domenica 15 luglio 2018

Il cibo come medicina 2



Per motivi che dovrei chiedere a Google (probabilmente il post è diventato troppo lungo) non me lo fa più aggiornare, quindi continua qui  😉😉😀

Aggiornamento 31/5/2018
Quali sono le specie batteriche che contrastano la candida e i suoi pericolosi biofilm? P. aeruginosa, Enterococcus faecalis, Lactobacilli.




Aggiornamento 3/6/2018
Uno studio fatto su gemelli mette in evidenza come, a seconda dei microbi intestinali e dei nostri geni, si tenda a mettere grasso sull'addome (quello più pericoloso per la salute) a causa proprio dei prodotti batterici (metaboliti). Questo dimostra che, grazie a dieta e probiotici, possiamo influenzare il girovita.
Il professor Tim Spector ha dichiarato: "Questo entusiasmante lavoro nei gemelli mostra l'importanza per la nostra salute e l'importanza delle migliaia di sostanze chimiche che i microbi intestinali producono in risposta al cibo. Sapere che sono ampiamente controllati da ciò che mangiamo piuttosto che dai nostri geni è una grande notizia e apre molti modi all'uso del cibo come medicina"

Il Dr. Jonas Zierer, primo autore dello studio ha aggiunto: "Queste novità significano che possiamo modificare l'ambiente intestinale e affrontare la sfida dell'obesità da una nuova angolazione legata a fattori modificabili come la dieta e i microbi nell'intestino. Questo è eccitante, perché a differenza dei nostri geni e del nostro rischio genetico di sviluppare grasso intorno alla pancia, i microbi intestinali possono essere modificati con probiotici, con farmaci o con diete ricche di fibre ".
Aggiornamento 4/6/2018

Una revisione dei dati fa il punto sul legame tra dietoterapia come cura complementare a quelle classiche nei tumori.
Il link tra obesità, tumori e alimentazione è dato da infiammazione (soprattutto del tessuto adiposo), alterazione dei metabolismi cellulari, aumento dei fattori di crescita, induzione dell'angiogenesi (nascita di nuovi vasi sanguigni che nutrono le cellule tumorali), alterazione dei ritmi sonno-veglia e del microbiota. Per quanto riguarda l'efficacia della dieta, "sono in corso di valutazione studi preclinici e clinici su presunti interventi dietetici antitumorali, tra cui restrizione calorica (CR), digiuno intermittente, dieta low fat e dieta chetogenica, alcuni dei quali si mostrano promettenti nel ridurre il rischio di cancro. Gli studi clinici in corso stanno anche valutando l'utilizzo di questi interventi dietetici come terapia adiuvante. Le prove limitate di questi studi suggeriscono che la CR, il digiuno intermittente e la dieta chetogenica possono migliorare la risposta e/o ridurre gli effetti collaterali della terapia. Gli studi futuri dovranno concentrarsi sulla sicurezza e sui benefici aggiuntivi oltre a quelli delle attuali terapie e considerare il potenziale degli interventi dietetici per sensibilizzare i pazienti e migliorare la risposta terapeutica a chemioterapia o radioterapia a dosi più basse".

Un'altra review chiarisce i legami tra nutrienti (soprattutto glucosio, aminoacidi solforati ) e ormoni (fattori di crescita) e progressione/inibizione tumorale
Aggiornamento 11/6/2018

La sarcopenia (riduzione della massa muscolare) è un problema che riguarda solitamente le persone anziane, e si associa ad aumentato rischio di malattie cardiovascolari, diabete, in generale scarsa qualità della vita, ed è ovviamente legato a sedentarietà e alimentazione di bassa qualità.
"Sulla base dell'attuale letteratura disponibile, i minerali possono essere nutrienti importanti per prevenire e/o trattare la sarcopenia. In particolare, il magnesio, il selenio e il calcio sono i più promettenti"

L'ingestione delle batterie a bottone è un problema frequente (2500 casi all'anno negli USA) tra i bambini e potenzialmente dannoso (rischio di liberazione di sostanze chimiche che danneggiano il corpo).
In un modello animale gli scienziati hanno mostrato che ingerire miele dopo l'evento può proteggere le mucose del bambino in attesa dell'arrivo in ospedale.

Ricordiamo però che il miele non andrebbe ingerito prima dell'anno di età per il pericolo botulino
Aggiornamento 14/6/2018
2 porzioni di mango al giorno possono aiutare a ridurre la pressione grazie alla sua ricchezza in polifenoli

Com'è possibile ridurre i dolori articolari (osteoartrite) con l'alimentazione? La cosa più importante è ridurre il peso e fare attività fisica appropriata, ma alcuni accorgimenti migliorano ulteriormente la situazione.

Una dieta ricca in omega 3 e antiossidanti antinfiammatori, ridurre il colesterolo che si insinua nelle articolazioni aumentando l'infiammazione, corretti livelli di vitamine D e K (1 e 2)

Le diete che funzionano meglio per l'intestino irritabile sono la FODMAP e altre di esclusione, che protratte troppo però rischiano di dare problemi di alterazione del microbiota

Aggiornamento 18/6/2018
Una dieta infiammatoria (ricca di alimenti industriali e povera di vegetali) si associa ad aumento del rischio di tumore ovarico
Aggiornamento 23/6/2018
Gli omega 3 riducono efficacemente i dolori articolari dovuti alla terapia con inibitori delle aromatasi (anastrozolo, exemestano ecc) nelle donne con tumore al seno
Un altro aminoacido non essenziale, l'aspartato, sembra essere importante nella crescita dei tumori e ridurne l'apporto o bloccare le sue vie può essere una via per affamare il tumore

Una revisione sistematica dei dati supporta l'utilizzo della dieta come supporto della terapia di psoriasi e artrite psoriasica, in particolare vitamina D ed esclusione del glutine nelle persone sensibili
Aggiornamento 9/7/2018
Il legame tra IGF e mieloma multiplo

Aggiornamento 10/7/2018

In uno studio su animali la dieta chetogenica migliora enormemente l'efficacia di una classe di chemioterapici (inibitori PI3K), che ha necessità di glicemia e insulina basse per funzionare.
Si tratta di esperimenti su animali quindi da prendere con prudenza ma promettenti.
Il dott. Hopkins, uno degli sperimentatori, ha avvertito che "la dieta chetogenica da sola potrebbe non aiutare necessariamente a controllare la crescita del cancro e in alcuni casi potrebbe persino essere dannosa. Infatti, quando gli scienziati hanno studiato l'effetto della dieta chetogenica in assenza di inibitori di PI3K in diversi tumori nei topi, la dieta chetogenica ha avuto scarso effetto sui tumori e in realtà ha fatto sì che alcune leucemie crescessero più velocemente".

Il consumo di frutta secca migliora la qualità degli spermatozoi in giovani adulti.
Questo è dovuto probabilmente alla ricchezza di grassi buoni, vitamina C, E, folati, zinco e selenio
Il calo della fertilità, sia maschile che femminile, degli ultimi decenni, è probabilmente collegato sia all'inquinamento che alla riduzione della qualità della dieta
Aggiornamento 14/7/2018

Una forma biodisponibile di curcuma migliora memoria, attenzione e umore in adulti senza demenza. L'effetto sembra da attribuirsi alla riduzione di proteina Tau e beta-amiloide (tra le responsabili dell'Alzheimer)

Aggiornamento 15/7/2018
Una review di 4 anni fa recita: "sul disturbo bipolare non vi sono attualmente abbastanza prove per usare la nutrizione e i supplementi come supporto routinario, ma la ricerca  deve continuare e i clinici rimanere aperti ad utilizzarla come opzione: dopotutto, anche il litio è un minerale".

La vitamina K2 riduce l'infiammazione in pazienti con artrite reumatoide
Aggiornamento 16/7/2018
Una metanalisi chiarisce che anche le diete a basso indice glicemico, oltre alle chetogeniche, possono essere utili nel trattamento dell'epilessia non responsiva ai farmaci

Il selenio può essere usato per prevenire la depressione postparto in donne con tiroidite, ma il suo uso dev'essere discusso col curante perché può aumentare il rischio di diabete

I 100 articoli top per citazione sulla nutraceutica
Aggiornamento 17/7/2018

La vitamina B12 in forma metilata migliora i sintomi dei bambini autistici se sono legati a difetti metabolici di metilazione e di smaltimento della metionina

Un grammo di omega 3 e 7000 UI di vitamina D al giorno migliorano lo stato di persone con sclerosi multipla
Aggiornamento 18/7/2018

Il consumo di carni conservate si associa alle manie, caratterizzate da iperattività, insonnia ed euforia. Questo può essere dovuto ai nitrati che alterano i batteri intestinali, favorendo alcune vie legate al disturbo bipolare.
Somministrare probiotici può ridurre gli episodi maniacali.
Aggiornamento 20/7/2018
Vi è adesso sufficiente evidenza che la prescrizione di probiotici durante e dopo gli antibiotici prevenga l'infezione di C. difficile, un batterio responsabile di importanti patologie intestinali

Aggiornamento 21/7/2018
La fermentazione con lievito madre permette di ridurre il contenuto di FODMAP, gli zuccheri presenti nel grano responsabili di gonfiore e altri sintomi in persone con intestino irritabile, e preserva i bifidobatteri se la farina è ad alto contenuto di fibra. Anche il contenuto di inibitori della tripsina (altre componenti problematiche) può ridursi e il glutine diventa più digeribile. Questo può spiegare anche l'incremento di problematiche intestinali da quando si usano lieviti alternativi e tempistiche molto più brevi

Le opzioni dietetiche per le sindromi del colon irritabile: probiotici, prebiotici, vitamine, diete FODMAP e SCD (con carboidrati specifici), fitoestratti, peptidi attivi, grassi specifici.

Il coenzima Q10 potrebbe aiutare a riparare i danni neurologici fatti dalla droga chasing the dragon (CTD)


Aggiornamento 24/7/2018

Alcune proprietà antibatteriche e antibiofilm di 4 tipi di mieli dal mondo

In uno studio preliminare italoamericano, alte dosi di omega 3 e vitamina D riescono a bloccare il diabete giovanile alla sua manifestazione, inducendo remissione.
Ovviamente si tratta di pochi casi-studio quindi bisogna aspettare prima di festeggiare, ma si conferma uno stretto legame tra alcuni nutrienti e autoimmunità
Aggiornamento 27/7/2018

L'estratto con polifenoli di uva e mirtilli riesce a migliorare la memoria episodica in persone anziane

La dieta mediterranea, ricca in frutta e verdura e povera di alimenti industriali, si conferma rallentare la progressione della psoriasi, indipendentemente dalla perdita di peso. Gli studiosi specificano che non è chiaro se sia dovuto all'introduzione dei cibi salutari o la rimozione di quelli nocivi della dieta occidentale, e concludono che la dieta dovrebbe fare parte di un protocollo multidisciplinare per il trattamento del paziente psoriasico

Aggiornamento 29/7/2018

La supplementazione con aminoacidi essenziali riduce l'ipertrigliceridemia attraverso l'aumento dell'ossidazione dei grassi e una maggiore efficienza del ciclo di Krebs

Aggiornamento 30/7/2018

Le persone che hanno avuto un tumore al colon mangiando alimenti che stimolano particolarmente l'insulina hanno più alta probabilità di reincorrere nella malattia. L'insulina è infatti un ormone che stimola la riproduzione cellulare, e che aumenti il rischio tumorale dovrebbe capirlo chiunque abbia dato un esame di biologia di base, sebbene molti continuino a dire "mangi quel che vuole"

Aggiornamento 3/8/2018

Il legame tra fattori ambientali, tra cui dieta, stress, infezioni, microbiota, fumo e sclerosi multipla è ben stabilito, ma la conoscenza da parte degli addetti del settore è bassa, così molti pazienti fanno da sé. Gli autori dell'articolo hanno approfondito l'argomento interpellando i pazienti, e scrivono:
"Gli approcci dietetici riferiti variano da vegan, chetogenica, paleo, senza glutine e prodotti lattiero-caseari e supplementazione di vitamina D, olio di semi di lino, riduzione di zucchero e solanacee e altri alimenti che generalmente si pensano causare una risposta infiammatoria"


Il miele di manuka è ricco di antiossidanti e polifenoli che, in cellule coltivate da tumore al colon, potenziano la chemioterapia da 5-fluorouracile

Aggiornamento 20/8/2018
La supplementazione con dosi modeste di vitamina D, calcio, magnesio e zinco ha migliorato il quadro ormonale e i marker di infiammazione e stress ossidativo di donne con ovaio policistico

Aggiornamento 22/8/2018

Non riesci più a far fronte ai problemi e il tuo sistema immunitario è debole? Hai una scarsa resilienza (dovuta al troppo stress), e il ponte tra le 2 condizioni può essere un'alterazione del microbiota.
L'alterazione dei microbi intestinali e la perdita di alcune specie in seguito a episodi stressanti alterano i neurotrasmettitori che giungono al cervello, favorendo ansia e depressione
In questo caso lo stress cronico e il rilascio di cortisolo e catecolammine sono associati ad infiammazione costante e scarse difese immunitarie.
In caso di infiammazione costante inoltre i messaggeri infiammatori influenzano negativamente l'umore a causa della permeabilità della barriera ematoencefalica.
Le persone ottimiste e tranquille invece si ammalano meno.
Il ruolo della dieta nella cura delle malattie psichiatriche sta emergendo, anche se trascurato da molti, e gli psicobiotici (probiotici per la mente) saranno una parte della terapia.
Tra questi, Bifidobacterium longum 1714 migliora la risposta allo stress e la memoria, Lactobacillus helveticus R0052 riduce il cortisolo, Lactobacillus rhamnosus HN001 riduce la depressione postparto

Tra i promotori naturali della resilienza troviamo i polifenoli, grazie al loro effetto antinfiammatorio.
Aggiornamento 24/8/2018
Una review sui probiotici (e prebiotici) e omega 3 utili contro ansia, depressione e stress

Aggiornamento 26/8/2018
L'endometriosi, una condizione legata a infiammazione e alterazione ormonale che può migliorare con l'alimentazione mirata
Aggiornamento 31/8/2018

In uno studio pilota, le persone affette da arteriopatia periferica (PAD) e claudicatio intermittens (IC) hanno migliorato la loro mobilità con il succo di barbabietola, ricco di nitrati inorganici che migliorano l'ossigenazione dei tessuti. "Se le nostre ipotesi saranno confermate da studi clinici aggiuntivi e dalla ricerca scientifica di base, questo nuovo approccio terapeutico, relativamente semplice e poco costoso da implementare, fornirebbe cambiamenti clinicamente significativi nella capacità di esercizio. Questo risultato potrebbe ridurre significativamente le difficoltà nella esecuzione degli esercizi e potrebbe portare a un cambio di paradigma nelle raccomandazioni di trattamento e riabilitazione per PAD e IC.

Secondo le nuove linee guida NICE, il miele può essere usato come rimedio per la tosse, solitamente dovuta ad infezioni virali. Altri farmaci o rimedi da banco, come il pelargonio (geranio) possono essere utili.
Gli antibiotici sono utili solo in caso di infezione batterica e il loro uso deve essere scoraggiato in casi diversi.
Il miele non va utilizzato prima dei 12 mesi di vita.
Ovviamente qualcuno non ha gradito la cosa e ha parlato di linee guida basate su scarsa evidenza

Aggiornamento 2/9/2018

Sebbene gli studi siano ancora pochi e l'evidenza bassa, continua a confermarsi un legame tra intestino e fibromialgia e fatica cronica. Tra i probiotici più promettenti, L casei Shirota riduce l'ansia e B. infantis 35624 i marker di infiammazione
Anche le carenze nutrizionali sono spesso presenti

L'insulina aumenta l'aggressività del sistema immunitario, in particolare contro i virus. Ad essere stimolate sembrano le cellule T, una classe di linfociti (globuli bianchi), che grazie all'insulina aumenta la sua vitalità aumentando la produzione di energia e così la produzione di anticorpi.
Questa può essere una buona notizia per chi ha un'infezione, ma un'arma a doppio taglio in altre condizioni
Infatti spesso notiamo che usare una dieta che riduca l'insulina migliori le condizioni infiammatorie come malattie autoimmuni, diabete ecc

Aggiornamento 3/9/2018

Sempre con prudenza, ma si confermano le interessanti prospettive della dieta chetogenica nei tumori, in questo caso tumore ovarico e dell'endometrio. In un trial si sono ridotte l'obesità centrale e l'insulina, riducendo l'insulino-resistenza.
Nel dimagrimento non si è persa massa magra e si è migliorata la sensibilità insulinica

Sottolineano inoltre i ricercatori che "Il β-idrossibutirrato sierico elevato può riflettere un ambiente metabolico inospitale per la proliferazione del cancro"
Aggiornamento 6/9/2018

La glutammina è fondamentale per la proliferazione dei tumori cis-platino resistenti. Privandoli di questo amminoacido la cellula va in apoptosi, reintroducendolo si moltiplica. Questo succede perché funge da precursore per le basi azotate che formano il DNA necessario per la duplicazione cellulare.
Anche periodi di digiuno possono essere utili per ridurre la disponibilità di questo amminoacido e aumentare l'efficacia terapia


Aggiornamento 7/9/2018
I tumori sono dipendenti dallo zucchero, e privandoli di questo nutriente li si fa morire. Spesso capita di leggere questo. Ma lo zucchero da cui dipendono non è il saccarosio (zucchero da tavola) che utilizziamo, ma il glucosio presente nel sangue (glicemia), che deriva dallo zucchero alimentare, dalle fonti di carboidrati (cereali, patate, ecc), dalle proteine che possono essere trasformate in glucosio (gluconeogenesi) e dai grassi che possono favorire l'insulinoresistenza e quindi determinare una glicemia alta. Quindi genericamente dagli eccessi di nutrienti, e non solo dallo zucchero. Inoltre alcuni tumori sono dipendenti invece da glutammina, acetato, lattato, acidi grassi. Tuttavia "Un aumentato metabolismo dello zucchero (glicolisi) può avviare cambiamenti maligni nelle cellule non maligne e la glicolisi mediata dalle proteine regolatrici HBP, GAPDH, EPAC e RAP1 sostiene fenotipi maligni in cellule maligne" Quindi per sfavorire sia la formazione che la proliferazione dei tumori è necessario tenere bassa la glicemia non (solo) riducendo lo zucchero alimentare, ma mangiando correttamente e muovendosi.

Lo zenzero migliora la glicemia, l'insulinoresistenza, i trigliceridi e l'infiammazione, ma non il colesterolo
Aggiornamento 13/9/2018

Il Q10 è efficace nel ridurre la pressione sistolica (massima) ma non la diastolica. Il suo effetto non sempre buono probabilmente dipende dallo scarso assorbimento intestinale, che può migliorare con alcune forme.

Aggiornamento 18/9/2018

Ubiquinone e magnesio (con partenio)  sono efficaci contro l'emicrania a costi risibili rispetto ai farmaci
Aggiornamento 20/9/2018

L'olio di enotera può ridurre la depressione post parto

Aggiornamento 26/9/2018


2 grammi al giorno di omega3 sono efficaci nell'alleviare l'ansia.
Evidenze emergenti suggeriscono che i PUFA omega-3 interferiscono e possibilmente controllano diversi processi neurobiologici, come i neurotrasmettitori, la neuroplasticità e l'infiammazione, che sono ritenuti tra i meccanismi responsabili di ansia e depressione.

Chi mangia alimenti con bassa qualità nutrizionale (tipicamente quelli processati e industriali) ha maggior rischio di tumore. Questo studio conferma i risultati di pochi mesi fa.

Aggiornamento 27/9/2018

L'astaxantina, un colorante presente nelle alghe che si accumula negli organismi marini, ha un potente effetto antiossidante che migliora pressione e glicemia nei diabetici e in generale la disfunzione mitocondriale, condizione alla base di molte malattie infiammatorie

Aggiornamento 29/9/2018

Il NAD+ (nicotinamide) si conferma ottimo per gestire tutte le malattie legate all'invecchiamento e alla disfunzione mitocondriale, tramite l'attivazione delle sirtuine. Malattie cardiovascolari e metaboliche possono tutte migliorare.





Aggiornamento 30/9/2018

La curcumina aumenta la diversità del microbiota intestinale, ha in pratica una funzione prebiotica

Alcuni tumori, in questo caso la leucemia, sono molto avidi di zucchero, e utilizzano delle strategie per ridurre il consumo di glucosio delle altre cellule per averne di più per loro. Sono dei veri e propri parassiti.
Ad esempio spingono gli adipociti a produrre IGFBP1, una proteina che induce insulinoresistenza e impedisce alle cellule di far entrare lo zucchero. Più si ha grasso più si esacerba questo meccanismo.
L'altra strategia coinvolge il microbiota. Infatti i topi leucemici hanno pochi Bacteroides, un genere benefico per l'intestino, e in questo modo si bloccano le incretine, ormoni intestinali che riducono la glicemia, e questa rimane alta, favorendo la crescita delle cellule tumorali; si riduce inoltre la serotonina, che è fondamentale per la produzione di insulina dal pancreas.
Migliorando il metabolismo glucidico, tramite serotonina e tributirina, i ricercatori sono stati in grado di rallentare la crescita tumorale.

Questi sono probabilmente anche meccanismi che inducono la malnutrizione tipica del paziente neoplastico, e che va contrastata con appositi protocolli
Aggiornamento 1/10/2018

Le proprietà curative (profilo lipidico, riduzione dell'aterosclerosi, del PSA, artrite, in generale per le malattie cronico-degenerative), e antibatteriche della melagrana e del suo estratto.
Aggiornamento 6/10/2018

La melatonina può migliorare l'insufficienza cardiaca grazie all'effetto antinfiammatorioe antiossidante, che riducono la fibrosi e la degenerazione del tessuto e promuovono l'autofagia e la mitofagia

Bere di più è un metodo efficace per prevenire la ricorrenza di cistiti batteriche

Aggiornamento 7/10/2018

In uno studio una quindicina di donne con Hashimoto hanno tratto benefici da una dieta senza glutine fatta per 6 mesi. Si tratta ovviamente di numeri piccoli ma che confermano un legame tra dieta e tiroide

I cereali integrali possono conferire benefici anche grazie alla betaina, composto che si lega ad altre molecole migliorandone le capacità antidiabetiche

Secondo l'American Cancer Society, un piano nutrizionale basato dovrebbe essere costruito su : bisogni individuali, dieta ricca di sostanze nutritive, cibi integrali, tempi dei pasti e degli spuntini, assunzione ottimale di liquidi, preferenze alimentari e facilità di preparazione.

Aggiornamento 8/10/2018

Nel modello animale lo zucchero è infiammatorio per le articolazioni, e una dieta ricca in saccarosio è sufficiente per indurre osteoartriteù

Aggiornamento 9/10/2018

40 g di amminoacidi essenziali al giorno per 2 mesi circa hanno ridotto la perdita muscolare in persone sottoposte a chirurgia del ginocchio, permettendo migliore recupero e mobilità


Aggiornamento 12/10/2018

L'effetto della curcuma sul diabete: la glicemia non sembra migliorare di molto, agisce meglio sul profilo lipidico. Le interazioni coi farmaci devono essere ulteriormente indagate.
Meglio utilizzare forme assorbibili a causa della bassa biodisponibilità

Aggiornamento 13/10/2018

Nel modello animale estratti di cannella e uva migliorano il profilo metabolico di topi obesi, diabetici e steatosici modulando il microbiota e la permeabilità intestinale

Secondo un noto scrittore di libri "IGF-1 che troviamo nel latte viene digerito e non passa nel sangue". Quindi la natura lo ha messo nel latte così, giusto per sprecare un po' di aminoacidi. In realtà la presenza di caseine lo rende particolarmente resistente agli enzimi digestivi ed esso passa nel sangue, anche se in concentrazioni che probabilmente non interferiscono con quelle fisiologiche, e il suo ruolo nello sviluppo delle cellule del sistema gastroenterico è dimostrato. Il latte comunque aumenta IGF-1 plasmatico con altri meccanismi (ricchezza di BCAA). Il suo legame con i tumori è suggerito solo per quello prostatico


https://www.annualreviews.org/doi/10.1146/annurev-nutr-071811-150713

Aggiornamento 14/10/2018

Bacillus subtilis e altri ceppi si sono rivelati utili nell'infezione da Staphylococcus aureus, un patogeno che spesso risulta resistente agli antibiotici.
Scrivono i ricercatori: "è particolarmente degno di nota che i nostri dati sugli umani indicano che il probiotico può estirpare completamente l'intestino così come la colonizzazione nasale di S. aureus. Un tale "approccio probiotico" ha numerosi vantaggi rispetto all'attuale strategia standard che utilizza gli antibiotici, che è finalizzato esclusivamente alla decolonizzazione a livello nasale"

Aggiornamento 15/10/2018

Anche gli studi sul campo confermano come un maggiore introito di omega 6 (da cibo fastfood) e ridotto di omega 3 da pesce aumentino il rischio di depressione

Aggiornamento 18/10/2018

Gli omega 3, soprattutto DHA, possono essere utili nella steatosi epatica (fegato grasso), riducendo enzimi epatici e trigliceridi
Aggiornamento 19/10/2018

La lezione del prof Dioguardi su aminoacidi e tumori. Magistrale ovviamente.
Aggiornamento 21/10/2018

Per la serie "mangi quel che vuole", rispettare una dieta prudente, riducendo carni rosse soprattutto conservate e zuccheri aggiunti e aumentando i vegetali, si associa con ridotto rischio di mortalità prima e dopo la diagnosi di tumore al colon-retto. E questo capita genericamente per qualsiasi tumore.

La malattie dentali con perdita di osso e recessione delle gengive hanno come colpevole l'alterazione dei batteri orali.
Ecco perché prendercene cura con corretta alimentazione e eventualmente probiotici.
Queste alterazioni spesso si manifestano anche in malattie autoimmuni, coliti ecc

Aggiornamento 26/10/2018

L'alga clorella può aiutare a perdere peso nelle persone con steatosi epatica, riducendo l'infiammazione e migliorando il profilo glicemico.
In uno studio pilota ha anche dimostrato di migliorare i sintomi fisici e cognitivi della depressione e sintomi di ansia in pazienti sottoposti a terapia antidepressiva standard.

Aggiornamento 28/10/2018

Il NAD+ continua a confermarsi un elisir di giovinezza, contro neurodegenerazione, glaucoma e sindrome metabolica. Inibire la sua degradazione innalza la funzionalità mitocondriale, ma purtroppo la somministrazione orale ha dei limiti.

I batteri fermentanti, come lattobacilli e bifidi, che producono acidi grassi a catena corta sono associati a minor rischio di diabete giovanile (tipo 1)

Guarda un po', la psoriasi è spesso associata a malattie legate all'intestino irritabile, come Crohn e colite ulcerosa. Come ci diceva Ippocrate secoli fa tutte le malattie partono dall'intestino

Aggiornamento 1/11/2018

Ancora convinti che asma e alimentazione non siano collegate? Un team di ricercatori ha messo a punto una barretta ricca di nutrienti e l'ha data a dei ragazzi obesi con l'asma. La loro funzionalità respiratoria è migliorata e lo stato infiammatorio ridotto, indipendentemente dal dimagrimento. Sicuramente sarebbe meglio una dieta adeguata, ma viene sottolineata l'importanza della dieta nella gestione della malattia, e le carenze nutrizionali che spesso hanno le persone con una dieta ricca di cibi industriali e impoveriti, e la non necessità di ricorrere a farmaci che hanno sempre effetti collaterali (cortisone ecc). Composizione della barretta "CHORI": contenuto moderato in calorie (130 kcal / 36g), ma nutrizionalmente densa, con una matrice polifenolica, ricca di frutta, noci, e cioccolato fondente non trattato, vitamine, minerali, acido docosaesaenoico (omega 3), fibre solubili e insolubili, proteine e altre piccole molecole benefiche per la salute dell'intestino

Aggiornamento 2/11/2018

Alcune condizioni patologiche (asma, eruzioni dermatologiche, problemi cognitivi e comportamentali, condizioni neurologiche inclusa la neuropatia, problemi di vista, fatica cronica, dolore muscolare o articolare o rigidità, problemi gastrointestinali, infiammazione cronica, soppressione immunitaria e autoimmunità) possono essere legate ad una sensibilità per le muffe, o meglio i loro metaboliti, portando a sensibilità chimica multipla e fibromialgia.
Come intervenire con la dieta? Semi e cereali possono essere grandi fonti di micotossine, così come i cibi fermentati possono favorirne lo sviluppo endogeno.
In generale una dieta di tipo paleo può essere la migliore.
Il consumo di un cucchiaino al giorno di semi di lino riduce del 20-30% il rischio di tumore al seno in uno studio su 3000 donne, grazie al contenuto in lignani.

Nel trattamento, può ridurre l'effetto infiammatorio e proliferativo di IL-1.

Aggiornamento 4/11/2018

Secondo una revisione degli studi gli omega 3 non riducono frequenza né intensità degli attacchi di emicrania, ma accorciano la loro durata di quasi 4 ore
Aggiornamento 6/11/2018

Il miglior trattamento per la colite ulcerosa, secondo una revisione degli studi appare essere il trapianto fecale, seguito dalla somministrazione di un particolare probiotico. Il metotrexato invece ha la stessa efficacia di un placebo
Aggiornamento 8/11/2018

Come ci insegnano da anni gli esperti del PSORIASI METODO APOLLO - MEDICINA FUNZIONALE, vi è un legame tra candida e psoriasi, in particolare se la malattia coinvolge le zone ascellari, intime e la testa. Purtroppo alcuni farmaci per la psoriasi tendono a far proliferare la candida creando potenzialmente un circolo vizioso

Un simbiotico (prebiotico inulina + probiotico) ha ridotto infiammazione, dolori, stress ossidativo e migliorato ossido nitrico e stato metabolico (indice HOMA) in persone con artrite reumatoide

Una revisione degli studi pubblicata nella rivista dei cardiologi americani dimostra l'efficacia del coenzima Q10 nella miopatia (dolori muscolari) legata all'uso di statine

2 porzioni a settimana di pesce grasso, abbinati ad una dieta mediterranea ricca in vegetali, migliorano significativamente l'infiammazione polmonare in bambini asmatici

Aggiornamento 11/11/2018

Il coenzima Q10 ha interessanti prospettive nelle malattie correlate alla sindrome metabolica e all'infiammazione, come diabete e steatosi epatica. La sua azione si esplica a livello dei mitocondri, con la riduzione delle specie reattive dell'ossigeno, ed è considerato sicuro anche a dosi relativamente alte. Le fonti alimentari principali sono pesci grassi e frattaglie di carne rossa, e tra i vegetali quelli a foglia scura, legumi e semi oleosi. Tra gli integratori la migliore forma per biodisponibilità risulta l'ubiquinolo solubilizzato

Aggiornamento 12/11/2018

L'estratto di zenzero, inibendo l'espressione dei geni correlati con il deposito dei grassi, riduce l'aumento di peso nei topi nutriti con una dieta ingrassante.

Aggiornamento 13/11/2018


La broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO o COPD) è una condizione progressiva cronica.
L'alimentazione è un fattore significativo in tutte le fasi della malattia, inclusa la riabilitazione polmonare. Il rischio di malnutrizione aumenta con il progredire della malattia.
Le carenze più comuni sono vitamine C, D ed E, calcio, e i fluidi (disidratazione).
Possono essere consigliati dei supplementi che salvaguardino la massa muscolare
Le conseguenze della malnutrizione sono:
- Aumento della mortalità e complicazioni durante l'ospedalizzazione
- Aumento del rischio di ricovero in ospedale, ricoveri più lunghi e complicazioni alla dimissione
- Funzione immunitaria ridotta, quindi meno in grado di combattere le infezioni
- La ridotta capacità di tossire può aumentare le infezioni del torace e la polmonite
- Aumento del rischio di cadute
- Aumento del rischio di osteoporosi
- Perdita di attività muscolare e ridotta capacità di lavorare, acquistare, cucinare e curarsi di sé
- La perdita di massa muscolare può portare a ulcere da pressione e coaguli di sangue
- Insufficienza cardiaca
- L'incapacità dei reni di regolare il sale e il fluido può portare a un'iperidratazione o disidratazione
- Apatia, depressione, introversione, auto-abbandono e deterioramento nel ontatti e interazioni
- La regolazione della temperatura compromessa può portare a ipotermia
- Alterata struttura e funzione gastrointestinale, compromissione della digestione, assorbimento e funzione della barriera intestinale.

La glia è il tessuto di sostegno dei neuroni. Alcune alterazioni nel suo metabolismo energetico, in persone predisposte, portano alla produzione di sostanze infiammatorie.

Ecco perché la dieta chetogenica può essere d'aiuto in numerose patologie neurologiche

Aggiornamento 16/11/2018
Perché dico sempre che l'alimentazione è un potenziale farmaco? Diversi metaboliti prodotti dai microrganismi intestinali in rapporto al metabolismo alimentare sono stati collegati alle patologie moderne, quali aterosclerosi, ipertensione, insufficienza cardiaca (HF), insufficienza renale cronica, obesità e diabete mellito di tipo 2.
Variando la dieta, favoriamo la proliferazione dei batteri buoni e così la guarigione da queste malattie.
Ma spesso risulta troppo tardi e le malattie cronicizzano ad un punto tale dopo il quale non è più possibile tornare indietro.
In questa Review di Nature si descrive come i metaboliti batterici possano generare effetti paracrini ed endocrini che portano ad una maggiore suscettibilità all'HF.

"Nuove strategie terapeutiche mirate alle vie metaboliche e / o metaboliti microbici intestinali, nonché alla modifica della composizione microbica intestinale, hanno il potenziale per modulare la suscettibilità alle malattie cardiovascolari e prevenire la progressione verso l'HF".
Aggiornamento 17/11/2018

L'inibizione di un particolare enzima, limitante nella produzione di  NAD+, aumenta la sua produzione, ripristinando un corretto metabolismo cellulare. Probabilmente la sua attività aumenta nel tempo e riduce così la funzionalità mitocondriale.

L'arginina è un amminoacido non essenziale derivato dalla dieta, importante per l'attivazione di mTOR e la sintesi proteica.
L'arginina potrebbe essere un amminoacido che stimola la crescita dei tumori. È stata infatti individuata una via metabolica autofagica attraverso il quale il tumore se la ricava per aumentare la sua proliferazione.

Negli esperimenti è stato osservato che  l'arginina circolante promuove la  proliferazione delle linee cellulari (inserite nel topo) del melanoma YUMM 1.1 e 1.3, e si conferma così che limitare l'arginina  può ridurre la crescita del tumore

Aggiornamento 18/11/2018

Perché insisto spesso sull'introduzione del magnesio (Mg), anche come integratore? Rispondo citando una review sull'argomento

Oltre la metà degli americani introduce meno magnesio di quanto indicato dai livelli minimi. Questo è dovuto anche al fatto che:

(i) Ci sono livelli ridotti di Mg in molti alimenti trasformati e in alcuni alimenti non biologici. La maggior parte degli alimenti acquistati ha ridotti livelli di Mg.
(ii) Alimenti comuni come carne (18-29 mg/100 g), zucchero (0 mg/100 g) e farina bianca (20-25 mg/100 gm) contribuiscono a coprire meno del 20% del fabbisogno giornaliero di Mg .
(iii) La cottura e l'ebollizione dei prodotti comportano un significativo declino del contenuto di Mg del cibo.
(iv) Ridotto assorbimento gastrointestinale di Mg si verifica in caso di carenza di vitamina D, un problema comune nelle culture occidentali.
(v) Molti farmaci di uso comune (ad es. alcuni antibiotici, antiacidi e farmaci ipertensivi) diminuiscono l'assorbimento di Mg.
(vi) Alcuni pesticidi comunemente usati hanno la propensione a chelare i minerali, riducendo potenzialmente il contenuto di Mg nel suolo e in alcune colture.
(vii) Si verifica un'eccessiva escrezione di Mg con l'uso di alcol e la presenza di diabete di tipo 1 o di tipo 2.
(viii) Fumare riduce la concentrazione plasmatica di Mg.
(ix) Si è dimostrata una riduzione nel suolo di alcuni nutrienti essenziali a seguito di tecniche di fertilizzazione che non coprono lo spettro dei minerali necessari.
(x) Le monocolture hanno la tendenza a consumare sostanze nutritive specifiche.
(xi) L'assorbimento del magnesio si riduce con l'invecchiamento fino al 30%.

Livelli corretti di Mg aiutano a prevenire e gestire malattie come asma, osteoporosi, crampi muscolari, preeclampsia, emicrania, diabete e sue complicazioni, depressione, insonnia, dipendenza dal fumo, tumori, calcoli renali, malattie cardiovascolari, fibrillazione atriale e aritmie, insufficienza cardiaca e renale, ipercolesterolemia, sindrome premestruale, glaucoma e cataratta, condizioni neurologiche (demenza, ADHD, schizofrenia, Parkinson).

L'articolo si conclude con "nella pratica clinica, l'ottimizzazione dello stato del magnesio attraverso la dieta e l'integrazione sembra essere una terapia sicura, utile e ben documentata per diverse condizioni mediche".
Aggiornamento 20/11/2018

Il collagene è efficace nel ridurre i dolori dell'osteoartrite, stimolando la formazione di nuova cartilagine. Per essere utile è essenziale che siano usati peptidi a basso peso molecolare
Anche la vitamina D funziona, con dosi di almeno 2000 UI al giorno
Aggiornamento 21/11/2018

L'endocrinologo vi dice mai di stare attenti a cosa mangiate? "Esistono prove da studi osservazionali e studi randomizzati controllati che il selenio, probabilmente come selenoproteine, può ridurre la concentrazione di anticorpi antiTPO, l'ipotiroidismo e la tiroidite postpartum. Uno stato nutrizionale appropriato di iodio, ferro e selenio è cruciale per la salute della tiroide".

Aggiornamento 22/11/2018

Nelle persone predisposte, il glutine e il cibo industriale accentuano i problemi dell'umore. Evitarli supporta la guarigione.

Per intraprendere una dieta senza glutine viene comunque consigliato di recarsi da un esperto per non andare incontro a carenze
Aggiornamento 27/11/2018

Un polisaccaride della membrana del B. bifidum induce la produzione di Treg, cellule immunitarie regolatrici che riducono la risposta infiammatoria sia nell'autoimmunità che nelle allergie. Lo studio apre la possibilità di utilizzare i componenti microbici, come i polisaccaridi β-glucano / galattano della superficie cellulare, per trattare disturbi come la colite e le allergie alimentari.


Aggiornamento 2/12/2018

L'olio di enotera, grazie al contenuto di acido gamma linolenico, riduce la dermatite atopica, in una dose di 450mg per 4 mesi

Il mannosio, somministrato assieme ai chemioterapici, riduce la crescita del tumore nel modello animale. Questo sembra dovuto all'interferenza con il metabolismo del glucosio e alla minor produzione di lattato. Inoltre la cellula tumorale riduce il suo assorbimento di serina e glicina, 2 aminoacidi fondamentali per il suo metabolismo, e di grassi, e riduce lo stress del reticolo endoplasmatico, che porta alla sintesi di proteine malfunzionanti. I topi nell'esperimento non hanno avuto alcun effetto collaterale. Gli scienziati concludono che il mannosio rappresenta un mezzo ben tollerato che interferisce con il metabolismo del glucosio e che potrebbe potenzialmente essere usato clinicamente, da solo o in combinazione con altre forme di terapia

Il resveratrolo è la molecola famosa che troviamo nell'uva scura, al centro di polemiche perché non si è mai dimostrato efficace In questa metanalisi i ricercatori concludono che le "prove disponibili da studi controllati suggeriscono che l'integrazione di resveratrolo ha ridotto significativamente i livelli di TNF-α e proteina C reattiva ma non IL-6 (tutti marker di infiammazione). Un significativo miglioramento nei marcatori infiammatori supporta il resveratrolo come coadiuvante nella gestione farmacologica delle malattie metaboliche". Anche se non si indica se abbia nella pratica clinica miglioramenti tangibili (esempio riduzione del pericolo cardiovascolare)

Aggiornamento 4/12/2018

La sovracrescita di candida nell'intestino può associarsi a problemi intestinali ed extraintestinali.
Nonostante la dieta possa ovviamente influenzare questo lievito, esistono pochissimi studi in merito
In questo studio pilota su 120 persone una dieta specifica, abbinata all'antimicotico nistatina, ha ridotto la crescita della candida e le sue manifestazioni rispetto al solo farmaco.
La dieta era composta da frutta a basso contenuto zuccherino, cereali integrali, pesce, carne bianca, yogurt e alcuni integratori tra cui i probiotici , col suggerimento di evitare zuccheri, alimenti con farine raffinate e amidacei, legumi, carni lavorate, latte e alcolici


L'utilizzo del cibo come medicina
Il punto di vista prevalente dei tempi di Ippocrate secondo cui il cibo non dovrebbe essere confuso con la medicina  è ancora in piedi, nonostante il fatto che il cibo sia strettamente legato alla salute e alle malattie. 
Tuttavia, i nutrienti non solo si comportano diversamente dai composti medicinali, ma sono presenti in miscele complesse e mutevoli come parte della nostra dieta totale. 
Pertanto, gli effetti acuti o "vittorie veloci" sono molto meno ovvi rispetto ai farmaci. Allo stesso tempo, prove crescenti mostrano che, in particolare durante le prime fasi della malattia, i cambiamenti di stile di vita sostenuti non sono affatto inferiori al trattamento farmacologico, e spesso persino più efficaci nello stabilizzare o persino invertire il disturbo. Accanto a questo, combinazioni mirate di dieta e medicinali per migliorare l'efficacia del trattamento e ridurre gli effetti collaterali meritano più attenzione. Pertanto, i medici dovrebbero prendere nuovamente coscienza del potenziale dell'intervento nutrizionale, in particolare con le malattie associate allo stile di vita.

Da un punto di vista scientifico, il settore farmaceutico trarrà beneficio dalla biologia nutrizionale e da un approccio fisiologico che parte dalla salute anziché dalla malattia. Ciò genererà maggiori informazioni sulla transizione tra salute, resilienza omeostatica e malattie croniche, che ci aiuterà a trovare opzioni terapeutiche migliori e maggiormente personalizzate. 
Gli esempi di recettori e altri meccanismi molecolari presentati in questa recensione, anche quelli tipicamente noti per generare sensazioni gustative, mostrano che le loro azioni talvolta vanno ben oltre la nutrizione classica, offrendo anche modi affascinanti per l'intervento farmacologico. Ultimo ma non meno importante, è necessaria maggiore attenzione per lo stato nutrizionale come effetto negativo del trattamento farmacologico, in particolare con l'utilizzo contemporaneo di diversi farmaci  negli anziani e in altri pazienti vulnerabili.

Aggiornamento 6/12/2018

In un piccolo studio, l'estratto di Ashwagandha ha normalizzato i valori di TSH e T4 in persone con ipotiroidismo subclinico (8 settimane di trattamento)

Anche l'infezione da HPV (virus del papilloma) potrebbe essere correlata con la psoriasi
Aggiornamento 9/12/2018
Le donne che prendono gli inibitori dell’aromatasi perché affette da tumore al seno hanno spesso come effetti collaterali dolori muscolo-scheletrici. 
In questo studio le donne che assumevano anche 2500 mcg di Vit B-12 per via sublinguale, dopo tre mesi, avevano il dolore ridotto del 34%.

Vorrei capire chi scrive questi articoli.
Le malattie autoimmuni hanno un legame ormai ben noto con la dieta. Poi che non tutti migliorino è vero, ma non per questo non vale la pena fare dei cambiamenti che possono migliorare la qualità della vita e colmare le carenze che ai giorni nostri sono molto diffuse a causa di alimenti e pattern alimentari sempre più impoveriti. 

È inutile fare le considerazioni su trattamenti fatti su un solo nutriente alla volta, quando la soluzione è un approccio che ne comprende molteplici, e in ogni caso la conclusione del lavoro è "alimenti selezionati, nutrienti e modelli dietetici possono influenzare la psoriasi"
Aggiornamento 10/12/2018

Le diete utilizzate come supporto da molti pazienti (cheto, paleo, vegan, macrobiotica, alcalina) pur non avendo sempre riscontro scientifico possono comunque coincidere parzialmente con le linee guida AICR e ACS e quindi essere usate allo scopo.

In particolare si richiede maggiore studio sulle potenzialità della dieta cheto

Aggiornamento 11/12/2018

L'uso del protocollo Wahls per l'Alzheimer ha già fatto stare meglio un centinaio di persone. 
Ecco le linee guida:

"Se voi o un membro della famiglia siete preoccupati per il declino cognitivo, ecco alcune semplici strategie iniziali che vi esorto a considerare.
  • Tagliare lo zucchero e gli alimenti lavorati e ridurre i carboidrati. Avere glicemia alta e resistenza all'insulina aumenta notevolmente il rischio di declino cognitivo. Levare i prodotti a base di cereali e sostituirli con verdure non amidacee.
  • Mangia più verdure, che sono un'eccellente fonte di carotenoidi e vitamina K, entrambi associati a un miglioramento del pensiero, alla riparazione della mielina (l'isolamento grasso dei neuroni del cervello) e a cellule staminali del cervello più sane.
  • Muoviti di più. L'aumento dei livelli di attività fisica aumenta i fattori di crescita nervosa che supportano le cellule cerebrali sane.
  • Prendi in considerazione la possibilità di rimuovere glutine, latticini e uova dalla tua dieta. Questi tre alimenti sono le più comuni sensibilità alimentari non riconosciute e sono spesso associate a infiammazione nel cervello.
  • Fai da 7 a 8 ore di sonno ogni notte. Durante il sonno, il cervello rimuove le tossine, compresa l'amiloide che si accumula nel cervello quando le persone sviluppano l'Alzheimer. Ottenere un sonno sufficiente renderà più facile per il tuo cervello liberarsi dall'amiloide. Ottenere l'esposizione alla luce del sole per gli occhi durante il giorno e ridurre l'esposizione al computer, smartphone e televisori alla sera contribuirà a migliorare la qualità del sonno.
  • Connettiti con amici e familiari. Puoi farlo di persona o tramite telefono o videochiamata. La solitudine aumenta l'infiammazione nel cervello e il rischio di declino cognitivo".
Il CLA, un particolare acido grasso presente nel latte di mucche alimentate a erba, agisce anche attraverso la riduzione dello stress ossidativo, ed esplica i suoi effetti anticancerogeno, antinfiammatorio, antiaterosclerotico e antiobesità.
Aggiornamento 17/12/2018

Secondo una revisione sistematica dei dati disponibili, le diete come DASH, diete plant-based, a basso carico glicemico, chetogeniche e Paleo potrebbero migliorare l'umore più delle altre. In comune hanno tutte la caratteristica di avere un ad alto contenuto di nutrienti rispetto alle calorie

Il cibo interagisce epigeneticamente nella sclerosi multipla, grassi omega 3, a catena corta, composti sulfurei possono influenzare lo stato infiammatorio

Le persone che arrivano in shock settico in ospedale e alle quali viene somministrata la tiamina (vitamina B1) hanno migliore sopravvivenza a un mese, probabilmente grazie alla clearence (rimozione) del lattato dal sangue.
Aggiornamento 19/12/2018

La fatica cronica è frequente nelle persone con malattie infiammatorie intestinali (IBD), e può essere dovuta a carenze di micronutrienti, spesso come risultato di una riduzione dell'assunzione o del malassorbimento
a causa di infiammazione del lume intestinale o alterata anatomia post-chirurgica.
Le più comuni sono ferro, vitamina B12 e D, e correggere queste carenze può migliorare la condizione di fatica cronica.
Spesso risultano alterati anche metaboliti del triptofano, con conseguente alterazione dei neurotrasmettitori e dell'umore, e i microbi intestinali.
"Il microbiota intestinale nell'IBD è caratterizzato da ridotta diversità batterica; una riduzione dell'abbondanza di popolazioni batteriche benefiche, come Bacteroides fragilis, Faecalibacterium prausnitzii e Roseburia e un aumento di specie proinfiammatorie, come Escherichia coli e altre Enterobacteriaceae".
Studi recenti indicano che la modifica del microbioma con i probiotici può offrire un approccio promettente per ridurre i sintomi della fatica

Inoltre "diete ad alto contenuto di antiossidanti e micronutrienti potrebbero contrastare lo stato pro-infiammatorio e migliorare la fatica"
Aggiornamento 20/12/2018

Quali sono gli alimenti legati al tumore polmonare?
Nel modello animale i fosfati, contenuti negli alimenti industriali come formaggi, bibite e prodotti da forno, aumentano lo stress ossidativo e possono favorire l'insorgenza nelle persone predisposte. I fosfati contenuti naturalmente nel cibo sono meno assorbibili.
Sui nitriti e nitrati, presenti nelle carni conservate, esistono meno dati rispetto al loro noto effetto sul colon, ma uno studio iraniano evidenzia l'associazione anche nel tumore polmonare.
L'acrilammide, un noto cancerogeno che si forma quando i carboidrati vengono scaldati ad alte temperature, non pare particolarmente preoccupante.
Inoltre il classico studio ATBC ci indica che i supplementi di caroteni sintetici aumentano il rischio di tumore polmonare nei fumatori. Anche l'integrazione con alcune vitamine del gruppo B è stata associata, ma solo in studi preliminari.

I seguenti alimenti/nutrienti sembrano invece ridurre il rischio di cancro ai polmoni:

• tè (verde, nero, oolong, bianco);

• verdure crucifere (cavoli, broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, cavoli, bok choy);

• alimenti a base di soia (soia, tempeh, tofu, latte di soia, noci di soia, edamame, zuppa di miso);

• alimenti ricchi di carotenoidi (carote, patate dolci, verdure a foglia verde scuro, pomodori);

• curcumina (trovata in senape, curcuma o curry);

• quercetina (trovata in agrumi, mele, cipolle, prezzemolo, salvia, tè, olio d'oliva, uva, ciliegie scure, bacche scure).

"Mentre nulla di "magico" si verifica se si includono questi alimenti in una dieta ricca di alimenti industriali, l'impatto maggiore si avrà quando questi alimenti sono inclusi nel contesto di una dieta ricca di vegetali. Consumare questi alimenti almeno tre volte a settimana sarebbe un buon punto di partenza".

Per le persone che invece hanno la malattia, fare attenzione che non diventino inappetenti a causa delle cure, indebolendo il loro corpo e perdendo muscoli.

L'uso di antiossidanti come integratori non sembra migliorare il decorso della malattia o ridurre la tossicità della chemio.

Aggiornamento 23/12/2018

In un piccolo studio, le persone sottoposte a chirurgia per tumore al pancreas hanno avuto un recupero migliore seguendo una dieta chetogenica (KD) rispetto ad una convenzionale dieta ricca di carboidrati. I pasti risultavano più graditi e i pazienti riuscivano a introdurre più calorie grazie alla maggiore densità nutrizionale, e si è salvaguardata più massa cellulare. I ricercatori concludono scrivendo "Questi risultati suggeriscono l'uso potenziale della KD come terapia adiuvante anti-cancro.

Secondo una revisione degli studi, una dieta proinfiammatoria, ricca di alimenti raffinati e povera di nutrienti, aumenta il rischio di depressione del 40%.
Gli studiosi hanno spiegato che "l'infiammazione è il sistema di difesa naturale del corpo contro infezioni, lesioni e tossine. Al fine di proteggersi dai danni, il corpo rilascia proteine, anticorpi e aumento del flusso sanguigno nelle zone colpite, causando arrossamento e gonfiore. Tuttavia, l'infiammazione cronica mette il corpo in uno stato costante di allerta ed è stato precedentemente collegato a malattie come il cancro, l'asma e le malattie cardiache. Si ritiene che tale infiammazione persistente, in particolare nel cervello, contribuisca alla morte neuronale", alterando così la funzionalità cerebrale.
"A livello molecolare e cellulare c'è una crescente abbondanza di ricerche che dimostrano l'influenza di fattori dietetici su marcatori della funzione neuronale e plasticità sinaptica, meccanismi che sono tutti coinvolti nell'eziologia della depressione"
Alla luce dei risultati, "utilizzare la dieta potrebbe fornire una promettente strategia efficace per ridurre i sintomi depressivi".

Aggiornamento 29/12/2018

Frutta e verdura sono alimenti che proteggono dalle IBD (morbo di Crohn e colite ulcerosa), mentre grassi animali, omega 6, grassi trans e zuccheri aumentano il rischio. Anche i cibi contenenti cistina (aminoacido solforato) possono creare problemi. Tra i nutrienti, lo zinco e gli omega 3 appaiono protettivi. L'integrità della barriera intestinale e il microbiota hanno un ruolo fondamentale. Tra le diete utilizzabili, dieta FODMAP, SCD (carboidrati specifici), paleodieta hanno diverso grado di evidenza e di efficacia, ma la personalizzazione appare il migliore approccio. Le integrazioni di omega 3, curcumina e vitamina D possono dare sollievo ma hanno effetto soggettivo. Emulsionanti come carbossimetilcellulosa e polisorbato 80, presenti anche in integratori per bambini, possono promuovere la colite, e in generale evitare alimenti industriali sembra la strategia migliore

La dieta FODMAP è consigliata in caso di pseudoostruzione intestinale cronica

In un piccolo studio la pappa reale ha dimostrato di proteggere dagli effetti collaterali (fatica e anoressia) indotti dalla chemioterapia nel tumore renale


Aggiornamento 30/12/2018

La fibra alimentare protegge il sistema cardiovascolare perché viene fermentata dai nostri batteri a propionato, che riduce l'infiammazione e modula il sistema immunitario in modo da ridurre ipertrofia cardiaca e fibrosi, suscettibilità alle aritmie cardiache e lesioni aterosclerotiche.
"Il proponiato potrebbe essere importante nel migliorare la salute cardiovascolare, poiché sia ​​l'aterosclerosi che il rimodellamento cardiaco ipertensivo sono stati significativamente ridotti nel trattamento con propionato nel nostro studio. È interessante notare che diversi sottogruppi di batteri intestinali sono in grado di produrre propionato, alcuni dei quali sono stati mostrati essere meno abbondanti nell'ipertensione sperimentale e nei pazienti ipertesi.
Di conseguenza, l'integrazione orale con propionato o suoi precursori può essere utile in individui ipertesi per prevenire danni agli organi bersaglio. Le attuali linee guida sull'ipertensione raccomandano modifiche dello stile di vita prima dell'inizio di qualsiasi trattamento farmacologico antiipertensivo.

L'aumento dietetico del propionato è un intervento accessibile, e le nostre osservazioni suggeriscono che questo potrebbe essere un nuovo approccio per prevenire i danni da ipertensione agli organi bersaglio".
Aggiornamento 31/12/2018

Secondo una ricerca che ha incrociato i dati, la migliore dieta per la pressione alta si conferma la DASH. "I risultati della presente meta-analisi hanno importanti implicazioni cliniche e di salute pubblica, suggerendo che modifiche dietetiche caratterizzate da un elevato consumo di frutta e verdura, cereali integrali, legumi, semi oleosi e latticini e basso consumo di carne rossa e lavorata , bevande zuccherate e sodio sono un metodo efficace per controllare la pressione sanguigna nelle popolazioni con pre-ipertensione e ipertensione".


Le bibite zuccherate aumentano il rischio di malattia renale (CKD) in una coorte di afroamericani.
In un editoriale abbinato allo studio hanno scritto gli autori: "Mentre alcune città statunitensi selezionate hanno ridotto con successo il consumo di SSB [bibite zuccherate] attraverso la tassazione, altre città hanno resistito agli sforzi di sanità pubblica per ridurre il consumo di SSB". "Questa resistenza culturale alla riduzione del consumo di SSB può essere paragonata alla resistenza culturale alla cessazione del fumo negli anni '60 dopo la pubblicazione del rapporto che dimostrava i suoi danni: negli anni '60 l'uso del tabacco era considerato una scelta sociale e non un problema di salute pubblica o sociale ".
In un editoriale di accompagnamento riservato alla "voce dei pazienti", Duane Sunwold ha spiegato di essere un paziente affetto da CKD che ha cambiato il suo modo di mangiare e bere per mettere la sua malattia in remissione.
Aggiornamento 4/1/2019

Le persone con sindrome metabolica e steatosi epatica sono spesso affette da una condizione di endotossemia (passaggio di tossine intestinali nel circolo ematico) e hanno ridotte quantità di vitamina C nel sangue perché viene consumata dall'alterato stato redox (sistema degli antiossidanti, stress ossidativo e infiammazione) per riciclare la vitamina E.
La vitamina C protegge anche i neutrofili dalla mieloperossidasi, un enzima che aumenta lo stress ossidativo intestinale.
5-10 porzioni quotidiane tra frutta e verdura possono supplire all'aumentato fabbisogno di vitamina C.


Aggiornamento 5/1/2019

La spirulina è dotata di forti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, ed è nota per ridurre la rinite allergica.
Grazie alla sua capacità di indurre rilascio di ossido nitrico, ha anche proprietà antipertensive

La dieta DASH abbinata all'esercizio fisico (ma non da sola) ha migliorato le performance cognitive, in particolare quelle legate al comportamento, di persone con declino cognitivo (non demenza conclamata). Lo studio è durato 6 mesi
Aggiornamento 10/1/2019

La somministrazione di alcuni peptidi del collagene accelera la guarigione nella tendinopatia al tendine d'Achille nei runner

Aggiornamento 14/1/2019
Si sa da tempo che molte linee tumorali sono dipendenti dalla fornitura di glucosio. Inibendo il consumo di glucosio, si scopre che alcuni tumori sono capaci di utilizzare la glutammina, un aminoacido non essenziale, per trarre energia. La glutamina è forse l'aminoacido più presente nell'alimentazione e spesso integrato senza motivo. I ricercatori concludono "È possibile che la duplice inibizione sia dell'attività di Ldh (enzima glicolitico) che dell'assorbimento della glutammina o della glutaminasi (enzima che degrada la glutamina) possa potenzialmente far morire di fame i tumori aggirando la loro flessibilità metabolica, e questo sarà al centro degli sforzi in futuro".

Aggiornamento 16/1/2019

Il succo di melagrana, frutto temutissimo per i suoi zuccheri, abbassa la pressione nelle persone diabetich
Aggiornamento 20/1/2019
In persone con BPCO, (broncopneumopatia cronico-ostruttiva) alzare i livelli di vitamina D riduce la severità della malattia

Aggiornamento 22/1/2019

La medicina funzionale: centrata sul paziente e non sul medico.
Il famoso detto dice: "Tutta la verità passa attraverso tre fasi: in primo luogo, è ridicolizzata. In secondo luogo, è violentemente opposta. Terzo, è accettata come ovvia ".

Nel modello animale iNAD+ (nicotinamide) migliora l'allattamento e la salute dei lattanti

Aggiornamento 24/1/2019

La curcumina può aiutare a ridurre gli enzimi epatici nel sangue, segno di danno al fegato

Aggiornamento 25/1/2019

La sarcopenia (riduzione della massa magra) e l'anemia sono associate con peggiore prognosi nel tumore al colon operato: Esistono percorsi per prevenire queste condizioni e per questo è sempre bene rivolgersi a un nutrizionista in caso di malattia oncologica

Aggiornamento 27/1/2019
La carenza di zinco è molto diffusa nelle malattie croniche. Nel topo aumenta il riassorbimento renale di sodio e aumenta la pressione. Correggere la carenza permette di ristabilire una normale pressione arteriosa

Aggiornamento 30/1/2019

Servono gli antiossidanti nella terapia tumorale? Ci sono studi pro e contro. Possono sia favorire una buona risposta sia alterare l'efficacia delle terapie, perché radio e chemioterapia agiscono anche uccidendo cellule tramite radicali liberi.
Un sito dà info generali sulla nutrizione oncologica

Abbinare 5000 unita di vitamina D al giorno alla terapia per dermatite atopica migliora la severità della malattia.

Aggiornamento 2/2/2019

Alcuni composti naturali contro i biofilm, soprattutto di S. aureus.

Gli omega 3 sono efficaci nella sindrome dell'occhio secco e nella riduzione del grasso epatico sia nell'adulto che nel bambino

Nonostante gli ultimi studi non siano stati favorevoli, la posizione sugli omega 3 dopo malattia cardiaca della American Heart Association​ non cambia: "Il trattamento con integratori di PUFA omega-3 è ragionevole per questi pazienti. Anche una potenziale modesta riduzione della mortalità per malattia coronarica (10%) in questa popolazione clinica giustificherebbe il trattamento con una terapia relativamente sicura". Gli effetti collaterali sono infatti rari (sanguinamento) e modestissimi.
Si raccomanda anche il trattamento per pazienti con insufficienza cardiaca  senza preservata funzione ventricolare sinistra per ridurre la mortalità e le ospedalizzazioni.
Si sconsiglia il trattamento per prevenire gli ictus in pazienti ad alto rischio cardiovascolare e recidiva di fibrillazione atriale.
Aggiornamento 3/2/2019

L'estratto di lentisco riduce i marker di stress ossidativo nelle IBD (Crohn e colite ulcerosa)
Aggiornamento 6/2/2019

Le diete ricche di nutrienti e povere di cibo spazzatura sono efficaci nel ridurre i sintomi di depressione e ansia, soprattutto nelle donne. L'attività fisica aumenta ulteriormente l'effetto. Questo il risultato di una metanalisi che ha raggruppato 16 studi clinici d'intervento.
Il dr Brendon Stubbs, coautore dello studio e docente presso il NIHR Maudsley Biomedical Research Center e King's College London, ha aggiunto: "I nostri dati si aggiungono alle prove crescenti per supportare gli interventi sullo stile di vita come un approccio importante per affrontare i problemi di umore e la depressione".
Come agiscono le diete?
"Potrebbe essere attraverso la riduzione dell'obesità, dell'infiammazione o della fatica, tutti legati alla dieta e all'impatto sulla salute mentale, ma sono ancora necessarie ulteriori ricerche per esaminare gli effetti degli interventi dietetici in persone con condizioni psichiatriche diagnosticate clinicamente".
Aggiornamento 7/2/2019

L'acido alfalipoico è efficace nell'abbassare la PCR, un marker di infiammazione

Nei diabetici la dieta paleo abbinata all'attività fisica porta a riduzione dei trigliceridi nel cuore e rimodellamento del ventricolo sinistro. Il miglioramento della funzione si ha però solo con l'attività fisica


Aggiornamento 8/2/2019
Tra le raccomandazioni per le persone con IBS (sindrome del colon irritabile), fibra di psillio, probiotici, rifaximina, olio di menta piperita, terapie di rilassamento e cognitivo-comportamentali, Evitare invece la crusca di grano e la fibra solubile.
"Sebbene i probiotici possano essere considerati una classe di farmaci efficaci nell'IBS, spesso il miglioramento terapeutico è limitato e insoddisfacente per i pazienti.
La stratificazione dei pazienti con IBS in sottogruppi in base al genere, gravità dei sintomi, abitudini intestinali, presenza di comorbilità come ansia e depressione può essere utile per identificare i rispondenti alle terapie che modulano il microbiota intestinale e migliorare l'efficacia di tali trattamenti".

La modulazione nutrizionale del sistema immunitario: probiotici, omega 3, vitamina D, vitamina E, zinco.
Aggiornamento 9/2/2019

Si sa da tempo, dagli studi epidemiologici, che alimenti ricchi in grassi saturi come carni rosse e latticini aumentano il rischio di tumore alla prostata, il più diffuso tra gli uomini.
Bloccare CD36, la proteina che "fornisce" i grassi alle cellule, aumenta la sopravvivenza negli animali con tumore prostatico, suggerendo che questa malattia proliferi soprattutto grazie ai grassi. Probabilmente il tipo di grassi influenza la progressione della malattia.
"L'obiettivo finale è combinare la terapia con acidi grassi e trattamenti esistenti come la chemioterapia e la radioterapia a dosi più basse per uccidere il cancro e ridurre gli effetti collaterali".

Una posizione ufficiale della Società europea di Allergologia (EAACI) chiarisce il legame tra microbi, tumori e allergie.
L'ipotesi della biodiversità è una pietra miliare nella comprensione dell'epidemie di malattie allergiche. Una scarsa varietà dei batteri, intestinali e non, aumenta il rischio di allergie.
I bambini ad alto rischio di asma, dermatite atopica e allergie hanno spesso nel loro intestino ridotta abbondanza di Bifidobacterium, Akkermansia, Faecalibacterium e Lactobacilli e maggiore abbondanza dei funghi Candida e Rhodotorula.
I batteri intestinali hanno una forte influenza sugli eosinofili, i globuli bianchi maggiormente coinvolti nelle allergie, nelle infezioni dei vermi e di C. difficile. L. fermentum e L. rhamnosus riducono le allergie agendo sugli eosinofili.
L. rhamnosus induce anche la tolleranza orale nelle allergie alimentari.
Le Tregs sono cellule modulatrici del sistema immunitario, e spesso nell'autoimmunità sono carenti. Bifidobacterium longum 35624, Clostridia e Bacterioides fragilis le aumentano.
Lo stile di vita occidentale, con un eccesso di igiene e cibi che non favoriscono la crescita dei batteri buoni, aumenta anche il rischio di tumori, come la leucemia e il tumore al colon, grazie al batterio Fusobacterium nucleatum.
La permeabilità dei tessuti gioca un ruolo fondamentale in queste malattie: in determinate condizioni, la normale barriera epiteliale dell'intestino può diventare permeabile, permettendo il passaggio di microbi e molecole microbiche nella circolazione sistemica (situazione nota come traslocazione microbica).
Potrebbe pertanto essere possibile ridurre il rischio riducendo la traslocazione microbica attraverso l'uso selettivo dei probiotici.

Aggiornamento 10/2/2019

L'integrazione con aminoacidi essenziali è il miglior modo per curare la perdita di muscolo nelle persone in condizioni critiche
Aggiornamento 11/2/2019

L'integrazione di magnesio e vitamina E riduce le ulcere nelle persone con piede diabetico. Migliora inoltre i parametri metabolici (trigliceridi, glicemia, colesterolo), lo stato degli antiossidanti e l'infiammazione
Da una revisione generale sugli effetti del magnesio emerge che riduce fortemente il rischio di ospedalizzazione nelle donne in gravidanza e sia l'intensità che la frequenza dell'emicrania. Riduce inoltre il rischio di diabete e ictus come già noto.

Il 75% delle persone ha livelli inadeguati di vitamina D, per questo molti ricorrono all'integrazione. Il magnesio (Mg) è essenziale nel metabolismo della vitamina D, e l'assunzione di grandi dosi di vitamina D può indurre una grave deplezione di Mg. L'integrazione di magnesio deve essere considerata insieme alla terapia con vitamina D. Infatti la sua carenza causa riduzione dei recettori per la vitamina D, del PTH, aterosclerosi e ipocalcemia. Non esiste un metodo affidabile per verificare i livelli di magnesio nel sangue, ma assumerlo è facile sia con cibi di qualità che con integratori. La supplementazione va ridotta o evitata in caso di problemi renali.

Aggiornamento 12/2/2019

Una delle conseguenze del sovrappeso è la sindrome OSAS (apnee notturne). Da questo deriva una riduzione dell'ossigeno nel sangue e un'attivazione delle vie infiammatorie.
L'infiammazione è associata a cambiamenti neurocognitivi, dell'umore, del comportamento, della funzione cardiovascolare e del metabolismo, nonché ad una serie di condizioni correlate tra cui la malattia renale cronica, la disfunzione erettile, le patologie oculari e il cancro.

"Oltre all'uso del respiratore (CPAP) trattamenti più precisi potrebbero includere vitamina C o antiossidanti di origine vegetale per invertire il danno causato dai processi infiammatori specifici e proteggere il corpo dai danni futuri".
Aggiornamento 14/2/2019

Il coenzima Q10 riduce la frequenza degli attacchi di emicrania senza ridurre però l'intensità e la durata.

Senza pensare che sia la soluzione per tutto e che l'effetto sia comunque soggettivo, una donna di 65 anni ha mandato in remissione il suo diabete di tipo 2 che aveva da 25 anni e migliorato la depressione che la affliggeva da decadi in 3 mesi di dieta chetogenica

Aggiornamento 15/2/2019

Un probiotico con 14 ceppi è stato in grado di ridurre frequenza e intensità degli attacchi e uso di farmaci in persone con emicrania. L'effetto è forse dovuto alla riduzione della permeabilità intestinale e dell'infiammazione
Aggiornamento 17/2/2019

Le persone con depressione, schizofrenia e demenza spesso hanno livelli inferiori di folato nel sangue rispetto a persone che non soffrono di disturbi psichiatrici. Il folato è necessario per la sintesi di neurotrasmettitori, e per questo la sua somministrazione con o senza farmaci supporta la guarigione da queste malattie

Il tè verde è efficace nel migliorare i parametri epatici e cardiovascolari nella steatosi epatica
Aggiornamento 22/2/2019

Grazie alle antocianine contenute nei mirtilli, la pressione scende e il sistema cardiovascolare migliora la sua funzione.
Se i sussidi all'agricoltura venissero dati per produrre frutta al posto che mais che diventa zucchero e mangimi per allevamenti intensivi o grano che diventa farina 00 staremmo molto meglio
Aggiornamento 23/2/2019

Anche Dariush Mozaffarian concorda sull'uso del cibo come medicina
Aggiornamento 24/2/2019
La revisione dell'uso delle diete sull'autismo: non grande evidenza ma alcuni risultati con diete cheto, gluten free/ dairy free, probiotici, curcuma.
Aggiornamento 25/2/2019

125 g di lamponi dopo il pasto riducono glicemia e insulina in persone prediabetiche. Ma il diabetologo vi dirà di fare attenzione alla frutta perché contiene zuccheri, e di bere tranquillamente il caffè perché ne mettete solo 2 cucchiaini

Aggiornamento 28/2/2019

Chi vi dice che la dieta non influenza le malattie infiammatorie vi mente, magari attribuendo i risultati a effetto placebo.

La dieta chetogenica ad esempio riduce l'espressione di molecole proinfiammatorie (eicosanoidi) che peggiorano il quadro clinico della sclerosi multipla
Tra i minerali, calcio, magnesio e selenio sono quelli più indicati nella prevenzione e trattamento della sarcopenia (perdita di muscolo)
Aggiornamento 5/3/2019

L'infiammazione dovuta alle allergie alimentari peggiora le condizioni di persone con sclerosi multipla intermittente remittente.

Il legame tra cibo e malattie autoimmuni è ben conosciuto da tempo anche se spesso si trascura questo aspetto.
Aggiornamento 7/3/2019

Nelle persone con fegato grasso, la curcumina è efficace nell'abbassare i livelli di colesterolo LDL, trigliceridi, glicemia a digiuno, indice HOMA (insulinoresistenza) peso ed enzimi  AST

Aggiornamento 9/3/2019

In uno studio fatto su 219 bambini con sclerosi multipla recidivante intermittente, ogni 10% di aumento di calorie da grassi saturi triplica il rischio di ricaduta, mentre ogni porzione di vegetali lo dimezza.
Aggiornamento 14/3/2019

Una revisione dei dati sull'efficacia delle diete nella fibromialgia (FM) ha trovato modesti risultati con diversi metodi (FODMAP, dieta vegetariana, ecc). In generale "i sintomi della FM sembrano essere associati a diverse alterazioni metaboliche, in particolare per quanto riguarda i cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale e la conseguente esistenza di proliferazione batterica dell'intestino tenue (SIBO), variazioni nell'asse ipotalamico e l'aumento di cortisolo, disfunzione mitocondriale, stress ossidativo e alterazioni nel sistema nervoso centrale, con attivazione della cellule gliali nel liquido cerebrospinale. In questa prospettiva, una combinazione di diversi approcci nutrizionali che potrebbero interferire in ogni alterazione metabolica potrebbero essere un modo per migliorare la sintomatologia della malattia", e in generale la qualità della vita (ansia, sonno, depressione, energie, stato infiammatorio).
Aggiornamento 17/3/2019

Il consumo di una miscela di aminoacidi essenziali arricchita in leucina (LEAA)  sopprime l'aumento di marcatori di danno muscolare nel sangue indotto dall'esercizio fisico, suggerendo che potrebbe attenuare i danni muscolari e favorire il recupero muscolare. Gli stessi risultati non si ottengono con i BCAA (aminoacidi ramificati).
Aggiornamento 20/3/2019

Il legame tra intestino, cervello, stress e salute mentale.

L'interazione tra ormoni, flora, nutrienti e condizioni intestinali influenza l'umore e non solo..
Lo stress cronico porta a livelli elevati di ormoni come il cortisolo, l'ormone dello stress, e può anche causare bassi livelli di serotonina e altri neurotrasmettitori nel cervello collegati alla depressione. Nelle persone predisposte, lo stress cronico può essere uno dei principali fattori che contribuiscono allo sviluppo di malattie psichiatriche, come ansia e depressione.
Una dieta ricca di fibre ha dimostrato di contribuire a un ambiente intestinale sano in diversi modi,  aumentando la produzione di SCFA (acidi grassi a catena corta) e modulando la flora.
Lo stress ossidativo, un fattore che contribuisce alla malattia mentale, è spesso associato ad alti livelli di infiammazione tissutale, ed è stato suggerito che le persone con depressione hanno maggiori probabilità di avere un aumento dello stress ossidativo. È ben documentato che i probiotici aiutano a migliorare lo stato antiossidante e ridurre il danno ossidativo.
La barriera ematoencefalica (BBB) è un importante strato di cellule che circondano il cervello che agisce per controllare ciò che entra per mantenere l'omeostasi del sistema nervoso centrale. È stato dimostrato che una flora intestinale sana e bilanciata diminuisce la permeabilità della BBB e aumenta le giunzioni strette (cioè la rende meno permeabile), un altro modo unico in cui un microbioma intestinale sano contribuisce alla salute e alla vitalità complessive.

In sintesi, la terapia probiotica è un metodo che promuove un ambiente intestinale sano ed equilibrato, insieme a una dieta ricca di fibre. Lo stress, un fattore significativo nella depressione, è noto per alterare negativamente la microflora, abbassando i livelli di Lattobacilli e Bifidobatteri. Quindi una parte importante di un protocollo per un intestino sano è la gestione dello stress, da abbinare a dieta e integrazione appropriata

Aggiornamento 21/3/2019
L'iniziativa della TUFTS University Food is Medicine.

Il supporto nutrizionale, grazie alle sue capacità immunomodulanti, può migliorare significativamente la capacità funzionale dei pazienti con BPCO (broncopneumopatia cronico-ostruttiva).
Poiché non esistono cure per i pazienti con BPCO, uno degli obiettivi principali nella gestione della malattia è il miglioramento o il mantenimento della funzionalità corporea e della qualità di vita. Questa revisione sistematica descrive i tipi e l'entità dei benefici funzionali che potrebbero sorgere attraverso il supporto nutrizionale. Suggerisce che almeno alcune delle conseguenze funzionali avverse della BPCO grave sono reversibili con il supporto nutrizionale".

Aggiornamento 24/3/2019

Il NAD+ si riduce con l'età, ed è una delle cause dell'invecchiamento cardiovascolare e della perdita di energie, attraverso la riduzione della mitocondriogenesi.
I livelli cellulari di NAD+ possono essere aumentati aumentando la regolazione degli enzimi coinvolti nella biosintesi di NAD+, mediante l'inibizione dei consumi di NAD+ o mediante trattamento con precursori NAD+, tra cui niacina, nicotinamide mononucleotide (NMN), nicotinammide riboside (NR).
Ci sono forti dati che dimostrano che il NAD+ nel sangue umano può aumentare fino a 2,7 volte con una singola dose orale di NR. Inoltre, è stato dimostrato che dosi singole di 100, 300 e 1.000 mg di NR provocano aumenti dose-dipendenti di NADnel sangue nell'uomo.
"Collettivamente, stiamo entrando in una nuova era della ricerca sull'invecchiamento vascolare e cambierà il modo in cui ci avviciniamo alla prevenzione e al trattamento delle patologie cardiovascolari legate all'età. Le aziende farmaceutiche che si preparano a questo cambiamento di paradigma realizzeranno enormi benefici per gli anni a venire.

Le strategie terapeutiche di potenziamento del NAD+ hanno il potenziale di ritardare / invertire il declino fisiologico associato all'età nel sistema cardiovascolare e quindi, prevediamo che saranno componenti utili nei futuri protocolli di trattamento anti-invecchiamento per la prevenzione delle malattie correlate all'invecchiamento e l'estensione della salute cardiovascolare arco".

Aggiornamento 25/3/2019

Nel modello animale, gli oli riscaldati più volte aumentano le metastasi del tumore mammario. Questo è probabilmente dovuto alla perossidazione lipidica che aumenta stress ossidativo e infiammazione

Nel modello animale, un quantitativo di HFCS (sciroppo di glucosio-fruttosio, mix dei 2 zuccheri usato come dolcificante nelle merendine e nelle bibite) corrispondente a una lattina di bevanda zuccherata al giorno stimola la crescita dei tumori intestinali, anche senza sovrappeso.

"I nostri risultati suggeriscono che il ruolo del fruttosio nei tumori è quello di migliorare il ruolo del glucosio nel dirigere la sintesi degli acidi grassi.La conseguente abbondanza di acidi grassi può essere potenzialmente utilizzata dalle cellule tumorali per formare le membrane cellulari e le molecole di segnalazione, per crescere o influenzare l'infiammazione".

"A differenza del glucosio, il fruttosio non è essenziale per la sopravvivenza e la crescita delle cellule normali, il che suggerisce che le terapie rivolte al metabolismo del fruttosio vadano esplorate. In alternativa, evitare di consumare bevande zuccherate il più possibile invece di fare affidamento sui farmaci ridurrebbe significativamente la disponibilità di zucchero nel colon".

Questo può spiegare l'impennata di casi di tumori intestinali tra i giovani, che normalmente colpiscono una fascia di età più avanzata.
Aggiornamento 30/3/2019
Il potenziale contro i biofilm di molti ceppi probiotici

Aggiornamento 31/3/2019

In accordo con gli studi su cellule e animali, anche in un piccolo studio su 10 donne il consumo di noci attiva i geni che proteggono e riducono la crescita e la proliferazione del tumore al seno. "Poiché molti dei componenti benefici delle noci si trovano anche in frutta e verdura, l'incorporazione delle noci in una dieta sana dovrebbe fornire ulteriori e probabili benefici sinergici aumentando il consumo totale di antiossidanti, fitosteroli, fibre alimentari e grassi polinsaturi per ridurre la morbilità e la mortalità dal cancro al seno".


Aggiornamento 1/4/2019

Lo zenzero non sembra migliorare la glicemia a digiuno, ma ha un impatto a lungo termine sull'emoglobina glicata, un parametro che indica una media delle glicemie degli ultimi 3 mesi. Gli autori concludono affermando "questa medicina naturale potrebbe avere un impatto sul controllo del glucosio sul lungo periodo nei pazienti con diabete di tipo 2". Questo anche verso altre componenti della sindrome metabolica

Tra gli effetti dei semi di lino vi è una potente azione antipertensiva e in generale cardioprotettiva.
"L'olio di lino ha mostrato attività antiipertensiva alterando le concentrazioni di oxilipina proinfiammatoria, attività antiaterogena riducendo la produzione di citochine infiammatorie, effetti antiaritmici diminuendo la fibrillazione ventricolare".
Aggiornamento 3/4/2019

La malnutrizione aumenta il rischio delle persone che si sottopongono a intervento chirurgico, e la sarcopenia spesso non viene neanche individuata. La vitamina D e l'albumina basse sono predittive di alto rischio e si dovrebbe correggere queste carenze prima di operare.
Il digiuno perioperatorio può esacerbare la risposta allo stress chirurgico e intensificare la perdita di proteine; quindi, il digiuno preoperatorio dovrebbe essere evitato.
Una dieta ad alto contenuto di aminoacidi essenziali e carboidrati, anche con integratori appositi, riduce i rischi perioperatori, ed è fondamentale per ridurre la perdita di tessuti catabolizzati per riparare quelli operati.

La review conclude con "In sintesi, è ormai chiaro che è necessario un invito all'azione per garantire che in futuro nessun paziente venga sottoposto a chirurgia elettiva senza screening nutrizionale e intervento nutrizionale strutturato".

Aggiornamento 4/4/2019

Quando assumere alcuni integratori, tipicamente usati in nutrizione funzionale? I probiotici superano più agevolmente lo stomaco se presi al pasto. Gli enzimi digestivi alcuni minuti prima di mangiare. Gli antimicrobici invece vanno meglio lontano dal pasto e dai probiotici

La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) colpisce molte donne, e si manifesta con insulino-resistenza, tendenza a mettere grasso addominale, irsutismo e altri segni. 
L'alimentazione a basso indice e carico glicemico, antinfiammatoria e tendenzialmente mediterranea può aiutare
Tra i nutrienti più importanti ci sono il magnesio e lo zinco. Tra i supplementi utilizzabili folati e vitamina D (per l'infiammazione), inositolo, omega 3 e N-acetilcisteina (per la fertilità), cannella, cromo e acido alfalipoico per la sensibilità insulinica.

Aggiornamento 5/4/2019
In persone con problemi intestinali (in questo caso IBD, Crohn o rettocolite) si dovrebbe sempre indagare la presenza di SIBO, sovracrescita batterica dell'intestino tenue, che è una delle cause dell'alterazione e dell'infiammazione intestinale. In caso di positività il trattamento con rifaximina e/o probiotici può migliorare la malattia intestinale
Un caso eclatante di effetto soggettivo legato alle condizioni di salute. Fitoestrogeni e composizione corporea dopo la menopausa: nelle donne sane sembrano ridurre lievemente il peso, mentre in caso di problemi metabolici (ipertensione, diabete o dislipidemia) favoriscono l'aumento

Aggiornamento 6/4/2019
Una piccola quantità di nitrati, con rape o supplementi, può ridurre la pressione sanguigna nel modello animale. Gli scienziati ipotizzano che aggiunti ai cibi salati possono ridurre il danno di questi ultimi
Aggiornamento 7/4/2019
Nello studio REDUCE--IT, 4g al giorno di una particolare forma di omega 3 riducono gli eventi cardiovascolari del 30% in persone con ipertrigliceridemia e in cura con statine.

Aggiornamento 8/4/2019
Batteri (E. coli, S. marcescens e tanti altri) e funghi (Candida) si possono organizzare in forme di resistenza chiamati biofilm, molto resistenti ad antibiotici e antimicotici. La presenza dei biofilm è associabile ad autoimmunità, malatte infiammatorie intestinali come il Crohn ecc. Qual è allora il modo per combatterli, visto che non rispondono alle terapie? L'uso dei batteri per una "battaglia per il territorio" è l'approccio vincente, perché i giusti batteri rilasciano delle sostanze per "dominare"il territorio. Le specie inserite in un innovativo probiotico Saccharomyces boulardiiLactobacillus acidophilusLactobacillus rhamnosus, e Bifidobacterium breve sono in grado di produrre enzimi che degradano i biofilm, e hanno dimostrato di essere efficaci  in vitro e quindi un promettente trattamento terapeutico.

Aggiornamento 9/4/2019
Le cause della schizofrenia sono sconosciute, ma ricerche recenti suggeriscono che  alterazioni nella tolleranza al glucosio e insulino-resistenza possono avere un ruolo. Nell'articolo si descrivono 2 casi di persone in cui la malattia è andata in remissione con trattamento chetogenico, che probabilmente influisce sulla funzionalità neuronale e sulla bioenergetica dei mitocondri. "Questi casi suggeriscono che la dieta chetogenica può essere un trattamento efficace per la schizofrenia, in grado di indurre la remissione dei sintomi psicotici, l'abbandono dei farmaci antipsicotici e il ripristino di una vita normale. Entrambi i pazienti hanno anche perso peso. Studi controllati randomizzati sono necessari per stabilire la sicurezza e l'efficacia della dieta chetogenica per i disturbi psicotici".
Aggiornamento 10/4/2019

4000 unita di vitamina D al giorno, abbinate alla chemioterapia, possono migliorare la sopravvivenza delle persone con tumore del colon-retto con metastasi. I risultati sono migliori nelle persone con peso inferiore
L'uso della glutammina, un aminoacido non essenziale spesso integrato senza motivo, è molto controverso e il suo effetto può dipendere dalla fase della malattia. In questo modello di danno polmonare acuto inibire il metabolismo della glutammina facilita la guarigione riducendo l'infiammazione

Aggiornamento 11/4/2019

Il cervello delle persone con schizofrenia è infiammato. In questa condizione il triptofano, che normalmente diventa serotonina e favorisce il benessere, viene trasformato in kinurenina, un composto che altera la funzione dei neuroni. Anche la flora intestinale può influenzare questi metabolismi e quindi avere un ruolo chiave nei disturbi dell'umore/cognizione/comportamento.

La massa muscolare incide sulla tossicità della chemioterapia. Chi ha scarsa muscolatura ha più rischio di dover interrompere la terapia prima. Questo giustifica l'uso di alimentazione e integrazione adatta a salvaguardare la massa magra.
Aggiornamento 13/4/2019

Quali sono le attuali evidenze sull'uso di diverse diete nelle IBD (malattie infiammatorie intestinali come Crohn e colite ulcerosa)?
La dieta di eliminazione appare promettente nei casi gravi che non rispondono ai farmaci, ma servono più studi. Quella dei carboidrati specifici non appare supportata dalla letteratura. La dieta paleo autoimmune ha dato risultati che devono essere confermati in studi più grandi.
La dieta FODMAP è quella più utilizzata e da usare nelle fasi acute
La dieta liquida con supplementi è da utilizzare nei casi più gravi e con ostruzione.

Per quanto riguarda l'integrazione, 2-3g di curcumina si possono raccomandare nelle forme moderate, gli omega 3 da soli non sono efficaci, la vitamina D è utile in caso di carenza
Aggiornamento 14/4/2019
Un case-study di una donna in cui la tiroidite di Hashimoto e il conseguente ipotiroidismo sono stati provocati dal consumo di dolcificanti artificiali. La rimozione di queste sostanze è stata sufficiente per riportare il TSH e gli anticorpi a livelli normali. Il sucralosio è noto per diminuire l'asse tiroideo e l'attività della tireoperossidasi. L'aspartame rilascia metanolo che viene convertito a formaldeide, tossica per i follicoli tiroidei. In generale è possibile dire che l'autoimmunità è attivata da stimoli ambientali in persone predisposte geneticamente.

Le persone con tumore esofageo e perdita di massa magra (sarcopenia e successivamente cachessia) dovrebbero assumere supplementi orali con alte dosi di HMB e EPA. Il primo supporta la massa magra, il secondo riduce l'infiammazione e lo stato di ipercatabolismo.
Aggiornamento 18/4/2019
La leucina è un aminoacido essenziale particolarmente coinvolto nell'aumento della massa muscolare. I ricercatori hanno riportato che la riduzione dei livelli di leucina sopprime la divisione delle cellule del tumore al seno ER+, mentre un aumento di dieci volte dell'aminoacido la aumenta, riducendo anche la risposta alle terapie.
"Poiché le proteine animali hanno una maggiore quantità di leucina rispetto a quelle di origine vegetale, questo studio inizia a identificare una strategia di intervento dietetico per aiutare i pazienti con tumori al seno ER+", ha affermato Muthuswamy. "La nostra ricerca non implica necessariamente che le proteine animali aumentino la crescita delle cellule di cancro al seno, solo che l'abbassamento dei livelli di leucina può essere utile per i pazienti con diagnosi di carcinoma mammario ER +".

L'inulina è la fibra tipica del carciofo e del topinambur. La supplementazione di questa fibra bifidogenica migliora il microbiota, i marker di infiammazione e l'insulinoresistenza in persone sovrappeso non diabetiche
Il kefir, nel modello animale, abbassa la pressione dei topi ipertesi migliorando il microbiota intestinale e i messaggeri che i batteri rilasciano
Aggiornamento 22/4/2018
Tra le persone con schizofrenia, circa un terzo ha anticorpi IgG antigliadina (contro il glutine, ma diversi da quelli legati alla celiachia). In questo sottogruppo togliere il glutine sembra associato a miglioramento dei sintomi negativi (anedonia, insensibilità, alogia e apatia) ma non della depressione.
I pazienti nel gruppo gluten-free hanno riportato anche meno dolore addominale, diarrea, stitichezza, reflusso e indigestione.

Tra le persone bipolari ricoverate per atteggiamento maniacale, chi ha assunto un probiotico ha ridotto il rischio di successivo ricovero (24% vs 73% del gruppo placebo) e gli eventuali giorni di ricovero (3 vs 9)
Aggiornamento 23/4/2019

La dieta antinfiammatoria migliora le condizioni delle gengive.

"Entro i limiti, lo studio ha dimostrato che la gengivite è profondamente influenzata dalla dieta. La dieta antinfiammatoria è stata in grado di ridurre significativamente l'infiammazione gengivale in un intervallo clinico rilevante e indurre la perdita di peso.
Il legame tra microbiota intestinale e controllo glicemico

Aggiornamento 24/4/2019
Il metabolismo cellulare è regolato soprattutto dalla disponibilità di nutrienti. Una carenza di aminoacidi essenziali porta ad attivazione delle vie dello stress con conseguente riduzione della vitalità cellulare. L'eccesso di glucosio viene convertito in sostanze di deposito come glicogeno e grassi. Le concentrazioni di ATP e ADP influenzano rispettivamente l'ossidazione degli zuccheri o dei grassi.
Serina e glicina sono 2 aminoacidi non essenziali che vengono sintetizzati in eccesso dalle cellule tumorali e la loro restrizione dietetica riduce la crescita tumorale in alcuni modelli animali.
Per sostenere gli alti tassi di proliferazione, le cellule tumorali spesso utilizzano una varietà di nutrienti dal loro microambiente, come gli aminoacidi non essenziali, che sono fondamentali per il loro anabolismo (crescita).
L'eccesso di grassi saturi attiva il cosiddetto "stress del reticolo endoplasmatico", alterando la sintesi di proteine e dando luogo alla produzione di proteine "malfunzionanti"; questa condizione è presente nel diabete, steatosi, tumori ecc. e queste proteine non sono correttamente eliminate con l'autofagia.

Comprendere il ruolo della (alterata) autofagia nel sostenere la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali ha il potenziale di rivelare "vulnerabilità" metaboliche e fornire nuove opzioni terapeutiche nei trattamenti contro il cancro.
Aggiornamento 25/4/2019
La curcumina migliora alcuni aspetti della sindrome metabolica: secondo la revisione degli studi si abbassano glicemia, trigliceridi, pressione minima e aumenta il colesterolo buono, mentre non si riducono circonferenza vita e pressione massima
Aggiornamento 26/4/2019

I bambini con ADHD (deficit di attenzione e iperattività) sembrano avere deficit di alcune vitamine ed eccesso di omocisteina, un metabolita che il corpo deve smaltire. Non è uno studio che dimostra causalità, ma solo associazione, che potrebbe essere dovuta all'alimentazione povera di questi bambini, ma alcuni studi in cui si migliora l'alimentazione e/o si integrano le carenze il comportamento dei bambini migliora.
Aggiornamento 27/4/2019
Un'antica diatriba riguarda l'uso del cibo come medicina. Gli alimenti possono funzionare come un farmaco? Secondo Dariush Mozaffarian, uno dei più famosi epidemiologi al mondo, sì. "Sebbene il ruolo importante del cibo nella salute sia sempre più riconosciuto, la nutrizione non è stata tradizionalmente ben integrata nei sistemi sanitari. Un ostacolo è quello di dimostrare l'efficacia e la convenienza economica di specifici interventi nutrizionali". Uno studio appena concluso ha evidenziato come i "pasti medicali su misura (MTM)" fatti su persone con condizioni mediche complesse come HIV, cancro, diabete, malattia renale allo stadio terminale, insufficienza cardiaca congestizia ecc migliorino le condizioni di queste persone e "rappresentino interventi promettenti e meritino ulteriori studi", e "sono in grado di migliorare la salute degli americani, in particolare i più vulnerabili". Sebbene lo studio sia osservazionale, è strutturato in modo da fornire buone indicazioni, ma non può dirci quale caratteristica del cibo sia la vera responsabile dei cambiamenti. I vantaggi potrebbero derivare dall'aumentata disponibilità degli alimenti ritenuti salutari, perché si è fornito un'alternativa agli alimenti confezionati e agli alimenti a rapida preparazione, oppure a nessun cibo. Nelle persone con diabete gli MTM hanno migliorato l'alimentazione in generale (più verdure, frutta e cereali integrali, meno alcol e zuccheri aggiunti), hanno abbassato gli episodi ipoglicemici del 27% (p = 0,03), ha ridotto l'insicurezza alimentare auto-percepita del 32% (p = 0,047) e ridotto del 41% il numero di giorni con scarsa qualità della vita a causa di stress mentale (P = .03). E soprattutto il cibo salutare è un investimento: "Qualunque sia il meccanismo preciso, il potenziale di risparmio sui costi grazie agli MTM è sorprendente: in base alla presente indagine, circa $ 9000 risparmiati per paziente all'anno". In un altro studio chiamato "Fresh Food Pharmacy", l'accesso a 10 pasti settimanali di alimenti freschi e sani ha ridotto i livelli medi di emoglobina glicata dal 9,6% al 7,5%. "Dato il loro potenziale per ottenere significativi benefici per la salute e risparmi sui costi, gli MTM possono rappresentare la punta della lancia per un'evoluzione nazionale verso un approccio food-is-medicine".
Aggiornamento 28/4/2019
La funzione cerebrale e l'umore sono fortemente influenzati dall'intestino. Si ha un'interazione tra vie metaboliche, nervose, immunitarie e ormonali con l'intestino, e questo influenza la percezione del dolore e dell'infiammazione intestinale, con ripercussioni sul cervello. Infatti i batteri presenti nell'intestino producono e metabolizzano molti ormoni e acidi grassi capaci di modulare il cervello, con il cosiddetto asse intestino-cervello. I livelli di GABA, triptofano, glutammato, BDNF sono così modulati dalla flora, e sono importanti per la risposta allo stress, l'ansia, il comportamento, la memoria. Bifidobatteri e lattobacilli possono modulare questi neurotrasmettitori/ormoni, e in questo caso i probiotici prendono il nome di psicobiotici.
Aggiornamento 2/5/2019
Nei topi il digiuno intermittente insieme alla metformina (farmaco ipoglicemizzante) riduce la crescita dei tumori. In pratica la disponibilità di glucosio è uno dei fattori che nutre il cancro.

Nei prossimi mesi partirà la sperimentazione sull'uomo, con l'applicazione del protocollo dietetico da sommare alle terapie tradizionali come la chemio.


Nuove cattive notizie per gli amanti degli aminoacidi ramificati (BCAA). Nonostante siano già da tempo indicati come inutili se non dannosi, continuano ad essere tra i supplementi più usati, soprattutto nelle palestre. Ma come ci insegnano i veri scienziati, noi abbiamo bisogno di tutti gli aminoacidi essenziali contemporaneamente, meglio se in rapporti ideali.
Il surplus di BCAA infatti riduce la disponibilità di altri aminoacidi come treonina e triptofano.
Questo porta ad un crollo della produzione di serotonina e aumento della fame che può favorire obesità e diabete.

I topi che assumono troppi BCAA hanno aspettativa di vita più breve e tutto il metabolismo energetico influenzato, con minore ossidazione dei grassi (QR elevato).
Aggiornamento 5/5/2018

La CFS, sindrome da fatica cronica, sembra associata con alcune infezioni come EBV (mononucleosi), virus erpetici ed enterici, metalli pesanti come nichel, cadmio e mercurio, alterazione del microbiota.
Questo porta ad alterazioni del sistema immunitario e stress ossidativo.
Dal punto di vista alimentare è possibile migliorare le condizioni lavorando sulla funzionalità mitocondriale e antiossidante, bilanciando l'azione del sistema immunitario. Le carenze spesso riscontrate sono vitamina C, complesso vitaminico B, sodio, magnesio, zinco, folati, carnitina, triptofano, acidi grassi essenziali e coenzima Q10.
Aggiornamento 9/5/2018

Il trattamento con sulforafano, un estratto dei broccoli, riduce il glutammato e aumenta il suo derivato glutatione, riducendo lo sbilanciamento dei neurotrasmettitori e la necessità di farmaci in persone con schizofrenia. Il sulforafano agisce aumentando la produzione del gene che sintetizza il glutatione, un potente antiossidante cellulare, a partire da glutammato e altri aminoacidi. In soli 7 giorni di trattamento il glutatione aumenta del 30%.
Aggiornamento 12/5/2018
Non tutti sanno che.... molte malattie partono dall'intestino, tra cui l'insufficienza renale. Studi condotti su modelli animali e pazienti con insufficienza renale cronica mostrano che la supplementazione con amido resistente attenua le concentrazioni delle tossine uremiche, incluse indoxilsolfato e p-cresil-solfato. L'amido resistente infatti agisce da prebiotico che promuove la proliferazione di batteri intestinali buoni come i bifidobatteri e i lattobacilli, e aumenta la produzione di metaboliti tra cui gli acidi grassi a catena corta, che conferiscono numerosi benefici salutari. Evidenze emergenti mostrano che i metaboliti derivati dai microbi intestinali possono mitigare l'infiammazione attraverso la regolazione di alcuni globuli bianchi (Treg). In questo modo la progressione del danno renale può rallentare.
Aggiornamento 13/5/2018
Il sambuco possiede proprietà antinfluenzali che agiscono ad ogni fase del ciclo virale, e può aiutare a rafforzare la risposta immunitaria di una persona al virus.
"Bloccare il ciclo virale a più stadi ha una maggiore possibilità di inibire l'infezione virale ", ha spiegato il dott. Peter Valtchev.
"In aggiunta a ciò, abbiamo identificato che la soluzione di sambuco stimolava anche le cellule a rilasciare certe citochine, che sono messaggeri chimici che il sistema immunitario utilizza per la comunicazione tra diversi tipi di cellule per coordinare una risposta più efficiente contro l'agente patogeno invasore", ha detto il direttore del Centro di ricerca, la professoressa Fariba Deghani.
Il team ha anche scoperto che l'attività antivirale del sambuco può essere attribuita ai suoi composti antocianidinici - i fitonutrienti responsabili della colorazione viola.
Aggiornamento 17/5/2018

Un composto naturale presente nei broccoli, I3C, inibisce la crescita tumorale. Però ne servono 7 kg (o 3 di cavoletti di Bruxelles) 🤔🤔 (studio originale)
Aggiornamento 18/5/2019
Lo zafferano è efficace quanto il metilfenidato nel migliorare il comportamento dei ragazzi con ADHD in uno studio preliminare. L'effetto è dovuto forse alla riduzione dello stress ossidativo, spesso presente nei disturbi neurologici/comportamentali.
Aggiornamento 19/5/2019

L'EAACI, la società europea di allergologia, ha rilasciato una posizione sulla funzione dei grassi in relazione ad allergie, dermatite atopica e asma.
I polimorfismi nei geni (le diverse forme genetiche che ognuno di noi porta) associati alla sintesi, catabolismo e utilizzo dei grassi influenzano i loro fabbisogni e funzioni.
Gli omega 3 sono solitamente benefici, mentre gli omega 6 sono metabolizzati a composti proinfiammatori, ma comunque necessari.
È probabile che un approccio nutrizionale personalizzato, compresa la supplementazione di acidi grassi, sia necessario per osservare i benefici ottimali che possono venire ​​dagli acidi grassi nella prevenzione e nel trattamento delle allergie e dell'asma.
La supplementazione con omega 3 o il consumo di alimenti ricchi di questi grassi (ad esempio, pesce grasso, alcune microalghe e carne di ruminanti allevati con un adeguato esercizio fisico e una dieta a base di erbe) sono probabilmente utili.
Si ribadisce la nocività dei grassi trans, a parte il CLA presente nei prodotti caseari.
Anche il microbiota interagisce, in particolare con la produzione di grassi a catena corta (SCFA).

Aggiornamento 21/5/2019

Il carcinoma esofageo a cellule squamose è particolarmente dipendente dalla glutammina, un aminoacido non essenziale molto presente negli alimenti e spesso integrato senza ragione.
Nello studio i ricercatori hanno inibito la crescita del tumore e aumentato la sensibilità alla chemioterapia inibendo l'enzima che produce energia dalla scissione della glutammina. Questo capita anche nel tumore al seno triplo negativo
Come può la dieta influenzare il rischio di tumore? Tra le altre cose, una dieta povera di fibra favorisce lo sviluppo di un microbiota che rilascia fattori proinfiammatori e aumenta il rischio tumorale. 
Ma i microbi influenzano anche il corso della malattia: un corretto microbiota aiuta nella detossificazione della chemioterapia, ne aumenta l'efficacia e riduce gli effetti collaterali.
"In conclusione, le prove spingerebbero per manipolare i batteri intestinali in modo da ottimizzare i risultati del trattamento del cancro che può avvenire attraverso il trapianto di feci, i probiotici o cambio della dieta del paziente". Ulteriori studi sono necessari per individuare il rapporto tra rischi e benefici.
Aggiornamento 24/5/2019
Curare l'intestino e i suoi batteri è un modo efficace, insieme ai farmaci, per alleviare l'ansia. Questo il risultato di una revisione degli studi. Sia i probiotici che le diete sono efficaci, ma queste ultime di più. I ricercatori concludono che "soprattutto per i pazienti con malattie somatiche che non sono adatti per l'applicazione di farmaci psichiatrici per il trattamento dell'ansia, l'uso di probiotici e/o altri metodi come la dieta LowFODMAP possono essere applicati in modo flessibile a seconda delle condizioni cliniche".

Aggiornamento 25/5/2019
Negli ultimi decenni lo stile di vita moderno, comprensivo di uso eccessivo di antibiotici, cesarei, igiene e diete ad alto contenuto di alimenti processati, ha indotto variazioni importanti al nostro microbiota. Il processo iniziò già 10 mila anni fa circa, con la rivoluzione agricola, che cambiò le principali fonti alimentari dell'uomo, fino ad allora cacciatore-raccoglitore.
I ricercatori propongono il termine di MIS (sindrome da insufficienza di microbiota) per indicare la perdita di specie fondamentali per la salute dell'uomo.
Nelle popolazioni di cacciatori-raccoglitori odierne le cause di morte comprendono malattie infettive gastrointestinali e respiratorie (55%), incidenti e violenze (17%) e malattie degenerative (28%), di cui infarti e ictus sono estremamente rari, rappresentando invece la principale causa di morte in occidente, assieme ai tumori.

Le strategie dietetiche e la reintroduzione delle specie microbiche perse sono potenzialmente utilizzabili per migliorare la salute.
Aggiornamento 26/5/2019

Per migliorare i sintomi delle allergie stagionali, come la rinocongiuntivite, ci si può aiutare con l'estratto di ortica,  il guduchi (Tinospora cordifolia) e i probiotici come L. gasseri KS-13, B. bifidum G9-1, and B. longum MM-2
Aggiornamento 28/5/2019

Che legame esiste tra pelle e microbi?
I batteri buoni rilasciano dei metaboliti antinfiammatori che modulano il sistema immunitario e possono essere d'aiuto in numerose patologie dermatologiche, come dermatite atopica e da contatto. Lattobacilli e bifidobatteri sembrano i più indicati, e possono essere eventualmente somministrati come probiotici.
I probiotici sono indicati per "decolonizzare" i patogeni della pelle (in particolare P. aeruginosa S. aureus).
L. rhamnosus e L. reuteri sono particolarmente indicati nella dermatite atopica.
L. casei riduce l'infiammazione dermica abbassando le citochine infiammatorie, mentre E. coli Nissle 1917 riduce il rischio di dermatite da contatto.
B. infantis, col suo effetto antinfiammatorio, è utile generalmente nella psoriasi, L. sporogenes in quella pustolosa.

I lattobacilli riescono inoltre a ridurre l'acne, associata al batterio P. acnes . Anche i prebiotici, le fibre che stimolano la crescita dei batteri, sono utili.
Secondo una revisione degli studi sull'effetto della vitamina D nei pazienti psichiatrici, la supplementazione è efficace nel migliorare gli score di depressione e qualità del sonno, e i marker di infiammazione e stress ossidativo. Le persone affette da disturbi di questo genere sono quasi sempre carenti a causa della loro dieta povera e la poca vita all'aria aperta
Aggiornamento 29/5/2019

I polifenoli come il resveratrolo agiscono da prebiotici sulla flora, ossia stimolano la crescita di batteri buoni come Akkermansia, un batterio che spesso non si ritrova nell'intestino degli obesi e dei diabetici.
"Gli studi con modelli animali hanno mostrato un ruolo causale per A. muciniphila nel proteggere la barriera intestinale, che è stato associato con l'aumento dello spessore del muco, l'omeostasi del glucosio migliorata e l'alleviamento dell'endotossemia metabolica.
Attraverso un effetto prebiotico, i polifenoli possono favorire la crescita di alcuni batteri, come l'Akkermansia muciniphila, migliorare la ricchezza e la diversità complessiva della comunità batterica e migliorare la difesa dagli agenti patogeni rinforzando l'omeostasi della barriera intestinale".
Il trapianto fecale da persone che consumano polifenoli aiuta a dimagrire e a migliorare il quadro metabolico.
Gli integratori probabilmente non funzionano allo stesso modo perché non contengono la complessità delle sostanze presenti in natura.
Aggiornamento 31/5/2019
Nei topi affetti da glioblastoma (tumore cerebrale) la dieta chetogenica con limitazione di glutammina, un aminoacido non essenziale spesso importante per la crescita di alcuni tumori, portano a riduzione delle dimensioni del tumore
Aggiornamento 1/6/2019

La nutrizione funzionale è una disciplina che ha degli standard aggiornati e molto elevati, tra i pilastri troviamo la detossificazione, allergie, intolleranze, vie metaboliche, e in generale uno stile di vita che possa migliorare le condizioni di salute.
L'immunonutrizione e l'aterosclerosi: come antiossidanti, vitamine, grassi possono modulare e ridurre l'aterosclerosi.



QiShenYiQi è un'erba usata nella medicina tradizionale cinese. Da poco è stata dimostrata la sua efficacia nell'insufficienza cardiaca nell'uomo e nell'ipertrofia cardiaca nel topo.
Aggiornamento 2/6/2019
150 g al giorno di mirtilli per 6 mesi hanno migliorato la funzione vascolare attraverso l’aumento di ossido nitrico e ridotto il rischio cardiovascolare stimato del 15% in persone ad alto rischio.
75g (metà porzione) invece non hanno portato benefici rilevanti.
I ricercatori concludono che il consumo di mirtilli dovrebbe essere incluso nelle strategie dietetiche per ridurre il rischio cardiovascolare
Aggiornamento 4/6/2019

In un piccolo studio su 20 pazienti con tumore al colon, la dieta chetogenica con MCT abbinata alla chemioterapia ha migliorato la sopravvivenza rispetto alla sola chemio

L'aglio potrebbe essere utile non solo per tenere lontani i vampiri 😁😁 ma anche l'Alzheimer.
Infatti molti studi dimostrano il suo effetto favorevole sulla flora, la cui alterazione è legata alla neurodegenerazione. L'aglio si comporta come un antibiotico selettivo, che agisce solo sulle specie dannose, mentre i batteri amici sono naturalmente resistenti alla sua azione. I batteri buoni così rilasciano SCFA che agiscono positivamente sulla comunicazione nervosa (asse intestino-cervello).
Le sostanze presenti nell'aglio inoltre aumentano le difese antiossidanti e stimolano la neurogenesi tramite il BDNF.
"Consumare aglio è un modo semplice per aiutare a preservare la funzione cerebrale in una popolazione che invecchia".
Aggiornamento 5/6/2019

Esiste una connessione tra intestino e cervello, e questi organi si influenzano a vicenda.
"A causa di questa forte legame cerebrale, lo stress e una varietà di emozioni negative come ansia, tristezza, depressione, paura e rabbia possono influenzare il sistema gastrointestinale (GI). Questi trigger possono accelerare o rallentare i movimenti del tratto gastrointestinale e del contenuto al suo interno; rendere il sistema digestivo eccessivamente sensibile al gonfiore e ad altri segnali di dolore; rendere più facile per i batteri attraversare il rivestimento dell'intestino e attivare il sistema immunitario (permeabilità intestinale); aumentare l'infiammazione nell'intestino; e cambiare il microbiota intestinale (i tipi di batteri che risiedono nell'intestino). Ecco perché lo stress e le forti emozioni possono contribuire a influenzare o peggiorare una varietà di condizioni gastrointestinali come la malattia infiammatoria dell'intestino (morbo di Crohn e colite ulcerosa), la sindrome dell'intestino irritabile (IBS), la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) e le allergie e sensibilità alimentari.
I cambiamenti negativi nel sistema GI possono quindi influenzare il cervello, creando un circolo vizioso. Ad esempio, una nuova ricerca sta dimostrando che l'aumento dell'infiammazione intestinale e i cambiamenti nel microbioma intestinale possono avere effetti profondi in tutto il corpo e contribuire alla fatica cronica, alle malattie cardiovascolari e alla depressione.
Abbiamo anche imparato che determinati tipi di alimenti possono scatenare reazioni specifiche nell'intestino di individui sensibili. In questi casi, diete specifiche, come la FODMAP o evitare certi cibi per il GERD, possono essere utili per la gestione dei sintomi. La dieta influenza anche profondamente il microbioma intestinale. Ad esempio, mangiare una dieta più vegetale con pochi carboidrati raffinati e poca o nessuna carne rossa porta spesso a un microbioma più sano. Questi cambiamenti nella dieta a loro volta riducono l'infiammazione intestinale e possono aiutare a ridurre sintomi sistemici come affaticamento o depressione e il rischio di malattie cardiovascolari.
Sebbene la situazione di ciascuna persona sia unica, si può trovare spesso che una combinazione di approcci integrativi può essere utile per ridurre i sintomi della GI e ristabilire sia un intestino sano che una mente sana".
Aggiornamento 6/6/2019
Un case-study di una persona guarita dal tumore al pancreas dopo somministrazione di vitamina C endovena. Ovviamente non significa che tutti guariranno/guarirebbero con questa metodica.
Prebiotici e simbiotici migliorano il quadro lipidico e glicemico in persone diabetiche
Aggiornamento 8/6/2019

Anche la SIE (Società Italiana di Endocrinologia) ha emesso le sue linee guida sulla dieta chetogenica dimagrante. Tra di esse, non far durare il periodo più di 3 mesi, con eventuale alternanza di periodi di reintroduzione dei carboidrati. È consigliabile prima degli interventi bariatrici, in caso di diabete di tipo 2, ipertrigliceridemia, steatosi epatica, problemi cardiovascolari come ipertensione e insufficienza cardiaca (dopo appropriato esame dei fluidi corporei e funzione cardiaca), ipogonadismo, ovaio policistico, peri- e post-menopausa. obesità pediatrica con epilessia, in alcuni problemi tipici dell'anziano come obesità sarcopenica, Alzheimer e Parkinson (alcune forme), e non crea perdita di muscolo o di osso.
Le proteine di tipo whey e di origine vegetale sembrano avere migliore impatto sul microbiota rispetto alle altre di origine animale.
A che punto sono gli studi sul digiuno breve (STF) come terapia adiuvante tumorale? "Prove precliniche abbondanti e convincenti mostrano che l'STF può ridurre la tossicità e contemporaneamente aumentare l'efficacia di un'ampia varietà di agenti chemioterapici. I dati preclinici che suggeriscono che la STF può migliorare gli effetti della radioterapia e degli inibitori TK sono promettenti. Negli studi clinici, la STF emerge come una strategia promettente per migliorare l'efficacia e la tollerabilità della chemioterapia. Appare sicuro in aggiunta alla chemioterapia negli esseri umani e può ridurre gli effetti collaterali e il danno al DNA nelle cellule sane in risposta alla chemioterapia. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire con fermezza l'efficacia e la sicurezza clinica".
Anche la riduzione proteica appare promettente
Aggiornamento 12/6/2018
Lactobacillus plantarum PS128, uno noto psicobiotico ( probiotico con effetto sul sistema nervoso), può migliorare alcuni sintomi dell'autismo, principalmente quelli associati a comportamenti di distruzione, evasione di regole e iperattività/impulsività. Inoltre, l'efficacia nello studio è sembrata essere dipendente dall'età, con effetti migliori notati sui bambini più piccoli rispetto a quelli più grandi, sottolineando l'importanza degli interventi precoci.

Avere un microbiota intestinale sano, grazie ad alimentazione sana ed eventualmente probiotici, può migliorare la sopravvivenza nel tumore al seno. Infatti nel modello animale un microbiota alterato facilita la diffusione delle metastasi, aumenta l'aggressività del tumore e rende più difficili le cure.
Aggiornamento 14/6/2019
Si può guarire dal diabete di tipo 2? Secondo gli autori dello studio DIRECT il 28% delle persone sottoposte a una dieta liquida di 800Kcal per un periodo da 3 a 5 mesi ( e una lenta reintroduzione degli alimenti successiva) ha avuto una remissione del diabete. Questo perché aveva ancora delle betacellule pancreatiche "dormienti" che sono tornate a funzionare, grazie al dimagrimento e alla riduzione dello stress metabolico. Uno dei fattori che ha fatto la differenza tra chi ha avuto remissione e chi no è stato il tempo dalla diagnosi: prima si è intervenuti più è stata alta la probabilità.
Aggiornamento 16/6/2019
L. reuteri aiuta a migliorare il comportamento sociale dei topi affetti da autismo. Questo succede attraverso la stimolazione del nervo vago ed una maggiore plasticità di un'area cerebrale (VTA) sensibile all'ossitocina.
Il coenzima Q10 riduce la mortalità e migliora la capacità di esercizio in pazienti con insufficienza cardiaca
Aggiornamento 17/6/2019
Due metanalisi degli studi di intervento mostrano l’efficacia dei mirtilli nel migliorare le performance cognitive a tutte le età 
Aggiornamento 19/6/2019
Gli omega 3 ad alto contenuto di DHA migliorano la condizione di ragazzi affetti da ADHD dopo 6 mesi di supplementazione
Aggiornamento 20/6/2019

La levodopa è il farmaco che si usa nelle prime fasi del Parkinson. In alcune persone funziona bene, in altre dà problemi, soprattutto intestinali. Da cosa dipende questa differenza? dal nostro microbiota. La levodopa viene trasformata in dopamina da Enterococcus faecalis, ma la dopamina può essere convertita in metatiramina da Eggerthella lenta e quest'ultima è responsabile degli effetti collaterali. Ancora una volta l'interazione dieta-microbiota può quindi fare la differenza in un trattamento e in generale sulla salute. I medici potrebbero individualizzare il trattamento per il morbo di Parkinson in base ai microbi specifici di un paziente e ai loro sottoprodotti. 
Aggiornamento 21/6/2019
L'urolitina A (UA), un composto presente nella melagrana, stimola la mitogenesi (formazione di nuovi mitocondri) e rallenta l'invecchiamento nell'uomo. Il composto è inoltre totalmente sicuro. "UA è l'unico composto noto che ristabilisce la capacità delle cellule di riciclare i mitocondri difettosi. Nei giovani, questo processo avviene naturalmente. Ma invecchiando, il nostro corpo inizia a perdere il potere di eliminare i mitocondri disfunzionali, causando la sarcopenia (perdita della massa muscolare scheletrica) e l'indebolimento di altri tessuti. Il team si è concentrato sul rallentamento, o addirittura sull'inversione, di questo effetto naturale dell'invecchiamento".

L'essere umano è molto più propenso ad avere malattie autoimmuni rispetto agli animali. Probabilmente uno dei motivi è che vive in un ambiente troppo pulito (teoria dell'igiene) in confronto a quello per cui si è evoluto. Un altro fattore può essere la carne rossa. Infatti nella sua storia evolutiva l'uomo ha perso la possibilità di sintetizzare Neu5Gc, uno "zucchero di membrana", con accumulo di Neu5Ac; queste molecole sono dette acidi sialici, fanno parte dei "glicani", e sono presenti nelle carni degli altri mammiferi. 
In questo modo il sistema immunitario può essere più "cattivo" e protettivo nei confronti di virus e batteri, ma contemporaneamente attaccare, per questioni di mimetismo molecolare, le nostre strutture che inglobano l'acido sialico proveniente dall'alimentazione, che per questo è stato chiamato "xeno-autoantigene".
È possibile quindi consigliare di evitare la carne rossa e sostituirla con la carne bianca o col pesce e verificare un eventuale miglioramento. "I complessi ruoli dei glicani in molti aspetti rilevanti del sistema immunitario meritano maggiore attenzione negli studi sull'autoimmunità".

Aggiornamento 22/6/2019

Arricchire la dieta dei topi "di mezza età" con inulina (una fibra che troviamo in particolare in radice di cicoria, aglio, porri, asparagi, topinambur e cipolle) aumenta i batteri buoni come bifidobatteri e Akkermansia.
Questo riduce l'infiammazione cerebrale tipica dell'invecchiamento. "Presi insieme, questi dati evidenziano un potenziale percorso attraverso il quale manipolare il microbiota intestinale con prebiotici può modulare la risposta immunitaria periferica e alterare la neuroinfiammazione nella mezza età. I nostri dati evidenziano una nuova strategia per il miglioramento delle patologie neuroinfiammatorie legate all'età e della funzione cerebrale".
Aggiornamento 24/6/2019

Nel modello animale somministrare resolvine (derivati degli omega 3) o farmaci FANS prima della chemioterapia riduce la proliferazione delle metastasi e la mortalità.
Incrementare frutta e soprattutto verdura aumenta il benessere psicologico secondo una revisione dei dati
Aggiornamento 28/6/2019

Un patogeno riscontrabile in latte e carne bovina può essere legato al rischio di cancro. Non si tratta di virus o batteri ma di un "plasmidoma", un elemento di DNA a singolo filamento legato a strutture proteiche, capaci di indurre infiammazione. Gli stessi ricercatori parlano di dati preliminari da cui è impossibile trarre conclusioni, e l'hanno chiamato BMMF (Bovine Milk and Meat Factors).
Il rischio non può essere quantificato, per cui i ricercatori dicono di non variare le attuali linee guida sulle porzioni di carne e latticini. Si raccomanda però di non dare latte vaccino troppo presto (anche le linee guida lo sconsigliano prima dell'anno di età). "Dopo l'infezione, si pensa che i patogeni inducano una reazione cronica-infiammatoria in alcuni tessuti (colon, seno) che possono favorire lo sviluppo del cancro nel tessuto circostante (in particolare il cancro del colon, possibilmente anche il cancro alla mammella e alla prostata). L'epidemia della malattia non dovrebbe verificarsi prima di alcuni decenni dopo l'infezione vera e propria. Si pensa che il BMMF abbia un effetto cancerogeno indiretto, il che significa che non sono coinvolti direttamente nei processi molecolari promuoventi il ​​cancro delle cellule, ma creano un  "ambiente cancerogeno" attraverso l'infiammazione cronica. Per la ragione dichiarata, la DKFZ conclude che non esiste una causalità diretta tra un'infezione con BMMF e cancro del colon, per esempio, ma che il BMMF condivide una parte del rischio di cancro al colon che non può essere quantificato esattamente".
Aggiornamento 29/6/2019
Non sempre gli antiossidanti sono amici.
In questo lavoro i ricercatori mostrano come importanti antiossidanti cellulari come vitamina E e N-acetilcisteina, se supplementati, portano all'attivazione di vie metaboliche che favoriscono la diffusione delle metastasi nel tumore polmonare.
La riduzione dello stress ossidativo in questo caso riduce i livelli di eme, e questo porta ad aumento del glucosio intracellulare, della glicolisi, e infine del lattato che è noto per favorire la proliferazione tumorale.
La cellula sta sempre in un delicato equilibrio tra antiossidanti e proossidanti che è pericoloso alterare.
Aggiornamento 30/6/2019
La sarcopenia è un disturbo del muscolo scheletrico, progressivo e sistemico, che coinvolge la perdita accelerata della massa muscolare e la sua funzione, ed è associata ad esiti avversi tra cui cadute, declino funzionale, fragilità e incrementata mortalità.
Tra le sue cause, genericamente legate all'invecchiamento, troviamo inattività fisica, stress ossidativo, cambio dei profili ormonali, disfunzione mitocondriale, perdita di cellule muscolari e di quelle satelliti, infiammazione.
Per quanto riguarda il trattamento nutrizionale, alcune evidenze mostrano il beneficio di abitudini alimentari sane con un adeguato apporto di proteine, vitamina D, antiossidanti e acidi grassi polinsaturi a catena lunga (omega 3).
Gli aminoacidi essenziali sono probabilmente il miglior modo per migliorare composizione corporea e stato nutrizionale.

La mancanza di Tregs (o Tregs disfunzionali) potrebbe essere una causa di mancata rigenerazione del follicolo pilifero e così di alcune forme di alopecia
Aggiornamento 2/7/2019
L’integrazione con zinco previene il diabete e migliora il metabolismo glucidico (glicemia e insulina a digiuno e postprandiale) nelle persone che ne soffrono
Aggiornamento 3/7/2019
Nonostante la malnutrizione sia uno dei principali killer delle persone con tumore, ci si basa ancora oggi su opinioni di esperti e non su trial clinici seri.
Il ruolo del nutrizionista dovrebbe essere riconosciuto ufficialmente e supportato come fondamentale nel percorso di cure.
Il miele è un potenziale alimento anticancro.
Aggiornamento 7/7/2019
Il post di un bravo amico medico, Alberto Cerasari.
LA FIBROMIALGIA IN UN GUSCIO DI NOCE 🥥
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Condizione cronica caratterizzata da dolorabilità muscolo-scheletrica diffusa per almeno 3 mesi, fatica e disturbi del sonno. Altri sintomi comuni includono depressione, cefalea, colon irritabile, disturbi del ciclo mestruale, ansia, difficoltà di concentrazione, ipersensibilità a vari stimoli (odori, rumori, luce e tatto), sintomi “allergici”.
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CAUSE: sconosciute, diverse componenti che agiscono su una predisposizione genetica:
- Alterazione della soglia del dolore per cause centrali (Central Sensitivity Syndrome) e periferiche
- Maladattamento a stimoli cronici di tipo stressante, psicologici, fisici, immunitari con riduzione della risposta simpatica e dell’asse ipotalamo-ipofisi-surreni
- Ipotiroidismo funzionale (NON visibile con il solo dosaggio del TSH)
- Disfunzione mitocondriale 
- Risposta infiammatoria sistemica con alti livelli di IL-8, IL-10, TNF-a
- Comorbidità nelle altre malattie reumatiche (diagnosi differenziale) e nella Sindrome da Fatica Cronica (CFS).

TRATTAMENTO CONVENZIONALE: farmaci (miorilassanti, antidepressivi, analgesici, etc.) e terapia di supporto, spesso non sufficienti specialmente in termini di qualità di vita. 
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NUTRIZIONE: dieta antinfiammatoria, ricca di antiossidanti ed omega-3, evitando cibi processati, cereali raffinati, farine, zuccheri in eccesso, grassi idrogenati, potenziali triggers (glutammato monosodico, aspartame).
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INTEGRAZIONE: omega-3, magnesio, CoQ10, complesso B, SAMe, vitamina D, ribosio, L-acetil-Carnitina. C’è chi utilizza infusioni endovena di vitamine ed antiossidanti con beneficio clinico.
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ESERCIZIO FISICO: adattato e progressivo, pratiche orientali e meditative, esercizi aerobici, di forza e di flessibilità a carico ed intensità tollerati e crescenti
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PSICOTERAPIA, terapia cognitivo-comportamentale, TERAPIA FISICA MANUALE (Osteopatia) , gestione dello stress, qualità del sonno.
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CORREGGERE ipotiroidismo, bassi livelli di cortisolo
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AVERE PAZIENZA, considerare quindi realmente il termine "PAZIENTE". 

Aggiornamento 13/7/2019
Il miele è utilizzabile anche dai diabetici, grazie alle sue proprietà benefiche (antibatteriche, antivirali, prebiotiche)
Aggiornamento 16/7/2019
La qualità della dieta, misurata con l'HEI (helthy eating index), si rapporta al microbiota. Un basso punteggio si associa ad aumentato numero di specie potenzialmente patogene (come Fusobacterium, legato anche al tumore al colon, ed E.coli), mentre un punteggio alto si associa a maggiore presenza di specie benefiche.
Aggiornamento 18/7/2019

Tra i rimedi naturali per l'infezione da Clamidia, sono consigliabili i probiotici a base di lattobacilli.

Aggiornamento 19/7/2019
Siete alla ricerca di un buon integratore che migliori la performance sportiva? Provate con il succo di barbabietola. Grazie ai suoi nitrati migliorano vasodilatazione, flusso sanguigno e di ossigeno al muscolo, respirazione e biogenesi mitocondriale, captazione del glucosio e contrazione muscolare.
Aggiornamento 21/7/2019
Una formula arricchita in aminoacidi essenziali e vitamina D supporta la riabilitazione muscolare delle persone con Parkinson

Aggiornamento 22/7/2019


Chi possiede un'alta attività del gene AKR1B10 ha più probabilità di avere metastasi (e prognosi peggiore) perché "oltre alla glicolisi aerobica, le cellule tumorali possono utilizzare la glutammina e/o gli acidi grassi per generare ATP e metaboliti sufficienti a sostenere le attività cellulari".

In pratica è un gene che favorisce la sopravvivenza del tumore anche senza glucosio. Si parla a volte di uso di dieta chetogenica nei tumori, ma questa condizione potrebbe far proliferare ancora meglio le metastasi.

La paleodieta potrebbe essere associata con peggioramento del microbiota intestinale (riduzione dei bifidobatteri) e aumento di TMAO, un metabolita che aumenta il rischio cardiovascolare. Questo conferma la mia idea che non sia necessariamente la dieta più adatta a tutti. E soprattutto va fatta seguendo le indicazioni di una persona esperta.

3 casi di adulti francesi che hanno mandato in remissione il diabete di tipo 1 con una dieta low carb e high fat. In realtà mi lasciano un po' perplesso comunque vedremo più avanti
Aggiornamento 24/7/2019

Non possiamo estrarre il sangue dalle rape, ma i nitrati inorganici sì (così come dai vegetali a foglia), e per la salute è molto meglio.
"Storicamente, i nitrato inorganici (conservanti dei salumi NDT) sono stati considerati un componente dietetico dannoso, a causa della formazione di nitriti e della possibile generazione di nitrosammine cancerogene. Tuttavia, la potenziale relazione tra assunzione di nitrati e cancro nell'uomo non è stata dimostrata. Un aumento del consumo di verdure contenenti nitrati potrebbe essere una componente chiave degli interventi sullo stile di vita per promuovere, preservare o persino ripristinare la salute cardiovascolare. [...]
I dati suggeriscono che i nitrati alimentari influiscono sul microbiota intestinale e orale, e questo potrebbe essere un meccanismo indiretto attraverso il quale gli alimenti vegetali modulano la funzione immunitaria.
Le prove contenute in questa recensione suggeriscono che il nitrato inorganico può essere un componente vegetale chiave per ridurre l'infiammazione cronica e promuovere l'omeostasi immunitaria e cardiovascolare. Nel complesso rappresentano un'area di ricerca promettente e importante. È probabile che il miglioramento della comprensione del ruolo del nitrato alimentare nella modulazione della funzione immunitaria amplierà una varietà di potenziali obiettivi per il trattamento e la prevenzione di malattie cardiovascolari, disturbi legati all'età e altre malattie associate all'infiammazione cronica".
La rapa agisce meglio sugli anziani che sui giovani per quanto riguarda la pressione
Aggiornamento 25/7/2019
Una causa sottovalutata di steatosi epatica (fegato grasso) è la disbiosi, spesso anche con sibo. La somministrazione di probiotici e prebiotici appositi è in grado di migliorare il quadro clinico istologico, con miglioramento dei livelli sierici di ALT, AST, colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi e TNF-α (infiammazione). In particolare consigliati VSL3 e FOS
Aggiornamento 27/7/2019
L'importanza della dieta nella gestione delle cure oncologiche.

Il microbiota nel modello animale modula la progressione della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Akkermansia muciniphila (AM) riduce la progressione mentre Ruminococcus torques e Parabacteroides distasonis la accelerano.
Aggiornamento 29/7/2019

La riduzione di episodi di emicrania in pazienti obesi avviene in circa un mese di dieta chetogenica

Aggiornamento 30/7/2019
Una caratteristica dei tumori è di formare un microambiente acido intorno a loro, dovuto al loro metabolismo (prevalentemente lattacido). Questo influenza anche l'espressione genica (cromatina) e il tumore diventa più aggressivo e invasivo (metastasi).
"Un team di ricerca ha scoperto che la riduzione dell'acidità del microambiente tumorale ha riportato l'espressione genica quasi alla normalità.
I ricercatori hanno ridotto l'acidità tumorale nei topi aggiungendo bicarbonato di sodio alla loro acqua. Altri studi hanno anche scoperto che ciò riduce la metastasi nei topi.
Un degli autori dello studio, B. Gertler, professore di biologia al MIT, afferma però che gli esseri umani non tollerano il bicarbonato di sodio, e quindi non sarebbe un trattamento adatto a loro.
L'acido gamma linolenico (GLA) può essere benefico in alcune condizioni dermatologiche (come acne, eczema, calvizie), malattie autoimmuni, sindrome dell'occhio secco, asma, neuropatia diabetica. Lo troviamo in olio di borragine e di enotera.
Aggiornamento 3/8/2019
Uno studio italiano mostra come basti mangiare prodotti locali, freschi e senza additivi per 6 mesi per ridurre pressione e parametri metabolici legati al diabete come insulina, glicemia e grasso viscerale.

Nei topi la dieta con ridotte quantità di metionina rendono più efficaci dosi inferiori di radio e chemioterapia.

Aggiornamento 4/8/2019
Sostituire le fonti di grassi saturi con le noci o altre fonti di grassi monoinsaturi e polinsaturi migliora il quadro lipidico e la pressione diastolica (minima)
Aggiornamento 5/8/2019
Le persone con emicrania spesso presentano carenze nutrizionali. Correggere una di esse, quella di riboflavina (vitamina B2) ha almeno dimezzato la frequenza dell'emicrania in uno studio su 42 pazienti. In media si è passati da un giorno su 2 a un giorno su 10. Dopo 2 anni di trattamento la maggior parte di essi (81%) ha eliminato la patologia, e solo una piccola parte ha continuato a usare una ridotta dose di farmaci.
I ricercatori hanno parlato di "neurologia nutrizionale", chiarendo come con un trattamento molto economico si possano risparmiare i soldi dei farmaci.

Aggiornamento 7/8/2019
Il kefir è un alimento ricco di batteri potenzialmente benefici per l'intestino e la salute cardiovascolare. I batteri interagiscono però col sistema immunitario e in persone con alterazioni possono non dare un risultato positivo.
Aggiornamento 8/8/2019
Il melone amaro (o zucca amara, Momordica charantia) ha proprietà antidiabetiche e ipoglicemizzanti secondo una revisione degli studi
Aggiornamento 9/8/2019

Alcune accortezze possono ridurre il rischio di Alzheimer e potenzialmente trattarlo.
"... Le conoscenze attuali mostrano chiaramente che l'azione sinergica di integrazione combinata e schemi dietetici complessi offre benefici più forti rispetto a qualsiasi singolo componente considerato separatamente ..."
Gli AGEs, composti infiammatori che si formano in cottura, sono tra i responsabili dell'Alzheimer.
Marinare la carne con acidi (limone o aceto) ne riduce la formazione, e in generale i cibi vanno cotti con delicatezza e non stracotti, anche quelli amidacei (pasta).
"Sostanze come la quercetina, la genisteina, l'acido tannico, l'acido gallico, la curcumina, la cannella, il prezzemolo, il timo e i chiodi di garofano hanno il potenziale per inibire la glicossidazione e prevenire la produzione di AGEs indotta dalla cottura ... "
"... Sulla base di una serie di pubblicazioni e relazioni scientifiche, la funzione specifica del microbiota intestinale nella modulazione nervosa, attraverso la produzione di neurotrasmettitori, è di notevole importanza..." I nostri microbi vanno quindi nutriti con una dieta ad alto contenuto di fibra, che consenta la produzione di butirrato.

Aggiornamento 11/8/2019

Lactobacillus casei Shirota riduce l'infiammazione e il dolore nella osteoartrite del ginocchio

Aggiornamento 12/8/2019

Quattro cucchiai al giorni di aceto, in particolare di mele, aiutano a ridurre la glicemia, soprattutto nei diabetici. Possono migliorare anche il profilo lipidico e la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS).

Attenzione agli eccessi ovviamente, che possono portare a ulcere e alterazione degli elettroliti.
Aggiornamento 13/8/2019

Nel modello animale la dieta chetogenica abbinata ai farmaci migliora la sopravvivenza del topo nel tumore polmonare a cellule squamose.
Infatti il glucosio aumenta la vitalità delle cellule tumorali stimolando la produzione di antiossidanti cellulari, mentre la privazione di glucosio modifica le vie metaboliche in modo da ridurre la riproduzione del tumore. Anche negli uomini è nota la minore sopravvivenza in caso di glicemia alta.
Aggiornamento 21/8/2019  

Secondo un nuovo statement dei cardiologi americani, l'ipertrigliceridemia può essere trattata con gli omega 3, con una dose di 4g al giorno (EPA e DHA o solo EPA), per la loro efficacia nel prevenire gli eventi cardiovascolari, con o senza farmaci associati.
Non sono allergenici se altamente purificati, quindi anche chi ha allergia al pesce li può assumere

Aggiornamento 24/8/2019
La dieta chetogenica ha mostrato un promettente effetto adiuvante delle terapie tumorali classiche (chemio e radioterapia), ma al momento non è ancora possibile ritenerla da consigliare per la mancanza di studi a lungo termine. In generale anche le diete lowcarb potrebbero essere efficaci

Il consumo di noci migliora la funzione endoteliale (la capacità dei vasi di rilassarsi) e permette di abbassare la pressione

La dieta chetogenica migliora la funzione cognitiva in persone con Parkinson, senza influenzare il movimento, in un piccolo studio preliminare
Aggiornamento 26/8/2019

Aumentare il colesterolo buono (HDL) con una dieta a base vegetale integrata con omega 3 si associa ad aumento delle energie nella sclerosi multipla.

Aggiornamento 28/8/2019

Una dieta senza carne rossa, latticini e grano, alimenti industriali, con una piccola integrazione enterale, è capace di mandare in remissione il morbo di Crohn nei bambini.


Aggiornamento 29/8/2019

In persone con colite ulcerosa, 15g al giorno di inulina per 9 settimane hanno migliorato i sintomi nel 77% dei pazienti
Aggiornamento 30/8/2019

Il digiuno intermittente può ridurre l'infiammazione riducendo i monociti, una classe di globuli bianchi. In pratica i livelli di energia regolano lo stato infiammatorio. Questo può migliorare anche la reazione nelle malattie autoimmuni.
Aggiornamento 1/9/2019

Secondo una metanalisi che ha incluso 8 studi che confrontavano la paleodieta (PD) con diete standard, La PD ha ridotto gli indici antropometrici (peso, BMI, circonferenza addominale e percentuale di grasso corporeo), la pressione sanguigna, il profilo lipidico (colesterolo totale, LDL, trigliceridi; aumento del colesterolo HDL) e le concentrazioni circolanti di PCR (infiammazione). Gli autori però precisano che includendo altri studi i risultati si ridimensionano, e che non ci sono ancora trial sufficientemente affidabili per delle conclusioni definitive.

L'estratto di fagioli cannellini cura la permeabilità intestinale nel modello animale di obesità
Aggiornamento 2/9/2019

Sono stati dati dei micronutrienti sotto forma di multivitaminico e minerale a dei bambini con ADHD, ottenendo ottimi risultati, paragonabili a quelli dei farmaci, e senza effetti collaterali. Con l'interruzione alcuni hanno mantenuto il miglioramento, ma molti hanno regredito. Quelli che sono passati al farmaco hanno avuto peggioramento di umore e ansia.

I meccanismi che legano digiuno e chetosi al miglioramento della sclerosi multipla
Aggiornamento 3/9/2019

Un particolare ceppo di L. gasseri, classificato OLL2716 (o LG21), agisce nello stomaco e non nell'intestino, migliorando la dispepsia funzionale, la disbiosi gastrica e rimettendo al suo posto H. pylori (HP), responsabile spesso dei problemi gastrici come il reflusso. In particolare vengono ridotti i Proteobacteria (come E. coli e HP), alcuni dei quali rilasciano LPS, una componente infiammatoria presente oltre che nei problemi gastrici anche nel diabete, soprattutto in caso di permeabilità intestinale
Aggiornamento 4/9/2019

I bambini con ADHD hanno spesso un aumento di bifidobatteri rispetto ai controlli sani. Questi batteri sono ritenuti solitamente salutari, ma in questo caso potrebbero giocare un ruolo nella malattia.
Un multinutriente fa variare la flora, riducendo l'eccesso di bifidi. "Lo studio ha scoperto che i micronutrienti hanno migliorato la funzione generale, ridotto la compromissione e migliorato disattenzione, regolazione emotiva e aggressività nei partecipanti".
Aggiornamento 6/9/2019

Gli acidi grassi Omega-3 e l'integrazione di olio di pesce hanno molti effetti benefici per le persone con sclerosi multipla. Il consumo influenza il livello dei marker infiammatori come TNFα, IL-Iβ, IFN-ϒ e IL-6, riduce il tasso di ricaduta, migliora la qualità della vita e riduce la progressione della malattia. Gli effetti si hanno anche grazie al ribilanciamento del rapporto con gli omega 6 e l'aumento del glutatione.
Per avere gli effetti sono necessari 4g al giorno di omega 3 o olio di pesce. Tuttavia, l'efficacia di questa dose o l'integrazione varia in base a molti fattori in particolare la progressione e lo stato della malattia prima di iniziare la supplementazione.
Aggiornamento 7/9/2019

Una review sull'asse intestino-cervello di 139 pagine e 1694 riferimenti bibliografici si conclude con "Uno dei maggiori enigmi nella medicina basata sul microbiota è la definizione di un microbiota sano. Le differenze inter-individuali nella composizione del microbiota possono essere grandi, il che rende una sfida trovare un approccio "taglia unica" che valga per tutti. Tuttavia, offre anche opportunità su come il microbiota può essere il canale per un'efficace personalizzazione della medicina nel futuro.

Dato il ruolo della dieta nella modulazione del microbiota, possiamo concentrarci davvero su un asse dieta-microbiota-intestino-cervello per modulare la salute e le malattie per tutta la durata della vita. Quindi, citando Ippocrate che avrebbe anche detto: “lascia che il cibo sia la tua medicina", forse si dovrebbe considerare oggi una versione modificata "lascia che il cibo per i tuoi microbi sia la medicina per il tuo cervello".

Aggiornamento 8/9/2019


Non esiste una vera e propria dieta per l'endometriosi, però il trattamento può essere empirico, e tutto ciò che irrita l'intestino di solito aumenta anche i dolori pelvici.
Una dieta FODMAP, o che evita gli alimenti irritanti, e supplementi come probiotici e olio di menta piperita possono migliorare il quadro.

Il miele non trattato, grazie alle sue proprietà antibiotiche e disinfettanti, influenza la salute del cavo orale.
Combatte le infezioni di molti batteri responsabili della carie, come Streptococcus mutans, delle gengiviti, dell'alitosi, riduce le stomatiti legate a chemioterapia nei tumori testa-collo
e ne favorisce la guarigione.
Può però favorire la carie nei bambini sotto i 3 anni.

Aggiornamento 10/9/2019

La sarcosina, una sostanza presente in legumi, tuorlo e alcune carni e come integratore, aumenta l'attivazione di alcuni recettori cerebrali (NMDAR) e migliora l'efficacia dei farmaci per la schizofrenia

Aggiornamento 11/9/2019

"I fattori dietetici possono modulare l'infiammazione e prevenire, ritardare l'insorgenza e rallentare la progressione dell'Alzheimer. Mentre gli alimenti infiammatori (grassi trans, carni conservate, zuccheri, alimenti fritti e ricchi di AGEs (molecole glicate)) stimolano la malattia, sostanze nutritive antinfiammatorie e prodotti come omega-3 , specialmente se combinati con vitamine (complesso B, D3), flavonoidi (ad es. resveratrolo), polifenoli (ad es. curcumina), alcaloidi (ad es. caffeina), prodotti a basso contenuto di AGE, probiotici e butirrato possono contrastare infiammazione in molti modi diversi, compresa la produzione di sostanze che "risolvono" l'infiammazione".

Lo zenzero riduce l'infiammazione nella parodontite in persone con diabete. Questo forse è dovuto alla riduzione dei biofilm, come la placca, aggregazioni di batteri che risultano indurre patologia

Aggiornamento 14/9/2019
Qual è l'evidenza sull'uso di diete restrittive nei bambini con ADHD e autismo?
La dieta senza glutine e caseine può essere benefica nei bambini con autismo e problemi gastrointestinali, ma ci sono poche evidenze per raccomandarla a tutti. Se si utilizza si devono quindi informare le persone sul rapporto rischi/benefici.
Anche l'esclusione degli additivi alimentari nei bambini con ADHD non ha mostrato forti evidenze, ma in generale sono sostanze non necessarie quindi si dovrebbero minimizzare a prescindere.
Alcuni bambini con ADHD rispondono bene a una dieta oligoantigenica, ossia che minimizza gli alimenti allergizzanti che attivano l'iperattività.
"Le nuove ricerche dovrebbero anche includere l'identificazione dei predittori della risposta al trattamento, soprattutto dato che le diete di eliminazione possono migliorare il comportamento solo in un (piccolo) sottogruppo di bambini affetti. La ricerca futura potrebbe anche indirizzare la connessione microbiota - intestino - cervello come un potenziale meccanismo alla base dello sviluppo di disturbi del neurosviluppo e dell'effetto delle diete di eliminazione nel ridurre i sintomi. Un approccio multidisciplinare è essenziale per lo studio della relazione tra la connessione microbiota-intestino-cervello e sintomi comportamentali di autismo e ADHD, che potenzialmente coinvolge più sistemi, tra cui il sistema metabolico, immunitario, endocrino e neurale.
Aggiornamento 16/9/2019

In un gruppo di 30 donne con tumore al seno, la dieta chetogenica abbinata alla chemioterapia ha migliorato la sopravvivenza, la composizione corporea e i parametri biochimici rispetto al gruppo di controllo, senza evidenti effetti collaterali.

Attualmente è controindicata, in caso di tumore in atto, nelle linee guida ADI ma non in quelle SIE

Aggiornamento 19/9/2019

Da anni ci battiamo perché si tenga conto dell'influenza della dieta nelle malattie autoimmuni. Uno dei legami è rappresentato dal glucosio, che quando è in eccesso stimola la produzione dei Th-17, globuli bianchi corresponsabili delle malattie autoimmuni.
L'iperglicemia, che può essere cronica o postprandiale derivata da un bel piatto di pasta o una bibita zuccherata, stimola lo stress mitocondriale e così il rilascio di fattori che promuovono i Th-17.
Gli scienziati concludono con "I nostri risultati qui possono fornire una possibile spiegazione per l'aumento delle risposte delle cellule Th17 sia nei pazienti diabetici di tipo 1 che di tipo 2 ... [e] forniscono meccanismi cellulari [che spiegano come il] consumo a lungo termine di bevande ad alto contenuto di saccarosio ... [aggravano] la patogenesi dell'autoimmunità nei topi ... oltre all'alterazione del microbiota intestinale".


Gli omega3, sia negli alimenti che negli integratori, migliorano la qualità degli spermatozoi

Aggiornamento 20/9/2019

Un protocollo di una anno, in cui sono stati supplementati vitamine e minerali, grassi omega 3, carnitina, coenzima Q10, enzimi digestivi, e applicata una dieta salutare senza glutine, caseine e soia, ha migliorato il comportamento in 67 persone con autismo. Anche la funzione digestiva è migliorata.


500mg di zenzero prevengono la nausea se presi un'ora prima della colecistectomia laparoscopica.

Aggiornamento 22/9/2019

La curcumina è efficace nell'alleviare i dolori da artrite secondo una revisione degli studi


Esistono legami tra alimentazione e crescita e progressione tumorale.
In generale sia l'alto contenuto di carboidrati che di grassi sa associa ad aumentato rischio tumorale, e la restrizione calorica lo riduce.
Tra gli aminoacidi, glicina, serina e metionina stimolano la crescita nei modelli animali.
La dieta chetogenica può inibire la crescita tumorale, in particolare nei tumori cerebrali, ma aumentarla in altri modelli.
"Un altro studio ha dimostrato che l'integrazione dietetica con sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (HFCS) in quantità simili al consumo umano di ~ 12 once di bevande zuccherate al giorno aumenta la crescita di tumori intestinali in un modello murino carente di Apc107. I tumori dei topi trattati con questa dieta avevano livelli aumentati di acidi grassi a catena lunga, suggerendo che lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio attiva la sintesi degli acidi grassi. Senza gene per la sintesi degli acidi grassi (Fasn) i topi erano insensibili agli effetti dello sciroppo, indicando che la de novo lipogenesi è necessaria per la risposta del tumore a questa dieta".
"L'osservazione di effetti opposti della stessa dieta su
diversi tipi di tumore dimostrano che è necessaria cautela nell'estrapolazione di questi studi sugli animali per fornire raccomandazioni dietetiche ai malati di cancro, in particolare senza una chiara comprensione di ciò che guida meccanicamente queste differenze nella risposta tumorale". Una prospettiva interessante la offre il digiuno nei giorni di chemioterapia, che abbassa glicemia, insulina e IGF-1 e incrementa la sensibilità ai farmaci e forse riduce la disponibilità di glutammina.
Aggiornamento 23/9/2019

Il succo di rapa rossa migliora il flusso sanguigno nel fenomeno di Raynaud, una malattia che altera l'irrorazione di sangue soprattutto nelle mani.

Aggiornamento 26/9/2019

Continuano ad emergere prove su come i precursori del NAD+ possano migliorare la salute cardiovascolare. "La disregolazione del metaboloma del NAD+ si sta sviluppando come punto focale della patogenesi degli effetti avversi in molti processi patologici, tra cui rimodellamento cardiaco, risposta a ischemia e riperfusione e suscettibilità alle aritmie".
Aggiornamento 26/9/2019

Alcalinizzare le urine con bicarbonato e aumentare l'escrezione urinaria di catecoli, metaboliti dei polifenoli derivanti da cibi come tè, caffè, vino e mirtilli rossi, aumenta la quantità di siderocalina, proteina antibatterica che lega il ferro e blocca la proliferazione di E. coli, il maggior responsabile delle cistiti
Aggiornamento 28/9/2019

La permeabilità intestinale alterata è stata osservata nelle malattie intestinali (IBS e IBD), steatoepatite non alcolica (NASH), cirrosi epatica, pancreatite acuta, colangite biliare primaria (PBC), diabete di tipo 1 e di tipo 2, malattia renale cronica, insufficienza cardiaca cronica (CHF), depressione ecc

"L'aumento della permeabilità intestinale è un nuovo obiettivo per la prevenzione e la terapia delle malattie. Considerando la stretta relazione tra "intestino permeabile" e disbiosi intestinale con le principali malattie, possiamo concludere che gli approcci dietetici e probiotici meticolosi per il recupero del microbiota sano hanno il potenziale per la gestione delle malattie connesse".
Aggiornamento 30/9/2019
Diverse erbe funzionano da antipertensivi agendo su alcuni canali al potassio. Anche il coriandolo ha effetto anticonvulsivante grazie all'azione sui canali al potassio
Aggiornamento 1/10/2019

"La dieta occidentale ricca sia di grassi che di zuccheri trasformati ha portato all'aumento della prevalenza di molte malattie metaboliche". Si sono fatti passi avanti per mettere in evidenza i collegamenti tra fruttosio aggiunto (HFCS), insulinoresistenza e obesità. Il suo contributo all'aumento dell'incidenza di tumore al seno triplo negativo è sicura, rimane da stabilire quanto sia un effetto diretto e quanto sia mediato dall'aumento di peso e dall'insulinoresistenza.
"Tipi specifici di tumore, come il carcinoma mammario triplo negativo (TNBC), sono sensibili ai fattori dietetici ed eccezionalmente difficili da trattare, esiste quindi la possibilità di cure preventive attraverso interventi dietetici nelle popolazioni a rischio".
"Il consumo di zucchero è stato a lungo ipotizzato associato allo sviluppo di alcuni tumori, tuttavia forti pressioni e pratiche corrotte finanziate dalla Sugar Research Foundation (SRF, gli stessi che si oppongono alla tassa sugli zuccheri per capirci) hanno ostacolato la ricerca sull'argomento per molti anni".
Grandi quantità di fruttosio nella dieta sono associate a specifici cambiamenti metabolici nelle ghiandole mammarie che sono stati collegati allo sviluppo del carcinoma mammario, perché il tessuto adiposo mammario rilascia dei fattori che stimolano l'alterazione cellulare e la progressione tumorale. In particolare i recettori per i glucocorticoidi, ormoni dello stress, bloccano l'apoptosi, principale meccanismo di difesa dalla proliferazione di cellule neoplastiche, portando a crescita incontrollata. Questi recettori sono modulati anche da fattori dietetici.
Aggiornamento 3/10/2019
L'uso degli alimenti probiotici e prebiotici che fungano da medicina per un microbiota più sano
Il potenziale terapeutico delle sostanze naturali nell'aterosclerosi


Aggiornamento 7/10/2019

Con le conoscenze attuali è possibile considerare l'emicrania come una reazione agli alti livelli di stress ossidativo cerebrali dovuti alla compromessa produzione di energia nei neuroni. La mancanza di sonno, saltare i pasti, condizioni atmosferiche, profumi che contengono ftalati, luci, rumori, possono provocare stress ossidativo cerebrale alterando le quantità di glutatione, ATP e cisteina. La conseguenza in persone predisposte è l'emicrania.
Come migliorare la situazione?
"Le strategie per ridurre lo stress ossidativo potrebbero includere l'eliminazione o la riduzione di alimenti industriali, alimenti ad alto indice glicemico e alcool, uso di occhiali filtranti per la luce blu, interruzione della contraccezione a base di ormoni, cambiamenti nello stile di vita e aggiunta nella dieta di antiossidanti, come polifenoli, coenzima Q10, Acido α-lipoico o sali del β-idrossibutirrato, stabilizzazione dei livelli di glucosio nel sangue".
La dieta chetogenica è probabilmente l'intervento non farmacologico più efficace, grazie al suo effetto sui mitocondri, sullo stress ossidativo e sui neurotrasmettitori.
Tra gli integratori, la caffeina può aiutare in acuto, ma in cronico può peggiorare la situazione. La riboflavina (vitamina B2) ha proprietà neuroprotettive, in quanto allevia stress ossidativo, disfunzione mitocondriale, neuroinfiammazione ed eccitotossicità del glutammato. Ad alte dosi (200-400mg) è solitamente efficace, così come il coenzima Q10 e l'acido alfalipoico (ALA). In generale queste sostanze agiscono riducendo lo stress ossidativo mitocondriale e migliorando il metabolismo energetico e la produzione di ATP.
Le altre vitamine del gruppo B sono efficaci soprattutto in chi abbia mutazione MTHFR.
Il magnesio aiuta, essendo un cofattore vitale del metabolismo energetico, e chi ha emicrania spesso ha carenza. La carnitina è efficace se assunta insieme a Q10 e magnesio. L'attività fisica è inoltre altamente raccomandata.
Aggiornamento 8/10/2019

Uno dei motivi degli effetti negativi della carne rossa è Neu5Gc, un particolare zucchero presente in quel tipo di carne che crea infiammazione e reazione immunitaria agli umani, che non sono in grado di degradarlo. Questo zucchero pare implicato anche nell'iniziazione e progressione tumorale

Alcuni batteri però sono capaci di degradarlo, e la loro presenza nell'intestino potrebbe ridurre la pericolosità dell'alimento, mentre chi non li possiede potrebbe avere maggior rischio di tumore, diabete e aterosclerosi. Questi batteri possono variare anche in base all'alimentazione, quindi paradossalmente si ha un adattamento all'introduzione di carne rossa che può ridurne la sua pericolosità.
Aggiornamento 11/10/2019


Ridurre il cibo spazzatura e aumentare il cibo sano, aderendo ad un approccio mediterraneo riduce i sintomi di depressione in giovani adulti, in sole 3 settimane. Nessuna sorpresa per chi da tempo conosce gli effetti del junkfood sul cervello e la necessità di nutrienti che hanno i neuroni per funzionare correttamente.
Aggiornamento 12/10/2019

L'immunoterapia è oggi uno standard nel trattamento tumorale, ma funziona correttamente solo se abbiamo un microbiota sano, perché esso influenza fortemente lo stato infiammatorio e il sistema immunitario.
La dieta dovrebbe avere un ruolo centrale come coadiuvante delle terapie tumorali. Il cibo ricco di antiossidanti, omega 3 e fibre che modula il microbiota aumenta l'efficacia delle terapie.
Aggiornamento 14/10/2019

La dieta corretta può modulare la percezione del dolore.
Infatti un'alimentazione di tipo occidentale, povera di nutrienti, aumenta l'infiammazione e sbilancia il sistema immunitario. Invece un'alimentazione ricca di vitamina D, omega 3, selenio, zinco, polifenoli e fibre che nutrono il microbiota, curcuma e zenzero che riducono l'infiammazione sono un possibile approccio per la riduzione della nocicezione (percezione del dolore)
Aggiornamento 17/10/2019

Le persone sovrappeso hanno sindrome metabolica solo se hanno un'alterazione del microbiota, per cui anche senza dimagrimento migliorare l'alimentazione e usare probiotici può essere un modo per alleviare l'infiammazione che caratterizza il grasso viscerale
Aggiornamento 21/10/2019

I cibi a base di soia sono sicuri per le donne con pregresso tumore al seno. Ricerche emergenti suggeriscono che i cibi a base di soia possono persino ridurre la probabilità di recidiva del cancro al seno.

"I cibi a base di soia sono un'opzione salutare, mentre gli integratori alimentari di soia potrebbero non esserlo. Le pillole di soia e polveri arricchite con isoflavoni non dovrebbero essere usate. Se sei una donna preoccupata per la salute del seno e ti piace la soia, attieniti a cibi sani e integrali con prodotti della soia, come tofu, tempeh, latte di soia ed edamame. L'occasionale barretta proteica di soia o uno spuntino vanno bene, ma come con tutti gli alimenti vegetali, meno elaborati dono meglio è".

Aggiornamento 22/10/2019
La vitamina E naturale può far regredire le placche aterosclerotiche e ridurre il rischio cardiovascolare in persone in dialisi.
Almeno nel modello animale, la dieta chetogenica impedisce la crescita delle cisti nella PKD, malattia del rene policistico, malattia che porta alla dialisi. Pare che le cisti siano responsive agli alti livelli di glucosio e si sviluppino quindi grazie ai carboidrati della dieta.

Aggiornamento 24/10/2019

La Endocrine Society ha emesso nuove linee guida sulla gestione della glicemia in chi assume insulina. Controllare la glicemia un'ora e due ore dopo l'inizio del pasto, assumere il pasto glucidico per ultimo, iniziando dall'insalata e dalle proteine, utilizzare dei supplementi che possano ridurre la glicemia postprandiale (500mg di vitamina C 2 volte al giorno, fibre viscose, un cucchiaino di aceto, facendo attenzione allo smalto dei denti) prima del pasto, passeggiare 10 minuti dopo il pasto. Questo può aiutare a ridurre la necessità di insulina e facilitare il dimagrimento.
Aggiornamento 25/10/2019

JAMA, il giornale dei medici americani, fa un articolo periodicamente sui benefici medici del cibo, chiamato food for thought. Nel numero odierno, si parla dei miglioramenti cognitivi avuti da ultrasessantenni che hanno assunto polifenoli di uva e frutti di bosco (i cui test sono migliorati di 14 anni) e dell'efficacia del coriandolo nel trattamento dell'epilessia, agendo su canali al potassio che sono resistenti ai farmaci. Invece i funghi non appaiono protettivi nei confronti delle malattie cardiovascolari.
L'origano ha potere antibiotico e riesce a modulare il microbiota. In un esperimento sui polli, "la polvere di origano come integratore alimentare ha soppresso l'abbondanza relativa di varie classi di batteri patogeni e non ha causato effetti negativi sull'istologia epatica e ileo. L'origano potrebbe essere applicato nell'industria avicola come uno tra diversi composti che possono essere utilizzati per migliorare alcune delle difficoltà riscontrate con la rimozione degli antibiotici nei mangimi. La forte riduzione del Bifidobatteri deve essere ulteriormente indagata per capire quali ceppi sono interessati".
Aggiornamento 26/10/2019

Scoperto un meccanismo che protegge i tumori dai nostri macrofagi che dovrebbero proteggerci. Il lattato prodotto dal tumore (effetto Warburg) polarizza i macrofagi in modo che supportino il tumore anziché attaccarlo. L'effetto Warburg si osserva anche in altre malattie, tra cui sepsi, malattie autoimmuni, aterosclerosi, diabete e invecchiamento.
Aggiornamento 27/10/2019
Il metabolismo del triptofano è pesantemente influenzato dalla qualità della flora intestinale: una buona flora migliora la la produzione di serotonina, una flora alterata aumenta quella di kinurenina. Lactobacillus helveticus e plantarum e Bifidobacterium longum riducono la produzione di kinurenina e aumentano la disponibilità di precursore della serotonina (5-HT) e sono quindi potenzialmente terapeutici per la depressione
Aggiornamento 29/10/2019

Molte persone riferiscono di stare meglio grazie al "protocollo autoimmune", una variante della dieta paleo ancora più ristretta.
"La medicina alternativa ha abbracciato i trattamenti non farmacologici per la malattia autoimmune della tiroide. Una delle prescrizioni dietetiche più popolari è la dieta del protocollo autoimmune (AIP), una versione ancora più severa della dieta paleo o "ancestrale" (senza cereali, legumi e latticini).
Né l'American Association of Clinical Endocrinologists (AACE) né l'American Thyroid Association danno all'AIP la loro benedizione. Quindi, cosa possono dire i medici ai pazienti che vogliono provarlo, sia perché non vogliono farmaci o li stanno assumendo, ma hanno ancora sintomi?"
Secondo la teoria, gli alimenti infiammatori contribuiscono alla permeabilità intestinale e all'innalzamento degli autoanticorpi e quindi alla malattia autoimmune.
"Sebbene una volta osservata con scetticismo, la "disfunzione della barriera intestinale" ha suscitato crescente interesse nel mondo medico.
In effetti, una ricerca PubMed di questo termine rivela quasi 450 pubblicazioni - la prima che appare nel 1993. Un crescente corpo di ricerca collega la permeabilità intestinale a una gamma vertiginosamente ampia di condizioni, tra cui malattie infiammatorie intestinali, sclerosi multipla, diabete, malattie cardiovascolari, autismo , depressione, morbo di Parkinson e demenza.
Nonostante il crescente riconoscimento che l'intestino permeabile inneschi molte malattie, inclusa l'autoimmunità, c'è sorprendentemente poca scienza su come bloccare la permeabilità. Sebbene il ripristino del microbiota intestinale sano sia considerato la chiave, i medici convenzionali discutono sul modo migliore per raggiungere questo obiettivo.
Secondo alcuni medici la soluzione è l'AIP, e soprattutto l'eliminazione del glutine".
Dice Alessio Fasano, docente ad Harvard: "Sono convinto, sulla base dei dati pubblicati in letteratura, che esistono sottogruppi di persone affette da malattie autoimmuni, come diabete di tipo 1, sclerosi multipla, artrite reumatoide, ecc., In cui il glutine può svolgere un ruolo patogeno inducendo il rilascio di zonulina, la molecola che aumenta la permeabilità intestinale ", ha detto. "Tuttavia, contrariamente ai pazienti con celiachia in cui il 100% beneficia di una dieta priva di glutine, solo una percentuale di persone con autoimmunità può trarre beneficio dalla dieta. Non abbiamo biomarcatori convalidati per la sensibilità al glutine non celiaca, quindi è impossibile trovare il sottogruppo che trarrebbe beneficio dalla dieta ".
"I risultati sono principalmente aneddotici, ma sono stati descritti un miglioramento dei sintomi, una riduzione dei titoli di autoanticorpi e un rallentamento della progressione del processo autoimmune", ha osservato.
Alcuni medici aggiungono anche il trattamento classico con levotiroxina (LT4) o tiroide secca.
Tuttavia "la maggior parte dei medici convenzionali è riluttante ad abbracciare completamente l'AIP, dicendo che non ci sono prove di un miglioramento dei livelli del TSH e degli anticorpi tiroidei.
L'American Thyroid Association ha dichiarato: "Al momento non esistono studi controllati pubblicati che dimostrino che la "dieta del protocollo autoimmune" può invertire la malattia di Hashimoto".
Comunque aggiungono che si deve consigliare a tutti "una dieta sana, insieme all'esercizio fisico, all'igiene del sonno e alla riduzione dello stress, in quanto si tratta di terapie definitivamente basate sull'evidenza per tutti, compresi quelli con Hashimoto", e che eliminare il glutine può essere positivo in una certa parte di persone con problemi tiroidei.
Aggiornamento 30/10/2019

H. pylori è responsabile di reflusso e tumore gastrico, soprattutto se accompagnato a dieta ricca in sale, che aumenta l'infiammazione della mucosa gastrica. In alcune persone il batterio non dà sintomi, ma grazie all'enzima ureasi produce ioni ammonio che alzano il pH, con conseguente maldigestione e malassorbimento di ferro.
Il broccolo contiene un composto (tra le altre cose) battericida, il polifenolo sulforafano, che ha effetto sui batteri che producono ureasi. Bastano 70g al giorno di broccoli per 8 settimane per normalizzare i marker dell'H. pylori.
I consigli per la reintroduzione degli alimenti dopo diete di eliminazione.
Il mio nuovo post sulla medicina funzionale, di provata efficacia.
Aggiornamento 31/10/2019

Gli omega 3 riducono la frequenza delle crisi in persone con epilessia resistente ai farmaci, senza apparenti effetti collaterali.

Secondo le ultime linee guida sulla gestione del colesterolo anche integratori e cibo funzionale sono utili. In particolare fitosteroli, fibre, monacolina, policosanolo, berberina sono moderatamente efficaci. La base rimane comunque sempre una dieta sana con riduzione degli alimenti industriali e prevalenza di quelli non processati.
Aggiornamento 1/11/2019

Il microbiota gioca un ruolo importante nella funzione cerebrale e nella neuroinfiammazione, e i probiotici possono aiutare a ridurre il dolore e l'emicrania. In alcuni studi il loro effetto paragonabile a quello dei farmaci ma senza effetti collaterali.

Alcuni endocannabinoidi epossidi derivati dagli omega 3 riducono nel modello animale la migrazione delle metastasi polmonari.
Aggiornamento 5/11/2019

L'abbondanza di streptococchi sembra correlata con la gravità dell'osteoartrite, e questo forse succede per il rilascio di metaboliti infiammatori. Dieta e probiotici sono potenziali metodi per migliorare la malattia
Aggiornamento 6/11/2019
Il NAD+ serve alle nostre cellule per produrre energia nei mitocondri, e la sua quantità si riduce con l'età. Fornire analoghi della vitamina B3 o altri precursori alimentari aumenta la sua concentrazione cellulare.
Aumentare il NAD+ riduce la fibrosi renale, rappresentando un potenziale trattamento per le malattie renali.
Aggiornamento 7/11/2019

Un estratto di zafferano dato a persone che assumono antidepressivi senza miglioramenti ha ridotto i sintomi depressivi e gli effetti collaterali dei farmaci.

Il succo di sambuco può aiutare a guarire più velocemente dall'influenza e protegge dal raffreddore.

Inoltre riduce generalmente infiammazione e dolore (cefalea, sciatalgia...), abbassa la pressione, l'acido urico e la glicemia.
Aggiornamento 8/11/2019
Ulteriori prove che il metabolismo della glutammina è implicato nei tumori. Bloccarlo con un farmaco nei topi "sopprime il metabolismo ossidativo e glicolitico delle cellule tumorali, portando a una riduzione dell'ipossia, dell'acidosi e dell'esaurimento dei nutrienti", caratteristiche delle cellule cancerogene. In questo modo si riduce la produzione di energia della cellula che risulta più debole e più attaccabile dalle terapie (immunoterapia).
Aggiornamento 11/11/2019

Oltre ad un corretto apporto proteico e in particolare di aminoacidi essenziali, la COPD (broncopneumopatia cronico-ostruttiva) può essere supportata a livello nutrizionale con buone quantità di vitamine liposolubili (A, D, E) che col loro effetto antinfiammatorio e immunomodulatore riducono lo stress ossidativo e l'ossidazione dei lipidi e del glutatione e migliorano la funzionalità muscolare.

"La relazione tra dieta e artrite reumatoide (AR) è complessa e gli alimenti che scatenano reazioni nei pazienti sono individualizzati e pertanto possono essere difficili da rilevare", e "sebbene alcuni degli alimenti scatenanti nei pazienti con AR siano individualizzati, una dieta vegana composta da frutta, cereali integrali, legumi e verdure, può migliorare i sintomi eliminando molti alimenti scatenanti comuni. L'eliminazione di ulteriori fattori scatenanti alimentari può essere necessaria a seconda delle sensibilità individuali ai cibi".
Aggiornamento 13/11/2019
Una miscela di aminoacidi essenziali (20g al giorno), creatina, vitamina D, acido alfalipoico, Coenzima Q10 e resveratrolo aumenta la muscolatura e la forza e diminuisce il grasso viscerale in anziani debilitati sarcopenici
Aggiornamento 15/11/2019

La psoriasi e la qualità della vita delle persone affette può migliorare con la dieta, e ancora di più con l'attività fisica. Questa la conclusione di una revisione della The Cochrane Library, massimo organo internazionale che si occupa di evidenza scientifica dando ragione a chi ha sempre usato la dieta come supporto a questa malattia. In pratica chi ha sempre negato il legame tra alimentazione e psoriasi dovrebbe chiedere scusa e magari cambiare lavoro.

"La dieta chetogenica (KD) è associata a un miglioramento delle prestazioni cognitive negli anziani con Alzheimer (AD). Il miglioramento dei risultati cognitivi dipende dal livello e dalla durata della chetosi. I migliori risultati del trattamento con KD sono attesi nelle prime fasi presintomatiche dell'AD. La dieta funziona migliorando la produzione di energia mitocondriale, alterando il rilascio di neurotrasmettitori (GABA e glutammato), la funzione delle membrane, i potenziali elettrici.

Aggiornamento 17/11/2019
Uno dei miti a cui molti credono, compresi molti professionisti, è che siamo in grado di digerire qualsiasi cosa. Questo avviene solo in persone sane e con un microbiota in ordine. Un bravo professionista sa però che in caso di problemi sistemici si deve partire dall'intestino per risolvere infiammazione e disbiosi. Lo spiega bene nel suo ultimo lavoro il prof Riccio, che mette in relazione cibo non digerito, carenza di nutrienti immunomodulanti e malattie neuroinfiammatorie come sclerosi multipla, SLA, Parkinson, Alzheimer e autismo. Parti di cibo indigerito (soprattutto glutine e latticini), additivi, grassi saturi e trans, alcol, genericamente il cibo industriale sono tutti in grado di indurre una risposta infiammatoria e in persone predisposte sostenere la malattia.
Aggiornamento 20/11/2019

Il coenzima Q10 è un fattore fondamentale per la produzione di energia mitocondriale, che rappresenta il 90% di quella prodotta dall'organismo.
Persone che hanno carenze nutrizionali (soprattutto B6), difetti genetici nella sintesi o nell'utilizzo di CoQ10, malattie che stressano le cellule, come cancro, diabete, malattie cardiache, HIV, distrofie muscolari, depressione e morbo di Parkinson, malattie mitocondriali, stress ossidativo dovuto all'invecchiamento, chi assume statine e chi fuma, sono a rischio di carenza di CoQ10.

Assumerlo può ridurre l'insufficienza cardiaca, l'ipertensione e l'iperglicemia, preparare meglio l'organismo alla chirurgia, migliorare la fertilità nella donna e la salute della pelle, ridurre la frequenza, la severità e la durata dell'emicrania, migliorare le energie.
Aggiornamento 21/11/2019
La dieta mediterranea è efficace nella steatosi epatica (NAFLD), in particolare "può migliorare le misure antropometriche, il profilo lipidico, i parametri glicemici, gli enzimi epatici e gli indici di gravità della NAFLD".

Aggiornamento 27/11/2019
Tante malattie partono o sono comunque collegate con l'intestino.
La miocardite è una malattia cardiaca infiammatoria che può evolvere in cardiomiopatia letale, ed esiste un crescente corpus di prove che il microbiota umano sia un modulatore critico delle malattie infiammatorie tra cui la miocardite.
Trapiantare nei topi le feci delle persone con la malattia fa emergere i sintomi negli animali, e nell'uomo la gravità della malattia è proporzionale agli anticorpi verso Bacteroides thetaiotaomicron, un particolare batterio che attiva la risposta immunitaria (CD4) in persone predisposte.

"Pertanto, lavorare sul microbiota di pazienti con miocardite geneticamente predisposti o di pazienti sensibili sottoposti a trattamento con immunosoppressori può alleviare la gravità della malattia e può quindi aiutare a prevenire le sequele potenzialmente letali della cardiomiopatia infiammatoria".
Aggiornamento 28/11/2019

La dieta chetogenica è probabilmente l'approccio alimentare più efficace nell'emicrania. In persone con sensibilità alimentari le diete di eliminazione possono funzionare, ma anche la semplice riduzione del sale può essere efficace. Uno dei meccanismi possibili è la riduzione dell'infiammazione grazie al bilanciamento tra omega 6 e omega 3
Aggiornamento 28/11/2019
Ad oggi la dieta chetogenica rimane un trattamento promettente per l'Alzheimer, ma ancora troppi pochi studi hanno dimostrato l'efficacia. Inoltre segnala la pubblicazione che "la sfida più grande sarà trovare sponsor per studi clinici sulla dieta chetogenica poiché questa promettente dieta non può essere sfruttata economicamente" come invece capita per i farmaci.
Aggiornamento 29/11/2019
I mirtilli riducono la disbiosi e la produzione di acidi biliari indotte da una dieta ricca di proteine animali, che sono legate alle malattie croniche (tumori, diabete, aterosclerosi)

Gli omega 3 sono una potenziale risorsa terapeutica nelle malattie autoimmuni come diabete di tipo 1, lupus, sclerosi multipla e artrite reumatoide. Il principale meccanismo è legato alla riduzione dell'infiammazione, secondariamente alla modulazione di mTOR, una proteina che media immunità, invecchiamento e metabolismo energetico. Un'altra possibile risorsa è la modulazione del gene fat-1, in modo da spingere il corpo a produrre da sé questi grassi a lunga catena a partire dagli omega 6 😮😮

Aggiornamento 1/12/2019
Le proantocianidine del mirtillo aumentano la sensibilità agli antibiotici di batteri patogeni come Proteus mirabilis, Pseudomonas aeruginosa ed Escherichia coli, rendendo la loro membrana più permeabile e riducendo la fuoriuscita del farmaco. In questo modo possono essere un modo per ridurre la resistenza antibiotica che nei prossimi anni farà molte vittime.
Aggiornamento 2/12/2019
I grassi saturi aumentano il rischio di tumore alla prostata e la sua aggressività stimolando una proteina, MYC, che ha un ruolo nell'iniziazione e nella progressione del tumore. Ridurre questi grassi, soprattutto nelle fasi iniziali del tumore, potrebbe aumentare la sopravvivenza

È sempre molto difficile dimostrare l'efficacia della psichiatria nutrizionale, l'uso della nutrizione per migliorare le malattie psichiatriche, ma sempre più prove dimostrano l'effetto negativo della dieta occidentale, ricca di omega 6 e povera di nutrienti come vitamine, minerali e fibre e il coinvolgimento del microbiota e di questi nutrienti per avere benessere mentale e umore corretto.

Aggiornamento 11/12/2019
Tra i supplementi utilizzabili nell'Alzheimer, secondo una revisione dei dati, gli omega 3 (DHA soprattutto) possono essere benefici in chi ha una particolare variante genetica di APOE, detta ε4, già di per sé associata col rischio di malattia. La vitamina E ad alte dosi può essere efficace ma aumenta rischi di alcune malattie come emorragia e tumore prostatico.

Un multinutriente inquadrato come medical food, contenente UMP, vitamine, omega 3, selenio, colina e fosfolipidi può dare risultati, così come gli MCT, ma l'evidenza è attualmente debole.
Aggiornamento 12/12/2019
600g a settimana di salmone migliorano l'infiammazione, l'omocisteina, e la quantità di omega 3 in persone con colite ulcerosa, risultando in un miglioramento della malattia. La quantità di acido arachidonico (omega 6) è correlato con la severità della malattia.
Aggiornamento 13/12/2019
Il microbiota contribuisce alla nostra salute anche con la produzione di vitamine. Quando si ha carenza di vitamine, anche il metabolismo energetico e l'immunità ne risentono: viene privilegiata la via glicolitica, che sfavorisce l'ossidazione dei grassi, e stimola le cellule immunitarie infiammatorie (Th1, Th2, Th17, macrofagi M1).
Invece le vitamine favoriscono la "polarizzazione" verso cellule immunitarie protettive: i folati sostengono i Treg, La B3 i macrofagi M2 e le cellule dendritiche.

Aggiornamento 14/12/2019
Il rosmarino, un'erba utilizzabile per insaporire senza aggiungere sale, ha proprietà carminative (riduce il gonfiore), antidiabetiche, antibatteriche, antinfiammatorie, antiossidanti. Migliora inoltre la pressione sanguigna e i dolori reumatici, le proprietà cognitive (memoria)

L'iperglicemia porta a infiammazione e alla neuropatia diabetica. Il sulforafano dei broccoli riduce l'infiammazione bloccando NF-kB, mediatore cellulare, e stimolando Nrf2, che protegge dallo stress ossidativo
Aggiornamento 15/12/2019
La supplementazione con proteine ​​e/o aminoacidi essenziali appare essere sicura, e può aumentare la massa magra e la distanza nel test del cammino in persone con insufficienza cardiaca.

I carboidrati da fonti raffinate possono essere associati all'insonnia, e la riduzione del sonno a scarsa salute metabolica. "La sostituzione di alimenti ad alto indice glicemico con carboidrati da cereali integrali (e tuberi), ricchi di fibre e non processati dovrebbe essere valutata come potenziale trattamento per l'insonnia nelle donne in postmenopausa". La concentrazione di triptofano, precursore di serotonina e melatonina, è influenzata dai carboidrati, ma per essere efficace deve oltrepassare la barriera ematoencefalica, in competizione con altri aminoacidi. Le proteine (contenute anche in dolci a base di latte) possono quindi ostacolare questo processo, e la sintesi di melatonina è inibita dalla luce, anche in caso di alte concentrazioni di triptofano. "Un meccanismo plausibile attraverso il quale una dieta ad alto indice glicemico può aumentare il rischio di insonnia è attraverso picchi acuti e successivi cali della glicemia. È stato dimostrato che il carico glicemico gastrointestinale fornisce stime fisiologicamente valide della glicemia postprandiale e della domanda di insulina in soggetti sani. L'iperglicemia postprandiale da un elevato carico glicemico nella dieta e la conseguente iperinsulinemia compensativa possono abbassare il glucosio plasmatico a concentrazioni che compromettono il glucosio cerebrale, ∼70 mg/dL, innescando la secrezione di ormoni controregolatori (e che tendono a svegliare) come adrenalina, cortisolo, glucagone e ormone della crescita. Lo zucchero nel sangue alto dal consumo di carboidrati può inizialmente aiutare ad addormentarsi, ma l'iperinsulinemia compensativa e le risposte degli ormoni controregolatori possono favorire il risveglio". Altri meccanismi possono coinvolgere la disbiosi e l'infiammazione indotte dai cibi ad alto IG.
Aggiornamento 18/12/2019

Il metilfolato è una molecola che è già pronta per l'uso e capace di oltrepassare la barriera ematoencefalica per far funzionare correttamente il nostro cervello, favorendo la sintesi dei neurotrasmettitori, a differenza dell'acido folico che invece deve essere metabolizzato per diventare efficace. Da tempo si parla del suo uso come adiuvante nella terapia per la depressione, e alcuni ricercatori hanno individuato chi potrebbe maggiormente trarne vantaggio. In generale può essere indicato per chi cerchi maggiore benessere, chi evita prodotti con effetti collaterali e preferisce prodotti naturali, chi ha scarsa risposta agli inibitori SSRI. Ancora meglio per chi non risponda agli SSRI, chi abbia gli indici di infiammazione elevati (PCR e IL8), mutazione MTR, scarso SAMe, alto BMI. I migliori in assoluto sono le persone con più di 2 di queste caratteristiche, mutazione MTHFR, obesità, marker infiammatori e leptina alti, polimorfismi COMT e DRD2, genericamente folati bassi. Le persone che non dovrebbero usarlo sono invece quelle con ipersensibilità al prodotto e chi ha già livelli alti di folati. La conferma dell'estrema sicurezza arriva anche da una revisione degli studi pubblicata su Toxicol Rep, in cui la dose di 400mg/kg di peso corporeo (dose solitamente quotidiana, ma per una persona!) non ha creato problemi rilevabili di embriogenesi, tossicità, mutagenesi, teratogenesi, e ha concluso con il metilfolato "è un'alternativa sicura all'acido folico come fonte di folati e può essere vantaggiosa in particolare per le persone con difetti dell'enzima metilenetetraidrofolato reduttasi (MTHFR) che potrebbero avere difficoltà a elaborare l'acido folico da integratori o alimenti arricchiti".
Aggiornamento 21/12/2019

Due medici trentini raccontano, nel loro case-study, come lo zucchero sia correlato con i dolori reumatici del loro paziente. L'uomo, 66 anni, ha visto scomparire i suoi dolori tendinei e articolari escludendo lo zucchero, e quando l'ha reintrodotto per alcune feste, i dolori si sono ripresentati. I medici spiegano il nesso: lo zucchero attiva mTOR, un sensore cellulare dei nutrienti, presente in qualsiasi cellula. In quelle immunitarie questa proteina attiva l'infiammazione, e stimola le cellule Treg (antinfiammatorie) a trasformarsi in Teff, produttrici di citochine infiammatorie.
Concludono gli autori scrivendo "Gli individui possono cercare di evitare l'assunzione di zucchero e/o gli eccessi alimentari in generale e provare a fare più attività fisica e/o digiuni (sotto controllo) e osservare se questo è seguito da benefici per la salute a breve termine. I benefici a lungo termine di tali comportamenti riguardo alla salute e alla prevenzione delle malattie sono stati per lungo tempo ampiamente accettati e dimostrati da studi epidemiologici e interventistici".
Aggiornamento 23/12/2019
I pigmenti presenti nella melagrana possono proteggere dagli eritemi solari
Aggiornamento 24/12/2019
Gli omega 3 a dosi medio-alte (tra 1 e 2g al giorno) possono migliorare la memoria di anziani sia sani che con deficit cognitivo

100mg di riboflavina (vitamina B2) al giorno per 3 settimane riducono i marker di infiammazione e gli indici di attività clinica in persone con morbo di Crohn
Aggiornamento 27/12/2019
Alcuni lieviti, diversi da quelli tradizionalmente usati come S. boulardii, possono essere efficaci e sicuri come i farmaci nel contrastare le candidosi non dovute alla più comune C. albicans, come C. tropicalisC. kruseiC. glabrata, e C. parapsilosis, che formano temibili biofilm. Le specie sono Saccharomyces cerevisiae (ceppo KTP) e Issatchenkia occidentalis (ceppo ApC). 
"Per soddisfare la crescente necessità di opzioni terapeutiche per le complicanze cliniche associate ai biofilm, questi lieviti di origine alimentare rappresentano un'alternativa sicura e attraente al trattamento convenzionale per le infezioni da Candida".
Aggiornamento 29/12/2019
100 mL al giorno di succo di melagrana riducono infiammazione, pressione sanguigna, stress ossidativo e migliorano il profilo lipidico in persone in dialisi

Nelle persone con IBD, la dieta dovrebbe seguire le normali linee guida. In caso di fase attiva può essere opportuno ridurre la fibra. In persone con malattia mediamente attiva o in remissione si può usare la FODMAP.
In caso di uso di cortisone bisogna supplementare con vitamina D e calcio.

Le diete plant-based sono adeguate nella prevenzione e nel trattamento dell'insufficienza renale. Le preoccupazioni legate all'eccesso di potassio e alla carenza di proteine appaiono non supportate scientificamente
Aggiornamento 2/1/2020
Nella revisione sull'effetto delle diete nei disturbi dello spettro autistico (ASD), gli autori concludono che, essendo molto frequenti i problemi intestinali, le diete risultano molto interessanti. Tuttavia non è stato individuato un trattamento con risultati univoci e adatto a tutti, e "mancano dati scientifici conclusivi sull'effetto delle diete terapeutiche sull'autismo e, in quanto tale, non è possibile formulare raccomandazioni definitive per una terapia nutrizionale specifica come trattamento standard per l'ASD". Quelle con maggiore efficacia appaiono la dieta senza glutine e caseine (GFCF) e la supplementazione di alcune vitamine e probiotici. La dieta chetogenica e dei carboidrati specifici hanno potenziali da indagare ulteriormente. La dieta GFCF appare efficace in circa la metà delle persone. A cosa è dovuto questo? Glutine e caseine vengono maldigerite in alcuni soggetti, forse a causa di disbiosi, e la β-caseina A1 presente nei latticini porta alla formazione di β-casomorfina-7 (BCM7), sostanza in grado di entrare nel sangue in caso di permeabilità intestinale e creare problemi di riduzione del glutatione (e quindi stress ossidativo) .
Anche la sovracrescita di candida e delle sue ife sembra implicata, anche a causa della riduzione di lattobacilli
Aggiornamento 3/1/2020
La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una patologia neurologica debilitante e progressiva, in cui, tra le altre cose, i mitocondri non producono energia e portano alla morte del motoneurone, il principale responsabile dei movimenti muscolari volontari. Questo accade perché vi è perdita di controllo sullo stato ossidativo "con un'eccessiva generazione di radicali liberi ossidativi, accumulo di neurofilamenti ed eccitotossicità legata ad un aumento del glutammato (neurotrasmettitore), producendo una disfunzione della membrana mitocondriale", con presenza di forte stress ossidativo.
"I corpi chetonici, forniti attraverso una dieta mediterranea arricchita con alimenti ricchi di trigliceridi a catena media e basso contenuto di carboidrati, potrebbero essere un'alternativa terapeutica per migliorare la patogenesi della SLA. Questi miglioramenti sono dovuti alla capacità neuroprotettiva di questi metaboliti e all'enorme potere antiossidante della dieta mediterranea dovuto principalmente ai polifenoli forniti da nutrienti come olio d'oliva, vino, noci o bacche".
Aggiornamento 13/1/2020
Obesità e consumo di cibo spazzatura vanno di pari passo. Lo scarso consumo di fibre è associato a lesioni precancerose, cancro, malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e morbo di Crohn, e aumento della mortalità, mentre le "bluezone", le aree con maggiore longevità al mondo, sono caratterizzate da alto consumo di fibre e cibo minimamente processato. La mancanza di fibra (e altri nutrienti) è invece determinata dal consumo di cibo industriale.
Scrivono gli autori: "L'epidemia di malattie croniche è direttamente correlata alla presenza e alla diffusione dell'obesità . Piuttosto che un semplice trattamento secondario delle malattie coi soli farmaci, dobbiamo anche spostare i nostri sforzi verso l'utilizzo del cibo come medicina.
Per ridurre la mortalità per tutte le cause e l'obesità negli Stati Uniti, dovremmo evitare o almeno limitare i cibi e le carni trasformate e le bevande zuccherate aumentando nel contempo l'assunzione di verdure , legumi, noci, frutta e acqua".
Il tinnito, fischio o ronzio persistente in assenza di stimolo uditivo, è un problema di salute di non chiara origine. Si sospetta che lo stress ossidativo possa avere un ruolo. In uno studio un multivitaminico e multiminerale, insieme ad acido alfalipoico, hanno ridotto il fastidio e l'intensità del tinnito e migliorato i marker di stress ossidativo
Aggiornamento 16/1/2020
500mg al giorno per 2 mesi riducono la glicemia e l'insulina in persone con sindrome metabolica
Quanto sarebbe importante avere il nutrizionista in ospedale? Le persone ricoverate per polmonite sono spesso anche denutrite. Farle seguire da una persona preparata riduce il tasso di ricoveri seguenti del 77%
Aggiornamento 19/1/2020

I topi con una dieta e un microbiota adeguati sono più resistenti all'influenza, e "costruire un intestino sano promuove un microbioma più equilibrato che ci aiuta a combattere i virus", grazie ai grassi a catena corta (SCFA) come il butirrato. "I dati dimostrano che le fibre alimentari e gli SCFA possono proteggere da gravi infezioni influenzali riducendo il danno tissutale e aumentando l'immunità antivirale adattiva. Gli SCFA sono stati prevalentemente associati all'immunoregolazione e alla prevenzione di infiammazioni esagerate; tuttavia, il nostro lavoro evidenzia un duplice ruolo degli SCFA. Modulando le risposte innate, promuovendo meccanismi di protezione dei tessuti e stimolando un'immunità adattativa specifica, le fibre alimentari e gli SCFA possono creare un equilibrio immunitario che alla fine protegge dalla malattia".

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