con il classico "all'interno di una dieta bilanciata il prodotto non è dannoso". Gli autori sostengono che "le clausole contravvengono agli impegni di Coca-Cola per un sostegno trasparente e "illimitato" alla scienza, che è arrivato dopo aver criticato l'opaco modo in cui alcune grandi aziende alimentari finanziano la ricerca sanitaria.". 

Da anni molti "scienziati" sono nel suo libro paga, ma tutti fanno finta di nulla.  
"Stiamo già ascoltando accuse da parte di esperti in nutrizione che l'industria alimentare sta copiando le tattiche delle industrie del tabacco. La responsabilità sociale delle imprese deve essere molto più di semplici siti Web che affermano politiche progressiste che vengono ignorate".
Il consumo di cibi e bevande ad alto contenuto calorico e basso contenuto di nutrienti è considerato un fattore importante nell'epidemia di obesità infantile. L'anno scorso, il governo del Regno Unito ha introdotto una "tassa sullo zucchero" su molte bevande analcoliche, tra cui il prodotto di punta della Coca-Cola, con documentati vantaggi sulla salute e le casse dello stato.
I ricercatori premono perché l'industria alimentare  aggiorni i contratti di ricerca in linea con i nuovi impegni pubblici.
"Il caso della Coca-Cola suggerisce una continua mancanza di trasparenza a cui si dovrebbe porre rimedio con informazioni sui finanziamenti, piuttosto che basarsi su conflitti di interesse auto-dichiarati".
"La mancanza di informazioni attendibili  da parte dell'industria e sugli studi terminati prima della pubblicazione dei risultati, rende impossibile sapere quanta parte della ricerca che entra nel dominio pubblico riflette le posizioni dell'industria".


Aggiornamento 18/5/2019

Il consumo di bibite e succhi di frutta zuccherati è legato ad aumento della mortalità. Questo perché il consumo di fruttosio può stimolare una risposta ormonale che promuove la deposizione di grasso a livello centrale. Una maggiore adiposità centrale è un fattore di rischio di malattia cardiovascolare riconosciuto da tempo. Inoltre, la ricerca suggerisce che le calorie consumate in forma liquida possono aumentare il rischio di obesità perché non si ha un’adeguata risposta metabolica
Aggiornamento 30/5/2019

Due grossi studi prospettici sono stati pubblicati oggi ed entrambi hanno evidenziato gli effetti negativi dei cibi industriali. In uno, il consumo di 4 porzioni di cibi industriali al giorno aumenta la mortalità del 62% e ogni porzione in più del 18%. Nell'altro ogni 10% di consumo di cibo industriale aumenta del 10% il rischio di malattia cardiovascolare, ipotizzando come cause "Vari fattori nella lavorazione, come la composizione nutrizionale del prodotto finale, gli additivi, i materiali di contatto e i contaminanti che si formano in cottura". Pur non potendo dimostrare causalità, i ricercatori concludono che i risultati devono essere tenuti in considerazione per raccomandare politiche che facilitino l'accesso a cibi freschi e non processati e scoraggino il consumo dei cibi processati.
Aggiornamento 3/6/2019
L'ingestione contemporanea di zuccheri e grassi aumenta i grassi nel sangue (lipemia) molto più dei grassi abbinati alle proteine. In particolare il fruttosio aumenta i trigliceridi plasmatici e la produzione endogena di grassi (acido palmitico).
Le fibre invece riducono la lipemia postprandiale. Ecco perché mangiare un frutto a fine pasto o un dolce ha un effetto ben diverso.
Aggiornamento 7/6/2019
La dopamina è il neurotrasmettitore coinvolto nella volontà e nella motivazione di compiere qualcosa.
Lo stato infiammatorio cronico che colpisce molte persone, ad esempio quelle con girovita aumentato, o stressate o semplicemente anziane, sopprime la produzione di dopamina, e le persone possono essere particolarmente demotivate e depresse, ed è associato contemporaneamente ad uno sbilanciamento del sistema immunitario. Si ipotizza quindi che "l'infiammazione cronica e di basso grado contribuisca a compromettere la motivazione in alcuni casi di depressione, schizofrenia e altri disturbi".

Anche dal punto di vista energetico però ci sono conseguenze importanti. "È importante sottolineare che lo spostamento del metabolismo dalla fosforilazione ossidativa alla glicolisi (più inefficiente dal punto di vista energetico, ossia produce meno ATP) durante l'attivazione immunitaria è un driver primario delle richieste di energia eccessiva che caratterizzano la risposta infiammatoria e conseguentemente l'infiammazione cronica di basso grado. In pratica si usano prevalentemente i carboidrati e meno i grassi, e l'energia prodotta sostiene l'infiammazione stessa e non l'organismo. Si riducono così le energie a disposizione, come se il sistema immunitario "tramasse" per risparmiare energie aspettando momenti migliori.

Aggiornamento 25/6/2019

Quali sono i provvedimenti che funzionano a livello politico per prevenire obesità e sue complicanze?
Il cambio dell'ambiente alimentare: la tassa sullo zucchero; l'etichettatura che metta bene in evidenza grassi, zucchero, calorie e grassi saturi; rimuovere i personaggi dei cartoni dalle confezioni; togliere i regali dalle confezioni (tipo happy meal o Kinder sorpresa); togliere la pubblicità del cibo spazzatura.

L'industria alimentare è una specie di "tata", che si preoccupa però di promuovere i suoi guadagni, non la salute.
Aggiornamento 26/6/2019

Secondo una revisione degli studi, una tassa del 10% sulle bibite zuccherate riduce del 10% il consumi. L'OMS suggerisce ai governi di applicare una tassa del 20% per avere un impatto significativo sulla salute
Il miele è un potenziale alimento anticancro.
Aggiornamento 12/7/2019
Secondo uno studio osservazionale, che quindi non può stabilire legame causale ma solo associazione, ogni 100 mL di bibite gassate zuccherate al giorno il rischio di tumore aumenta del 18% (del 22% quello di tumore al seno). Il meccanismo potrebbero essere dovuto allo zucchero, che aumenta il grasso viscerale, la glicemia e l'infiammazione, tutti fattori protumorali. Anche il 4-metilimidazolo (colorante caramello) potrebbe avere un ruolo. Anche i succhi di frutta senza zuccheri aggiunti hanno mostrato un'associazione.
Aggiornamento 14/7/2019

Boris Johnson, candidato conservatore in Inghilterra, ha dichiarato che rimuoverà la sugartax, sostenendo che la gente ha solo bisogno di muoversi di più. Nonostante sia sostenuta dall'OMS e da qualsiasi organizzazione scientifica, che infatti hanno bacchettato il candidato, il sostenitore della Brexit ha preferito spostarsi sulle posizioni tipiche dei nutrizionisti pagati dalla Coca Cola. Sarebbe interessante sapere chi gli paga la campagna elettorale.

Aggiornamento 20/7/2019

Secondo l'OMS World Health Organization (WHO)​ molti cibi indicati per bambini non lo sono affatto, avendo zuccheri aggiunti che sono dannosi per il futuro del bambino e non vanno introdotti così presto. Gli alimenti che contengono naturalmente zuccheri come frutta e verdure vanno invece bene.
Aggiornamento 27/8/2019
La dieta occidentale, ricca di zuccheri raffinati, sta favorendo la selezione di ceppi di C. difficile, batterio responsabile di diarrea quasi incurabile, ancora più resistenti e contagiosi
Aggiornamento 4/9/2019

Hanno studiato il rapporto tra consumo di bibite e mortalità. "L'alto livello di consumo di bevande analcoliche totali, zuccherate e dolcificate artificialmente è risultato associato a più alto rischio di morte per tutte le cause. Sono state osservate associazioni positive tra bibite zuccherate e decessi per malattie digestive, nonché tra bibite zuccherate artificialmente e decessi per malattie circolatorie. Sono necessari ulteriori studi per verificare i possibili effetti negativi sulla salute degli edulcoranti artificiali".
Aggiornamento 5/9/2019
La tassa sulle merendine può essere più efficace di quella sulle bibite. Ieri è stato attaccato un ministro che ha manifestato simpatia per il provvedimento. In particolare una tassa del 20% porterebbe a un calo di 1,3 kg in un anno, applicata sulle bibite solo 0,2 kg

Aggiornamento 7/9/2019
Ennesima conferma che la sugartax sia una cosa buona e giusta.
Tassare le bibite zuccherate in base al quantitativo effettivo di zucchero (e non a quello di bibita) riduce del 22% il consumo e causa una riduzione del peso di oltre un kg, riducendo obesità e diabete del 2% (in numeri negli USA: 2 milioni di obesi e 36 mila diabetici in meno), con un risparmio sui costi sanitari di 1,4 miliardi di $ all'anno.
Aggiornamento 9/9/2019
Aumentare del 20% il costo delle merendine e degli snack zuccherati con una tassa ridurrebbe la prevalenza dell'obesità del 2,7% dopo il primo anno, contribuirebbe a ridurre la disparità di salute che colpisce i più poveri
Aggiornamento 24/9/2019

La vitamina K2 migliora la glicemia aumentando la carbossilazione delll'osteocalcina. Questa vitamina si trova nel grasso di animali alimentati a erba e viene prodotta da alcuni batteri intestinali, quindi alimenti di qualità e/o un microbiota bilanciato sono fondamentali per avere corretti livelli di questa vitamina.
Aggiornamento 28/9/2019
In una popolazione cinese è stata rilevata una relazione lineare tra il consumo di bibite zuccherate e l'ADHD
Aggiornamento 29/9/2019
Le donne dovrebbero considerare di limitare il consumo di zuccheri aggiunti durante la gravidanza, e anche le bibite light non sono un'alternativa ideale.
In uno studio fatto su oltre 1200 donne, un maggiore consumo di saccarosio (zucchero) in gravidanza e l'assunzione di bibite zuccherate da parte delle madri erano associati a una scarsa funzione cognitiva della prole. "Il consumo materno di saccarosio è stato associato a scarse capacità non verbali per risolvere nuovi problemi e scarsa memoria verbale, memoria visiva e apprendimento; il consumo materno di bibite gassate (SSB) è stato associato a minore intelligenza globale associata sia alla conoscenza verbale che alle abilità non verbali. Inoltre, il consumo di SSB nella dieta materna è stato associato a scarse capacità motorie, visive spaziali e motorie visive nella prima infanzia e scarse capacità verbali più avanti. Il consumo di SSB nell'infanzia era associato a una minore intelligenza verbale nell'infanzia".
Il consumo di frutta nei bambini è invece risultato associato con maggiore intelligenza.
Aggiornamento 30/9/2019

Ogni tanto ritorna il mito secondo cui lo zucchero sia necessario per il cervello, portato avanti da nutrizionisti prezzolati o da ingenui a digiuno di biochimica. L'unica cosa che si sa per ora è che lo zucchero a livello cerebrale riduce il glutatione (principale antiossidante cellulare) e aumenta lo stress ossidativo e la malondialdeide.
Aggiornamento 5/10/2019
Interessante articolo de Il Fatto Alimentare sulla sugartax, da cui riassumo i passaggi più importanti
Tante società scientifiche e molti nutrizionisti hanno aderito [...] Altre società hanno preferito non aderire all’iniziativa, tra queste citiamo: l’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), l’Ordine nazionale biologi (Onb) e la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg). La stessa Società italiana di nutrizione umana (Sinu), leader in Italia in quanto cura la stesura dei Larn (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana) che dovrebbe essere la paladina di questa iniziativa in linea con le indicazioni delle più importanti autorità mondiali – Oms, World cancer research fund (Wcrf), World Obesity (WO) – è stranamente assente.
Al riguardo vale la pena curiosare nel sito della Sinu. Tra gli sponsor troviamo Ferrero (Soremartec) e Nfi, una società scientifica privata che è a sua volta finanziata da Barilla (Mulino Bianco), Ferrero e Nestlè nonché decine di altre aziende alimentari. La Sinu non ha alcuna politica di trasparenza e di disclosure sulla questione del conflitto di interesse degli autori che hanno partecipato alla stesura dei Larn, e a quanto pare non c’è alcuna intenzione di cambiare nel futuro. Al contrario l’Oms, il Wcrf, WO e le più importanti riviste medico scientifiche affrontano molto seriamente il problema del conflitto di interessi perché può stravolgere le pubblicazioni.
In Italia il conflitto di interessi è un tabù. Come mai le indicazioni sugli zuccheri riportate dai Larn sono diverse rispetto a quelle dell’Organizzazione mondiale della sanità? Perché i nutrizionisti più presenti in televisione continuano a ripetere il mantra tanto caro all’industria alimentare secondo cui “non ci sono alimenti buoni o cattivi”? Perché si continua ad enfatizzare il ruolo dell’educazione alimentare, la responsabilità dei genitori sulle scelte alimentari dei bambini, altro mantra tanto caro all’industria alimentare, quando i dati a disposizione dicono chiaramente che questa strada non funziona? Come mai si continua a osteggiare qualsiasi intervento delle autorità sul consumo dello zucchero (sugar tax) e l’etichetta a semaforo, che invece viene adottata con successo da diverse nazioni al mondo per la sua chiarezza e semplicità?
Una delle prime nozioni elementari che viene data allo studente che deve occuparsi di nutrizione (in Gran Bretagna, USA, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Canada, Oms) è la distinzione tra zuccheri aggiunti agli alimenti e quelli naturalmente presenti. In Italia invece gli zuccheri contenuti all’interno di una lattina di Coca-Cola sono considerati come quelli naturali contenuti nella frutta (circa quattro arance). Ci sarà una differenza tra una bevanda gassata e quattro arance, visto che gli zuccheri della frutta sono accompagnati da fibra alimentare, vitamine, minerali e fitocomposti, mentre nelle bibite zuccherate questi nutrienti non ci sono.
[...]
L’ostilità che l’Italia ha verso la sugar tax e il Nutri-Score può essere in parte dovuta all’influenza degli sponsor dell’industria alimentare ai massimi livelli delle istituzioni scientifiche della nutrizione. È necessario allinearsi agli standard internazionali di trasparenza e risolvere il problema del conflitto di interessi. Così facendo potremo finalmente adeguare le nostre linee guida a quelle del resto del mondo e migliorare le indicazioni nutrizionali per la popolazione generale.
Oggi chi è contro la sugartax o ha qualcosa da nascondere o ignora l'evidenza scientifica
Aggiornamento 7/10/2019
Il fruttosio è tossico per i mitocondri, soprattutto nell'ambito di una dieta ad alto contenuto di grassi (guarda caso entrambi gli ingredienti sono contenuti nel cibo spazzatura).
Il fruttosio modifica il metabolismo dei mitocondri e le loro proteine, riducendo le capacità ossidative e aumentando la sintesi di grassi, e "questo potrebbe contribuire all'associazione dell'elevata assunzione di fruttosio con lo sviluppo dell'obesità e delle sue complicanze metaboliche".
Aggiornamento 8/10/2019
Aumentare il consumo di bibite zuccherate di mezza lattina al giorno aumenta il rischio di diabete del 16% nei 4 anni successivi. Le bevande con dolcificanti artificiali lo aumentano del 18% (anche se può essere una causalità inversa). Sostituire una porzione con bevande non zuccherate (acqua, caffè o tè) riduce il rischio fino al 10%
Aggiornamento 15/10/2019
Secondo un report del World Health Organization (WHO)​ limitare zuccheri aggiunti e sale, supplementare con ferro e folati in gravidanza e promuovere e facilitare l'allattamento al seno possono salvare 3,7 milioni di vite nei prossimi 6 anni

Aggiornamento 18/10/2019

Il report dell' UNICEF​ sulla malnutrizione infantile suggerisce di migliorare l'educazione alla nutrizione, fornire buoni per gli alimenti salutari, comprendere e sfruttare le dinamiche familiari e delle comunità, scoraggiare l'industria alimentare dalla commercializzazione di alimenti poveri di nutrienti, ricchi di zuccheri e altamente trasformati (ossia la sugartax).
Aggiornamento 21/10/2019
Le ricerche associano gli alimenti industriali, che sono prevalenti nella dieta occidentale, con aumentodipesoobesità, aumento della resistenza all'insulina e un rischio più elevato di diabete di tipo 2. Anche il rischio di tumori e malattie autoimmuni sale. Tuttavia esistono persone che mangiano cibo-spazzatura in quantità elevate senza avere alcun problema, e questo potrebbe essere collegato ad alcuni batteri intestinali. Nei topi si è infatti evidenziato che alcuni batteri sono capaci di degradare composti potenzialmente tossici come gli AGEs, la fruttosolisina (derivante dalla reazione di Maillard) presente in latte ultra pastorizzato, pasta, cioccolato e cereali, che possono essere tra i colpevoli dell'aumentato rischio di malattia. Chi possiede questi batteri probabilmente può preoccuparsi meno della qualità della sua dieta, anche se a lungo termine non si possono trarre conclusioni.
Aggiornamento 25/10/2019
"Le fake news rimbalzate nelle ultime settimane sui giornali e in rete dicono che la sugar tax non funziona. Si tratta di bugie utilizzate per giustificare la posizione contraria ribadita dall'industria alimentare, dalle lobby e da alcuni ministri del governo Conte".


Aggiornamento 1/11/2019
Eliminare le bevande zuccherate in un ufficio per 10 mesi ha contribuito a ridurre la circonferenza addominale tra gli impiegati
Aggiornamento 5/11/2019

Il consumo di bibite, sia zuccherate che dolcificate, aumenta il rischio di morte da ogni causa, in particolare tumore del colon, Parkinson, infezioni intestinali. Lo studio si conclude raccomandando politiche per la riduzione del consumo delle bevande zuccherate
Aggiornamento 6/11/2019
Esiste un legame tra zucchero e depressione?
"L'assunzione di zucchero promuove numerosi processi che alterano l'omeostasi, e sono in ​​grado di indurre sintomatologia depressiva [illustrata nella figura sotto]: disfunzione del microbiota (asse intestino-cervello alterato), modificata segnalazione della dopamina, stress ossidativo, resistenza all'insulina e generazione di prodotti avanzati di glicazione (AGEs). La maggior parte di questi processi promuove anche l'infiammazione patologica, di per sé un fattore di rischio particolarmente robusto e consolidato per la depressione. [...]La riduzione degli zuccheri aggiunti può comportare il potenziale per ridurre i sintomi depressivi (o per prevenire il loro verificarsi futuro), almeno tra i pazienti con elevato consumo di zucchero".
Aggiornamento 13/11/2019
In soli 2 giorni una dieta con alte quantità di zucchero aumenta la suscettibilità alla colite nei topi. Questo avviene alterando il microbiota, promuovendo i batteri patogeni come E. coli, inibendo la produzione di SCFA e aumentando la permeabilità intestinale. Aggiungere acetato riduce la suscettibilità.
Aggiornamento 23/11/2019
Basta un centesimo di dollaro di tassa per abbassare del 20% il consumo dai distributori automatici di bibite zuccherate, e in Italia ancora se ne discute
Aggiornamento 26/11/2019

Senza cibo spazzatura (o "altamente palatabile") non esisterebbe l'epidemia di obesità. Però è difficile definire cosa lo sia. Gli scienziati hanno quindi individuato le caratteristiche degli alimenti "in cui la sinergia tra i componenti del cibo - come grassi, sodio (sale), zucchero e carboidrati - lo rende più gustoso di quanto sarebbe altrimenti" e "attivano i circuiti  cerebrali, creando un'esperienza altamente gratificante che può rendere difficile smettere di mangiare questi alimenti, anche quando ci sentiamo sazi".
L'industria alimentare ha formule alimentari consolidate basate su combinazioni di grassi, zucchero, sodio e carboidrati progettate per massimizzare l'appetibilità e il consumo e vendere il più possibile.
Gli scienziati hanno quindi definito gli alimenti iperpalatabili come quelli che contengono:
Grassi e sodio (> 25% kcal di grassi, ≥ 0,30% di sodio in peso), ad esempio pancetta e pizza;
Zuccheri semplici e grassi (> 20% kcal di grasso,> 20% kcal di zucchero), ad esempio torte e gelati; 
Carboidrati e sodio (> 40% kcal da carboidrati, ≥ 0,20% di sodio in peso), ad esempio pane e patatine.
Con questi criteri si considererà junkfood anche alimenti prima non ritenuti tali, come il pane bianco, e in generale quelli con una lista di ingredienti. Gli scienziati concludono suggerendo all' U.S. Food and Drug Administration​ di etichettare tali prodotti come iperpalatabili, e mangiare prevalentemente, come suggerì Micheal Pollan​, i cibi che una nonna avrebbe riconosciuto.
Aggiornamento 27/11/2019
Appena uno scrive che lo zucchero non fa male, ecco che appare lo studio che lo smentisce.
Sempre più prove ad esempio legano zucchero e ipertensione, mentre solitamente ci si preoccupa solo del sale.
Il fruttosio ad esempio stimola la ritenzione di sodio tramite l'angiotensina II (guarda un po' proprio l'ormone bloccato dai farmaci antipertensivi), e il suo assorbimento a livello intestinale, aumentando la pressione (e la cellulite...).
Inoltre lo zucchero è ben noto per stimolare l'aumento di peso e il grasso, soprattutto viscerale, aumenta la pressione. Invece la frutta, che contiene fibre, vitamine, sostanze fitochimiche e minerali (soprattutto potassio) ma anche naturalmente zuccheri è associata a riduzione della pressione
Aggiornamento 28/11/2019
Leggere che un neurologo nel 2019 dice che lo zucchero è necessario per il cervello fa un po' venire i brividi... Non per vantarmi ma ho smentito questa cosa nel 2013
Aggiornamento 17/12/2019
Ogni 10% di cibo spazzatura in più consumato sale del 15% il rischio di diabete di tipo 2
Aggiornamento 21/12/2019
Due medici trentini raccontano, nel loro case-study, come lo zucchero sia correlato con i dolori reumatici del loro paziente. L'uomo, 66 anni, ha visto scomparire i suoi dolori tendinei e articolari escludendo lo zucchero, e quando l'ha reintrodotto per alcune feste, i dolori si sono ripresentati. I medici spiegano il nesso: lo zucchero attiva mTOR, un sensore cellulare dei nutrienti, presente in qualsiasi cellula. In quelle immunitarie questa proteina attiva l'infiammazione, e stimola le cellule Treg (antinfiammatorie) a trasformarsi in Teff, produttrici di citochine infiammatorie.
Concludono gli autori scrivendo "Gli individui possono cercare di evitare l'assunzione di zucchero e/o gli eccessi alimentari in generale e provare a fare più attività fisica e/o digiuni (sotto controllo) e osservare se questo è seguito da benefici per la salute a breve termine. I benefici a lungo termine di tali comportamenti riguardo alla salute e alla prevenzione delle malattie sono stati per lungo tempo ampiamente accettati e dimostrati da studi epidemiologici e interventistici".
Aggiornamento 16/1/2020
Il consumo di miele, a parità di calorie, riduce l'aumento dei trigliceridi rispetto al saccarosio, il comune zucchero da tavola
Aggiornamento 22/1/2020
Indipendentemente dalla quantità di carboidrati (alta o bassa), la mortalità si riduce con una dieta di qualità, e viceversa aumenta con alimenti di scarsa qualità. "Questi risultati suggeriscono che le associazioni delle diete low carb o high carb con la mortalità possono dipendere dalla qualità e dalle fonti alimentari dei macronutrienti (e non dalla loro quantità)".
Aggiornamento 21/2/2020
In Cile la tassa sulle bibite zuccherate, insieme agli avvertimenti in etichetta, hanno portato a una riduzione del consumo del 23%. Nel Regno Unito la tassa sullo zucchero ha portato a una riduzione delle bibite con oltre 5g di zucchero per 100mL dal 49 al 15%. Tutto questo porterà sul lungo periodo a risparmi per i sistemi sanitari, che altrimenti andrebbero al collasso. Nel mentre in Italia le industrie dolciarie sponsorizzano i corsi di aggiornamento.
Aggiornamento 20/3/2020
Si parla spesso del legame tra ingestione di carboidrati, in particolare fruttosio, e sintesi dei grassi endogena.
Il consumo di grandi quantità di fruttosio (esempio: bibita zuccherata) attiva la de novo lipogenesi (DNL, sintesi dei grassi) grazie all'acetato. "Un doppio meccanismo può spiegare il più alto potenziale lipogenico del fruttosio rispetto al glucosio, almeno nel contesto del consumo di zucchero ad alte dosi, in quanto l'intestino tenue assorbe rapidamente anche grandi carichi di glucosio, mentre il fruttosio raggiunge il microbiota intestinale, che genera acetato. Se ingerito più gradualmente, il fruttosio può stimolare la DNL in modo ACLY-dipendente (ATP citrato liasi dipendente, enzima attivato dai carboidrati, che genera acetilCoa, base di partenza per i grassi e il colesterolo). Tuttavia, anche l'acetato di altre fonti è facilmente disponibile per il fegato, il che rende ACLY disponibile per DNL anche quando il fruttosio viene gradualmente consumato. L'acetato è probabilmente insufficiente per innescare un aumento di DNL in assenza del segnale lipogenico derivato dallo zucchero. Pertanto, sarà importante definire come il fruttosio interagisce con fonti alimentari di acetato come etanolo e fibre fermentabili. I dati attuali mostrano un'interazione precedentemente non apprezzata tra la dieta, il microbioma intestinale e il metabolismo degli organi che contribuisce alla steatosi epatica indotta dal fruttosio." In pratica sembra che lo zucchero abbia un ruolo chiave per la sintesi endogena dei grassi (e il loro accumulo nel fegato).
Aggiornamento 6/5/2020
Mezzo litro di bibita zuccherata con fruttosio (HFCS) porta all'attivazione del sistema simpatico e all'aumento della resistenza vascolare a livello renale, grazie all'aumento di acido urico e vasopressina (ADH). Questo si traduce alla lunga in ipertensione e danno renale
Aggiornamento 10/6/2020
Le nuove linee guida per la prevenzione dei tumori della American Cancer Society consigliano di privilegiare alimenti vegetali e in particolare "alimenti nutrizionalmente densi in quantità che permettano di mantenere un peso ideale" come frutta, verdura, legumi e cereali integrali, mentre invitano a ridurre o non consumare cereali raffinati o altri alimenti industrialibibite zuccherate e carni rosse o processate. Meglio non consumare alcol. Gli zuccheri semplici e l'alto carico e indice glicemico sono probabilmente collegati col tumore uterino (oltreché di aumento di peso, associato a quasi tutti i tumori). Non si danno indicazioni particolari sui latticini perché essi possono avere un effetto protettivo per alcuni tumori (intestino) e negativo per altri (prostata), ma si consiglia di raggiungere l'apporto adeguato di calcio. Anche i livelli di vitamina D devono essere corretti, sebbene vi sia ancora dibattito sulla sua efficacia nella prevenzione tumorale. Non vi sono supplementi da consigliare a meno di manifeste carenze, e gli antiossidanti è meglio assumerli dal cibo. Il cibo biologico può dare una piccola protezione, ma non esistono grossi studi, e le persone più a rischio appaiono essere i lavoratori esposti ai pesticidi. Molti di essi sono probabili cancerogeni ed è bene lavare frutta e verdura prima di consumarla. Altri consigli sono di mantenere adeguati livelli di attività fisica e di facilitare politiche che diano accesso al cibo salutare. Anche il sonno alterato può essere indiretta causa di tumore, così come l'eccesso di zucchero, perché entrambi promuovono l'aumento di peso. La soia appare sicura.
Aggiornamento 21/6/2020
il consumo di bibite zuccherate è associato (indipendentemente da altri fattori) ad aumento dell'adiposità viscerale, infiammazione sistemica, livelli di trigliceridi nel sangue e sviluppo di ipertensione e iperuricemia. In Messico, nonostante la riduzione del consumo grazie alla sugartax del 7,6% negli ultimi anni, le bibite sono responsabili del 6,9% delle morti (circa 41 mila all'anno).
Aggiornamento 28/6/2020
Consumare Gymnema sylvestre, una pianta della tradizione ayurvedica, riduce il desiderio di zucchero e dolci, aumentando la soddisfazione che si ottiene da tali alimenti. Questo accade grazie alla "soppressione selettiva delle risposte gustative ai composti dolci senza influire sulla percezione di altri elementi gustativi", per cui ci si accontenta di porzioni inferiori.
Aggiornamento 9/7/2020
Le calorie da zucchero si depositano più facilmente nel grasso ectopico, quello che circonda gli organi e aumenta infiammazione e i rischi per la salute. "L'assunzione a lungo termine di zuccheri aggiunti e bevande zuccherate è associata a un maggiore volume di tessuto adiposo pericardico, tessuto adiposo viscerale e tessuto adiposo sottocutaneo. Poiché questi depositi di grasso ectopico sono associati a un maggior rischio di incidenza di malattia, questi risultati supportano la limitazione dell'assunzione di zuccheri aggiunti e bevande zuccherate. I nostri risultati supportano i continui sforzi globali di salute pubblica per ridurre l'assunzione di zuccheri aggiunti (AS), come le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e le linee guida dietetiche del 2015 per gli americani per limitare AS e l'inclusione degli AS nel nuovo panel sui Valori Nutrizionali, insieme all'obbligatorietà delle informazioni sui nutrienti".

Aggiornamento 19/8/2020
Nei topi lo zucchero causa obesità e sindrome metabolica anche se non hanno recettori per il gusto dolce. Il craving (dipendenza) si sviluppa anche senza che percepiscano il gusto, indicando che non la preferenza per quei cibi non è dovuta (esclusivamente) all'attivazione dei recettori. I topi che non metabolizzano il fruttosio non hanno appetito per gli zuccheri, indicando che il metabolismo del fruttosio può essere fondamentale.

Aggiornamento 20/8/2020

Stanno arrivando le nuove linee guida americane 2020 sull'alimentazione, e come spesso accade probabilmente verranno utilizzate come base per quelle europee. Tra le novità previste, si ridurranno le quantità di alcol e zuccheri previste (per gli uomini max un drink al giorno come le donne, gli zuccheri aggiunti passeranno dal 10 al 6% delle calorie totali). Si parla esplicitamente di calorie vuote legate al rischio di malattia (stranamente qualche chimico parlava di nessuna evidenza scientifica per questo termine: cambiare mestiere no?), sottolineando che si tratta di zuccheri con effetto diverso da quelli naturalmente presenti nei cibi (le calorie non sono tutte uguali). Si darà inoltre più importanza all'alimentazione in gravidanza, allattamento e crescita, includendo la colina tra i nutrienti essenziali per lo sviluppo cerebrale, la cui fonte principale è spesso l'uovo.

Aggiornamento 29/8/2020

Il fruttosio in dosi eccessive, quali quelle di una bibita zuccherata per esempio, è la tempesta perfetta per creare steatosi epatica (fegato grasso). La sua ingestione blocca una proteina che tiene le giunzioni intestinali vicine, creando permeabilità intestinale. In questo modo tutte le endotossine intestinali arrivano ai macrofagi, infiammandoli. Inoltre il fruttosio che arriva al fegato spinge la lipogenesi (produzione endogena dei grassi, ulteriormente stimolata dall'infiammazione), che si accumulano nel fegato.

Aggiornamento 3/9/2020

Come mai alcuni studi dicono che le bibite gassate non fanno male, nell'ambito di una dieta bilanciata, o che i bambini che mangiano caramelle sono più magri? Semplicemente questi dati vengono da studi pagati dall'industria alimentare

In Messico, che ha già avuto risultati grazie alla tassa sul cibo spazzatura, alcuni stati vietano la vendita di junkfood ai minori. Questo può salvare la vita a diverse persone. In passato sappiamo che il proibizionismo non ha prodotto risultati, staremo a vedere in questo caso

Aggiornamento 16/9/2020

L'insulina è un segnale di abbondanza di nutrienti, che dice alle cellule: ingranditevi e riproducetevi. Questo va ovviamente male in caso di presenza di cellule tumorali, e infatti le persone con iperinsulinemia (solitamente affette da sindrome metabolica) sono più a rischio di tumori e di loro progressione. Da quasi un secolo si sa che una dieta alta in zuccheri e grassi, tipica dell'alimentazione occidentale, aumenta l'insulina e di conseguenza la progressione tumorale e le metastasi nei topi. Per ridurre l'iperinsulinemia, le strategie sono la semplice restrizione calorica, il digiuno alternato e la dieta chetogenica, che però può favorire la progressione di leucemia mieloide acuta, cancro del rene e melanoma positivo per BRAF-V600E.

Aggiornamento 21/9/2020

Il fruttosio industriale è noto per i suoi danni. Lo sciroppo di glucosio-fruttosio (HFCS) è fatto dal mais (o altre fonti di amido) e i 2 zuccheri sono circa equivalenti come quantità, ed è probabilmente il dolcificante più utilizzato (lo trovate in qualsiasi etichetta di bibite, merendine ecc). Mentre il fruttosio va ad affaticare il fegato e aumentare la lipogenesi e l'uricemia, portando al rilascio di lipoproteine, il glucosio alza la glicemia e favorisce la glicazione (legame dello zucchero con alterazione della funzione) delle lipoproteine, che non vengono eliminate dal sangue e portano al famoso colesterolo cattivo alto (altro che preoccuparsi delle uova), che più rimane in circolo e più diventa ossidato e infiammatorio. Questo in pratica porta a un effetto sinergico tra i 2 zuccheri che aumenta i danni. Lo studio si conclude invitando a tenere conto nelle linee guida di questi problemi.

Aggiornamento 23/9/2020

Senza variare calorie e percentuali di macronutrienti, in persone obese, in una dieta in cui si aumentano le bibite gassate come fonte di carboidrati vi è una spesa energetica inferiore di 136 kcal al giorno. Questo indica un effetto negativo di rallentamento del metabolismo, che si tradurrebbe in un aumento di peso di 7 kg all'anno

Aggiornamento 5/10/2020

Il fruttosio industriale aumenta il rischio di IBD (colite ulcerosa e Crohn) alterando la flora intestinale, in particolare riducendo lattobacilli e bifidi e alterando le funzioni metaboliche del microbiota

Aggiornamento 17/10/2020

L'antica nozione, sempre ritenuta solamente aneddotica, secondo cui gli zuccheri attivassero comportamenti violenti, impulsivi, aggressivi, ridotta concentrazione ecc, in particolare nei bambini con ADHD, ha oggi basi più solide. Come spesso accade, è coinvolto il sistema energetico dei mitocondri. "Presentiamo le prove che il fruttosio, abbassando l'energia nelle cellule, innesca una risposta (di ricerca) di foraggiamento simile a quella che si verifica durante la fame", ha detto l'autore principale Richard Johnson, MD, professore presso la University of Colorado School of Medicine nel CU Anschutz Medical Campus. Per motivi evolutivi di sopravvivenza infatti, essere a corto di cibo ci spinge a essere più aggressivi. In natura le uniche fonti di fruttosio sono frutta e miele, ma le quantità necessarie per innescare i comportamenti sono raggiunte solo con i prodotti contenenti HFCS industriale o zucchero aggiunto. Il fruttosio in questo modo altera la capacità mitocondriale di produrre energia, favorendo la produzione endogena di grasso (lipogenesi), riducendo l'ossidazione dei grassi e lasciando le cellule a corto di energia e incoraggiando così un comportamento aggressivo, esplorativo e impulsivo che aiutava i nostri antenati a sopravvivere alla carenza di cibo. Anche l'acido urico derivato dal fruttosio sembra implicato nei comportamenti maniacali, depressivi e impulsivi. Alcune forme di recettore della dopamina possono rendere le persone più predisposte per questi problemi, insieme alla resistenza leptinica.

Aggiornamento 23/10/2020

Tim Spector parla di COVID19 con cauto ottimismo. Inoltre l'articolo aggiunge: L'ultimo libro di Tim Spector, Spoon-Fed, lamenta la mancanza di prove dietro molte linee guida nutrizionali del governo e il modo in cui si perpetuano i miti sul cibo. Il fatto che l'obesità aumenti il ​​rischio di malattie gravi da covid-19 porta una nuova urgenza nell'affrontare il problema nel Regno Unito, afferma Spector. “Dobbiamo fare tre cose: aumentare la tassa sullo zucchero, contro la quale le aziende alimentari hanno fatto pressioni con successo; migliorare il supporto nutrizionale per i pazienti; e trattare l'obesità come una malattia ", spiega. "L'enfasi deve concentrarsi sulla nutrizione", dice. "Questa specialità non dovrebbe essere sottofinanziata, dovrebbe essere la specialità numero uno e tutti i migliori medici dovrebbero andarci. Non ci sono praticamente esperti di nutrizione con formazione medica là fuori".
“Tutti i reparti di nutrizione sono ampiamente sottofinanziati e dipendono dalle aziende alimentari per andare avanti. È oltraggioso, davvero, se si considera che l'obesità è il problema numero uno che deve affrontare questo paese (UK). Abbiamo la maggior quantità di cibo spazzatura in tutta Europa, siamo i più obesi e siamo i meno istruiti in materia di alimentazione e obesità. Questo deve cambiare. "
"Il presupposto che siamo tutti macchine identiche e che tutti rispondiamo agli alimenti nello stesso modo è il mito più diffuso e pericoloso sul cibo", spiega. “Le persone normali possono variare di 10 volte le risposte glicemiche a cibi identici. Rispondiamo tutti in modo diverso agli stessi alimenti e l'idea che possiamo tutti seguire gli stessi consigli e limiti calorici non ha più senso. Allo stesso modo non potremmo sentirci a nostro agio con lo stesso seggiolino auto senza regolarlo, solo perché è stato realizzato per la persona media ".

Aggiornamento 24/10/2020

Il consumo di bibite zuccherate (SSB) e zucchero è correlato con i comportamenti legati ad ADHD (deficit di attenzione e iperattività). "Si suggerisce che coloranti alimentari, conservanti o persino caffeina nelle SSB possano indurre effetti negativi sui sintomi dell'ADHD".

Aggiornamento 6/11/2020

La dieta ricca in zuccheri raffinati riduce Akkermansia muciniphila e aumenta B. fragilis. Questo predispone i topi per la colite (IBD). A. muciniphila spesso manca anche in chi è sovrappeso e diabetico. La prova inequivocabile che lo zucchero altera il microbiota

L'uso di zuccheri aggiunti è associato con il rischio tumorale, soprattutto di tumore a seno (+ 47%) nelle donne in premenopausa (+95%). Questo avviene indipendentemente dal sovrappeso.
"Più specificamente, zuccheri aggiunti, saccarosio e zuccheri da bevande zuccherate, latticini e dessert a base di latte erano associati ad un aumento del rischio di cancro al seno". "Anche in assenza di aumento di peso, altri meccanismi come lo stress ossidativo, l'infiammazione e la resistenza all'insulina possono essere favoriti dall'assunzione di zucchero. Assunzioni elevate di zucchero aumentano le risposte glicemiche postprandiali, che stimolano la produzione di molecole pro-ossidanti (ad esempio, perossinitrito) e inducono danni al DNA, aumentando il rischio di cancro. Un'assunzione eccessiva di zucchero può anche generare prodotti finali di glicazione avanzata endogena (AGEs), che sono metaboliti altamente reattivi con conseguente secrezione di citochine e aumento dei marker di produzione di stress ossidativo. Alte assunzioni di zuccheri raffinati comportano anche una maggiore concentrazione di marcatori infiammatori (proteina C-reattiva e IL-6). A sua volta, l'infiammazione aumenta le concentrazioni di IGF1-BP e altera l'espressione genica, inducendo la proliferazione e la differenziazione cellulare e favorendo la cancerogenesi. [...]
I dati suggeriscono che gli zuccheri possono rappresentare un fattore di rischio modificabile per la prevenzione del cancro. A livello globale, l'implementazione della tassa sulle bevande zuccherate e sugli alimenti, nonché altre politiche relative allo zucchero (ad esempio, la regolamentazione della pubblicità e del marketing alimentare, la fissazione di standard di riferimento che limitano il contenuto di zucchero in base alle categorie di prodotti), è attualmente dibattuta. In un contesto in cui il consumo di zucchero è in aumento nei paesi occidentali e si aggiunge ai suoi effetti dannosi cardiometabolici ben consolidati, questi risultati contribuiscono a costruire la base di prove che suggeriscono che le politiche di salute pubblica che affrontano l'assunzione di zucchero dovrebbero anche considerare il loro ruolo nell'eziologia del cancro"

Aggiornamento 30/12/2020
Le nuove linee guida americane appena uscite danno come consiglio di assumere l'85% di calorie giornaliere da alimenti salutari, il restante 15% da usare a discrezione, includendo zuccheri aggiunti e grassi saturi. Specificando che la maggior parte degli americani non copre i suoi fabbisogni di frutta e verdura ed eccede con zuccheri, grassi saturi e sale, le linee vengono riassunte in 3 punti:
  • Coprire i fabbisogni con alimenti nutrizionalmente densi
  • Scegliere la corretta varietà dai diversi gruppi di alimenti
  • Non eccedere con le porzioni
Sempre nelle nuove linee guida americane, sono stati dedicati importanti capitoli a zuccheri aggiunti e alcol.
Per la preoccupazione che gli zuccheri destano per la salute, scrivono i relatori: "l'aggiunta di zuccheri a cibi o bevande fornisce energia, generalmente senza contribuire all'assunzione di nutrienti aggiuntivi", e raccomandano che i bambini di età inferiore a 2 anni non consumino zuccheri aggiunti e per quelli di età pari o superiore a 2 anni, se "meno del 6% dell'energia viene dagli zuccheri aggiunti si è più coerenti con un modello dietetico adeguato dal punto di vista nutrizionale e si evita l'assunzione di energia in eccesso rispetto a un modello con meno del 10% di energia dagli zuccheri aggiunti ".
Per l'alcol "non esiste un livello che migliori la salute", "Bere meno è generalmente meglio per la salute che bere di più", e "prove emergenti indicano che un limite di 1 bevanda al giorno per gli uomini può diminuire il rischio di cancro e malattie cardiovascolari rispetto a livelli di consumo più elevati".
Per quanto riguarda i neonati, "dovrebbero ricevere esclusivamente latte materno per i primi 6 mesi. I neonati dovrebbero continuare a ricevere il latte materno per almeno il primo anno di vita e più a lungo se lo si desidera. I neonati dovrebbero essere alimentati con latte artificiale fortificato con ferro durante il primo anno di vita quando il latte materno non è disponibile e gli infanti dovrebbero ricevere vitamina D supplementare subito dopo la nascita.
A circa 6 mesi, ai bambini si dovrebbero introdurre a una varietà di alimenti complementari densi di nutrienti, inclusi alimenti potenzialmente allergenici. I neonati dovrebbero mangiare cibi ricchi di ferro e zinco, soprattutto se alimentati con latte materno".

Aggiornamento 14/2/2021

Perché lo zucchero è tossico? Lo spiega il prof Robert Lustig MD, medico americano.
A parità di calorie, gli altri nutrienti non provocano i danni dello zucchero, ma il suo effetto tossico su cervello e fegato è paragonabile a quello dell'alcol, anche perché dà dipendenza.
L'ingestione di fruttosio industriale disturba il metabolismo epatico, favorendo la lipogenesi e la formazione di trigliceridi che si accumulano nel fegato o vengono immessi nella circolazione favorendo le malattie cardiovascolari.
Il fruttosio è particolarmente soggetto alla reazione di Maillard, che provoca la liberazione di radicali liberi ossidanti e infiammatori. La sua metabolizzazione comporta la formazione di metilgliossale, composto tossico per il fegato.
Sebbene le industrie alimentari cerchino di discolparsi, addossando alla mancanza di volontà individuale la responsabilità, in maniera simile all'industria del tabacco, è ormai evidente il legame tra consumo di zucchero ed eccesso di peso nella popolazione, nonché diabete, indipendentemente dalle calorie consumate. Questo legame colpisce soprattutto i più poveri, e cercare di puntare sull'educazione e sulla responsabilità personale non ha portato ha risultati, cosa che invece ha fatto la tassa sugli zuccheri aggiunti o togliere gli incentivi alla sua produzione.
Al mondo muoiono 184 mila persone all'anno per le bibite zuccherate. Lo zucchero non è un cibo, ma un additivo, che non è necessario per le reazioni biochimiche del corpo.
"L'argomento a favore dell'intervento sociale nelle malattie non trasmissibili è mancato perché l'industria alimentare ha convinto il pubblico che "una caloria è una caloria", che gli zuccheri sono solo "calorie vuote" e che la "responsabilità personale" è la risposta. Sebbene siano necessari sforzi educativi pubblici per mettere in guardia sui rischi di un consumo cronico eccessivo di zucchero, non possono essere sufficienti, come si è visto per ogni altra sostanza edonica.
In questo articolo, ho fornito prove che: (1) lo zucchero crea dipendenza e tossicità non correlate alle calorie; (2) la riduzione dello zucchero conferisce benefici alla salute e alla società; (3) lo zucchero aggiunto e, per inferenza, il cibo ultraprocessato, soddisfa i criteri per la regolamentazione; (4) la riduzione dello zucchero non è solo possibile, ma necessaria per salvare la salute e l'assistenza sanitaria, e (5) gli interventi della società per ridurre il consumo di alimenti trasformati contenenti zuccheri aggiunti sono realizzabili e necessari. Tali interventi (amministrativi, legislativi, giudiziari) saranno probabilmente geograficamente, politicamente e culturalmente specifici; e alcuni interventi politici non funzioneranno in determinate sedi".

Aggiornamento 15/2/2021

Le donne che consumano bibite zuccherate hanno maggiore probabilità di mantenere il peso preso in gravidanza

Aggiornamento 23/2/2021

Il fruttosio industriale ha un effetto infiammatorio che interferisce con il sistema immunitario, e la sua esposizione cronica sembra favorire steatoepatite non alcolica e carcinogenesi, soprattutto in presenza di LPS. Riduce inoltre la flessibilità metabolica, la capacità di bruciare grassi, interferendo con i mitocondri e il metabolismo della glutammina. "L'esposizione al fruttosio riprogramma le vie cellulari per favorire la glutaminolisi e il metabolismo ossidativo, che supportano un fenotipo infiammatorio nei fagociti sia umani che murini".

Aggiornamento 27/2/2021

Il miele è un ottimo prodotto che la natura ci offre.
"Il consumo di miele ha valori nutrizionali e terapeutici elevati. I composti fitochimici nel miele dipendono principalmente da vari fattori, fonte floreale, tipo di miele, concentrazione e tipo di ape. Questi fattori influenzano le attività biologiche di ogni tipo di miele. Fondamentalmente, la maggior parte delle proprietà terapeutiche del miele proviene dai polifenoli. Gli studi hanno confermato che i polifenoli del miele hanno un alto valore di biodisponibilità rispetto ad altri alimenti funzionali per vari motivi; 1) mancanza di matrice alimentare nella composizione del miele, 2) mancanza di interazioni alimentari e 3) i polifenoli del miele non sono esposti ad alcuna reazione chimica come estrazione o cottura che potrebbe influire sulla loro qualità. Pertanto, i tessuti beneficiano delle azioni farmacologiche e preventive del miele che modulano le funzioni delle citochine infiammatorie e alla fine riducono la gravità delle malattie infiammatorie croniche. Tuttavia, i meccanismi molecolari dei polifenoli del miele non sono completamente descritti. Per questo motivo, sono ancora necessarie ulteriori indagini per chiarire degli effetti sull'espressione proteica, vie di segnalazione intracellulare e produzione di metaboliti in risposta a particolari composti, e sono necessari studi randomizzati controllati con placebo su larga scala, al fine di fornire importanti informazioni sugli usi profilattici e terapeutici, nonché sviluppare strategie efficaci per alleviare malattie infiammatorie croniche".

Aggiornamento 15/3/2021

80 grammi al giorno di fruttosio o di saccarosio (zucchero da tavola), ma non di glucosio, aumentano la lipogenesi epatica (produzione di grassi nel fegato), senza eccesso calorico.
"L'aumento dell'attività lipogenica epatica può promuovere perturbazioni metaboliche a lungo termine".

Aggiornamento 29/3/2021

Secondo uno studio su circa 3000 persone seguite per 18 anni (parte dello studio Framingham), ogni porzione giornaliera di cibo processato aumenta il rischio cardiovascolare del 7% e la mortalità cardiovascolare del 9%.
"Diversi meccanismi biologici possono spiegare le associazioni osservate tra alimenti ultra elaborati e CVD (Figura). Prove sperimentali suggeriscono che gli alimenti ultra-trasformati possono contribuire a un maggiore apporto energetico e aumento di peso, potenzialmente a causa della loro elevata densità di energia e basso potenziale saziante. Tuttavia, le associazioni tra l'assunzione di cibo ultra-elaborato e il rischio di CVD sono rimaste solide quando abbiamo controllato l'assunzione di energia totale, la circonferenza della vita e il BMI, suggerendo l'esistenza di ulteriori percorsi biologici. Gli alimenti ultra trasformati sono generalmente ricchi di grassi trans e sodio e poveri di potassio e fibre alimentari, caratteristiche legate alle CVD. L'eccessiva assunzione di zucchero da alimenti ultra elaborati, in particolare da bevande zuccherate, è associata a fattori di rischio CVD tra cui obesità, ipertensione e diabete di tipo 2. Il rischio di CVD associato agli alimenti ultra-elaborati può essere in parte attribuito al minor consumo di alimenti poco elaborati cardioprotettivi, come frutta, verdura, noci, pesce, cereali integrali e legumi. Tuttavia, l'aggiustamento per la qualità della dieta non ha alterato le associazioni osservate tra alimenti ultra elaborati e i risultati nel presente studio. Oltre alla composizione dei nutrienti, la lavorazione industriale modifica la struttura fisica della matrice alimentare che può alterare la bioaccessibilità dei nutrienti, la cinetica di assorbimento e il profilo del microbiota intestinale. La grande quota di macronutrienti privati dei micronutrienti (acellulari) negli alimenti ultra-elaborati e la conseguente elevata disponibilità di nutrienti nell'intestino tenue possono promuovere un microbiota intestinale infiammatorio associato a condizioni cardiometaboliche. Gli additivi negli alimenti ultra trasformati, compresi i dolcificanti artificiali e gli emulsionanti, possono alterare l'integrità del microbiota intestinale, promuovendo uno stato proinfiammatorio e una disregolazione metabolica. Il dolcificante ipocalorico sucralosio può anche ridurre la sensibilità all'insulina compromettendo i percorsi regolatori tra intestino e cervello. Altri additivi negli alimenti ultra-elaborati, come i sali di fosfato inorganici, possono promuovere la calcificazione arteriosa, lo stress ossidativo e la disfunzione endoteliale".

Aggiornamento 30/3/2021

Una delle conseguenze del consumo eccessivo di zuccheri aggiunti, in particolare fruttosio, è la steatosi epatica (NAFLD), anche nei bambini. Le conseguenze sono aumentata sintesi dei grassi, resistenza insulinica, iperuricemia, infiammazione, stress ossidativo, deposito di grasso viscerale, disfunzione mitocondriale, alterazione del microbiota intestinale.
"La restrizione alimentare del fruttosio rappresenta un obiettivo particolarmente allettante per la promozione della salute e la prevenzione della NAFLD grazie alla sua relativa semplicità e al focus su un singolo comportamento. Un'enfasi sulla qualità della dieta può anche portare a una migliore aderenza alla dieta a lungo termine. Dato l'impatto complessivo positivo delle modifiche dello stile di vita nella gestione della NAFLD pediatrica, la modulazione del consumo di zuccheri aggiunti può rappresentare un'importante opportunità precoce per mitigare o prevenire la NAFLD in questa popolazione suscettibile".

Aggiornamento 15/4/2021

La quantità di carboidrati nella dieta induce effetti potenzialmente clinicamente rilevanti sull'attività nelle regioni del cervello coinvolte nell'equilibrio energetico, nella ricompensa e nella dipendenza. In contesti non sperimentali, una maggiore attivazione dei segnali di ricompensa potrebbe stimolare l'assunzione di cibo "edonico", propagando cicli di eccesso di cibo che potrebbero impedire il mantenimento della perdita di peso a lungo termine. Questi risultati sollevano la possibilità che l'assunzione cronica di carboidrati stimoli le vie della ricompensa in una certa misura analogamente alle droghe d'abuso, suscitando comportamenti e risposte neurobiologiche che possono manifestarsi come "dipendenza da cibo". L'insulina gioca un ruolo importante nella stimolazione dei centri cerebrali, e per questo una dieta low-carb potrebbe ridurre questa dipendenza e favorire il mantenimento del peso perso.

Aggiornamento 5/5/2021

Il consumo di una dieta ricca di cibi pro-infiammatori, compresi gli alimenti che contengono carboidrati raffinati e zuccheri, appare associato a maggiori probabilità di sviluppare carenza di testosterone negli uomini.
"I sintomi della carenza di testosterone possono includere bassa libido, diminuzione dell'energia, scarsa concentrazione e depressione. La carenza di testosterone è anche associata a malattie croniche, comprese le malattie cardiovascolari e l'obesità. Per gli uomini con la dieta più pro-infiammatoria, le probabilità di carenza di testosterone erano circa il 30% più alte rispetto agli uomini con la dieta più anti-infiammatoria. Le associazioni sono rimaste significative dopo l'aggiustamento per altre caratteristiche, tra cui l'indice di massa corporea e il fumo. I nostri risultati suggeriscono che gli uomini che seguono una dieta pro-infiammatoria, in particolare quelli obesi, hanno maggiori probabilità di avere una carenza di testosterone", hanno commentato i dottori. Qiu e Zhang, autori dello studio. "Poiché gli uomini con obesità probabilmente soffrono già di infiammazione cronica, i medici dovrebbero essere consapevoli dei fattori che contribuiscono, come la dieta, che potrebbero probabilmente peggiorare questa infiammazione e contribuire al rischio di altre condizioni di salute, come il diabete e le malattie cardiache".
Drs. Qiu e Zhang e colleghi chiedono ulteriori studi per verificare la relazione causale tra dieta infiammatoria e carenza di testosterone. Suggeriscono anche che consumare una dieta più antinfiammatoria "potrebbe essere un metodo fattibile per ridurre il carico infiammatorio accumulato, [potenzialmente] portando a un aumento del livello di testosterone".

Aggiornamento 20/7/2021

L'uso di zuccheri e bibite zuccherate in adolescenza è associato ad aumentato rischio di tumore al colon precoce, che invece è ridotto dall'introduzione di vitamina D

Aggiornamento 24/7/2021

Gli AGEs sono derivati dei carboidrati, che si formano in cottura o sono presenti naturalmente nei cibi o si formano nelle normali reazioni chimiche del corpo. Alcuni AGEs sono tossici per l'organismo, e il loro accumulo è legato a malattie, come malattie cardiovascolari (CVD), steatosi epatica non alcolica (NAFLD)/steatoepatite non alcolica (NASH), aterosclerosi, infertilità, malattia di Alzheimer (AD), insufficienza renale e cancro.
L'assunzione di zucchero e bibite zuccherate aumenta gli AGEs, così come in generale il cibo raffinato, i prodotti da forno e il cibo cotto ad alte temperature.
"La produzione e l'accumulo di AGEs nel corpo umano, promossi dalle moderne abitudini alimentari, hanno importanti implicazioni per la salute. Anche in soggetti sani con valori normali degli esami del sangue, alti livelli di AGEs nel siero predicono l'insorgenza e/o lo sviluppo delle malattie moderne (LSRD). Pertanto, il livello sierico di AGEs potrebbe essere un biomarcatore utile per aiutare la prevenzione/diagnosi precoce di LSRD o valutare l'efficacia dei trattamenti.
Nel loro insieme, questi risultati indicano l'importanza di sopprimere la formazione e l'accumulo di AGEs nel corpo umano riducendo l'assunzione eccessiva abituale di zuccheri/AGEs dietetici, come un nuovo modo per prevenire le LSRD. La dieta occidentale ricca di grassi solidi, carni grasse, latticini interi e cibi altamente lavorati (principalmente piatti grigliati, fritti e arrostiti) tendono ad essere le fonti dietetiche più ricche di AGEs. D'altra parte, la dieta giapponese prevede molti cibi a basso contenuto di grassi, come riso, alghe, funghi, cibi a base di soia, tofu e verdure (soprattutto ortaggi a radice ricchi di fibre alimentari insolubili/indigeribili) e pasti con bassi livelli di AGEs nella dieta (principalmente piatti bolliti e al vapore)".
L'accumulo di AGEs danneggia l'architettura renale e favorisce la perdita di funzione renale.
"Gli alimenti con bassi livelli di AGEs e grandi quantità di fibra alimentare insolubile, che assorbe e rimuove gli AGEs alimentari, sopprimono l'accumulo di AGEs.
Per prevenire l'iperglicemia postprandiale è stata raccomandat di assumere le verdure prima del pasto con i carboidrati, e fare in seguito attività fisica per promuovere l'utilizzo del glucosio. È stato anche dimostrato che il consumo di piatti a base di verdure o carne/pesce prima dei piatti a base di carboidrati migliora notevolmente l'escursione glicemica postprandiale in individui con diabete e volontari sani.
Oltre a mantenere sane abitudini alimentari, la soppressione della produzione e dell'accumulo di AGEs nel corpo può aiutare a prevenire le LSRD".

Aggiornamento 5/8/2021

Se ancora ci fosse qualche nutrizionista che va in giro a dire "lo zucchero serve per dare energia", è arrivato lo studio che lo smentisce definitivamente.
Infatti lo zucchero ostacola l'attività mitocondriale.
"Un team guidato dagli scienziati del Van Andel Institute ha scoperto che lo zucchero in eccesso può far sì che le nostre centrali elettriche cellulari, chiamate mitocondri, diventino meno efficienti, riducendo la loro produzione di energia.
Abbiamo scoperto che troppo glucosio nelle cellule, che è direttamente collegato alla quantità di zucchero consumata nella propria dieta, influisce sulla composizione lipidica in tutto il corpo, che a sua volta influisce sull'integrità dei mitocondri. L'effetto complessivo è una perdita della funzione ottimale" e quindi riduzione della produzione di ATP (energia per la cellula).
"L'eccesso di glucosio riduce la concentrazione di acidi grassi polinsaturi (PUFA) nella membrana mitocondriale e rende i mitocondri meno efficienti. I PUFA sono attori vitali nel supportare la funzione mitocondriale e nel mediare una serie di altri processi biologici come l'infiammazione, la pressione sanguigna e la comunicazione cellulare.
Invece, il glucosio in eccesso viene convertito in una diversa forma di acido grasso (acido palmitico , grasso saturo) che non è efficiente o flessibile come i PUFA. Questo inverte la composizione lipidica della membrana e mette sotto stress i mitocondri, danneggiandoli e impattando sulle loro prestazioni".
Utilizzando una dieta chetogenica il problema è stato risolto, ripristinando la normale composizione lipidica, e confermando che questa dieta può avere un effetto benefico grazie al suo impatto sui mitocondri. Inoltre l'eccesso di carboidrati riduce anche l'effetto benefico dei supplementi di PUFA sui mitocondri.
"Anche se non possiamo sempre notare subito la differenza nelle prestazioni mitocondriali, il nostro corpo lo fa", ha spiegato il ricercatore Wu "Se l'equilibrio lipidico viene alterato abbastanza a lungo, potremmo iniziare a sentire sottili cambiamenti, come stancarci più rapidamente. Sebbene il nostro studio non offra raccomandazioni mediche, evidenzia le prime fasi della malattia metabolica e fornisce approfondimenti che possono modellare futuri sforzi di prevenzione e terapia”.


Aggiornamento 18/8/2021

Il fruttosio in quantità innaturali come quello in sciroppo (HFCS), e non quello della frutta, stimola la crescita dei villi intestinali e aumenta l'assorbimento dei nutrienti, che vanno tutti velocemente al fegato e si accumulano sotto forma di grasso (steatosi epatica). E poi vi lamentate dicendo "tutto quello che mangio si accumula!"

Il fruttosio migliora la sopravvivenza cellulare in caso di ipossia (poco ossigeno), e questo spiegherebbe anche la maggiore sopravvivenza delle cellule tumorali.

In condizioni normali il fruttosio è in quantità scarse nel sangue, sia prodotto endogenamente che ingerito col cibo, e per questo "potrebbe servire come segnale altamente specifico per riprogrammare il metabolismo cellulare in risposta all'ipossia, un meccanismo che proponiamo è
sfruttato (e mirabile) quando tessuti come i villi intestinali e i tumori sono esposti al fruttosio esogeno. Inoltre, troviamo che la conseguenza della sopravvivenza delle cellule intestinali è un'espansione della superficie intestinale, che migliora l'assorbimento dei nutrienti. Questa scoperta può aiutare a spiegare gli effetti di promozione della crescita del fruttosio nei bambini allattati al seno, l'aumento dell'adiposità che si verifica negli animali in letargo che si nutrono di frutta e le proprietà obesogeniche di una dieta in stile occidentale". 

Aggiornamento  9/9/2021

Si conferma la relazione tra indice (IG) e carico glicemico (CG) e rischio tumorale.
Gli alimenti con alto indice glicemico riducono la sazietà e rendono più facile l'aumento di peso, noto fattore causale dei tumori. Tuttavia la relazione rimane anche senza considerare l'aumento di peso.
"Anche in un contesto di peso stabile, gli alimenti ad alto indice glicemico potrebbero svolgere un ruolo sul cancro inducendo infiammazione (aumento della concentrazione di marker infiammatori, ad es. proteina C-reattiva, interleuchina-6), aumentando i livelli di insulina e portando ad un aumento del fattore di crescita insulino-simile -1 (IGF-1, un induttore della proliferazione/differenziazione cellulare e inibitore dell'apoptosi) e una diminuzione della proteina IGFBP-3, che normalmente riduce IGF-1. Infatti, precedenti studi di randomizzazione mendeliana hanno suggerito un ruolo causale dell'asse IGF e collegamenti tra il livello di IGF-1 circolante e lo sviluppo e la progressione del cancro della mammella, del colon-retto e della prostata".
La glicemia postprandiale alta causa stress ossidativo, che danneggia il DNA, e i cibi ad alto IG producono più AGEs, composti infiammatori e proossidanti. La glicemia alta favorisce la glicolisi, che porta a proliferazione cellulare.
"Al contrario, i carboidrati complessi degli alimenti a basso indice glicemico, compresa la fibra alimentare, possono svolgere un ruolo protettivo contro lo sviluppo del cancro, ad es. stimolazione dell'espressione di IGFBP-3, escrezione fecale di agenti cancerogeni e modulazione del microbiota gastrointestinale. È stato anche suggerito che le diete a basso IG e CG hanno effetti positivi sulla gestione del peso e sull'insulino-resistenza, entrambe coinvolte nella carcinogenesi".
L'insulina dovuta al rapido assorbimento dei carboidrati è un fattore di proliferazione
👉Tra 100.000 francesi studiati per ≈8 anni, una dieta ad alto contenuto glicemico predice un rischio di cancro al seno complessivo (25%) e postmenopausale (64%) maggiore.
👉"Se confermato in altre popolazioni e contesti, IG e CG potrebbero essere considerati fattori di rischio modificabili per la prevenzione primaria del cancro".


Aggiornamento 18/9/2021

La sugartax entrerà in vigore in Italia nel prossimo anno, ha dimostrato di funzionare negli altri paesi e la prova migliore è che l'industria del cibo sia contraria

Aggiornamento 2/1/2022

Lo zucchero può essere responsabile di problemi psichiatrici tra persone suscettibili?
Nel modello animale l'eccesso di zucchero produce molecole infiammatorie (AGEs) che vengono metabolizzate dall'enzima gliossilasi1, poco presente nella glia (tessuto cerebrale di sostegno). Questo provoca microdanni vascolari che si ritrovano nel cervello delle persone con schizofrenia e altre malattie psichiatriche.
Il cervello non riesce così a utilizzare il glucosio e si alterano le funzioni neuronali, in particolari dopaminergiche.
L'uso di un antinfiammatorio come l'aspirina annulla l'effetto, suggerendo che il meccanismo sia dovuto all'infiammazione cerebrale (neuroinfiammazione)

Aggiornamento 31/1/2022

Il consumo di bibite gassate in gravidanza potrebbe aumentare il rischio di ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività) nella prole

Aggiornamento 2/2/2022

Che legame c'è tra bibite zuccherate e salute?

Il consumo di bibite con zuccheri aggiunti promuove l'aumento di peso con diversi meccanismi.
Introdurre calorie in forma liquida è meno saziante per cui l'appetito è maggiore. Il fruttosio riduce il consumo basale e induce resistenza leptinica, riducendo la termogenesi, e promuove la deposizione di grasso viscerale ed ectopico (interno agli organi).
La presenza di forti quantità di zucchero stimola l'iperinsulinemia e e aumenta il rapporto col glucagone, promuovendo l'ingresso di glucosio nella cellula ma riducendo il consumo energetico e in particolare quello di grassi.
Lo zucchero stimola inoltre il sistema dopaminergico inducendo benessere temporaneo e dipendenza.

Le bibite gassate contribuiscono al rischio di malattie croniche attraverso l'aumento di peso, allo sviluppo di fattori di rischio dovuti all'iperglicemia attraverso il metabolismo epatico, che deve metabolizzare il fruttosio.
Il consumo aumenta la mortalità, il rischio di malattie cardiometaboliche (obesità, diabete, fegato grasso, gotta) e tumori, attraverso l'aumento di peso, ma probabilmente anche mediante altri meccanismi, come l'infiammazione, l'insulinoresistenza, l'iperinsulinemia e lo stimolo continuo dell'asse somatotropo (IGF1)
Diversi studi mostrano che la riduzione del consumo, anche attraverso politiche di disincentivo (sodatax), può migliorare la salute.

Aggiornamento 7/2/2022

È ben noto che gli zuccheri aggiunti favoriscono il deposito di grasso nel fegato (steatosi epatica).
Ci sono però pochi studi di intervento che considerano la loro riduzione.
Una dieta a basso contenuto di zucchero (saccarosio e fruttosio aggiunto) per 3 mesi riduce la steatosi epatica e la fibrosi mentre migliora il metabolismo glicemico (glicemia, insulina e HOMA), gli indici di infiammazione, i livelli di trigliceridi e colesterolo, gli enzimi ALT (mentre GGT e AST si riducono ma non significativamente).

Aggiornamento 27/4/2022

L'uso di zuccheri aggiunti, in particolare in forma liquida, è associato con aumento del rischio di tumore e mortalità per tutte le cause. L'incidenza scende se lo zucchero è rimpiazzato da carboidrati complessi, zuccheri solidi (frutta) o grassi monoinsaturi.
"È stata riscontrata una maggiore incidenza di cancro ogni 5 g/giorno di aumento dell'assunzione di zuccheri liquidi, in particolare +8% per lo zucchero liquido totale, +19% per glucosio liquido, +14% per fruttosio liquido, +39% per il fruttosio dal succo di frutta".
La mortalità aumenta in modo simile e proporzionale per tutte le cause.

Aggiornamento 8/7/2022

In uno studio prospettico gli alimenti maggiormente associati con l'insufficienza renale sono quelli ultraprocessati, come bevande zuccherate, prodotti da forno, margarina e salumi. Chi ha alta introduzione di questi alimenti ha il 24% di rischio in più rispetto a chi li usa poco.
L'uso di questi alimenti è associato con dieta di scarsa qualità, povera di fibre, vitamine e proteine ma ricca di additivi come il fosfato che stimola FGF23 e affatica i reni.
Anche dolcificanti, emulsionanti e AGEs alterano la flora, aumentando l'infiammazione, la permeabilità intestinale e il danno renale.
"Gli alimenti ultra-lavorati sono prodotti alimentari e bevande trasformati industrialmente che contengono pochi o nessun cibo intatto; sono costituiti principalmente da ingredienti estratti dagli alimenti e contengono sostanze non alimentari e additivi artificiali per migliorare la durata e l'appetibilità dei prodotti. Gli alimenti ultra-elaborati contengono un'elevata quantità di zucchero aggiunto, carboidrati raffinati, grassi saturi e trans e sodio e contengono una bassa quantità di fibre, proteine ​​e micronutrienti. Oltre alla scarsa composizione nutrizionale degli alimenti ultralavorati, i contaminanti generati durante il processo di alterazione fisica o chimica (cottura) e il confezionamento hanno un impatto negativo sulla salute."
Vi prego, parlatemi ancora delle proteine che fanno male ai reni

Aggiornamento 24/7/2022

Il reflusso (GERD) si può spesso gestire manipolando le fonti di carboidrati.
In uno studio randomizzato le fonti di carboidrati semplici sono state la principale causa di reflusso e la rimozione migliora i sintomi.
Questo sembra dovuto alla presenza di sensori per gli zuccheri nell'intestino che influenzano gli ormoni intestinali, lo svuotamento gastrico e quindi la progressione della digestione.
Inoltre l'eccesso di carboidrati tende a fermentare producendo SCFA che possono far rilassare la muscolatura, favorendo il reflusso.
"Gestire la riduzione dell'assunzione di carboidrati è una strategia dietetica praticabile e pragmatica da includere nella gestione del GERD sintomatico".

Aggiornamento 29/7/2022

L'assunzione di cibo spazzatura è associata con aumentato rischio di demenza.
"Per ogni aumento del 10% nel consumo di cibo ultraprocessato le probabilità di sviluppare qualsiasi tipo di demenza aumentavano del 25%.
Gli alimenti ultraprocessati sono pensati per essere economici e gustosi, ma riducono la qualità della dieta di una persona", ha affermato in un comunicato stampa l'autore principale Huiping Li, PhD, Tianjin Medical University, Cina.
"Questi alimenti possono anche contenere additivi alimentari o molecole provenienti dal confezionamento o prodotte durante la cottura (AGEs), che hanno tutti dimostrato in altri studi di avere effetti negativi sulle capacità di pensiero e memoria. La nostra ricerca non solo ha scoperto che gli alimenti ultra-lavorati sono associati a un aumento del rischio di demenza, ha scoperto che la loro sostituzione con opzioni sane può ridurre il rischio di demenza".

Aggiornamento 18/8/2022

Il tumore del colon (CRC) è uno dei più diffusi. Negli ultimi anni studi su animali e sull’uomo hanno mostrato come gli zuccheri aggiunti e in particolare il fruttosio industriale aumentino il rischio di CRC e anche la sua ricorrenza.
L’effetto diretto è osservabile nei modelli animali, con alterazioni nel metabolismo cellulare e stimolazione della crescita del tumore.
Questo effetto si ha però solo con quantità alte, per esempio quelle contenute nelle bibite zuccherate, che riescono a saturare l’assorbimento nell’intestino tenue e fanno arrivare il fruttosio non assorbito al colon. Nella prima parte del colon sono infatti presenti dei trasportatori per il fruttosio che permettono l’ingresso nei colonociti.
Analizzando i dati del Nurses’ Health Study (1984–2014) su oltre 120 mila persone, i ricercatori hanno appurato che il consumo di bibite zuccherate, saccarosio, zuccheri aggiunti e di fruttosio erano associati con una maggiore incidenza e mortalità del cancro del colon prossimale (la parte che assorbe il fruttosio in eccesso), e in particolare alle fasi tardive della tumorigenesi.


Aggiornamento 9/10/2022


La dieta occidentale modula il microbiota e il sistema immunitario in modo da favorire l'aumento di peso.
In particolare lo zucchero favorisce la crescita del batterio Faecalibaculum rodentium, che blocca particolari cellule immunitarie, le Th17.
Le cellule Th17 indotte dal microbiota proteggono dall'obesità indotta dalla dieta e dalle malattie metaboliche come il diabete.
Lo zucchero riduce le cellule Th17 commensali e aumenta il rischio di malattie metaboliche e obesità, perché senza queste cellule vengono assorbiti maggiormente i grassi della dieta.
"Le cellule Th17 potrebbero aiutare a prevenire l'aumento di peso e le malattie metaboliche. Gli studiosi hanno scoperto che, normalmente, le cellule Th17 aiutano a rallentare l'assorbimento di alcuni grassi alimentari nelle cellule intestinali e riducono l'infiammazione nell'intestino. Senza le cellule Th17, l'assorbimento dei grassi e l'infiammazione intestinale sono aumentati.
Il nostro lavoro descrive un'intricata rete di interazioni tra componenti alimentari, microbiota e cellule immunitarie intestinali che regolano condizioni metaboliche come l'obesità indotta dalla dieta, sindrome metabolica e diabete. I nostri risultati suggeriscono anche che gli effetti degli interventi dietetici e immunitari sulle condizioni metaboliche non sono universali. I futuri approcci terapeutici della medicina di precisione dovrebbero tenere conto delle variazioni individuali del microbiota che funziona come un immunomodulatore".


Aggiornamento 14/10/2022

Lo zucchero stimola i recettori per il dolce. Il consumo eccessivo provoca una riduzione della percezione del gusto, mentre ridurlo la aumenta. Non si modifica il numero delle papille gustative ma si riduce il numero di cellule recettrici. Viene in pratica ridotta la trasmissione ai nervi del sapore dolce.
Somministrando solo acqua, in 4 settimane la percezione del gusto torna ai livelli basali, dimostrando grande plasticità e capacità di adattamento del sistema

Aggiornamento 4/11/2022

La principale differenza nel consumo tra comune zucchero da tavola (saccarosio) e il fruttosio industriale appare essere l'aumento dei parametri infiammatori indotto dal fruttosio, mentre non ci sono differenze significative nei parametri metabolici (glicemia, colesterolo ecc.), pressori o antropometrici.

Aggiornamento 10/11/2022

In un nuovo studio si mette in mostra come il cibo spazzatura crei dipendenza in maniera simile al tabacco. L'azione sui centri cerebrali della dipendenza e della ricompensa è simile. Inoltre le compagnie del tabacco hanno comprato alcune grandi compagnie alimentari, in un certo senso attaccandoci da più fronti e usando tecniche di marketing e di lobbying simili a quelle usate per il fumo.
Questo può essere problematico per quanto riguarda la ricerca e la messa in pratica di politiche sanitarie utili alla popolazione.
Gli autori concludono osservando "Ciò ha ritardato l'attuazione di strategie efficaci per affrontare questa crisi di salute pubblica, che è costata milioni di vite. A differenza del fumo, tutti abbiamo bisogno di mangiare. Negli ultimi 40 anni, gli alimenti processati sono diventati di uso comune e dominano l'ambiente alimentare, ma non possiamo trascurare loro potenziale di creare dipendenza e dannoso".

Aggiornamento 22/1/2023

Alcuni ricercatori texani hanno revisionato la letteratura sul legame tumori-zucchero. La carenza di studi "diretti" di intervento sull'uomo è dovuta al lungo arco di tempo necessario ai tumori per svilupparsi e a problemi etici, per cui la maggior parte delle conoscenze arriva da modelli animali e studi osservazionali.
Nonostante il ruolo negativo dell'eccesso di zuccheri aggiunti sia ormai accertato, le indicazioni delle società scientifiche si limitano a suggerire di non superare i 6/9 cucchiaini al giorno (rispettivamente per femmine e maschi) e il 10% delle calorie giornaliere, meglio se 5% secondo l'OMS. In particolare l'American Institute for Cancer Research afferma che non ci sono forti prove di un diretto legame tra zucchero e tumori, a parte il maggior rischio tumorale che hanno le persone con sovrappeso, limitandosi all'invito a contenere gli zuccheri per non favorire un aumento di peso.
In generale gli studi osservazionali riportano che tumori aggressivi e frequenti come quello del seno, del colon e del pancreas sono più frequenti nei forti consumatori di zuccheri aggiunti. Uno studio ha mostrato che un consumo di 100mL di bibite zuccherate al giorno è associato a un aumento del rischio di tumore generale del 18%.
Nei modelli animali diversi studi mostrano maggiore frequenza di tumore e maggiore aggressività dei tumori nei topi nutriti con zucchero, anche in assenza di aumento di peso. Le quantità utilizzate sono alte ma paragonabili a quelle consumate dalle persone. Il rischio tumorale appare legato a meccanismi ormai riconosciuti nella tumorigenesi e nella progressione che coinvolgono l'infiammazione, il metabolismo del glucosio/fruttosio, le vie metaboliche dei lipidi e la modulazione immunitaria. Questi modelli però non sempre sono traslabili all'uomo.
Il meccanismo potenziale più probabile è lo stimolo dell'insulina e quindi delle vie mitogeniche (stimolo di duplicazione delle cellule), ma altre vie sono possibilmente coinvolte.
Il fruttosio industriale è sicuramente implicato nella genesi della sindrome metabolica perché induce insulinoresistenza e lipogenesi epatica. La sindrome metabolica aumenta il rischio di tumore, progressione tumorale e mortalità; si può considerare un legame zucchero-tumore diretto, dovuto ad aumento di infiammazione e insulinoresistenza.
L'infiammazione cronica con sovraespressione di cicloossigenasi o lipossigenasi è associata a numerosi tipi di cancro e malattie croniche. Più specificamente, gli studi hanno trovato una forte associazione tra la 12-lipossigenasi (12-LOX) e i suoi metaboliti, l'acido 12-idrossiicostatetraenoico (12-HETE) e una varietà di tumori. "Il nostro studio ha rilevato che i livelli di 12-HETE nei tumori al seno di topi alimentati con diete arricchite con saccarosio, fruttosio e fruttosio più glucosio erano tutti significativamente più alti di quelli nei topi alimentati con una dieta di controllo con amido. Questo picco nei livelli di 12-LOX/12-HETE dovuto alle diete arricchite di zucchero suggerisce che l'infiammazione, indipendente dall'aumento di peso o dal metabolismo, è un nuovo meccanismo causale nell'associazione tra zucchero e cancro". Il fruttosio industriale in diversi studi è stato collegato a tumore del colon. Chi ha metastasi epatiche ha iperespressione dell'aldolasi B, un enzima epatico coinvolto nel metabolismo del fruttosio che potrebbe essere un collegamento a una maggiore aggressività del tumore.
In generale, concludono gli autori, sono state portate prove significative per ritenere causale il legame tra zuccheri in eccesso e tumori e le società scientifiche dovrebbero tenere conto di queste conoscenze. Ulteriori studi possono arricchire la quantità di prove ma in generale, come già prevedono le linee guida generali, è bene limitare l'uso degli zuccheri aggiunti.

Aggiornamento 16/2/2023

Secondo una revisione degli studi, ogni porzione di bibita zuccherata (SSB) è associata a un aumento di peso di 0,42 kg in bambini e adolescenti. I risultati sono in linea con quelli di altri studi e forniscono l'evidenza che il consumo di queste bevande promuova l'aumento di peso e che ridurre il loro consumo sia associato con un calo del peso.
"Si ritiene che le SSB contribuiscano a un peso maggiore e all'aumento di peso attraverso diversi meccanismi. In primo luogo, possono portare ad un aumento di peso attraverso una bassa sazietà e una ridotta termogenesi nei pasti successivi legata all'ingestione di calorie liquide. Il consumo eccessivo di bevande zuccherate altamente appetibili può determinare un eccesso di energia (introdotta) e, quindi, uno squilibrio energetico e un aumento di peso se l'apporto energetico non viene regolato ai pasti successivi. Gli studi hanno anche suggerito un aumento di peso maggiore dopo il consumo isocalorico di bevande rispetto a quello di cibi solidi. Ciò suggerisce che bere zuccheri liquidi contribuisce a un maggiore apporto energetico rispetto alle calorie dello zucchero solido. Le SSB possono anche contribuire all'aumento di peso dovuto alla risposta metabolica del fruttosio se consumati in eccesso calorico. Queste bevande sono spesso addolcite con HFCS o saccarosio, entrambi zuccheri contenenti fruttosio. Un'ipotesi che collega il fruttosio all'aumento di peso e all'obesità suggerisce che il fruttosio non stimola la leptina, l'ormone della sazietà, né sopprime la grelina, l'ormone della fame. La ridotta segnalazione di sazietà dovuta al fruttosio può promuovere un bilancio energetico positivo. Se consumato in eccesso, il fruttosio ha dimostrato di aumentare i fattori di rischio cardiometabolico, tra cui obesità, ipertensione, insulino-resistenza e dislipidemia. Tuttavia, gli effetti metabolici dannosi del fruttosio sull'aumento di peso sembrano essere in gran parte guidati da condizioni di surplus energetico. Il fruttosio, a differenza del glucosio, ha una sua via di metabolizzazione unica in cui viene preferenzialmente processato nel fegato. Se consumato in eccesso, il fruttosio può portare alla lipogenesi de novo epatica, che può portare alla produzione di lipoproteine ​​a bassissima densità e trigliceridi postprandiali. I potenziali effetti deleteri dell'eccesso di fruttosio possono essere ulteriormente esacerbati da una scarsa attività fisica, che è spesso associata a cattive abitudini di vita, incluso il consumo di SSB".

Aggiornamento 16/3/2023

In uno studio hanno (finalmente) distinto gli zuccheri aggiunti (definiti "liberi") da quelli presenti nella frutta e nella verdura, che sono "circondati" da fibre. Il risultato è stato che i primi aumentano il rischio cardiovascolare mentre i secondi sono protettivi.

Per ogni 5% in più di energia totale proveniente da zuccheri liberi, il rischio associato di malattie cardiovascolari totali aumentava del 7%, del 6% quello di malattie cardiache e del 10% quello di ictus. Ogni cinque grammi in più di fibre al giorno, invece, riduceva il rischio del 4%.

Così concludono gli Autori: “Sostituire gli zuccheri liberi con zuccheri non liberi, per lo più presenti naturalmente in frutta e verdura intere e garantirsi un maggiore apporto di fibre può aiutare a proteggere dall’insorgenza di malattie cardiovascolari”.

Aggiornamento 8/4/2023

Il cibo spazzatura ha un ruolo importante e causale nell'epidemia di obesità perché riesce a influenzare il cervello nelle scelte. In particolare spinge le persone a diventare dipendenti da quei gusti e ad apprezzare meno cibo con caratteristiche più salutari.
Fornire a persone sane e normopeso cibo ricco in grassi e zucchero (HF/HS), indipendentemente dall'aumento di peso corporeo e dalle alterazioni dei marcatori metabolici, (1) riduce le preferenze per il cibo a basso contenuto di grassi, (2) svolge un ruolo critico nella sovraregolazione delle risposte cerebrali che portano al consumo di cibo altamente appetibile e denso di energia, e (3) ha un effetto generalizzato sull'azione neuronale che determina i comportamenti alimentari (nel contesto dell'apprendimento associativo e indipendentemente dalle ricompense alimentari). "Presi insieme, il consumo ripetuto di HF/HS rispetto al cibo a basso contenuto di grassi e zuccheri ma con le stesse calorie, e in assenza di cambiamenti nel peso corporeo o nello stato metabolico, può "ritarare" i circuiti cerebrali e quindi indurre adattamenti neurocomportamentali. Quindi, cambiare l'ambiente alimentare e ridurre la disponibilità di alimenti HF/HS ad alta densità energetica è fondamentale per combattere la pandemia di obesità".

Aggiornamento 14/4/2023

Una revisione degli studi sullo zucchero ha trovato che il consumo elevato è associato con 45 effetti negativi sulla salute:

🍬 Un elevato consumo di zucchero nella dieta è generalmente più dannoso che benefico per la salute, specialmente in caso di malattie cardiometaboliche
❤️‍🩹 Il consumo di zucchero potrebbe avere effetti negativi sulla salute, in particolare obesità, diabete, malattie cardiovascolari, iperuricemia, gotta, accumulo di grasso ectopico, carie dentale e alcuni tipi di cancro
🦀 Le prove dell'associazione tra consumo di zucchero nella dieta e cancro rimangono limitate ma richiedono ulteriori ricerche
🧋 Si raccomanda di ridurre il consumo di zuccheri liberi o zuccheri aggiunti al di sotto di 25 g/giorno (circa 6 cucchiaini/giorno) e di limitare il consumo di bevande zuccherate a meno di una porzione/settimana (circa 200-355 ml/settimana) per ridurre l'effetto negativo degli zuccheri sulla salute.

Il fruttosio industriale appare particolarmente dannoso. "Rispetto ad altri carboidrati, il fruttosio potrebbe aumentare la capacità lipogenica epatica inducendo fattori di trascrizione epatici. Inoltre, uno studio sugli animali ha scoperto che il fruttosio alimentare potrebbe essere convertito in acetato dal microbiota intestinale, che può aumentare la lipogenesi epatica fornendo acetil-CoA lipogenico indipendentemente dall'ATP citrato liasi. I prodotti intermedi come i diacilgliceroli generati durante il processo di lipogenesi possono compromettere la segnalazione dell'insulina nel fegato e nei tessuti periferici e quindi portare all'insulino-resistenza. Successivamente, può promuovere la deposizione di grasso ectopico nel fegato e nei muscoli. Il fruttosio alimentare può anche inibire l'ossidazione degli acidi grassi nel fegato compromettendo le dimensioni e la funzione mitocondriale e l'acetilazione dell'enzima limitante. Inoltre, si suggerisce che il fruttosio contenuto nelle bevande zuccherate induca probabilmente l'insorgenza dell'obesità riducendo il dispendio energetico a riposo e promuovendo la resistenza alla leptina, stimolando l'appetito e inducendo un introito eccessivo di calorie, accumulo di grasso nel fegato e insulino-resistenza a lungo termine. Questa ipotesi è confermata da diversi studi clinici condotti su adulti sani, che hanno scoperto che il consumo di bevande zuccherate si traduce in un maggiore apporto calorico e aumento del peso rispetto alle bevande con dolcificanti. Inoltre, un recente studio controllato randomizzato in doppio cieco condotto su 94 uomini sani ha suggerito che il consumo di bevande zuccherate contenenti fruttosio potrebbe indurre un cambiamento significativo nel quadro del colesterolo, con una distribuzione delle particelle di lipoproteine ​​a bassa densità verso particelle più piccole e più aterogene, mediando parzialmente le associazioni del consumo di bevande zuccherate con la dislipidemia e le malattie cardiovascolari". Anche la produzione di acido urico (causa della gotta e di danni renali e cardiovascolari) aumenta grazie al fruttosio, che agisce anche nell'intestino alterando il microbiota, la permeabilità intestinale e l'infiammazione. Anche patologie neurologiche come depressione e ADHD possono essere associate allo zucchero, così come l'aumento di escrezione di calcio che può favorire l'osteoporosi.

Aggiornamento 22/4/2023

Per persone con diabete assumere bibite zuccherate è un po' come buttare benzina sul fuoco.
🥤 Tra gli adulti con diabete di tipo 2, una maggiore assunzione di bevande zuccherate (SSB) è associata a una maggiore mortalità per tutte le cause e incidenza di malattie cardiovascolari, mentre l'assunzione di caffè, tè, acqua naturale o latte scremato è stata inversamente associata a mortalità per tutte le cause
Un maggiore aumento del consumo di caffè e tè dopo la diagnosi di diabete è stato significativamente associato a una minore mortalità per tutte le cause
💧 La sostituzione delle SSB con caffè, tè o acqua naturale è stata associata in modo statisticamente significativo a una minore mortalità per tutte le cause tra gli adulti con diabete.

Aggiornamento 30/10/2023

Una pubblicazione del BMJ, tra i cui autori compare anche il noto epidemiologo D. Mozaffarian, esorta la politica a prendere provvedimenti per avvertire il pubblico dei problemi legati al consumo di cibo ultraprocessato, affinché se ne riduca il consumo e le persone possano essere informate dei danni.
Da noi invece ci si oppone alla sugartax e all'etichetta europea e alcuni "esperti" sono a libro paga delle industrie alimentari.
Il maggiore rischio è legato alle malattie cardiovascolari, ma anche il rischio di quelle neurodegenerative e oncologiche aumenta.
Tra le sostanze dannose presenti nel cibo spazzatura troviamo furani, ammine eterocicliche, idrocarburi policiclici aromatici, acroleina, prodotti finali della glicazione avanzata (AGES), acidi grassi trans industriali e acrilammide.
Le confezioni possono apportare ftalati, bisfenoli, oli minerali e microplastiche dall'imballaggio o dal rivestimento interno delle lattine.
Gli additivi inducono infiammazione e danni al DNA, modificano il microbiota e favoriscono la permeabilità intestinale, alterando il rapporto tra microbi e sistema immunitario.
Spesso non si considerano gli effetti additivi tra sostanza nei test tossicologici. Per altri invece, come il biossido di titanio e i dolcificanti artificiali, sono emerse prove di tossicità inizialmente non evidenziate.
L'articolo si conclude con questi punti:
§ Le prove esistenti sono sufficientemente forti da giustificare azioni immediate di sanità pubblica per aiutare i cittadini a identificare gli alimenti ultra-processati e a limitare la loro esposizione
§ È necessaria una ricerca multidisciplinare, indipendente dall’industria, per rivalutare la sicurezza degli additivi alimentari e degli ingredienti trasformati industrialmente, nonché dei contaminanti legati al processo
§ Le normative fiscali, di marketing e di etichettatura dovrebbero essere utilizzate per trasformare l’attuale sistema alimentare e facilitare l’abbandono della dieta dagli alimenti ultra-processati in tutta la popolazione.

Aggiornamento 30/12/2023

Uno studio in preprint spiega perché il fruttosio industriale è particolarmente pericoloso nei bambini, ossia in individui in crescita. Il fruttosio arriva facilmente a livelli eccessivi se si ingeriscono bibite gassate o altre fonti di HFCS, mentre quello contenuto nella frutta è poco e si assorbe lentamente.
"La maggior parte del fruttosio che supera la capacità intestinale di assorbire e metabolizzare questo nutriente verrà trasportato al fegato, stimolando vie metaboliche che porteranno contemporaneamente all'accumulo di grasso epatico e alla riduzione della rimozione del grasso epatico. Il fruttosio stimola le proteine SREBP-1c e ChREBP, entrambe regolatrici trascrizionali chiave della lipogenesi epatica de novo (e del colesterolo). D’altra parte, il fruttosio aumenta la sintesi di acetil-CoA, che viene poi convertito in malonil-CoA portando all’inibizione della β-ossidazione limitando l’azione della carnitina palmitoil transferasi. La produzione di VLDL e trigliceridi (TG) è accentuata dalla formazione di gliceraldeide-3-fosfato, un substrato per la sua sintesi a partire dal fruttosio-1-fosfato". In pratica il fegato usa le calorie per produrre grassi lui stesso, che in parte andranno nel sangue e in parte si accumuleranno nel fegato.
Anche l'acido urico aumenta, con aumento dell'infiammazione, della disfunzione endoteliale e dello stress ossidativo.
A livello del tessuto adiposo, il fruttosio stimola l'adipogenesi, ossia la maturazione dei preadipociti a cellule adipose che saranno come dei magazzini nuovi per stipare il grasso. L'effetto è mediato anche dai glucocorticoidi (cortisonici esogeni o rilasciati sotto stress) e per questo consiglio sempre di fare attenzione all'alimentazione in caso di terapie. Il fruttosio stesso aumenta la produzione di cortisolo. Anche le proteine che favoriscono la mobilizzazione dei grassi si riducono, rendendo più difficile la loro fuoriuscita.
Il fruttosio aumenta anche il rilascio di leptina dagli adipociti, favorendo la resistenza leptinica e così facendo perdere la corretta funzione ipotalamica che permette di gestire il bilancio energetico. Viene così facilitato l'accumulo di grassi perché non vengono ossidati agevolmente. Anche la produzione di calore dal grasso bruno si riduce, limitando il consumo calorico durante la giornata.
Gli studi mostrano che anche l'uso in gravidanza e allattamento è pericoloso per il nascituro/lattante, dato che è associato con alterazioni nel tessuto adiposo e nei grassi circolanti, riduzione dell'ossidazione dei grassi nel tessuto adiposo bruno e in generale con maggiore adiposità.
In conclusione i ricercatori sottolineano la necessità di etichette che informino sui pericoli di questo ingrediente in modo da prevenire l'obesità, in particolare quella pediatrica.


Aggiornamento 4/2/2024

L'applicazione della sugartax in alcuni stati degli USA ha portato a un aumento del prezzo del 33% e una contemporanea riduzione degli acquisti del 33% delle bibite zuccherate. Questo testimonia come la facile reperibilità a prezzi bassi sia un motivo di incentivo al consumo.
La tassa porterebbe a una riduzione dei costi sanitari e sarebbe quindi un guadagno per tutti, tranne che l'industria alimentare.

Aggiornamento 9/3/2024

Una revisione degli studi mostra il legame tra cibo spazzatura e svariate patologie.
Il legame più evidente è quello con mortalità cardiovascolare, disturbi mentali comuni e diabete di tipo 2. A seguire obesità, sonno alterato e dispnea. Asma e colite ulcerosa sembrano essere i meno legati.
"Le prove disponibili indicano che gli alimenti ultra-processati differiscono dagli alimenti non trasformati e minimamente trasformati in diversi aspetti, spiegando potenzialmente i loro plausibili collegamenti con esiti avversi sulla salute. Queste differenze includono profili nutrizionali più scadenti, l’eliminazione degli alimenti non ultra-processati dalla dieta e le alterazioni della struttura fisica degli alimenti mediante i processi industriali. Più specificamente, le diete ricche di alimenti ultra-processati sono associate a indicatori di scarsa qualità della dieta, con livelli più elevati di zuccheri aggiunti, grassi saturi e sodio, maggiore densità energetica e meno fibre, proteine ​​e micronutrienti. Gli alimenti ultra-processati sostituiscono gli alimenti più nutrienti nelle diete, come frutta, verdura, legumi, noci e semi, con conseguente riduzione dell’assunzione di composti bioattivi benefici presenti in questi alimenti, inclusi polifenoli o fitoestrogeni come l’enterodiolo. Tali profili dietetici poveri di nutrienti sono stati implicati nella prevalenza e nell’incidenza di malattie croniche attraverso vari meccanismi, compresi quelli infiammatori.
Gli effetti negativi sulla salute associati agli alimenti ultra-processati potrebbero non essere completamente spiegati solo dalla loro composizione nutrizionale e dalla densità energetica, ma anche dalle proprietà fisiche e chimiche associate ai metodi di lavorazione industriale, agli ingredienti e ai sottoprodotti derivati. In primo luogo, le alterazioni nella matrice alimentare durante la lavorazione intensiva, note anche come ricostituzione della dieta, possono influenzare la digestione, l’assorbimento dei nutrienti e il senso di sazietà. In secondo luogo, le prove emergenti sugli esseri umani mostrano collegamenti tra l’esposizione agli additivi, inclusi dolcificanti artificiali, emulsionanti, coloranti e nitrati/nitriti e gli esiti dannosi per la salute. Una recente revisione della ricerca sperimentale ha scoperto che le formulazioni per la perdita di peso ultra-processate composte da profili nutrizionali apparentemente bilanciati ma contenenti diversi additivi, inclusi dolcificanti non zuccherini, possono avere effetti negativi sul microbioma intestinale, che si ritiene svolga una funzione importante in molti delle malattie studiate qui e la relativa infiammazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente messo in guardia contro l’uso continuo di sostituti dello zucchero per il controllo del peso o per le malattie non trasmissibili e, secondo il suo nuovo rapporto, i dolcificanti non zuccherini possono anche aumentare il rischio di malattie cardiometaboliche e mortalità. Inoltre, citando “prove limitate” negli esseri umani, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha recentemente classificato il dolcificante non zuccherino aspartame come “possibilmente cancerogeno per l’uomo” (gruppo 2B). Un numero crescente di dati mostra casi di esposizione a combinazioni di più additivi, che possono avere potenziali “effetti cocktail” con implicazioni maggiori per la salute umana rispetto all’esposizione a un singolo additivo. In terzo luogo, la lavorazione industriale intensiva degli alimenti può produrre sostanze potenzialmente dannose che sono state collegate a rischi più elevati di malattie infiammatorie croniche, tra cui acroleina, acrilammide, prodotti finali della glicazione avanzata (AGES), furani, ammine eterocicliche, acidi grassi trans industriali e idrocarburi policiclici aromatici. . Infine, gli alimenti ultra-processati possono contenere contaminanti con implicazioni per la salute che migrano dai materiali di imballaggio, come bisfenoli, microplastiche, oli minerali e ftalati".
In conclusione il consumo di alimenti processati è legato a un maggiore rischio di mortalità da tutte le cause, cardiovascolare, diabete, obesità e malattie mentali.
I legami con asma, malattie intestinali e tumori sono per ora ad evidenza limitata.
La politica dovrebbe impegnarsi per ridurre il consumo di questi alimenti insalubri, così come le linee guida e i professionisti dovrebbero sconsigliarli ulteriormente.
Questi cibi dovrebbero essere trattati in maniera simile al tabacco, con divieto di pubblicità e tasse, aggiunge un editoriale accoppiato. Viene raccomandato anche di non renderli reperibili vicino alle scuole, ma anzi favorire la disponibilità di cibo sano