Non credo di aver mai fatto endorsement per qualche prodotto.
Faccio un'eccezione per i biscotti Energelli della linea SZ, prodotti nutraceutici a basso indice glicemico.
In questi prodotti lo zucchero da tavola è sostituito con maltitolo, un dolcificante che viene lentamente trasformato in glucosio e non dà picchi glicemici. Un uso eccessivo è associato a problemi intestinali, proprio perché viene assorbito lentamente.
Lo stesso capita col fruttosio, che però è ormai stato riconosciuto come estremamente dannoso.
Lo stesso capita col fruttosio, che però è ormai stato riconosciuto come estremamente dannoso.
Non ci troviamo di fronte ad un prodotto perfetto, ma "costruito" in laboratorio. Viene infatti aggiunta una particolare fibra (inulina), ma non viene usata la farina integrale. L'inulina stimola la crescita di una buona flora batterica.
Il prodotto contiene anche guaranà, un seme che contenendo caffeina ha un blando effetto di stimolo del metabolismo.
Il prodotto ha comunque un buon sapore e discrete qualità.
Tenuto conto che probabilmente esiste un solo tipo di biscotto veramente integrale e senza zucchero, penso che i biscotti SZ possano essere considerati una opzione gradevole e una piccola evasione alla dieta da scegliere ogni tanto, sia per chi vuole mantenere il peso sia per chi vuole perdere qualche chilo.
http://www.joondalupcatering.com.au/menu/funny-face-biscuits/ |
Aggiornamento 26/4/2024
Secondo gli aggiornamenti dello studio PURE, che osserva da anni l'effetto dell'ingestione delle varie forme di carboidrati, tenere bassi l'indice e il carico glicemico riduce il rischio di diabete di tipo 2. Questo è particolarmente evidente se si considera il BMI, il rapporto tra peso e altezza.
"Il nostro studio suggerisce che aumentare l’assunzione di alimenti a basso indice glicemico, come legumi, frutta, succhi di frutta, verdure non amidacee e latticini, e ridurre l’assunzione di alimenti poveri di nutrienti con un alto indice glicemico e di alimenti ad alto carico glicemico, in particolare gli alimenti amidacei (a parte i legumi) potrebbe avere un effetto sostanziale sulla prevenzione dell’incidenza del diabete a livello globale, in particolare tra le persone con un indice di massa corporea più elevato e nei paesi in cui tradizionalmente vengono consumate diete ad alto contenuto di carboidrati".
"Diversi meccanismi potrebbero spiegare le associazioni positive tra l’indice glicemico, il carico glicemico e il rischio di diabete. In studi sperimentali, le diete con un indice glicemico più elevato sono state associate ad aumento degli acidi grassi liberi circolanti, minore sensibilità all’insulina, compromissione della funzione delle cellule β pancreatiche e delle cellule K intestinali, elevata adiposità viscerale e scarso controllo glicemico. Inoltre, è stato dimostrato che l’iperglicemia postprandiale aumenta lo stress ossidativo, la disfunzione endoteliale e il rilascio di fattori proinfiammatori".
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