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domenica 4 settembre 2022

Metabolicamente predestinato - continua/2


Continua qui il post sugli effetti dei comportamenti, alimentari e non, in gravidanza e dintorni

Aggiornamento 25/9/2022


Nel modello animale, un ridotto apporto di proteine in gravidanza predispone per una scarsa muscolatura e ridotta forza di contrazione nella prole (tramite insufficiente stimolo di mTOR). Questo favorisce scarsa sintesi proteica, uno stato di insulinoresistenza e un futuro diabete.

Aggiornamento 5/10/2022

Avere il diabete in gravidanza (diabete gestazionale) predispone la mamma per un diabete di tipo 2 negli anni successivi.
Avere uno stile di vita corretto (dieta, niente fumo e attività fisica) in seguito a diabete gravidico riduce questo rischio anche in donne con predisposizione genetica e sovrappeso/obesità

Aggiornamento 5/11/2022

Come mai c'è stato negli ultimi decenni un aumento delle malattie gastrointestinali come IBD (Crohn e colite ulcerosa), celiachia, esofagite eosinofila, delle malattie metaboliche come il diabete di tipo 2 e autoimmuni come il diabete di tipo 1? Oltre a un aumento delle diagnosi, grazie a maggiori indagini, uno dei fattori ambientali è l'uso di antibiotici, in particolare nei bambini che stanno sviluppando il sistema immunitario.

Dopo un ciclo di antibiotici il microbiota risulta perturbato per mesi e può non tornare alla sua composizione originale. Si assiste a una proliferazione dei funghi come la Candida che hanno importanti influenze sul sistema immunitario.
"Gli antibiotici portano a profondi cambiamenti nel microbiota intestinale favorendo potenziali meccanismi che inducono le malattie. Gli studi sperimentali mostrano che la perturbazione del microbiota è capace di influenzare lo sviluppo delle malattie. Il livello di esposizione, la finestra temporale, in particolare nella prima infanzia e il tipo di antibiotici può spiegare la differenza nel rischio di malattia.
La difficoltà nel chiarire il legame è dovuta alla complessità nelle dinamiche del microbiota, per cui occorrono maggiori studi sia epidemiologici che sperimentali.
I trattamenti per porre rimedio a queste alterazioni, come prebiotici, probiotici, simbiotici e trapianto fecale sono sotto indagine, ma una migliore gestione nella somministrazione degli antibiotici sarebbe il fattore a cui porre maggiore attenzione".
Nella celiachia prima della manifestazione della malattia, si notano un eccesso di Escherichia coli e di Bacteroides e una riduzione dei bifidobatteri. L'esposizione agli antibiotici nel modello sperimentale influenza l'immunopatogenicità indotta dal glutine in relazione a specifiche specie batteriche. Alcuni patogeni opportunisti possono indurre la sensibilità delle cellule immunitarie al glutine attraverso l'elastasi batterica o il mimetismo molecolare (posseggono proteine che somigliano al glutine) o ancora modificando il glutine. I lattobacilli invece possono supportare la degradazione del glutine. Le finestre temporali potrebbero essere multiple ma la più importante appare essere quella nei primi 2 anni.
La permeabilità intestinale, con l'ingresso di molecole infiammatorie attraverso la mucosa, sembra giocare un ruolo in tutte queste malattie.

Aggiornamento 22/11/2022

L'OMS ha rilasciato una linea guida ufficiale per promuovere il contatto cutaneo tra mamma e neonato prematuro, in quanto aumenta la sopravvivenza. Vi è anche un invito a ristrutturare le terapie intensive per favorire questa situazione.


Aggiornamento 30/11/2022

Il parto pretermine, il basso peso alla nascita, il parto cesareo, l'uso di antibiotici, l'allattamento al seno limitato, tra gli altri fattori, hanno contribuito all'aumento delle malattie non trasmissibili tra i bambini. L'uso di probiotici emerge come strategia microbiologica sicura in pediatria per la promozione dell'immunità intestinale. L. rhamnosus GG (LGG) e S. boulardii si sono dimostrati sicuri ed efficaci per la prevenzione della diarrea acuta e della diarrea associata agli antibiotici, accorciandone la durata e riducendone i sintomi. Nel caso di coliche infantili, sia L. reuteri DSM 17938 che LGG possono ridurne significativamente la durata. In relazione alla prevenzione della dermatite atopica, LGG somministrato durante la gravidanza ha dimostrato di ridurne il rischio nel neonato.

Aggiornamento 5/12/2022

L'uso di antibiotici è associato, in uno studio sulla popolazione finlandese, a diabete di tipo 2 e obesità. Ogni ciclo aumenta tra 1,8 e 3,4% il rischio di diabete. Fare 5 cicli di antibiotici aumenta il rischio di diabete tra il 51 e il 107% rispetto a farne uno o nessuno. Questi risultati ricalcano quelli ottenuti in altre nazioni come Danimarca, Canada, USA e Regno Unito. L'aumento del peso non spiega totalmente il legame, quindi l'effetto è almeno parzialmente dovuto all'alterazione del microbiota.
"Il microbioma intestinale ha profondi effetti sul metabolismo umano. I cambiamenti avversi al microbioma sono stati implicati nello sviluppo del diabete di tipo 2 e dell'obesità attraverso diversi meccanismi presunti, tra cui l'estrazione di energia dalla dieta, la produzione di metaboliti e la regolazione endocrina. Studi su animali e umani hanno dimostrato che il microbioma degli obesi è più efficiente nel "raccogliere" energia dalla dieta. Inoltre, gli acidi grassi a catena corta fermentati dal microbiota intestinale dalla fibra alimentare hanno un ruolo nella regolazione della sensibilità all'insulina e del metabolismo energetico. Anche cicli a breve termine di antibiotici orali possono avere un impatto a lungo termine sulla diversità, composizione e funzione microbica intestinale. L'esposizione agli antibiotici è stata recentemente associata a una serie di malattie non trasmissibili, tra cui l'obesità e il diabete di tipo 2, che è mediato dalla perdita della diversità del microbioma".
L'articolo indica anche che le prescrizioni inutili di antibiotici sono state stimate tra il 20 e il 50%, in particolare per infezioni virali che non rispondono agli antibiotici.
"Abbiamo scoperto che una precedente esposizione ad antibiotici era associata ad un aumentato rischio di futuro diabete di tipo 2, sovrappeso e obesità. I nostri risultati supportano l'uso giudizioso degli antibiotici. Sono necessari studi futuri per indagare ulteriormente sulla relazione tra l'esposizione agli antibiotici e il diabete di tipo 2 e l'eccesso di peso corporeo, nonché per esaminare l'impatto diretto dell'esposizione agli antibiotici sul microbioma intestinale umano".

Aggiornamento 13/12/2022

Alcune carenze (o eccessi) di nutrienti in gravidanza sono associate a problemi metabolici nella prole. Per esempio poco magnesio aumenta l'infiammazione e il rischio di basso peso alla nascita. Il selenio sia in eccesso che in difetto aumenta il rischio di diabete. La carenza di zinco aumenta il rischio di eccesso di adipe, così come l'eccesso di ferro.

Aggiornamento 19/12/2022

Se avete poca voglia di fare sport la colpa potrebbe essere (anche) dei vostri microbi intestinali. Infatti alcuni ricercatori hanno scoperto che i batteri influenzano particolare aree del cervello e in questo modo la tendenza a fare attività fisica.
In particolare vengono prodotti metaboliti degli acidi grassi che agiscono sul sistema endocannabinoide (recettori CB1 in neuroni TRPV1) che "inviano un segnale afferente indotto dall'esercizio al cervello e riducono l'espressione di MAO (enzima che degrada le monamine) nello striato. Questo blocco delle MAO contribuisce a livelli più elevati di dopamina e a una maggiore capacità di esercizio". In assenza dei batteri invece ci sono più MAO, meno dopamina e abbiamo meno piacere nel fare esercizio, fino a preferire il divano coi popcorn mentre guardiamo un film.
I dati quindi suggeriscono che "gli effetti neurochimici alla base del "runner's high", il fenomeno di piacere, ricompensa, riduzione dell'ansia e analgesia guidato dal rilascio di endocannabinoidi dopo un'attività fisica prolungata potrebbero essere influenzati dal tratto gastrointestinale. Coerentemente, abbiamo scoperto che gli effetti analgesici dell'esercizio dipendono anche dalla colonizzazione microbica intestinale e dalla segnalazione CB1 periferica, indicando che il percorso scoperto in questo studio può regolare ulteriori aspetti della fisiologia dell'esercizio. Evolutivamente, la regolazione dei circuiti di ricompensa e motivazione indotti dall'esercizio da parte dei metaboliti intestinali può servire ad accoppiare la disponibilità di nutrienti e lo stato di colonizzazione microbica intestinale alla prontezza e alla capacità di impegnarsi in un'attività fisica prolungata". Per capirci sono gli stessi recettori stimolati dalla marijuana, ecco perché per qualcuno lo sport è una droga. Per altri invece lo è il cibo, che può ugualmente stimolare questi recettori in maniera indiretta.

Aggiornamento 31/12/2022

Una maggiore aderenza alla dieta mediterranea riduce il rischio di problemi in gravidanza come preeclampsia (gestosi), diabete gestazionale e basso peso alla nascita del 21%. Lo studio è stato fatto su circa 10 mila donne.

Aggiornamento 5/1/2023

La supplementazione con vitamina C appare ridurre i danni alla respirazione nella prole di donne che fumano in gravidanza. Ovviamente il consiglio dovrebbe essere quello di non fumare, soprattutto in gravidanza.

Aggiornamento 14/1/2023

Da una review sui disturbi dello spettro autistico (ASD):
"A causa della mancanza di farmacoterapie efficaci per l'ASD, le famiglie sono spesso interessate ad approcci complementari e alternativi. Alcuni integratori come N-acetilcisteina e sulforafano sono stati studiati in studi clinici randomizzati e hanno dimostrato efficacia per i sintomi emotivi e comportamentali. Tuttavia, le prove attuali non supportano alcun supplemento per i problemi di linguaggio, la scarsa interazione sociale o i comportamenti limitati o ripetitivi".


Aggiornamento 27/1/2023

Il diabete gestazionale appare legato all'infiammazione indotta dai metaboliti batterici. Le donne con disbiosi (alterazione del tipo di batteri nell'intestino) hanno maggiore rischio di diabete in gravidanza e verificare il profilo microbico può aiutare a diagnosticarlo in anticipo.

Aggiornamento 29/1/2023

Abbiate parenti e amici con un buon microbiota, perché la sua trasmissione dipende anche da loro

Aggiornamento 22/2/2023

La supplementazione con mioinositolo, spesso usato anche per i problemi di fertilità, appare ridurre il rischio di diabete gestazionale, ipertensione in gravidanza e parto prematuro.

Aggiornamento 1/3/2023

La prematurità è un fattore di rischio per i bambini, sia per lo sviluppo che per altri fattori. Allattarli al seno il più possibile migliora il loro neurosviluppo riducendo il rischio di problemi

Aggiornamento 17/3/2023

È noto che i bambini nati con parto cesareo hanno alterazioni del microbiota che possono aumentare il rischio di varie malattie (asma, allergie, sovrappeso ecc.). I ricercatori hanno scoperto che l'allattamento al seno può compensare la mancanza di batteri buoni introdotti col parto vaginale e quindi risulta ancora più importante per i bambini nati col cesareo. 

Aggiornamento 27/3/2022

L'allergia alle arachidi è discretamente diffusa negli USA e in Europa (circa 1-2% della popolazione).
Secondo alcuni ricercatori anticipare l'introduzione delle arachidi contribuirebbe a ridurre il rischio dell'allergia, per cui si dovrebbero inserire negli alimenti complementari.
Hanno sviluppato un modello secondo cui "per massimizzare la prevenzione dell'allergia alle arachidi nella popolazione, tutti i bambini dovrebbero iniziare a mangiare prodotti a base di arachidi entro i 6 mesi di vita; i neonati con eczema, in particolare eczema grave, dovrebbero iniziare a partire dai 4 mesi di età".

Aggiornamento 17/4/2023

L'OMS ha rilasciato dei consigli per i bambini nati pretermine.

🤱🏽 L'allattamento al seno, se possibile, deve essere assolutamente favorito ed esclusivo per 6 mesi
🍼 in caso di mancanza di latte, si fa riferimento alle donazioni ed eventualmente ai latti in formula
💊 l'integrazione di ferro è raccomandata mentre quella di vitamina D e zinco può essere indicata, mentre per i multivitaminici, calcio e fosforo non ci sono attualmente prove sufficienti
🦠 i probiotici, in forme sicure e appropriate, sono utili per bambini nati prima della 32^ settimana, mentre per i nati dopo non si sono date indicazioni.
🫒si possono usare oli emollienti per la pelle

Viene inoltre incoraggiato il contatto madre-figlio (Kangaroo mother care)

Aggiornamento 21/4/2023

I figli di donne che avevano carenza di vitamina D in gravidanza hanno maggiore rischio di problemi comportamentali.

Aggiornamento 26/4/2023

"Gli antibiotici sono molto comunemente usati nei primi anni di vita di un bambino e ci sono molte ipotesi che collegano l'esposizione precoce agli antibiotici all'obesità infantile. Gli antibiotici hanno un impatto principalmente sul microbiota intestinale e questo microbiota intestinale alterato è associato ad aumentato indice di massa corporea e obesità negli anni successivi. In questa revisione, 17 studi hanno mostrato un'associazione tra l'uso di antibiotici nei primi anni di vita e l'obesità nelle fasi successive della vita. I lieviti probiotici S. boulardii CNCM I 745 possono essere coadiuvanti della terapia antibiotica per modulare il microbiota intestinale".

Aggiornamento 30/4/2023

Da diverso tempo penso che l'EAACI, la società europea di allergologia, sia una delle società scientifiche più avanti di tutte.
In una recente posizione hanno illustrato come le fibre alimentari possano modulare il sistema immunitario e prevenire, alleviare e in qualche caso guarire malattie legate alle sue alterazioni come allergie, asma e malattia infettive, compreso COVID19.
Le fibre sono componenti essenziali dell'alimentazione e le allergie sono cresciute contemporaneamente al declino del loro consumo. Le fibre contribuiscono a mantenere la tolleranza immunologica attraverso la fermentazione microbica e la produzione di metaboliti batterici. Per questo la fibra può non essere sufficiente ma può essere necessario integrare le specie batteriche mancanti coi probiotici. È probabile che un tipo di fibra da solo sia inefficace, quindi il vantaggio si avrebbe dal corretto mix delle diverse fibre presenti in vari alimenti vegetali.
Potrebbe essere importante classificare le fibre in base al loro effetto immunitario. Per esempio promozione dell'integrità della barriera epiteliale, induzione delle cellule T regolatorie, prevenzione della polarizzazione TH2 e inibizione della degranulazione dei mastociti (rilascio di istamina).
Anche il timing di esposizione è importante, per cui sin da piccoli ci si deve abituare a mangiare fibre per modulare l'immunità. Alcune linee guida stabiliscono l'utilità della supplementazione con fibre in bambini a rischio malattie allergiche. Diversi studi mostrano l'utilità delle fibre nella gestione di allergie, dermatite atopica e asma, mostrando quindi un potenziale uso farmacologico dell'alimentazione. Ulteriori studi sono necessari per chiarire le varie interazioni tra microbiota, fibre e sistema immunitario.

Aggiornamento 1/5/2023

È ben noto l'effetto negativo sulla prole dell'alcol in gravidanza. Un nuovo studio mostra che anche il consumo paterno nel periodo prima del concepimento può indurre le modifiche tipiche della sindrome alcolica fetale. I ricercatori concludono invitando a educare entrambi i genitori ai rischi legati al consumo di alcol.

Aggiornamento 4/5/2023

Nei bambini che sviluppano diabete di tipo 1 è possibile osservare specifici gruppi di batteri che alterano il sistema immunitario e lo predispongono per l'autoimmunità.

"Batteri specifici trovati in maggiore abbondanza nei bambini che in seguito hanno sviluppato il diabete di tipo 1, rispetto a quelli che non lo hanno fatto, includevano Firmicutes (EnterococcusGemella Hungatella), così come Bacteroides (Bacteroides e Porphyromonas), noti per promuovere l'infiammazione ed essere coinvolti nella risposta immunitaria".

La situazione è complessa perché alcuni Firmicutes (AnaerostipesFlavonifractor e Ruminococcaceae UBA1819 ed Eubacterium) appaiono anche protettivi, in particolare quelli che producono butirrato a partire dalle fibre.
"Queste specie aiutano a mantenere la salute metabolica e immunitaria e producono butirrato, un importante acido grasso a catena corta che aiuta a prevenire l'infiammazione e alimenta le cellule del rivestimento intestinale".
Gli autori concludono scrivendo "La possibilità di prevenire l'insorgenza della malattia alterando o promuovendo un microbioma intestinale "sano" è allettante".

Aggiornamento 14/5/2023

Gli antibiotici usati nel periodo perinatale (prima, durante e dopo il parto) sono stati legati a problemi nello sviluppo cognitivo. Questo perché i segnali intestinali provenienti dai batteri hanno un ruolo nella maturazione del sistema nervoso. I dati mostrano che l'esposizione agli antibiotici sia associata ad aumentato rischio di autismo, ADHD, depressione, intelligenza sotto la media e problemi sociali. Modelli preclinici (animali) e clinici (sull'uomo) hanno mostrato che i probiotici possono ridurre il rischio di queste patologie in bambini esposti agli antibiotici.

Aggiornamento 23/5/2023


L'esposizione agli ftalati in gravidanza è neurotossica per il cervello in formazione del nascituro, aumentando il rischio di ADHD e altri problemi comportamentali e di apprendimento. La flora intestinale può fare la differenza nella sua detossificazione ma nel mentre è molto più semplice ridurre l'esposizione per esempio evitando smalti e alimenti a contatto con la plastica.

Aggiornamento 5/6/2023

Il microbiota, l'insieme dei nostri microbi in particolare intestinali, ha una discreta influenza sul peso mediante diversi meccanismi.
Durante lo sviluppo influenza la crescita dei tessuti e la loro infiammazione; Influenza fame e sazietà tramite i metaboliti (SCFA) e i neurotrasmettitori e altre molecole che mimano l'azione degli ormoni, modulano la ricompensa del cibo; nel fegato influenzano gli acidi biliari e le vie metaboliche che fanno produrre grassi e carboidrati (lipogenesi e gluconeogenesi); nel tessuto adiposo influenzano la quantità di grassi immagazzinati, la loro ossidazione e la termogenesi; nell'intestino digeriscono nutrienti traendo più calorie dalla dieta e influenzano infiammazione e sistema immunitario modulando la permeabilità intestinale.

Aggiornamento 6/6/2023

L'utilizzo di antibiotici nei neonati è spesso inutile e fatto senza criterio per paura di infezioni che difficilmente arrivano. Sarebbe necessario sviluppare nuovi algoritmi che possano evitare questi cicli inutili, anzi dannosi nei confronti dell'equilibrio microbico dei bambini.

Aggiornamento 21/6/2023

In uno studio australiano, istruire le donne in gravidanza a uno stile di vita corretto (dieta e attività fisica) è un investimento che permette il guadagno di 1,22 dollari australiani per ogni dollaro investito, considerando la riduzione di malattie sia immediate che future, in particolare diabete gestazionale e diabete di tipo 2.
Prendi un appuntamento per la tua alimentazione in gravidanza.

Aggiornamento 14/7/2023

Il mioinositolo, un composto presente nei cereali integrali, è presente nel latte materno dove ha il compito di stimolare la maturazione dei neuroni. Si conferma l'importanza dell'allattamento per lo sviluppo.

Aggiornamento 14/7/2023

Il mioinositolo, un composto presente nei cereali integrali, è presente nel latte materno dove ha il compito di stimolare la maturazione dei neuroni. Si conferma l'importanza dell'allattamento per lo sviluppo.

Aggiornamento 27/7/2023

Una scarsa introduzione di fibre in gravidanza si associa a ritardo di neurosviluppo nel bambino. L'effetto è dovuto probabilmente alla modulazione del microbiota, che produce grassi a catena corta fermentando le fibre. Queste sostanze (SCFA) hanno un effetto neurogenico.

Aggiornamento 27/10/2023

Il diabete gestazionale aumenta il rischio di sovrappeso nella prole.
I potenziali meccanismi includono alterazioni nel metabolismo lipidico che aumentano l’adiposità della prole, alterazioni nella secrezione di insulina fetale e nella resistenza all’insulina, cambiamenti epigenetici e cambiamenti nella composizione corporea che aumentano il rischio di obesità infantile.
La gestione del peso e una dieta corretta sono fondamentali per prevenire e correggere il diabete gravidico ed evitare la trasmissione ereditaria intergenerazionale del sovrappeso e del diabete.
Prendi un appuntamento per la tua alimentazione in gravidanza.

Aggiornamento 13/1/2024

È stato pubblicato un documento di consenso sull'uso degli omega 3 in gravidanza.
Sono ritenuti sicuri nella dose di oltre un grammo al giorno, sia EPA + DHA che DHA da solo.
Una bassa introduzione di omega 3 aumenta il rischio di parto prematuro.
L'apporto può essere garantito sia con gli alimenti che coi supplementi.
Un apporto in condizioni normali di almeno 250mg al giorno e di 350 nelle donne in gravidanza è desiderabile.
Le donne con livelli plasmatici bassi di omega 3 devono assumerne almeno 600mg al giorno.
L'integrazione può iniziare nel secondo trimestre e proseguire fino al cessato rischio di prematurità (37^ settimana).
L'identificazione della carenza può essere fatta con un test sulle abitudini alimentari, altrimenti tramite analisi di laboratorio.
È importante dare indicazioni corrette alle donne per coprire i fabbisogni.

Aggiornamento 13/2/2024

Gli stress nella prima infanzia sono legati ad alterazioni nei comportamenti a causa dell'influenza su parti del cervello come l'amigdala. Queste alterazioni vengono segnate indelebilmente e portano a comportamenti antisociali, aggressività ecc.

Aggiornamento 27/3/2024

Il batterio B. infantis è un importante immunomodulatore presente nell'intestino sano con un effetto antinfiammatorio. La sua presenza riduce il rischio di malattie autoimmuni come il diabete di tipo 1 e si riduce negli adulti a causa di cure antibiotiche e alimentazione sbilanciata.
Se lo si vuole ripristinare, l'attecchimento del batterio è molto più efficace se viene somministrato contemporaneamente ad HMO, gli oligosaccaridi presenti nel latte materno che hanno appunto il compito di favorire la proliferazione dei bifidobatteri nel neonato.
Interrompendo l'integrazione la presenza del batterio si riduce.
Lo studio "suggerisce la possibilità che nei microbiomi disbiotici, B. infantis possa modulare l’ambiente intestinale attraverso il metabolismo degli HMO e la produzione di metaboliti che possono sia aumentare la produzione benefica di butirrato da parte dei microbi commensali sia inibire gli enteropatogeni. Questo studio apre anche la porta allo sviluppo di prodotti batterici controllabili per il trattamento di un’ampia varietà di disturbi del microbiota".

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