domenica 8 ottobre 2017

Vitamine BBBuone o cattive?



Qualche settimana fa è uscito uno studio secondo cui, nei fumatori maschi, l'integrazione con vitamine B6 e B12 aumenta fino a 4 volte il rischio di tumore al polmone. Questo non succede nelle donne, nei maschi non fumatori e se le vitamine vengono da un multivitaminico (in cui sono probabilmente in quantità inferiori). Lo studio è osservazionale, quindi non può stabilire nesso di causa-effetto, ed esistono lavori che mostrano il contrario, tuttavia va tenuto in considerazione.
E, curiosamente, ricorda da vicino lo studio ATBC, sospeso perché caroteni e vitamina E aumentavano i tumori nei fumatori

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Possiamo trarre comunque interessanti conclusioni: la supplementazione non "sana" comportamenti nocivi come il fumo e serve per migliorare, non rimpiazzare, una dieta sana. E, come ha detto uno degli autori dello studio, Brasky, se volete prendere le vitamine, smettete di fumare.
In poche parole: mangiate bene e non fumate!

Aggiornamento 4/11/2017

Un'analisi del lavoro di Brasky e colleghi, ci chiarisce le possibili cause dei risultati: la mutazione MTHFR e il mancato riciclo degli antiossidanti nei fumatori

Aggiornamento 31/12/2017

Nuove emergenze sulla B12 da un congresso di medicina funzionale: probabilmente le linee guida dovrebbero dare indicazioni più alte, e apposite per età, e le persone a rischio sono, tra gli altri, anziani e chi assume metformina.
Insieme all'omocisteina alta, la carenza di B12 può essere indicativa di numerose patologie, cardiovascolari, ossee ecc

Aggiornamento 17/5/2018

Il dosaggio dell'omocisteina è un esame che i medici raramente prescrivono, ma arrivano ulteriori prove del suo legame, oltre che con malattie cardiovascolari, con le malattie neurodegenerative. Per gestire l'iperomocisteinemia solitamente basta l'integrazione con vitamine del gruppo B in forma metilata.
Il giorno che troveranno un farmaco per abbassarla ne parleranno come se fosse il nuovo colesterolo

Aggiornamento 29/6/2018

Vi è ancora incertezza sul fatto che le vitamine B aumentino il rischio di tumore, ma in ogni caso i supplementi possono alterare la nostra biochimica in maniera inaspettata

Aggiornamento 23/7/2018

Il mio nuovo articolo in cui spiego la differenza tra vitamine sintetiche e naturali.

Aggiornamento 14/9/2018
Le vitamine del gruppo B sembrano ridurre solo il rischio di ictus e non di altre malattie cardiovascolari nelle persone con iperomocisteinemia

Aggiornamento 9/12/2018

Le donne che prendono gli inibitori dell’aromatasi perché affette da tumore al seno hanno spesso come effetti collaterali dolori muscolo-scheletrici. 
In questo studio le donne che assumevano anche 2500 mcg di Vit B-12 per via sublinguale, dopo tre mesi, avevano il dolore ridotto del 34%.
Aggiornamento 20/12/2018
Quali sono gli alimenti legati al tumore polmonare?
Nel modello animale i fosfati, contenuti negli alimenti industriali come formaggi, bibite e prodotti da forno, aumentano lo stress ossidativo e possono favorire l'insorgenza nelle persone predisposte. I fosfati contenuti naturalmente nel cibo sono meno assorbibili.
Sui nitriti e nitrati, presenti nelle carni conservate, esistono meno dati rispetto al loro noto effetto sul colon, ma uno studio iraniano evidenzia l'associazione anche nel tumore polmonare.
L'acrilammide, un noto cancerogeno che si forma quando i carboidrati vengono scaldati ad alte temperature, non pare particolarmente preoccupante.
Inoltre il classico studio ATBC ci indica che i supplementi di caroteni sintetici aumentano il rischio di tumore polmonare nei fumatori. Anche l'integrazione con alcune vitamine del gruppo B è stata associata, ma solo in studi preliminari.

I seguenti alimenti/nutrienti sembrano invece ridurre il rischio di cancro ai polmoni:
• tè (verde, nero, oolong, bianco);
• verdure crucifere (cavoli, broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, cavoli, bok choy);
• alimenti a base di soia (soia, tempeh, tofu, latte di soia, noci di soia, edamame, zuppa di miso);
• alimenti ricchi di carotenoidi (carote, patate dolci, verdure a foglia verde scuro, pomodori);
• curcumina (trovata in senape, curcuma o curry);
• quercetina (trovata in agrumi, mele, cipolle, prezzemolo, salvia, tè, olio d'oliva, uva, ciliegie scure, bacche scure).
"Mentre nulla di "magico" si verifica se si includono questi alimenti in una dieta ricca di alimenti industriali, l'impatto maggiore si avrà quando questi alimenti sono inclusi nel contesto di una dieta ricca di vegetali. Consumare questi alimenti almeno tre volte a settimana sarebbe un buon punto di partenza".
Per le persone che invece hanno la malattia, fare attenzione che non diventino inappetenti a causa delle cure, indebolendo il loro corpo e perdendo muscoli.
L'uso di antiossidanti come integratori non sembra migliorare il decorso della malattia o ridurre la tossicità della chemio.

Aggiornamento 3/2/2019

Un microbiota polmonare alterato e proinfiammatorio può promuovere il tumore polmonare
Aggiornamento 24/2/2019
L'anemia perniciosa o megaloblastica è dovuta alla carenza di vitamina B12 (o folati) ed è caratterizzata da globuli rossi grandi ma poco efficienti. 
In questo caso i livelli di B12  (e folati) erano normali, ma le forme rilevate di vitamina B12 non erano quelle attive, e quindi la carenza era reale. 
La malattia si è risolta con la somministrazione di metilcobalamina (la forma attiva)

Aggiornamento 11/6/2019

La terapia con vitamine del gruppo B può invertire i difetti nell'autofagia cellulare e nello stress del reticolo endoplasmatico dovuti a iperomocisteinemia; e quindi può essere un potenziale trattamento per ridurre il danno ischemico causato da ictus in pazienti con iperomocisteinemia.

Aggiornamento 5/8/2019
Le persone con emicrania spesso presentano carenze nutrizionali. Correggere una di esse, quella di riboflavina (vitamina B2) ha almeno dimezzato la frequenza dell'emicrania in uno studio su 42 pazienti. In media si è passati da un giorno su 2 a un giorno su 10. Dopo 2 anni di trattamento la maggior parte di essi (81%) ha eliminato la patologia, e solo una piccola parte ha continuato a usare una ridotta dose di farmaci. I ricercatori hanno parlato di "neurologia nutrizionale", chiarendo come con un trattamento molto economico si possano risparmiare i soldi dei farmaci.
Aggiornamento 7/9/2019
La carenza di vitamine del gruppo B aumenta il rischio di Parkinson e la loro supplementazione può essere utile negli affetti dalla patologia, soprattutto se assumono levodopa
Aggiornamento 21/9/2019
La vitamina B12 in eccesso sembra aumentare il rischio di tumore polmonare
Aggiornamento 7/10/2019
Con le conoscenze attuali è possibile considerare l'emicrania come una reazione agli alti livelli di stress ossidativo cerebrali dovuti alla compromessa produzione di energia nei neuroni. La mancanza di sonno, saltare i pasti, condizioni atmosferiche, profumi che contengono ftalati, luci, rumori, possono provocare stress ossidativo cerebrale alterando le quantità di glutatione, ATP e cisteina. La conseguenza in persone predisposte è l'emicrania.
Come migliorare la situazione?
"Le strategie per ridurre lo stress ossidativo potrebbero includere l'eliminazione o la riduzione di alimenti industriali, alimenti ad alto indice glicemico e alcool, uso di occhiali filtranti per la luce blu, interruzione della contraccezione a base di ormoni, cambiamenti nello stile di vita e aggiunta nella dieta di antiossidanti, come polifenoli, coenzima Q10, Acido α-lipoico o sali del β-idrossibutirrato, stabilizzazione dei livelli di glucosio nel sangue".
La dieta chetogenica è probabilmente l'intervento non farmacologico più efficace, grazie al suo effetto sui mitocondri, sullo stress ossidativo e sui neurotrasmettitori.
Tra gli integratori, la caffeina può aiutare in acuto, ma in cronico può peggiorare la situazione. La riboflavina (vitamina B2) ha proprietà neuroprotettive, in quanto allevia stress ossidativo, disfunzione mitocondriale, neuroinfiammazione ed eccitotossicità del glutammato. Ad alte dosi (200-400mg) è solitamente efficace, così come il coenzima Q10 e l'acido alfalipoico (ALA). In generale queste sostanze agiscono riducendo lo stress ossidativo mitocondriale e migliorando il metabolismo energetico e la produzione di ATP.
Le altre vitamine del gruppo B sono efficaci soprattutto in chi abbia mutazione MTHFR.
Il magnesio aiuta, essendo un cofattore vitale del metabolismo energetico, e chi ha emicrania spesso ha carenza. La carnitina è efficace se assunta insieme a Q10 e magnesio.
L'attività fisica è inoltre altamente raccomandata.
Aggiornamento 25/12/2019
L'uso di antiossidanti, come vitamina A, C ed E, B12, coenzima Q10 e carotenoidi sembra ridurre la sopravvivenza in persone con tumori, se somministrati prima o durante la chemioterapia. Il ferro aumenta la ricorrenza. Vitamina D e multivitaminici non hanno mostrato effetti. Lo studio è fatto su un numero relativamente piccolo di persone, ma conferma un'idea che si sapeva già, ossia che gli antiossidanti interferiscano con l'azione della chemio e possano promuovere la sopravvivenza del tumore
Aggiornamento 18/1/2020
La quantità di vitamina C nel sangue è inversamente proporzionale al rischio di insufficienza cardiaca. Questo non vuol dire automaticamente che la vitamina C abbassi il rischio. Lo studio infatti specifica che la tale vitamina è un marker dell'introduzione di frutta e verdura; quelle sì che proteggono, grazie alla presenza di tanti composti benefici (e non uno solo). L'integrazione è utile solo in alcuni casi. Alcuni anni fa si fece la stessa osservazione col betacarotene, lo si supplementò e la mortalità aumentò tra i fumatori (studio ATBC). La salute è dovuta a un equilibrio tra i nutrienti, non a uno in particolare.
Aggiornamento 2/2/2020
Alti livelli di B12 sono associati con maggiore mortalità (associazione non vuol dire causalità: potrebbe essere dovuto anche alla maggiore introduzione di alimenti animali)
Aggiornamento 14/3/2020
L'omocisteina alta crea stress ossidativo, e aumenta il rischio cardiovascolare, autoimmune ecc ma anche di infertilità. Usare forme particolari di vitamine può correggere l'iperomocisteinemia.
"In caso di infertilità di lunga durata e ripetute gravidanze andate male, entrambi i membri di una coppia devono essere testati per i polimorfismi MTHFR, soprattutto prima della donazione di ovociti. Non farlo si dovrebbe considerare una cattiva pratica. Dovrebbe essere raccomandata anche l'integrazione di 5-MTHF (metilfolato) prima di tentare il concepimento o la PMA (riproduzione assistita)".
Aggiornamento 24/4/2020
L'ipertensione è probabilmente la maggiore causa di malattie cardiovascolari, ed ha uno stretto legame con lo stile di vita e il sovrappeso. I farmaci possono essere inefficaci nel 40% dei casi. La dieta DASH, la riduzione del sodio e l'aumento del potassio sono notoriamente associati ad un miglioramento della pressione. Anche calcio e magnesio tendono a ridurla. Le vitamine del gruppo B, in particolare la B2 (riboflavina) possono migliorare la pressione in persone con mutazione MTHFR (in Europa quasi un quarto della popolazione). Questo potrebbe essere utile anche in gravidanza, dove l'ipertensione porta a problemi notevoli.
Aggiornamento 15/8/2020

I donatori di metili (betaina, B12, folati, colina, metionina) proteggono dalle infezioni che predispongono per il morbo di Crohn

Aggiornamento 23/9/2020

"Le vitamine del gruppo B non solo aiutano a costruire e mantenere un sistema immunitario sano, ma potrebbero potenzialmente prevenire o ridurre i sintomi di COVID19 o trattare l'infezione da SARS-CoV-2. Il cattivo stato nutrizionale predispone le persone alle infezioni più facilmente; pertanto, una dieta equilibrata è necessaria per l'immuno-competenza. È necessario adottare approcci terapeutici o aggiuntivi sicuri ed economici, per sopprimere l'attivazione immunitaria aberrante, che può portare a una tempesta di citochine, e per agire come agenti antitrombotici. Un adeguato apporto di vitamine è necessario per il corretto funzionamento del corpo e il rafforzamento del sistema immunitario. In particolare, le vitamine del gruppo B modulano la risposta immunitaria riducendo le citochine pro-infiammatorie e l'infiammazione, riducendo la difficoltà respiratoria e i problemi gastrointestinali, prevenendo l'ipercoagulabilità, migliorando potenzialmente i risultati e riducendo la durata della degenza in ospedale per i pazienti COVID-19".

Aggiornamento 19/10/2020

L'omocisteina è un fattore di rischio cardiovascolare, per l'Alzheimer ecc, legato ad alcune mutazioni genetiche (MTHFR), e si può tenere sotto controllo grazie alle vitamine del gruppo B, in particolare folati e B12. Gli omega 3 possono aiutare ulteriormente a controllarla

Aggiornamento 2/1/2021

La tiamina (vitamina B1) ad alte dosi può migliorare la fatica nelle persone con IBD

Aggiornamento 11/1/2021

Il metabolismo di alcune vitamine può essere alterato in persone che posseggono alcune varianti genetiche, e queste possono avere necessità di quantità maggiori.
Per esempio chi ha alcune varianti nel metabolismo della vitamina D ha aumentato rischio di malattie autoimmuni tiroidee, sclerosi sistemica e artrite reumatoide.
Chi ha alterazioni del gene SERPINE1 beneficia di maggiori livelli di vitamina E, che inibisce PAI-1 e riduce così il rischio di malattie cardiovascolari.
Altri polimorfismi possono ridurre l'assorbimento della vitamina B12 e della vitamina C, aumentando il loro fabbisogno.
Difetti nei geni legati all'acido folico (MTHFR e SLC19A1) aumentano rispettivamente il rischio cardiovascolare e il rischio di malformazioni (riducendo il trasporto placentare) e di malattie neurodegenerative, insieme al rischio di tumori (colon-retto)


Aggiornamento 18/1/2021

Esistono decine di malattie legate al sistema nervoso che sono dovute a difetti genetici ma si presentano come psicosi, atassia, miopatia, epilessia, neuropatia ecc
Sono relativamente rare ma anche sottodiagnosticate, a causa delle tante varianti genetiche.
Spesso si gestiscono semplicemente con integrazione vitaminica perché legate al metabolismo energetico e biochimico dei cofattori, e gli autori della review suggeriscono di provare sempre a integrare (sotto controllo).
Un semplice modo per individuarle può essere misurare l'omocisteina

Aggiornamento 31/1/2021

I superpoteri della vitamina B2 (riboflavina)

La riboflavina potenzia le difese antiossidanti, favorendo la formazione del glutatione ridotto, principale antiossidante cellulare. Aumenta le difese immunitarie, migliorando la risposta antibatterica dei granulociti.
La sua carenza (rara) è un probabile fattore di rischio per il tumore, in particolare ai polmoni e colon; protegge dal danno da radioterapia e chemioterapia, e aumenta l'efficacia di quest'ultima.
Abbinata a magnesio e Q10, può ridurre l'emicrania.
Riduce la formazione della cataratta, la sindrome premestruale, il diabete e la neuropatia grazie al suo potere antiossidante. Può ridurre anche la tendenza all'osteoporosi e l'anemia, migliorando l'assorbimento del ferro e la mobilitazione della ferritina. È allo studio il suo effetto su alcune malattie cardiache (ipertensione, insufficienza cardiaca, aterosclerosi).

Aggiornamento 5/4/2021

La cianocobalamina, B12 sintetica, la forma maggiormente diffusa negli integratori, induce disbiosi nel modello animale di IBD, favorendo la crescita delle enterobatteriacee. Invece la forma metilcobalamina è antinfiammatoria grazie al suo effetto benefico sul microbiota. Inoltre CB12 agisce negativamente sui riboswitch, filamenti di RNA che influenzano l'espressione genica, e sugli enzimi.

Aggiornamento 15/4/2021

Il tipo di farina e di lievitazione influenzano la quantità di vitamine del gruppo B nel pane.
In generale quello da farina integrale ne ha quantità maggiori. Alcuni cultivar di farina sono più ricchi di vitamine. Per la lievitazione, alcuni tipi di lievito madre aumentano la quantità, ma dipende dai ceppi presenti. Con il lievito di birra, è necessario un tempo più lungo (6 ore al posto di 3) per aumentare la ritenzione di vitamine.

Aggiornamento 27/5/2021

L'encefalopatia legata a COVID19 potrebbe essere dovuta a carenza di tiamina (vitamina B1), e alcune persone hanno avuto un rapido miglioramento dopo la somministrazione

Aggiornamento 14/7/2021

In uno studio su popolazione sarda, la mutazione MTHFR non aumenta il rischio di tumore al seno, ma è presente nelle forme più aggressive, che progrediscono e danno metastasi nei linfonodi. Nelle popolazioni orientali e caucasiche l'associazione con tumore al seno è evidenziata da diverse metanalisi. Un modo preliminare per ipotizzare la presenza di mutazione è la valutazione dell'omocisteina, ma molti medici non sanno manco cos'è.

Aggiornamento 25/9/2021

Anche se capita raramente, negli esami del sangue si possono riscontrare elevati livelli di vitamina B12. Quali sono le cause? Non necessariamente l'integrazione, perché l'eccesso introdotto viene eliminato con le urine.
Alcune anomalie metaboliche possono favorire l'accumulo nel sangue e non permettono l'utilizzo della vitamina, per cui i sintomi possono anche essere simili a quelli della carenza (tipo astenia).
Le principali cause da ricercare quando si ha a che fare con livelli sierici elevati di cobalamina sono malattie del fegato, insufficienza renale, tumori solidi, malattie mieloproliferative del sangue, metastasi epatiche.
Una carenza di B12 può essere verificata in caso di iperomocisteinemia o elevati livelli di acido metilmalonico.
Aggiornamento 13/11/2021

Assumere un multivitaminico riduce il declino cognitivo del 60% in 3 anni. L'effetto è ancora più marcato in persone con una storia di malattie cardiovascolari. L'età media del campione era di 73 anni

Aggiornamento 7/1/2022

L'uso di metilfolato, B12 e B6 aumenta la possibilità di concepimento in donne che si sottopongono a procreazione assistita rispetto a quelle che assumono solo acido folico. L'effetto è probabilmente mediato dal miglioramento della qualità ovocitaria anche grazie alla riduzione dell'omocisteina in presenza della mutazione MTHFR

Aggiornamento 21/3/2022

La neuropatia periferica indotta da chemioterapia è uno degli effetti avversi più comuni della chemioterapia, che affligge un'alta percentuale di pazienti sottoposti a trattamento per il tumore e si manifesta con dolore e riduzione nella funzionalità.
Alcuni nutrienti appaiono utili o promettenti nella gestione della condizione.
Il nutriente con maggiori studi appare essere la AcetilCarnitina.
Altri nutrienti con evidenze iniziali sono vitamine del gruppo B e in particolare la B12, vitamina E, omega 3 (DHA), acido alfalipoico. Gli alimenti che attivano le sirtuine possono ugualmente giocare un ruolo.
Tra le piante medicinali, la curcumina può ridurre lo stress ossidativo indotto dalla chemio, ma goshajinkigan (mix di erbe della tradizione giapponese) e coloquintide hanno maggiori studi, seppur sempre non definitivi.
Questi supplementi appaiono sicuri ma per il rischio di interferenza con le cure devono essere assunti solo sotto supervisione.

Aggiornamento 20/7/2022

Gli omega 3 possono aiutare a ridurre l'omocisteina, un fattore di rischio cardiovascolare e in generale legato alle patologie infiammatorie (neurodegenerative, autoimmuni ecc.).
L'iperomocisteinemia si verifica in particolare in persone con mutazione MTHFR. Altre cause possono essere l'inadeguata introduzione di vitamine del gruppo B o l'assunzione di farmaci o sostanze che ne alterano l'assorbimento (antiacidi, alcol).
Gli omega 3 sono particolarmente efficaci in caso di livelli medio-alti.
L'altro modo è usare i supplementi di vitamine del gruppo B, i cui benefici sono sicuramente maggiori dei rischi

Aggiornamento 13/8/2022

L'eccesso di omocisteina è legato a steatosi epatica perché, oltre a indurre infiammazione, altera alcune proteine che si legano alla molecola (omocisteinilazione), così come l'eccesso di glucosio aumenta l'emoglobina glicata. In particolare viene alterata la proteina sintaxina17, che regola l'autofagia.
Fornire vitamina B12 e B9 (folati) ripristina l'autofagia e rallenta la progressione della steatosi. L'azione è dovuta probabilmente alla detossificazione dell'omocisteina accumulata a livello epatico grazie a metionina e SAME che sono ridotti dalla dieta occidentale.
Secondo gli autori questo trattamento, che ha un costo basso e un buon profilo di sicurezza, potrebbe essere efficace nella steatosi che non ha attualmente terapie a disposizione.

Aggiornamento 26/11/2022

Le persone con tumori possono essere a rischio di malnutrizione e carenza di vitamina B12. In alcuni casi il valore può essere invece alto, in particolare nei tumori epatici. Tuttavia non si conosce un possibile legame causale tra B12 nel cibo o supplementi e tumori e l'eventuale carenza va corretta.
"Non si trovano prove sufficienti sulla temporalità, sulla soglia biologicamente significativa o sulle associazioni dose-risposta (tra tumori e B12). Inoltre, non vi era alcun modello distintivo delle associazioni con adenocarcinomi e carcinoma a cellule squamose. Ciò non supporta un ruolo funzionale della vitamina B12 nell'inizio o nella progressione del cancro, ma piuttosto suggerisce che un'elevata vitamina B12 potrebbe essere un epifenomeno in alcuni tipi di cancro. Pertanto, a meno che non vengano chiariti i meccanismi dell'elevata B12 in alcuni, ma non in tutti i tumori, le alte concentrazioni plasmatiche di B12 rilevate accidentalmente in persone che non ricevono integratori non dovrebbero essere considerate un parametro diagnostico o prognostico. Il trattamento convenzionale del cancro può abbassare le concentrazioni plasmatiche di B12, suggerendo che il tumore attivo fosse la fonte di alte concentrazioni di vitamina B12 in circolazione".

Aggiornamento 5/1/2023

Avere reflusso gastroesofageo (GERD) aumenta il rischio di tumore polmonare. La relazione già osservata negli studi di popolazione viene confermata da uno studio effettuato con la tecnica della randomizzazione mendeliana.
Quali sono i meccanismi? "Anatomicamente, l'esofago è circondato dalla trachea e dai polmoni e numerosi studi hanno indicato che il reflusso può attivare cascate infiammatorie nelle cellule dei tessuti bronchiali e polmonari. Meccanicamente, l'infiammazione cronica a lungo termine potrebbe essere coinvolta nella tumorigenesi, infiltrazione e metastasi mediante la produzione di mediatori dell'infiammazione, che partecipano all'angiogenesi e alla transizione epiteliale-mesenchimale".
Venite in studio per un percorso alimentare che possa gestire il reflusso.

Aggiornamento 15/2/2023

La carenza di vitamine del gruppo B, necessarie per abbassare i livelli di omocisteina, accelera l'aterosclerosi indipendentemente dai livelli di colesterolo

Aggiornamento 17/2/2023

L'omocisteina alta nel sangue può indurre ipertensione resistente ai farmaci, forse perché danneggia la muscolatura dei vasi e l'endotelio e perché lo stress ossidativo che provoca non permette la produzione di ossido nitrico, determinando vasocostrizione, anche a livello dei vasi cerebrali.
Il prodotto ideale da usare in questi casi dovrebbe contenere metilfolato, N-acetilcisteina e vitamina B6, ma anche metilB12 e vitamina B2 appaiono importanti. Ridurre la pressione significherebbe ridurre il rischio di malattie cardiovascolari come infarto e ictus.

Aggiornamento 30/7/2024

La carenza di vitamina D ha un ruolo causale nell'epilessia con assenza infantile e giovanile.
Altri micronutrienti che possono giocare un ruolo sembrano il betacarotene, lo zinco e la vitamina B2.
Il primo diventa protettivo con livelli di vitamina D sufficienti, il secondo ha un effetto positivo o negativo dose-dipendente, la terza appare protettiva.

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