giovedì 21 dicembre 2017

Attenzione al Natale!


Purtroppo il cardiologo non sempre ci avvisa, ma tra i fattori che aumentano la probabilità di un attacco cardiaco vi sono le feste natalizie.

Il fenomeno è così diffuso che un editoriale di "Circulation" lo chiama "fenomeno delle coronarie del buon Natale e dell'attacco cardiaco del felice anno nuovo".
I motivi sono molteplici: in primis le abbuffate, con tutto il loro contorno di sale, zucchero, alcolici ecc.





Gli eccessi calorici, sia di zuccheri che di proteine che di grassi, stimolano uno stato infiammatorio che determina stress. E in generale lo stress è un fattore promuovente le malattie cardiovascolari. Questo avviene soprattutto aumentando la aggregabilità delle piastrine  e l'aumento della pressione sanguigna.

Spesso diamo la colpa della pressione alta solamente al sale. In realtà si sta capendo che anche l'eccesso di zuccheri provoca infiammazione e stress ossidativo che determina riassorbimento di liquidi e ritenzione idrica alla base dell'ipertensione.




Altri fattori che si sommano (e predispongono) sono il fatto di essere in inverno, con la riduzione della luce e quindi della vitamina D, il freddo che aumenta la pressione e il caldo delle case che invece spinge a ridurre il consumo energetico del corpo. 

I giorni di festa in cui si mangia in maniera smodata sono stressanti per il cuore, ma anche per reni,  fegato, pancreas, ecc. In particolare aumenta il rischio di calcoli renali.

Altri inaspettati motivi di attacco di cuore sono forti emozioni (attraverso l'attivazione dell'amigdala, un centro di gestione delle emozioni che attiva l'infiammazione) e l'attività fisica troppo intensa (in persone con salute già precaria ovviamente).
Inoltre gli eventi climatici/catastrofici (bufere di neve, terremoti), la violenza, la fatica, il lunedì per la popolazione attiva, l'attività sessuale, il fumo di sigaretta e di marijuana, l'uso di cocaina e l'inquinamento atmosferico possono agire da fattori scatenanti.
Tra i fattori protettivi la gestione dello stress e meditazione trascendentale.

Un altro problema che si può verificare in questi giorni di festa è la scoperta di un'allergia alimentare, dovuta all'introduzione di cibi insoliti, o pseudoallergie dovute alla cattiva conservazione del pesce.

Visto che in questi giorni di festa  abbiamo a disposizione diverse portate, cerchiamo di fare diversi assaggi ma ridurre le quantità, senza privarci di nulla ma contemporaneamente evitando porzioni intere di ciascun piatto.




Il nostro organismo sarà contento di prendersi qualche giorno di vacanza dalla dieta ma allo stesso tempo possiamo evitare di prendere quel kg in più spesso difficile da perdere, soprattutto se non ci alziamo mai dal tavolo per fare una passeggiata.
https://www.facebook.com/nutrizionistasantarcangelo/photos/a.600052436782580.1073741829.591288730992284/1486256154828866/?type=3&theater

Aggiornamento 22/12/2017

Un interessante video su come comportarsi a Natale e nelle feste da parte di uno stimato collega

Aggiornamento 10/1/2018

Negli animali da esperimento bastano 3 giorni di alimentazione (come nelle feste natalizie...) priva di fibre per perdere il muco protettivo intestinale e spalancare le porte alle malattie infiammatorie

Aggiornamento 31/3/2018

Un pasto ipercalorico lipidico, come per esempio un milkshake fatto da gelato, latte intero e panna, attiva un rimodellamento dei globuli rossi che li predispone per favorire le malattie cardiache. In particolare cambia l'espressione dell'enzima mieloperossidasi, notoriamente legato alla riduzione di elasticità delle arterie e aumento dello stress ossidativo (che altera la funzione dei globuli rossi grazie alla generazione di ROS). Avviene anche l'attivazione delle vie infiammatorie nei globuli bianchi, che favorisce l'aterosclerosi. La risposta immunitaria è simile a quella di un'infezione (VES alta). Questo non succede con un pasto con simile quantità di calorie ma fatto solo da cereali (senza grassi). L'esperimento è stato fatto su maschi sani e attivi. Gli scienziati concludono che "questi risultati danno nuove informazioni sui meccanismi in base ai quali il consumo di pasti arricchiti in grassi può promuovere la destabilizzazione delle placche vulnerabili che portano a un infarto miocardico acuto".

Aggiornamento 7/4/2018
Uno "shock economico" (perdita finanziaria, licenziamento ecc) è associato nei 2 anni successivi ad aumento del rischio cardiovascolare e morte da tutte le cause.
Aggiornamento 21/8/2018

Le persone stressate hanno un alto tasso di malattie cardiovascolari, ipertensione, insufficienza cardiaca e morte improvvisa.
Questo è dovuto alle catecolamine (adrenalina e noradrenalina), gli ormoni/neurotrasmettitori dello stress. Ma il vero colpevole potrebbe essere l'aminocromo, un derivato della loro ossidazione, che determina stress ossidativo e così l'effetto tossico a livello del cuore.
Nel modello animale, N-acetilcisteina, vitamina E e antiossidanti riducono i livelli di aminocromo, le aritmie e lo stress ossidativo, e non presentano fibrillazione

Aggiornamento 13/12/2018

Spesso sentiamo dire che si ingrassa da Capodanno a Natale e non da Natale a Capodanno. In realtà le feste natalizie sono responsabili di una buona parte dell'aumento di peso annuale che hanno soprattutto le persone sedentarie. In questo studio si è dimostrato che suggerire la moderazione nel mangiare e nel bere, pesarsi, informare le persone sugli equivalenti calorici tra alcune attività fisiche e cibi e bevande, e fornire alcuni consigli per la gestione del peso ha scongiurato l'aumento di durante il periodo natalizio

Aggiornamento 21/12/2018

Le feste natalizie sono tra i killer delle persone a rischio cardiovascolare, tant'è che la società di Neurologia (SIN) ha emesso un comunicato ufficiale per invitare alla moderazione per prevenire gli ictus


https://www.facebook.com/IlDizionarioDiNonnaSeppina/photos/a.604172119647354/1689139271150628/?type=3&theater&ifg=1


I cardiologi americani temono così tanto il Natale che danno un elenco dei sintomi che suggeriscono di chiamare il 118. Gli attacchi cardiaci salgono del 37% in questi giorni.



Aggiornamento 24/12/2019

Mangiare dai suoceri durante le feste di Natale è associato con riduzione dei Ruminococcus, condizione nota per essere legata a stress psicologico e depressione. Con queste importanti notizie 😁😁 vi auguro buone feste 😋😋 ma senza esagerare 🤗🤗
Aggiornamento 12/2/2020
Il sale alza la pressione sanguigna perché stimola alcune cellule immunitarie che rispondono rilasciando ROS (specie reattive dell'ossigeno), che infiammano il rene e gli fanno trattenere più sodio

Aggiornamento 2/5/2021

Il sale è noto per aumentare la pressione, ma forse esiste un altro meccanismo che lo lega al rischio cardiovascolare. Il sale può disturbare i mitocondri dei macrofagi, e in particolare il complesso II della catena respiratoria. Questo altera la loro produzione di energia e il consumo di ossigeno, e li trasforma in fagociti più aggressivi. L'effetto è reversibile.
"I fagociti, il cui compito è identificare ed eliminare i patogeni nel corpo, sono stati in grado di combattere le infezioni in modo più efficace. Ma questo potrebbe anche promuovere l'infiammazione, e aumentare il rischio cardiovascolare", spiega Müller.
"Ovviamente la prima cosa a cui pensi è il rischio cardiovascolare. Ma diversi studi hanno dimostrato che il sale può influenzare le cellule immunitarie in vari modi. Se un meccanismo cellulare così importante viene alterato per un lungo periodo, potrebbe avere un impatto negativo — E potrebbe potenzialmente causare malattie infiammatorie dei vasi sanguigni o delle articolazioni, o malattie autoimmuni ", afferma Kleinewietfeld.

Aggiornamento 5/1/2022

Secondo un post di Nutrition Tactics, nel mese delle feste si prende circa mezzo kg, che non si perde durante l'anno.
Prendete un appuntamento per contrastare l'aumento di peso di questo periodo

Aggiornamento 25/11/2022

Le vacanze possono non essere così salutari per il cuore se non ci si rilassa e si mangia male

Aggiornamento 16/8/2024

Negli ultimi anni si è verificata una riduzione della mortalità cardiovascolare grazie al miglioramento delle terapie e prevenzione, ma i cambiamenti climatici determinano complessivamente un aumento del rischio cardiovascolare.
"La combustione di combustibili fossili e altre attività umane negli ultimi 150 anni hanno aumentato notevolmente le concentrazioni atmosferiche di gas serra che intrappolano il calore, come il biossido di carbonio e il metano, e hanno causato cambiamenti climatici, che comprendono cambiamenti a lungo termine dei modelli meteorologici medi, disturbi degli ecosistemi e l’innalzamento del livello del mare. Una caratteristica fondamentale del cambiamento climatico è il riscaldamento globale. La Terra è ora 1,4°C più calda rispetto alla fine del XIX secolo e i 10 anni più caldi mai registrati si sono verificati tutti negli ultimi dieci anni".
Le temperature elevate o quelle estremamente fredde aumentano il rischio in maniera immediata o ritardata di alcuni giorni, rispettivamente.
Gli eventi estremi (uragani o tempeste) inducono uno stress che può aumentare per mesi il rischio di eventi.
Gli effetti di polveri inquinanti o fumo di incendi può agire anche a grande distanza.

"Il cambiamento climatico può influenzare la salute cardiovascolare attraverso diversi percorsi. In primo luogo, l’esposizione a fattori di stress ambientali produce cambiamenti fisiologici, come aumento della frequenza cardiaca e della viscosità del plasma con esposizione a calore estremo o infiammazione locale e sistemica dopo l’inalazione di particolato aerodisperso. In secondo luogo, affrontare eventi meteorologici estremi aumenta lo stress, l’ansia e la depressione e questi effetti negativi sulla salute mentale possono contribuire al rischio cardiovascolare. In terzo luogo, eventi estremi come uragani o inondazioni alterano le infrastrutture e l'erogazione dell'assistenza sanitaria (ad esempio, attraverso interruzioni di corrente o interruzioni delle catene di approvvigionamento). In quarto luogo, gli effetti socioeconomici a lungo termine dei cambiamenti climatici possono influire negativamente sulla salute cardiovascolare. Ad esempio, si prevede che il cambiamento dei modelli delle precipitazioni, l’aumento delle temperature e l’intrusione di acqua salata nelle falde acquifere produrranno un calo della produttività agricola in molte parti del mondo; la conseguente insicurezza alimentare può compromettere la qualità nutrizionale e la salute cardiovascolare. La migrazione legata al clima cambierà il luogo in cui cerchiamo e forniamo assistenza cardiovascolare. L’innalzamento del livello del mare può danneggiare le infrastrutture sanitarie e di trasporto esistenti, compromettendo l’accesso e la fornitura dell’assistenza sanitaria. Collettivamente, questi percorsi hanno il potenziale di minare la salute cardiovascolare della popolazione, ma l’entità e le popolazioni che saranno particolarmente sensibili sono incerte".

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