lunedì 31 maggio 2021

La nutrizione a supporto delle malattie ginecologiche


"L'alimentazione ha l'impatto più importante e duraturo (per tutta la vita) sulla salute umana. Esistono diversi studi che indicano che frutta, tè, verdure e vari composti alimentari possono alterare diverse vie di segnalazione coinvolte nella patogenesi delle malattie e avere un impatto sulle cellule tumorali, come l'attivazione di geni oncosoppressori e un aumento dell'apoptosi e dell'attività delle proteine che regolano la sopravvivenza cellulare, svolgendo così un ruolo protettivo contro il cancro. Tuttavia, questo settore di ricerca necessita di maggiore attenzione".

https://funnycatphotosy.blogspot.com/2020/02/funny-doctor-patient-pictures.html



Una dieta sana, omega 3 e antiossidanti possono favorire la fertilità. Anche i probiotici, migliorando l'ambiente vaginale, possono favorire il concepimento, in particolare i lattobacilli.
Una dieta carente di vitamine A, C, D ed E, calcio, folati e beta-carotene (o altri antiossidanti) ma ricca di grassi e zuccheri altera il microbiota vaginale e aumenta la suscettibilità alle infezioni che causano vaginosi batterica, che sono associate al parto prematuro, aumento del rischio di trasmissione del virus HIV, infezione da papillomavirus umano (HPV) e tumori cervicali, endometriali e ovarici.




Nell'ovaio policistico (PCOS) ci si deve focalizzare sulla riduzione dell'insulinoresistenza, la vitamina D appare utile, così come alcuni alimenti che riducono l'eccesso di testosterone, come liquirizia, tè verde e soia. Tra i polifenoli la quercetina appare efficace. Tra i minerali, le carenze di cromo, zinco, calcio, magnesio, selenio peggiorano il quadro.

I fibromi uterini sono particolarmente legati a sbilanciamento nei grassi (in particolare grassi trans). Gli antiossidanti sono benefici, mentre sostanze inquinanti (plastiche, metalli pesanti) peggiorano il quadro, e i latticini hanno effetti dubbi.

Per quanto riguarda l'endometriosi, è importante il rapporto tra omega 3 e omega 6. L'N-acetilcisteina riduce lo stato infiammatorio.

Nei disordini del ciclo, in caso di eccessivo sanguinamento è importante recuperare il ferro e non avere carenze di vitamine, che aiutano a metabolizzare gli estrogeni.

Nella dismenorrea (ciclo doloroso), le prostaglandine derivate dagli omega 6 giocano un ruolo importante. Calcio e magnesio riducono i dolori, così come vitamina D, K, E, zinco e fibre vegetali, soprattutto il finocchio.

Aggiornamento 4/6/2021

Il lipedema è una malattia del tessuto connettivo lasso nel tessuto adiposo, ed è un problema più comune di quanto si pensi, colpisce circa una donna su 20.
"Un fattore scatenante per lo sviluppo del lipedema può essere un aumento del rimodellamento del tessuto fluido e connettivo che si verifica insieme ai cambiamenti del corpo durante la pubertà, il parto, la menopausa, lo stress associato al cambiamento dello stile di vita o l'alterazione della struttura del tessuto dopo un intervento chirurgico o un trauma. Il lipedema è caratterizzato da un'infiammazione del tessuto, che provoca fibrosi tissutale e dolore e, in alcuni casi, il tessuto può diventare insensibile". Le irregolarità del tessuto sono dovute ai proteoglicani (proteine della matrice extracellulare con legati zuccheri particolari) alterati.
A livello nutrizionale, un documento di consenso dei flebologi statunitensi consiglia "un'alimentazione che riduca al minimo le fluttuazioni postprandiali di insulina e glucosio e che possa essere sostenibile a lungo termine.
In generale una dieta ricca di cibi integrali, di enzimi, a base vegetale o chetogenica.
I livelli di vitamina D dovrebbero essere monitorati e normalizzati per le persone con lipedema", soprattutto in caso di obesità.

Aggiornamento 22/6/2021

L'uso di alcuni supplementi può favorire la fertilità in donne con ovaio policistico. Omega 3, probiotici e prebiotici, curcumina, berberina, inositolo, e in generale tutto ciò che migliora il quadro metabolico e la resistenza insulinica.

Aggiornamento 9/7/2021

In una review del giornale dei medici americani JAMA, per migliorare la fertilità si consiglia di mantenere un peso sano, astenersi dal fumo e limitare l'alcol, incrementare il consumo di folati, frutta e verdura, cibi integrali, pesce, latticini e soia, possibilmente con bassi residui di pesticidi

Aggiornamento 22/7/2021

La carenza di Vitamina D in gravidanza è associata col rischio di diabete gestazionale (GDM). Il rischio ridotto si ha nel range 40–90 nmol/L. Anche livelli troppo alti sembrano avere effetto negativo.
"I meccanismi attraverso i quali la carenza di vitamina D potrebbe influenzare il rischio di GDM non sono chiari. La vitamina D agisce direttamente con i suoi recettori nei nuclei delle cellule β del pancreas per regolare la secrezione degli ormoni che regolano il glucosio. La vitamina D influenza anche i processi intracellulari insulino-mediati del metabolismo del glucosio agendo sui meccanismi di regolazione del calcio intracellulare. Inoltre, è stata trovata una significativa associazione inversa tra le concentrazioni sieriche di vitamina D e l'infiammazione di basso grado, che è considerata un noto fattore di rischio del diabete. La carenza di vitamina D stimola le risposte infiammatorie attraverso la via NF-kB aumentando la p-p65/RelB nel tessuto pancreatico. Un eccesso di Ca2+ e specie reattive dell'ossigeno (ROS) nelle cellule, che si verificano entrambe in caso di carenza di vitamina D, provoca la morte cellulare e l'insorgenza del diabete. Inoltre, molti geni che proteggono il diabete sono inattivati ​​dall'ipermetilazione. La vitamina D agisce per prevenire l'ipermetilazione aumentando l'espressione della DNA demetilasi in più regioni promotrici in molti geni che proteggono il diabete. Inoltre, è stata trovata anche una significativa associazione inversa tra le concentrazioni sieriche di calcio, che è regolato positivamente dalla vitamina D, e il rischio di obesità, come altro fattore di rischio del diabete. Dati i risultati dell'attuale meta-analisi e dei meccanismi menzionati, l'integrazione di vitamina D potrebbe essere raccomandata per le donne in gravidanza in futuro, non solo per gli effetti anti-osteoporosi ma anche per il controllo glicemico. Tuttavia, questa raccomandazione deve essere maggiormente studiata in futuri studi sperimentali".

Aggiornamento 25/7/2021

Secondo una metanalisi gli omega 3 migliorano i parametri metabolici nella PCOS (sindrome dell'ovaio policistico). In particolare migliorano insulina, HOMA, trigliceridi, colesterolo ma non glicemia basale.

Aggiornamento 13/8/2021

La somministrazione giornaliera di Lactobacillus gasseri CP2305 ha migliorato significativamente i sintomi premestruali psicologici (ansia, fatica, depressione) e ha aumentato i livelli degli ormoni riproduttivi nella fase luteinica in donne in età fertile. "Questi risultati forniscono nuove informazioni sulla funzione di CP2305 nell'alleviare i sintomi premestruali".
Gli studi precedenti hanno mostrato che lo stesso ceppo può influenzare il sistema nervoso centrale, con conseguente attenuazione della risposta HPA (surrenale) indotta dallo stress e miglioramento della qualità del sonno, ha effetti antidepressivi e può alterare la composizione del microbiota intestinale, con conseguente aumento della produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA).
Estrogeno e progesterone, modulati dal microbiota e dagli SCFA, regolano serotonina e dopamina, i principali neurotrasmettitori legati all'umore.

Aggiornamento 23/8/2021

Nelle donne l'irsutismo può essere legato a eccesso di androgeni e ovaio policistico (PCOS), che stimolano l'iperinsulinemia e quindi la resistenza insulinica tramite alterazione del metabolismo glucidico e lipidico.
Le terapie con antiandrogeni, insulinosensibilizzanti (metformina) e contraccettivi orali possono avere effetti collaterali, e non contrastano l'infiammazione e gli sbilanciamenti ormonali alla base dei problemi. Tra i trattamenti naturali, la maggiorana può ridurre l'iperandrogenismo e l'insulinoresistenza. Anche la dieta a basso indice e carico glicemico può fare la sua parte.
I probiotici possono aumentare SHBG, la proteina che lega gli androgeni, riducendo il testosterone libero (cioè quello responsabile dell'iperandrogenismo). La combinazione con le fibre prebiotiche (simbiotici) migliora ulteriormente l'effetto, così come la vitamina D. L'effetto è legato anche a un miglioramento del quadro lipidico (i trigliceridi alti aumentano l'irsutismo)

Aggiornamento 11/9/2021

Gli antiossidanti vegetali possono migliorare la fertilità maschile, proteggendo gli spermatozoi dallo stress ossidativo, migliorando la loro funzionalità mitocondriale, riducendo le infezioni batteriche, stabilizzando il DNA e proteggendolo dall'ossidazione, riducendo l'infiammazione.
Resveratrolo, quercetina, licopene, catechine, curcumina, rutina, genisteina, apigenina, naringenina, kampferolo, possono agire in collaborazione tra loro per migliorare l'efficienza degli spermatozoi.


Aggiornamento 21/9/2021

I grassi omega-3 migliorano i sintomi del disturbo borderline della personalità , in particolare il controllo comportamentale impulsivo e la disregolazione affettiva. Gli acidi grassi omega-3 marini potrebbero essere considerati come terapia aggiuntiva.
Possono essere utili anche nella depressione postparto


Aggiornamento 9/12/2021

La somministrazione di probiotici sembra ridurre nausea e vomito in gravidanza. Lo studio è piccolo quindi sono solo evidenze iniziali ma interessanti, l'azione potrebbe essere dovuta a una modulazione degli ormoni, dei sali biliari e del sistema nervoso enterico.
"Le ore in cui le partecipanti sentivano nausea sono state ridotte del 16%, e il numero di volte che hanno vomitato è stato ridotto del 33%. L'assunzione di probiotici ha anche migliorato significativamente i sintomi legati alla qualità della vita, come stanchezza, scarso appetito e difficoltà a mantenere le normali attività sociali, come indicato dai questionari".
Anche la stitichezza si è ridotta.

Aggiornamento 18/12/2021

La SIGO - Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia ha rilasciato delle linee guida sulla fitoterapia per i sintomi della menopausa, in particolare per quelli vascolari (vampate).
Il fitoterapico più efficace appare essere l'estratto isopropilico della Cimicifuga racemosa. Isoflavoni della soia e genisteina, equolo ed estratto di polline hanno meno evidenze, mentre resveratrolo, luppolo, dioscorea e olio di enotera hanno basse evidenze.
Hyperycum perforatum, matcha e ginseng non hanno evidenze.

Aggiornamento 25/2/2022

Una condizione di disbiosi vaginale (alterazione del tipo di batteri) può aumentare il rischio di aborto spontaneo non legato ad anormalità cromosomiche.
Il microbiota vaginale è un importante regolatore della risposta immunitaria innata nel tratto riproduttivo e la sua alterazione può portare a infiammazione e quindi alterazioni delle funzioni come l'impianto dell'embrione.
"In generale, un microbioma vaginale sano è ricco di lattobacilli che producono acido che aiutano a prevenire la crescita di altri batteri potenzialmente dannosi. Tuttavia, quando c'è uno squilibrio nel microbioma, questi altri batteri possono prosperare.
Nelle donne con interruzione della gravidanza i ricercatori hanno scoperto che c'era una riduzione del numero di lattobacilli nel loro microbioma vaginale rispetto a quelle donne con aborti legati a difetti cromosomici. I ricercatori hanno anche riscontrato alti livelli di infiammazione in pazienti con aborti cromosomicamente normali che avevano batteri come Prevotella e Streptococcus invece di lattobacilli".
Se i risultati verranno confermati sarà importante tenere conto del microbiota vaginale nella fertilità.
"Se così fosse, questo potrebbe evidenziare un ruolo importante per una buona igiene vaginale all'inizio della gravidanza. Ad esempio, potrebbe essere una buona idea lavarsi regolarmente, ma evitare saponi, gel e antisettici profumati poiché sappiamo che questi possono influire sul sano equilibrio di batteri e livelli di acido nella vagina. È meglio non usare docce vaginali perché questo può alterare i normali batteri vaginali. "
Appositi percorsi possono aiutare a ristabilire il corretto ecosistema vaginale.

Aggiornamento 27/2/2022

Secondo https://www.womenshealth.gov/ gli integratori non sono utili per le donne in menopausa.

Aggiornamento 14/3/2022

Le nuove linee guida della ESHRE - European Society of Human Reproduction and Embryology suggeriscono che l'intervento di un nutrizionista può aiutare a ridurre i problemi in donne con endometriosi. I supplementi che appaiono più efficaci sono omega 3 e vitamina D

Aggiornamento 17/3/2022

Le donne che assumono omega 3 prima della gravidanza hanno 1,5 volte in più la probabilità di rimanere incinte. L'uso di omega 3 potrebbe rappresentare un semplice modo per migliorare la fertilità.

Aggiornamento 18/3/2022

Alcuni nutrienti come N-acetilcisteina, magnesio e calcio glucarato sono fondamentali per il metabolismo degli estrogeni, ormoni tipici femminili che influenzano metabolismo, deposito del grasso, rischio tumorale e problemi tipici femminili come sindrome premestruale, dolori ed endometriosi.
Antiossidanti come glutatione, curcumina e flavonoidi, vitamine A, C ed E e del gruppo B proteggono dall'ossidazione e supportano la funzione di disintossicazione epatica, influenzando la quantità di ormoni attivi circolanti.
Anche il microbiota intestinale, insieme a lignani e fibre, prende parte al metabolismo degli estrogeni favorendo l'escrezione dei metaboliti dannosi.
I fitoestrogeni possono modulare positivamente la risposta dei tessuti.

Aggiornamento 19/3/2022

Nella dietetica classica si insegnava che gli adipociti dopo l'adolescenza non potevano aumentare di numero ma solo di dimensioni. Immaginare una situazione del genere era evidentemente sbagliato visto che si conoscevano già farmaci antidiabetici (i glitazoni) che agivano proprio favorendo la maturazione dei preadipociti in adipociti (cioè aumentando il numero) e permettendo di abbassare la glicemia perché il glucosio in eccesso andava a essere stipato assieme al grasso. Chiaramente se era possibile stimolare la maturazione dei preadipociti con molecole esogene, esistono anche molecole endogene che stimolano le stesse vie.
Oggi sappiamo che il tessuto adiposo è altamente dinamico, e i grassi vengono scomposti e riformati (lipolisi e riesterificazione dei trigliceridi) con spreco di energia, ma questo processo è rallentato nelle persone sovrappeso, nell'invecchiamento e nell'insulinoresistenza ed è un segno di malattie metaboliche (e metabolismo lento). "La lipolisi indotta da catecolamine diminuisce nel tempo e può, in parte, spiegare l'aumento del peso corporeo durante l'invecchiamento". Questo può spiegare perché da giovani è più facile dimagrire, mentre andando avanti con l'età e con più diete alle spalle diventa sempre più difficoltoso.
Gli adipociti vengono rimpiazzati da nuove cellule col tasso del 10% annuo, ma nel dimagrimento non si riducono di numero (solo di dimensioni) e questo facilita il recupero del peso.
Il meccanismo di aumento del numero di adipociti (iperplasia) è particolarmente evidente nell'obeso e nella persona che recupera peso, anche per effetto delle fluttuazioni nella leptina.
L'aumento di numero avviene prevalentemente nel tessuto viscerale e non in quello sottocutaneo, soggetto più che altro a ipertrofia (aumento delle dimensioni delle cellule).

Aggiornamento 29/3/2022

L'estratto di tè verde può essere d'aiuto nella sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), migliorando il controllo glicemico, il peso, l'LH e gli androgeni, mentre sull'infiammazione gli studi sono contradditori; tuttavia non ci sono conclusioni certe e la maggior parte delle evidenze proviene da studi su animali.
I meccanismi d'azione coinvolgono un aumento del metabolismo basale e dell'ossidazione dei grassi (mediante inibizione del catabolismo della noradrenalina), aumento della sazietà e riduzione dell'assorbimento di grassi e carboidrati, miglioramento dell'insulinoresistenza e riduzione della gluconeogenesi epatica.
La PCOS presenta problematiche metaboliche e ginecologiche ascrivibili ad alterazioni ormonali come la produzione eccessiva di ormoni androgeni come testosterone, androstenedione e progesterone e un'alterata secrezione di LH e FSH.
L'iperandrogenismo può così indurre infiammazione e promuovere lo stress ossidativo attraverso l'insulino-resistenza, che a sua volta promuove l'infiammazione aumentando la produzione di androgeni ovarici.

Aggiornamento 9/5/2022

Gli AGEs, molecole che si formano nella cottura in particolare nei prodotti da forno, possono inficiare negativamente la capacità riproduttiva femminile inducendo uno stato di infiammazione costante.
"Gli AGEs potrebbero potenzialmente alterare il microambiente ovarico, compromettendo la competenza degli ovociti, la formazione di embrioni sani e, infine, il concepimento. Inoltre, l'aumento degli AGE nel siero e nei tessuti delle donne in età riproduttiva può esacerbare la disfunzione riproduttiva associata alla sindrome dell'ovaio policistico", condizione già nota per la fertilità compromessa.
Nel modello animale gli effetti si evidenziano anche nelle generazioni successive con effetti sul metabolismo.


"Considerando le evidenze a disposizione, il supporto nutrizionale personalizzato per la fertilità femminile dovrebbe sempre:
Considerare le caratteristiche personali (le "-omiche") di ciascun paziente (es. genotipo, microbioma);
Approfondire le scelte di vita del paziente (es. vegetarianismo) per delineare un'eventuale integrazione più appropriata;
Combinare diversi nutrienti con proprietà nutrigenomiche antinfiammatorie in quanto possono stabilire sinergie e/o modulare diverse vie cellulari e molecolari contemporaneamente;
Escludere cibi o abitudini proinfiammatori (es. metodi di cottura dannosi) perché spesso non si tratta solo di “cosa mangiare” ma anche “cosa evitare”;
Monitorare la risposta glicemica e insulinemica postprandiale, che figurano tra i principali meccanismi attraverso i quali la dieta può influire sulla fertilità;
Gestire con attenzione il carico glicemico di ogni pasto, l'abbinamento degli alimenti con il modo di cucinare, l'uso delle spezie e la tempistica del pasto".

Aggiornamento 10/5/2022

L'equilibrio estrogenico è direttamente correlato al progesterone (e al testosterone, specialmente negli uomini).
L'equilibrio è fondamentale perché estrogeni e progesterone hanno effetti opposti ma interdipendenti.
👉Gli estrogeni stimolano la crescita del rivestimento dell'utero. Il progesterone blocca la crescita, la stabilizza e quindi la rilascia in modo coordinato (mestruazione).
👉Gli estrogeni stimolano la crescita delle cellule mammarie; il progesterone impedisce lo sviluppo di cisti doloranti nei seni.
👉Gli estrogeni ti fanno trattenere sale e acqua; il progesterone è un diuretico naturale.
Lavorano in tandem, mantenendo il delicato equilibrio del corpo.
I problemi possono sorgere quando un partner domina… e l'altro non segue.
L'estrogeno è l'ormone che domina, non il progesterone.
L'eccesso di estrogeni può portare a
Ritenzione idrica
Consistenza morbida del seno
Cicli dolorosi, endometriosi o fibromi
Sbalzi d'umore, irritabilità, ansia o depressione
Nebbia mentale
Aumento della frequenza dell'emicrania
La dominanza estrogenica è uno stato in cui si hanno troppi estrogeni rispetto al suo contro-ormone, il progesterone.
Le donne a maggior rischio di predominanza di estrogeni sono tra i 35 e i 50 anni, quando le ovaie producono meno progesterone, consentendo agli estrogeni di dominare.
Anche la riduzione della libido e la difficoltà a perdere peso possono essere segni di eccesso di estrogeni.
Segni di basso progesterone invece possono essere difficoltà nel sonno, cisti nel seno, ansia, sudorazione notturna, ciclo mestruale corto,

Aggiornamento 16/5/2022

L'uso di alcuni antiossidanti può migliorare la fertilità maschile secondo una revisione della Cochrane, ma sono necessari ulteriori studi

Aggiornamento 28/5/2022

L'uso ricorrente di antibiotici per le infezioni del tratto urinario favorisce un impoverimento del microbiota che a sua volta porta alla cronicità della cistite, creando un circolo vizioso.
In particolare si perdono le specie produttrici di butirrato che hanno un importante effetto protettivo. Questo effetto è comune alle malattie intestinali.
I trattamenti di ripristino del microbiota hanno il potenziale per proteggere dalle infezioni.

Aggiornamento 31/5/2022

La vitamina D appare proteggere dal tumore ovarico e dalla disseminazione di metastasi mediante diversi meccanismi. L'effetto antinfiammatorio (l'infiammazione aumenta il rischio di metastasi), l'inibizione su TGF-β, la normalizzazione di THBS-1.
"Sulla base di questi rapporti e delle nostre osservazioni, ritenevamo che la somministrazione a lungo termine di dosi basse di vitamina D possa essere efficace nel tumore ovarico avanzato. Sono necessari ulteriori studi per studiare la dose e la durata appropriate".

Aggiornamento 16/7/2022

I consigli di Chris Kresser per la gestione delle infezioni del tratto urinario ricorrenti (cistite), patologie che diventano ricorrenti e resistenti agli antibiotici

🛡 Usare il D-mannosio, uno zucchero che inibisce l'adesione di E. coli, il principale batterio responsabile, alle pareti del tratto urinario
usare enzimi che degradano i biofilm, forme di resistenza che riparano i batteri dai farmaci. Tra di essi anche la nattokinasi.
🥥 usare la lauricidina, un composto naturale presente nel cocco con proprietà battericide grazie alla monolaurina
🥛 usare la lattoferrina che può potenziare le difese immunitarie

Aggiornamento 6/8/2022

L'alterazione del sonno può favorire problemi di fertilità.
La modifica dei normali ritmi circadiani va ad alterare quella ormonale, con conseguente riduzione della melatonina e perdita del suo effetto antinfiammatorio. Inoltre gli ormoni dello stress possono alterare la normale funzione riproduttiva.
Questi effetti possono alterare sia la fertilità femminile che quella maschile e ridurre le possibilità di concepimento sia naturali che nella fecondazione assistita.

Aggiornamento 2/1/2023

Gli interventi nutrizionali appaiono efficaci nel migliorare ansia e depressione nelle donne che stanno entrando in menopausa o che sono in menopausa. Non si sa se questo è dovuto solo al miglioramento dei sintomi (meno vampate ecc.) e quindi della qualità della vita o direttamente legate a un cambiamento degli ormoni perché sono pochi i dati che collegano l'alimentazione col quadro ormonale.

Aggiornamento 3/2/2023

Non si sa quale approccio dietetico sia il migliore nella sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), ma il dimagrimento è sicuramente benefico nei confronti delle alterazioni metaboliche come iperglicemia e resistenza insulinica. La dieta mediterranea sembra migliorare i problemi di fertilità, mentre la chetogenica VLCKD, migliorando alcuni aspetti ormonali come il rapporto tra LH e FSH può essere considerato un vero e proprio trattamento a breve termine, ma va sempre intrapresa sotto controllo di un esperto.

Aggiornamento 6/2/2023

La dieta mediterranea, grazie al suo effetto antinfiammatorio dovuto alla riduzione di composti dannosi come gli AGEs, i polioli e i ROS e alla presenza di antiossidanti, fibre, omega 3 e altre componenti bioattive, ha il potenziale per migliorare il quadro metabolico e ormonale nella sindrome dell'ovaio policistico.

Aggiornamento 22/2/2023

La supplementazione con mioinositolo, spesso usato anche per i problemi di fertilità, appare ridurre il rischio di diabete gestazionale, ipertensione in gravidanza e parto prematuro.

La funzione degli antiossidanti nei riguardi della PCOS. Servono studi migliori per dimostrarne l'efficacia.

Aggiornamento 22/3/2023

Il selenio può migliorare la capacità antiossidante e la qualità follicolare nelle donne con ovaio policistico. Non sembra avere effetti su peso, testosterone, colesterolo e altri parametri metabolici.


Aggiornamento 21/4/2023

I figli di donne che avevano carenza di vitamina D in gravidanza hanno maggiore rischio di problemi comportamentali.

Aggiornamento 23/4/2023

Le infezioni delle vie urinarie (cistiti) possono essere prevenute con il mirtillo rosso. A confermarlo una revisione della The Cochrane Library, l'organizzazione indipendente maggiormente riconosciuta come affidabile.
"I dati supportano l'uso di prodotti a base di mirtilli rossi per ridurre il rischio di infezioni del tratto urinario sintomatiche e verificate con cultura batterica nelle donne con infezioni del tratto urinario ricorrenti, nei bambini e nelle persone suscettibili di infezioni del tratto urinario a seguito di interventi. Le prove attualmente disponibili non ne supportano l'uso negli anziani, nei pazienti con problemi di svuotamento della vescica o nelle donne in gravidanza".

Nelle donne il rischio si riduce di un quarto, nei bambini e nelle persone suscettibili post intervento della metà.

"La maggior parte delle infezioni del tratto urinario viene trattata in modo efficace e piuttosto rapido con antibiotici, a volte una sola dose può curare il problema. Sfortunatamente, in alcune persone le infezioni del tratto urinario continuano a ripresentarsi. Senza essere sicuri se o come funzioni, alcuni operatori sanitari hanno iniziato a suggerire ai loro pazienti l'uso di cramberry. All'epoca era un'opzione facile e innocua. Anche secoli fa, secondo quanto riferito, i nativi americani mangiavano mirtilli rossi per problemi alla vescica."

Aggiornamento 13/5/2023

Mentre qualcuno vi dice che gli "integratori" non servono a nulla, su Lancet scrivono che implementando alcune misure tra cui supplementazione (termine più corretto) di omega 3, zinco, calcio e altri micronutrienti può prevenire sino a un milione di morti perigravidanza. 

Aggiornamento 8/6/2023

Alcune info su nutrizione nella donna.
L'EGCG (tè verde) può essere utile nei fibromi uterini, il D-chiro inositolo nell'endometriosi. L'acido ialuronico può proteggere dal parto prematuro, mentre l'alfa lattoalbumina sostiene un intestino in salute migliorando la tolleranza e riducendo l'infiammazione

Aggiornamento 16/6/2023

I probiotici, e in particolare i lattobacilli, possono migliorare il metabolismo osseo nelle donne in post menopausa. La riduzione degli estrogeni favorisce infatti la perdita di tessuto osseo, ma i batteri contrastano il processo attraverso diversi meccanismi, tra cui la modulazione del microbiota e della permeabilità intestinale, l'aumento dell'assorbimento di calcio stimolato dai grassi SCFA attraverso l'aumento dei trasportatori intestinali, lo stimolo della produzione delle proteine ossee, la modulazione del metabolismo di vitamina D, magnesio e calcio, l'aumento della calcitonina, la conversione di isoflavoni in composti dall'attività estrogenica.

Aggiornamento 17/6/2023

Il batterio Fusobacterium nucleatum, già noto per essere associato al tumore del colon, sembra favorire l'infiammazione e quindi i sintomi nell'endometriosi, una patologia in cui il tessuto uterino si sviluppa in siti diversi e determina dolore su stimolazione ormonale. Questo batterio è infatti presente nel 64% delle donne con la patologia. L'uso di antibiotici potrebbe migliorare il quadro, ancora una volta il microbiota si rivela importante nella genesi e nella gestione delle patologie.

Alcuni casi di donne con problemi di fertilità e mutazione MTHFR che sono riuscite a portare a termine una gravidanza dopo essere passate dal consumo di acido folico a quello di metilfolato, la forma attiva della vitamina B9.
Questa mutazione è nota per essere associata ad, aumento dell'omocisteina, aborti ripetuti e ridotta fertilità, anche nel maschio.
Secondo gli autori l'uso di forme attive di folato dovrebbe essere consigliato nelle donne con questa mutazione perché determina difficoltà a metabolizzare l'acido folico e favorisce l'accumulo di un composto inutile (UMFA, acido folico non metabolizzato).

Aggiornamento 6/7/2023

La cannella può essere usata come trattamento complementare in sindrome dell'ovaio policistico e diabete di tipo 2 per migliorare il metabolismo dei carboidrati.
"La cannella può migliorare i livelli dell'indice HOMA (che misura l'insulinoresistenza) attraverso vari meccanismi tra cui la sottoregolazione (riduzione) della segnalazione dell'insulina negli adipociti, l'inibizione dell'azione dell'alfa-amilasi come enzima iniziale della digestione dei carboidrati, l'attivazione dell'adenosina monofosfato (AMP)-chinasi (AMPK) che può regolare il GLUT4 (trasportatore del glucosio) e l'attivazione dell'IGF1 nei fibroblasti, favorendo il controllo glicemico".

Aggiornamento 14/7/2023

Il mioinositolo, un composto presente nei cereali integrali, è presente nel latte materno dove ha il compito di stimolare la maturazione dei neuroni. Si conferma l'importanza dell'allattamento per lo sviluppo.

Aggiornamento 21/9/2023

Quali alimenti possono aiutare a migliorare il sonno nelle donne in menopausa? Secondo una revisione gli isoflavoni, la soia o i suoi derivati e la Cimicifuga racemosa sono i più efficaci, mentre olio di semi di melograno, estratti di polline, Maca, semi di giuggiola ed estratto di salvia hanno un effetto soggettivo. In generale i risultati non hanno mostrato dati solidi e definitivi.

Aggiornamento 11/11/2023

In donne con ovaio policistico, la dieta chetogenica ha un effetto superiore rispetto alla dieta mediterranea nel favorire la gravidanza in seguito a fecondazione in vitro.

Aggiornamento 27/11/2023

La frutta secca è utile per migliorare la fertilità, in particolare nei maschi.
"La frutta secca è altamente concentrata in ALA e MUFA, 2 acidi grassi insaturi, che regolano positivamente le concentrazioni di acidi grassi nel liquido follicolare (all'interno del follicolo) e nella membrana spermatica, potenziando le vie antinfiammatorie, aumentando la capacità antiossidante. Anche selenio, zinco, vitamina E e polifenoli presenti nella frutta secca aumentano la capacità antiossidante. Una maggiore concentrazione di antiossidanti nel fluido follicolare è correlata alla produzione di ovociti di alta qualità, che in definitiva contribuisce al successo dello sviluppo dell’embrione. Durante la spermatogenesi, gli spermatozoi in via di sviluppo sono altamente sensibili allo stress ossidativo nel liquido seminale, quindi la maggiore concentrazione di antiossidanti riduce la frammentazione del DNA spermatico. L’elevata concentrazione di proteine ​​e fibre nella frutta secca determina un benefico rimodellamento del microbiota intestinale, un miglioramento della segnalazione di sazietà e una migliore tolleranza al glucosio, tutti associati a una diminuzione dell’aumento di peso nonostante l’elevata concentrazione energetica osservata nella frutta secca. Anche la consistenza dura delle noci contribuisce a segnalare il senso di sazietà. L'aumento della sensibilità all'insulina causata dalla frutta secca è associata ad ovociti di migliore qualità e ad una regolazione della frequenza dell'ovulazione (in opposizione alla riduzione della frequenza dell'ovulazione osservata nelle donne con resistenza all'insulina)".
La frutta secca ha anche un effetto prebiotico, stimolando la crescita dei batteri benefici. Inoltre il suo consumo, soprattutto se fatto come snack e non con altri alimenti, è associato a un peso inferiore, grazie alla sazietà indotta e all'induzione della termogenesi.

Aggiornamento 27/12/2023

Il sovrappeso riduce la fertilità sia nelle donne che negli uomini. Da una parte si verificano "scarsi esiti riproduttivi con mestruazioni irregolari, anovulazione, infertilità, aborto spontaneo e complicazioni durante la gravidanza", dall'altra scarsa qualità del seme, disfunzione erettile e squilibri ormonali. Questo accade perché l'eccesso di tessuto adiposo influenza negativamente diversi processi fisiologici. Anche l'alterazione del microbiota gioca un ruolo.
"Iperinsulinemia, iperleptinemia, infiammazione cronica e stress ossidativo sono importanti mediatori dell'obesità, che possono portare a disfunzione erettile ed epididimite negli uomini e a cicli mestruali irregolari, sindrome dell'ovaio policistico, endometriosi, fibromi uterini e preeclampsia nelle donne, portando infine alla sterilità".
La modulazione del microbiota con dieta e supplementi appare utile nel modello animale, migliorando le condizioni testicolari e l'assorbimento di nutrienti utili. Migliorano anche i livelli di testosterone ed estrogeni.
Anche l'uso dei nutraceutici fitoterapici è un approccio che può migliorare la condizione di infertilità legata al sovrappeso.
Tra i meccanismi dei fitoterapeutici, "ridotto assorbimento dei lipidi, ridotto apporto energetico, blocco dell'assorbimento dei grassi dal cibo, aumento della sazietà, aumento del dispendio energetico, diminuzione della differenziazione e proliferazione dei preadipociti o diminuzione della lipogenesi e aumento della lipolisi, modulazione del metabolismo dei carboidrati, inibizione della lipasi pancreatica, riduzione dei liquidi, miglioramento dell'umore, diminuzione dell'accumulo di tessuto adiposo bianco, inibizione della grelina, aumento dell'espressione dei recettori PPAR".
In breve, "Abelmoschus esculentus, Cinnamomum verum, Citrullus colocynthis, Matricaria chamomilla, Trigonella foenum-graceum L., Glucomannano, una fibra alimentare da Amorphophallus konjac, Punica granatum, i flavonoidi dell'Eucommia ulmoides, il decotto Cangfu Daotan e le catechine del tè Oolong hanno migliorato l'equilibrio degli ormoni sessuali, la disfunzione ovarica, la ciclicità mestruale e la funzione ovarica e hanno inibito l'iperplasia ovarica nelle donne con PCOS, riducendo apoptosi ovarica, infiammazione, stress ossidativo e migliorando il controllo della disfunzione metabolica nelle donne obese. Acacia senegal, Aloe barbadensis Mill, Ficus asperifolia, ficocianina da Spirulina platensis, Salvia officinalis, Urtica dioica e formulazioni Unani da Apium graveolans, Pimpinella anisum, Ptychotis ajowan, Trigonella foenum, Valeriana wallichii hanno migliorato l’infertilità aumentando la sensibilità all’insulina, migliorando la ciclicità mestruale e la funzione ovulatoria e hanno parzialmente aumentato la qualità delle ovaie e degli ovociti nelle donne obese attenuando la dislipidemia e lo stress ossidativo".
Per quanto riguarda l'uomo, "tè nero e verde, Caralluma fimbriata, Cistanche Tubulosa, Succo di frutta Citrus maxima, Cuminum cyminum L, Foeniculum vulgare, Curcumina, Echinacea purpurea, Glicoproteina da estratto di Mytilus edulis, Glycyrrhiza glabra, estratto di semi d'uva, Guibourtia tessmannii, Hibiscus sabdariffa, decotto Huaji Jianpi, decotto di Huatan Qushi, indolo-3 -carbinolo, licopene e moring, olio essenziale di maggiorana (Origanum majorana), Moringa oleifera, olio di Nigella sativa, formulazione polierboristica a base di radici di Withania somnifera, radici di Asparagus racemosus e Andrographis foglie di panicolata, Polisaccaridi da Lycium barbarum, Quercetina, Olio di palma rosso ed estratti di tè Rooibos, Resveratrolo, Acido asiatico [centella], isoflavoni di Glycine max, Syzygium aromaticum, Tamarindus indica L., timochinone e rizoma di Zingiber zerumbet hanno il potenziale di combattere l’infertilità maschile sopprimendo la lipogenesi, aumentando i livelli di testosterone e altri ormoni come 3β-HSD e 17β-HSD, migliorando la conta degli spermatozoi, la motilità, lo spessore del tubulo testicolare e la steroidogenesi, regolando le vie di segnalazione PPAR e AMPK, attenuando la dislipidemia testicolare, lo stress ossidativo, l'infiammazione e sopprimendo l'apoptosi delle cellule germinali".

Aggiornamento 13/1/2024

È stato pubblicato un documento di consenso sull'uso degli omega 3 in gravidanza.
Sono ritenuti sicuri nella dose di oltre un grammo al giorno, sia EPA + DHA che DHA da solo.
Una bassa introduzione di omega 3 aumenta il rischio di parto prematuro.
L'apporto può essere garantito sia con gli alimenti che coi supplementi.
Un apporto in condizioni normali di almeno 250mg al giorno e di 350 nelle donne in gravidanza è desiderabile.
Le donne con livelli plasmatici bassi di omega 3 devono assumerne almeno 600mg al giorno.
L'integrazione può iniziare nel secondo trimestre e proseguire fino al cessato rischio di prematurità (37^ settimana).
L'identificazione della carenza può essere fatta con un test sulle abitudini alimentari, altrimenti tramite analisi di laboratorio.
È importante dare indicazioni corrette alle donne per coprire i fabbisogni.

Aggiornamento 17/1/2024

La candida è nota per dare bruciore e prurito intimo alle donne. L’effetto sembra dato da una proteina prodotta da questo lievito, chiamata Pra1. Questa proteina serve alla candida per procurarsi un nutriente vitale, lo zinco. Paradossalmente fornire zinco evita l’infiammazione da candida, almeno in un piccolo studio che dovrà essere replicato in studi più grandi.

Aggiornamento 19/1/2024

Secondo una revisione della letteratura, la dieta mediterranea appare un buon approccio in caso di problemi di fertilità femminile. L'integrazione con DHEA e Q10 può essere d'aiuto in caso di scarsa risposta a una precedente stimolazione. Gli omega 3 hanno dimostrato di migliorare la qualità dell'embrione e gli esiti. Il mioinositolo è particolarmente utile in caso di ovaio policistico.

Aggiornamento 19/2/2024

In donne in età fertile con iperandrogenismo (eccesso di ormoni tipici maschili) e sovrappeso una dieta appropriata con riduzione degli zuccheri, attività fisica moderata, riduzione di stress e alcol facilita il miglioramento del quadro ormonale. Come conseguenza migliorano acne, irsutismo, disturbi mestruali e infertilità.

Aggiornamento 25/3/2024

Durante la gravidanza alcuni ormoni come progesterone, cortisolo, prolattina e ormone lattogeno placentare riducono la sensibilità insulinica per favorire l'accrescimento del feto.
Il controllo metabolico (glicemia e lipidi) è importante perché il nutrimento del nascituro dipende dai nutrienti che oltrepassano la placenta. Iperglicemia e iperlipidemia favoriscono un'eccessiva crescita intrauterina e così predispongono per malattie metaboliche future.
Una metanalisi dimostra l'efficacia degli omega 3 nel migliorare l'insulina e l'indice HOMA nelle donne con ridotta sensibilità insulinica, mentre nelle sane non ci sono variazioni significative.

Aggiornamento 25/7/2024

Una dieta salutare è in grado di aumentare la fertilità maschile, migliorando il testosterone, la qualità degli spermatozoi, gli effetti negativi dell'inquinamento, in particolare se sono presenti alimenti biologici.

Aggiornamento 6/8/2024

Secondo i consigli del giornale dei medici americani JAMA Internal Medicine i probiotici, in particolare se contenti lattobacilli, aiutano a prevenire la ricorrenza di cistiti nelle donne.
L'uso di cramberry, vitamina C e mannosio non ha benefici comprovati, secondo le ultime ricerche.
Assumere molta acqua ed evitare di trattenere l'urina sono altri consigli utili.

Aggiornamento 18/9/2024

La vitamina D è efficace nella riduzione dei dolori mestruali (dismenorrea) e può permettere di ridurre l'uso di antinfiammatori.
L'efficacia è più alta in caso di dismenorrea primaria.
Il meccanismo sembra legato al blocco dell'espressione delle citochine infiammatorie nei tessuti coinvolti (utero in particolare) che sono ricchi di recettori per la vitamina D.
Viene inoltre ridotta la proliferazione delle lesioni legate all'endometriosi.

Nessun commento:

Posta un commento