Continua qui il post sugli effetti dei comportamenti, alimentari e non, in gravidanza e dintorni
Aggiornamento 25/9/2022
Nel modello animale, un ridotto apporto di proteine in gravidanza predispone per una scarsa muscolatura e ridotta forza di contrazione nella prole (tramite insufficiente stimolo di mTOR). Questo favorisce scarsa sintesi proteica, uno stato di insulinoresistenza e un futuro diabete.
Aggiornamento 5/10/2022
Avere il diabete in gravidanza (diabete gestazionale) predispone la mamma per un diabete di tipo 2 negli anni successivi.
Avere uno stile di vita corretto (dieta, niente fumo e attività fisica) in seguito a diabete gravidico riduce questo rischio anche in donne con predisposizione genetica e sovrappeso/obesità
Aggiornamento 5/11/2022
Come mai c'è stato negli ultimi decenni un aumento delle malattie gastrointestinali come IBD (Crohn e colite ulcerosa), celiachia, esofagite eosinofila, delle malattie metaboliche come il diabete di tipo 2 e autoimmuni come il diabete di tipo 1? Oltre a un aumento delle diagnosi, grazie a maggiori indagini, uno dei fattori ambientali è l'uso di antibiotici, in particolare nei bambini che stanno sviluppando il sistema immunitario.
Dopo un ciclo di antibiotici il microbiota risulta perturbato per mesi e può non tornare alla sua composizione originale. Si assiste a una proliferazione dei funghi come la Candida che hanno importanti influenze sul sistema immunitario.
"Gli antibiotici portano a profondi cambiamenti nel microbiota intestinale favorendo potenziali meccanismi che inducono le malattie. Gli studi sperimentali mostrano che la perturbazione del microbiota è capace di influenzare lo sviluppo delle malattie. Il livello di esposizione, la finestra temporale, in particolare nella prima infanzia e il tipo di antibiotici può spiegare la differenza nel rischio di malattia.
La difficoltà nel chiarire il legame è dovuta alla complessità nelle dinamiche del microbiota, per cui occorrono maggiori studi sia epidemiologici che sperimentali.
I trattamenti per porre rimedio a queste alterazioni, come prebiotici, probiotici, simbiotici e trapianto fecale sono sotto indagine, ma una migliore gestione nella somministrazione degli antibiotici sarebbe il fattore a cui porre maggiore attenzione".
Nella celiachia prima della manifestazione della malattia, si notano un eccesso di Escherichia coli e di Bacteroides e una riduzione dei bifidobatteri. L'esposizione agli antibiotici nel modello sperimentale influenza l'immunopatogenicità indotta dal glutine in relazione a specifiche specie batteriche. Alcuni patogeni opportunisti possono indurre la sensibilità delle cellule immunitarie al glutine attraverso l'elastasi batterica o il mimetismo molecolare (posseggono proteine che somigliano al glutine) o ancora modificando il glutine. I lattobacilli invece possono supportare la degradazione del glutine. Le finestre temporali potrebbero essere multiple ma la più importante appare essere quella nei primi 2 anni.
La permeabilità intestinale, con l'ingresso di molecole infiammatorie attraverso la mucosa, sembra giocare un ruolo in tutte queste malattie.
Aggiornamento 22/11/2022
L'OMS ha rilasciato una linea guida ufficiale per promuovere il contatto cutaneo tra mamma e neonato prematuro, in quanto aumenta la sopravvivenza. Vi è anche un invito a ristrutturare le terapie intensive per favorire questa situazione.
Il parto pretermine, il basso peso alla nascita, il parto cesareo, l'uso di antibiotici, l'allattamento al seno limitato, tra gli altri fattori, hanno contribuito all'aumento delle malattie non trasmissibili tra i bambini. L'uso di probiotici emerge come strategia microbiologica sicura in pediatria per la promozione dell'immunità intestinale. L. rhamnosus GG (LGG) e S. boulardii si sono dimostrati sicuri ed efficaci per la prevenzione della diarrea acuta e della diarrea associata agli antibiotici, accorciandone la durata e riducendone i sintomi. Nel caso di coliche infantili, sia L. reuteri DSM 17938 che LGG possono ridurne significativamente la durata. In relazione alla prevenzione della dermatite atopica, LGG somministrato durante la gravidanza ha dimostrato di ridurne il rischio nel neonato.
L'uso di antibiotici è associato, in uno studio sulla popolazione finlandese, a diabete di tipo 2 e obesità. Ogni ciclo aumenta tra 1,8 e 3,4% il rischio di diabete. Fare 5 cicli di antibiotici aumenta il rischio di diabete tra il 51 e il 107% rispetto a farne uno o nessuno. Questi risultati ricalcano quelli ottenuti in altre nazioni come Danimarca, Canada, USA e Regno Unito. L'aumento del peso non spiega totalmente il legame, quindi l'effetto è almeno parzialmente dovuto all'alterazione del microbiota. "Il microbioma intestinale ha profondi effetti sul metabolismo umano. I cambiamenti avversi al microbioma sono stati implicati nello sviluppo del diabete di tipo 2 e dell'obesità attraverso diversi meccanismi presunti, tra cui l'estrazione di energia dalla dieta, la produzione di metaboliti e la regolazione endocrina. Studi su animali e umani hanno dimostrato che il microbioma degli obesi è più efficiente nel "raccogliere" energia dalla dieta. Inoltre, gli acidi grassi a catena corta fermentati dal microbiota intestinale dalla fibra alimentare hanno un ruolo nella regolazione della sensibilità all'insulina e del metabolismo energetico. Anche cicli a breve termine di antibiotici orali possono avere un impatto a lungo termine sulla diversità, composizione e funzione microbica intestinale. L'esposizione agli antibiotici è stata recentemente associata a una serie di malattie non trasmissibili, tra cui l'obesità e il diabete di tipo 2, che è mediato dalla perdita della diversità del microbioma".
L'articolo indica anche che le prescrizioni inutili di antibiotici sono state stimate tra il 20 e il 50%, in particolare per infezioni virali che non rispondono agli antibiotici.
"Abbiamo scoperto che una precedente esposizione ad antibiotici era associata ad un aumentato rischio di futuro diabete di tipo 2, sovrappeso e obesità. I nostri risultati supportano l'uso giudizioso degli antibiotici. Sono necessari studi futuri per indagare ulteriormente sulla relazione tra l'esposizione agli antibiotici e il diabete di tipo 2 e l'eccesso di peso corporeo, nonché per esaminare l'impatto diretto dell'esposizione agli antibiotici sul microbioma intestinale umano".
Alcune carenze (o eccessi) di nutrienti in gravidanza sono associate a problemi metabolici nella prole. Per esempio poco magnesio aumenta l'infiammazione e il rischio di basso peso alla nascita. Il selenio sia in eccesso che in difetto aumenta il rischio di diabete. La carenza di zinco aumenta il rischio di eccesso di adipe, così come l'eccesso di ferro.
Se avete poca voglia di fare sport la colpa potrebbe essere (anche) dei vostri microbi intestinali. Infatti alcuni ricercatori hanno scoperto che i batteri influenzano particolare aree del cervello e in questo modo la tendenza a fare attività fisica.
In particolare vengono prodotti metaboliti degli acidi grassi che agiscono sul sistema endocannabinoide (recettori CB1 in neuroni TRPV1) che "inviano un segnale afferente indotto dall'esercizio al cervello e riducono l'espressione di MAO (enzima che degrada le monamine) nello striato. Questo blocco delle MAO contribuisce a livelli più elevati di dopamina e a una maggiore capacità di esercizio". In assenza dei batteri invece ci sono più MAO, meno dopamina e abbiamo meno piacere nel fare esercizio, fino a preferire il divano coi popcorn mentre guardiamo un film.
I dati quindi suggeriscono che "gli effetti neurochimici alla base del "runner's high", il fenomeno di piacere, ricompensa, riduzione dell'ansia e analgesia guidato dal rilascio di endocannabinoidi dopo un'attività fisica prolungata potrebbero essere influenzati dal tratto gastrointestinale. Coerentemente, abbiamo scoperto che gli effetti analgesici dell'esercizio dipendono anche dalla colonizzazione microbica intestinale e dalla segnalazione CB1 periferica, indicando che il percorso scoperto in questo studio può regolare ulteriori aspetti della fisiologia dell'esercizio. Evolutivamente, la regolazione dei circuiti di ricompensa e motivazione indotti dall'esercizio da parte dei metaboliti intestinali può servire ad accoppiare la disponibilità di nutrienti e lo stato di colonizzazione microbica intestinale alla prontezza e alla capacità di impegnarsi in un'attività fisica prolungata". Per capirci sono gli stessi recettori stimolati dalla marijuana, ecco perché per qualcuno lo sport è una droga. Per altri invece lo è il cibo, che può ugualmente stimolare questi recettori in maniera indiretta.
Una maggiore aderenza alla dieta mediterranea riduce il rischio di problemi in gravidanza come preeclampsia (gestosi), diabete gestazionale e basso peso alla nascita del 21%. Lo studio è stato fatto su circa 10 mila donne.
La supplementazione con vitamina C appare ridurre i danni alla respirazione nella prole di donne che fumano in gravidanza. Ovviamente il consiglio dovrebbe essere quello di non fumare, soprattutto in gravidanza.
Da una review sui disturbi dello spettro autistico (ASD): "A causa della mancanza di farmacoterapie efficaci per l'ASD, le famiglie sono spesso interessate ad approcci complementari e alternativi. Alcuni integratori come N-acetilcisteina e sulforafano sono stati studiati in studi clinici randomizzati e hanno dimostrato efficacia per i sintomi emotivi e comportamentali. Tuttavia, le prove attuali non supportano alcun supplemento per i problemi di linguaggio, la scarsa interazione sociale o i comportamenti limitati o ripetitivi".
Il diabete gestazionale appare legato all'infiammazione indotta dai metaboliti batterici. Le donne con disbiosi (alterazione del tipo di batteri nell'intestino) hanno maggiore rischio di diabete in gravidanza e verificare il profilo microbico può aiutare a diagnosticarlo in anticipo.
Abbiate parenti e amici con un buon microbiota, perché la sua trasmissione dipende anche da loro
La supplementazione con mioinositolo, spesso usato anche per i problemi di fertilità,
appare ridurre il rischio di diabete gestazionale, ipertensione in gravidanza e parto prematuro.
La prematurità è un fattore di rischio per i bambini, sia per lo sviluppo che per altri fattori.
Allattarli al seno il più possibile migliora il loro neurosviluppo riducendo il rischio di problemi
È noto che i bambini nati con parto cesareo hanno alterazioni del microbiota che possono aumentare il rischio di varie malattie (asma, allergie, sovrappeso ecc.). I ricercatori
hanno scoperto che l'allattamento al seno può compensare la mancanza di batteri buoni introdotti col parto vaginale e quindi risulta ancora più importante per i bambini nati col cesareo.
L'allergia alle arachidi è discretamente diffusa negli USA e in Europa (circa 1-2% della popolazione).
Secondo alcuni ricercatori anticipare l'introduzione delle arachidi contribuirebbe a ridurre il rischio dell'allergia, per cui si dovrebbero inserire negli alimenti complementari.
Hanno sviluppato un modello secondo cui "per massimizzare la prevenzione dell'allergia alle arachidi nella popolazione, tutti i bambini dovrebbero iniziare a mangiare prodotti a base di arachidi entro i 6 mesi di vita; i neonati con eczema, in particolare eczema grave, dovrebbero iniziare a partire dai 4 mesi di età".
🤱🏽 L'allattamento al seno, se possibile, deve essere assolutamente favorito ed esclusivo per 6 mesi
🍼 in caso di mancanza di latte, si fa riferimento alle donazioni ed eventualmente ai latti in formula
💊 l'integrazione di ferro è raccomandata mentre quella di vitamina D e zinco può essere indicata, mentre per i multivitaminici, calcio e fosforo non ci sono attualmente prove sufficienti
🦠 i probiotici, in forme sicure e appropriate, sono utili per bambini nati prima della 32^ settimana, mentre per i nati dopo non si sono date indicazioni.
🫒si possono usare oli emollienti per la pelle
Viene inoltre incoraggiato il contatto madre-figlio (Kangaroo mother care)
I figli di donne che avevano carenza di vitamina D in gravidanza hanno maggiore rischio di problemi comportamentali.
"Gli antibiotici sono molto comunemente usati nei primi anni di vita di un bambino e ci sono molte ipotesi che collegano l'esposizione precoce agli antibiotici all'obesità infantile. Gli antibiotici hanno un impatto principalmente sul microbiota intestinale e questo microbiota intestinale alterato è associato ad aumentato indice di massa corporea e obesità negli anni successivi. In questa revisione, 17 studi hanno mostrato un'associazione tra l'uso di antibiotici nei primi anni di vita e l'obesità nelle fasi successive della vita. I lieviti probiotici S. boulardii CNCM I 745 possono essere coadiuvanti della terapia antibiotica per modulare il microbiota intestinale".
Da diverso tempo penso che l'EAACI, la società europea di allergologia, sia una delle società scientifiche più avanti di tutte.
In una recente posizione hanno illustrato come le fibre alimentari possano modulare il sistema immunitario e prevenire, alleviare e in qualche caso guarire malattie legate alle sue alterazioni come allergie, asma e malattia infettive, compreso COVID19. Le fibre sono componenti essenziali dell'alimentazione e le allergie sono cresciute contemporaneamente al declino del loro consumo. Le fibre contribuiscono a mantenere la tolleranza immunologica attraverso la fermentazione microbica e la produzione di metaboliti batterici. Per questo la fibra può non essere sufficiente ma può essere necessario integrare le specie batteriche mancanti coi probiotici. È probabile che un tipo di fibra da solo sia inefficace, quindi il vantaggio si avrebbe dal corretto mix delle diverse fibre presenti in vari alimenti vegetali.
Potrebbe essere importante classificare le fibre in base al loro effetto immunitario. Per esempio promozione dell'integrità della barriera epiteliale, induzione delle cellule T regolatorie, prevenzione della polarizzazione TH2 e inibizione della degranulazione dei mastociti (rilascio di istamina).
Anche il timing di esposizione è importante, per cui sin da piccoli ci si deve abituare a mangiare fibre per modulare l'immunità. Alcune linee guida stabiliscono l'utilità della supplementazione con fibre in bambini a rischio malattie allergiche. Diversi studi mostrano l'utilità delle fibre nella gestione di allergie, dermatite atopica e asma, mostrando quindi un potenziale uso farmacologico dell'alimentazione. Ulteriori studi sono necessari per chiarire le varie interazioni tra microbiota, fibre e sistema immunitario.
È ben noto l'effetto negativo sulla prole dell'alcol in gravidanza. Un nuovo studio mostra che anche il consumo paterno nel periodo prima del concepimento può indurre le modifiche tipiche della sindrome alcolica fetale. I ricercatori concludono invitando a educare entrambi i genitori ai rischi legati al consumo di alcol.
Nei bambini che sviluppano diabete di tipo 1
è possibile osservare specifici gruppi di batteri che alterano il sistema immunitario e lo predispongono per l'autoimmunità.
"Batteri specifici trovati in maggiore abbondanza nei bambini che in seguito hanno sviluppato il diabete di tipo 1, rispetto a quelli che non lo hanno fatto, includevano Firmicutes (
Enterococcus,
Gemella e
Hungatella), così come Bacteroides (
Bacteroides e
Porphyromonas), noti per promuovere l'infiammazione ed essere coinvolti nella risposta immunitaria".
La situazione è complessa perché alcuni Firmicutes (
Anaerostipes,
Flavonifractor e
Ruminococcaceae UBA1819 ed
Eubacterium) appaiono anche protettivi, in particolare quelli che producono butirrato a partire dalle fibre.
"Queste specie aiutano a mantenere la salute metabolica e immunitaria e producono butirrato, un importante acido grasso a catena corta che aiuta a prevenire l'infiammazione e alimenta le cellule del rivestimento intestinale".
Gli autori concludono scrivendo "La possibilità di prevenire l'insorgenza della malattia alterando o promuovendo un microbioma intestinale "sano" è allettante".
Gli antibiotici usati nel periodo perinatale (prima, durante e dopo il parto)
sono stati legati a problemi nello sviluppo cognitivo. Questo perché i segnali intestinali provenienti dai batteri hanno un ruolo nella maturazione del sistema nervoso. I dati mostrano che l'esposizione agli antibiotici sia associata ad aumentato rischio di autismo, ADHD,
depressione, intelligenza sotto la media e problemi sociali. Modelli preclinici (animali) e clinici (sull'uomo) hanno mostrato che i probiotici possono ridurre il rischio di queste patologie in bambini esposti agli antibiotici.
Aggiornamento 23/5/2023
L'esposizione agli ftalati in gravidanza è neurotossica per il cervello in formazione del nascituro, aumentando il rischio di ADHD e altri problemi comportamentali e di apprendimento. La flora intestinale può fare la differenza nella sua detossificazione ma nel mentre è molto più semplice ridurre l'esposizione per esempio evitando smalti e alimenti a contatto con la plastica.
Il microbiota, l'insieme dei nostri microbi in particolare intestinali,
ha una discreta influenza sul peso mediante diversi meccanismi.
Durante lo sviluppo influenza la crescita dei tessuti e la loro infiammazione; Influenza fame e sazietà tramite i metaboliti (SCFA) e i neurotrasmettitori e altre molecole che mimano l'azione degli ormoni, modulano la ricompensa del cibo; nel fegato influenzano gli acidi biliari e le vie metaboliche che fanno produrre grassi e carboidrati (lipogenesi e gluconeogenesi); nel tessuto adiposo influenzano la quantità di grassi immagazzinati, la loro ossidazione e la termogenesi; nell'intestino digeriscono nutrienti traendo più calorie dalla dieta e influenzano infiammazione e sistema immunitario modulando la permeabilità intestinale.
L'utilizzo di antibiotici nei neonati è spesso inutile e fatto senza criterio per paura di infezioni che difficilmente arrivano. Sarebbe necessario sviluppare nuovi algoritmi che possano evitare questi cicli inutili,
anzi dannosi nei confronti dell'equilibrio microbico dei bambini.
In uno studio australiano, istruire le donne in gravidanza a uno stile di vita corretto (dieta e attività fisica) è un investimento che permette il guadagno di 1,22 dollari australiani per ogni dollaro investito, considerando la riduzione di malattie sia immediate che future, in particolare diabete gestazionale e diabete di tipo 2.
Prendi un appuntamento per la tua alimentazione in gravidanza.
Il mioinositolo, un composto presente nei cereali integrali,
è presente nel latte materno dove ha il compito di stimolare la maturazione dei neuroni. Si conferma l'importanza dell'allattamento per lo sviluppo.
Il mioinositolo, un composto presente nei cereali integrali,
è presente nel latte materno dove ha il compito di stimolare la maturazione dei neuroni. Si conferma l'importanza dell'allattamento per lo sviluppo.
Una scarsa introduzione di fibre in gravidanza
si associa a ritardo di neurosviluppo nel bambino. L'effetto è dovuto probabilmente alla modulazione del microbiota, che produce grassi a catena corta fermentando le fibre. Queste sostanze (SCFA) hanno un effetto neurogenico.
Il diabete gestazionale
aumenta il rischio di sovrappeso nella prole.
I potenziali meccanismi includono alterazioni nel metabolismo lipidico che aumentano l’adiposità della prole, alterazioni nella secrezione di insulina fetale e nella resistenza all’insulina, cambiamenti epigenetici e cambiamenti nella composizione corporea che aumentano il rischio di obesità infantile.
La gestione del peso e una dieta corretta sono fondamentali per prevenire e correggere il diabete gravidico ed evitare la trasmissione ereditaria intergenerazionale del sovrappeso e del diabete.
Prendi un appuntamento per la tua alimentazione in gravidanza.
Sono ritenuti sicuri nella dose di oltre un grammo al giorno, sia EPA + DHA che DHA da solo.
Una bassa introduzione di omega 3 aumenta il rischio di parto prematuro.
L'apporto può essere garantito sia con gli alimenti che coi supplementi.
Un apporto in condizioni normali di almeno 250mg al giorno e di 350 nelle donne in gravidanza è desiderabile.
Le donne con livelli plasmatici bassi di omega 3 devono assumerne almeno 600mg al giorno.
L'integrazione può iniziare nel secondo trimestre e proseguire fino al cessato rischio di prematurità (37^ settimana).
L'identificazione della carenza può essere fatta con un test sulle abitudini alimentari, altrimenti tramite analisi di laboratorio.
È importante dare indicazioni corrette alle donne per coprire i fabbisogni.
Gli stress nella prima infanzia
sono legati ad alterazioni nei comportamenti a causa dell'influenza su parti del cervello come l'amigdala. Queste alterazioni vengono segnate indelebilmente e portano a comportamenti antisociali, aggressività ecc.
Il batterio B. infantis è un importante immunomodulatore presente nell'intestino sano con un effetto antinfiammatorio. La sua presenza riduce il rischio di malattie autoimmuni come il diabete di tipo 1 e si riduce negli adulti a causa di cure antibiotiche e alimentazione sbilanciata.
Se lo si vuole ripristinare, l'attecchimento del batterio è molto più efficace se viene somministrato contemporaneamente ad HMO, gli oligosaccaridi presenti nel latte materno che hanno appunto il compito di favorire la proliferazione dei bifidobatteri nel neonato.
Interrompendo l'integrazione la presenza del batterio si riduce.
Lo studio "suggerisce la possibilità che nei microbiomi disbiotici, B. infantis possa modulare l’ambiente intestinale attraverso il metabolismo degli HMO e la produzione di metaboliti che possono sia aumentare la produzione benefica di butirrato da parte dei microbi commensali sia inibire gli enteropatogeni. Questo studio apre anche la porta allo sviluppo di prodotti batterici controllabili per il trattamento di un’ampia varietà di disturbi del microbiota".
Qualche info sull'obesità infantile.
Nel mondo circa un bambino su 5 è affetto da sovrappeso.
Il paese messo peggio è Portorico, con il 28% di bambini affetti da obesità. L'Italia ha una prevalenza stimata all'8,49%.
La condizione aumenta il rischio di numerose patologie e condizioni: "I bambini e gli adolescenti obesi hanno una probabilità 1,4 volte maggiore di sviluppare prediabete, una probabilità 1,7 volte maggiore di sviluppare asma, una probabilità 4,4 volte maggiore di sviluppare ipertensione arteriosa e una probabilità 26,1 volte maggiore di sviluppare il fegato grasso rispetto a coloro che sono di tipo peso sano".
Tra i fattori positivamente associati precedenti alla nascita, elevato indice di massa corporea materno prima della gravidanza, aumento di peso gestazionale, diabete gestazionale e fumo materno.
Un peso alla nascita inferiore a 1500g pare associato a obesità centrale.
Quali altri fattori associati? Saltare la colazione, fare 3 pasti al posto che 5 (quindi fare le merende al posto che soli 3 grandi pasti appare protettivo), scarsa attività fisica, uso degli schermi ("attraverso una maggiore esposizione al marketing alimentare, un aumento del consumo di cibo "senza pensare" mentre si guardano gli schermi, la riduzione del tempo trascorso in attività fisiche, il rafforzamento dei comportamenti sedentari e una riduzione della durata del sonno").
Sono necessari provvedimenti politici per ridurre il tasso di bambini e adolescenti sovrappeso.
Secondo gli esperti le cause ambientali sono alcuni farmaci (antiacidi, antibiotici, disinfettanti) ma il maggior contributo potrebbe venire dal consumi di cibo ultraprocessato
È possibile individuare nei neonati alcuni batteri e metaboliti che potrebbero essere segno di diagnosi di autismo (ASD) o ADHD negli anni successivi. Tra i batteri, i Coprococcus sono protettivi mentre i Citrobacter aumentano il rischio.
Si è individuata anche una carenza di Akkermansia nei bambini con ASD, suggerendo che il suo effetto antinfiammatorio possa essere benefico e lo strato di muco importante per la salute nervosa. Anche i bifidobatteri, noti per favorire la produzione di dopamina, appaiono ridotti.
La disbiosi è inoltre presente negli anni successivi. "I dati indicano che la disbiosi non è esclusivamente il risultato di cambiamenti nella dieta post-diagnosi, ma piuttosto esisteva prima della diagnosi, fornendo preziose informazioni sullo sviluppo iniziale di queste condizioni. In molti casi, le differenze nel microbioma infantile indicavano sintomi precoci dell’umore e del tratto gastrointestinale anche a 2,5-5 anni".
Nel cordone ombelicale la carenza di acido linolenico (precursore degli omega 3 a lunga catena) è associato a maggiore rischio.
Alcune sostanze tossiche come i PFAS si trovano in maggiore concentrazione invece.
Altri fattori individuati sono: parto pretermine, infezioni, stress, uso di antibiotici (che alterano la flora), fumo da parte dei genitori e il genotipo HLA DR4-DQ8 (quello della celiachia, per capirci)
Questi dati aprono le porte ai legami ambientali con questi disordini neurologici e a diagnosi e misure preventive precoci. L'idea è che questi fattori alterino, in persone predisposte, il neurosviluppo, soprattutto aumentando infiammazione e stress ossidativo.
Ulteriori studi dovranno dimostrare la causalità delle associazioni.
Secondo una ricerca l'obesità in gravidanza può essere aggiunta alle cause di morte improvvisa infantile, la cosiddetta morte in culla (SIDS). Il 5,4% di queste morti è direttamente riconducibile all'obesità materna.
Il rischio aumenta in modo lineare al crescere del BMI.
Il rischio aumenta del 10, 20 e 39% rispettivamente nelle classi I, II e III di obesità.
Tra i possibili meccanismi, l'ostruzione delle vie aeree dovuta al seno più grande o alla condivisione del letto, le apnee in gravidanza (che aumentano il rischio di eventi avversi e può causare stress ossidativo che altera la crescita del nascituro).
Secondo uno studio sui bambini nati prematuri, un probiotico misto non ha ridotto la colonizzazione di batteri patogeni o multiresistenti rispetto al placebo. Ha tuttavia permesso di migliorare la qualità del microbiota, che in questi bambini è messa a dura prova a causa delle condizioni (parto cesareo, uso di antibiotici, mancanza di allattamento ecc.), spostando l'equilibrio verso l'eubiosi. Una maggiore varietà è comunque protettiva dall'effetto dei patogeni e forse i vantaggi si vedranno in tempi più lunghi.
Aggiornamento 31/8/2024
I geni non sono il nostro destino se ci impegniamo con una vita sana. Le persone con alta predisposizione genetica al diabete di tipo 2 possono prevenire o ritardare la malattia con attività fisica e dieta salutare.
I topi nati con un flora sbilanciata hanno permeabilità e infiammazione intestinali, che si manifesta anche con infiammazione sistemica e del sistema nervoso.
Questo avviene soprattutto grazie alla carenza di SCFA da parte dei batteri buoni. Questi acidi grassi favoriscono l'equilibrio delle citochine intestinali modulando il sistema immunitario.
La presenza di questa infiammazione favorisce i comportamenti antisociali nei topi.
"I nostri dati sono i primi a correlare la composizione del microbiota intestinale della prima infanzia, l’infiammazione del colon e le anomalie morfologiche con i deficit del comportamento sociale. Questo lavoro rivela il ruolo significativo del microbiota intestinale nella prima infanzia nell’immunità, nella funzione e nel comportamento sociale. Potrebbe fornire nuove intuizioni per il trattamento dei deficit del comportamento sociale attraverso la modulazione della barriera intestinale".
L'allattamento per un tempo sufficiente promuove lo sviluppo di una flora nasale e intestinale che protegge dall'asma. L'effetto è dovuto in particolare ad HMO, particolari zuccheri del latte materno.
Viceversa uno svezzamento precoce favorisce un cambio accelerato del microbiota (colonizzazione precoce di Ruminococcus gnavus) che non risulta protettivo dall'asma e ne aumenta il rischio.
L'esposizione a residui di antibiotici, derivati dall'utilizzo negli allevamenti, è associato a maggior rischio di sovrappeso nei bambini
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