Cerca nel blog

domenica 20 dicembre 2020

Le diete detox/bis

Continua qui il post sull'approccio scientifico a un'alimentazione che possa supportare la capacità disintossicante del corpo


http://www.quickmeme.com/meme/555o



Aggiornamento 18/12/2020

Se si hanno problemi intestinali, cercare di dormire meglio è la prima cosa da fare.
"La breve durata del sonno induce una risposta fisiologica allo stress, che a sua volta altera il normale equilibrio del microbiota intestinale"

Questi fattori possono influenzare il sonno:

⚠️Mangiare troppo velocemente
⚠️ Contenuto di nutrienti scarso
⚠️cena abbondante
⚠️Mangiare a tarda notte
⚠️ Spuntini eccessivi
⚠️ Saltare i pasti
⚠️Stimolanti (caffè, fumo)
⚠️ Intolleranze alimentari
⚠️ Necessità di nutrienti individuali

"Il danno epatico e la compromissione dei processi di disintossicazione sono associati ad un aumento delle concentrazioni di falsi neurotrasmettitori (che alterano le funzioni, come l'octopamina) e tossine, che possono influenzare i modelli di sonno".

Aggiornamento 20/12/2020

È normale che una persona non risponda a esercizio fisico e dieta e non dimagrisca? Una decina di anni fa si scriveva che alcune "variabili non hanno un supporto empirico diretto nell'impedire la perdita di peso. Tuttavia, sembra che ci siano prove sufficienti per suggerire che i loro effetti dovrebbero essere esaminati nella ricerca sulla perdita di peso durante l'esercizio. Sia i ricercatori che i professionisti della perdita di peso dovrebbero essere consapevoli che ci sono fattori individuali che probabilmente rendono impossibile per alcuni gruppi di individui perdere peso anche se eseguono correttamente il programma di esercizi". La composizione corporea è qualcosa di più complesso e non solamente il risultato di un bilancio calorico (calorie che entrano e calorie che escono). Ed ecco che entrano in gioco altri fattori, che molti non conoscono o tralasciano, dando la colpa al paziente (che, per carità, a volte può essere colpevole). Però in certi casi è necessario chiedersi perché, e la risposta non è semplice.
Tra le ragioni comportamentali, gli alimenti ad alto indice glicemico (snack, bibite zuccherate ecc) o alcuni proteici possono inibire l'ossidazione dei grassi se consumati prima, durante e dopo l'attività fisica, aumentando l'insulina e il coefficiente respiratorio. Un altro fattore è il weight cycling (mettersi a dieta e reingrassare più volte). "Quando i soggetti hanno ripreso peso, alla ripresa della loro dieta normale, la massa muscolare magra persa è stata sostituita con grasso. Pertanto [...] tendono ad aumentare la massa grassa e diminuire la massa muscolare" (rallentando il metabolismo).

Un altro fattore è il sonno disturbato, che aumenta il cortisolo (come lo stress). Questo si riflette in maggiore fame e attivazione di LPL, con maggiore deposizione di grasso. Il cortisolo porta anche a resistenza insulinica e leptinica, 2 fattori chiave nell'aumento di peso, e può ridurre testosterone e GH, che migliorano la composizione corporea. Anche l'infiammazione può aumentare il cortisolo.
Altri fattori importanti sono ovviamente quelli genetici (ed epigenetici), con un tasso di lipolisi inferiore dovuto a minore attivazione del sistema simpatico, anche in risposta all'esercizio (risulta più difficile per il grasso "uscire" dagli adipociti).
Tra quelli fisiologici, "è probabile che livelli di insulina cronicamente elevati (o insulinoresistenza) abbiano un impatto negativo sull'ossidazione dei grassi e quindi compromettere la perdita di peso indotta dall'esercizio". I mitocondri in queste condizioni hanno scarsa capacità di produrre ATP e ossidare i grassi (e ovviamente ridotto consumo energetico). Anche le UCP (proteine disaccoppianti che producono calore "sprecando" energia) hanno ridotta attivazione.
Anche scarsi livelli di ormoni tiroidei (T3) sono associati a difficoltà nel dimagrire, influenzando le catecolamine e quindi la lipolisi, anche in seguito a esposizione a PCB, diossine e pesticidi.

Aggiornamento 21/12/2020

Il cadmio può peggiorare le polmoniti, tra cui quelle da COVID19. La prima causa di esposizione è il fumo. Le fonti alimentari sono frattaglie, vegetali (verdura e cereali) cresciuti su terreni inquinati. Ringraziate chi abbandona le batterie senza smaltirle correttamente

Aggiornamento 23/12/2020

Mentre qualcuno scrive che alimentazione e Candida non hanno nessun legame, i ginecologi italiani chiariscono che zuccheri e alimenti lievitati aumentano il rischio di candidosi vaginale, e l'uso di probiotici supporta le terapie. Ma c'è di peggio. L'alterazione del micobiota (disbiosi fungina), tra cui la crescita di candida, è associata al tumore al colon-retto (CRC), mediante la produzione di metaboliti tossici e infiammatori (acetaldeide, nitrosamine, aflatossine, candidalisina), l'interazione coi batteri patogeni (formazione di biofilm) e la traslocazione dall'intestino. Per quanto riguarda la dieta, così come per il microbiota, "il micobiota intestinale può essere modellato dalla dieta in modo rapido e riproducibile". L'abbondanza di Candida è correlata positivamente con i carboidrati e negativamente con gli acidi grassi saturi totali, mentre quella di Aspergillus si correla negativamente con la recente ingestione di acidi grassi a catena corta (SCFA). "Assunzioni elevate di fibre alimentari o cereali integrali sono associate alla ridotta incidenza e mortalità da CRC, [...] Pertanto, ripristinare la comunità fungina e batterica direttamente o indirettamente mediante la modulazione della dieta può conferire la protezione contro il CRC". Anche vari probiotici possono contrastare la candidosi, e S. cerevisiae, che appare ridotto nel CRC, può avere proprietà protettive.

Aggiornamento 8/1/2021

I mitocondri producono la maggior parte dell'energia e dei ROS nelle cellule. I ROS mitocondriali sono importanti molecole di segnalazione coinvolte in molti sistemi di difesa ossidativa adattativa cellulare. Tuttavia, un accumulo eccessivo di ROS o una clearance insufficiente si traducono in DNA e proteine ​​mitocondriali danneggiati, entrambi caratteristiche fisiopatologiche di una varietà di malattie. Negli ultimi decenni, molti studi si sono concentrati sullo sviluppo di antiossidanti non specifici per ripristinare la normale funzione fisiologica dei mitocondri sotto stress ossidativo. Gli studi di ricerca su vari modelli erano promettenti, ma gli studi clinici a volte hanno mostrato risultati contraddittori. La segnalazione redox è una parte importante di molti processi fisiologici. Un uso eccessivo o inappropriato di antiossidanti può abolire la produzione di ROS e provocare una sovraregolazione compensatoria delle vie MAPK, che a loro volta abbattono il sistema antiossidante endogeno. Pertanto, l'applicazione del dosaggio appropriato e del metodo di somministrazione di questi antiossidanti per bilanciare la produzione e la rimozione dei ROS è fondamentale per gli studi clinici. Recentemente, una varietà di sistemi di somministrazione mirati ai mitocondri e antiossidanti specifici sono stati sfruttati per recuperare la funzione mitocondriale dalle condizioni patologiche. Gli eccezionali vantaggi degli antiossidanti specifici rispetto a quelli non mirati includono (1) farmacocinetica e assorbimento efficienti e (2) accumulo specifico a livello di cellule e mitocondri, evitando effetti collaterali indotti da alte concentrazioni aspecifiche.

Aggiornamento 17/1/2021


Alcuni batteri probiotici, ritenuti quindi benefici, possono in realtà essere patogeni opportunisti in alcune persone o condizioni. È infatti noto che diversi batteri possono stimolare o inibire il sistema immunitario verso la polarizzazione TH1 o TH2 (quindi più nei confronti delle infezioni o delle allergie), e alcune batteriocine (metaboliti rilasciati, tossici per altri microrganismi), solitamente antifungine, possono essere tossiche anche per l'ospite (l'uomo). "Queste tossine possono aiutare a causare i sintomi della malattia e, per i ceppi probiotici, la presenza di queste tossine può indicare un potenziale patogeno ancora non riconosciuto". Nel caso dei patogeni, queste tossine agiscono soprattutto in caso di traslocazione batterica.
Dei 10 analizzati L. acidophilus, L. acidophilusL. paracasei, L. planatarum, L. rhamnosus possono essere anche patogeni, mentre L. brevisL. bulgaricusL. crispatusL. gasseriL. reuteriand L. ruminis non hanno dato segni di patogenicità.
Morale della favola: rivolgetevi sempre a un esperto prima di assumerli

Aggiornamento 30/1/2021

L'endotossemia è quella condizione in cui alcuni metaboliti infiammatori dei batteri, come LPS, entrano facilmente nel sangue grazie ad alterata permeabilità intestinale. "Modificare lo stile di vita, inclusi la riduzione al minimo del consumo di alcol, l'aumento della dieta ricca di micronutrienti e la riduzione dell'assunzione di grassi saturi, possono avere un impatto sulla riduzione dell'endotossiemia metabolica, così come i prebiotici e i probiotici hanno dimostrato di ridurre i livelli di endotossine circolanti".
I nutrienti più importanti appaiono essere vitamina D, A, zinco, folati. La dieta con cibo spazzatura aumenta la permeabilità intestinale, anche perché "È stato suggerito che gli additivi alimentari tra cui zucchero, tensioattivi e cloruro di sodio, che vengono applicati in alte concentrazioni agli alimenti comunemente consumati, aumentino la permeabilità intestinale", invece la dieta mediterranea la riduce


Aggiornamento 17/2/2021

La plastica che purtroppo ingeriamo ha effetti tossici, che dipendono anche dalle dimensioni (micro o nanoplastiche).
"... Le vie principali che sono disturbate dall'esposizione alle microplastiche sono la biosintesi degli acidi grassi insaturi e il metabolismo dell'acido linoleico, invece il metabolismo degli aminoacidi non appare disturbato ..." "... [Mentre] l'esposizione alle nanoplastiche ha interferito con il metabolismo di alanina, acido aspartico e acido glutammico ...", riducendo la produzione di glutatione e altri enzimi antiossidanti così aumentando lo stress ossidativo.
In particolare le microplastiche disturbano la flora intestinale e il metabolismo epatico, mentre le nanoplastiche oltrepassano la pelle e la barriera ematoencefalica, disturbando le membrane lipidiche, la formazione dei neonati e creando infiammazione.

Aggiornamento 28/2/2021

Il SAMe (S-adenosilmetionina) è l'unico donatore di metili per i mitocondri, e quando i suoi livelli sono bassi il mitocondrio non riesce a produrre energia. Questo capita con l'invecchiamento e quando il metabolismo dei metili è impegnato a metilare acido folico e B12 non attivi. Il risultato è una scarsa produzione energetica che favorisce carenze nutrizionali, invecchiamento, tumori, malattie neurodegenerative e cardiovascolari.

Aggiornamento 1/3/2021

Oggi spezziamo una lancia per i carboidrati, nutrienti che a volte hanno una cattiva fama. Non è vero che vengono usati solo a scopo energetico. Sono utili anche per sintetizzare acidi nucleici (DNA e RNA) e il NADPH attraverso la via dei pentosi fosfati.
"NADPH è importante per molte ragioni. Innanzitutto lo usiamo per "ricaricare" il glutatione, il nostro principale antiossidante. In secondo luogo, lo usiamo per uccidere i patogeni tramite reazione ossidativa.
Ma soprattutto, lo usiamo per alimentare gli enzimi CYP450 (citocromi). Questi enzimi sono importanti per i processi anabolici per produrre il colesterolo, ormoni steroidei (cortisolo, ormoni sessuali) e per rimuovere le tossine dal corpo. Lo usiamo anche per sintetizzare l'ormone tiroideo.
Questo non significa che tutti dovrebbero seguire una dieta ricca di carboidrati. Ma è importante sfatare i miti che non sono basati sulla realtà in modo da poter valutare accuratamente la dieta più adeguata".

Aggiornamento 1/4/2021

Uno studio mette in correlazione i livelli urinari gravidici di BPA, alcuni metalli pesanti (piombo e cadmio) e ftalati con il rischio di autismo riscontrato negli anni successivi. Meglio evitare alimenti conservati nella plastica in gravidanza

Aggiornamento 5/4/2021

Fare i turni di notte è associato ad aumento del rischio di alcuni tumori, tant'è che lo IARC lo classifica come "probabile cancerogeno".
Questo sembra dovuto alla ridotta espressione di geni correlati con la stabilità e la riparazione del DNA.


Aggiornamento 7/4/2021

L'esposizione a parabeni e benzofenoni, presenti in molti prodotti cosmetici, sembra aumentare il rischio di endometriosi


Lo stress da inquinamento acustico aumenta la pressione sanguigna, i livelli degli ormoni dello stress, la disfunzione endoteliale, lo stress ossidativo, l'attività della NADPH ossidasi 2 (NOX2), il disaccoppiamento dell'ossido nitrico sintasi e l'infiammazione vascolare nei topi. Nell'uomo il rumore è associato a malattie cardiovascolari, come ipertensione arteriosa, malattia coronarica, insufficienza cardiaca e aritmia, e dovrebbe quindi essere considerato un fattore di rischio cardiovascolare. I bambini possono avere ritardi nell'apprendimento.

Aggiornamento 13/4/2021

La dieta chetogenica potrebbe aiutare nella disintossicazione dall'alcol, e nei topi riduce l'induzione di dipendenza. Gli effetti sembrano dovuti alla riduzione della neuroinfiammazione e alla variazione nei substrati energetici (meno acetato e glucosio)

Aggiornamento 26/4/2021

Alcune persone hanno nel loro intestino batteri o funghi che producono alcol, e la condizione è chiamata sindrome da autofermentazione. Al netto dell'ilarità che può suscitare, si tratta in realtà di una condizione che può essere grave in quanto alcuni risultano costantemente brilli o ubriachi, o asintomatici ma con steatosi epatica, e alcune persone sono state sottoposte a trattamenti psichiatrici. I microrganismi associati sono solitamente lieviti (S. cerevisiae o diverse specie di Candida) o Klebsiella, ma anche alcuni comuni abitanti dell'intestino come E. coli e lattobacilli e bifidi, solitamente associati a buona salute, possono essere responsabili. La diagnosi può essere fatta con un test con i carboidrati, che vengono fermentati e aumentano la produzione di alcol. I trattamenti attuali includono farmaci antifungini, dieta a basso contenuto di carboidrati e probiotici. Questo potrebbe spiegare anche perché alcuni traggono giovamento da diete lowcarb. La condizione latente dovrebbe essere considerata in caso di steatoepatite apparentemente non legata a introduzione di alcol.

Aggiornamento 30/4/2021

I metalli pesanti come mercurio, piombo e cadmio possono creare stress ossidativo e favorire malattie autoimmuni della pelle come psoriasi e vitiligine. Agiscono anche prendendo il posto degli altri metalli necessari per la funzionalità dell'organismo, come rame, ferro, zinco, selenio, riducendo il glutatione e alterando la funzione di alcuni enzimi. Le principali fonti sono cibo contaminato, esposizione lavorativa e fumo. Zinco e selenio possono contrastare i danni di questi metalli.

Aggiornamento 2/5/2021

La fibrillazione atriale può essere legata a stress ossidativo e infiammazione, e da un'alterata interazione tra geni e ambiente. Per questo la medicina funzionale, un approccio incentrato sul paziente anziché sulla malattia, può essere d'aiuto.
Per esempio alcune varianti geniche nella metabolizzazione della caffeina possono far manifestare la malattia, sebbene in genere il caffè non sia controindicato.
"Altri punti nodali possono includere infiammazione correlata all'inflammasoma NLRP3, stress ossidativo, meccanismi autoimmuni, anomalie metaboliche, attivazione del sistema renina-angiotensina (RAS), e disfunzione autonomica. Questi disturbi nodali si collegano a disturbi specifici e comuni che promuovono e sostengono la fibrillazione atriale. I disturbi linfonodali sono anche fonte di complicanze della fibrillazione atriale e delle malattie associate. Questi includono l'attivazione di CaMKII che promuove le postdepolarizzazioni, le anomalie della conduzione disfunzionali che promuovono la connessina, le canalopatie acquisite, la disfunzione mitocondriale, l'attivazione delle vie di segnalazione della fibrosi, il metabolismo disfunzionale con utilizzo anormale di energia ed effetti diretti dell'adiposità pericardica.
L'intestino, con il passaggio di nutrienti, antinutrienti, tossine e agenti patogeni attraverso la barriera intestinale, fornisce un enorme potenziale per le interazioni gene-ambiente avverse. Nell'intestino c'è anche l'ulteriore complessità delle interazioni con i geni del microbioma e l'ambiente. La permeabilità intestinale può portare a fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca per una di queste interazioni. Le diete povere di fibre e fitonutrienti e ricche di zuccheri e grassi aumentano il grado di permeabilità nelle giunzioni strette tra le cellule epiteliali intestinali. Anche stress, traumi, tossine, disbiosi e esercizio o sonno inadeguati contribuiscono all'eccessiva permeabilità intestinale.
Sostanze tossiche generano stress ossidativo promuovendo lo sviluppo del disturbo della fibrillazione atriale. Sia l'esposizione a sostanze tossiche che la capacità di disintossicazione variano notevolmente da persona a persona. Stress, molteplici sostanze tossiche, infezioni croniche e infiammazioni contribuiscono allo stress ossidativo. Ad esempio, le persone con ridotta capacità antiossidante, presenza di altri agenti tossici e ridotta capacità di metabolizzare l'alcol possono essere più suscettibili agli stress ossidativi proaritmici legati al consumo. Negli individui che sono geneticamente e ambientalmente sensibili, sono necessari sforzi iterativi per ridurre l'esposizione totale a sostanze tossiche e nutrienti per aumentare la capacità di disintossicazione".
Altri fattori di rischio sono la sindrome metabolica (grasso viscerale), l'invecchiamento, dieta povera di nutrienti e antiossidanti, disfunzione dell'asse surrenalico, tutte caratteristiche legate ad infiammazione e stress ossidativo.

Aggiornamento 19/5/2021

Il sistema glinfatico gestisce la "pulizia" del cervello dalle tossine, e questa avviene in particolare durante il sonno. Ecco perché chi non dorme correttamente è più esposto alla neurodegenerazione

Aggiornamento 23/5/2021

La dieta mediterranea per 4 mesi migliora i parametri degli spermatozoi in uomini che vivono in aree inquinate. Il miglioramento può essere attribuito alla presenza di fitochimici che contrastano l'effetto negativo delle sostanze inquinanti, che negli ultimi decenni hanno ridotto drammaticamente la fertilità maschile
Aggiornamento 24/5/2021

Uno studio che deve essere ancora revisionato ha messo in mostra come un trattamento personalizzato, che tenga conto delle condizioni individuai, possa migliorare la condizione di persone con Alzheimer moderato. Da questo deriva sicuramente una mancanza di riproducibilità (non va bene un trattamento uguale per tutti, come prevedono certi protocolli) e che l'esperienza individuale del professionista è fondamentale per i risultati. Si tratta quindi di un'arma a doppio taglio, utile ma esposta a criticità tenendo conto delle pratiche evidence-based.
Nello specifico, 25 persone hanno completato lo studio, e di queste 21 (84%) hanno migliorato le loro performance cognitive e la qualità della vita.
Si è tenuto conto della genetica (variante APOE, MTHFR, coagulazione, detossificazione, ecc), dei parametri metabolici, ormonali ,autoimmuni, omocisteina, microbiota, infezioni, nutrienti, esposizione a sostanze tossiche e loro metabolismo, ipossia notturna. Ogni persona è stata sottoposta a un trattamento di precisione a seconda degli esiti: ripristinare la sensibilità all'insulina, migliorare l'iperlipidemia, risolvere l'infiammazione se presente (e rimuovere le cause dell'infiammazione), trattare i patogeni, ottimizzare il supporto energetico (ossigenazione, flusso sanguigno cerebrale, disponibilità di chetoni e funzione mitocondriale), ottimizzare il supporto trofico (ormoni , nutrienti e fattori trofici), trattare l'autoimmunità se identificata e disintossicare se sono state identificate tossine.
La dieta è stata una dieta ricca di vegetali e fibre, lievemente chetogenica, ricca di verdure a foglia verde e altre non amidacee (crude e cotte), di grassi insaturi, con un periodo di digiuno di 12-16 ore ogni notte. Sono stati incoraggiati l'uso di prodotti biologici, di pesce pescato a basso contenuto di mercurio (salmone, sgombro, acciughe, sardine e aringhe) e un consumo modesto di uova e carni al pascolo, nonché di evitare alimenti trasformati, carboidrati semplici, alimenti contenenti glutine e latticini, insieme a integrazioni delle eventuali carenze e di enzimi digestivi se necessario, così come di sostanze chelanti dei toxicants o sostanze naturali che stimolassero i processi detox apposite.
Sono state aggiunte inoltre igiene del sonno, gestione dello stress, brain training e attività fisica HIIT e aerobica.
Non si sono registrati eventi avversi e molte persone hanno abbandonato farmaci antipertensivi, antidiabetici e ipocolesterolemizzanti.
I risultati devono essere confermati in studi più grandi e randomizzati ma sono evidenti le buone premesse di poter migliorare la vita di persone con declino cognitivo

Aggiornamento 1/6/2021

La quercetina, polifenolo presente in cipolla, mela ecc., riduce gli AGEs, in particolare il metilgliossale, in adulti con ipertensione. Questi composti, che si formano con la cottura, sono responsabili di infiammazione, diabete ecc. Questo mostra l'importanza di assumere alimenti vegetali ad accompagnare il pasto.

Aggiornamento 14/6/2021

Le cause di steatosi epatica non legata all'alcol possono essere molteplici, e alcune spesso vengono ignorate.
Infezioni da virus dell'epatite, esposizione a sostanze tossiche, inclusi metalli (piombo, arsenico, mercurio, cadmio), erbicidi (es. diossina), pesticidi/fungicidi (es. triflumizolo, fludioxonil), policlorobifenili (PCB) e cloroalcheni, o farmaci.
"I meccanismi molecolari che contribuiscono alla steatosi o steatoepatite associata a sostanze tossiche (denominata TASH) includono l'interruzione della regolazione metabolica endocrina e le interazioni tra sostanze chimiche e nutrienti che possono rappresentare un "secondo colpo" in pazienti con anomalie metaboliche preesistenti. Le tossine e le sostanze chimiche esogene possono interferire con qualsiasi aspetto dell'azione ormonale (i cosiddetti "interferenti endocrini" o "sostanze chimiche che alterano il metabolismo") con conseguente sviluppo di obesità, diabete di tipo 2 e malattia del fegato grasso".
I farmaci invece inducono disfunzione mitocondriale, impedendo agli epatociti di lavorare correttamente e detossificare l'organismo, favorendo anche l'accumulo di grasso; tra di essi troviamo amiodarone, perexilina, amitriptilina, propranololo, pirprofene, clozapina, irinotecan e tamoxifene.
Anche un intestino malfunzionante può determinare grasso nel fegato, nel caso di aumento della permeabilità intestinale, proliferazione batterica del piccolo intestino (SIBO), alterazioni del microbioma intestinale, malassorbimento di nutrienti. Anche la celiachia e l'insufficienza intestinale possono essere cause, così come l'ipotiroidismo.
Queste sono in genere patologie trattabili con farmaci e stile di vita, ma vanno individuate.
In caso di Abeta- o ipobetalipoproteinemia è necessario un supplemento vitaminico

Aggiornamento 23/7/2021

Centinaia di composti chimici alterano la produzione di estrogeni e progesterone e sono quindi potenziali cancerogeni mammari. Questi comprendono "pesticidi, ingredienti in prodotti di consumo, additivi alimentari e contaminanti dell'acqua potabile, ingredienti in prodotti per la cura personale come tinture per capelli, ritardanti di fiamma chimici in materiali da costruzione e arredi"

Aggiornamento 24/7/2021

Gli AGEs sono derivati dei carboidrati, che si formano in cottura o sono presenti naturalmente nei cibi o si formano nelle normali reazioni chimiche del corpo. Alcuni AGEs sono tossici per l'organismo, e il loro accumulo è legato a malattie, come malattie cardiovascolari (CVD), steatosi epatica non alcolica (NAFLD)/steatoepatite non alcolica (NASH), aterosclerosi, infertilità, malattia di Alzheimer (AD), insufficienza renale e cancro.
L'assunzione di zucchero e bibite zuccherate aumenta gli AGEs, così come in generale il cibo raffinato, i prodotti da forno e il cibo cotto ad alte temperature.
"La produzione e l'accumulo di AGEs nel corpo umano, promossi dalle moderne abitudini alimentari, hanno importanti implicazioni per la salute. Anche in soggetti sani con valori normali degli esami del sangue, alti livelli di AGEs nel siero predicono l'insorgenza e/o lo sviluppo delle malattie moderne (LSRD). Pertanto, il livello sierico di AGEs potrebbe essere un biomarcatore utile per aiutare la prevenzione/diagnosi precoce di LSRD o valutare l'efficacia dei trattamenti.
Nel loro insieme, questi risultati indicano l'importanza di sopprimere la formazione e l'accumulo di AGEs nel corpo umano riducendo l'assunzione eccessiva abituale di zuccheri/AGEs dietetici, come un nuovo modo per prevenire le LSRD. La dieta occidentale ricca di grassi solidi, carni grasse, latticini interi e cibi altamente lavorati (principalmente piatti grigliati, fritti e arrostiti) tendono ad essere le fonti dietetiche più ricche di AGEs. D'altra parte, la dieta giapponese prevede molti cibi a basso contenuto di grassi, come riso, alghe, funghi, cibi a base di soia, tofu e verdure (soprattutto ortaggi a radice ricchi di fibre alimentari insolubili/indigeribili) e pasti con bassi livelli di AGEs nella dieta (principalmente piatti bolliti e al vapore)".
L'accumulo di AGEs danneggia l'architettura renale e favorisce la perdita di funzione renale.
"Gli alimenti con bassi livelli di AGEs e grandi quantità di fibra alimentare insolubile, che assorbe e rimuove gli AGEs alimentari, sopprimono l'accumulo di AGEs.
Per prevenire l'iperglicemia postprandiale è stata raccomandat di assumere le verdure prima del pasto con i carboidrati, e fare in seguito attività fisica per promuovere l'utilizzo del glucosio. È stato anche dimostrato che il consumo di piatti a base di verdure o carne/pesce prima dei piatti a base di carboidrati migliora notevolmente l'escursione glicemica postprandiale in individui con diabete e volontari sani.
Oltre a mantenere sane abitudini alimentari, la soppressione della produzione e dell'accumulo di AGEs nel corpo può aiutare a prevenire le LSRD".

Aggiornamento 5/8/2021

Se ancora ci fosse qualche nutrizionista che va in giro a dire "lo zucchero serve per dare energia", è arrivato lo studio che lo smentisce definitivamente.
Infatti lo zucchero ostacola l'attività mitocondriale.
"Un team guidato dagli scienziati del Van Andel Institute ha scoperto che lo zucchero in eccesso può far sì che le nostre centrali elettriche cellulari, chiamate mitocondri, diventino meno efficienti, riducendo la loro produzione di energia.
Abbiamo scoperto che troppo glucosio nelle cellule, che è direttamente collegato alla quantità di zucchero consumata nella propria dieta, influisce sulla composizione lipidica in tutto il corpo, che a sua volta influisce sull'integrità dei mitocondri. L'effetto complessivo è una perdita della funzione ottimale" e quindi riduzione della produzione di ATP (energia per la cellula).
"L'eccesso di glucosio riduce la concentrazione di acidi grassi polinsaturi (PUFA) nella membrana mitocondriale e rende i mitocondri meno efficienti. I PUFA sono attori vitali nel supportare la funzione mitocondriale e nel mediare una serie di altri processi biologici come l'infiammazione, la pressione sanguigna e la comunicazione cellulare.
Invece, il glucosio in eccesso viene convertito in una diversa forma di acido grasso (acido palmitico , grasso saturo) che non è efficiente o flessibile come i PUFA. Questo inverte la composizione lipidica della membrana e mette sotto stress i mitocondri, danneggiandoli e impattando sulle loro prestazioni".
Utilizzando una dieta chetogenica il problema è stato risolto, ripristinando la normale composizione lipidica, e confermando che questa dieta può avere un effetto benefico grazie al suo impatto sui mitocondri. Inoltre l'eccesso di carboidrati riduce anche l'effetto benefico dei supplementi di PUFA sui mitocondri.
"Anche se non possiamo sempre notare subito la differenza nelle prestazioni mitocondriali, il nostro corpo lo fa", ha spiegato il ricercatore Wu "Se l'equilibrio lipidico viene alterato abbastanza a lungo, potremmo iniziare a sentire sottili cambiamenti, come stancarci più rapidamente. Sebbene il nostro studio non offra raccomandazioni mediche, evidenzia le prime fasi della malattia metabolica e fornisce approfondimenti che possono modellare futuri sforzi di prevenzione e terapia”.

Aggiornamento 11/8/2021

La salute dell'intestino può aiutare a regolare il sonno. Un sonno corretto è necessario per ridurre il rischio di malattie metaboliche perché aumento influenza "assunzione di cibo, adiposità viscerale, infiammazione e resistenza all'insulina, mentre la privazione cronica del sonno provoca un metabolismo energetico alterato" (leggi minore consumo di calorie e aumento di peso).
"La manipolazione del microbioma intestinale può essere ottenuta utilizzando un trattamento con probiotici e/o prebiotici e trapianto di microbiota. Inoltre, è stato dimostrato che il consumo di determinati alimenti, come il latte fermentato (kefir) e gli alimenti contenenti polifenoli, migliora il sonno. Questo effetto è anche probabilmente mediato dall'asse microbioma-intestino-cervello".
I batteri buoni agiscono anche mediante stimolazione del nervo vago.

Aggiornamento 5/9/2021

Gli "stressor", fattori ambientali capaci di interagire col sistema immunitario, possono essere sostanze chimiche, fisiche, biologiche e in generale estranee al corpo, insieme alle cellule tumorali. Questa influenza può portare a un'alterazione della risposta immunitaria, favorendo soppressione, autoimmunità o ipersensibilità.
L’immunotossicologia si occupa delle interazioni tra i fattoti genetici, immunitari e le sostanze ambientali, che portano a patologie allergiche o immunitarie, o modulano in peggio le allergie già presenti come quelle alimentari.
Tra i fattori fisici, gli UVB alterano la risposta immunitaria. Tra quelli chimici, i metalli pesanti (berillio, nichel, piombo, arsenico, cadmio, mercurio) sono in grado di generare stress ossidativo e infiammazione, modificando la risposta delle cellule immunitarie e favorendo la loro morte (apoptosi). Il fumo e molte sostanze chimiche di sintesi, come pesticidi, solventi, plastiche (PCB), alogeni, interferenti endocrini, xenobiotici in generale, alterano le vie metaboliche dei globuli bianchi.
La costante attivazione delle cellule immunitarie e lo stato infiammatorio che ne deriva è alla base delle malattie autoimmuni, metaboliche, cardiovascolari ecc.

Tra i fattori che peggiorano la tolleranza e la sensibilità, fattori alimentari e disbiosi. Andando avanti con l’età, la perdita di bifidobatteri e la carenza di vitamina D possono favorire questi problemi immunitari. Anche lo stress psicologico gioca un ruolo peggiorativo.

Aggiornamento 6/9/2021

Non esistono trattamenti approvati per la sindrome da fatica cronica (encefalomielite mialgica, CFS), una patologia che riduce la qualità della vita di milioni di persone al mondo.
Le cause sono molteplici, tra cui un'alterazione del metabolismo energetico (produzione di ATP nei mitocondri), una possibile acidosi metabolica (nel sangue o altri distretti come il liquido cerebrospinale), dovuta all'uso eccessivo della glicolisi (metabolismo anaerobico al posto dell'aerobico) e/o ridotta capacità di smaltimento dell'acido lattico prodotto, sonno non riposante; alcune infezioni possono essere legate alla CFS (mononucleosi, Giardia). Le conseguenze possono essere problemi neurologici e cognitivi, ridotte difese immunitarie, ridotta resistenza allo sforzo e difficoltà a stare in piedi. Spesso la condizione si presenta insieme a problemi gastrointestinali, reumatici ecc.
Il trattamento prevede, secondo le linee guida della Mayo Clinic farmaci sintomatici, stile di vita (occhiali a filtro per la luce blu, meditazione, relax) e, per quanto riguarda l'alimentazione, "dieta sana e varia a basso contenuto di alimenti trasformati. Alcuni pazienti possono essere in grado di ridurre al minimo i sintomi gastrointestinali eliminando determinati alimenti (come caffeina, alcol, cibi piccanti, aspartame, zucchero, possibilmente latticini o glutine)".
Aggiornamento 11/9/2021

Gli antiossidanti vegetali possono migliorare la fertilità maschile, proteggendo gli spermatozoi dallo stress ossidativo, migliorando la loro funzionalità mitocondriale, riducendo le infezioni batteriche, stabilizzando il DNA e proteggendolo dall'ossidazione, riducendo l'infiammazione.
Resveratrolo, quercetina, licopene, catechine, curcumina, rutina, genisteina, apigenina, naringenina, kampferolo, possono agire in collaborazione tra loro per migliorare l'efficienza degli spermatozoi.

Aggiornamento 20/9/2021

Numerose società scientifiche (Endocrine SocietyAmerican Academy of PediatricsInternational Federation of Gynecology and ObstetricsOMS ) si sono pronunciate sulla riduzione dell'esposizione di sostanze (interferenti endocrini) che causano problemi alla tiroide o altri organi endocrini.
La tiroide del nascituro non funziona fino alla metà del secondo trimestre di gravidanza, per cui lo sviluppo fetale dipende esclusivamente dagli ormoni tiroidei materni. In questa fase è per questo importante che la mamma abbia una tiroide in perfetto stato.
Pesticidi, bisfenolo, ftalati, PFAS e ritardanti di fiamma possono alterare la funzione tiroidea e, se questo avviene in gravidanza, si possono indurre deficit cognitivi.
Tiocianati (sigarette) e perclorati (plastiche) interferiscono col trasporto dello iodio.
"Se così tante sostanze chimiche alterano l'asse tiroideo, perché non ne abbiamo sentito parlare alla facoltà di medicina? Un tempo pensavamo che "la dose fa il veleno", nel senso che la quantità di esposizione è importante quanto la natura della sostanza. Questo detto è attribuito al filosofo svizzero del XVI secolo Paracelso. Ma la scienza ha mostrato centinaia di esempi in cui questo paradigma ha fallito. È ormai chiaro che bassi livelli di esposizione possono avere effetti significativi quando si verificano nei momenti sbagliati dello sviluppo cerebrale, con gli effetti maggiori ai livelli più bassi. La nozione di epigenetica non esisteva ai tempi di Paracelso.
[…]
Dopo un decennio di dispute e resistenze industriali, l'EPA ha finalmente bandito dal cibo uno dei noti pesticidi che alterano la tiroide, il clorpirifos. Il ritardo della politica è stato costoso e inutile; studi risalenti ai primi anni 2000 avevano identificato serie preoccupazioni sull'alterazione dell'ormone tiroideo e dello sviluppo del cervello nei bambini.
Abbiamo recentemente stimato che i pesticidi organofosfati come il clorpirifos hanno rappresentato circa 594 miliardi di dollari di costi sociali, tra cui l'assistenza sanitaria e l'istruzione aggiuntive, tra il 2001 e il 2016. Sebbene la legge sul controllo delle sostanze tossiche ora richieda test di sicurezza delle sostanze chimiche prima che vengano introdotte nel mercato, rimangono gravi lacune nei requisiti di sicurezza per gli additivi alimentari che interferiscono con l'ormone tiroideo.

Allora, cosa dobbiamo fare?

Ci sono passaggi sicuri e semplici per ridurre l'esposizione a queste sostanze chimiche che alterano la tiroide. Li abbiamo già descritti in precedenza, ma vale la pena ripeterli:

Apri le finestre e usa uno straccio bagnato per rimuovere i residui di polvere che accumulano sostanze

Sostituire le pentole antiaderenti con acciaio inossidabile o ghisa

Mangia biologico

Evita i cibi in scatola

Riduci l'uso di plastica

Aggiornamento 3/10/2021

Alcuni bacilli e altri batteri abbattono la carica di micotossine nel grano conservato, e possono essere usati al posto di sostanze chimiche

Aggiornamento 9/10/2021

Un gruppo di 91 ricercatori ha emesso una posizione ufficiale per limitare l'uso del paracetamolo in gravidanza alla minima dose e al minimo tempo possibile e solo su indicazione medica. Le raccomandazioni sono simili alle precedenti ma vengono rinforzate. Gli studi osservazionali hanno indicato possibili effetti negativi sullo sviluppo nervoso dell'apparato urogenitale del nascituro, quindi le indicazioni precauzionali consigliano di evitarlo per quanto possibile.
Il meccanismo potrebbe essere legato alla sua funzione di interferente endocrino e quindi alteratore degli equilibri ormonali

Aggiornamento 9/11/2021

Alcuni metaboliti del caffè sono stati associati con la salute renale. Uno (glicochenodesossicolato) è associato a migliore salute, mentre 2 sono xenobiotici (sostanze estranee, O-metilcatecolo solfato e 3-metilcatecolo solfato) dannosi per i reni coinvolti nel metabolismo del benzoato e associati con aumentato rischio di insufficienza renale.

Aggiornamento 19/12/2021

Quali sono gli effetti delle microplastiche nell'uomo? "Le microplastiche (particelle di plastica <5 mm) possono derivare dalla rottura di oggetti di plastica, pneumatici per auto e abbigliamento, ma anche dal loro utilizzo in cosmetica e altre applicazioni. Hanno forme diverse e possono comprendere sostanze di origine chimica e biologica. Le microplastiche possono entrare nel corpo umano attraverso l'ingestione e l'inalazione, dove possono essere assorbite in vari organi e possono influenzare la salute, ad esempio, danneggiando le cellule o inducendo reazioni infiammatorie e immunitarie".
In particolare il danno può essere cellulare o diretto al DNA, ma in generale la cellula reagisce aumentando lo stress ossidativo e l'infiammazione.


Aggiornamento 26/12/2021

Le persone con IBD (malattie legate all'intestino irritabile come Crohn e RCU) hanno nelle loro feci una quantità superiore di microplastiche (MP) e questo potrebbe essere correlato con la malattia. Dovrebbero quindi utilizzare comportamenti volti a ridurne l'esposizione.
"Presentiamo prove che indicano che esiste una correlazione positiva tra la concentrazione di MP fecali e la gravità della IBD. Combinando un questionario sull'esposizione e la quantità riscontrata, si conclude che gl'imballaggi di plastica di acqua e cibo e l'esposizione alla polvere sono importanti fonti di esposizione umana di MP. Inoltre, la correlazione positiva tra MP fecali e la gravità dell'IBD suggerisce che l'esposizione alle MP può essere correlata al processo di malattia o che l'IBD esacerba la ritenzione di MP"

Aggiornamento 13/1/2022

Può un dentifricio o un collutorio causare problemi intestinali? Se contiene triclosan, un disinfettante usato per l'igiene orale, sì.
Quando arriva nell'intestino il triclosan inattivato viene riattivato da un enzima presente in alcuni batteri, la glucuronidasi, e porta così a colite e IBD.
Le persone con questi problemi dovrebbero quindi stare attenti a questo composto che si può trovare anche in cosmetici, materassini da ginnastica e altro materiale sportivo.
"Il triclosan sembra essere facilmente assorbito nel tratto gastrointestinale, portando gli autori dello studio a scrivere: "la sicurezza del triclosan e dei composti correlati dovrebbe essere riconsiderata dato il loro potenziale danno intestinale".
Il National Institutes of Health, attraverso sovvenzioni a diversi autori, l'Hong Kong Research Grants Council e la National Science Foundation hanno finanziato lo studio: "Gli enzimi microbici inducono la colite riattivando il triclosan nel tratto gastrointestinale del topo"".

Aggiornamento 19/1/2022

L'infografica Metagenics sulle 3 fasi di disintossicazione

Aggiornamento 5/2/2022

Il tessuto adiposo può diventare un deposito di sostanze tossiche lipofile, come diossine, PCB, polibrominati ecc.
Le sostanze si bioaccumulano nel tessuto adiposo, impedendo di fare danni in altri distretti, ma allo stesso tempo danneggiano il metabolismo del tessuto.
Inoltre quando vengono rilasciati (per esempio durante il dimagrimento) possono ridurre la salute. Non si sa se la velocità di dimagrimento influenzi la salute.
Il loro tasso è proporzionale al rischio di obesità e diabete. La perturbazione del metabolismo avviene tramite interazione coi recettori per gli arili, PPARγ, per gli estrogeni e per gli ormoni tiroidei.

Aggiornamento 6/2/2022

Attualmente non esistono farmaci registrati per la steatosi epatica (NAFLD, fegato grasso) e la fibrosi (stadio successivo ma ancora reversibile).

"L'integrazione della dieta con composti naturali, che hanno dimostrato proprietà antifibrotiche, e la loro somministrazione farmacologica, insieme al trattamento antivirale dell'epatite o ad altre terapie specifiche, possono essere considerate valide strategie terapeutiche per far regredire la fibrosi che altrimenti potrebbe avere conseguenze ben più gravi (arrivo allo stadio irreversibile di cirrosi). Ad esempio, ci sono diversi studi clinici con esiti positivi su pazienti con NAFLD che prevedono la somministrazione orale di composti contenenti zolfo come glutatione, acido alfalipoico (ALA) e taurina.
Queste molecole agiscono come scavenger (spazzini) di ROS e NO (radicali liberi, specie reattive), agendo sui composti solforati (tioli e disolfuri). Grazie a queste proprietà possono regolare diverse vie sensibili alle specie reattive come TGF-β, PDGF e TLR, coinvolte nella progressione della fibrosi.
Alcuni di questi composti solforati naturali possono essere introdotti in modo efficiente con la dieta attraverso specifici trasportatori di membrana. Altri, come gli ovotioli di origine marina, sono stati oggetto di attenzione solo di recente come antiossidanti e composti antinfiammatori più potenti. Diversi brevetti sono stati sviluppati per trattare e prevenire la fibrosi epatica attraverso l'integrazione di molecole contenenti zolfo. I composti più efficaci sembrano essere ALA, S-allilcisteina (aglio, SAC) e sulforafano (broccoli, SFN). L'ovotiolo esercita la sua attività antifibrotica nei topi affetti da fibrosi epatica a dosi paragonabili ad ALA, SAC e SFN. Studi futuri devono esplorare il potenziale di questi composti contenenti zolfo come integratori alimentari e/o nuovi farmaci per il trattamento delle malattie del fegato negli esseri umani. Inoltre, la scoperta in futuro di nuove molecole naturali contenenti zolfo aiuterebbe ad affrontare la sfida degli studi clinici avanzati. Ci aspettiamo la scoperta di tali nuovi composti provenienti dall'oceano, che ha recentemente attirato l'interesse della comunità scientifica in quanto fonte di cibo e medicinali per l'umanità ancora poco esplorata".

Aggiornamento 16/2/2022

Sia l'EFSA che l'Endocrine Society hanno espresso preoccupazione per la diffusione del BPA (bisfenolo A), componente presente in alcune plastiche usate per il packaging degli alimenti.
Questa molecola danneggia in particolare il sistema immunitario e quello riproduttivo.
Secondo l' EFSA "esiste un problema di salute dovuto all'esposizione al BPA per tutte le fasce d'età".
Il livello di sicurezza stabilito è di 0,04 ng per kg di peso corporeo, ma si stima che l'americano medio assuma 5000 volte questa quantità.
In una dichiarazione, l'esperta di BPA della Endocrine Society Heather Patisaul della North Carolina University ha affermato che i risultati del rapporto "sono estremamente preoccupanti e dimostrano che anche livelli molto bassi di esposizione al BPA possono essere dannosi e portare a problemi per la salute riproduttiva, aumento di rischio di cancro al seno, problemi comportamentali e alterazioni del metabolismo".
Il rapporto caldeggia un provvedimento contro gli interferenti endocrini che dovrebbe arrivare a breve da parte della U.S. Food and Drug Administration

Aggiornamento 8/3/2022

L'acido alfa lipoico (o acido tiottico) è un composto naturale che si trova in alimenti vegetali (broccoli, spinaci, patate, lievito, pomodori, cavolini di Bruxelles, carote, barbabietole e crusca di riso) o fonti alimentari di origine animale (fegato e carne rossa), ma può essere anche integrato.
L'acido alfa lipoico (α-LA) possiede effetti antidiabetici, antiobesità, ipotensivi e ipolipidemizzanti.
Esibisce proprietà di scavenger (spazzino) di specie reattive dell'ossigeno, ossia antiossidanti, contrasta l'infiammazione correlata all'età e migliora le componenti della sindrome metabolica.
"α-LA migliora la sensibilità all'insulina e migliora l'assorbimento cellulare di glucosio. Inoltre, è coinvolto nella traslocazione del glucosio tramite la via PI3K/AKT e bersagli molecolari come AMPK e SIRT1. La proprietà antinfiammatoria dell'α-LA porta al rilassamento dei vasi e alla riduzione della pressione sanguigna mediante l'attivazione dell'AMPK. Inoltre, la stimolazione AMPK porta a una diminuzione dell'assunzione di cibo e riduce l'obesità attraverso la via SIRT1. Pertanto, questa sostanza modula l'aumento di peso e il grasso corporeo totale nei pazienti in sovrappeso. α-LA regola anche il contenuto lipidico e protegge dalla dislipidemia mediante l'attivazione di SIRT1 e AMPK. Nel complesso, considerando gli effetti benefici dell'α-LA sulla sindrome metabolica, potrebbe essere suggerito come un potente composto per controllare le anomalie metaboliche mediante proprietà antiossidanti e antinfiammatorie".

Aggiornamento 13/3/2022

Quante calorie ha la plastica? Secondo i libri di dietologia niente, ma secondo gli esperimenti sui topi la sua ingestione fa ingrassare.
L'introduzione di microperle di polistirolo promuove l'adiposità, l'iperinsulinemia e la resistenza insulinica in modo proporzionale alla grandezza e alla dose.
Il processo sembra mediato da alterazioni del segnale Wnt (adipogenesi e maturazione degli adipociti), riduzione del grassi bruno e del microbiota.
"L'inevitabile ingestione di microplastiche nel mondo moderno può favorire le malattie cardiometaboliche e può quindi essere considerata un nuovo fattore di rischio per la salute.
Questo smentisce come al solito che solo le calorie contino e ci fa capire come il rispetto per l'ambiente influenzi la nostra salute.

Aggiornamento 17/3/2022

Un video della DIFM sui test genetici e il loro significato, con riferimento alle mutazioni MTHFR e simili

Aggiornamento 18/3/2022

Alcuni nutrienti come N-acetilcisteina, magnesio e calcio glucarato sono fondamentali per il metabolismo degli estrogeni, ormoni tipici femminili che influenzano metabolismo, deposito del grasso, rischio tumorale e problemi tipici femminili come sindrome premestruale, dolori ed endometriosi.
Antiossidanti come glutatione, curcumina e flavonoidi, vitamine A, C ed E e del gruppo B proteggono dall'ossidazione e supportano la funzione di disintossicazione epatica, influenzando la quantità di ormoni attivi circolanti.
Anche il microbiota intestinale, insieme a lignani e fibre, prende parte al metabolismo degli estrogeni favorendo l'escrezione dei metaboliti dannosi.
I fitoestrogeni possono modulare positivamente la risposta dei tessuti.

Aggiornamento 13/4/2022

Nel modello cellulare i dolcificanti artificiali come acesulfame e sucralosio utilizzano la glicoproteina P, una proteina epatica che serve a trasportare le sostanze esogene nel fegato e viene usata anche da molti farmaci, come alcuni antipertensivi, antidepressivi e antibiotici. Ulteriori studi su animali sono necessari per confermare se queste sostanze interferiscono coi normali processi di detossificazione.

Aggiornamento 1/5/2022

Tra gli enzimi detox di fase 1 e 2 solo 6 sono stati caratterizzati nelle loro varianti. I trial su umani sono ancora pochi e risulta ancora difficile usare i risultati

Aggiornamento 21/5/2022

L'alterazione degli estrogeni è un problema comune nelle donne e porta a problemi dell'umore, scarsa libido, affaticamento, problematiche riproduttive e mestruali.
Tra le cause, la perimenopausa (aumento degli estrogeni), lo stress (il cortisolo blocca i recettori per il progesterone), le plastiche (BPA, ftalati ecc. hanno un effetto estrogenico), il sovrappeso (altera il trasporto degli ormoni), la dieta (l'eccesso di carboidrati raffinati e le carni rosse in particolare e l'alcol aumentano gli estrogeni), carenze nutrizionali (ridotte introduzioni di magnesio, vitamina B12, folati, zinco e rame possono aumentare i livelli di estrogeni), alcuni metalli pesanti come il mercurio (attivano i recettori per gli estrogeni).

Aggiornamento 27/6/2022

Dormire con la luce riduce la melatonina, un ormone con importanti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Uno studio ha trovato associazione con obesità, ipertensione e diabete, tre condizioni con basi comuni.
Per ottenere tutti i benefici offerti dal sonno, il ricercatore Wickwire consiglia: "Crea uno spazio sacro per dormire. L'ambiente della tua camera da letto dovrebbe essere fresco, buio, silenzioso e ordinato."

Aggiornamento 10/7/2022

L. plantarum P9 riduce l'infiammazione indotta dai pesticidi e ne facilita la detossificazione in persone che hanno forte esposizione a queste sostanze come gli agricoltori.
Aiuta inoltre a mantenere un migliore equilibrio del microbiota.

Aggiornamento 17/7/2022

Il fumo non fa male solo ai polmoni ma anche agli altri organi. Per esempio il fegato che deve smaltire il carico tossico.
Il fumo è così associato alla progressione della steatosi epatica e al rischio di tumore epatico ed è particolarmente dannoso nei trapiantati.
Smettere di fumare può aiutare nella regressione delle malattie epatiche e ridurre il rischio tumorale.

Aggiornamento 30/7/2022

L'esposizione durante la gravidanza a metalli pesanti (mercurio, cadmio e piombo) aumenta il rischio di obesità nella prole. Adeguati livelli di folati e selenio proteggono da questo effetto.

Aggiornamento 13/8/2022

L'eccesso di omocisteina è legato a steatosi epatica perché, oltre a indurre infiammazione, altera alcune proteine che si legano alla molecola (omocisteinilazione), così come l'eccesso di glucosio aumenta l'emoglobina glicata. In particolare viene alterata la proteina sintaxina17, che regola l'autofagia.
Fornire vitamina B12 e B9 (folati) ripristina l'autofagia e rallenta la progressione della steatosi. L'azione è dovuta probabilmente alla detossificazione dell'omocisteina accumulata a livello epatico grazie a metionina e SAME che sono ridotti dalla dieta occidentale.
Secondo gli autori questo trattamento, che ha un costo basso e un buon profilo di sicurezza, potrebbe essere efficace nella steatosi che non ha attualmente terapie a disposizione.

Aggiornamento 7/9/2022

Le cellule degli anziani sono disfunzionali perché hanno bassi livelli di glutatione e alti di stress ossidativo, con conseguente disfunzione mitocondriale. I mitocondri di cuore, fegato, reni, cervello ecc. non producono efficientemente energia e la cellula non funziona correttamente.
La supplementazione con Gly-NAC, N-acetilcisteina insieme a glicina, aumenta il glutatione intracellulare e riduce le caratteristiche associate all'invecchiamento (disfunzione mitocondriale, alterata mitofagia, infiammazione, insulino-resistenza, disfunzione endoteliale, funzione fisica e forza, capacità di esercizio, circonferenza della vita, pressione sanguigna sistolica, comunicazione intercellulare alterata, rilevamento alterato dei nutrienti, perdita di proteostasi (sarcopenia), marcatori di tossicità genomica, esaurimento delle cellule staminali e senescenza cellulare). In pratica si eliminano le cellule invecchiate (cellule senescenti) che sono infiammatorie e disturbano il metabolismo, e aumentano quelle staminali che possono dare vita a cellule nuove ed efficienti.

Aggiornamento 8/2/2023

Le persone con sindrome da fatica cronica (encefalomielite mialgica) sono caratterizzate da un particolare microbiota e da un'alterazione nel metabolismo dei batteri che porta a ridotta produzione di butirrato ma aumentata di alcol e acetato. Anche la degradazione del muco che protegge l'intestino è aumentata. F. prausnitzii è ridotto e questo contribuisce all'infiammazione.
Gli autori ipotizzano che la malattia possa partire da un'alterazione del microbiota, osservando anche uno spostamento del sistema immunitario verso una maggiore risposta di tipo TH2, quella presente nelle allergie.


Aggiornamento 4/3/2023

Il sale iodato è consigliato per ridurre il rischio di carenza di questo importante elemento, fondamentale per la tiroide. Purtroppo alcuni ricercatori hanno evidenziato che durante la cottura della pasta in acqua salata il cloro dell'acqua di rubinetto può reagire con lo iodio e formare composti potenzialmente tossici.
"Sulla base dei loro risultati, i ricercatori suggeriscono alcuni modi per ridurre il possibile consumo di queste sostanze:
La pasta dovrebbe essere bollita senza coperchio e scolata dall'acqua in cui viene cotta.
Il sale da cucina iodato va aggiunto dopo la cottura della pasta.
Usare sale non iodato per cuocere la pasta.
Come spiega il team, bollire la pasta senza coperchio consente la fuoriuscita di composti clorurati e iodati vaporizzati e scolare la pasta rimuove la maggior parte dei contaminanti. L'aggiunta di sale iodato dopo la cottura dovrebbe ridurre il rischio di formazione di sottoprodotti, ma si consigliano sali non iodati se si sala l'acqua prima dell'ebollizione".

Aggiornamento 20/3/2023


La trielina (più correttamente tricloroetilene) è un solvente cancerogeno e tuttora usato sporadicamente come smacchiatore e per il lavaggio a secco. Usato in passato dall'industria alimentare per decaffeinare e estrarre gli oli (palma, cocco ecc.), è da un po' di tempo che si ipotizza che abbia un ruolo causale nell'aumento nell'incidenza di morbo di Parkinson, danneggiando la produzione di energia da parte dei mitocondri.

Aggiornamento 27/3/2023


Articolo che riassume la nostra esposizione inconsapevole alle sostanze tossiche. La situazione non è tragica ma bisogna lavorare per ridurla. Diossine, PCB, BPA, PFAS, microplastiche, pesticidi residui, ftalati sono tutte sostanze che entrano nella catena alimentare e sfidano i nostri sistemi di detossificazione.

Aggiornamento 10/4/2023

In uno studio si è messo in evidenza come la rifaximina, un antibiotico usato per i diverticoli e la SIBO perché agisce solo sull'intestino, possa prevenire la progressione della malattia epatica a fibrosi. Questo conferma l'importanza di un microbiota infiammatorio nella malattia. Secondo i ricercatori il trattamento può essere utile soprattutto in chi non riesce ad abbandonare l'alcol.
"La malattia epatica associata all'alcol è la causa più comune di cirrosi e una delle principali indicazioni per il trapianto di fegato negli Stati Uniti e nel mondo. Un problema di salute pubblica, la morbilità e la mortalità delle malattie epatiche associate all'alcol è aumentata a livello globale dalla pandemia di COVID-19 a causa dell'aumento del consumo di alcol. L'alcol provoca fibrosi epatica a causa delle specie reattive dell'ossigeno generate attraverso il suo metabolismo epatico e indirettamente attraverso il suo effetto sull'asse intestino-fegato, portando a disbiosi e aumento della permeabilità intestinale con conseguente traslocazione batterica. Insieme, questi effetti alterano le risposte immunitarie innate, risultando in un ambiente infiammatorio epatico e sistemico con il rilascio di citochine e chemochine, che interagiscono con le cellule epatiche promuovendo la fibrosi attraverso l'attivazione delle cellule stellate epatiche".

Aggiornamento 18/4/2023

I sintomi dell'intestino irritabile possono essere mimati dalla SNAS, sindrome da allergia sistemica al nichel, in cui anche solo l'odore di alcuni alimenti ad alto contenuto di nichel può scatenare sintomi intestinali. La condizione è poco conosciuta ma potrebbe riguardare il 10% della popolazione.
Chi non risponde alle classiche diete e trattamenti per l'IBS dovrebbe fare riferimento a un allergologo e testare la sensibilità al nichel. Non esistono linee guida condivise per questa condizione, ma una dieta a basso quantitativo di nichel può essere utile. Oltre ai sintomi intestinali sono molto comuni quelli dermatologici. In caso la dieta FODMAP non dia miglioramenti, è possibile ipotizzare la presenza di SNAS. La dieta a basso contenuto di nichel dovrebbe portare a miglioramenti in alcuni giorni, ma deve essere formulata da un professionista per essere bilanciata.
Tra le indicazioni per la sua gestione troviamo:

🎯 Evitare cibi ricchi di nichel

🎯 Limitare i cibi in scatola

🎯 Non utilizzare pentole di acciaio inossidabile, specialmente per alimenti acidi

🎯 Bollire i cibi per una potenziale riduzione del nichel, in particolare cereali e verdure

🎯 Far scorrere l'acqua del rubinetto al mattino prima di utilizzarla

Aggiornamento 21/4/2023

L' European Food Safety Authority (EFSA) ha aggiornato la dose sicura di bisfenolo A, riducendola di 20 mila volte. Si tratta di un composto plastico che si accumula nella catena alimentare e mima l'effetto degli ormoni come gli estrogeni. Fa parte quindi degli interferenti endocrini. Adesso gli stati europei dovranno recepire la direttiva e ridurre i limiti di BPA a cui siamo esposti.

Aggiornamento 24/4/2023

Il mercurio, sostanza altamente tossica, e il selenio, elemento essenziale per la vita, sono legati in maniera complessa.
Il mercurio crea stress ossidativo e in alcune forme (metilmercurio) è altamente neurotossico. L'alta affinità del selenio per il mercurio fa sì che la disponibilità del primo sia ridotta dal secondo, creando così una carenza.
Uno dei problemi indotti dal mercurio è la tossicità per i mitocondri. In questi organelli vengono inibite la tioredossina-reduttasi e la glutatione perossidasi, con aumento dello stress ossidativo e danno alle proteine e ai lipidi. Gli astrociti, cellule di protezione dei neuroni, trattengono il mercurio ma una volta saturata la capacità questo metallo entra nei neuroni e crea danno alterando il metabolismo del calcio. Anche il rene è danneggiato dal mercurio.
"Vecchie ricerche hanno suggerito che il selenio può fornire un ruolo protettivo nell'avvelenamento da mercurio, e, con alcune limitazioni, questo è vero. Il ruolo svolto dal selenio in questa riduzione della tossicità del mercurio dipende in parte dalla forma del mercurio e può essere multisfaccettato: 1) facilita la demetilazione del mercurio organico in mercurio inorganico; 2) ridistribuisce il mercurio agli organi bersaglio meno sensibili; 3) si lega al mercurio inorganico e forma un complesso Hg:Se insolubile, stabile e inerte; 4) riduce l'assorbimento di mercurio dal tratto gastrointestinale; 5) ripristina l'attività della selenoproteina bersaglio e ripristina l'ambiente redox intracellulare". La presenza di mercurio però può esaurire le riserve di selenio. La supplementazione ripristina in parte le scorte e può mitigare la tossicità del mercurio.

Aggiornamento 18/5/2023

(Finalmente) gli scienziati sono preoccupati dall'effetto dei disinfettanti per le mani. Non si conosce la reale efficacia, fanno male all'intestino, alla pelle, ai polmoni, al sistema immunitario, al sistema riproduttivo, al microbiota, creano problemi allo sviluppo, al metabolismo energetico, creano resistenza microbica, inquinano e finiscono nella catena alimentare.

Aggiornamento 21/5/2023

Tra i supplementi utili nella steatosi epatica, gli omega 3 (migliorano il metabolismo lipidico), probiotici e prebiotici (migliorano la permeabilità intestinale), alcuni estratti vegetali contenenti curcuma, bergamotto e cinarina, il cromo, propoli, aglio e mirtilli. Per quanto riguarda la dieta non ci sono chiare indicazioni ma l'eliminazione del cibo spazzatura sembra una caratteristica comune nelle diete efficaci.

Aggiornamento 23/5/2023

Le persone esposte alla trielina 40 anni fa (veterani americani) hanno un rischio superiore di Parkinson del 70%. Anche altri composti volatili sono probabilmente corresponsabili. Il meccanismo sembra legato all'alterazione della funzione mitocondriale, all'accumulo, malripiegamento e aggregazione dell'α-sinucleina e alla degenerazione dei neuroni dopaminergici nella substantia nigra.
"Le mutazioni genetiche legate al morbo di Parkinson o i polimorfismi nei geni responsabili della metabolizzazione delle sostanze tossiche o deputati alla difesa contro queste sostanze, insieme ad altri fattori, tra cui i traumi cranici, l'età e il passare del tempo dall'esposizione, possono influenzare chi tra gli individui esposti sviluppa il morbo di Parkinson e chi no. […]
I risultati dello studio suggeriscono che l'esposizione al tricloroetilene nell'acqua può aumentare il rischio di malattia di Parkinson; milioni di persone in tutto il mondo sono state e continuano ad essere esposte a questo onnipresente contaminante ambientale".

L'esposizione agli ftalati in gravidanza è neurotossica per il cervello in formazione del nascituro, aumentando il rischio di ADHD e altri problemi comportamentali e di apprendimento. La flora intestinale può fare la differenza nella sua detossificazione ma nel mentre è molto più semplice ridurre l'esposizione per esempio evitando smalti e alimenti a contatto con la plastica.

Aggiornamento 3/7/2023

Come tutte le erbe amare, la cicoria può essere un buon supporto per il fegato. Secondo una revisione degli studi il suo uso è associato, in persone con steatosi epatica, a una riduzione dei valori di AST e ALT, gli enzimi che indicano danno epatico. GGT e fosfatasi alcalina invece non appaiono ridursi.

Aggiornamento 15/10/2023

L'esposizione alla luce naturale migliora la glicemia nelle persone diabetiche.
Questo è stato dimostrato in un piccolo gruppo di diabetici che indossavano il dispositivo per il monitoraggio continuo della glicemia (CGM).
Quando esposti alla luce solare le persone avevano una glicemia normale per periodi più lunghi. Anche il quoziente respiratorio (QR) era inferiore e questo indicava una maggiore facilità nell'ossidazione dei grassi.
"Se lavori in un ufficio quasi senza esposizione alla luce naturale, ciò avrà un impatto sul tuo metabolismo e sul tuo rischio... o sul controllo del diabete di tipo 2, quindi cerca di ottenere quanta più luce solare possibile e, idealmente, di uscire all'aperto quando puoi”, ha detto il prof. Habets a PracticeUpdate di Elsevier. “Per ora, sembra che [l’esposizione alla luce naturale] non abbia un’influenza maggiore dei farmaci nell’abbassare i livelli di glucosio. Tuttavia, poiché si sono verificati miglioramenti nella [percentuale di] tempo nell’intervallo target di glucosio e nel QR, è utile valutare e modificare l’esposizione alla luce naturale o artificiale dei pazienti, poiché questa potrebbe essere una facile opportunità per ottenere miglioramenti. "

Aggiornamento 27/10/2023

L'ultima revisione sistematica sui metalli neurotossici (cadmio, piombo, arsenico, mercurio) conferma che le persone con autismo possono avere livelli più alti di questi elementi, che possono giocare un ruolo nell'eziopatogenesi della malattia e nella sua progressione e che è bene ridurre al massimo l'esposizione in gravidanza e durante lo sviluppo.

Aggiornamento 24/11/2023


Gli AGEs si formano con la cottura ad alte temperature, in particolare quando proteine e carboidrati sono presenti contemporaneamente (reazione di Maillard).
I ricercatori hanno dimostrato nel modello animale che la presenza di AGEs aumenta l'appetito per i cibi che li contengono, quindi soprattutto prodotti da forno, dolci e simili.
Questo succede perché alcuni geni favoriscono la dipendenza in modo da farci accumulare grasso da utilizzare nei periodi di carestia. In particolare la mutazione di un gene chiamato glod-4, implicato nella detossificazione, aumenta la dipendenza da AGEs.
Gli AGEs causano infiammazione e stress ossidativo che inducono danno alle arterie, ipertensione, malattie renali, cancro e problemi neurologici. La capacità di detossificare queste sostanze si riduce con l'età e favoriscono l'invecchiamento.
"Ci sono cose semplici che chiunque può fare per ridurre il carico di AGEs nel proprio corpo, ha affermato Kapahi, tra cui mangiare cereali integrali (la fibra aiuta a mantenere stabili i livelli di glucosio), cucinare con calore umido anziché secco (ad esempio, cuocere al vapore anziché friggere o grigliare) e l'aggiunta di acido durante la cottura dei cibi che rallenta la reazione che porta alla formazione di AGEs, per esempio il succo di limone".

Aggiornamento 11/2/2024

Interessante articolo sul rapporto tra detossificazione e dimagrimento. Quando si dimagrisce si possono liberare alcuni composti tossici dal tessuto adiposo. È quindi bene essere preparati e non carenti di alcuni elementi che sostengono le funzioni di fegato e reni. Inoltre anche l'apparato digerente deve essere in ordine perché un intestino lento non favorirebbe l'espulsione con le feci.
Queste tossine sono correlate con malattie immunitarie e metaboliche.
"Una dieta inadeguata (a basso contenuto calorico, a basso contenuto proteico, a basso contenuto di fibre, a basso contenuto di vitamine o di minerali) può aumentare lo stress, aumentare il cortisolo e stimolare l’appetito, il che può rendere difficile la perdita di peso. Studi su animali e esseri umani indicano che le carenze nutrizionali possono ostacolare le reazioni enzimatiche nella disintossicazione. Inoltre, le diete ipocaloriche possono portare a una perdita di peso a breve termine, ma il loro impatto sulla gestione del peso a lungo termine non è chiaro. Una dieta adeguata, un sonno adeguato e una quantità adeguata di attività fisica sono cruciali per una funzione di disintossicazione ottimale e una gestione del peso. Le strategie nutrizionali dovrebbero favorire una dieta di cibi non industriali di alta qualità, mista e varia, eventualmente integrata con supplementi per bilanciare e supportare i percorsi di disintossicazione".
Le fibre sono particolarmente importanti per sostenere i movimenti intestinali.
In conclusione "Ogni giorno, il corpo umano è esposto a centinaia di sostanze tossiche come metalli pesanti, farmaci (farmaceutici o droghe ricreative), detergenti domestici, inquinanti e sostanze tossiche endogene come le specie reattive dell'ossigeno. Un piano olistico per supportare la disintossicazione del fegato e la gestione del peso considera tutte e tre le fasi di disintossicazione, lo stato antiossidante, la regolarità del movimento intestinale, la densità dei nutrienti e le tecniche di stile di vita che promuovono la salute".

Aggiornamento 20/2/2024

Le brassicacee o crucifere (cavolo e simili) possono ridurre il rischio di tumore prostatico.
L'effetto sembra dovuto al blocco di alcune proteine legate col ciclo cellulare (p21 e p27), alla promozione delle vie di detossificazione epatiche e alla presenza di vitamina K1 che viene convertita in K2.
Il rischio di tumore alla prostata si riduce del 5% ogni 15g di crucifere al giorno.

Aggiornamento 23/2/2024

Le brassicacee (famiglia del cavolfiore, broccolo e simili) sono note per i loro effetti benefici, ma contengono contemporaneamente anche sostanze gozzigene, ossia dannose per la tiroide.
Per preservare gli isiotiocianati benefici e ridurre i gozzigeni, il miglior metodo di cottura è quello a vapore per la verza (4 minuti) mentre per il cavolo cinese si consiglia di saltare in olio per 2 minuti.

Aggiornamento 31/3/2024

Alcune sostanze disinfettanti, sali quaternari come il cetilpiridinio, comunemente presenti in collutori o disinfettanti per la casa, alterano lo sviluppo degli oligodendrociti, cellule del sistema nervoso.
""Abbiamo scoperto che gli oligodendrociti, ma non altre cellule cerebrali, sono sorprendentemente vulnerabili ai composti di ammonio quaternario e ai ritardanti di fiamma organofosfati", ha affermato Erin Cohn, autrice principale. "Comprendere l'esposizione umana a queste sostanze chimiche può aiutare a spiegare un anello mancante nel modo in cui si presentano alcune malattie neurologiche".
L’associazione tra l’esposizione umana a queste sostanze chimiche e gli effetti sulla salute del cervello richiede ulteriori indagini, hanno avvertito gli esperti. La ricerca futura dovrà monitorare i livelli chimici nel cervello di adulti e bambini per determinare la quantità e la durata dell’esposizione necessaria per causare o peggiorare la malattia.
"I nostri risultati suggeriscono che è necessario un esame più completo degli impatti di questi comuni prodotti chimici domestici sulla salute del cervello", ha affermato Tesar. "Ci auguriamo che il nostro lavoro contribuisca a decisioni informate riguardanti misure normative o interventi comportamentali per ridurre al minimo l'esposizione chimica e proteggere la salute umana"".

Aggiornamento 21/4/2024

I medici della SIMI Società Italiana di Medicina Interna hanno stilato una lista di consigli per ridurre l'esposizione alle microplastiche.
Tra le direttive, ridurre l'uso di cibo confezionato nella plastica (compreso acqua in bottiglia) e utilizzare invece confezioni di metallo e vetro; ridurre l'uso di indumenti sintetici; utilizzare acqua filtrata; assumere alimenti freschi e integrali, quelli trasformati hanno solitamente livelli più alti; assumere pesce da pesca sostenibile; fare correttamente la raccolta differenziata.
Viene anche spiegato come la plastica interferisce con la salute: tra i meccanismi interferenza sulle funzioni ormonali, sul microbiota, sul sistema immunitario ecc.


Aggiornamento 26/6/2024


Un probiotico multiceppo è in grado, nel modello animale, di ridurre la tossicità del bisfenolo A e degli ftalati, tipiche sostanze tossiche presenti nella plastica.
Si riducono il danno epatico e renale e si normalizzano i livelli di ormoni, peso, infiammazione e appetito.

Aggiornamento 30/6/2024

In un piccolo ma significativo studio, ridurre l'esposizione al bisfenolo A, un elemento delle plastiche, migliora la sensibilità insulinica in soli 4 giorni.
Lo studio è stato fatto su persone normali e mostra come la riduzione di questo composto potrebbe significativamente ridurre la progressione a diabete di tipo 2.
Dosi ritenute sicure di BPA sono quindi in grado di impattare negativamente sulla salute.

Aggiornamento 1/8/2024

Contribuendo alla trasformazione di alcune sostanze inquinanti (tossicocinetica), il microbiota può promuovere il tumore alla vescica e le sue metastasi.

Aggiornamento 9/8/2024

Le intossicazioni epatiche da farmaci dovrebbero essere maggiormente tenute in considerazione

Aggiornamento 15/9/2024

Negli USA hanno indicato in quasi 0 la dose di PFAS ammessa. La colestiramina viene usata per detossificare ma non si hanno grosse info sulla sua efficacia


Aggiornamento 24/9/2024

In uno studio condotto in Texas su un campione di ispanici, l'esposizione ad alcuni metalli come arsenico, piombo, stagno e cadmio è associata ad anomalie della glicemia e potrebbero essere una futura causa di diabete.