Anche una dieta high fat (ad alto tenore di grassi cattivi) aumenta la permeabilità intestinale e l'ingresso di tossine (LPS) nel corpo con conseguente reazione immunitaria. In particolare l'LPS è attivatore dell'infiammazione e infiammazione vuol dire accumulo di peso e ritenzione idrica. Ma anche riduzione dell'attività tiroidea nuovamente.
http://solvingleakygut.com/is-your-body-suffering/ |
E come dice il dott Andrea Luchi non si curano i numeri, ma le malattie e le loro manifestazioni (sintomi e segni). Tanti infatti continuano a riferire al proprio endocrinologo di stare male nonostante valori pressochè perfetti (ipotiroidismo subclinico).
Nei topi è stato recentemente dimostrato che BAFF, probabilmente implicato nella reazione infiammatoria da cibo, favorisce l'aumento di peso. BAFF è coinvolto anche nella risposta autoimmune.
Update 8/8/2015
La levotiroxina (Eutirox) può non essere efficace in persone con un particolare polimrfismo del gene che codifica la proteina (desiodasi 2) che trasforma il T4 in T3. La tiroide secca, un metodo abbandonato dalle linee guida ufficiali, potrebbe essere un'interessante alternativa.
Update 11/9/2015
La risposta al glutine è, tanto per cambiare, influenzata dal microbiota.
Aggiornamento 4/12/2015
La collega Tiziana Stallone parla dell'effetto di ritenzione idrica dovuto a dolci, glutine e lieviti.
Le comuni origini genetiche di celiachia, tiroidite di Hashimoto, diabete e altre malattie autoimmuni.
Gli integratori da assumere per sostenere la tiroide secondo Franca Leccadito.
Interessante articolo che riassume le cause di danno tiroideo.
Tutto quello che fa male alla tiroide: farmaci, goitrogeni, metalli pesanti, minerali.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1742049322742340&set=gm.1804248409861354&type=3 |
Aggiornamento 23/8/2016
Altro sui fattori ambientali che danno problemi alla tiroide: soprattutto fumo, alcol, l'eccesso di iodio, carenza di selenio e vitamina D, alcuni farmaci come interferone e antiretrovirali.
La dott.ssa Myers sul metabolismo tiroideo:
https://www.facebook.com/AmyMyersMD/photos/a.225191324174.165815.203632199174/10154519626729175/?type=3&theater |
Non solo il glutine può creare problemi, tra le proteine del grano. Anche gli inibitori dell'amilasi-tripsina possono scatenare problemi di tipo immunitario.
Incredibili legami tra sistema immunitario, alimentazione, metabolismo energetico, infiammazione di base ed epigenetica: ogni volta che mangiamo il sistema immunitario reagisce in base a quello che i geni possono esprimere, e questo può alimentare l'infiammazione o spegnerla.
Le erbe adattogene per la tiroide secondo il dott. Axe.
Questo batterio rilascia una proteina con effetto antinfiammatorio, che nei topi stimola il dimagrimento.
Circa un bambino celiaco su 5 non ha remissione dei sintomi nonostante la dieta gluten free. Il parametro di laboratorio (anticorpi antitransglutaminasi) è comunque negativo, e questo porta a pensare che non sia un buon mezzo di gestione e monitoraggio della malattia
Sempre più ricercatori stanno comprendendo che misurare il solo TSH non può essere un affidabile indicatore della funzionalità tiroidea, specie in chi ha problemi a questa ghiandola.
Chris Kresser spiega il funzionamento della tiroide, le carenze nutrizionale e come guarire dalla tiroidite.
Segnalo un interessante articolo sul sito di Arianna Rossoni, su ipotiroidismo e alternative all'eutirox.
Un TSH sopra i 2,6 potrebbe già essere segno di tiroidite.
La supplementazione con vitamina D si conferma utile in chi soffre di Hashimoto
Una slide da un bravo endocrinologo, Antonio Stamegna, sull'importanza della personalizzazione della terapia
Le persone obese dovrebbero avere valori di riferimento del TSH diversi dalle persone sane.
Quali sono i fattori ambientali che aumentano il rischio di malattie tiroidee?
Gli eventi acuti di stress portano ad aumento della permeabilità intestinale e del microbiota, con conseguente alterazione del metabolismo e dei metaboliti che entrano in circolo, spalancando le porte alle malattie.
Dr Jared Seigler sullo stress:
"Lo stress è davvero un amplificatore.
Cerchiamo sempre di educare i pazienti su come imparare a rilassarsi. E' davvero un'arte perduta per alcuni. Ma si può fare qualcos'altro?
C'è un buon numero di ricerche sul fatto che i flavonoidi possono davvero aiutare a rallentare questo processo. In particolare, quercitina, rutina, luteolina, baicalina e apigenina. Ho una malattia autoimmunitaria e li prendo ogni giorno".
Si confermano i legami tra interferenti endocrini e diabete, aumento di peso, infertilità, tumori, problemi tiroidei e neurologici,
La termogenesi è molto importante per dimagrire e arrivare ad una composizione corporea corretta: ci permette di consumare anche da fermi. Condizioni endocrine ottimali (sonno notturno, alimentazione idonea, riduzione dello stress) sono requisiti fondamentali per stimolarla.
L'articolo referenziato di Kresser su glutine, tiroide e autoimmunità.
Metalli pesanti come piombo, cadmio, mercurio ecc inibiscono gli enzimi desiodasi
Una carenza di inositolo può essere il collegamento tra ovaio policistico e disfunzioni ormonali (tiroidee, insulinoresistenza, riproduttive).
Psoriasi e problemi tiroidei, anche subclinici (non evidenti), sono spesso legati.
Il trattamento nutrizionale dell'ipertiroidismo (magnesio, calcio, gluten-free, poco iodio) e dell'Hashimoto (ipotiroidismo, selenio, zinco, B12, gluten-free)
I biofilm si confermano potenziali attivatori della risposta autoimmune, e sono molto difficili da trattare
Il TSH è controllato solo da T3 e T4? No, la faccenda è ben più complessa!
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26635726 |
Una revisione degli studi esamina il legame tra autoimmunità e glutine. Fermo restando che non è la causa di tutti i mali e alcune persone non hanno problemi a ingerirlo e digerirlo, queste le conclusioni riassunte:
"Molteplici aspetti dannosi del glutine influiscono sulla salute umana, comprese le manifestazioni digestive ed extradigestive glutine-dipendenti mediate da reazioni potenzialmente immunologiche o tossiche che inducono problemi gastrointestinali. Il glutine colpisce il microbioma e aumenta la permeabilità intestinale. Aumenta lo stress ossidativo e influenza il comportamento epigenetico (l'espressione dei geni, NdT). È anche immunogenico, citotossico e proinfiammatorio. L'assunzione di glutine aumenta l'apoptosi (morte cellulare programmata, NdT) e diminuisce la vitalità cellulare e la differenziazione. In alcune malattie autoimmuni non celiache, le diete prive di glutine possono aiutare a ridurre gli effetti avversi del glutine. Sono necessari ulteriori studi in vivo per svelare il puzzle degli effetti del glutine negli esseri umani e per esplorare i potenziali effetti benefici delle diete prive di glutine nelle malattie autoimmuni".
Un case-study pubblicato di Hashimoto gestito con dieta simil-paleo più integrazione
Il colesterolo alto può essere un segno di problemi tiroidei. In caso di steatosi epatica il segnale tiroideo può non essere colto correttamente e livelli normali di ormoni non corrispondono a funzionalità corretta del fegato
Sia la carenza che l'eccesso di iodio aumentano il rischio di ipo- e ipertiroidismo. Anche la carenza di selenio ha lo stesso effetto.
Come abbassare gli anticorpi per la tiroide.
I biofilm sono aggregati di batteri e/o funghi che si formano nel corpo, e sono forme di resistenza di queste specie, che non rispondono ad antibiotici, antimicotici ecc. Possono essere responsabili di autoimmunità, malattie infiammatorie, infezioni ricorrenti.
Chris Kresser L.Ac spiega perché è difficile per la medicina diagnosticarli
"Innanzitutto, i batteri all'interno del biofilm sono nascosti nella matrice. Pertanto, i tamponi e le colture spesso si rivelano negativi. I campioni di feci di solito non contengono nemmeno i batteri del biofilm.
In secondo luogo, i campioni di biofilm all'interno del tratto GI sono difficili da ottenere. La procedura richiederebbe un endoscopio invasivo e la pre-conoscenza di dove si trova il biofilm. Inoltre, non esiste alcuna procedura corrente per rimuovere il biofilm dal rivestimento del tratto gastrointestinale.
In terzo luogo, i batteri del biofilm non sono facilmente coltivabili. Pertanto, anche se si è in grado di ottenere un campione, può nuovamente risultare negativo a causa del ridotto fabbisogno di nutrienti adattato dai microbi, rendendo nulle le normali tecniche di coltura.
In quarto luogo, i biofilm potrebbero anche avere un ruolo nell'intestino sano, rendendo difficile distinguere tra comunità patogene e sane"
Un modo per ridurli è il NAC (N-acetilcisteina)
Perché col cibo spazzatura qualcuno ingrassa e altri no?
Alcuni ricercatori hanno scoperto che l'alimentazione ad alto contenuto di grassi (di tipo occidentale) stimola la crescita di batteri che aumentano la secrezione di enzimi digestivi e così l'assorbimento dei grassi.
Questi enzimi digestivi consentono il rapido assorbimento di cibi densi di calorie. Contemporaneamente, i microbi rilasciano composti bioattivi. Questi composti stimolano le cellule nell'intestino ad assorbire i grassi. Nel tempo, la presenza costante di questi microbi porta a ipernutrizione e obesità.
"I topi senza germi, anche se alimentati con una dieta ricca di grassi, non erano in grado di digerire o assorbire cibi grassi. Non sono ingrassati. Invece, avevano elevati livelli di lipidi nelle loro feci".
L'abbondanza di altre famiglie batteriche è diminuita con una dieta ricca di grassi, tra cui Bifidobacteriacaea e Bacteriodacaea, che sono comunemente associati alla magrezza.
Quando nei topi senza germi sono stati successivamente introdotti i microbi che contribuiscono alla digestione dei grassi, hanno rapidamente acquisito la capacità di assorbire i lipidi.
"Questo lavoro ha implicazioni importanti nello sviluppo di approcci per combattere l'obesità", concludono gli autori. Ciò include la riduzione dell'abbondanza o dell'attività di alcuni microbi che favoriscono l'assorbimento dei grassi o l'aumento dell'abbondanza di microbi che possono inibire l'assorbimento dei grassi.
"Direi che quello che emerge in generale è il concetto che ciò che mangiamo - la nostra dieta su base giornaliera - ha un profondo impatto sull'abbondanza e sul tipo di batteri che ospitiamo nel nostro intestino", ha detto Kristina Martinez-Guryn, PhD , autore principale dello studio, e ora assistente alla Midwestern University di Downers Grove, Illinois. "Questi microbi influenzano direttamente il nostro metabolismo e la nostra propensione a ingrassare con alcune diete".
Una metanalisi (analisi di più studi) conferma quello che dicevamo da tempo: l'ipotiroidismo è legato ad ansia e depressione. Se siete in cura con Eutirox o simili e questi sintomi non migliorano la cura potrebbe essere da rivalutare
In uno studio 42 fibromialgici su 42 hanno sovracrescita di batteri intestinale (SIBO)
scrive Andrea Luchi: "La disbiosi e il conseguente malfunzionamento del sistema immunitario spiegano la cascata infiammatoria presente nei fibromialgici". Attenzione quindi alle integrazioni di probiotici fatte a caso
Le persone con problemi tiroidei, anche se con valori ben compensati, possono avere scarso benessere. L'unico valore che sembra correlato col benessere è quello dell'FT3 (il vero ormone tiroideo attivo), soprattutto negli anziani
I mitocondri sono dotati di recettori per gli ormoni tiroidei. Bassi livelli di T3 vogliono dire bassi livelli di produzione di energia, mentre alti livelli determinano iperstimolazione mitocondriale e quindi produzione esagerata di radicali liberi.
I giusti livelli invece fanno produrre correttamente energia e stimolano la nascita di nuovi mitocondri, che sostituiscono quelli danneggiati e poco efficienti.
Gli estrogeni (dominanza estrogenica) hanno probabilmente la stessa funzione, mentre il progesterone aumenta i D2.
Il dott. Luchi segnala che un'indagine sul lungo termine su chi prende T4: "I soggetti che prendono il solo ormone tiroideo t4 (Eutirox, Tiche, Tirosint etc etc) a lungo, mostrano difetti cognitivi e scarso benessere generale".
L'importanza della flora intestinale e della disbiosi nella conversione degli ormoni tiroidei; il microbiota può anche influenzare l'assorbimento del farmaco per la tiroide (solitamente Eutirox)
In caso di infiammazione tiroidea la produzione degli ormoni è compromessa a causa dell'alterata funzionalità della membrana
Il T3 è fondamentale per la stimolazione dei mitocondri
I legami tra il setpoint del peso e la tiroide: l'orologio biologico, l'assunzione di cibo (fisiologici), l'infiammazione acuta e cronica (fisiopatologici)
I ruoli fisiologici del T2
Il T3 stimola la produzione di calore dagli adipociti attraverso il sistema nervoso simpatico e AMPK
Il selenio conferisce protezione dall'eccesso di iodio, e pesce e frattaglie ne sono particolarmente ricchi
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La #tiroide ultimamente è andata meno di moda, in particolare i suoi #sintomi, da sempre scambiati con una serie di condizioni che includono disturbi dell’umore, problemi di memoria e concentrazione, patologie dermatologiche, dislipidemia, intolleranza al freddo, disturbi gastrointestinali, problemi di peso. La lista è ben più lunga ed include l’apparato muscolo-scheletrico, il sistema immunitario, l’apparato riproduttivo.
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Ma qual è la causa di una ridotta funzionalità tiroidea?
Non è mai facile trovare un singola causa, spesso è un insieme di fattori che comprendono una predisposizione #genetica, uno #stiledivita errato, una #dieta povera di #nutrienti, alcuni fondamentali per il corretto funzionamento non solo a livello centrale ma anche nella conversione periferica degli #ormoni.
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Elementi essenziali includono: Vitamina A, D, E, Zinco, Selenio, Ferro, complesso B, per non dimenticare l’elemento più associato ad essa che è lo #iodio.
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Alle volte il problema risiede anche a valle, ossia c’è una difficoltà di conversione dell’ormone nella sua forma attiva che è il T3, con segni e sintomi sovrapponibili a quelli sopra descritti.
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Nei paesi più sviluppati però le cause principali dell’ipotiroidismo sono da ricondurre alla tiroidite di #Hashimoto ed alla carenza di iodio per l'appunto.
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Il problema più grande della #medicina odierna riguarda principalmente due fattori:
considerare la tiroidite di Hashimoto come una #malattia esclusivamente tiroidea, dimenticandoci che è una malattia del sistema immunitario e che influenza sia la mente che il corpo in maniera più estesa.
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La mancata #prevenzione del danno a carico della ghiandola, con terapie ormonali sostitutive mirate semplicemente a sopperire ad una ridotta produzione ormonale piuttosto che alla #salute e #benessere del tessuto.
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La #terapia classica con la sola levotiroxina spesso non è sufficiente nel migliorare le condizioni cliniche ed ecco che una patologia con la quale si deve convivere diventa un vero e proprio fardello da portare nel tempo.
Lo storico legame genetico tra celiachia e altre malattie autoimmuni, col glutine a fare da legame
Cosa è il TSH reflex? Misuro il TSH, se è nel range mi fermo, altrimenti doso unicamente FT4.
Il TSH è fuori per molti laboratori (max 4) ma FT4 e FT3 sono poco al di sotto di metà range. Il soggetto è ancora eutiroideo, ma si sta avviando all'ipotiroidismo (per questo il TSH si è alzato).
Qui FT4 e FT3 non avrei neanche dovuti farli, ma è evidente che l'asse ipotalamo-ipofisi non funziona! Non viene per niente registrato il fatto che FT4 è ben sotto il limite minimo e il TSH non si alza (ipotiroidismo secondario).
FT4 è "nel range" per cui avrei detto che il soggetto non ha niente. Tuttavia (e chi ha fatto gli esami tiroidei da me lo sa), l'insieme dei dati descrive già un soggetto ipotiroideo (perché è al di fuori di un certo ellissoide... andatevi a cercare la cosa con la lentina).
Pur avendo livelli di TSH entro l'intervallo di riferimento, una percentuale considerevole di pazienti con ipotiroidismo sottoposti a terapia sostitutiva con levotiroxina (T4) segnala la persistenza dei sintomi di ipotiroidismo.
Un TSH in range in chi abbia tolto la tiroide non è necessariamente indicativo di benessere, la terapia va aggiustata sui sintomi clinici.
Le diverse forme genetiche di desiodasi possono influenzare il metabolismo e l'andamento delle terapie. Per questo alcune persone hanno necessità di combinazioni di T3 e T4 e non solo il T4 (classica terapia con Eutirox). Il T3 ha però emivita breve e va quindi dosato con prudenza. Si stanno sperimentando nuove forme di trasporto che faciliteranno il lavoro dei medici.
Aggiornamento 1/7/2019
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Condizione cronica caratterizzata da dolorabilità muscolo-scheletrica diffusa per almeno 3 mesi, fatica e disturbi del sonno. Altri sintomi comuni includono depressione, cefalea, colon irritabile, disturbi del ciclo mestruale, ansia, difficoltà di concentrazione, ipersensibilità a vari stimoli (odori, rumori, luce e tatto), sintomi “allergici”.
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CAUSE: sconosciute, diverse componenti che agiscono su una predisposizione genetica:
- Alterazione della soglia del dolore per cause centrali (Central Sensitivity Syndrome) e periferiche
- Maladattamento a stimoli cronici di tipo stressante, psicologici, fisici, immunitari con riduzione della risposta simpatica e dell’asse ipotalamo-ipofisi-surreni
- Ipotiroidismo funzionale (NON visibile con il solo dosaggio del TSH)
- Disfunzione mitocondriale
- Risposta infiammatoria sistemica con alti livelli di IL-8, IL-10, TNF-a
- Comorbidità nelle altre malattie reumatiche (diagnosi differenziale) e nella Sindrome da Fatica Cronica (CFS).
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TRATTAMENTO CONVENZIONALE: farmaci (miorilassanti, antidepressivi, analgesici, etc.) e terapia di supporto, spesso non sufficienti specialmente in termini di qualità di vita.
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NUTRIZIONE: dieta antinfiammatoria, ricca di antiossidanti ed omega-3, evitando cibi processati, cereali raffinati, farine, zuccheri in eccesso, grassi idrogenati, potenziali triggers (glutammato monosodico, aspartame).
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INTEGRAZIONE: omega-3, magnesio, CoQ10, complesso B, SAMe, vitamina D, ribosio, L-acetil-Carnitina. C’è chi utilizza infusioni endovena di vitamine ed antiossidanti con beneficio clinico.
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ESERCIZIO FISICO: adattato e progressivo, pratiche orientali e meditative, esercizi aerobici, di forza e di flessibilità a carico ed intensità tollerati e crescenti
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PSICOTERAPIA, terapia cognitivo-comportamentale, TERAPIA FISICA MANUALE (Osteopatia) , gestione dello stress, qualità del sonno.
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CORREGGERE ipotiroidismo, bassi livelli di cortisolo
AVERE PAZIENZA, considerare quindi realmente il termine "PAZIENTE".
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28446067 |
L'ipotiroidismo è un disturbo endocrino comune che colpisce circa il 5% della popolazione. Solitamente l'ormone tiroideo sintetico è utilizzato nel trattamento dell'ipotiroidismo. La levotiroxina sintetica (T4) è considerata il trattamento di scelta grazie alla sua capacità di fornire livelli ematici stabili e fluttuazioni minime di T4. Nonostante questo, ci sono pazienti e professionisti che preferiscono la tiroide essiccata, una forma di ormone estratta naturalmente. In uno studio fatto su 870 pazienti, anche la tiroide secca assicura livelli stabili di TSH, che vengono solitamente monitorati per verificare l'andamento della cura. "Sono necessari ulteriori studi prospettici per confermare questi risultati e per esplorare le differenze in popolazioni di pazienti diverse, come la tiroidite di Hashimoto, nonché sulla qualità della vita e altri importanti risultati riportati dai pazienti come l'affaticamento e l'aumento di peso", aggiungono gli editorialisti."Questo studio, tuttavia, fornisce informazioni utili sul fatto che la tiroide essiccata può essere una scelta ragionevole per il trattamento di alcuni pazienti ipotiroidei".Bisognerebbe tenere conto anche dei sintomi soggettivi del paziente, e non tenere solo conto dei valori di laboratorio. "L'evidenza emergente mostra che per molti pazienti i sintomi persistono nonostante i normali valori di TSH", scrivono Schneiderhan e Zick. Citano come esempio un ampio studio che ha riscontrato una significativa compromissione del benessere psicologico tra i pazienti trattati con terapia sostitutiva della tiroxina, nonostante abbiano raggiunto livelli normali di TSH. Inoltre, la levotiroxina sintetica è associata ad altre incertezze, come difficoltà nella conversione di T4 in triiodotironina (T3) che possono disturbare il metabolismo tiroideo in alcuni pazienti. In conclusione, "l'approccio unico per il trattamento dell'ipotiroidismo non funziona ... per tutti i pazienti", concludono gli autori.
I benefici dei probiotici per la tiroide per ora sono ancora sotto indagine
"Dopo una valutazione strutturata degli interventi nutrizionali che utilizzano la PD sugli effetti dell'AITD, si è concluso che gli alimenti di natura ancestrale insieme all'aggiunta di integratori specifici, componenti alimentari, esercizio fisico e meditazione consapevole ed esclusione dei cibi moderni hanno un impatto considerevole sugli anticorpi tiroidei e gli ormoni. Gli studi pertinenti suggeriscono che questo protocollo dietetico può essere utile nella pratica clinica ma è necessario condurre studi su larga scala".
In sintesi: 1) Attualmente non ci sono interventi dietetici raccomandati per il trattamento delle malattie autoimmuni tiroidee. È stato documentato che la dieta Paleo migliora gli anticorpi nelle AITD e gli ormoni tiroidei sia nella tiroidite di Hashimoto che nella malattia di Basedow-Graves.
2) La dieta Paleo può fornire una fonte naturale di nutrienti simili ai supplementi che hanno mostrato risultati positivi sull'AITD.
3) La dieta paleo fornisce specifiche percentuali di macronutrienti che possono essere utili nel ridurre gli anticorpi nelle AITD, migliorando al contempo gli ormoni tiroidei.
4) Il supporto della metilazione mediante supplementi può essere utile nei casi di AITD.
Si può ridurre la concentrazione degli anticorpi (AbTPO e AbTG). L'effetto è maggiore in persone con malattie correlate al glutine (oltre alla celiachia) ed è quindi molto eterogeneo. Questo significa che è probabilmente sbagliato escludere il glutine a priori, ma che solo una parte delle persone ne beneficerebbe.
L'esclusione del glutine può migliorare l'infiammazione intestinale legata alla permeabilità intestinale, che favorisce l'ingresso di molecole antigeniche e infiammatorie nel sangue, inducendo risposte immunitarie. Anche la modulazione del microbiota ha probabilmente un ruolo.
Nell'analisi si è rilevato un miglioramento degli ormoni TSH e FT4.
"Questi risultati rilevanti possono essere spiegati con il ruolo della dieta priva di glutine nel migliore assorbimento di iodio, selenio, zinco, vitamina D e di tutti i nutrienti essenziali per l’adeguato funzionamento della tiroide e la regolazione della sua autoimmunità. Inoltre, nei pazienti HT trattati con levotiroxina, si dovrebbe tenere in considerazione un migliore assorbimento della terapia durante la dieta senza glutine.
Per quanto riguarda i livelli di FT3, non sembrava esserci alcun cambiamento significativo dopo l’intervento dietetico nella nostra analisi complessiva".
È probabile secondo i ricercatori che la riduzione dell'infiammazione sistemica possa migliorare l'attività delle desiodasi, enzimi che convertono il T4 in T3, l'ormone pienamente attivo.
I ricercatori concludono sostenendo che i dati non sono ancora sufficienti a dare indicazioni per la rimozione del glutine nella dieta delle persone con Hashimoto, in particolare con l'uso di alimenti glutenfree arricchiti in grassi, sale e zuccheri che sono veri e propri cibi spazzatura.
Per preservare gli isiotiocianati benefici e ridurre i gozzigeni, il miglior metodo di cottura è quello a vapore per la verza (4 minuti) mentre per il cavolo cinese si consiglia di saltare in olio per 2 minuti.
Un nuovo studio mostra però l'importanza della valutazione del fT3, che tra l'altro è il vero ormone tiroideo attivo.
L'alimentazione gioca un ruolo sia perché l'insicurezza alimentare (insieme allo stress) influenza negativamente la funzionalità tiroidea sia perché i livelli di T3 sono sensibili all'alimentazione, che è comunque legata allo stato socio-economico.
"È importante notare che i biomarcatori più tipicamente misurati per la funzione tiroidea (T4 e TSH) sono scarsamente collegati ai livelli di T3 libero", hanno scritto Lawton e colleghi.
Il rapporto TSH:T4 spiega solo l’1,7% della variazione dei livelli di T3, il che suggerisce che TSH e T4 potrebbero non essere surrogati accurati del T3 libero.
Pertanto, "la misurazione diretta della T3 libera è probabilmente vitale per stratificare adeguatamente gli effetti della variazione dell'asse HPT", hanno affermato i ricercatori.
Nello studio i livelli più alti di fT3 erano legati a inferiore mortalità e gli anziani con alti livelli di fT4 possono avere comunque segni di ipotiroidismo.
"Le prove qui presentate sul ruolo centrale dell'fT3 forniscono anche informazioni sui potenziali meccanismi coinvolti. Il T3 libero è molto più fortemente correlato rispetto ad altre misure HPT alla variazione canonica dell’asse HPT come stagionalità, sesso ed età, nonché allo stato socio-economico e all’occupazione. Inoltre, la T3 diverge dalla T4 libera rispetto all’età e alla longevità. I risultati suggeriscono potenziali meccanismi legati al rapporto T3/T4. Tra questi, l’efficienza della conversione tra T4 e T3 da parte delle deiodinasi (o desiodasi, gli enzimi che convertono il T4 in T3), o i cambiamenti diretti nella secrezione tiroidea. Ulteriori studi sulla relazione tra l’attività della deiodinasi, i fattori sociali e l’invecchiamento potrebbero chiarire la biologia critica, mentre nuove terapie mirate ai rapporti T3/T4 potrebbero essere più utili per una coorte significativa di individui anziani attualmente trattati con levotiroxina (T4)".
"Lo stress può indurre la GD a causa dell’aumento dei livelli di glucocorticoidi, catecolamine e citochine proinfiammatorie, che portano all’iperattività del sistema immunitario. Mentre i glucocorticoidi a dosi farmacologiche sono noti per i loro effetti immunosoppressivi, si ritiene che dosi endogene e fisiologiche di glucocorticoidi, rilasciate durante lo stress, abbiano effetti immunomodulatori. Ipotizziamo che il sollievo dallo stress ripristini l'attività del sistema immunitario alla normalità. Tuttavia, poiché è difficile quantificare e determinare il momento dell’insorgenza e del sollievo dello stress, rimane difficile dimostrare una relazione causale".
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