lunedì 11 marzo 2013

Finto integrale


Incredibile ma vero, pure il prof Del Toma ha scoperto che il pane integrale è meglio di quello bianco, soprattutto per chi deve dimagrire. Solo 2500 anni più tardi di Ippocrate, ma sta facendo progressi. Eccolo qui mentre lo dichiara a Elisir.




Purtroppo si è dimenticato di chiarire la differenza tra pane integrale vero e finto: infatti la maggior parte del pane integrale venduto nei panifici non lo è veramente, ma viene fatto semplicemente aggiungendo la crusca alla farina 00, cioè quella comune super raffinata. Questo è sfortunatamente permesso da una legge lacunosa.

Le moderne tecniche di molitura del grano escludono così una parte molto importante del seme, il germe, perché molto deperibile. In questo modo la farina si conserva meglio ed è meno attraente per insetti e roditori. Ma contemporaneamente ha un contenuto di nutrienti (soprattutto fibre, proteine, vitamine, antiossidanti e minerali) decisamente inferiore. Insomma un cibo impoverito e di qualità nutrizionale inferiore.

Curr Atheroscler Rep (2010) 12:368–376
Kristina A. Harris & Penny M. Kris-Etherton



La miglior cosa, come consiglia il mio amico Luca Speciani, è quella di prepararsi il pane in casa, mediante macchinette tutto sommato economiche, comprando la farina integrale, meglio ancora se in un negozio di cibi biologici. In alternativa accertatevi che il pane in vendita sia realmente integrale.
Se il panettiere alla domanda tentenna, probabilmente ha qualcosa da nascondere!


Update luglio 2015

Un simpatico video, in realtà circolante da tempo




Aggiornamento 17/6/2016

Circulation e BMJ presentano 2 metanalisi che dimostrano come il consumo di cereali integrali sia legato a minore mortalità per tutte le cause. Un'altra ricerca le lega a minor rischio cardiovascolare.

Aggiornamento 18/10/2016

Una nuova ricerca pubblicata su AJCN mostra come sia possibile collegare l'indice glicemico (e il carico) al rischio di ictus. Gli alimenti ad alto IG sono tipicamente i derivati dei cereali raffinati.
Qi Sun, professore di Harvard: "Con i cereali integrali si abbassa la mortalità. Contengono molti nutrienti, come fibre, magnesio e altri minerali, vitamine e fitonutrienti, che tengono basso il colesterolo e riducono l'infiammazione e i danni cellulari".

Aggiornamento 22/10/2016

La fibra si conferma fondamentale per la prevenzione tumorale e per allungare la vita in generale.

Aggiornamento 20/12/2016

Non bastava l'economista Monti a fare danni, ci si mette pure il mugnaio Monti a perdere un'occasione per stare zitto. Il confronto fatto tra farine integrali e raffinate è impietoso, il signor Monti lasci le discussioni sulla salute a chi ha studiato e si rimetta a macinare grano. Grazie Renata Alleva per la tua testimonianza.

Aggiornamento 30/1/2017


Un particolare batterio, F. nucleatum, aumenta il rischio di tumore al colon. Tale rischio viene tuttavia ridotto da una dieta ricca in fibre da vegetali e cereali integrali.


Aggiornamento 18/2/2017

Nei trial RCT i cereali integrali aumentano la spesa energetica e migliorano modestamente la funzionalità immunitaria e i marker di infiammazione, oltreché il microbiota.


Aggiornamento 22/3/2017


segreti del pane integrale e quanto fa male quello finto

Aggiornamento 18/5/2017

Mostrando riflessi molto pronti, dopo soli 60 anni dalla diffusione delle macine d'acciaio, l'Antitrust si accorge che la farina usata dalle industrie alimentari non è veramente integrale


Aggiornamento 7/6/2017

Meglio il pane integrale o da farina raffinata? La risposta sembrerebbe scontata. E invece no. A seconda del nostro microbiota è possibile infatti che entrambi modifichino le risposte metaboliche, in particolare la glicemia, in maniera positiva o negativa.

Gli autori dello studio concludono che "più in generale, il nostro studio sottolinea l'importanza della personalizzazione nelle raccomandazioni alimentari, in quanto anche il confronto diretto dei pani comunemente considerati "sani" e "malsani" ha rivelato effetti personali sulla risposta postprandiale, suggerendo che le raccomandazioni alimentari universali possono avere un'efficacia limitata".

Aggiornamento 10/10/2017

Una revisione Cochrane ha concluso che non vi sono sufficienti prove dagli RCT per dire che i cereali integrali prevengono le malattie cardiovascolari.

In ogni caso non ha detto che fanno male, purtroppo a volte dimostrare qualcosa oltre ogni ragionevole dubbio è difficile, e come già detto più volte "assenza di evidenza non corrisponde a evidenza di assenza". Probabilmente le persone a cui non fanno bene compensano quelli a cui fanno bene (chi ha un microbiota integro).


Aggiornamento 17/1/2018


Una nuova revisione degli studi supporta l'uso dei cereali integrali per la prevenzione di tumori, malattie cardiovascolari e per aumentare in generale l'aspettativa di vita, e l'effetto appare essere dose-dipendente.

Aggiornamento 21/2/2018


L'indice e il carico glicemico sono spesso correlabili con lo stress ossidativo, soprattutto a causa del rapporto inverso tra i cibi con alti IG e CG e la ricchezza di nutrienti.

Aggiornamento 22/2/2018

I cereali integrali riducono l'insulina, l'insulinoresistenza e aumentano la flessibilità metabolica migliorando l'ossidazione dei grassi e l'utilizzazione del glucosio. Tutto questo riduce il rischio di diabete


Aggiornamento 7/10/2018

I cereali integrali possono conferire benefici anche grazie alla betaina, composto che si lega ad altre molecole migliorandone le capacità antidiabetiche
Aggiornamento 18/10/2018

Sostituire i cereali raffinati con quelli integrali e i legumi riduce PLA2, un enzima che produce citochine infiammatorie (prostaglandine). Il risultato è una diminuzione significativa di glicemia a digiuno, insulina, indice HOMA, emoglobina glicata, malondialdeide, attività plasmatica di Lp-PLA2 e LDL ossidate (ox-LDL) e un aumento delle dimensioni delle particelle LDL, che risultano così meno aterogene.


Aggiornamento 21/10/2018
Si tratta solo di uno studio su animali, ma conferma quanto possa fare male l'uomo ad alterare i cibi e che la natura non è facile da imitare.
In topi con alterata flora intestinale, aggiungere inulina al cibo industriale aumenta il rischio di tumore epatico, a causa della produzione di certi metaboliti.
"Questi risultati indicano che l'arricchimento di cibi con fibre purificate non può mimare i benefici del consumo di frutta e verdura naturalmente ricche di fibre solubili", ha detto il dott. Andrew Gewirtz, professore all'Istituto di Scienze Biomediche della Georgia State e uno degli autori dello studio.

Aggiornamento 5/4/2019

La dieta povera di nutrienti è ora il maggior fattore di rischio modificabile, più del fumo, secondo l'autorevole rivista The Lancet. Non si tratta di mangiare meno, ma di mangiare meglio, frutta verdura e cereali integrali

"In sintesi, abbiamo scoperto che le cattive abitudini alimentari sono associate a una serie di malattie croniche e possono potenzialmente contribuire in maniera determinante alla mortalità  in tutti i paesi del mondo. Questa constatazione sottolinea l'urgente necessità di sforzi globali coordinati per migliorare la qualità della dieta umana. Data la complessità dei comportamenti dietetici e l'ampia gamma di influenze sulla dieta, il miglioramento della dieta richiede la collaborazione attiva da più parti in tutto il sistema alimentare, insieme a politiche rivolte a più settori del sistema alimentare".
Aggiornamento 10/5/2023

Il 70% dei casi di diabete di tipo 2 appaiono legati a una dieta subottimale, in particolare scarso consumo di cereali integrali ed eccessivo consumo di cereali raffinati e carne processata. Eccesso di succhi di frutta e ridotto introito di verdura, frutta secca e semi appare avere un impatto inferiore.

Aggiornamento 26/10/2023

Veramente le calorie da carboidrati sono tutte uguali? Forse nel breve periodo, ma nel medio-lungo termine la tendenza cambia a seconda della loro qualità. Questi i risultati di uno studio prospettico pubblicato sul BMJ.
"L'aumento dell’indice glicemico, del carico glicemico e della quantità di amido, zuccheri aggiunti, cereali raffinati e verdure amidacee (patate) sono associati a un maggiore aumento di peso nella mezza età. Al contrario, un aumento della quantità di fibre, cereali integrali, frutta e verdure non amidacee è stato associato a un minore aumento di peso. Questi risultati supportano la potenziale importanza della qualità e della fonte dei carboidrati per il controllo del peso a lungo termine.
Le associazioni sono maggiori nelle persone sovrappeso.

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