giovedì 7 giugno 2012

Diabete di tipo II e obesità


Diabete di tipo II e obesità sono oggi così legati che si parla di un epidemia di “diabesità
La prevalenza di queste condizioni è in aumento esponenziale, soprattutto nelle aree metropolitane, con tutte le loro conseguenze medico-sanitarie ed economiche. I paesi con la maggior previsione di aumento di diabetici sono quelli arabi e sudamericani, dove, guarda a caso, recentemente è arrivato il fast food con tutte le sue conseguenze.



https://academic.oup.com/ndt/article/26/1/28/1838186




Il diabete rappresenta oggi il maggior fattore di rischio per insufficienza renale e retinopatia, due patologie degenerative che, nella fase iniziale, non danno sostanzialmente sintomi.
Per questo è importante fare attenzione agli esami del sangue, in particolare glicemia e emoglobina glicata, che forniscono le prime sommarie informazioni sullo stato del nostro metabolismo glucidico.
Consigli alimentari? Sicuramente evitare gli zuccheri semplici e raffinati, cioè non quelli presenti nella frutta e verdura ma qualunque alimento contenente zucchero bianco o simili (glucosio, sciroppo di glucosio-fruttosio), come bibite gassate e dolci, e fare largo uso di vegetali e cereali integrali. Inoltre evitare le carni rosse grasse (salsiccia e salumi grassi come mortadella, porchetta e salame soprattutto) e trattate con sale e nitriti. Via libera invece, nelle giuste dosi, alle altre fonti proteiche, in particolare pesce, uova, frutta secca e legumi.

Aggiornamento 31/5/2019

Probiotici e simbiotici sono utili a migliorare il profilo glicemico nelle persone con diabete di tipo 2, secondo una revisione degli studi.
"Considerando i limiti negli studi individuali,  prebiotici e simbiotici non possono essere prescritti come medicina alternativa nel T2DM, ma i pazienti possono trarre beneficio da questi integratori come se fossero un consiglio complementare insieme alle modifiche dello stile di vita e ai farmaci".

Aggiornamento 14/6/2019

La vitamina D somministrata insieme a un probiotico misto (lattobacilli + bifidi) per 3 mesi migliora i parametri di salute mentale (depressione, ansia e salute generale), capacità antiossidante, infiammazione, colesterolo buono e insulinoresistenza, in persone con diabete.
Aggiornamento 7/1/2020
Chi è malnutrito da bambino e obeso da adulto ha maggiore rischio di diabete di tipo 2
Aggiornamento 19/5/2020
La prima regola per le persone con diabete dovrebbe essere aumentare il consumo di fibre, da verdure, legumi, frutta e cereali integrali. Anche dosi relativamente alte non sembrano creare problemi glicemici
Aggiornamento 12/10/2020

Senza pensare che con la vitamina D risolviamo il diabete, questa vitamina con funzione ormonale è fondamentale per avere una corretta sensibilità insulinica nel tessuto adiposo e nel muscolo e il rilascio di insulina dal pancreas, grazie alla modulazione del calcio intracellulare. Livelli corretti permettono di avere una maggiore efficienza dei mitocondri ed effetto antiossidante, minore infiammazione, migliore ossidazione dei grassi e termogenesi, minore lipogenesi. La vitamina D è carente nella maggior parte dei soggetti con un'alimentazione di scarsa qualità.
Aggiornamento 9/7/2021

Per tanto tempo si è pensato al diabete di tipo 2 (quello legato all'eccesso di peso) come una malattia da cui non si guarisce. Oggi sappiamo invece che, con sostanziali cambiamenti nello stile di vita, può essere messo in remissione, che non significa una guarigione a vita necessariamente, ma almeno un'aspettativa di vita più lunga.
Perché si abbia remissione, si deve perdere in particolare il grasso sito nel pancreas e nel fegato. Questo porta le betacellule pancreatiche a riprendere le normali secrezione e sensibilità insulinica.
Non è chiaro quale dieta sia migliore, ma "sta emergendo il consenso sul fatto che l'evitare gli alimenti ultraprocessati e l'aumento del consumo di cibi freschi e integrali abbia benefici per la salute, incluso il controllo del peso e della glicemia. Le linee guida dietetiche basate sugli alimenti che vanno oltre un focus sui macronutrienti e considerano i contesti dietetici e sociali generali, comunicherebbero le nostre attuali conoscenze sulla nutrizione e il suo effetto sul diabete di tipo 2 in modo più completo".
I criteri per definire la remissione dal diabete sono la rimozione dei farmaci per il controllo della glicemia, la perdita di peso e il mantenimento dei parametri glicemici nei controlli a 6 mesi di distanza.

Aggiornamento 10/9/2021

Il termine "obeso metabolicamente sano", riferito a persone con eccesso di peso ma apparentemente senza valori ematochimici eccessivi, andrebbe evitato perché fuorviante. Infatti entro 5 anni un terzo di loro ha problemi metabolici che fanno avere una mortalità superiore. La perdita di peso e uno stile di vita sano andrebbe per questo consigliato a tutti.
Aggiornamento 23/1/2022

Una dieta lowcarb protratta per 6 mesi, senza indicazioni di restrizione calorica, ha effetti benefici sul controllo glicemico e sulla composizione corporea e non influisce negativamente sui fattori di rischio cardiovascolare nei pazienti con diabete di tipo 2.
La dieta era strutturata in modo da avere fino al 20% dell'energia da carboidrati e fino al 60% da grassi, con l'indicazione di privilegiare quelli monoinsaturi (olio d'oliva) e ridurre quelli saturi. La dieta di controllo aveva un apporto di carboidrati tra i 50 e il 60%.
I ricercatori hanno concluso che "Ridurre l'assunzione di carboidrati al 10-25% delle calorie sembra un approccio nutrizionale efficace e sicuro rispetto ai classici fattori di rischio cardiovascolare e all'ipoglicemia".

Aggiornamento 7/2/2022

Scoperto perché le persone con diabete spesso hanno anche la pressione alta (almeno uno dei meccanismi).
Quando mangiamo l'intestino rilascia il GLP1, ormone che stimola il rilascio di insulina dal pancreas e così aiuta a gestire la glicemia.
Nelle persone diabetiche GLP1 è carente, tant'è che vengono usati farmaci che mimano il suo effetto, che aiutano anche il dimagrimento.
GLP1 agisce anche sui corpi carotidei, recettori presenti nelle arterie carotidee e che regolano la pressione.
Quando manca tale stimolo, si attiva il sistema simpatico e la pressione sale.
"Alimenti ricchi in nutrienti come peptidi, aminoacidi essenziali, grassi a catena corta, monoinsaturi e polinsaturi, presenti in cereali integrali, noci, avocado e uova, sembrano influenzare la secrezione di GLP-1 e possono quindi promuovere risultati benefici associati in individui sani così come in individui con diabete di tipo 2 o con altri disturbi metabolici".

Aggiornamento 11/2/2023

Nei diabetici l'alterazione del sonno rispetto ai naturali ritmi circadiani aumenta il rischio cardiovascolare e la mortalità

Aggiornamento 19/7/2024

Esiste un legame bidirezionale tra diabete di tipo 2 e depressione.
L'insulinoresistenza e l'infiammazione, le principali caratteristiche del diabete, fanno in modo che i neuroni non vengano ben nutriti perché il glucosio fatica ad entrare ed essere utilizzato dalle cellule.
In questo modo la neurotrasmissione non è efficace e serotonina, dopamina e noradrenalina non riescono a compiere il loro lavoro. Anche l'eccesso di leptina altera il meccanismo della serotonina.
Stress e depressione a loro volta attivano l'asse corticotropo, che induce infiammazione e disfunzione autonomica (alterazione delle funzioni vegetative).
L'aumentato rilascio di cortisolo favorisce l'accumulo di grasso viscerale che promuove il diabete.
Tra i meccanismi coinvolti, disfunzione mitocondriale e autofagica, stress ossidativo, insulinoresistenza cerebrale, attivazione delle vie proinfiammatorie, la carenza di BDNF.

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