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sabato 20 aprile 2013

Gli integratori per dimagrire

Basta girare un po' i canali regionali, riviste, settimanali nonché ovviamente internet per vedere quanti integratori, tisane, intrugli ecc esistano per coadiuvare la perdita di peso.
Funzionano? Probabilmente la maggior parte sì, possono aiutare, e ci sono pure basi scientifiche a dimostrarlo.



Ne cito alcuni: CLA, tè verde, carnitina, acido alfa-lipoico, sinefrina, acido idrossicitrico (Garcinia cambogia), chitosano, piruvato, Irvingia gabonensis, semi di chia (Salvia hispanica), caffeina, cromo, capsaicina, forskolina, kelp, fucoxantina, aminoacidi essenziali, fibre, alghe kelp.
Il problema è uno solo: come anche dopo la dieta e l'attività fisica, spesso si arriva ad uno stato stazionario del peso. Si parla in gergo di assuefazione, cioè una dose di una sostanza è efficace per raggiungere un nuovo equilibrio (ad esempio un peso X) al quale ci si ferma. Quando poi si smette di assumere quella sostanza (che difficilmente si può assumere tutta la vita, per ragioni economiche o semplicemente di praticità) spesso si torna ad un peso superiore al precedente. E se lo si ricomincia a prendere l'efficacia non è la stessa. La disfunzione con effetto rebound è evidente ad esempio a livello tiroideo.

Il meccanismo biologico è lo stesso per il quale, ad esempio, per un eroinomane una dose X di eroina non ha più effetto, ma dopo poco tempo ha bisogno di una quantità maggiore di sostanza per raggiungere lo stesso effetto.

Questo capita perché i recettori di membrana (o intracellulari, a seconda della sostanza) si sono ridotti di numero e così la sensibilità alla sostanza, e spesso succede pure coi farmaci. Chiedete a chi, soprattutto negli anni '80, ha preso anfetamine per dimagrire.
Inoltre gli effetti a lungo termine, ad esempio per la sinefrina, sono sempre un incognita.
L'effetto "rebound" è anche evidente col CLA, che stimola prima il miglioramento della composizione corporea ma subito dopo la maturazione degli adipociti e quindi ne aumenta il numero.

http://savasplace.com/2010/01/not-that-kind-of-pregnancy-tips-book/
In generale la mettiamo così: queste sostanze non sono una bacchetta magica per la perdita di peso, possono coadiuvare un programma dimagrante, ma l'effetto a lungo termine può comunque essere deludente.

Update 7/10/2016

Discrete evidenze su alcuni integratori di origine vegetale e fungina, dimagranti e ipoglicemizzanti.

Update 3/11/2016

Il cromo degli integratori può essere convertito nella sua forma cancerogena dagli adipociti.

Update 23/11/2016

Un'ottima rassegna sugli integratori per dimagrire: alcuni (la maggior parte) sono non funzionanti e anche potenzialmente dannosi sul lungo termine. Il migliore appare essere il tè verde, insieme al glucomannano, ma questi non esulano da una corretta alimentazione e una buona attività fisica.

Update 27/3/2017

Alcune info su diete e integratori non funzionanti

Update 21/6/2017

La fibra inulina si è dimostrata efficace nel migliorare il microbiota di bambini obesi e aiutarli a dimagrire, soprattutto a livello addominale

Update 21/7/2017

Un mix di ginger, tè verde e capsaicina (peperoncino) si è dimostrato utile nel dimagrimento, confrontato con un placebo.

Update 18/8/2017

Da una revisione sistematica emerge che il tè verde è efficace nel migliorare la composizione corporea e aumentare la spesa energetica

Update 2/10/2017

Gli omega 3 hanno un discreto effetto di aumento del metabolismo

Alcuni supplementi bruciagrassi, ma non sempre efficaci e a volte con effetti collaterali.


Aggiornamento 29/11/2017

La cannella aumenta la termogenesi nel modello animale

Aggiornamento 15/12/2017
Le conclusioni di una revisione degli studi sul resveratrolo:
Dopo aver analizzato i risultati riportati che sono stati ottenuti con sovralimentazione, alimentazione normale e condizioni di alimentazione a restrizione energetica, si può affermare che il resveratrolo è utile per ridurre l'accumulo di grasso corporeo e quindi per prevenire l'obesità. Tuttavia, per ragioni etiche, questi risultati sono stati ottenuti negli animali. Al contrario, non vi è alcuna prova della sua utilità nel ridurre il grasso corporeo precedentemente accumulato. Di conseguenza, non esiste ancora un supporto scientifico per proporre il resveratrolo come nuovo strumento di trattamento anti-obesità. Tuttavia, è importante sottolineare che il resveratrolo può indurre effetti favorevoli su diverse comorbidità dell'obesità, quali l'insulino-resistenza e il fegato grasso, senza cambiamenti nell'adiposità.

Aggiornamento 5/1/2018
Una review sulla forskolina conclude che l'evidenza che possa aiutare a dimagrire è scarsa.

Aggiornamento 9/1/2018

Il solito, ottimo e completo articolo su probiotici e dimagrimento da parte di Selfhacked.com
Aggiornamento 13/2/2018
Un riassunto delle caratteristiche e dell'efficacia degli integratori dimagranti

Aggiornamento 25/5/2018

La destrina è una fibra non digeribile che può aumentare la sazietà e aiutare a dimagrire

Update 3/8/2018

La betaina aumenta la capacità di lavoro e può aiutare a perdere grasso, accoppiata a dieta ed esercizio coi pesi
Aggiornamento 13/8/2018

Le catechine del tè verde (550mg circa al giorno, corrispondenti a 5 tazze) sono efficaci nel ridurre il grasso viscerale e i parametri della sindrome metabolica

Aggiornamento 14/8/2018

Negli USA molti integratori, in particolare per le prestazioni sessuali e la perdita di peso, sono adulterati con sostanze pericolose non regolamentate

Aggiornamento 3/1/2018

Tra i supplementi dimagranti, il cromo picolinato appare funzionare preservando la massa magra

Aggiornamento 7/3/2019

Per avere un effetto dimagrante la curcumina deve essere assunta in dosi superiori al grammo per 2 mesi almeno, e non sembra avere effetto sulla circonferenza addominale

Aggiornamento 17/3/2019

Nei topi il tè verde riduce la permeabilità intestinale, l'infiammazione e il peso

Aggiornamento 7/8/2019

Tra gli alimenti/nutrienti che stimolano il grasso bruno, quello "bruciagrassi", mediante stimolo del sistema nervoso simpatico, della mitogenesi (biogenesi mitocondriale) o dell'effetto (epi)genetico, solo i capsinoidi (peperoncino) hanno studi sull'uomo, e la loro sicurezza a lungo termine non è stata comunque verificata.
Alcuni polifenoli (berberina, resveratrolo, curcumina) agiscono a livelli difficilmente raggiungibili nei trial sull'uomo così come la vitamina A.
Il tè verde ha effetto termogenico, l'EPA (omega 3) stimola la trasformazione degli adipociti bianchi in bruni.
Aggiornamento 16/8/2019
La curcumina non riduce il peso né la circonferenza in persone con steatosi epatica, però aumenta l'adiponectina, ormone bruciagrasso e benefico

Aggiornamento 27/8/2019

Una revisione dei composti naturali per il dimagrimento

Aggiornamento 3/9/2018

Vari tipi di tè nei modelli animali aiutano a dimagrire interagendo col microbiota e i sali biliari. Il migliore appare essere il tè oolong

Aggiornamento 28/11/2019
(Con immensa sorpresa visto che è sempre risultata inefficace) La carnitina migliora il peso, la circonferenza addominale, riduce il grasso ma non la percentuale di grasso sul peso totale.
Questo succede facilitando l'ingresso dei grassi nei mitocondri, migliorando l'utilizzo del glucosio nel cervello, riducendo l'appetito e migliorando il rilascio di grassi dagli adipociti, riducendo l'adipogenesi.
Alcuni dubbi rimangono per l'eventuale trasformazione in TMAO, metabolita infiammatorio

Aggiornamento 12/12/2019
La curcumina può aiutare a ridurre la circonferenza addominale (WC) e il grasso viscerale in persone con steatosi epatica (NAFLD). "Sono stati proposti diversi meccanismi per gli effetti delle diete antiinfiammatorie e dei loro ingredienti come la curcumina sull'obesità e sulla WC, inclusa l'inibizione della lipogenesi e dell'infiammazione (riduzione delle citochine proinfiammatorie), la soppressione dell'angiogenesi, nel tessuto adiposo: downregolazione della differenziazione dei preadipociti, aumento della lipolisi, maggiore differenziazione in tessuto adiposo bruno, aumento del metabolismo energetico degli adipociti e dell'apoptosi; aumento dei livelli sierici di nesfatina, che aumentano la sazietà, ed effetti simil-probiotici". Viene inoltre inibito l'enzima che produce il cortisolo, che aumenta l'adiposità viscerale.

Aggiornamento 17/12/2019
Nel modello animale il resveratrolo mostra proprietà antiobesità, aumentando il dispendio energetico (tramite conversione del grasso bianco in grasso bruno) e modulando il microbiota, aumentando le specie amiche. Tuttavia le evidenze nell'uomo rimangono poche.
Aggiornamento 23/1/2020
Lo zenzero migliora peso, circonferenza addominale, glicemia, resistenza insulinica e colesterolo HDL, senza però effetti su trigliceridi, insulina e LDL

Aggiornamento 20/2/2020
L'estratto di caffè verde può portare a un modesto calo di peso, specie nelle persone con BMI > 25. Servono almeno 4 settimane di trattamento.
I meccanismi proposti sono il rallentamento dell'assorbimento di glucosio nell'intestino, l'attivazione dell'AMPK (che riduce la glicemia), la riduzione della produzione di glucosio nel fegato, grazie al suo componente attivo acido clorogenico. Sono inoltre presenti proprietà antiossidanti.

Aggiornamento 27/2/2020
Tè verde, capsaicina e zenzero portano a una perdita di peso di un kg circa in più rispetto al placebo in 8 settimane, con miglioramento dello stress ossidativo e della sensibilità insulinica.

L'acido linoleico coniugato (CLA) non si è rivelato utile nel lungo periodo per la perdita di peso

Una revisione su efficacia e sicurezza dei supplementi per dimagrire

Aggiornamento 22/3/2020
Un probiotico misto (Lactobacillus acidophilusBifidobacterium bifidum, Bifidobacterium animalis subsp. lactis e Lactobacillus plantarum), somministrato per 6 mesi, ha portato alla riduzione del peso, delle circonferenze e del colesterolo LDL, nonché un miglioramento delle infezioni respiratorie in persone sovrappeso e obese. I miglioramenti sono stati più evidenti in chi aveva peso e colesterolo maggiori. Alle persone è stato chiesto di non cambiare le proprie abitudini nei 6 mesi.
Aggiornamento 4/4/2020
Se diamo l'inulina, una fibra prebiotica, ad alcune persone sovrappeso e con problemi metabolici, alcuni dimagriscono e altri no. La presenza di alcuni batteri nell'intestino fa la differenza
Aggiornamento 14/5/2020

Le fibre viscose, nel contesto di una dieta ipocalorica, possono aiutare a dimagrire e ridurre l'appetito

La berberina appare efficace nel migliorare peso, BMI e circonferenza addominale in persone obese
Aggiornamento 21/5/2020
La cannella, alla dose di 2g per 3 mesi, riduce peso, massa grassa e circonferenza addominale, soprattutto nelle persone con BMI sopra i 30kg/m^2 e sotto i 50 anni. Migliora inoltre i parametri legati alla sindrome metabolica (glicemia, colesterolo, emoglobina glicata, trigliceridi), migliora la sensibilità insulinica, rallenta l'assorbimento intestinale di glucosio, modula il metabolismo glucidico, riducendo la gluconeogenesi e aumentando il glicogeno epatico. Inoltre si riduce l'assorbimento del chilomicroni (grassi) portando così alla riduzione della sintesi e della conservazione del grasso e al miglioramento delle misure antropometriche. Aumenta la tristetraprolina, una proteina con effetto antinfiammatorio. La revisione si conclude suggerendo il suo uso come integratore dimagrante nella gestione dell'obesità
Aggiornamento 11/6/2020
Il tè verde può essere usato come misura complementare per il dimagrimento, anche se non lo andate a raccogliere coi cinesi nelle montagne
Aggiornamento 18/6/2020
La carnitina può aiutare a far perdere peso nelle persone sovrappeso
La Garcinia cambogia aiuta a ridurre peso e circonferenza addominale, ma può dare problemi di tossicità epatica
Aggiornamento 25/6/2020
La berberina riduce in maniera modesta ma significativa peso e circonferenza addominale, oltre alla PCR (indicatore di infiammazione), senza alterare gli enzimi epatici
Aggiornamento 23/7/2020
Il consumo di tè ha un buon effetto sulle componenti della sindrome metabolica, ma i diversi tipi agiscono in diversi modi. Il consumo di tè nero ha effetti benefici sulla pressione, mentre il tè verde potrebbe aumentare il livello di insulina, ridurre il colesterolo LDL e la pressione. "Questi effetti sembrano maggiori quando il BMI è superiore a 28"

Aggiornamento 15/8/2020

L'acido alfalipoico (nella forma naturale R) assunto per 6 mesi ha aiutato a dimagrire in media 1,7 kg in un gruppo di persone sovrappeso, probabilmente riducendo la sintesi dei trigliceridi nel fegato. La perdita di peso e il miglioramento della bioenergetica cellulare sono più marcati in chi è più sovrappeso e nelle donne. Si sono osservati anche migliori effetti antiossidanti, riduzione dell'infiammazione e della perossidazione lipidica. Alcune persone hanno avuto reflusso come effetto collaterale.

Aggiornamento 20/8/2020

Il glucomannano si conferma poter aiutare nel dimagrimento. In media le persone hanno perso un kg in più, e l'effetto è maggiore nelle donne

Aggiornamento 20/9/2020

Il probiotico Bifidobacterium breve (BR03 e B632) può aiutare bambini e adolescenti obesi a dimagrire. Chi ha assunto il probiotico ha perso 3,5 cm in più di circonferenza, rispetto alla sola dieta. Anche il peso aggiustato per l'età, la resistenza insulinica, la pressione e la presenza di batteri patogeni sono migliorate.

Aggiornamento 26/10/2020

L'acido alfa-lipoico, ALA, ha un effetto antinfiammatorio e antidiabetico, soprattutto nei confronti della neuropatia diabetica, e promuove la perdita di peso, con un ottimo profilo di sicurezza.

Aggiornamento 29/12/2020

L'estratto di salvia può migliorare peso e resistenza insulinica in donne con ovaio policistico

Aggiornamento 5/2/2021

La somministrazione di un probiotico (simile a VIvomixx) insieme all'acido alfa lipoico ha favorito il mantenimento del peso perso e delle misure antropometriche ridotte in seguito al dimagrimento, rispetto al placebo. L'effetto è stato attribuito alla riduzione dell'infiammazione e alla modulazione dell'AMPK ipotalamica

Aggiornamento 20/2/2021

Il resveratrolo, il famoso antiossidante dell'uva, aiuta a dimagrire? Secondo una metanalisi sì (miglioramento del peso, della massa magra, della circonferenza addominale), secondo un'altra no (solo un piccolo effetto sulla circonferenza addominale) 🤷🤷
Secondo altre metanalisi ha un effetto positivo sui parametri metabolici del diabete e sull'infiammazione

Aggiornamento 7/6/2021

Il grasso bruno (BAT) è presente nei mammiferi e "spreca" energia sotto forma di calore. In questo modo chi ha più grasso bruno spesso tende a essere più magro e non sviluppare malattie metaboliche. Il freddo è un attivatore del BAT. È possibile influenzare la quantità di BAT con l'alimentazione?
Un pasto glucidico (carboidrati) aumenta l'attività del BAT, anche attraverso l'insulina (che come tutti gli ormoni può essere un'arma a doppio taglio). Tra i grassi, L'EPA (omega 3) sembra aumentare l'attività. Per le proteine non ci sono studi conclusivi.
Tra le sostanze bioattive, la capsaicina del peperoncino, le catechine del tè, la caffeina, attivano la termogenesi.
CLA, curcumina, aglio, resveratrolo, caseine si sono rivelate utili solo negli animali per ora.
Per il mentolo ci sono dei dubbi. L'efedrina è assolutamente sconsigliata perché induce problemi cardiaci, e anche le altre sostanze in eccesso possono dare problemi di irritazione (peperoncino), epatici ecc.

Aggiornamento 22/3/2022

Quali supplementi possono essere utili ed efficaci nelle persone con diabete di tipo 2?
Secondo una revisione degli studi il cromo picolinato (stimola i recettori dell'insulina e il trasporto del glucosio), Il Coenzima Q10 (spesso carente nei pazienti diabetici, induce un aumento della produzione di insulina ed è coinvolto nella produzione di energia nei mitocondri, che se carente è associata allo sviluppo dell'insulino-resistenza), le vitamine C ed E (agiscono da antiossidanti riducendo lo stress ossidativo, eliminando i radicali liberi e prevenendo vari esiti del danno ossidativo, tra cui l'apoptosi delle betacellule e la disfunzione endoteliale).
Queste sostanze possono coadiuvare le terapie somministrate sotto una guida esperta.

Aggiornamento 29/3/2022

L'estratto di tè verde può essere d'aiuto nella sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), migliorando il controllo glicemico, il peso, l'LH e gli androgeni, mentre sull'infiammazione gli studi sono contradditori; tuttavia non ci sono conclusioni certe e la maggior parte delle evidenze proviene da studi su animali.
I meccanismi d'azione coinvolgono un aumento del metabolismo basale e dell'ossidazione dei grassi (mediante inibizione del catabolismo della noradrenalina), aumento della sazietà e riduzione dell'assorbimento di grassi e carboidrati, miglioramento dell'insulinoresistenza e riduzione della gluconeogenesi epatica.
La PCOS presenta problematiche metaboliche e ginecologiche ascrivibili ad alterazioni ormonali come la produzione eccessiva di ormoni androgeni come testosterone, androstenedione e progesterone e un'alterata secrezione di LH e FSH.
L'iperandrogenismo può così indurre infiammazione e promuovere lo stress ossidativo attraverso l'insulino-resistenza, che a sua volta promuove l'infiammazione aumentando la produzione di androgeni ovarici.

Aggiornamento 14/5/2022

L'olio di semi di cumino nero può favorire il dimagrimento riducendo l'infiammazione in donne obese post menopausa

Aggiornamento 30/12/2022

La supplementazione con butirrato sembra poter aiutare i bambini a dimagrire, modula inoltre l'infiammazione e il metabolismo glucidico

Aggiornamento 18/3/2024

In uno studio le persone sovrappeso sono state divise in 2 gruppi, uno che assumeva 40g di amido resistente (RS) e l'altro un placebo di 40g di amido normale. Le diete erano uguali per calorie introdotte. Il primo gruppo ha perso in media 2,8kg mentre il gruppo placebo ha mantenuto il peso. Anche il grasso viscerale è migliorato.
Il gruppo trattato ha avuto un miglioramento del microbiota con crescita di alcuni bifidobatteri e riduzione di batteri associati con alterazione metabolica.
Sono infatti migliorati la sensibilità insulinica, la permeabilità intestinale e i marker di infiammazione. Il cambiamento dei microbi appare essenziale per l'effetto dimagrante dell'amido resistente, infatti si evidenzia maggior perdita di peso a seconda del microbiota basale.
"Il microbiota intestinale ha svolto un ruolo fondamentale in questo meccanismo di perdita di peso, modulando potenzialmente l’obesità attraverso le interazioni con l’infiammazione di basso grado e la regolazione delle proteine ​​secretorie legate al bilancio energetico. L’adesione a lungo termine a un modello dietetico ricco di RS per mantenere la composizione del microbioma può essere cruciale per il mantenimento del peso. Poiché l'RS è presente naturalmente negli alimenti e può anche essere aggiunta alla dieta quotidiana, i nostri risultati forniscono uno stile di vita pragmatico per trattare l’obesità e i disturbi metabolici correlati. La manipolazione della composizione microbica intestinale attraverso la dieta può rappresentare una strategia per modificare il bilancio energetico dell’ospite per promuovere la salute".

Aggiornamento 5/9/2024

Due RCT mostrano l'utilità di 2 ceppi di Bifidobacterium lactis nei problemi metabolici di donne sovrappeso.
Nel primo B. lactis GCL2505 (insieme a inulina) aumenta il dispendio energetico, in media di 84 calorie al giorno. La conta batterica mostra un aumento di tutti i bifidobatteri (soprattutto grazie all'inulina).
Nel secondo B. lactis IDCC 4301 (B. lactis Fit™) migliora i trigliceridi, le citochine e la composizione corporea di donne con obesità, aiutandole a dimagrire.

lunedì 15 aprile 2013

Niente conservanti?


Sulle bottiglie di Coca Cola, Sprite ecc. scrivono orgogliosamente: senza conservanti. Certo, l'acqua insieme allo zucchero si conservano benissimo, e nessun animale sarebbe così stolto da andare a deporre le sue uova o cibarsi di una sostanza completamente priva di nutrienti ma ricca di calorie. 
Ah no, scusate, dimenticavo. Uno c'è: l'uomo.

L'aumentata durata dei cibi è necessaria ai nostri tempi per motivi commerciali, ma questa avviene a scapito della ricchezza in nutrienti; gli alimenti vengono infatti raffinati e diventano così meno attraenti per insetti, ratti ecc.

Guardate qui quanto dura un hamburger di McDonald (in realtà il Fatto Alimentare ha smentito la notizia). O il gelato che non si squaglia.
Purtroppo la raffinazione è pure causa dell'alta palatabilità dei cibi moderni, resi così molto più capaci di stimolare l'appetito e meno sazianti.
Qui alcuni motivi per evitare le bibite gassate mentre qui si trovano tante cose da fare con la Coca Cola (tranne berla, si intende): non prendetele tutte alla lettera ma non sono male!

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152157410903912&set=a.101777153911.91013.101748583911&type=1&theater



Il Fatto Alimentare propone un decalogo di motivi per il quale evitare questo pericoloso liquido.
Ma quello che ritengo possa essere più interessante (e motivante) è un video in cui una famiglia di orsi (parodia dei veri spot Coca Cola) assume quotidianamente la bevanda. Dopo un po' la famiglia non sarà più felice, come di solito nei veri spot, ma in lotta con le malattie (problemi ai denti, obesità, diabete)





Aggiornamento 8/6/2015

La prossima volta che sentite la pubblicità della Sprite che dice "ascolta la tua sete", rispondete alla sete che le bibite zuccherate esacerbano la deidratazione.

Aggiornamento 12/10/2016

L'"esperto" Giampietro continua con l'argomento "lo zucchero è innocente", come se non fosse già stato smentito abbastanza.
6 ragioni per evitare il fruttosio industriale.


Aggiornamento 27/1/2017

Pare che il vice presidente di McDonalds, sotto giuramento ad una audizione sulla salubrità del loro cibo, disse che la Coca Cola è nutriente perché contiene acqua

Aggiornamento 23/7/2017

Le bibite consumate, sia normali che light, aumentano il rischio di dismetabolismo nei giovani

Aggiornamento 22/12/2017
Il cibo conservato può contenere la ε-polilisina, una catena aminoacidica che riduce la crescita microbica. In un modello animale questa molecola è capace, ai livelli al quale viene assunta comunemente, di alterare il microbiota.
Aggiornamento 3/8/2018

Non ci sono forti prove che lo zucchero sia cancerogeno in senso stretto, ma il suo uso è fortemente legato all'aumento di peso, che è associato almeno a 12 tipi di tumore. Per questo l'American Institute for Cancer Research consiglia l'utilizzo di bibite non zuccherate

Aggiornamento 18/9/2018

Coca Cola investe 8 milioni di euro in un anno per spingere i ricercatori spagnoli a minimizzare l'impatto della nutrizione ed esaltare quello dell'inattività fisica tra le cause dell'obesità infantile. A me ricorda qualcosa, tipo questo documento di NutritionFoundation, ossia i soliti noti Ghiselli, Del Toma e compagnia bella. Ecco invece alcuni italiani che hanno dichiarato di ricevere fondi da Coca Cola (molti hanno preferito non comparire in lista, chissà perché)

Aggiornamento 26/1/2019

Bere bibite zuccherate dopo l'attività fisica può portare a ulteriore disidratazione e aumenta i marker di danno renale

Aggiornamento 8/10/2019
Aumentare il consumo di bibite zuccherate di mezza lattina al giorno aumenta il rischio di diabete del 16% nei 4 anni successivi. Le bevande con dolcificanti artificiali lo aumentano del 18% (anche se può essere una causalità inversa). Sostituire una porzione con bevande non zuccherate (acqua, caffè o tè) riduce il rischio fino al 10%
Aggiornamento 5/11/2019
Il consumo di bibite, sia zuccherate che dolcificate, aumenta il rischio di morte da ogni causa, in particolare tumore del colon, Parkinson, infezioni intestinali. Lo studio si conclude raccomandando politiche per la riduzione del consumo delle bevande zuccherate
Aggiornamento 29/2/2020
Se volete gestire il colesterolo, forse è meglio preoccuparsi più delle bibite zuccherate che delle uova: l’uso di bibite è infatti associato con dislipidemia aterogena (trigliceridi alti e HDL basse)

Aggiornamento 13/5/2020
Una lattina al giorno di bibita zuccherata aumenta il rischio di ictus del 19% e di infarto del 25%, e del 26% di necessità di angioplastica
Aggiornamento 23/9/2020

Senza variare calorie e percentuali di macronutrienti, in persone obese, in una dieta in cui si aumentano le bibite gassate come fonte di carboidrati vi è una spesa energetica inferiore di 136 kcal al giorno. Questo indica un effetto negativo di rallentamento del metabolismo, che si tradurrebbe in un aumento di peso di 7 kg all'anno
Aggiornamento 14/2/2021

Perché lo zucchero è tossico? Lo spiega il prof Robert Lustig MD, medico americano.
A parità di calorie, gli altri nutrienti non provocano i danni dello zucchero, ma il suo effetto tossico su cervello e fegato è paragonabile a quello dell'alcol, anche perché dà dipendenza.
L'ingestione di fruttosio industriale disturba il metabolismo epatico, favorendo la lipogenesi e la formazione di trigliceridi che si accumulano nel fegato o vengono immessi nella circolazione favorendo le malattie cardiovascolari.
Il fruttosio è particolarmente soggetto alla reazione di Maillard, che provoca la liberazione di radicali liberi ossidanti e infiammatori. La sua metabolizzazione comporta la formazione di metilgliossale, composto tossico per il fegato.
Sebbene le industrie alimentari cerchino di discolparsi, addossando alla mancanza di volontà individuale la responsabilità, in maniera simile all'industria del tabacco, è ormai evidente il legame tra consumo di zucchero ed eccesso di peso nella popolazione, nonché diabete, indipendentemente dalle calorie consumate. Questo legame colpisce soprattutto i più poveri, e cercare di puntare sull'educazione e sulla responsabilità personale non ha portato ha risultati, cosa che invece ha fatto la tassa sugli zuccheri aggiunti o togliere gli incentivi alla sua produzione.
Al mondo muoiono 184 mila persone all'anno per le bibite zuccherate. Lo zucchero non è un cibo, ma un additivo, che non è necessario per le reazioni biochimiche del corpo.
"L'argomento a favore dell'intervento sociale nelle malattie non trasmissibili è mancato perché l'industria alimentare ha convinto il pubblico che "una caloria è una caloria", che gli zuccheri sono solo "calorie vuote" e che la "responsabilità personale" è la risposta. Sebbene siano necessari sforzi educativi pubblici per mettere in guardia sui rischi di un consumo cronico eccessivo di zucchero, non possono essere sufficienti, come si è visto per ogni altra sostanza edonica.
In questo articolo, ho fornito prove che: (1) lo zucchero crea dipendenza e tossicità non correlate alle calorie; (2) la riduzione dello zucchero conferisce benefici alla salute e alla società; (3) lo zucchero aggiunto e, per inferenza, il cibo ultraprocessato, soddisfa i criteri per la regolamentazione; (4) la riduzione dello zucchero non è solo possibile, ma necessaria per salvare la salute e l'assistenza sanitaria, e (5) gli interventi della società per ridurre il consumo di alimenti trasformati contenenti zuccheri aggiunti sono realizzabili e necessari. Tali interventi (amministrativi, legislativi, giudiziari) saranno probabilmente geograficamente, politicamente e culturalmente specifici; e alcuni interventi politici non funzioneranno in determinate sedi".
Aggiornamento 26/3/2021

L'aderenza a 5 fattori (niente bibite gassate e caffè, niente fumo, dieta sana, movimento moderato, mantenere un peso corretto) riduce il reflusso nel 68% delle donne.

Aggiornamento 20/7/2021

L'uso di zuccheri e bibite zuccherate in adolescenza è associato ad aumentato rischio di tumore al colon precoce, che invece è ridotto dall'introduzione di vitamina D

Aggiornamento 2/2/2022

Che legame c'è tra bibite zuccherate e salute?

Il consumo di bibite con zuccheri aggiunti promuove l'aumento di peso con diversi meccanismi.
Introdurre calorie in forma liquida è meno saziante per cui l'appetito è maggiore. Il fruttosio riduce il consumo basale e induce resistenza leptinica, riducendo la termogenesi, e promuove la deposizione di grasso viscerale ed ectopico (interno agli organi).
La presenza di forti quantità di zucchero stimola l'iperinsulinemia e e aumenta il rapporto col glucagone, promuovendo l'ingresso di glucosio nella cellula ma riducendo il consumo energetico e in particolare quello di grassi.
Lo zucchero stimola inoltre il sistema dopaminergico inducendo benessere temporaneo e dipendenza.

Le bibite gassate contribuiscono al rischio di malattie croniche attraverso l'aumento di peso, allo sviluppo di fattori di rischio dovuti all'iperglicemia attraverso il metabolismo epatico, che deve metabolizzare il fruttosio.
Il consumo aumenta la mortalità, il rischio di malattie cardiometaboliche (obesità, diabete, fegato grasso, gotta) e tumori, attraverso l'aumento di peso, ma probabilmente anche mediante altri meccanismi, come l'infiammazione, l'insulinoresistenza, l'iperinsulinemia e lo stimolo continuo dell'asse somatotropo (IGF1)
Diversi studi mostrano che la riduzione del consumo, anche attraverso politiche di disincentivo (sodatax), può migliorare la salute.

Aggiornamento 9/2/2022

Gli additivi alimentari e in generale il cibo industriale (dolci conservati, carni processate, zuccheri e grassi aggiunti, dolcificanti) alterano il microbiota e favoriscono permeabilità e infiammazione intestinale, aumentando il rischio di malattie infiammatorie croniche intestinali.

Se fate del vostro intestino un cestino della spazzatura non rimaneteci male se poi non state bene

Aggiornamento 22/4/2023

Per persone con diabete assumere bibite zuccherate è un po' come buttare benzina sul fuoco.
🥤 Tra gli adulti con diabete di tipo 2, una maggiore assunzione di bevande zuccherate (SSB) è associata a una maggiore mortalità per tutte le cause e incidenza di malattie cardiovascolari, mentre l'assunzione di caffè, tè, acqua naturale o latte scremato è stata inversamente associata a mortalità per tutte le cause
Un maggiore aumento del consumo di caffè e tè dopo la diagnosi di diabete è stato significativamente associato a una minore mortalità per tutte le cause
💧 La sostituzione delle SSB con caffè, tè o acqua naturale è stata associata in modo statisticamente significativo a una minore mortalità per tutte le cause tra gli adulti con diabete.

Aggiornamento 25/9/2023

Le bibite zuccherate nei bambini aumentano il rischio, oltre che di sovrappeso, anche di fragilità ossea, predisponendo così per l'osteoporosi.
Il loro consumo va a ridurre quello di alimenti sani e riduce l'assorbimento di altri nutrienti.
La presenza di eccesso di fosforo in confronto al calcio stimola le paratiroidi a far rilasciare il calcio dalle ossa. Anche la caffeina potrebbe avere un effetto di riduzione della massa ossea.
L'acidità delle bibite riduce l'assorbimento di calcio e favorisce l'uso del calcio osseo come tampone.
Il rilascio di insulina in eccesso legato agli zuccheri delle bibite altera ulteriormente il metabolismo osseo, aumentando l'attività degli osteoclasti e il riassorbimento osseo nelle persone sovrappeso.
Altri dati mostrano che i bambini che consumano più bibite hanno maggiore rischio di fratture.
L'articolo conclude invitando le autorità a sconsigliare il consumo delle bevande.

Aggiornamento 18/11/2023

La sugartax, la tassa sulle bibite zuccherate, non fa male solo all'industria alimentare ma anche ai dentisti. In Gran Bretagna negli ultimi 2 anni le estrazioni di denti cariati sono scese del 12%. Indovinate quale stato sta ritardando la sua applicazione.

Aggiornamento 18/2/2024

Uno studio ha indagato il legame tra bevande e rischio cardiovascolare in persone con diabete di tipo 2 (T2D).
I risultati mostrano che "maggiori assunzioni di bibite zuccherate, bibite dolcificate artificialmente e succhi di frutta naturali erano ciascuno linearmente associati a un rischio più elevato di eventi cardiovascolari (CVD) in individui con T2D, indipendentemente dalla predisposizione genetica alla CVD, e che la sostituzione di bibite e succhi con caffè, tè o yogurt, ma non di bibite con dolcificanti artificiali erano associati a un minor rischio di eventi CVD nei soggetti con T2D".