https://blog.ambronite.com/post/157300277685/the-science-of-how-probiotics-can-turn-guts-into |
Bifidobacterium breve B-3, un probiotico che ha mostrato proprietà dimagranti, aumenta la massa magra nei topi agendo su AMPK-PGC-1α e aumentando la funzione mitocondriale e la capacità ossidativa. In quest modo potrebbe anche migliorare la fitness, l'atrofia muscolare e la fatica
Alcuni batteri probiotici, producendo vitamine e influenzando il sistema immunitario, concorrono al fabbisogno e riducono nei modelli sperimentali l'infiammazione, i tumori, le infezioni e la colite
In conclusione, le opzioni terapeutiche più comuni per le infezioni virali sono dirette a bloccare l'ingresso e la replicazione virale o a promuovere l'immunità cellulare e umorale duratura per la popolazione non infetta attraverso la vaccinazione. Dal momento che al momento non sono disponibili vaccini o terapie clinicamente efficaci efficaci, prevenire le infezioni da SARS-CoV-2 mantenendo un'elevata igiene lavando le mani, evitando il contatto con le persone infette e rafforzando il sistema immunitario sono le strategie migliori. Sebbene non vi siano prove cliniche secondo cui il targeting dell'asse del microbiota intestinale-polmonare avrebbe un ruolo terapeutico nell'infezione COVID-19, riteniamo che la manipolazione dei modelli microbici attraverso l'uso di probiotici, prebiotici e una dieta ricca di fibre possa aiutare a ridurre infiammazione cellulare, mantenere una diversità microbica intestinale sana e rafforzare il sistema immunitario. Tuttavia, è ancora necessario uno sforzo enorme per trovare nuove terapie antivirali e antinfiammatorie per questa malattia infettiva fatale.
Una nuova review sui probiotici dimagranti invita a ulteriori studi, sia sui multiceppo che su specie singole, ma ribadisce l'efficacia nelle condizioni correlate (steatosi, diabete ecc)
Nei topi il probiotico LGG insieme alla curcuma riduce la risposta infiammatoria delle vie aeree nel modello di asma allergica.
Secondo una revisione degli studi, "i bambini con disturbi dello spettro autistico (ASD) hanno una biomassa, una ricchezza e una diversità più elevate nel loro microbiota intestinale, nonché un numero maggiore di Lachnospiraceae, Clostridiales, Erysipelotrichaceae, Dorea, Collinsella e Lachnoclostridium non identificati rispetto ai bambini sani. Inoltre, la struttura della comunità di microbi intestinali era associata alla gravità dei sintomi autistici e l'analisi del microbiota intestinale potrebbe contribuire alla sintomatologia. Pertanto, la regolamentazione del microbiota intestinale potrebbe essere una nuova strategia per il trattamento dell'ASD in futuro".
Alcuni batteri probiotici, producendo vitamine e influenzando il sistema immunitario, concorrono al fabbisogno e riducono nei modelli sperimentali l'infiammazione, i tumori, le infezioni e la colite
Aggiornamento 15/4/2020
Propionibacterium acnes è tra i principali batteri cutanei responsabili dell'acne. S. epidermidis invece metabolizza il glicerolo e la protegge limitando P. acnes. Le creme contenenti Lactococchi possono ridurre i mediatori infiammatori prodotti da P. acnes che causano vasodilatazione, edema, degranulazione dei mastociti e rilascio di TNF-alfa. La somministrazione orale di probiotici costituisce una terapia adiuvante alle modalità convenzionali per il trattamento dell'acne da lieve a moderata.
Aggiornamento 18/4/2020
Anche se la qualità degli studi appare bassa, una metanalisi conferma l'efficacia del lievito S. boulardii nel trattamento della diarrea acuta nel bambino
Aggiornamento 19/4/2020
L'inulina permette ai bifidobatteri di produrre acetato, che viene usato da F. prausnitzii, un batterio amico ma che non può essere integrato con probiotici, e gli consente di proliferare. F. prausnitzii produce butirrato, un SCFA benefico per il colon e non solo. Questo processo (favorire alcune specie per nutrirne altre) è chiamato cross feeding
Aggiornamento 21/4/2020
È stato dimostrato che una maggiore permeabilità intestinale è coinvolta in diverse malattie associate a infiammazione cronica di basso grado, tra cui obesità e sindrome metabolica. La somministrazione di kefir ha ridotto la zonulina (marker di permeabilità) e migliorato l'umore in un gruppo di persone sovrappeso
La guida ai probiotici del dott Ruscio
Aggiornamento 24/4/2020
I probiotici supportano la mesalamina e sono sicuri nel trattamento della colite ulcerosa
Aggiornamento 25/4/2020
La disbiosi del microbiota intestinale e delle vie aeree contribuisce alla patogenesi e alla gravità dell'asma negli adulti. La composizione microbica nei polmoni e nell'intestino può essere influenzata da diversi fattori ambientali. Fattori di stress ambientale come allergeni, inquinamento, infezioni virali e uso di antibiotici o antiacidi possono causare disbiosi batterica e favorire l'asma. Anche i cortisonici, usati per l'asma stessa, può favorire la colonizzazione di specie patogene o non essere efficaci con la disbiosi.
La gestione preventiva e terapeutica per contrastare la disbiosi del microbioma e ripristinare un microbioma sano con probiotici, trapianti di microbiota fecale o lisati batterici non è ancora usata nella routine clinica. Pertanto, sono necessari ulteriori studi meccanicistici per esplorare l'influenza della composizione microbica sulla patogenesi dell'asma, specialmente nel polmone, per affinare successivamente i regimi di trattamento che possono prevenire le malattie delle vie aeree. Tra i batteri che hanno mostrato buoni risultati, LGG, L. reuteri, Lactobacilli casei/lactis/acidophilus insieme a Bifidobacteria bifidum/lactis, Lactobacillus paracasei e Lactobacillus fermentum
Aggiornamento 26/4/2020
La strategia antinfiammatoria, tramite alimenti, nutrienti o medicinali, è un'opzione praticabile per la gestione della COVID19. A parte l'insufficienza di micronutrienti legata all'età, come precedentemente menzionato, lo stato nutrizionale di un individuo influenza il rischio di infezione da SARS-CoV-2, il decorso clinico e gli esiti della malattia COVID-19. Pertanto, il mantenimento del corretto stato di macro e micronutrienti dell'ospite è un'importante misura preventiva. Numerosi micronutrienti sono essenziali per l'immunocompetenza, in particolare vitamina A, C, D, E, gruppo B, ferro, selenio e zinco. La dieta è vitale per mantenere lo stato nutrizionale individuale. Tuttavia, la dieta da sola potrebbe non essere sufficiente in determinate condizioni metaboliche e di stile di vita, tra cui l'età avanzata, le condizioni mediche coesistenti, il fumo di sigaretta o l'esposizione professionale alle tossine ambientali.
Le infezioni acute possono alterare il microbiota, e un microbiota sano e diversificato del tratto intestinale e respiratorio è un altro fattore determinante per il decorso della malattia. Alcuni lattobacilli possono potenziare la risposta antivirale. "... L'alimentazione è il primo fattore determinante della comunità microbica, della struttura e delle funzioni del microbiota intestinale ..."
"... In generale, la dieta equilibrata con una varietà di fibre prebiotiche, probiotici e polifenoli, promuove il microbiota sano e diversificato ..."
"... Migliorare la qualità della dieta in soggetti sensibili per COVID-19 potrebbe alleviare il rischio di infezione grave ..." "... Nonostante le prove inconcludenti, i probiotici possono essere l'opzione aggiuntiva razionale nella gestione di varie malattie virali."
Per la prima volta la ESPHGAN dà un parere sull'uso di probiotici nei neonati pretermine. Quelli utilizzabili per prevenire l'enterocolite necrotizzante sono LGG oppure la combinazione di B. infantis Bb-02, B. lactis Bb-12, e S. thermophilus TH-4, ovviamente rispettando tutte le procedure di igiene. Altri come L. reuteri DSM 17938 e S. boulardi potrebbero invece non essere sicuri
Aggiornamento 27/4/2020
Da una revisione dei dati sul potenziamento della risposta immunitaria antivirale, con un focus sulla COVID19, su cui per ora è possibile fare solo ipotesi. L'effetto è distinto per la prevenzione e per la malattia in atto. Le persone con diabete dovrebbero seguire una dieta a basso indice glicemico. Tra i nutraceutici aglio, pesce azzurro, succo di mirtillo rosso e germogli di broccoli e tra i probiotici, alcuni lattobacilli possono supportare il sistema immunitario. Si sottolinea che "la tossicità della vitamina D è rara e dosi moderatamente elevate (2000–5000 UI/die) possono essere assunte per anni"
Aggiornamento 28/4/2020
B. infantis è un probiotico utile nella sindrome dell'intestino irritabile (IBS), soprattutto se abbinato ad altri ceppi. L'effetto è dovuto a una modulazione dell'asse HPA (minore cortisolo), alla normalizzazione del rapporto tra citochine (interleuchine 10, 11 e 12), stimolazione della risposta anti-infiammatoria, inibizione della crescita di organismi patogeni e alleviamento di molti sintomi di IBS
I probiotici possono essere utili nella diarrea.
In particolare LGG e S. boulardi sono i migliori nella diarrea da antibiotici, L. reuteri appare efficace nella diarrea da infezione, mentre alcuni ceppi di Lactobacillus acidophilus funzionano per quella associata a IBS
I probiotici sono associati con riduzione della pressione sanguigna
Aggiornamento 1/5/2020
L'uso di antibiotici ci ha permesso, nei decenni scorsi, di ridurre i problemi dovuti a malattie infettive da batteri patogeni, ma contemporaneamente ha portato all'emersione di malattie autoimmuni legate alla disbiosi, dovute a mimetismo molecolare, perdita di tolleranza e alterazioni del sistema immunitario. L'uso mirato degli antibiotici può però migliorare le condizioni autoimmuni, e l'effetto del trapianto di microbiota fecale su diverse malattie autoimmuni è in fase di studio negli studi clinici e numerosi studi preclinici stanno rivelando risultati promettenti con terapie probiotiche e prebiotiche.
Aggiornamento 3/5/2020
Per ridurre l'acido urico in persone con insufficienza renale, è possibile usare vitamina C, fonti di polifenoli come il bergamotto e di flavonoidi come la quercetina, i probiotici con batteri uricolitici (L. acidophilus KB31, B. longum KB35, S. thermophilus KB27), l'N-acetilcisteina (NAC), anche in aggiunta all'eventuale terapia. La curcumina ha effetti promettenti ma ancora da studiare.
Aggiornamento 6/5/2020
B. natto sembra ridurre il peso corporeo e la massa grassa nei topi obesi inibendo la sintesi dei grassi, promuovendo l'ossidazione dei grassi, alterando l'abbondanza di microbiota intestinale e aumentando l'abbondanza di A. muciniphila.
Aggiornamento 7/5/2020
Il complicato quadro dell'interazione tra lattobacilli e autoimmunità. Alcuni stimolano i Treg, altri possono peggiorare la situazione.
I simbiotici (probiotici + prebiotici) sono efficaci per ridurre il profilo lipidico (colesterolo totale, LDL, trigliceridi) e aumentare l'HDL. Questo soprattutto se presi per almeno 2 mesi. Sono efficaci anche nella riduzione del peso
Anche il sole ha un'azione probiotica, migliorando il microbiota intestinale
Aggiornamento 12/5/2020
Alcuni batteri isolati da atleti migliorano le performance sportive. Uno (B. longum OLP-01) migliora la capacità di endurance e l'adattamento metabolico, influenzando funzione endocrina, immunitaria, infiammazione e stress ossidativo. Si riducono i parametri legati alla stanchezza come azoto, ammoniaca, acido lattico, CK e migliora la produzione di energia sotto forma di ATP. L'altro, Lactobacillus salivarius SA-03, riduce ugualmente azoto, ammoniaca, acido lattico, CK, e aumenta forza muscolare, resistenza, accumulo di glicogeno epatico e muscolare.
Il probiotico S. salivarius M18 riduce l'alitosi in persone che portano l'apparecchio ortodontico
Aggiornamento 15/5/2020
I bifidobatteri possono migliorare umore e funzione cognitiva negli anziani. Nello studio sono stati usati Bifidobacterium bifidum BGN4 e Bifidobacterium longum BORI
I bifidobatteri possono migliorare umore e funzione cognitiva negli anziani. Nello studio sono stati usati Bifidobacterium bifidum BGN4 e Bifidobacterium longum BORI
L'uso del probiotico Lactobacillus crispatus CTV-05 (Lactin-V) previene la ricorrenza delle infezioni vaginali
Un mix di probiotici di origine umana (enterococchi e lattobacilli), prelevati da un lattante, riducono disbiosi, infiammazione e permeabilità intestinale nei topi anziani, interagendo col metabolismo dei sali biliari
Un mix di probiotici di origine umana (enterococchi e lattobacilli), prelevati da un lattante, riducono disbiosi, infiammazione e permeabilità intestinale nei topi anziani, interagendo col metabolismo dei sali biliari
Aggiornamento 19/5/2020
Nonostante (purtroppo) sia un aspetto poco considerato, le IBD (Crohn e colite ulcerosa) sono spesso legate a disbiosi fungina, in particolare aumento di Candida e Malassezia. Genericamente, una dieta ricca di carboidrati aumenta l'abbondanza totale delle specie di Candida, mentre una dieta ricca di proteine ha l'effetto opposto. Integrare i probiotici fungini Saccharomycopsis fibuligera, Saccharomyces boulardii e Saccharomyces cerevisiae CNCM I-3856 ha mostrato effetti terapeutici sulle IBD.
I probiotici L. acidophilus e B. infantis possono esercitare un effetto antisepsi se abbinati al latte materno nei bambini prematuri. Promuovono inoltre la crescita.
Aggiornamento 24/5/2020
Bifidobacterium animalis subsp. lactis 420 (B420 per gli amici) è un probiotico per la salute metabolica. I suoi effetti benefici sono dovuti alla sua capacità di regolare la disbiosi, nei confronti di E. coli ad esempio, e riduce i suoi effetti come endotossemia, infiammazione, permeabilità intestinale; l'infiammazione viene ridotta agendo su diverse vie (NF-kB, ciclossigenasi, NOS, MAPK; aiuta nel controllo del peso favorendo la proliferazione di Akkermansia muciniphila con un meccanismo noto come crossfeeding, e in generale riduce i Firmicutes, phylum di batteri che può aumentare l'estrazione di calorie dalla dieta fino a 150 kcal al giorno.
Interessante guida all'uso dei probiotici in diverse condizioni
Aggiornamento 25/5/2020
Nel modello animale Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium infantis dati in gravidanza migliorano lo sviluppo neuronale e riducono l'infiammazione in seguito a traumi nella prole
I probiotici che hanno manifestato una certa efficacia nel migliorare l'umore
Esiste una reciproca relazione tra sonno e alterazione della flora intestinale (disbiosi): dormire male o in orari sbagliati fa male al microbiota e avere disbiosi (magari da dieta errata) altera il sonno. Tutto questo porta a diminuzione delle difese immunitarie, fame e craving per cibo spazzatura, alterazione di numerosi ormoni tra cui cortisolo e catecolamine che provocano permeabilità intestinale, spalancando le porte a metaboliti tossici dei batteri, con conseguente infiammazione e malattie croniche, autoimmuni ecc. I probiotici L. gasseri CP2305 e B. infantis possono migliorare rispettivamente sonno e risposta allo stress
L'uso dei probiotici nelle malattie psichiatriche
Aggiornamento 26/5/2020
I bambini con autismo possono avere una disbiosi fungina, con aumento di S. cerevisiae e riduzione di Aspergillus. rispetto ai controlli sani. Queste variazioni potrebbero essere associate alla patogenesi dell'autismo, in particolare con l'infiammazione intestinale, ed essere correlate con la crescita di Candida, che rilascia arabinitolo, metabolita che pare peggiorare le condizioni nell'autismo. Invece il suo parente S. boulardi può migliorare le condizioni intestinali nell'autismo. Questa disbiosi può anche essere correlata con l'alimentazione particolare che spesso seguono le persone, molto selettiva e ricca di cibo spazzatura.
Aggiornamento 31/5/2020
Alcuni probiotici orali sono in grado di prevenire la formazione di macchie nere sui denti, che tendono a riformarsi anche dopo la pulizia
L'uso di probiotici per le piante riduce la necessità di pesticidi e migliora la loro salute
Aggiornamento 1/6/2020
I probiotici possono migliorare l'assorbimento di aminoacidi nelle diete vegan
Aggiornamento 4/6/2020
I lattobacilli utilizzati come probiotici vaginali: più di 50 ceppi possono essere rilevati
I probiotici e i simbiotici possono migliorare il metabolismo, lo stato ormonale (leptina, insulina, testosterone) e ridurre l'infiammazione in donne con ovaio policistico (PCOS). Migliorano anche i valori legati al diabete (glicemia, trigliceridi, indice HOMA), allo stress ossidativo, all'antropometria (dimagrimento grazie a un effetto positivo sul bilancio energetico).
I probiotici possono aiutare a migliorare la IBS-C (sindrome dell'intestino irritabile con tendenza alla stipsi), in particolare migliorano il tempo di transito, la consistenza e la frequenza dell'evacuazione. I probiotici multiceppo appaiono migliori di quelli a singola specie
Aggiornamento 6/6/2020
Per i bambini non allattati al seno o nati da madri con disbiosi può essere importante una integrazione con Bifidobacterium infantis e il prebiotico HMO. B. infantis è il principale batterio che sviluppa l'immunità e riduce la crescita dei batteri patogeni
Aggiornamento 7/6/2020
B. infantis è un batterio importante per il lattante, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e di inibizione dei patogeni. La presenza di HMO del latte materno o integrati lo aiuta a proliferare. Il taglio cesareo, la mancanza di allattamento e gli antibiotici riducono la sua presenza
Aggiornamento 11/6/2020
La migliore indicazione per i probiotici risulta, sorprendentemente, l'uso nei neonati prematuri, secondo nuove linee guida AGA. Raccomandabili anche nella pouchite e nella prevenzione di C. difficile, in particolare S. boulardi o altri ceppi, sia lattobacilli che bifidi, durante la terapia antibiotica. Eradicazione di H. pylori e malattie epatiche seguono. Per gli altri problemi viene riportata una evidenza inferiore. La IPA ha protestato facendo presente che non sono necessarie le evidenze dei farmaci e che altre società scientifiche approvano l'uso.
Aggiornamento 13/6/2020
Il probiotico LGG, uno dei più studiati al mondo, insieme ad una dieta materna senza latticini, riduce in maniera significativa le coliche del lattante e la calprotectina (marker di infiammazione intestinale). Il tempo di durata del pianto si è più che dimezzato
Aggiornamento 16/6/2020
La dieta a basso tenore di nichel, insieme a una correzione apposita della disbiosi (putrefattiva, fermentativa o mista) con probiotici mirati (rispettivamente bifidi, lattobacilli e un mix) può migliorare la salute di persone con SNAS (sindrome da allergia sistemica al nichel)
Aggiornamento 17/6/2020
Lactobacillus Plantarum PS128 TM, recentemente salito alle cronache per il suo buon effetto sui bambini autistici, appare sicuro nei test tossicologici
I probiotici possono agire da regolatori metabolici, contrastando il diabete gestazionale e il rischio di diabete dopo la gravidanza. Queste condizioni sono infatti caratterizzate da disbiosi, permeabilità intestinale e endotossemia che provocano alterazione dell'utilizzo dei nutrienti e facilitano il loro accumulo rispetto alla loro ossidazione. i probiotici, specie se misti, possono invece aumentare l'accumulo di glicogeno, riducendo la glicemia, e ridurre l'infiammazione, migliorando l'utilizzo di grassi e carboidrati
Aggiornamento 25/1/2020
Lactibiane, un probiotico misto, sembra ridurre l'infiammazione nella diverticolite non complicata
Aggiornamento 27/6/2020
Somministrare Lactobacillus reuteri al bambino in allattamento riduce il rischio di rinite e rinocongiuntivite allergiche negli anni successivi. Per gli adulti si è rivelato efficace un mix di Bifidobacterium longum IM55 e Lactobacillus plantarum IM76 per le persone con allergia agli acari
Aggiornamento 29/6/2020
Diversi tumori, in particolare quelli del tratto gastrointestinale, sono provocati anche da metaboliti e tossine batteriche, dovute a eccessi di patogeni e squilibri nella flora (disbiosi). Per questo i batteri, e l'alimentazione che li sostiene, sono una potenziale cura complementare. "Pertanto, a causa dei metodi terapeutici anticancro tradizionali con effetto limitato, la terapia del cancro mediata dai batteri ha attirato una significativa attenzione come un nuovo approccio terapeutico efficace con minori o assenti effetti collaterali, che può essere usato da sola o in combinazione per potenziare gli agenti terapeutici convenzionali. [...] Nonostante il promettente risultato della terapia del cancro mediata dai batteri, questo approccio è ancora nuovo e sono necessari ulteriori studi per superare i limiti della batterioterapia e produrre agenti batterioterapici più efficaci nel campo della terapia del cancro. Sfortunatamente, nonostante la grande attività antitumorale degli agenti batterici, la maggior parte degli studi si è fermata nella fase in vitro e solo pochi sono passati dalla condizione in vitro alla sperimentazione clinica. Pertanto, sono necessari ulteriori futuri studi in vivo o anche più studi clinici per confermare il potenziale antitumorale di questo nuovo approccio terapeutico nel campo del trattamento del cancro per usare i batteri come farmaci antitumorali approvati".
Aggiornamento 3/7/2020
I probiotici possono abbassare il colesterolo, soprattutto nei diabetici, intervenendo sul suo metabolismo. L'organismo umano non ha una via di "demolizione" del colesterolo, ma alcuni batteri possono farlo per lui. I meccanismi coinvolti sono: incorporazione del colesterolo nella membrana cellulare dei batteri, conversione del colesterolo in coprostanolo, deconiugazione degli acidi biliari coniugati per attività dell'idrolasi dei sali biliari, legame del colesterolo alla membrana cellulare e precipitazione del colesterolo con acidi biliari deconiugati. Perciò è probabile che una persona con ipercolesterolemia abbia anche disbiosi
Aggiornamento 5/7/2020
Come l'intestino, anche il naso ha la sua flora, e se alterata può favorire la malattia. Lactobacillus casei AMBR2 appare sicuro e potrebbe migliorare la rinosinusite nelle persone che ne soffrono
L'uso di probiotici e prebiotici nella gestione della depressione e dell'ansia è promettente ma occorrono ulteriori studi. I meccanismi d'azione proposti sono l'interazione con l'asse intestino-cervello, con riduzione delle citochine infiammatorie, riduzione della permeabilità della barriere ematoencefalica e delle sostanze infiammatorie che arrivano al cervello, produzione di SCFA, incremento della produzione di serotonina dal triptofano
Aggiornamento 10/7/2020
Attualmente non vi è sufficiente evidenza per raccomandare i probiotici per l'emicrania
In uno studio preliminare, le nazioni in cui è più diffuso assumere alimenti fermentati hanno minore mortalità da COVID19. Lo studio non stabilisce causalità, ma conferma un possibile legame tra difese immunitarie (efficienti o alterate) e stato dell'intestino
Aggiornamento 12/7/2020
Una delle peggiori eredità del coronavirus, oltre ai problemi psichiatrici, economici ecc, sarà l'alterazione del microbiota. L'eccessivo uso di disinfettanti è infatti in grado di alterare la flora batterica, favorendo le malattie non contagiose come diabete, sovrappeso, malattie autoimmuni ecc. Favorite il lavaggio con sapone ed evitate quando possibile i gel per le mani, soprattutto con triclosan, e mangiate bene. "Sebbene l'effetto dell'uso massiccio di prodotti per la pulizia e il loro accumulo ambientale sulla salute del nostro microbiota non siano ancora completamente noti, le raccomandazioni sull'uso regolare di alimenti fermentati, probiotici e prebiotici potrebbero avere possibili implicazioni per prevenire la perturbazione microbica intestinale (e cutanea).
Aggiornamento 13/7/2020
Due ricercatori italiani spiegano l'importanza dello stile di vita nella prevenzione della malattia COVID19
Una nuova review sui probiotici dimagranti invita a ulteriori studi, sia sui multiceppo che su specie singole, ma ribadisce l'efficacia nelle condizioni correlate (steatosi, diabete ecc)
Aggiornamento 17/7/2020
Bifidobacterium longum subsp. longum OLP-0, un batterio estratto da un campione olimpico, migliora la performance in atleti di endurance, e riduce i patogeni intestinali. Il gruppo placebo ha anche avuto una riduzione della massa magra
Aggiornamento 19/7/2020
L'evidenza che un intestino in salute possa aiutare con l'infezione COVID19 è indiretta ma comunque buona. Tra i probiotici, L. acidophilus, rhamnosus e casei aumentano la risposta immunitaria, i bifidobatteri migliorano la risposta ai vaccini. Le fibre, le vitamine A e D, gli SCFA modulano la risposta infiammatoria positivamente. In questo modo si può ridurre il rischio della tempesta di citochine, che risulta aggravare la malattia.
Aggiornamento 20/7/2020
Il primo studio (a mia conoscenza), tra l'altro italiano, sull'efficacia dei probiotici (Sivomixx) su COVID19 ha dato un ottimo esito. Insieme alle cure standard (idrossiclorochina, tocilizumab e antibiotici) al gruppo in trattamento (tutti ricoverati con coronavirus con febbre e sintomi polmonari e gastrointestinali) è stato aggiunto un probiotico misto. "I risultati hanno evidenziato una sopravvivenza peggiore, nonché un rischio maggiore di trasferimento a una rianimazione intensiva per il paziente non integrato con batterioterapia rispetto a quello integrato. Inoltre, il rischio stimato di sviluppare insufficienza respiratoria durante il decorso della malattia era più di otto volte inferiore nel gruppo trattato con batterioterapia orale rispetto a quello non trattato. Per quanto riguarda gli altri segni e sintomi associati a COVID-19, ovvero diarrea, febbre, tosse, dispnea, astenia, mialgia, è già evidente un miglioramento significativo già dopo 24-48 h dopo l'inizio della batterioterapia". Grazie all'asse intestino-polmone, i metaboliti batterici raggiungono i polmoni e modulano la risposta infiammatoria, riducono lo stress ossidativo e aumentano la risposta antivirale. "Avendo considerato i risultati ed essendo non etico privare una percentuale di pazienti COVID-19 della possibilità di sottoporsi a batterioterapia orale, non abbiamo incluso più pazienti o prolungato il tempo di osservazione. In attesa dei risultati degli studi clinici di conferma, questo rapporto ha lo scopo di fornire un suggerimento provvisorio per migliorare la gestione della malattia COVID-19, tenendo presente che diversi preparati batterici possono avere esiti abbastanza diversi".
Un probiotico multiceppo migliora la condizione delle persone con colite ulcerosa con diversi meccanismi: riduzione della disbiosi con aumento dei livelli di Firmicutes e riduzione dei livelli di Bacteroidetes, aumento della produzione di SCFA (in particolare butirrato) e riduzione degli effetti dell'infiammazione sull'integrità delle giunzioni epiteliali(permeabilità intestinale).
Aggiornamento 22/7/2020
Aggiornamento 24/7/2020
I probiotici sono utili per migliorare alcuni parametri nei diabetici, come colesterolo totale, HDL, trigliceridi, PCR, emoglobina glicata, glicemia a digiuno, insulina a digiuno e pressione sanguigna. Il peso invece non sembra influenzato
Aggiornamento 27/7/2020
Come mostrato dalle evidenze scientifiche "un approccio simbiotico (polifenoli + probiotici) può innescare un cambiamento i paradigma nel regime di trattamento della depressione in quanto l'integrazione con vegetali ricchi di polifenoli e i probiotici è un'opzione di trattamento a lungo termine economica con effetti collaterali limitati e che può essere migliore dei paradigmi farmacologici tradizionali che hanno come obiettivo i fattori di rischio specifici della depressione" In particolare la correzione dello stato infiammatorio, dello stress ossidativo, del metabolismo del triptofano (precursore della serotonina) e dell'asse surrenalico contribuiscono al miglioramento dei sintomi.
Aggiornamento 30/7/2020
Aggiornamento 5/7/2020
Un simbiotico contente inulina, Akkermansia muciniphila, Clostridium beijerinckii, Clostridium butyricum, Bifidobacterium infantis and Anaerobutyricum hallii ha dimostrato di migliorare i parametri metabolici in persone con diabete, senza particolari effetti collaterali. Per la prima volta A. muciniphila, un batterio con effetto antinfiammatorio, è stato inserito in un probiotico
Aggiornamento 11/8/2020
I postbiotici, metaboliti o frammenti derivati da microrganismi probiotici, sono una strategia terapeutica e preventiva attraente nella medicina moderna. Secondo i dati attuali, "i postbiotici hanno effetti pleiotropici, comprese proprietà immunomodulatorie, antinfiammatorie, antiossidanti e antitumorali". I dati dimostrano efficacia nelle allergie, compresa la dermatite atopica,, nella modulazione del sistema immunitario, nella prevenzione delle infezioni, nelle malattie metaboliche e legate allo stress ossidativo.
Una revisione degli studi sui probiotici smentisce chi dice che ci siano pochi studi sui probiotici. I più utilizzati sono LGG e BB12
I probiotici e in generale la cura dell'intestino come potenziale trattamento per ridurre gli effetti di Covid19
I batteriofagi sono un nuovo concetto di probiotici: virus che attaccano i batteri cattivi e modulano i batteri buoni e il sistema immunitario
Aggiornamento 14/8/2020
I probiotici contrastano naturalmente, con la produzione di sostanze antimicrobiche (biosurfattanti, perossido di idrogeno, acido lattico, acido acetico e batteriocine), alcuni patogeni, come staffilococchi, candida, P. aeruginosa. "Esistono prove che i probiotici possono agire nel trattamento e nella prevenzione delle malattie infettive. Attualmente, le malattie infettive vengono comunemente gestite con la somministrazione di antibiotici. Tuttavia, un uso irrazionale di antibiotici può causare conseguenze per il paziente, come effetti avversi specifici del farmaco, e a livello di salute pubblica, come l'antibioticoresistenza. Pertanto, è necessaria la ricerca di nuove alternative nella terapia antimicrobica, con un interesse speciale per le terapie a base di prodotti naturali". Ad esempio L. rhamnosus GR-1 e L. reuteri RC-14 sono efficaci nel trattamento della Candida glabrata, così come altri lattobacilli. L. plantarum migliora l'acne. I probiotici cutanei migliorano la dermatite contrastando S. aureus. Possono anche lavorare in sinergia con gli antibiotici (vaginiti, gastrite da H. pylori e parodontite). Attualmente non vi è consenso o standardizzazione per l'uso clinico dei probiotici come terapia antimicrobica e resta da determinare il dosaggio, alcuni meccanismi d'azione e l'efficacia clinica.
Aggiornamento 16/8/2020
Esiste un rapporto reciproco tra microbiota e metalli pesanti. Alcuni batteri aiutano nella disintossicazione dai metalli pesanti, ma i metalli pesanti disturbano i batteri. Cadmio e piombo possono favorire l'aumento di peso anche alterando la flora. Anche gli acidi biliari o il colesterolo possono subire alterazioni. Alcuni batteri aiutano ad assorbire meno o espellere i metalli tossici, mentre altri li trasformano in derivati più dannosi.
Molti studi su modelli animali mettono in evidenza che i probiotici possono migliorare questi metabolismi e ridurre tossicità e disbiosi. L. plantarum TW1-1 contro il Cromo, L. plantarum CCFM8610 e Bacillus cereus per il cadmio, L. plantarum CCFM8661 e L. reuteri P16 per il piombo, L. brevis 23017 per il mercurio.
L'uso di batteriofagi per le infezioni del tratto urinario da E. coli e K. pneumonia è efficace e sicuro
Aggiornamento 11/8/2020
Il rapido aumento dei disturbi del sistema immunitario, come nel caso delle malattie allergiche, è fortemente associato a una ridotta esposizione ai microrganismi nel primo periodo di vita. Il microbiota intestinale stimola parzialmente il sistema immunitario e la particolare composizione del microbiota intestinale può influire sul rischio di malattie allergiche. Pertanto, questi risultati suggeriscono un approccio terapeutico per probiotici e prebiotici utilizzati nelle malattie allergiche.
"In generale, i probiotici utilizzano i principali meccanismi per migliorare i sintomi clinici nei pazienti con malattie allergiche e prevenirli, tra cui: (1) la soppressione delle risposte Th2 in favore di quella Th1; (2) produzione di butirrato e maggiore induzione della tolleranza; (3) aumento di IL-10 e diminuzione dell'infiammazione; (4) diminuzione del livello di eosinofili e di IgE sieriche specifiche; (5) aumentare il rapporto IFN-gamma/IL-4; (6) aumentare le cellule Treg e indurre le loro risposte; (7) aumentare le risposte TGF-beta e inibire le risposte allergiche; e (8) ridurre l'espressione della metalloproteinasi 9 e l'infiltrazione cellulare". I meccanismi d'azione sono divisi in 2 gruppi:
1. i meccanismi fisiologici includono: a) I probiotici creano condizioni competitive e inibiscono l'aderenza batterica allo strato mucoso, b) Migliora l'integrità della barriera epiteliale e migliora la funzione di barriera, c) La produzione di muco può anche essere aumentata dai probiotici che stimolano le cellule caliciformi portando all'aumento della mucina e quindi alterazione della colonizzazione e della condizione di persistenza.
2. Meccanismi immunologici: a) I probiotici, direttamente e indirettamente, influenzano le cellule epiteliali e modulano le vie di segnalazione che portano a una ridotta espressione di citochine infiammatorie sopprimendo la segnalazione di NF-kB, b) La modalità d'azione primaria dei probiotici include il ripristino dell'equilibrio tra le citochine Th1 e Th2 e il potenziamento delle citochine Th2 (IL-4, IL-5, IL-13), c) I probiotici con i loro prodotti stimolano le cellule dendritiche e potrebbero portare all'induzione della differenziazione Treg delle cellule CD4 + Foxp3 + Treg e alla produzione di TGF-beta e IL-10, d) I probiotici modificano i profili delle citochine attraverso gli effetti sulle cellule dendritiche e quindi aumentano la produzione di IgA e IgG4 secretorie da parte delle cellule B e la riduzione delle IgE allergene-specifiche da parte delle cellule B.
Tra gli studi condotti sull'uomo [recensiti qui] ... i ceppi che possono influenzare l'AD (dermatite atopica) potrebbero essere L. acidophilus, Lacticaseibacillus rhamnosus (LGG), B. animalis, L. paracasei, L. fermentum e L. plantarum ... ”
"... La combinazione era generalmente accompagnata dalla soppressione delle risposte Th2 e dal miglioramento dei sintomi clinici della dermatite atopica .."
"... Negli studi sull'allergia alle proteine del latte bovino (CMA), l'uso di LGG, che ha favorito la produzione di butirrato, ha aumentato l'induzione della tolleranza nei bambini, ma non è stato osservato alcun effetto significativo in presenza di B. lactis Bb-12 e L. casei sull'allergia al latte vaccino ... "
"... Il miglioramento dei sintomi della rinite allergica (AR) è stato segnalato per diversi ceppi come LGG, L. reuteri, L. casei, L. salivarius, B. Longum, B. infantis, B. breve, B. gasseri, B. bifidum G9-1 e Lactococcus lactis, tutti efficaci nel ridurre i sintomi clinici ... "
"... Nei pazienti con asma, l'effetto di L. acidophilus, L. reuteri e Clostridium butyrate ... [ha portato i ricercatori a dimostrare l'efficacia di] L. reuteri che aumenta l'IL-10 e diminuisce l'infiammazione, portando a un miglioramento dei sintomi in questi pazienti ...”
Potenziali rischi sono legati alle persone immunodepresse e immunocompromesse e al potenziale, in alcuni casi, aumento di aderenza di alcuni patogeni alla membrana intestinale.
Aggiornamento 21/8/2020
La dieta senza glutine è l'unico modo per gestire la celiachia. Sfortunatamente l'assenza del glutine può favorire la perdita di specie microbiche e la disbiosi. Fibre specifiche e probiotici "sono gli interventi più promettenti per modulare la composizione e la funzionalità del microbiota intestinale".
Aggiornamento 23/8/2020
Un probiotico misto contenente Lactobacillus acidophilus (NCFM), L. casei (Lc-11), Lactococcus lactis (Li-23), Bifidobacterium bifidum (BB-06), e B. lactis (HN019) aiuta a ridurre la costipazione e la disbiosi, riducendo proprio i batteri cattivi legati alla stipsi.
Aggiornamento 27/8/2020
Un ceppo del batterio probiotico L. reuteri ha una sequenza proteica che somiglia a MOG, la proteina che gestisce la mielinizzazione dei nervi. Se il batterio stimola il sistema immunitario, può così portare, tramite mimetismo molecolare, i globuli bianchi ad attaccare le proprie strutture nervose, come accade nella sclerosi multipla
Un nuovo documento di consenso
che dà una definizione, o meglio 2, di simbiotico (sinergico e complementare)
Aggiornamento 29/8/2020
Cosa può funzionare nella sindrome dell'intestino irritabile (IBS)?olio di menta piperita, alcuni probiotici, lo psillio, dieta FODMAP. La dieta senza glutine in alcuni. Non appare efficace l'aloe vera.
Aggiornamento 31/8/2020
I meccanismi d'azione sul sistema immunitario di probiotici e prebiotici: "Il consumo di probiotici come lattobacilli e bidobatteri può offrire un'opzione agli antibiotici per la prevenzione e il trattamento delle infezioni microbiche sulla base di determinati meccanismi tra cui la produzione di tossine antimicrobiche, il mantenimento dell'integrità della barriera intestinale, la competizione per i nutrienti e l'adesione, nonché la modulazione del sistema immunitario. Ciò non è dissimile dagli effetti e dai meccanismi dei prebiotici, che sono coinvolti in processi sinergici con gli organismi probiotici benefici".
Aggiornamento 9/9/2020
I probiotici appaiono sicuri nei bambini pretermine, il rischio appare molto basso
I probiotici si confermano poter ridurre il colesterolo plasmatico, in particolare totale e LDL. HDL e trigliceridi invece non sembrano influenzati. Dosi alte sono più efficaci
Aggiornamento 13/9/2020
L'uso di una crema probiotica a base di Roseomonas mucosa ha ridotto la dermatite atopica e migliorato la qualità della vita nei bambini. L'85% dei bambini ha migliorato di oltre il 50%. I meccanismi non sono tutti noti ma uno sembra essere la riduzione di Staphylococcus aureus e l'aumento della diversità batterica cutanea, batterio tra le cause della malattia
Nelle malattie autoimmuni il microbiota intestinale è alterato e questo contribuisce alla malattia, e il suo studio è implicato come potenziale bersaglio per la diagnosi, la prognosi e il trattamento della malattia. Tra le malattie coinvolte artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico (LES), spondiloartrite, sindrome di Sjögren primaria e malattia di Behçet.
I meccanismi includono traslocazione microbica anormale (passaggio dall'intestino al sangue di sostanze infiammatorie a causa di permeabilità intestinale), mimetismo molecolare (somiglianza di strutture microbiche con proteine self, innescando una risposta immunitaria contro le proprie strutture) e disregolazione dell'immunità sia locale che sistemica. Anche la candida può innescare mimetismo molecolare.
L'aggiustamento della dieta, il trattamento con prebiotici e/o probiotici, trapianto microbico e altri interventi basati sul microbiota intestinale possono essere trattamenti supplementari per le malattie autoimmuni e sono ancora in fase di studio.
La direzione futura del trattamento dell'autoimmunità basato sul microbiota dovrebbe essere su misura del paziente.
L'aggiustamento della dieta è un modo ideale per modulare il microbiota intestinale patogeno, con pochi effetti negativi. Finora, nessuna dieta specifica si è confermata come benefica per i pazienti con autoimmunità e una dieta rigorosa spesso ha una scarsa compliance del paziente. Sono stati anche suggeriti e testati prebiotici e probiotici, con risultati iniziali incoraggianti. Tra i probiotici solitamente lattobacilli e bifidi possono aiutare.
Lactobacillus casei per esempio può essere benefico per l'artrite, riducendo la degradazione articolare. Tuttavia il quadro è complicato e anche alcuni bifidi e lattobacilli (adolescentis e animalis) possono innescare risposte autoimmuni.
Aggiornamento 18/9/2020
I probiotici possono aiutare a mantenere il nostro sistema immunitario sveglio e proteggere il nostro microbiota dagli effetti negativi dell'eccessivo uso di disinfettanti a cui stiamo andando incontro
Aggiornamento 20/9/2020
Il probiotico Bifidobacterium breve (BR03 e B632) può aiutare bambini e adolescenti obesi a dimagrire. Chi ha assunto il probiotico ha perso 3,5 cm in più di circonferenza, rispetto alla sola dieta. Anche il peso aggiustato per l'età, la resistenza insulinica, la pressione e la presenza di batteri patogeni sono migliorate.
Quali sono i fattori che aumentano il rischio di allergie? Durante la gravidanza il fumo, l'inquinamento, l'obesità, l'uso di antibiotici e la predisposizione genetica, il parto cesareo. Dopo la nascita l'uso di antibiotici, alcune infezioni virali, il fumo passivo, poca attività all'aperto, carenza di vitamina D, dieta occidentale (con troppi omega 6 e pochi omega 3), introduzione ritardata dei cibi. In generali tutti i fattori che influenzano il microbiota quindi, compresi funghi come Candida, Malassezia e Aspergillus. L'uso di probiotici e prebiotici può ridurre il rischio.
La terapia fagica può essere il futuro di un’era di resistenza agli antibiotici
Aggiornamento 23/9/2020
Il microbiota di un diabetico è particolarmente caratterizzato dalla presenza di alcune specie batteriche e dalla carenza di altre, come A. muciniphila. Un nuovo probiotico, che lo contiene insieme ad altre specie tra cui B. infantis, può migliorare il metabolismo glucidico.
Aggiornamento 26/9/2020
Una review molto completa sui probiotici, con meccanismi d'azione e indicazione nelle varie condizioni
Aggiornamento 27/9/2020
I fattori ambientali che determinano la celiachia non sono ancora certi. Il microbiota è comunque, per quanto mi riguarda, un fattore sicuro (e non che cambia dopo come effetto, come qualcuno dice). In uno studio prospettico si sono individuate particolari specie che poi si assoceranno a maggiore rischio di diventare celiaci. L'uso di probiotici e prebiotici potrebbe ridurre i problemi di chi tende ad avere sintomi nonostante la dieta gluten-free (circa il 20%)
"La risposta immunitaria nella patogenesi della celiachia è mediata dalla risposta sia delle cellule B che delle cellule T. Il microbiota intestinale, sia microbi commensali che patobionti, potrebbe contribuire allo sviluppo della celiachia influenzando la digestione del peptide del glutine, la stimolazione delle cellule dendritiche e TReg, lo stress delle cellule epiteliali, la modulazione della permeabilità intestinale e la produzione di citochine pro-infiammatorie".
Anche microbiota orale e viroma possono concorrere. In generale si è osservato riduzione dei lattobacilli e dei bifidi e aumento dei proteobatteri. Metodo di nascita, uso di antibiotici e dieta sono altri probabili fattori, anche se per nessuno si è giunti al grado di certezza sulla correlazione causa-effetto (come spesso accade in patologie multicausali). Oltre a B. infantis, anche altri approcci possono ridurre l'infiammazione del celiaco
Aggiornamento 4/10/2020
Perché l'alimentazione odierna favorisce l'aumento delle malattie non trasmissibili e a volte la sola dieta non è sufficiente a correggere i problemi? La scarsa quantità di fibra porta a perdita di specie batteriche benefiche che la sola dieta non sempre ripristina, e favorisce i degradatori di muco, che invece aumentano l'infiammazione.
"I processi industriali riducono significativamente la quantità di contenuto di MAC (carboidrati accessibili al microbiota, fibre in sostanza) nella dieta occidentale, rispetto al contenuto della dieta dei nostri antenati. Il basso consumo di MAC non solo ha impatti dannosi sul microbiota intestinale in particolare, ma anche sull'ospite nel suo insieme. Favorisce lo sviluppo di malattie e aumenta la mortalità, come dimostrato da studi preclinici e clinici. Il basso consumo di MAC nel corso delle generazioni porta alla completa scomparsa di ceppi batterici benefici in uno studio preclinico. [...] L'unico trattamento in grado di correggere questo “microbiota alterato” è costituito da interventi dietetici e probiotici combinati. Ciò potrebbe spiegare la scarsa efficacia dei trattamenti esclusivi con i probiotici negli esseri umani, poiché i probiotici potrebbero non crescere in un ambiente disbiotico, perché non abbinati a una dieta ricca in fibra. Pertanto, gli interventi dietetici insieme alla somministrazione di ceppi batterici benefici potrebbero essere un trattamento economico per gestire la maggior parte delle malattie dello stile di vita occidentali non trasmissibili" come asma, allergie, sindrome metabolica ecc.
Interessante review sui probiotici da parte di Today's Dietitian
Aggiornamento 10/10/2020
Una serie di prodotti interessanti a base probiotica, per corpo, casa e terreni
Interessante effetto di un preparato probiotico orale
Aggiornamento 11/10/2020
Un probiotico misto, Vivomixx, preso per 6 mesi ha migliorato i sintomi gastrointestinali e il comportamento in alcuni bambini autistici, ma senza raggiungere la significatività sul campione totale. Capire perché funziona in alcuni e non in altri sarà il passo successivo.
Aggiornamento 12/10/2020
Il probiotico Escherichia coli Nissle, spesso utilizzato per la colite ulcerosa, riduce l'infiammazione intestinale producendo un particolare acido grasso (C18 3OH)
Avere un intestino in salute e un microbiota corretto potrebbe fare la differenza tra chi passa l'infezione da coronavirus in maniera asintomatica o chi si ammala in maniera seria.
"I probiotici sono microrganismi vivi che conferiscono benefici per la salute se consumati in quantità adeguate, compresa una maggiore attività immunitaria e l'eliminazione delle infezioni del tratto respiratorio. È evidente che i probiotici possono ridurre l'incidenza e la gravità delle malattie, suggerendo di essere promettenti per il trattamento o la prevenzione del COVID19. I probiotici potrebbero aiutare a prevenire il COVID-19 mantenendo il microbiota gastrointestinale o polmonare umano perché la disbiosi gioca un ruolo importante nella suscettibilità delle persone alle malattie infettive. Sono necessari studi clinici e in vitro per esaminare i potenziali effetti preventivi e curativi dei probiotici contro l'infezione da SARS-CoV-2".
Aggiornamento 18/10/2020
L'uso di probiotici può migliorare il trattamento della rosacea
Aggiornamento 21/10/2020
Gli studi preclinici e clinici dimostrano che le endolisine prodotte dai batteriofagi sono antimicrobici sicuri e molto efficaci, alternativi all'uso degli antibiotici contro l'infezione da Clostridium difficile, principale causa di diarrea dovuta a infezioni ospedaliere.
Somministrare i probiotici ai bambini prematuri migliora il loro microbiota e riduce il numero di batteri potenzialmente patogeni. Da papà di bambina prematura sono ovviamente sensibile all'argomento, e nonostante il divieto da parte della pediatra, al tempo ho fatto di testa mia... che non è un invito a farlo ma a rivolgervi a una persona che conosca l'argomento.
Aggiornamento 22/10/2020
Quali diete possono essere utili nella fibromialgia? Tutti i modelli dietetici sani, ricchi di cibi vegetali, antiossidanti o fibre, solitamente portano a un miglioramento dei sintomi, e questo "suggerisce che una dieta adeguata potrebbe svolgere un ruolo cruciale nella gestione della fibromialgia". attraverso la modulazione del microbiota, del peso corporeo e della somatizzazione (componenti psicosomatiche). Vitamina D, magnesio, ferro e probiotici sono integrazioni spesso utili.
I motivi per cui con l'invecchiamento si altera il microbiota, soprattutto i farmaci, e gli interventi mirati (probiotici, simbiotici) per rimetterlo in ordine
Aggiornamento 1/11/2020
Secondo una revisione degli studi, i probiotici in gravidanza e nell'infanzia sono utili a ridurre il rischio di dermatite atopica, in particolare i mix di lattobacilli e bifidobatteri
Aggiornamento 3/11/2020
Quali supplementi hanno potenziale nel prevenire e affiancare le terapie di COVID19? Zinco, vitamina D, vitamina C, curcumina, cannella, allicina, piperina, selenio, propoli, probiotici, lattoferrina e quercetina. Scrivo potenziale perché gli studi sono tutti in fase 1 e 2, quindi nessuna certezza, se non che abbiano funzionato con altri virus. Sono tutt'ora in corso studi più approfonditi.
Aggiornamento 4/11/2020
"L'invecchiamento con uno apporto alimentare privo di nutrienti e uno stile di vita sedentario alterano la composizione microbica intestinale modulando il rilascio di mediatori infiammatori derivati dall'intestino che portano alla patogenesi della malattia di Alzheimer (AD). L'alterazione del microbiota intestinale influisce in modo significativo sul meccanismo infiammatorio e causa neuroinfiammazione, danno neuronale e morte neuronale nell'AD. Il microbiota intestinale contribuisce alla patogenesi dell'AD tramite (la non rimozione dell') amiloide, LPS e altre endotossine. L'amiloide batterica induce il ripiegamento errato e l'aggregazione dell'amiloide endogena. Le endotossine come LPS stimolano le cellule microgliali aumentando la risposta infiammatoria nel sistema nervoso centrale, che attiva altre cellule microgliali e astrociti associati aumentando la neurotossicità e l'alterata clearance dell'amiloide. Pertanto, il ripristino del microbiota intestinale sano tramite l'integrazione di probiotici potrebbe fornire un nuovo approccio per la prevenzione e la gestione dell'AD. Studi clinici sull'uomo hanno anche rivelato che gli interventi con probiotici hanno migliorato la memoria e ridotto l'infiammazione e lo stress ossidativo nell'AD e nei soggetti con deficit cognitivo lieve. Studi più grandi sono necessari per confermare l'efficacia".
Aggiornamento 7/11/2020
Se per il prossimo lockdown avete intenzione di imparare a fare il pandoro, forse vi conviene ripensarci e mangiare correttamente. Cosa può fare la differenza tra chi si ammala gravemente di COVID19 e chi invece rimane asintomatico (o paucisintomatico)? Un microbiota sano, che notoriamente deriva da una dieta sana. Non a caso le categorie più a rischio sono anziani e sovrappeso, che spesso hanno carenza di batteri buoni.
"L'infezione da SARS-CoV2 può causare un'infiammazione eccessiva con una maggiore produzione di citochine e interferoni che portano a malattie gravi con esiti negativi. Il virus può anche causare una disfunzione della barriera epiteliale che aumenta le risposte infiammatorie dannose. La disbiosi nell'intestino, nel naso, nell'orofaringe e nei polmoni può avviare e peggiorare questi processi patogeni. Le ben note comorbidità di COVID-19 sono tutte associate alla disbiosi. D'altra parte, un microbiota sano può inibire lo sviluppo di un'infiammazione eccessiva e migliorare una risposta immunitaria efficace, portando a risultati migliori. È possibile sviluppare strategie preventive e di trattamento per migliorare la salute delle nostre popolazioni microbiche, migliorando i risultati. [...] È importante apprezzare la potenziale influenza del microbiota sulle infezioni da COVID19 perché ci sono molti modi in cui le popolazioni microbiche che possediamo possono essere alterate, coinvolgendo dieta, antibiotici, prebiotici, probiotici, simbiotici, integratori e trapianti di microbiota fecale."
Aggiornamento 9/11/2020
Quale dieta nella IBS (sindrome dell'intestino irritabile)? La dieta FODMAP è efficace, ma può esserlo come una dieta che elimini i cibi "trigger" (attivatori), caffeina, alcol. Queste diete però devono favorire la reintroduzione, perché eliminare per lunghi periodi alimenti può alterare il microbiota negativamente. Tra gli integratori, i probiotici possono aiutare ma è difficile trovare qualcosa che vada bene per tutti, mentre la fibra di psillio ha mostrato efficacia e l'olio di menta piperita riduce i sintomi.
I probiotici riducono l'incidenza delle malattie infettive, potenziando il sistema immunitario. Negli studi, "il Lactobacillus acidophilus, che si trova nel kefir, ha ridotto l'incidenza della febbre del 53% e quella della tosse del 41%, ancora di più se abbinato a Bifidobacterium animalis; L. reuteri riduce la probabilità di ammalarsi di malattie infettive del 60%"
Aggiornamento 13/11/2020
Gli sportivi che praticano sforzi intensi e prolungati, come i maratoneti, possono avere indebolimento del sistema immunitario, in particolare nelle vie aeree. I probiotici possono aiutare a mantenere un numero congruo di globuli bianchi.
Aggiornamento 16/11/2020
I probiotici si confermano efficaci nel migliorare il metabolismo glucidico nei diabetici, in particolare in quelli con scarso controllo e che ancora non prendono insulina. Anche il colesterolo e i trigliceridi migliorano Anche i prediabetici hanno beneficio.
I probiotici possono avere un effetto preventivo (e riduttivo della durata) sulle infezioni respiratorie simile a quello di altri rimedi come vitamina C, D e d echinacea
Cosa può far risparmiare migliaia di euro dal dentista prevenendo le carie? L'uso di probiotici appositi, che modificano la flora orale prevenendo la disbiosi e tengono sotto controllo i batteri cattivi.
"La letteratura suggerisce che i meccanismi di azione dei probiotici contro la carie e la placca sono associati alla competizione per la colonizzazione dei tessuti orali e al tamponamento della saliva e del pH della placca, così come alle batteriocine e agli enzimi (destranasi, ureasi)".
Aggiornamento 21/11/2020
In uno studio su una coorte di oltre 18 mila bambini "l'esposizione agli antibiotici nei primi 2 anni di vita è stata associata a un aumentato rischio di diverse condizioni di salute immunologiche, metaboliche e neurocomportamentali, in particolare asma, rinite allergica, dermatite atopica, celiachia, sovrappeso, obesità, ADHD e difficoltà di apprendimento. I nostri risultati sono coerenti con l'ipotesi che la composizione del microbioma nella prima infanzia sia un determinante critico per la salute e che le perturbazioni durante i periodi di sviluppo chiave possano avere conseguenze a lungo termine. Sebbene i nostri risultati riflettano associazioni, non necessariamente causalità, generano ipotesi verificabili relative all'influenza della dose, della classe e dei tempi di antibiotico sulla salute dell'infanzia. Quando gli antibiotici sono stati sviluppati e utilizzati per la prima volta, la considerazione principale era il controllo dei batteri patogeni. Ora ci rendiamo conto che la loro diffusa applicazione ha un considerevole effetto collaterale sul microbiota, che può essere di particolare importanza nello sviluppo dei bambini. I modelli di prescrizione di antibiotici nell'infanzia sono estremamente variabili. Con ulteriori studi, è possibile stabilire linee guida cliniche pratiche per ottimizzare i benefici e ridurre al minimo il rischio di antibiotici nei bambini".
Probabilmente si usano con troppa disinvoltura e questo ha favorito anche la diffusione della resistenza antibiotica. Il mio consiglio è di abbinare sempre la terapia probiotica consigliata da nutrizionista funzionale esperto e dieta con giusta quantità di fibra che possa favorire il recupero delle specie perse
Aggiornamento 23/11/2020
Le persone con COVID19 severo sono spesso caratterizzate da disbiosi e malattie correlate (diabete, ipertensione ecc)
Come i probiotici possono ridurre il rischio?
1) I probiotici modulano la barriera epiteliale in modo da ridurre l'ingresso del virus.
2) I probiotici sono la fonte degli SCFA coinvolti nella regolazione della pressione sanguigna.
3) I probiotici rilasciano peptidi ACE inibitori che potrebbero ridurre il livello di angiotensina II
4) I probiotici inducono la produzione di ossido nitrico (NO) antiossidante che potrebbe ridurre lo stress ossidativo.
5) I probiotici potrebbero ridurre i livelli di NF-ΚB, IL1β, IL18.
6) I probiotici potrebbero mantenere l'equilibrio tra citochine pro e antinfiammatorie.
7) I probiotici possono attenuare l'infiammazione, la produzione di citochine e chemochine.
8) I probiotici potrebbero migliorare le complicanze cardiovascolari.
9) I probiotici potrebbero ridurre l'apoptosi, aumentare il numero di cellule T.
10) I probiotici potrebbero degradare lo ialuronato
Aggiornamento 26/11/2020
Alcuni probiotici nello sportivo possono migliorare la sindrome da sovrallenamento, la permeabilità intestinale, l'immunità, la capacità antiossidante e la performance
Aggiornamento 28/11/2020
I batteriofagi come modulatori del microbiota
Da tempo è noto che i batteri intestinali influenzano il sistema immunitario e la sua risposta contro gli agenti patogeni
Il kefir può essere un'arma contro il coronavirus. La sua azione può essere quella di:
1) modulare la risposta immunitaria e le citochine infiammatorie
2)modulare l'infiammazione e ridurre lo stress ossidativo
3) acidificare l'ambiente rendendo più difficile l'ingresso del virus.
Aggiornamento 4/12/2020
Gli endocannabinoidi possono essere modulati anche dai probiotici, favorendo la riduzione della permeabilità intestinale
B. subtilis aiuta i batteri buoni e combatte i biofilm di batteri cattivi come S. aureus
Aggiornamento 8/12/2020
Seppur con alcune limitazioni, i probiotici appaiono utili nelle artriti, in particolare nell'artrite reumatoide e soprattutto i mix di lattobacilli e bifidi. L'effetto è evidenziato anche da una riduzione dei marker di infiammazione
Aggiornamento 9/12/2020
L'evidenza dimostra che l'acne può ridursi con il consumo regolare di acidi grassi omega3 e diete a basso indice e carico glicemico. "Allo stesso modo, diversi studi dimostrano che il latte può peggiorare il numero e la gravità delle lesioni. In particolare, le riacutizzazioni dell'acne nelle persone che consumano latte possono essere correlate alle proteine del siero del latte e alla caseina attraverso lo stimolo di insulina e IGF1, il che potrebbe spiegare perché altri prodotti lattiero-caseari come burro o formaggio non hanno dimostrato le stesse associazioni con l'acne. Le diete a basso indice glicemico hanno generalmente mostrato miglioramenti favorevoli nei risultati dell'acne, probabilmente a causa dei loro effetti sull'insulina e sull'IGF-1; tuttavia, a causa di risultati incoerenti negli studi su pazienti con acne con diete a basso indice glicemico, può essere necessario un trattamento aggiuntivo in combinazione con cambiamenti nella dieta per ridurre l'acne (latticini e carne possono essere i più coinvolti). La somministrazione di probiotici è promettente per ridurre le lesioni dell'acne".
Tra i grassi, anche l'acido γ-linoleico ha mostrato utilità. Tra i probiotici, Lactobacillus rhamnosus GG è il più studiato, ma in generale quelli che contrastano l'infiammazione (Lactobacillus casei, Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus) o l'iperinsulinemia (Bifidobacterium lactis) e i batteri che favoriscono l'acne (Streptococcus salivarius) possono essere utili. Lo zinco può aiutare ma non c'è ancora consenso.
Aggiornamento 11/12/2020
Lo stress può indurre depressione con un meccanismo particolare. Porta alla disbiosi (perdita di specie, tra cui lattobacilli), alterando così la produzione di endocannabinoidi, sostanze legate anche al buon umore e alla ricompensa, prodotte a partire dall'acido arachidonico, omega 6 temutissimo non sempre a ragione.
"Poiché siamo stati in grado di interrompere [la depressione] somministrando AA o ceppi probiotici di Lactobacilli, il nostro studio supporta il concetto che gli interventi dietetici o probiotici potrebbero essere efficaci nell'arsenale terapeutico per combattere le sindromi depressive associate allo stress".
Aggiornamento 13/12/2020
Nelle persone con malattia epatica avanzata può capitare che l'ammoniaca, che il fegato non riesce più a smaltire, si accumuli nei neuroni, portando a encefalopatia epatica, che si manifesta con deterioramento cognitivo, disorientamento, confusione e infine coma.
I neuroni vanno incontro a stress ossidativo, infiammazione e riduzione del pH, che non viene più tamponato, sbilanciamento degli elettroliti (sodio) e eccesso di lattato, e non riescono più a produrre energia e funzionare.
Gli aminoacidi ramificati (BCAA) riescono a tamponare l'ammoniaca a livello cerebrale, e migliorano la situazione. Anche i probiotici riducono l'ammoniaca e migliorano la qualità della vita. Altri trattamenti utilizzabili sono L-ornitina L-aspartato e l'albumina, che però può essere stimolata fornendo aminoacidi essenziali.
Lo zinco si è visto ridurre lo stress ossidativo
Aggiornamento 14/12/2020
I probiotici possono essere utili in persone celiache che continuano ad avere problemi nonostante la dieta senza glutine
Aggiornamento 16/12/2020
Alcune indicazioni specifiche per i probiotici: S. boulardii CNCM I-745 rduce la diarrea e facilita l'eradicazione di HP. La diarrea è ridotta anche da L. acidophilus LB e L. reuteri DSM17938. HP è contrastato anche da L. helveticus R52 + L. rhamnosus R11 e da altri 4 mix. B. infantis 35624 e L. plantarum 299v sono i migliori per l'IBS. VSL#3 e S. boulardii I-745 sono i migliori per l'IBD, e questul'timo anche per l'eradicazione del C. difficile
La nostra dieta è oggi scarsamente amica dei batteri del nostro intestino, che regolano molti aspetti della salute e dell'immunità. Alimenti sterilizzati e privati di fibre non aiutano a mantenere o ristabilire il microbiota, aumentando il rischio di malattia o rendendo difficile la guarigione.
"Anche se le raccomandazioni per il consumo di microbi vivi sicuri (probiotici) per la salute sono in gran parte assenti dalle linee guida dietetiche, riteniamo che le prove disponibili supportino l'ipotesi che la loro inclusione nella dieta possa supportare e migliorare la salute. Non stiamo suggerendo che il loro consumo compenserà una condizione di carenza ma che, analogamente al consumo di fibre alimentari, potrebbero migliorare alcuni parametri di salute".
Aggiornamento 21/12/2020
I probiotici aiutano i bambini pretermine nello stabilire il loro microbiota, riducendo la colonizzazione dei batteri cattivi e favorendo lattobacilli e bifidobatteri. "Questo studio multicentrico osservazionale longitudinale su larga scala sottolinea il ruolo importante che l'integrazione di probiotici mirata svolge nei neonati prematuri, esercitando modifiche benefiche sulle comunità microbiche intestinali dei bambini pretermine e sui prodotti metabolici finali". Nonostante questo i medici hanno sempre un po' di timore e riluttanza
Bifidobacterium longum, uno dei probiotici più noti, produce una proteina (FN3) che è capace di legare alcune citochine (TNFalfa) tra le responsabili della tempesta che porta all'aggravamento della malattia COVID19. Purtroppo si continua a trascurare l'importanza dell'alimentazione e dell'intestino nella gestione di questa malattia. "Gli studi sulle proprietà di legame delle citochine dei microrganismi sono diventati estremamente importanti di recente in considerazione dell'attuale situazione epidemiologica. L'infiammazione incontrollabile o tempesta di citochine è uno degli elementi più importanti della patogenesi di COVID-19. Il legame selettivo del TNF-α, uno dei fattori chiave dell'infiammazione, con un frammento della proteina FN3 di Bifidobacterium longum apre una prospettiva per lo sviluppo di nuovi farmaci medicinali che rallenterebbero la reazione delle citochine. È già stato concordato che uno studio preclinico di un nuovo farmaco antinfiammatorio a base di FN3 dovrebbe essere condotto il più rapidamente possibile ", ha affermato il Prof. Valery Danilenko, PhD in Biologia presso l'Università RUDN.
Aggiornamento 22/12/2020
L'importanza della flora orale per la salute dei denti. Streptococcus dentisani e Streptococcus A12 sono due specie recentemente descritte che mostrano particolari promesse come potenziali probiotici. Questo è dovuto alla loro capacità di contrastare la crescita di specie patogene, come S. mutans.
Nuove linee guida dell'American College of Gastroenterology per il trattamento dell'IBS (sindrome dell'intestino irritabile).
Testare la dieta Low FODMAP per verificare che funzioni. Utilizzare le fibre solubili (come lo psillio), evitare quelle insolubili (come la crusca). L'olio di menta piperita può ridurre i sintomi (non usarlo se si ha reflusso). I probiotici non sono raccomandati a causa dell'effetto soggettivo e della difficoltà di interpretazione dei dati ma in alcune persone possono essere molto efficaci.
La rifaximina (farmaco antibiotico) è fortemente raccomandata in caso di diarrea, senza però suggerire un reimpianto dei batteri 😕 Infine la psicoterapia può essere utile
Il probiotico B. longum APC1472, fa dimagrire e migliora il quadro metabolico nei topi. Invece nell'uomo migliora solo il quadro metabolico per ora. Il meccanismo d'azione sembra coinvolgere l'attenuazione del segnale grelinico (fame) e di conseguenza dell'asse HPA (cortisolo)
Aggiornamento 23/12/2020
Mentre qualcuno scrive che alimentazione e Candida non hanno nessun legame, i ginecologi italiani chiariscono che zuccheri e alimenti lievitati aumentano il rischio di candidosi vaginale, e l'uso di probiotici supporta le terapie. Ma c'è di peggio. L'alterazione del micobiota (disbiosi fungina), tra cui la crescita di candida, è associata al tumore al colon-retto (CRC), mediante la produzione di metaboliti tossici e infiammatori (acetaldeide, nitrosamine, aflatossine, candidalisina), l'interazione coi batteri patogeni (formazione di biofilm) e la traslocazione dall'intestino. Per quanto riguarda la dieta, così come per il microbiota, "il micobiota intestinale può essere modellato dalla dieta in modo rapido e riproducibile". L'abbondanza di Candida è correlata positivamente con i carboidrati e negativamente con gli acidi grassi saturi totali, mentre quella di Aspergillus si correla negativamente con la recente ingestione di acidi grassi a catena corta (SCFA). "Assunzioni elevate di fibre alimentari o cereali integrali sono associate alla ridotta incidenza e mortalità da CRC, [...] Pertanto, ripristinare la comunità fungina e batterica direttamente o indirettamente mediante la modulazione della dieta può conferire la protezione contro il CRC". Anche vari probiotici possono contrastare la candidosi, e S. cerevisiae, che appare ridotto nel CRC, può avere proprietà protettive.
Aggiornamento 26/12/2020
Le persone che hanno più alta mortalità o severità di COVID19 sono quelle che hanno microbiota alterato (sovrappeso, diabetici, anziani), e non è un caso. A riprova dell'importanza del microbiota "recentemente, nuove linee guida dell'OMS raccomandano contro la terapia antibiotica o la profilassi per i pazienti con COVID-19 lieve e moderato a meno che non vi sia una sospetta infezione batterica concomitante. Poiché gli antibiotici sono stati ampiamente utilizzati empiricamente nella fase iniziale dell'epidemia di COVID-19 e possono portare a una disbiosi più grave e sfavorevole, è stato proposto il rafforzamento del microbiota mediante probiotici per ridurre la suscettibilità a successive coinfezioni secondarie.".
I probiotici e i prebiotici potrebbero migliorare le funzioni immunitarie durante l'infezione. Si dovrebbe raccomandare, durante la pandemia COVID-19, di migliorare la barriera intestinale con una dieta diversificata, ricca di vegetali, polifenoli e altri cibi amici del microbiota, come hanno suggerito alcune società scientifiche come l'Academy USA o i dietisti canadesi.
"Le strategie nutrizionali e dietetiche dirette a ripristinare il microbiota benefico stabilito, che può eventualmente sopprimere l'infezione virale negli anziani e in chi ha problemi di salute, possono essere una strategia efficace per mitigare gli effetti indesiderati di questo virus. In definitiva, un approccio completo basato sui meccanismi, unito a studi multicentrici randomizzati e controllati attentamente condotti, migliorerà le nostre conoscenze per affrontare il potenziale del microbiota e della manipolazione alimentare come opzione di gestione alternativa per l'infezione da SARS-CoV-2".
Lacticaseibacillus paracasei Lpc-37, probiotico utilizzato solitamente per le allergie, può avere un effetto antistress. Riduce lo stress percepito e l'ansia, il cortisolo e la frequenza cardiaca.
Aggiornamento 29/12/2020
L'uso di un simbiotico (probiotico misto + FOS) ha migliorato la funzione tiroidea, riducendo il TSH e la dose di farmaco, e migliorando il T3 (ormone tiroideo) in persone ipotiroidee
Aggiornamento 31/12/2020
La supplementazione con vitamina D e probiotici insieme fornisce maggiori benefici per la salute rispetto agli stessi presi da soli. "Un'integrazione combinata con vitamina D e probiotici sembra svolgere un ruolo su fisiologia e psicologia del corpo umano e rappresenta una nuova possibilità nella gestione delle malattie croniche".
Aggiornamento 5/1/2021
La dieta di tipo occidentale riduce batteri buoni come L. gasseri ed L. johnsonii, e favorisce i "patobionti", come R. ilealis e R. gnavus. Questo porta alla riduzione di alcune difese antiossidanti, come glutatione e bilirubina, favorendo il peggioramento dello stato metabolico. Ripristinare le specie con i probiotici migliora il quadro metabolico, almeno nel modello animale, in particolare migliorando la funzionalità mitocondriale epatica
Aggiornamento 17/1/2021
Alcuni batteri probiotici, ritenuti quindi benefici, possono in realtà essere patogeni opportunisti in alcune persone o condizioni. È infatti noto che diversi batteri possono stimolare o inibire il sistema immunitario verso la polarizzazione TH1 o TH2 (quindi più nei confronti delle infezioni o delle allergie), e alcune batteriocine (metaboliti rilasciati, tossici per altri microrganismi), solitamente antifungine, possono essere tossiche anche per l'ospite (l'uomo). "Queste tossine possono aiutare a causare i sintomi della malattia e, per i ceppi probiotici, la presenza di queste tossine può indicare un potenziale patogeno ancora non riconosciuto". Nel caso dei patogeni, queste tossine agiscono soprattutto in caso di traslocazione batterica.
Dei 10 analizzati L. acidophilus, L. acidophilus, L. paracasei, L. planatarum, e L. rhamnosus possono essere anche patogeni, mentre L. brevis, L. bulgaricus, L. crispatus, L. gasseri, L. reuteri, and L. ruminis non hanno dato segni di patogenicità.
Morale della favola: rivolgetevi sempre a un esperto prima di assumerli
Aggiornamento 21/1/2021
Il probiotico Lab4P (Lactobacillus acidophilus CUL60 (NCIMB 30157), Lactobacillus acidophilus CUL21 (NCIMB 30156), Lactobacillus plantarum CUL66 (NCIMB 30280), Bifidobacterium bifidum CUL20 (NCIMB 30153) e Bifidobacterium animalis subsp. lactis CUL34 (NCIMB 30172)) ha portato alla riduzione di 3,8 kg e 2,6 cm di circonferenza addominale in persone che non hanno seguito una particolare dieta. I risultati sono riferiti a nove mesi. Nel gruppo placebo, nonostante un dimagrimento iniziale, le persone sono tornate ai valori iniziali.
Il meccanismo proposto è attraverso "la deconiugazione degli acidi biliari da parte delle idrolasi dei sali biliari batteriche (BSH), che possono avere un impatto su una serie di processi fisiologici chiave nell'ospite, incluso il metabolismo dei lipidi"
Aggiornamento 29/1/2021
Nelle persone con nefropatia diabetica i probiotici possono ridurre creatinina, glicemia e insulinoresistenza, mentre altri parametri non sembrano migliorare.
Aggiornamento 1/2/2021
Perché alcuni si ammalano gravemente per il coronavirus mentre altri hanno sintomi lievi o anche nessuno?
"La composizione del microbiota intestinale dei pazienti con COVID-19 durante il ricovero è correlata alle concentrazioni plasmatiche di diverse citochine, chemochine e marker di infiammazione, suggerendo che il microbiota intestinale potrebbe svolgere un ruolo nel modulare la risposta immunitaria dell'ospite e potenzialmente influenzare la gravità e gli esiti della malattia. Diversi commensali intestinali con potenziale immunomodulatore noto come Faecalibacterium prausnitzii, Eubacterium rectale e i bifidobatteri erano sottorappresentati nei pazienti e sono rimasti bassi nei campioni raccolti fino a 30 giorni dopo la risoluzione della malattia".
È probabile quindi una correlazione con la persistenza dei sintomi dopo l'eliminazione del virus (sindrome long-COVID) e che l'uso di antibiotici solo in prevenzione (senza infezione batterica) possa peggiorare la situazione.
"Sebbene la nostra ricerca suggerisca che gli antibiotici non migliorano i risultati dei pazienti, è possibile che una maggiore prevalenza di somministrazione di antibiotici nei pazienti gravi e critici possa peggiorare l'infiammazione, [...] e sottolinea l'urgente necessità di comprendere i ruoli specifici dei microrganismi intestinali nella funzione immunitaria umana e nell'infiammazione sistemica. Il rafforzamento delle specie intestinali benefiche impoverite in COVID-19 potrebbe servire come una nuova via per mitigare malattie gravi, sottolineando l'importanza della gestione del microbiota intestinale dei pazienti durante e dopo COVID-19".
L'uso eccessivo di antibiotici è documentato
Aggiornamento 3/2/2021
Negli Stati Uniti (e probabilmente in Italia non cambia molto), 9 bambini su 10 hanno carenza di un batterio fondamentale per il sistema immunitario, per lo sviluppo e per tenere a bada i microbi cattivi: Bifidobacterium infantis. La sua assenza è inoltre legata a dermatite da pannolino e coliche del lattante.
Le cause: mancanza di allattamento al seno, uso di antibiotici, spesso esagerato, parto cesareo, uso di latte in formula. Senza questo batterio gli HMO del latte materno non vengono correttamente metabolizzati e si riduce il muco intestinale. Inoltre si può avere una ridotta risposta ai vaccini.
L'obiettivo dovrebbe essere di ridurre questa tendenza alla disbiosi, magari coi probiotici alla mamma che allatta e al bambino.
Aggiornamento 5/2/2021
La somministrazione di un probiotico (simile a Vivomixx) insieme all'acido alfa lipoico ha favorito il mantenimento del peso perso e delle misure antropometriche ridotte in seguito al dimagrimento, rispetto al placebo. L'effetto è stato attribuito alla riduzione dell'infiammazione e alla modulazione dell'AMPK ipotalamica
Aggiornamento 13/2/2021
I probiotici possono ridurre lo stress da alterazione del sonno, migliorando così la risposta immunitaria
Aggiornamento 14/2/2021
Il microbiota vaginale influenza la capacità di fecondazione degli spermatozoi. Se avete problemi di fertilità potrebbe dipendere anche da questo, e ovviamente si associa a infezioni ricorrenti, alimentazione sregolata e uso di antibiotici
Aggiornamento 19/2/2021
Un probiotico multiceppo si è rivelato efficace e ben tollerato nel breve termine in pazienti con Parkinson e stitichezza, migliorando la frequenza e permettendo di ridurre l'uso di lassativi. I ricercatori invitano a fare studi più lunghi e ricordano che esistono differenze soggettive nelle risposte
Aggiornamento 23/2/2021
Il probiotico orale Lactobacillus salivarius SGL03 può ridurre la profondità della tasca gengivale nella parodontite, ed essere così un trattamento alternativo agli antisettici, soprattutto nella fase di mantenimento per favorire la flora buona
Una nuova revisione sistematica a favore dei probiotici nel dimagrimento
Aggiornamento 25/2/2021
L'uso dei probiotici orali può modulare infezione e infiammazione nella bocca e ridurre l'uso delle cure canalari, la perdita di osso, la formazione dei biofilm, la parodontite conseguente, con la produzione di metaboliti (batteriocine) che contrastano i batteri cattivi.
Aggiornamento 28/2/2021
I probiotici sono utili
§ nel ridurre la frequenza e i sintomi della vaginosi batterica, riducendo il rischio di ricorrenza e antibioticoresistenza.
§ nel ridurre i sintomi della rinite e della rinosinusite
§ nelle gengiviti, parodontiti, carie dentali
§ servono ulteriori studi per otiti, candidosi orale, afte, tonsilliti, infezioni respiratorie, mucosite indotta da radiazioni
Aggiornamento 3/3/2021
In uno studio preliminare ancora da pubblicare, i probiotici accorciano di 3 giorni la guarigione di pazienti COVID19 non ricoverati, con un raddoppio del tasso di remissione (scomparsa dei sintomi e tampone negativo) e degli anticorpi IgG, suggerendo un miglioramento della risposta immunitaria.
Aggiornamento 13/3/2021
L. reuteri dsm 17938 è efficace nei bambini pretermine per migliorare il microbiota. Potrebbe funzionare anche nell'autismo
Aggiornamento 17/3/2021
L'utilizzo dei probiotici durante l'allattamento migliora il microbiota e incrementa la diversità batterica nei lattanti.
"Questi cambiamenti possono avere conseguenze importanti per la salute del bambino. Il mantenimento di un microbioma intestinale sano ed equilibrato durante il periodo dell'allattamento, possibilmente tramite la somministrazione di prodotti probiotici convalidati, dovrebbe essere considerato come un approccio importante che influenza positivamente i microbi del latte materno."
Aggiornamento 21/3/2021
La supplementazione con probiotici per almeno 8 settimane potrebbe essere promettente nel ridurre i livelli di pressione, glicemia, emoglobina glicata, indice HOMA, colesterolo e trigliceridi e aumentare i livelli di HDL-C e la sensibilità all'insulina. "Sembra che i soggetti più giovani (ad esempio, meno di 50-60 anni) e in particolare quelli con livelli più elevati di fattori di rischio cardiometabolici, inclusi i pazienti con ipertensione, diabete di tipo 2 o ipercolesterolemia, possano trarre il massimo beneficio da questi integratori. Tra i vari ceppi probiotici, L. acidophilus, L. casei, L. lactis, L. plantarum, L. reuteri, L. delbrueckii, B lactis, B. bifidum, Bifidobacterium breve, B. longum, B. infantis, Streptococcus salivarius subsp. thermophilus e una miscela di L. helveticus ed E. faecium erano i ceppi più efficaci che esercitano un'efficacia terapeutica significativa rispetto agli integratori placebo. In tal modo, la presente revisione sottolinea ulteriormente gli effetti benefici dei probiotici come strategia terapeutica complementare nel miglioramento dei marcatori di rischio cardiometabolico".
Aggiornamento 22/3/2021
I batteri presenti nell'intestino e nei prodotti fermentati producono una serie di sostanze bioattive che possono avere o meno effetto positivo, come GABA, serotonina, melatonina, chinurenina, acido chinurenico, dopamina, noradrenalina, istamina, triptamina, tiramina e β-feniletilammina. Questo può influenzare la salute la salute e l'umore, e le amine bioattive in quantità eccessiva possono anche avere effetto negativo
Aggiornamento 24/3/2021
L. reuteri continua a dimostrarsi utile nel modello animale di autismo, grazie all'influenza sul metabolismo della tetraidrobiopterina, e probabilmente aumentando l'ossitocina.
Aggiornamento 10/4/2021
I probiotici modulano l'infiammazione agendo a diversi livelli. Regolazione delle citochine, delle cellule dendritiche, dell'istamina, delle Treg. Una terapia personalizzata con i ceppi appositi è il trattamento ideale
Aggiornamento 4/5/2021
Il microbioma intestinale può regolare l'immunità e la modulazione del microbiota intestinale può promuovere una risposta antitumorale. La chemioterapia può portare alla disbiosi e quindi ad un aumento delle risposte Th1 e Th17, che influenza ulteriormente l'efficacia della chemioterapia. Tra i metaboliti batterici, "il butirrato può modulare le risposte delle cellule T CD8+ antitumorali attraverso la via di IL-12 ID2-dipendente, suggerendo che i metaboliti microbici intestinali possono promuovere l'immunità antitumorale per migliorare sufficientemente l'efficacia terapeutica, e quindi la manipolazione dei metaboliti microbici intestinali potrebbe essere efficace come parte della terapia del cancro".
Aggiornamento 6/5/2021
Un probiotico misto ha ridotto l'orticaria cronica in un gruppo di bambini, migliorando l'effetto degli antistaminici.
Aggiornamento 12/5/2021
I postbiotici sono dei derivati dei batteri probiotici ma non esisteva una definizione accettata.
Un documento di consenso definisce i postbiotici come “Preparazione di microrganismi inanimati e/o loro componenti che conferisce un beneficio per la salute all'ospite”.
Vengono ipotizzati cinque meccanismi d'azione dei postbiotici: (1) modulazione del microbiota residente; (2) potenziamento delle funzioni di barriera epiteliale; (3) modulazione delle risposte immunitarie locali e sistemiche; (4) modulazione delle risposte metaboliche sistemiche; e (5) segnalazione sistemica tramite il sistema nervoso.
Aggiornamento 18/5/2021
Le ultime linee guida (UK) sul trattamento dell'IBS (sindrome dell'intestino irritabile)
I pazienti dovrebbero tutti fare attività fisica ed essere seguiti dal punto di vista nutrizionale.
Lo psillio è solitamente efficace nel ridurre i dolori e i sintomi, invece le fibre insolubili come la crusca di grano possono aggravare i sintomi.
La dieta FODMAP può funzionare ma deve essere fatta seguita da esperti e si deve puntare alla reintroduzione dei cibi.
I probiotici possono essere consigliati per almeno 3 mesi, e se non funzionano cambiare ceppo, visto che non è possibile individuarne uno buono per tutti.
L'olio di menta piperita può essere un trattamento efficace per i sintomi e il dolore addominale nell'IBS. Il reflusso gastroesofageo è un effetto indesiderato comune.
"Esistono molteplici meccanismi attraverso i quali il cibo può innescare sintomi nell'IBS, inclusi effetti primari (p. Es., Osmotico, chimico, immunologico, meccanico o neuroendocrino) ed effetti secondari (p. Es., Sottoprodotti della fermentazione, alterazioni del pH intraluminale o effetti sul microbiota intestinale). Non sono raccomandate diete di eliminazione basate su anticorpi IgG. Sebbene alcuni studi abbiano identificato potenziali intolleranze alimentari tramite il test dell'antigene leucocitario su campioni di sangue periferico o l'endomicroscopia laser confocale in tempo reale, ciò richiede un'ulteriore conferma.
L'infiammazione della mucosa può derivare da una barriera epiteliale compromessa, disbiosi o livelli di stress alterati e funzione della barriera epiteliale compromessa da uno stress aberrante e una risposta immunitaria e/o disbiosi. L'inizio della condizione può essere collegato a un precedente episodio di gastroenterite infettiva indotta da batteri, parassiti o virus, denominata IBS postinfettiva".
Aggiornamento 5/6/2021
Esistono dei collegamenti tra anoressia nervosa (AN) e microbiota, e stimolare un cambiamento dei batteri intestinali con alimenti e probiotici può potenzialmente aiutare la guarigione.
Con i loro metaboliti (LPS, SCFA, microRNA) i batteri intestinali influenzano comportamenti, pensieri e azioni (asse intestino-cervello). I batteri che rilasciano LPS stimolano l'infiammazione e la permeabilità intestinale, e vanno contrastati. Le pazienti con AN hanno abbondanza di batteri degradatori di mucina, e in questo modo la parete intestinale è esposta e diventa ancora più permeabile. In questo modo il sistema immunitario viene stimolato eccessivamente da frammenti batterici, e si producono (auto)anticorpi, così come accade per esempio nelle malattie autoimmuni.
"In alcuni casi, questi anticorpi possono agire come omologhi parziali dei neuropeptidi e reagire in modo incrociato con i recettori degli ormoni che regolano l'appetito e la sazietà, come l'ormone alfa-MSH e la grelina, alterando successivamente il comportamento alimentare. Ancora più interessante, è stato anche dimostrato che questi anticorpi sono elevati nei pazienti con AN e bulimia nervosa e correlati con la psicopatologia del disturbo alimentare. Gli autoanticorpi dovuti all'aumento della permeabilità intestinale potrebbero quindi svolgere un nuovo ruolo importante nella fisiopatologia dell'AN e aiutare a spiegare la riduzione della fame, l'aumento della sazietà e la ridotta ricompensa edonistica legata al cibo, come comunemente riportato dai pazienti con AN. Infine, i pazienti con AN hanno mostrato un interessante aumento delle malattie autoimmuni; in particolare, i pazienti con AN mostrano un aumento di circa due volte delle malattie autoimmuni gastrointestinali ed endocrine, incluso il diabete di tipo 1, e persino un aumento di quattro volte della malattia di Crohn."
Inoltre l'AN spesso si accompagna a sintomi da intestino irritabile, come gonfiore, stitichezza ecc.
Probabilmente i probiotici che possono aiutare sono i lattobacilli, assieme agli omega 3.
Aggiornamento 15/6/2021
L'uso dei probiotici nel tumore al colon-retto
Aggiornamento 27/6/2021
L'intestino interagisce con l'osso, e può salvarci dall'osteoporosi.
Il butirrato rilasciato da alcuni batteri infatti stimola le cellule Treg, che bloccano gli osteoclasti (cellule che riassorbono l'osso).
In alcuni studi, probiotici come il kefir, LGG, L. casei Shirota e B. subtilis hanno dimostrato di incrementare la formazione di osso. Anche i prebiotici possono avere un ruolo.
Aggiornamento 2/7/2021
I batteri che metabolizzano il triptofano, aminoacido essenziale, possono produrre indolo, che stimola la neurogenesi anche negli adulti. L'indolo si lega al recettore per gli arili e permette la formazione di nuovi neuroni, cosa che si riteneva impossibile. Un altro derivato del triptofano, la kinurenina, attiva il recettore, ma non stimola la neurogenesi, quindi l'attivazione dipende dal tipo di ligando.
La supplementazione con indolo, che tende a calare con l'età, e la modulazione del microbiota sono potenziali mezzi per prevenire e gestire le malattie neurodegenerative.
Aggiornamento 11/7/2021
L'alimentazione è sicuramente legata a intestino irritabile e altri problemi intestinali, come la dispepsia funzionale, ma è molto difficile risalire alle cause e dimostrarne un legame.
Normalmente i disagi intestinali si riducono facendo ricorso alla dieta FODMAP, che riduce gli zuccheri fermentabili dando così sollievo. Ma esistono diverse cause di dispepsia funzionale legate al cibo. Una può essere la SIBO (eccesso di batteri nella prima parte di intestino) o l'esofagite eosinofila, malattia a base allergica in cui si possono avere IGG elevate. In altri casi può essere il grano o alcune sue componenti, fibre o proteine come glutine e ATI, che possono indurre anche una risposta infiammatoria e immunitaria.
Le proteine del latte, come la caseina A1, possono ugualmente dare problemi, e bisogna distinguere dalla comune intolleranza al lattosio.
Anche la permeabilità intestinale è stata messa in relazione, con l'ingresso nel sangue di proteine allergizzanti o batteri.
Alcune molecole naturali, come salicilati, amine (istamina), glutammato e lectine sono state messe in relazione coi problemi digestivi. Per gli ultimi 2 mancano prove consistenti, ma molti professionisti lavorano anche considerando questi nutrienti. Tra gli additivi invece, la transglutaminasi batterica (pane e altri prodotti industriali), alcuni coloranti e i dolcificanti sono legati a possibili problemi.
L'alterazione del microbiota è un'altra possibile causa e l'uso dei probiotici può aiutare, in particolare Lactobacillus gasseri OLL2716 .
Aggiornamento 13/7/2021
Una dieta ricca in prodotti fermentati aumenta la diversità del microbiota, riduce l'infiammazione e modula il sistema immunitario. Anche la dieta ricca in fibre conferisce benefici ma in maniera diversa, stimolando il metabolismo glucidico e la produzione di SCFA, senza ridurre i parametri infiammatori, portando a pensare che nel breve periodo non abbia un impatto importante sul microbiota
Aggiornamento 29/7/2021
In un piccolo studio, il microbiota dei bambini con autismo (ASD) confrontato con un gruppo di controllo non è legato alla dieta, ma sono significativamente inferiori alcune specie note per produrre neurotrasmettitori.
"Potenziali agenti patogeni come Clostridium e Alistipes indistinctus appaiono aumentati nei bambini con ASD mentre il Faecalibcterium era sottorappresentato. È stato riportato che il Clostridium è associato a danni al tessuto cerebrale e disturbi neurologici producendo tossine clostridiali che potrebbero distorcere la complessità dei dendriti (strutture nervose) durante lo sviluppo infantile. […] La ridotta biosintesi del triptofano e del glutammato possono avere effetti dannosi sulle risposte psichiatriche e questo è stato implicato nella depressione e in altri disturbi psichiatrici".
Si osservano inoltre ridotte sintesi di serina e glicina.
"Per l'ASD dovrebbero essere esplorate future terapie mirate alla ricostituzione del microbiota intestinale nei primi anni di vita e ad aumentare l'abbondanza di batteri che sintetizzano neurotrasmettitori, come il Faecalibacterium".
Aggiornamento 30/7/2021
I probiotici possono migliorare la densità minerale ossea (BMD) e alcuni parametri di mineralizzazione.
L'uso continuato di antinfiammatori non steroidei (FANS), in particolare se abbinato ai protettori gastrici, può dare problemi intestinali (enteropatia da FANS).
L'uso di FANS "può portare alla distruzione della barriera intestinale, a disbiosi intestinale e a traslocazione batterica". Vengono così attivate alcune vie, grazie alla molecola batterica LPS, che attivano l'infiammazione intestinale (curioso, visto che dovrebbero essere antinfiammatori).
Il disaccoppiamento della fosforilazione ossidativa può inoltre disturbare i mitocondri e non far produrre ATP correttamente, lasciando le cellule intestinali a corto di energia.
Inoltre disturbano la formazione degli acidi biliari interferendo con la fosfatidilcolina, alterando la membrana cellulare.
Modulare il microbiota con prebiotici, probiotici, antibiotici, trapianto di microbiota e l'uso di farmaci che proteggono la mucosa (misoprostolo, rebamipide, tepretone) può ridurre il danno.
Il danno dipende anche dal microbiota di partenza, visto che "prove crescenti da studi clinici e sperimentali suggeriscono che il microbiota intestinale specifico è associato a malattie, e c'è un microbiota specifico che può indicare malattie specifiche tra cui malattie infiammatorie intestinali, cancro del colon-retto e obesità".
Aggiornamento 10/8/2021
Il mio nuovo articolo su come prevenire le allergie alimentari e i problemi correlati come la dermatite seborroica
Aggiornamento 11/8/2021
La salute dell'intestino può aiutare a regolare il sonno. Un sonno corretto è necessario per ridurre il rischio di malattie metaboliche perché aumento influenza "assunzione di cibo, adiposità viscerale, infiammazione e resistenza all'insulina, mentre la privazione cronica del sonno provoca un metabolismo energetico alterato" (leggi minore consumo di calorie e aumento di peso).
"La manipolazione del microbioma intestinale può essere ottenuta utilizzando un trattamento con probiotici e/o prebiotici e trapianto di microbiota. Inoltre, è stato dimostrato che il consumo di determinati alimenti, come il latte fermentato (kefir) e gli alimenti contenenti polifenoli, migliora il sonno. Questo effetto è anche probabilmente mediato dall'asse microbioma-intestino-cervello".
I batteri buoni agiscono anche mediante stimolazione del nervo vago.
Aggiornamento 13/8/2021
La somministrazione giornaliera di Lactobacillus gasseri CP2305 ha migliorato significativamente i sintomi premestruali psicologici (ansia, fatica, depressione) e ha aumentato i livelli degli ormoni riproduttivi nella fase luteinica in donne in età fertile. "Questi risultati forniscono nuove informazioni sulla funzione di CP2305 nell'alleviare i sintomi premestruali".
Gli studi precedenti hanno mostrato che lo stesso ceppo può influenzare il sistema nervoso centrale, con conseguente attenuazione della risposta HPA (surrenale) indotta dallo stress e miglioramento della qualità del sonno, ha effetti antidepressivi e può alterare la composizione del microbiota intestinale, con conseguente aumento della produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA).
Estrogeno e progesterone, modulati dal microbiota e dagli SCFA, regolano serotonina e dopamina, i principali neurotrasmettitori legati all'umore.
Aggiornamento 23/8/2021
Nelle donne l'irsutismo può essere legato a eccesso di androgeni e ovaio policistico (PCOS), che stimolano l'iperinsulinemia e quindi la resistenza insulinica tramite alterazione del metabolismo glucidico e lipidico.
Le terapie con antiandrogeni, insulinosensibilizzanti (metformina) e contraccettivi orali possono avere effetti collaterali, e non contrastano l'infiammazione e gli sbilanciamenti ormonali alla base dei problemi. Tra i trattamenti naturali, la maggiorana può ridurre l'iperandrogenismo e l'insulinoresistenza. Anche la dieta a basso indice e carico glicemico può fare la sua parte.
I probiotici possono aumentare SHBG, la proteina che lega gli androgeni, riducendo il testosterone libero (cioè quello responsabile dell'iperandrogenismo). La combinazione con le fibre prebiotiche (simbiotici) migliora ulteriormente l'effetto, così come la vitamina D. L'effetto è legato anche a un miglioramento del quadro lipidico (i trigliceridi alti aumentano l'irsutismo)
Aggiornamento 26/8/2021
I probiotici formanti spore, come Bacillus subtilis (MY02) and Bacillus coagulans (MY01), che tendono a non colonizzare l'intestino ma comunque possono essere benefici, si dimostrano promettenti riducendo i sintomi nella dispepsia funzionale. Si osservano inoltre riduzione di IL-17 Th17 [T-helper], suggerendo una riduzione dell'infiammazione, e modifiche nel microbiota.
"Non tutti gli individui sono ricettivi ai probiotici e le risposte sono soggettive: alcuni individui sono responsivi e alcuni sono resistenti ai probiotici", hanno scritto gli autori. "In quanto tale, non è chiaro se l'eterogeneità nella presentazione della dispepsia funzionale possa significare che alcuni sottogruppi di pazienti rispondono meglio di altri ai probiotici".
Aggiornamento 30/8/2021
Infiammazione e disbiosi orale possono favorire tante malattie, e la presenza di carie, infezioni dentali e lo stato delle gengive riflette lo stato generale di salute.
"Il microbiota orale è un organismo complesso acquisito dalla nascita, influenzato da fattori ambientali, genetici e comportamentali. Interagisce con i microbi di altri siti ed è importante per la salute e la malattia. La diagnosi, il controllo e il trattamento della disbiosi orale possono avere un impatto sulle malattie sistemiche e sul benessere orale e generale dei pazienti. Ha anche un impatto sulla società da un punto di vista socio-economico".
La disbiosi orale è legata al rischio di candidosi, lichen planus, lesioni ricorrenti come le afte, lesioni precancerose e tumorali soprattutto carcinoma a cellule squamose.
Nell'Alzheimer l'infiammazione orale favorisce il passaggio di LPS e batteri nel circolo sanguigno, e l'infiammazione sistemica conseguente porta a neurodegenerazione. Sempre questi meccanismi infiammatori aumentano il rischio di malattie autoimmuni (IBD, artrite reumatoide), malattie metaboliche (diabete), cardiovascolari, polmonari (BPCO).
In gravidanza le infezioni e l'infiammazione aumentano il rischio di autismo nella prole, e le persone con autismo hanno comportamenti che sfavoriscono l'igiene orale e nel modello animale i probiotici migliorano il comportamento.
I trattamenti con dieta, probiotici, prebiotici, proresolvine, vitamina D possono ridurre la disbiosi orale e alleviare queste patologie.
Una dieta sana, amica del microbiota, abbinata a probiotici e corretto stile di vita, può ridurre il rischio di depressione e ansia legate a questo periodo di pandemia di COVID19.
"È chiaro che la composizione del microbioma intestinale negli individui con disturbi depressivi è alterata e manca dei livelli appropriati di microrganismi benefici", ha affermato il dott. Ghannoum. "Riteniamo che incoraggiare la crescita di tali microrganismi benefici e riequilibrare il microbioma intestinale negli individui possa essere un passo promettente per aiutare le persone ad alleviare la loro depressione attraverso l'asse intestino-cervello".
In particolare una dieta ricca di vegetali "appare essere associata a una diminuzione dei tassi di depressione, probabilmente a causa delle loro proprietà antinfiammatorie, neuroprotettive e prebiotiche", ha affermato il dott. Ghannoum. "Non solo il consumo di probiotici dovrebbe ripristinare l'equilibrio intestinale, ma potrebbe anche ridurre la probabilità di colonizzazione dell'intestino da parte di patogeni opportunisti, come riportato in molti studi che hanno analizzato il microbioma intestinale nei pazienti infetti da COVID-19".
Aggiornamento 12/9/2021
I probiotici si confermano efficaci, in particolare quelli multiceppo, nel migliorare il quadro lipidico (colesterolo, trigliceridi e LDL) in persone sovrappeso, aumentando la produzione di sali biliari e riducendo l'assorbimento intestinale. L'intervento deve durare alcuni mesi e non essere breve.
Aggiornamento 21/9/2021
L'uso dei probiotici nei disturbi dell'umore: risultati preliminari buoni, spesso se abbinati al farmaco
Aggiornamento 26/9/2021
Usare i probiotici dopo la chirurgia bariatrica può migliorare la riduzione della circonferenza addominale
Aggiornamento 28/9/2021
L'uso di kefir migliora il recupero del microbiota dopo terapia per l'eradicazione di H. pylori fatta con inibitori di pompa e antibiotici
Aggiornamento 30/9/2021
A mia conoscenza uno dei probiotici migliori è Lactobacillus plantarum 299v.
Conosciuto da 30 anni, ha diverse indicazioni, intestinali e non. Il suo meccanismo principale d'azione è probabilmente la riduzione della permeabilità intestinale, con effetto antinfiammatorio e immunomodulante. Inoltre contrasta i batteri patogeni (Salmonella, C. difficile, H pylori, E. coli) e modula positivamente il microbiota.
Una delle condizioni su cui agisce meglio è sicuramente la sindrome dell'intestino irritabile, riducendo gonfiore e flatulenza, e di conseguenza il transito e il dolore addominale. L'effetto è dovuto anche alla riduzione dell'ingresso degli antigeni alimentari dall'intestino.
Nel modello animale anche le IBD migliorano.
Altri suoi effetti benefici sono la prevenzione degli effetti indesiderati degli antibiotici, il miglioramento della flora orale e dell'assorbimento del ferro. Ha inoltre effetti benefici sulla salute cerebrale attraverso l'asse intestino-cervello, sulla salute metabolica, migliorando risposte insuliniche postprandiali, concentrazione di lipidi nel sangue e funzione endoteliale, e sulle concentrazioni di importanti ormoni come la leptina.
Aggiornamento 7/10/2021
Nei topi Lactobacillus plantarum PL-02 estratto dai sollevatori di pesi olimpici aumenta la massa muscolare, la forza muscolare e le prestazioni di resistenza e l'accumulo di glicogeno epatico e muscolare. Inoltre migliora la fatica e riduce indicatori come azotemia, creatinkinasi, ammoniaca e lattato.
Solito ottimo articolo di Selfhacked.com sui probiotici
I probiotici riducono l'infiammazione sia in persone sane che in caso di malattie come IBD e fatica cronica
Modulano favorevolmente il sistema immunitario delle persone con asma e riducono i sintomi nella rinite allergica; migliorano anche la tolleranza verso gli antigeni alimentari
Riducono il rischio di dermatite atopica, soprattutto in gravidanza, e in alcuni bambini migliorano la malattia
Riducono l'incidenza della mucosite orale e intestinale
Le evidenze sono inferiori invece per malattie autoimmuni, infiammazioni polmonari, celiachia e artriti
L'articolo di Medscape invece evidenzia i buoni risultati in malattie psichiatriche, con o senza uso dei farmaci, ma avverte che sono necessari ulteriori studi.
Le persone con problemi mentali infatti hanno spesso un microbiota alterato e una condizione infiammatoria.
I probiotici possono ridurre depressione, stress e ansia, migliorare disturbo bipolare e schizofrenia, ma gli studi spesso non sono stati condotti correttamente quindi vi è necessità di ulteriori accertamenti.
Aggiornamento 15/11/2021
Il kefir è efficace nel migliorare il controllo glucidico, con miglioramento della glicemia a digiuno e dell'insulina (non dell'emoglobina glicata, probabilmente perché i trial sono stati troppo brevi).
L'effetto è probabilmente dovuto all'effetto positivo sul microbiota, la riduzione di LPS e dell'infiammazione, che riducono la secrezione di insulina dal pancreas, e anche all'effetto antiossidante, che migliora l'assorbimento del glucosio da parte dei muscoli.
In conclusione "La bevanda kefir potrebbe essere un'efficace terapia complementare o adiuvante per il trattamento e la prevenzione del diabete ed essere suggerito come approccio nutrizionale nel controllo glicemico".
Aggiornamento 22/11/2021
È noto che i batteri possono produrre neurotrasmettitori e influenzare così molte funzioni tra cui l'umore e il sonno. Lactobacilli e Bifidobacteri producono GABA; Escherichia, Bacillus, e Saccharomyces producono noradrenalina; Candida, Streptococcus, Escherichia e Enterococcus producono serotonina; Bacillus e Serratia dopamina; Lactobacillus può secernere acetilcolina.
Sta emergendo inoltre l'importanza dei batteri della bocca (microbiota orale) nella modulazione della neuroinfiammazione e quindi delle patologie neuropsichiatriche come depressione e schizofrenia.
"Probabilmente, i meccanismi diretti attraverso cui il microbiota intestinale e i suoi prodotti possono influenzare il cervello sono il sistema nervoso enterico (freccia blu, linea continua, bidirezionale), mentre quelli indiretti sono attraverso la mediazione dell'infiammazione sistemica (freccia rossa, linea tratteggiata, bidirezionale) . Sia gli effetti diretti che quelli indiretti provenienti dal microbiota orale e intestinale possono contribuire alla neuroinfiammazione mediata dalla microglia, con conseguenti patologie correlate come il disturbo depressivo maggiore (MDD). La neuroinfiammazione è principalmente mediata dalla microglia, mentre le cellule mieloidi perivascolari e gli astrociti svolgono un ruolo ausiliario. L'attivazione della microglia promuove il rilascio di diverse citochine proinfiammatorie, tra cui interleuchina-IL-1β, IL-6, fattore di necrosi tumorale (TNF)-α, chemochine, inflammasoma NLRP3 e specie ossidative reattive (ROS) (stress ossidativo). L'infiammazione continua e progressiva può portare all'accumulo di microglia e astrociti nel sito dell'infiammazione e l'eccessivo rilascio di citochine pro-infiammatorie esacerberà ulteriormente la neuroinfiammazione e provocherà tossicità sinaptica e morte neuronale. Anche la riduzione delle monoamine, dei fattori trofici e dell'eccitotossicità sono caratteristiche tipiche dell'MDD.
I funghi sono un altro componente importante del microbiota orale. La Candida albicans è una specie che si trova ubiquitariamente sulle superfici orali e forma biofilm coi commensali. A causa di squilibri causati dall'uso di antibiotici o da condizioni immunosoppressive, possono proliferare eccessivamente e causare malattie locali. È interessante notare che alcuni studi hanno dimostrato che le infezioni fungine possono anche viaggiare nel flusso sanguigno e diffondersi a tessuti e organi distanti".
I modelli animali mostrano come la neuroinfiammazione da candida sia possibile.
Tra i batteri orali quelli più associati a MDD e ansia sono specifici taxa batterici, tra cui Spirochaetaceae, Actinomyces, Firmicutes, Treponema, Fusobacterium e Leptotrichia spp. La specie maggiormente associata è Porphyromonas gingivalis, che aumenta anche il rischio di parodontite, Alzheimer e artrite reumatoide.
L'uso di probiotici orali può quindi aiutare in queste condizioni.
Aggiornamento 9/12/2021
La somministrazione di probiotici sembra ridurre nausea e vomito in gravidanza. Lo studio è piccolo quindi sono solo evidenze iniziali ma interessanti, l'azione potrebbe essere dovuta a una modulazione degli ormoni, dei sali biliari e del sistema nervoso enterico.
"Le ore in cui le partecipanti sentivano nausea sono state ridotte del 16%, e il numero di volte che hanno vomitato è stato ridotto del 33%. L'assunzione di probiotici ha anche migliorato significativamente i sintomi legati alla qualità della vita, come stanchezza, scarso appetito e difficoltà a mantenere le normali attività sociali, come indicato dai questionari".
Anche la stitichezza si è ridotta.
Aggiornamento 17/12/2021
L'efficacia e la presenza di effetti collaterali del vaccino può essere legata al microbiota. Un suo sbilanciamento può ridurre la risposta anticorpale e aumentare il rischio di effetti avversi, solitamente transitori come dolore locale, arrossamento, gonfiore e sintomi sistemici di febbre, affaticamento, mal di testa, dolori muscolari e articolari.
Solitamente aumentare la produzione di butirrato può ridurre le complicazioni e questo si ottiene aumentando i bifidobatteri e la fibra.
In particolare un batterio, B. adolescentis, è stato associato con scarsa risposta al vaccino.
I probiotici sono quindi un mezzo promettente per migliorare la risposta vaccinale e ridurre il rischio di effetti avversi, venite a trovarmi in studio per un percorso di riequilibrio del microbiota