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domenica 28 febbraio 2016

Obesogeni e tessuto adiposo


"Il tessuto adiposo è un organo endocrino che risponde a miriadi di influenze. Una nuova revisione scientifica sostiene che gli "obesogeni ambientali" (interferenti endocrini) - pesticidi, sostanze inquinanti, plastificanti, ecc - possono avere influenze sul nostro peso corporeo e sulle malattie croniche, specialmente se l'esposizione avviene nelle prime fasi di vita. Gli autori sostengono che il principio di precauzione richiede azioni per ridurre l'esposizione della popolazione".

David Ludwig, medico ad Harvard
Aggiornamento 9/11/2017
Dalla pagina Facebook del dott. Ludwig:
"Una nuova ricerca rivela che il tributilstagno agisce come interferente endocrino e causa aumento di peso creando nuove cellule adipose. Anche gli ormoni stimolati dal cibo (in particolare l'insulina) possono influenzare lo sviluppo delle cellule di grasso, fornendo una base per comprendere i danni metabolici dei carboidrati raffinati, andando oltre il solo contenuto calorico".
La ricerca fa luce su come le sostanze chimiche che interferiscano con il sistema endocrino, come il TBT, possono riprogrammare il destino delle cellule staminali

Aggiornamento 21/2/2018

Il thimerosal viene indicato come obesogeno da alcuni ricercatori. Non è più presente nei vaccini (tranne quello influenzale, pare) da molti anni, almeno nel mondo occidentale.

Aggiornamento 23/9/2018
Anche i sostituti del BPA, come il BPS o il difenilsulfone, possono creare problemi riproduttivi negli animali da esperimento.
Serviranno altri esperimenti per capire gli effetti a lungo termine di decine di sostanze chimiche artificiali, nel mentre, consigliano gli studiosi, "con o senza BPA, i contenitori di plastica che hanno segni di danneggiamento o che sono vecchi non possono essere considerati sicuri".

Aggiornamento 25/9/2018

Quando la smetteremo di sterilizzare tutto? I bambini hanno necessità di venire in contatto con un po' di sporco per "educare" il sistema immunitario.
In uno studio canadese, i bambini che vivevano in case con maggiore uso di disinfettanti avevano maggiore rischio di essere in sovrappeso a 3 anni. Questi prodotti infatti alteravano il microbiota intestinale, e potrebbero essere considerati "obesogeni". Inoltre essendo molecole particolari potrebbero anche essere interferenti endocrini
Aggiornamento 6/1/2019
Interessante articolo del Fatto Alimentare sugli interferenti endocrini, e su quanto sia difficile evitarli. Si sta comunque cercando di ridurne l'uso soprattutto nei bambini
Aggiornamento 1/2/2019
La pubertà precoce nelle donne è associata a più alti tassi di obesità, malattie cardiovascolari, sindrome dell'ovaio policistico e alcuni tipi di cancro (seno). Da alcuni anni si è verificato un aumento di menarca precoce, e gli scienziati pensano sia dovuto a fattori ambientali come gli interferenti endocrini.
"L'esposizione a determinate sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino nel nostro ambiente può essere un fattore significativo". ha detto la prof Harley. La sua ricerca presso l'Università della California ha dimostrato che le figlie di madri con alti livelli di dietil-ftalato, triclosan, fenoli e parabeni nei loro corpi durante la gravidanza sono entrati nella pubertà prima dei loro coetanei. Queste sostanze chimiche si trovano comunemente in una vasta gamma di cosmetici, dentifrici, saponi e altri prodotti per la cura personale.
Il mio consiglio è sempre di evitare cosmetici che presentano questo tipo di sostanze chimiche di sintesi, e vivere in maniera più vicina alla natura.
Mi preoccupa vedere persone più turbate da sostanze naturali come l'Amanita muscaria, il pesce palla velenoso, gli scorpioni e i morsi dei cobra (che hanno morbilità quasi 0) che da queste sostanze artificiali, tuttavia esistono anche sostanze naturali che funzionano da interferenti endocrini, e sono da evitare in gravidanza, come il tea tree oil o la lavanda.
Aggiornamento 15/4/2019
Nel modello animale il chlorpyrifos, che spesso si trova come residuo negli alimenti (secondo l'EFSA è uno dei pesticidi che più frequentemente supera la dose acuta di riferimento nei prodotti alimentari)induce permeabilità intestinale, alterazione della flora e, mediante la risposta infiammatoria, insulino-resistenza, e i topi che lo assumono ingrassano.
Gli autori concludono con "i nostri risultati suggeriscono che l'uso diffuso di pesticidi può contribuire all'epidemia mondiale di malattie legate all'infiammazione e obesità". 

Tra le cause a volte tralasciate di obesità e sovrappeso, obesità monogenetica o sindromica, ipotiroidismo, sindrome di Cushing (ciclica), sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), ipogonadismo, deficit dell'ormone della crescita e obesità ipotalamica (secondaria anche a traumi cranici, chirurgia o radioterapia cranica). "I sintomi di allarme più importanti per l'obesità genetica sono l'obesità ad esordio precoce, le caratteristiche dismorfiche/malformazioni congenite con o senza deficit cognitivo, problemi comportamentali, iperfagia e/o storia familiare. È importante valutare anche i fattori che contribuiscono maggiormente all'aumento di peso, compresi i farmaci (principalmente psichiatrici, cortisonici, insulina e β-bloccanti), abitudini e qualità del sonno, diete abbandonate ed effetto yoyo, smettere di fumare e alcolismo".

Aggiornamento 5/5/2019

Un articolo sul legame tra interferenti endocrini e obesità infantile

Aggiornamento 12/5/2019

Nonostante la FDA continui a ritenere sicure le dosi comuni di esposizione, gli effetti negativi del BPA sono osservati a dosi 20 mila volte inferiori

Aggiornamento 18/6/2019

Secondo una stima ingeriamo ogni settimana 5g di plastica. Acqua, birra e molluschi gli alimenti più ricchi. Ringraziate gli sporcaccioni che gettano rifiuti dappertutto. La plastica agisce da interferente endocrino e immunitario, non stupitevi se certe malattie sono in aumento.

Aggiornamento 19/7/2019

Ormai è noto il ruolo delle sostanze inquinanti nell'indurre insulinoresistenza e ridurre la capacità del grasso bruno (BAT) di ossidare i grassi, inducendo aumento di peso e diabete.
Paradossalmente esistono inquinanti, i PFO, che possono anche aumentare la capacità ossidativa del BAT e sono associati con minor rischio di sovrappeso.
Aggiornamento 21/7/2019

Oltre ai noti EDC, interferenti endocrini, definiti come "sostanze chimiche esogene, o miscela di sostanze chimiche, che possono interferire con qualsiasi aspetto dell'azione ormonale", esistono anche gli MDC, metabolic disrupting chemicals, sostanza capaci di interferire con l'azione dei mitocondri, riducendo capacità di produzione energetica, duplicativa, e aumentando lo stress ossidativo (produzione di ROS).


Sono sia sostanze naturali (soprattutto metalli come cadmio e arsenico) che sintetiche, come pesticidi (tra cui il famoso chlorpyrifos), tributilstagno, BPA, atrazina, PFO, ftalati, diossine ecc.
Queste sostanze causano diabete interferendo con la normale bioenergetica dei mitocondri.
Aggiornamento 1/8/2019
Le persone con sensibilità al mercurio che rimuovono le otturazioni in amalgama hanno riduzione degli anticorpi contro la tiroide. Anche il BPA (bisfenolo A) può determinare aumento degli anticorpi
Il BPS che ha sostituito il BPA potrebbe stimolare l'obesità anche più del BPA.
Aggiornamento 2/10/2019
Alcuni batteri sembrano in grado di degradare i pericolosi perfluoroalchilati (PFOA e PFAS), sostanze chimiche molto persistenti, che di recente hanno inquinato le falde venete.
Aggiornamento 13/10/2019
Nel modello animale l'esposizione alle microplastiche di polistirene (quello che chiamiamo comunemente polistirolo) altera il microbiota intestinale e le funzioni epatiche.
Aggiornamento 21/10/2019
Un sostituto del BPA, detto bisfenolo AF, provoca infiammazione negli adipociti umani in coltura, dimostrando potenzialità di favorire l'aumento di peso
Aggiornamento 17/11/2019
Un nuovo documento di consenso sugli interferenti endocrini che chiarisce i loro meccanismi d'azione e mette in guardia per la loro pericolosità.
Aggiornamento 25/11/2019
Gli omega 3 favoriscono la maturazione degli adipociti e così lo sviluppo di un fenotipo metabolicamente più sano, perché più cellule adipose piccole sono meglio di poche grandi, a parità di quantità di adipe.
Aggiornamento 9/12/2019

I livelli di BPA ai quali siamo esposti sono probabilmente molto sottostimati.

Aggiornamento 14/2/2020
L'uso di cosmetici contenenti parabeni in gravidanza si associa a maggior peso nella prole, sia nel modello animale che nelle osservazioni sugli uomini. Questo accade influenzando i centri della fame
Aggiornamento 20/5/2020
Gli obesogeni, sostanze che favoriscono l'accumulo di peso, lo fanno alterando l'omeostasi lipidica, in particolare favorendo la sintesi dei grassi. L'accumulo può essere favorito anche nel fegato (steatosi). L'energia che si sarebbe dovuto spendere, viene stipata, senza nessuna violazione delle leggi termodinamiche. PFO, BPA, tributilstagno, ftalati, o anche di origine naturale come genisteina o dietilstilbestrolo sono i più noti.
Aggiornamento 31/5/2020
Alcune sostanze hanno effetto negativo sul microbiota. Tra di esse, molti farmaci (antibiotici ovviamente, antiacidi ecc), metalli pesanti (mercurio, arsenico), pesticidi (che in alcuni casi si ritengono sicuri perché non colpiscono vie metaboliche dei mammiferi, ma quelle microbiche sì!), dolcificanti artificiali, il triclosan (usato nei saponi antibatterici), la nicotina (tabacco). Il danno avviene mediante alterazione dei metaboliti batterici e biliari, soprattutto SCFA, interferendo su umore, rischio cardiovascolare (TMAO), mediante perdita di specie batteriche utili (aumento del rischio di malattie intestinali) e mediante alterazione del bilancio energetico, favorendo l'aumento di peso. Per ripristinare il microbiota, sono a disposizione trapianto fecale (ancora in sperimentazione), probiotici e prebiotici. Il loro successo dipende anche dalle condizioni iniziali.
Aggiornamento 19/1/2021

I pesticidi sono obesogeni e si dovrebbe applicare il principio di precauzione visto i dubbi sui loro effetti nel mondo reale


Aggiornamento 17/2/2021

La plastica che purtroppo ingeriamo ha effetti tossici, che dipendono anche dalle dimensioni (micro o nanoplastiche).
"... Le vie principali che sono disturbate dall'esposizione alle microplastiche sono la biosintesi degli acidi grassi insaturi e il metabolismo dell'acido linoleico, invece il metabolismo degli aminoacidi non appare disturbato ..." "... [Mentre] l'esposizione alle nanoplastiche ha interferito con il metabolismo di alanina, acido aspartico e acido glutammico ...", riducendo la produzione di glutatione e altri enzimi antiossidanti così aumentando lo stress ossidativo.
In particolare le microplastiche disturbano la flora intestinale e il metabolismo epatico, mentre le nanoplastiche oltrepassano la pelle e la barriera ematoencefalica, disturbando le membrane lipidiche, la formazione dei neonati e creando infiammazione.

Aggiornamento 30/8/2021

Il clorpirifos, un pesticida vietato in Europa ma usato in deroga in Italia, può favorire l'aumento di peso. Nei topi una dose di comune esposizione (2mg/kg) promuove obesità, steatosi epatica e insulinoresistenza, se combinata a una dieta ad alto contenuto di grassi. In una dieta lowfat questo non succede, probabilmente per una questione di lipofilia della sostanza e perché favorisce l'indirizzamento dei grassi nelle cellule adipose.
L'effetto è mediato sia da un aumento dell'appetito che da una riduzione della termogenesi del tessuto adiposo bruno.
"Il grasso bruno è la fornace metabolica del nostro corpo, brucia calorie, a differenza del grasso normale che viene utilizzato per immagazzinarle. Questo genera calore e impedisce che le calorie si depositino sui nostri corpi come normale grasso bianco. Sappiamo che il grasso bruno si attiva durante il freddo e quando mangiamo", ha affermato l'autore dello studio Gregory Steinberg, professore di medicina e condirettore del Center for Metabolism, Obesity, and Diabetes Research presso McMaster.
"I cambiamenti dello stile di vita relativi alla dieta e all'esercizio fisico raramente portano a una perdita di peso prolungata. Riteniamo che parte del problema possa essere questo intrinseco rallentamento della fornace metabolica da parte del clorpirifos".
Steinberg ha affermato che al clorpirifos bastebbe inibire l'uso di energia nel grasso bruno di 40 calorie al giorno per innescare l'obesità negli adulti, il che si tradurrebbe in un aumento di peso di 2,5kg in più all'anno.
Insomma potrebbe essere uno dei responsabili del metabolismo lento.

Aggiornamento 20/9/2021

Numerose società scientifiche (Endocrine SocietyAmerican Academy of PediatricsInternational Federation of Gynecology and ObstetricsOMS ) si sono pronunciate sulla riduzione dell'esposizione di sostanze (interferenti endocrini) che causano problemi alla tiroide o altri organi endocrini.
La tiroide del nascituro non funziona fino alla metà del secondo trimestre di gravidanza, per cui lo sviluppo fetale dipende esclusivamente dagli ormoni tiroidei materni. In questa fase è per questo importante che la mamma abbia una tiroide in perfetto stato.
Pesticidi, bisfenolo, ftalati, PFAS e ritardanti di fiamma possono alterare la funzione tiroidea e, se questo avviene in gravidanza, si possono indurre deficit cognitivi.
Tiocianati (sigarette) e perclorati (plastiche) interferiscono col trasporto dello iodio.
"Se così tante sostanze chimiche alterano l'asse tiroideo, perché non ne abbiamo sentito parlare alla facoltà di medicina? Un tempo pensavamo che "la dose fa il veleno", nel senso che la quantità di esposizione è importante quanto la natura della sostanza. Questo detto è attribuito al filosofo svizzero del XVI secolo Paracelso. Ma la scienza ha mostrato centinaia di esempi in cui questo paradigma ha fallito. È ormai chiaro che bassi livelli di esposizione possono avere effetti significativi quando si verificano nei momenti sbagliati dello sviluppo cerebrale, con gli effetti maggiori ai livelli più bassi. La nozione di epigenetica non esisteva ai tempi di Paracelso.
[…]
Dopo un decennio di dispute e resistenze industriali, l'EPA ha finalmente bandito dal cibo uno dei noti pesticidi che alterano la tiroide, il clorpirifos. Il ritardo della politica è stato costoso e inutile; studi risalenti ai primi anni 2000 avevano identificato serie preoccupazioni sull'alterazione dell'ormone tiroideo e dello sviluppo del cervello nei bambini.
Abbiamo recentemente stimato che i pesticidi organofosfati come il clorpirifos hanno rappresentato circa 594 miliardi di dollari di costi sociali, tra cui l'assistenza sanitaria e l'istruzione aggiuntive, tra il 2001 e il 2016. Sebbene la legge sul controllo delle sostanze tossiche ora richieda test di sicurezza delle sostanze chimiche prima che vengano introdotte nel mercato, rimangono gravi lacune nei requisiti di sicurezza per gli additivi alimentari che interferiscono con l'ormone tiroideo.

Allora, cosa dobbiamo fare?

Ci sono passaggi sicuri e semplici per ridurre l'esposizione a queste sostanze chimiche che alterano la tiroide. Li abbiamo già descritti in precedenza, ma vale la pena ripeterli:

Apri le finestre e usa uno straccio bagnato per rimuovere i residui di polvere che accumulano sostanze

Sostituire le pentole antiaderenti con acciaio inossidabile o ghisa

Mangia biologico

Evita i cibi in scatola

Riduci l'uso di plastica

Aggiornamento 12/10/2021

L'esposizione agli ftalati presenti nella plastica, purtroppo anche nelle confezioni dei cibi, è legata a incrementata mortalità per tutte le cause e in particolare cardiovascolare. La stima negli USA è di almeno 90 mila morti all'anno, la perdita economica di almeno 40 miliardi di dollari: è necessario urgentemente regolamentare la loro presenza. Uno dei meccanismi è la riduzione del testosterone nell'uomo.


Aggiornamento 31/10/2021

I perfluorocarburi sono sostanze usate nelle vecchie pentole antiaderenti e in alcuni tessuti sintetici. I noti PFOS, PFOA ecc. sono loro derivati, molto durevoli e quindi rimangono nell'ambiente per decenni.
La loro presenza nel corpo influenza il metabolismo energetico e favorisce l'accumulo di grasso in diversi modi.
Attivano i PPARγ, stimolando la proliferazione e la maturazione dei preadipociti e degli adipociti.
Alterano la funzione tiroidea. Inibiscono la degradazione del cortisolo, lasciandolo più a lungo in circolazione.
L'effetto è peggiore se il contatto avviene nella vita intrauterina o nei primi anni di vita.
Il BPA invece agisce attivando il recettore per gli estrogeni α e aumentando la sintesi dei glucocorticoidi. Alterano inoltre l'espressione genica dei mitocondri.
Questi interferenti endocrini sono tra le cause dell'epidemia di obesità.

Aggiornamento 5/2/2022

Il tessuto adiposo può diventare un deposito di sostanze tossiche lipofile, come diossine, PCB, polibrominati ecc.
Le sostanze si bioaccumulano nel tessuto adiposo, impedendo di fare danni in altri distretti, ma allo stesso tempo danneggiano il metabolismo del tessuto.
Inoltre quando vengono rilasciati (per esempio durante il dimagrimento) possono ridurre la salute. Non si sa se la velocità di dimagrimento influenzi la salute.
Il loro tasso è proporzionale al rischio di obesità e diabete. La perturbazione del metabolismo avviene tramite interazione coi recettori per gli arili, PPARγ, per gli estrogeni e per gli ormoni tiroidei.

Aggiornamento 2/7/2022

I valori plasmatici di perfluoroalchili (PFAS), sostanze chimiche che non si degradano e contaminano l'acqua potabile, sono associati ad aumentato rischio di diabete nelle donne.
Tra di loro hanno anche un effetto sinergico, ossia si potenziano se vengono introdotti i diversi tipi. Il motivo potrebbe essere la loro somiglianza strutturale con gli acidi grassi.
Evitarli o diminuire l'introduzione ridurrebbe l'incidenza di diabete in modo significativo.
Le principali fonti sono acqua e cibo contaminati (pesce soprattutto), le vecchie pentole antiaderenti, alcuni contenitori di cibi come quelli del fast-food, pellicola, pop-corn per il microonde), moquette e tappezzeria antimacchia, abiti impermeabili, alcuni cosmetici e prodotti per l'igiene.

Aggiornamento 18/5/2023

(Finalmente) gli scienziati sono preoccupati dall'effetto dei disinfettanti per le mani. Non si conosce la reale efficacia, fanno male all'intestino, alla pelle, ai polmoni, al sistema immunitario, al sistema riproduttivo, al microbiota, creano problemi allo sviluppo, al metabolismo energetico, creano resistenza microbica, inquinano e finiscono nella catena alimentare.

Aggiornamento 21/10/2023

Una delle cause di livelli alti di colesterolo e trigliceridi potrebbe essere la presenza di inquinanti come i PFAS nel sangue. Queste sostanza interferiscono con l'ingresso nelle cellule del colesterolo, che così rimane nel sangue.

Aggiornamento 4/2/2024

Un modello complesso ma interessante sull'obesità riunifica i principali (carboidrati-insulina e bilancio energetico) integrando anche quello redox e quello degli obesogeni. Il risultato è uno sguardo da molti punti di vista che può spiegare meglio l'epidemia di obesità non solo come un eccessivo introito di calorie ma anche come un forzato deposito di nutrienti influenzato da fattori che causano scarsa propensione ad ossidare, in particolare legato (anche) alla presenza nel cibo o comunque all'esposizione a sostanze che modulano il bilancio energetico influenzando il metabolismo del tessuto adiposo (funzione, localizzazione, numero e grandezza degli adipociti). L'eccesso di radicali liberi (ROS) invece ostacola il lavoro dell'ipotalamo, che gestisce fame, sazietà e consumi.
"Forniamo un modello integrato in grado di spiegare la programmazione e gli effetti dello sviluppo nel corso della vita e delle generazioni, un set point metabolico alterato, alterazioni nell'efficienza mitocondriale e segnali attraverso i tessuti metabolici che trasmettono uno stato nutrizionale modificato. La nostra proposta non prevede che l'esposizione agli obesogeni di per sé sia l’unica causa della pandemia di obesità ma che, attraverso gli effetti sull’espressione genetica e sui ROS, gli obesogeni alterano la funzione dei tessuti metabolici in modo tale che le persone siano più sensibili all’aumento di peso indotto dalla dieta e meno sensibile alla perdita di peso.
L’accettazione di questo modello integrato si concentrerà sulla prevenzione dell’obesità riducendo l’esposizione agli obesogeni in utero, nei primi anni di vita e per tutto l’arco della vita. Questi includono mangiare cibi biologici freschi, evitare il cibo ultraprocessato, evitare la plastica per conservare o riscaldare gli alimenti, utilizzare prodotti senza profumo, evitare pentole antiaderenti e utilizzare acqua potabile purificata (per i dettagli, vedere www.ewg.org). In definitiva, saranno necessarie azioni normative e politiche per ridurre la produzione di sostanze chimiche obesogene".

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