Uno dei peggiori tumori, con la più scarsa probabilità di sopravvivenza, è quello del pancreas. Spesso si diagnostica in ritardo, e per questo solo il 3% delle persone sopravvive a 5 anni. Negli ultimi 30 anni non vi è stata significativo miglioramento di questa percentuale.
Tra i segni di possibile tumore pancreatico troviamo: difficoltà digestive, feci pallide, improvviso dimagrimento inspiegabile, dolore addominale, ittero.
Il pancreas, tra le altre cose, secerne gli enzimi digestivi, e, in risposta all'introito di nutrienti, in particolare di carboidrati, l'ormone insulina.
L'insulina, oltre a favorire l'ingresso del glucosio nelle cellule, è un fattore di crescita, cioè stimola le cellule a entrare in mitosi e riprodursi. Più questo meccanismo viene attivato, più sale la probabilità, bassissima, che le cellule commettano qualche errore facendolo.
Noi abbiamo tantissimi meccanismi che ci proteggono dagli errori durante la duplicazione cellulare e quindi dal tumore, ma la probabilità, seppur minima, aumenta statisticamente quanto più le cellule si riproducono.
Più zucchero introduciamo, più il pancreas dovrà lavorare (soprattutto in una condizione infiammatoria) per produrre insulina, che aumenta la probabilità di qualunque tumore: è come gettare benzina sul fuoco. Anche le recidive aumentano.
Le persone con diabete di tipo 2 che arrivano alla terapia insulinica, o suoi analoghi, hanno più probabilità di complicanze e tumori, tant'è che si sta mettendo in discussione la necessità, o quanto meno la si vuole ritardare.
Le persone con diabete di tipo 2 che arrivano alla terapia insulinica, o suoi analoghi, hanno più probabilità di complicanze e tumori, tant'è che si sta mettendo in discussione la necessità, o quanto meno la si vuole ritardare.
http://iheartguts.com/blogs/i-heart-guts/tagged/intestinal-flora |
Inoltre si sottopone le betacellule (le cellule pancreatiche deputate alla produzione di insulina) ad uno sforzo abnorme rispetto a quello per cui sono selezionate dalla natura, obbligandole ad aumentare di numero e in questo modo stimolandone la riproduzione. Lo zucchero non è un prodotto che esiste in natura.
I consigli per prevenire il tumore pancreatico (ma sostanzialmente validi per qualunque tumore) sono: ridurre gli zuccheri raffinati, come saccarosio e fruttosio (inteso come prodotto industriale e non quello presente naturalmente nella frutta), evitando bevande gassate e succhi di frutta che ne sono la principale fonte, mantenenere un peso corretto, anche con lo sport, che permetta di evitare insulino-resistenza e diabete, consumare frutta secca oleosa, ricca di fibre, grassi buoni e antiossidanti. Altri consigli alimentari che saranno probabilmente confermati nei prossimi anni sono quello di favorire i cereali integrali, ridurre il carico glicemico, avere una dieta ricca di folati e vitamina K (che si trovano nei vegetali a foglia), flavonoidi e in particolare la curcuma, uno degli ingredienti del curry.
http://diabeteshealth.com/cartoons/general/ |
Update ottobre 2014
Pare che un segno precoce di carcinoma pancreatico potrebbe essere l'alta concentrazione di aminoacidi a catena ramificata (BCAA) nel sangue.
Renata Alleva, bravissima ricercatrice, ci fornisce la sua opinione.
Update aprile 2016
Update maggio 2016
L'alcol inibisce l'utilizzo di vitamina C, un antiossidante, da parte del pancreas, promuovendo così lo stress ossidativo e aumentando il rischio di tumore.
I grassi animali aumentano il rischio di tumore al pancreas in un grandissimo studio, e in particolare mangiare pollame (e carni conservate ovviamente).
La curcumina invece ha potenziale terapeutico.
Update giugno 2016
La presenza di alcuni batteri nella bocca, già noti per indurre problemi orali e infiammazione delle gengive, sembrano legati anche al tumore pancreatico, e l'infiammazione è ovviamente il collegamento.
L'eccesso di peso, oltre a favorire l'insorgenza del tumore al pancreas, riduce l'efficacia delle terapie.
Update giugno 2016
L'eccesso di peso, oltre a favorire l'insorgenza del tumore al pancreas, riduce l'efficacia delle terapie.
Update luglio 2016
Nel modello animale, lo zucchero aumenta la probabilità di tumore epatico, indipendentemente dai grassi.
La vitamina D appare promettente nella cura del tumore pancreatico.
Update agosto 2016
Chi è sovrappeso, ha un microambiente infiammatorio dobuto all'eccesso di grasso che riduce la probabilità di sopravvivenza nel tumore al pancreas.
Alcune cellule pancreatiche, quelle stellate, sono stimolate a mandare in autofagia altre cellule che, scindendo i loro componenti, nutrono il tumore. Anche NRF2 lo sostiene con meccanismi molecolari che agiscono sull'RNA, e possono essere contrastati con antiossidanti come il glutatione.
La metformina, farmaco antidiabetico, aumenta la sopravvivenza dei malati di tumore pancreatico.
Il tumore pancreatico è un ottimo modello di crescita ed evoluzione darwiniana.
Aggiornamento settembre 2016
I tumori sicuramente legati al sovrappeso: colon--retto, fegato, esofago, stomaco, pancreas, vescica, seno, utero, ovario, rene, mieloma, tiroide, meningioma. Per altri l'evidenza è limitata.
Le ragioni sono alterazioni delle vie ormonali (IGF, insulina ecc) e infiammazione cronica.
Aggiornamento ottobre 2016
Infiammazione e iperinsulinismo sono 2 tra i tanti ponti tra obesità e tumori: riducendole, si aumenta la possibilità di guarire e si riduce quella di ammalarsi.
L'ipossia si correla con l'aggressività del tumore pancreatico, e il tumore in questo caso si fornisce da solo il nutrimento, l'alanina.
L'insulina alta è un fattore di rischio indipendente per malattie cardiovascolari.
Il prediabete aumenta il rischio di tumori, in particolare dell'apparato digerente, fegato ed endometrio. il diabete ancora peggio.
L'uso di statine sembra ridurre i tumori correlati all'iperinsulinemia, come pancreas, cervello, colon, polmoni e fegato. Questi aumentano fino a 9 volte con cure come insulina esogena e secretagoghi (sulfoniluree e glitazoni).
Aggiornamento 20/11/2016
Il fatto alimentare, testata solitamente discreta, prende una cantonata colossale sulla farina 00 e viene, per fortuna, velocemente smentito dal grande prof Berrino.
Aggiornamento 6/12/2016
Appaiono incoraggianti i dati sulla supplementazione di omega 3 nei tumori pancreatici.
Aggiornamento 26/12/2016
Il tumore pancreatico è capace di servirsi delle proteine extracellulari e plasmatiche, come l'albumina, per sostenersi e nutrirsi.
Aggiornamento 16/1/2017
"Una dieta ad alto contenuto di zucchero per un periodo prolungato determinerà generalmente un eccesso di nutrienti che circolano nel corpo. Questo innalzerà il metabolismo, con conseguente generazione di forme reattive di ossigeno supplementari, che possono danneggiare il DNA, e aumentare così la probabilità di mutazioni dannose.
Essa può anche portare a livelli generalmente più elevati di insulina, che favorisce la crescita cellulare. Molti tumori possiedono più recettori per l'insulina rispetto alle altre cellule, e questo aumenta ulteriormente la loro risposta (allo zucchero, NdR).
È logico che se si hanno cronicamente alti livelli di insulina, si può predisporre al cancro: "Stai costantemente sottoponendo te stesso a un segnale 'vai!' ", dice Karen Vousden, capo scienziato del Cancer Research UK. Inoltre, le cellule adipose rilasciano molecole-segnale come gli ormoni che stimolano a loro volta i tumori a crescere".
Aggiornamento 3/2/2017
Aggiornamento 10/2/2017
Un nuovo test sul sangue per l'individuazione precoce del tumore pancreatico
La supplementazione con enzimi esogeni è efficace nella terapia della pancreatite cronica
Aggiornamento 18/2/2017
Aggiornamento 6/3/2017
L'uso a lungo termine di farmaci inibitori di pompa ("antiacidi") può aumentare il rischio di tumore pancreatico
Aggiornamento 13/3/2017
Qual è uno dei maggiori promotori del cancro? L'infiammazione. E l'obesità è uno dei fattori che aumenta l'infiammazione.
Questo avviene tramite alterazione dei messaggeri locali (citochine), proliferazione cellulare e dei vasi, insulino-resistenza, disbiosi, alterazioni del sistema immunitario. I tumori più associati sembrano epatico, pancreatico e intestinale.
Aggiornamento 23/6/2017
Aggiornamento 26/6/2017
L'altezza è considerata un fattore di rischio tumorale. Questo perché le persone più alte hanno più cellule e più ormoni correlati con la crescita e la proliferazione cellulare, e questi sono ovviamente proporzionali anche alla disponibilità di cibo, e in particolare proteine.
Aggiornamento 26/9/2017
I fattori di rischio della pancreatite sono simili a quelli del tumore pancreatico.
Un particolare enzima, ARG2, utilizza l'azoto in eccesso (derivante dalle proteine) per nutrire il tumore pancreatico.
Aggiornamento 16/10/2017
Scoperta l'interazione tra un enzima della via glicolitica (quella che sfrutta gli zuccheri come il glucosio) e RAS, una proteina spesso alterata nei tumori. Probabilmente questa interazione fa sì che il glucosio aumenti l'effetto Warburg e stimoli la crescita del tumore
Lo sport fa in modo che i nutrienti vengano indirizzati nel modo giusto e riduce sia la genesi che la ricorrenza di tumori
Aggiornamento 1/11/2017
È stato individuato un nuovo tipo di diabete, chiamato tipo 3c, e che spesso si confonde con il tipo 2. È caratterizzato da una riduzione delle funzioni esocrine del pancreas, a causa dell'infiammazione o di tumore pancreatico, oltre che da problemi di glicemia, e questo porta a riduzione degli enzimi digestivi e della funzione intestinale
Aggiornamento 12/11/2017
4 geni mutati sono stati identificati come cruciali nella sopravvivenza del tumore pancreatico
La chemioterapia può diventare inefficace a seconda dei batteri del nostro intestino, che metabolizzano i farmaci rendendoli inutili se non tossici. In particolare a livello del pancreas questo effetto è dato dai Gammaproteobacteria.
Aggiornamento 6/12/2017
La Mayo Clinic sul tumore pancreatico e il suo legame con il diabete.
Aggiornamento 10/12/2017
Si confermano forti legami tra diabete, obesità e tumori. I primi 2 fertilizzano il terreno per il terzo.
Aggiornamento 15/12/2017
La chemioterapia può generare dei "detriti" che possono nutrire e favorire le metastasi in tutto il corpo. Ecco perché non sempre si guarisce e la medicina integrata (l'abbinamento dello stile di vita corretto) appare sempre più importante, sommata alle cure classiche.
Aggiornamento 5/1/2018
Si confermano i fattori di rischio dietetici per il tumore pancreatico: la dieta occidentale, ricca in cibi raffinati e povera di fibre e vitamine
Aggiornamento 28/1/2018
Articolo molto interessante sul rapporto tra antiossidanti del cibo, stress ossidativo e tumori.
"Lo stress ossidativo contribuisce allo sviluppo e alla crescita del tumore. Pertanto, ridurre lo stress ossidativo può proteggere le cellule normali dalla trasformazione cancerogena.
Dall'altro lato, le cellule tumorali che hanno aumentato i livelli di ROS (specie reattive dell'ossigeno) sono soggette ad un aumento intrinseco dello stress ossidativo, e si basano su antiossidanti per sopravvivere (producono loro stessi antiossidanti per proteggersi, NdT).
Pertanto, aumentare "l'insulto" ossidativo utilizzando generatori di ROS e/o composti che sopprimono i principali sistemi antiossidanti può rendere queste cellule vulnerabili alla morte cellulare.
Quindi, migliorare la capacità antiossidante endogena è una strategia allettante per prevenire la carcinogenesi, mentre aumentare i livelli di stress ossidativo oltre una soglia che provoca la morte delle cellule tumorali appare come una strategia promettente per il trattamento del cancro.
Come discusso in questa recensione, un certo numero di sostanze fitochimiche (i famosi antiossidanti di frutta e verdura, NdT) mostra effetti sia antiossidanti che pro-ossidanti sulle cellule tumorali bersaglio. Che cosa determina l'effetto antiossidante o pro-ossidante di un composto dipende da un numero di fattori.
In primo luogo, ciò potrebbe essere dovuto al cambiamento nell' ambiente della cellula tumorale. Ad esempio, EGCG agisce come un antiossidante a pH 7, mentre mostra comportamento pro-ossidante a pH acido.
In secondo luogo, in molti casi, diversi fitochimici inducono l'attivazione di p53 (soppressore dei tumori) che può quindi produrre ROS (e favorire la morte della cellula, NdT).
In terzo luogo, la proprietà antiossidante e pro-ossidante dei fitochimici può dipendere anche dalla loro concentrazione.
Per riassumere, gli effetti antiossidanti e pro-ossidanti dei fitochimici hanno come obiettivo i diversi stadi della carcinogenesi e la modulazione della risposta antitumorale alla chemioterapia, rispettivamente. Lo spettro meccanicistico e la specificità dell'azione dei fitochimici rappresenta un campo di ricerca complesso e in evoluzione.
In sintesi, i fitochimici forniscono forti benefici antitumorali che possono essere integrati in più fasi di prevenzione e trattamento del cancro basate su un design ben progettato e attento in seguito di indagini pre-cliniche e cliniche".
Aggiornamento 18/2/2018
Il legame tra cibo spazzatura e tumori rivelato da uno studio
Aggiornamento 23/3/2018
Gli eventi molecolari del tumore pancreatico
Aggiornamento 13/4/2018
Un enzima della via glicolitica (ossidazione del glucosio) si scopre essere un forte attivatore di SRC-3, oncogene (gene implicato con la genesi tumorale) che promuove le metastasi.
Aggiornamento 30/4/2018
Le cellule metastatiche hanno un metabolismo modificato che permette loro di crescere col fruttosio. Ecco perché un'alimentazione che limita i prodotti industriali, spesso ricchi di questo elemento, è da preferire in persone colpite da tumore
Aggiornamento 25/5/2018
La conoscenza del microbiota intestinale ci aiuterà ad aumentare l'efficacia dell'immunoterapia contro i tumori.
Aggiornamento 4/6/2018
Una revisione dei dati fa il punto sul legame tra dietoterapia come cura complementare a quelle classiche nei tumori.
Il link tra obesità, tumori e alimentazione è dato da infiammazione (soprattutto del tessuto adiposo), alterazione dei metabolismi cellulari, aumento dei fattori di crescita, induzione dell'angiogenesi (nascita di nuovi vasi sanguigni che nutrono le cellule tumorali), alterazione dei ritmi sonno-veglia e del microbiota.
Per quanto riguarda l'efficacia della dieta, "sono in corso di valutazione studi preclinici e clinici su presunti interventi dietetici antitumorali, tra cui restrizione calorica (CR), digiuno intermittente, dieta low fat e dieta chetogenica, alcuni dei quali si mostrano promettenti nel ridurre il rischio di cancro. Gli studi clinici in corso stanno anche valutando l'utilizzo di questi interventi dietetici come terapia adiuvante. Le prove limitate di questi studi suggeriscono che la CR, il digiuno intermittente e la dieta chetogenica possono migliorare la risposta e/o ridurre gli effetti collaterali della terapia. Gli studi futuri dovranno concentrarsi sulla sicurezza e sui benefici aggiuntivi oltre a quelli delle attuali terapie e considerare il potenziale degli interventi dietetici per sensibilizzare i pazienti e migliorare la risposta terapeutica a chemioterapia o radioterapia a dosi più basse".
Aggiornamento 23/6/2018
Il tumore pancreatico spesso crea forte dimagrimento che si potrebbe prevenire con la somministrazione di enzimi digestivi, ma la perdita di peso comunque non sembra associata con incremento della mortalità
Aggiornamento 26/7/2018
Le persone che introducono più zinco con l'alimentazione hanno ridotto rischio di tumore pancreatico e del tratto gastrointestinale
Probabilmente anche il selenio ha lo stesso effetto preventivo sul pancreas
Aggiornamento 30/7/2018
Le persone che hanno avuto un tumore al colon mangiando alimenti che stimolano particolarmente l'insulina hanno più alta probabilità di reincorrere nella malattia. L'insulina è infatti un ormone che stimola la riproduzione cellulare, e che aumenti il rischio tumorale dovrebbe capirlo chiunque abbia dato un esame di biologia di base, sebbene molti continuino a dire "mangi quel che vuole"
Aggiornamento 3/8/2018
Non ci sono forti prove che lo zucchero sia cancerogeno in senso stretto, ma il suo uso è fortemente legato all'aumento di peso, che è associato almeno a 12 tipi di tumore. Per questo l'American Institute for Cancer Research consiglia l'utilizzo di bibite non zuccherate
Aggiornamento 7/9/2018
I tumori sono dipendenti dallo zucchero, e privandoli di questo nutriente li si fa morire.
Spesso capita di leggere questo. Ma lo zucchero da cui dipendono non è il saccarosio (zucchero da tavola) che utilizziamo, ma il glucosio presente nel sangue (glicemia), che deriva dallo zucchero alimentare, dalle fonti di carboidrati (cereali, patate, ecc), dalle proteine che possono essere trasformate in glucosio (gluconeogenesi) e dai grassi che possono favorire l'insulinoresistenza e quindi determinare una glicemia alta.
Quindi genericamente dagli eccessi di nutrienti, e non solo dallo zucchero. Inoltre alcuni tumori sono dipendenti invece da glutammina, acetato, lattato, acidi grassi.
Tuttavia "Un aumentato metabolismo dello zucchero (glicolisi) può avviare cambiamenti maligni nelle cellule non maligne e la glicolisi mediata dalle proteine regolatrici HBP, GAPDH, EPAC e RAP1 sostiene fenotipi maligni in cellule maligne"
Quindi per sfavorire sia la formazione che la proliferazione dei tumori è necessario tenere bassa la glicemia non (solo) riducendo lo zucchero alimentare, ma mangiando correttamente e muovendosi.
Aggiornamento 26/9/2018
Chi mangia alimenti con bassa qualità nutrizionale (tipicamente quelli processati e industriali) ha maggior rischio di tumore. Questo studio conferma i risultati di pochi mesi fa.
Aggiornamento 23/12/2018
In un piccolo studio, le persone sottoposte a chirurgia per tumore al pancreas hanno avuto un recupero migliore seguendo una dieta chetogenica (KD) rispetto ad una convenzionale dieta ricca di carboidrati.
I pasti risultavano più graditi e i pazienti riuscivano a introdurre più calorie grazie alla maggiore densità nutrizionale, e si è salvaguardata più massa cellulare.
I ricercatori concludono scrivendo "Questi risultati suggeriscono l'uso potenziale della KD come terapia adiuvante anti-cancro.
Aggiornamento 9/1/2019
Numerosi tipi di tumore sono correlati con l'eccesso di peso. Questo è dovuto soprattutto al carattere endocrino del tessuto adiposo, che aumenta o altera la funzionalità di alcuni ormoni (IGF, insulina, ormoni sessuali) e aumenta l'infiammazione. Mantenere un peso adeguato e ridurlo in caso di malattia sono associati a maggiore sopravvivenza.
Gli autori inoltre elencano i provvedimenti necessari per ridurre l'incidenza dei tumori mantenendo un peso adeguato, individuati dall'OMS: oltre a praticare costantemente attività sportiva, le scelte politiche dovrebbero: eliminare i grassi trans, ridurre l'uso dello zucchero attraverso la tassazione, sovvenzionare i produttori di frutta e verdura per ridurne il prezzo, ridurre le porzioni degli alimenti pronti e indicare in etichetta le quantità di nutrienti insalubri. Inoltre promuovere l'allattamento esclusivo nei primi 6 mesi, promuovere l'educazione alimentare.
Aggiornamento 18/3/2019
Lo stress, attraverso il suo ormone cortisolo, facilita la propagazione delle metastasi e riduce l'efficacia della chemioterapia.
Aggiornamento 24/3/2019
Nel modello animale, un quantitativo di HFCS (sciroppo di glucosio-fruttosio, mix dei 2 zuccheri usato come dolcificante nelle merendine e nelle bibite) corrispondente a una lattina di bevanda zuccherata al giorno stimola la crescita dei tumori intestinali, anche senza sovrappeso.
"I nostri risultati suggeriscono che il ruolo del fruttosio nei tumori è quello di migliorare il ruolo del glucosio nel dirigere la sintesi degli acidi grassi.La conseguente abbondanza di acidi grassi può essere potenzialmente utilizzata dalle cellule tumorali per formare le membrane cellulari e le molecole di segnalazione, per crescere o influenzare l'infiammazione".
"A differenza del glucosio, il fruttosio non è essenziale per la sopravvivenza e la crescita delle cellule normali, il che suggerisce che le terapie rivolte al metabolismo del fruttosio vadano esplorate. In alternativa, evitare di consumare bevande zuccherate il più possibile invece di fare affidamento sui farmaci ridurrebbe significativamente la disponibilità di zucchero nel colon".
Questo può spiegare l'impennata di casi di tumori intestinali tra i giovani, che normalmente colpiscono una fascia di età più avanzata.
Aggiornamento 24/4/2019
Il metabolismo cellulare è regolato soprattutto dalla disponibilità di nutrienti. Una carenza di aminoacidi essenziali porta ad attivazione delle vie dello stress con conseguente riduzione della vitalità cellulare. L'eccesso di glucosio viene convertito in sostanze di deposito come glicogeno e grassi. Le concentrazioni di ATP e ADP influenzano rispettivamente l'ossidazione degli zuccheri o dei grassi.
Serina e glicina sono 2 aminoacidi non essenziali che vengono sintetizzati in eccesso dalle cellule tumorali e la loro restrizione dietetica riduce la crescita tumorale in alcuni modelli animali.
Per sostenere gli alti tassi di proliferazione, le cellule tumorali spesso utilizzano una varietà di nutrienti dal loro microambiente, come gli aminoacidi non essenziali, che sono fondamentali per il loro anabolismo (crescita).
L'eccesso di grassi saturi attiva il cosiddetto "stress del reticolo endoplasmatico", alterando la sintesi di proteine e dando luogo alla produzione di proteine "malfunzionanti"; questa condizione è presente nel diabete, steatosi, tumori ecc. e queste proteine non sono correttamente eliminate con l'autofagia.
Comprendere il ruolo della (alterata) autofagia nel sostenere la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali ha il potenziale di rivelare "vulnerabilità" metaboliche e fornire nuove opzioni terapeutiche nei trattamenti contro il cancro.
Aggiornamento 2/5/2019
Nei topi il digiuno intermittente insieme alla metformina (farmaco ipoglicemizzante) riduce la crescita dei tumori. In pratica la disponibilità di glucosio è uno dei fattori che nutre il cancro.
Nei prossimi mesi partirà la sperimentazione sull'uomo, con l'applicazione del protocollo dietetico da sommare alle terapie tradizionali come la chemio.
Aggiornamento 26/5/2019
Negli Stati Uniti, nel 2015 sono stati stimati 80mila casi di tumore legati alla dieta subottimale, ossia fatta da eccesso di alimenti industriali impoveriti di nutrienti ma ricchi di sale, grassi dannosi e carboidrati raffinati, e povere di alimenti non trasformati e nutrienti, come cereali integrali, frutta, verdura. Anche i latticini sono stati inseriti tra gli alimenti preventivi.
Le probabilità che la dieta "povera" porti al tumore sono simili a quelli di alcol, sedentarietà ed eccesso di peso. Queste condizioni colpiscono ovviamente le classi sociali più povere.
Aggiornamento 6/6/2019
Un case-study di una persona guarita dal tumore al pancreas dopo somministrazione di vitamina C endovena. Ovviamente non significa che tutti guariranno con questa metodica.
La riduzione proteica appare promettente nella gestione dei tumori
Aggiornamento 15/7/2019
La carenza di folati aumenta il rischio tumorale, mentre l'eccesso di acido folico, una sostanza che si può assumere solo con gli integratori, aumenta il rischio di tumore alla prostata.
Aggiornamento 2/8/2019
Iperglicemia e iperinsulinemia aumentano il rischio di tumore pancreatico
Aggiornamento 22/8/2019
Al crescere del peso corporeo medio della popolazione, si riduce l'età media alla quale si sviluppano i tumori
Aggiornamento 22/9/2019
Esistono legami tra alimentazione e crescita e progressione tumorale.
In generale sia l'alto contenuto di carboidrati che di grassi sa associa ad aumentato rischio tumorale, e la restrizione calorica lo riduce.
Tra gli aminoacidi, glicina, serina e metionina stimolano la crescita nei modelli animali.
La dieta chetogenica può inibire la crescita tumorale, in particolare nei tumori cerebrali, ma aumentarla in altri modelli.
"Un altro studio ha dimostrato che l'integrazione dietetica con sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (HFCS) in quantità simili al consumo umano di ~ 12 once di bevande zuccherate al giorno aumenta la crescita di tumori intestinali in un modello murino carente di Apc107. I tumori dei topi trattati con questa dieta avevano livelli aumentati di acidi grassi a catena lunga, suggerendo che lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio attiva la sintesi degli acidi grassi. Senza gene per la sintesi degli acidi grassi (Fasn) i topi erano insensibili agli effetti dello sciroppo, indicando che la de novo lipogenesi è necessaria per la risposta del tumore a questa dieta".
"L'osservazione di effetti opposti della stessa dieta su diversi tipi di tumore dimostrano che è necessaria cautela nell'estrapolazione di questi studi sugli animali per fornire raccomandazioni dietetiche ai malati di cancro, in particolare senza una chiara comprensione di ciò che guida meccanicamente queste differenze nella risposta tumorale". Una prospettiva interessante la offre il digiuno nei giorni di chemioterapia, che abbassa glicemia, insulina e IGF-1 e incrementa la sensibilità ai farmaci e forse riduce la disponibilità di glutammina.
Aggiornamento 7/10/2019
La Malassezia (ma non la candida o i saccaromiceti), oltre a essere responsabile di forfora e dermatite, può accelerare la tumorigenesi, a livello pancreatico, dermico e intestinale.
I consigli nutrizionali per prevenire e gestire il tumore pancreatico
Aggiornamento 26/10/2019
Scoperto un meccanismo che protegge i tumori dai nostri macrofagi che dovrebbero proteggerci. Il lattato prodotto dal tumore (effetto Warburg) polarizza i macrofagi in modo che supportino il tumore anziché attaccarlo. L'effetto Warburg si osserva anche in altre malattie, tra cui sepsi, malattie autoimmuni, aterosclerosi, diabete e invecchiamento.
Aggiornamento 10/11/2019
Il tipo di microbiota che colonizza le cellule tumorali pare influenzare la sopravvivenza nel tumore al pancreas, e il trapianto di microbiota può essere un'opzione da sperimentare
L'uso di enzimi digestivi migliora la digestione (riducendo gonfiore, dolori e problemi intestinali) e probabilmente la sopravvivenza in persone con tumore pancreatico
Aggiornamento 18/11/2019
Aggiornamento 30/12/2019
La maggior parte delle pancreatiti croniche possono migliorare eliminando alcol e fumo. Dal punto di vista nutrizionale alcuni antiossidanti ed enzimi digestivi possono supportare la dieta bilanciata, soprattutto in quella non legata all'alcol.
Il mio nuovo articolo che spiega la situazione sull'uso della terapia alimentare abbinata alle terapie tumorali
Scoperto un altro meccanismo che lega stress e tumori. Ormoni dello stress come cortisolo e noradrenalina stimolano il rilascio di una proteina dai globuli bianchi, che porta alla formazione di lipidi ossidati. Questi lipidi alterati stimolano la proliferazione cellulare, "provocando l'uscita delle cellule tumorali dalla dormienza e la formazione di nuove lesioni tumorali". I betabloccanti, farmaci usati per l'ipertensione, potrebbero aiutare a prevenire i tumori.
Aggiornamento 27/3/2020
Il mio nuovo articolo che spiega la situazione sull'uso della terapia alimentare abbinata alle terapie tumorali
Aggiornamento 22/5/2020
Esiste "una significativa associazione tra indice di infiammazione della dieta (DII) e incidenza, mortalità e ricovero in ospedale di persone con diversi tipi di tumori. Il DII, utilizzato per valutare le proprietà infiammatorie della dieta, può essere usato per predire l'incidenza e la mortalità di tutti i tumori. "Secondo i risultati dello studio, raccomandiamo il cambiamento dei modelli alimentari, in quanto fattori alterabili, che possono ridurre sostanzialmente sia i rischi di incidenza che quelli di mortalità nei pazienti oncologici" .
Aggiornamento 30/5/2020
La proteina p53 blocca i tumori sul nascere, bloccando la replicazione cellulare quando ci siano errori nel DNA. Alterazioni della glicolisi possono bloccare la sua funzione, grazie all'effetto Warburg e alla eccessiva produzione di lattato che non può uscire dalla cellula. L'effetto si stima essere presente nell'80% dei tumori.
Aggiornamento 6/6/2020
La permeabilità intestinale (leaky gut) è presente quando c'è un tumore del sistema digerente. Mentre prima si pensava che essa fosse una conseguenza dell'infiammazione indotta dal tumore, oggi si sa che è antecedente, collegata a IBD, pancreatite, epatite ecc, ed è causata da disbiosi, metaboliti batterici tossici, antigeni alimentari. Questa condizione quindi aumenta il rischio di tumore pancreatico, epatico, intestinale ecc. La diversità batterica riduce il rischio, e percorsi appositi che ristabiliscano la funzione di barriera possono ridurre il rischio di tumore.
Aggiornamento 10/6/2020
Le nuove linee guida per la prevenzione dei #tumori della American Cancer Society consigliano di privilegiare alimenti vegetali e in particolare "alimenti nutrizionalmente densi in quantità che permettano di mantenere un peso ideale" come frutta, verdura, legumi e cereali integrali, mentre invitano a ridurre o non consumare cereali raffinati o altri alimenti industriali, bibite zuccherate e carni rosse o processate. Meglio non consumare #alcol. Gli zuccheri semplici e l'alto carico e indice glicemico sono probabilmente collegati col tumore uterino (oltreché di aumento di peso, associato a quasi tutti i tumori). Non si danno indicazioni particolari sui #latticini perché essi possono avere un effetto protettivo per alcuni tumori (intestino) e negativo per altri (prostata), ma si consiglia di raggiungere l'apporto adeguato di #calcio. Anche i livelli di vitamina D devono essere corretti, sebbene vi sia ancora dibattito sulla sua efficacia nella prevenzione tumorale. Non vi sono supplementi da consigliare a meno di manifeste carenze, e gli antiossidanti è meglio assumerli dal cibo. Il cibo biologico può dare una piccola protezione, ma non esistono grossi studi, e le persone più a rischio appaiono essere i lavoratori esposti ai #pesticidi. Molti di essi sono probabili cancerogeni ed è bene lavare frutta e verdura prima di consumarla. Altri consigli sono di mantenere adeguati livelli di attività fisica e di facilitare politiche che diano accesso al cibo salutare. Anche il sonno alterato può essere indiretta causa di tumore, così come l'eccesso di zucchero, perché entrambi promuovono l'aumento di peso. La soia appare sicura.
Aggiornamento 10/11/2020
Le malattie pancreatiche sono spesso legate ad alterazioni del microbiota. Nel caso del tumore pancreatico i batteri sono capaci, in certe condizioni, di traslocare dall'intestino al pancreas creando infiammazione che alla lunga favorisce l'ambiente per la genesi e progressione del tumore.
Nel caso dell'insufficienza pancreatica (riduzione degli enzimi digestivi), spesso si parte da un evento acuto, e poi si arriva alla cronicizzazione. La condizione favorente può essere la SIBO (traslocazione dei batteri dal colon all'intestino tenue), e l'alterata digestione favorisce l'infiammazione pancreatica, perpetuando la condizione. Nel diabete di tipo 1 la disbiosi, in particolare la carenza di bifidobatteri, insieme ad altri fattori ambientali e genetici, aumenta il rischio
Aggiornamento 5/12/2020
Aggiornamento 10/4/2021
Le crucifere (vegetali della famiglia del cavolo, broccoli ecc.) appaiono ridurre il rischio di tumore pancreatico, uno dei più letali e difficili da individuare. L'effetto è presente anche negli ex-fumatori e se sono consumate crude. Non cotte però possono dare problemi alla tiroide.
Aggiornamento 5/5/2021
Perché alcune persone sviluppano metastasi e altre no? contano alimentazione e microbiota?
Alcuni ricercatori italiani hanno scoperto che la permeabilità dei vasi a livello intestinale (GVB) è una delle cause della diffusione delle metastasi dei tumori intestinali (CRC) al fegato.
"Mostriamo che le metastasi epatiche sono la conseguenza di una serie sequenziale di eventi. I batteri entrano nel tessuto tumorale e modificano la permeabilità, quindi migrano nel fegato e favoriscono la formazione di una "nicchia premetastatica" (PMN) che crea il terreno per la successiva semina delle cellule tumorali. Abbiamo anche iniziato a svelare sia quali batteri partecipano che il meccanismo molecolare coinvolto in questo processo. Abbiamo scoperto che un ceppo di E. coli (C17) potrebbe stimolare direttamente la permeabilità, attraverso un meccanismo dipendente dal fattore di virulenza TTSS (Virf), e traslocare nel fegato dove potrebbe iniziare il reclutamento di cellule immunitarie contribuendo alla maturazione di PMN e favorendo formazione di metastasi. Lo stesso ceppo (E. coli C17) potrebbe essere rilevato nel CRC umano (sia tumore primario che focolai metastatici epatici), suggerendo che un meccanismo simile può essere utilizzato nel CRC umano e confermando un rapporto che mostra che il cancro del colon primario e le metastasi epatiche accoppiate sono colonizzato da batteri identici. È probabile che meccanismi simili siano coinvolti in altri tumori.
[...] Abbiamo osservato che esistono batteri benefici, come L. paracasei, invece possono ripristinare una corretta GVB".
Come ben sappiamo l'alimentazione è il primo modulatore dei batteri intestinali.
Aggiornamento 18/8/2021
Il fruttosio in quantità innaturali come quello in sciroppo (HFCS), e non quello della frutta, stimola la crescita dei villi intestinali e aumenta l'assorbimento dei nutrienti, che vanno tutti velocemente al fegato e si accumulano sotto forma di grasso (steatosi epatica). E poi vi lamentate dicendo "tutto quello che mangio si accumula!"
Il fruttosio migliora la sopravvivenza cellulare in caso di ipossia (poco ossigeno), e questo spiegherebbe anche la maggiore sopravvivenza delle cellule tumorali.
In condizioni normali il fruttosio è in quantità scarse nel sangue, sia prodotto endogenamente che ingerito col cibo, e per questo "potrebbe servire come segnale altamente specifico per riprogrammare il metabolismo cellulare in risposta all'ipossia, un meccanismo che proponiamo è
sfruttato (e mirabile) quando tessuti come i villi intestinali e i tumori sono esposti al fruttosio esogeno. Inoltre, troviamo che la conseguenza della sopravvivenza delle cellule intestinali è un'espansione della superficie intestinale, che migliora l'assorbimento dei nutrienti. Questa scoperta può aiutare a spiegare gli effetti di promozione della crescita del fruttosio nei bambini allattati al seno, l'aumento dell'adiposità che si verifica negli animali in letargo che si nutrono di frutta e le proprietà obesogeniche di una dieta in stile occidentale".
Aggiornamento 24/11/2021
Alcuni batteri come Klebsiella pneumoniae aumentano il rischio di tumore pancreatico interferendo coi meccanismi di riparazione del DNA
Aggiornamento 21/2/2022
Nel modello animale la dieta chetogenica supporta l'effetto della chemioterapia in uno dei tumori con maggiore mortalità, il tumore pancreatico.
Aggiornamento 27/2/2022
Il triptofano viene trasformato in indolo dai lattobacilli intestinali. L'indolo attiva il recettore per gli arili (AHR) che può sopprimere l'attività antitumorale dei macrofagi nei confronti del tumore pancreatico
Aggiornamento 16/3/2022
I legami tra microbiota e malattie pancreatiche come tumore, diabete di tipo 1 e pancreatite
Aggiornamento 27/4/2022
"È stata riscontrata una maggiore incidenza di cancro ogni 5 g/giorno di aumento dell'assunzione di zuccheri liquidi, in particolare +8% per lo zucchero liquido totale, +19% per glucosio liquido, +14% per fruttosio liquido, +39% per il fruttosio dal succo di frutta".
La mortalità aumenta in modo simile e proporzionale per tutte le cause.
Aggiornamento 3/5/2022
Quali patologie e condizioni possono essere legate ad alterazioni del microbiota orale?
Malattie dell'apparato digerente (problemi digestivi, IBD, steatosi epatica), tumore orale, esofageo, pancreatico, intestinale, malattie cardiovascolari, diabete, Alzheimer, autoimmuni come l'artrite reumatoide, parto pretermine.
I meccanismi riguardano principalmente l'induzione di infiammazione e permeabilità intestinale che alterano le vie metaboliche.
Aggiornamento 8/5/2022
Aggiornamento 14/5/2022
Aggiornamento 20/11/2022
Le persone con diabete hanno aumentato rischio di tumori perché la glicemia alta nutre le cellule tumorali. Uno studio internazionale fatto in condizioni sociodemografiche diverse ha evidenziato come aderire ad un corretto stile di vita (dieta, attività fisica, astensione dal fumo) riduca il rischio di tumore (-27%) e la mortalità per tumore (-45%) nei diabetici.
In particolare si riducono i tumori dell'esofago, del polmone, del fegato, del colon-retto, della mammella e del rene.
In particolare si riducono i tumori dell'esofago, del polmone, del fegato, del colon-retto, della mammella e del rene.
Aggiornamento 22/1/2023
Alcuni ricercatori texani hanno revisionato la letteratura sul legame tumori-zucchero. La carenza di studi "diretti" di intervento sull'uomo è dovuta al lungo arco di tempo necessario ai tumori per svilupparsi e a problemi etici, per cui la maggior parte delle conoscenze arriva da modelli animali e studi osservazionali.
Nonostante il ruolo negativo dell'eccesso di zuccheri aggiunti sia ormai accertato, le indicazioni delle società scientifiche si limitano a suggerire di non superare i 6/9 cucchiaini al giorno (rispettivamente per femmine e maschi) e il 10% delle calorie giornaliere, meglio se 5% secondo l'OMS. In particolare l'American Institute for Cancer Research afferma che non ci sono forti prove di un diretto legame tra zucchero e tumori, a parte il maggior rischio tumorale che hanno le persone con sovrappeso, limitandosi all'invito a contenere gli zuccheri per non favorire un aumento di peso.
In generale gli studi osservazionali riportano che tumori aggressivi e frequenti come quello del seno, del colon e del pancreas sono più frequenti nei forti consumatori di zuccheri aggiunti. Uno studio ha mostrato che un consumo di 100mL di bibite zuccherate al giorno è associato a un aumento del rischio di tumore generale del 18%.
Nei modelli animali diversi studi mostrano maggiore frequenza di tumore e maggiore aggressività dei tumori nei topi nutriti con zucchero, anche in assenza di aumento di peso. Le quantità utilizzate sono alte ma paragonabili a quelle consumate dalle persone. Il rischio tumorale appare legato a meccanismi ormai riconosciuti nella tumorigenesi e nella progressione che coinvolgono l'infiammazione, il metabolismo del glucosio/fruttosio, le vie metaboliche dei lipidi e la modulazione immunitaria. Questi modelli però non sempre sono traslabili all'uomo.
Il meccanismo potenziale più probabile è lo stimolo dell'insulina e quindi delle vie mitogeniche (stimolo di duplicazione delle cellule), ma altre vie sono possibilmente coinvolte.
Il fruttosio industriale è sicuramente implicato nella genesi della sindrome metabolica perché induce insulinoresistenza e lipogenesi epatica. La sindrome metabolica aumenta il rischio di tumore, progressione tumorale e mortalità; si può considerare un legame zucchero-tumore diretto, dovuto ad aumento di infiammazione e insulinoresistenza.
L'infiammazione cronica con sovraespressione di cicloossigenasi o lipossigenasi è associata a numerosi tipi di cancro e malattie croniche. Più specificamente, gli studi hanno trovato una forte associazione tra la 12-lipossigenasi (12-LOX) e i suoi metaboliti, l'acido 12-idrossiicostatetraenoico (12-HETE) e una varietà di tumori. "Il nostro studio ha rilevato che i livelli di 12-HETE nei tumori al seno di topi alimentati con diete arricchite con saccarosio, fruttosio e fruttosio più glucosio erano tutti significativamente più alti di quelli nei topi alimentati con una dieta di controllo con amido. Questo picco nei livelli di 12-LOX/12-HETE dovuto alle diete arricchite di zucchero suggerisce che l'infiammazione, indipendente dall'aumento di peso o dal metabolismo, è un nuovo meccanismo causale nell'associazione tra zucchero e cancro". Il fruttosio industriale in diversi studi è stato collegato a tumore del colon. Chi ha metastasi epatiche ha iperespressione dell'aldolasi B, un enzima epatico coinvolto nel metabolismo del fruttosio che potrebbe essere un collegamento a una maggiore aggressività del tumore.
In generale, concludono gli autori, sono state portate prove significative per ritenere causale il legame tra zuccheri in eccesso e tumori e le società scientifiche dovrebbero tenere conto di queste conoscenze. Ulteriori studi possono arricchire la quantità di prove ma in generale, come già prevedono le linee guida generali, è bene limitare l'uso degli zuccheri aggiunti.
Aggiornamento 19/2/2023
L'incidenza del tumore pancreatico negli USA è fortemente aumentata nelle giovani donne, forse per il consumo di alcol
Aggiornamento 5/3/2023
Alcuni dati anche sull'uomo sulla modulazione dell'alimentazione nei confronti del tumore pancreatico, uno dei più pericolosi. Alcuni metaboliti batterici interagiscono col sistema immunitario, in particolare i neutrofili, per migliorare la risposta alla chemioterapia. In particolare alcuni batteri producono acido indol-3-acetico (3-IAA) dal triptofano, un aminoacido essenziale.
"Il 3-IAA lascia l'intestino, entra nel flusso sanguigno e alla fine viene assorbito dalle cellule immunitarie chiamate neutrofili, in cui subisce un processo di ossidazione mediato dall'enzima mieloperossidasi per generare molecole tossiche. La produzione di queste molecole è associata ad un aumento di composti chiamati specie reattive dell'ossigeno (ROS) nelle cellule tumorali. Questo, a sua volta, inibisce un processo di degradazione cellulare chiave chiamato autofagia, che è mediato da strutture chiamate autofagosomi. L'interferenza con l'autofagia consente alla chemioterapia di uccidere le cellule tumorali".
Nel modello animale la somministrazione di 3-IAA ha un effetto analogo. Dagli studi emerge che chi ha livelli più alti di questa molecola ha migliore risposta, mentre i livelli bassi sono associati con inefficacia della terapia.
"Il 3-IAA lascia l'intestino, entra nel flusso sanguigno e alla fine viene assorbito dalle cellule immunitarie chiamate neutrofili, in cui subisce un processo di ossidazione mediato dall'enzima mieloperossidasi per generare molecole tossiche. La produzione di queste molecole è associata ad un aumento di composti chiamati specie reattive dell'ossigeno (ROS) nelle cellule tumorali. Questo, a sua volta, inibisce un processo di degradazione cellulare chiave chiamato autofagia, che è mediato da strutture chiamate autofagosomi. L'interferenza con l'autofagia consente alla chemioterapia di uccidere le cellule tumorali".
Nel modello animale la somministrazione di 3-IAA ha un effetto analogo. Dagli studi emerge che chi ha livelli più alti di questa molecola ha migliore risposta, mentre i livelli bassi sono associati con inefficacia della terapia.
Aggiornamento 14/4/2023
Una revisione degli studi sullo zucchero ha trovato che il consumo elevato è associato con 45 effetti negativi sulla salute:
🍬 Un elevato consumo di zucchero nella dieta è generalmente più dannoso che benefico per la salute, specialmente in caso di malattie cardiometaboliche
❤️🩹 Il consumo di zucchero potrebbe avere effetti negativi sulla salute, in particolare obesità, diabete, malattie cardiovascolari, iperuricemia, gotta, accumulo di grasso ectopico, carie dentale e alcuni tipi di cancro
🦀 Le prove dell'associazione tra consumo di zucchero nella dieta e cancro rimangono limitate ma richiedono ulteriori ricerche
🧋 Si raccomanda di ridurre il consumo di zuccheri liberi o zuccheri aggiunti al di sotto di 25 g/giorno (circa 6 cucchiaini/giorno) e di limitare il consumo di bevande zuccherate a meno di una porzione/settimana (circa 200-355 ml/settimana) per ridurre l'effetto negativo degli zuccheri sulla salute.
Il fruttosio industriale appare particolarmente dannoso. "Rispetto ad altri carboidrati, il fruttosio potrebbe aumentare la capacità lipogenica epatica inducendo fattori di trascrizione epatici. Inoltre, uno studio sugli animali ha scoperto che il fruttosio alimentare potrebbe essere convertito in acetato dal microbiota intestinale, che può aumentare la lipogenesi epatica fornendo acetil-CoA lipogenico indipendentemente dall'ATP citrato liasi. I prodotti intermedi come i diacilgliceroli generati durante il processo di lipogenesi possono compromettere la segnalazione dell'insulina nel fegato e nei tessuti periferici e quindi portare all'insulino-resistenza. Successivamente, può promuovere la deposizione di grasso ectopico nel fegato e nei muscoli. Il fruttosio alimentare può anche inibire l'ossidazione degli acidi grassi nel fegato compromettendo le dimensioni e la funzione mitocondriale e l'acetilazione dell'enzima limitante. Inoltre, si suggerisce che il fruttosio contenuto nelle bevande zuccherate induca probabilmente l'insorgenza dell'obesità riducendo il dispendio energetico a riposo e promuovendo la resistenza alla leptina, stimolando l'appetito e inducendo un introito eccessivo di calorie, accumulo di grasso nel fegato e insulino-resistenza a lungo termine. Questa ipotesi è confermata da diversi studi clinici condotti su adulti sani, che hanno scoperto che il consumo di bevande zuccherate si traduce in un maggiore apporto calorico e aumento del peso rispetto alle bevande con dolcificanti. Inoltre, un recente studio controllato randomizzato in doppio cieco condotto su 94 uomini sani ha suggerito che il consumo di bevande zuccherate contenenti fruttosio potrebbe indurre un cambiamento significativo nel quadro del colesterolo, con una distribuzione delle particelle di lipoproteine a bassa densità verso particelle più piccole e più aterogene, mediando parzialmente le associazioni del consumo di bevande zuccherate con la dislipidemia e le malattie cardiovascolari". Anche la produzione di acido urico (causa della gotta e di danni renali e cardiovascolari) aumenta grazie al fruttosio, che agisce anche nell'intestino alterando il microbiota, la permeabilità intestinale e l'infiammazione. Anche patologie neurologiche come depressione e ADHD possono essere associate allo zucchero, così come l'aumento di escrezione di calcio che può favorire l'osteoporosi.
Aggiornamento 31/10/2023
Un nuovo studio mostra un legame diretto tra livelli di insulina e tumore pancreatico, uno dei più pericolosi.
L'eccesso di insulina stimola le cellule acinose a produrre enzimi digestivi, mandandole "fuorigiri" e inducendo infiammazione che promuove la cancerogenesi.
Considerazioni simili possono essere fatte per il tumore mammario.
L'iperinsulinemia è presente in persone sovrappeso o legato a introduzione eccessiva di zuccheri semplici.
Aggiornamento 29/8/2024
Le cellule senescenti, cellule alterate presenti nei tessuti andando avanti con l'età, favoriscono la progressione del tumore al seno e al pancreas e ostacolano la capacità dei globuli bianchi specializzati di rimuovere le cellule tumorali.
Usare i senolitici, sostanze capaci di mandare le cellule senescenti in apoptosi (morte programmata) potrebbe sostenere le terapie convenzionali e limitare la progressione tumorale. Alcuni senolitici sono farmaci approvati negli USA, ma esistono anche sostanze naturali con effetto senolitico.
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