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lunedì 30 gennaio 2017

Curcuma: va bene o no?


Ha fatto molto felici i fissati de '"il cibo non cura" la revisione degli studi secondo cui la curcuma non avrebbe effetto benefico sulla salute.

Secondo i chimici, la molecola non riesce a legarsi ai siti di attivazione delle vie biologiche, ma negli studi dà dei falsi positivi a causa della sua fluorescenza naturale.

La realtà è a parere mio diversa (o comunque non solo quella): la curcumina è una sostanza Th-2 stimolante, ossia stimola quella parte di sistema immunitario che dà reazioni di tipo allergico, ma inibisce invece quello Th-1, iperattivo ad esempio nella maggior parte delle malattie autoimmuni. Ad esempio la tiroidite di Hashimoto, malattia autoimmune tipicamente Th-1, può essere, anche se più raramente, dovuta ad uno sbilanciamento Th-2.

Inoltre può risultare un inibitore delle ossidasi dell'istamina (DAO), ossia quegli enzimi deputati a degradare l'istamina, mediatore dell'allergia; in questo modo prolunga gli effetti di un'allergia.

Insomma mentre risulta benefica e antinfiammatoria per alcune persone, può risultare per altri dannosa, e siccome negli studi si mettono dentro un calderone persone con condizioni diverse, se qualcuno ne ha beneficiato e altri ne hanno tratto svantaggio la media è 0, ossia nessuno sta meglio.

Un altro fattore è l'assorbimento intestinale, molto basso per la molecola da sola ma che aumenta in presenza di altri fattori, come la piperina.

Fermo restando che la curcuma non è la cura per tutto, men che meno per i tumori (anche se molte ricerche vanno in questo senso), chi soffre di malattie infiammatorie, artriti e autoimmuni come la psoriasi o malattie croniche dell'intestino può beneficiarne, ma gli effetti sono come sempre soggettivi.
Mentre si cita spesso il medievale Paracelso ("niente è veleno, tutto è veleno, dipende dalla dose") sembra molto più opportuno e moderno "Quello che per qualcuno è cibo per un altro è veleno", Tito Lucrezio Caro, 1° secolo a.C.
A quanto pare 2 millenni fa si era più saggi di oggi.

Aggiornamento 26/2/2017

Interessante articolo di Arianna Rossoni sulla dieta antinfiammatoria.

Aggiornamento 1/3/2017

Ovviamente non era vero nulla e ora arriva la controsmentita: uno studio RCT su 3 sulla curcuma dà risultati positivi. Questo sugli umani. Su animali anche di più. Attendiamo le scuse di questi geni della nutrizione

Aggiornamento 16/4/2017

37 effetti positivi della curcumina presentati da selfhacked.com

Aggiornamento 26/4/2017
La curcuma può essere antinfiammatoria, ma non certo se data endovena: un naturopata ha causato la morte di una persona con un'iniezione di curcumina.
Attenzione alle pratiche e affidatevi solo a esperti

Aggiornamento 29/4/2017
Difficilmente dà problemi, ma anche troppa curcuma può avere effetti collaterali, come mal di testa e diarrea, in soggetti sensibili.
Aggiornamento 29/5/2017
L'uso della curcuma contro i tumori rimane "potenziale"

Aggiornamento 10/10/2017
Un buon articolo sul perché la curcuma può aiutare e perché è sottovalutata.
Aggiornamento 22/10/2017
La curcuma contiene salicilati, e può quindi dare problemi a chi non li tollera

Aggiornamento 24/1/2018
Che succede se diamo curcuma altamente biodisponibile a persone con problemi di memoria per un anno e mezzo?
Migliorano il linguaggio, l'umore, la memoria e si riduce la beta-amiloide (sostanza tipica dell'Alzheimer).
Che vita triste quella di chi ha come scopo dimostrare che la curcuma non ha effetto

Aggiornamento 4/2/2018
La curcuma potenzia il potere ipocolesterolemizzante dei fitosteroli

Aggiornamento 17/2/2018
Uno dei principali ostacoli ai benefici della curcuma può essere il suo mancato assorbimento intestinale, che può essere aggirato con formulazioni apposite.

Aggiornamento 24/4/2018
I curcuminoidi migliorano il profilo lipoproteico (soprattutto il colesterolo Lp(a), quello più aterogenico) nei diabetici

Aggiornamento 14/7/2018
Una forma biodisponibile di curcuma migliora memoria, attenzione e umore in adulti senza demenza. L'effetto sembra da attribuirsi alla riduzione di proteina Tau e beta-amiloide (tra le responsabili dell'Alzheimer)

Una revisione dei meccanismi di funzionamento della curcumina

Aggiornamento 26/7/2018
Nel modello in vitro una forma biodisponibile di curcumina può proteggere dal glaucoma nelle fasi iniziali

Aggiornamento 29/9/2018

La curcumina aumenta la diversità del microbiota intestinale, ha in pratica una funzione prebiotica. La sua azione di prevenzione dell'obesità è ancora allo studio sull'uomo, insieme a quella di altri polifenoli


https://www.physiology.org/doi/full/10.1152/ajpendo.00285.2017

Aggiornamento 12/10/2018
L'effetto della curcuma sul diabete: la glicemia non sembra migliorare di molto, agisce meglio sul profilo lipidico. Le interazioni coi farmaci devono essere ulteriormente indagate.
Meglio utilizzare forme assorbibili a causa della bassa biodisponibilità

Aggiornamento 10/1/2019

La curcumina in dosi medio-alte (1 grammo al giorno) migliora gli indici di funzionalità epatica in persone con fegato grasso

Aggiornamento 24/1/2019

La curcumina può aiutare a ridurre gli enzimi epatici nel sangue, segno di danno al fegato

Aggiornamento 7/3/2019

Nelle persone con fegato grasso, la curcumina è efficace nell'abbassare i livelli di colesterolo LDL, trigliceridi, glicemia a digiuno, indice HOMA (insulinoresistenza) peso ed enzimi  AST
Per avere un effetto dimagrante la curcumina deve essere assunta in dosi superiori al grammo per 2 mesi almeno, e non sembra avere effetto sulla circonferenza addominale

Aggiornamento 11/3/2019

La curcumina nel modello animale di endometriosi riduce la propensione alla trasformazione in tumore delle lesioni

Aggiornamento 13/4/2019
Quali sono le attuali evidenze sull'uso della curcuma nelle IBD (malattie infiammatorie intestinali come Crohn e colite ulcerosa)?
2-3g di curcumina si possono raccomandare nelle forme moderate.
La revisione della letteratura scientifica della curcumina, senza però dire se funziona o no 😕
Aggiornamento 25/4/2019

La curcumina migliora alcuni aspetti della sindrome metabolica: secondo la revisione degli studi si abbassano glicemia, trigliceridi, pressione minima e aumenta il colesterolo buono, mentre non si riducono circonferenza vita e pressione massima

Aggiornamento 3/5/2019

I supplementi con curcumina sono in grado di ridurre i marker di infiammazione e stress ossidativo come IL-6, proteina C reattiva e MDA

Aggiornamento 10/5/2019

La curcumina somministrata per un mese riesce a ridurre lo stress ossidativo (diminuzione di MDA e aumento di SOD), in particolare se somministrata con la piperina, mentre non sembra efficace nei confronti della colite ulcerosa.

Aggiornamento 20/5/2019

Un'altra revisione sistematica conferma che la curcumina riduce la severità della malattia epatica (steatosi) e gli enzimi che risultano alterati (AST e ALT)

Aggiornamento 25/6/2019

Un modello in vitro di tumore osseo mostra come la curcumina rilasciata nei tempi giusti possa inibire la crescita tumorale e stimolare quella delle cellule sane.
Una review sui benefici potenziali della curcumina nei disordini cerebrali (ictus, sclerosi multipla, Alzheimer, Parkinson ecc)

Aggiornamento 7/7/2019

Nei topi la curcumina riduce la formazione di calcoli renali

Aggiornamento 7/8/2019

I cibi che contengono o favoriscono il rilascio di istamina: nel complesso la curcuma può comunque avere un effetto positivo

Aggiornamento 16/8/2019

La curcumina non riduce il peso né la circonferenza in persone con steatosi epatica, però aumenta l'adiponectina, ormone bruciagrasso e benefico

Aggiornamento 6/9/2019

La curcumina migliora la dilatazione arteriosa indotta dal flusso, una misura della capacità endoteliale dei vasi di rilassarsi e quindi legata a minor rischio cardiovascolare

Aggiornamento 22/9/2019

La curcumina è efficace nell'alleviare i dolori da artrite secondo una revisione degli studi

Aggiornamento 29/9/2019
L'evidenza preliminare da studi sull'uomo supporta i risultati preclinici secondo cui la curcumina può stabilizzare/prevenire il declino cognitivo ma non migliorarlo.
Sono necessari ulteriori lavori per la conferma dei risultati e occorre soprattutto lavorare sulla biodisponibilità della molecola.


Aggiornamento 14/10/2019

La dieta corretta può modulare la percezione del dolore. Infatti un'alimentazione di tipo occidentale, povera di nutrienti, aumenta l'infiammazione e sbilancia il sistema immunitario. Invece un'alimentazione ricca di vitamina D, omega 3, selenio, zinco, polifenoli e fibre che nutrono il microbiota, curcuma e zenzero che riducono l'infiammazione sono un possibile approccio per la riduzione della nocicezione (percezione del dolore)

Aggiornamento 12/12/2019

La curcumina può aiutare a ridurre la circonferenza addominale (WC) e il grasso viscerale in persone con steatosi epatica (NAFLD). "Sono stati proposti diversi meccanismi per gli effetti delle diete antiinfiammatorie e dei loro ingredienti come la curcumina sull'obesità e sulla WC, inclusa l'inibizione della lipogenesi e dell'infiammazione (riduzione delle citochine proinfiammatorie), la soppressione dell'angiogenesi, nel tessuto adiposo: downregolazione della differenziazione dei preadipociti, aumento della lipolisi, maggiore differenziazione in tessuto adiposo bruno, aumento del metabolismo energetico degli adipociti e dell'apoptosi; aumento dei livelli sierici di nesfatina, che aumentano la sazietà, ed effetti simil-probiotici". Viene inoltre inibito l'enzima che produce il cortisolo, che aumenta l'adiposità viscerale.
Aggiornamento 20/12/2019


1,5g di curcumina al giorno migliorano lo stato infiammatorio e la qualità della vita in persone con colite ulcerosa

Aggiornamento 26/12/2019

La curcumina si conferma capace di migliorare la funzionalità epatica in persone con steatosi. Migliorano inoltre il colesterolo, il profilo glicemico, la circonferenza addominale

Aggiornamento 27/2/2020

Per i calcoli biliari, la dieta con frutta e verdura, e in particolare frutta oleosa, è protettiva. Una dieta troppo ipolipidica può favorire la formazione. La vitamina C è importante. Gli omega 3 proteggono dalla formazione dei calcoli in caso di dimagrimento. Evitare la curcumina

Aggiornamento 7/4/2020

Una formulazione di prebiotici e nutrienti vegetali, fatta da curcumina, aloe vera, olmo sdrucciolevole, gomma di guar, pectina, olio di menta piperita, può essere benefica per le persone con problemi gastrointestinali. In uno studio che ha considerato disturbi da reflusso e/o simili a IBS, (indigestione, bruciore di stomaco, nausea, costipazione o diarrea, dolore addominale, flatulenza, e collegati come fatica e ansia) senza gruppo di controllo, "la formula ha ridotto significativamente la permeabilità intestinale, migliorato il profilo microbico e ridotto la necessità di farmaci per il reflusso nel 40% dei partecipanti che assumevano regolarmente antiacidi prima dello studio. La guarigione della mucosa intestinale ha consentito al 40% -50% dei partecipanti di reintrodurre potenziali fattori scatenanti alimentari come cibi FODMAP, latticini, cibi ricchi di carboidrati e/o cibi acidi o piccanti senza ricaduta dei sintomi gastrointestinali. La qualità della vita (funzione fisica, energia, umore e sonno) è migliorata tra il 60 e l'80%". Il microbiota è migliorato (aumento di lattobacilli, bifidi e clostridi non patogeni) e anche la forma delle feci secondo la scala di Bristol.
Aggiornamento 15/4/2020
Secondo una revisione degli studi su sport e curcumina "le prove presentate indicano che l'integrazione di curcumina negli esseri umani è probabilmente sicura e benefica per lo sport e l'attività fisica, a causa della riduzione dell'infiammazione e dello stress ossidativo, riduzione del dolore e danno muscolare, miglioramento del recupero muscolare, prestazioni sportive, risposte psicologiche e fisiologiche (termiche e cardiovascolari) durante l'allenamento, nonché la funzione gastrointestinale. Tuttavia, la curcumina non è ancora considerata un integratore sportivo con livello A di evidenza, pertanto sono ancora necessari ulteriori studi per confermare i risultati e stabilire un dosaggio sicuro ed efficace di integrazione".
Aggiornamento 27/4/2020
La curcumina, un composto polifenolico estratto dalla spezia curcuma, è un antiossidante naturale non tossico e altamente promettente. Agendo su diversi target (mTOR e AMPK ad esempio), la curcumina modula numerosi vie correlate coi tumori, tra cui proliferazione cellulare, vie di segnalazione del cancro, fattori di trascrizione e angiogenesi tumorale. L'uso clinico della curcumina è limitato dalla sua scarsa biodisponibilità ed efficacia. Sono in corso ricerche per migliorare la farmacocinetica della curcumina utilizzando formulazioni e sistemi di rilascio basati sulle nanotecnologie, il suo uso nella pratica clinica e il suo profilo di sicurezza, anche insieme agli antitumorali
Aggiornamento 27/5/2020
La curcumina, grazie al suo effetto antinfiammatorio, può essere un trattamento adiuvante nella COVID19 e aiutare a inibire la tempesta di citochine che aggrava la situazione, soprattutto a livello respiratorio.
Aggiornamento 6/6/2020
La curcumina è un ottimo antinfiammatorio. Ritarda la progressione dell'osteoartrite e della steatoepatite (soprattutto nelle prime fasi). Inoltre può avere effetto favorevole sulle malattie cardiovascolari, neurologiche, renali, polmonari, intestinali, tumorali. Questo avviene in particolare mediante il blocco dell'inflammasoma NLRP3
Aggiornamento 22/7/2020

Nei topi il probiotico LGG insieme alla curcuma riduce la risposta infiammatoria delle vie aeree nel modello di asma allergica.

Aggiornamento 20/11/2020

Omega 3 e curcumina migliorano le performance cognitive degli ultracinquantenni sovrappeso

Aggiornamento 22/11/2020

La curcumina ha effetto favorevole sulla funzione epatica di persone con steatosi, e la vitamina D migliora i parametri legati al metabolismo glucidico (insulina e glicemia) 

Aggiornamento 24/12/2020

La curcumina ad alta disponibilità migliora la malattia di Crohn moderata, con un alto profilo di sicurezza. Si conferma inoltre l'effetto favorevole in caso di steatosi epatica

Aggiornamento 24/2/2021

La curcumina appare essere un integratore sicuro e utile per migliorare l'iperandrogenismo e l'iperglicemia associate alla PCOS. Inoltre migliorano gli estrogeni.

Aggiornamento 21/3/2022

La neuropatia periferica indotta da chemioterapia è uno degli effetti avversi più comuni della chemioterapia, che affligge un'alta percentuale di pazienti sottoposti a trattamento per il tumore e si manifesta con dolore e riduzione nella funzionalità.
Alcuni nutrienti appaiono utili o promettenti nella gestione della condizione.
Il nutriente con maggiori studi appare essere la AcetilCarnitina.
Altri nutrienti con evidenze iniziali sono vitamine del gruppo B e in particolare la B12, vitamina E, omega 3 (DHA), acido alfalipoico. Gli alimenti che attivano le sirtuine possono ugualmente giocare un ruolo.
Tra le piante medicinali, la curcumina può ridurre lo stress ossidativo indotto dalla chemio, ma goshajinkigan (mix di erbe della tradizione giapponese) e coloquintide hanno maggiori studi, seppur sempre non definitivi.
Questi supplementi appaiono sicuri ma per il rischio di interferenza con le cure devono essere assunti solo sotto supervisione.

Aggiornamento 13/2/2023

La curcuma o i suoi estratti sono efficaci nel ridurre il dolore addominale e migliorare la qualità della vita in persone con sindrome dell'intestino irritabile secondo una revisione degli studi

Aggiornamento 5/3/2023

Alcuni composti naturali come curcumina e resveratrolo agiscono a livello dell'espressione del DNA (epigenetica) influenzando spesa energetica e sensibilità insulinica. Il loro ruolo come potenziali adiuvanti nel dimagrimento è oggetto di studio. Hanno inoltre un effetto antinfiammatorio. Uno dei problemi è la scarsa biodisponibilità, che può essere aggirata con formulazioni speciali.

Aggiornamento 8/8/2023

La curcumina insieme all'erba QingDai è capace di indurre e mantenere la remissione della colite ulcerosa

Aggiornamento 13/9/2023

La curcumina ha un effetto sulla dispepsia funzionale paragonabile a quello dell'omeprazolo, antiacido con noti effetti collaterali sul lungo termine (aumento del rischio di fratture, carenze di micronutrienti e aumento del rischio di infezioni). Lo studio effettuato su circa 200 pazienti in Tailandia ha necessità di essere replicato su numeri più grandi per conferme, ma ha evidenziato riduzione dei sintomi tra cui il dolore digestivo. L'azione è probabilmente dovuta all'attivazione dei recettori TRPV1 che regolano la sensibilità viscerale.

Aggiornamento 17/9/2023

La curcumina può essere efficace per abbassare la pressione, in particolare nelle donne e se usata per almeno 3 mesi.


Aggiornamento 13/10/2023

Una dieta mediterranea antinfiammatoria, supplementata con kefir e curcuma, è stata sperimentata su persone con dolori reumatici cronici. La dieta prevedeva esclusione di carne rossa, latte e glutine.
I dolori e la qualità della vita sono migliorati. Anche la qualità del sonno è migliorata.

Aggiornamento 10/12/2023

La curcumina, sia in forma naturale che come integratore, è in grado di aumentare l'adiponectina (attivatore del metabolismo e antinfiammatorio) e ridurre la leptina (ormone regolatore della spesa energetica).
L'effetto è probabilmente dovuto alla riduzione dell'infiammazione e sul tessuto adiposo.

Aggiornamento 4/3/2024

La curcumina è efficace e sicura per la gestione dell'osteoartrite al ginocchio. Inoltre può potenziare l'effetto dei comuni antinfiammatori, riducendo gli effetti collaterali.

Aggiornamento 5/4/2024

Alcuni ricercatori hanno revisionato l'effetto delle spezie sui parametri glicemici legati al diabete di tipo 2 (T2DM).
I risultati mostrano che cannella, curcuma, zenzero, cumino nero e zafferano riducono significativamente la glicemia a digiuno nei soggetti con diabete. Il cumino nero ha favorito la maggiore diminuzione della glicemia a digiuno, seguito da cannella e zenzero. Tuttavia, solo lo zenzero e il cumino nero hanno riportato un miglioramento significativo dell’emoglobina glicata, mentre solo la cannella e lo zenzero hanno mostrato una diminuzione significativa della concentrazione di insulina. Lo zenzero sembra essere l’unico tra le erbe aromatiche analizzate a influenzare significativamente i 3 parametri considerati, glucosio a digiuno, emoglobina glicata e insulina. Si suggeriscono ulteriori studi per verificare l’effetto di chiodi di garofano, prezzemolo, timo, pepe nero, rosmarino, basilico e origano sul profilo glicemico nei soggetti con T2DM.

Aggiornamento 27/6/2024

Una formulazione di curcuma è stata in grado di ridurre la fibrosi epatica in persone con NASH (steatoepatite, infiltrazione di grasso nel fegato accompagnata da infiammazione).
Nel 62% delle persone trattate vi è stata risoluzione della NASH, contro il 12% del gruppo placebo.
Risulta migliorata anche la funzionalità renale.
Il meccanismo è probabilmente legato all'inibizione del fattore NFkB, mediatore dell'infiammazione.
Migliorano anche glicemia, emoglobina glicata, colesterolo, parametri infiammatori, trigliceridi.
Gli effetti collaterali sono stati minimi.

Aggiornamento 8/102024

La curcumina può alleviare i sintomi depressivi in persone con diabete di tipo 2.
Il suo effetto antinfiammatorio e antiossidante riduce le molecole infiammatorie e lo stress ossidativo, aumentando le difese antiossidanti (glutatione e superossidodismutasi).
Questo porta a un aumento dei livelli di serotonina che possono favorire un miglioramento dell'umore.