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martedì 20 giugno 2017

Perché ho il grasso proprio lì?


(nel post sono presenti errori di espressione per variazioni fatte dal correttore automatico del traduttore, chiedo scusa ai lettori perché rileggendo il post ne ho trovati molti e non so se sono riuscito a correggerli tutti) 

Abbiamo  diversi  tipi di grasso, che si insediano in diversi punti.

Sappiamo già da tempo che il grasso che si accumula al di sotto della parete addominale è molto pericolosa per la salute. Il primo a riportarlo fu probabilmente Vago nel 1947, ossia 70 anni fa.

Il concetto di obeso metabolicamente sano è comunque molto criticato ultimamente, e sembra che, sul lungo periodo, il peso in eccesso sia ugualmente pericoloso anche se non distribuito in modo ectopico, ossia a circondare gli organi come cuore e omento, o infiltrato nel muscolo.


https://www.slideshare.net/evivoudiklari/zamboni


Anche il grasso intramuscolare infatti (ossia all'interno della cellula muscolare) è pericoloso e impedisce al miocita di funzionare correttamente, e soprattutto non risponde al segnale insulinico, non riesce a metabolizzare il glucosio e i grassi e non riesce a essere trofico (sarcopenia).

Quello che si insinua nel fegato, determinando la condizione di steatosi epatica, è molto pericoloso perché altera le funzioni di un organo cruciale per il metabolismo, energetico e non solo.

Il primo driver della deposizione ectopica è probabilmente l'infiammazione, che incorre quando l'organismo non è più in grado di "conservare" il grasso nel tessuto adiposo sottocutaneo

Il grasso sottocutaneo, quello meno pericoloso, lo diventa se esprime un enzima che rigenera i glucocorticoidi, aumentando il cortisolo ematico.

Il tessuto sottocutaneo ha limitate capacità di espansione (per qualcuno gli adipociti non aumentano più di numero dopo l'adolescenza, ma solo di dimensioni, ma questo è stato smentito definitivamente), e quindi si tende a conservare l'ulteriore grasso che si mette con l'età nei distretti ectopici, ossia a circondare organi che normalmente avrebbero uno strato sottilissimo di grasso.
L'iperplasia avviene comunque soprattutto nel grasso viscerale (in quello sottocutaneo aumentano soprattutto le dimensioni).

Il microambiente attorno agli adipociti ne stimola la proliferazione, correlando dieta, ormoni e altri segnali sistemici e locali (infiammazione, ipossia ecc). A volte la perdita di peso provoca un'attivazione della risposta allo stress che facilita il recupero del peso attivando gli enzimi che favoriscono l'accumulo.



Alcuni geni sono associati con una deposizione di grasso particolare (lipodistrofia), per cui favoriscono lo sviluppo del diabete anche con un peso (e un BMI) relativamente basso.

Ma come mai alcune persone lo accumulano più nella pancia e altri da altre parti?

Chiariamo subito che l'espansione del tessuto adiposo è gestita dall'ipotalamo. Questo piccolo organello neuroendocrino "decide" quando l'organo adiposo deve ingrandirsi o ridursi, in un equilibrio omeostatico dovuto a interazioni tra nutrienti, infiammazione, segnali intestinali e ormonali e sistema immunitario.

Solo un cronico surplus di nutrienti provoca un abbassamento degli enzimi lipolitici e ossidativi e un aumento di quelli che stimolano la deposizione, quindi una saltuaria abbuffata solitamente non determina aumento di grasso, ma solo del metabolismo.



Ormoni e distribuzione


Evidentemente uomini e donne accumulano il grasso diversamente. Gli uomini nell'addome (sia sottocutaneo che viscerale), le donne nelle gambe (gluteo-femorale).




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Questa differenza è fortemente legata a diversi ormoni, e, come accade in questi casi, l'attività ideale è sempre entro un range, e sia livelli troppo alti che troppo bassi  possono facilitare l'accumulo di grasso.

Fisiologicamente la differenza tra uomo e donna è dovuta al fatto che LPL (lipoproteinlipasi), l'enzima che determina il passaggio dei grassi dal sangue ai siti di deposito (adipociti), è più attivo nell'addome dell'uomo e a livello dei glutei nella donna.
Questo enzima è comandato soprattutto dall'insulina. Pensare che il deposito di grasso sia solo questione di calorie è medievale.
Il testosterone, ormone tipico maschile, ma presente in basse dosi anche nelle donne, inibisce le LPL femorali, e per questo gli uomini (e le donne con testosterone relativamente alto) hanno poco grasso sulle cosce.

In pratica gli estrogeni (estradiolo, ormone presente solo nella donna fertile) sono antilipolitici nelle cosce ma stimolano la perdita del grasso addominale, modulando i recettori adrenergici che bloccano la perdita di grasso. La lipolisi viene stimolata attraverso il tono simpatico, agendo sui recettori noradrenergici. 

Infatti gli adipociti esprimono  recettori adrenergici di diverso tipo, alcuni più sensibili all'adrenalina (antilipolitico), altri alla noradrenalina (lipolitico). Se il grasso "esce" o no (permettendo il dimagrimento) dipende molto dall'equilibrio tra questi recettori, e lo stress, che tipicamente aumenta l'adrenalina, ci impedisce di perdere grasso.

Anche per questo il grasso femorale è più resistente al dimagrimento: ha pochi recettori che favoriscono la lipolisi. 

Alcuni hanno una perilipina "geneticamente" più difficile da attivare, e per questo faticano di più a perdere peso. La perilipina è la proteina che permette la fuoriuscita dei grassi dagli adipociti (in pratica spalanca le porte).

Talvolta una dieta chetogenica o un digiuno alternato fatto in maniera corretta seguiti da un esperto sono gli unici modi per definire queste zone, molto sensibili all'insulina e quindi restie a rilasciare il loro grasso. 

Gli estrogeni mediano l'accumulo anche tramite l'effetto antinfiammatorio, ma possono ridurre la disponibilità degli ormoni tiroidei, rallentando il metabolismo. Esistono inoltre 2 tipi di recettori per gli estrogeni, ERα e ERβ. 
La predisposizione genetica in questo caso fa sì che le donne che hanno più α abbiano una distribuzione femorale. I primi "spingono" il grasso verso la deposizione in cosce e glutei, i secondi aumentano in menopausa, e sono responsabili dell'eventuale peggioramento del quadro metabolico. Questi recettori sono presenti anche nell'ipotalamo, il nostro regolatore della composizione corporea, dove stimolano la spesa energetica e riducono l'appetito (effetto simile alla leptina). 

Chi ha una prevalenza del sottotipo β sembra avere una maggiore produzione di grasso bruno alle spese di quello bianco, ossia attivazione della termogenesi e quindi minor propensione ad ingrassare.
Il grasso viscerale nelle donne è inversamente proporzionale agli estrogeni.

Il recettore α interagisce con la perilipina, inibendola, sempre a livello degli arti inferiori.

L'alcol aumenta ERα, favorendo in teoria la deposizione femorale.

L'aumento di peso postmenopausa sembra (anche) dovuto anche alla (quasi) sparizione dell'estradiolo: l'estrone infatti, prodotto in questo periodo, non riesce ad attivare alla stessa maniera i recettori ipotalamici né periferici, non dà sazietà allo stesso modo, non attiva il grasso brunonon stimola la lipolisi nel tessuto viscerale.
In menopausa aumentano i recettori per l'adrenalina nell'addome (antilipolitici); l'immagazzinamento degli acidi grassi liberi, che normalmente vanno invece al fegato, è aumentato rispetto al periodo fertile.

Tutti questi fenomeni formano una combinazione letale che determina l'aumento di peso, in particolare nell'addome. 

Un polimorfismo del recettore α lo rende meno funzionante e le donne che lo presentano hanno rischio maggiore di accumulo viscerale e malattie metaboliche già prima della menopausa.

Gli androgeni (testosterone) stimolano invece la lipolisi e quindi aiutano a ridurre il grasso. Se di origine esogena sono comunque potenzialmente dannosi.

Le cellule adipose producono estrogeni dal testosterone, e questo è una brutta notizia per i maschietti (che riducono la loro virilità) e per le donne (perché rischiano di creare un circolo vizioso, con grasso che crea grasso).

Il cortisolo stimola la deposizione viscerale, oltre che nel viso e nella schiena ("gobba di bufalo")

Qualcuno riferisce che il grasso periombelicale (quindi sottocutaneo nell'addome, caratterizzato da cellule grandi e poco collagene) sia correlato al cortisolo e quindi allo stress, ma non si trova conferma in letteratura ufficiale.

Alcune sostanze chimiche, dette interferenti endocrini, sono capaci di attivare i recettori degli estrogeni (e non solo) favorendo la deposizione di grasso anche dove non ci dovrebbe essere.

Fattori ambientali e distribuzione del grasso

Anni fa non esistevano. 
Ragazzine (e purtroppo le bambine) con la pancia. Gli ormoni tipici femminili impedivano che questo succedesse.
E quindi si può concordare sul fatto che questa alterazione sia dovuta a fattori ambientali, in particolare "nuovi" cibi che fino a pochi anni fa non esistevano o erano consumati in maniera molto saltuaria.

Ipotizziamo quindi che alcuni cibi riescono a perturbare gli assi ormonali: tuttavia da una recente revisione sembra che le sostanze attive siano presenti in quantità innocue in latticini, carne, uova.

Il fruttosio industriale, oggi diffuso ovunque, è uno dei mediatori della deposizione viscerale di grasso, e quindi fortemente induttore di malattie croniche.
Questo avviene probabilmente stimolando specifici enzimi.
A completare la frittata si arriva abbinando il fruttosio ai grassi, sia saturi che polinsaturi ricchi di omega 6.


L'alcol interagisce col funzionamento degli estrogeni.




Le persone che assumono più alimenti di origine animale (uova, latticini e carne) hanno maggiore escrezione con le urine di estrogeni, e questo fa pensare che ne abbiano livelli più alti. In realtà la faccenda è più complessa perché questi ormoni si legano ad una proteina, SHBG, che li trasporta, mantenendoli in equilibrio con quelli liberi (che agiscono sui recettori, vedi più avanti).

Tra le principali fonti di estrogeni nell'ambiente troviamo sicuramente gli allevamenti intensivi: le urine e gli altri rifiuti immessi nell'ambiente determinano infatti un forte inquinamento che arriva fino alle acque marine e sta causando la femminilizzazione dei pesci.
Questo fenomeno è dovuto anche ai contraccettivi femminili.

Dieta e distribuzione del grasso

La distribuzione "regionale" del grasso corporeo è influenzata in buona parte alla qualità della dieta, con buona pace dei fissati col "di tutto un po'": questo il risultato di un importante studio tra i cui autori c'è Dariush Mozaffarian, probabilmente il più grande epidemiologo al mondo. E in questo caso a determinare la miglior distribuzione appare essere il pattern mediterraneo, con cereali integrali, frutta, verdura, frutta oleosa e yogurt, mentre carni rosse e processate aumentano il grasso viscerale.
Tradizionalmente leghiamo le fonti di carboidrati ad un aumento del grasso viscerale, specie se accompagnati da grassi saturi, mentre i monoinsaturi (olio d'oliva, avocado) non lo favoriscono. Omega 3 e olio EVO favoriscono lo spostamento dei grassi dal settore viscerale a quello sottocutaneo.





Ma sono più i grassi o i carboidrati a stimolare la deposizione di grasso viscerale, a parità di calorie? Se mettiamo 2 gruppi a confronto, scopriamo che né gli uni né gli altri, se provenienti da cibi non processati, tendono ad aumentare il grasso viscerale. Morale della favola: mangiate cibo vero e non industriale.
Il tè verde, grazie alle sue catechine, aumenta la perdita di grasso viscerale se abbinato a sport.

Nelle scimmie, anche in assenza di surplus calorico, i grassi trans aumentano il grasso viscerale.

La vitamina A (carne e latticini allevati a erba, tuorlo, pesci grassi, verdure ricche in betacarotene come precursore vegetale) previene il deposito di grasso viscerale, attivando i recettori RBP4, soprattutto nei giovani.

Estrogeni nel cibo

I fitoestrogeni, molecole mimetiche degli estrogeni, possono avere un duplice effetto: sia inibire l'attività estrogenica che potenziarla. In generale quelli della soia, probabilmente i più noti, non sembrano avere effetti negativi. Questo non significa che una parte di popolazione non possa averli, e le donne in gravidanza e i bambini in crescita farebbero probabilmente meglio a evitarli.

I fitoestrogeni della soia  possono  in alcuni casi aiutare, in alcuni casi essere deleteri: io la consiglio solo fermentata. A seconda dei nostri batteri, tali composti vengono trasformati in equolo, un metabolita benefico , ma questi batteri sono presenti soprattutto nelle popolazioni orientali, che fanno uso di soia sistematicamente.

Una metanalisi sulle proteine ​​e gli isoflavoni della soia ha messo in evidenza che provocano un calo di LH e FSH del 20%, una cifra non trascurabile.


La micotossina zearalenone si ritrova soprattutto nei cereali insilati come mais e frumento, e  agisce  come interferente endocrino. Fortunatamente i prodotti italiani sembrano essere i più sicuri, tuttavia i mangimi usati per gli animali possono avere livelli più alti che vanno a raccogliersi nelle carni.

Esiste molta poca letteratura scientifica su estrogeni nelle alimenti, e più che altro dati da siti non completamente affidabili .

Per quanto riguarda gli estrogeni presenti nei prodotti alimentari di origine animale, come accennato prima, non c'è sufficiente letteratura  ufficiale  per percepirne una pericolo, ad eccezione della  carne  allevata con ormoni (attualmente messa al  bando in Europa se  non cambieranno i patti con gli USA).
Al di fuori dell'Europa (o in caso di comportamento fraudolento) agli animali vengono somministrati ormoni estrogenici, che  aumentano  così da 7 a 20 volte le loro concentrazioni sanguigne e le loro conseguenze. 
Gli estrogeni sono in ogni caso costituenti di uova, prodotti lattiero-caseari e carni di maiale, pollame e carne bovina. Il loro consumo potrebbe influenzare i quantitativi di ormoni circolanti  direttamente o influenzando indirettamente la produzione endogena dell'ormone. Al momento, la potenziale rilevanza degli estrogeni animali sulla salute umana è ancora  oscura.

Le quantità attualmente presenti non sembrano determinare problemi, ma bisognerebbe sempre considerare un possibile effetto sinergico (di somma con altri sostanze a cui siamo esposti) visto che spesso in prove di tossicità vengono testati uno alla volta,  e l'interazione col microbiota come detto prima.

In generale la carne  rossa  però, soprattutto in persone con dominanza estrogenica, può  aumentare  gli estrogeni nel corpo e peggiorare lo stato di salute.

I grassi nella dieta, soprattutto in caso di scarsa introduzione di fibra,  favoriscono  il riassorbimento di estrogeni dall'intestino. La loro "demolizione" dipende anche dai microbi intestinali, quindi in alcuni anche livelli relativamente bassi possono non essere salutari e alterare gli equilibri.

La chiave quindi sta nel mangiare equilibrato e con una buona dose di fibra che mantenga sani e numerosi nostri batteri intestinali.

Anche l'alcool, come già detto,  aumenta gli estrogeni.
SHBG

SHBG, la proteina che lega gli ormoni sessuali come estrogeno e testosterone, è fortemente  dipendente  da quello che mangiamo perché regolato dall'insulina, in modo  inversamente  proporzionale. Ciò significa che un'alimentazione ipercalorica determina forte rilascio di insulina e riduzione di SHBG.

Con poca SHBG circolante, gli ormoni steroidei sono liberi e quindi in grado di attivare i  recettori.

Anche l'alcol  abbassa  SHBG e rende gli estrogeni più disponibili.
 Estrogeni e autoimmunità
Piccolo excursus in tema estrogeni.
Gli estrogeni influenzano la risposta autoimmune (anche a seconda del microbiota). Ad esempio i estrogeni e bassi androgeni (testosterone) sono associati a lupus (e allergie) aumentando la risposta Th2. Gli androgeni sono invece associati a rispo sta Th1 (sclerosi multipla, psoriasi, Hashimoto classico ecc).
Gli estrogeni ambientali, come i fitoestrogeni (soia, altri legumi), i lignani (cereali integrali, alcuni frutti, semi), sostanze chimiche (BPA, pesticidi, ingredienti di detergenti, smalti ecc), gli ormoni delle carni, delle uova e del latte (in maniera decuplicata se somministrati in maniera fraudolenta, mentre non è ancora chiaro per quelli allevati correttamente) hanno quindi il potenziale per influenzare queste malattie.

Rimedi

Come si può appiattire la pancia?


Ci viene in aiuto un articolo di Authoritynutrition.com.

Assumere la giusta quantità di calorie (tagliandole eccessivamente ridurremmo i muscoli e così i consumi), aumentare le fibre (rimoduliamo i microbi intestinali e riduciamo la fame), assumere i giusti probiotici (si modula la risposta infiammatoria e quella insulinica) e cibi fermentati, fare cardio senza esagerare e preferire l'allenamento di potenza (pesi e HIIT), non trascurare le proteine, privilegiare i grassi monoinsaturi (avocado, olive, mandorle, arachidi) e l'olio di cocco, limitare i carboidrati da fonti raffinate, evitare le calorie "liquide" (zucchero/HFCS aggiunto) da bibite dolcificate ma bere solo acqua, usare cibo con un solo ingrediente (più è lunga la lista, più probabile che ci siano schifezze), ridurre lo stress e dormire bene, usare il digiuno intermittente seguiti da un esperto, fare il pieno di omega 3, usare caffè e tè verde non zuccherati, evitare gli alcolici.





Anhe il prof. Rossi ci fornisce la sua metodica .

Take home message (messaggio da ricordare)

La composizione corporea e la distribuzione del grasso sono dati da un equilibrio tra predisposizione geneticaormoni , recettori e loro distribuzione, qualità e quantità di cibo.

Il grasso viscerale appare il più pericoloso per la salute, aumentando il rischio di diabete, tumori ecc, e crea un vizioso circolo che va ad alterare e aumentare la deposizione di grasso.

La deposizione di grasso è dovuta a una sottile differenza tra  produzione endogena, l'introduzione dall'esterno, la lipolisi e l'ossidazione: piccoli squilibri ormonali, gestibili anche con il cibo, possono dare grandi cambiamenti.
Alcune persone tendono a perdere peso riducendo i carboidrati, ad altri con questa metodica sale il cortisolo e quindi non dimagriscono ma perdono muscolo .

Alcuni nuovi fattori come microRNA, trascrittoma, RNA non codificanti ecc sono allo studio per i loro effetti pro adipogenici.
L'alcool è un potente modulatore dell'attività estrogenica e quindi della deposizione di grasso, spesso un ostacolo al dimagrimento.
Aggiornamento 26/6/2017
Gli interferenti endocrini sono capaci di stimolare la steatosi epatica "riprogrammando" il fegato, in pratica impedendogli di espellere i grassi che in questo modo si accumulano. Questo succede soprattutto in caso di esposizione nella vita intrauterina o nei primi mesi di vita.
Aggiornamento 29/6/2017

Secondo una revisione degli studi né l'HIIT né l'attività moderata producono una significativa riduzione del grasso corporeo 😕
In un'altra l'HIIT dà migliori risultati

La restrizione calorica aumenta il testosterone negli obesi, riducendo la sua conversione in estrogeni.
Aggiornamento 6/7/2017

L'alimentazione infiammatoria (cibi raffinati e industriali) aumenta il rischio di aumento di peso sia nei sani che nei malati
Aggiornamento 19/7/2017

Quando si recupera peso dopo una dieta (avvenimento frequente), non sembra aumentare il grasso viscerale in confronto a quello sottocutaneo.

Estrogeni e androgeni hanno forte influenza sulla salute cardiovascolare.

La termogenesi è molto importante per dimagrire e arrivare ad una composizione corporea corretta: ci permette di consumare anche da fermi. Condizioni endocrine ottimali (sonno notturno, alimentazione idonea, riduzione dello stress) sono requisiti fondamentali per stimolarla.

Aggiornamento 21/7/2017
Il Bifidobacterium lactis B420 è un batterio importante per la riduzione della circonferenza vita
Con l'età la capacità rigenerativa delle cellule muscolari si riduce, e quando vengono danneggiate vengono rimpiazzate da cellule adipose: questo aumenta il rischio di diabete, sarcopenia e altre malattie croniche.

Sempre più prove mostrano che il grasso genera grasso: gli adipociti rilasciano dei segnali che aumentano la maturazione dei preadipociti.

Aggiornamento 24/7/2017

Gli estrogeni sono importanti anche per gli uomini, in particolare nella prevenzione cardiovascolare e nel recupero post traumatico. Nelle giuste quantità ovviamente.

Una posizione degli endocrinologi americani chiarisce che l'effetto dei fitoestrogeni dipende dalla flora intestinale

Abbinare una bibita dolce (a contenere zucchero che dolcificanti artificiali) a un pasto proteico (ma anche glucidico) costituisce una bomba metabolica perfetta per l'accumulo del grasso: infatti il ​​consumo di energia e in particolare di grassi scende, mentre aumentano l'appetito E la preferenza per il junkfood
Aggiornamento 27/7/2017

Un composto chimico delle creme solari reagisce con il cloro delle piscine ei raggi solari per formare un interferente endocrino che interagisce con il recettore per gli estrogeni.
La conferma che ridurre i carboidrati raffinati può essere conveniente per la composizione corporea.

Aggiornamento 31/7/2017
Perdere peso fa bene, ma se si perdono soprattutto muscoli può fare molto male : aumenta infatti la mortalità
L'importanza del grasso cardiaco per il metabolismo.
Un post del bravissimo prof. Rossi
PERCHE 'E COME SI INGRASSA!
Il grasso crea nuovo grasso ogni giorno

Sarà un post antipatico! 
Ma occorre conoscere il complesso processo di accumulo di grasso corporeo per comprendere il tuo impegno e quanto deve fare il nostro organismo per eliminare il grasso, per dimagrire. Leggo il tuo entusiasmo nel vedere eliminato il grasso accumulato come leggo la delusione di essere bloccato nel peso. Usciamo dal gossip, dal chiacchiericcio dietetico, e vediamo con occhi concreti ciò che avviene nel corpo umano.
IL GRASSO GENERA GRASSO
Giorno dopo giorno il nostro corpo produce sempre più grasso ad ogni età! 
Con gli anni accumuliamo sempre più massa grassa e perdiamo massa muscola magra. Può succedere che il peso corporeo rimanga uguale, ma gli anni modificano la composizione del nostro corpo. Il processo di invecchiamento in una donna e in un uomo consiste nel perdere muscolo e acqua corporea e aumentare massa grassa. La parte magra del nostro corpo deve sempre rimanere sempre sopra la massa grassa. Quando la massa grassa domina sulla parte magra siamo al punto di rottura, processo spesso irreversibile, non tornare indietro.
Occorre quindi conoscere perché e come si forma il nostro corporeo grasso.

PIU 'GRASSO HAI, PIU' NE AVRAI!
Il grasso è composto da cellule deputate allo stoccaggio al loro interno degli acidi grassi alimentari. Queste cellule si chiamano adipociti bianchi. Gli adipociti sono cellule che vivono molti decenni, una volta formati. In questo momento nel corpo di lei che mi sta leggendo si sta formando almeno un adipocita, che vivrà per decenni in lei, in grado di accumulare grasso alimentare. 
Gli adipociti si formano dalla trasformazione delle cellule staminali (cellule madri) prodotte dal midollo osseo e trasportate dal sangue nel tessuto adiposo (addome, fianchi, glutei e altre zone di accumulo di grasso…). La trasformazione delle cellule staminali in adipociti avviene in ogni istante della nostra vita per l’azione di citochine (proteine infiammatorie ), prodotte dagli adipociti bianchi vecchi e aumentati di volume. La causa principale di formazione di nuovo grasso è l’infiammazione del tessuto adiposo. Si ingrassa per causa di un processo infiammatorio, scatenato dagli adipociti aumentati di volume, per eccesso di deposito di grassi alimentari 
Quando una persona mangia un eccesso di lipidi e carboidrati glicemici, l’organismo deve gestire un arrivo continuo di acidi grassi da stoccare all’interno degli adipociti esistenti in quel momento nel proprio organismo. 
L’aumento del volume degli adipociti (ipertrofia) precede e condiziona l’aumento del numero degli adipociti (iperplasia). Il grasso genera nuovo grasso! E più grasso hai, più ne avrai se non si modifica l’alimentazione giornaliera. L’aumento del numero degli adipociti si chiama iperplasi
COSA FARE ? BLOCCARE LA FORMAZIONE DI ADIPOCITI 
Bisogna bloccare prima possibile la formazione degli adipociti dalla cellule staminali. 
Ogni anno possiamo perdere solo il 10% degli adipociti formati e presenti nel tessuto adiposo. Resta il 90%! 
Quindi se una persona ha un netto accumulo di massa grassa, ha adipociti grossi, voluminosi, e ha tanti, troppi adipociti!
Possiamo dimagrire svuotando gli adipociti, riducendo il loro VOLUME, ma il loro NUMERO rimane (vedi allegato al post). Cosicché quando si ricomincia a mangiare maschi, essi si riempiono di nuovo e ricompare l'obesità e accumulo di grasso corporeo nelle zone anatomiche deputate per lo stoccaggio dei grassi. 
Gli adipociti vivi e attivi restano ad aspettare, ma vivi! Pronti ad accumulare di nuovo grasso. Una persona lentamente ritorna ad accumulare grasso e riprende il peso iniziale, perché non ha eliminato i suoi adipociti! Una analisi del sangue rileva se una persona si trova in un sistema sistemico infiammatorio causato da infiammazione del corpo grasso. Svela se sta producendo sempre nuovi adipociti, cioè rileva se sta generando nuovo grasso. Oppure sta eliminando l'infiammazione e quindi sta bloccando la formazione di nuovi adipociti. Noi dobimo conoscere gli effetti del cibo sul corpo intero e non solo guardare il peso corporeo. Altrimenti non riusciamo a comprendere ciò che sta succedendo nel proprio corpo. Con un tessuto adiposo infiammato non si dimagrisce.
Questo programma può essere monitorato attraverso la ricerca nel sangue della proteina c reattiva
PROTEINA C REATTIVA
Valori superiori a 0,5 mg per 100 ml vuol dire che il volume e il numero degli adipociti sono in PIENA CRESCITA. Si ha l'infiammazione del tessuto adiposo. Con valori elevati si ha la continua formazione di nuova massa grassa. Non si dimagrisce. Il numero degli adipociti aumenta ogni giorno.
Avete eseguito la ricerca della proteina reattiva nel tuo sangue?
Buona giornata in saluto.
Aggiornamento 1/8/2017
Il cortisolo e lo stress, come evidenzia questo studio , ostacolano il dimagrimento e favoriscono l'aumento del grasso. Esiste infatti una proteina che blocca il rilascio dei grassi dagli adipociti nelle fasi di stress
Aggiornamento 5/8/2017
In generale i fitoestrogeni sono sicuri , ma possono determinare ridotta fertilità maschile e problemi tiroidei in persone predisposte.
Aggiornamento 8/8/2017
Basta una giornata di eccessi alimentari con cibo spazzatura per indurre uno stato di insulino-resistenza che stimoli la deposizione di grasso piuttosto che la sua ossidazione. Anche in soggetti sani. Questo è probabilmente un meccanismo evolutivo che permetteva ai nostri antenati, sempre in penuria di cibo, di mettere da parte qualcosa per i periodi di magra.
Aggiornamento 9/8/2017
Il GH (ormone della crescita) ha forte influenza sul tessuto adiposo, stimolando il grasso bruno, la deposizione viscerale, la lipolisi e la giusta crescita, soprattutto della matrice extracellulare, l'immunità. Valori troppo alti o bassi alterano queste funzioni.


http://www.comprehensivephysiology.com/WileyCDA/CompPhysArticle/refId-c160027.html

Le azioni "ingrassogene" dell'insulina alta: soppressione del grasso bruno (e quindi del consumo energetico) e della lipolisi, aumento del grasso bianco.
Aggiornamento 27/8/2017

I topi a cui viene tolto il senso dell'olfatto, pur mangiando pari a quelli normali, non ingrassano. Questo perché l'olfatto influenza indirettamente la lipolisi, bloccando il sistema simpatico, e i grassi rimangono stipati negli adipociti.

Aggiornamento 4/9/2017
Gli IPA che si formano durante la cottura delle carni (e nel fumo di sigaretta) sono tra i responsabili della cancerogenicità, e l'intake di carne è direttamente proporzionale al numero di mutazioni presenti nel DNA.
Un particolare IPA, chiamato PhIP, è inoltre dotato di attività estrogenica e per questo particolarmente legato al tumore mammario. e capace di passare nel latte delle donne in allattamento. Utilizzate sempre cotture delicate.
La qualità della dieta da adulti è legata alla quantità di grasso viscerale ed epatico da anziani
Aggiornamento 8/9/2017
Cosa fare col testosterone basso e perché l'introduzione esogena può non essere una buona idea.
Aggiornamento 11/9/2017
Il dott Oz spiega i collegamenti tra distribuzione del grasso e ormoni: la carenza di testosterone, correggibile con la vitamina D, si associa a grasso nelle braccia. Chi ha molto grasso sui fianchi dovrebbe mangiare crucifere per ridurre gli estrogeni.
Aggiornamento 16/9/2017

L'ovariectomia esacerba il recupero del peso nelle donne che hanno seguito una dieta.


Aggiornamento 24/9/2017
Le catecolamine (noradrenalina e in misura minore adrenalina) stimolano la lipolisi, insieme ad altre molecole tra cui IL-6 (messaggero infiammatorio). La beta-arrestina invece si lega al recettore per le catecolamine e blocca questo processo, impedendo all'adipocita di "svuotarsi troppo"-
Gli acidi grassi rilasciati nel sangue hanno 3 destini possibili: ossidati negli adipociti, rilasciato nel sangue (per andare agli organi e in particolare ai muscoli), o essere "riesterificato" (viene a comporre nuovamente il trigliceride).
In pratica è un ciclo che è regolato dalla presenza o assenza di nutrienti e ormoni, tra cui l'insulina)
Si sta diffondendo l'utilizzo di testosterone come rimedio ad alcuni problemi, non solo di natura sessuale, che affliggono gli uomini dopo una certa età, stanchezza in particolare, ma anche miglioramento della composizione corporea ecc. Non si è ancora chiarito se possa prevenire o aumentare il rischio cardiovascolare (probabilmente ci sono più fattori da considerare), in ogni caso ci avvisa la dott.ssa Gottfried che può portare non solo le energie di un giovane, ma anche la sua irruenza, la sua convinzione di invincibilità, il suo modo di pensare e agire, insomma ci porta a essere un diciottenne nel fisico e nella testa.

Aggiornamento 25/9/2017

L'infiammazione è fondamentale nell'espansione del tessuto adiposo (sia mesenterico che negli altri distretti) in seguito a eccesso nutritivo. Anche gli adipociti muoiono in queste condizioni, ma purtroppo rilasciano molecole ancora più infiammatorie.
La provenienza di sostanze infiammatorie dall'intestino, come LPS, ha un suo ruolo, grazie alla permeabilità intestinale.
Si arriva ad uno stato di resistenza insulinica e alle catecolamine (non ci sono più i recettori), che determina inflessibilità metabolica e non si riesce a  dimagrire.
Aggiornamento 29/9/2017

Scoperta la ragione per cui ad una certa età aumenta il grasso viscerale e in generale la deposizione di grasso: l'infiammazione è il mediatore, e il calo di catecolamine (stimolanti la lipolisi) la conseguenza.

Un nuovo articolo sul dimagrimento da stress a breve termine
Aggiornamento 30/9/2017
Nel modello animale bloccare l'FSH (ormone follicolo-stimolante) migliora la densità ossea e previene l'osteoporosi, e riduce il grasso viscerale
Aggiornamento 2/10/2017
Il cetilpiridinio cloruro è un antisettico inserito in dentifrici, lacrime artificiali, spray nasali, collutori ecc Negli studi in vitro altera la funzione mitocondriale e quindi la produzione di energia cellulare e disturba la funzione estrogenica
Aggiornamento 5/10/2017
Un post da Ric Fab, moderatore del gruppo Tiroide approccio Evolutivo

Negli studi in vitro altera la funzione mitocondriale e quindi la produzione di energia cellulare e disturba la funzione estrogenica
**perché si ingrassa (o quantomeno come)**
visto il 3D in cui si è parlato di ormone tiroideo e kg di troppo, un piccolo aneddoto che forse già conoscete 
negli anni settanta un biologo di nome Wade fece un esperimento su topi femmina: tolse loro le ovaie per vedere cosa succedeva
le topoline iniziarono a mangiare come forsennate e anche a mettere da parte fisicamente del cibo: si trattasse di comportamento umano, diremmo forse che erano diventate "golose"?
infondendo loro degli estrogeni il comportamento si annullava
la cosa interessante è cosa succedeva mettendole "a dieta", cioè limitando fisicamente il cibo a livelli normali: ingrassavano lo stesso e limitavano al massimo i movimenti
le topoline erano forse diventate "pigre"?
la spiegazione biochimica si potè trovare molti anni dopo, visto che mancavano gli strumenti: gli estrogeni controllano (inibendola) l'attività di un enzima chiamato lipoproteina lipasi (LPL) sulla membrana degli adipociti, che cattura il grasso circolante e lo porta dentro la cellula
se l'attività di questo enzima diventa incontrollata, i grassi vengono accumulati negli adipociti anche quando servirebbero da nutrimento al corpo, tanto che le topoline messe a dieta sarebbero morte di fame "da grasse" (cioè un'autopsia avrebbe rivelato un contenuto abnorme di grasso a fronte di una perdita di tessuto da parte di organi essenziali come fegato e cuore)
è in parte ciò che accade alle donne in menopausa (in parte, perché ovviamente l'esperimento estremizza la situazione, non cominciate con "ma io in menopausa sono dimagrita" eccetera, ovviamente la situazione reale è più complessa ed entrano in gioco altri fattori  )
l'aneddoto è riportato nel libro di Taubes "perché si diventa grassi", che si propone di ribaltare alcuni paradigmi che ci sono stati ripetuti talmente tanto da darli per scontati o "veri", mentre sono semplicemente dei modelli mentali (e dopo decenni di diete low fat, "mangia meno e va a correre" eccetera pare non spieghino le cose tanto bene)
in particolare, semplificando con una frase ad effetto, Taubes dice che SI MANGIA PERCHE' SI INGRASSA, piuttosto che viceversa (cioè si è impegnati nel "processo di ingrassare", che è primariamente ormonale), allo stesso modo in cui un bambino mangia per crescere, non è che cresce perché mangia: se non mangia a sufficienza cresce lo stesso, solo male
in sostanza si tratta quantomeno di non ridurla a una mera questione di "volontà" o di colpevolizzare comportamenti, non sta tutto lì

Aggiornamento 7/10/2017
Microbi intestinali e regolazione dei ritmi circadiani cooperano per regolare la composizione corporea.
Più sale l'infiammazione, più sale la resistenza insulinica, meno ci si libera del grasso sottocutaneo.
Aggiornamento 16/10/2017
La clorgilina, un antidepressivo che aumenta le catecolamine, riduce il grasso viscerale nei topi

Un quoziente respiratorio alto (indicativo di predilezione per il consumo di carboidrati piuttosto che grassi) è associato nei giovani a maggiore adiposità.
Il grasso addominale genera grasso: influisce negativamente sulla spesa energetica, favorendo l'accumulo ulteriore di kg
Perché chi si innamora dimagrisce? Il merito è dell'ossitocina, "ormone ipotalamico dell'amore", che riduce l'appetito e aumenta la spesa energetica ♥️♥️ La sua somministrazione intranasale può essere utile anche nel diabete

Aggiornamento 17/10/2017
I farmaci che finiscono nell'ambiente fanno un sacco di danni, tra cui femminilizzazione dei pesci, danni agli uccelli ecc.
A parità di quantitativo proteico totale, mangiare uova intere nel post allenamento stimola maggiormente la crescita muscolare rispetto ai soli bianchi 🔝🔝🍳🍳

L'alterazione dei ritmi circadiani (lavorare di notte) aumenta il rischio di obesità addominale
Aggiornamento 18/10/2017

Nel modello animale il digiuno intermittente migliora le condizioni metaboliche perché altera il microbiota e gli consente di aumentare il rilascio di acidi grassi a catena corta che stimolano l'aumento del grasso bruno.

Aggiornamento 21/10/2017
Lo stato infiammatorio cronico fa sì che l'energia non venga destinata ai muscoli ma al sistema immunitario, alterando le funzionalità corporee e la spesa energetica, stimolando l'invecchiamento e il rischio di malattie croniche

Una particolare cellula immunitaria sopprime la produzione di noradrenalina attraverso una proteina (Slc6a2) e riduce la lipolisi. Inibire questa proteina potrebbe facilitare il dimagrimento, e soprattutto il mantenimento del peso perso.

Aggiornamento 30/10/2017

L'insulina, attraverso la proteina epatica mTORC1, regola la quantità di trigliceridi nel sangue, noto fattore di rischio cardiovascolare.

Aggiornamento 1/11/2017
La vitamina K2 può aiutare nel dimagrimento (soprattutto viscerale) nelle donne se hanno come risposta un aumento dell'osteocalcina circolante

L'obesità sarcopenica è un fenomeno per cui, nonostante un peso apparentemente normale, si ha mancanza di muscolatura e un eccesso di grasso, spesso concentrato nell'addome. Le persone che ne sono affette hanno un rischio cardiovascolare paragonabile a quello delle persone sovrappeso. Per prevenirla e gestirla, oltre a un sufficiente quantitativo proteico e di attività fisica, una conferenza scientifica ha stabilito di consigliare alimenti densi di nutrienti come polifenoli, alcaloidi, caroteni e omega 3
Aggiornamento 12/11/2017
Un minerale, il boro, che aiuta nel riequilibrare gli ormoni sessuali e migliora l'utilizzo della vitamina D, assicurandoci ossa forti, azione antinfiammatoria, riduzione dei dolori mestruali e protezione dai tumori
Aggiornamento 17/11/2017
Le alterazioni del microbiota facilitano gli scompensi ormonali, in particolare le malattie legate agli estrogeni o altri ormoni steroidei (ovaio policistico, endometriosi, osteoporosi, obesità, tumori del seno, dell'utero e della prostata). Nei modelli animali i lattobacilli restaurano la normalità.
Aggiornamento 21/11/2017
Un articolo interessante sul cortisolo e i suoi effetti: in particolare l'associazione con malattie cardiovascolari e il "muffin top", il grasso concentrato sull'addome. Per contrastarlo, vitamina C e olio di pesce

Circa metà dei tumori negli under 65 sono dovuti all'eccesso di peso come concausa, secondo una stima americana. In particolare il grasso viscerale (omento) aumenta il rischio di 13 tipi di tumore
Aggiornamento 27/11/2017
Il modo giusto per bruciare grasso e i motivi: attività intensa e insulina bassa.
Qualche info dal dott Luchi su progesterone e cortisolo.




Lo stress si conferma deleterio per mantenere la linea: oltrettutto promuove una risposta infiammatoria e aterogena, come spesso ricordato.

Aggiornamento 30/11/2017

Gli integratori consigliati in menopausa: spiccano vitamina K2, D, omega 3.

Alcuni fattori alimentari come acido retinoico, CLA, olio di pesce, resveratrolo e curcumina sono indicati come attivatori del grasso bruno
Aggiornamento 13/12/2017
Quali alimenti aumentano il testosterone e la libido? Le crucifere (o brassicacee, bilanciano gli estrogeni che riducono l'azione del testosterone), le uova, l'aglio (abbassa il cortisolo), l'uva (il resveratrolo aumenta la motilità spermatica), il miele (non filtrato è una fonte di boro), ostriche e frutti di mare (fonti di zinco), melagrane (migliorano la circolazione grazie agli antiossidanti).
Una review sui diversi tipi di grasso da 2 autori italiani massimi esperti dell'obesità
Aggiornamento 14/12/2017
Quali sono i segni di un plateau metabolico, il punto in cui il calo di peso si interrompe?
La stanchezza, la fame, lo stress e l'irritabilità, il concedersi sgarri alimentari, il focalizzarsi disperatamente sull'allenamento cardio, non muoversi al di fuori della palestra.
In particolare lo stress è riconosciuto come fattore che impedisce il dimagrimento e favorisce l'aumento di peso

Le persone con stress continui hanno una sorta di esaurimento surrenalico che altera tutto l'organismo, in particolare sistema immunitario e metabolismo energetico.

Ripristinare il ritmo circadiano del cortisolo riduce il peso corporeo, migliora il sistema immunitario riducendo le infezioni ricorrenti e migliora genericamente la qualità della vita.
Aggiornamento 15/12/2017

Le conclusioni di una revisione degli studi sul resveratrolo:
Dopo aver analizzato i risultati riportati che sono stati ottenuti con sovralimentazione, alimentazione normale e condizioni di alimentazione a restrizione energetica, si può affermare che il resveratrolo è utile per ridurre l'accumulo di grasso corporeo e quindi per prevenire l'obesità. Tuttavia, per ragioni etiche, questi risultati sono stati ottenuti negli animali. Al contrario, non vi è alcuna prova della sua utilità nel ridurre il grasso corporeo precedentemente accumulato. Di conseguenza, non esiste ancora un supporto scientifico per proporre il resveratrolo come nuovo strumento di trattamento anti-obesità. Tuttavia, è importante sottolineare che il resveratrolo può indurre effetti favorevoli su diverse comorbidità dell'obesità, quali l'insulino-resistenza e il fegato grasso, senza cambiamenti nell'adiposità.
Aggiornamento 17/12/2017
Una proteina che risponde allo stress, e rimane attivata anche se lo stress è subito in tenera età, era già conosciuta per essere legata a problemi psichiatrici. Ora si scopre che causa insulino-resistenza muscolare, un motivo in più quindi per legare stress psicologico, accumulo di grasso, diabete e obesità.
Aggiornamento 21/12/2017
Il grasso viscerale, nel modello animale, ha più forti capacità angiogeniche (formazione di vasi sanguigni) rispetto al sottocutaneo, e ha quindi migliori capacità sia di aumentare che di ridurre le sue dimensioni.
L'importanza del rapporto tra cortisolo e DHEA per la composizione corporea, la salute mentale e quella fisica in generale
"L'adattamento, o "omeostasi adattativa" è un processo altamente conservato, in cui cellule, tessuti e interi organismi attivano transientemente varie vie di segnalazione in risposta a lievi perturbazioni interne o esterne a breve termine, con conseguente variazione transitoria nell'espressione genica e resistenza allo stress. Queste risposte dinamiche a breve termine dimostrano i continui aggiustamenti omeostatici che gli organismi fanno per far fronte agli ambienti in continua evoluzione. È importante sottolineare che tali regolazioni aumentano temporaneamente la resistenza allo stress e possono proteggere da insulti più dannosi che possono verificarsi in un periodo di diverse ore".
Andando avanti con l'età questo processo diventa meno efficace e per questo peggiorano composizione corporea, salute, risposta allo stress emozionale, al freddo, agli stimoli alimentari immunogeni, allo stress ossidativo, alle infezioni, all'attività fisica ecc 
"L'adattamento, o "omeostasi adattativa" è un processo altamente conservato, in cui cellule, tessuti e interi organismi attivano transientemente varie vie di segnalazione in risposta a lievi perturbazioni interne o esterne a breve termine, con conseguente variazione transitoria nell'espressione genica e resistenza allo stress. Queste risposte dinamiche a breve termine dimostrano i continui aggiustamenti omeostatici che gli organismi fanno per far fronte agli ambienti in continua evoluzione. È importante sottolineare che tali regolazioni aumentano temporaneamente la resistenza allo stress e possono proteggere da insulti più dannosi che possono verificarsi in un periodo di diverse ore".
Andando avanti con l'età questo processo diventa meno efficace e per questo peggiorano composizione corporea, salute, risposta allo stress emozionale, al freddo, agli stimoli alimentari immunogeni, allo stress ossidativo, alle infezioni, all'attività fisica ecc 

Aggiornamento 22/12/2017
Un gruppo di ricercatori olandese ha messo in evidenza che il livello infiammatorio della dieta stimola il recupero del peso perso, al di là dei macronutrienti (proteine, grassi e carboidrati) e delle calorie. 
Nello studio chi ha usato cibi associati ad infiammazione ha recuperato molto più peso di chi ha usato cibi non infiammatori, anche tenendo conto dell'attività fisica.
Aggiornamento 5/1/2018

Eccitante scoperta di un nuovo sistema di regolazione del peso, indipendente dalla leptina, regolato dalle cellule ossee.

Osservano i ricercatori: "riteniamo che stare molto tempo seduti si traduca in un minor carico di peso per gli osteociti nelle ossa lunghe e, perciò, la regolazione omeostatica del peso corporeo non attiva il suo segnale afferente al cervello, con conseguente tendenza all'aumento di peso"
La metilazione del gene di LPL ne influenza l'espressione. Se il gene è fortemente metilato, non viene fabbricata la proteina corrispondente, e i trigliceridi rimangono nel sangue. Questo caratterizza le persone con sindrome metabolica.

Alcuni ricercatori hanno sviluppato, per ora solo nei topi, un sistema di microaghi da applicare con un cerotto sulla pelle. Essi rilasciano un farmaco betaadrenergico che attiva la trasformazione degli adipociti sottocutanei da bianchi a bruni, attivando così la loro termogenesi, facendo dimagrire i topi e migliorando anche il loro stato metabolico.

Aggiornamento 10/1/2018

Indurre ipoglicemie con l'insulina porta, in un modello animale, ad un marcato aumento di peso senza che mangi di più. Questo avviene mediante la riduzione della termogenesi e dell'attività fisica.

Qual è il miglior modo per far dimagrire le persone anziane senza perdere massa magra? oltre a farle muovere, assicurare un corretto riposo e aumentare l'apporto di aminoacidi essenziali, anche con miscele apposite che salvaguardano dalla sarcopenia.

Il solito, ottimo e completo articolo su probiotici e dimagrimento da parte di Selfhacked.com
Aggiornamento 12/1/2018

Anche i virus possono contribuire all'infiammazione ipotalamica, assieme ai batteri.ù

Vi è una crescente evidenza che la gestione dello stress aiuti il dimagrimento, così come supplementi vitaminici e minerali e miglioramento del sonno.

Una mia slide riassuntiva delle determinanti conosciute della composizione corporea, ossia i segnali che arrivano all'ipotalamo.




Aggiornamento 14/1/2018

Uno speciale su Obesity dedicato al legame tra energia e aumento di peso. Vengono chiarite le varie cause (fumo, sonno, microbiota, temperatura ambientale, inquinamento, tecnologia, farmaci, infezioni, disparità sociale, scelte riproduttive, epigenetica, gravidanze tardive) dell'epidemia di obesità, senza concentrarsi esclusivamente sul bilancio energetico.

Scoperto un meccanismo che, nei topi, aumenta il grasso bruno. Si tratta di bloccare un recettore, VEGFR, che attiva l'angiogenesi nel tessuto bianco (nascita di nuovi vasi). In questo modo proliferano i vasi del tessuto bruno e si aumenta la termogenesi.

Aggiornamento 16/1/2018

Il grasso periombelicale sembra correlato con quello viscerale. Il secondo è notoriamente associato al cortisolo, quindi lo è probabilmente anche il primo.

La genisteina (isoflavone della soia) e la zearalenone (sostanza prodotta dai funghi che colonizzano i cereali, soprattutto mais ma anche grano) hanno effetto estrogenico e possono interferire con le cure chemioterapiche usate contro il tumore al seno.

Ridurre i carboidrati può aumentare il cortisolo
Aggiornamento 18/1/2018
Lo stress ossidativo induce insulino-resistenza e la secrezione dei fattori proinfiammatori dagli adipociti, riducendo invece l'adiponectina (antinfiammatorio).
Obesità e sindrome metabolica inducono uno stress ossidativo che l'adipocita non riesce a contrastare, esaurendo i suoi antiossidanti cellulari, e la sua forma di difesa è la resistenza insulinica.
Lo stress propriamente detto, i gluco e i mineralcorticoidi (cortisolo e aldosterone), angiotensina e TNF  determinano stress ossidativo.
"Antiossidanti e flavonoidi possono avere effetti positivi"
Aggiornamento 20/1/2018

Anche piccole variazioni di peso possono essere messe in relazione con forti cambiamenti nel profilo microbico, proteico, molecolare, infiammatorio. 
Tornando al peso precedente, spesso si sono recuperate le specie microbiche perse, nel breve periodo almeno.

L'equilibrio tra alimentazione e ormoni steroidei che influenza accumulo di grasso, insulino resistenza e stato redox

http://www.eje-online.org/content/176/2/R79/F5.expansion.html
L'alimentazione è infatti la principale fonte di stress ossidativo, o almeno quella che ricorre più spesso, determinando una cascata di eventi molecolari (attivazione di vie metaboliche) che influenza gli equilibri ormonali e così le funzioni tra cui riproduzione, distribuzione del grasso, resistenza insulinica (diabete) ecc
Aggiornamento 24/1/2018

La vitamina D influenza l'adipogenesi, ma non si capisce se la sua carenza si associa ad un fenotipo magro o obeso, sia dovuta ad un "sequestro" del tessuto adiposo e se la sua azione sia influenzata dal calcio.

Aggiornamento 26/1/2018
Anche il sale può contribuire al diabete. Infatti attiva lo stress ossidativo che a sua volta stimola una via infiammatoria (NLRP3) responsabile di insulino-resistenza. Questo ha anche effetto sul rene, aumentando la ritenzione di liquidi. Il potassio ha un effetto contrario.

In un modello animale, eliminando l'interleuchina 10 (un segnale infiammatorio), i topi possono mangiare a volontà senza ingrassare. Questo perché IL-10 sopprime la termogenesi negli adipociti, bloccando il segnale adrenergico (simpatico).

Aggiornamento 28/1/2018

L'ormone tiroideo inattivo (T4) viene convertito in ormone tiroideo attivo (T3) attraverso una reazione biochimica che si basa su magnesio, iodio, ferro, selenio, zinco, tirosina, tiamina e vitamine A, B12, C, D ed E.
L'alimentazione standard di molte persone non consente di raggiungere sufficienti quantità di questi nutrienti, né di liberare l'organismo da alcune sostanze come il BPA e i metalli pesanti.
Per questo dobbiamo favorire un'alimentazione ricca di cibi nutrizionalmente densi (ricchi di minerali, vitamine e antiossidanti) e ridurre il cibo industriale per favorire la salute tiroidea.
Aggiornamento 31/1/2018

Le diete ad alto tasso lipidico aumentano l'ossidazione dei grassi. La disponibilità di macronutrienti, lo stato di allenamento, il sesso, l'intensità dell'esercizio e la sua durata influenzano l'adattamento cellulare, trasporto sistematico e infine l'ossidazione dei grassi.
Aggiornamento 5/2/2018

La restrizione calorica non sembra contribuire in maniera rilevante all'aumento del tessuto bruno nell'uomo (funziona negli animali solamente).
Aggiornamento 7/2/2018
La restrizione calorica è conosciuta per determinare miglioramenti metabolici (glicemia, trigliceridi ecc) e riduzione del peso, ma spesso non dà risultati buoni a lungo termine per l'impossibilità di mantenere il regime.
Per questo alcuni studiosi sono fautori del digiuno intermittente.
Questa pratica ha radici antiche e sembra conferire buoni risultati, anche più sostenibili della semplice restrizione calorica in termini di miglioramenti metabolici e della composizione corporea.
Tuttavia non abbiamo ancora studi a lungo termine che abbiano verificato risultati migliori, quindi la pratica rimane tuttora sperimentale.
Aggiornamento 12/2/2018

Si sta diffondendo la moda dei digiuni/estreme restrizioni. Alcuni studi dicono che possono esserci risultati interessanti, però oggi scopriamo che molto del grasso che lascia il tessuto adiposo se ne va nel cuore, potenzialmente alterando la sua funzione, in particolare in chi abbia già problemi (aritmie, insufficienza cardiaca ecc)
Aggiornamento 13/2/2018
Come mai chi ha l'insulina alta fatica a dimagrire? a parte che dovrebbe essere ben noto a chi ha dato un esame di fisiologia, purtroppo ancora oggi qualcuno dice che non conta nulla...
L'effetto è di inibire la funzionalità mitocondriale e il consumo di energia del tessuto adiposo bruno, mentre i grassi vengono spinti a depositarsi negli adipociti bianchi.
Il risultato netto è di limitare il dispendio calorico (se vogliamo farne una questione termodinamica)
Aggiornamento 15/2/2018
Soprattutto in condizioni di stress, mangiare tardi la sera aumenta l'ormone grelina, noto per aumentare l'appetito e ridurre la spesa energetica, col risultato netto di facilitare l'aumento di peso
Aggiornamento 17/2/2018

Il modello stocastico come essenziale per la gestione della salute e della composizione corporea

Aggiornamento 18/2/2018
Perché è così difficile mantenere il peso perso con una dieta ipocalorica? Dopo 2 anni le persone dimagrite hanno gli ormoni che stimolano l'appetito aumentati, e questo abbassa il consumo basale e li spinge a mangiare di più

Aggiornamento 20/2/2018
Contare le calorie serve a poco, così come mangiare poco. Questo perché quando mangiamo poco si attiva un "interruttore" nell'ipotalamo (Crat) che fa in modo che, dopo pochi mesi, le calorie introdotte, anche se poche, vengano destinate all'accumulo e non all'ossidazione. Questo fenomeno si chiama "nutrient partitioning" (partizionamento dei nutrienti introdotti).
Aumenta così la produzione endogena glucosio e grassi (lipogenesi) e si riduce la flessibilità metabolica (capacità di ossidarli).
"L'incapacità di adattarsi adeguatamente ai substrati metabolici è chiaramente un meccanismo importante che influenza lo sviluppo di malattie legate all'obesità, tra cui diabete e dislipidemia. Oltre all'apporto calorico, sta diventando chiaro che l'inappropriata gestione del "destino" dei nutrienti è in gran parte responsabile della malattia metabolica e questo studio dimostra che la proteina Crat nei neuroni ipotalamici AgRP ha un ruolo non apprezzato in questo processo"

Aggiornamento 22/2/2018
Perché dimagrire coi pesi è meglio che col cardio lo spiega un video.

Si è scoperto almeno uno dei meccanismi che lega lo zucchero e in particolare il fruttosio con la deposizione di grasso viscerale (omento). Il fruttosio crea uno stato infiammatorio cellulare nell'adipocita che genera cortisolo, l'ormone dello stress, che aumenta il grasso intraaddominale, notoriamente legato al rischio di malattia. Il fruttosio da frutta non ha questa caratteristica. Possiamo anche ipotizzare che le persone stressate bramino lo zucchero per avere livelli di cortisolo più alti e rispondere così agli stress
Inoltre è un altro meccanismo per cui il grasso genera grasso: infatti più sono gli adipociti, più questo meccanismo è stimolato.

L'invecchiamento si associa con il peggioramento della composizione corporea (riduzione della massa magra e conseguente aumento di grasso), e questo processo sembra mediato, tra le altre cose, dall'aumento del grasso muscolare, e in particolare dall'accumulo di ceramidi, specifici lipidi che riducono la risposta anabolizzante data dallo sforzo fisico.
Il processo sembra ancora più legato all'infiammazione se i ceramidi sono formati da grassi saturi.

Aggiornamento 10/3/2018

In uno studio assumere le fonti di carboidrati (cereali, farinacei, patate ecc) dopo le proteine (alimenti di origine animale, che di solito assumiamo come "secondi") riduce la produzione di grelina nelle ore successive. La grelina è l'ormone che aumenta l'appetito e il desiderio di cibo snack, oltre a ridurre il dispendio energetico.
Questo può essere un semplice modo per smuovere il metabolismo
Aggiornamento 12/3/2018

Il rilascio di grassi dall'adipocita dipende anche dal buon funzionamento del citoscheletro, la rete di proteine che "muove i fili" delle strutture cellulari
Lo stress cronico ruba i precursori degli ormoni sessuali riducendo il loro quantitativo, con effetti negativi su libido e composizione corporea

Aggiornamento 14/3/2018
A parità di calorie, una dieta mediterranea ricca in grassi buoni è più efficace di una dieta con pochi grassi nel far perdere il grasso ectopico, quello che si deposita negli organi (cuore, fegato ecc) e dà problemi di salute
La composizione corporea e la perdita di muscolo negli anziani sono, anche, una questione di... nervi.
Infatti si tende a perdere l'innervazione motoria con l'età (anche per la sedentarietà ovviamente) e questo contribuisce alla sarcopenia
Minore innervazione = minore tono basale = perdita di muscolo = ridotto consumo a riposo = aumento di grasso
Nello studio in questione gli anziani con ancora sufficiente innervazione riuscivano a recuperare massa magra, mentre quando scendeva sotto un certo livello rimanevano sarcopenici nonostante l'esercizio
Si suppone che l'unità motoria (collegamento nervoso tra neurone e muscolo) si "rimodelli" diventando incapace di mantenere la muscolatura
Aggiornamento 16/3/2018

La validità del BMI torna in discussione. Infatti nelle donne in post menopausa, che tendono a mettere grasso sull'addome e perdere muscolatura, i valori di sovrappeso (25) e obesità (30) sono probabilmente da abbassare.
Aggiornamento 28/3/2018

Il legame tra cortisolo e microbiota: alcuni probiotici riescono ad abbassarlo.

I cambiamenti del microbiota post chirurgia bariatrica possono essere fondamentali nel rimodellamento della distribuzione del grasso

Aggiornamento 11/4/2018

Il gene KLF14  influenza la deposizione di grasso nelle donne: a seconda della sua variante si avrà più grasso nelle cosce o nell'addome. Quest'ultimo è quello che aumenta il rischio di diabete.

Il professore Mark McCarthy ha affermato: "Piuttosto che assumere che le variazioni genetiche esercitino i loro effetti allo stesso modo in persone diverse, il nostro nuovo lavoro sottolinea l'importanza di adottare un approccio 'olistico' per comprendere le cause della malattia, chiedendosi come i geni funzionano in diversi tessuti e in diversi sessi. "
Aggiornamento 13/4/2018

Perché col cibo spazzatura qualcuno ingrassa e altri no?
Alcuni ricercatori hanno scoperto che l'alimentazione ad alto contenuto di grassi (di tipo occidentale) stimola la crescita di batteri che aumentano la secrezione di enzimi digestivi e così l'assorbimento dei grassi.
Questi enzimi digestivi consentono il rapido assorbimento di cibi densi di calorie. Contemporaneamente, i microbi rilasciano composti bioattivi. Questi composti stimolano le cellule  nell'intestino ad assorbire i grassi. Nel tempo, la presenza costante di questi microbi  porta a ipernutrizione e obesità.
"I topi senza germi, anche se alimentati con una dieta ricca di grassi, non erano in grado di digerire o assorbire cibi grassi. Non sono ingrassati. Invece, avevano elevati livelli di lipidi nelle loro feci".
L'abbondanza di altre famiglie batteriche è diminuita con una dieta ricca di grassi, tra cui Bifidobacteriacaea e Bacteriodacaea, che sono comunemente associati alla magrezza.
Quando nei topi senza germi sono stati successivamente introdotti i microbi che contribuiscono alla digestione dei grassi, hanno rapidamente acquisito la capacità di assorbire i lipidi.
"Questo lavoro ha implicazioni importanti nello sviluppo di approcci per combattere l'obesità", concludono gli autori. Ciò include la riduzione dell'abbondanza o dell'attività di alcuni microbi che favoriscono l'assorbimento dei grassi o l'aumento dell'abbondanza di microbi che possono inibire l'assorbimento dei grassi.
"Direi che quello che emerge in generale è il concetto che ciò che mangiamo - la nostra dieta su base giornaliera - ha un profondo impatto sull'abbondanza e sul tipo di batteri che ospitiamo nel nostro intestino", ha detto Kristina Martinez-Guryn, PhD , autore principale dello studio, e ora assistente alla Midwestern University di Downers Grove, Illinois. "Questi microbi influenzano direttamente il nostro metabolismo e la nostra propensione a ingrassare con alcune diete".

Lo stress impatta sul metabolismo e sul bilancio energetico:
"Sembra evidente che lo stress può avere un impatto sull'equilibrio energetico in molti modi diversi e a diversi livelli. Lo stress può innescare risposte sia di tipo oressigenico che anoressigenico che riflettono una varietà di fattori intrinseci ed esterni come le differenze individuali, la disponibilità alimentare (appetibilità) e / o il tipo di stress.
Gli stressor cronici e acuti coinvolgono alcuni sistemi sovrapposti ma anche divergenti rilevanti per il controllo metabolico.




Da una prospettiva evolutiva, sembra ragionevole che gli stressor cronici promuovano l'attivazione di meccanismi pro-obesogenici che favoriscono l'accumulo di grasso centrale / viscerale. Questo perché l'attivazione costante della risposta allo stress può essere interpretata come un vivere in una situazione di insicurezza costante, per cui è utile immagazzinare grasso e glicogeno nel fegato (e quindi pronto da usare) e quindi fornire energia al cervello in breve tempo  dalla richiesta".

Aggiornamento 19/4/2018
BPA e ftalati, contaminanti spesso presenti nel cibo confezionato, si associano a riduzione della massa muscolare
Aggiornamento 24/4/2018

Il meccanismo col quale il freddo aumenta la produzione di grasso bruno (o beige) a discapito di quello bianco è epigenetico, ossia il freddo sblocca la trascrizione di alcuni geni che permettono la maturazione delle cellule staminali in grasso capace di ossidare le calorie piuttosto che accumularle. Chi ha maggiori quantità di questo grasso tende meno ad avere problemi metabolici come il diabete.

Una puntata del dott. Oz dedicata a diversi tipi di grasso viscerale: quello dipendente da cortisolo (persone stressate, insonni, da combattere con magnesio e vitamina C), quello dipendente dal pancreas (solitamente provoca craving di zuccheri e grasso nelle braccia, da combattere con la fibra) e quello legato agli estrogeni (spesso hanno anche grasso nel sedere, da contrastare con le brassicacee)
Aggiornamento 26/4/2018

In uno studio durato 10 anni, solo un quarto dei giovani che si erano messi a dieta ha mantenuto la perdita di peso. Mangiare regolarmente cibi di qualità e sport hanno aumentato le possibilità di successo, mentre fare un alto numero di diete le ha ridotte ("più si sta a dieta e più si ingrassa"), anche peggiorando il comportamento alimentare.

Aggiornamento 8/5/2018
Un ulteriore studio conferma l'importanza della colazione, anche se non è chiaro se riduca il rischio di aumento di peso perché si riduce l'introito calorico totale o perché le calorie vengono distribuite in maniera più bilanciata
Aggiornamento 10/5/2018

Gli omega 3 si associano a riduzione della circonferenza vita ma non del peso totale

Aggiornamento 11/5/2018

Le persone allenate hanno un tessuto adiposo che ha maggiori capacità ossidative (di per sé molto scarse rispetto a quello muscolare) e una HSL (lipasi ormono-sensibile) più attiva che permette quindi la fuoriuscita del grasso

Aggiornamento 13/5/2018

Il NAD+ appare essere un importante tramite tra il metabolismo dei grassi e dei carboidrati. La sua sintesi e conseguente consumo, a seconda del sito dove avvengono, fanno in modo che avvenga la trasformazione di carboidrati in grassi e la maturazione dei preadipociti.
La competizione tra gli enzimi NMNAT-1 nucleare e NMNAT-2 citosolico - per il loro substrato comune, il mononucleotide nicotinamide, regola l'equilibrio tra la sintesi di NAD+ nucleare per la regolazione dei geni adipogenici e la sintesi del NAD+ citosolico utilizzata nel metabolismo energetico.
La disfunzione della biosintesi di NAD+ svolge un ruolo fondamentale nella patofisiologia di più malattie, tra cui disturbi metabolici associati all'età (invecchiamento), malattie neurodegenerative e disturbi mentali.

In pratica la sua produzione si riduce con l'età, e questo può essere correlato con una maggiore difficoltà a mantenere il peso durante l'invecchiamento (aumenta la sintesi di grassi da carboidrati).

Aggiornamento 18/5/2018
Finalmente una società scientifica mette nero su bianco che le calorie da zucchero sono più dannose delle altre per la salute cardiovascolare, anche senza aumento di peso.
Questo perché stimolano la produzione endogena di grassi (lipogenesi) e la deposizione di grasso viscerale.
Aspettiamo l'intervento del nostro ministro della salute che ci avvertirà che tagliare lo zucchero danneggia le industrie (soprattutto quelle farmaceutiche).
Inoltre, dopo il dimagrimento, la dieta ad alto indice glicemico (pur facendo perdere ugualmente peso) facilita il recupero del peso perso, a causa della ipersecrezione di insulina.Non vi è sufficiente evidenza che i dolcificanti favoriscano l'aumento di peso.
Gli omega 6 sono protettivi rispetto ai grassi saturi. Le conclusioni del Position Statement consigliano politiche per la prevenzione dell'obesità (favorire la diffusione dei cibi salutari rispetto a quelli insalubri e poveri di nutrienti) e la personalizzazione dell'alimentazione, in particolare a seconda del metabolismo glucidico
Aggiornamento 20/5/2018

L'alcol riduce la sintesi proteica muscolare bloccando mTOR, sia in acuto che in cronico, e l'effetto dura molto tempo.
Aggiornamento 23/5/2018

Invertire i ritmi biologici, mangiando di notte e dormendo di giorno, altera l'espressione di proteine associate alla funzione immunitaria, metabolismo energetico e glucidico e nel cancro.
Aggiornamento 1/6/2018
Gli estrogeni si confermano importanti nelle malattie autoimmuni

Aggiornamento 3/6/2018
Uno studio fatto su gemelli mette in evidenza come, a seconda dei microbi intestinali e dei nostri geni, si tenda a mettere grasso sull'addome (quello più pericoloso per la salute) a causa proprio dei prodotti batterici (metaboliti). Questo dimostra che, grazie a dieta e probiotici, possiamo influenzare il girovita.
Il professor Tim Spector ha dichiarato: "Questo entusiasmante lavoro nei gemelli mostra l'importanza per la nostra salute e l'importanza delle migliaia di sostanze chimiche che i microbi intestinali producono in risposta al cibo. Sapere che sono ampiamente controllati da ciò che mangiamo piuttosto che dai nostri geni è una grande notizia e apre molti modi all'uso del cibo come medicina"
Il Dr. Jonas Zierer, primo autore dello studio ha aggiunto: "Queste novità significano che possiamo modificare l'ambiente intestinale e affrontare la sfida dell'obesità da una nuova angolazione legata a fattori modificabili come la dieta e i microbi nell'intestino. Questo è eccitante, perché a differenza dei nostri geni e del nostro rischio genetico di sviluppare grasso intorno alla pancia, i microbi intestinali possono essere modificati con probiotici, con farmaci o con diete ricche di fibre ".
Aggiornamento 11/6/2018

Iniettare sottocute l'anidride carbonica potrebbe essere un metodo per perdere grasso, perché danneggia gli adipociti, ma per ora non si è visto un buon risultato sul lungo termine
La sarcopenia (riduzione della massa muscolare) è un problema che riguarda solitamente le persone anziane, e si associa ad aumentato rischio di malattie cardiovascolari, diabete, in generale scarsa qualità della vita, ed è ovviamente legato a sedentarietà e alimentazione di bassa qualità.
"Sulla base dell'attuale letteratura disponibile, i minerali possono essere nutrienti importanti per prevenire e/o trattare la sarcopenia. In particolare, il magnesio, il selenio e il calcio sono i più promettenti"
Aggiornamento 18/6/2018

L'esposizione al freddo si conferma attivare il grasso bruno, e dopo che si torna alla temperatura normale la sua disattivazione è lenta

Aggiornamento 5/7/2018

L'alterazione dei ritmi circadiani crea un ambiente cellulare favorevole per la crescita tumorale
Aggiornamento 10/7/2018

Alterare i ritmi circadiani porta alla variazione di metaboliti e ormoni specifici e peggioramento del metabolismo in soli 3 giorni
Aggiornamento 13/7/2018

La gestione nutrizionale del sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico) può aiutare nella gestione dell'integrità dell'epitelio intestinale e dell'infiammazione

Aggiornamento 15/7/2018

La dieta chetogenica riduce il grasso viscerale senza far perdere muscolo, ma non favorisce l'aumento di muscolo durante le fasi di massa.
Deve essere usata insomma solo nelle fasi di "definizione"
legami tra il setpoint del peso e la tiroide: l'orologio biologico, l'assunzione di cibo (fisiologici), l'infiammazione acuta e cronica (fisiopatologici)

Il T3 stimola la produzione di calore dagli adipociti attraverso il sistema nervoso simpatico e AMPK

Aggiornamento 18/7/2018

La presenza di una mutazione nel gene PPARƔ lega aumento del grasso viscerale ed eccesso di grassi saturi
Aggiornamento 19/7/2018

Nel modello animale il succinato, una molecola intermedia del ciclo di Krebs, se somministrato attiva il grasso bruno e stimola il consumo calorico

La glicemia costantemente alta, come capita in caso di diabete, di infiammazione o dopo i pasti, blocca AMPK, una proteina che, tra le altre cose, attiva TET2, un soppressore dei tumori. Stare sempre a stomaco pieno favorisce quindi i tumori, mentre i digiuni fatti in modo adeguato possono ridurre la proliferazione cellulare.
Questo è uno dei motivi che lega diabete e tumori.
Aggiornamento 13/8/2018

Le catechine del tè verde (550mg circa al giorno, corrispondenti a 5 tazze) sono efficaci nel ridurre il grasso viscerale e i parametri della sindrome metabolica
Aggiornamento 28/8/2018

Le biopsie compiute su persone che stanno sveglie la notte dimostrano un'alterazione delle proteine sintetizzate. Queste alterazioni aumentano l'infiammazione e rallentano il metabolismo, favorendo l'accumulo di grasso e l'insorgere del diabete
Aggiornamento 31/8/2018

Una testimonianza secondo cui perdere troppo grasso porta ad un effetto negativo sugli ormoni dell'asse riproduttivo (ipotalamo-ipofisi-gonadi, GnRH-LH/FSH-testosterone). Questo è probabilmente dovuto alla caduta della leptina, sia per lo scarso introito calorico che chi fa digiuni per "definirsi" pratica sia al basso livello di grasso raggiunto, che in termini evolutivi indica un pericolo e quindi necessità di sopravvivere e non certo di riprodursi


Aggiornamento 13/9/2018

Gli estrogeni regolano gli enzimi chiave del metabolismo energetico e mitocondriale, prevenendo le malattie dell'invecchiamento come l'Alzheimer
Aggiornamento 25/9/2018
Quando la smetteremo di sterilizzare tutto? I bambini hanno necessità di venire in contatto con un po' di sporco per "educare" il sistema immunitario.
In uno studio canadese, i bambini che vivevano in case con maggiore uso di disinfettanti avevano maggiore rischio di essere in sovrappeso a 3 anni. Questi prodotti infatti alteravano il microbiota intestinale, e potrebbero essere considerati "obesogeni". Inoltre essendo molecole particolari potrebbero anche essere interferenti endocrini
Aggiornamento 9/10/2018
Si sa da tempo che asma e obesità infantile vanno di pari passo. Un nuovo studio ipotizza legami causali, dovuti alla riduzione dell'attività fisica tra i bambini asmatici e all'utilizzo dei cortisonici, che favoriscono la deposizione di grasso, e infatti i bambini che li usano sono quelli più a rischio.
Aggiornamento 13/10/2018
Un lavoro mostra come negli obesi 12 settimane di attività fisica supervisionata non alterano il tessuto adiposo sottocutaneo addominale in maschi obesi. Tradotto in soldoni è probabilmente il grasso più difficile da levare.
Aggiornamento 21/10/2018
Gli estrogeni danno sazietà e aumentano la termogenesi in entrambi i sessi. Ecco un altro motivo per cui le donne in menopausa tendono a ingrassare

Aggiornamento 2/11/2018

In topi stressati, in cui si provoca quindi un'alterazione del microbiota, somministrare grassi a catena corta (SCFA) allevia l'anedonia e i comportamenti derivanti da stress, incluso la permeabilità intestinale. In caso di stress cronico invece l'aumento di peso e l'espressione dei recettori per i grassi (FFAR) non variano con gli SCFA.
Aggiornamento 15/11/2018
L'effetto yo-yo, non solo del peso ma anche della pressione, della glicemia e del colesterolo si associa ad aumentata mortalità

Aggiornamento 15/12/2018
L'estradiolo (E2) è l'ormone tipico delle donne in età fertile, e la sua concentrazione cala in menopausa. Questo favorisce la deposizione di grasso a livello viscerale nelle donne in età avanzata. Si può determinare anche una "resistenza" al loro segnale, soprattutto in caso di livelli alti.
In questo studio è stato osservato che livelli medi (e non bassi né alti) sono associati a migliori livelli di massa grassa in donne postmenopausa, mentre fuori dal range si è facilmente con eccesso di adipe.

Aggiornamento 16/12/2018
Articolo di Sara Gottfried sul grasso addominale e alterazione ormonale in postmenopausa.

La prima causa è la riduzione degli estrogeni, che anche se declinano possono rimanere in eccesso (oltre 100 volte) rispetto al progesterone, causando la cosiddetta estrogeno-dominanza, che esacerba la deposizione di grasso lontano dalle cosce.
Inoltre il cortisolo, i cui livelli sono alterati, attiva la aromatasi, aumentando così la conversione di androgeni in estrogeni.
Il grasso viscerale aumenta l'insulina, e l'insulina riduce SHBG, aumentando gli ormoni steroidei in circolo che favoriscono, con un circolo vizioso, l'aumento del giro vita.
L'infiammazione che consegue ai fattori rilasciati dal grasso viscerale causano alterazione del segnale leptinico, così riducendo il metabolismo. Anche i carboidrati da fonti raffinate hanno questo effetto.
Anche la cosiddetta "tireopausa", la riduzione fisiologica degli ormoni tiroidei, riduce il rate metabolico e può far sentire stanchi e spossati.
I consigli sono quelli di mangiare correttamente, fare sport e in particolare HIIT, dormire a sufficienza.
Aggiornamento 20/12/2018
È stata scoperta una nuova sottopopolazione di adipociti beige, quelli che producono calore, che al posto che ossidare grassi utilizzano il glucosio come primaria fonte di energia. Non sono inoltre sotto il controllo dei recettori β-adrenergici. Questo potrebbe avere ripercussioni nella gestione del diabete.
"È probabile che esistano molteplici sottotipi di adipociti termogenici con origini cellulari distinte, e che ogni sottotipo abbia ruoli biologici unici, a seconda della natura degli stimoli esterni, come l'acclimatazione al freddo, la restrizione calorica o la manipolazione, esercizio fisico, cachessia, chirurgia bariatrica e lesioni".
Alcune novità sulle differenze tra adipociti: la principale differenza è il contenuto di mitocondri
Aggiornamento 23/12/2018
"Distinti meccanismi genetici possono essere collegati alla distribuzione del grasso gluteofemorale e addominale che sono alla base del calcolo del rapporto vita-fianchi. Queste scoperte possono migliorare la valutazione del rischio e il trattamento del diabete e delle malattie coronariche". Sono stati individuati oltre 200 geni implicati

Aggiornamento 30/12/2018

Nel modello animale, sconvolgere i ritmi circadiani (ossia stare svegli la notte) stimola la deposizione di grasso, in particolare nel fegato, anche nei topi magri e con una dieta normale

L'attività fisica riduce il grasso viscerale, quello più pericoloso per la salute, attraverso il rilascio di una proteina, chiamata interleuchina 6, che stimola la lipolisi. Utilizzando un farmaco che blocca IL6, usato normalmente nell'artrite reumatoide, si evita la perdita di grasso viscerale. Questo dimostra che l'effetto di questa molecola è dipendente dallo stato infiammatorio e di salute.
Aggiornamento 31/12/2018
La riduzione del metabolismo legata all'invecchiamento è dovuta primariamente al cambio di composizione corporea (meno muscoli e più grasso) ma può anche essere spiegata da riduzione dell'attività metabolica nei tessuti e organi e di particolari attività di cellule specifiche

Aggiornamento 2/1/2019
Durante la gravidanza si va ad accumulare grasso viscerale, indipendentemente dall'aumento di peso, che servirà nei mesi successivi per l'allattamento. Allattare per almeno 6 mesi riduce negli anni successivi la circonferenza vita (indicatore di grasso viscerale) e il rischio di malattie cardiovascolari
Aggiornamento 4/1/2019
La carenze di vitamina D sembra aumentare il rischio di alterazioni del ciclo mestruale, come oligomenorrea e amenorrea. Potrebbe essere dovuto al fatto che in questa condizione aumentano i recettori per gli estrogeni e si riducono quelli progestinici (dominanza estrogenica).
La carenze di vitamina D aumenta anche il rischio di fibromi uterini
Aggiornamento 9/1/2019
L'effetto della luce sul nucleo sovrachiasmatico (una parte dell'ipotalamo) influenza l'intero metabolismo, tra cui quello glucidico, ed ecco perché disallineare il sonno con la luce diurna porta al diabete. Recenti evidenze mostrano che tutti gli organi vengono alterati: nell'intestino l'assorbimento degli zuccheri, nei muscoli nel tessuto adiposo la sensibilità insulinica, nel fegato la produzione di glucosio, nel pancreas la produzione di insulina. Assumere la maggior parte delle calorie nella prima parte del giorno e fare un digiuno consistente nelle ore notturne aiuta a ripristinare i corretti ritmi circadiani

Aggiornamento 14/1/2019

Nel modello animale prendere molto peso in gravidanza è associato con aumento del peso post parto e questo sembra dovuto a riduzione degli estrogeni che riducono la spesa energetica

Aggiornamento 18/1/2019
Novità sulla fisiologia del tessuto adiposo:

L'adipogenesi è strettamente regolata da una serie di fattori di trascrizione che vengono espressi in tempi caratteristici durante la differenziazione. Numerosi fattori che agiscono in modo autocrino, paracrino, ed endocrino controllano l'adipogenesi influenzando la differenziazione della "discendenza" adiposa. La carenza o l'eccesso di ormoni sono associati ad alterazioni nel grasso e diversi ormoni, cortisolo e steroidi sessuali, hanno mostrato di influenzare il deposito delle adiposità in modo dipendente. Con eccesso di GC, il grasso si accumula preferenzialmente nei depositi centrali. Bassi estrogeni sono presenti anche nelle donne con adiposità centrale, mentre negli uomini è dovuta a bassi androgeni .

La sua espansione può avvenire sia per aumento delle dimensioni cellulari (ipertrofia) che del numero (ipeplasia). La prima è più legata ad infiammazione e ipossia, e per questo alle malattie metaboliche. Ma il tentativo di aumentare il numero tramite appositi farmaci ligandi dei PPARℽ (glitazoni) ha dato molti problemi nel lungo periodo.
Esiste anche una dedifferenziazione, ossia gli adipociti in diversi stati di maturazione, anche completamente maturi, possono tornare a cellule mesenchimali.
La deposizione di adipociti nel muscolo scheletrico è associata con insulino-resistenza, sarcopenia, distrofia muscolare e lesioni muscolari.
Anche il controllo ormonale è molto complesso
Insulina e glucocorticoidi stimolano soprattutto la maturazione dei preadipociti viscerali.
Livelli più alti di insulina in vivo sarebbe necessari per attivare la segnalazione intracellulare che permette ai preadipociti indifferenziati di diventare adipociti maturi. Tuttavia, molte domande relative al ruolo dell'insulina nell'adipogenesi rimangono. Cosa importante, capire come fanno i preadipociti a discriminare tra normali elevazioni dell'insulina postprandiale e innalzamenti di insulina associati alla ipernutrizione.
I glucocorticoidi sensibilizzano i preadipociti al segnale insulinico, "migliorando" l'adipogenesi in seguito all'azione insulinica, e facilitano l'arresto della crescita e sono necessari per la differenziazione terminale.
Per quanto riguarda l'infiammazione cronica, può essere sostenuta probabilmente da un'insufficiente adipogenesi nel tessuto adiposo, ma questo forma un circolo vizioso in cui l'infiammazione inibisce ulteriormente la differenziazione dei precursori adipogenici.
Anche i ritmi circadiani contano: emergenti prove dai modelli animali suggeriscono che l'aumento dell'adiposità in individui con ritmicità circadiana interrotta è regolato anche a livello di maturazione del preadipocita, soprattutto grazie al PPARγ.
I ROS, specie reattive dell'ossigeno, riducono l'adipogenesi facilitando l'insorgenza di malattie infiammatorie e metaboliche.
Aggiornamento 26/1/2019
L'eccesso di grasso, soprattutto se concentrato nell'addome, aumenta il rischio di insufficienza renale

Aggiornamento 16/2/2019
Sebbene sia impossibile trovare il miglior protocollo di allenamento valido per tutti, secondo una revisione degli studi l'attività vigorosa e breve (HIIT) determina un miglior dimagrimento dell'attività moderata e continuativa (e fa anche risparmiare tempo)
Aggiornamento 18/2/2019
Individuate nuove varianti geniche che influenzano la distribuzione del grasso. L'importanza dell'innervazione, soprattutto simpatica, nella regolazione del grasso corporeo, grazie all'integrazione dei segnali da parte dell'ipotalamo.
Aggiornamento 20/2/2019

State male e non sapete perché. Qualcuno vi ha mai suggerito di misurare pregnenolone e DHEA, i precursori degli ormoni steroidei?
Il "furto del pregnenolone" è una condizione dovuta a infiammazione cellulare e stress ossidativo che riduce la produzione di ormoni sessuali (testosterone ed estrogeni) in favore del cortisolo, alterando gli equilibri tra ormoni e la salute di tutto il corpo.

Aggiornamento 10/3/2019
I polifenoli di frutta e verdura agiscono sulle cellule adipose, in particolare sui recettori adrenergici, aumentando il consumo calorico, favorendo la trasformazione in tessuto adiposo bruno che consuma energia sotto forma di calore (termogenesi), la nascita di nuovi mitocondri, la lipolisi. Tutto questo in collaborazione con l'irisina
Aggiornamento 14/3/2019
Migliorare la qualità della dieta, aumentando frutta, verdura, legumi, semi oleosi, cereali integrali, pesce e riducendo la carne rossa, porta a riduzione del grasso ectopico, quello che si deposita tra gli organi (viscerale e pericardico) e aumenta il rischio di malattia. I risultati sono stati verificati con TAC dopo 6 anni di follow-up.
Aggiornamento 23/2/2019

Un post del bravo collega Giovanni Occhionero



La carenza di testosterone può essere uno dei motivi dei problemi cardiaci degli anziani, anche se la correzione della carenza può portare ad altri problemi.

Aggiornamento 5/4/2019

Un caso eclatante di effetto soggettivo legato alle condizioni di salute. Fitoestrogeni e composizione corporea dopo la menopausa: nelle donne sane sembrano ridurre lievemente il peso, mentre in caso di problemi metabolici (ipertensione, diabete o dislipidemia) favoriscono l'aumento
Aggiornamento 6/4/2019
L'innervazione simpatica è essenziale per la trasformazione del grasso bianco in beige.

Il cibo spazzatura stimola la deposizione di grasso addominale. Per ogni 10% di calorie in più da cibo industriali, la circonferenza addominale di un bambino aumenta di 0,7 cm tra i 4 e gli 8 anni.
I problemi al metabolismo glucidico solitamente si manifesteranno dopo gli 8 anni.
"Diversi meccanismi possono spiegare la relazione tra un consumo maggiore di cibi ultra-elaborati e l'obesità addominale. Tali prodotti sono squilibrati dal punto di vista nutrizionale e contribuiscono ad un aumento significativo dell'apporto energetico quotidiano a causa del loro contenuto eccessivo di zuccheri, grassi trans e saturi, e determinano minore stimolo della termogenesi se confrontati con alimenti non elaborati. Inoltre, i cibi ultra-elaborati sono altamente appetibili e possono portare all'interruzione dei segnali di fame e sazietà.
Un altro aspetto preoccupante è l'aumento dell'assunzione di sostanze artificiali aggiunte ai prodotti alimentari ultra-trasformati dall'industria. La ricerca indica che il fruttosio artificiale può contribuire all'obesità modulando il microbiota intestinale, i dolcificanti artificiali possono contribuire all'aumento di peso stimolando la secrezione basale di insulina e il solfito di sodio, il benzoato di sodio e la curcumina possono promuovere l'obesità diminuendo la secrezione di leptina".
Aggiornamento 19/4/2019

Nei topi il consumo frequente di pollo da allevamento intensivo porta ad alterazioni ormonali (ridotto progesterone, aumentati testosterone ed estrogeno) che facilitano lo sviluppo dell'ovaio policistico (PCOS)
Aggiornamento 26/4/2019
Tre nuovi tipi di adipociti individuati, e l'insulina è fondamentale per promuoverne la maturazione.
Aggiornamento 1/5/2019

In persone sane un pasto più abbondante del normale non provoca aumento di grasso perché il corpo risponde aumentando il consumo energetico. Non aumentano neanche i parametri collegati come insulina e glicemia. Se invece l'eccesso di calorie si protrae, le modificazioni in questi parametri sono sensibili.

Aggiornamento 3/5/2019
Il tessuto adiposo sottocutaneo (SAT) è sensibile alla luce solare. Quando "sente" il sole, il grasso si comporta da "sensore circadiano periferico" che contribuisce alla salute metabolica (gli altri stanno nel nucleo soprachiasmatico nel cervello e sono attivati attraverso gli occhi). In questo modo si stimola la lipolisi (fuoriuscita degli acidi grassi dagli adipociti), processo fondamentale per il dimagrimento.
"Quando le lunghezze d'onda della luce blu del sole - la luce che possiamo vedere con gli occhi - penetrano nella nostra pelle e raggiungono le cellule grasse appena sotto, le goccioline lipidiche si riducono di dimensioni e vengono rilasciate dalla cellula. In altre parole, le nostre cellule "immagazzinano meno grasso", ha detto Peter Light, autore senior dello studio, professore di farmacologia e direttore dell'Alberta Diabetes Institute di Alberta.
"Se applichiamo le nostre scoperte nel mondo reale, l'insufficiente esposizione alla luce solare che otteniamo otto mesi all'anno vivendo in un clima settentrionale potrebbe favorire lo stoccaggio del grasso e contribuire al tipico aumento di peso che alcuni di noi hanno durante l'inverno", ha aggiunto.
"La mancanza di sufficiente esposizione corporea alla luce solare può contribuire alla disfunzione del SAT a lungo termine e alle attuali epidemie di obesità, diabete e malattie cardiovascolari".
Aggiornamento 4/5/2019
Scoperta la proteina che regola l'innervazione simpatica del tessuto adiposo bruno. Si chiama calsintenina 3β. Se avete questa proteina malfunzionante, producete poco calore e avete il metabolismo lento 😛

Aggiornamento 5/5/2018
Un articolo sul legame tra interferenti endocrini e obesità infantile

Aggiornamento 11/5/2019
Da sempre si sa, anche se qualcuno ancora non se n'è accorto, che lo stress può favorire l'aumento di peso. Evolutivamente questo capita perché nei momenti di difficoltà abbiamo necessità di mettere da parte le calorie e non certo sprecarle per fare muscoli o in calore.
È stato ora scoperto un nuovo meccanismo a riguardo.
Vengono attivati i centri dell'amigdala, la parte del cervello che si attiva con la paura e l'ansia, e in caso di stress abbinato ad alimentazione con cibi caloricamente densi, viene rilasciato più NPY, un ormone che stimola la fame, rallenta il metabolismo e aumenta l'insulino-resistenza, in modo che la sazietà postprandiale non blocchi l'appetito.
"Meccanisticamente, è la diminuita capacità di segnalazione dell'insulina sui neuroni NPY dell'amigdala in condizioni di stress combinato a dieta ad alto contenuto di grassi che porta allo sviluppo esagerato dell'obesità".
Aggiornamento 13/5/2019
Lo stress stimola il cortisolo, che "ruba" il pregnenolone e impedisce la corretta formazione degli ormoni sessuali (testosterone ed estrogeni), fondamentali per la buona salute e la composizione corporea

https://www.facebook.com/FunctionalMedDoc/

Aggiornamento 18/5/2019

Il consumo di bibite e succhi di frutta zuccherati è legato ad aumento della mortalità. Questo perché il consumo di fruttosio può stimolare una risposta ormonale che promuove la deposizione di grasso a livello centrale. Una maggiore adiposità centrale è un fattore di rischio di malattia cardiovascolare riconosciuto da tempo. Inoltre, la ricerca suggerisce che le calorie consumate in forma liquida possono aumentare il rischio di obesità perché non si ha un’adeguata risposta metabolica
Aggiornamento 31/5/2019
L'orario di allenamento può influenzare la prestazione e la composizione corporea. In generale allenarsi alla luce naturale appare più salutare
Aggiornamento 6/6/2019
La vitamina D somministrata giornalmente o in dosi settimanali è efficace nel migliorare la glicemia e la sensibilità insulinica in donne con ovaio policistico, in particolare se somministrata insieme a zinco, calcio e vitamina K.
Aggiornamento 11/6/2019
Come fanno stress, alterazione del sonno e dei ritmi circadiani a favorire l'accumulo di grasso? Uno dei meccanismi riguarda l'alterazione dei ritmi circadiani.
Il cortisolo, l'ormone dello stress, ha dei ritmi ben precisi durante la giornata nelle persone sane, alto al mattino e tendente a scendere durante la giornata. Somministrare l'analogo del cortisolo ai topi fa in modo che le cellule adipose siano più numerose e grandi. Questo però non succede, o in maniera limitata, se la somministrazione segue i ritmi circadiani.
Quando invece il cortisolo raggiunge un limite critico, stimola la produzione di una proteina chiamata PPARγ, che determina maturazione dei preadipociti in adipociti maturi. Questo significa avere più "magazzini" per le calorie introdotte, che tenderanno più facilmente ad accumularsi.
"Infine, questa ricerca sottolinea l'idea che forse l'esercizio fisico, l'esposizione al calore o il consumo di caffè che causano picchi pulsatili nel cortisolo sono utili per ridurre la probabilità che i preadipociti si differenzino in cellule adipose. Certo, è importante dedicare il tempo a queste cose, e le persone con problemi intestinali o surrenali dovrebbero usare queste cose in modo logico e produttivo invece di limitarsi a farle per routine, volenti o nolenti."
"Poiché i ritmi circadiani vengono riconosciuti come variabili importanti per l'ottimizzazione della salute e il trattamento delle malattie, i tempi [di somministrazione] diventeranno un fattore importante per massimizzare i risultati. Con un gran numero di persone obese e persone che assumono glucocorticoidi per numerosi problemi negli Stati Uniti, questo studio ci mostra come i fattori relativi alle perturbazioni circadiane possono promuovere l'accumulo di grasso.
I glucocorticoidi, come il cortisolo nell'uomo, sono influenzati dall'orologio circadiano in tutti gli animali e funzionano anche come input in tutto l'organismo. In altre parole, l'ambiente produce una variazione nei glucocorticoidi che promuove il giusto timing e la comunicazione tra sistemi di organi interdipendenti. I segnali circadiani che possono avere un impatto sul ritmo del cortisolo includono l'esposizione alla luce, il ciclo di alimentazione/digiuno, l'attività fisica e l'esposizione agli stress.
I glucocorticoidi sono farmaci utili nel ridurre problemi come stanchezza e dolore. Ma è importante prestare attenzione alle implicazioni fisiologiche del disallineamento con il ritmo circadiano del cortisolo. Quindi la tempistica potrebbe essere un grosso problema per chi assume glucocorticoidi e sta anche cercando di perdere peso.
Che tu sia esposto a segnali circadiani che disturbano i tuoi orologi o che sia esposto ai farmaci che fanno la stessa cosa, perdere il ritmo circadiano del cortisolo sembra promuovere l'accumulo nelle cellule di grasso, che diventano più grandi e numerose. Nessuna di queste cose è l'ideale in una popolazione già obesa".
Aggiornamento 21/6/2019

L'urolitina A (UA), un composto presente nella melagrana, stimola la mitogenesi (formazione di nuovi mitocondri) e rallenta l'invecchiamento nell'uomo. Il composto è inoltre totalmente sicuro. "UA è l'unico composto noto che ristabilisce la capacità delle cellule di riciclare i mitocondri difettosi. Nei giovani, questo processo avviene naturalmente. Ma invecchiando, il nostro corpo inizia a perdere il potere di eliminare i mitocondri disfunzionali, causando la sarcopenia (perdita della massa muscolare scheletrica) e l'indebolimento di altri tessuti. Il team si è concentrato sul rallentamento, o addirittura sull'inversione, di questo effetto naturale dell'invecchiamento".
Aggiornamento 24/6/2019
La leptina regola il grasso epatico (lipogenesi, trasporto all'esterno e conseguente steatosi) attraverso l'ipotalamo e la stimolazione del nervo vago.
Aggiornamento 28/6/2019
Solo un quarto degli integratori venduti come "T booster" (potenziatori del testosterone) hanno un minimo di supporto scientifico, e il 10% è addirittura dannoso. La dott.ssa Samplaski, autrice dello studio, ha detto "Il modo più sicuro ed efficace per gli uomini per aumentare i bassi livelli di testosterone è parlare con un medico o un nutrizionista".
Aggiornamento 11/7/2019
Non rispettare gli orari fisiologici dei cicli sonno-veglia altera i segnali di insulina e leptina, due ormoni cruciali per il mantenimento del peso corretto e della composizione corporea.

Aggiornamento 13/7/2019

Negli individui con grasso viscerale, sia l'attività aerobica che quella coi pesi riducono il grasso epicardico, ma solo la seconda riduce il grasso pericardico
Aggiornamento 26/7/2019
Il grassi viscerale contribuisce alle malattie cardiovascolari riducendo il glutatione e aumentando lo stress ossidativo
Aggiornamento 29/7/2019
Alti livelli di estrogeni in gravidanza, soprattutto estradiolo, sembrano legati al rischio di autismo
Le donne con un peso normale ma aumentata circonferenza addominale hanno mortalità simile alle donne obese
Aggiornamento 1/8/2019

La qualità del microbiota intestinale sembra più importante dei fattori dietetici nel determinare il grasso viscerale (quello dannoso per la salute).
Alcuni nutrienti associati con la salute, come magnesio, fibre, biotina e vitamina E hanno necessità di un buon microbiota per essere "utilizzabili".
"il nostro lavoro suggerisce che la modulazione della composizione del microbiota intestinale potrebbe essere un obiettivo efficace per la riduzione del grasso viscerale nelle donne anziane".
Aggiornamento 12/8/2019
Non dormire riduce il testosterone e aumenta il rischio di ipertensione, aumentando l'attivazione del sistema simpatico, ma solo nelle donne
Aggiornamento 22/8/2019
Chi ha buone quantità di grasso bruno (BAT) ha migliore salute anche perché rimuove l'eccesso di aminoacidi ramificati (BCAA) dal sangue, utilizzandoli come fonte di energia per produrre calore. In persone con poco BAT, i BCAA possono essere dannosi perché non vengono metabolizzati ma si accumulano, aumentando il rischio di diabete e aumento di peso.
Aggiornamento 15/9/2019

Il consumo di cibo industriale è associato con maggiore adiposità in bambini e adolescenti. Può sembrare banale ma visto che qualcuno continua a dire che tutte le calorie sono uguali lo rimarchiamo.
Aggiornamento 25/9/2019
Il grasso addominale sottocutaneo, quello che possiamo "pinzare" sull'addome, appare essere neutro nei confronti del rischio cardiovascolare. Quello femorale viene considerato protettivo, mentre quello viscerale ed ectopico (che circonda/infiltra i vari organi come cuore, fegato e muscolo) è quello più pericoloso, soprattutto perché induce insulinoresistenza.
Aggiornamento 28/9/2019
I glitazoni (o tiazolidinedioni) sono stati usati per molti anni come farmaci antidiabetici per abbassare la glicemia. Questo avveniva tramite la ridistribuzione del grasso, che passava dal compartimento viscerale a quello sottocutaneo, fatto per cui le persone ingrassavano. Sono stati quasi aboliti perché aumentavano il rischio cardiovascolare, e oggi si è scoperto perché, almeno per alcuni di questi farmaci.
Sono tossici per i mitocondri, gli organelli cellulari che forniscono energia agli organi, in primis al cuore.
Nel modello animale il resveratrolo riduce la disfunzione cardiaca causata dai farmaci. La medicina mitocondriale si conferma l'approccio del futuro.
Aggiornamento 5/10/2019
Un post della dott.ssa Baroni sui valori degli ormoni trovati nei prodotti animali e i loro effetti.
Aggiornamento 19/10/2019
Il microbiota modula lo stress e la tendenza ai problemi mentali, grazie ai suoi metaboliti, e interagendo col sistema immunitario. In particolare L. casei Shirota e L. plantarum 299v possono ridurre il cortisolo, ormone dello stress.

Aggiornamento 29/10/2019
I ritmi circadiani degli ormoni
Gli adipociti sottocutanei sono in grado di dedifferenziarsi e tornare allo stato di preadipociti.
Aggiornamento 3/11/2019
Seguire la dieta mediterranea si associa a riduzione del grasso viscerale e pericardico, quelli associati maggiormente con il rischio cardiovascolare
Aggiornamento 13/11/2019
Una miscela di aminoacidi essenziali (20g al giorno), creatina, vitamina D, acido alfalipoico, Coenzima Q10 e resveratrolo aumenta la muscolatura e la forza e diminuisce il grasso viscerale in anziani debilitati sarcopenici
Aggiornamento 21/11/2019
"L'interruzione cronica delle dinamiche circadiane (alterare i rtimi sonno-veglia e il ciclo naturale della luce) provoca l'accumulo di un carico allostatico (allontanamento dall'omeostasi), ossia una diminuzione della capacità di resistenza ai fattori di stress e lo sviluppo di malattie sistemiche croniche. Infine, suggeriamo che gli approcci cronoterapici (riallineare i ritmi al normale ciclo sonno-veglia) possono comportare il ripristino dei meccanismi adattativi allostatici e il ripristino della resilienza allo stress fisiologico". In pratica, prima che sia troppo tardi, bisogna imparare a dormire la notte, e questo può aiutare le condizioni metaboliche legate con l'alterazione dei ritmi circadiani, come diabete, steatosi, aumento di peso ecc.
Aggiornamento 25/11/2019
Gli omega 3 favoriscono la maturazione degli adipociti e così lo sviluppo di un fenotipo metabolicamente più sano, perché più cellule adipose piccole sono meglio di poche grandi, a parità di quantità di adipe.
Aggiornamento 28/11/2019
(Con immensa sorpresa visto che è sempre risultata inefficace) La carnitina migliora il peso, la circonferenza addominale, riduce il grasso ma non la percentuale di grasso sul peso totale.
Questo succede facilitando l'ingresso dei grassi nei mitocondri, migliorando l'utilizzo del glucosio nel cervello, riducendo l'appetito e migliorando il rilascio di grassi dagli adipociti, riducendo l'adipogenesi. Alcuni dubbi rimangono per l'eventuale trasformazione in TMAO, metabolita infiammatorio
Aggiornamento 8/12/2019
L'insulina stimola la lipogenesi (DNL), ossia la sintesi di grassi endogena. Mentre questa via è quasi trascurabile nelle persone normali, è discretamente attiva in persone con alterazioni metaboliche (insulinoresistenza, sindrome metabolica, diabete, invecchiamento), e può quindi condizionare l'aumento di peso e rendere più difficile dimagrire.
"Oltre all'eccesso calorico, i macronutrienti esercitano effetti specifici modulando la secrezione enteroendocrina e, a loro volta, le isole pancreatiche [con aumento del rapporto insulina/glucagone] e la funzione cerebrale prima di raggiungere il letto splancnico per stimolare direttamente la secrezione di insulina e l'ingresso [dei nutrienti] nel fegato. Solo il 33% circa dei carboidrati nella dieta entra nel fegato e si ritiene che i grassi nella dieta ammontino solo al 10-20% del pool di acidi grassi epatici. Tuttavia, i macronutrienti possono fornire substrati per l'acetil-CoA epatico" che attiva i sensori nutrizionali e fornisce i substrati per la lipogenesi.
Nelle persone con diabete "l'ingestione di due pasti ad alto tasso glucidico rivelano le anomalie metaboliche: i carboidrati ingeriti vengono deviati dalla sintesi di glicogeno muscolare al fegato, dove la disponibilità aumentata di carboidrati e l'iperinsulinemia compensativa promuovono la DNL epatica, sintesi di trigliceridi epatica e secrezione di VLDL, ipertrigliceridemia e riduzione nel plasma delle HDL".
In tutto questo gioca un ruolo importante l'ipotalamo e l'infiammazione che lo colpisce, che altera il controllo sui nutrienti e influenza il loro destino metabolico.
Aggiornamento 12/12/2019
La curcumina può aiutare a ridurre la circonferenza addominale (WC) e il grasso viscerale in persone con steatosi epatica (NAFLD). "Sono stati proposti diversi meccanismi per gli effetti delle diete antiinfiammatorie e dei loro ingredienti come la curcumina sull'obesità e sulla WC, inclusa l'inibizione della lipogenesi e dell'infiammazione (riduzione delle citochine proinfiammatorie), la soppressione dell'angiogenesi, nel tessuto adiposo: downregolazione della differenziazione dei preadipociti, aumento della lipolisi, maggiore differenziazione in tessuto adiposo bruno, aumento del metabolismo energetico degli adipociti e dell'apoptosi; aumento dei livelli sierici di nesfatina, che aumentano la sazietà, ed effetti simil-probiotici". Viene inoltre inibito l'enzima che produce il cortisolo, che aumenta l'adiposità viscerale.
Aggiornamento 22/12/2019
Le proteine del complemento sono componenti del sistema immunitario, prodotte dal fegato, e che si attivano in caso di necessità, supportando la risposta anticorpale, e può essere attivata anche da lectine (presenti anche in alcuni alimenti) e membrane batteriche e fungine. Il tessuto adiposo, soprattutto se infiammato, può produrre proteine del complemento, contribuendo all'immunità. Inoltre queste proteine interagiscono col metabolismo, simulando l'effetto di insulina e altri ormoni lipogenici o lipolitici, e contribuendo all'espansione o riduzione del tessuto adiposo, e alla sua distribuzione nei diversi distretti (sottocutaneo, viscerale ecc). Nelle persone con eccesso di adipe si può formare un circolo vizioso per cui il grasso stimola l'aumento di grasso. Un altro esempio di come metabolismo energetico e sistema immunitario si sovrappongono.
"Dati promettenti supportano l'idea che complemento e le adipokine correlate, in particolare ASP, possono contribuire al partizionamento del grasso attraverso il loro effetti lipogenici/antilipolitici sotto l'influenza degli ormoni sessuali. Questo può spiegare le variazioni nell'adiposità regionale e relativo rischio metabolico negli uomini e nelle donne"
Varie specie di Lattobacilli prevengono l'assorbimento delle tossine fungine aflatossina B1 e zearalenone [due potenti micotossine, presenti per esempio nei cereali e nella frutta secca], nonché metalli pesanti (anche E. coli col cadmio), legando lo xenobiotico alla superficie batterica. Inoltre modulano la permeabilità intestinale riducendo la quantità di sostanze che entrano nel circolo.
Aggiornamento 3/1/2020
Bell'articolo di Today's Dietitian sul grasso viscerale e sull'inconsistenza del BMI come parametro
Aggiornamento 13/1/2020

Le diete lowfat possono essere associate a minore testosterone

Aggiornamento 20/1/2020
La supplementazione con creatina e HMB aumenta il testosterone e riduce il cortisolo negli atleti, soprattutto se presi contemporaneamente
Aggiornamento 30/1/2020

I vari tipi di grasso schematizzati

Aggiornamento 10/2/2020
Il cervello maschile è particolarmente vulnerabile alle alterazioni che colpiscono il microbiota nella prima infanzia. Il microbiota regola durante la vita la quantità di ormoni sessuali, modulando infiammazione e metabolismo. Fare attenzione all'alimentazione può così essere un modo per migliorare la flora e il quadro ormonale, con possibili conseguenze sulle malattie neurologiche

Aggiornamento 13/2/2020

Può la dieta chetogenica essere usata nello sportivo senza compromettere la performance (a causa del calo di glicogeno) e migliorando la composizione corporea? Secondo una revisione degli studi "una dieta chetogenica non ipocalorica offre benefici ergogenici minimi in soggetti di peso normale, ma può essere utilizzata per ottimizzare la massa corporea e la composizione senza compromettere le prestazioni atletiche.Questo risultato può essere importante per gli atleti con interesse nell'estetica o che necessitano di un certo peso perché la dieta può consentire di raggiungere una massa corporea target senza dover sacrificare le prestazioni atletiche. Gli adattamenti metabolici indotti dalla dieta chetogenica richiedono uno stato di chetosi, e quindi si dovrebbe usare cautela perché un aumento eccessivo dei corpi chetonici può essere dannoso per la salute". Personalmente non credo sia ideale negli ectomorfi.
Aggiornamento 18/2/2020
Ormoni e distribuzione del grasso da un post del dott. Occhionero
Aggiornamento 27/2/2020

In uno studio americano su circa 50 mila donne, il latte e in maniera minore i latticini aumentano il rischio di tumore al seno, già a dosi basse. "Il consumo compreso tra appena 1/4 e 1/3 di tazza di latte al giorno è stato associato ad un aumentato rischio di cancro al seno del 30%", ha detto Fraser, uno dei ricercatori. "Bevendo fino a una tazza al giorno, il rischio associato è salito al 50% e, per coloro che ne bevono da due a tre tazze al giorno, il rischio è aumentato ulteriormente dal 70% all'80%". Il tipo di latte (scremato o intero) non ha influenzato i risultati, mentre "non si notavano importanti associazioni con formaggio e yogurt". Il risultato può essere dovuto alla maggiore quantità di IGF1 presente nel latte americano. "Gli ormoni sessuali bovini e i livelli sierici endogeni di IGF-1 sono due possibili agenti di mediazione in un legame tra carcinoma mammario e latte bovino. Circa il 75% delle vacche che forniscono latte nella moderna produzione casearia sono in gravidanza e, per definizione, stanno allattando. Quindi rilevanti quantità di estrogeni (ng/L) e progesterone (mg/L) si trovano nel latte di vacca. Le concentrazioni di progesterone sono fortemente correlate positivamente al contenuto di grassi del latte e allo stadio della gestazione. [...] I livelli di estrogeni e progesterone nel latte sembrano essere piccoli rispetto alla produzione endogena femminile e sono stati dichiarati biologicamente irrilevanti. Tuttavia: il latte magro e il latte intero favoriscono la crescita del tumore mammario nei ratti, [...] il consumo di latte aumenta l'escrezione urinaria e i livelli sierici di estradiolo. Alcuni di questi effetti potrebbero derivare dalla conversione endogena di estrone da latte (o altre varianti coniugate) e progesterone in estradiolo. Livelli ormonali sostanzialmente più bassi sono riportati nel formaggio e nello yogurt (per grammo di alimento). [...] Il latte contiene IGF-1 bovino che viene assorbito e non viene distrutto dalla pastorizzazione. Inoltre l'assunzione di latte è stata anche associata a livelli più elevati di IGF-1 endogeno, un ormone proliferativo che è un probabile fattore causale nel carcinoma mammario". La soia non ha effetto chiaro secondo lo studio. I ricercatori concludono suggerendo di tenere conto di questi dati nelle linee guida, che consigliano 3 porzioni di latte al giorno. Si tratta di uno studio osservazionale, che quindi non stabilisce relazione causa-effetto, ma con delle basi biologiche che possono giustificare la relazione.

Aggiornamento 17/4/2020

Spesso si legge che solo le calorie contano e non gli equilibri ormonali. Un caso di scuola che contraddice la conta calorica è la sindrome dell'ovaio policistico, PCOS, una condizione in cui infiammazione, stress ossidativo, iperinsulinismo e iperandrogenismo concorrono a creare insulinoresistenza e aumento di peso, tra le altre cose interferendo con l'attività mitocondriale. Questo significa che il metabolismo energetico in queste persone è diverso, più lento, e l'insulina in eccesso non stimola correttamente la spesa energetica e la produzione di energia mitocondriale. Ecco perché vi danno una dieta e non funziona. Inoltre "l'aumento dello stress ossidativo può indurre l'obesità promuovendo la proliferazione dei preadipociti e la differenziazione degli adipociti, aumentando le dimensioni degli adipociti maturi e stimolando i neuroni ipotalamici per ridurre la sazietà e aumentare il comportamento della fame". Ridurre lo stress ossidativo con diete e integrazioni particolari può migliorare la condizione.
Aggiornamento 29/4/2020
Alcune persone sane vengono divise in 2 gruppi. Alcune assumono muffin con olio di palma, ricco in grassi saturi, altre con olio di girasole, ricco in PUFA omega 6. In entrambi viene dato un surplus calorico, in modo da favorire l'aumento di peso. Entrambi gli oli erano di tipo raffinato. Nel primo gruppo è aumentato particolarmente il grasso ectopico, quello viscerale e che troviamo nel fegato, e associato con malattie infiammatorie, mentre nel secondo è aumentata la muscolatura, come se il corpo avesse dissipato le calorie in più costruendo muscoli. Probabilmente i grassi saturi hanno indotto maggiore lipogenesi (sintesi di grassi), anche grazie all'interazione col fruttosio. Inoltre i PUFA sono ossidati più facilmente dai mitocondri

Aggiornamento 25/5/2020

Esiste una reciproca relazione tra sonno e alterazione della flora intestinale (disbiosi): dormire male o in orari sbagliati fa male al microbiota e avere disbiosi (magari da dieta errata) altera il sonno. Tutto questo porta a diminuzione delle difese immunitarie, fame e craving per cibo spazzatura, alterazione di numerosi ormoni tra cui cortisolo e catecolamine che provocano permeabilità intestinale, spalancando le porte a metaboliti tossici dei batteri, con conseguente infiammazione e malattie croniche, autoimmuni ecc. I probiotici L. gasseri CP2305 e B. infantis possono migliorare rispettivamente sonno e risposta allo stress
Aggiornamento 12/6/2020

In donne normopeso ma con scarsa muscolatura (tendenzialmente sarcopeniche), a parità di calorie, dare più proteine migliora la composizione corporea, con peso che rimane stabile, ma aumento del muscolo e riduzione del grasso e della circonferenza addominale. La composizione corporea è cosa più complicate del semplice bilancio energetico. Diffidate da chi vi dice basta tagliare le porzioni.
Aggiornamento 19/6/2020

Anche il microbiota sembra influire e i lattobacilli potrebbero ridurre l'assorbimento intestinale di AGEs.
Il tumore prostatico è uno dei più legati allo stile di vita. Il grasso in eccesso rilascia fattori protumorali e infiammatori. Il microbiota, sia intestinale che vescicale, e l'alimentazione ricca di grassi saturi, alimenti animali che contengono ormoni in quantità rilevanti sono altri fattori importanti, che aumentano sia il rischio di malattia che la recidiva. Anche l'acido urico, attivando il sistema immunitario, può essere un fattore. Un'alimentazione moderata e che curi l'intestino, con probiotici e prebiotici, previene e potenzialmente riduce l'aggressività della malattia.

Aggiornamento 21/6/2020

Il meccanismo che lega insulina e vie anaboliche nel tessuto adiposo, tra cui immagazzinamento dei grassi sotto forma di trigliceridi

Aggiornamento 24/6/2020

Mangiare tardi la sera (late dinner, LD) aumenta il cortisolo. Questo porta a un'alterazione generale dei ritmi circadiani degli ormoni e resistenza insulinica. Di conseguenza si riducono l'ossidazione dei grassi e la lipolisi (fondamentale per "svuotare" gli adipociti e permettere il dimagrimento), perché l'insulina è più alta del normale (eh mi dispiace per quelli che non conoscono la fisiologia, ma l'insulina conta). L'effetto è particolarmente marcato in chi è abituato a coricarsi presto, ma "indipendentemente da ciò, abbiamo scoperto che LD ha causato uno stato anabolico durante il sonno, favorendo la conservazione dei lipidi rispetto alla mobilizzazione e all'ossidazione", e ripetuto nel tempo può favorire obesità e sindrome metabolica.
Aggiornamento 23/7/2020
L'aglio può favorire la riduzione della circonferenza addominale

Aggiornamento 24/7/2020

Non rispettare i ritmi circadiani ha un effetto deleterio sulla muscolatura, e specularmente favorisce la deposizione di grasso. Questo per lo stato infiammatorio e di alterazione ormonale che si crea. In particolare
🚩Aumento dell'assorbimento di batteri indotto da permeabilità intestinale
🚩Amplificazione della risposta infiammatoria alle componenti batteriche
🚩 L'infiammazione cronica provoca disfunzione mitocondriale
🚩 Compromissione delle funzioni di riparazione/crescita del muscolo
"Il muscolo agisce come un organo endocrino oltre a consentire il movimento e la costruzione di una buona postura, secernendo dozzine di molecole di segnalazione chiamate miochine. Queste molecole regolano quasi tutti i sistemi del corpo (seconda immagine), molti dei quali rallentano con l'età. Ciò include la promozione della produzione sana di cortisolo, che aiuta a frenare l'infiammazione. Pertanto, la fragilità legata all'età non è solo un segno di scarsa mobilità, è un segno di interruzione circadiana a livello di sistema".
Aggiornamento 4/8/2020
La circonferenza addominale (espressione del grasso viscerale, quello più infiammatorio) è correlata con la severità di COVID19. Non conta solo la quantità di grasso ma anche la sua distribuzione
Aggiornamento 7/8/2020

Contrariamente a quanto avviene nei topi, in cui la termogenesi è stimolata dai recettori β3-AR, nell'uomo questa è dovuta all'attivazione dei β2-AR. Questo può portare allo sviluppo di farmaci specifici

Aggiornamento 26/8/2020

I carboidrati sono nemici del giro vita? Almeno dopo una certa età parrebbe di sì. La dieta chetogenica lowcarb (LCD), senza tener conto delle calorie, ha determinato in un gruppo di persone (età 60-75 anni) un dimagrimento con salvaguardia della massa magra, rispetto a una dieta classica (LFD), con particolare perdita del grasso viscerale (-22,8% vs -1%) e quindi probabile miglioramento dello stato metabolico, come evidenziato dall'aumento di HDL e diminuzione di HOMA-IR, insulina a digiuno e trigliceridi (TG) rispetto alla LFD. Le persone hanno volontariamente ridotto le calorie, senza che fossero date indicazioni, ma il gruppo LCD ha perso molto più peso, mangiando anche 3 uova al giorno, "tuttavia, è anche possibile che una ridotta assunzione di carboidrati abbia influenzato la secrezione e la clearance dell'insulina, consentendo in definitiva una maggiore deplezione dei depositi di tessuto adiposo viscerale, meno insulino-sensibili, che richiedono maggiore insulina per il mantenimento". Inoltre si è avuto un miglioramento del profilo lipidico perché "Anche durante l'alimentazione isocalorica, le diete ricche di carboidrati stimolano la lipogenesi de novo (DNL) con aumenti proporzionali dei TG plasmatici. Il processo di DNL epatica genera acidi grassi da altri substrati per la sintesi/secrezione di lipoproteine e contribuisce indirettamente alla produzione di TG. Il malonil-CoA è un substrato generato durante il DNL che inibisce la carnitina palmitoil transferasi, l'enzima limitante la velocità nel trasporto degli acidi grassi a catena lunga nei mitocondri per l'ossidazione". Con la riduzione dei carboidrati i lipidi entrano più facilmente nel mitocondrio per essere ossidati.

Il calo di testosterone che si ha con l’età può essere dovuto anche alla permeabilità intestinale

Aggiornamento 31/8/2020

Scoperto un gene che si associa al lipedema, condizione di forte accumulo di grasso negli arti inferiori

Aggiornamento 9/11/2020

L'attività fisica e una dieta ad alta qualità si associano a minore grasso e migliore distribuzione nei distretti corporei, con riduzione del grasso viscerale e migliore massa magra

Come la sensibilità insulinica influenza la deposizione di grasso

https://journals.physiology.org/doi/full/10.1152/physrev.00063.2017


Aggiornamento 3/12/2020

È vero che nelle donne in menopausa il metabolismo rallenta o è solo una scusa? Sfortunatamente è vero, e la predisposizione è fortemente ereditaria. La quantità di recettori α per gli estrogeni (proteina ESR1) e gli estrogeni stessi si riducono, e questi regolano la termogenesi e la funzione mitocondriale, non solo nella donna ma anche nell'uomo.
"L'espressione del tessuto adiposo ESR1 tra più di 700 donne e quasi 800 uomini è stata inversamente associata alla massa grassa addominale e positivamente correlata alla sensibilità all'insulina. Pertanto, le persone con livelli più bassi di espressione di ESR1 tendevano ad avere depositi di grasso e resistenza all'insulina più elevati, caratteristiche cliniche della disfunzione metabolica". I topi senza recettori non si adattano al freddo ossidando più carboidrati e grassi (tipico delle donne in menopausa che hanno sempre freddo).
Questa non è una scusa per ingrassare, ma un motivo per essere più rigorosi con dieta e attività fisica :P
Infatti "ESR1 è altamente ereditabile, inversamente associato alla massa grassa e modulata nell'espressione da fattori ambientali tra cui consumo calorico, esercizio fisico e temperatura". In pratica meno si segue uno stile di vita corretto più rallenterà il metabolismo. "Per quanto riguarda la suscettibilità alle malattie croniche, l'azione ridotta dell'ERα altera la funzione mitocondriale, promuove una maggiore adiposità e interrompe l'omeostasi metabolica nei topi e nell'uomo".

Aggiornamento 20/12/2020

È normale che una persona non risponda a esercizio fisico e dieta e non dimagrisca? Una decina di anni fa si scriveva che alcune "variabili non hanno un supporto empirico diretto nell'impedire la perdita di peso. Tuttavia, sembra che ci siano prove sufficienti per suggerire che i loro effetti dovrebbero essere esaminati nella ricerca sulla perdita di peso durante l'esercizio. Sia i ricercatori che i professionisti della perdita di peso dovrebbero essere consapevoli che ci sono fattori individuali che probabilmente rendono impossibile per alcuni gruppi di individui perdere peso anche se eseguono correttamente il programma di esercizi". La composizione corporea è qualcosa di più complesso e non solamente il risultato di un bilancio calorico (calorie che entrano e calorie che escono). Ed ecco che entrano in gioco altri fattori, che molti non conoscono o tralasciano, dando la colpa al paziente (che, per carità, a volte può essere colpevole). Però in certi casi è necessario chiedersi perché, e la risposta non è semplice.
Tra le ragioni comportamentali, gli alimenti ad alto indice glicemico (snack, bibite zuccherate ecc) o alcuni proteici possono inibire l'ossidazione dei grassi se consumati prima, durante e dopo l'attività fisica, aumentando l'insulina e il coefficiente respiratorio. Un altro fattore è il weight cycling (mettersi a dieta e reingrassare più volte). "Quando i soggetti hanno ripreso peso, alla ripresa della loro dieta normale, la massa muscolare magra persa è stata sostituita con grasso. Pertanto [...] tendono ad aumentare la massa grassa e diminuire la massa muscolare" (rallentando il metabolismo).

Un altro fattore è il sonno disturbato, che aumenta il cortisolo (come lo stress). Questo si riflette in maggiore fame e attivazione di LPL, con maggiore deposizione di grasso. Il cortisolo porta anche a resistenza insulinica e leptinica, 2 fattori chiave nell'aumento di peso, e può ridurre testosterone e GH, che migliorano la composizione corporea. Anche l'infiammazione può aumentare il cortisolo.
Altri fattori importanti sono ovviamente quelli genetici (ed epigenetici), con un tasso di lipolisi inferiore dovuto a minore attivazione del sistema simpatico, anche in risposta all'esercizio (risulta più difficile per il grasso "uscire" dagli adipociti).
Tra quelli fisiologici, "è probabile che livelli di insulina cronicamente elevati (o insulinoresistenza) abbiano un impatto negativo sull'ossidazione dei grassi e quindi compromettere la perdita di peso indotta dall'esercizio". I mitocondri in queste condizioni hanno scarsa capacità di produrre ATP e ossidare i grassi (e ovviamente ridotto consumo energetico). Anche le UCP (proteine disaccoppianti che producono calore "sprecando" energia) hanno ridotta attivazione.
Anche scarsi livelli di ormoni tiroidei (T3) sono associati a difficoltà nel dimagrire, influenzando le catecolamine e quindi la lipolisi, anche in seguito a esposizione a PCB, diossine e pesticidi.


Aggiornamento 25/1/2021

Alcuni grassi vengono ossidati più facilmente, generalmente i grassi insaturi rispetto ai saturi a lunga catena. In particolare, il tasso di ossidazione degli acidi grassi appare il seguente: laurato (12: 0)> linolenato (18: 3n ‐ 3)> linoleato (18: 2n ‐ 6)> oleato (cis 18: 1)> palmitato (16: 0) > stearato (18: 0).
La produzione endogena dei derivati di acido linoleico e linolenico
(arachidonico e EPA + DHA) appare scarsa anche perché vengono prontamente ossidati dai mitocondri.
I grassi possono così influire sulla composizione corporea a lungo termine. I grassi trans e saturi appaiono favorire l'aumento di circonferenza addominale, mentre monoinsaturi vegetali (olio d'oliva) e polinsaturi no. Inoltre i grassi possono modulare la composizione corporea attraverso la quantità di massa magra.
Infatti i grassi PUFA appaiono stimolare il partizionamento dei nutrienti, favorendo l'aumento di massa magra (in presenza di adeguati nutrienti), e aumentando la spesa energetica tramite stimolazione dell'asse sistema nervoso simpatico-tiroide, con aumento della termogenesi e stimolo dei mitocondri.

Aggiornamento 30/1/2021

La sarcopenia è la riduzione della quantità e della funzionalità del muscolo, che porta a riduzione della salute. La sarcopenia va di pari passo con la disfunzione mitocondriale, perdita della qualità e quantità e della capacità riproduttiva dei mitocondri e di sostituzione di quelli danneggiati; i mitocondri sono le centrali energetiche delle cellule. In questo modo la cellula non funzionerà mai correttamente.
Gli AGEs interferiscono con mitocondri e possono favorire la sarcopenia. Si formano durante la cottura in cibi che contengono proteine e carboidrati, e il loro accumulo nel corpo concorre alla
La produzione è aumentata durante l'iperglicemia (diabete), l'insufficienza renale, l'infiammazione (stress ossidativo) e l'invecchiamento, in particolare di N-Ɛ-carbossimetillisina.
In particolare viene attivato un recettore (RAGEs) con effetto pro-infiammatorio, pro-ossidativo, pro-adesione, pro-apoptotico, pro-angiogenico e pro-fibrotico.
La modulazione nutrizionale degli AGEs può ridurre l'effetto su mitocondri e sarcopenia, favorendo un invecchiamento più sano.

Aggiornamento 20/2/2021


DOMINANZA ESTROGENICA
È una situazione che riguarda la pre-menopausa (periodo immediatamente precedente la menopausa) e spesso la peri-menopausa (periodo che può comprendere anche più di 10 anni prima della menopausa e che corrisponde alle prime irregolarità del ciclo mestruale) quando spesso si abbassano i livelli di progesterone prima di quelli degli estrogeni. È appunto una situazione in cui i valori degli estrogeni sono alti in relazione a quelli del progesterone. Ciò può avvenire in presenza di valori di entrambi gli ormoni comunque all’interno dei range di riferimento normali, oppure anche in presenza di valori di estrogeni sotto i valori normali ma con valori di progesterone molto bassi. I sintomi associati sono quelli legati all’effetto fisiologico di un eccesso di estrogeni:
1) iperproliferazione del tessuto connettivale come nella mastopatia fibrocistica;
2) effetto mitogeno sull’endometrio e il seno con aumentato rischio di cancro;
3) prolungata esposizione agli estrogeni con maggiore predisposizione alla sindrome premestruale.
Le molteplici cause qui di seguito elencate possono agire in maniera singola o sinergica.
1) Una dieta ricca di zuccheri e carboidrati raffinati, ma
anche un eccesso di grassi saturi e di calorie senza un adeguato apporto di fitoestrogeni con effetto modulatore, un eventuale sovraccarico epatico che di conseguenza peggiora l’inattivazione degli stessi, l’obesità con l’aumento del tessuto adiposo che incrementa l’aromatizzazione con produzione di estrogeni.
2) Cause ambientali, come per esempio la presenza di estrogeni in carni di animali da allevamento, una cronica esposizione a xenoestrogeni (bottiglie di plastica, cosmetici ecc.) o l’effetto epigenetico di una esposizione a xenoestrogeni nella fase embrionale della vita intrauterina.
3) Lo stress, che agisce favorendo cicli anovulatori ed esercitando il cosiddetto “furto del progesterone”, in quanto il progesterone nella cascata ormonale della produzione degli ormoni steroidei è il precursore del cortisolo, ma nei casi di notevole produzione di cortisolo questo avviene a discapito del progesterone. In realtà non si tratta di un vero e proprio furto perché il pool del progesterone a livello surrenalico non dipende da quello sierico, ma si verifica comunque una induzione enzimatica che limita la produzione di progesterone. Questo favorisce un circolo vizioso in quanto lo stress, tramite il cortisolo che diminuisce la SHBG, favorisce l’estrogeno- dominanza che causa a sua volta insonnia e ansia. Il calo del progesterone, il quale ha un effetto rilassante agendo a livello dei recettori GABAergici nel cervello, favorise l’insonnia che a sua volta aumenta il cortisolo che aumenta l’estrogeno-dominanza. Questa situazione porta facilmente a stanchezza, disturbi del controllo glicemico, aumento di peso e ritenzione idrica, ansia e depressione. Questo problema riguarda molte donne intorno ai 40 anni di età che vengono da periodi di stress prolungato e che normalmente vengono trattate con ansiolitici o addirittura con anti- depressivi, farmaci che non fanno altro che peggiorare la situazione inducendo un sonno non qualitativo, mentre il vero obiettivo dovrebbe essere quello di eliminare la dominanza estrogenica.
4) Cause iatrogene come l’uso della pillola anticoncezionale e, nella donna in menopausa, una terapia estrogenica sostitutiva non ben bilanciata dal progesterone.
5) Anche l’infiammazione favorisce l’aromatizzazione così come l’alcol.
6) La disbiosi intestinale può giocare un ruolo tramite l’alterata disintossicazione degli estrogeni.
Tratto dal libro: Guida alla medicina funzionale - La medicina del domani


Aumentare del 10% al giorno il cibo processato si stima che possa portare a:

■ aumento del 9% del grasso viscerale e del grasso totale
■ aumento del 5% del rapporto grasso viscerale/grasso femorale

Aggiornamento 14/3/2021

Come mai tante variazioni fisiologiche durante il ciclo mestruale in alcune donne? potrebbero dipendere dall'intestino. "In conclusione, durante il ciclo mestruale ci sono cambiamenti significativi nelle risposte IgA all'LPS dei batteri Gram-negativi con picchi nella fase luteale tardiva e minimi dalla settimana 1 all'ovulazione. Incrementi del progesterone durante il ciclo mestruale sovrapposti a livelli ridotti di progesterone allo stato stazionario durante il ciclo possono guidare quelle alterazioni associate al ciclo mestruale nelle risposte delle IgA all'LPS contribuendo così alla gravità dei sintomi perimestruali, come ansia, dolori, voglie di cibo e gonfiore".

Aggiornamento 5/5/2021

Il consumo di una dieta ricca di cibi pro-infiammatori, compresi gli alimenti che contengono carboidrati raffinati e zuccheri, appare associato a maggiori probabilità di sviluppare carenza di testosterone negli uomini.
"I sintomi della carenza di testosterone possono includere bassa libido, diminuzione dell'energia, scarsa concentrazione e depressione. La carenza di testosterone è anche associata a malattie croniche, comprese le malattie cardiovascolari e l'obesità. Per gli uomini con la dieta più pro-infiammatoria, le probabilità di carenza di testosterone erano circa il 30% più alte rispetto agli uomini con la dieta più anti-infiammatoria. Le associazioni sono rimaste significative dopo l'aggiustamento per altre caratteristiche, tra cui l'indice di massa corporea e il fumo. I nostri risultati suggeriscono che gli uomini che seguono una dieta pro-infiammatoria, in particolare quelli obesi, hanno maggiori probabilità di avere una carenza di testosterone", hanno commentato i dottori. Qiu e Zhang, autori dello studio. "Poiché gli uomini con obesità probabilmente soffrono già di infiammazione cronica, i medici dovrebbero essere consapevoli dei fattori che contribuiscono, come la dieta, che potrebbero probabilmente peggiorare questa infiammazione e contribuire al rischio di altre condizioni di salute, come il diabete e le malattie cardiache".
Drs. Qiu e Zhang e colleghi chiedono ulteriori studi per verificare la relazione causale tra dieta infiammatoria e carenza di testosterone. Suggeriscono anche che consumare una dieta più antinfiammatoria "potrebbe essere un metodo fattibile per ridurre il carico infiammatorio accumulato, [potenzialmente] portando a un aumento del livello di testosterone".

Aggiornamento 11/5/2021

Endometriosi e ovaio policistico (PCOS) potrebbero essere dovuti ad alterati livelli di testosterone materno durante la gravidanza, rispettivamente a ridotti ed eccessivi.
Dal punto di vista evoluzionistico si interpreta come adattamento della fertilità femminile, con menarca precoce che favorisce gravidanze giovanili in un contesto di ridotta aspettativa di vita, mentre la PCOS potrebbe rappresentare un tentativo di risparmiare energia, facendo saltare cicli mestruali, privilegiando la sopravvivenza alla riproduzione.

Aggiornamento 16/5/2021

Secondo una metanalisi degli studi, il digiuno intermittente in persone che fanno pesi determina "miglioramenti nei risultati della composizione corporea, inclusi peso, percentuale di grasso e quantità di grasso senza una differenza significativa nella FFM (massa magra)". Però l'unico modo per salvaguardare il muscolo è assumere abbastanza proteine, perché "il potenziale meccanismo di conservazione della FFM delle diete ad alto contenuto proteico potrebbe essere correlato alle alterazioni indotte dalle proteine ​​alimentari nel turnover proteico, in particolare MPS (sintesi proteica muscolare), inibendo la fosforilazione della proteina chinasi attivata da AMP (AMPK, che determina catabolismo) e attivando mTORC1 (che stimola l'anabolismo). Inoltre, è importante riconoscere che l'attività coi pesi è un potente stimolo per preservare i tassi di MPS e FFM durante la perdita di grasso".

Aggiornamento 16/6/2021

Il microbiota può influenzare la muscolatura, e le persone con resistenza anabolica, anche alimentandosi bene, faticano ad aumentare la massa magra. Una buona muscolatura è legata a miglior salute anche perché il muscolo funziona come organo endocrino e rilascia "miochine" (segnali) antinfiammatorie. Viceversa la sarcopenia si lega ad aumentato rischio di malattia.
Nell'anziano si riduce la digestione delle proteine, e il microbiota riduce la sintesi di aminoacidi e degrada una parte di quelli alimentari, riducendo la disponibilità per favorire la sintesi proteica. Inoltre l'infiammazione e l'endotossemia legate a LPS e permeabilità intestinale bloccano gli ormoni e gli altri segnali anabolizzanti (testosterone, insulina, mTOR, IGF), favorendo la perdita di muscolo.
Alcuni batteri viceversa producono SCFA, in particolare butirrato, che hanno effetto antinfiammatorio e contrastano i batteri infiammatori.

Aggiornamento 21/6/2021

La ghiandola pituitaria (ipofisi), che regola gli assi endocrini, subisce l'infiammazione e invecchia, disregolando tutto ciò che è sotto di lei (riproduzione, composizione corporea ecc.) a causa dell'inflammaging.

Aggiornamento 23/6/2021

Il grasso epicardico, quello che circonda il cuore (ma non dovrebbe farlo), rilascia delle vescicole extracellulari che contengono molecole sostenenti le aritmie, la fibrosi cellulare e l'infiammazione cardiaca, alterando la funzione cardiaca, con conseguente fibrillazione atriale e perdita di muscolo cardiaco. A sua volta la deposizione di grasso è stimolata dallo stress ossidativo dovuto ad alimentazione errata.

Aggiornamento 29/6/2021

Il cortisolo, ormone dello stress, ha un ben noto effetto di favorire l'accumulo di grasso nel tessuto adiposo, ma ha un effetto negativo sul dispendio energetico, in particolare sulla produzione di calore? Secondo una revisione degli studi vi è un'inibizione del tessuto adiposo bruno (BAT), quello metabolicamente attivo che consuma grassi sotto forma di calore, con riduzione delle proteine UCP1.
"Questa ridotta funzione del BAT presumibilmente si traduce in una mancanza di combustione di energia extra proveniente dagli alimenti, che è stata suggerita come (parte del) la spiegazione per l'accumulo di energia (obesità) che si osserva negli stati di ipercortisolismo".
Ma se l'effetto sia rilevante ai fini dell'induzione di obesità rimane incerto. Nel dubbio evitate l'eccesso di stress 😉

Aggiornamento 13/8/2021

La somministrazione giornaliera di Lactobacillus gasseri CP2305 ha migliorato significativamente i sintomi premestruali psicologici (ansia, fatica, depressione) e ha aumentato i livelli degli ormoni riproduttivi nella fase luteinica in donne in età fertile. "Questi risultati forniscono nuove informazioni sulla funzione di CP2305 nell'alleviare i sintomi premestruali".
Gli studi precedenti hanno mostrato che lo stesso ceppo può influenzare il sistema nervoso centrale, con conseguente attenuazione della risposta HPA (surrenale) indotta dallo stress e miglioramento della qualità del sonno, ha effetti antidepressivi e può alterare la composizione del microbiota intestinale, con conseguente aumento della produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA).
Estrogeno e progesterone, modulati dal microbiota e dagli SCFA, regolano serotonina e dopamina, i principali neurotrasmettitori legati all'umore.

Aggiornamento 7/9/2021

La distribuzione del grasso è strettamente legata alla salute e alla qualità del cibo che ingeriamo. Il cibo spazzatura favorisce l'accumulo viscerale (al di sotto della fascia addominale, in blu), il grasso legato ai maggiori problemi metabolici.
In questo studio mangiare un avocado (circa 130g) al giorno per 3 mesi ha ridistribuito il grasso viscerale (VAT) al distretto sottocutaneo dell'addome (in giallo) in persone sovrappeso. L'effetto è più marcato nelle donne. Non ci sono state però variazioni rilevanti nei parametri metabolici (resistenza insulinica).

"Il consumo regolare di cibi integrali ricchi di nutrienti può servire come approccio non farmacologico per modificare la distribuzione del tessuto adiposo e alleviare gli effetti metabolici dell'adiposità".
I meccanismi responsabili possono essere la presenza di acido oleico (grassi monoinsaturi), fibre, riduzione della glicemia postprandiale e dell'insulina, fattori capaci di "indirizzare" i nutrienti nei diversi distretti, con il VAT più sensibile in caso di iperinsulinemia e di maggiore introduzione di grassi saturi.

Aggiornamento 16/9/2021

La capacità del tessuto adiposo sottocutaneo di rispondere alla sovralimentazione con l'iperplasia (aumento del numero di cellule) pare ridursi con l'età, mentre rimane quella del tessuto viscerale: probabilmente per questo con l'età si tende a mettere più grasso sull'addome. I preadipociti "vecchi" (senescenti) rilasciano, al pari del grasso viscerale, molecole infiammatorie che causano insulinoresistenza e promuovono la lipolisi dal tessuto sottocutaneo. Anche il declino degli estrogeni in menopausa spinge al deposito viscerale del grasso, così come il diverso rapporto dei recettori adrenergici tra uomo e donna

Aggiornamento 17/9/2021

Si arriva alla sarcopenia quando, per un tempo sufficiente, la demolizione (catabolismo) delle fibre muscolari è molto maggiore della loro costruzione (anabolismo), e questa condizione porta a ridotta qualità della vita e aumenta la mortalità significativamente.
Le cause non sono del tutto chiare, ma è fisiologico perdere col passare degli anni una parte della massa magra, ma chi si mantiene attivo e mangia correttamente ne perde meno. Il quadro ormonale (testosterone, IGF, estrogeni) e i regolatori cellulari (mTOR e AMPK) hanno sicuramente un ruolo importante.
Stress ossidativo e infiammazione ostacolano i mitocondri, e questa situazione sembra essere uno stimolo per la perdita di muscolo.
In particolare lo stato infiammatorio è fortemente catabolico, grazie alle citochine rilasciate. Anche i microRNA regolano la muscolatura e le cellule di sostegno dei miociti (cellule satellite), importanti per il loro sostentamento. Quando si riducono questi specifici microRNA la massa magra decresce.
Per contrastare la sarcopenia, oltre a un'attività fisica idonea, una dieta con un corretto apporto proteico può stimolare i microRNA.
"Digiuno e diete ipocaloriche aggressive sono state segnalate come deleterie per la massa e la funzione muscolare, specialmente quando non vengono raggiunti i fabbisogni proteici", perché spingono il catabolismo.
Nelle persone sarcopeniche i classici valori di apporto proteico (1g/kg di peso corporeo) non sono sufficienti quindi devono essere superiori per favorire un recupero del muscolo.
Tra i supplementi utilizzabili:
- miscele di aminoacidi essenziali, possono aumentare la durata della vita sana e prevenire condizioni patologiche associate a un deficit energetico come la sarcopenia. Questi effetti sono probabilmente mediati dalla biogenesi mitocondriale e dalla sovraregolazione dei sistemi antiossidanti.
- aswhagandha per l'effetto antinfiammatorio, antistress e adattogeno
- HMB ha un effetto anticatabolico
- i carboidrati favoriscono il rilascio di insulina che promuove il glicogeno muscolare e l'ingresso di aminoacidi nei muscoli
- la creatina ha un effetto antiossidante e stimola le cellule satellite, riducendo il catabolismo
- la vitamina D ha un effetto antinfiammatorio e promuove l'energia muscolare
- gli antiossidanti come sulforafano (broccoli), omega 3 e NAC riducono lo stress ossidativo e quindi l'infiammazione
- la dieta chetogenica può ridurre infiammazione e stress ossidativo ma la mancanza di carboidrati può bloccare IGF1 promuovendo il catabolismo
In generale le proteine dovrebbero essere assunte in boli da 25g e ancora di più dopo l'attività fisica.

Aggiornamento 11/10/2021

Nei topi un farmaco con funzione simile al viagra, inibitori della fosfodiesterasi 9, aumenta la termogenesi, la lipolisi e il consumo di grassi mitocondriale. Questo avviene stimolando i PPARα, attivando la trascrizione genica dei geni correlati, stimolando il metabolismo ossidativo della cellula e portandola a consumare energia.
"Sulla base di questi risultati, i ricercatori sospettavano che l'inibizione della PDE9 potesse migliorare la sindrome cardiometabolica (CMS), un'insieme di condizioni comuni tra cui l'ipertensione; glicemia alta, colesterolo e trigliceridi; grasso corporeo in eccesso, in particolare intorno alla vita. La CMS è considerata una pandemia dagli esperti medici e un importante fattore di rischio per malattie cardiache, ictus, diabete di tipo 2, tumori e COVID-19".
Gli estrogeni mediano l'effetto termogenico, e infatti le topoline senza ovaie non rispondono al trattamento.
I primi studi sugli umani hanno mostrato efficacia, tollerabilità e sicurezza.
Se lo mettono sul mercato scommetto che nessuno dirà "è stato sperimentato poco"

Aggiornamento 8/3/2022

La variante genetica del recettore beta adrenergico, quello che stimola la termogenesi e la lipolisi, ha un impatto sulla composizione corporea. Alcuni hanno quindi un metabolismo più attivo perché i suoi recettori rispondono meglio alle catecolamine e tendono ad accumulare meno grasso. Inoltre possono avere effetto anabolico sui muscoli, tramite stimolazione di mTOR, aumento del segnale insulinico e blocco della miostatina, con una riduzione globale della proteolisi (catabolismo muscolare)

Aggiornamento 18/3/2022

Alcuni nutrienti come N-acetilcisteina, magnesio e calcio glucarato sono fondamentali per il metabolismo degli estrogeni, ormoni tipici femminili che influenzano metabolismo, deposito del grasso, rischio tumorale e problemi tipici femminili come sindrome premestruale, dolori ed endometriosi.
Antiossidanti come glutatione, curcumina e flavonoidi, vitamine A, C ed E e del gruppo B proteggono dall'ossidazione e supportano la funzione di disintossicazione epatica, influenzando la quantità di ormoni attivi circolanti.
Anche il microbiota intestinale, insieme a lignani e fibre, prende parte al metabolismo degli estrogeni favorendo l'escrezione dei metaboliti dannosi.
I fitoestrogeni possono modulare positivamente la risposta dei tessuti.

Aggiornamento 19/3/2022

Nella dietetica classica si insegnava che gli adipociti dopo l'adolescenza non potevano aumentare di numero ma solo di dimensioni. Immaginare una situazione del genere era evidentemente sbagliato visto che si conoscevano già farmaci antidiabetici (i glitazoni) che agivano proprio favorendo la maturazione dei preadipociti in adipociti (cioè aumentando il numero) e permettendo di abbassare la glicemia perché il glucosio in eccesso andava a essere stipato assieme al grasso. Chiaramente se era possibile stimolare la maturazione dei preadipociti con molecole esogene, esistono anche molecole endogene che stimolano le stesse vie.
Oggi sappiamo che il tessuto adiposo è altamente dinamico, e i grassi vengono scomposti e riformati (lipolisi e riesterificazione dei trigliceridi) con spreco di energia, ma questo processo è rallentato nelle persone sovrappeso, nell'invecchiamento e nell'insulinoresistenza ed è un segno di malattie metaboliche (e metabolismo lento). "La lipolisi indotta da catecolamine diminuisce nel tempo e può, in parte, spiegare l'aumento del peso corporeo durante l'invecchiamento". Questo può spiegare perché da giovani è più facile dimagrire, mentre andando avanti con l'età e con più diete alle spalle diventa sempre più difficoltoso.
Gli adipociti vengono rimpiazzati da nuove cellule col tasso del 10% annuo, ma nel dimagrimento non si riducono di numero (solo di dimensioni) e questo facilita il recupero del peso.
Il meccanismo di aumento del numero di adipociti (iperplasia) è particolarmente evidente nell'obeso e nella persona che recupera peso, anche per effetto delle fluttuazioni nella leptina.
L'aumento di numero avviene prevalentemente nel tessuto viscerale e non in quello sottocutaneo, soggetto più che altro a ipertrofia (aumento delle dimensioni delle cellule).

Aggiornamento 4/4/2022

Il rumore del traffico, come altri tipi di stress, è legato ad aumentato rischio di obesità, in particolare con grasso depositato nell'addome.
Si presume che il "meccanismo sia quello di risposta allo stress, per cui il rumore del traffico agisca continuamente come stressor fisiologico sull'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e sull'asse simpatico-surrene-midollare, corrispondenti alla produzione di ormoni dello stress e producono eccessi di ormoni inclusi come adrenalina, noradrenalina e corticosteroidi, che aumentano la distribuzione del grasso addominale e il consumo di cibo e quindi provocano l'obesità.
Un altro meccanismo presuppone che l'esposizione al rumore causi privazione del sonno e stress da rumore, favorendo lo sviluppo di cambiamenti metabolici che possono alterare i livelli di leptina e grelina, quindi portando ad un aumento di peso con aumento dell'appetito ma diminuzione del dispendio energetico. Inoltre, ciò può portare ad alterazioni croniche del sistema endocrino e del sistema nervoso autonomo e aumentare lo stress ossidativo, l'infiammazione o le alterazioni del sistema immunitario". Un altro potenziale meccanismo sociale è rappresentato dai livelli più bassi di attività fisica che tendono ad avere le persone sotto stress

Aggiornamento 1/5/2022

"Quattordici giorni di restrizione del sonno in ambito sperimentale, senza restrizione dell'accesso al cibo, hanno causato un aumento dell'assunzione di energia in assenza di variazioni del dispendio energetico, portando a un aumento di peso significativo".
L'aumento di peso ha riguardato in particolare il grasso addominale, quello più pericoloso per la salute.
I cambiamenti ormonali riguardano l'aumento della grelina e degli endocannabinoidi (oressigeni, ossia aumentano la fame) e la riduzione della leptina (ormone della sazietà e stimolatore del dispendio energetico). Lo stimolo alimentare è rivolto soprattutto al cibo spazzatura.

Aggiornamento 10/5/2022

L'equilibrio estrogenico è direttamente correlato al progesterone (e al testosterone, specialmente negli uomini).
L'equilibrio è fondamentale perché estrogeni e progesterone hanno effetti opposti ma interdipendenti.
👉Gli estrogeni stimolano la crescita del rivestimento dell'utero. Il progesterone blocca la crescita, la stabilizza e quindi la rilascia in modo coordinato (mestruazione).
👉Gli estrogeni stimolano la crescita delle cellule mammarie; il progesterone impedisce lo sviluppo di cisti doloranti nei seni.
👉Gli estrogeni ti fanno trattenere sale e acqua; il progesterone è un diuretico naturale.
Lavorano in tandem, mantenendo il delicato equilibrio del corpo.
I problemi possono sorgere quando un partner domina… e l'altro non segue.
L'estrogeno è l'ormone che domina, non il progesterone.
L'eccesso di estrogeni può portare a
Ritenzione idrica
Consistenza morbida del seno
Cicli dolorosi, endometriosi o fibromi
Sbalzi d'umore, irritabilità, ansia o depressione
Nebbia mentale
Aumento della frequenza dell'emicrania
La dominanza estrogenica è uno stato in cui si hanno troppi estrogeni rispetto al suo contro-ormone, il progesterone.
Le donne a maggior rischio di predominanza di estrogeni sono tra i 35 e i 50 anni, quando le ovaie producono meno progesterone, consentendo agli estrogeni di dominare.
Anche la riduzione della libido e la difficoltà a perdere peso possono essere segni di eccesso di estrogeni.
Segni di basso progesterone invece possono essere difficoltà nel sonno, cisti nel seno, ansia, sudorazione notturna, ciclo mestruale corto,

Aggiornamento 21/5/2022

L'alterazione degli estrogeni è un problema comune nelle donne e porta a problemi dell'umore, scarsa libido, affaticamento, problematiche riproduttive e mestruali.
Tra le cause, la perimenopausa (aumento degli estrogeni), lo stress (il cortisolo blocca i recettori per il progesterone), le plastiche (BPA, ftalati ecc. hanno un effetto estrogenico), il sovrappeso (altera il trasporto degli ormoni), la dieta (l'eccesso di carboidrati raffinati e le carni rosse in particolare e l'alcol aumentano gli estrogeni), carenze nutrizionali (ridotte introduzioni di magnesio, vitamina B12, folati, zinco e rame possono aumentare i livelli di estrogeni), alcuni metalli pesanti come il mercurio (attivano i recettori per gli estrogeni).

Aggiornamento 17/10/2022

In uno studio la velocità nel mangiare è stata messa in relazione con la distribuzione del grasso. È risaputo da tempo che chi mangia lentamente ha più sazietà e tende a mangiare cibi con minore densità energetica, risultando così tendenzialmente più magro. Questo studio mette inoltre in risalto che mangiare velocemente è associato a deposizione di grasso viscerale, quello più pericoloso per la salute. L'effetto appare maggiore al di sotto dei 44 anni.
L'effetto potrebbe essere mediato dagli ormoni CCK, PYY e GLP1, che influenzano spesa energetica, sazietà, digestione e deposizione del grasso e sono associati anche alla masticazione.

Aggiornamento 21/12/2022

L'abbondanza del microbiota appare essere correlata con una migliore composizione corporea (perdita di grasso addominale) e con il successo a lungo termine in una dieta dimagrante. Ecco perché cercare di fare sempre una dieta che sia amica dei microbi intestinali e non semplicemente un taglio calorico. 

Aggiornamento 29/12/2022

Il ruolo degli estrogeni nel metabolismo energetico: la spesa energetica cambia tra maschi e femmine ma gli estrogeni promuovono la spesa energetica nel muscolo e nel grasso bruno

Aggiornamento 30/1/2023

Il grasso intramuscolare, quello che infiltra il tessuto normalmente magro, aumenta naturalmente durante l'invecchiamento.
Si forma a partire da cellule staminali provenienti dal tessuto adiposo o dalle cellule satelliti muscolari o da tessuto fibrotico del muscolo in seguito a microtraumi. Rilascia dei fattori infiammatori che alterano il metabolismo. Purtroppo è responsabile del peggioramento dello stato metabolico (insulinoresistenza) che favorisce il diabete ed è correlato con la perdita di muscolo e di funzione muscolare e di forza negli anziani. Nei topi converte i carboidrati in grasso. L'allenamento previene questi cambiamenti e, specie se abbinato alla dieta, riesce a ridurre il grasso intramuscolare. Una revisione degli studi suggerisce che le diete ad alto contenuto di grassi, l'eccesso di calorie da carboidrati e le restrizioni caloriche temporanee sono associate a maggiore quantità di grasso intramuscolare.

Aggiornamento 3/4/2023

In uno studio che ha investigato il legame tra durata del sonno e composizione corporea in statunitensi di età compresa tra 18 e 59 anni, dormire poco è associato a maggiore tessuto adiposo viscerale (quello più pericoloso per la salute).
"Non sono state trovate associazioni tra la durata del sonno e la massa grassa di braccia, gambe, tronco (androide e ginoide) e addominale (sottocutanea). Gli effetti della durata del sonno sull'accumulo di massa grassa viscerale possono essere spiegati dall'attività cerebrale alterata da uno squilibrio neuroormonale". 

Aggiornamento 3/6/2023

La miosteatosi, l'infiltrazione di grasso nel muscolo nota per alterare le sue funzioni, può essere un fattore predittivo di mortalità cardiovascolare in adulti asintomatici.
"La miosteatosi, l'obesità, la steatosi epatica e la miopenia (scarsa muscolatura) erano associate a un aumento del rischio di mortalità del 333, 27, 86 e 75% rispettivamente)".

Aggiornamento 24/12/2023

Le farfalle nello stomaco possono far dimagrire. Non nel senso che dobbiamo mangiarle, ma quando ci si innamora. Infatti il sistema simpatico, che quando si attiva è responsabile della sensazione tipica degli innamorati, favorisce il rilascio di ossitocina. Questo porta alla sensazione di benessere (stimolando il nucleo del raphe) e promuove la lipolisi.
Inoltre gli studiosi hanno scoperto sorprendentemente che anche i nervi simpatici possono rilasciare ossitocina, promuovendo la lipolisi direttamente sugli adipociti.
È ben noto il miglioramento nella composizione corporea che si ha quando ci si innamora e dal punto di vista evolutivo questo è spiegabile con il fatto di presentarsi meglio al partner.

Aggiornamento 19/2/2024

In donne in età fertile con iperandrogenismo (eccesso di ormoni tipici maschili) e sovrappeso una dieta appropriata con riduzione degli zuccheri, attività fisica moderata, riduzione di stress e alcol facilita il miglioramento del quadro ormonale. Come conseguenza migliorano acne, irsutismo, disturbi mestruali e infertilità.


Aggiornamento 13/3/2024

La sindrome metabolica, quell'insieme di caratteristiche che configura un'alterazione del metabolismo come presenza di grasso viscerale, ipertensione, iperglicemia e alterazione dei lipidi, è associata linearmente al rischio tumorale, in particolare tumori al seno, all’endometrio, ai reni, al colon-retto e al fegato.
In caso di presenza di infiammazione il rischio aumenta ed è probabile che migliorando la condizione si riduca.

Aggiornamento 18/11/2024

I probiotici possono ridurre il cortisolo, ormone dello stress che, in eccesso, altera la composizione corporea e favorisce l'invecchiamento e malfunzionamenti dell'asse intestino-cervello, compreso le disfunzioni cognitive e la depressione.

"La ricerca ha dimostrato che il microbiota intestinale può influenzare la funzione cerebrale attraverso molteplici meccanismi, tra cui la modulazione della risposta immunitaria, la produzione di neurotrasmettitori e gli effetti diretti sull’asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrene). A questo proposito, i probiotici hanno suscitato interesse per la loro capacità di modificare l’asse HPA e avere un impatto sulla produzione di cortisolo. I probiotici regolano l’equilibrio microecologico dell’intestino e possono essere utili se utilizzati in dosi adeguate. I probiotici sono stati esplorati come potenziale bersaglio in varie condizioni come depressione, ansia, sindrome dell'ovaio policistico, disturbo dello spettro autistico, deterioramento cognitivo, obesità e stress. Agiscono influenzando i livelli di varie sostanze bioattive, incluso il cortisolo".