mercoledì 24 dicembre 2014

Che stress!


Ma lo stress fa ingrassare o dimagrire?
Potremmo dire entrambi, dipende dai punti di vista, o meglio dal morfotipo.



http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21425440



Se siamo ectomorfi, cioè tendenzialmente magri, che difficilmente mettiamo muscolo e grasso, ma se saltiamo un pasto perdiamo un paio di kg (di muscolo), allora lo stress fa dimagrire, nel senso che fa perdere peso, ma soprattutto massa magra. In realtà la percentuale di grasso totale (FM%) aumenta, perchè il grasso non se n'è andato (o si è ridotto pochissimo); dal punto di vista antropometrico siamo quindi ingrassati pur perdendo peso.
Se siamo endomorfi, tarchiatelli e tendenti a mettere grasso viscerale, lo stress fa decisamente mettere su massa grassa, come predetto da un marker quale il cortisolo salivare. Il grasso quindi aumenta, il muscolo rimane lo stesso o tendenzialmente si riduce (meno che negli ectomorfi). La percentuale di grasso sale, e quindi siamo ugualmente ingrassati.
Entrambe le situazioni equivalgono ad un peggioramento dello stato di salute.
Lo stress, attraverso i suoi mediatori tra cui adrenalina, NPY e soprattutto cortisolo (o suoi analoghi), fa aumentare la glicemia e rende le cellule resistenti all'azione dell'insulina, noti fattori che favoriscono l'aumento del grasso corporeo. 
Un fattore stressante, anche in caso di dieta normocalorica, favorisce l'aumento di peso, come dimostrato nel modello animale, in ossequio alla regola secondo cui noi introduciamo le calorie, ma poi è solo l'ipotalamo, in base ai segnali che riceve, che decide che farne. Anche la dieta ipocalorica è vista come stressante dall'organismo, per questo più ci si mette a dieta e più si ingrassa.
In generale lo stile di vita moderno, oltre ad essere poco dispendioso e con molto cibo a disposizione,  è stressante e favorisce l'aumento di peso. Ma questo deriva dai nostri geni ancestrali.

Come ci insegna Attilio Speciani, qualunque tipo di stress è visto infatti dal nostro organismo come segnale di ingrassamento e/o di risparmio, e alla lunga attiva le risposte infiammatorie. Risparmiare vuol dire non crescere: via tutto ciò che non è indispensabile (neuroni, muscoli, connettivo, tendini, ossa), l'importante è sopravvivere, si mantiene solo l'essenziale. Ad esempio per le donne è frequente avere un afflosciamento del seno in seguito a un periodo di stress. Questo è dovuto alla perdita del tessuto connettivo che lo sostiene.

Biochimica et Biophysica Acta 1842 (2014) 473–481


Questo succede perchè per i nostri antenati, cui siamo ancora geneticamente uguali, l'unica preoccupazione era di trovare qualcosa da mettere sotto i denti. E solo nei periodi "buoni" potevano permettersi di sprecare, costruire muscolo, mantenerlo (la sintesi e il mantenimento della massa muscolare sono processi costosissimi) mentre nei periodi "bui" il grasso doveva essere tenuto stretto.
Oggi quindi qualunque tipo di stress (lavoro, debiti, vita sentimentale, problemi quotidiani) è visto come assenza di cibo e necessità di risparmio.
In realtà una quantità "ragionevole" di eventi stressanti, come l'attività fisica non eccessiva e periodi corretti di pausa tra un pasto e l'altro sono preventivi di aumento di peso e sindrome metabolica, ma tutto va inserito nel contesto appropriato, ad esempio non si può fare troppa attività fisica senza mangiare abbastanza.
In alcune persone lo stress sopprime l'appetito, in altre lo aumenta: questo è perfettamente spiegabile dal punto di vista evoluzionistico.
In fase acuta non c'è bisogno di mangiare, bisogna solo salvare la pelle, come si accennava prima. Si mobilizzano quindi le riserve, in particolare quelle lipidiche e glucidiche: bisogna combattere o scappare (fight or flight response), e tutte le energie vanno concentrate su di quello.
Quando invece lo stress è cronico, si sta sul chivalà, non si dorme, si è pronti a sbranare chiunque abbia qualcosa da ridire. Sono i comportamenti che facevano sopravvivere i nostri antenati. Si mobilizzano le scorte di proteine (i muscoli) per farne glucosio che ci permetterà di sopravvivere anche in assenza di cibo.
Quando però il nostro organismo ha fatto conoscenza dei confort-food (junk-food o cibo-spazzatura che dir si voglia), ecco che in caso di stress la consolazione sono i vari gelati, panna, salsicce, hamburger ecc ecc, ossia tutto ciò che concentra molte calorie e pochi nutrienti in poco spazio. Aumenta la motivazione per questo tipo di cibi poco sani, l'ideale per accumulare energie in vista del periodo negativo da affrontare.


http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24860541


Il cortisolo, prodotto delle ghiandole surrenali, serve proprio a questo. Stimola infatti tutto quello che è possibile per farci aumentare il grasso: riduce l'irrorazione sanguigna attorno agli adipociti, e così il rilascio di grassi; il numero e le dimensioni degli adipociti aumentano, aumenta la ritenzione di liquidi, si riduce l'attivazione dell'AMPK e l'adiponectina, quindi si blocca l'ossidazione dei grassi e aumenta l'insulino-resistenza, aumenta la LPL, un enzima che fa entrare i grassi negli adipociti per essere depositati. La spesa energetica si riduce, anche se ci si muove di più, perchè si riducono l'attività tiroidea e la massa muscolare.
Una dieta ricca in zuccheri stimola indirettamente queste stesse vie attraverso l'attivazione di un enzima che aumenta il cortisolo.

Encyclopedia of Hormones

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/B0123411033002424


http://ajitvadakayil.blogspot.it/2014/08/understanding-obesity-shedding.html
 
Physiology & Behavior 91 (2007) 449–458

L'inibizione farmacologica dell'asse surrenalico sembra essere promettente nei confronti del diabete di tipo 2, a conferma della sua importanza nella eziopatogenesi di questa malattia e del danno delle diete, viste come stressanti sul lungo periodo e quindi potenzialmente deleterie più del non dimagrire (in maniera corretta).

Per quanto riguarda l'alimentazione, i latticini potrebbero ridurre il cortisolo in fase di dimagrimento, così come la liquirizia, la melagrana e il piper sarmentosum (pianta orientale della famiglia del pepe), mentre l'integrazione con fosfatidilserina, in particolare se abbinata a omega 3 sembra efficace nel ridurre l'attivazione dell'asse surrenalico, così come la vitamina C, anche in abbinamento alla vitamina E. Recentemente una particolare fibra prebiotica ha dimostrato di ridurre il cortisolo mattutino. E anche i flavanoli presenti nel cacao riducono la risposta surrenalica. La glutamina riduce il rilascio di CRH dall'intestino. Il glucosio, al contrario, aumenta la risposta surrenalica. Non fare colazione o ritardare i pasti riduce la spesa energetica e altera il ritmo del cortisolo.

http://shilipoti.blogspot.it/



Lo stress altera la composizione del microbiota, una risorsa importantissima del nostro organismo, ormai indicata come concausa di qualunque disfunzione, persino comportamentale. Le sue caratteristiche in pratica decidono se siamo sani o malati, grassi o magri, razionali o squilibrati, sportivi forti o scarsi.

Lo stress induce disfunzioni intestinali che sono l'anticamera della permeabilità intestinale, condizione ormai tutt'altro che supposta, come qualcuno ancora pensa, ma caratterizzata persino a livello grafico, e concausa di tantissimi problemi più o meno gravi, dall'emicrania all'autismo, alle malattie autoimmuni.

Lo stress distrugge i neuroni, le cellule cerebrali, rendendoci incapaci di reagire, di imparare, di relazionarci con gli altri, aumenta depressione e ansia. Altera i meccanismi di feedback che permettono una corretto funzionamento delle cellule.

Lo stress è corresponsabile di malattie gastrointestinali come ulcera, reflusso, malattie infiammatorie croniche (Crohn, rettocolite ulcerosa ecc).

Lo stress aumenta il rischio cardiovascolare (ictus e infarti).

Lo stress accorcia i telomeri, i "cappucci" che proteggono i cromosomi delle cellule e che sono correlati con una aspettativa di vita più lunga. In pratica lo stress cronico ci fa invecchiare più velocemente.

Comunque, la buona notizia è che contro lo stress è disponibile un ottimo farmaco.


https://faffreddone.wordpress.com/tag/menefotto/


Update 9/1/2015

Relora®, un mix di quercia e magnolia, sembra avere effetti riducenti del cortisolo e dell'ansia. Il dott. Mercola consiglia contro lo stress cioccolato nero, banane, proteine di alta qualità, caffè, curcuma, omega 3, frutti di bosco, tè oolong, kiwi e cibi fermentati.

Nuove scoperte sulla predisposizione genetica dell'accumulo di grasso su fianchi o gambe.
Update 14/5/2015

Il mio amico Gianpaolo Usai segnala un post di Olympian's News in cui vengono pubblicati i morfotipi endocrini



Update 14/7/2015
I cortisonici non danno solo un'inibizione dell'infiammazione, ma possono anche aumentarla, attraverso l'esposizione dei TLR, recettori cellulari mediatori della flogosi. Questo potrebbe anche spiegare perché il loro uso continuato è molto dannoso.
Update 21/7/2015
Segnalo il video di una brava endocrinologa, Maria Corgna




Update 4/9/2015

I consigli del dott. Oz per il dimagrimento specifico a seconda della forma del corpo. Il mio amico Alessandro Cinausero mi segnala un integratore contro il cortisolo.
Update 29/11/2015

I consigli del dott Axe contro l'eccesso surrenale. Non garantisco sulla scientificità di tutti.

Update 4/3/2016
Un bell'articolo sul cortisolo da un bravo collega
Lo zucchero stimola il rilascio di cortisolo e così la deposizione di grasso viscerale, il più pericoloso per la salute.
Update 8/3/2016

Lo stress è un possibile alleato dei tumori, attraverso l'alterazione della vascolarizzazione.
Update 23/5/2016

Harvard conferma che lo stress è ereditabile e riduce la salute cardiovascolare.
Sara Gottfried dà indicazioni utili sul legame tra sintomi e sbilanciamenti ormonali. Gli elementi da evitare sono secondo lei caffeina, zucchero, glutine, soia e latticini (una specie di paleo), mentre quelli da consumare sono cibi proteici (75-100 g di proteine al giorno), maca (adattogeno peruviano) e grassi buoni.

Update 3/6/2016
Lo stress riduce la produzione di serotonina e aumenta quella di kinurenina, a partire dal triptofano intestinale, e determinando così depressione, deficit cognitivi e infiammazione.
Update 7/6/2016

L'ansia aumenta il rilascio di una citochina infiammatoria, IL-6, che aumenta la tendenza ad ingrassare e quindi la probabilità di ammalarsi di diabete. Morale: vivete più tranquilli!
Lo stress aumenta la produzione di cellule Th1, che sono più infiammatorie, aumentando la possibilità di ammalarsi di varie malattie, tra cui quelle autoimmuni, allergie, infezioni, tumori ecc

Update 30/6/2016
Secondo la dott.ssa Gottfried il cioccolato amaro riduce il cortisolo.

L'importanza del cortisolo nel recupero dell'adiposità in seguito a dimagrimento.

Update 11/7/2016

Lo stress aumenta la probabilità di ammalarsi di Alzheimer, è quindi consigliabile imparare a gestirlo. La Cleveland Clinic consiglia per ridurlo patate dolci, salmone, fagioli cannellini, senape indiana, bacche e banana.

Aggiornamento 25/7/2016

Uno studio ha rilevato che le persone che hanno completato un programma creato per aumentare la resilienza ha effettivamente utilizzato i servizi di assistenza sanitaria in maniera inferiore rispetto a chi non l'ha utilizzato.

Aggiornamento 25/7/2016

Gli androgeni (testosterone), ormoni antagonisti del cortisolo, aumentano l'attività della telomerasi e quindi la longevità in particolari casi (chemioterapia ad esempio).

Aggiornamento 10/8/2016

Lo stress riduce l'apprendimento a scuola.
Lo stress aumenta il rischio cardiovascolare e di morte di quello che una volta si chiamava "crepacuore".
Una mamma stressata in gravidanza avrà figli stressati, che avranno un cortisolo più alto per tutta la vita.

Aggiornamento 23/8/2016

Il cortisolo è tra i responsabili dell'ipertensione. Questo perché rompe l'omeostasi, o ancora meglio l'allostasi, la capacità di riequilibrare un sistema.
7 conseguenze che può avere lo stress, secondo la Cleveland Clinic: fibromialgia e malattie autoimmuni, asma, problemi mentali, digestivi, immunitari, dermatologici, spasmi e contratture.

I consigli della dott.ssa Gottfried per per ridurre lo stress e così il rischio di osteoporosi.
Lo stress può creare SIBO, una condizione in cui i batteri intestinali "salgono" nella prima parte dell'intestino e alterano la funzionalità, con pessime conseguenze (gonfiore, cattiva digestione ecc.).

Aggiornamento 5/9/2016

I consigli per ridurre stress e ansia da Authoritynutrition.com
Mentre il cortisolo è rilasciato in fase di stress, l'urocortina è rilasciata in fase di recupero. Un eccessivo stimolo di queste vie, dovuto a esperienze personali, le manda probabilmente "fuori fase".

Aggiornamento 26/9/2016

Qualche info dal dott Luchi su progesterone e cortisolo.




Lo stress si conferma deleterio per mantenere la linea: oltrettutto promuove una risposta infiammatoria e aterogena, come spesso ricordato.

Aggiornamento 9/10/2016

L'olio di pesce in un trial ha ridotto il cortisolo e quindi migliorato la composizione corporea di uomini sani.

Aggiornamento 22/10/2016

32 cibi che abbassano l'ormone dello stress.
Le erbe adattogene per la tiroide e i surreni secondo il dott. Axe.
Interessante post di Alfredo Saggioro sulla stanchezza surrenale.


Update 30/10/2016

Scoperta una nuova via metabolica che lega la risposta allo stress con l'intake calorico e provoca aumento del numero di adipociti.
Lo zucchero aumenta il cortisolo e esalta la sua caratteristica di stimolare la deposizione di grasso viscerale.
Lo stress in individui con grasso viscerale aumenta la fame, riduce la spesa energetica e stimola così l'ulteriore deposizione di grasso, in particolare nella zona addominale. Così aiutandoci ad invecchiare più velocemente.

Update 3/11/2016

Almeno negli scimpanzé, la vita sociale riduce lo stress.

Update 8/11/2016

Lo stress ossidativo, favorito da una carenza di antiossidanti nella dieta, accorcia i telomeri con meccanismo diretto e quindi favorisce l'invecchiamento.

Lo stress è legato allo sviluppo, mantenimento e esacerbazione di condizioni patologiche come asma, depressione e altri problemi mentali come l'ansia, malattie autoimmuni, dolore cronico, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore.

Aggiornamento 15/11/2016

L'esercizio fisico, uno dei migliori antistress disponibili. Se fosse disponibile come farmaco, ogni medico lo prescriverebbe.

Update 18/11/2016

Nel modello animale la supplementazione con vitamina del gruppo B previene gli effetti negativi (problemi cognitivi) dello stress nelle prime fasi di vita.

Aggiornamento 25/11/2016

Il batterio L. plantarum in un modello animale riduce l'ansia e la disbiosi da stress

Aggiornamento 5/12/2016

Per rallentare l'invecchiamento, non andate mai a letto arrabbiati: cercate di fare sempre pace prima di coricarvi.

Aggiornamento 10/12/2016

Ogni volta che si ha un forte stress, alcune sequenze di DNA vengono "segnate" (metilate) e la loro espressione si riduce. Una di queste è SOCS3, un gene implicato nella spesa energetica. Per questo chi subisce molti stress nella sua vita tende ad accumulare i kg e mangiare di più ed essere più motivato per i cibi spazzatura.
Quando il vostro nutrizionista vi dice che la vostra spesa è indicata in tabelle standardizzate, informatelo che quelle valgono solo in condizioni ideali.
Aggiornamento 16/12/2016
Il concetto di riserva metabolica è una realtà: come fare a costruirsela? Poco stress, sonno, cibo sano e attività fisica
PaleoMom ci spiega la adrenal fatigue, una condizione di esaurimento surrenalico conseguente a stress continuo.
In particolare lo stress fa in modo che il pregnenolone diventi cortisolo e non  testosterone o estrogeni, e per questo ci si sente stanchi, con meno desiderio sessuale e si va incontro alle malattie cardiache.
Nelle fasi successive non si riesce a produrre abbastanza cortisolo e così non si riesce più a reagire agli stimoli, si va incontro a depressione e dolori reumatici. ci si ammala con facilità perché il sistema immunitario è compromesso.

Aggiornamento 23/12/2016

Interessantissimo articolo del dr Kresser sull'ipercortisolismo e i suoi devastanti effetti su memoria, libido, deposizione di grasso. Si determina "brain fog" (nebbia mentale, stato di confusione). Non solo gli stati stressanti propriamente detti ma anche le infezioni e le malattie autoimmuni lo alzano.

Aggiornamento 28/12/2016

Scoperto un nuovo meccanismo di protezione dei telomeri dallo stress ossidativo: se manca il telomero è più instabile e ci si espone a maggiore rischio di tumori, invecchiamento e tutte le malattie correlate.
Alcune conseguenze dello stress secondo la Cleveland Clinic: artriti e fibromialgia, malattie cardiache e polmonari, eczema, psoriasi e perdita di capelli peggiorano, reflusso, intolleranze e problemi digestivi, il triangolo della tensione (spalle testa e collo), scarsa immunità, problemi mentali come depressione e scarso interesse per il divertimento.
Aggiornamento 5/1/2017

Lo stress cronico è tossico per i neuroni, come i traumi fisici: è come se si sbattesse la testa continuamente.
Aggiornamento 12/1/2017
Lo stress aumenta il rischio delle malattie cardiovascolari, e non solo: tumori, malattie infiammatorie e autoimmuni. Per anni questi legami sono stati solo ipotizzati e i soliti cretinetti che non vedevano oltre il loro naso lo negavano. Ora si è scoperto il meccanismo: lo stress aumenta la produzione di globuli bianchi infiammatori a livello del midollo osseo. Questo porta anche ad attivazione dell'amigdala, la zona cerebrale attivata in caso di allarme.

Aggiornamento 24/1/2017

Le cause di alterazione nell'asse surrenalico. Il CRH, l'ormone ipotalamico che va a stimolare i surreni, attiva anche i mastociti che rilasciano istamina (allergie)

Aggiornamento 4/2/2017

L'ansia attiva delle vie infiammatorie, soprattutto negli obesi. E tutte le situazioni di stress, ansia, depressione ecc. interagiscono col sistema immunitario: solo una persona in pace con sé stessa può avere un'immunità efficiente.

Lo stress è un fattore peggiorativo per asma, malattia coronaria, problemi dermatologici.

Aggiornamento 10/2/2017

Una gravidanza stressante aumenta il rischio di dermatite atopica nella prole. Questo è dovuto all'alterazione di ormoni e stress ossidativo.
Aggiornamento 15/2/2017

La mia collega e amica Chiara Cevoli ci parla dettagliatamente dei somatotipi
Aggiornamento 18/2/2017

Quali sono gli effetti di un eccesso di glucocorticoidi e di stress? Facilitano l'insorgenza di cataratta, ulcera, strie sulla pelle (cicatrici simili alle smagliature ma colorate) e assottigliamento, ipertensione e irsutismo, immunosoppressione e infezioni, iperglicemia e resistenza insulinica, osteoporosi, guarigione dalle ferite rallentata, umore depresso e variabile

glucocorticoidi inoltre inibiscono la polarizzazione Th1 e favoriscono quella Th2, quindi potenzialmente aumentando il rischio di allergie e malattie Th2 come alcune infiammazioni intestinali

Il cioccolato fondente (40g al giorno) è in grado di ridurre gli ormoni dello stress e migliorare il microbiota intestinale. sono infatti migliorati alcuni metaboliti segno di alterazione del profilo microbico (disbiosi).

La connessione tra tumori e cortisolo
Interessante articolo sul cortisolo da IAFstore.

Aggiornamento 25/2/2017

Il cortisolo alto in gravidanza predispone per l'eccesso di adipe nel bambino
Perché quando c'è insulino-resistenza è così difficile dimagrire e mettere muscolo? Perché si determina un restringimento del flusso di sangue verso i muscoli. Così i nutrienti vengono diretti al tessuto adiposo e prevalentemente "messi da parte" per i momenti di difficoltà. Questo meccanismo, che ci ha permesso di sopravvivere alle carestie e all'impossibilità di procurare cibo, oggi, quando sussiste per un tempo prolungato, determina il diabete di tipo 2

I telomeri più lunghi sembrano ridurre il rischio di malattie cardiache e altre, ma aumentare quello tumorale.

Aggiornamento 27/2/2017

Nel modello animale, la fibra GOS e alcuni lattobacilli (rhamnosus) migliorano il sonno e lo stress
Il legame tra stress e eventi cardiovascolari sempre più confermato.

Aggiornamento 2/3/2017

L'attivazione di alcune proteine, chiamate HSP, che rispondono allo stress, altera completamente la produzione di proteine e di energia (ATP) da parte dei mitocondri. (Anche) Per questo non possiamo considerare le persone che presentano stress cellulare al pari di persone sane: le loro vie metaboliche sono completamente alterate, e così l'utilizzo e l'ossidazione dei nutrienti

Aggiornamento 4/3/2017

"Esiste una forte evidenza che alterare i cicli sonno-veglia porti a obesità e alterazioni metaboliche.
Sebbene dieta e attività fisica siano riconosciuti come i principali determinanti dell'aumento di peso, anche la qualità del sonno e la qualità e la tempistica dell'alimentazione sono fattori emergenti che contribuiscono ai problemi metabolici come il diabete.
Le calorie non sono tutte uguali perché il loro destino metabolico è dipendente dall'ora del pasto, e quelle introdotte nelle ore notturne sono generalmente correlate ad aumento di peso"

I traumi vengono passati attraverso le generazioni grazie alle segnature epigenetiche

Aggiornamento 7/3/2017

Lo stress genera grasso, e il grasso genera stress, creando un circolo vizioso che, se non viene spezzato, continua a far aumentare la percentuale di adipe
Come fa lo stress ad aumentare la diffusione delle metastasi? Almeno nel modello animale, il sistema simpatico, attivato durante le fasi di stress, manda dei segnali che aumentano l'irrorazione dei vasi linfatici e così delle metastasi

Aggiornamento 9/3/2017

Quando siamo stressati, tendiamo a consolarci col cibo-spazzatura. Proprio in quei momenti invece dovremmo stare più attenti, per non diventare dipendenti da quei cibi, e consumare invece quelli ricchi di omega 3 e vitamina C che aiutano nella gestione dello stress

Il latte materno, la lattoferrina e la fibra prebiotica (GOS e PDX) migliorano la risposta agli stress futuri, modulando i circuiti cerebrali.
I traumi alla testa si associano ad alterazioni nell'espressione dei geni che predispongono per problemi neurologici, autismo, Parkinson, Alzheimer, ADHD, depressione ecc.

Aggiornamento 15/3/2017

Gli stress e le avversità subiti da giovani si associano a maggior rischio di problemi metabolici come il diabete e tutto ciò che lo accompagna (pressione alta, dislipidemia ecc.)

Aggiornamento 16/3/2017

Un "kit" di integratori composto da precursori della serotonina e della noradrenalina associati a estratti di mirtillo è in grado di prevenire la depressione postparto, aumentando la resilienza.

Aggiornamento 17/3/2017

Non si sa ancora bene perché, ma in fase di stress il corpo produce proteine alterate e il pH intracellulare (non sanguigno) si abbassa (acidificazione). Questo porta ovviamente ad alterazione delle funzioni delle proteine. Questa è ritenuta una risposta evoluzionistica e adattativa, ma non è ancora chiaro il senso.

Bassi livelli di lattobacilli? hai più probabilità di depressione. In particolare i metaboliti del L. reuterii inibiscono un enzima che produce kinurenina, una sostanza prodotta in momenti di stress che induce depressione

Aggiornamento 22/3/2017

Nella popolazione con meno aterosclerosi del mondo, il 72% delle calorie introitate vengono da carboidrati da fonti non raffinate (riso integrale, tapioca, platano, mais) quindi ricche in fibre. La loro dieta ha pochi grassi, e nessuno trans. Le proteine (poche, circa 14% delle calorie totali) vengono dalla caccia e dalla pesca. Morale della favola: non sono per forza i carboidrati a creare problemi. I loro parametri metabolici rimangono ottimali perché non fumano, si muovono tutto il giorno, mangiano cibi veri, sono meno stressati di noi.

Lo stress porta a una riduzione del tono vagale (la funzionalità di un importante nervo, il vago appunto) con tutte le conseguenze del caso

Secondo qualcuno l'affaticamento surrenale (adrenal fatigue) non esiste, ma è dovuto a un problema di eccesso di infiammazione e stress ossidativo che si riflette come problema da eccesso di cortisolo

Aggiornamento 1/4/2017

Alcune conseguenze dello stress poco conosciute, tra cui la crescita batterica e di biofilm, e in particolare dovute all'adrenalina più che al cortisolo, segnalato dal dott Seigler


https://www.facebook.com/jared.seigler/posts/970643367154



Aggiornamento 3/4/2017

Chi segue la pagina sa bene quanto una flora intestinale sana possa fare la differenza tra salute e malattia. Tuttavia in un nuovo esperimento su animali si è scoperto che anche una flora "disbiotica", in assenza di alterata permeabilità intestinale, può non essere dannosa ma anzi dare più protezione stimolando il sistema immunitario. Questo ovviamente aumenta l'importanza di mantenere una corretta fisiologia della parete intestinale. Siamo complicati.
Scoperto come respirare lentamente può indurre calma e riduzione dello stress

Aggiornamento 11/4/2017

I cortisonici usati per inalazione (asma ecc) sembrano aumentare il rischio di sindrome metabolica in maniera più alta di quanto immaginato. Non si tratta di una prova causa-effetto ma i presupposti ci sono tutti
Aggiornamento 13/4/2017

Chi soffre di fibromialgia ha spesso alterazione nell'asse surrenale, che gestisce la risposta allo stress. Si sono identificate alterazioni epigenetiche che aumentano la sensibilità ai glucocorticoidi e riducono la produzione di energia

Aggiornamento 17/4/2017

Come i cortisonici intervengono direttamente per far aumentare il grasso corporeo, agendo sui circuiti di regolazione del peso, e i modi per ridurre il cortisolo plasmatico: ad esempio la fibra GOS e FOS riesce a ridurlo perché nutre batteri benefici
Aggiornamento 30/4/2017
Gli eventi avversi durante l'infanzia aumentano il rischio di sovrappeso in età adulta.

Aggiornamento 9/5/2017

Shantih Coro parla del somatotipo Altri danni dello stress, tra cui le malattie cardiovascolari attraverso l'attivazione dell'amigdala
Il cacao si conferma amico dell'umore
Il cortisone o i suoi simili possono indurre diabete

Aggiornamento 10/5/2017

Alcol e stress non si mischiano per nulla bene: lo stress aumenta il bisogno di alcol e viceversa

Le fluttuazioni del peso corporeo aumentano il rischio cardiovascolare

Come mai la salute peggiora nei periodi di stress? Tra le altre cose, il CRH, ormone che dà inizio all'alle surrenalico, aumenta lo stress ossidativo, altera il sistema immunitario (sensibilità alimentari e malattie autoimmuni) e in generale la funzionalità degli altri ormoni.

Aggiornamento 29/5/2017

Lo stress e i danni dell'effetto yo-yo (weight cycling)

Anche un consumo per brevi periodi di cortisonici è associato con incrementato rischio di malattia: sepsi, trombosi, fratture.
Lo studio conclude suggerendo di minimizzare questi farmaci se esiste un'alternativa.

Come sempre ottimo articolo di selfhacked.com sull'asse surrenalico

Aggiornamento 3/6/2017

Gli eventi acuti di stress portano ad aumento della permeabilità intestinale e del microbiota, con conseguente alterazione del metabolismo e dei metaboliti che entrano in circolo, spalancando le porte alle malattie.

Dr Jared Seigler sullo stress:

"Lo stress è davvero un amplificatore.
Se c'è qualcosa che non va nel modo in cui funziona il corpo di una persona, lo stress lo farà peggiorare ulteriormente.
Una giornata calda, ad esempio, in una persona con sclerosi multipla. Non c'è stata una discussione, una scadenza, un pasto saltato, una nuova infezione, o viene esposta a sostanze chimiche. No, lo stress del calore ha peggiorato i sintomi.
Cerchiamo sempre di educare i pazienti su come imparare a rilassarsi. E' davvero un'arte perduta per alcuni. Ma si può fare qualcos'altro?
C'è un buon numero di ricerche sul fatto che i flavonoidi possono davvero aiutare a rallentare questo processo. In particolare, quercitina, rutina, luteolina, baicalina e apigenina. Ho una malattia autoimmunitaria e li prendo ogni giorno".

Aggiornamento 23/6/2017

Un allenamento stressante (del tipo militare) per 4 giorni altera le specie microbiche e la permeabilità intestinale

Il cortisolo del latte materno appare protettivo nei confronti dell'obesità infantile, ma solo se segue i ritmi circadiani (più alto al mattino, minore di notte e con più melatonina)
Aggiornamento 10/7/2017

Conferme sul legame tra peggioramento della flora intestinale e traumi e stress, in particolare infantili; è possibile mettere in relazione le dimensioni di alcune aree cerebrali con il tipo di microbi 

Aggiornamento 14/7/2017
4 fattori che aumentano la resilienza nei bambini: curare il rapporto adulto-bambino, il senso di stima di sé stessi, le capacità di adattamento e autoregolazione, mantenere i rapporti e le tradizioni culturali.

Aggiornamento 20/7/2017

Esiste una "memoria epigenetica muscolare", che è la capacità di rispondere agli stimoli esterni. Penuria di nutrienti in gravidanza o infanzia pregiudicano la massa muscolare, anche attraverso le generazioni.
Inoltre cambia anche la capacità ossidativa dei muscoli: la perdita di mitocondri (corrispondente all'invecchiamento) è legata alle malattie, stress, infiammazione.
Inoltre non solo la quantità di massa magra influenza il consumo (soprattutto quello basale, cioè a riposo) ma anche la sua "qualità": per questo è impossibile stabilire con esattezza il consumo calorico di una persona.

Aggiornamento 21/7/2017

Con l'età la capacità rigenerativa delle cellule muscolari si riduce, e quando vengono danneggiate vengono rimpiazzate da cellule adipose: questo aumenta il rischio di diabete, sarcopenia e altre malattie croniche.

Aggiornamento 31/7/2017

Lo stress è uno dei principali fattori ambientali nel diabete mellito di tipo 2, e imparare a gestirlo può dare una mano a migliorare anche la glicemia

Un dialogo tra persone che ignorano la fisiologia



L'organismo è una macchina complessa, non semplice come ci vogliono far credere questi, e la composizione corporea risente delle alterazioni ormonali.
Non si ottiene nessun dimagrimento quando il cortisolo è alto.
E in ogni caso vengono immediatamente smentiti da questo studio, che individua una proteina (betatropina) che blocca il rilascio dei grassi dagli adipociti nelle fasi di stress

Aggiornamento 2/8/2017

Cercate di fare sempre pace col vostro partner prima di andare a dormire. Litigare e la mancanza di sonno costituiscono un uno-due micidiale che alza il livello infiammatorio mediante una risposta stressogena

Aggiornamento 4/8/2017
Un approccio di riduzione dello stress basato sulla mindfulness riduce la glicemia in donne sovrappeso.
Aggiornamento 9/8/2017

Uno stress duraturo determina infiammazione e forte alterazione della funzionalità dell'ACTH (ormone che stimola le ghiandole surrenali), determinando effetti negativi su tutto il corpo (insulina e leptina).

Selfhacked.com spiega perché il cortisolo costantemente alto sia un problema: si crea resistenza a livello dei recettori, ossia i recettori non rispondono più a dovere. Anche l'uso costante di cortisonici lo provoca.
L'alterazione di quest'asse determina aumento dell'infiammazione, autoimmunità, diabete, fibromialgia, depressione, alza il rischio di tumori, indebolisce ossa e muscoli, facilita la dipendenza da alcol, riduce la funzione mitocondriale.
Come sempre l'organismo vive bene in un delicato equilibrio tra ormoni e segnali nervosi, e piccole alterazioni portano grandi danni.

Gli stress familiari, dai divorzi alla perdita dei genitori, determinano accorciamento dei telomeri e stress a livello cellulare.

Aggiornamento 29/8/2017

Un pensiero del dott. Giordano:

Dispiaceri, invecchiamento e telomeri. Le madri di bambini affetti di malattie croniche sono sottoposte a uno stress enorme. Stanche e stressate: careworn, si dice in inglese, logorate dalle preoccupazioni ma anche dalla cura. È stato ampiamente provato che più sono stressate più hanno i telomeri corti. Si è tra l'altro visto che più sono gli anni trascorsi dal momento della diagnosi fatta al figlio e più corti sono i telomeri. 
Lo stress cronico, forte è una delle principali cause del processo di invecchiamento al livello basilare della cellula. 
Secondo alcune ricerche, i cambiamenti di stile di vita possono modificare la manutenzione dei telomeri e della telomerasi con un effetto che si può osservare a tre-quattro settimane dall'inizio della nuova abitudine. 
Come ha detto Ralph Waldo Emerson, non si deve essere timidi o schizzinosi nelle proprie azioni. La vita è tutta un esperimento. Più si sperimenta, meglio è.

Aggiornamento 4/9/2017

Gli eventi  stressanti  nei bambini aumentano il rischio di obesità, alterando vie comportamentali e fisiologiche, aumentando il cortisolo e riducendo la leptina

Aggiornamento 8/9/2017

i cortisonici iniettati nelle articolazioni in caso di osteoartrite degradano la cartilagine e sul lungo periodo sono quindi trattamenti deleteri

Aggiornamento 9/9/2017

La supplementazione con omega 3, magnesio, vitamine C e del gruppo B è in grado di ridurre stress e ansia, sia in donne in gravidanza che in perimenopausa

Aggiornamento 18/9/2017

Nel modello animale, i topi che mangiano di notte al posto che di giorno attivano una serie di vie metaboliche che rende la pelle più suscettibile ai danni dei raggi UV. In questo modo distruggere i ritmi circadiani potrebbe aumentare il rischio di tumore alla pelle



Aggiornamento 24/9/2017

Non avere la quantità giusta di cortisolo al momento giusto (alta al mattino e poi calante durante la giornata) è associato a rischi per la salute, tra cui infiammazione, fatica cronica, tumori, depressione, aumento di peso

Aggiornamento 29/9/2017

Il cortisolo appare mediare l'effetto tra alcuni batteri e metaboliti che influenzano il cervello, almeno nel modello animale. Questi metaboliti sembrano alterati nell'autismo

Un nuovo articolo sul dimagrimento da stress a breve termine

Aggiornamento 2/10/2017

La meditazione viene inserita tra le terapie complementari per la prevenzione cardiovascolare

Le erbe adattogene contro lo stress

Aggiornamento 5/10/2017

A seconda della nostra architettura cerebrale, lo stress facilita l'ipertensione e quindi le malattie cardiache.
I nostri batteri sono importanti per la pressione alta, perché metabolizzano il cortisolo. Una loro alterazione aumenta questo ormone e contribuisce a far salire la pressione. E come già detto il legame è bidirezionale, visto che lo stress altera le comunità batteriche

Aggiornamento 10/10/2017
Lo stress cronico riassetta l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, con modifiche epigenetiche alle regioni cerebrali interessate. In questo modo la risposta allo stress futuro si modifica. I glucocorticoidi modulano l'effetto dei neurotrasmettitori e recettori

Aggiornamento 16/10/2017

Ottimo articolo sull'importanza degli equilibri ormonali (testosterone, estrogeni, tiroide, cortisolo ecc) e il ruolo deleterio dello stress per una vita equilibrata.

Aggiornamento 17/10/2017

Se il protocollo autoimmune (o la paleo) non funziona, può trattarsi di infezioni non identificate (EBV), PTSD (disordine da stress post traumatico) o SIBO (sovracrescita batterica nel tenue)

Aggiornamento 21/10/2017

Una miscela probiotica di lattobacilli (Lacidofil, L rhamnosus ed Helveticussi è dimostrata efficace nel modello animale nel prevenire i problemi da stress generazionali

Aggiornamento 31/10/2017

Lo stress porta a modificazioni epigenetiche particolare nel DNA che non si sono ancora comprese esattamente.

Aggiornamento 4/11/2017

Le apnee notturne creano problemi endocrini. Ne risentono diversi organi.
L'osso risente dell'ambiente acido creato (funzionando da tessuto tampone)  e dello stress ossidativo, e viene favorita l'osteoporosi. 
Vengono alterati gli ormoni riproduttivi (testosterone ed estrogeni) e la prolattina.
Il metabolismo del glucosio ne risente, favorendo l'insorgere del diabete e l'aumento di peso.
L'asse surrenalico (risposta allo stress) si altera, con aumento del cortisolo.
Vi è uno stato infiammatorio cronico, anche a causa dello stress ossidativo

"I pazienti con apnea ostruttiva del sonno (OSA) sono a maggior rischio di disturbi endocrini e metabolici come l'osteoporosi, l'ipogonadismo, l'iperprolactinemia, l'iperaldosteronismo e l'ipercortisolismo. Queste malattie possono comportare gravi conseguenze, tra cui l'abbreviamento dell'aspettativa di vita. Il costante aumento della disponibilità di test ormonali e di strumenti per la diagnosi di OSA ci offre la possibilità di individuare precocemente anomalie endocrine e polmonari coesistenti, dando così ai medici la possibilità di un adeguato trattamento nella fase iniziale di tali disturbi. Le interazioni tra OSA e soggetti analizzati sono complicati e multisfaccetati, per cui nella revisione abbiamo sottolineato le questioni vitali sollevate negli articoli pubblicati di recente. Sembra chiaro che un approccio così moderno all'OSA, che porti l'implementazione di una terapia corretta, romperà il circolo vizioso della disfunzione dell'insulina e della fertilità e migliorerà anche il controllo del peso e l'ipertensione. Inoltre, il riconoscimento e la comprensione dell'interazione tra la disfunzione delle vie aeree superiori locali e le sue conseguenze endocrine rendono possibile la cura multidisciplinare dei pazienti OSA. Crediamo che la nostra revisione, dando un'idea di nuovi studi, faciliterà questo approccio. A causa dell'epidemia di obesità, la diagnosi e il trattamento appropriato dell'OSA sono diventati una priorità in tutto il mondo. Vorremmo sottolineare che i pazienti affetti da OSA richiedono terapia complementare che possa correggere i cambiamenti endocrini, migliorare la qualità della vita e proteggere dalla morbilità associata e dalla morte prematura".

Aggiornamento 7/11/2017

Come superare lo stress secondo Filippo Ongaro

Aggiornamento 8/11/2017
Le diete iperproteiche e con eccesso di sale sono dannose in persone con insufficienza renale (circa il 10% della popolazione adulta). Infatti possono accentuare l'acidosi metabolica e peggiorare lo stato di salute, aumentando il cortisolo e così la perdita di muscolatura. Una dieta ricca in alimenti vegetali invece riduce le tossine uremiche, modulando il microbiota, e tampona l'acidità, riducendo la perdita di calcio osseo.
Anche una supplementazione di micronutrienti (vitamine e antiossidanti) e di sali alcalinizzanti può essere considerata
Aggiornamento 12/11/2017

Le persone con PTSD hanno forti alterazioni del microbiota, e in particolare riduzione di Actinobacteria e  Verrucomicrobia.
"Lo stress e le emozioni possono cambiare la composizione del microbioma intestinale. Gli ormoni dello stress possono influenzare la crescita batterica e compromettere l'integrità della parete intestinale, il che può provocare l'ingresso di batteri e tossine nel flusso sanguigno. Ciò può causare infiammazione, che ha dimostrato di avere un ruolo in diversi disturbi psichiatrici".
Aggiornamento 14/11/2017
Il legame tra stress e intestino, con la mediazione del microbiota.


http://www.gutmicrobiotaforhealth.com/en/gut-brain-axis/

L'insonnia, vista come forma di stress, si conferma collegata con depressione, malattie renali, ADHD, Alzheimer.
L'eccesso di sale sembra nel modello animale, stimolare uno stato catabolico aumentando il cortisolo
Aggiornamento 21/11/2017
Un articolo interessante sul cortisolo e i suoi effetti: in particolare l'associazione con malattie cardiovascolari e il "muffin top", il grasso concentrato sull'addome. Per contrastarlo, vitamina C e olio di pesce
I telomeri sono i "cappucci" che proteggono il DNA e sono considerati un marker di invecchiamento cellulare: più sono corti, più la cellula è vecchia, stressata e malfunzionante.
Gli alimenti vegetali, con la loro ricchezza in antiossidanti, sono associati a maggiore lunghezza, così come i grassi omega 3, mentre i grassi saturi delle carni, lo zucchero e i cereali raffinati li accorciano. Alcol e latticini hanno dato risultati contrastanti
Aggiornamento 7/12/2017
"L'obesità è un problema che va al di là di quello che mettiamo nel piatto, non è solo un problema di bilancio calorico.
Gli alimenti influenzano la neurogenesi anche nelle zone che influenzano il metabolismo. Così un'alimentazione ricca di prodotti raffinati riduce le calorie ossidate.
La sedentarietà riduce le calorie ossidate anche da fermi.
Alcuni farmaci, stress, mancanza di sonno e alterazioni del microbiota influenzano l'aumento di peso, anche a parità di calorie introdotte.
Anche la predisposizione genetica gioca un ruolo, ma può essere contrastata con un corretto stile di vita"
Lo stress, tramite i glucocorticoidi (cortisolo), influenza le reti neuronali e l'adattamento alle risposte: ecco perché le persone con stress prolungati hanno un cervello differente e alta probabilità di malattie psichiatriche.
Aggiornamento 10/12/2017
Secondo una revisione degli studi, l'esercizio aerobico può indurre infiammazione, soprattutto se fatto raramente. Questo avviene tramite induzione dei recettori TLR2 e TLR4.

Diapositiva di Paolo Antolini sugli effetti delle dosi prolungate di cortisone
Aggiornamento 12/12/2017

Nel modello animale i traumi cerebrali cambiano l'intestino, i suoi microbi e la risposta immunitaria
In generale lo stress è un fattore promuovente le malattie cardiovascolari. Questo avviene soprattutto aumentando la aggregabilità delle piastrine  e l'aumento della pressione sanguigna.

Aggiornamento 13/12/2017

Quali alimenti aumentano il testosterone e la libido? Le crucifere (o brassicacee, bilanciano gli estrogeni che riducono l'azione del testosterone), le uova, l'aglio (abbassa il cortisolo), l'uva (il resveratrolo aumenta la motilità spermatica), il miele (non filtrato è una fonte di boro), ostriche e frutti di mare (fonti di zinco), melagrane (migliorano la circolazione grazie agli antiossidanti).
Aggiornamento 14/12/2017

Le persone con stress continui hanno una sorta di esaurimento surrenalico che altera tutto l'organismo, in particolare sistema immunitario e metabolismo energetico.
Ripristinare il ritmo circadiano del cortisolo riduce il peso corporeo, migliora il sistema immunitario riducendo le infezioni ricorrenti e migliora genericamente la qualità della vita.
Quali sono i segni di un plateau metabolico, il punto in cui il calo di peso si interrompe?
La stanchezza, la fame, lo stress e l'irritabilità, il concedersi sgarri alimentari, il focalizzarsi disperatamente sull'allenamento cardio, non muoversi al di fuori della palestra.
In particolare lo stress è riconosciuto come fattore che impedisce il dimagrimento e favorisce l'aumento di peso
Nel modello animale lo stress nell'infanzia aumenta il rischio di malattia cardiaca alterando la risposta immunitaria renale.

Aggiornamento 17/12/2017
L'uso di glucocorticoidi (cortisonici e quindi anche il cortisolo) attiva i recettori (chiamati brevemente GC). Questo legame porta ad alterazioni nell'"impacchettamento" del DNA (cromatina), favorendo l'espressione di alcuni geni e bloccandone altri. Le conseguenze a lungo termine appaiono negative.

Una proteina che risponde allo stress, e rimane attivata anche se lo stress è subito in tenera età, era già conosciuta per essere legata a problemi psichiatrici. Ora si scopre che causa insulino-resistenza muscolare, un motivo in più quindi per legare stress psicologico, accumulo di grasso, diabete e obesità.

Aggiornamento 21/12/2017

Al posto che parlare di affaticamento surrenale sarebbe più corretto chiamarlo disregolazione dell'asse surrenale. Può essere dovuto generalmente sia a livelli sfasati di cortisolo che a inefficacia della sua azione (resistenza dei recettori).
L'importanza del rapporto tra cortisolo e DHEA per la composizione corporea, la salute mentale e quella fisica in generale
"L'adattamento, o "omeostasi adattativa" è un processo altamente conservato, in cui cellule, tessuti e interi organismi attivano transientemente varie vie di segnalazione in risposta a lievi perturbazioni interne o esterne a breve termine, con conseguente variazione transitoria nell'espressione genica e resistenza allo stress. Queste risposte dinamiche a breve termine dimostrano i continui aggiustamenti omeostatici che gli organismi fanno per far fronte agli ambienti in continua evoluzione. È importante sottolineare che tali regolazioni aumentano temporaneamente la resistenza allo stress e possono proteggere da insulti più dannosi che possono verificarsi in un periodo di diverse ore".
Andando avanti con l'età questo processo diventa meno efficace e per questo peggiorano composizione corporea, salute, risposta allo stress emozionale, al freddo, agli stimoli alimentari immunogeni, allo stress ossidativo, alle infezioni, all'attività fisica ecc. 
L'accorciamento della vita sembra essere il prezzo da pagare per la gestione dello stress (e dell'infiammazione), un meccanismo conservato negli animali.

Aggiornamento 28/12/2017

Lo stress nel periodo operatorio può aumentare la ricorrenza dei tumori e favorire la diffusione delle metastasi.
"Quando le cellule tumorali persistono dopo l'intervento chirurgico, localmente o in siti distanti non diagnosticati, vie neuroendocrine, immunitarie e metaboliche attivate in risposta alla chirurgia e/o all'anestesia potrebbero promuovere la loro sopravvivenza e proliferazione"

Aggiornamento 29/12/2017

I cortisonici, anche nel breve termine, aumentano i rischi di fratture, tromboembolismo venoso e sepsi, e vengono prescritti con troppa leggerezza.

Aggiornamento 5/1/2018

Un protocollo di medicina funzionale si è mostrato efficace (con limitazioni) nel trattare stress, fatica e difficoltà digestive. Era costituito soprattutto da integrazioni e gestione delle infezioni latenti, ma anche gestione dello stress con meditazione.

Aggiornamento 12/1/2018

Vi è una crescente evidenza che la gestione dello stress aiuti il dimagrimento, così come supplementi vitaminici e minerali e miglioramento del sonno.

Una mia slide riassuntiva delle determinanti conosciute della composizione corporea, ossia i segnali che arrivano all'ipotalamo.



Aggiornamento 14/1/2018

Ridurre i carboidrati può aumentare il cortisolo

Un eccesso di HFCS (il fruttosio industriale tipico dei prodotti da forno, bibite gassate ecc) influenza il rilascio di glucocorticoidi e aumenta in questo modo l'appetito

Aggiornamento 18/1/2018

Lo stress ossidativo induce insulino-resistenza e la secrezione dei fattori proinfiammatori dagli adipociti, riducendo invece l'adiponectina (antinfiammatorio).
Obesità e sindrome metabolica inducono uno stress ossidativo che l'adipocita non riesce a contrastare, esaurendo i suoi antiossidanti cellulari, e la sua forma di difesa è la resistenza insulinica.
Lo stress propriamente detto, i gluco e i mineralcorticoidi (cortisolo e aldosterone), angiotensina e TNF  determinano stress ossidativo.
"Antiossidanti e flavonoidi possono avere effetti positivi"

Aggiornamento 31/1/2018

Scoperte le cellule nell'ippocampo che attivano il comportamento ansioso

Aggiornamento 15/2/2018

Soprattutto in condizioni di stress, mangiare tardi la sera aumenta l'ormone grelina, noto per aumentare l'appetito e ridurre la spesa energetica, col risultato netto di facilitare l'aumento di peso
Incredibile ma vero, Giorgione Calabrese si è accorto che lo stress fa ingrassare

Aggiornamento 21/2/2018

L'infiammazione cronica, quando non si risolve, è associata allo stress e ad aumentato rischio di malattie infettive, cardiovascolari, neurodegenerative, depressione, tumori e autoimmunità.

Aggiornamento 22/2/2018
Si è scoperto almeno uno dei meccanismi che lega lo zucchero, e in particolare il fruttosio, con la deposizione di grasso viscerale (omento). Il fruttosio crea uno stato infiammatorio cellulare nell'adipocita che genera cortisolo, l'ormone dello stress, che aumenta il grasso intraaddominale, notoriamente legato al rischio di malattia. Il fruttosio da frutta non ha questa caratteristica. Possiamo anche ipotizzare che le persone stressate bramino lo zucchero per avere livelli di cortisolo più alti e rispondere così agli stress
Inoltre è un altro meccanismo per cui il grasso genera grasso: infatti più sono gli adipociti, più questo meccanismo è stimolato.


Aggiornamento 12/3/2018

Lo stress cronico ruba i precursori degli ormoni sessuali riducendo il loro quantitativo, con effetti negativi su libido e composizione corporea

Aggiornamento 21/3/2018

Lo stress crea modificazioni a livello del genoma che influenzano la sua espressione. Vengono così bloccati alcuni geni e favoriti altri, e le proteine costruite male e malfunzionanti non vengono più rimosse

Aggiornamento 28/3/2018

Il legame tra cortisolo e microbiota: alcuni probiotici riescono ad abbassarlo.

Aggiornamento 12/4/2018

"L'obesità come una malattia, e non come un comportamento"
"I fattori che influenzano il peso corporeo (e anche l'equilibrio energetico di un dato individuo che porta all'obesità, con conseguente stabilizzazione del peso), sono determinati da una vasta serie di interazioni complesse attraverso le predisposizioni ambientali, di vita e individuali che includono la genetica, l'epigenetica, gli assetti ormonali, lo stress, il microbiota, gli eventi della prima infanzia.
Le strategie più efficaci per prevenire e trattare l'obesità sono approcci basati sull'evidenza che riconoscono l'eterogeneità nell'obesità e le sue complicanze e la variabilità interindividuale nella risposta al trattamento/intervento. Programmi graduali che sono adattati individualmente e combinano i cambiamenti dello stile di vita (ad esempio, dieta, attività fisica, sonno, riduzione dello stress e fattori scatenanti ambientali), i farmaci e la chirurgia hanno dimostrato di essere più efficaci nel promuovere la perdita di peso e il successivo mantenimento del peso".

Aggiornamento 17/4/2018

La grelina, l'ormone della fame, è un marker di PTSD, anche nell'uomo. Questa scoperta può unire stress, fame, disordini alimentari e paura.
Le situazioni di stress energetico (alterazioni della glicemia e dell'utilizzo di substrati energetici) si tramutano in alterazioni del'asse surrenalico che portano ad alterata risposta agli stress ambientali, con coinvolgimento dell'asse intestino-cervello.
Riconoscere questi effetti può portare a nuove terapie e strategie di prevenzione per i disturbi della salute mentale, inclusi l'intervento dietetico, i probiotici e persino il trapianto fecale.
Lo stress impatta sul metabolismo e sul bilancio energetico:
"Sembra evidente che lo stress può avere un impatto sull'equilibrio energetico in molti modi diversi e a diversi livelli. Lo stress può innescare risposte sia di tipo oressigenico che anoressigenico che riflettono una varietà di fattori intrinseci ed esterni come le differenze individuali, la disponibilità alimentare (appetibilità) e / o il tipo di stress.
Gli stressor cronici e acuti coinvolgono alcuni sistemi sovrapposti ma anche divergenti rilevanti per il controllo metabolico.




Da una prospettiva evolutiva, sembra ragionevole che gli stressor cronici promuovano l'attivazione di meccanismi pro-obesogenici che favoriscono l'accumulo di grasso centrale / viscerale. Questo perché l'attivazione costante della risposta allo stress può essere interpretata come un vivere in una situazione di insicurezza costante, per cui è utile immagazzinare grasso e glicogeno nel fegato (e quindi pronto da usare) e quindi fornire energia al cervello in breve tempo  dalla richiesta".

Aggiornamento 26/4/2018

Il PTSD si associa ad aumento di peso, soprattutto nelle donne, nei veterani di guerra.

Aggiornamento 29/4/2018

In 2 piccoli studi pilota (solo 4 persone sane) il cioccolato amaro al 70% ha ridotto i marker di stress e infiammazione e migliorato l'umore, la memoria e la capacità cognitiva.

Aggiornamento 29/5/2018

Lo stress nei primi anni di vita determina la riduzione del numero di recettori per il GABA di tipo A, e questo ha conseguenze negative a livello di molti organi (cervello, apparato circolatorio ecc)

Aggiornamento 20/6/2018

Bell'articolo del dott Axe sui livelli di cortisolo.
Gli eventi stressanti si confermano legati al rischio di malattia autoimmune

Aggiornamento 29/6/2018

Il legame tra stress e SIBO: si altera la motilità intestinale e i microbi 

Aggiornamento 2/7/2018

La vitamina C può ridurre il rilascio di cortisolo e la proliferazione degli adipociti

Aggiornamento 5/7/2018

L'alterazione dei ritmi circadiani crea un ambiente cellulare favorevole per la crescita tumorale

Aggiornamento 10/7/2018

Lo stress della mamma può essere passato ai figli durante il parto grazie all'alterato microbiota vaginale
Alterare i ritmi circadiani porta alla variazione di metaboliti e ormoni specifici e peggioramento del metabolismo in soli 3 giorni

Aggiornamento 17/7/2018

Stare in mezzo alla natura migliora enormemente il disturbo da stress post-traumatico (PTSD)
Aggiornamento 19/7/2018

Le persone che subiscono stress da bambini hanno forte probabilità di avere alterazione nella metilazione dei geni e per questo cresce il loro rischio di ansia, disturbi dell'umore e depressione

Aggiornamento 1/8/2018

Lo stress, in questo caso inteso come eccessivo allenamento (overtraining) determina permeabilità intestinale e altera la flora intestinale.
Questo è associato a riduzione della salute, e in acuto a sintomi gastrointestinali.
L'uso di appropriati probiotici può ridurre il problema

Aggiornamento 3/8/2018

Il PTSD altera i circuiti nervosi in maniera importante, e così i rapporti tra neurotrasmettitori e la funzionalità cerebrali

Aggiornamento 21/8/2018
Le persone stressate hanno un alto tasso di malattie cardiovascolari, ipertensione, insufficienza cardiaca e morte improvvisa.
Questo è dovuto alle catecolamine (adrenalina e noradrenalina), gli ormoni/neurotrasmettitori dello stress. Ma il vero colpevole potrebbe essere l'aminocromo, un derivato della loro ossidazione, che determina stress ossidativo e così l'effetto tossico a livello del cuore.
Nel modello animale, N-acetilcisteina, vitamina E e antiossidanti riducono i livelli di aminocromo, le aritmie e lo stress ossidativo, e non presentano fibrillazione

Aggiornamento 22/8/2018
Non riesci più a far fronte ai problemi e il tuo sistema immunitario è debole? Hai una scarsa resilienza (dovuta al troppo stress), e il ponte tra le 2 condizioni può essere un'alterazione del microbiota.
L'alterazione dei microbi intestinali e la perdita di alcune specie in seguito a episodi stressanti alterano i neurotrasmettitori che giungono al cervello, favorendo ansia e depressione
In questo caso lo stress cronico e il rilascio di cortisolo e catecolammine sono associati ad infiammazione costante e scarse difese immunitarie.
In caso di infiammazione costante inoltre i messaggeri infiammatori influenzano negativamente l'umore a causa della permeabilità della barriera ematoencefalica.
Le persone ottimiste e tranquille invece si ammalano meno.
Il ruolo della dieta nella cura delle malattie psichiatriche sta emergendo, anche se trascurato da molti, e gli psicobiotici (probiotici per la mente) saranno una parte della terapia.
Tra questi, Bifidobacterium longum 1714 migliora la risposta allo stress e la memoria, Lactobacillus helveticus R0052 riduce il cortisolo, Lactobacillus rhamnosus HN001 riduce la depressione postparto
Tra i promotori naturali della resilienza troviamo i polifenoli, grazie al loro effetto antinfiammatorio.
Aggiornamento 27/9/2018

L. plantarum P8 appare efficace nell'alleviare stress, ansia e migliorare capacità cognitive e memoria nelle persone stressate

Aggiornamento 30/9/2018
Non vi è una chiara definizione di stress. Esso danneggia quasi esclusivamente le persone malate. Quelle sane hanno la resilienza che li salva. Spesso eventi stressanti multipli sono peggio di uno solo maggiore. Uomini e donne hanno diversi tipi di stress.
Il suo legame con le malattie cardiovascolari è certo.
Le malattie spesso sono solo slatentizzate dallo stress, ma sono già presenti

Aggiornamento 9/10/2018

Si sa da tempo che asma e obesità infantile vanno di pari passo. Un nuovo studio ipotizza legami causali, dovuti alla riduzione dell'attività fisica tra i bambini asmatici e all'utilizzo dei cortisonici, che favoriscono la deposizione di grasso, e infatti i bambini che li usano sono quelli più a rischio.

Aggiornamento 19/10/2018
La liquirizia, riducendo la trasformazione di cortisolo in cortisone, può modulare l'ormone, soprattutto al mattino quando ne abbiamo bisogno, e migliorare la funzione immunitaria.

Aggiornamento 20/10/2018

Lactobacillus plantarum 299v riduce l'infiammazione e migliora la funzione endoteliale negli uomini con malattia coronarica stabile.
L'effetto sembra dovuto alla riduzione dei metaboliti batterici e all'incremento di ossido nitrico.
Riduce inoltre il rilascio di cortisolo sotto stress

Aggiornamento 29/10/2018

I traumi alla testa e le commozioni cerebrali attivano la permeabilità intestinale, e così facendo aprono la porta a tante malattie. Le persone con ripetuti traumi hanno un microbiota intestinale impoverito, ricco di E. coli e povero di lattobacilli e bifidi.

Aggiornamento 2/11/2018

In topi stressati, in cui si provoca quindi un'alterazione del microbiota, somministrare grassi a catena corta (SCFA) allevia l'anedonia e i comportamenti derivanti da stress, incluso la permeabilità intestinale. In caso di stress cronico invece l'aumento di peso e l'espressione dei recettori per i grassi (FFAR) non variano con gli SCFA.

Aggiornamento 18/10/2018
I traumi cranici aumentano il rischio di suicidio e l'uso di testosterone è efficace nel gestire la depressione, ma sono necessari studi migliori.

Aggiornamento 18/11/2018

Una review sulla carenza di funzione surrenale, spesso anche dovuta all'uso prolungato di cortisonici
Aggiornamento 8/12/2018

L'eccesso di glucocorticoidi determina malattia ossea precoce, favorendo l'insorgenza di fratture. Quindi, un bambino o un adolescente che usa i glucocorticoidi, soprattutto sistematicamente e cronicamente, ma ripete anche i cicli a dosi cumulative elevate del farmaco, ha bisogno di cure e orientamenti relativi alla salute delle ossa all'inizio del trattamento. D'altra parte, la presenza di fratture, anche se correlate al trauma, può essere un segno di fragilità ossea sottostante e sconosciuta, che può essere secondaria all'uso di glucocorticoidi e / o carenza di vitamina D.
Aggiornamento 16/12/2018

Articolo di Sara Gottfried sul grasso addominale e alterazione ormonale in postmenopausa.
La prima causa è la riduzione degli estrogeni, che anche se declinano possono rimanere in eccesso (oltre 100 volte) rispetto al progesterone, causando la cosiddetta estrogeno-dominanza, che esacerba la deposizione di grasso lontano dalle cosce.
Inoltre il cortisolo, i cui livelli sono alterati, attiva la aromatasi, aumentando così la conversione di androgeni in estrogeni.
Il grasso viscerale aumenta l'insulina, e l'insulina riduce SHBG, aumentando gli ormoni steroidei in circolo che favoriscono, con un circolo vizioso, l'aumento del giro vita.
L'infiammazione che consegue ai fattori rilasciati dal grasso viscerale causano alterazione del segnale leptinico, così riducendo il metabolismo. Anche i carboidrati da fonti raffinate hanno questo effetto.
Anche la cosiddetta "tireopausa", la riduzione fisiologica degli ormoni tiroidei, riduce il rate metabolico e può far sentire stanchi e spossati.
I consigli sono quelli di mangiare correttamente, fare sport e in particolare HIIT, dormire a sufficienza.
Update 18/12/2018

Volete ridurre lo stress e i suoi marker, come il cortisolo? Masticate per almeno 10 minuti 

Aggiornamento 16/1/2019

Nel PTSD, "Psicoterapie e farmaci sono inefficaci o solo parzialmente efficaci per grandi proporzioni di pazienti, e poche terapie aggiuntive sono ben studiate e sicure. Rimane la necessità di terapie efficaci e ampiamente disponibili."

Aggiornamento 2/2/2019

Chi è sotto trattamento con cortisonici non dovrebbe assumere omega 3: infatti l'effetto di perdita di massa muscolare tipico dei glucocorticoidi viene aumentato da questi grassi mediante l'attivazione di vie metaboliche.
Aggiornamento 20/2/2019

State male e non sapete perché. Qualcuno vi ha mai suggerito di misurare pregnenolone e DHEA, i precursori degli ormoni steroidei?
Il "furto del pregnenolone" è una condizione dovuta a infiammazione cellulare e stress ossidativo che riduce la produzione di ormoni sessuali (testosterone ed estrogeni) in favore del cortisolo, alterando gli equilibri tra ormoni e la salute di tutto il corpo.

Aggiornamento 2/3/2019

La formulazione probiotica  Probio’Stick (B. longumR0175 and L. helveticus R0052) modula la sensibilità al cortisolo e l'asse HPA nel modello animale, e può essere usata per ridurre la sensibilità viscerale (dolore addominale) legata allo stress

Aggiornamento 14/3/2019

Un post del dott. Giordano sul cortisolo
Il cortisolo prende il sopravvento durante situazioni stressanti. Quindi, se hai sentito la pressione al lavoro, a casa o nei tuoi allenamenti, o hai difficoltà a prendere sonno, o il tuo sonno è irrequieto, è probabile che anche i tuoi livelli di cortisolo lo siano.
Anche hsCRP e globuli bianchi possono esprimere una situazione di stress. Quando il tuo corpo percepisce un'imminente battaglia interna tramite segnali di infiammazione, fa salire questi biomarcatori per rafforzare la sua difesa.
Peggio ancora, i bassi livelli di magnesio possono esacerbare questi effetti. Il basso Mg è stato collegato a livelli di cortisolo aumentati, che a loro volta riducono i livelli di magnesio. Il circolo vizioso continua. Inoltre il basso livello di magnesio blocca qualsiasi perdita di peso corporeo. In questo caso devi sapere come misurare il livello di magnesio che riflette quello intracellulare.
Anche i tuoi enzimi epatici ( ALT, AST , GGT ) possono elevarsi ed essere associati a un aumento delle sensazioni di stress e affaticamento.
Infine, i livelli di creatina chinasi (CK), che sono un indicatore della disgregazione muscolare, possono anche riflettere i livelli di stress. A differenza del cortisolo che rispecchia in gran parte lo stress emotivo, i livelli di CK raggiungono lo stress fisico, come il tipo di stress che si sperimenta in allenamento.
Come rimediare? Il piano d'intervento sullo stress dovrebbe essere articolato su diversi fronti, talvolta occorre qualche settimana per riportare tutto a livelli più fisiologici, dovrebbe comprendere un aumento dei cibi ad alto indice glicemico la sera per dormire meglio, esercizi di meditazione, yoga, respirazione diaframmatica con pause dopo l'inspirazione e dopo l'espirazione facendo attenzione a tenere l'apnea dopo l'espirazione di almeno il doppio dell'apnea da fare dopo l'inspirazione (ad esempio 2 secondi di pausa alla fine dell''inspirazione e 4 secondi di pausa alla fine dell'espirazione), ma quando il quadro del monitoraggio dello stress comprenda alterazioni in tutti i marcatori che ho indicato e si ha necessità di un intervento più incisivo, il mio consiglio è aggiungere 300 mg di ashwaganda x 2 volte al dì, una al mattino e una a cena x 60 giorni.
Attenzione, perché non tutta l'ashwaganda in commercio è uguale ed efficace.

Aggiornamento 15/3/2019

Una revisione dei dati sull'efficacia delle diete nella fibromialgia (FM) ha trovato modesti risultati con diversi metodi (FODMAP, dieta vegetariana, ecc). In generale "i sintomi della FM sembrano essere associati a diverse alterazioni metaboliche, in particolare per quanto riguarda i cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale e la conseguente esistenza di proliferazione batterica dell'intestino tenue (SIBO), variazioni nell'asse ipotalamico e l'aumento di cortisolo, disfunzione mitocondriale, stress ossidativo e alterazioni nel sistema nervoso centrale, con attivazione della cellule gliali nel liquido cerebrospinale. In questa prospettiva, una combinazione di diversi approcci nutrizionali che potrebbero interferire in ogni alterazione metabolica potrebbero essere un modo per migliorare la sintomatologia della malattia", e in generale la qualità della vita (ansia, sonno, depressione, energie, stato infiammatorio).
Aggiornamento 18/3/2019

Lo stress, attraverso il suo ormone cortisolo, facilita la propagazione delle metastasi e riduce l'efficacia della chemioterapia.

Aggiornamento 20/3/2019

Il legame tra intestino, cervello, stress e salute mentale.
L'interazione tra ormoni, flora, nutrienti e condizioni intestinali influenza l'umore e non solo..
Lo stress cronico porta a livelli elevati di ormoni come il cortisolo, l'ormone dello stress, e può anche causare bassi livelli di serotonina e altri neurotrasmettitori nel cervello collegati alla depressione. Nelle persone predisposte, lo stress cronico può essere uno dei principali fattori che contribuiscono allo sviluppo di malattie psichiatriche, come ansia e depressione.
Una dieta ricca di fibre ha dimostrato di contribuire a un ambiente intestinale sano in diversi modi,  aumentando la produzione di SCFA (acidi grassi a catena corta) e modulando la flora.
Lo stress ossidativo, un fattore che contribuisce alla malattia mentale, è spesso associato ad alti livelli di infiammazione tissutale, ed è stato suggerito che le persone con depressione hanno maggiori probabilità di avere un aumento dello stress ossidativo. È ben documentato che i probiotici aiutano a migliorare lo stato antiossidante e ridurre il danno ossidativo.
La barriera ematoencefalica (BBB) è un importante strato di cellule che circondano il cervello che agisce per controllare ciò che entra per mantenere l'omeostasi del sistema nervoso centrale. È stato dimostrato che una flora intestinale sana e bilanciata diminuisce la permeabilità della BBB e aumenta le giunzioni strette (cioè la rende meno permeabile), un altro modo unico in cui un microbioma intestinale sano contribuisce alla salute e alla vitalità complessive. In sintesi, la terapia probiotica è un metodo che promuove un ambiente intestinale sano ed equilibrato, insieme a una dieta ricca di fibre. Lo stress, un fattore significativo nella depressione, è noto per alterare negativamente la microflora, abbassando i livelli di Lattobacilli e Bifidobatteri. Quindi una parte importante di un protocollo per un intestino sano è la gestione dello stress, da abbinare a dieta e integrazione appropriata

Aggiornamento 21/3/2019

L'uso cronico dei cortisonici ha un costo nascosto, quello per gli effetti collaterali. Il cortisone, come il suo similare cortisolo, ormone dello stress, distrugge molte strutture corporee, dai muscoli alle ossa e rovina la salute. 

Un post del bravo collega Giovanni Occhionero


Aggiornamento 8/4/2019

Lo stato socioeconomico segna il DNA, influenzando la metilazione e quindi l'espressione genica. In questo modo viene influenzato l'ipotalamo e i suoi assi, e la povertà è associata a processi fisiologici che contribuiscono allo sviluppo di malattie, tra cui infiammazione cronica, insulino-resistenza e disregolazione del cortisolo.
Tutti questi processi sono evolutivamente selezionati per predisporre e adattarsi a una vita in povertà e sotto stress

Aggiornamento 9/4/2019

Le creme cortisoniche usate in psoriasi, eczema ecc sono associate ad aumentato rischio di diabeteLe persone in cura con cortisonici dovrebbero assumere calcio e vitamina D per proteggersi dall'osteoporosi

Lo stress aumenta il rischio cardiovascolare, soprattutto nei 6 mesi seguenti ad un evento segnante.

Aggiornamento 24/4/2019

Bell'articolo sullo stress, dalle origini alla sua gestione

Aggiornamento 25/4/2019

Il metabolismo cellulare è regolato soprattutto dalla disponibilità di nutrienti. Una carenza di aminoacidi essenziali porta ad attivazione delle vie dello stress con conseguente riduzione della vitalità cellulare. L'eccesso di glucosio viene convertito in sostanze di deposito come glicogeno e grassi. Le concentrazioni di ATP e ADP influenzano rispettivamente l'ossidazione degli zuccheri o dei grassi.
Serina e glicina sono 2 aminoacidi non essenziali che vengono sintetizzati in eccesso dalle cellule tumorali e la loro restrizione dietetica riduce la crescita tumorale in alcuni modelli animali.
Per sostenere gli alti tassi di proliferazione, le cellule tumorali spesso utilizzano una varietà di nutrienti dal loro microambiente, come gli aminoacidi non essenziali, che sono fondamentali per il loro anabolismo (crescita).
L'eccesso di grassi saturi attiva il cosiddetto "stress del reticolo endoplasmatico", alterando la sintesi di proteine e dando luogo alla produzione di proteine "malfunzionanti"; questa condizione è presente nel diabete, steatosi, tumori ecc. e queste proteine non sono correttamente eliminate con l'autofagia.Comprendere il ruolo della (alterata) autofagia nel sostenere la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali ha il potenziale di rivelare "vulnerabilità" metaboliche e fornire nuove opzioni terapeutiche nei trattamenti contro il cancro.
L'uso degli adattogeni.

Aggiornamento 26/4/2019
Lo stress aumenta il pericolo cardiovascolare, agendo, tra i tanti effetti, con l'ormone cortisolo. Il cortisolo riduce la quantità di cAMP, una molecola con funzione antinfiammatoria e antiossidante, che riduce i trigliceridi e aumenta il colesterolo buono. Riduce inoltre la produzione di ossido nitrico, una molecola che abbassa la pressione. Aumenta l'endotelina-1, un potente vasocostrittore. Viene attivata anche una risposta infiammatoria e del sistema simpatico, con produzione di citochine, stress ossidativo e catecolamine.
Aggiornamento 28/4/2019

La funzione cerebrale e l'umore sono fortemente influenzati dall'intestino. Si ha un'interazione tra vie metaboliche, nervose, immunitarie e ormonali con l'intestino, e questo influenza la percezione del dolore e dell'infiammazione intestinale, con ripercussioni sul cervello. Infatti i batteri presenti nell'intestino producono e metabolizzano molti ormoni e acidi grassi capaci di modulare il cervello, con il cosiddetto asse intestino-cervello. I livelli di GABA, triptofano, glutammato, BDNF sono così modulati dalla flora, e sono importanti per la risposta allo stress, l'ansia, il comportamento, la memoria. Bifidobatteri e lattobacilli possono modulare questi neurotrasmettitori/ormoni, e in questo caso i probiotici prendono il nome di psicobiotici
Aggiornamento 30/4/2019

Mangiare e dormire agli orari sbagliati, come fanno i lavoratori turnisti, altera le normali concentrazioni e risposte di insulina, IGF1 e cortisolo, aumentando la suscettibilità all'aumento di peso e alle malattie dell'invecchiamento.
Priya Crosby, autrice principale dello studio, ha sottolineato: "I nostri dati suggeriscono che mangiare nei momenti sbagliati potrebbe avere un impatto importante sui nostri ritmi circadiani. C'è ancora del lavoro da fare, ma prestare particolare attenzione agli orari dei pasti e all'esposizione alla luce è probabilmente il modo migliore per mitigare gli effetti negativi del lavoro su turni. Anche per coloro che lavorano in orari più tradizionali, fare attenzione a quando mangiamo è un modo importante per aiutare a mantenere gli "orologi" del corpo sani, specialmente con l'avanzare dell'età. " Aumenta anche la crescita dei tumori e si riduce la risposta ai farmaci

Aggiornamento 11/5/2019

Da sempre si sa, anche se qualcuno ancora non se n'è accorto, che lo stress può favorire l'aumento di peso. Evolutivamente questo capita perché nei momenti di difficoltà abbiamo necessità di mettere da parte le calorie e non certo sprecarle per fare muscoli o in calore.
È stato ora scoperto un nuovo meccanismo a riguardo.
Vengono attivati i centri dell'amigdala, la parte del cervello che si attiva con la paura e l'ansia, e in caso di stress abbinato ad alimentazione con cibi caloricamente densi, viene rilasciato più NPY, un ormone che stimola la fame, rallenta il metabolismo e aumenta l'insulino-resistenza, in modo che la sazietà postprandiale non blocchi l'appetito.
"Meccanisticamente, è la diminuita capacità di segnalazione dell'insulina sui neuroni NPY dell'amigdala in condizioni di stress combinato a dieta ad alto contenuto di grassi che porta allo sviluppo esagerato dell'obesità".

Aggiornamento 13/5/2019

Lo stress stimola il cortisolo, che "ruba" il pregnenolone e impedisce la corretta formazione degli ormoni sessuali (testosterone ed estrogeni), fondamentali per la buona salute e la composizione corporea

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Aggiornamento 2/6/2019

È stato probabilmente individuato uno dei batteri che leghiamo all'ipotesi dell'igiene. Si chiama Mycobacterium vaccae, e sta appunto nelle mucche. Stare in un ambiente troppo pulito e lontano dagli animali ne riduce il contatto e la presenza nell'essere umano. Questo batterio produce un grasso, chiamato CLA (acido linoleico coniugato) che riesce a modulare il sistema immunitario e aumentare la resilienza (risposta allo stress).
Aggiornamento 3/6/2019
I sentimenti possono influenzare la malattia. La rabbia in particolare, ma non la tristezza, aumenta IL-6 (un messaggero dell'infiammazione) nelle persone anziane, contribuendo allo stato di infiammazione di basso grado che accelera invecchiamento e rischio cardiovascolare, tumorale ecc.

Aggiornamento 5/6/2019

Esiste una connessione tra intestino e cervello, e questi organi si influenzano a vicenda.
"A causa di questa forte legame cerebrale, lo stress e una varietà di emozioni negative come ansia, tristezza, depressione, paura e rabbia possono influenzare il sistema gastrointestinale (GI). Questi trigger possono accelerare o rallentare i movimenti del tratto gastrointestinale e del contenuto al suo interno; rendere il sistema digestivo eccessivamente sensibile al gonfiore e ad altri segnali di dolore; rendere più facile per i batteri attraversare il rivestimento dell'intestino e attivare il sistema immunitario (permeabilità intestinale); aumentare l'infiammazione nell'intestino; e cambiare il microbiota intestinale (i tipi di batteri che risiedono nell'intestino). Ecco perché lo stress e le forti emozioni possono contribuire a influenzare o peggiorare una varietà di condizioni gastrointestinali come la malattia infiammatoria dell'intestino (morbo di Crohn e colite ulcerosa), la sindrome dell'intestino irritabile (IBS), la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) e le allergie e sensibilità alimentari.
I cambiamenti negativi nel sistema GI possono quindi influenzare il cervello, creando un circolo vizioso. Ad esempio, una nuova ricerca sta dimostrando che l'aumento dell'infiammazione intestinale e i cambiamenti nel microbioma intestinale possono avere effetti profondi in tutto il corpo e contribuire alla fatica cronica, alle malattie cardiovascolari e alla depressione.
Abbiamo anche imparato che determinati tipi di alimenti possono scatenare reazioni specifiche nell'intestino di individui sensibili. In questi casi, diete specifiche, come la FODMAP o evitare certi cibi per il GERD, possono essere utili per la gestione dei sintomi. La dieta influenza anche profondamente il microbioma intestinale. Ad esempio, mangiare una dieta più vegetale con pochi carboidrati raffinati e poca o nessuna carne rossa porta spesso a un microbioma più sano. Questi cambiamenti nella dieta a loro volta riducono l'infiammazione intestinale e possono aiutare a ridurre sintomi sistemici come affaticamento o depressione e il rischio di malattie cardiovascolari.
Sebbene la situazione di ciascuna persona sia unica, si può trovare spesso che una combinazione di approcci integrativi può essere utile per ridurre i sintomi della GI e ristabilire sia un intestino sano che una mente sana".

Aggiornamento 11/6/2019
Come fanno stress, alterazione del sonno e dei ritmi circadiani a favorire l'accumulo di grasso? Uno dei meccanismi riguarda l'alterazione dei ritmi circadiani.
Il cortisolo, l'ormone dello stress, ha dei ritmi ben precisi durante la giornata nelle persone sane, alto al mattino e tendente a scendere durante la giornata. Somministrare l'analogo del cortisolo ai topi fa in modo che le cellule adipose siano più numerose e grandi. Questo però non succede, o in maniera limitata, se la somministrazione segue i ritmi circadiani.
Quando invece il cortisolo raggiunge un limite critico, stimola la produzione di una proteina chiamata PPARγ, che determina maturazione dei preadipociti in adipociti maturi. Questo significa avere più "magazzini" per le calorie introdotte, che tenderanno più facilmente ad accumularsi.
"Infine, questa ricerca sottolinea l'idea che forse l'esercizio fisico, l'esposizione al calore o il consumo di caffè che causano picchi pulsatili nel cortisolo sono utili per ridurre la probabilità che i preadipociti si differenzino in cellule adipose. Certo, è importante dedicare il tempo a queste cose, e le persone con problemi intestinali o surrenali dovrebbero usare queste cose in modo logico e produttivo invece di limitarsi a farle per routine, volenti o nolenti."
"Poiché i ritmi circadiani vengono riconosciuti come variabili importanti per l'ottimizzazione della salute e il trattamento delle malattie, i tempi [di somministrazione] diventeranno un fattore importante per massimizzare i risultati. Con un gran numero di persone obese e persone che assumono glucocorticoidi per numerosi problemi negli Stati Uniti, questo studio ci mostra come i fattori relativi alle perturbazioni circadiane possono promuovere l'accumulo di grasso.
I glucocorticoidi, come il cortisolo nell'uomo, sono influenzati dall'orologio circadiano in tutti gli animali e funzionano anche come input in tutto l'organismo. In altre parole, l'ambiente produce una variazione nei glucocorticoidi che promuove il giusto timing e la comunicazione tra sistemi di organi interdipendenti. I segnali circadiani che possono avere un impatto sul ritmo del cortisolo includono l'esposizione alla luce, il ciclo di alimentazione/digiuno, l'attività fisica e l'esposizione agli stress.
I glucocorticoidi sono farmaci utili nel ridurre problemi come stanchezza e dolore. Ma è importante prestare attenzione alle implicazioni fisiologiche del disallineamento con il ritmo circadiano del cortisolo. Quindi la tempistica potrebbe essere un grosso problema per chi assume glucocorticoidi e sta anche cercando di perdere peso.
Che tu sia esposto a segnali circadiani che disturbano i tuoi orologi o che sia esposto ai farmaci che fanno la stessa cosa, perdere il ritmo circadiano del cortisolo sembra promuovere l'accumulo nelle cellule di grasso, che diventano più grandi e numerose. Nessuna di queste cose è l'ideale in una popolazione già obesa".
Aggiornamento 23/6/2019

L'ipoleptinemia (leptina bassa) che si ha in seguito a una dieta ipocalorica stimola l'asse corticotropo (cortisolo) per stimolare la fame.
Aggiornamento 5/7/2019
Alcuni medici pensano che la CFS non esista perché non riscontrano cambiamenti negli esami che conoscono. Ma la malattia è evidenziabile dalla neuroinfiammazione e dal cambiamento nel metabolismo energetico, che non riesce a trarre energia dai substrati come carboidrati, proteine e grassi.
In altre parole, l'organismo umano manca di "energia" perché le sue cellule hanno un problema a generare (e possibilmente usare) energia. Inoltre, molti studi hanno riportato marcatori sia dello stress ossidativo che dello stress nitrosativo (ad es. Livelli aumentati di un enzima che produce ossido nitrico).
La neuroinfiammazione potrebbe avere diversi "attivatori" in individui diversi. In alcuni casi, potrebbe essere indotto da infezioni cerebrali (come l'infezione da herpesvirus cronica), autoanticorpi, neurotossine o stress cronico. In altri casi, l'infiammazione al di fuori del cervello può attivare il sistema immunitario innato all'interno del cervello, sia attraverso i segnali umorali che infrangono la barriera ematoencefalica che diventa permeabile sia attraverso segnali retrogradi inviati sul nervo vago. Sono state portate recentemente diverse prove che l'infiammazione intestinale può essere un fattore scatenante periferico della neuroinfiammazione: il microbiota intestinale dei pazienti con CFS spesso include un numero elevato di specie proinfiammatorie e un basso numero di specie antiinfiammatorie.
Lo stato relativamente ipometabolico osservato nei pazienti con CFS potrebbe anche riflettere un'antica risposta biologica correlata a danni o lesioni

Aggiornamento 12/7/2019

L'incertezza economica attiva l'amigdala (il centro della paura) e l'attività del sistema simpatico, predisponendo il tessuto midollare a produrre cellule linfocitarie più infiammatorie e così favorendo aterosclerosi e malattie cardiovascolari

Aggiornamento 17/7/2019

Gli effetti collaterali di cortisone e altri corticosteroidi
Aggiornamento 20/7/2019

La sindrome del cuore spezzato (Takotsubo Syndrome) aumenta il rischio di tumori. Senza arrivare alle teorie di Hamer, è comunque evidente che la sofferenza può portare a sregolare il metabolismo immunitario ed energetico in modo da favorire l'insorgenza di malattie. Gli autori dello studio raccomandano un maggiore controllo nelle persone che subiscono forti stress.

Aggiornamento 26/7/2019

Qualche medico vi ha mai suggerito di controllare lo stress per prevenire le malattie cardiovascolari?
"Lo stress cronico è un fattore di rischio indipendente per l'aterosclerosi. Lo stress cronico aumenta gli ormoni dello stress come il cortisolo e le catecolamine per regolare il flusso sanguigno e la pressione sanguigna, portando a lesioni endoteliali, infiltrazione piastrinica e proliferazione delle cellule staminali ematopoietiche. Il rilascio di catecolamine a causa dell'eccitazione simpatica non solo provoca la contrazione delle arterie coronarie, ma provoca anche la rottura di placche vulnerabili. Lo stress cronico porta a uno squilibrio del metabolismo lipidico, influenza l'epigenetica, induce la depressione, attiva direttamente i macrofagi e favorisce la formazione di cellule schiumose, inducendo la formazione di placca aterosclerotica. Il meccanismo dello stress cronico sull'aterosclerosi dovrebbe essere ulteriormente studiato per fornire una base teorica agli sforzi per eliminare l'effetto dello stress cronico sul sistema vascolare cardiocerebrale. Oltre al controllo positivo dei fattori di rischio, i dati mostrano che la riduzione dello stress cronico può effettivamente ridurre l'incidenza di ictus. Ad esempio, sono necessari regolari esami sanitari per chi soffre di stress cronico, anche se il concetto di stress cronico viene raramente applicato nel lavoro clinico e nella vita quotidiana".
Aggiornamento 31/7/2019

Lo stress, attraverso le catecolamine, rimodella l'architettura cerebrale
Aggiornamento 13/8/2019
Prendetevi una bella vacanza, perché lo stress cronico distrugge i neuroni di alcune aree cerebrali e favorisce l'insorgenza di malattie psichiatriche

Lactobacillus Fermentum PS150 aiuta nel modello animale di stress, evitando la riduzione della serotonina. Hanno inoltre meno infiammazione e meno attivazione dell'asse surrenale

Aggiornamento 15/9/2019

L'attivazione del sistema immunitario in gravidanza è legata a problemi di neurosviluppo del bambino, e può essere stimolata sia da infezioni che da stress.
Questo sistema però ha una certa resilienza, ossia è protetto fino a un certo punto. Fattori alimentari come omega 3, colina, ferro, zinco, un buon sistema antiossidante sono protettivi, mentre anemia e ferro basso, infezioni, infiammazione, diabete gestazionale, disbiosi e traumi infantili aumentano il rischio.

Aggiornamento 1/10/2019

"La dieta occidentale ricca sia di grassi che di zuccheri trasformati ha portato all'aumento della prevalenza di molte malattie metaboliche". Si sono fatti passi avanti per mettere in evidenza i collegamenti tra fruttosio aggiunto (HFCS), insulinoresistenza e obesità. Il suo contributo all'aumento dell'incidenza di tumore al seno triplo negativo è sicura, rimane da stabilire quanto sia un effetto diretto e quanto sia mediato dall'aumento di peso e dall'insulinoresistenza.
"Tipi specifici di tumore, come il carcinoma mammario triplo negativo (TNBC), sono sensibili ai fattori dietetici ed eccezionalmente difficili da trattare, esiste quindi la possibilità di cure preventive attraverso interventi dietetici nelle popolazioni a rischio".
"Il consumo di zucchero è stato a lungo ipotizzato associato allo sviluppo di alcuni tumori, tuttavia forti pressioni e pratiche corrotte finanziate dalla Sugar Research Foundation (SRF, gli stessi che si oppongono alla tassa sugli zuccheri per capirci) hanno ostacolato la ricerca sull'argomento per molti anni".
Grandi quantità di fruttosio nella dieta sono associate a specifici cambiamenti metabolici nelle ghiandole mammarie che sono stati collegati allo sviluppo del carcinoma mammario, perché il tessuto adiposo mammario rilascia dei fattori che stimolano l'alterazione cellulare e la progressione tumorale. In particolare i recettori per i glucocorticoidi, ormoni dello stress, bloccano l'apoptosi, principale meccanismo di difesa dalla proliferazione di cellule neoplastiche, portando a crescita incontrollata. Questi recettori sono modulati anche da fattori dietetici.
Aggiornamento 7/10/2019

L'esposizione ai PCB e altre tossine ambientali crea disbiosi e permeabilità intestinale e può alterare il neurosviluppo e la risposta allo stress grazie alle tossine rilasciate dalle specie patogeniche in eccesso.
La caffeina stimola la produzione di cortisolo quindi chi è molto stressato farebbe bene ad eliminarla.

Aggiornamento 19/10/2019
Il microbiota modula lo stress e la tendenza ai problemi mentali, grazie ai suoi metaboliti, e interagendo col sistema immunitario. In particolare L. casei Shirota e L. plantarum 299v possono ridurre il cortisolo, ormone dello stress.
Le mamme con stress in gravidanza hanno più alta probabilità di figli con problemi psicologici, mangiano di più e hanno pressione maggiore. Il supporto psicologico è importante per prevenire i problemi nei figli.
Aggiornamento 20/10/2019

I cortisonici intraarticolari possono peggiorare l'osteoartrite perché accelerano la progressione della malattia e il consumo della cartilagine

Aggiornamento 29/10/2019
I ritmi circadiani degli ormoni

Aggiornamento 6/11/2019

Il PTSD crea danni alterando la struttura dell'amigdala
Il ritmo del cortisolo monitorato nelle persone sane per 3 giorni rileva un picco anche dopo pranzo

Aggiornamento 14/11/2019
L'uso degli adattogeni per migliorare i cicli degli ormoni e soprattutto il cortisolo

Aggiornamento 21/11/2019
"L'interruzione cronica delle dinamiche circadiane (alterare i rtimi sonno-veglia e il ciclo naturale della luce) provoca l'accumulo di un carico allostatico (allontanamento dall'omeostasi), ossia una diminuzione della capacità di resistenza ai fattori di stress e lo sviluppo di malattie sistemiche croniche. Infine, suggeriamo che gli approcci cronoterapici (riallineare i ritmi al normale ciclo sonno-veglia) possono comportare il ripristino dei meccanismi adattativi allostatici e il ripristino della resilienza allo stress fisiologico".
In pratica, prima che sia troppo tardi, bisogna imparare a dormire la notte, e questo può aiutare le condizioni metaboliche legate con l'alterazione dei ritmi circadiani, come diabete, steatosi, aumento di peso ecc.

Aggiornamento 12/12/2019

La curcumina può aiutare a ridurre la circonferenza addominale (WC) e il grasso viscerale in persone con steatosi epatica (NAFLD). "Sono stati proposti diversi meccanismi per gli effetti delle diete antiinfiammatorie e dei loro ingredienti come la curcumina sull'obesità e sulla WC, inclusa l'inibizione della lipogenesi e dell'infiammazione (riduzione delle citochine proinfiammatorie), la soppressione dell'angiogenesi, nel tessuto adiposo: downregolazione della differenziazione dei preadipociti, aumento della lipolisi, maggiore differenziazione in tessuto adiposo bruno, aumento del metabolismo energetico degli adipociti e dell'apoptosi; aumento dei livelli sierici di nesfatina, che aumentano la sazietà, ed effetti simil-probiotici". Viene inoltre inibito l'enzima che produce il cortisolo, che aumenta l'adiposità viscerale.

Aggiornamento 15/12/2019
I carboidrati da fonti raffinate possono essere associati all'insonnia, e la riduzione del sonno a scarsa salute metabolica. "La sostituzione di alimenti ad alto indice glicemico con carboidrati da cereali integrali (e tuberi), ricchi di fibre e non processati dovrebbe essere valutata come potenziale trattamento per l'insonnia nelle donne in postmenopausa".
La concentrazione di triptofano, precursore di serotonina e melatonina, è influenzata dai carboidrati, ma per essere efficace deve oltrepassare la barriera ematoencefalica, in competizione con altri aminoacidi. Le proteine (contenute anche in dolci a base di latte) possono quindi ostacolare questo processo, e la sintesi di melatonina è inibita dalla luce, anche in caso di alte concentrazioni di triptofano.
"Un meccanismo plausibile attraverso il quale una dieta ad alto indice glicemico può aumentare il rischio di insonnia è attraverso picchi acuti e successivi cali della glicemia. È stato dimostrato che il carico glicemico gastrointestinale fornisce stime fisiologicamente valide della glicemia postprandiale e della domanda di insulina in soggetti sani. L'iperglicemia postprandiale da un elevato carico glicemico nella dieta e la conseguente iperinsulinemia compensativa possono abbassare il glucosio plasmatico a concentrazioni che compromettono il glucosio cerebrale, ∼70 mg/dL, innescando la secrezione di ormoni controregolatori (e che tendono a svegliare) come adrenalina, cortisolo, glucagone e ormone della crescita. Lo zucchero nel sangue alto dal consumo di carboidrati può inizialmente aiutare ad addormentarsi, ma l'iperinsulinemia compensativa e le risposte degli ormoni controregolatori possono favorire il risveglio". Altri meccanismi possono coinvolgere la disbiosi e l'infiammazione indotte dai cibi ad alto IG.

Aggiornamento 24/12/2019

Mangiare dai suoceri durante le feste di Natale è associato con riduzione dei Ruminococcus, condizione nota per essere legata a stress psicologico e depressione. Con queste importanti notizie 😁😁 vi auguro buone feste 😋😋 ma senza esagerare 🤗🤗

Aggiornamento 5/1/2020
"Molti aspetti del nostro stile di vita moderno promuovono l'alterazione dei ritmi circadiani.
Esposizione impropria alla luce
Inattività
iperalimentazione
Iperglicemia
alimentazione di scarsa qualità
Social jet lag (Modifica dei modelli di esposizione e di sonno nei fine settimana)
Stress cronico
Ciò la pone come un grande fattore di malattia cronica. Svolge anche un ruolo nell'efficacia di alcune terapie come la chemioterapia e l'uso di glucocorticoidi. Aspettatevi di sentire molto di più sui ritmi circadiani e sulla salute dell'intestino quest'anno".
Aggiornamento 6/1/2020
I consigli per riprendersi dal PTSD, in particolare seguire i ritmi circadiani
Aggiornamento 10/1/2020
Secondo il modello dell'ormesi, un po' di stress è utile alle cellule, mentre oltre una certa soglia diventa deleterio.
Le sostanze chimiche naturali (𝓅𝒽𝓎𝓉ℴ𝒸𝒽ℯ𝓂𝒾𝒸𝒶𝓁𝓈) di frutta, verdura e funghi producono effetti benefici sulla salute e sulla longevità modulando le vie di resistenza allo stress in modo simile alla restrizione calorica, al digiuno intermittente e all'esercizio fisico.
"I phytochemicals, che includono alcaloidi, polifenoli e terpenoidi, sono composti organici che non sono direttamente coinvolti nella crescita, nello sviluppo o nella riproduzione di piante o funghi e sono quindi classificati come metaboliti secondari. Molti degli effetti benefici di frutta e verdura sulle malattie croniche e sulla longevità nell'uomo sono stati attribuiti a specifici fitochimici presenti in questi alimenti. Ad esempio, un'elevata assunzione di polifenoli è associata a una ridotta mortalità complessiva nell'uomo".
Queste sostanze promuovono anche l'omeostasi intestinale migliorando l'integrità della barriera intestinale e la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA) e modulando la composizione del microbiota intestinale (effetto prebiotico).
Le fonti comuni di sostanze fitochimiche includono non solo frutta, verdura e funghi, ma anche alimenti biologici e integratori alimentari.
Tra gli integratori che potrebbero aumentare la longevità, NAD+, spermidina e glucosammina.

Aggiornamento 16/1/2020
Il PTSD si manifesta anche grazie a una proteina, FKBP51, che interagisce con il recettore per i glucocorticoidi.
La diagnosi di fatica surrenale, stanchezza surrenale o simili (a differenza dell'insufficienza surrenale che è riconosciuta) continua a non essere considerata dalla comunità medica. Un buon stile di vita può però migliorare la condizione di persone che hanno i sintomi sfumati (stanchezza, incapacità di reagire, maldigestione ecc).
Aggiornamento 20/1/2020

La supplementazione con creatina e HMB aumenta il testosterone e riduce il cortisolo negli atleti, soprattutto se presi contemporaneamente
Aggiornamento 22/1/2020

Le persone con alterazione del ritmo sonno-veglia possono avere problemi immunitari. Questo è dovuto al disaccoppiamento dell'"orologio molecolare" col ritmo di alcuni ormoni, come il cortisolo, che gestiscono l'infiammazione e l'azione delle cellule immunitarie. Questa alterazione dei ritmi circadiani porta a errata risposta immunitaria nelle infezioni, autoimmunità ecc.

Aggiornamento 23/1/2020
Finalmente si è scoperto come lo stress fa diventare i capelli grigi: il segnale noradrenergico del sistema simpatico (quello attivato sotto stress e nelle condizioni di "combatti o fuggi") distrugge le cellule staminali melanocitarie che producono i melanociti maturi e danno il colore scuro. La "scorta" di melanociti finisce e il colore non può essere più prodotto. Anche le carenze nutrizionali, come quelle di zinco, possono giocare un ruolo
Nei topi, inibire la miostatina blocca la perdita di muscolo, ma i cortisonici bloccano a loro volta questo effetto benefico.
Aggiornamento 10/2/2020

Il cervello maschile è particolarmente vulnerabile alle alterazioni che colpiscono il microbiota nella prima infanzia. Il microbiota regola durante la vita la quantità di ormoni sessuali, modulando infiammazione e metabolismo. Fare attenzione all'alimentazione può così essere un modo per migliorare la flora e il quadro ormonale, con possibili conseguenze sulle malattie neurologiche
Aggiornamento 14/2/2020
Da un post del dott. Giuseppe Cardillo
SINTOMI BIZZARRI DELLA FATICA SURRENALE
Questo elenco non è destinato all'autodiagnosi della sindrome da affaticamento surrenale. Se pensi di avere alcuni di questi sintomi della sindrome da stanchezza surrenalica, il primo compito è quello di consultare sempre un operatore sanitario qualificato prima di intraprendere qualsiasi piano di recupero. La maggior parte dei programmi di recupero fallisce e la condizione potrebbe peggiorare se non si ha una chiara comprensione dei sintomi della fatica surrenalica e di ciò che ci aspetta.
1. Incapacità di addormentarsi anche se si è stanchi
2. Svegliarsi nel mezzo della notte senza alcun motivo
3. Svegliarsi già stanchi al mattino anche dopo un’intera nottata di sonno
4. Sentirsi stanchi tra le 21 e le 22 ma trovare impossibile andare a letto
5. Sentirsi stanchi di pomeriggio, tra le 15 e le 17
6. Necessità di assumere caffè al mattino e lungo tutto l’arco della giornata
7. Sensazione di “tensione” e incapacità di rilassarsi
8. Palpitazioni cardiache di notte o quando si è stressati
9. Pressione arteriosa significativamente bassa
10. Tachicardia Posturale Ortostatica
11. Sentire scariche di adrenalina
12. Caffé, te o bevande energetiche provocano una scarica di adrenalina
13. L’esercizio fisico inizialmente migliora ma poi peggiora la stanchezza
14. Candidosi sistemica che peggiora sotto stress
15. Sbilanciamento elettrolitico anche se gli esami di laboratorio sono normali
16. Incapacità di gestire lo stress
17. Bassa libido e mancanza di desiderio sessuale
18. Intolleranza alle temperature, specialmente al caldo e alla luce diretta del sole
19. Mani e piedi freddi
20. Pensiero annebbiato
21. Incapacità di concentrarsi o rimanere concentrati
22. Bassa funzionalità tiroidea anche se in cura con ormoni tiroidei
23. Morbo di Grave-Basedow
24. Tiroidite di Hashimoto
25. Pelle estremamente secca
26. Psoriasi di origine sconosciuta
27. Invecchiamento precoce della pelle
28. Cerchi scuri sotto gli occhi che non scompaiono col riposo
29. Perdita della normale tonalità della pelle del viso (pelle grigiastra o verdognola)
30. Fiato corto senza alcuna compromissione respiratoria
31. Vertigini senza ragione apparente
32. Tinnito cronico (suono nelle orecchie)
33. Lesioni aftosiche ricorrenti alla bocca
34. Sensazione di ipoglicemia anche se i valori di laboratorio sono normali
35. Incapacità di gestire carboidrati semplici
36. Desiderio smodato di cibi grassi o ad alto contenuto proteico
37. Desiderio smodato di cibi salati e patatine fritte
38. Gastrite nonostante una gastroscopia normale
39. Infezione da Helicobacter pylori nel passato che è stata dichiarata risolta ma non ci si sente più come prima.
40. Costipazione senza ragione apparente
41. Reazioni ritardate ai cibi, specialmente i prodotti lattiero-caseari e al glutine
42. Accumulo di grasso addominale senza ragione apparente
43. Malassorbimento del fruttosio
44. Sindrome dell’intestino irritabile con prevalenza di costipazione più che di diarrea
45. Dolori articolari di origine sconosciuta
46. Lombalgia senza alcuna traumatologia e visita nella norma
47. Intorpidimento e formicolio alle estremità bilateralmente
48. Dolore muscolare senza ragione apparente
49. Perdita di massa muscolare
50. Sindrome di Fatica Cronica che non migliora con i farmaci
51. Fibromialgia che non si risolve con le cure usuali
52. Sensazione di gambe pesanti
53. Depressione, spesso non risolta dagli anti-depressivi
54. Irritabile sotto stress
55. Ansia
56. Attacchi di panico
57. Sensibilità chimica alla pittura, smalto per unghie o plastica
58. Sensibilità ai campi elettromagnetici, inclusi telefoni cellulari e monitor dei computer
59. Malattia di Lyme e incapacità di guarire completamente nonostante le cure o intolleranza ai farmaci
Sintomi limitati alle donne
1. Endometriosi
2. Sindrome dell’ovaio policistico
3. Fibromi uterini
4. Seno fibrocistico
5. Perdita immotivata di capelli (Telogen effluvium)
6. Ciclo mestruale irregolare che “si ferma e riparte”
7. Incapacità di rimanere incinte e ricorso a tecniche IVF
8. Aborti ricorrenti nel primo trimestre
9. Depressione post partum
10. Dismenorrea che avanza verso la amenorrea
11. Menopausa precoce
12. Carcinoma del seno associato con dominanza estrogenica
Aggiornamento 15/2/2020

Uno studio su bambini cinesi dislessici mette in evidenza che hanno livelli di cortisolo e melatonina più bassi del normale e questi ormoni non hanno la corretta variabilità durante il giorno (ritmi circadiani). Questo potrebbe indicare un'alterazione dell'asse surrenalico (HPA). Corretti ritmi sonno-veglia, alimentari e gestione dello stress potrebbero migliorare la situazione

Aggiornamento 22/2/2020
Come funziona il "furto" del pregnenolone: lo stress ci impedisce di avere livelli corretti di ormoni necessari per il benessere, da un post del dott. Occhionero
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10218951881102066&set=a.1098382593834&type=3&theater
Aggiornamento 23/2/2020
Le persone con depressione hanno nel loro intestino ridotte quantità di batteri della famiglia Prevotellaceae, e dei generi Coprococcus, Ruminococcus, Bifidobacterium, Escherichia e Faecalibacterium rispetto ai controlli sani. La famiglia Actinomycetaceae è invece elevata.
È probabile che una minore diversità batterica determini minore resilienza (capacità di far fronte allo stress) e minore produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA).
I probiotici possono aiutare e migliorare anche l'effetto dei farmaci. I bifidi in particolare possono migliorare la depressione legata allo stress, mentre L. rhamnosus migliora il sistema immunitario e protegge dai comportamenti legati allo stress.
Aggiornamento 7/3/2020
L'Ashwagandha è un noto adattogeno che può aiutare in caso di stress. Secondo uno studio fatto su persone cronicamente stressate l'estratto della radice "riduce i marcatori psicologici e fisiologici di stress, migliora il benessere mentale e riduce il livello sierico di cortisolo e il desiderio di cibo e migliora i comportamenti alimentari", aiutando a ridurre il peso in maniera significativa rispetto al placebo.

Aggiornamento 14/3/2020

In un  modello animale (pecora) lo stress in gravidanza influenza negativamente il muscolo nella prole, e cos i mitocondri e il consumo energetico

Aggiornamento 21/3/2020
Sento persone in questi giorni che "non riescono a seguire la dieta" o "non pensano sia importante", perché si devono preoccupare del coronavirus. In realtà dovrebbero curarla ancora di più.
Alcuni autori, poiché il diabete mette più a rischio in caso di infezioni respiratorie, danno alcuni consigli.
Mantenere un buon controllo delle glicemie riduce il rischio di polmonite. L'attenzione all'alimentazione e un'adeguata assunzione di proteine ​​è importante. Eventuali carenze di minerali e vitamine devono essere curate. L'attività fisica potenzia il sistema immunitario, quindi non deve essere trascurata (in accordo con le disposizioni vigenti).
Specificano inoltre che "la supplementazione con vitamina C ha un ruolo nella prevenzione della polmonite e il suo effetto deve essere valutato nei confronti di COVID-19"
Il Dr. Rettinger aggiunge i suoi consigli:
Mangia molta frutta e verdura multicolore.
Mangia yogurt e assumi i probiotici per mantenere il microbiota intestinale forte e funzionale.
Attenzione agli zuccheri e al controllo della glicemia
Mantenere il sistema immunitario forte con almeno 7-8 ore di sonno e ridurre i livelli di stress ogni volta che è possibile.

Aggiornamento 26/3/2020
L'eccesso di sale indebolisce il sistema immunitario, aumentando i glucocorticoidi (cortisolo), che rendono meno attivi i globuli bianchi. "Questi risultati portano prove contro il consumo elevato di sale durante le infezioni batteriche".

Aggiornamento 1/4/2020
Senza fare attenzione ai meccanismi molecolari, non potremo mai curare alcuna malattia, al massimo sopprimere qualche sintomo. Lo stress cronico come causa di depressione, da un post del mio amico dott. Cerasari.
QUANDO LO STRESS GENERA INFIAMMAZIONE E L'INFIAMMAZIONE GENERA STRESS

Normalmente durante un evento stressante acuto in un soggetto sano si assiste ad una normale risposta dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene dove il CRH ipotalamico stimola l'ACTH ipofisario che a sua volta fa produrre alle nostre ghiandole surrenali il famoso cortisolo che, tra le tante funzioni, ha il compito anche di tenere a bada il nostro sistema immunitario e la risposta infiammatoria, attraverso l'inibizione del fattore di trascrizione NF-kB, da cui si genera la produzione di citochine proinfiammatorie ed altri fattori.

Purtroppo quando lo stress diventa perpetuato nel tempo (CRONICO) le cellule iniziano a diventare meno sensibili al cortisolo, permettendo l'attivazione di questo fattore.

Ma non solo, l'attivazione della risposta infiammatoria indotta dallo stress segue anche una "via alternativa" attraverso il sistema nervoso, che va proprio ad attivare lo stesso meccanismo che genera la produzione di molecole proinfiammatorie.

Alcune di queste molecole prodotte arrivano nel nostro cervello ed innescano nuovamente lo stesso processo che produrrà localmente le stesse sostanze, che sono in grado di ridurre la concentrazione di amine importanti anche per il nostro tono dell'umore (in particolare depressione) e per il trofismo cerebrale.

Purtroppo però è sempre lo stesso fattore (NF-kB) che è in grado a livello cerebrale ed in maniera autonoma di stimolare il CRH ipotalamico, portando ad un circolo vizioso che non si interrompe più.

Cerchiamo di non stressarci ancora di più in questo periodo, ricordando come diceva Antifonte che "in tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto".
Qui l'articolo per chi volesse approfondire

Aggiornamento 3/4/2020

Lo stress può provocare febbre tramite circuiti neurali specifici

Aggiornamento 16/4/2020

Gli endocrinologi suggeriscono che le persone che assumono cortisonici, per asma, allergie, malattie autoimmuni, reumatiche, intestinali ecc, sono più a rischio di complicanze da coronavirus a causa della soppressione del sistema immunitario

Aggiornamento 18/4/2020

Per le persone che assumono cortisone e sono a rischio di osteoporosi, per il trattamento non farmacologico "Si consiglia il raggiungimento e il mantenimento di un'adeguata assunzione dietetica di calcio (che è di 700-1.200 mg al giorno) e di vitamina D (livello sierico ≥20 ng/mL; ≥50 nmol/L), con l'uso di supplementi appropriati ove necessario. L'American College of Rheumatology ha raccomandato una dose di 1,0–1,2 g di calcio e 600–800 UI di vitamina D al giorno. La modifica dello stile di vita comprende una dieta ben bilanciata, il controllo del peso nell'intervallo raccomandato, l'abbandono del fumo, la prevenzione del consumo eccessivo di alcol e un regolare esercizio coi pesi su misura per il singolo paziente". Aggiungerei magnesio (fondamentale per far funzionare la vitamina D) e la vitamina K2.

Aggiornamento 25/4/2020
Efficacia dei supplementi nello 🙍‍♀️ stress femminile
Gli acidi grassi essenziali possono essere efficaci nel ridurre lo stress prenatale e i livelli di cortisolo salivare e l'ansia premestruale o in menopausa in assenza di depressione. La combinazione di magnesio e vitamina B6 può ridurre l'ansia premestruale e la vitamina B6 può ridurre l'ansia nelle donne anziane. La vitamina C a rilascio prolungato ad alte dosi può ridurre l'ansia e mitigare l'aumento della pressione sanguigna in risposta allo stress.

Aggiornamento 20/5/2020
I cortisonici in gravidanza sono associati ad aumento del rischio di problemi mentali e comportamentali nella prole

Aggiornamento 25/5/2020
Esiste una reciproca relazione tra sonno e alterazione della flora intestinale (disbiosi): dormire male o in orari sbagliati fa male al microbiota e avere disbiosi (magari da dieta errata) altera il sonno. Tutto questo porta a diminuzione delle difese immunitarie, fame e craving per cibo spazzatura, alterazione di numerosi ormoni tra cui cortisolo e catecolamine che provocano permeabilità intestinale, spalancando le porte a metaboliti tossici dei batteri, con conseguente infiammazione e malattie croniche, autoimmuni ecc. I probiotici L. gasseri CP2305 e B. infantis possono migliorare rispettivamente sonno e risposta allo stress

Aggiornamento 2/6/2020

Gli omega 3 preservano la forza e aiutano nel recupero in seguito a stress psicologici in giovani adulti sani

Aggiornamento 8/6/2020

L'ingrigimento dei capelli legato allo stress può regredire

Aggiornamento 12/6/2020

Interessante articolo sul cortisolo e i suoi livelli

Aggiornamento 18/6/2020

Il cortisolo alto appare essere un marker di gravità di COVID19, e un valore elevato si associa con maggiore mortalità

Aggiornamento 24/6/2020

Mangiare tardi la sera (late dinner, LD) aumenta il cortisolo. Questo porta a un'alterazione generale dei ritmi circadiani degli ormoni e resistenza insulinica. Di conseguenza si riducono l'ossidazione dei grassi e la lipolisi (fondamentale per "svuotare" gli adipociti e permettere il dimagrimento), perché l'insulina è più alta del normale (eh mi dispiace per quelli che non conoscono la fisiologia, ma l'insulina conta). L'effetto è particolarmente marcato in chi è abituato a coricarsi presto, ma "indipendentemente da ciò, abbiamo scoperto che LD ha causato uno stato anabolico durante il sonno, favorendo la conservazione dei lipidi rispetto alla mobilizzazione e all'ossidazione", e ripetuto nel tempo può favorire obesità e sindrome metabolica.

Aggiornamento 2/7/2020

Lo stress influenza, attraverso l'asse intestino-cervello, sviluppo e funzionalità cerebrale, mielinazione e neurodegenerazione, modulando microbiota e permeabilità intestinale.
Aggiornamento 6/7/2020
Paradossalmente, una quantità troppo bassa di cortisolo potrebbe essere uno dei motivi per cui si invecchia. L'inflammaging e il macroph-aging (attivazione dei macrofagi) sono infatti caratterizzati da infiammazione basale costante e conversione del cortisolo in cortisone inattivo, aumentando il tono basale dell'infiammazione.

Aggiornamento 10/7/2020

I cortisonici, anche nel breve termine, aumentano rischio di effetti avversi, come sanguinamento gastrico, insufficienza cardiaca e sepsi.
Aggiornamento 17/7/2020

La gestione dello stress e la riduzione del cortisolo dovrebbero far parte della cura del paziente con diabete

Aggiornamento 2/8/2020

Qualche anno fa la permeabilità intestinale era ritenuta roba antiscientifica da naturopati, oggi sappiamo che è alla base di malattie autoimmuni come sclerosi multipla, lupus e diabete di tipo 1. Complimenti a chi aveva anticipato i tempi. Lo stress è uno dei tanti fattori che la attiva, permettendo ad un microbiota alterato (o ai suoi metaboliti) di entrare nel circolo sanguigno e infiammare il corpo, attraverso il suo mediatore cortisolo.

Aggiornamento 10/8/2020

Lo stress può portare a diarrea perché il cortisolo influisce su alcuni canali al cloro che portano al mancato riassorbimento di acqua dall'intestino

Aggiornamento 18/8/2020

Quanto è importante per i bambini dormire e mangiare agli orari giusti? I bambini obesi hanno alterazione del ritmo del cortisolo (basso al mattino e alto la sera), disturbando l'attenzione a scuola e il sonno la notte, insieme alla deposizione del grasso. "Sincronizzare l'esercizio fisico e gli interventi nutrizionali con l'orologio circadiano potrebbe massimizzare i benefici di promozione della salute degli interventi per prevenire e curare le malattie metaboliche. Pertanto, approcci "cronoterapeutici" mirati al mantenimento dei ritmi normali attraverso uno stile di vita sano possono essere efficaci nel contrastare l'obesità e altre malattie metaboliche nei bambini e negli adolescenti".

Aggiornamento 19/8/2020

Lo stress induce disfunzione endoteliale e aterosclerosi aumentando cortisolo e catecolamine

Aggiornamento 5/9/2020

I cortisonici come farmaci approvati per COVID19

Aggiornamento 12/9/2020

Post di Emmanuela Spirito su stress e tiroide, con influenza negativa sul metabolismo energetico sia in caso di eccesso che di scarso cortisolo
👩‍⚕️
Ti senti sempre stanco e sfinito, anche se dormi molto ?
👩‍⚕️
Sei sempre in moto eppure non perdi un grammo?
🎯
...ma lo sapete che c’è una correlazione tra i livelli di cortisolo (ormone prodotto dalle ghiandole surrenali) e ormoni tiroidei (of couse, ormoni prodotti dalla tiroide)?
E qual è questa connessione?
👩‍⚕️
Grazie a “sensori” che sono posti sulle cellule dell’ipofisi e sulle cellule bersaglio degli ormoni tiroidei si ha una risposta sia a bassi che alti livelli di cortisolo…
🎯
livelli di cortisolo alti portano ad una diminuzione del TSH e quindi si formano meno T4 e T3
🎯
livelli di cortisolo bassi portano a una diminuita conversione di T4 in T3 (tra i due l’ormone attivo) e ad una diminuita sensibilità al T3 delle cellule bersaglio.
👩‍⚕️
Facendo un ragionamento deduttivo il motivo lo si comprende bene ed è un’ulteriore prova che tutto è collegato (altrimenti, io che puntini univo?)
😉
e che i meccanismi regolatori a garanzia della nostra salute, sono molti e finissimi, sono una vera poesia per chi li sa leggere…
❤
Infatti:
🎯
se ho il cortisolo alto perché sono stressato, mettere a riposo la tiroide mi fa bene perché mi seda un pochetto…
🎯
se ho il cortisolo basso perché sono stato moooolto stressato, mettere a riposo la tiroide mi farà riprendere un po’ le forze, abbassando il mio metabolismo e la richiesta di energia.
👩‍⚕️
domandate a chi è ipotiroideo che sintomi ha…
Cosa fare?
👩‍⚕️
Vale la pena rinunciare a qualche uscita serale (che in queste condizioni vi fa malissimo) e rivolgersi ad un professionista che studi la vostra condizione che vi dia indicazioni mirate (per iniziare: niente cibo spazzatura, pochi zuccheri, poca caffeina)…
NOTA BENE: Troverete in giro sul web immagini simili a questa, ma non identiche: infatti, siccome secondo me c'erano delle piccole imprecisioni che avrebbero potuto confondere le idee, l'ho modificata personalmente con queste manine sante
😉
e con la santa pazienza


Aggiornamento 10/10/2020

Una molecola legata al pericolo e allo stress, HMGB1, sembra legata al sovrappeso e all'infiammazione collegata, e neutralizzarla con anticorpi specifici potrebbe aiutare a dimagrire

Aggiornamento 26/10/2020

L'uso di cortisonici, sia orale che per inalazione, aumenta il rischio di osteoporosi in maniera dose-dipendente. Il loro uso dovrebbe essere tenuto al minimo possibile per il controllo dei sintomi ed eliminato se i sintomi sono gestiti bene. L'asma si può gestire anche con la nutrizione funzionale

Aggiornamento 11/11/2020

La luce influenza il lavoro della tiroide, e non dormire adeguatamente riduce gli ormoni tiroidei. Se vi lamentate del metabolismo lento iniziate a dormire secondo natura e spegnere gli schermi a una certa ora. "Le interrelazioni tra l'asse ipotalamo-ipofisi-tiroide e la struttura del sonno sono considerazioni importanti nella gestione dei pazienti con disturbi della tiroide e del sonno"

Gli effetti del cortisolo sui vari tessuti

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26822036/

Aggiornamento 5/12/2020

Scoperto un altro meccanismo che lega stress e tumori. Ormoni dello stress come cortisolo e noradrenalina stimolano il rilascio di una proteina dai globuli bianchi, che porta alla formazione di lipidi ossidati. Questi lipidi alterati stimolano la proliferazione cellulare, "provocando l'uscita delle cellule tumorali dalla dormienza e la formazione di nuove lesioni tumorali". I betabloccanti, farmaci usati per l'ipertensione, potrebbero aiutare a prevenire i tumori.

Aggiornamento 11/12/2020

Lo stress può indurre depressione con un meccanismo particolare. Porta alla disbiosi (perdita di specie, tra cui lattobacilli), alterando così la produzione di endocannabinoidi, sostanze legate anche al buon umore e alla ricompensa, prodotte a partire dall'acido arachidonico, omega 6 temutissimo non sempre a ragione.
"Poiché siamo stati in grado di interrompere [la depressione] somministrando AA o ceppi probiotici di Lactobacilli, il nostro studio supporta il concetto che gli interventi dietetici o probiotici potrebbero essere efficaci nell'arsenale terapeutico per combattere le sindromi depressive associate allo stress".

Aggiornamento 15/12/2020

Gli omega 3 possono ridurre gli effetti del PTSD (disordine da stress post traumatico)

Aggiornamento 18/12/2020

Se si hanno problemi intestinali, cercare di dormire meglio è la prima cosa da fare.
"La breve durata del sonno induce una risposta fisiologica allo stress, che a sua volta altera il normale equilibrio del microbiota intestinale"

Questi fattori possono influenzare il sonno:

⚠️Mangiare troppo velocemente
⚠️ Contenuto di nutrienti scarso
⚠️cena abbondante
⚠️Mangiare a tarda notte
⚠️ Spuntini eccessivi
⚠️ Saltare i pasti
⚠️Stimolanti (caffè, fumo)
⚠️ Intolleranze alimentari
⚠️ Necessità di nutrienti individuali

"Il danno epatico e la compromissione dei processi di disintossicazione sono associati ad un aumento delle concentrazioni di falsi neurotrasmettitori (che alterano le funzioni, come l'octopamina) e tossine, che possono influenzare i modelli di sonno".

Aggiornamento 20/12/2020

È normale che una persona non risponda a esercizio fisico e dieta e non dimagrisca? Una decina di anni fa si scriveva che alcune "variabili non hanno un supporto empirico diretto nell'impedire la perdita di peso. Tuttavia, sembra che ci siano prove sufficienti per suggerire che i loro effetti dovrebbero essere esaminati nella ricerca sulla perdita di peso durante l'esercizio. Sia i ricercatori che i professionisti della perdita di peso dovrebbero essere consapevoli che ci sono fattori individuali che probabilmente rendono impossibile per alcuni gruppi di individui perdere peso anche se eseguono correttamente il programma di esercizi". La composizione corporea è qualcosa di più complesso e non solamente il risultato di un bilancio calorico (calorie che entrano e calorie che escono). Ed ecco che entrano in gioco altri fattori, che molti non conoscono o tralasciano, dando la colpa al paziente (che, per carità, a volte può essere colpevole). Però in certi casi è necessario chiedersi perché, e la risposta non è semplice.
Tra le ragioni comportamentali, gli alimenti ad alto indice glicemico (snack, bibite zuccherate ecc) o alcuni proteici possono inibire l'ossidazione dei grassi se consumati prima, durante e dopo l'attività fisica, aumentando l'insulina e il coefficiente respiratorio. Un altro fattore è il weight cycling (mettersi a dieta e reingrassare più volte). "Quando i soggetti hanno ripreso peso, alla ripresa della loro dieta normale, la massa muscolare magra persa è stata sostituita con grasso. Pertanto [...] tendono ad aumentare la massa grassa e diminuire la massa muscolare" (rallentando il metabolismo).
Tra le ragioni comportamentali, gli alimenti ad alto indice glicemico (snack, bibite zuccherate ecc) o alcuni proteici possono inibire l'ossidazione dei grassi se consumati prima, durante e dopo l'attività fisica, aumentando l'insulina e il coefficiente respiratorio. Un altro fattore è il weight cycling (mettersi a dieta e reingrassare più volte). "Quando i soggetti hanno ripreso peso, alla ripresa della loro dieta normale, la massa muscolare magra persa è stata sostituita con grasso. Pertanto [...] tendono ad aumentare la massa grassa e diminuire la massa muscolare" (rallentando il metabolismo).
Un altro fattore è il sonno disturbato, che aumenta il cortisolo (come lo stress). Questo si riflette in maggiore fame e attivazione di LPL, con maggiore deposizione di grasso. Il cortisolo porta anche a resistenza insulinica e leptinica, 2 fattori chiave nell'aumento di peso, e può ridurre testosterone e GH, che migliorano la composizione corporea. Anche l'infiammazione può aumentare il cortisolo.
Altri fattori importanti sono ovviamente quelli genetici (ed epigenetici), con un tasso di lipolisi inferiore dovuto a minore attivazione del sistema simpatico, anche in risposta all'esercizio (risulta più difficile per il grasso "uscire" dagli adipociti).
Tra quelli fisiologici, "è probabile che livelli di insulina cronicamente elevati (o insulinoresistenza) abbiano un impatto negativo sull'ossidazione dei grassi e quindi compromettere la perdita di peso indotta dall'esercizio". I mitocondri in queste condizioni hanno scarsa capacità di produrre ATP e ossidare i grassi (e ovviamente ridotto consumo energetico). Anche le UCP (proteine disaccoppianti che producono calore "sprecando" energia) hanno ridotta attivazione.
Anche scarsi livelli di ormoni tiroidei (T3) sono associati a difficoltà nel dimagrire, influenzando le catecolamine e quindi la lipolisi, anche in seguito a esposizione a PCB, diossine e pesticidi.

Aggiornamento 22/12/2020

Lo stress stimola il cortisolo, che consuma lo smalto dentale e favorisce la formazione di carie

Il probiotico B. longum APC1472, fa dimagrire e migliora il quadro metabolico nei topi. Invece nell'uomo migliora solo il quadro metabolico per ora. Il meccanismo d'azione sembra coinvolgere l'attenuazione del segnale grelinico (fame) e di conseguenza dell'asse HPA (cortisolo)

Aggiornamento 26/12/2020

Un'alimentazione corretta, nutrizionalmente densa e povera di cibo-spazzatura, può ridurre l'impatto psicologico della pandemia di COVID19.
Sconsigliato l'abuso di caffeina, che promuove il rilascio di cortisolo che aggrava ulteriormente lo stato psicologico, "compromettendo la risposta neuroendocrina, il ritmo circadiano e quindi influenzando le funzioni e le prestazioni cognitive, il peso corporeo, la qualità della dieta e l'umore", oltre a favorire l'ipertensione.
"... [Inoltre], l'evidenza supporta che l'assunzione di alcuni tipi di micronutrienti, tra cui il complesso vitaminico B, folato, zinco, magnesio, selenio influenzano positivamente lo stato dell'umore e la salute mentale promuovendo la prevenzione dello stress ..."

Lacticaseibacillus paracasei Lpc-37, probiotico utilizzato solitamente per le allergie, può avere un effetto antistress. Riduce lo stress percepito e l'ansia, il cortisolo e la frequenza cardiaca.

Aggiornamento 13/2/2021

I probiotici possono ridurre lo stress da alterazione del sonno, migliorando così la risposta immunitaria

Aggiornamento 7/4/2021

Lo stress da inquinamento acustico aumenta la pressione sanguigna, i livelli degli ormoni dello stress, la disfunzione endoteliale, lo stress ossidativo, l'attività della NADPH ossidasi 2 (NOX2), il disaccoppiamento dell'ossido nitrico sintasi e l'infiammazione vascolare nei topi. Nell'uomo il rumore è associato a malattie cardiovascolari, come ipertensione arteriosa, malattia coronarica, insufficienza cardiaca e aritmia, e dovrebbe quindi essere considerato un fattore di rischio cardiovascolare. I bambini possono avere ritardi nell'apprendimento.

Aggiornamento 22/4/2021

Una nuova ricerca suggerisce che una dose giornaliera elevata di omega-3 può aiutare a rallentare gli effetti dell'invecchiamento sopprimendo i danni e aumentando la protezione a livello cellulare durante e dopo un evento stressante.
Rispetto al gruppo placebo, i partecipanti che assumevano integratori di omega-3 hanno prodotto meno cortisolo, l'ormone dello stress, e livelli più bassi di una proteina pro-infiammatoria durante un evento stressante in laboratorio. E mentre i livelli di composti protettivi sono diminuiti drasticamente nel gruppo placebo dopo il fattore di stress, non sono state rilevate tali diminuzioni nelle persone che assumevano omega-3. I ricercatori hanno anche suggerito che abbassando l'infiammazione correlata allo stress, gli omega-3 possono aiutare a interrompere la connessione tra stress ripetuto e sintomi depressivi. Ricerche precedenti hanno suggerito che le persone con una reazione infiammatoria più elevata a un fattore di stress in laboratorio possono sviluppare sintomi più depressivi nel tempo.
"Non tutti coloro che sono depressi hanno un'infiammazione aumentata, si stima circa un terzo. Questo aiuta a spiegare perché la supplementazione di omega-3 non sempre si traduce in una riduzione dei sintomi depressivi", ha detto Kiecolt-Glaser. "Se non si ha un'infiammazione intensificata, gli omega-3 potrebbero non essere particolarmente utili. Ma per le persone con depressione legata all'infiammazione, i nostri risultati suggeriscono che gli omega-3 sarebbero più utili".
"Quattro mesi di integrazione di omega-3 hanno aumentato la resilienza in risposta allo stress; si sono osservati livelli complessivi inferiori di cortisolo e infiammazione i seguito a stress e livelli più elevati di telomerasi e attività antinfiammatoria durante il recupero. Ciò ha una rilevanza diretta per la biologia e la psichiatria dell'invecchiamento. Questi risultati sono preliminari, ma se replicati, suggeriscono che l'integrazione di omega-3 può limitare l'impatto dello stress ripetuto sull'invecchiamento cellulare e sul rischio di depressione".

Aggiornamento 4/6/2021

Il lipedema è una malattia del tessuto connettivo lasso nel tessuto adiposo, ed è un problema più comune di quanto si pensi, colpisce circa una donna su 20.
"Un fattore scatenante per lo sviluppo del lipedema può essere un aumento del rimodellamento del tessuto fluido e connettivo che si verifica insieme ai cambiamenti del corpo durante la pubertà, il parto, la menopausa, lo stress associato al cambiamento dello stile di vita o l'alterazione della struttura del tessuto dopo un intervento chirurgico o un trauma. Il lipedema è caratterizzato da un'infiammazione del tessuto, che provoca fibrosi tissutale e dolore e, in alcuni casi, il tessuto può diventare insensibile". Le irregolarità del tessuto sono dovute ai proteoglicani (proteine della matrice extracellulare con legati zuccheri particolari) alterati.
A livello nutrizionale, un documento di consenso dei flebologi statunitensi consiglia "un'alimentazione che riduca al minimo le fluttuazioni postprandiali di insulina e glucosio e che possa essere sostenibile a lungo termine.
In generale una dieta ricca di cibi integrali, di enzimi, a base vegetale o chetogenica.
I livelli di vitamina D dovrebbero essere monitorati e normalizzati per le persone con lipedema", soprattutto in caso di obesità.

Aggiornamento 29/6/2021

Il cortisolo, ormone dello stress, ha un ben noto effetto di favorire l'accumulo di grasso nel tessuto adiposo, ma ha un effetto negativo sul dispendio energetico, in particolare sulla produzione di calore? Secondo una revisione degli studi vi è un'inibizione del tessuto adiposo bruno (BAT), quello metabolicamente attivo che consuma grassi sotto forma di calore, con riduzione delle proteine UCP1.
"Questa ridotta funzione del BAT presumibilmente si traduce in una mancanza di combustione di energia extra proveniente dagli alimenti, che è stata suggerita come (parte del) la spiegazione per l'accumulo di energia (obesità) che si osserva negli stati di ipercortisolismo".
Ma se l'effetto sia rilevante ai fini dell'induzione di obesità rimane incerto. Nel dubbio evitate l'eccesso di stress 😉

Aggiornamento 14/7/2021

I glucocorticoidi (cortisonici) sono farmaci usati per bloccare infiammazione e risposta immunitaria (ad esempio in malattie autoimmuni o asma) che, usati cronicamente, possono dare problemi all'asse surrenalico (HPA), quello della gestione dello stress. Per questo chi ne fa uso e/o smette di usarli può avere alterazione nella risposta alle situazioni stressanti, e non rispondere correttamente (insufficienza surrenalica), e dare delle vere e proprie crisi d'astinenza.
Per limitare i danni ci sono alcuni comportamenti da seguire.
Per esempio il tapering, ossia la riduzione graduale del farmaco, ed evitare la somministrazione nella seconda parte della giornata, che non segue il ritmo circadiano naturale del cortisolo.

Aumentano il rischio:
Somministrazione giornaliera per >2-4 settimane (o di mesi nella terapia inalatoria)
Dosi multiple giornaliere frazionate
Somministrazione notturna
Uso nei bambini
Uso sulla pelle infiammata o nelle mucose

Riducono il rischio:
Somministrazione a giorni alterni
Terapia sistemica a boli (somministrazione endovenosa intermittente di dosi molto elevate di glucocorticoidi in pochi giorni o settimane)

Raccomandazioni per ridurre il rischio di insufficienza surrenalica indotta da glucocorticoidi:

Somministrazione sistemica di glucocorticoidi (inclusa quella orale)
Quando possibile, utilizzare la dose efficace più bassa di glucocorticoidi per il periodo di tempo più breve
Quando possibile, favorire la somministrazione una volta al giorno quando si utilizzano glucocorticoidi ad azione intermedia e prolungata (p. es., prednisone, prednisolone, desametasone)
Quando possibile, evitare la somministrazione di glucocorticoidi prima di coricarsi, se non con formule a rilascio modificato
Non ridurre i glucocorticoidi se il ciclo di trattamento è <2 settimane. Il rischio di soppressione dell'asse HPA in questi casi è basso e i glucocorticoidi possono essere interrotti bruscamente. Se il trattamento viene prolungato oltre le 2 settimane, aumenta il rischio di soppressione dell'HPA

Glucocorticoidi per via inalatoria:
Quando possibile, utilizzare la dose efficace più bassa di glucocorticoidi per il periodo di tempo più breve
Utilizzare sciacqui con la bocca per ridurre l'assorbimento sistemico attraverso il tratto gastrointestinale

Glucocorticoidi intra-articolari
Quando possibile, ridurre il numero di iniezioni e distanziare la somministrazione di glucocorticoidi intra-articolari
Quando possibile, evitare iniezioni simultanee di più articolazioni
Utilizzare la dose efficace più bassa di glucocorticoidi


Aggiornamento 5/9/2021

Gli "stressor", fattori ambientali capaci di interagire col sistema immunitario, possono essere sostanze chimiche, fisiche, biologiche e in generale estranee al corpo, insieme alle cellule tumorali. Questa influenza può portare a un'alterazione della risposta immunitaria, favorendo soppressione, autoimmunità o ipersensibilità.
L’immunotossicologia si occupa delle interazioni tra i fattoti genetici, immunitari e le sostanze ambientali, che portano a patologie allergiche o immunitarie, o modulano in peggio le allergie già presenti come quelle alimentari.
Tra i fattori fisici, gli UVB alterano la risposta immunitaria. Tra quelli chimici, i metalli pesanti (berillio, nichel, piombo, arsenico, cadmio, mercurio) sono in grado di generare stress ossidativo e infiammazione, modificando la risposta delle cellule immunitarie e favorendo la loro morte (apoptosi). Il fumo e molte sostanze chimiche di sintesi, come pesticidi, solventi, plastiche (PCB), alogeni, interferenti endocrini, xenobiotici in generale, alterano le vie metaboliche dei globuli bianchi.
La costante attivazione delle cellule immunitarie e lo stato infiammatorio che ne deriva è alla base delle malattie autoimmuni, metaboliche, cardiovascolari ecc.

Tra i fattori che peggiorano la tolleranza e la sensibilità, fattori alimentari e disbiosi. Andando avanti con l’età, la perdita di bifidobatteri e la carenza di vitamina D possono favorire questi problemi immunitari. Anche lo stress psicologico gioca un ruolo peggiorativo.

Aggiornamento 6/10/2021

La dieta chetogenica, riducendo il grasso viscerale, può abbassare il cortisolo prodotto dai surreni negli obesi

La fatica surrenale non esisterebbe secondo Precision Nutrition, ma è semplicemente data dall'eccesso di stress, senza necessità di esaurimento surrenalico. Lo stile di vita appropriato può ridurre i sintomi.

Trenta grammi al giorno di cioccolato fondente all'85% migliorano l'umore in ragazzi tra i 20 e i 30 anni, grazie all'effetto prebiotico, ossia il cambiamento positivo del microbiota intestinale. I cambiamenti sono dovuti all'azione sull'asse intestino-cervello e su quello ipotalamo-ipofisi -surrene, migliorando la risposta allo stress. Il cacao al 70% non è stato efficace.

Aggiornamento 16/10/2021

Da tanto tempo si discute sull'effetto dello stress sui tumori. Qual è l'attuale stato dell'arte? Attualmente non si considera di routine nella pratica medica la gestione dello stress in relazione ai tumori.
In realtà, "al contrario, negli ultimi anni, gli studi sugli animali hanno fornito solide prove che lo stress può facilitare la crescita e la formazione di metastasi di molti tipi di cancro. Soprattutto, sono stati identificati numerosi meccanismi endocrini, cellulari e molecolari alla base di questi effetti", grazie all'influenza sul microambiente, sui tessuti e sul sistema immunitario.
Le cellule normali diventano tumorali acquisendo caratteristiche come "resistenza ai segnali apoptotici, indipendenza dai segnali di crescita esterni, capacità di attrarre la vascolarizzazione, elusione della distruzione immunitaria e acquisizione di proprietà invasive in organi distanti con un microambiente permissivo a formare metastasi. È importante sottolineare che, lungo questa trasformazione, i focolai pre-maligni o maligni possono essere eliminati, possono diventare dormienti o progredire lentamente o possono avanzare a una manifestazione clinica".
Lo stress può influenzare queste fasi.
In particolare, nella fase di iniziazione, danneggiando il DNA e sfavorendo la sua riparazione, potrebbe favorire la tumorigenesi, ma il suo contributo da solo sembra insufficiente.
Invece l'effetto dello stress sulla progressione è più evidente. Le catecolamine (adrenalina e noradrenalina) e i cortisonici possono promuovere la proliferazione delle cellule tumorali, la sopravvivenza (anti-apoptosi), la migrazione, l'invasione, la transizione epiteliale-mesenchimale (EMT) e la produzione di prostaglandine e metalloproteinasi della matrice.
Ugualmente lo stress favorisce la fuoriuscita dalla fase dormiente delle cellule tumorali.
Lo stress inoltre interferisce con le cure: chemioterapia, radioterapia, immunoterapia e riabilitazione postchirurgica. Inoltre i cortisonici sono purtroppo spesso usati per contrastare il vomito, e possono interferire sulla guarigione e promuovere la progressione. Sono per questi motivi urgenti secondo gli autori studi che dimostrino l'importanza nella gestione dello stress per migliorare la sopravvivenza nei tumori.
Per ora si è stimato che lo stress psicosociale predice un aumento del 6% nell'incidenza tumorale.

Aggiornamento 8/11/2021

Stress e alterato sonno (e/o ritmi circadiani) sono spesso alla base dell'IBS (sindrome dell'intestino irritabile). Le persone girano dottori e provano di tutto (diete integratori ecc.) quando la causa può essere una mancanza di resilienza dovuta a errato stile di vita.
"La resilienza si basa sui corretti ritmi circadiani. Questo ottimizza la comunicazione tra l'intestino, il fegato e il sistema immunitario, rendendoci resistenti alla disbiosi e migliorando il sistema immunitario.
Anche un sonno adeguato e di alta qualità crea resilienza. Subiamo danni nell'intestino durante il giorno quando mangiamo e lo ripariamo durante il sonno.
La perdita di sonno provoca disbiosi intestinale, aumenta l'acidità gastrica il giorno successivo e rende la mucosa gastrica più sottile. Lo stomaco perde elasticità ed è più suscettibile alle ulcerazioni. Tutte queste cose danneggiano l'intestino".

Aggiornamento 12/11/2021

Anche la dose minima di cortisonici aumenta il rischio cardiovascolare.
5mg al giorno raddoppiano il rischio, 25mg lo aumentano di 6 volte.
"Questo studio evidenzia la necessità di nuovi approcci terapeutici per le malattie infiammatorie a lungo termine. Questi dovrebbero evitare o minimizzare il trattamento a lungo termine con glucocorticoidi e avere minore effetto sul rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Quando vengono individuate nuove terapie potenziali, i loro benefici e rischi devono essere confrontati con quelli derivanti dal trattamento cortisonico".
Iniziare a usare un'alimentazione antinfiammatoria?

Aggiornamento 12/12/2021

Lo stress psicologico è associato a riduzione delle difese antimicrobiche dovute al rilascio della citochina IL-22. In questo modo aumenta la permeabilità intestinale e la mucosa non ci protegge dalle infezioni, provocando una proliferazione dei batteri cattivi (per esempio particolari E. coli) e la disfunzione intestinale tipica del morbo di Crohn, ma presente probabilmente in tutte le malattie autoimmuni. Lo stress, nonostante stimoli anche il cortisolo, determina anche una reazione infiammatoria

Aggiornamento 30/12/2021

Alcuni consigli per limitare il cortisolo, l'ormone che, se sbilanciato, può creare problemi nella composizione corporea e nel benessere.
Limitare la caffeina e gli alcolici, che alterano il suo ritmo circadiano. Fare attenzione alla variabilità del battito cardiaco. Alcuni supplementi vitaminici e aminoacidici possono aiutare, così come le erbe adattogene


Aggiornamento 22/2/2022

Lo stress si conferma accelerare l'invecchiamento tramite meccanismi epigenetici (regolazione dell'espressione genica) che si manifestano come resistenza all'insulina e alterazione dell'asse surrenalico (rapporto cortisolo/ACTH). Questo può favorire l'accumulo di grasso. Dal punto di vista evoluzionistico è chiaro che nei momenti di difficoltà si preferisce mettere da parte che spendere, con chiare ripercussioni sulla composizione corporea (meno muscolo e più grasso).

La capacità di resilienza, mostrata mediante capacità di regolazione delle emozioni e autocontrollo, prospetta quindi una vita più lunga e in salute.
"Questi risultati supportano l'idea popolare che lo stress fa invecchiare (e fa ammalare) e suggeriscono un modo praticabile per ridurre al minimo le conseguenze negative dello stress rafforzando la regolazione delle emozioni e dell'autocontrollo".

Aggiornamento 15/3/2022

Secondo le ultime revisioni degli studi su probiotici e depressione (MDD), "l'intervento può migliorare lo stato emotivo dei pazienti depressi. L'effetto antidepressivo dei probiotici non è universale e dipende dalla modalità di somministrazione, dal tempo di intervento, dal numero di ceppi utilizzati e dallo stato fisiologico dei soggetti".
L'effetto è dovuto all'interazione dell'asse intestino-cervello, che è fortemente influenzato dai metaboliti batterici.
"L'accumulo di prove suggerisce che la disbiosi intestinale induce una risposta allo stress eccessiva e che i principali metaboliti batterici, in particolare il butirrato, influenzano l'espressione del BDNF nel cervello.
Sta diventando chiaro che la risposta allo stress alterata, la ridotta neurogenesi, l'espressione di BDNF e la neuroinfiammazione sono coinvolti nella patogenesi della MDD. Si pensa che il BDNF sia anche associato a una varietà di altri disturbi psichiatrici. La neurogenesi dell'ippocampo diminuisce costantemente con l'invecchiamento, ma diminuisce drasticamente nei pazienti con malattia di Alzheimer (AD). La neuroinfiammazione è anche riconosciuta come uno dei potenziali meccanismi che mediano i disturbi neurodegenerativi, compreso l'AD.
Chiarire la relazione tra la patogenesi della MDD e il microbioma intestinale porterebbe anche a una migliore comprensione di altri disturbi neuropsichiatrici.
I probiotici, il microbiota intestinale e i loro metaboliti, in particolare gli SCFA come il butirrato, svolgono un ruolo importante nel mantenimento dell'omeostasi dell'ospite. Alcuni ceppi probiotici inducono l'eccitazione delle afferenze vagali (con lo stimolo poi trasmesso al cervello) e sopprimono l'attivazione neurale associata allo stress". Il butirrato potrebbe agire sia direttamente nel cervello dal sangue sia sui tessuti periferici.
Altri meccanismi potrebbero essere la riduzione della permeabilità intestinale, dell'infiammazione sistemica e la modulazione della conversione del triptofano in kinurenina.
In sintesi un trattamento complementare o alternativo che può dare risultati in alcune persone a seconda delle loro condizioni.

Aggiornamento 31/3/2022

Come diceva Bud Spencer, non c'è uno più cattivo di un buono che diventa cattivo.
L'ormone dello stress, il cortisolo, riduce l'altruismo nelle persone gentili ed empatiche, capaci di immedesimarsi nelle situazioni degli altri. Questo non succede in persone con scarsa capacità di mentalizzazione.
Scrivono gli autori: "L'altruismo è un elemento fondamentale della nostra società. Prove emergenti indicano un ruolo importante dello stress acuto e dei neuromodulatori correlati allo stress nel comportamento sociale e nel processo decisionale. Come e attraverso quali meccanismi lo stress può avere un impatto sull'altruismo rimane elusivo. Abbiamo osservato che l'ormone dello stress cortisolo era collegato a un comportamento altruistico ridotto. Questo effetto è stato mediato da ridotta funzionalità nella corteccia prefrontale dorsolaterale destra e dipendeva in modo critico dalla capacità individuale di dedurre gli stati mentali degli altri. I nostri risultati forniscono nuove informazioni sulla modulazione dell'altruismo umano legato alla dinamica dell'ormone dello stress e sui meccanismi socio-cognitivi e neurali coinvolti, con importanti implicazioni per gli sviluppi futuri di interventi più mirati per i decrementi legati allo stress nel comportamento sociale e nella cognizione sociale".
Trattate bene i buoni!

Aggiornamento 4/4/2022

Il rumore del traffico, come altri tipi di stress, è legato ad aumentato rischio di obesità, in particolare con grasso depositato nell'addome.
Si presume che il "meccanismo sia quello di risposta allo stress, per cui il rumore del traffico agisca continuamente come stressor fisiologico sull'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e sull'asse simpatico-surrene-midollare, corrispondenti alla produzione di ormoni dello stress e producono eccessi di ormoni inclusi come adrenalina, noradrenalina e corticosteroidi, che aumentano la distribuzione del grasso addominale e il consumo di cibo e quindi provocano l'obesità.
Un altro meccanismo presuppone che l'esposizione al rumore causi privazione del sonno e stress da rumore, favorendo lo sviluppo di cambiamenti metabolici che possono alterare i livelli di leptina e grelina, quindi portando ad un aumento di peso con aumento dell'appetito ma diminuzione del dispendio energetico. Inoltre, ciò può portare ad alterazioni croniche del sistema endocrino e del sistema nervoso autonomo e aumentare lo stress ossidativo, l'infiammazione o le alterazioni del sistema immunitario". Un altro potenziale meccanismo sociale è rappresentato dai livelli più bassi di attività fisica che tendono ad avere le persone sotto stress

Aggiornamento 14/5/2022

Come fa lo stress ad aumentare il rischio cardiovascolare?
Catecolamine (adrenalina e noradrenalina) e cortisolo, i mediatori dello stress, inducono vasocostrizione, infiammazione, aumentano lo stress ossidativo e quindi l'ossidazione del colesterolo, riducono le difese antiossidanti. Tutto questo riduce l'ossido di azoto che ha effetto vasodilatatorio (disfunzione endoteliale) e favorisce l'aterosclerosi, la deposizione della placca nelle arterie.


L'uso di cortisone o cortisonici, farmaci che riducono la risposta immunitaria e usati cronicamente per esempio in casi di allergia, malattie autoimmuni, trapianti ecc., è associato purtroppo a effetti negativi, tra cui perdita di massa muscolare e ossea, aumento di peso e accumulo di grasso viscerale, alterazione dei lipidi e del glucosio e squilibri di liquidi ed elettroliti. L'effetto sul tessuto adiposo è dovuto a stimolo dell'adipogenesi e all'insulinoresistenza.
Inoltre i glucocorticoidi possono anche favorire una preferenza per i cibi dolci e grassi che facilitano l'introduzione di calorie in eccesso.
Per contrastare questi effetti è necessaria una dieta adeguata, con poco sale, buon apporto proteico, minimizzazione dei cibi industriali e utilizzo prevalente degli alimenti non processati. Sono inoltre consigliabili adeguati apporti di calcio e vitamina D per prevenire l'osteoporosi.

Aggiornamento 30/5/2022

Valori anormali di glucocorticoidi (cortisolo), sia alti che bassi, riducono le difese immunitarie favorendo le infezioni. In particolare lo stress acuto nelle condizioni di paura e pericolo riduce la risposta dei leucociti esponendo a infezioni più gravi di influenza e COVID

Aggiornamento 10/6/2022

I cortisonici alterano il microbiota e aumentano il rischio di danno osseo, sia osteoporosi che osteonecrosi.
Nel modello animale salvaguardare i lattobacilli riduce il rischio di osteonecrosi.

Aggiornamento 30/6/2022

La società dei cardiologi americani ha rinnovato i pilastri per una vita sana. È stato finalmente incluso il sonno sano e riposante.
"Una varietà di determinanti socioeconomici e strutturali della salute forniscono il quadro fondamentale che influenza la capacità di un individuo o di una comunità di ottimizzare la salute cardiovascolare (CVH). Diversi fattori di interazione forniscono un contesto critico per la CVH, comprese strutture e sistemi (condizioni socioeconomiche, culturali e ambientali generali), risorse comunitarie (cioè istruzione, agricoltura, produzione alimentare, occupazione, acqua e servizi igienico-sanitari, assistenza sanitaria e alloggi), istituzioni e organizzazioni (in cui le persone imparano, crescono, mangiano, dormono, giocano e pregano), reti sociali e comunitarie interpersonali e fattori genetici e comportamentali individuali. C'è una continua interazione di connessioni cervello-mente-cuore che possono influenzare positivamente e negativamente la CVH, che è rappresentata da 8 componenti (dieta, attività fisica, esposizione alla nicotina, sonno, indice di massa corporea, lipidi nel sangue, glicemia e pressione sanguigna) come ingranaggi interagenti".
La politica dovrebbe disincentivare l'uso di tabacco e di bibite zuccherate, anche con la sugar tax, combattendo l'azione delle industrie.
La salute cardiovascolare è inoltre legata fortemente allo stato psicologico: "Le caratteristiche positive della salute psicologica come l'ottimismo, avere obiettivi nella vita, la padronanza ambientale, la ricompensa percepita dai ruoli sociali e la gestione resiliente sono associate a salute cardiovascolare più favorevole; al contrario, un maggiore stress psicosociale e depressione sono associati a CVH inferiore.

Aggiornamento 30/7/2022

In una conferenza si è parlato di nuovi temi con cui combattere l'obesità. Lo stress è stato considerato uno dei temi da affrontare. Qualcuno si è spinto ad affermare che è il singolo fattore maggiormente coinvolto.
Lo stress è legato all'aumento di peso con diversi meccanismi.
Il cortisolo, l'ormone dello stress, promuove l'appetito e riduce la sensibilità alla leptina, l'ormone della sazietà rilasciato dopo i pasti. Inoltre aumentano grelina e NPY, ormoni che stimolano la fame e in particolare verso il cibo spazzatura. Nei periodi di stress infatti aumentano i processi di ricompensa stimolati dal cibo ricco di calorie e povero di nutrienti.
Lo stress altera il microbiota e la permeabilità intestinale. Alcune evidenze mostrano che specifici probiotici migliorano la risposta allo stress e quindi la composizione corporea.
Gli interventi di riduzione dello stress riescono a ridurre l'accumulo di grasso addominale, quello più pericoloso per la salute.
Lo stigma dell'obesità può indurre stress ed essere un innesco per un circolo vizioso che favorisce ulteriore accumulo di peso.

Aggiornamento 19/8/2022

Lo stress può inibire la fame attivando i circuiti ipotalamici dell'anoressia

Aggiornamento 29/8/2022

Gli studi sui topi mostrano che alterare il ritmo dei glucocorticoidi (cortisonici), gli ormoni dello stress che normalmente sono alti al mattino, facilità alterazioni metaboliche e aumento di peso. Somministrando glucocorticoidi i topi ingrassano pur mangiando lo stesso quantitativo dei topi non trattati. Se l'alterazione dura per poco i cambiamenti appaiono reversibili. Questi cambiamenti potrebbero essere "protettivi" nel breve termine perché "svuotano" il sangue di zucchero e grassi facendolo stipare negli adipociti, ma facendoci ingrassare.
In un altro studio si è verificato come i cortisonici interagiscono con i PPAR gamma, i recettori che fanno maturare i preadipociti. Queste cellule maturano in adipociti se il quantitativo di cortisonici è eccessivo.
Questi studi possono aiutare a capire come la distribuzione durante il giorno e il quantitativo di cortisonici possono interferire col metabolismo energetico e favorire l'aumento di peso

Aggiornamento 23/10/2022

Una regione del cervello chiamata amigdala è responsabile delle emozioni come la paura e l'ansia. "I ricercatori hanno scoperto che l'amigdala potrebbe anche essere una causa di eccessiva alimentazione.
I ricercatori hanno scoperto un gruppo di neuroni nell'amigdala che spinge i topi a mangiare cibi grassi o zuccherati, anche quando non hanno fame. Si potrebbero sviluppare terapie mirate a questi neuroni per avere nuovi trattamenti per l'obesità con effetti collaterali minimi.
Come la maggior parte delle persone, anche i topi tendono a trovare i cibi ricchi di grassi e zuccheri i più gustosi. Possono concedersi queste prelibatezze per piacere, piuttosto che per sopravvivenza. I neuroni studiati da Li e dai suoi colleghi innescano questo comportamento, chiamato alimentazione edonica.
"Anche se si suppone che l'animale smetta di mangiare perché è già pieno, se quei neuroni sono ancora attivi, può comunque spingere quegli animali a mangiare di più", osserva Li.
Quando il team ha bloccato i neuroni specifici, i topi non sono stati attratti dai cibi grassi e zuccherati che li avevano tentati prima. "Hanno solo mangiato felicemente e sono rimasti in salute", afferma Li. "Non solo hanno smesso di ingrassare, ma sembravano anche essere molto più sani nel complesso". La disattivazione di questi neuroni riduce l'eccesso di cibo e protegge dall'obesità. Ha anche potenziato l'attività fisica degli animali, portando alla perdita di peso e a una migliore salute metabolica".
L'influenza dell'amigdala è particolarmente presente in caso di stress.


Aggiornamento 28/10/2022

Una dieta "psicobiotica", ricca di alimenti fermentati che contengono probiotici come crauti, kombucha e kefir, e ricca di fibre in modo da favorire una flora buona, può ridurre lo stress percepito in una popolazione sana.
Questo avviene cambiando specifici componenti del microbiota e metaboliti del triptofano, mentre il cortisolo salivare non cambia.
"Questi risultati evidenziano che gli approcci dietetici possono essere utilizzati per ridurre lo stress percepito in una coorte umana. L'uso di diete mirate al microbiota per modulare positivamente la comunicazione intestino-cervello offre la possibilità di ridurre lo stress e i disturbi associati, ma sono necessarie ulteriori ricerche per indagare sui meccanismi sottostanti, incluso il ruolo del microbiota".

Aggiornamento 18/11/2022

Il circolo vizioso dello stress. Lo stress favorisce l'escrezione di magnesio attraverso le catecolamine. La carenza di magnesio altera la risposta allo stress. Così siamo sempre più nervosi e incapaci di gestire le situazioni con tranquillità.

Aggiornamento 19/11/2022

Da una review sul legame tra stress e malattie metaboliche:

La ricerca sugli animali e sull'uomo suggerisce che lo stress e i relativi cambiamenti nell'equilibrio simpatico-parasimpatico e nell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene possono accelerare l'invecchiamento biologico, compresi i cambiamenti sfavorevoli nel metabolismo e nella funzione immunitaria.
L'impatto negativo sul rischio di malattie metaboliche negli adulti con una storia di avversità infantili è potenziato da disturbi mentali e rischi comportamentali e il rischio di malattie metaboliche può essere più del doppio rispetto agli adulti senza avversità infantili.
Negli adulti, lo stress è associato a un aumentato rischio da 1,1 a 1,4 volte di obesità, diabete mellito e malattie del fegato.
L'eccesso di rischio di disturbi mentali, come la depressione e le malattie cardiovascolari tra gli individui con stress in età adulta è leggermente superiore a quello per l'obesità, il diabete mellito e le malattie del fegato.
Lo stress della vita è anche un fattore prognostico nei pazienti, accelerando la transizione delle malattie metaboliche verso la multimorbilità, la fragilità e la morte.

Aggiornamento 29/11/2022

I cortisonici usati per l'osteoartrite al ginocchio possono favorire la progressione della malattia, come evidenziato da 2 studi che hanno utilizzato la risonanza magnetica. L'acido ialuronico invece riduce il dolore senza favorire la malattia.

Aggiornamento 7/12/2022

Il mio nuovo articolo sul cortisolo. Gli aggiornamenti del post continueranno qui