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lunedì 26 novembre 2012

Famiglia extralarge

Ritengo che Famiglia extralarge, in onda su Cielo (e Sky), sia un ottimo programma.
Un medico giovane e preparato spiega con esempi comprensibili anche ai bambini il danno dell'assenza dell'attività fisica, dell'assunzione di cibo spazzatura e dell'eccesso di grasso in generale.
È molto importante che i bambini conoscano subito i pericoli per la salute che implica uno stile di vita erroneo perché saranno i malati del domani.
I vasi sanguigni diventano così tamburi, che se sottoposti ad una eccessiva pressione si lacerano. Le lesioni vengono quindi infiltrate dal colesterolo (rappresentato da palle di gomma), che fuoriuscendo chiarisce il processo progressivo dell'aterosclerosi.
Nel programma intere famiglie vengono sottoposte ad un protocollo multidisciplinare (dieta, attività fisica, supporto psicologico) che rappresenta oggi probabilmente il miglior approccio nei confronti del grave problema dell'obesità.
Inoltre modificare le abitudini sbagliate di un'intera famiglia permette di sostenersi e farsi coraggio a vicenda.

Aggiornamento 29/7/2016

Mangiare in famiglia più spesso si associa con minor rischio di problematiche psicosociali tra i giovani

Update 3/10/2016


L'infiammazione correlata all'obesità appare reversibile nei bambini: meglio pensarci finché si è ancora in tempo!

Aggiornamento 17/3/2021

Una posizione ufficiale dell'ESPGHAN valuta le cause dell'obesità infantile.
I comportamenti alimentari dei genitori sono un fattore determinante.
Nei primi 2 anni di vita, l'allattamento è protettivo, mentre il latte in formula è associato con alterata composizione corporea. Un elevato apporto proteico durante lo svezzamento aumenta il rischio obesità. Il latte intero, dopo l'anno di vita, appare ridurre il rischio di sovrappeso rispetto al latte a ridotto contenuto di grassi. Se i genitori intervengono, migliorando l'alimentazione, il rischio scende.
Dai 2 anni, la dieta mediterranea e nordica riducono il rischio di obesità, su quella vegetariana non ci sono conclusioni. Le bibite gassate aumentano il rischio.
Sul comportamento alimentare, saltare la colazione è associato all'obesità, forse a causa del suo ruolo nell'equilibrio energetico e nella regolazione dell'appetito, i pasti regolari consumati in famiglia sono associati a migliore salute e alla prevenzione dell'eccesso di peso.
Un numero maggiore di pasti giornalieri è associato a un minor rischio di obesità nei bambini forse a causa di una migliore modulazione della fame
 Durante gli spuntini, il consumo di cibi ad alta densità energetica contribuisce all'obesità nell'infanzia, aumentando l'apporto energetico giornaliero.
 Porzioni più grandi, soprattutto di cibi densi di energia, sono associate a un maggiore apporto energetico giornaliero, un fattore predittivo dell'eccesso di peso corporeo.
 I bambini possono autoregolare efficacemente l'assunzione di energia tra i 4 e i 12 anni almeno, sebbene l'assunzione di energia tenda ad aumentare con l'aumentare delle dimensioni della porzione (perdita del controllo)
 Una combinazione di maggiore attività fisica e riduzione del tempo passato seduti può avere un ruolo importante nella prevenzione dell'obesità.
Come raccomandazioni, si dovrebbe promuovere l'allattamento al seno il più possibile, e non esistono evidenze per consigliare il latte scremato prima dei 2 anni. Favorire il consumo della sola acqua ed evitare la presenza di distributori di bibite nelle scuole. Incoraggiare il consumo della colazione e dei pasti in famiglia, insieme a merende con cibi salutari, freschi e vegetali.

Aggiornamento 10/9/2021

Il termine "obeso metabolicamente sano", riferito a persone con eccesso di peso ma apparentemente senza valori ematochimici eccessivi, andrebbe evitato perché fuorviante. Infatti entro 5 anni un terzo di loro ha problemi metabolici che fanno avere una mortalità superiore. La perdita di peso e uno stile di vita sano andrebbe per questo consigliato a tutti.

mercoledì 7 novembre 2012

E se mettessimo la frutta a scuola?

In Norvegia è bastato un programma nazionale di introduzione della frutta nelle scuole per ridurre il consumo di snack molto meno sani. Il dato è stato evidenziato mediante la compilazione di questionari di frequenza.
C'è una bella differenza tra mangiare l'uno o gli altri. La frutta è notoriamente associata a riduzione di peso, mentre gli snack (bibite gassate, dolci e chips) sono associate ad un suo aumento.
Questo succede perché, oltre al maggiore contenuto calorico, c'è una differenza soprattutto nella densità calorica e di nutrienti: mentre un frutto di 200 grammi fornisce poche calorie, ma molte fibre, sali minerali e vitamine, gli snack sono ricchi solo di grassi non sani, zuccheri raffinati e sale. Il senso di sazietà dopo aver mangiato gli snack finirà presto, e vorremo nuovamente cibo, soprattutto altro cibo spazzatura.
Grazie a questo programma i ragazzi norvegesi cresceranno più magri e quindi con un minor rischio di svariate malattie, e la loro sanità sarà ancora sostenibile.
Sarebbe possibile un programma analogo in Italia, con distributori che vendono frutta fresca e non cibo-spazzatura?? Non credo proprio, vista l'importanza della "lobby delle merendine", Ferrero, Mulino Bianco e Co!


Aggiornamento 16/10/2016

La mela influenza minimamente, grazie ai suoi nutrienti, la glicemia, anche in chi abbia problemi metabolici.

Aggiornamento 5/3/2021

Per la serie "i consigli della dottoressa Grazia Arcazzo", 3 porzioni di verdura e 2 di frutta sono associate con la minore mortalità. Aumentarli non sembra dare ulteriori benefici.
"Rispetto a chi consumava due porzioni di frutta e verdura al giorno, i partecipanti che consumavano cinque porzioni al giorno di frutta e verdura avevano un rischio di morte per tutte le cause inferiore del 13%; un rischio inferiore del 12% di morte per malattie cardiovascolari, comprese malattie cardiache e ictus; un rischio inferiore del 10% di morte per cancro; e un rischio inferiore del 35% di morte per malattie respiratorie, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)".
Tuttavia "non tutti gli alimenti che si potrebbero considerare frutta e verdura offrivano gli stessi benefici. Ad esempio: verdure amidacee, come piselli e mais, succhi di frutta e patate non erano associate a un rischio ridotto di morte per tutte le cause o malattie croniche specifiche".
"L' American Heart Association raccomanda di riempire almeno metà del piatto con frutta e verdura ad ogni pasto", ha detto Anne Thorndike, M.D., M.P.H., presidente del comitato nutrizionale dell'American Heart Association e professore associato di medicina presso la Harvard Medical School di Boston. "Questa ricerca fornisce una forte evidenza dei benefici per tutta la vita del consumo di frutta e verdura e suggerisce un importo obiettivo da consumare quotidianamente per una salute ideale. Frutta e verdura sono fonti di nutrienti confezionate naturalmente che possono essere incluse nella maggior parte dei pasti e degli snack e sono essenziali per mantenere i nostri cuori e corpi sani. "

Aggiornamento 25/5/2021

L'uso della frutta secca oleosa contribuisce nei bambini a migliorare la qualità della loro dieta, apportando nutrienti, fibre e vitamine, e dovrebbe essere raccomandato come snack salutare al posto dei cibi confezionati

Aggiornamento 11/9/2023

Fornire frutta e verdura a persone in difficoltà economica aiuta la loro salute. Migliorano lo stato di salute generale, il peso, lo stato metabolico (emoglobina glicata) e la pressione sanguigna, tutte condizioni legate a cibo di scarsa qualità che costa poco ma non apporta sufficiente nutrimento. Si riduce inoltre la food insecurity, intesa come incapacità di procurarsi cibo a sufficienza per motivi economici.
Lo studio ha mostrato che "gli investimenti in programmi e interventi nutrizionali basati sugli alimenti, come i programmi di prescrizione dei prodotti, che prevedono l’acquisto e l’assunzione di alimenti sani, come frutta e verdura, hanno il potenziale per affrontare l’insicurezza alimentare e migliorare i risultati sanitari a valle, soprattutto nelle popolazioni con condizioni sanitarie eterogenee a maggior rischio di cattiva alimentazione". Lo studio fa parte della "The Food is Medicine Initiative" della American Heart Association.

Che altre prove servono per considerare il cibo una medicina?

Aggiornamento 24/10/2023

L’insicurezza alimentare (food insecurity, FI), definita come "la mancanza di accesso costante a cibo sufficiente per una vita attiva e sana", è un potente fattore di rischio per lo sviluppo e la progressione del diabete.
I motivi sono diversi. Le persone assumono alimenti economici ma che non possono fornire nutrienti a sufficienza. In questo modo aumentano le spese sanitarie e la predisposizione per malattie croniche, incluse ridotta salute mentale, soprattutto stress e depressione.
La FI agisce anche, indirettamente, inducendo infiammazione. L'alimentazione di scarsa qualità è proinfiammatoria e questo determina stress e resistenza insulinica.
I programmi alimentari di sostegno con alimenti salubri agiscono da vera e propria medicina nelle popolazioni colpite da FI.
I pasti medicali su misura (MTM) sono in grado di "migliorare la qualità della dieta, diminuire l’insicurezza alimentare e l’ipoglicemia, migliorare l’autogestione del diabete e sostenere migliori risultati psicosociali. La partecipazione ai programmi MTM è stata anche associata a un minore utilizzo dell’assistenza sanitaria e a costi inferiori". Sono quindi un investimento che fa risparmiare soldi alla sanità.

Aggiornamento 18/1/2024

I succhi di frutta al 100% sono associati ad aumento di peso nei bambini. L'associazione appare in parte essere mediata dall'eccesso calorico. "Un potenziale meccanismo che collega il succo 100% frutta all'aumento di peso è il consumo di calorie liquide, che ha dimostrato di comportare un maggiore aumento di peso rispetto all'ingestione di calorie solide. Rispetto alla frutta intera, il succo 100% frutta contiene meno fibra alimentare, che porta al rapido assorbimento del fruttosio nel fegato. Se consumato in eccesso, ciò può portare alla lipogenesi epatica de novo, alla produzione di lipoproteine ​​a densità molto bassa e trigliceridi".
Le conclusioni dello studio concordano con le indicazioni attuali di non consumare quotidianamente questi prodotti ma preferire la frutta intera.
Curiosamente è possibile individuare un trend a seconda del tipo di frutta, con un possibile supporto dei cosiddetti "superfoods". "I succhi di melagrana, frutti di bosco (goji, crespino, mirtillo e ribes) e amarena tendevano alla perdita di peso, mentre i succhi di mela, agrumi e uva tendevano ad un aumento di peso".