Cerca nel blog

domenica 3 marzo 2013

Salviamo i ragazzi

Un ottimo programma davvero, Tesoro salviamo i ragazzi, in onda su Sky (e Cielotv). Il titolo in inglese rende meglio ("Honey, we're killing the kids"), ma ci accontentiamo.
Il protagonista è Marco Bianchiricercatore, molto preparato. Belle ricette, fantasiose, colorate e sane, buone nozioni scientifiche, anche se ogni tanto si vede che ha una preparazione da biochimico e non da nutrizionista puro.



Ottimo per quanto riguarda l'educazione alimentare (pasti sani, sazianti e completi, uso dell'integrale, esclusione del raffinato e del junk food) e l'attività fisica, il programma da anche spazio ai problemi psicologici che spesso spingono i bambini obesi ad isolarsi e mangiare più del necessario (e male), e magari i genitori a coccolarli col cibo.
Per i genitori è uno shock vedere le immagini dei figli elaborate dal computer quando avranno 40 anni, in caso non cambino stile di vita.






Nei giorni scorsi non mi è piaciuto però quando ha cucinato le frittate senza uovo, ma con una crema di ceci, affermando che avrebbero avuto più proteine e niente colesterolo.
Falso: le uova sono una delle migliori fonti di proteine e ribadisco che non c'è nessun legame tra colesterolo ingerito e colesterolo plasmatico: ciccio, aggiornati!

Update 14/7/2016

Volete far mangiare ai bambini l'insalata? usate le stesse tecniche dei fast-food: abbinatela ai supereroi.

Update 3/10/2016

L'infiammazione correlata all'obesità appare reversibile nei bambini: meglio pensarci finché si è ancora in tempo!


Aggiornamento 12/10/2016

Negli USA molti bambini senzatetto sono obesi. Questo può sembrare strano, ma la scarsa qualità del cibo, assenza di cibo fresco e precarietà della vita contribuiscono all'aumento di peso.

Aggiornamento 12/12/2016

Spesso i bambini sovrappeso vengono percepiti dai genitori come perfettamente normali: questo è dovuto a fattori psicosociali. Questo è molto grave perché questi bambini continueranno ad avere uno stile di vita errato.


Aggiornamento 3/2/2017

Del fast food non fa male solo il cibo, ma anche il packaging. Nelle confezioni sono infatti presenti i PFAS, gli stessi delle pentole antiaderenti rovinate per capirci, che passano nel cibo in maniera significativa

Aggiornamento 31/7/2017

Anche a parità di calorie, una dieta amica dei nostri batteri intestinali e quindi ricca in fibra, tende a far ingrassare meno perché aumenta la diversità delle specie batteriche. La dieta con junk food tende invece ad ammazzare i batteri amici, è una specie di antibiotico.
Aggiornamento 3/9/2017

Avere un peso eccessivo da bambini aumenta il rischio di ictus da adulti.
Aggiornamento 19/9/2017
Contrariamente a quanto molti pensano, esiste un meccanismo fisiologico che si chiama "compensazione calorica", che serve a mantenere la composizione corporea stabile nel tempo. Mangiare più calorie viene compensato con un aumento della spesa energetica, e il peso non aumenta.
Questo meccanismo si perde nei bambini sovrappeso, soprattutto se assumono cibi spazzatura
Aggiornamento 21/10/2017

Negli ultimi 40 anni il tasso di obesità infantile è aumentato nel mondo di 8 volte, e il cibo processato ha avuto un ruolo fondamentale:
"Una caratteristica generale delle politiche contro il sovrappeso e l'obesità nei bambini e negli adolescenti nei paesi ad alto reddito è una riluttanza ad utilizzare le tasse e le normative del settore per cambiare comportamenti alimentari. Alcuni paesi a reddito medio stanno adottando anche politiche per combattere il sovrappeso e l'obesità nei bambini e negli adolescenti, in alcuni casi con una maggiore enfasi sulla regolamentazione e sulle imposte rispetto ai paesi ad alto reddito. Sebbene la quantità di energia che si possa raccogliere per utilizzare le tasse e le normative per ridurre il consumo di alimenti ad alta densità energetica, poche politiche e programmi tendono a rendere più convenienti cibi sani come cereali integrali, frutta e verdura fresca grazie a sovvenzioni ,prezzi mirati, e buoni-pasto, o pasti sani a scuola. L'indisponibilità delle opzioni alimentari sane non solo porta a disuguaglianze sociali (persone povere con sovrappeso e obesità), ma potrebbe anche limitare l'effetto delle politiche che prendono di mira alimenti non sani".
Aggiornamento 11/6/2018

Guardare cartoni animati che mostrano la corretta alimentazione è efficace nell'indurre i bambini a mangiare bene.
Aggiornamento 5/3/2019
Con grande prontezza il commissario UE alla salute e la SINPE si rendono conto che i fastfood sono obesogeni e si dovrebbe cercare di sfavorire le loro politiche di marketing

Aggiornamento 11/3/2018


Svezzare o usare latte in formula prima dei 4 mesi raddoppia il rischio di obesità infantile (come già risaputo).

Aggiornamento 18/3/2019

I bambini calmi hanno più rischio di obesità, soprattutto in caso di gravidanza con diabete gestazionale. I ricercatori giustificano questa associazione col fatto che "gli operatori sanitari (e i genitori) usano bevande zuccherate per calmare i neonati". 
E aggiungono "Il temperamento calmo può essere un nuovo obiettivo di screening per gli interventi di prevenzione dell'obesità precoce che coinvolgono l'alimentazione istintiva e la regolazione delle emozioni".

Ricordiamo che le linee guida sconsigliano alimenti zuccherati nel primo anno (i cardiologi americani nei primi 2 anni)


Aggiornamento 6/4/2019

Il cibo spazzatura stimola la deposizione di grasso addominale. Per ogni 10% di calorie in più da cibo industriali, la circonferenza addominale di un bambino aumenta di 0,7 cm tra i 4 e gli 8 anni.
I problemi al metabolismo glucidico solitamente si manifesteranno dopo gli 8 anni.
"Diversi meccanismi possono spiegare la relazione tra un consumo maggiore di cibi ultra-elaborati e l'obesità addominale. Tali prodotti sono squilibrati dal punto di vista nutrizionale e contribuiscono ad un aumento significativo dell'apporto energetico quotidiano a causa del loro contenuto eccessivo di zuccheri, grassi trans e saturi, e determinano minore stimolo della termogenesi se confrontati con alimenti non elaborati. Inoltre, i cibi ultra-elaborati sono altamente appetibili e possono portare all'interruzione dei segnali di fame e sazietà.

Un altro aspetto preoccupante è l'aumento dell'assunzione di sostanze artificiali aggiunte ai prodotti alimentari ultra-trasformati dall'industria. La ricerca indica che il fruttosio artificiale può contribuire all'obesità modulando il microbiota intestinale, i dolcificanti artificiali possono contribuire all'aumento di peso stimolando la secrezione basale di insulina e il solfito di sodio, il benzoato di sodio e la curcumina possono promuovere l'obesità diminuendo la secrezione di leptina".

Aggiornamento 13/4/2018
Il primo microbiota è importante per la maturazione dell'intestino e la successiva "programmazione metabolica", determinando un adattamento precoce a stress o stimoli nutrizionali, che modificano in modo permanente la fisiologia e il metabolismo del bambino. Un'associazione tra la somministrazione di antibiotici durante l'infanzia e la probabilità che un bambino fosse in sovrappeso era stata già osservata in precedenti studi epidemiologici, suggerendo che le modifiche al microbioma iniziale hanno effetti a lungo termine, in particolare riducendo gli Actinobacteria. Nello studio i bambini che hanno più Bacteroidetes e meno Proteobacteria alla nascita sembrano più a rischio di sovrappeso a 3 anni. Gli autori concludono: "Il microbioma delle prime feci, formato in utero durante il periodo fetale, era associato a sovrappeso successivo all'età di tre anni". L'uso appropriato dei probotici, sia da parte della mamma che del neonato, può ridurre l'alterazione del microbiota abbinato almeno parzialmente all'allattamento al seno

Aggiornamento 21/4/2019


Fornire voucher utilizzabili per acquistare cibo sano (frutta, verdura, cereali integrali) è efficace nel ridurre il tasso di obesità tra i bambini


Aggiornamento 25/6/2019

Quali sono i provvedimenti che funzionano a livello politico per prevenire obesità e sue complicanze?
Il cambio dell'ambiente alimentare: la tassa sullo zucchero; l'etichettatura che metta bene in evidenza grassi, zucchero, calorie e grassi saturi; rimuovere i personaggi dei cartoni dalle confezioni; togliere i regali dalle confezioni (tipo happy meal o Kinder sorpresa); togliere la pubblicità del cibo spazzatura.

L'industria alimentare è una specie di "tata", che si preoccupa però di promuovere i suoi guadagni, non la salute.

Aggiornamento 27/6/2019

Nonostante sia una malattia tipica dell'adulto e del'anziano, gli eccessi alimentari che oggi sono molto diffusi rendono possibile ammalarsi di diabete di tipo 2 da giovani. Questo è dovuto soprattutto all'ambiente obesogeno che ci circonda, con poca attività fisica e alimenti ricchi di calorie e poveri di nutrienti.
Tanto prima ci si ammala, tanto più si sottopone l'organismo a uno stress che porta a perdita della vista, malattie cardiovascolari, tumori, neuropatie, steatosi epatica, apnee notturne.

Dal punto di vista nutrizionale (e non solo), le ultime linee guida prevedono un approccio più "aggressivo" al fine di prevenire o ritardare le complicanze, consigliando "l'alimentazione per i giovani con diabete di tipo 2, come per tutti i bambini, dovrebbe concentrarsi su abitudini alimentari salutari che enfatizzino il consumo di alimenti ricchi di nutrienti e di alta qualità e riducano il consumo di alimenti densi di calorie, poveri di nutrienti, in particolare bevande zuccherate".

Aggiornamento 28/7/2019

Lo sport "salto della colazione" si conferma associato ad aumento di peso negli adolescenti, anche in caso di adeguato sonno
Aggiornamento 15/9/2019
Il consumo di cibo industriale è associato con maggiore adiposità in bambini e adolescenti. Può sembrare banale ma visto che qualcuno continua a dire che tutte le calorie sono uguali lo rimarchiamo.
Aggiornamento 9/10/2019
Molti bambini italiani sono malnutriti. Malnutriti per eccesso, in quanto introducono troppi grassi saturi, proteine, sale e zuccheri, e malnutriti per difetto per quanto riguarda vitamine, minerali, fibre e grassi polinsaturi.
Questo è dovuto al fatto che si introducono eccessi di alimenti raffinati e impoveriti di nutrienti e troppo pochi alimenti veri che contengono apportano tali nutrienti (frutta, verdura, cereali integrali, carne e pesce non intensivi).
I risultati? Obesità, allergie, diabete, ecc.
Aggiornamento 3/10/2020

L'etichetta nutrizionale che avverte della nocività degli alimenti spazzatura è risultata efficace nel ridurre il loro consumo, nei paesi dove è stata adottata (In Sudamerica per esempio). Avvisi semplici come "ricco in sale"o "contiene molti zuccheri" scoraggiano le persone a consumarli. "Gli avvertimenti sui nutrienti sono una strategia importante che dovrebbe essere sfruttata il prima possibile. Le avvertenze sui nutrienti potrebbero aiutare a informare i consumatori, incoraggiare l'industria alimentare a realizzare prodotti più sani, favorire la salute pubblica, contrastare alcune pratiche di marketing del settore e potenzialmente migliorare l'equità sanitaria".
Aggiornamento 29/1/2021

Uno degli sport preferiti da alcuni sedicenti divulgatori è quello di parlare di cose che non conoscono, e senza almeno dare uno sguardo alla letteratura scientifica prima. Uno che leggo spesso è "non esistono cibi antinfiammatori o proinfiammatori". Niente di più falso. È ormai evidente come il cibo processato aumenti l'infiammazione mentre quello non industriale, che mantiene fibre, minerali, vitamine e antiossidanti abbia effetto contrario. In generale dieta mediterranea e le sue simili riducono l'infiammazione, mentre la dieta di tipo occidentale aumenta tutti i marker. Adottare la prima dovrebbe anche essere in grado di invertire lo stato infiammatorio di basso grado tipico del sovrappeso.
Aggiornamento 16/5/2023

Il consumo di cibo processato è associato alle componenti della sindrome metabolica (colesterolo, trigliceridi circonferenza addominale, peso aumentato, percentuale di grasso, pressione alta) in bambini e adolescenti.
Aggiornamento 10/7/2023

L'OMS raccomanda di evitare le pubblicità di cibo spazzatura (definito come "alimenti e bevande analcoliche ad alto contenuto di acidi grassi saturi, acidi grassi trans, zuccheri liberi e sale") durante i programmi tv per bambini e adolescenti. 

Aggiornamento 20/7/2023

Le indicazioni per gli adolescenti con obesità non dicono "dategli una bibita ogni tanto", ma "escludete le bevande zuccherate". Raccomandano di ridurre la frequenza di consumo degli alimenti processati, questo perché si tratta di alimenti a basso quantitativo di nutrienti. I concetti secondo cui tutte le calorie sono uguali o che non esistono le calorie vuote appartengono al passato, nonostante alcuni brontonutrizionisti continuino a portarli avanti.
Quale dieta usare allora?
"I modelli dietetici che enfatizzano gli alimenti a base vegetale (ad esempio verdure, frutta e cereali integrali), fonti magre di proteine, un'elevata assunzione di fibre e un basso consumo di grassi saturi sono associati a migliori profili di rischio cardiometabolico. Le diete chetogeniche, utilizzate per il trattamento di alcuni disturbi convulsivi nei bambini, sono state incorporate in alcuni programmi di trattamento dell'obesità per adolescenti e hanno mostrato sicurezza ed efficacia a breve termine (perdita di peso dal 7 al 9% del peso corporeo di base a 3-4 mesi di follow-up)".
[tuttavia] La marcata restrizione calorica supervisionata (diete a bassissimo contenuto calorico) per la perdita di peso negli adolescenti non è raccomandata. Gli studi hanno mostrato risultati contrastanti con l'uso di queste diete; il recupero del peso è diffuso e potrebbero aumentare il rischio di disturbi del comportamento alimentare.
Si consiglia inoltre di avere pasti regolari, senza saltarli, evitare di spizzicare, in particolare alimenti pronti, fare attenzione alle porzioni, avere corrette regole a tavola, preparando i pasti e mangiandoli insieme in famiglia. Evitare gli alimenti ricchi di calorie e poveri di nutrienti.

Aggiornamento 7/2/2024

Il modello animale mostra che il binge drinking, il forte consumo di alcol in una sola occasione, in topi adolescenti predispone fortemente per l'insulinoresistenza e le malattie metaboliche e cardiovascolari. Questo avviene inducendo stress ossidativo e infiammazione
Aggiornamento 9/3/2024

Una revisione degli studi mostra il legame tra cibo spazzatura e svariate patologie.
Il legame più evidente è quello con mortalità cardiovascolare, disturbi mentali comuni e diabete di tipo 2. A seguire obesità, sonno alterato e dispnea. Asma e colite ulcerosa sembrano essere i meno legati.
"Le prove disponibili indicano che gli alimenti ultra-processati differiscono dagli alimenti non trasformati e minimamente trasformati in diversi aspetti, spiegando potenzialmente i loro plausibili collegamenti con esiti avversi sulla salute. Queste differenze includono profili nutrizionali più scadenti, l’eliminazione degli alimenti non ultra-processati dalla dieta e le alterazioni della struttura fisica degli alimenti mediante i processi industriali. Più specificamente, le diete ricche di alimenti ultra-processati sono associate a indicatori di scarsa qualità della dieta, con livelli più elevati di zuccheri aggiunti, grassi saturi e sodio, maggiore densità energetica e meno fibre, proteine ​​e micronutrienti. Gli alimenti ultra-processati sostituiscono gli alimenti più nutrienti nelle diete, come frutta, verdura, legumi, noci e semi, con conseguente riduzione dell’assunzione di composti bioattivi benefici presenti in questi alimenti, inclusi polifenoli o fitoestrogeni come l’enterodiolo. Tali profili dietetici poveri di nutrienti sono stati implicati nella prevalenza e nell’incidenza di malattie croniche attraverso vari meccanismi, compresi quelli infiammatori.
Gli effetti negativi sulla salute associati agli alimenti ultra-processati potrebbero non essere completamente spiegati solo dalla loro composizione nutrizionale e dalla densità energetica, ma anche dalle proprietà fisiche e chimiche associate ai metodi di lavorazione industriale, agli ingredienti e ai sottoprodotti derivati. In primo luogo, le alterazioni nella matrice alimentare durante la lavorazione intensiva, note anche come ricostituzione della dieta, possono influenzare la digestione, l’assorbimento dei nutrienti e il senso di sazietà. In secondo luogo, le prove emergenti sugli esseri umani mostrano collegamenti tra l’esposizione agli additivi, inclusi dolcificanti artificiali, emulsionanti, coloranti e nitrati/nitriti e gli esiti dannosi per la salute. Una recente revisione della ricerca sperimentale ha scoperto che le formulazioni per la perdita di peso ultra-processate composte da profili nutrizionali apparentemente bilanciati ma contenenti diversi additivi, inclusi dolcificanti non zuccherini, possono avere effetti negativi sul microbioma intestinale, che si ritiene svolga una funzione importante in molti delle malattie studiate qui e la relativa infiammazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente messo in guardia contro l’uso continuo di sostituti dello zucchero per il controllo del peso o per le malattie non trasmissibili e, secondo il suo nuovo rapporto, i dolcificanti non zuccherini possono anche aumentare il rischio di malattie cardiometaboliche e mortalità. Inoltre, citando “prove limitate” negli esseri umani, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha recentemente classificato il dolcificante non zuccherino aspartame come “possibilmente cancerogeno per l’uomo” (gruppo 2B). Un numero crescente di dati mostra casi di esposizione a combinazioni di più additivi, che possono avere potenziali “effetti cocktail” con implicazioni maggiori per la salute umana rispetto all’esposizione a un singolo additivo. In terzo luogo, la lavorazione industriale intensiva degli alimenti può produrre sostanze potenzialmente dannose che sono state collegate a rischi più elevati di malattie infiammatorie croniche, tra cui acroleina, acrilammide, prodotti finali della glicazione avanzata (AGES), furani, ammine eterocicliche, acidi grassi trans industriali e idrocarburi policiclici aromatici. . Infine, gli alimenti ultra-processati possono contenere contaminanti con implicazioni per la salute che migrano dai materiali di imballaggio, come bisfenoli, microplastiche, oli minerali e ftalati".
In conclusione il consumo di alimenti processati è legato a un maggiore rischio di mortalità da tutte le cause, cardiovascolare, diabete, obesità e malattie mentali.
I legami con asma, malattie intestinali e tumori sono per ora ad evidenza limitata.
La politica dovrebbe impegnarsi per ridurre il consumo di questi alimenti insalubri, così come le linee guida e i professionisti dovrebbero sconsigliarli ulteriormente.
Questi cibi dovrebbero essere trattati in maniera simile al tabacco, con divieto di pubblicità e tasse, aggiunge un editoriale accoppiato. Viene raccomandato anche di non renderli reperibili vicino alle scuole, ma anzi favorire la disponibilità di cibo sano
Aggiornamento 10/6/2024

Il consumo di cibo processato (UPF) aumenta i rischi cardiometabolici (glicemia, circonferenza addominale, peso, adiposità ecc.) anche nei bambini.
"Diversi possibili meccanismi potrebbero spiegare i nostri risultati. In primo luogo, gli UPF contengono quantità maggiori di sodio, energia, grassi e zuccheri e quantità minori di fibre, che sono ben riconosciute come fattori che contribuiscono ai fattori di rischio cardiometabolico. Inoltre, alcuni UPF possono essere collegati a una risposta glicemica più elevata. È stato dimostrato che un elevato consumo di bevande zuccherate può ritardare il segnale di sazietà interna, portando a un eccessivo apporto calorico e a un carico glicemico più elevato. Inoltre, un consumo eccessivo di energia, grassi saturi e zucchero contribuisce all'aumento di peso e a un rischio più elevato dell’obesità, che è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Inoltre, il nostro studio ha dimostrato che i bambini che consumavano elevate quantità di UPF tendevano ad avere un apporto inferiore di frutta e verdura, che, insieme a un modello dietetico sano, sono noti per essere benefici per la salute cardiometabolica.
La maggior parte delle associazioni sono state mantenute nel nostro studio dopo aver ulteriormente adattato i modelli all'aderenza alla dieta mediterranea, suggerendo che altri fattori intrinseci UPF possono svolgere un ruolo importante nel determinare queste associazioni (ad esempio, gli additivi). Studi su animali e cellulari hanno rivelato potenziali rischi cardiovascolari derivanti da additivi autorizzati come solfiti, glutammato monosodico ed emulsionanti. La lavorazione degli alimenti genera contaminanti come acrilammide e acroleina, che sono stati collegati, rispettivamente, a maggiori probabilità e rischio di malattie cardiovascolari. Gli alimenti ultraprocessati possono contenere sostanze chimiche come bisfenoli e sostanze perfluoroalchiliche che sono state associate a un rischio più elevato di esiti cardiometabolici nei bambini".
Gli autori concludono suggerendo provvedimenti politici che riducano e disincentivino il consumo di questi alimenti.
Aggiornamento 13/7/2024

Negli USA, gli adolescenti con insicurezza alimentare, ossia quelli che per motivi economici faticano a mangiare cibo sano e privilegiano quello processato a buon mercato, hanno maggiore rischio di steatosi epatica (fegato grasso, ora indicato con MASLD, malattia da fegato grasso associata a problemi metabolici). Il 17% rispetto al 9 degli adolescenti senza insicurezza alimentare, quasi il doppio.
"Gli adolescenti con MASLD erano anche meno propensi a consumare un pasto equilibrato e più propensi ad acquistare cibo a basso costo, il che potrebbe esacerbare il ciclo di eccesso di cibo insieme al consumo eccessivo di alimenti ultra-processati e di cibi e bevande zuccherati, entrambi potenziali fattori di rischio, obesità e diabete.
Fornire come aiuto pasti bilanciati può aiutare a ridurre l'incidenza di MASLD.

Aggiornamento 16/8/2024

L'aumento di tumori al colon-retto è particolarmente legato all'eccessivo consumo di carni rosse e lavorate che hanno un effetto negativo sul microbiota. La riduzione delle specie protettive e l'aumento di quelle infiammatorie aumenta il rischio di questo tumore che è tipico di persone più anziane.

Nessun commento:

Posta un commento