lunedì 24 settembre 2012

Sfida all'ultimo stress

Su Cielo da alcune settimane viene trasmesso "Sfida all'ultimo chilo" (Biggest loser in lingua originale), un reality in cui dei pazienti obesi devono impegnarsi per dimagrire.
Ovviamente si sente la necessità di spettacolarizzare il tutto, per aumentare l'appeal dei telespettatori.
Mi fa piacere che un medico abbia spiegato molto bene i pericoli che il sovrappeso determini nei confronti della salute, in maniera diretta e chiara. 
Tralasciando di descrivere i metodi utilizzati (basati giustamente su attività fisica e dieta), mi ha colpito che al momento del peso, ma anche in altre situazioni, si minaccino le persone di eliminarle dal programma, e le si mettano sempre in competizione fra loro, causando così un forte stress per diversi minuti, unito alla paura di non farcela.
Questi situazioni di stress non fanno altro che aumentare la secrezione di cortisolo, un ormone che spinge l'organismo a liberarsi della massa metabolicamente attiva (il muscolo) e ad accumulare quanto più grasso possibile, proprio per fronteggiare il momento di difficoltà e di pericolo. Lo stress è anche notoriamente una causa di aumento dell'appetito.
Sul lungo periodo questo porta ovviamente ad ingrassare, anche se si mangia come uccellini, proprio perché non si possiede una capacità di ossidare i substrati, ovvero si ha la massa di un camion ma il motore di uno scooter. Di conseguenza il "serbatoio" rimane sempre pieno.
La dieta non dovrebbe mai essere una fonte di stress, ma essere vissuta come il cambio di stile di vita necessario per migliorare la propria salute e magari anche il proprio aspetto fisico.
Prossimamente parlerò più in dettaglio delle conseguenze dell'ipersecrezione del cortisolo e della somministrazione del suo analogo sintetico, il cortisone, spesso usato con troppa disinvoltura dai medici.

Aggiornamento 2/5/2016

I partecipanti al programma, 6 anni dopo, soffrono ancora di un metabolismo ridotto che cerca di riportarli al loro peso originario. L'inganno delle diete.

Aggiornamento 15/6/2018

Diversi anni dopo, i protagonisti del reality continuano a recuperare i kg persi, a causa del rallentamento del metabolismo basale.
Quando si sta in restrizione calorica per mesi, ci si sente sempre stanchi e non si ha voglia di muoversi. In realtà si tratta di una fisiologica risposta di adattamento dell'organismo, che non produce più energia ma la risparmia.


Aggiornamento 19/7/2018


Le persone che subiscono stress da bambini hanno forte probabilità di avere alterazione nella metilazione dei geni e per questo cresce il loro rischio di ansia, disturbi dell'umore e depressione


Aggiornamento 18/3/2019

Lo stress, attraverso il suo ormone cortisolo, facilita la propagazione delle metastasi e riduce l'efficacia della chemioterapia.

Aggiornamento 11/6/2019

Come fanno stress, alterazione del sonno e dei ritmi circadiani a favorire l'accumulo di grasso? Uno dei meccanismi riguarda l'alterazione dei ritmi circadiani.
Il cortisolo, l'ormone dello stress, ha dei ritmi ben precisi durante la giornata nelle persone sane, alto al mattino e tendente a scendere durante la giornata. Somministrare l'analogo del cortisolo ai topi fa in modo che le cellule adipose siano più numerose e grandi. Questo però non succede, o in maniera limitata, se la somministrazione segue i ritmi circadiani.
Quando invece il cortisolo raggiunge un limite critico, stimola la produzione di una proteina chiamata PPARγ, che determina maturazione dei preadipociti in adipociti maturi. Questo significa avere più "magazzini" per le calorie introdotte, che tenderanno più facilmente ad accumularsi.
"Infine, questa ricerca sottolinea l'idea che forse l'esercizio fisico, l'esposizione al calore o il consumo di caffè che causano picchi pulsatili nel cortisolo sono utili per ridurre la probabilità che i preadipociti si differenzino in cellule adipose. Certo, è importante dedicare il tempo a queste cose, e le persone con problemi intestinali o surrenali dovrebbero usare queste cose in modo logico e produttivo invece di limitarsi a farle per routine, volenti o nolenti."
"Poiché i ritmi circadiani vengono riconosciuti come variabili importanti per l'ottimizzazione della salute e il trattamento delle malattie, i tempi [di somministrazione] diventeranno un fattore importante per massimizzare i risultati. Con un gran numero di persone obese e persone che assumono glucocorticoidi per numerosi problemi negli Stati Uniti, questo studio ci mostra come i fattori relativi alle perturbazioni circadiane possono promuovere l'accumulo di grasso.
I glucocorticoidi, come il cortisolo nell'uomo, sono influenzati dall'orologio circadiano in tutti gli animali e funzionano anche come input in tutto l'organismo. In altre parole, l'ambiente produce una variazione nei glucocorticoidi che promuove il giusto timing e la comunicazione tra sistemi di organi interdipendenti. I segnali circadiani che possono avere un impatto sul ritmo del cortisolo includono l'esposizione alla luce, il ciclo di alimentazione/digiuno, l'attività fisica e l'esposizione agli stress.
I glucocorticoidi sono farmaci utili nel ridurre problemi come stanchezza e dolore. Ma è importante prestare attenzione alle implicazioni fisiologiche del disallineamento con il ritmo circadiano del cortisolo. Quindi la tempistica potrebbe essere un grosso problema per chi assume glucocorticoidi e sta anche cercando di perdere peso.
Che tu sia esposto a segnali circadiani che disturbano i tuoi orologi o che sia esposto ai farmaci che fanno la stessa cosa, perdere il ritmo circadiano del cortisolo sembra promuovere l'accumulo nelle cellule di grasso, che diventano più grandi e numerose. Nessuna di queste cose è l'ideale in una popolazione già obesa".
Aggiornamento 4/4/2022

Il rumore del traffico, come altri tipi di stress, è legato ad aumentato rischio di obesità, in particolare con grasso depositato nell'addome.
Si presume che il "meccanismo sia quello di risposta allo stress, per cui il rumore del traffico agisca continuamente come stressor fisiologico sull'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e sull'asse simpatico-surrene-midollare, corrispondenti alla produzione di ormoni dello stress e producono eccessi di ormoni inclusi come adrenalina, noradrenalina e corticosteroidi, che aumentano la distribuzione del grasso addominale e il consumo di cibo e quindi provocano l'obesità.
Un altro meccanismo presuppone che l'esposizione al rumore causi privazione del sonno e stress da rumore, favorendo lo sviluppo di cambiamenti metabolici che possono alterare i livelli di leptina e grelina, quindi portando ad un aumento di peso con aumento dell'appetito ma diminuzione del dispendio energetico. Inoltre, ciò può portare ad alterazioni croniche del sistema endocrino e del sistema nervoso autonomo e aumentare lo stress ossidativo, l'infiammazione o le alterazioni del sistema immunitario". Un altro potenziale meccanismo sociale è rappresentato dai livelli più bassi di attività fisica che tendono ad avere le persone sotto stress

Aggiornamento 18/9/2024

La condizione di obesità è uno stress per l'organismo.
L'eccesso di tessuto adiposo altera gli organi a livello morfologico e molecolare.
In conseguenza, "si promuovono lo stress ossidativo, mitocondriale e del reticolo endoplasmatico, portando a disfunzione delle cellule β pancreatiche, resistenza all’insulina multiorgano, disfunzione endoteliale, ipercoagulabilità e metabolismo lipidico anormale, portando infine alle manifestazioni cliniche. Si propone inoltre che l’infiammazione cronica e l’iperinsulinemia siano alla base dell’aumento del rischio di diversi tumori conferito dall’obesità".

Un moderno trattamento dell'obesità non può prescindere dalla considerazione di alcuni fattori emergenti, come gestione dello stress e qualità del sonno, a fianco dei classici alimentazione e attività fisica.
Se i cambiamenti dello stile di vita non sono sufficienti, allora si devono considerare farmaci e chirurgia bariatrica.

"I cambiamenti ambientali, spesso definiti ambiente obesogeno, sono probabilmente la ragione principale del forte aumento della prevalenza dell’obesità negli ultimi cinquant’anni. Tra i fattori proposti per l'aumento del consumo alimentare vi sono i determinanti commerciali della salute, come l'aumento della disponibilità di cibo, il marketing alimentare, il prezzo degli alimenti, le dimensioni delle porzioni, la densità energetica, gli alimenti ultraprocessati (con perdita di nutrienti) e l'uso dei sottoprodotti per la loro produzione (ad esempio, mais, soia) e altri cambiamenti sociali e ambientali, tra cui un sonno inadeguato, un aumento dello stress e l’esposizione a sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino (interferenti endocrini)."



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