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martedì 24 settembre 2019

Metabolicamente predestinato - continua



Continua qui il post Metabolicamente predestinato, sul legame tra quello che succede nel pancione della mamma e nei mesi seguenti e la salute negli anni a venire.

Aggiornamento 21/9/2019

La somministrazione di antibiotici nel primo anno di vita aumenta il rischio di asma e rinite allergica, probabilmente creando disbiosi intestinale

Aggiornamento 21/9/2019

In un gruppo di bambini cinesi quelli con asma e rinite avevano meno bifidobatteri ma uguali lattobacilli, suggerendo che la carenza dei primi può portare allo sbilanciamento immunitario responsabile delle allergie.
Aggiornamento 24/9/2019

Nonostante, almeno negli USA, il consumo di zucchero sia in calo, l'obesità aumenta.
Questo potrebbe essere dovuto al consumo "pregresso", fatto dalla generazione che oggi è adulta, perché 40 anni fa gli alimenti per bambini erano ricchi di zucchero e il consumo in gravidanza aumenta le cellule adipose nella prole, predisponendo per l'aumento di peso negli anni successivi.
Aggiornamento 25/9/2019
Fornire il probiotico B. infantis, il principale colonizzatore dell'intestino dei neonati, anche in bambini allattati al seno, riduce la colonizzazione da parte dei batteri patogeni opportunisti antibiotico-resistenti come Escherichia, Clostridium, and Staphylococcus. e potenzialmente riduce il rischio successivo di infezioni.
Le donne obese in gravidanza dovrebbero acquistare meno kg di quanto ipotizzato.
Aggiornamento 27/9/2019
L'alterazione del microbiota aumenta il rischio di allergie alimentari. Parto cesareo, antibiotici e eccesso di igiene sono fattori importanti. Vari bifidi e lattobacilli possono essere utili nella gestione delle allergie alimentari. I migliori sono forse B. infantis e L. rhamnosus GG.
Aggiornamento 29/9/2019
Le donne dovrebbero considerare di limitare il consumo di zuccheri aggiunti durante la gravidanza, e anche le bibite light non sono un'alternativa ideale.
In uno studio fatto su oltre 1200 donne, un maggiore consumo di saccarosio (zucchero) in gravidanza e l'assunzione di bibite zuccherate da parte delle madri erano associati a una scarsa funzione cognitiva della prole. "Il consumo materno di saccarosio è stato associato a scarse capacità non verbali per risolvere nuovi problemi e scarsa memoria verbale, memoria visiva e apprendimento; il consumo materno di bibite gassate (SSB) è stato associato a minore intelligenza globale associata sia alla conoscenza verbale che alle abilità non verbali. Inoltre, il consumo di SSB nella dieta materna è stato associato a scarse capacità motorie, visive spaziali e motorie visive nella prima infanzia e scarse capacità verbali più avanti. Il consumo di SSB nell'infanzia era associato a una minore intelligenza verbale nell'infanzia". Il consumo di frutta nei bambini è invece risultato associato con maggiore intelligenza.

Col parto cesareo si ha una carenza soprattutto di Bacteroides.
Aggiornamento 3/10/2019

Tra i possibili fattori che modulano il rischio di diabete di tipo 1, l'eccesso di igiene, alcune infezioni enteriche e da raffreddamento, malattie esantematiche, che spiegano anche la stagionalità della scoperta della malattia, le crossreazioni con gli antigeni alimentari e la permeabilità intestinale. Tra i batteri sembrano più abbondanti i Bacteroidetes e scarsi i produttori di butirrato. Anche viroma e micobioma sono alterati. L'allattamento al seno appare protettivo, soprattutto grazie all'apporto di bifidobatteri come B. infantis.
Tra i fattori nutrizionali, gli omega 3 sono protettivi mentre l'esagerato consumo di latte aumenta il rischio. Anche introdurre il glutine dopo i 9 mesi potrebbe aumentare il rischio, così come lo svezzamento precoce.
Tra le vitamine, la carenza della D aumenta il rischio, mentre vi è incertezza per le altre. Lo zinco potrebbe essere protettivo, mentre nitriti, nitrati e nitrosammine (carni lavorate) devono essere ulteriormente indagate.
Aggiornamento 4/10/2019
Carenze di vitamine A, B12, D e K alterano la flora e il sistema immunitario delle persone con autismo.
Aggiornamento 5/10/2019
L'uso di antibiotici dopo il parto si associa a carenza di bifidobatteri e maggiore ricchezza di Proteobacteria patogeni opportunisti come Enterobacteriaceae, Campylobacteriaceae e Helicobacteriaceae. Gli effetti sulla salute a lungo termine sono sconosciuti ma facilmente ipotizzabili (maggior rischio di obesità, malattie autoimmuni, allergie ecc)
"Quando la relazione tra il microbiota intestinale e lo sviluppo del sistema immunitario sarà più chiara, gli interventi come allattamento esclusivo, somministrazione probiotica mirata oppure la terapia fagica potranno essere usati come terapia adiuvante nei neonati esposti agli antibiotici".

Aggiornamento 7/10/2019
Il fruttosio è tossico per i mitocondri, soprattutto nell'ambito di una dieta ad alto contenuto di grassi (guarda caso entrambi gli ingredienti sono contenuti nel cibo spazzatura).
Il fruttosio modifica il metabolismo dei mitocondri e le loro proteine, riducendo le capacità ossidative e aumentando la sintesi di grassi, e "questo potrebbe contribuire all'associazione dell'elevata assunzione di fruttosio con lo sviluppo dell'obesità e delle sue complicanze metaboliche".
Secondo un parere EFSA ritardare l'introduzione dei cibi allergenici non riduce il rischio di allergie.
Aggiornamento 8/10/2019
È ben noto che le donne in gravidanza non devono assumere alcol. Anche gli uomini però devono astenersi dal bere nei 6 mesi prima del concepimento perché l'alcol aumenta il rischio di difetti cardiaci congeniti
L'anestesia generale nel parto cesareo potrebbe aumentare il rischio di autismo
L'esposizione ai PCB e altre tossine ambientali crea disbiosi e permeabilità intestinale e può alterare il neurosviluppo e la risposta allo stress grazie alle tossine rilasciate dalle specie patogeniche in eccesso. Il microbiota è un modulatore della neurotossicità.
Lo streptococco di gruppo B colonizza intestino e genitali di molte donne in gravidanza, in modo asintomatico, ed è uno dei principali responsabili di sepsi, meningite e polmonite neonatale. Con un probiotico, grazie alla "lotta ecologica", è possibile ridurre la colonizzazione e prevenire le complicanze mentre gli antibiotici possono essere inutili
Aggiornamento 10/10/2019

Un composto presente nel latte materno, glicerolo monolaurato, protegge dai batteri patogeni, come Staphylococcus aureus, Bacillus subtilis e Clostridium perfringens, e nel latte vaccino è presente in quantità 200 volte inferiori
Aggiornamento 15/10/2019
Una delle ragioni dell'epidemia di autismo potrebbe essere la triade paracetamolo-glifosato-Augmentin (acido clavulanico e amoxicillina).
"Poiché alcune malattie ereditarie sono legate a un comportamento autistico e l'autismo è spesso presente nelle famiglie, i ricercatori cercano i geni alla base della fisiopatologia dell'autismo. Altri ricercatori sostengono che i fattori ambientali sono decisivi, citando prove convincenti di un'epidemia di autismo negli Stati Uniti a partire dal 1980 circa. Il riconoscimento che i fattori ambientali influenzano l'espressione genica ha portato alla sintesi di questi punti di vista - un'epidemia epigenetica provocata da agenti ambientali pervasivi che alterano l'espressione di geni vulnerabili, che inducono caratteristiche biochimiche autistiche in molte madri e neonati. Due tossine maggiormente implicate nell'epidemia di autismo negli Stati Uniti sono l'analgesico/antipiretico acetaminofene (paracetamolo) e l'antibiotico orale amoxicillina / clavulanato (Augmentin). Recentemente l'erbicida glifosato (Roundup) è stato implicato in modo esponenziale. Cosa hanno in comune queste tossine? Il paracetamolo impoverisce il solfato e il glutatione necessari per disintossicarlo. Gli antibiotici orali uccidono e il glifosato inibisce i batteri intestinali che sintetizzano la metionina (precursore del solfato e del glutatione, e necessari per il DNA del metilato), i batteri che sintetizzano il triptofano (unico precursore della serotonina dei neuroinibitori) e i batteri che trattengono gli anaerobi che generano ammoniaca. Solfato più glutatione normalmente solforano l'androgeno surrenale deidroepiandrosterone a DHEAS - principale precursore degli estrogeni placentari/postnatali. Il glifosato (e i metalli pesanti) inibiscono anche l'aromatasi che trasforma gli androgeni in estrogeni. Gli estrogeni placentari/postnatali disidratano le guaine mieliniche cerebrali mature, il corpo calloso maturo ed l'emisfero sinistro preferenzialmente, dilatano i vasi sanguigni cerebrali ed elevano la serotonina cerebrale e l'ossitocina. Gli androgeni deboli indotti dallo stress e l'esaurimento degli estrogeni spiegano coerentemente l'asimmetria della materia bianca e la disconnessione nell'autismo, nel cervello maschile, nel flusso sanguigno cerebrale basso, nell'ipereccitabilità, nell'ansia sociale e nell'ossitocina materna insufficiente alla nascita per limitare il cloruro/acqua cerebrale fetale e il GABA maturo".
Aggiornamento 15/10/2019

Secondo un report del World Health Organization (WHO)​ limitare zuccheri aggiunti e sale, supplementare con ferro e folati in gravidanza e promuovere e facilitare l'allattamento al seno possono salvare 3,7 milioni di vite nei prossimi 6 anni
Aggiornamento 16/10/2019

Specifici microbi e pattern nutrizionali sono associati a un ridotto rischio di sviluppare allergie e asma
Aggiornamento 19/10/2019
Le mamme con stress in gravidanza hanno più alta probabilità di figli con problemi psicologici, mangiano di più e hanno pressione maggiore. Il supporto psicologico è importante per prevenire i problemi nei figli.

Durante la gravidanza l'alimentazione (con carenze ed eccessi di nutrienti) influenza il sistema immunitario e l'asse intestino-cervello e così la salute futura.

Aggiornamento 23/10/2019
Nelle donne in gravidanza è meglio non superare il consumo di pesce consigliato (3-4 porzioni a settimana) perché si rischia di eccedere nell'introito di PCB (plastiche), PFA, arsenico e mercurio. Anche la frutta risulta una fonte di pesticidi organoclorurati, e non dovrebbe essere consumata in eccesso. Consumare cibo biologico ha ridotto le esposizioni. Queste sostanze possono influire negativamente sulla salute dei bambini.
L'autismo potrebbe essere dovuto (anche) a un'insufficiente quantità di allopregnenolone prodotto dalla placenta.
Aggiornamento 24/10/2019

L'infiammazione è un'importante parte nell'autismo, questo emerge dal fatto che le citochine pro e antinfiammatorie sono alterate.
I mastociti (o mastcellule) sono noti per svolgere un ruolo cruciale nella manifestazione di malattie allergiche e non allergiche. Rilasciano l'istamina, il mediatore dell'allergia. Una dieta ricca in fibre (il contrario della tipica dieta occidentale) porta alla fermentazione da parte dei batteri e alla produzione di butirrato, grasso a catena corta che blocca il rilascio di istamina e inibisce in diverse vie i mastociti. Questo può portare ad un miglioramento di tutte le malattie legate all'istamina, come allergie alimentari, dermatite atopica, IBD, asma.

Perché le persone si ammalano di patologie autoimmuni? Una delle (tante) risposte è E. gallinarum, un batterio patobionte (che sta nell'intestino solitamente senza dare problemi), ma che se trasloca nel circolo sanguigno suscita la risposta infiammatoria e autoimmune, aggirando le cellule immunitarie e colonizzando i tessuti. Nel mentre noi abbiamo ancora laureati che sostengono che la permeabilità intestinale non esiste
Aggiornamento 25/10/2019

La chimica fa sempre più danni, anche perché difesa dalle lobby e la sua diffusione è incrementata dall'inquinamento e dalla scorretta gestione dei rifiuti.
L'esposizione ad alcune sostanze tossiche nella prima parte della gravidanza come BPA e BPF (che sono i peggiori), triclosan (disinfettante), chlorpyrifos (pesticida), PFO, ftalati, si associa a quoziente intellettivo inferiore a 7 anni. I maschietti sembrano maggiormente sensibili.
"Prevenire l'esposizione a donne in gravidanza o donne che cercano di rimanere incinta è fondamentale per prevenire danni neurologici ai bambini. Questo studio è significativo perché la maggior parte degli studi valuta una sostanza chimica alla volta; tuttavia, gli esseri umani sono esposti a molte sostanze chimiche contemporaneamente e le esposizioni multiple possono essere dannose anche quando ogni singola sostanza chimica è a un livello basso ", ha affermato Eva Tanner, PhD.
Le sostanze chimiche interferiscono con l'attività ormonale, anche a bassi livelli. Precedenti studi collegano numerosi sospetti interferenti endocrini, inclusi ftalati e BPA, a difficoltà di sviluppo neurologico nei bambini. Alcune di queste sostanze chimiche attraversano la placenta durante la gravidanza, esponendo il feto e causando potenzialmente un danno allo sviluppo irreversibile". Vale la pena quindi evitare il più possibile cibo confezionato, acque non sicure, inutili disinfettanti, cosmetici, e usare prevalentemente cibo biologico.

Aggiornamento 27/10/2019
Esiste una relazione lineare tra uso di antibiotici nel primo anno di vita e rischio di celiachia. Il legame è probabilmente l'alterazione del microbiota.
Evitare il latte in formula nei primi 3 giorni di vita del bambino riduce il rischio di allergia al latte negli anni successivi. "Questa prevenzione è facilmente e immediatamente applicabile alla pratica clinica in tutto il mondo senza problemi di costi e tempi della terapia".
Aggiornamento 29/10/2019
Le persone con malattie autoimmuni hanno spesso disbiosi intestinale e i probiotici possono migliorare la condizioni
Aggiornamento 1/11/2019
Il viroma può essere più importante del microbiota, perché lo controlla
Aggiornamento 3/11/2019

Alcuni geni aumentano il rischio che a una persona piaccia saltare la colazione, e preferire mangiare nella seconda parte della giornata. Queste persone hanno comunque aumentato rischio di obesità
L'uso di antibiotici nei neonati potrebbe aumentare il rischio di ansia e disturbi dell'umore, probabilmente alterando il microbiota
Aggiornamento 7/11/2019
Il microbiota intestinale, al di là delle calorie, si sta rivelando più importante di quanto ipotizzato nei confronti dell'obesità infantile. Alimentazione sbagliata (iperproteica o ipercalorica), disbiosi, carenze nutrizionali, uso di antibiotici, parto cesareo, sovrappeso della mamma, uso di latte artificiale sono fattori che aumentano il rischio. Allattamento prolungato, parto naturale, microbiota bilanciato, uso corretto degli integratori, sono invece fattori protettivi, perché bilanciano il sistema immunitario e l'infiammazione e aumentando il grasso bruno.
Aggiornamento 9/11/2019
La "fotobiomodulazione", l'uso di certe luci a fini terapeutici, altera il microbiota, potenzialmente aumentando batteri ritenuti benefici e migliorando numerose condizioni.
I batteri nel latte materno arrivano soprattutto dall'intestino e dalla bocca della mamma. Ecco perché è importante che l'alimentazione materna sia ricca di fibre e alimenti non processati.
Aggiornamento 10/11/2019

Una dieta corretta riduce gli effetti negativi degli antibiotici sul microbiota
Il microbiota è particolarmente influenzabile nella prima decade di vita

Aggiornamento 11/11/2019
L'esposizione a BPA e BPS si associa ad aumentato rischio di diabete, indipendentemente dagli altri fattori di rischio
Aggiornamento 12/11/2019
Omega 3 (DHA) e vitamina D riducono rispettivamente l'irritabilità e l'iperattività nei bambini autistici.
Aggiornamento 16/11/2019
Secondo uno studio "i bambini che avevano ricevuto antibiotici nei primi 6 mesi di vita avevano capacità cognitive e di comprensione verbale complessive significativamente inferiori, aumentato rischio di problemi con metacognizione, funzione esecutiva, impulsività, iperattività, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, ansia e problemi emotivi
Aggiornamento 17/11/2019
Un nuovo documento di consenso sugli interferenti endocrini che chiarisce i loro meccanismi d'azione e mette in guardia per la loro pericolosità.
La resistenza antibiotica uccide 35 mila persone all'anno in USA. Questa è dovuta all'abuso degli antibiotici in medicina e nell'allevamento. La risposta potrebbe venire dalla terapia fagica.
Aggiornamento 19/11/201
ll microbiota ha una certa resilienza, nel senso che dopo "perturbazione" (esempio: antibiotici) tende a tornare in maniera simile alle condizioni precedenti di base. Una dieta a basso contenuto di fibre ritarda il recupero e riduce il ritorno delle specie amiche, mentre i fattori positivi (fibre, fattori ambientali come il non eccesso di igiene) migliorano la resilienza.
I batteriofagi sono nel futuro della medicina
Aggiornamento 20/11/2019
L'eccesso di omega 6 (tipici della dieta occidentale) in gravidanza predispone nel modello animale per una prole con ansia, schizofrenia e ADHD. Questo avviene modulando gli endocannabinoidi, sostanze derivate dagli omega 6 che influenzano la trasmissione tra neuroni. Bilanciare sempre con gli omega 3 ed evitare prodotti da forno che li contengono.
Aggiornamento 24/11/2019
Promuovere e favorire da subito, già in ospedale, l'allattamento al seno e il contatto materno riduce il rischio di morte improvvisa
Aggiornamento 27/11/2019
Il latte vaccino rimane uno dei possibili fattori di rischio del diabete di tipo 1 (giovanile)
Aggiornamento 29/11/2019
"L'unica cosa che ferma un cattivo microbiota è un buon microbiota": quando il trapianto fecale sarà un'opzione validata molte malattie saranno solo un ricordo
Aggiornamento 1/12/2019
Nel nuovo lavoro del prof Gasbarrini su intestino e autismo, si sottolineano i limiti degli studi sulle diete applicate, l'alterazione del microbiota e in particolare dei batteri produttori di serotonina e degli SCFA, l'infiammazione e la permeabilità intestinale che peggiorano i sintomi, così come il cortisolo alto, in modo da aumentare il passaggio di metaboliti come LPS e la produzione di molecole infiammatorie
Aggiornamento 2/12/2019
Nel modello animale possiamo vedere come il microbiota può influenzare la tendenza a mettere grasso. "Bacteroides e Akkermansia potrebbero svolgere un ruolo nella ridotta risposta all'obesità indotta da una dieta ricca in grassi (HFD), mentre Blautia e Lachnospiraceae sembrano avere una correlazione negativa con la resistenza HFD (in pratica i primi 2 proteggono dall'aumento di peso mentre gli ultimi lo favoriscono). Inoltre, gli enzimi microbici intestinali potrebbero influenzare l'aumento dell'adiposità attraverso la regolazione dell'efficienza di utilizzo dell'HFD nei topi, in particolare modulando il metabolismo lipidico (favorendo l'immagazzinamento delle calorie)".
Aggiornamento 5/12/2019
La carenza di selenio in gravidanza porta, nel modello animale, a carenza nella crescita e predispone per problemi tiroidei
Aggiornamento 6/12/2019
La sindrome PANDAS (disturbi neuropsichiatrici autoimmuni pediatrici associati all'infezione da streptococco) è dovuta all'infezione da streptococco, che altera le comunità microbiche; si mantiene così uno stato di infiammazione e un'alterazione di alcuni metaboliti tra cui gli SCFA e del metabolismo della dopamina. L'infiammazione si mantiene anche dopo risoluzione dell'infezione.

Un nuovo studio smentisce il legame tra parto cesareo e obesità adolescenziale.
Nel modello animale l'esposizione ad antibiotici prima della nascita aumenta il rischio di problemi polmonari
Aggiornamento 7/12/2019
Oltre al più utilizzato L. reuteri, anche il B. animalis subsp. lactis (noto come BB-12) può essere utile nel ridurre le coliche del neonato, secondo uno studio dell'Università di Napoli. Il meccanismo è legato a modulazione del microbiota con effetti immunitari e non, in particolare produzione alla di butirrato da parte dei commensali
Aggiornamento 12/12/2019

La collega americana parla dello studio su paleodieta e gravidanza, che ha dato buoni risultati, mettendo in guardia però sul fatto che le diete restrittive, escludendo certi tipi di alimenti, possono favorire l'insorgere di allergie e intolleranze, dato che già nel grembo materno il feto riceve anticorpi verso gli alimenti che la madre assume, favorendo i meccanismi che mantengono la tolleranza immunologica.
Aggiornamento 13/12/2019
Non è vero, come dicono in molti, che solo il fegato smaltisce le tossine; un grande lavoro lo fanno anche i nostri microbi intestinali, tra cui lo smaltimento di neurotrasmettitori e ormoni che contribuiscono a farci stare in salute. Solo un microbiota bilanciato può quindi garantirci una corretta funzione detossificante. Antibiotici, parto cesareo, dieta priva di fibre, sedentarietà sono tutti fattori che alterano la flora
Il microbiota contribuisce alla nostra salute anche con la produzione di vitamine. Quando si ha carenza di vitamine, anche il metabolismo energetico e l'immunità ne risentono: viene privilegiata la via glicolitica, che sfavorisce l'ossidazione dei grassi, e stimola le cellule immunitarie infiammatorie (Th1, Th2, Th17, macrofagi M1). Invece le vitamine favoriscono la "polarizzazione" verso cellule immunitarie protettive: i folati sostengono i Treg, La B3 i macrofagi M2 e le cellule dendritiche.
Aggiornamento 15/12/2019

Le anestesie generali potrebbero creare problemi di sviluppo nei bambini
Soprattutto nei paesi poveri, alcuni casi di schizofrenia potrebbero essere dovuti a carenza di niacina, condizione tradizionalmente associata con pellagr
Aggiornamento 16/12/2019
Il microbiota delle vie aeree influenza il rischio di asma e l'esacerbazione degli attacchi
Aggiornamento 19/12/2019
I figli di mamme fumatrici tendono a mangiare di più e ad essere più grassi e hanno inferiore spesa energetica
Aggiornamento 24/12/2019

I mitocondri sono gli organelli che producono energia per la cellula, e se non funzionano bene si aprono le porte a tanti problemi di salute, come diabete, insufficienza di vari organi (cuore, reni...), malattie neurologiche, fatica cronica ecc. Senza mitocondri "in forma" non si ossidano i grassi correttamente. Infiammazione e stress ossidativo disturbano la loro funzione. Antiossidanti, vitamine e minerali la aiutano. Anche alcuni antibiotici e sedativi sono noti per indurre disfunzione mitocondriale, per cui dovrebbero essere usati con giudizio.
I danni degli antibiotici, soprattutto in tenera età, e l'uso dei probiotici per ripopolare l'intestino.
Mangiare dai suoceri durante le feste di Natale è associato con riduzione dei Ruminococcus, condizione nota per essere legata a stress psicologico e depressione. Con queste importanti notizie 😁😁 vi auguro buone feste 😋😋 ma senza esagerare 🤗.🤗
Aggiornamento 26/12/2019
I probiotici in gravidanza riducono il rischio nel nascituro di eczema, parto prematuro, enterocolite necrotizzante e morte. Anche allergie, parto cesareo, problemi intestinali, asma e sepsi si riducono, ma non in maniera significativa.
Un'ipotesi da verificare lega il consumo eccessivo di sale in gravidanza e l'aumento del rischio di autismo nella prole. Questo accadrebbe tramite l'induzione di disbiosi e alterando il sistema immunitario (è noto che il sodio stimola i linfociti Th-17 e i macrofagi M1).

Aggiornamento 27/12/2019
L'istamina è alla base dei problemi di allergia (e di altri problemi come fatica cronica, appetito ecc). Alcuni probiotici come L. paracasei e L rhamnosus GG riescono a degradare l'istamina, riducendo la sua concentrazione
Aggiornamento 29/12/2019
I bambini con autismo sembrano avere particolari forme di batteri (senza parete batterica) e Aspergillus silente nel loro sangue. Queste infezioni sono prese dalla mamma durante la gravidanza. L'aspergillosi altera il sistema immunitario e facilita la crescita di altre specie (Candida, Cryptococcus), e i metaboliti del metabolismo delle muffe hanno effetti negativi sull'integrità strutturale o funzionale dello sviluppo del sistema nervoso. "L'aspergillosi silenziosa" può influenzare fortemente lo sviluppo del sistema immunitario e nervoso nella prima infanzia ed essere una delle principali cause di disturbi dello sviluppo neurologico.
Aggiornamento 2/1/2020
Nel modello animale l'esposizione ad antibiotici nella prima parte di vita altera il microbiota favorendo la colonizzazione e l'infezione di C. rodentium, il corrispondente animale di E. coli enteropatogeno., favorendo la colite. "Ripristinare le specie critiche che sono state ridotte o esaurite dagli antibiotici della prima infanzia potrebbe alleviare tali effetti".
Aggiornamento 4/1/2020
Il solo modello del bilancio energetico, in cui se si assumono più calorie di quelle consumate si aumenta di peso, seppur corretto dal punto di vista termodinamico, non spiega correttamente e completamente quello che avviene nel mondo reale, e l'obesità rimane una condizione multifattoriale dovuta all'ambiente e favorita dalla predisposizione genetica.
Una delle cause sono gli obesogeni, sostanze solitamente artificiali, che favoriscono l'accumulo di calorie e quindi l'aumento di peso, in diversi modi, genericamente alterando la funzione ormonale (interferenza endocrina).
Si sa relativamente poco su quanto l'esposizione agli obesogeni nel tessuto adiposo disfunzionale possa facilitare l'immagazzinamento e impedire la mobilizzazione del grasso. Attualmente si conoscono circa 50 obesogeni. La maggior parte sono contenuti nelle plastiche (BPA, ritardanti di fiamma) o sono pesticidi, farmaci (cortisonici), metalli, glutammato, conservanti ed emulsionanti. Anche lo zucchero può essere considerato un obesogeno, pur non essendo considerato strettamente tra gli interferenti endocrini.
Si ritiene che uno dei meccanismi coinvolti riguardi la regolazione del setpoint, il nostro sistema di regolazione del peso (ponderostato) che dipende soprattutto dall'ipotalamo.
Alcuni sono derivati dello stagno che agiscono come acaricidi e fungicidi (TBT), e stimolano la proliferazione dei preadipociti. Inoltre gli adipociti maturi risultano disfunzionali e con meno mitocondri, e quelli bruni hanno inferiore termogenesi. Inoltre gli effetti degli obesogeni sono ereditabili per le generazioni successive (effetto epigenetico).
Aggiornamento 6/1/2020
Nei topi una dieta ad alto contenuto di fibre in gravidanza modula il microbiota e il sistema immunitario (induzione dei Treg) della prole in modo da ridurre il rischio di allergie e malattie autoimmuni

Aggiornamento 7/1/2020
Chi è malnutrito da bambino e obeso da adulto ha maggiore rischio di diabete di tipo 2
Tra i fattori ambientali che aumentano il rischio di diabete di tipo 1 (quello giovanile per capirci) anche alcuni alimentari. In sintesi: Lo stato di obesità di entrambi i genitori, il taglio cesareo, l'età avanzata, le infezioni enteriche in gravidanza, l'eccesso di glutine in gravidanza, svezzamento precoce, l'eccesso di latte artificiale, alterazione del microbiota, anche mediante antibiotici, infezioni post natali, eventi stressanti, eccessivo aumento di peso e alimenti ad alto indice glicemico aumentano il rischio di malattia. Vitamina D, allattamento al seno, svezzamento corretto, omega 3, probiotici e vaccino per il rotavirus sono fattori protettivi.
Aggiornamento 8/1/2020
L'esposizione agli ftalati in gravidanza può dare problemi motori e di sviluppo cerebrale nelle bambine
Quali sono i fattori ambientali che aumentano il rischio di allergie alimentari?
"Si è ipotizzato che cambiamenti nella produzione, lavorazione e confezionamento degli alimenti (ad esempio l'uso di pesticidiantibioticiormoniconservanti, denaturazione con calore, detergenti e sostanze chimiche) siano collegati alle malattie allergiche direttamente o indirettamente". Nei topi il BPA (plastiche) altera il sistema immunitario (riduzione Treg) e la tolleranza agli alimenti.

"Le proteine ​​glicate (AGEs), che si trovano in molti alimenti, in particolare dopo un riscaldamento molto elevato, come la cottura a microonde, la frittura e il barbecue, possono promuovere le risposte allergiche". Anche "l'esposizione a determinati farmaci durante l'infanzia, in particolare gli antagonisti del recettore H2 e gli antiacidi, aumenta il rischio di anafilassi alimentare ed esofagite eosinofila (EoE)".

Introdurre cibi troppo tardi (arachidi dopo un anno) aumenta il rischio di allergia. Carenza di vitamina D o un suo eccesso aumentano il rischio.

La dieta corretta riduce il rischio probabilmente modulando il microbiota.
Gli anticorpi IGG4 sono protettivi per le allergie classiche ma aumentano il rischio in EoE.
Prebiotici e probiotici saranno probabilmente utili in futuro. La presenza di permeabilità intestinale è un meccanismo importante perché aumenta il contatto con gli antigeni. 

Aggiornamento 14/1/2020
Negli USA i ritardanti di fiamma e i pesticidi hanno superato i metalli pesanti come causa nel declino del quoziente intellettivo medio nella popolazione. "Gli esperti affermano che l'esposizione in giovane età a una qualsiasi di queste tossine può causare difficoltà di apprendimento, autismo e problemi comportamentali". "L'apertura frequente di finestre per consentire l'uscita di sostanze chimiche persistenti presenti nei mobili, nell'elettronica e nella moquette e il consumo di prodotti biologici certificati può ridurre l'esposizione a queste tossine", e soprattutto la politica dovrebbe muoversi per regolare meglio l'utilizzo di queste sostanze.
Aggiornamento 17/1/2020
Il microbiota della mamma che allatta influenza il rischio di allergie nel bambino. Infatti se nel primo mese il latte materno ha una scarsa varietà di batteri aumenta il rischio allergico. Per una buona varietà è indispensabile mangiare tanta fibra con una dieta corretta ed eventualmente assumere probiotici
Aggiornamento 18/1/2020
Le malattie (o condizioni) croniche considerate "non trasmissibili" (NCD), come diabete, obesità, asma, allergie, MICI e malattie cardiovascolari, sono in realtà trasmissibili. Questo secondo un parere pubblicato sulla prestigiosa rivista Science. Infatti il microbiota (e virus e funghi) delle persone con queste condizioni è alterato e caratteristico, e può spostarsi da una persona all'altra. "Queste osservazioni suggeriscono che il microbiota potrebbe essere un elemento causale e trasmissibile in alcune malattie tradizionalmente classificate come non trasmissibili. Si spera che questa ipotesi stimoli ulteriori discussioni e ricerche, compresi studi che definiscono gli effetti ambientali sul microbiota, identificando i membri microbici che costituiscono un microbiota disbiotico trasmissibile che conferisce la malattia e delinea ulteriormente l'entità del contributo del microbiota alle NCD".
Aggiornamento 24/1/202
La mastite (infiammazione della ghiandola mammaria, soprattutto in allattamento) è una delle prime cause di svezzamento precoce, e può essere dovuta ad una disbiosi (alterazione dei batteri presenti, in questo caso nella ghiandola mammaria). L'uso di probiotici, in particolare lattobacilli, può prevenire e curare questa condizione, anche meglio degli antibiotici. L'esposizione ripetuta agli antibiotici prima dei 4 anni può essere un fattore di rischio potenzialmente modificabile per l'obesità infantile, in particolare se somministrati prima dell'anno di età. Lo studio raccomanda di evitare la prescrizione se non necessaria. Anche l'uso ripetuto in gravidanza aumenta il rischio. L'uso di antibiotici ha profonde conseguenze sugli equilibri della flora, con perdite di specie importanti, e i probiotici possono aiutare
Aggiornamento 28/1/2020
Nei bambini con autismo si osservano alterazioni nel profilo delle cellule mmunitarie e delle citochine (molecole che interagiscono con il sistema immunitario), simili a quelle delle persone con malattie autoimmuni, con aumento dei Th-17 e riduzione dei Treg (che danno tolleranza immunologica), e più aumenta il rapporto tra queste cellule più la malattia è severa.
Una maggiore qualità della dieta, uso di probiotici, introito di omega 3 e fibre migliorano la qualità del microbiota materno e così di quello del figlio allattato. Una maggiore diversità di batteri a un mese di vita riduce il rischio di allergie negli anni seguenti, così come i probiotici in gravidanza tramite la produzione di anticorpi Ig-A.
Aggiornamento 29/1/2020
I mitocondri sono le centrali energetiche della cellula, e quando non funzionano bene è facile incorrere in patologie. Diabete, patologie renali, cardiache ecc sono spesso dipendenti dal metabolismo alterato dei mitocondri. Anche l'intestino non fa eccezione: la produzione delle cripte, ghiandole intestinali che gestiscono digestione, sistema immunitario ecc è alterata dalla presenza di mitocondri disfunzionali, risultato di alimentazione sbagliata e ritmi circadiani sballati. Questo apre le porte alle malattie intestinali, e gli studiosi introducono il concetto di mitocondrio come centro integrativo di metabolismo energetico, ritmi circadiani, immunità e microbiota (che rilascia molecole segnale, come butirrato e metano, che aumentano la funzione mitocondriale) "... La perdita di controllo della qualità mitocondriale compromette l'autofagia, aggrava i processi infiammatori e aumenta i tassi di mortalità cellulare, con molteplici conseguenze fisiologiche ..."
Aggiornamento 30/1/2020
Ogni tanto si leggono post secondo cui l'autismo sarebbe solo una malattia genetica e non dovuta a fattori ambientali, e l'aumento dei casi sia dovuto solo ad aumento di diagnosi che prima "sfuggivano". Vorrei sapere quali sono le fonti, visto che a me risulta una predisposizione genetica slatentizzata (termine che in italiano non esiste, ma rende bene l'idea) da fattori ambientali, alcuni dei quali anni fa non erano diffusi. Tra di essi infezioni e autoimmunità materna durante la gravidanza, sovrappeso e ipertensione materna, età dei genitori, uso di antidepressivi (SSRI) in gravidanza, diabete gestazionale, alterazione del microbiota, carenze nutrizionali (vitamina D e folati), stress in gravidanza, inquinamento, esposizione a pesticidi, interferenti endocrini.
"L'autismo è un disturbo del neurosviluppo del cervello su base biologica, i fattori ambientali e nutrizionali possono svolgere un ruolo importante nel determinare il rischio di ASD".

Aggiornamento 31/1/2020
L'unica quantità di alcol sicura in gravidanza è zero
Aggiornamento 1/2/2020
Nei topi l'uso di aspartame in gravidanza, a dosi ritenute sicure, predispone la prole per avere più grasso e alterazioni del metabolismo glucidico. Questo avviene probabilmente alterando il microbiota e stimolando i recettori del gusto dolce, e predisponendo per il consumo di junkfood. Questo accade anche con la stevia ma in maniera meno marcata.
Aggiornamento 2/2/2020
"Basato sulla forte associazione tra comportamenti circadiani alterati e disturbi metabolici, il "riallineamento" dei cicli circadiani di sonno-veglia con il ritmo alimentare potenzialmente rappresenta un approccio sensato per prevenire e curare patologie metaboliche. L'esposizione alla luce intensa durante il giorno può migliorare la salute metabolica sostenendo ritmi circadiani. La terapia fatta con luce al mattino per diverse settimane migliora la sensibilità all'insulina dei pazienti con diabete. Questi interventi "non farmacologici" sullo stile di vita possono rappresentare un potente approccio per attenuare l'incidenza crescente di malattie metaboliche". La luce influenza i ritmi di tutti gli ormoni e così deposizione e consumo delle calorie




Aggiornamento 5/2/2020
Negli USA si stima che il 45% delle prescrizioni antibiotiche sia inutile e fatto senza i dovuti accertamenti, aumentando in questo modo il rischio di allergie, infezioni fungine e batteriche come quella da C. difficile
Aggiornamento 7/2/2020
L'uso di inulina nei bambini potrebbe ridurre le perturbazioni del microbiota dovute ad antibiotico, in particolare stimolando la crescita dei bifidi.
Aggiornamento 11/2/2020
Uno dei modi per prevenire il diabete di tipo 1 (quello giovanile) potrebbe essere la somministrazione di B. infantis, batterio probiotico tipico del latte materno, che prolifera soprattutto con HMO, alcuni zuccheri ugualmente presenti nel latte e che è oggi possibile integrare
Aggiornamento 12/2/2020
Alcuni consigli da Medscape per ridurre l'esposizione agli interferenti endocrini. Viene precisato che il motto di Paracelso "la dose fa il veleno" risulta antiquato, in quanto la dose tossica può dipendere da genetica, epigenetica, tempistica dell'esposizione, compresenza di altre sostanze, e anche dosi bassissime in certe condizioni possono essere dannose.
1) evitare le pentole con PFAS (che tra le altre cose rallenta il metabolismo)
2) la polvere domestica può accumulare sostanze tossiche, soprattutto per la tiroide, aprire spesso le finestre
3) usare alimenti biologici, riducono l'esposizione a pesticidi che interferiscono con la tiroide
4) evitare cibo conservato, può contenere BPA e BPS
5) non mettere la plastica in microonde, anche quella che appare sicura
Aggiornamento 14/2/2020
L'uso di cosmetici contenenti parabeni in gravidanza si associa a maggior peso nella prole, sia nel modello animale che nelle osservazioni sugli uomini. Questo accade influenzando i centri della fame
Aggiornamento 15/2/2020
HMO, un prebiotico presente nel latte materno, migliora lo sviluppo cognitivo nel bambino se dato nelle prime settimane, ma non appare efficace se dato ai 6 mesi.
Aggiornamento 16/2/2020
La carenza di vitamina D in gravidanza può aumentare il rischio di ADHD. Le mamme con i livelli più bassi hanno il 53% di rischio in più di avere prole con questo problema rispetto alle mamme coi livelli maggiori. Questo può succedere perché la vitamina D regola il calcio nei neuroni e ha effetti neurotrofici e neuroprotettivi, regolando differenziazione, crescita e sviluppo dei neuroni.
I bambini che hanno difficoltà di crescita sembrano avere particolari batteriofagi che alterano il microbiota
Aggiornamento 19/2/2020
Alcuni antibiotici (macrolidi come eritromicina, claritromicina e azitromicina) rispetto a quelli a base di penicillina, usati durante il primo trimestre di gravidanza sono associati ad un aumentato rischio di malformazioni importanti e in particolare di malformazioni cardiovascolari. "Abbiamo anche riscontrato un aumento del rischio di malformazioni genitali associate alla prescrizione di macrolidi in qualsiasi trimestre. Questi risultati richiedono un uso prudente dei macrolidi durante la gravidanza. I foglietti illustrativi sulla sicurezza dei farmaci devono segnalare l'esistenza di preoccupazioni in merito alla sicurezza dei macrolidi, compresa l'eritromicina, e raccomandare l'uso di antibiotici alternativi quando possibile fino a quando non saranno disponibili ulteriori ricerche".
Aggiornamento 22/2/2020
Le donne con depressione in gravidanza spesso mangiano male, compresi zuccheri raffinati, alcolici (che dovrebbero essere azzerati in gravidanza) e grassi di scarsa qualità, e introducono poca frutta, verdura e legumi. Sarebbe opportuno che un professionista corregga queste abitudini.
Aggiornamento 24/2/2020
Come funziona Akkermansia, come prolifera, e come ci aiuta a salvarci da diabete, obesità, steatosi ecc
Aggiornamento 27/2/2020
"L'esposizione pre e post-natale al sucralosio e all'acesulfame-K (dolcificanti artificiali) attraverso l'ingestione materna provoca marcate alterazioni metaboliche e del microbioma nei cuccioli, che potrebbero dare origine a future malattie metaboliche. Questo studio si aggiunge alla crescente lista di effetti negativi legati al consumo di NNS". in particolare si alterano gli enzimi epatici e si riduce Akkermansia muciniphila, batterio che migliora lo stato metabolico.
Le donne che hanno diabete gestazionale e allattano a lungo hanno ridotto rischio di diabete di tipo 2 negli anni seguenti
Aggiornamento 1/3/2020
2800 UI di vitamina D nella seconda parte della gravidanza migliorano la mineralizzazione ossea a 6 anni
Aggiornamento 2/3/2020
Nei topi gli SCFA prodotti dal microbiota materno influenzano il metabolismo energetico della prole. Le mamme che hanno un microbiota sano e assumono buone quantità di fibre proteggono i propri figli da obesità e diabete
Aggiornamento 6/3/2020
"Mentre Ippocrate potrebbe avere sbagliato nell'affermare che "tutte le malattie iniziano nell'intestino", ci sono molti disturbi cronici e debilitanti del cervello e dell'intestino per i quali il trattamento e la prevenzione possono iniziare nell'intestino". I metaboliti batterici che raggiungono il cervello sono regolati a 2 livelli: barriera intestinale ed ematoencefalica. Quando queste diventano permeabili (oltre la soglia fisiologica), si possono avere problemi intestinali e mentali. Il microbiota intestinale comunica con il sistema nervoso centrale attraverso vie endocrine, immunitarie e neurali. Questa comunicazione, che è anche bidirezionale, è programmata durante i primi 3 anni di vita e rimane relativamente stabile per tutta la vita nonostante le perturbazioni. In questo modo l'intestino influenza umore, malattie neurologiche come Parkinson, irritabilità intestinale ecc
Aggiornamento 14/3/2020
In un  modello animale (pecora) lo stress in gravidanza influenza negativamente il muscolo nella prole, e cos i mitocondri e il consumo energetico
Le terapie microbiomediate (dieta, probiotici, integrazione) nell'autismo hanno necessità di essere validate, ma hanno una valida base nell'alterazione dell'asse intestino-cervello
Aggiornamento 15/3/2020
L'omocisteina alta crea stress ossidativo, e aumenta il rischio cardiovascolare, autoimmune ecc ma anche di infertilità. Usare forme particolari di vitamine può correggere l'iperomocisteinemia. "In caso di infertilità di lunga durata e ripetute gravidanze andate male, entrambi i membri di una coppia devono essere testati per i polimorfismi MTHFR, soprattutto prima della donazione di ovociti. Non farlo si dovrebbe considerare una cattiva pratica. Dovrebbe essere raccomandata anche l'integrazione di 5-MTHF (metilfolato) prima di tentare il concepimento o la PMA (riproduzione assistita)".
Aggiornamento 17/3/2020
In uno studio brasiliano i bambini con dermatite atopica hanno abbondanza di bifidi e carenza di lattobacilli
La cellula ha un organello al suo interno che si chiama reticolo endoplasmatico (ER). Il suo principale compito è quello di sintetizzare proteine, tramite i ribosomi. L'obesità e il diabete sono caratterizzati da una condizione di stress cellulare che si manifesta come stress del ER, e porta alla produzione di proteine difettose (aberranti) che non vengono corrette. Ecco perché queste persone non possono essere considerate normali dal punto di vista metabolico. Inoltre nei topi (e presumibilmente anche nell'uomo) una madre obesa fa nascere figli che hanno già stress del RE e sono quindi molto proni a ingrassare e avere il diabete, consumando poche calorie e essendo sempre affamati. Questo perché il loro ipotalamo è alterato. Tra i principali responsabili di questo meccanismo ci sono i grassi saturi, mentre il TUDCA (acido biliare), già utilizzato come farmaco per malattie neurodegenerative e problemi epatici, sembra ripristinare la corretta funzione ipotalamica e potrebbe essere usato in futuro come farmaco antiobesità.
In uno studio americano, il consumo di 3 porzioni di pesce a settimana in gravidanza appare l'ideale per bilanciare i benefici con i potenziali rischi derivati da inquinanti come mercurio e PCB
Aggiornamento 19/3/2020
Il veleno di scorpione potrebbe correggere alcuni difetti di apprendimento dovuti alla FAS
Lo studio dell'interazione tra dieta e disordini autoimmuni è stato recentemente soprannominato "immunodietetica". I componenti del cibo e i loro effetti sul microbioma intestinale sono tra i principali corresponsabili della malattia autoimmune, ma sono spesso trascurati. La perdita del meccanismo di tolleranza orale può indurre il sistema immunitario a reagire al cibo che il corpo usa per vivere. Molti alimenti condividono le sequenze con alcuni tessuti umani; questo "mimetismo molecolare" può indurre o esacerbare malattie autoimmuni. Latte, grano, acquaporine vegetali, legumi, proteine ​​ricche di glicina (carni bianche e rosse, cereali, soia, gelatina ecc), glucani, pectine, tropomiosina del gambero, Saccharomyces cerevisiae (lievito) e carne di maiale sono alcuni esempi di alimenti che condividono una significativa omologia con diverse proteine ​​dei tessuti umani. Le lectine e le agglutinine sono proteine che legano i carboidrati di membrana, e sono presenti in microrganismi, piante e animali, sono resistenti alla digestione. "Le lectine non digerite che riescono a penetrare le barriere digestive possono avere effetti devastanti sul corpo, tra cui problemi digestivi, carenze nutrizionali, danni intestinali e intestino permeabile, una porta verso l'autoimmunità. La lectina iniettata nei topi induce il legame della lectina con le IgG, seguita dall'aggregazione delle IgG e dalla formazione di IgM anti-IgG o fattore reumatoide (RF), inducendo così l'artrite reumatoide." Altre malattie autoimmuni hanno probabilmente altri fattori alla base. "Inoltre, le lectine possono legarsi all'endometrio umano, agli spermatozoi e agli ovuli, provocando una reazione autoimmune che potrebbe causare infertilità negli uomini o nelle donne". "Alcuni alimenti possono aiutare a mantenere la tolleranza orale e un sistema digestivo sano, mentre gli alimenti dannosi possono favorire la crescita di batteri dannosi e portare al rilascio di tossine batteriche, indebolendo le barriere intestinali. Inducendo la permeabilità intestinale, i batteri o i loro antigeni possono entrare nella circolazione, dove la reazione immunitaria contro di loro provoca la produzione di anticorpi. Poiché il tessuto umano è imitato da così tanti antigeni batterici intestinali, gli anticorpi e le cellule T che reagiscono contro gli antigeni batterici possono attaccare le proteine ​​che imitano i batteri presenti nel tessuto umano e quindi innescare una risposta autoimmune. Evitare alimenti che contengono epitopi autoimmuni o componenti che inducono modificazioni post-traduzionali delle proteine ​​alimentari o che hanno la capacità di modificare selettivamente il microbiota intestinale, potrebbe migliorare i sintomi nei pazienti con la corrispondente malattia autoimmune". Come si può leggere quasi qualsiasi categoria di cibo è potenzialmente immunogena quindi solo una dieta tagliata su misura può agire correttamente.
In California, il tasso di bambini autistici è in aumento tra i poveri e in riduzione tra i bianchi ricchi. Fermo restando che non vi è prova certa, uno degli scienziati nota che "molte delle stesse cose che alimentano l'infiammazione che causa la malattia - tossine, cibo malsano e stress emotivo - sono anche associate all'autismo. E le famiglie con minor reddito e minoranze tendono ad avere difficoltà ad accedere o offrire opzioni di vita più sane".
Aggiornamento 29/3/2020
Almeno negli Stati Uniti pare abbiano capito che gli antibiotici devono essere usati con parsimonia e solo se necessari, soprattutto nei bambini, e il numero di bambini affetti da asma è così in diminuzione. Infatti, soprattutto se non si mangiano fibre e non si usano probiotici, si tende a perdere batteri utili per bilanciare il sistema immunitario. "I nostri risultati suggeriscono che la riduzione dell'incidenza dell'asma pediatrica osservata negli ultimi anni potrebbe essere un beneficio inaspettato di un uso prudente di antibiotici durante l'infanzia, agendo attraverso la conservazione della comunità microbica intestinale".

Aggiornamento 1/4/2020
I bambini svezzati precocemente hanno ad un anno alterazioni della flora batterica e dei grassi a catena corta (SCFA), in particolare il butirrato, un grasso antinfiammatorio e immunomodulatore. Questo "potrebbe essere correlato a stress ossidativo, obesità e disturbi del sistema immunitario attraverso cambiamenti nel microbiota intestinale in via di sviluppo".
Aggiornamento 2/4/202
Assumere prebiotici come il lattulosio durante l'assunzione di antibiotici migliora il recupero della flora, favorendo i batteri saccarolitici, e riduce il rischio di ricorrenza sfavorendo i batteri patogeni
Aggiornamento 6/4/2020
Le donne che hanno nel loro intestino un batterio, Prevotella copri, durante la gravidanza, hanno inferiore rischio di avere figli con allergie alimentari. Questo batterio si riduce con diete di tipo occidentale, ma in alcuni casi può essere anche considerato patogeno. Aggiungono i ricercatori: "i nostri risultati supportano l'importanza di fare attenzione alle terapie antibiotiche durante la gravidanza e consigliare una dieta che ottimizza la salute del microbiota intestinale materno".
Aggiornamento 7/4/2020
I batteri intestinali producono neurotrasmettitori o ne influenzano la funzione. Ad esempio L. rhamnosus influenza il GABA, sostanza "tranquillizzante", e riduce l'ansia nei topi. "Butirrato e propionato, prodotti della fermentazione batterica, possono influenzare la sintesi di dopamina e noradrenalina e si sospetta che l'acido propionico moduli la neurotrasmissione serotonergica, nonché i livelli di GABA, dopamina e serotonina, spiegando i loro potenziali effetti sul comportamento". Come fa l'ambiente odierno a influenzare il comportamento?
"Sostanze chimiche androgene e anti-androgene si trovano regolarmente nei campioni di acque superficiali in tutto il mondo e queste sostanze chimiche possono influenzare il delicato equilibrio tra ospite, microbiota e testosterone circolante ... "
"... [Inoltre,] l'esposizione a sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino (EDC) ... compresi i composti naturali, come i fitoestrogeni e quelli di origine antropogenica, come la plastica ... possono anche avere un impatto sul microbiota ospite e [successivamente] la funzione endocrina ... le vie di esposizione variano da ingestione orale per contatto attraverso la pelle o inalazione e trasferimento attraverso la placenta o il latte alla prole ... "
Esiste in sintesi un rapporto bidirezionale tra intestino e comportamento, influenzato da cibo, ambiente e predisposizione genetica

Aggiornamento 11/4/2020
"La disfunzione della barriera epiteliale (in questo caso nasale) facilita il passaggio degli allergeni transepiteliali, la sensibilizzazione allergica e la degranulazione delle mastcellule indotta dagli allergeni anche in assenza di ambiente infiammatorio. Questi risultati sottolineano il ruolo cruciale di una barriera epiteliale intatta nella prevenzione delle allergie".
La disbiosi vaginale si conferma aumentare il rischio di parto pretermine
Aggiornamento 12/4/2020
Il microbiota influenza i gusti e il dispendio energetico tramite SCFA e neurotrasmettitori, che agiscono in particolare sul nervo vago, e può essere considerato un secondo cervello. Anche in questo modo possiamo utilizzarlo come arma contro l'obesità
Aggiornamento 15/4/2020
Secondo uno studio fatto su quasi 2 milioni di persone, i bambini nati da parto cesareo hanno l'11% in più di rischio di obesità, e il 46% di diabete rispetto a quelli nati da parto naturale
L'allattamento al seno riduce il rischio di infezioni virali nel bambino. Questo succede grazie ad anticorpi materni, oligosaccaridi del latte umano (HMO), lattoferrina e altre proteine ​​del latte materno
Aggiornamento 18/4/2020
Se possibile, sarebbe bene praticare attività fisica in gravidanza. Infatti questo porta al rilascio di apelina, una "miokina" che aumenta il grasso bruno nella prole e conferisce un metabolismo più attivo e protezione da obesità e diabete. "Lo stile di vita sedentario delle donne durante la gravidanza può contribuire all'epidemia di obesità nelle società moderne e il sistema "apelinergico" è un potenziale obiettivo per ottimizzare la salute metabolica della prole nata da madri con lo stile di vita sedentario".
Aggiornamento 24/4/2020
In uno studio che va avanti da 60 anni, si mette in evidenza che i nipoti di donne che avevano alti livelli di PFAS hanno maggiore tendenza all'obesità
Aggiornamento 26/4/2020
Per ridurre il rischio di allergie alimentari, le linee guida ufficiali "incoraggiano l'allattamento al seno e l'introduzione precoce di alimenti allergenici per i bambini a rischio di allergia alimentare, con un'enfasi sulla diversità alimentare, frutta, verdura, pesce e fonti alimentari di vitamina D durante la gravidanza, l'allattamento e la prima infanzia per tutti i bambini". Probiotici, prebiotici, HMO, omega 3, possedere cani sono tutti fattori che potrebbero ridurre il rischio.
Una dieta materna ricca di dolci e grassi trans è stata recentemente associata ad un aumentato rischio di allergia alimentare nei neonati suscettibili.
Non esistono particolari indicazioni per il consumo di dolcificanti in gravidanza, ma alcuni modelli animali suggeriscono moderazione e prudenza perché possono indurre preferenza per il gusto dolce e favorire problemi metabolici nella prole
Aggiornamento 29/4/2020
Secondo uno studio ancora da revisionare, il microbiota può essere decisivo sulla gravità della COVID19, influenzando le citochine (messaggeri dell'infiammazione) e la "tempesta di citochine" che si sviluppa nei casi gravi. Questo potrebbe spiegare perché anziani, obesi, diabetici, ipertesi ecc tendono tutti ad avere reazioni più gravi e maggiore mortalità: sono tutte condizioni associate a disbiosi
Aggiornamento 1/5/2020
L'uso di antibiotici ci ha permesso, nei decenni scorsi, di ridurre i problemi dovuti a malattie infettive da batteri patogeni, ma contemporaneamente ha portato all'emersione di malattie autoimmuni legate alla disbiosi, dovute a mimetismo molecolare, perdita di tolleranza e alterazioni del sistema immunitario. L'uso mirato degli antibiotici può però migliorare le condizioni autoimmuni, e l'effetto del trapianto di microbiota fecale su diverse malattie autoimmuni è in fase di studio negli studi clinici e numerosi studi preclinici stanno rivelando risultati promettenti con terapie probiotiche e prebiotiche.
Aggiornamento 3/5/2020
L'alcol in gravidanza è dannoso perché, tra le altre cose (riduzione di BDNF e infiammazione), riduce la quantità di DHA (omega 3) che arriva al cervello, impedendogli di maturare correttamente. Fermo restando che in gravidanza (e possibilmente allattamento) non si deve assumere alcol, la somministrazione di DHA potrebbe ridurre i danni
Aggiornamento 8/5/2020
Essere bambini sovrappeso aumenta negli anni a venire il rischio di tumore alla prostata e al seno
La vitamina D migliora i sintomi nei bambini autistici
Aggiornamento 10/5/2020
Come fanno gli i grassi polinsaturi (PUFA) a migliorare condizioni neurologiche come l'autismo (ASD)? "I grassi ω−3 e ω−6 possono indurre l'espansione dei neuriti, probabilmente attraverso diversi meccanismi, come la regolazione dinamica del citoscheletro neuronale insieme all'espansione delle membrane neuronali dovuta alla modulazione del meccanismo di fusione vescicolare. Inoltre, i benefici dei PUFA nei soggetti con autismo potrebbero anche essere associati a un miglioramento dell'efficacia della trasmissione sinaptica e alla modulazione del rilascio di neurotrasmettitori". Anche uno sbilanciamento tra omega 3 e omega 6 può alterare la funzionalità cerebrale. "Il recupero promosso dall'intervento nutrizionale con i PUFA può essere considerato non solo come un piano terapeutico per le persone con ASD, ma anche come prevenzione durante lo sviluppo fetale".
Aggiornamento 13/5/2020
Le malattie autoimmuni sono spesso dovute a una predisposizione genetica che "incontra" un fattore ambientale. In uno studio si è messo in evidenza come i celiaci abbiano maggiori concentrazioni sanguigne di alcuni inquinanti persistenti, come ritardanti di fiamma, pesticidi e PFO. Non è uno studio che può indicare causalità ma solo associazione, però potrebbero essere tra le concause della manifestazione della malattia.
Aggiornamento 17/5/2020
I bifidobatteri del latte materno stimolano lo sviluppo nervoso e la maturazione del cervello, influenzando in questo modo il comportamento
Nei topi dosi alte di glifosato, probabilmente in eccesso rispetto alle esposizioni anche lavorative, inducono autismo alterando le concentrazioni alcuni derivati dei PUFA, detti epossidi
Aggiornamento 18/5/2020
L'uso dell'olio di pesce durante l'allattamento appare aumentare bifidobatteri e lattobacilli nel microbiota del bambino, inducendo una flora antinfiammatoria
Aggiornamento 20/5/2020
I cortisonici in gravidanza sono associati ad aumento del rischio di problemi mentali e comportamentali nella prole
Gli obesogeni, sostanze che favoriscono l'accumulo di peso, lo fanno alterando l'omeostasi lipidica, in particolare favorendo la sintesi dei grassi. L'accumulo può essere favorito anche nel fegato (steatosi). L'energia che si sarebbe dovuto spendere, viene stipata, senza nessuna violazione delle leggi termodinamiche. PFO, BPA, tributilstagno, ftalati, o anche di origine naturale come genisteina o dietilstilbestrolo sono i più noti.
Aggiornamento 23/5/2020
Scoperta la variante di un gene, chiamato Alk (anaplastic lymphoma kinase) che conferisce protezione dall'obesità, e lo fa stimolando il nucleo paraventricolare dell'ipotalamo, in modo da mantenere alto il dispendio energetico, la sensibilità leptinica, attivo il sistema nervoso simpatico, la lipolisi e la produzione di calore negli adipociti. "A differenza dei pazienti con anoressia nervosa, una malattia strettamente legata a fenotipi psichiatrici, individui magri ma metabolicamente sani spesso hanno il desiderio di  ingrassare, hanno un normale apporto di cibo e fanno molti spuntini, indicando che hanno un basso peso per ragioni metaboliche e non per mancanza di appetito "edonico". Queste persone hanno una regolazione ipotalamica per avere un peso inferiore, con adipociti piccoli, più mitocondri e maggiore ossidazione dei grassi. Allo stesso modo il gene Alk attiva l'ipotalamo, mantenendo attiva l'ossidazione dei grassi e rallentando l'accumulo di grasso. "In ultima analisi, questo porta a riduzione dell'efficienza alimentare e miglioramento della spesa energetica, indipendentemente dall'attività circadiana". Inibire farmacologicamente questo gene porterebbe a dimagrimento anche in persone con forte obesità e resistenza leptinica.
I bambini prematuri spesso ricevono di routine e senza indicazione gli antibiotici. Questo può ritardare il loro sviluppo e alterare il loro microbiota. In un recentissimo studio i prematuri che non ricevono antibiotici non hanno maggior rischio di sviluppare complicanze.

Aggiornamento 26/5/2020
Le donne in gravidanza sono invitate a stare particolarmente attente a usare farmaci, ma anche sostanze naturali presenti nei vegetali possono avere effetti nocivi se ingerite in quantità notevoli. Per esempio semi di chia e bacche di goji, alimenti ritenuti addirittura "super" da alcuni, contengono xenobiotici che in gravidanza, a seconda della flora, non fanno bene. Infatti, a seconda del microbiota, le sostanze vengono metabolizzate in composti inerti o più pericolosi. Un'altra parte del metabolismo è compiuto dal fegato ovviamente. È difficile fare riferimento solo ai modelli animali, che non danno risultati sempre traslabili, perciò è meglio non utilizzare cibi particolari, spezie ecc, che possano oltrepassare le 3 "barriere" a disposizione del feto (intestino, fegato e placenta). I batteri influenzano quello che viene assorbito: l'assorbimento dei retinoidi, fondamentali per l'immunità, è favoriti dai clostridi, ma in eccesso sono teratogeni. I Bacteroides, che fermentano la fibra, aumentano Treg, cellule che danno tolleranza immunitaria. In questo modo quello che mangia la mamma in gravidanza formerà il sistema immunitario del bambino. Questo ci insegna una volta di più che naturale non significa per forza salubre, ma questa argomentazione è usata da alcuni in maniera impropria per far pensare che le sostanze artificiali non siano, almeno alcune di esse, pericolose.

I bambini con autismo possono avere una disbiosi fungina, con aumento di S. cerevisiae e riduzione di Aspergillus. rispetto ai controlli sani. Queste variazioni potrebbero essere associate alla patogenesi dell'autismo, in particolare con l'infiammazione intestinale, ed essere correlate con la crescita di Candida, che rilascia arabinitolo, metabolita che pare peggiorare le condizioni nell'autismo. Invece il suo parente S. boulardi può migliorare le condizioni intestinali nell'autismo. Questa disbiosi può anche essere correlata con l'alimentazione particolare che spesso seguono le persone, molto selettiva e ricca di cibo spazzatura.
Aggiornamento 26/5/2020
In un modello animale il batterio Mycobacterium vaccae previene la manifestazione dell'autismo. Il microbiota è noto per la sua influenza sul cervello in formazione
Aggiornamento 29/5/2020

Studiando le migrazioni e la genetica, pare che le popolazioni del nord Italia abbiano un particolare genoma che modula la secrezione di insulina e aumenta la termogenesi, riducendo il rischio di diabete e obesità. Questo è probabilmente un adattamento metabolico all'alimentazione ricca di carne e grassi e al clima freddo. Viceversa nel sud Italia si ha un maggiore rischio di diabete, ma si ha una protezione dal melanoma e dalle malattie infettive. La prima a causa dell'aumentata produzione di melanina (adattamento al maggior irraggiamento solare), la seconda per la produzione di mucina che riduce il rischio di infezione, forse anche da COVID19
Aggiornamento 2/6/2020
La preeclampsia (gestosi), condizione caratterizzata da ipertensione, proteinuria ed edema in gravidanza, si può associare a disbiosi intestinale, con aumento di Fusobacterium e Veillonella e riduzione di Faecalibacterium e Akkermansia. I primi provocano infiammazione della placenta. Inutile sottolineare come l'alimentazione scorretta sia associata con queste alterazioni. L'analisi del microbiota e la sua correzione potrebbero aiutare a prevenire la patologia.

Aggiornamento 3/6/2020
Le alterazioni del microbiota nelle persone con malattie neurologiche. Il muco ha un ruolo importante
Aggiornamento 4/6/2020

Approcci per prevenire le allergie alimentari
"Sapere come prevenire le allergie alimentari contribuirebbe ad alleviare gli impatti sulla salute, sociali e finanziari. Storicamente, gli sforzi per prevenire le allergie alimentari si sono basati sull'identificazione di neonati a rischio e sulla raccomandazione di evitare potenziali allergeni. Questo approccio appare superato. Le strategie per facilitare una maggiore tolleranza immunologica, inclusa l'introduzione precoce di potenziali allergeni alimentari, hanno risultati incoraggianti che potrebbero aiutare a ottimizzare la prevenzione basata sulla comunità". In pratica appare oggi meglio introdurre precocemente il cibo per indurre la tolleranza mentre aspettare può favorire l'insorgere di allergia. Anche evitare i cibi in gravidanza non è utile. gli allergeni devono essere introdotti separatamente. L'uovo deve essere cotto. L'olio di pesce (omega 3) assunto in gravidanza e allattamento può prevenire le allergie alimentari nei soggetti a rischio. Prebiotici e probiotici possono avere un piccolo effetto preventivo.
Aggiornamento 5/6/2020
Per i bambini non allattati al seno o nati da madri con disbiosi può essere importante una integrazione con Bifidobacterium infantis e il prebiotico HMO. B. infantis è il principale batterio che sviluppa l'immunità e riduce la crescita dei batteri patogeni

Aggiornamento 11/6/2020
Le donne con steatosi epatica (fegato grasso) hanno aumentato rischio di complicazioni in gravidanza, tra cui parto prematuro, preeclampsia, emorragie ecc. La consulenza nutrizionale prima del concepimento e durante la gravidanza può ridurre questi rischi.
Aggiornamento 13/6/2020

Il probiotico LGG, uno dei più studiati al mondo, insieme ad una dieta materna senza latticini, riduce in maniera significativa le coliche del lattante e la calprotectina (marker di infiammazione intestinale). Il tempo di durata del pianto si è più che dimezzato
Aggiornamento 17/6/2020
I probiotici possono agire da regolatori metabolici, contrastando il diabete gestazionale e il rischio di diabete dopo la gravidanza. Queste condizioni sono infatti caratterizzate da disbiosi, permeabilità intestinale e endotossemia che provocano alterazione dell'utilizzo dei nutrienti e facilitano il loro accumulo rispetto alla loro ossidazione. i probiotici, specie se misti, possono invece aumentare l'accumulo di glicogeno, riducendo la glicemia, e ridurre l'infiammazione, migliorando l'utilizzo di grassi e carboidrati
Aggiornamento 20/6/2020
I metalli (cadmio, alluminio, nickel, oro, argento, stagno e soprattutto mercurio e piombo) possono essere attivatori delle malattie autoimmuni. Perché alcuni le sviluppano e altri no? "Nell'uomo, la suscettibilità agli effetti degli xenobiotici può essere dovuta alle disfunzioni geneticamente determinate nei sistemi di disintossicazione, tra cui la coniugazione con glutatione, l'acetilazione e altri sistemi dipendenti dal citocromo P450, e dal fenotipo della metallotioneina (proteine che legano i metalli pesanti)". Tenendo conto della suscettibilità del sistema immunitario, "la capacità di disintossicare gli xenobiotici, insieme alla suscettibilità individuale al metallo, è probabilmente il fattore più critico nel risultato dell'esposizione al metallo". Il fatto che l'uomo non produca vitamina C, che allevia lo stress ossidativo, può differenziarlo dai modelli animali. "L'infiammazione indotta da metallo può alterare l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) e quindi contribuire alla fatica e ad altri sintomi non specifici che caratterizzano i disturbi legati alle malattie autoimmuni. Gli effetti tossici di diversi metalli sono mediati attraverso la formazione di radicali liberi, disturbi della membrana cellulare o inibizione degli enzimi". Mercurio e piombo alterano anche il sistema dopaminergico (ricompensa), potenziando l'effetto. Inoltre, [Ad esempio,] la tossicità del mercurio può influenzare l'asse cerebrale del microbiota intestinale (GMBA), e quindi lo sviluppo neuronale ... e ... Ciò potrebbe verificarsi perché il microbiota intestinale è un attore attivo nella regolazione della proprietà tossica di molte specie metalliche, incluso il mercurio".
Aggiornamento 21/6/2020
Secondo una revisione sugli effetti dei nutrienti in gravidanza, fino a 4000 UI al giorni di vitamina D possono prevenire l'asma nella prole. Per gli altri fattori (zinco, omega 3, vitamina A ed E ecc) esistono prove inferiori da confermare.
I PFAS possono favorire la menopausa precoce, una condizione che aumenta il rischio di malattie

Aggiornamento 27/6/2020
Somministrare Lactobacillus reuteri al bambino in allattamento riduce il rischio di rinite e rinocongiuntivite allergiche negli anni successivi. Per gli adulti si è rivelato efficace un mix di Bifidobacterium longum IM55 e Lactobacillus plantarum IM76 per le persone con allergia agli acari
Aggiornamento 28/6/2020
Con l'avanzare dell'età, nei nostri organi avvengono molti cambiamenti che influiscono sulla funzione fisiologica. Una lipolisi (fuoriuscita degli acidi grassi dagli adipociti) basale scarsa può "prevedere" chi negli anni accumula peso e chi no. Nel topo questo succede se i macrofagi infiltrano il tessuto adiposo e degradano la noradrenalina (segnale lipolitico). Invece nell'uomo sembrano essere gli adipociti stessi a degradare la noradrenalina, proveniente dal sistema nervoso simpatico; aumenta anche il suo trasporto all'interno della cellula (trasportatore OCT3), dove viene catabolizzata, e queste vie aumentano andando avanti con gli anni. In pratica più grasso si ha più si tende ad averne e più diventa difficile perderlo. Il ricercatore Ryden ha detto "Quello che abbiamo trovato è che la lipolisi nel tessuto adiposo diminuisce nel tempo. Questi cambiamenti sembrano anche essere indipendenti dalla menopausa o dalla gravidanza. Sono semplicemente il risultato dell'invecchiamento." L'accumulo del grasso è il risultato del bilancio tra quello che entra negli adipociti e quello che esce, e "Un tasso inferiore di lipolisi può contribuire all'aumento di peso e all'accumulo di grasso in altri tessuti".
Aggiornamento 2/7/2020
L'attività fisica in gravidanza aumenta la presenza nel latte di un composto (3'-sialillattosio, 3'-SL) che riduce il rischio di obesità e malattie metaboliche nella prole. Secondo il ricercatore Stanford, autore della ricerca,"questo oligosaccaride del latte umano ha avuto un impatto significativo sulla prole sana. Aggiungerlo al latte in formula potrebbe fornire benefici ai bambini quando le donne non sono in grado di allattare al seno". Inoltre nei topi l'integrazione di 3′-SL ha eliminato gli effetti dannosi di una dieta ricca di grassi sulla composizione corporea e sul metabolismo. "Il presente studio rivela un ruolo critico per l'oligosaccaride 3′-SL nel latte per mediare gli effetti dell'esercizio materno sulla salute della prole. L'integrazione di 3′-SL è un potenziale approccio terapeutico per combattere lo sviluppo di obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari".
Aggiornamento 6/7/2020

Gli antibiotici nel periodo dello svezzamento possono alterare l'innervazione intestinale
Aggiornamento 10/7/2020
Uno straordinario esempio di medicina evoluzionistica e di come gli organismi si adattano all'ambiente circostante è dato dal rene. Avere pochi nefroni (unità funzionale del rene) aumenta il rischio di malattie renali, andando avanti con l'età. Avere molti nefroni invece è come avere tanti giocatori di ricambio che permettono a una squadra di stancarsi meno. Il rene consuma tanta energia, perché ricco di mitocondri. Ma se durante la gravidanza o i primi mesi di vita ci sono segni di carenza di alimenti e di proteine, il rene si adatta a consumare poco, il che vuol dire pochi nefroni. Lo stesso accade con il fumo, il diabete gestazionale e altre situazioni stressanti, ipossia, esposizione a inquinanti ecc.
Aggiornamento 20/7/2020
La disbiosi fungina (eccesso di candida e altre specie) può essere correlata alla progressione dell'autoimmunità betacellulare, con diabete di tipo 1 come esito
Aggiornamento 25/7/2020

Gli AGEs, così come pesticidi, plastiche, metalli pesanti, micotossine ecc, possono alterare la salute se la loro esposizione è prenatale o perinatale. Nei topi si notano aumento dei recettori, aumento della deposizione nei tessuti, alterazione degli ormoni sessuali e aumento dello stato infiammatorio. I bambini esposti hanno stato infiammatorio e stress ossidativo che predispongono al diabete, e una delle principali fonti è il latte in formula.
Aggiornamento 26/7/2020
"La colina e il DHA svolgono un ruolo significativo nello sviluppo del cervello e degli occhi dei bambini, con assunzioni inadeguate che portano a deficit visivi e neurocognitivi. I risultati emergenti illustrano interazioni sinergiche tra colina e DHA, indicando che l'assunzione insufficiente di uno o entrambi potrebbe avere effetti deleteri per tutta la vita sulla salute sia materna che infantile".
Aggiornamento 27/7/2020

Una mamma sovrappeso avrà figli con maggiore rischio cardiovascolare ad ogni età, tuttavia "la correzione dell'obesità materna prima della gravidanza e il controllo dell'aumento di peso durante la gravidanza rappresentano due obiettivi importanti per la prevenzione degli esiti cardiovascolari avversi nella prole".
Quando un lattante soffre di coliche, è possibile provare a togliere le proteine del latte bovino alla mamma che allatta (facendo attenzione a non creare carenze). Infatti alcune delle proteine arrivano intatte al latte materno, e creano una reazione, anche se molti sono ancora convinti che la digestione elimini tutto.
Aggiornamento 28/7/2020
È probabile che esista un fattore ormonale, ancora da individuare, che permette alle persone di non ingrassare, ossia rendere per loro più difficile l'aumento di peso perché riescono a ossidare il surplus calorico anziché accumularlo. L'osservazione che alcune persone (o anche negli animali) resistano all'aumento di peso nonostante siano inserite in un ambiente obesogeno rende molto alta tale probabilità

Aggiornamento 5/8/2020

Il consumo di alimenti fast food è risultato associato ad un aumentato rischio per lo sviluppo di diabete gestazionale (GDM), mentre il basso consumo di frutta e verdura a foglia verde era un fattore di rischio indipendente rispettivamente per bassa crescita (SGA) e GDM e parto pretermine e SGA. In conclusione, la predisposizione genetica, insieme alle concentrazioni di folato e omocisteina circolanti materne e ai fattori dietetici prima e nella prima parte della gravidanza, sono fattori di rischio indipendenti per le complicanze della gravidanza.

Aggiornamento 6/8/2020

Esposizione agli interferenti endocrini in gravidanza e da adulti. I ritardanti di fiamma e i pesticidi organofosfati sono le sostanze chimiche con maggiore certezza di danno nei nascituri, in particolare riduzione del quoziente intellettivo. I mix di sostanze sono associate con ADHD e autismo. Le sostanze plastiche (BPA, ftalati ecc) aumentano il rischio di diabete, obesità, disfunzione sessuale, anche da adulti. L'articolo si conclude suggerendo di ridurre i costi di accesso al cibo biologico per consentire anche ai meno abbienti alimenti meno inquinati, e nel secondo vengono trattati i temi politici per chiedere ai legislatori di legiferare in materia e minimizzare l'esposizione a queste sostanze spesso non regolamentate. Nel mentre si coniano parole come "chemofobia" per additare quelli che stanno attenti a queste sostanze.🤦‍♂️ Forse qualche chimico ha paura di perdere il lavoro?

Aggiornamento 20/8/2020

Stanno arrivando le nuove linee guida americane 2020 sull'alimentazione, e come spesso accade probabilmente verranno utilizzate come base per quelle europee. Tra le novità previste, si ridurranno le quantità di alcol e zuccheri previste (per gli uomini max un drink al giorno come le donne, gli zuccheri aggiunti passeranno dal 10 al 6% delle calorie totali). Si parla esplicitamente di calorie vuote legate al rischio di malattia (stranamente qualche chimico parlava di nessuna evidenza scientifica per questo termine: cambiare mestiere no?), sottolineando che si tratta di zuccheri con effetto diverso da quelli naturalmente presenti nei cibi (le calorie non sono tutte uguali). Si darà inoltre più importanza all'alimentazione in gravidanza, allattamento e crescita, includendo la colina tra i nutrienti essenziali per lo sviluppo cerebrale, la cui fonte principale è spesso l'uovo.

La personalità e l'umore si possono legare al microbiota (oltre ad avere caratteristiche ereditarie)

Aggiornamento 30/8/2020

Il fagoma (traduzione in italiano di phageoma), l’insieme dei fagi, i virus che infettano i batteri, è particolare nell'intestino dei bambini obesi e con sindrome metabolica. “Una migliore conoscenza della composizione del fagoma intestinale e della sua interazione con il microbiota e il sistema immunitario dell'ospite consentirà di diminuire la prevalenza dell'obesità infantile e della sindrome metabolica”.

L'uso di antibiotici nel primo anno di età e in gravidanza aumenta il rischio di diabete di tipo 1 nei primi 10 anni di vita, in particolare nei bambini nati con parto cesareo

Aggiornamento 31/8/2020

Molti fattori ambientali favoriscono la permeabilità intestinale (PI) e di altri tessuti (polmoni, pelle), una condizione che si associa a malattie autoimmuni, infiammazione, alterazione del sistema immunitario ecc. Negli allergici anche pollini, muffe, acari e antigeni alimentari. Detergenti, sigarette (anche elettroniche), ozono, particolato (soprattutto dei motori a gasolio), nanoparticelle (biossido di titanio e silicio), microplastiche, additivi (polisorbato80) sono tutti in grado di indurre PI, colpendo le giunzioni intercellulari. Non stupiamoci dell'aumento di certe malattie.

Aggiornamento 5/9/2020

"... Un microbiota diversificato e benefico è fondamentale nella protezione contro le malattie allergiche e l'esposizione orale precoce agli allergeni alimentari è efficace nel prevenire allergie alimentari specifiche".

Aggiornamento 9/9/2020

L'uso di antibiotici nei parti pretermine dovrebbe essere il minore possibile. Infatti si va a incidere sulla qualità microbica del latte che arriva al bambino e "sappiamo che il microbioma è importante per il loro metabolismo, crescita e immunità. Ma l'evidenza emergente sull'asse intestino-cervello e il suo potenziale per migliorare ulteriormente il neurosviluppo è da tenere in considerazione ".

Aggiornamento 14/9/2020

Fumare nel primo trimestre di gravidanza aumenta il rischio di figli sovrappeso. In particolare "smettere di fumare nel primo trimestre è associato allo stesso rischio di parto pretermine e di piccole dimensioni per l'età gestazionale, ma con un rischio più elevato di sovrappeso infantile. Ridurre il numero di sigarette, senza smettere, ha effetti benefici limitati. Il fumo paterno sembra essere associato, indipendentemente dal fumo materno, al rischio di sovrappeso infantile. Le strategie di popolazione dovrebbero concentrarsi sulla prevenzione del fumo da parte dei genitori prima o all'inizio, piuttosto che durante la gravidanza".

Aggiornamento 15/9/2020

Nei topi, la carenza di omega 3 in gravidanza aumenta l'infiammazione e l'attivazione del sistema immunitario, aumentando il rischio di problemi neurocognitivi nella prole (come autismo e ADHD), anche mediante l'interazione con l'asse intestino-cervello e il microbiota

Aggiornamento 20/9/2020

Il consumo di cibo ultraprocessato si collega a telomeri più corti. I telomeri sono i “cappucci” che proteggono il DNA, e la loro lunghezza è correlata alla buona salute e a minore invecchiamento (e malattie correlate come tumori ecc)

Quali sono i fattori che aumentano il rischio di allergie? Durante la gravidanza il fumo, l'inquinamento, l'obesità, l'uso di antibiotici e la predisposizione genetica, il parto cesareo. Dopo la nascita l'uso di antibiotici, alcune infezioni virali, il fumo passivo, poca attività all'aperto, carenza di vitamina D, dieta occidentale (con troppi omega 6 e pochi omega 3), introduzione ritardata dei cibi. In generali tutti i fattori che influenzano il microbiota quindi, compresi funghi come Candida, Malassezia e Aspergillus. L'uso di probiotici e prebiotici può ridurre il rischio.

Aggiornamento 25/9/2020

Il microbiota della mamma e del bambino rilascia fattori che influenzano lo sviluppo neuronale, e l'alimentazione corretta è fondamentale per creare un microbiota sano

Aggiornamento 28/9/2020

L'uso di antibiotici da bambino si associa ad aumentato peso da adulti in maniera dose-dipendente


Aggiornamento 6/10/2020

Al posto del vaginal seeding, anche diluire un po' di feci della mamma nel latte materno riduce la disbiosi legata al cesareo

Dopo anni (se non decenni) di discussione, in cui molti dentisti minimizzavano/smentivano e garantivano la sicurezza mentre alcuni avevano già intuito la pericolosità, la U.S. Food and Drug Administration ha finalmente preso posizione contro l'amalgama al mercurio per la cura delle carie dentali. Si chiarisce che il problema riguarda sottogruppi di popolazione, e se ne sconsiglia l'uso a "donne incinte e loro feti in via di sviluppo; donne che stanno pianificando una gravidanza; donne che allattano, loro neonati e bambini piccoli; bambini, in particolare quelli di età inferiore ai 6 anni; persone con malattie neurologiche preesistenti, come la sclerosi multipla, il morbo di Alzheimer o il morbo di Parkinson; persone con funzionalità renale compromessa; e quelli che sono noti per avere una maggiore sensibilità al mercurio o ad altri componenti dell'amalgama dentale". Per un semplicissimo principio di precauzione andrebbero semplicemente eliminate visto che al giorno d'oggi abbiamo altri materiali a disposizione.
"Il mercurio è un noto agente tossico per il sistema nervoso e l'esposizione a lungo termine ad alte dosi di mercurio, come può verificarsi in alcuni contesti professionali, può essere associata a segni o sintomi come:

Disturbi dell'umore (ad esempio ansia, depressione, irritabilità)
Difficoltà o disturbi del sonno
Stanchezza (sensazione di stanchezza)
Problemi o disturbi della memoria
Tremori
Difficoltà con la coordinazione
Problemi visivi
Problemi nell'udito
Danno renale"
e possono essere proporzionali all'esposizione (e quindi al numero di otturazioni).

Aggiornamento 7/10/2020

Uno studio mette in evidenza che, contrariamente a quanto ritenuto finora, il glutine introdotto a 4 mesi e in grande quantità riduce il rischio di celiachia nei bambini. Lo studio è stato comunque criticato per i numeri troppo bassi, e nonostante vada ad aggiungere informazioni difficilmente verrà considerato per cambiare l'orientamento attuale.

Aggiornamento 17/10/2020

L'antica nozione, sempre ritenuta solamente aneddotica, secondo cui gli zuccheri attivassero comportamenti violenti, impulsivi, aggressivi, ridotta concentrazione ecc, in particolare nei bambini con ADHD, ha oggi basi più solide. Come spesso accade, è coinvolto il sistema energetico dei mitocondri. "Presentiamo le prove che il fruttosio, abbassando l'energia nelle cellule, innesca una risposta (di ricerca) di foraggiamento simile a quella che si verifica durante la fame", ha detto l'autore principale Richard Johnson, MD, professore presso la University of Colorado School of Medicine nel CU Anschutz Medical Campus. Per motivi evolutivi di sopravvivenza infatti, essere a corto di cibo ci spinge a essere più aggressivi. In natura le uniche fonti di fruttosio sono frutta e miele, ma le quantità necessarie per innescare i comportamenti sono raggiunte solo con i prodotti contenenti HFCS industriale o zucchero aggiunto. Il fruttosio in questo modo altera la capacità mitocondriale di produrre energia, favorendo la produzione endogena di grasso (lipogenesi), riducendo l'ossidazione dei grassi e lasciando le cellule a corto di energia e incoraggiando così un comportamento aggressivo, esplorativo e impulsivo che aiutava i nostri antenati a sopravvivere alla carenza di cibo. Anche l'acido urico derivato dal fruttosio sembra implicato nei comportamenti maniacali, depressivi e impulsivi. Alcune forme di recettore della dopamina possono rendere le persone più predisposte per questi problemi, insieme alla resistenza leptinica.

Aggiornamento 21/10/2020

Somministrare i probiotici ai bambini prematuri migliora il loro microbiota e riduce il numero di batteri potenzialmente patogeni. Da papà di bambina prematura sono ovviamente sensibile all'argomento, e nonostante il divieto da parte della pediatra, al tempo ho fatto di testa mia... che non è un invito a farlo ma a rivolgervi a una persona che conosca l'argomento.

Aggiornamento 25/10/2020

Quando si scrive che per la disintossicazione bastano fegato e reni, non si è precisi. Un microbiota in ordine è altrettanto importante.
"... Abbiamo da tempo compreso l'importanza dei batteri nelle reazioni di biotrasformazione e diversi studi hanno recentemente evidenziato l'importanza sia dei batteri nell'ambiente che dei nostri microbi intestinali sulla biotrasformazione di sostanze chimiche ambientali importanti per la salute umana..."
"... [Direttamente] cinque famiglie enzimatiche di origine microbica intestinale (azoreduttasi, nitroreduttasi, β-glucuronidasi, solfatasi e β-liasi) sono state identificate come attori chiave nel metabolismo di molte sostanze chimiche ambientali..." In questo modo il microbiota modula la tossicità, e la funzione è particolarmente importante in gravidanza, vista la sensibilità del feto alle sostanze. che possono oltrepassare la placenta.
"... In quanto tali, questi a loro volta aumenteranno il rischio di alcuni disturbi nelle donne, come aborto spontaneo, interruzione della gravidanza e parto pretermine, nonché tumori del tratto riproduttivo e disfunzioni e disturbi metabolici, cardiovascolari e respiratori..."
L'esposizione a sostanze tossiche può così aumentare il rischio di asma, allergie, obesità, disordini neurocomportamentali, e negli adulti predisporre per le malattie cardiovascolari, metaboliche, tumorali ecc.

Aggiornamento 21/11/2020

In uno studio su una coorte di oltre 18 mila bambini "l'esposizione agli antibiotici nei primi 2 anni di vita è stata associata a un aumentato rischio di diverse condizioni di salute immunologiche, metaboliche e neurocomportamentali, in particolare asma, rinite allergica, dermatite atopica, celiachia, sovrappeso, obesità, ADHD e difficoltà di apprendimento. I nostri risultati sono coerenti con l'ipotesi che la composizione del microbioma nella prima infanzia sia un determinante critico per la salute e che le perturbazioni durante i periodi di sviluppo chiave possano avere conseguenze a lungo termine. Sebbene i nostri risultati riflettano associazioni, non necessariamente causalità, generano ipotesi verificabili relative all'influenza della dose, della classe e dei tempi di antibiotico sulla salute dell'infanzia. Quando gli antibiotici sono stati sviluppati e utilizzati per la prima volta, la considerazione principale era il controllo dei batteri patogeni. Ora ci rendiamo conto che la loro diffusa applicazione ha un considerevole effetto collaterale sul microbiota, che può essere di particolare importanza nello sviluppo dei bambini. I modelli di prescrizione di antibiotici nell'infanzia sono estremamente variabili. Con ulteriori studi, è possibile stabilire linee guida cliniche pratiche per ottimizzare i benefici e ridurre al minimo il rischio di antibiotici nei bambini".
Probabilmente si usano con troppa disinvoltura e questo ha favorito anche la diffusione della resistenza antibiotica. Il mio consiglio è di abbinare sempre la terapia probiotica consigliata da nutrizionista funzionale esperto e dieta con giusta quantità di fibra che possa favorire il recupero delle specie perse

Aggiornamento 22/11/2020

I bambini con autismo hanno alto rischio di soffrire di sensibilità alimentari (allergie e intolleranze), con tutte le conseguenze del caso, intestinali e non

Aggiornamento 25/11/2020

Secondo un report per la nutrizione nei primi 2 anni di vita
* I neonati che vengono allattati al seno hanno un rischio ridotto di sovrappeso o obesità, diabete di tipo 1 e asma. Allo stesso modo, una maggiore durata dell'allattamento al seno è associata a un minor rischio di diabete di tipo 1 e asma e l'allattamento esclusivo al seno è associato a un minor rischio di diabete di tipo 1.
* Alimenti e bevande complementari non dovrebbero essere introdotti prima dei 4 mesi di età. Prove limitate indicano che la loro introduzione prima dei 4 mesi può essere associata a maggiori probabilità di sovrappeso o obesità. L'introduzione di cibi o bevande complementari a 4 o 5 mesi, rispetto a 6 mesi, non è associata a vantaggi o svantaggi a lungo termine.
* L'introduzione di arachidi e uova dopo i 4 mesi di età può ridurre il rischio di allergie alimentari.
* Dai 12 mesi ai 24 mesi, i bambini dovrebbero consumare una varietà di fonti proteiche ricche di nutrienti provenienti da animali - tra cui carne, pollame, frutti di mare, uova e latticini - oltre a noci, semi, frutta, verdura e cereali.
* Il rapporto dà la priorità agli oli rispetto ai grassi solidi e ai cereali integrali rispetto ai cereali raffinati. Scoraggia anche gli zuccheri aggiunti, in particolare dalle bevande zuccherate. Altre fonti di zuccheri aggiunti includono dolci, prodotti da forno e latticini zuccherati.

Aggiornamento 28/11/2020

La razionalizzazione dell'uso degli antibiotici nei bambini ha portato in alcuni paesi (non l'Italia ovviamente) alla riduzione dell'incidenza di asma. La diversità batterica appare protettiva, e specifiche specie sono associate col rischio si asma.
L'asma aumenta la sua incidenza del 24% ogni 10% in più di prescrizione di antibiotici
"Questo lavoro apre la questione se debbano essere utilizzate nuove terapie per mantenere la diversità del microbiota dopo l'esposizione agli antibiotici", hanno scritto i ricercatori. “Tuttavia, concludiamo che il percorso più breve per ridurre la morbilità correlata all'asma è evitare la disbiosi indotta da una terapia antibiotica non necessaria. Inoltre, la sostanziale riduzione dell'incidenza dell'asma pediatrica osservata negli ultimi anni è un vantaggio inaspettato ma plausibile di una prudente gestione degli antibiotici ".

Il trapianto di microbiota da donatori sani può bloccare la distruzione di betacellule nel diabete di tipo 1 (quello giovanile). Per ora lo studio è fatto su poche persone e per un tempo breve, ma se funziona permetterà di salvare da una malattia incurabile

Aggiornamento 10/12/2020

Le malattie metaboliche iniziano nel grembo materno. Malnutrizione, inattività e inquinamento le principali cause.

Aggiornamento 21/12/2020

I probiotici aiutano i bambini pretermine nello stabilire il loro microbiota, riducendo la colonizzazione dei batteri cattivi e favorendo lattobacilli e bifidobatteri. "Questo studio multicentrico osservazionale longitudinale su larga scala sottolinea il ruolo importante che l'integrazione di probiotici mirata svolge nei neonati prematuri, esercitando modifiche benefiche sulle comunità microbiche intestinali dei bambini pretermine e sui prodotti metabolici finali". Nonostante questo i medici hanno sempre un po' di timore e riluttanza

Aggiornamento 10/1/2021

Il microbiota di un bambino appena nato è più simile a quello rettale che a quello vaginale della mamma. Per questo il vaginal seeding, far prendere contatto col microbiota vaginale materno in caso di parto cesareo, potrebbe non essere utile. Inoltre l'alterazione legata al parto cesareo si nota soprattutto dopo alcune settimane, in cui i Bacteroides si riducono, indicando una ridotta stabilità del microbiota


Il grasso bianco immagazzina l'energia in eccesso, mentre il grasso bruno (BAT) e beige sono termogenici e dissipano l'energia sotto forma di calore. Il BAT contribuisce alla termogenesi senza tremore, un meccanismo che genera calore durante l'esposizione al freddo. La sua attivazione aumenta il dispendio energetico attraverso cicli futili (spreco di energia) e contemporaneamente aumenta l'utilizzo del glucosio sistemico e dei lipidi.
Gli individui con maggiore quantità di BAT hanno prevalenze inferiori di malattie cardiometaboliche e la presenza di BAT è correlata indipendentemente con minori probabilità di diabete di tipo 2, dislipidemia, malattia coronarica, malattia cerebrovascolare, insufficienza cardiaca congestizia e ipertensione.
"Questi risultati sono stati supportati da un miglioramento dei valori di glucosio nel sangue, trigliceridi e lipoproteine ​​ad alta densità (HDL). Gli effetti benefici del BAT erano più pronunciati negli individui con sovrappeso o obesità, indicando che questo grasso potrebbe svolgere un ruolo nel mitigare gli effetti deleteri dell'obesità".
Alimentazione e sport possono influenzare il BAT

Aggiornamento 15/1/2021

Le donne sovrappeso che hanno figli hanno alterazioni nel trasporto degli acidi grassi nella placenta e nel latte materno, tali per cui si riducono gli omega 3 che arrivano al feto e al bambino e aumentano gli omega 6, con potenziali problemi metabolici futuri (diabete, obesità) e di neurosviluppo

Aggiornamento 22/1/2021

Gli omega 3 appaiono il miglior nutriente per ridurre il rischio di parto prematuro, ma in donne con livelli alti possono aumentare il rischio. Vitamina D, zinco e multinutrienti hanno effetto promettente

Aggiornamento 28/1/2021

L'uso di antibiotici nei primi giorni di vita si conferma correlato con scarsa crescita, malattie metaboliche, cardiovascolari e neurosviluppo. Il lavoro si conclude invitando i medici a somministrarli solo in caso di infezione vera e non in chiave preventiva


Aggiornamento 3/2/2021

Si conferma un legame tra difetti mitocondriali e almeno una parte dei disturbi dello spettro autistico (ASD), e "i difetti bioenergetici mitocondriali potrebbero fornire un'ipotesi unificante per la fisiopatologia [di alcuni casi di malattia].
Questa conclusione fornisce speranza per il trattamento dell'ASD. Se l'ASD fosse dovuto a un difetto durante lo sviluppo neuronale con alterazioni neuronali, questo potrebbe essere difficile da riparare. Tuttavia, se l'ASD è dovuto a una lieve inibizione mitocondriale e all'aumentata produzione di ROS mitocondriale associata che altera la trasmissione di energia nei neuroni, allora è possibile che le terapie metaboliche possano fornire interventi terapeutici praticabili per alcuni pazienti con ASD".

Negli Stati Uniti (e probabilmente in Italia non cambia molto), 9 bambini su 10 hanno carenza di un batterio fondamentale per il sistema immunitario, per lo sviluppo e per tenere a bada i microbi cattivi: Bifidobacterium infantis. La sua assenza è inoltre legata a dermatite da pannolino e coliche del lattante.
Le cause: mancanza di allattamento al seno, uso di antibiotici, spesso esagerato, parto cesareo, uso di latte in formula. Senza questo batterio gli HMO del latte materno non vengono correttamente metabolizzati e si riduce il muco intestinale. Inoltre si può avere una ridotta risposta ai vaccini.
L'obiettivo dovrebbe essere di ridurre questa tendenza alla disbiosi, magari coi probiotici alla mamma che allatta e al bambino.

Aggiornamento 4/2/2021

Sta emergendo l'importanza del microbiota intestinale anche nell'anoressia nervosa. Il microbiota influenza, grazie ai suoi effetti neuroendocrini, sia l'appetito che la spesa energetica, e la sua correzione può essere uno degli aspetti da tenere in considerazione

Aggiornamento 14/2/2021

Le donne che consumano bibite zuccherate hanno maggiore probabilità di mantenere il peso preso in gravidanza

Aggiornamento 2/3/2021

La sindrome dell'ovaio policistico appare essere familiare, ma la componente genetica non supera il 10%. Come si spiega questo? Con meccanismi epigenetici e ambientali. Alterazioni della metilazione del DNA (ipometilazione) e quindi dell'espressione dei geni portano alle manifestazioni (iperandrogenismo, deposizione di grasso viscerale, iperglicemia, infiammazione ecc.). La PCOS è quindi legata alla metilazione alterata del DNA. Si può correggere questo problema? Nel modello animale il SAMe, fornitore di metili, migliora le condizioni delle topoline con PCOS. La ricerca ha anche evidenziato l'importanza dell'ormone antimulleriano in eccesso durante la gravidanza. Nel mentre è sicuramente sconsigliabile usare acido folico o B12 non metilati.

Aggiornamento 11/3/2021

La ridotta crescita nel grembo materno espone a rischi di danni cerebrali. Consumare succo di melagrana, ricco in polifenoli, riduce questo rischio, probabilmente migliorando il flusso sanguigno e la crescita e riducendo lo stress ossidativo.
Aggiornamento 17/3/2021

L'utilizzo dei probiotici durante l'allattamento migliora il microbiota e incrementa la diversità batterica nei lattanti.
"Questi cambiamenti possono avere conseguenze importanti per la salute del bambino. Il mantenimento di un microbioma intestinale sano ed equilibrato durante il periodo dell'allattamento, possibilmente tramite la somministrazione di prodotti probiotici convalidati, dovrebbe essere considerato come un approccio importante che influenza positivamente i microbi del latte materno."

Aggiornamento 22/3/2021

I grassi a catena corta (SCFA) che derivano dalla fermentazione microbica delle fibre alimentari regolano molteplici aspetti della salute, metabolismo energetico, immunitario, allergie, funzioni neuroendocrine. Alcuni recettori sono presenti nel ganglio cervicale superiore, che controlla la spesa energetica, l'accumulo di grasso e la sua ossidazione.

Aggiornamento 1/4/2021

Uno studio mette in correlazione i livelli urinari gravidici di BPA, alcuni metalli pesanti (piombo e cadmio) e ftalati con il rischio di autismo riscontrato negli anni successivi. Inoltre possono alterare la memoria nei neonati. Meglio evitare alimenti conservati nella plastica in gravidanza

Aggiornamento 3/4/2021

L'uso di antibiotici nei neonati altera lo sviluppo del sistema immunitario, modificando la funzione delle cellule Treg e dendritiche, importanti per la tolleranza immunitaria. Questo può predisporre per avere una risposta allergica negli anni successivi.

Aggiornamento 23/4/2021

Le donne che hanno diabete gestazionale hanno figli particolarmente predisposti a ingrassare.
Uno studio a rilevato che "La combinazione di ridotto allattamento al seno e l'esposizione a bibite zuccherate e/o succhi di frutta durante il primo anno di vita è stata associata a probabilità di obesità da sei a 12 volte più elevate nei bambini. Ciò indica che l'alimentazione del neonato, comprese le bevande zuccherate, può svolgere un ruolo importante nel contrastare la programmazione della vita fetale e che la modifica delle abitudini alimentari postnatali precoci può essere utile per migliorare i rischi per il bambino derivanti dall'esposizione intrauterina all'iperglicemia materna". Invece un allattamento più lungo e duraturo riduce il rischio, specie se abbinato all'esclusione degli zuccheri aggiunti.
Inoltre secondo un altro studio i bambini hanno tendenza a mangiare di più e particolare eccitazione della corteccia orbitale frontale, che gestisce il gusto e la dipendenza da cibo

Aggiornamento 27/4/2021

Uno sbilanciamento durante la gravidanza del rapporto tra omega 3 e omega 6, con una ridotta introduzione dei primi, può favorire alterazioni nella distribuzione del grasso e un suo eccesso, nel metabolismo energetico, nello sviluppo cerebrale e nei comportamenti (stress, ADHD, ricompensa), nello sviluppo muscolare e osseo, nell'epigenetica.
"L'integrazione materna con DHA fino a 2,7 g di LCPUFA n-3 non ha avuto alcun effetto dannoso negli studi. In una dichiarazione di consenso per i grassi alimentari la Società internazionale per lo studio degli acidi grassi e dei lipidi (ISSFAL) ha emesso raccomandazioni specifiche per il solo DHA, utilizzando prove scientifiche basate sugli effetti fisiologici del DHA e suggerendo alle donne incinte di consumare almeno 200-300 mg di DHA al giorno".

Aggiornamento 8/5/2021

La nuova indicazione di introdurre precocemente cibi allergizzanti come le arachidi ha portato a una riduzione dell'allergia del 16%

I bambini che usavano il ciuccio sterilizzato con agenti chimici avevano a un anno un rischio di allergie alimentari 5 volte più alto, rispetto al ciuccio lavato con acqua, dalla bocca dei genitori o non lavato. Che legame causale esiste?
"I risultati hanno LEGAMI causali. L'entità della potenziale associazione è elevata. Le tendenze dose-risposta sono evidenti per quanto riguarda l'aumento dell'uso quotidiano in ore e l'aumento della durata dell'uso nei primi 6 mesi. Esistono anche prove biologiche plausibili che il microbiota orale e intestinale giochi un ruolo nello sviluppo precoce del sistema immunitario e nella suscettibilità all'allergia alimentare, in particolare a 6 mesi. Il microbioma intestinale di un neonato matura durante il primo anno di vita, con cambiamenti critici che si verificano quando i bambini vengono svezzati su cibi solidi intorno ai 6 mesi. Alcune specie microbiche promuovono o proteggono dagli ambienti infiammatori attraverso lo sviluppo della risposta TH2 che produce IgE o cellule T regolatorie, favorendo una risposta cellulare che sopprime la produzione di IgE e questo equilibrio modella il sistema immunitario della mucosa".
I prodotti per sterilizzare potrebbero essere, in alternativa, loro stessi induttori di allergia

Aggiornamento 10/5/2021

Nelle donne obese con diabete gestazionale, un aumento di peso in gravidanza contenuto in 5 kg non appare creare danno alla mamma né al bambino


Endometriosi e ovaio policistico (PCOS) potrebbero essere dovuti ad alterati livelli di testosterone materno durante la gravidanza, rispettivamente a ridotti ed eccessivi.
Dal punto di vista evoluzionistico si interpreta come adattamento della fertilità femminile, con menarca precoce che favorisce gravidanze giovanili in un contesto di ridotta aspettativa di vita, mentre la PCOS potrebbe rappresentare un tentativo di risparmiare energia, facendo saltare cicli mestruali, privilegiando la sopravvivenza alla riproduzione.

Aggiornamento 13/5/2021

In un modello animale (vermi) il digiuno temporaneo migliora l'aspettativa di vita, ma... la riduce nelle generazioni future. La scarsità di cibo viene segnata nei geni, tramite l'epigenetica, e la prole si adegua: scarsa spesa energetica, tendenza alle malattie dell'invecchiamento, ridotta aspettativa di vita in un contesto di disponibilità di nutrienti.

Aggiornamento 29/5/2021

Le nuove linee guida per la prevenzione delle allergie alimentari nei bambini.
In estrema sintesi, evitare l'uso di latte vaccino in formula come supplemento per i bambini allattati al seno nella prima settimana di vita; introdurre uova ben cotte, ma non crude o pastorizzate nella dieta del neonato come parte dell'alimentazione complementare; nelle popolazioni in cui vi è un'elevata prevalenza di allergia alle arachidi, introdurle in una forma adeguata all'età come parte dell'alimentazione complementare.
Le donne in gravidanza non devono eliminare i cibi allergizzanti, perché questo aumenta il rischio di allergia nel bambino.
Inoltre, non si sono pronunciati pro o contro gli omega 3, probiotici, prebiotici o le vitamine in gravidanza e allattamento

Aggiornamento 20/6/2021

Avere un batterio benefico come B. infantis, che si trova nel latte materno, migliora l'utilizzo degli HMO, e permette di bloccare l'infiammazione intestinale nei primi mesi di vita e ridurre il rischio di malattie infiammatorie intestinali, allergie, asma e altre malattie infiammatorie. Per questo è molto importante sia l'allattamento al seno che la presenza del batterio nell'intestino della mamma.

Aggiornamento 15/7/2021

Il consumo di datteri aumenta la produzione di latte nelle donne, fino al 23% in un mese. Un tipico rimedio casalingo delle donne musulmane si rivela corretto

Aggiornamento 2/8/2021

Qualche mese fa discussi con un medico che si vantava di fare ricerca sulla celiachia, perché secondo lui non c'era prova che il microbiota contasse sulla manifestazione della malattia, e le variazioni del microbiota erano conseguenti alla malattia e non causa. Probabilmente pensava alla celiachia come una punizione divina, e ignorava tutte le prove preliminari già presenti.
Finalmente un gruppo di ricercatori da diversi centri nel mondo ha fatto una "fotografia" del microbiota prima e dopo, mettendo in evidenza che i cambiamenti intervengono già mesi prima e dando la prova a chi non vede oltre il proprio naso (fermo restando che si tratta di patologie multifattoriali).
In particolare si rileva una ridotta abbondanza di alcune specie, tra cui il semplice S. thermophilus presente nello yogurt, associate con un effetto antinfiammatorio e produzione di butirrato. Nei controlli sani si contano anche più bifidobatteri. Invece Porphyromonas, associato con infiammazione e permeabilità intestinale, risulta aumentato (così come in altre malattie autoimmuni.
"L'esordio è caratterizzato da maggiore abbondanza di specie proinfiammatorie e diminuita abbondanza di specie protettive e antinfiammatorie in vari momenti precedenti l'insorgenza della malattia. Questi cambiamenti del microbioma, insieme ad alcuni metaboliti, possono rappresentare potenziali biomarcatori dello sviluppo della CD, che possono essere ulteriormente esaminati per individuare come intervenire sul microbiota e sul metaboloma intestinale per ripristinare la tolleranza al glutine e prevenire l'autoimmunità".

Aggiornamento 10/8/2021

Il mio nuovo articolo su come prevenire le allergie alimentari e i problemi correlati come la dermatite seborroica

Aggiornamento 28/8/2021

I microbi nel latte materno riflettono quelli dell'intestino della mamma. Arrivano nella ghiandola mammaria mediante le cellule dendritiche, che riescono a selezionare i batteri giusti (in particolare i bifidobatteri) e trasportarli attraverso il sistema linfatico. Un microbiota infantile sano è associato con migliore salute nel bambino, ecco perché è importante che la mamma abbia dieta e microbiota corretti.

Aggiornamento 19/9/2021

Sempre più prove mostrano che il tipo di microbiota influenza il dimagrimento, e in alcune persone può addirittura ostacolarlo.
Chi ha batteri che digeriscono l'amido e le fibre in glucosio fa più fatica a dimagrire, perché assorbe più calorie e più velocemente. Invece chi ha batteri che si riproducono velocemente è facilitato, perché consumano loro calorie. Inoltre vengono prodotti più SCFA che riducono l'infiammazione intestinale e migliorano il metabolismo energetico favorendo il consumo di grassi e viene ridotto l'ossigeno nell'intestino che può creare stress ossidativo e favorire batteri cattivi.
In generale i Bacteroidetes (inclusi Prevotella) rendono più facile il dimagrimento estraendo meno calorie dalla dieta.

Aggiornamento 1/10/2021

Il microbiota influenza la massa magra nei topi. Si chiama asse intestino-muscolo.
I batteri rilasciano metaboliti che promuovono o bloccano la trofia muscolare, come alcuni sali biliari.
La disbiosi induce infiammazione e permeabilità intestinale che determinano resistenza anabolica. Potete anche andare sollevare il mondo che la muscolatura tenderà ad atrofizzarsi.
Si riducono le cellule satellite (che supportano la crescita muscolare), si blocca l'ipertrofia delle fibre lente e veloci.
Taylor Valentino, primo autore dell'articolo, ha dichiarato: "Essendo in grado di identificare le sostanze che i batteri intestinali producono per aiutare la crescita muscolare dopo l'esercizio, potremmo essere in grado di utilizzare alcune di queste sostanze per promuovere la crescita dei muscoli nelle persone che soffrono di sarcopenia (perdita di muscolo) come si vede tipicamente con l'invecchiamento o il cancro ".

Aggiornamento 9/10/2021

Un gruppo di 91 ricercatori ha emesso una posizione ufficiale per limitare l'uso del paracetamolo in gravidanza alla minima dose e al minimo tempo possibile e solo su indicazione medica. Le raccomandazioni sono simili alle precedenti ma vengono rinforzate. Gli studi osservazionali hanno indicato possibili effetti negativi sullo sviluppo nervoso dell'apparato urogenitale del nascituro, quindi le indicazioni precauzionali consigliano di evitarlo per quanto possibile.
Il meccanismo potrebbe essere legato alla sua funzione di interferente endocrino e quindi alteratore degli equilibri ormonali


Aggiornamento 31/10/2021

I perfluorocarburi sono sostanze usate nelle vecchie pentole antiaderenti e in alcuni tessuti sintetici. I noti PFOS, PFOA ecc. sono loro derivati, molto durevoli e quindi rimangono nell'ambiente per decenni.
La loro presenza nel corpo influenza il metabolismo energetico e favorisce l'accumulo di grasso in diversi modi.
Attivano i PPARγ, stimolando la proliferazione e la maturazione dei preadipociti e degli adipociti.
Alterano la funzione tiroidea. Inibiscono la degradazione del cortisolo, lasciandolo più a lungo in circolazione.
L'effetto è peggiore se il contatto avviene nella vita intrauterina o nei primi anni di vita.
Il BPA invece agisce attivando il recettore per gli estrogeni α e aumentando la sintesi dei glucocorticoidi. Alterano inoltre l'espressione genica dei mitocondri.
Questi interferenti endocrini sono tra le cause dell'epidemia di obesità.

Aggiornamento 3/11/2021

Il lipopolisaccaride (LPS), un fattore di virulenza prodotto da alcuni batteri, è una tossina che può causare un'infiammazione sistemica entrando nella circolazione dall'intestino grazie ad un'aumentata permeabilità intestinale.
"Alte concentrazioni di LPS nel sangue causano la sepsi. Bassi livelli di LPS, noti come endotossemia, causano un'infiammazione di basso grado. L'endotossemia si verifica comunemente in relazione, ad esempio, all'obesità, predicendo un aumento del rischio sia di diabete che di malattie cardiovascolari".
Chi possiede alcuni geni che favoriscono la coagulazione e quindi la guarigione delle ferite appare essere più a rischio di malattie cardiovascolari legate a LPS, proprio per una accelerata tendenza alla coagulazione, quella che si può chiamare immunotrombosi (trombosi legata all'infiammazione guidata da fattori immunitari).
L'endotossemia è quindi legata alla presenza di 5 varianti geniche che aumentano il rischio di trombosi venosa profonda, embolia polmonare, tromboembolia venosa e ictus ischemico, e questo rischio è modulato dal microbiota, dalle abitudini alimentari e dalla predisposizione genetica.
La presenza di LPS è anche associata a COVID19 in forma più grave.
"I dati attuali mostrano in modo convincente che la variazione genetica apporta un contributo altamente significativo all'endotossemia. Supponendo che i fattori genetici possano modificare la traslocazione o la neutralizzazione delle endotossine, i risultati suggeriscono una nuova parte nel puzzle delle interazioni ospite/microbioma. Ancora più importante, i risultati caratterizzano ulteriormente il concetto di stretta interazione tra immunità e coagulazione".

Aggiornamento 10/11/2021

L' EAACI (società europea di allergologia) ha rilasciato una posizione ufficiale sul rapporto tra batteri e allergia.
L'abuso di antibiotici in gravidanza e infanzia è associato con alterazione del microbiota intestinale e polmonare e aumentato rischio di allergie. Tuttavia a parte la dermatite atopica e il M. pneumoniae nell'asma severo non vi sono chiare associazioni tra specie batteriche e malattie allergiche. Gli antibiotici non sono appropriati per l'asma mentre lo possono essere probiotici e prebiotici.
Il loro uso in allergie alimentari, dermatite atopica e rinite, insieme ad HMO (prebiotico del latte materno) ha dato discreti risultati ma non definitivi.
Vale comunque sempre la pena di considerare l'alimentazione come primo modulatore del microbiota.

Aggiornamento 17/11/2021

Il latte materno può "educare" il sistema immunitario del bambino, e la dieta ha un ruolo importante.
"Il microbiota dell'intestino fornisce la stimolazione immunitaria più critica al neonato, favorendo un sistema immunitario ben addestrato e le corrette regolazioni metaboliche nei soggetti sani. Al contrario, diete ricche in grassi e zuccheri hanno effetti profondi sulla composizione del latte materno e alterano i profili immunitari nel neonato. In questa nuova fase, i neonati hanno un sistema immunitario vulnerabile, che favorisce la suscettibilità alla colonizzazione intestinale microbica e ad una risposta immunitaria alterate".
Un'alimentazione sbilanciata nella mamma fa produrre un latte che contiene citochine infiammatorie in eccesso. Le donne sovrappeso spesso hanno un eccesso di grassi non sani e altre molecole che favoriscono un profilo infiammatorio nel lattante.
Il latte materno contiene sia cellule immunitarie che rimangono negli anni successivi sia anticorpi che educano il sistema del neonato.
Questi "trasferimenti" sono importanti perché favoriscono la nascita della tolleranza immunitaria, che se manca favorisce allergie o malattie autoimmuni. Vengono inoltre trasferiti i batteri, per cui è essenziale che una mamma abbia un buon microbiota.

Aggiornamento 19/12/2021

Un lieve aumento delle proteine e una riduzione dell'indice glicemico nella dieta aiuta le donne sovrappeso in gravidanza ad avere un minore aumento di peso (2kg) e ridurre il rischio di complicanze e di parto cesareo

Aggiornamento 6/1/2022

Un maggiore intake di colina in gravidanza (superiore a quello raccomandato normalmente) è associato a miglior performance cognitive e scolastiche nei figli a 7 anni, in riferimento ad attenzione, memoria di lavoro e capacità di risoluzione dei problemi. Lo studio aveva trovato risultati positivi già in età inferiori.
La colina si trova nei tuorli d'uovo, nella carne rossa magra, nel pesce, nel pollame, nei legumi, nelle noci e nelle verdure crucifere (cavoli e famiglia), è assente dalla maggior parte delle multivitaminici per la gravidanza e oltre il 90% delle gestanti consuma meno della quantità raccomandata.
L'effetto è probabilmente dovuto al miglioramento della segnalazione colinergica.

Aggiornamento 24/1/2022

Una dieta sana in gravidanza, ricca di verdure, frutta, cereali integrali, yogurt e povera di carni processate e cibo industriale riduce il rischio di malattie allergiche (quali asma, rinite, dermatite atopica, allergie alimentari) tra il 15 e il 23%.


Aggiornamento 31/1/2022

Il consumo di bibite gassate in gravidanza potrebbe aumentare il rischio di ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività) nella prole

Aggiornamento 7/3/2022

Un gruppo di ricercatori ha formulato una serie di consigli per il sovrappeso in gravidanza e il diabete gestazionale, che può essere predittivo di un diabete di tipo 2 negli anni successivi.
Affrontare una gravidanza con sovrappeso è associato a una salute inferiore per il nascituro, con aumento del rischio di sovrappeso negli anni successivi, tant'è che viene definito interferente endocrino modificabile, ossia fattore che altera l'equilibrio ormonale in maniera negativa.

I consigli sono:

• Mantenere una dieta sana, fare esercizio fisico e gestire il proprio peso anche nel pre-concepimento e durante tutta la gravidanza per gestire un corretto aumento di peso.
• Attività fisica: 20–30 minuti al giorno di esercizio di intensità moderata quasi tutti i giorni della settimana.
• Supplementazione di folati almeno 12 settimane prima del concepimento e almeno fino alla 12a settimana durante la gestazione.
• Vitamina D durante tutto il periodo di gestazione.
• Una ragionevole restrizione calorica tra 20 e 25 kcal/kg al giorno, fornendo un consumo sufficiente di proteine ​​e carboidrati (20-26% delle calorie giornaliere) in base all'età gestazionale.
• Le diete a basso indice glicemico e la dieta mediterranea hanno evidenziato un miglioramento del controllo glicemico delle donne con obesità, ridotto ricorso all'uso di insulina e diminuzione del peso alla nascita neonatale.
• L'integrazione di mioinositolo (4 g al giorno) e folati (400 μg al giorno) ha mostrato un miglioramento significativo della glicemia a digiuno, dell'insulina e dell'HOMA

Aggiornamento 12/3/2022

L'uso di antibiotici nei neonati porta a pesanti alterazioni nella flora, in particolare riduzione dei bifidobatteri.
"A livello di singoli taxa, abbiamo riscontrato che vari Bifidobatteri erano fortemente influenzati dal trattamento antibiotico. L'allattamento continuato al seno non sembrava compensare la diminuzione dell'abbondanza di queste specie, che vengono praticamente eliminate dal trattamento antibiotico nella prima infanzia. È noto che i bifidobatteri promuovono la salute dell'intestino e forniscono difesa contro i patogeni. Questi batteri sono anche essenziali per la digestione degli oligosaccaridi del latte umano (HMO), che nei primi 4–6 mesi di vita è l'unica fonte di cibo per i bambini. Pertanto, quando l'abbondanza di questi batteri diminuisce, sono immaginabili potenziali effetti sulla crescita e lo sviluppo dei bambini. Inoltre, si nota l'estesa crescita di potenziali batteri patogeni come Klebsiella ed Enterococchi".
Gli autori concludono riportando che si dovrebbe ridurre il numero di bambini da mettere in terapia e che, se proprio non se ne può fare a meno, è meglio usare gentamicina e penicillina che inducono minori alterazioni.

Aggiornamento 29/4/2022

I bambini con allergie hanno un microbiota particolare con una aumento di una specie, Ruminococcus gnavus, che ha proprietà infiammatorie e modula negativamente il sistema immunitario riducendo la tolleranza. Inoltre sono ridotte specie come B. longum e in generale le specie che degradano la fibra e producono metaboliti benefici che incrementano la tolleranza.
I batteri infiammatori invece producono LPS che inducono rinosinusite.
"La vita rurale, il parto vaginale, il possesso di animali domestici, il consumo di un'ampia varietà di alimenti, il basso uso di antibiotici e il microbiota del latte materno possono ridurre il rischio nei bambini di sviluppare un'allergia respiratoria o alimentare.
Si suggerisce che la produzione di molecole pro-infiammatorie e la ridotta capacità di catabolizzare i polisaccaridi complessi possano essere associate all'aumentata infiammazione tipica delle condizioni allergiche. Questi risultati supportano l'importanza del microbiota intestinale nell'insorgenza di malattie allergiche e possono aprire nuovi spunti nello sviluppo di strategie preventive e terapeutiche innovative basate sulla manipolazione del microbioma".

Aggiornamento 10/5/2022

Un ciclo di antibiotici nei neonati è sufficiente per favorire la crescita della candida e di altri funghi potenzialmente dannosi. Meglio proteggersi coi probiotici appropriati

Aggiornamento 20/5/2022

La colina, un nutriente presente soprattutto nelle uova (ma anche in fegato e fagioli) e in alcuni integratori per la gravidanza, migliora la disponibilità di DHA, un importante omega 3 necessario per lo sviluppo cerebrale, per i tessuti del nascituro.

Aggiornamento 28/5/2022

I lattobacilli e in particolare L. crispatus sono tra i batteri vaginali che proteggono dal parto pretermine

Aggiornamento 24/6/2022

Rispetto alle popolazioni non industrializzate, i bambini nati da donne delle nazioni avanzate hanno scarsità di B. infantis, un batterio che sostiene il sistema immunitario e lo sviluppo del microbiota. È presente invece B. breve, una specie che digerisce in maniera limitata gli HMO, gli zuccheri del latte materno.
I ricercatori ipotizzano che, in assenza di B. infantis, il latte materno possa avere una capacità limitata di esercitare tutti i benefici per il bambino, sia nello sviluppo del microbioma che nella salute del bambino.
Vi è stata una perdita di specie batteriche nell'ultimo secolo, grazie alle modifiche nello stile di vita, tra cui parti cesarei, antibiotici, aumento della sanificazione, una dieta ricca di grassi saturi, povera di fibre alimentari e ricca di dolcificanti artificiali ed emulsionanti. Secondo Sonnenburg, autore dello studio, "il parto cesareo, che impedisce la condivisione di importanti batteri vaginali, e l'uso di latte artificiale vanno di pari passo con l'alterazione del microbioma intestinale all'inizio della vita".
Questa differenza potrebbe aumentare il rischio di malattie infiammatorie nelle civiltà industrializzate.

Aggiornamento 22/7/2022

Usare forme attive di folati (metilfolato, 5-MTHF) al posto che acido folico (AF) previene la presenza nel sangue di UMFA (acido folico non metabolizzato) che può essere problematica. Le forme già attive sono assorbite dalla mamma e dal feto, superando la placenta, e non vengono influenzate dalla presenza di mutazioni MTHFR.
La presenza di UMFA è stata collegata a ricorrenza di tumore all'intestino e problemi cognitivi.
"Altri esiti negativi potenzialmente legati all'UMFA durante la gravidanza sono le allergie alimentari e le malattie respiratorie. In uno studio recente, livelli elevati di UMFA nel sangue del cordone ombelicale sono correlati positivamente con le allergie alimentari nei bambini piccoli. Ulteriori studi suggeriscono che i tempi di esposizione all'AF durante la gravidanza possono aumentare il rischio di sviluppare l'asma durante l'infanzia. Un altro studio sostiene l'associazione tra UMFA, funzione polmonare e asma nei bambini e negli adulti. La supplementazione di 5-MTHF aggira il problema dell'integrazione con dosi eccessive di AF in gravidanza".

Aggiornamento 30/7/2022

L'esposizione durante la gravidanza a metalli pesanti (mercurio, cadmio e piombo) aumenta il rischio di obesità nella prole. Adeguati livelli di folati e selenio proteggono da questo effetto.

Aggiornamento 2/8/2022

Il latte in formula non può essere paragonato al latte materno, soprattutto per i bimbi prematuri.
Infatti solo l'allattamento fornisce batteri buoni (B. breve e B. infantis) e zuccheri specifici (HMO) in quantità sufficienti e che proteggono dall'infiammazione, dalla permeabilità intestinale e dalle infezioni che causano enterocolite necrotizzante, la principale causa di morte nei prematuri.
"La peristalsi (ridotta motilità intestinale), la cattiva digestione delle fonti di nutrienti e una barriera intestinale compromessa possono rendere la mucosa suscettibile all'invasione di agenti patogeni opportunisti nell'ambiente intestinale. Il conseguente squilibrio tra danno e riparazione delle cellule epiteliali porta a un circolo vizioso di cattiva digestione, invasione batterica, attivazione immunitaria e infiammazione incontrollata"

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