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giovedì 5 ottobre 2017

Lattobacilli e dimagrimento



I probiotici stanno emergendo come potenziale mezzo per aiutare nel dimagrimento, e in particolare i lattobacilli.

Una revisione sistematica ha analizzato la letteratura disponibile in merito.

Nel totale sono stati trovati 1567 articoli, ma solo 14 sono stati inclusi in questa revisione sistematica.
Di questi 9 hanno mostrato diminuzione del peso corporeo e/o del grasso corporeo, 3 non hanno trovato effetto e 2 hanno mostrato aumento di peso. I risultati suggeriscono che gli effetti benefici sono dipendenti dal ceppo. 

https://www.shutterstock.com/image-vector/set-cute-funny-bacterias-germs-flat-479014792?src=kAKhy0GEUjsZLKpFwRvXlA-1-26

"I probiotici possono modulare il microbiota intestinale, promuovendo la riduzione del peso corporeo e della massa grassa. Possono contribuire al recupero delle giunzioni strette tra cellule epiteliali, riducendo così la permeabilità intestinale, impedendo la traslocazione dei batteri e diminuendo l'infiammazione derivata da lipopolisaccaridi (LPS, molecole infiammatorie della parete batterica, ndT).
La riduzione dell'infiammazione aumenta la sensibilità all'insulina nell'ipotalamo, aumentando la sazietà. Inoltre aumentano le concentrazioni di GLP-1 e PYY, unitamente a una migliore sensibilità all'insulina nell'ipotalamo, e portano ad una riduzione dell'assunzione di cibo a causa di una maggiore sazietà. L'assunzione ridotta di alimenti insieme ad una maggiore espressione di Fiaf promuove la riduzione del peso".

I probiotici che aiutano nella perdita di peso includono Lactobacillus gasseri, L. rhamnosus, L. amylovorus, L. plantarum associati con L. curvatus e L. acidophilus associati a L. casei, e più specie di Lactobacillus. Devono essere assunti per almeno 3 mesi.

Un'altra metanalisi mostra che L. reuteri e L. plantarum sono efficaci nel ridurre il colesterolo.

L'assunzione di probiotici deve comunque sempre essere effettuata sotto controllo di personale adeguatamente preparato. E abbinata ad una adeguata assunzione di fibre prebiotiche. 😉

Aggiornamento 10/10/2017

I principali fattori che alterano il microbiota sono: antibiotici (usati in eccesso e male e senza uso dei probiotici), emulsionanti (cibo processato), dolcificanti artificiali, parto cesareo (il microbiota intestinale somiglia così a quello della pelle della mamma, che è ricco in staffilococchi e povero in lattobacilli), stress (riduce i batteri antinfiammatori e aumenta la permeabilità)


Scrive la dott.ssa Casu

La difficoltà a perdere peso dipende anche dall'equilibrio dei nostri batteri intestinali, che costituiscono un vero e proprio organo definito Microbiota
" I cambiamenti nella diversità e nella composizione microbica sono sempre più associati a diversi stati di malattia, tra cui l'obesità e disturbi comportamentali. Il microbiota è associato all'obesità e altera la riserva energetica dell'ospite, la resistenza all'insulina, l'infiammazione e la deposizione di grasso. Inoltre, il microbiota intestinale può regolare il metabolismo, l'adiposità, l'omoostasi e l'equilibrio energetico, nonché l'indicazione centrale dell'appetito e della ricompensa alimentare, che insieme hanno ruoli cruciali nell'obesità. Inoltre, alcuni ceppi di batteri e loro metaboliti potrebbero interessare direttamente il cervello tramite la stimolazione vagale o indirettamente tramite meccanismi immuno-neuroendocrini. Pertanto, il microbiota intestinale sta diventando un obiettivo per nuove terapie contro l'obesità. Ulteriori indagini sono necessarie per chiarire l'intricato rapporto tra gut-microbiota-host e il potenziale delle strategie mirate al gut-microbiota, come ad esempio gli interventi dietetici e il trapianto di fecali microbiotesi, come promettenti terapie metaboliche che aiutano i pazienti a mantenere un peso sano durante tutta la vita."
Lancet Gastroenterol Hepatol. 2017 Aug 24

Aggiornamento 17/10/2017
Il successo del trapianto di microbiota per l'obesità e il diabete dipende dal microbiota basale di chi lo riceve: se è troppo alterato non dà buoni risultato

Aggiornamento 19/11/2017

Le alterazioni del microbiota facilitano gli scompensi ormonali, in particolare le malattie legate agli estrogeni o altri ormoni steroidei (ovaio policistico, endometriosi, osteoporosi, obesità, tumori del seno, dell'utero e della prostata). Nei modelli animali i lattobacilli restaurano la normalità.

Aggiornamento 28/11/2017

Cosa succede se un topo giovane riceve i microbi intestinali di un topo anziano? Improvvisamente si ammala delle malattie tipiche del topo anziano, quelle legate all'infiammazione ("inflammaging"). Ecco perché è importante mantenere un microbiota giovane con fibra e alimenti fermentati

Aggiornamento 29/11/2017

Un buon articolo su probiotici e dimagrimento
Aggiornamento 9/1/2018

Il solito, ottimo e completo articolo su probiotici e dimagrimento da parte di Selfhacked.com

Aggiornamento 5/2/2018

Una nuova revisione degli studi sui probiotici per il dimagrimento dimostra che sono efficaci, anche se la massa grassa ha una riduzione non significativa (BMI, peso e % di grasso si riducono significativamente).

Aggiornamento 8/2/2018

I legami tra probiotici e malattie reumatiche (miastenia, artrite ecc). Lattobacilli e bifidi appaiono protettivi

Aggiornamento 28/3/2018

Le donne con tumore al seno spesso hanno eccesso di Escherichia coli e Staphylococcus epidermidis, che possono stimolare mutazioni nel DNA e stress ossidativo, e ridotta presenza di lattobacilli e streptococchi. Modificare il microbiota dall'intestino potrebbe ridurre l'incidenza di questa malattia che colpisce una donna su 8.
Aggiornamento 13/4/2018

Perché col cibo spazzatura qualcuno ingrassa e altri no?
Alcuni ricercatori hanno scoperto che l'alimentazione ad alto contenuto di grassi (di tipo occidentale) stimola la crescita di batteri che aumentano la secrezione di enzimi digestivi e così l'assorbimento dei grassi.
Questi enzimi digestivi consentono il rapido assorbimento di cibi densi di calorie. Contemporaneamente, i microbi rilasciano composti bioattivi. Questi composti stimolano le cellule  nell'intestino ad assorbire i grassi. Nel tempo, la presenza costante di questi microbi  porta a ipernutrizione e obesità.
"I topi senza germi, anche se alimentati con una dieta ricca di grassi, non erano in grado di digerire o assorbire cibi grassi. Non sono ingrassati. Invece, avevano elevati livelli di lipidi nelle loro feci".
L'abbondanza di altre famiglie batteriche è diminuita con una dieta ricca di grassi, tra cui Bifidobacteriacaea e Bacteriodacaea, che sono comunemente associati alla magrezza.
Quando nei topi senza germi sono stati successivamente introdotti i microbi che contribuiscono alla digestione dei grassi, hanno rapidamente acquisito la capacità di assorbire i lipidi.
"Questo lavoro ha implicazioni importanti nello sviluppo di approcci per combattere l'obesità", concludono gli autori. Ciò include la riduzione dell'abbondanza o dell'attività di alcuni microbi che favoriscono l'assorbimento dei grassi o l'aumento dell'abbondanza di microbi che possono inibire l'assorbimento dei grassi.

"Direi che quello che emerge in generale è il concetto che ciò che mangiamo - la nostra dieta su base giornaliera - ha un profondo impatto sull'abbondanza e sul tipo di batteri che ospitiamo nel nostro intestino", ha detto Kristina Martinez-Guryn, PhD , autore principale dello studio, e ora assistente alla Midwestern University di Downers Grove, Illinois. "Questi microbi influenzano direttamente il nostro metabolismo e la nostra propensione a ingrassare con alcune diete".

Aggiornamento 15/5/2018

"Non sono le calorie che ingeriamo a influenzare il peso: sono le calorie che digeriamo (assorbite dall'intestino). Aumentando o diminuendo la quantità di fonti di energia digeribili, in particolare i monosaccaridi e gli acidi grassi a catena corta, i batteri intestinali influenzano il numero di calorie assorbite dall'uomo".
L'articolo prosegue legando al microbiota diabete, aterosclerosi e pressione alta.

Aggiornamento 31/5/2018

Una revisione degli studi su probiotici, prebiotici e dimagrimento.

Aggiornamento 1/6/2018

Una revisione degli studi che associano microbiota con obesità e malattie infiammatorie intestinali

Aggiornamento 11/6/2018

Raddoppiare il sale nella dieta fa piazza pulita dei lattobacilli, importanti batteri del nostro intestino legati ad ipertensione e obesità

Aggiornamento 30/7/2018

Nel modello animale la somministrazione di antibiotici altera il microbiota intestinale e può così influenzare negativamente i metaboliti intestinali, facilitando l'insorgenza del diabete. Per questo raccomando sempre i probiotici dopo la terapia

Aggiornamento 27/8/2018

La somministrazione di antibiotici influenza la pressione nelle persone ipertese, suggerisce uno studio sui topi. Questo perché i batteri intestinali sono molto importanti per la pressione sanguigna, ma la somministrazione di antibiotici in caso di infezione fa piazza pulita sia dei buoni che dei cattivi, alterando il controllo pressorio. Per questo è necessario sempre reintegrarli tramite probiotici
Aggiornamento 10/9/2018
Il B. breve B-3 ha dimostrato di favorire il dimagrimento in uno studio controllato
Aggiornamento 17/9/2018
La restrizione calorica fa dimagrire anche tramite i suoi effetti di aumento del lattobacilli e bifidobatteri e riduzione delle specie cattive, almeno nel modello animale.

Aggiornamento 25/9/2018

Una combinazione di batteri probiotici (lattobacilli e bifidi) somministrata per 6 mesi migliora i parametri ematochimici (glicemia, insulina, HOMA, colesterolo, trigliceridi) e quelli di infiammazione (endotossine, CRP, TNF, adipochine ecc) in persone diabetiche. Non sembra però favorire il dimagrimento
Aggiornamento 29/9/2018
La curcumina aumenta la diversità del microbiota intestinale, ha in pratica una funzione prebiotica

Aggiornamento 30/9/2018

Con l'utilizzo eccessivo di antibiotici, disinfettanti, collutori ecc. distruggiamo indistintamente i nostri batteri, con tutte le conseguenze del caso (allergie, malattie autoimmuni ecc.) Il futuro consiste nell'utilizzare i batteri amici, e anche i fagi (virus), in modo da formare un ambiente in cui i patogeni non proliferano, ma vengono tenuti sotto controllo

Aggiornamento 7/10/2018

Anche il seno ha il suo microbiota, e la presenza di alcune specie infiammatorie aumenta il rischio di tumore mammario.
La dieta mediterranea favorisce le specie (lattobacilli) considerate protettive grazie ai loro metaboliti e alla riduzione dello stress ossidativo
Aggiornamento 14/10/2018
Bacillus subtilis e altri ceppi si sono rivelati utili nell'infezione da Staphylococcus aureus, un patogeno che spesso risulta resistente agli antibiotici. Scrivono i ricercatori: "è particolarmente degno di nota che i nostri dati sugli umani indicano che il probiotico può estirpare completamente dall'intestino e dalla mucosa nasale S. aureus. Un tale "approccio probiotico" ha numerosi vantaggi rispetto all'attuale strategia standard che utilizza gli antibiotici, che è finalizzato esclusivamente alla decolonizzazione a livello nasale"
Aggiornamento 28/10/2018
I batteri fermentanti, come lattobacilli e bifidi, che producono acidi grassi a catena corta sono associati a minor rischio di diabete giovanile (tipo 1)

Aggiornamento 5/11/2018

Uno studio sui probiotici nell'autismo (ASD) ha messo in luce gli effetti benefici sulle manifestazioni sia comportamentali che gastrointestinali. "I probiotici (un'opzione non farmacologica e relativamente priva di rischi) potrebbero essere raccomandati per i bambini con ASD come terapia adiuvante. In questa fase, lo studio è fatto con un piccolo numero di pazienti e sono necessari numerosi studi randomizzati controllati su larga scala per confermare in modo critico l'efficacia dei probiotici nell'ASD".
I ragazzi nello studio sono calati di peso e hanno avuto un miglioramento nella severità della malattia e nelle sintomi gastrointestinali.
Le specie usate sono state Lactobacillus acidophilusLactobacillus rhamnosus e Bifidobacteria longum.

Aggiornamento 30/11/2018
La flora intestinale del neonato dipende da molti fattori ambientali.
I bambini nati da parto naturale hanno maggiore diversità e quantità di Bacteroides maggiori.
Quando si smette di allattare, il bambino non ha più fonti di bifidobatteri, e la sua flora cambia rapidamente con un aumento dei Firmicutes, batteri associati con l'aumento di peso.
Per questo è consigliabile allattare il più a lungo possibile e supplementare in caso di assenza di latte materno.
2 ceppi di lattobacilli (fermentum e paracasei) riducono l'asma nei bambini. Altri nutrienti utili sono vitamina C, D, magnesio e omega 3.

Aggiornamento 15/1/2019

Le interazioni tra cibo e microbi intestinali in una review.
Butirrato e propionato prodotti dai batteri sono in grado di influenzare la differenziazione delle cellule T nascenti in Tregs, queste ultime svolgono un ruolo vitale nel controllo dell'omeostasi intestinale, prevenendo la permeabilità intestinale e riducendo l'autoimmunità.
Il propionato aumenta anche l'assorbimento di ferro e può prevenire l'anemia.
La metabolizzazione del triptofano è particolarmente importante.

La risposta antiossidante dell'organismo dipende dai nostri batteri, che li trasformano rendendoli più o meno "efficaci"

Aggiornamento 18/1/2019

Secondo una revisione degli studi effettuata da ricercatori del S. Raffaele, i probiotici  L. acidophilus, L. ingluviei, L. fermentum L. delbrueckii sono associati con aumento di peso, mentre L. gasseri insieme a prebiotici come  inulina  e galattomannano ha effetto dimagrante e antiinfiammatorio
Aggiornamento 31/1/2019
I lattobacilli promuovono l'integrità della barriera intestinale tramite un recettore chiamato "mincle"
I rapporti tra microbi e salute metabolica: l'importanza dei recettori PPAR

Aggiornamento 15/2/2019

Parto cesareo, uso di antibiotici e antiacidi nei primi 2 anni di vita aumentano il rischio di sovrappeso del 25%, alterando il microbiota. L'uso di questi farmaci dovrebbe essere ben ponderato dai medici

Aggiornamento 18/2/2019
Il legame tra obesità e microbiota potrebbe anche essere una semplice casualità: a sostenere la causalità il microbiota dei magri, l'efficacia del trapianto fecale, il cambiamento della flora dopo chirurgia bariatrica.
Contro: la forte associazione con il tipo di nutrienti, quindi una propensione a cambiare a seconda della dieta, l'influenza dell'uso di antibiotici e della consistenza fecale nell'esame.
Aggiornamento 10/3/2019
Avete presente quei collutori che eliminano il 99,9% di batteri nella bocca? Sfortunatamente eliminano anche quelli buoni. La flora orale è importante quanto quella intestinale, e la sua alterazione è legata ad Alzheimer, diabete, obesità, artrite reumatoide, tumori ecc. L'ultima che si è scoperta è che i batteri orali buoni rilasciano nitriti che servono ad abbassare la pressione sanguigna, ed eliminarli aumenta il rischio di ipertensione. Basta una settimana di sciacqui con clorexidina per 2 volte al giorno per alterare significativamente la pressione in soggetti sani.

Aggiornamento 20/3/2019

L'uso dei probiotici (soprattutti lattobacilli e bifidi) è associato con minore utilizzo di antibiotici nell'infanzia e minore rischio di malattie respiratorie e intestinali, e può essere considerato un'arma contro l'antibioticoresistenza che sempre più minaccia il futuro dell'uomo.
Aggiornamento 29/3/2019

Come i batteri interagiscono col metabolismo energetico, grazie all'immunometabolismo: L. gasseri e rhamnosus con B. lactis aiutano a dimagrire

Aggiornamento 13/4/2019

Ancora pochi dati e certezze su probiotici e dimagrimento

Aggiornamento 7/7/2019

Da anni sappiamo che Akkermansia muciniphila è un batterio antinfiammatorio che appare ridotto nell'intestino delle persone sovrappeso. Per la prima volta è stato somministrato in un piccolo trial clinico sotto forma di probiotico. I risultati hanno mostrato una perdita di 1,3kg di grasso dopo 3 mesi, con un miglioramento dei parametri di insulinoresistenza e infiammazione. Il probiotico è stato definito sicuro, ma i risultati, modesti sulla composizione corporea, devono essere testati su campioni più grandi.
Lo studio è stato criticato.

Aggiornamento 19/7/2019

Nel topo
Parabacteroides distasonis somministrato per bocca aiuta a dimagrire


Aggiornamento 27/7/2019

L'uso dei probiotici nel dimagrimento secondo MNT. L gasseri e L. rhamnosus sembrano i più indicati

Aggiornamento 13/8/2019

Alcune molecole vegetali (esosomi) "indicano" ai batteri quali proteine produrre, e in questo modo gestiscono la loro e la nostra salute
Alcuni batteri (Clostridia) riducono l'assorbimento dei grassi nei topi, bloccando la proteina (CD36) che a livello intestinale porta i grassi nelle cellule (e poi vanno nel sangue). I topi con molti Clostridi non ingrassano. Alcuni scienziati hanno notato come il sistema immunitario possa ridurre questi batteri e favorirne altri (Desulfovibrio), che invece favoriscono CD36, portando i topi all'obesità e alle malattie metaboliche. L'approccio probiotico potrebbe aiutare, ma non funzionerà con tutti, data la complessità della materia.

Aggiornamento 27/8/2019

L'interazione tra batteri e sistema endocrino

Aggiornamento 31/8/2019

Lactobacillus rhamnosus GG, uno dei probiotici più studiati, può proteggere dalla steatosi epatica riducendo l'assorbimento intestinale di grassi.

Aggiornamento 3/9/2019
Un particolare ceppo di L. gasseri, classificato OLL2716 (o LG21), agisce nello stomaco e non nell'intestino, migliorando la dispepsia funzionale, la disbiosi gastrica e rimettendo al suo posto H. pylori (HP), responsabile spesso dei problemi gastrici come il reflusso. In particolare vengono ridotti i Proteobacteria (come E. coli e HP), alcuni dei quali rilasciano LPS, una componente infiammatoria presente oltre che nei problemi gastrici anche nel diabete, soprattutto in caso di permeabilità intestinale
Aggiornamento 29/9/2019

I probiotici possono aiutare i bambini a dimagrire rispetto alla sola dieta

Aggiornamento 17/10/2019

I lattobacilli supportano l'eradicazione di H. pylori con gli antibiotici, aumentandone l'efficacia.
L
casei e Lreuteri sembrano i più efficaci. La ricostruzione del microbiota riduce la possibilità di altre infezioni e di ricorrenza di H. pylori


Aggiornamento 7/11/2019
Il microbiota intestinale, al di là delle calorie, si sta rivelando più importante di quanto ipotizzato nei confronti dell'obesità infantile.
Alimentazione sbagliata (iperproteica o ipercalorica), disbiosi, carenze nutrizionali, uso di antibiotici, parto cesareo, sovrappeso della mamma, uso di latte artificiale sono fattori che aumentano il rischio.
Allattamento prolungato, parto naturale, microbiota bilanciato, uso corretto degli integratori, sono invece fattori protettivi, perché bilanciano il sistema immunitario e l'infiammazione e aumentando il grasso bruno.
Aggiornamento 2/12/2019
Nel modello animale possiamo vedere come il microbiota può influenzare la tendenza a mettere grasso. "Bacteroides e Akkermansia potrebbero svolgere un ruolo nella ridotta risposta all'obesità indotta da una dieta ricca in grassi (HFD), mentre Blautia e Lachnospiraceae sembrano avere una correlazione negativa con la resistenza HFD (in pratica i primi 2 proteggono dall'aumento di peso mentre gli ultimi lo favoriscono). Inoltre, gli enzimi microbici intestinali potrebbero influenzare l'aumento dell'adiposità attraverso la regolazione dell'efficienza di utilizzo dell'HFD nei topi, in particolare modulando il metabolismo lipidico (favorendo l'immagazzinamento delle calorie)".
Aggiornamento 20/2/2020
Alcuni lattobacilli producono, a partire dall'acido linoleico (omega 6), dei composti (HYA) che conferiscono resistenza all'obesità e al diabete e riducono l'infiammazione, almeno nei topi.
In particolare riducono la produzione di acido arachidonico (precursore di sostanze infiammatorie), attivano alcuni recettori (GPR40 e 120) che promuovono l'ormone benefico GLP1, e riducono l'assorbimento intestinale dei grassi.
Lactobacillus salivarius e L. gasseri sono i migliori produttori di HYA, mentre L. acidophilus e L. johnsonii non ne producono.
Aggiornamento 24/2/2020
Come funziona Akkermansia, come prolifera, e come ci aiuta a salvarci da diabete, obesità, steatosi ecc
Aggiornamento 22/3/2020
Un probiotico misto (Lactobacillus acidophilusBifidobacterium bifidum, Bifidobacterium animalis subsp. lactis e Lactobacillus plantarum), somministrato per 6 mesi, ha portato alla riduzione del peso, delle circonferenze e del colesterolo LDL, nonché un miglioramento delle infezioni respiratorie in persone sovrappeso e obese. I miglioramenti sono stati più evidenti in chi aveva peso e colesterolo maggiori. Alle persone è stato chiesto di non cambiare le proprie abitudini nei 6 mesi.
Aggiornamento 3/4/2020
Alcune persone non mantengono la perdita di peso anche perché non posseggono i batteri adatti
Aggiornamento 4/4/2020
Se diamo l'inulina, una fibra prebiotica, ad alcune persone sovrappeso e con problemi metabolici, alcuni dimagriscono e altri no. La presenza di alcuni batteri nell'intestino fa la differenza
Aggiornamento 13/4/2020
Alcune info su probiotici e dimagrimento
Aggiornamento 6/5/2020
I simbiotici sono efficaci nella riduzione del peso
B. natto sembra ridurre il peso corporeo e la massa grassa nei topi obesi inibendo la sintesi dei grassi, promuovendo l'ossidazione dei grassi, alterando l'abbondanza di microbiota intestinale e aumentando l'abbondanza di A. muciniphila.

Aggiornamento 24/5/2020
Bifidobacterium animalis subsp. lactis 420 (B420 per gli amici) è un probiotico per la salute metabolica. I suoi effetti benefici sono dovuti alla sua capacità di regolare la disbiosi, nei confronti di E. coli ad esempio, e riduce i suoi effetti come endotossemia, infiammazione, permeabilità intestinale; l'infiammazione viene ridotta agendo su diverse vie (NF-kB, ciclossigenasi, NOS, MAPK; aiuta nel controllo del peso favorendo la proliferazione di Akkermansia muciniphila con un meccanismo noto come crossfeeding, e in generale riduce i Firmicutes, phylum di batteri che può aumentare l'estrazione di calorie dalla dieta fino a 150 kcal al giorno.
Aggiornamento 4/6/2020
I probiotici e i simbiotici possono migliorare il metabolismo, lo stato ormonale (leptina, insulina, testosterone) e ridurre l'infiammazione in donne con ovaio policistico (PCOS). Migliorano anche i valori legati al diabete (glicemia, trigliceridi, indice HOMA), allo stress ossidativo, all'antropometria (dimagrimento grazie a un effetto positivo sul bilancio energetico).
Aggiornamento 17/6/2020
I probiotici possono agire da regolatori metabolici, contrastando il diabete gestazionale e il rischio di diabete dopo la gravidanza. Queste condizioni sono infatti caratterizzate da disbiosi, permeabilità intestinale e endotossemia che provocano alterazione dell'utilizzo dei nutrienti e facilitano il loro accumulo rispetto alla loro ossidazione. i probiotici, specie se misti, possono invece aumentare l'accumulo di glicogeno, riducendo la glicemia, e ridurre l'infiammazione, migliorando l'utilizzo di grassi e carboidrati
Aggiornamento 17/7/2020
Una nuova review sui probiotici dimagranti invita a ulteriori studi, sia sui multiceppo che su specie singole, ma ribadisce l'efficacia nelle condizioni correlate (steatosi, diabete ecc.)

Aggiornamento 20/9/2020

Il probiotico Bifidobacterium breve (BR03 e B632) può aiutare bambini e adolescenti obesi a dimagrire. Chi ha assunto il probiotico ha perso 3,5 cm in più di circonferenza, rispetto alla sola dieta. Anche il peso aggiustato per l'età, la resistenza insulinica, la pressione e la presenza di batteri patogeni sono migliorate.

Aggiornamento 22/12/2020

Il probiotico B. longum APC1472, fa dimagrire e migliora il quadro metabolico nei topi. Invece nell'uomo migliora solo il quadro metabolico per ora. Il meccanismo d'azione sembra coinvolgere l'attenuazione del segnale grelinico (fame) e di conseguenza dell'asse HPA (cortisolo)


Aggiornamento 5/1/2021

La dieta di tipo occidentale riduce batteri buoni come L. gasseri ed L. johnsonii, e favorisce i "patobionti", come R. ilealis e R. gnavus. Questo porta alla riduzione di alcune difese antiossidanti, come glutatione e bilirubina, favorendo il peggioramento dello stato metabolico. Ripristinare le specie con i probiotici migliora il quadro metabolico, almeno nel modello animale, in particolare migliorando la funzionalità mitocondriale epatica

Aggiornamento 17/1/2021

I prebiotici come i FOS (inulina) possono ridurre la grelina, ormone responsabile della fame e del ridotto dispendio energetico, e la PCR, marker di infiammazione. Gli effetti sono probabilmente dovuti all'effetto positivo sul microbiota

Aggiornamento 5/2/2021

La somministrazione di un probiotico (simile a VIvomixx) insieme all'acido alfa lipoico ha favorito il mantenimento del peso perso e delle misure antropometriche ridotte in seguito al dimagrimento, rispetto al placebo. L'effetto è stato attribuito alla riduzione dell'infiammazione e alla modulazione dell'AMPK ipotalamica

Aggiornamento 21/2/2021

Alcuni batteri presenti prima di iniziare la dieta, come Blautia wexlerae e B. dorei, aumentano la probabilità di mantenere il dimagrimento. Invece Ruminococcus gnavus aumenta il rischio di recupero.

Aggiornamento 23/2/2021

Una nuova revisione sistematica a favore dei probiotici nel dimagrimento

Aggiornamento 22/5/2021

L'abbondanza (o la riduzione) di alcuni batteri intestinali possono predire la perdita di peso a 6 mesi.
In particolare "i 3 principali contribuenti microbici al modello di previsione del cambiamento del peso corporeo si sono rivelati R. gnavus, B. massiliensis e B. finegoldii, la cui diminuzione in abbondanza ha favorito la perdita di peso. Tutti e 3 i batteri sono stati precedentemente associati all'obesità umana". Anche l'aumento di A. muciniphila durante il dimagrimento è stato significativamente associato alla perdita di peso.
"Il cibo modula solo moderatamente la composizione del microbiota intestinale; tuttavia, qui, abbiamo determinato che il profilo del microbiota di base dovrebbe essere preso in considerazione quando si analizzano le associazioni di cibo e microbiota, perché può determinare la direzione e l'entità della modulazione. Una nozione simile è stata riportata per gli effetti dei probiotici, dove la colonizzazione dei probiotici dipende dalla composizione basale del microbiota intestinale. In sintesi, i nostri risultati dimostrano che i dati sul microbiota intestinale contengono informazioni critiche per identificare diete personalizzate ottimali per quanto riguarda la traiettoria di perdita di peso in una prospettiva di 6 mesi. Il microbiota intestinale può quindi essere utilizzato per raccomandazioni alimentari personalizzate e interventi mirati sul microbiota e può costituire una pietra angolare per strategie nutrizionali personalizzate a lungo termine in futuro".

Aggiornamento 13/8/2021

La somministrazione giornaliera di Lactobacillus gasseri CP2305 ha migliorato significativamente i sintomi premestruali psicologici (ansia, fatica, depressione) e ha aumentato i livelli degli ormoni riproduttivi nella fase luteinica in donne in età fertile. "Questi risultati forniscono nuove informazioni sulla funzione di CP2305 nell'alleviare i sintomi premestruali".
Gli studi precedenti hanno mostrato che lo stesso ceppo può influenzare il sistema nervoso centrale, con conseguente attenuazione della risposta HPA (surrenale) indotta dallo stress e miglioramento della qualità del sonno, ha effetti antidepressivi e può alterare la composizione del microbiota intestinale, con conseguente aumento della produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA).
Estrogeno e progesterone, modulati dal microbiota e dagli SCFA, regolano serotonina e dopamina, i principali neurotrasmettitori legati all'umore.

Aggiornamento 16/9/2021

È noto che il microbiota influenza l'efficacia dei farmaci, metabolizzandoli, e questo può far la differenza su chi funzionano e chi no.
Adesso però si scopre che alcuni batteri "sequestrano" alcuni farmaci, influenzando ulteriormente la loro efficacia.
L'effetto di aumento di peso della duloxetina (antidepressivo) dipende anche dal tipo di batteri nel nostro intestino. Anche l'effetto di farmaci per l'asma (montelukast), diabete (glitazoni) e BPCO varia in base al microbiota. Viceversa alcuni farmaci riducono la presenza di batteri, anche benefici, come B. infantis.

Aggiornamento 19/9/2021

Sempre più prove mostrano che il tipo di microbiota influenza il dimagrimento, e in alcune persone può addirittura ostacolarlo.
Chi ha batteri che digeriscono l'amido e le fibre in glucosio fa più fatica a dimagrire, perché assorbe più calorie e più velocemente. Invece chi ha batteri che si riproducono velocemente è facilitato, perché consumano loro calorie. Inoltre vengono prodotti più SCFA che riducono l'infiammazione intestinale e migliorano il metabolismo energetico favorendo il consumo di grassi e viene ridotto l'ossigeno nell'intestino che può creare stress ossidativo e favorire batteri cattivi.
In generale i Bacteroidetes (inclusi Prevotella) rendono più facile il dimagrimento estraendo meno calorie dalla dieta.

Aggiornamento 1/10/2021

Il microbiota influenza la massa magra nei topi. Si chiama asse intestino-muscolo.
I batteri rilasciano metaboliti che promuovono o bloccano la trofia muscolare, come alcuni sali biliari.
La disbiosi induce infiammazione e permeabilità intestinale che determinano resistenza anabolica. Potete anche andare sollevare il mondo che la muscolatura tenderà ad atrofizzarsi.
Si riducono le cellule satellite (che supportano la crescita muscolare), si blocca l'ipertrofia delle fibre lente e veloci.
Taylor Valentino, primo autore dell'articolo, ha dichiarato: "Essendo in grado di identificare le sostanze che i batteri intestinali producono per aiutare la crescita muscolare dopo l'esercizio, potremmo essere in grado di utilizzare alcune di queste sostanze per promuovere la crescita dei muscoli nelle persone che soffrono di sarcopenia (perdita di muscolo) come si vede tipicamente con l'invecchiamento o il cancro ".

Aggiornamento 5/7/2022

I probiotici sono utili nel supportare il miglioramento degli indici antropometrici come peso e circonferenza addominale, specie se usati a dosi alte e per almeno 3 mesi.
Questo il risultato di una metanalisi degli studi.

"Sono stati identificati diversi meccanismi per l'effetto dei probiotici sul peso: I probiotici riducono la resistenza all'insulina causata dall'infiammazione nell'ipotalamo. I probiotici migliorano anche la fermentazione nel microbiota intestinale e influenzano l'appetito (diminuendolo) e la sazietà (aumentandola) attraverso la segnalazione del nervo vago. Ciò è associato ad un aumento della concentrazione di peptidi intestinali (GLP-1, colecistochinina, leptina e peptide YY), ritardo nello svuotamento gastrico, riduzione delle dimensioni degli adipociti e inibizione dell'adipogenesi mediante la stimolazione di TLR2, TLR4, NOD-Like Receptor e NLRP3. Il GLP-1 riduce la peristalsi dell'intestino e modula la flora in modo da aumentare la fermentazione dei polisaccaridi.
I probiotici modulano il microbiota intestinale modificando la disbiosi intestinale e migliorando la risposta immunitaria innata. L'integrazione di probiotici promuove l'omeostasi intestinale e regola i disturbi metabolici, nonché le risposte infiammatorie. L'attuale meta-analisi ha indicato che l'integrazione di probiotici era efficiente nel diminuire il BMI nei disturbi metabolici e infiammatori
I probiotici potrebbero anche ridurre i patogeni opportunisti e i loro metaboliti, come trimetilammina (TMA), LPS e indolo; adattano la composizione della barriera dell'epitelio intestinale, la secrezione di citochine (hs-CRP, IL-6 e TNF-α) e l'infiammazione, stimolando le funzioni metaboliche, neuroendocrine e immunitarie dell'ospite, l'accumulo di energia, il dispendio energetico e integrando i segnali periferici e centrali che regolano l'assunzione di cibo".
Migliorano inoltre le capacità di detossificazione dalle tossine batteriche e il rapporto Firmicutes/Bacteroidetes, notoriamente alterato negli obesi. Questo porta a un'aumento del FIAF, un ormone che blocca l'esposizione della lipoprotein lipasi, l'enzima che estrae i grassi dal sangue e li porta dentro gli adipociti.

Aggiornamento 29/7/2022

Quando mangiamo i batteri proliferano. Se mangiamo bene proliferano quelli giusti, che rilasciano muropeptidi, sostanze che agiscono sull'ipotalamo favorendo la sazietà (e il controllo della temperatura). È come se i batteri dicessero: abbiamo ricevuto da mangiare, non ce n'è più bisogno. Se avete troppa fame forse avete un microbiota sbilanciato e non lo nutrite correttamente.

Aggiornamento 8/12/2022

La conferma che i probiotici sono utili con gli antibiotici arriva da una revisione sistematica dei dati. Il lavoro ha infatti dimostrato l'utilità dei probiotici durante la somministrazione di antibiotici.
Gli studi riportano una riduzione della diarrea (e altri problemi intestinali) associata ad antibiotici e un aumento del tasso di eradicazione di H. pylori. La maggior parte degli studi ha evidenziato che la somministrazione aiuta a preservare l'alfa diversità (variabilità delle specie all'interno di un campione).
Akkermansia, lattobacilli e Colinsella sono le specie che aumentano, mentre i bifidi si riducono anche con la somministrazione di probiotico. Akkermansia riduce il rischio di sovrappeso e malattie intestinali. Si riducono inoltre, rispetto al solo antibiotico, gli aumenti di Firmicutes e Proteobacteria, generi legati alla disfunzione metabolica.
Gli autori concludono che secondo l'evidenza attuale è corretto prescrivere i probiotici insieme ai cicli di antibiotici.

Aggiornamento 21/12/2022

L'abbondanza del microbiota appare essere correlata con una migliore composizione corporea (perdita di grasso addominale) e con il successo a lungo termine in una dieta dimagrante. Ecco perché cercare di fare sempre una dieta che sia amica dei microbi intestinali e non semplicemente un taglio calorico. 

Aggiornamento 31/8/2023

Secondo una revisione degli studi i probiotici possono dare una mano al dimagrimento durante una dieta, un supporto tutto sommato piccolo ma che può aiutare in quanto spesso il sovrappeso di accompagna a disbiosi (alterazione della flora).
In caso di chirurgia bariatrica i dati sono interessanti ma ancora pochi per trarre conclusioni, così come in caso di uso di farmaci per il dimagrimento.
L'effetto dei probiotici può essere dovuto a una modulazione degli ormoni che gestiscono appetito e sazietà, favorendo il dimagrimento nel lungo periodo, al supporto a livello di composizione corporea (peso, circonferenza addominale, grasso corporeo) e a livello metabolico (glicemia, lipogenesi, adipogenesi, colesterolo e trigliceridi) e infiammatorio.


Aggiornamento 23/8/2024

Da tempo è noto che lo stress interagisce col microbiota intestinale, alterandolo e riducendo i batteri buoni. Forse si è scoperto uno dei meccanismi, attraverso l'amigdala, una parte del cervello che gestisce le emozioni, in particolare paura e ansia. L'amigdala invia segnali, tramite il nervo vago, alle ghiandole di Brunner, che secernono mucina e fanno proliferare i batteri.
Nei topi, lo stress stimola l'amigdala a bloccare il segnale alle ghiandole. In questo modo si inibisce la crescita di alcuni batteri benefici come i lattobacilli, impoverendo l'intestino.
Ne conseguono in questo modo problemi digestivi, immunitari (anomalie del tessuto linfoide, in particolare contrazione della milza e crescita eccessiva dei follicoli linfoidi della mucosa) e tono simpatico aumentato.
Anche in via sperimentale rimuovere le ghiandole porta all'impoverimento dei lattobacilli e a vulnerabilità immunitaria alle infezioni
"Lo stress cronico ha soppresso l’attività centrale dell’amigdala e ha fenocopiato gli effetti delle lesioni ghiandolari. Al contrario, l’eccitazione dell’amigdala centrale o dei neuroni vagali parasimpatici ha attivato le ghiandole di Brunner e ha invertito gli effetti dello stress sul microbioma intestinale e sull’immunità. I risultati hanno rivelato un meccanismo trattabile cervello-corpo che collega gli stati psicologici alla difesa dell’ospite". La carenza di lattobacilli favorisce anche la permeabilità intestinale e quindi uno stato di infiammazione e potrebbe essere un fattore anche nelle malattie autoimmuni, in particolare intestinali.
Nel modello animale "l’inoculazione con probiotici sembra essere sufficiente per mitigare questi effetti negativi: mentre la somministrazione di Lattobacilli + Bifidobatteri ha ripristinato l’integrità della barriera intestinale e ridotto l’attività del nervo simpatico, gli animali trattati con antibiotici hanno mostrato una maggiore permeabilità intestinale. Questi risultati sono in accordo con studi che dimostrano che i batteri commensali, in particolare i lattobacilli, migliorano la funzione della barriera intestinale sovraregolando le proteine ​​epiteliali delle giunzioni strette."

Aggiornamento 5/9/2024

Due RCT mostrano l'utilità di 2 ceppi di Bifidobacterium lactis nei problemi metabolici di donne sovrappeso.
Nel primo B. lactis GCL2505 (insieme a inulina) aumenta il dispendio energetico, in media di 84 calorie al giorno. La conta batterica mostra un aumento di tutti i bifidobatteri (soprattutto grazie all'inulina).
Nel secondo B. lactis IDCC 4301 (B. lactis Fit™) migliora i trigliceridi, le citochine e la composizione corporea di donne con obesità, aiutandole a dimagrire.

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