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sabato 23 settembre 2017

Le migliori e peggiori diete al mondo


Tratto da un articolo di Medscape.com

Quali sono le caratteristiche delle diete più sane nel mondo? Cibi minimamente processati, vegetali freschi, pesce, legumi, frutta oleosa, grassi buoni. Quelle meno sane invece abbondano di cibi processati, zuccheri e amidi raffinati, porzioni enormi, grassi trasformati.
Le diete sane sono inoltre caratterizzate dal consumo dei pasti senza fretta. 
La dieta francese, nonostante l'alto contenuto di grassi saturi, è ricca in cibi fermentati amici della flora.
La dieta nordica è caratterizzata da omega 3 marini e frutti di bosco, ma anche dall'uso dell'olio di colza al posto di quello di oliva.
La dieta di Okinawa (Giappone) prevede la quasi esclusione dei prodotti animali, ad eccezione del pesce, e il consumo quotidiano di riso e soprattutto patate dolci.
Nelle zone occidentali dell'Africa il consumo di fibra è enorme rispetto al nostro occidente e si caratterizza anche per l'uso di spezie.
In India la carne è allevata in maniera naturale, quindi più ricca di grassi sani, e l'uso di curcuma è abbondante.
La dieta tradizionale centroamericana ugualmente usa molte spezie, tra cui il peperoncino, e abbonda l'uso legumi, vegetali e frutta.

Negli USA come sappiamo prevale una dieta di tipo occidentale, con abbondanza di cibo industriale, sale, grassi, zuccheri e amidi da fonti raffinate, una vera manna per le malattie cardiovascolari e non solo. Tumori, obesità e malattie moderne sono tutte legate a questo stile di vita.
In Repubblica Ceca e Ungheria si utilizzano molto carni processate e affumicate: questo aumenta i pericolo per la salute. Anche in Belgio si assumono eccessi di queste carni, e purtroppo vengono abbinate a patate fritte e zuccheri.

Quali sono i tratti comuni delle diete sane? Come accennato all'inizio, il fatto di usare cibi poco processati che mantengono il loro carico di nutrienti: paragonando le diete tra di loro, appare più importante quello che non si mangia per determinare la scarsa salute! I cibi processati determinano infatti carenze nutrizionali e costituiscono la ricetta perfetta per il disastro.
Anche la socializzazione e il mangiare lento accomuna le diete sane.
In termini di longevità e salubrità, non esiste una dieta ideale per tutti: quello che si deve fare è aiutare il paziente a consumare cibi sani e ridurre al minimo quelli insalubri.

Cosa impariamo da questa rassegna? Sicuramente che dove arriva il fast food, porta anche il suo carico di cibi malsani e malattie.
Aggiornamento 3/10/2017
Lo sport ad alta intensità protegge dai danni della cucina fastfood. Se non siete supersportivi siate quindi rigorosi
Aggiornamento 17/1/2018

L'alimentazione di tipo occidentale aumenta la reazione infiammatoria delle cellule immunitarie, aumentando così il rischio di tutte le malattie connesse con la condizione di infiammazione: diabete, aterosclerosi, malattie neurodegenerative  e autoimmuni.
"Il cibo non salutare sembra rendere le difese del corpo più aggressive a lungo termine"
È stato in pratica individuato un "sensore" del cibo fast food nelle cellule immunitarie.

"Questi risultati hanno quindi un'importanza sociale rilevante", spiega Latz, autore dello studio. "Le basi di una dieta sana devono diventare una parte dell'educazione molto più importante di quella attuale, solo così possiamo "immunizzare" i bambini in una fase precoce contro le tentazioni dell'industria alimentare. I bambini devono scegliere cosa mangiare ogni giorno, dovremmo consentire loro di prendere decisioni consapevoli riguardo alle loro abitudini alimentari ".

Aggiornamento 4/6/2018


Le diete non salutari sono la prima causa prevenibile di malattia e morte


Aggiornamento 2/10/2018

Quali sono le caratteristiche dei centenari italiani? Nel dopoguerra, nonostante la variazione dell'alimentazione, hanno mantenuto le abitudini di un ambiente non obesogeno, sono stati fisicamente attivi per tutta la vita, per tutta la vita hanno avuto ritmi simili nei pasti e nel sonno, a tutto vantaggio del microbiota intestinale. Nonostante presentino un profilo delle citochine infiammatorie alterato, questo non sembra arrecare danno. La  genetica ha un ruolo più complesso, che interagisce con l'epigenetica.
Aggiornamento 27/1/2019

Un'alta frequenza di consumo di cibi fritti, particolarmente pollo e prodotti ittici, aumenta la mortalità da qualsiasi causa, soprattutto cardiovascolare, nelle donne in postmenopausa. Questo può essere dovuto alla formazione di grassi trans, di acrilammide e di AGEs con le alte temperature, che determinano stress ossidativo e infiammazione, all'aumento della densità energetica, all'aumentato consumo di sale, al riutilizzo dell'olio che agisce sull'enzima paraoxonasi e inibisce il metabolismo del colesterolo.

Aggiornamento 16/7/2019

La qualità della dieta, misurata con l'HEI (helthy eating index), si rapporta al microbiota. Un basso punteggio si associa ad aumentato numero di specie potenzialmente patogene (come Fusobacterium, legato anche al tumore al colon, ed E.coli), mentre un punteggio alto si associa a maggiore presenza di specie benefiche.
Aggiornamento 29/11/2019
Le diete tradizionali in giro per il mondo rimangono le più salutari e variare le abitudini è legato ad aumento del rischio di malattia
Aggiornamento 5/1/2020
È uscita la nuova classifica delle migliori diete secondo U.S. News and World Report
La prima classificata è la dieta mediterranea, seguita dalla DASH, e da altre diete antinfiammatorie e tendenzialmente vegetariane.
Al 20° la dieta dell'indice glicemico, a pari merito con la zona. La dieta alcalina al 28° posto, la paleodieta subito dopo.
Aggiornamento 29/1/2021

Uno degli sport preferiti da alcuni sedicenti divulgatori è quello di parlare di cose che non conoscono, e senza almeno dare uno sguardo alla letteratura scientifica prima. Uno che leggo spesso è "non esistono cibi antinfiammatori o proinfiammatori". Niente di più falso. È ormai evidente come il cibo processato aumenti l'infiammazione mentre quello non industriale, che mantiene fibre, minerali, vitamine e antiossidanti abbia effetto contrario. In generale dieta mediterranea e le sue simili riducono l'infiammazione, mentre la dieta di tipo occidentale aumenta tutti i marker. Adottare la prima dovrebbe anche essere in grado di invertire lo stato infiammatorio di basso grado tipico del sovrappeso.
Aggiornamento 7/2/2021

Le diete a base vegetale (con sostanziosa prevalenza degli alimenti vegetali, come la mediterranea, la DASH e la paleo) hanno effetto di riduzione dello stress ossidativo e dell'infiammazione. Questo avviene aumentando le difese antiossidanti endogene (catalasi, SOD) e riducendo i marker di infiammazione. Al contrario la dieta di tipo occidentale ricca di alimenti raffinati e zuccheri aggiunti aumenta i marker e riduce le capacità antiossidanti

Aggiornamento 1/4/2021

Il consumo cronico di alimenti industriali induce un'alterata permeabilità della barriera intestinale e l'attivazione della via del complemento (sistema immunitario) e conferisce il rischio di malattie microvascolari nel modello animale. Questo favorisce anche le malattie renali. Un ruolo importante lo giocano gli AGEs, presenti nei prodotti cotti ad alte temperature. Invece un intervento dietetico che tenga conto dell'intestino e del microbiota, con alto contenuto di fibre e amido resistente, limita l'influenza negativa sulla salute della dieta moderna.

Aggiornamento 26/9/2022

Quale appare essere la migliore dieta per il microbiota?
Una dieta ricca di alimenti vegetali non processati (cereali, legumi, frutta oleosa, frutta zuccherina e verdura), arricchita da pesce grasso e latticini magri fermentati. La carne rossa andrebbe limitata per la possibile fermentazione di composti non digeriti con potenziale cancerogeno. La carne processata andrebbe evitata e i latticini non sgrassati limitati per la loro azione sui sali biliari. 

Aggiornamento 27/4/2023

Un documento di consenso dei cardiologi americani ha passato in rassegna varie diete e classificato quelle simil-mediterranee (DASH, dieta mediterranea, pescovegetariana ecc.) come le più sane, mentre ha messo in fondo quelle a basso quantitativo di carboidrati come paleo e low carb.
Queste ultime vengono considerate meno sane perché escludono fonti di carboidrati salutari come legumi e cereali integrali. Tuttavia viene anche specificato che questi modelli, se ben strutturati, possono far evitare fonti insalubri di carboidrati come cereali raffinati e zuccheri aggiunti. Risultano inoltre più impattanti sull'ambiente.
Viene inoltre messa in evidenza la "crisi nazionale di scarsa qualità della dieta", ossia la generica scarsa qualità dell'alimentazione della popolazione statunitense.

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