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venerdì 8 febbraio 2013

Magri con l'alcol

Torna in questi giorni la notizia di una moda, definita in gergo scientifico drunkoressia, che si sta diffondendo tra i giovani, soprattutto tra le ragazze. Si tratta in pratica di bere alcolici in modo da non sentire il senso della fame e rimanere magri (o dimagrire). Spesso viene associata ad attività fisica compulsiva.
Il Ministero della Salute stima in 300mila i potenziali affetti, e i più giovani hanno 12 anni; numeri da mani nei capelli.


http://www.fashionmagazine.com/blogs/society/2011/10/19/snps-word-of-the-day-drunkorexia/


La dipendenza dall'alcol e il suo trattamento hanno costi sociali molto alti. Le conseguenze dell'abuso di alcol sono, tra gli altri, tumori (soprattutto orali, gastrointestinali, mammari, pancreatici ed epatici), problemi psichiatrici e neurologici (demenza, allucinazioni, depressione, delirio, paranoia, panico, agorafobia), carenze nutrizionali.
Meglio pensarci prima! 
La dose di sicurezza è di 2 bicchieri al giorno per l'uomo, uno per la donna. Anche se le linee guida americane sono in realtà più restrittive.

Update 1/7/2016

L'obesità e il diabete sono peggio dell'alcol per il fegato. Questo non significa che dobbiate bere per rimanere magri però!
L'alcol aumenta la produzione di estrogeni e quindi la deposizione di grasso.

Update 7/7/2016

Nuovo studio sulla drunkoressia.


Update 17/11/2016

Avere comportamenti di dipendenza dall'alcol da adolescenti porta modificazioni epigenetiche nel DNA tali da influenzare negativamente la prole, aumentando il rischio di ansia, depressione e problemi metabolici.

Update 13/1/2017

Abusare di alcol porta nel modello animale ad avere più fame, facilitando l'aumento di peso

Aggiornamento 9/11/2017

L'alcol è un pericoloso cancerogeno e distrugge le cellule cerebrali negli adulti

Aggiornamento 9/1/2018
Scoperti i meccanismi che rendono l'alcol cancerogeno: le aldeidi che si formano dal suo metabolismo danneggiano il DNA. Chi ha scarse capacità enzimatiche di degradare l'acetaldeide ha maggiore rischio
Aggiornamento 2/2/2018

L'alcol è indicato dallo IARC come cancerogeno certo. Fino a un quarto dei tumori sono attribuibili al consumo di alcol. Le cause sono probabilmente attribuibili al danno al DNA, alla riduzione nell'assorbimento di folati e all'aumento dell'assorbimento degli altri cancerogeni. L'AICR sconsiglia il consumo di alcol per prevenire i tumori, ma considera modeste quantità (un drink al giorno per le donne e 2 per gli uomini) protettive per il cuore. L'effetto cancerogeno dell'alcol è potenziato dal fumo.


Aggiornamento 12/5/2018


L'alcol, si sa, è un ottimo disinfettante, purtroppo però nei forti bevitori fa fuori i batteri buoni e favorisce la crescita di quelli cattivi a livello orale. In questo modo può promuovere le malattie dei denti e altre condizioni patologiche, per esempio quelle autoimmuni. Questi i risultati di uno studio fatto su oltre 1000 americani. Anche i collutori a base alcolica sono probabilmente da evitare

Aggiornamento 20/5/2018
L'alcol riduce la sintesi proteica muscolare bloccando mTOR, sia in acuto che in cronico, e l'effetto dura molto tempo.

Aggiornamento 25/8/2018

Secondo una nuova revisione degli studi, l'alcol è responsabile di 3 milioni di morti all'anno, e del 12% di quelle tra i 15 e i 49 anni. Non sono stati individuati livelli di alcolici che migliorano la salute, né vino, né birra, né altro, quindi il consiglio di bere uno o 2 bicchieri al giorno si declassa a semplice mito. L'unico livello di alcol che non fa male è zero. Le politiche del futuro si dovranno incentrare sullo scoraggiamento dell'assunzione di alcolici


Aggiornamento 8/12/2018


Spesso si ritiene l'alcol un nutriente che non crea problemi. Ma l'alcol apporta calorie vuote, ed è un cancerogeno certo. Risulta sempre un qualcosa di troppo, e nessuno ha stabilito una soglia di alcol che non sia dannosa. Questo studio dimostra come eliminare gli alcolici possa essere una delle chiavi per il mantenimento della perdita di peso a lungo termine, soprattutto nei diabetici


Aggiornamento 13/1/2019


Un consumo moderato di alcol, indicato come 2 porzioni al giorno, è sufficiente a indurre rimodellamenti cardiaci tali da alzare il rischio di fibrillazione atriale

Aggiornamento 14/3/2019

Anche un moderato uso di alcolici (1 o 2 drink al giorno) può aumentare il rischio di ipertensione

Aggiornamento 10/4/2019

I circuiti nervosi della dipendenza da alcol e da cibo spazzatura sono gli stessi

Aggiornamento 11/4/2019

Una bottiglia di vino a settimana incrementa il rischio tumorale globale dell'1% circa (1,4% per le donne), corrispondente più o meno a quello di 10 sigarette a settimana.
Aggiornamento 4/9/2020

Il trapianto di microbiota può aiutare a guarire la dipendenza da alcol. Scrivono gli autori: "questo lavoro conferma che la via per il cervello passa attraverso l'intestino"

Aggiornamento 13/4/2021

La dieta chetogenica potrebbe aiutare nella disintossicazione dall'alcol, e nei topi riduce l'induzione di dipendenza. Gli effetti sembrano dovuti alla riduzione della neuroinfiammazione e alla variazione nei substrati energetici (meno acetato e glucosio)

Aggiornamento 14/10/2021

L'aderenza allo stile di vita migliora il rischio cardiovascolare in persone con fibrillazione atriale. Dimagrimento, uso della CPAP (respiratore notturno), attività fisica, controllo del diabete, dell'ipertensione e dei lipidi plasmatici sono tutti utili. Inoltre l'astensione dall'alcol in persone che ne fanno uso può ridurre il rischio di ictus del 14%. I consumatori di alcol hanno invece rischio significativamente superiore.
L'alcol infatti può dare alterazioni nella conducibilità elettrica del cuore. Inoltre chi smette di bere spesso adotta anche gli altri comportamenti (dimagrimento, abbandono del tabagismo ecc.) che riducono il rischio, e favorisce una migliore adesione ai farmaci, per esempio la terapia anticoagulante.

Aggiornamento 26/12/2021

Anche quantità moderate di alcol consumate giornalmente appaiono dannose per la salute, secondo un articolo di Medscape.
Purtroppo la pandemia ha aumentato il consumo di alcolici e nel breve termine questo ha significato aumento di malattie epatiche, intestinali e della violenza domestica.
Spesso si rappresentano gli effetti dell'alcol con una curva a J, in cui i bevitori moderati (uno-due porzioni al giorno) hanno un rischio di malattia inferiore dei non bevitori.
"In realtà, questa associazione è più probabilmente "un artefatto statistico" in gran parte derivato da studi osservazionali di bassa qualità, secondo il dr. Christopher Labos, epidemiologo e cardiologo presso il Queen Elizabeth Health Complex di Montreal.
"Quando si guarda agli studi che tengono conto della causalità inversa, o il fatto che alcune persone astemie sono ex consumatori di alcol, allora ci si rende conto che il beneficio protettivo dell'alcol è minimo o inesistente e che l'alcol fa più male che bene alla nostra società".
Un recente studio ha mostrato come smettere di bere riduca la fibrillazione atriale, mentre un altro ha mostrato che il rischio si riduce con 56g a settimana, mettendo ancora in risalto l'"effetto a J".
L'alcol è un cancerogeno e si stima sia responsabile da solo del 4% dei tumori, in particolare nelle donne e anche nei bevitori moderati. L'ACR consiglia per questo "è meglio non assumere alcolici".
L'alcol è neurotossico e ha effetti sulla cognizione.
L'uso eccessivo di alcol è uno dei maggiori fattori causali per la demenza.
"Mewton e colleghi hanno recentemente pubblicato dati che suggeriscono che ci sono tre periodi in cui il cervello potrebbe essere particolarmente suscettibile agli effetti neurotossici dell'alcol: la gestazione (dal concepimento alla nascita), l'adolescenza (15-19 anni) e l'età adulta (oltre 65 anni). Fare particolarmente attenzione in queste fasi può quindi essere utile" suggerendo anche che la terapia cognitivo-comportamentale e motivazionale sono molto efficaci nel ridurre il consumo.
Il dr. Labos suggerisce di chiarire questi aspetti ai pazienti e usare gli alcolici come il cibo spazzatura: qualcosa da consumare occasionalmente

Aggiornamento 13/3/2022

Cattive notizie per i moderati consumatori di alcol.
L'alcol porta a riduzione del volume e invecchiamento del cervello, anche in dosi basse.
In uno studio su 36 mila americani è stato stimato che in un 50enne il consumo giornaliero tra un'unità di alcol (circa mezza birra) al giorno e due unità (mezzo litro di birra o un bicchiere di vino) porta a cambiamenti associati nel cervello equivalenti all'invecchiamento di due anni. Il consumo compreso tra due e tre unità alcoliche alla stessa età corrispondeva invece a un invecchiamento di tre anni e mezzo.
La relazione inoltre non è lineare ma esponenziale e i danni aumentano maggiormente in chi beve di più.

Aggiornamento 24/2/2023

Il consumo di quantità notevoli di alcol riduce la crescita muscolare dopo l'allenamento.

Aggiornamento 7/4/2023

Continuano a non esistere livelli sicuri di consumo di alcol. Lo conferma una metanalisi che ha escluso alcuni errori metodologici spesso presenti in altri lavori. Gli effetti sulla mortalità sono evidenti a partire dalle 3 unità settimanali.

Aggiornamento 10/4/2023

In uno studio si è messo in evidenza come la rifaximina, un antibiotico usato per i diverticoli e la SIBO perché agisce solo sull'intestino, possa prevenire la progressione della malattia epatica a fibrosi. Questo conferma l'importanza di un microbiota infiammatorio nella malattia. Secondo i ricercatori il trattamento può essere utile soprattutto in chi non riesce ad abbandonare l'alcol.
"La malattia epatica associata all'alcol è la causa più comune di cirrosi e una delle principali indicazioni per il trapianto di fegato negli Stati Uniti e nel mondo. Un problema di salute pubblica, la morbilità e la mortalità delle malattie epatiche associate all'alcol è aumentata a livello globale dalla pandemia di COVID-19 a causa dell'aumento del consumo di alcol. L'alcol provoca fibrosi epatica a causa delle specie reattive dell'ossigeno generate attraverso il suo metabolismo epatico e indirettamente attraverso il suo effetto sull'asse intestino-fegato, portando a disbiosi e aumento della permeabilità intestinale con conseguente traslocazione batterica. Insieme, questi effetti alterano le risposte immunitarie innate, risultando in un ambiente infiammatorio epatico e sistemico con il rilascio di citochine e chemochine, che interagiscono con le cellule epatiche promuovendo la fibrosi attraverso l'attivazione delle cellule stellate epatiche".

Aggiornamento 19/1/2024

L’OMS ha redatto un documento in cui dichiara che tassare alcolici e bibite zuccherate può aiutare le persone ad avere stili di vita più sani e meno patologie, riducendo così i costi collettivi della sanità pubblica.

Aggiornamento 7/2/2024

Il modello animale mostra che il binge drinking, il forte consumo di alcol in una sola occasione, in topi adolescenti predispone fortemente per l'insulinoresistenza e le malattie metaboliche e cardiovascolari. Questo avviene inducendo stress ossidativo e infiammazione

Aggiornamento 1/4/2024

Ridurre la quantità di alcol nei bevitori assidui è associato con minore incidenza di eventi cardiovascolari, in particolare angina instabile e ictus ischemico. I ricercatori mostrano l'importanza di campagne per la riduzione del consumo di alcol

Aggiornamento 17/4/2023

L'abuso di alcol in Italia sta aumentando. Si stimano 8 milioni di consumatori a rischio (oltre un italiano su 7). Quasi 4 milioni i binge drinker

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