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In uno studio randomizzato le fonti di carboidrati semplici sono state la principale causa di reflusso e la rimozione migliora i sintomi.
Questo sembra dovuto alla presenza di sensori per gli zuccheri nell'intestino che influenzano gli ormoni intestinali, lo svuotamento gastrico e quindi la progressione della digestione.
Inoltre l'eccesso di carboidrati tende a fermentare producendo SCFA che possono far rilassare la muscolatura, favorendo il reflusso.
"Gestire la riduzione dell'assunzione di carboidrati è una strategia dietetica praticabile e pragmatica da includere nella gestione del GERD sintomatico".
Il meccanismo d'azione coinvolge un'interruzione dell'integrità della barriera epiteliale intestinale tramite la chinasi della catena leggera della miosina e la riduzione dello strato di muco, inoltre stimola la secrezione di serotonina del colon, modulando la composizione del microbiota intestinale e promuovendo la colite e le reazioni infiammatorie.
"La dieta mediterranea può essere un elemento benefico, accanto alla farmacoterapia, che influenza il decorso della malattia e la qualità dello stile di vita nei pazienti con IBD. Infatti, la MD riduce l'infiammazione e diminuisce anche il rischio di altre malattie, ad esempio le malattie cardiovascolari. Tuttavia, alcuni prodotti presenti nella MD potrebbero non essere tollerati da pazienti con disturbi gastrointestinali, comprese le malattie infiammatorie intestinali. Per questo motivo si dovrebbe prestare attenzione alla tolleranza di questa dieta. La MD dovrebbe essere personalizzata per ogni paziente con l'obiettivo di ridurre il malessere e migliorare il decorso della malattia".
Gli autori ipotizzano che la malattia possa partire da un'alterazione del microbiota, osservando anche uno spostamento del sistema immunitario verso una maggiore risposta di tipo TH2, quella presente nelle allergie.
Le maggiori riguardano gli effetti benefici sulla risposta immunitaria e sul miglioramento dei sintomi in persone con IBS (sindrome dell'intestino irritabile). Per quanto riguarda prevenzione cardiovascolare, la gestione della glicemia e dell'appetito le evidenze sono conflittuali. Questi risultati sono anche legati alla estrema variabilità nelle diverse composizioni del lievito madre. Invitando a fare maggiori studi, scrivono gli autori: "Nel frattempo, la fermentazione della pasta madre rimane una preziosa trasformazione naturale per migliorare la consistenza, il sapore e la stabilità degli alimenti. È noto per migliorare l'accessibilità dei minerali dei prodotti a base di cereali, in particolare quelli con un alto contenuto di fibre, dimostrandosi quindi uno strumento idoneo per produrre pane ricco di fibre e nutriente".
Queste fibre intatte stimolano recettori intestinali appositi e inducono infiammazione nell'intestino di alcune persone con IBD, a seconda dei batteri presenti o assenti. La personalizzazione dell'alimentazione può portare a miglioramenti della patologia.
"Poiché il microbiota alterato si riscontra più frequentemente nei pazienti con IBD attiva, si potrebbe ipotizzare che i FOS (e potenzialmente altre fibre) debbano essere somministrati come terapia aggiuntiva solo dopo che la terapia medica ha indotto la remissione (con riparazione della barriera/guarigione della mucosa e un microbiota sano) in questi soggetti, per garantire gli altri benefici delle fibre e dei loro prodotti". Notare che l'infiammazione coinvolge le cellule del sistema immunitario quindi non si tratta di una "intolleranza" come quella al lattosio per esempio.
Allo stesso modo lo stress porta a continuo rilascio di cortisolo che altera le funzioni intestinali, in particolare aumenta i monociti, l'infiammazione, la motilità intestinale. La gestione dello stress diventa quindi una chiave per ridurre il disconfort intestinale.