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giovedì 20 luglio 2017

La vitamina che ti fa stare OK(2)


La vitamina di cui pochi sanno (chiedete a qualsiasi "esperto") nonostante i suoi enormi benefici. Il menachinone (vitamina K2 per gli amici) ha straordinarie e ignorate proprietà, che illustriamo basandoci sull'articolo di selfhacked.com.
Questa vitamina  non è neanche citata nei Larn e quindi non ne viene indicata la sua dose ideale.





http://www.greenthickies.com/important-reasons-to-optimize-your-vitamin-k2/





La sua parente K1 (fillochinone) è facilmente rintracciabile nei vegetali a foglia, ed è particolarmente coinvolta nella coagulazione del sangue. Una piccola parte si trasforma in K2, ma il suo eccesso paradossalmente può favorire una coagulazione troppo accelerata e quindi la formazione di trombi.

https://www.mdpi.com/2072-6643/12/6/1852/htm
La vitamina K2 agisce insieme alla D per fissare il calcio nelle ossa: senza la K2,  la vitamina D, che spesso è bassa e sempre più frequentemente si supplementa, è molto meno efficace. Anche i denti ne hanno beneficio.
Senza la K2, il calcio assorbito dall'intestino tende a fissarsi nelle arterie (calcificazione della placca) favorendo infarti e ictus, e probabilmente calcoli renali.
Potrebbe inoltre ridurre le vene varicose.

Livelli più alti di K2 sono associata con minore infiammazione, la base delle malattie moderne. Anche le malattie autoimmuni possono trarne beneficio. Abbassa inoltre l'insulino-resistenza, meccanismo sempre legato all'infiammazione.

La K2 migliora la funzionalità mitocondriale, quella che permette ai nostri organelli di trarre energia dal cibo.

Livelli più alti di K2 sono associati con minor rischio di alcuni tumori (leucemia, prostata) e di malattie neurodegenerative.

Come aumentare i livelli di K2

Le fonti alimentari di K2 nel cibo oggi sono molto poche.

Si tratta di una vitamina liposolubile, quindi dobbiamo andare a cercarla nei cibi grassi.

Le fonti principali sono carne e latticini da animali pascolanti (infatti solo con l'erba questi prodotti si arricchiscono della preziosa vitamina). In particolare i formaggi con i buchi tipo emmenthal e le frattaglie come il fegato.

Secondo qualcuno il paradosso francese (in Francia poche malattie cardiovascolari nonostante la forte introduzione di grassi saturi) è dovuto proprio alla vitamina K2 nei formaggi (altre ipotesi chiamano in causa i polifenoli del vino e il CLA sempre dei latticini).

Alcuni prodotti fermentati sono buone fonti, in particolare il natto (soia fermentata), grazie al lavoro dei batteri.

I nostri batteri intestinali (soprattutto i lattobacilli) riescono a produrla, ma solo se sono presenti le giuste specie: questo può fare la differenza nella longevità delle persone.

Attenzioni particolari
Chi ha problemi di coagulazione ovviamente deve discutere col medico se vuole assumere questa vitamina.

Aggiornamento 7/10/2017

Nel modello animale il potassio (frutta e verdura) riduce la calcificazione delle arterie, evento che predispone per le malattie cardiovascolari


Aggiornamento 12/10/2017

Oltre ad alcuni nutrientisi conferma l'importanza dei carichi pesanti per prevenire l'osteoporosi.

Aggiornamento 31/10/2017

Il calcio è un minerale importante per la prevenzione delle fratture, ma i suoi eccessi non sono salutari: meglio prenderlo solo dai cibi e non da integratori

Aggiornamento 1/11/2017

La vitamina K2 può aiutare nel dimagrimento (soprattutto viscerale) nelle donne se hanno come risposta un aumento dell'osteocalcina circolante


Aggiornamento 28/11/2017

La vitamina K2 come antiinvecchiamento.

Aggiornamento 30/11/2017

Gli integratori consigliati in menopausa: spiccano vitamina K2, D, omega 3.

Aggiornamento 27/12/2017

La supplementazione di vitamina D con o senza calcio non è stata efficace nel prevenire le fratture in una comunità di anziani.
Questo può esser dovuto anche alla mancanza dei cofattori (boro, magnesio, K2) e attività fisica che aumentano l'efficacia della vitamina.

Aggiornamento 15/1/2018

Il menachinone è sicuro
Le strategie nutrizionali del dott.Kresser per migliorare la pressione, tra cui l'uso di vitamina K2

Aggiornamento 2/2/2018
Articolo interessante sulla K2 e il suo contenuto in vari cibi.

Aggiornamento 7/2/2018
Una review sulle proprietà di flavonoidi e latticini (importanti costituenti della dieta DASH) da parte di Dariush Mozaffarian, noto epidemiologo. I flavonoidi sono i componenti polifenolici tipici di molti vegetali come il tè verde, il cacao, i frutti di bosco ecc. Agiscono riducendo l'infiammazione, influenzando la composizione del microbiota e l'espressione genica.
I latticini hanno proprietà migliori quando sono fermentati (yogurt e formaggi), perché forniscono probiotici e vitamina k che sono legati a salute migliore, e la loro qualità dipende anche dall'alimentazione dell'animale.
Aggiornamento 11/5/2018
L'importanza della vitamina K2 nella gestione dell'osteoartrite.
Aggiornamento 6/6/2018

Un post del dott Giordano
Le vitamine del gruppo K attivano degli enzimi che cambiano alcune proteine per permettere loro di legare il calcio. Le proteine K1-dipendenti influenzano la coagulazione del sangue. Le proteine vitamina K2-dipendenti spostano il calcio nelle ossa e lo allontanano dai tessuti molli come le arterie, vene e pelle. Il processo per mezzo del quale le vitamine K1 e K2 attivano le proteine è chiamato gamma-carbossilazione. 
Quando c'è carenza di vitamina K2, si dice che le proteine K2-dipendenti sono sottocarbossilate. Ciò significa carenza di K2.
La vitamina K2 è il cofattore di un enzima noto come carbossilasi vitamina K2-dipendente.Questo enzima, quando è attivato dalla K2, modifica la struttura dell'osteocalcina che lega il calcio nelle ossa e nei denti. Lo stesso enzima attivato dalla K2 modifica e attiva un'altra proteina chiamata GLA della matrice (o MGP, Matrix GLA protein) che caccia via dai tessuti come arterie e vene il calcio, che lì potrebbe fare danni.
L'osteocalcina è nota come proteina GLA ossea ( o BGP, Bone, GLA protein). E' la proteina maggiormente presente nelle ossa dopo il collagene, che costituisce la matrice che trattiene il calcio.
L'osteocalcina aumenta anche la secrezione di insulina e la sensiiblità delle cellule all'insulina e sembra fondamentale nella prevenzione e cura del diabete di tipo 2. L'osteocalcina inoltre ha anche effetti sulla fertilità e contribuisce a regolarizzare il testosterone. Inoltre la K2 ha effetti sulla pelle. Un ricerca pubblicata nel 2008 nella rivista Nephrology ha scoperto che l'aumento della rugosità della faccia è associabile a una diminuzione della capacità filtrante dei reni (una misura della funzione renale) ed è indipendente dall'età e dal sesso. Una ricerca pubblicata nel 2009 ha provato che la diminuzione della capacità filtrante dei reni è un indice dell'aumento di MGP inattiva, cioè carenza di K2.

Aggiornamento 15/6/2018
Una revisione di Examine.com sulla vitamina K, che sostanzialmente conferma quanto detto nel mio post

Aggiornamento 9/7/2018

La SIBO aumenta il rischio di aterosclerosi riducendo la disponibilità di vitamina K2

Aggiornamento 15/7/2018

La vitamina K2 riduce l'infiammazione in pazienti con artrite reumatoide e aiuta i mitocondri a produrre ATP

Aggiornamento 29/8/2018

Una nuova review sulle interessanti proprietà delle vitamine K (1 e 2).
Si confermano le proprietà antiosteoporosi, antinfiammatorie, diminuzione del rischio cardiovascolare, di calcoli, dell'artrite reumatoide, del rischio tumorale e del diabete.

Aggiornamento 15/9/2018

Secondo una revisione degli studi non ci sono ancora prove sufficienti sull'efficacia della K2 nella protezione e ossea e/o cura dell'osteoporosi, sono necessari studi fatti meglio, anche a causa della confusione presente in questi casi di malattie multicausali.

Aggiornamento 25/9/2018

Suonerà strano, ma in uno studio di intervento la supplementazione con K1 (quella che stimola la coagulazione) riduce la calcificazione della placca aterosclerotica, un ruolo solitamente attribuito alla K2.

Aggiornamento 9/11/2018

Segnalo un interessante prodotto contenente vitamina D e K2 (anche se l'avrei preferito con più magnesio)

Aggiornamento 3/12/2018

Un trial che chiarirà l'efficacia della vitamina K2 sulla calcificazione aortica, e durerà 2 anni.

Una revisione sulla vitamina K abbinata alla D

Aggiornamento 26/1/2019
La vitamina K potrebbe aiutare a prevenire il glaucoma e i danni ai nervi oculari


Aggiornamento 8/3/2019

Le importanti funzioni della vitamina K2: la RDI (dose necessaria) dovrebbe essere stabilita!

https://res.mdpi.com/ijms/ijms-20-00896/article_deploy/html/images/ijms-20-00896-g003-550.jpg

Aggiornamento 28/4/2019

La vitamina K2 è approvata in alcune nazioni come trattamento per l'osteoporosi.
Il suo compito è di "carbossilare" (aggiungere un gruppo carbossilico) una proteina detta osteocalcina, rendendola così attiva.

Bastano 5mg al giorno per portare l'osteocalcina carbossilata ai livelli simili a quelli di donne in premenopausa.
Anche una mini dose di 180μg (0,180mg) per 3 anni è efficace

Aggiornamento 6/6/2019
La vitamina D somministrata giornalmente o in dosi settimanali è efficace nel migliorare la glicemia e la sensibilità insulinica in donne con ovaio policistico, in particolare se somministrata insieme a zinco, calcio e vitamina K.
Aggiornamento 16/6/2019
La carenza di vitamina K1, che si trova soprattutto nella verdura a foglia, aumenta il rischio di disabilità durante l'invecchiamento
Aggiornamento 6/9/2019

Oggi non si usa più tanto, grazie ai nuovi anticoagulanti. Però alcuni sono ancora costretti a prendere il warfarin, farmaco che blocca l'azione della vitamina K e così rallenta la coagulazione, riducendo il rischio di trombi. Spesso ci si scontra con la vitamina K alimentare, e si raccomandava di minimizzare l'introduzione di verdure a foglia soprattutto. Un nuovo studio ha però mostrato come aumentare l'introito di vegetali ricchi in vitamina K aiuti a stabilizzare il valore (PT) che indica la coagulazione, ed è probabilmente benefico per la salute, vista la ricchezza di nutrienti di questi alimenti.
Aggiornamento 24/9/2019
La vitamina K2 migliora la glicemia aumentando la carbossilazione delll'osteocalcina. Questa vitamina si trova nel grasso di animali alimentati a erba e viene prodotta da alcuni batteri intestinali, quindi alimenti di qualità e/o un microbiota bilanciato sono fondamentali per avere corretti livelli di questa vitamina.
Aggiornamento 18/3/2020
La carenza di vitamina D (e di K2) potrebbe giocare un ruolo causale nella scoliosi idiopatica giovanile, regolando la fibrosi, la postura (anche tramite la melatonina) e la massa ossea
Aggiornamento 12/4/2020
L'importanza dei batteri nella produzione di K2
Aggiornamento 18/4/2020
Per le persone che assumono cortisone e sono a rischio di osteoporosi, per il trattamento non farmacologico "Si consiglia il raggiungimento e il mantenimento di un'adeguata assunzione dietetica di calcio (che è di 700-1.200 mg al giorno) e di vitamina D (livello sierico ≥20 ng/mL; ≥50 nmol/L), con l'uso di supplementi appropriati ove necessario. L'American College of Rheumatology ha raccomandato una dose di 1,0–1,2 g di calcio e 600–800 UI di vitamina D al giorno. La modifica dello stile di vita comprende una dieta ben bilanciata, il controllo del peso nell'intervallo raccomandato, l'abbandono del fumo, la prevenzione del consumo eccessivo di alcol e un regolare esercizio coi pesi su misura per il singolo paziente". Aggiungerei magnesio (fondamentale per far funzionare la vitamina D) e la vitamina K2.
Aggiornamento 4/5/2020
La disbiosi intestinale, tramite l'alterazione del metabolismo osseo, la riduzione della vitamina K2, la ridotta produzione di SCFA e l'infiammazione promuove la calcificazione delle arterie (e così le malattie cardiovascolari) rimuovendo il calcio dalle ossa.
La carenza di vitamina K, che si trova soprattutto nei vegetali a foglia, e nella forma K2 in alcuni prodotti animali, appare correlata con forme più severe di COVID19. Il legame potrebbe essere dovuto alla maggiore degradazione dell'elastina, una proteina che garantisce integrità dei tessuti
Aggiornamento 8/7/2020
La vitamina K2 allevia l'insulinoresistenza diminuendo la disfunzione mitocondriale e la concentrazione di grassi nella cellula (FFA) e aumentando la biogenesi mitocondriale e le fibre ossidative del muscolo scheletrico tramite il sistema delle sirtuine (SIRT1).
Aggiornamento 9/7/2020

La vitamina K2 ha necessità di un'indicazione sulla quantità (RDA) separata dalla K1, che non possiede alcune delle sue proprietà, in particolare sull'osso.
In una revisione degli studi, "la combinazione di vitamina K e D può migliorare la qualità ossea aumentando la densità minerale ossea totale e diminuendo l'osteocalcina sottocarbossilata (una forma di ormone poco attiva). Si prevede [inoltre] un effetto più favorevole quando viene utilizzata la vitamina K2. Questi risultati hanno importanti implicazioni per la salute pubblica per quanto riguarda il miglioramento della qualità ossea, specialmente nelle donne, attraverso una combinazione di vitamine D e K sotto forma di integratore". Probabilmente purtroppo continueranno a dirvi di assumere latticini o assumere la vitamina D da sola, interventi che negli studi precedenti non hanno dimostrato forte impatto sull'osteoporosi.
Aggiornamento 13/7/2021

Una dieta ricca in prodotti fermentati aumenta la diversità del microbiota, riduce l'infiammazione e modula il sistema immunitario. Anche la dieta ricca in fibre conferisce benefici ma in maniera diversa, stimolando il metabolismo glucidico e la produzione di SCFA, senza ridurre i parametri infiammatori, portando a pensare che nel breve periodo non abbia un impatto importante sul microbiota
Aggiornamento 5/12/2021
Molte persone sono carenti di vitamina K, sia K1 che K2.
La K2 evita la calcificazione dei tessuti molli, spingendo la deposizione di calcio nelle ossa.
La carenza di vitamina K2 porta a calcificazione delle arterie, mentre la sua introduzione può ridurre la rigidità arteriosa, rallentare la progressione della calcificazione vascolare e valvolare, ridurre l'incidenza del diabete e della malattia coronarica e diminuire la mortalità cardiovascolare.
Il ruolo della vitamina K2 nella salute cardiovascolare.
"Sulla base di una miriade di studi preclinici, epidemiologici e di intervento, è stato dimostrato che la vitamina K2 ha un forte potenziale nel ridurre diverse misure sostitutive di morbilità e mortalità cardiovascolare, tra cui rigidità arteriosa, calcificazione valvolare, calcificazione arteriosa, funzioni sistolica e diastolica cardiaca. Alla luce di tali prove, la vitamina K2 è stata fortemente associata a un miglioramento della salute cardiovascolare migliorando la funzione arteriosa, endoteliale e miocardica e con un potenziale miglioramento della sopravvivenza globale".

Aggiornamento 25/2/2023

La vitamina K2 appare ridurre la depressione in donne con l'ovaio policistico. L'effetto può essere mediato dalle sue proprietà antinfiammatorie, agendo su NFkB, riducendo le citochine infiammatorie, alcuni ceramidi (lipidi di membrana) infiammatori e lo stress ossidativo.
Aggiornamento 19/7/2023

La vitamina K1 e la K2 possono supportare la salute dei nervi ed essere quindi d'aiuto nelle malattie neurodegenerative.
La vitamina K2 favorisce la produzione di sfingomielina, componente essenziale per la mielinizzazione delle membrane neuronali e degli assoni. Nel caso dell'Alzheimer, riduce lo stress ossidativo e la neuroinfiammazione. Inoltre nei modelli animali riduce l'accumulo di placca betaamiloide e migliora la funzione mitocondriale, caratteristiche della demenza. L'alterazione dei mitocondri è presente anche nel Parkinson.
Nella sclerosi multipla si sono osservati bassi livelli di questa vitamina e si è visto che la K2 è in grado di ridurre i processi infiammatori modulando alcune vie metaboliche (lipossigenasi e acido arachidonico) e ancora una volta favorendo la sintesi della mielina.

Aggiornamento 19/2/2024

La vitamina K2, insieme alla vitamina D, può rimuovere il calcio dalle arterie, una delle cause delle malattie cardiovascolari, attraverso la sua azione di stimolo della proteina GLA. Può essere utile assumerla?
In uno studio randomizzato le due vitamine non sembrano avere effetto nelle persone con normali livelli di calcificazione. Invece in un sottogruppo di persone con calcificazione avanzata, quindi con maggiore rischio cardiovascolare, la progressione della placca rallenta. Il risultato è stato di una riduzione degli eventi cardiovascolari.