Cerca nel blog

martedì 3 dicembre 2013

Nuts

Come segnala il mio amico e collega Francesco Astolfi, è uscito un lavoro sul NEJM che mette in evidenza come la temutissima frutta oleosa secca, ricca di grassi e di calorie, in realtà riduce la mortalità per malattia.
Le calorie delle "nuts" (la frutta, non la rivista, ovviamente) infatti non sono "vuote", ma sono associate a numerose sostanze bioattive, come grassi insaturi, fibre, vitamine, aminoacidi, sali minerali, antiossidanti e fitosteroli.

http://harry.enzoverder.be/cats/tn/funny-pictures-squirrel-big-nuts.jpg.html



I fitosteroli sono le sostanze che assumiamo coi vari Danacol e simili, che dovrebbero ridurre il colesterolo.
L'introduzione di queste sostanze riduce l'assorbimento di colesterolo ma l'organismo talvolta reagisce aumentando la produzione endogena.
La ricchezza di nutrienti fa sì che, come ho già detto tempo fa, non sia associata ad aumento di peso, ma anzi a dimagrimento.

http://www.myteespot.com/DohNuts-Donuts-Homer-Simpsons-T-shirt-p-5983.html



La frutta secca dovrebbe far parte della dieta mediterranea, nonostante  i vari professoroni che si sciacquano la bocca parlandone non la includano mai, e hanno un effetto sulle particelle di colesterolo LDL (quelle piccole e dense, ovvero il colesterolo realmente cattivo e pericoloso per la salute) migliore dell'olio di oliva.
Si sta inoltre studiando un possibile effetto protettivo nei confronti dei tumori, delle malattie neurodegenerative, dei calcoli biliari.
Uno dei dogmi della medicina, non si può mangiare la frutta secca con la diverticolosi, è stato clamorosamente smentito dai lavori degli ultimi anni, rivelandosi senza fondamento.
Ultima raccomandazione: attenzione alle allergie!



http://www.kulfoto.com/funny-pictures/19454/nuts-kick

Aggiornamento 10/7/2016

Le ragioni per consigliare i pistacchi secondo la Cleveland Clinic: ricchi in vitamina B6, forti proprietà antiossidanti, miglioramento del quadro dei lipidi plasmatici. Ma mi raccomando: senza sale!

Aggiornamento 25/7/2016

Un alto consumo di noci dopo la diagnosi di tumore prostatico sembra ridurre la mortalità.

Aggiornamento 6/8/2016

Il frequente consumo di frutta oleosa è associato con un miglior profilo dei marker di infiammazione
Il dott. Greger spiega perché la frutta oleosa non è associata ad aumento di peso: bisogna masticarla!

Aggiornamento 23/10/2016

L'infografica sulla frutta oleosa: 30g per 5 volte a settimana abbassano il rischio tumorale dell'11%, la mortalità cardiovascolare del 29% e quella di diabete o malattie polmonari del 17.




Aggiornamento 11/12/2016

Uno studio ha dimostrato che 4,4 milioni di morti all'anno sarebbero evitabili con un consumo di frutta secca superiore ai 20g al giorno. La prevenzione è infatti dimostrata su tumori, malattie cardiovascolari, polmonari e diabete.
La revisione avverte però di evitare quella potenzialmente contaminata da aflatossine, una classe di prodotti del fungo aspergillus, di cui alcune cancerogene. Queste si formano durante l'immagazzinamento e si riscontrano soprattutto nei prodotti provenienti dalla Cina e dall'Africa subsahariana.


Aggiornamento 21/12/2016

In uno studio di 3 mesi su 86 persone il consumo di mandorle ha ridotto pressione e grasso viscerale

Aggiornamento 29/12/2016

L'ADA, associazione americana del diabete, consiglia come merendare in maniera sana: anche le noci sono ammesse!

Aggiornamento 11/1/2017

Aggiungere le noci alla dieta di persone a rischio di diabete le porta  ad aumentare il consumo di cibo salutare.

Aggiornamento 13/2/2017

La frutta secca può ridurre il rischio tumorale grazie alla riduzione delle specie reattive dell'ossigeno, aumentando la funzione degli enzimi detossificanti.


Aggiornamento 27/2/2017

La frutta oleosa fa bene anche perché grazie alla sua fibra modula positivamente il microbiota

Aggiornamento 13/3/2017

Le noci migliorano la qualità degli spermatozoi nel modello animale, riducendo il danno da perossidazione grazie agli acidi grassi polinsaturi.

Aggiornamento 7/4/2017
Il consumo regolare di frutta oleosa riduce il rischio di malattie cardiovascolari, in parte grazie al miglioramento della qualità alimentare.
In questo studio si è osservato che chi la assume tende ad avere maggior introito di minerali, fibre, grassi buoni e vitamine e non tende a ingrassare
Aggiornamento 21/5/2017

La frutta secca come noci, mandorle, anacardi, pecan, sembra ridurre la ricorrenza di tumore del colon-retto


Aggiornamento 3/8/2017

L'uso delle noci nella dieta favorisce la proliferazione dei batteri benefici come i lattobacilli

Aggiornamento 3/9/2017

Si confermano i benefici della frutta secca: il suo consumo riduce il rischio di aumentare di peso negli adulti


Aggiornamento 17/10/2017

Nei topi il consumo di anacardi durante gravidanza e allattamento migliorai riflessi e memoria nei figli

La temutissima frutta oleosa, ricca di grassi, ci fa solo bene

Aggiornamento 25/11/2017

Gli studi continuano a confermare che il consumo di frutta secca riduce il rischio cardiovascolare

Aggiornamento 25/3/2018

Le mandorle modulano favorevolmente il microbiota dei ragazzi con iperlipidemia


Aggiornamento 26/3/2018

I benefici delle noci pecan: ricche di ECGC e altri flavonoidi, aiutano nella prevenzione cardiovascolare.

Le linee guida italiane per la prevenzione dell'ictus consigliano fortemente, oltre al classico pattern mediterraneo a basso indice e carico glicemico, la vitamina D, il cacao amaro, la frutta secca, tè, caffè, mentre sconsigliano supplementi di calcio, sale, multivitaminici, dolci e bibite gassate.

Aggiornamento 23/4/2018

La frutta secca, grazie alla sua ricchezza in nutrienti, riduce il rischio di fibrillazione atriale e probabilmente di insufficienza cardiaca


Aggiornamento 10/6/2018


Nella malattia diverticolare (spesso dovuta ad una dieta troppo povera di fibre) il trattamento tipico consiste nei cicli mensili di antibiotici.

Questa recente revisione dei dati mostra come l'utilizzo contemporaneo dei probiotici migliori il risultato (mantenimento della remissione e fine della fase acuta)

In particolare L. paracasei F19 migliora la malattia non complicata, e un mix di probiotici (S. thermophilus, B. breve, B.longum, B. infantis, L. acidophilus, L. plantarum, L. paracasei e L. delbrueckii) mantiene la remissione nel 70% delle persone.
Lactibiane IKI è promettente nella malattia acuta.


Aggiornamento 10/7/2018

Il consumo di frutta secca migliora la qualità degli spermatozoi in giovani adulti.
Questo è dovuto probabilmente alla ricchezza di grassi buoni, vitamina C, E, folati, zinco e selenio
Il calo della fertilità, sia maschile che femminile, degli ultimi decenni, è probabilmente collegato sia all'inquinamento che alla riduzione della qualità della dieta
Aggiornamento 10/12/2018

La dieta degli anziani spesso li porta ad andare in carenza di alcuni nutrienti importanti come vitamina E e magnesio In questa ricerca gli studiosi hanno mostrato come circa 50g di nocciole al giorno per 16 settimane abbiano migliorato i parametri dei 2 nutrienti, oltre a migliorare glicemia e colesterolo cattivo (LDL) Il commento è stato "le nocciole sono solitamente gradite e possono essere considerate un vero multivitaminico naturale"
Aggiornamento 17/1/2019
Nelle nuove linee guida sul trattamento del colesterolo alto si insiste sulla raccomandazione di seguire un modello di dieta salutare, come quello mediterraneo, che privilegi i cibi vegetali e i cereali non raffinati, insieme alle fonti di proteine magre. Non si dà importanza al colesterolo dietetico (uova), ma si raccomanda di limitare i grassi saturi e gli zuccheri, insieme a grassi trans e sale.
I prodotti "a basso contenuto di grassi" e "non grassi" con elevate quantità di carboidrati raffinati e zuccheri aggiunti dovrebbero essere sostituiti con cereali integrali, legumi, verdure, frutta e fonti salutari di grassi come noci, semi e oli vegetali non idrogenati.
Possono essere consumate da 3 a 5 tazzine di caffè al giorno, ma non si consiglia di aggiungere zucchero o grassi.
Gli zuccheri aggiunti vanno limitati, e poiché gli effetti a lungo termine dei dolcificanti artificiali sono incerti, non sono raccomandati per l'uso come sostituto negli alimenti e nelle bevande.
Apo-B e Lp(a) dovrebbero essere considerate fattori di rischio aggiuntivi.

Aggiornamento 23/2/2019

Lo dico da anni... chi aumenta il consumo di frutta oleosa ha il 25% in meno di rischio di mortalità cardiovascolare, il 27% da tutte le cause.

Aggiornamento 26/2/2019
Per ridurre i rischi di calcoli renali, ridurre i cibi ricchi in ossalato (bietole, carambola, spinaci, rabarbaro, e in minor misura cioccolato, patate, frutta secca) e avere un adeguato introito di calcio.
Aggiornamento 11/3/2018

Bassi livelli di vitamina D peggiorano l'asma legata ad inquinamento atmosferico nei bambini obesi, e avere livelli corretti può migliorare la condizione. 

Una madre che assume quantità corrette di  una particolare forma di vitamina E (alfa-tocoferolo) può proteggere la prole dall'asma

Aggiornamento 12/3/2019

La frutta oleosa ha effetto positivo sulla funzione endoteliale (quella che permette ai vasi di rilassarsi ed è difettosa nell'ipertensione), ma i vantaggi cardiovascolari sono evidenti soprattutto con le noci

Aggiornamento 22/3/2019


Sovvenzionare economicamente il cibo salutare come frutta oleosa, pesce, cereali integrali, frutta e verdura avrebbe, negli USA, ottime ricadute in termini di salute con quasi 2 milioni di morti in meno e riduzione della spesa sanitaria, con risparmi per 40 miliardi di dollari.


Aggiornamento 26/3/2019

L'olio di mandorla può ridurre il colesterolo totale e LDL nelle persone con iperlipidemia 

Almeno 10g di frutta secca al giorno sono associati al 40% in meno di rischio di ridotta funzione cognitiva (studio originale )

Aggiornamento 27/3/2019

Nei diabetici, sostituire le fonti di carboidrati raffinati con frutta oleosa porta a miglioramento della glicemia e dei parametri di rischio cardiovascolare

Aggiornamento 31/3/2019


In accordo con gli studi su cellule e animali, anche in un piccolo studio su 10 donne il consumo di noci attiva i geni che proteggono e riducono la crescita e la proliferazione del tumore al seno.

"Poiché molti dei componenti benefici delle noci si trovano anche in frutta e verdura, l'incorporazione delle noci in una dieta sana dovrebbe fornire ulteriori e probabili benefici sinergici aumentando il consumo totale di antiossidanti, fitosteroli, fibre alimentari e grassi polinsaturi per ridurre la morbilità e la mortalità dal cancro al seno".


Aggiornamento 11/5/2018

I figli di mamme che hanno consumato frutta secca nel primo trimestre di gravidanza hanno migliori risultati  nei test di funzione cognitiva, capacità di attenzione e memoria svolti a 8 anni.

"L'assunzione di frutta oleosa durante l'inizio della gravidanza è associata a migliore sviluppo neuropsicologico infantile a lungo termine".


Aggiornamento 11/7/2018

60g al giorno di frutta oleosa migliorano la funzione sessuale dell'uomo
Aggiornamento 4/8/2019
57 grammi di mandorle per 2 mesi migliorano la qualità del microbiota intestinale e riducono la presenza di B. fragilis, un batterio patogeno associato con infiammazione

Sostituire le fonti di grassi saturi con le noci o altre fonti di grassi monoinsaturi e polinsaturi migliora il quadro lipidico e la pressione diastolica (minima)
Aggiornamento 14/8/2019
Nel modello animale le noci riducono il rischio di colite ulcerosa, anche modulando le prostaglandine e aumentando il DHA e altre molecole come betaina e SAH

Aggiornamento 24/8/2019
Il consumo di noci migliora la funzione endoteliale (la capacità dei vasi di rilassarsi) e permette di abbassare la pressione

Aggiornamento 24/9/2019
Un aumento del consumo di frutta secca (comprese le arachidi) di 10/15 g al giorno in sostituzione di alimenti meno sani è associato con minore aumento di peso a lungo termine, nonostante sia un alimento caloricamente denso.
Usare questi alimenti può aiutare a mitigare il graduale aumento di peso comune durante l'età adulta, e contribuire positivamente alla prevenzione dell'obesità.
"I nostri risultati supportano le raccomandazioni dietetiche basate sugli alimenti e supportano l'incorporazione della frutta secca come strategia efficace per apportare modificazioni alimentari realizzabili per la prevenzione primaria dell'obesità"
Aggiornamento 20/10/2019
Da una revisione sistematica di 5 trial randomizzati controllati condotti su un totale di 371 adulti con prediabete è emerso che il consumo di 57 g di pistacchi o di 60 g di mandorle al giorno per 4 mesi si associa a miglioramento della glicemia e dell’insulina a digiuno, dell’insulino resistenza, dell’uptake di glucosio nei linfociti e della funzionalità delle cellule beta
Aggiornamento 22/12/2019
Varie specie di Lattobacilli prevengono l'assorbimento delle tossine fungine aflatossina B1 e zearalenone [due potenti micotossine, presenti per esempio nei cereali e nella frutta secca], nonché metalli pesanti (anche E. coli col cadmio), legando lo xenobiotico alla superficie batterica. Inoltre modulano la permeabilità intestinale riducendo la quantità di sostanze che entrano nel circolo.
Aggiornamento 31/1/2020
30 grammi di noci al giorno per 2 anni hanno rallentato il declino cognitivo in anziani ad alto rischio
Aggiornamento 27/2/2020
Per i calcoli biliari, la dieta con frutta e verdura, e in particolare frutta oleosa, è protettiva. Una dieta troppo ipolipidica può favorire la formazione. La vitamina C è importante. Gli omega 3 proteggono dalla formazione dei calcoli in caso di dimagrimento. Evitare la curcumina
Aggiornamento 9/9/2020
Mettere in ammollo la frutta oleosa non sembra ridurre la quantità di antinutrienti come i fitati né aumentare la disponibilità di minerali


Aggiornamento 25/1/2021

Alcuni grassi vengono ossidati più facilmente, generalmente i grassi insaturi rispetto ai saturi a lunga catena. In particolare, il tasso di ossidazione degli acidi grassi appare il seguente: laurato (12: 0)> linolenato (18: 3n ‐ 3)> linoleato (18: 2n ‐ 6)> oleato (cis 18: 1)> palmitato (16: 0) > stearato (18: 0).
La produzione endogena dei derivati di acido linoleico e linolenico
(arachidonico e EPA + DHA) appare scarsa anche perché vengono prontamente ossidati dai mitocondri.
I grassi possono così influire sulla composizione corporea a lungo termine. I grassi trans e saturi appaiono favorire l'aumento di circonferenza addominale, mentre monoinsaturi vegetali (olio d'oliva) e polinsaturi no. Inoltre i grassi possono modulare la composizione corporea attraverso la quantità di massa magra.
Infatti i grassi PUFA appaiono stimolare il partizionamento dei nutrienti, favorendo l'aumento di massa magra (in presenza di adeguati nutrienti), e aumentando la spesa energetica tramite stimolazione dell'asse sistema nervoso simpatico-tiroide, con aumento della termogenesi e stimolo dei mitocondri.

Aggiornamento 19/4/2021

Stiamo sempre a dire: per ridurre il colesterolo evita i grassi saturi, gli zuccheri, ecc. Ma in nutrizione l'unità di misura dovrebbe essere l'alimento, e così alcuni ricercatori hanno scelto di rilevare quali alimenti hanno effetto sul colesterolo. Oggi sarebbe meglio comunque, con quello che sappiamo, andare a vedere l'effetto sulle sottoparticelle di LDL, la vera causa dell'aterosclerosi, insieme all'infiammazione.
Cacao, frutta, vegetali (in particolare pomodoro), aglio, frutta oleosa lieve effetto di riduzione.
Le controverse uova hanno un effetto molto soggettivo, dipendente dalla capacità di assorbire il colesterolo alimentare.
Latticini hanno effetto neutro, così come in generale altri cibi proteici, perfino la carne rossa.
Le spezie, zenzero cumino e soprattutto curcuma, hanno un effetto riduttivo da piccolo a moderato.
Lo zucchero aumenta il colesterolo, così come il caffè se non filtrato. Il tè, in particolare verde, riduce il colesterolo
Fibre, cereali integrali e legumi hanno effetto riduttivo.
Effetto moderato per steroli vegetali, probiotici e prebiotici.
Per i cibi grassi, vi è una riduzione se i grassi saturi sono rimpiazzati da insaturi o polinsaturi.

Aggiornamento 25/4/2021

Un altro studio evidenzia che la frutta secca, in questo caso le mandorle, hanno meno calorie "accessibili" di quelle indicate dall'etichetta, e calcolate con la bomba calorimetrica e il metodo di Atwater. Alcuni grassi vengono eliminati e la digestione non è completa.


Aggiornamento 25/5/2021

L'uso della frutta secca oleosa contribuisce nei bambini a migliorare la qualità della loro dieta, apportando nutrienti, fibre e vitamine, e dovrebbe essere raccomandato come snack salutare al posto dei cibi confezionati

Aggiornamento 10/1/2022

Il consumo di pistacchi può migliorare il profilo lipidico (colesterolo totale, LDL, trigliceridi)
Il consumo di frutta secca in generale migliora il profilo glicemico nei diabetici


Le noci pecan hanno un effetto notevole in persone ad alto rischio cardiovascolare.
Migliorano il profilo lipidico/metabolico a digiuno (colesterolo totale, LDL, trigliceridi) e dopo il pasto (glicemia e trigliceridi).
Migliorano inoltre la spesa energetica a riposo di 100kcal al giorno e l'ossidazione dei grassi

Aggiornamento 20/4/2022

Bastano 7 grammi al giorni di noci in persone ipertese che assumono statine per migliorare sia la pressione che i livelli di colesterolo, sia quello buono (HDL) che quello cattivo (LDL).

Aggiornamento 26/4/2022

Chi consuma frutta oleosa secca 5 volte a settimana ha una mortalità cardiovascolare inferiore del 24% rispetto a chi non la consuma o la consuma raramente. Si abbassano inoltre il rischio di malattia coronarica (-22%) e di ictus (-19%). Oltre alla presenza di grassi buoni, l'effetto potrebbe essere dovuto a minerali, vitamine e componenti non nutritive come resveratrolo, fitosteroli, flavonoidi e acidi fenolici.

Aggiornamento 28/4/2022

Il consumo di frutta oleosa, nonostante sia ricca in grassi, non è associato ad aumentato rischio di obesità, anzi appare protettivo.
I risultati della metanalisi "Suggeriscono che il consumo di frutta oleosa può avere un effetto protettivo sul rischio di accumulo di adiposità. Ciò è ulteriormente supportato dai risultati delle presenti analisi insieme agli studi controllati, che hanno mostrato la mancanza di un effetto causale del consumo di noci sulle misure di adiposità".
L'uso della frutta oleosa è associato inoltre con ridotto grasso viscerale e pericardico.
I meccanismi probabili sono 1) la presenza di grassi insaturi, che vengono ossidati più facilmente rispetto ai saturi e hanno un effetto termogenico maggiore, risultando così in inferiore grasso accumulato, 2) l'effetto saziante dovuto alle fibre e alla masticazione indotta 3) l'incompleta digestione dei grassi che risulta in minori calorie assunte (dal 16 al 25% in meno rispetto a quelle calcolate col fattore Atwater, la bomba calorimetrica).
In conclusione "Le prove attuali suggeriscono che il consumo di frutta oleosa non porta ad un aumento dell'adiposità. Gli operatori sanitari e le linee guida dietetiche possono raccomandare la frutta a guscio, per chi non soffre di allergie, per i loro benefici cardiometabolici senza disposizioni o preoccupazioni per un effetto negativo sul controllo del peso."

Aggiornamento 23/11/2022

L'effetto prebiotico della frutta secca. La fermentazione della sua fibra porta alla proliferazione dei batteri buoni come bifidi e lattobacilli e alla produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA) che hanno effetto modulante sul metabolismo. Anche i polifenoli hanno un effetto positivo sul microbiota, in particolare l'urolitina che deriva dall'elligitannina presente nelle noci.
Il butirrato, il principale SCFA, "può indurre effetti metabolici benefici attraverso il potenziamento dell'attività mitocondriale, la prevenzione dell'endotossiemia metabolica e l'attivazione della gluconeogenesi intestinale attraverso diverse vie di espressione genica e regolazione ormonale. Studi recenti indicano un ruolo degli SCFA, in particolare propionato e butirrato, nei disturbi metabolici e infiammatori come obesità, diabete e malattie infiammatorie intestinali. Una dieta che aumenta il butirrato può essere applicata nella prevenzione e nel trattamento delle malattie metaboliche correlate all'obesità".

Aggiornamento 27/11/2022

Includere noci brasiliane e anacardi in una dieta dimagrante ha migliorato la composizione corporea (con maggiore perdita di grasso), il valore del selenio plasmatico e i marker di infiammazione endoteliale (correlabili al rischio cardiovascolare).

Aggiornamento 2/12/2022

Uno spuntino con mandorle induce una migliore risposta ormonale e maggiore sazietà rispetto a uno snack glucidico. Gli autori suggeriscono che "gli alimenti che promuovono la sazietà aiutano a regolare l'equilibrio energetico e possono aiutare nella gestione del peso. Gli studi futuri dovrebbero considerare attentamente la dose e la composizione del cibo di prova poiché il volume del cibo, le sue qualità sensoriali e l'accettazione del cibo rispetto ai normali schemi dei pasti possono essere importanti per suscitare una sensazione di pienezza e soddisfazione".

Aggiornamento 17/1/2023

Secondo una revisione degli studi assumere mandorle è efficace nel ridurre la pressione e i lipidi plasmatici. Rimangono dei dubbi sull'efficacia nei confronti dei marker di infiammazione, di metabolismo glucidico e di funzionalità del fegato.
L'effetto è legato alla presenza dei grassi polinsaturi, delle vitamine, del potassio, delle fibre e degli antiossidanti.
La rimozione della pelle può portare alla perdita del 90% degli antiossidanti.

Aggiornamento 23/1/2023

In uno studio su donne a rischio cardiometabolico, una dose "acuta" di frutta oleosa (15g di noci brasiliane più 30 di anacardi) non provoca cambiamenti nell'appetito. Se però vengono assunte per 8 settimane, si riduce la grelina (ormone dell'appetito) e le persone tendono a mangiare meno.

Aggiornamento 25/4/2023

Un gruppo di adolescenti ha consumato 30g di noci al giorno per 6 mesi, con una moderata aderenza al protocollo (ossia non sempre l'hanno fatto).
Si sono riscontrati miglioramenti nell'intelligenza fluida, nell'attenzione e nei sintomi di ADHD.
Secondo i ricercatori i grassi presenti nelle noci (acido alfalinolenico, omega 3) è capace di favorire la crescita di sinapsi con un migliore funzionamento e quindi migliori connessioni tra neuroni. Per i risultati l'aderenza ha contato molto e i ricercatori hanno concluso raccomandando una porzione per almeno 3 volte a settimana.


Aggiornamento 8/5/2023

Il consumo di frutta secca appare collegato a ridotta incidenza di tumore e ancor di più ridotta mortalità, indicando che possa essere importante nella sopravvivenza. I tumori in cui l'effetto è maggiore sono quelli del colon-retto, della mammella e della prostata.
Dagli studi sui modelli preclinici si ipotizza che i potenziali meccanismi possano riguardare l'induzione di enzimi di disintossicazione, la riduzione dell'impatto di agenti cancerogeni e degli stress ambientali, l'inibizione dello stress ossidativo e l'infiammazione durante la fase di promozione tumorale e l'induzione di apoptosi nella fase di progressione.

Aggiornamento 7/8/2023

Chi consuma una porzione (fino a 30g) di frutta secca al giorno ha un rischio del 17% inferiore di depressione rispetto a chi non ne consuma.
"Sono stati suggeriti diversi meccanismi alla base del potenziale impatto della frutta oleosa secca sulla salute mentale, come la riduzione dell'infiammazione e dello stress ossidativo, l'aumento dei livelli di BDNF, l'influenza sul metabolismo del triptofano e la stimolazione del rapporto tra il microbiota intestinale e il cervello. Gli effetti antinfiammatori (riduzione dell'espressione di citochine proinfiammatorie) e antiossidanti (neutralizzazione delle specie ossidative reattive e potenziamento delle difese antiossidanti endogene) associati alla composizione nutrizionale della frutta a guscio (ad esempio, fibre alimentari, acidi grassi omega-3, fenoli, polifenoli e vitamina E) potrebbero svolgere un ruolo importante nel ridurre il rischio di depressione. Inoltre, le noci sono ricche di aminoacidi, tra cui arginina, glutammina, serina e triptofano e livelli più bassi di questi aminoacidi sono stati associati alla depressione. I metaboliti prodotti lungo la via del triptofano-chinurenina (cioè l'acido chinurenico come neuroprotettivo e l'acido chinolinico o la 3-idrossichinurenina come neurotossici) sono mediatori neurobiologici vitali nella depressione. Inoltre, studi precedenti hanno riportato associazioni benefiche tra una dieta mediterranea arricchita con noci e il BDNF, una molecola altamente espressa nell'ippocampo che è coinvolta nella plasticità sinaptica e nel metabolismo cellulare, svolgendo un ruolo chiave nell'umore. Infine, il microbiota intestinale media tra dieta e salute del cervello e può modulare parzialmente le attività infiammatorie, fungendo da meccanismo d'azione implicato nella depressione".

Aggiornamento 27/11/2023

La frutta secca è utile per migliorare la fertilità, in particolare nei maschi.
"La frutta secca è altamente concentrata in ALA e MUFA, 2 acidi grassi insaturi, che regolano positivamente le concentrazioni di acidi grassi nel liquido follicolare (all'interno del follicolo) e nella membrana spermatica, potenziando le vie antinfiammatorie, aumentando la capacità antiossidante. Anche selenio, zinco, vitamina E e polifenoli presenti nella frutta secca aumentano la capacità antiossidante. Una maggiore concentrazione di antiossidanti nel fluido follicolare è correlata alla produzione di ovociti di alta qualità, che in definitiva contribuisce al successo dello sviluppo dell’embrione. Durante la spermatogenesi, gli spermatozoi in via di sviluppo sono altamente sensibili allo stress ossidativo nel liquido seminale, quindi la maggiore concentrazione di antiossidanti riduce la frammentazione del DNA spermatico. L’elevata concentrazione di proteine ​​e fibre nella frutta secca determina un benefico rimodellamento del microbiota intestinale, un miglioramento della segnalazione di sazietà e una migliore tolleranza al glucosio, tutti associati a una diminuzione dell’aumento di peso nonostante l’elevata concentrazione energetica osservata nella frutta secca. Anche la consistenza dura delle noci contribuisce a segnalare il senso di sazietà. L'aumento della sensibilità all'insulina causata dalla frutta secca è associata ad ovociti di migliore qualità e ad una regolazione della frequenza dell'ovulazione (in opposizione alla riduzione della frequenza dell'ovulazione osservata nelle donne con resistenza all'insulina)".
La frutta secca ha anche un effetto prebiotico, stimolando la crescita dei batteri benefici. Inoltre il suo consumo, soprattutto se fatto come snack e non con altri alimenti, è associato a un peso inferiore, grazie alla sazietà indotta e all'induzione della termogenesi.

Nessun commento:

Posta un commento